Schede per il malato critico in OTI
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Schede per il malato critico in OTI
Tab .I° PER LA DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI ASSISTENZA al paziente critico CRITERI CLINICI: Classi SIAARTI (modificata da Eherenwert + RSTP) CLASSE I (deambulante) e II (non deambulante) II paziente: Non richiede, o richiede raramente, il monitoraggio dei parametri vitali Può non avere bisogno di una linea venosa Non dipende dalla somministrazione continua di O2 per mantenere la propria stabilità Non deve essere trasferito in Terapia Intensiva. CLASSE III II paziente: Richiede frequente controllo dei parametri vitali e soddisfa tutti i seguenti criteri basati sulla valutazione secondo lo schema ABCDE: A (vie aeree) Non presenta rischio di ostruzione delle vie aeree (punto 7 della RSTP =0) B (respirazione) Può presentare lieve o modesto distress respiratorio oppure Può presentare una frequenza respiratoria < 36 atti/min e >di 8 atti min Richiede la somministrazione continua di O2 per ottenere una SpO2 almeno >92% (in assenza di patologie croniche) .(punti 6 + 8 della RSTP non superiori allo score 2; con punto 8 < 2) C (circolo) Ha bisogno* di una linea venosa per mantenersi stabile con segni clinici che identifichino non oltre la classe 2 dello shock ipovolemico Non ha bisogno di monitoraggio invasivo (punti 1+2+3+4+10 della RSTP non superiori a score 3, punto 5 della RSTP=0) D (disabilità) Può presentare compromissione dello stato di coscienza (GCS >8) (punto 9 della RSTP al massimo 1) Presenta una lesione anatomicamente stabile, o instabile, del midollo spinale al di sotto di T9 E (evidenza) 1 Non presenta evidenza di emorragie non controllate per i pazienti di questa classe, in cui non sono state individuate patologie potenzialmente evolutive, iI medico che ha in carico il paziente, sulla base delle condizioni cliniche e del rischio di evolutività neurologica, cardiocircolatoria, respiratoria, può comunque avvalersi della consulenza dell’anestesista-rianimatore per l’inquadramento del paziente. I pazienti appartenenti alla classe III che hanno già effettuato un percorso diagnostico che abbia individuato patologie potenzialmente evolutive vanno codificati come classi IIIe (evolutive). Necessitano comunque delle valutazioni cliniche da parte dell’anestesista rianimatore, soprattutto per le decisioni da prendere per la composizione dell’equipaggio. CLASSE IV (RSTP>7) Il paziente: Richiede intubazione tracheale e/o Richiede supporto ventilatorio e/o Ha bisogno* di due linee venose o CVC per mantenere stabili i parametri cardiocircolatori e/o Può presentare distress respiratorio grave e/o Può essere presente una compromissione dello stato di coscienza, con GCS < o = 8 e/o Può richiedere la somministrazioni di farmaci salvavita e/o@ È trasferito in Rianimazione/Terapia Intensiva generale fatti salvi i casi di trasferimenti tra T.I. di pazienti stabilizzati che non necessitino di trattamenti di supporto vitale o infusione continua di farmaci salvavita Presenta una lesione anatomicamente instabile del midollo spinale al di sopra di T9. CLASSE V (alto rischio di mortalità durante il trasporto) Il paziente: Non può essere completamente stabilizzato Richiede monitoraggio e supporto vitale invasivo Richiede terapia salvavita durante il trasporto *La definizione “Ha bisogno di una o più vie venose o di CVC” identifica la necessità di infusione attraverso tali accessi venosi di liquidi e.v.- e/o di farmaci in quantità tali da consentire la stabilizzazione dei parametri cardiocircolatori altrimenti non raggiungibile e non la semplice incannulazione di uno o più accessi venosi periferici o centrali per evitare la manovra durante il trasporto. Tale pratica è da considerarsi comunque necessaria come gol standard in tutti i pazienti con classe ≥ 2 @ Il termine “ salvavita” si riferisce alla somministrazione continua di farmaci o di trattamenti sostitutivi artificiali o di supporto senza la quale si realizza lo scompenso emodinamico o respiratorio del paziente 2 TAB.II° Risk Score per il Trasporto dei Pazienti RSTP Per il RSTP il cut-off che identifica meglio il paziente critico e sembra in grado di meglio predire quale possa essere suscettibile di complicanze durante il trasporto è RSTP ≥ 7 CONDIZIONI 1-.Emodinamica - Stabile -Moderatamente stabile (volume infusione <15 ml/min) -Instabile (volume infusione >15 ml/min o inotropi/sangue) 2.Aritmie -No -Si, non grave (e IMA >48 h) -Grave (e IMA prime 48 h) 3.Monitoraggio ECG -No -Sì (desiderabile) -Sì (essenziale) 4.Linea venosa -No -Sì -Catetere in arteria polmonare 5.Pace-maker temporaneo -No -Sì (esterno) IMA prime 48 h -Sì (endocavitario) 6.Respirazione -FR 10-14/min -FR 15-35/min -FR <10 o >36 o dispnea 7.Vie aeree -No -Cann.Guedel -Intubazione/tracheostomia 8.Terapia respiratoria -No -Sì (O2 terapia) -Sì (ventilazione assistita) 9.Valutazione Neuro -GCS=15 -GCS=8-14 -GCS= <8 e/o disf.neurologica 10.Supporto tecno-farmacologico -Nessuno -Gruppo I * -Gruppo II ** * Appendice Tab 2: Farmaci/presidi per gruppi di rischio: SCORE 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 0 1 2 *Gruppo I: -Inotropi -Vasodilatatori -Antiaritmici -Bicarbonato -Analgesici -Antiepilettici -Steroidi -Mannitolo 20% -Trombolitici 3 -Naloxone -Drenaggio toracico -Aspirazione **Gruppo II: -Inotropi+vasodilatatori -Anestetici generali -Miorilassanti utero Tab III ° Patologia da trattare con urgenza in Camera iperbarica Mionecrosi o Gangrena Gassosa da Clostridi Infezioni necrotizzanti dei tessuti molli da flora batterica mista Traumi degli arti, in presenza di ampia perdita di tessuto muscolare, fratture esposte, con deficit vascolare e rischio di contaminazione; quando il quadro che può aggravare le condizioni di criticità del traumatizzato.Classificazione di Gustilo –Anderson (tab IV°)- (Tipo II°-solo nei pazienti a rischio; Tipo III°A – come nella tipo II ; Tipo III °B –utile e necessaria ; Tipo III°C- necessaria e precoce ). Lesioni da schiacciamento e sindrome compartimentale : criteri di inclusione quelli indicati secondo la Mamgled Extremities Severity Score = MESS Tab V° Malattia da decompressione Embolia gassosa arteriosa Intossicazione da Monossido di Carbonio Tab III a ° Controindicazioni assolute Pneumotorace non drenato, enfisema bolloso, episodi di pneumotorace spontaneo – Broncostenosi, Ipertensione polmonare, IMA, Aritmie Stato di male epilettico Claustrofobia – Tale evenienza va considerata nel caso di malato non sedato. Alcuni farmaci specifici escludono la possibilità di trattamento di Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) Doxorubicina - Sperimentalmente è stata notata una mortalità elevata in animali quando questo farmaco viene utilizzato insieme con l’ossigeno iperbarico. Disulfiram - Questo farmaco blocca la produzione di superossido-dismutasi, per cui espone il paziente ad una maggiore aggressività da parte dei radicali liberi dell’ossigeno Cis-Platinum - L’ossigeno iperbarico aumenta gli effetti collaterali negativi di questo farmaco su animali da esperimento. 4 Mafenide Acetato - Inibitore dell’anidrasi carbonica può contribuire ad un aumento della CO2. L’associazione con l’ossigeno iperbarico nel trattamento delle ustioni peggiora le reazioni locali. Bleomicina - Questo farmaco provoca fibrosi polmonare che può aggravarsi con terapia iperbarica. Per questi farmaci la controindicazione cessa se il trattamento è stato interrotto 7-14 giorni prima dell’esposizione all’ossigeno iperbarico Controindicazioni relative In questo gruppo inseriamo patologie che devono essere valutate con attenzione e per le quali il paziente deve essere costantemente monitorato. Non costituiscono un impedimento assoluto al trattamento. Infezioni o patologie delle vie respiratorie: a causa sia della difficoltà alla compensazione e alla possibilità di intrappolamenti di gas durante la fase di decompressione. Febbre elevata: aumenta il rischio di convulsioni. Otiti e/o sinusiti croniche recidivanti: rappresentano una controindicazione in fase acuta, a causa dell’ostacolo meccanico alla compensazione spontanea che può provocare l’insorgere di barotraumi dell’orecchio medio. Glaucoma ad angolo chiuso , storia di distacco di retina: entrambe le patologie possono essere aggravate dalle manovre di compensazione. Epilessia non trattata farmacologicamente: in combinazione con l’effetto dell’ossigeno è possibile lo scatenarsi di una crisi. Anamnesi positiva per interventi di chirurgia toracica: anche qui per la possibilità di intrappolamenti di aria in zone cicatriziali. Sferocitosi congenita In alcune occasioni è stata osservata importante emolisi a seguito di un trattamento prolungato con ossigeno iperbarico. Cardiopatia ischemica e congestizia: la vasocostrizione provocata dall’ossigeno può sommarsi ad una occlusione parziale di un lume coronarico già al limite. È un evento raro, ma va considerato. Broncopneumopatia cronica ostruttiva : può aggravarsi durante la fase di pressurizzazione e la respirazione di alte pressioni parziali di ossigeno Tab . IV° Criteri di inclusioni all’ OTI per i Traumi degli arti Traumi degli arti Tipo di frattura TIPO I° Tipo II° Tab .di Gustilo-Anderson Gravità della Lesione Ferita di lunghezza < di 1 cm , non contaminazione degli strati profondi Ferita > di 1 cm ; assenza di gravi danni a carico dei tessuti molli 5 Tipo III ° A Ferita ampia con buona copertura dei tessuti molli Tipo III ° B Ferita ampia. Esposizione di frammenti ossei Esteso danno periostale Tipo III ° C Ferita ampia con grave lesione del fascio vascolare che necessita di riparazione .Contaminazione Tab. V° criteri di inclusione all’OTI per le “Lesioni da schiacciamento e la Sindrome compartimentale” Mangled Exstremities Severty Score (MESS) Criteri di inclusione per l’OTI A. Tipologia della lesione Tipo di lesione Trauma di bassa energia Trauma a media energia (fratture esposte o multiple) Trauma da elevata energia (ferita arma da fuoco) Trauma ad elevata energia con Contaminazione e perdita di sostanza Punti 1 2 3 4 B- Ischemia dell’arto Tipo di lesione Punti 1 Polso piccolo o assente ma perfusione presente Polso assente, parestesie, ridotto riempimento capillare Arto freddo con paralisi sensoriale e motoria 2 3* *il punteggio è raddoppiato se l’ischemia dura da più di 6 ore B. Stato di shock Tipo di lesione Punti 0 Pressione sistolica sempre >90 mmHg 1 Ipotensione transitoria Ipotensione persistente 2 6 C. Età Classi di età < di 30 tra 30 e 50 Di 50 Punti 0 1 2 Indicazioni all’OTI : MESS ≥ MESS 5-6 7 In tutti i pazienti Nei pazienti a rischio (con diabete mellito ,malattie vascolari periferiche, collagenopatie; MESS > 50 Paziente gravemente compromesso( con diabete mellito, malattie vascolari periferiche, collagenopatie . 7