Adulti_marzo 2016 - Biblioteche della Provincia di Reggio Emilia

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Adulti_marzo 2016 - Biblioteche della Provincia di Reggio Emilia
ULTIMI ACQUISTI – MARZO 2016
NARRATIVA…
Isabel Allende
L’amante giapponese (Feltrinelli, 2015)
Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della
sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura,
popolata da affascinanti e bizzarri anziani di diversa estrazione sociale, stringe amicizia con Irina,
giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai due giovani
che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d'amore clandestina,
quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell'aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché
compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia. Sullo sfondo di un paese attraversato dalla seconda
guerra mondiale, con le taglienti immagini di una storia minore - quella dei giapponesi deportati nei
campi di concentramento - si snoda un amore fatto di tempi sbagliati, orgoglio malcelato e ferite da curare, ma al tempo
stesso indistruttibile, che trascende ogni difficoltà e vive in eterno nel cuore e nei ricordi degli amanti.
Muriel Barbery
Vita degli elfi (E/O, 2016)
Il commovente e sentitissimo omaggio al potere della natura e dell’arte di una delle autrici più amate
al mondo. Nove anni dopo la pubblicazione del bestseller mondiale L’eleganza del riccio, Muriel
Barbery ci sorprende ancora.
Un romanzo molto diverso, lirico, sulla ricerca di ciò che è in grado di incantare in un mondo che
sembra aver dimenticato l’esistenza stessa dell’incanto. Ricco di personaggi indimenticabili, Vita degli
elfi è una meditazione poetica sull’arte, la natura, i sogni e il ruolo dell’immaginazione. Maria vive in
uno sperduto villaggio in Borgogna, dove scopre di avere il dono di saper comunicare con la natura.
Centinaia di chilometri più lontano, in Italia, Clara scopre di possedere uno sbalorditivo genio musicale
e viene spedita dalla campagna a Roma per sviluppare queste sue portentose abilità. Vita degli elfi racconta la storia di
due ragazzine in contatto con mondi magici e forze maligne grazie ai loro straordinari talenti. Se, a dispetto di tutti gli
ostacoli, riusciranno a unire i loro destini, questo incontro potrebbe cambiare il corso della storia.
Fausto Brizzi
Ho sposato una vegana. Una storia vera, purtroppo (Feltrinelli, 2016)
Le tragicomiche avventure di un onnivoro perdutamente innamorato di una donna con abitudini
alimentari che lui pensava destinate solo ai ruminanti. Un libro divertente e affettuoso su una delle
ossessioni della borghesia moderna: il cibo sano e morale.
Sposare una vegana ha conseguenze imprevedibili. Puoi ritrovarti a brucare l’erba da un vaso sul
terrazzo, e sentirti in colpa per tutte le telline mangiate nella tua «crudele» vita precedente. Seguire
questa dieta, scopri inoltre, comporta un grande dispendio di energie e – chissà perché? – di denaro.
Roba da diventare nervosi per davvero, ancor più quando, dopo mesi di torture, con sorpresa e quasi
fastidio, sei costretto ad ammettere che i tuoi esami medici sono, per la prima volta, perfetti. A ogni modo, la storia di
Fausto e Claudia ha un lieto fine, nel senso che Claudia vince (stravince, sarebbe più corretto dire) e Fausto si arrende
(senza nemmeno l’onore delle armi). Le cose vanno bene. Solo che, proprio sui titoli di coda, spunta una complicazione:
l’imminente arrivo di una figlia. Avrà cuore, Fausto, di farne un’erbivora fin dalla nascita?
Andrea Camilleri
Noli me tangere (Mondadori, 2016)
Andrea Camilleri dà vita a una pièce affilata e appassionante che, con le potentissime armi dell'arte –
dal Beato Angelico e Tiziano fino ai versi di Dino Campana e a Cocktail Party di T.S. Eliot – indaga il
fascino e il tormento di una donna.
Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive,
va a teatro, è un'esperta storica dell'arte. È capace di concedersi emozioni intense con altri uomini,
quando lo desidera, senza farsi travolgere dal senso di colpa. È generosa di sé e delle proprie
ricchezze. Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d'ombra. «Ho il ghibli» dice, secondo l'immagine
evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la
prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi torna la bonaccia, e
Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare.
Incontrando chi l'ha conosciuta, il commissario Maurizi – uomo colto e fine indagatore dell'animo umano – capirà che di
Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una donna facile, che non
vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si
è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto... proprio come nel movimento dei corpi al
centro dell'affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con una intuizione straordinaria, quello
dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, non toccarmi. Queste pagine
sono costruite con la sapienza di un pittore che, pennellata dopo pennellata, svela le luci e le ombre di un panneggio
finissimo: quello dell'animo di una donna inconsueta, affamata di vita e bisognosa di assoluto, per la quale il corpo non è
che lo strumento che ci consente di arrivare a toccare lo spirito con la massima intensità.
Giuseppe Catozzella
Il grande futuro (Feltrinelli, 2016)
Con leggerezza e pienezza “alla Mark Twain” Giuseppe Catozzella racconta una storia che, attraverso
la leggenda, cerca il presente e nel presente si avvita. Con febbrile determinazione.
Amal nasce su un’isola in cui è guerra tra Esercito Regolare e Neri, soldati che in una mano impugnano
il fucile e nell’altra il libro sacro. Amal è l’ultimo, servo figlio di servi pescatori e migliore amico di
Ahmed, figlio del signore del villaggio. Da piccolo, una mina lo sventra in petto e ora Amal, che in
arabo significa speranza, porta un cuore non suo. Amal e Ahmed si promettono imperitura amicizia, si
perdono con i loro sogni in mezzo al mare, fanno progetti e dividono le attenzioni della affezionata
Karima. Vivono un’atmosfera sospesa, quasi fiabesca, che si rompe quando le tensioni che pesano sul
villaggio dividono le loro strade. In questo nuovo clima di conflitti e di morte anche Hassim, il padre di Amal, lascia il
villaggio, portando con sé un segreto inconfessabile. Rimasto solo, Amal chiede ancora una volta il conforto e la saggezza
del mare e il mare gli dice che deve raggiungere l’imam della Grande Moschea del Deserto, riempire il vuoto con
un’educazione religiosa. Amal diventa preghiera, puro Islam, e resiste alla pressione dei reclutamenti. Resiste finché
un’ombra misteriosa e derelitta riapre in lui una ferita profonda che lo strappa all’isolamento. Allora si lascia arruolare: la
religione si colma di azione. L’educazione militare lo fa guerriero, lo fa uomo. Lo prepara a trovare una sposa per
generare un figlio. Ma è proprio questo l’unico destino consentito? Qual è il bene promesso? L’avventura di vivere finisce
davvero con la strage del nemico?
Tracy Chevalier
I frutti del vento (Neri Pozza, 2016)
Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell'Ohio
dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. La legge dell'Ohio prevede che un
colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida
irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poiché gli alberi durano e
tutte le altre creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli
acquitrini si alternano alla selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto
che diventa la sua ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo
groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei
Goodenough, ma James non piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare
giù un albero. Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna
irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera. Romanzo che si iscrive nella tradizione della grande
narrativa americana di frontiera, "I frutti del vento" è un'opera in cui Tracy Chevalier penetra nel cuore arido, selvaggio e
inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere.
Roberto Costantini
La moglie perfetta (Marsilio, 2016)
Nel maggio del 2001, a Roma, due coppie, il professore italoamericano Victor Bonocore e la moglie
Nicole Steele, il pubblico ministero Bianca Benigni e il marito Nanni. Due matrimoni come tanti, a volte
felici, a volte meno. Tra loro una ventenne pericolosa, Scarlett, sorella di Nicole. Intorno, la terra di
mezzo del Sordomuto e del Puncicone, gli appalti pubblici, il gioco d'azzardo, l'usura, e la morte atroce
di una ragazza, Donatella. Sembra essere l'ennesimo atto di violenza patito da una donna per mano di
un uomo violento, l'assassino viene scoperto e giustizia è fatta. O forse no? Quando viene ucciso
Victor Bonocore, Michele Balistreri dirige la terza sezione della squadra Mobile e indaga insieme al pm
Bianca Benigni. La miscela è esplosiva, le modalità di conduzione dell'indagine contro le sorelle Steele sono fuori dai
confini della legge e l'esito è disastroso. L'arresto di Scarlett e Nicole incrina le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Tutto
finisce male. Nel 2011 una rivelazione inattesa spinge Balistreri a riaprire quel caso rimasto senza colpevoli. Ma se non è
tardi per la giustizia, forse lo è per l'amore e per la vita. O forse no.
Joel Dicker
Gli ultimi giorni dei nostri padri (Bompiani, 2015)
Londra, 1940. Per evitare la distruzione dell'esercito britannico a Dunkerque, Churchill ha un'idea che
cambierà il corso della guerra: creare una squadra dei servizi segreti che lavori nella segretezza più
assoluta, la SOE, Special Operations Executive. La SOE è incaricata di azioni di sabotaggio e
intelligence tra linee nemiche: la novità è coinvolgere persone tra la popolazione locale più
insospettabile. Qualche mese dopo, il giovane Paul-Emile lascia Parigi per Londra nella speranza di
unirsi alla Resistenza. Subito reclutato dalla SOE, è inserito in un gruppo di connazionali che
diventeranno suoi compagni e amici del cuore. Addestrati e allenati in Inghilterra, i soldati che
passeranno la selezione verranno rimandati nella Francia occupata e scopriranno presto che il controspionaggio tedesco è
già in allerta... L'esistenza stessa della SOE è rimasta a lungo un segreto. Settant'anni dopo i fatti, "Gli ultimi giorni dei
nostri padri" è uno dei primi romanzi a evocarne la creazione e a raccontare le vere relazioni tra la Resistenza e
l'Inghilterra di Churchill.
Jonathan Franzen
Purity (Einaudi, 2016)
La giovane Purity Tyler, detta Pip, non conosce la sua vera identità. Sua madre, per un motivo
misterioso, non vuole rivelarle chi è suo padre, l'uomo dal quale è fuggita prima che Pip nascesse,
cambiando nome e ritirandosi a vivere nell'anonimato tra i boschi della California settentrionale. Pip è
povera: ha un pesante debito studentesco da ripagare e vive in una casa occupata a Oakland,
frequentata da un gruppo di anarchici. Ed è proprio lì che incontra Annagret, un'attivista tedesca che le
apre le porte di uno stage con il Sunlight Project, l'organizzazione fondata dal famoso e carismatico
Andreas Wolf, un leaker rivale di Julian Assange, allo scopo di rivelare i segreti dei potenti. Pip parte
per la Bolivia, dove ha sede il Sunlight Project, con la speranza di poter usare la tecnologia degli
hacker per svelare il segreto dell'identità di suo padre. Ma l'incontro con Andreas Wolf si rivela sconvolgente per molti
motivi. Anche Andreas ha un terribile segreto nascosto nel suo passato, negli anni in cui viveva a Berlino Est come figlio
ribelle di una madre squilibrata e di un padre pezzo grosso del Partito Comunista. Lo rivela proprio a Pip, con la quale
instaura una relazione intensa e morbosa. Forse i suoi moventi segreti sono legati a Tom Aberant, il giornalista di Denver
per il quale Pip andrà a lavorare dopo lo stage con il Sunlight Project, destabilizzando la relazione di Tom con la sua
compagna Leila e portando un grande sconvolgimento anche nelle loro vite...
Chiara Gamberale
Adesso (Feltrinelli, 2016)
Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel
momento è adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in
cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni
certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per
questo, finalmente, adesso... E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo
"amoreterno", a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se
non affronterà un trauma che, anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale
stavolta raccoglie la scommessa più alta: raccontare l'innamoramento dall'interno. Cercare parole per
l'attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero
a cui tutto questo ci chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli
slanci, le resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto "sotto le costole, all'altezza della
pancia" dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Mentre attorno ai due
protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l'affanno di chi invece, anziché fermarsi, continua a
rincorrere gli altri per fuggire da se stesso...
Nadine Gordimer
Il saccheggio (Feltrinelli, 2016)
I dieci racconti che compongono la raccolta sono una sintesi perfetta del percorso narrativo, politico ed
esistenziale di Nadine Gordimer, una donna che ha avuto una profonda influenza sul proprio paese...
L'eredità coloniale, il rapporto fra razze diverse, le ingiustizie sociali, le relazioni umane, l'amore nelle
sue molteplici sfaccettature, la morte e l'aldilà sono i temi che affronta con uno sguardo aperto,
interrogativo, a tratti ironico sulla natura della vita umana...
Nadia Hashimi
Quando la notte è più luminosa (Piemme, 2016)
Fereiba è una maestra, ed è cresciuta in un Afghanistan dove la felicità e l’amore erano sogni possibili.
I talebani non avevano ancora preso il potere, e suo marito tornava a casa ogni sera da lei e dai loro
tre bambini. Finché un giorno non è più tornato. È stato allora che Fereiba ha capito che il suo paese
non era più casa sua, ed è partita, insieme ai suoi bambini, verso un posto dove ricominciare, vivere,
e dimenticare. L’Inghilterra. Attraversando l’Iran, poi la Grecia, col cuore spezzato dalla tristezza,
Fereiba accompagna così i suoi figli verso la salvezza. Finché, nella piazza del mercato di una città
greca, Saleem, il figlio più grande, sparisce nella folla. Da quel momento Fereiba avrà una duplice
missione: mettere in salvo i due figli più piccoli e ritrovare Saleem, prima che sia troppo tardi. Perché
Fereiba sa che anche nelle notti più buie prima o poi sorge la luna, a rischiarare e illuminare la strada.
Federico Inverni
Prigioniero della notte (Corbaccio, 2016)
Lucas è un detective. Nella sua vita gli sono rimasti solo il nome e il lavoro. Il suo passato è una ferita
sempre aperta da un evento sconvolgente ha segnato la sua vita... e la sua mente. Come un automa
attraversa i delitti su cui è chiamato a investigare, mettendo al servizio della giustizia il suo intuito
straordinario, quasi visionario, e la sua sensibilità persino eccessiva. Fino a quando incappa in un caso
diverso da tutti gli altri: una giovane donna trovata morta con il terrore negli occhi e nessun segno di
violenza apparente. Lucas sa che il colpevole è un assassino seriale e ne ha conferma da Anna,
psichiatra profiler, abituata a scandagliare il male in tutte le sue forme, da quando lei stessa, da
ragazza, ha vissuto un’esperienza traumatizzante. Lucas e Anna annaspano in un labirinto di follia in
cui i ricordi del loro passato, tenuti troppo a lungo sepolti, riemergono taglienti come vetri rotti in un’indagine che li
coinvolge da vicino, lasciandoli devastati di fronte a una verità impensabile.
Marianne Kavanagh
Una dolce ostilità (Garzanti, 2016)
Kim ha una sola certezza: odia Harry con tutta sé stessa. Eppure è costretta ad averlo sempre tra i
piedi, a vederlo ogni giorno girare per casa. Perché è il migliore amico di sua sorella. La sua famiglia lo
adora, ma Kim non riesce a fidarsi di lui. Non hanno nulla in comune. Harry si occupa di finanza e la
carriera sembra essere il suo unico obiettivo, mentre lei fa volontariato e lavora per un ente non
profit. Sono l'uno l'opposto dell'altro e non fanno che discutere. Fino a quando il destino non li unisce
oltre la loro volontà: devono prendersi cura insieme del nipotino di Kim. E da allora tutto cambia.
Giorno dopo giorno, la ragazza scopre che Harry ha sempre indossato una corazza per nascondere il
suo animo ferito. Scopre che è stato costretto a crescere troppo in fretta. E nel profondo dei suoi occhi
all'improvviso intravede qualcosa che non può dimenticare. Ma a cui non riesce a credere. Non è facile per lei accettare
che Harry possa essere una persona diversa. Troppa ostilità ha diviso i loro cuori per tanto tempo. Eppure nel profondo
di sé stessa sente che quell'odio forse non è nient'altro che una forma di amore. Ci vuole solo coraggio. Perché a volte
per trovare l'anima gemella bisogna cercare proprio lì dove meno ci si aspetta.
Antonio Manzini
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio, 2016)
Antonio Manzini: il caso letterario dell’estate 2015. Tra gli scrittori italiani che più hanno rinnovato il
poliziesco in questi anni perché racconta la società italiana della crisi e dell’intolleranza, della provincia
e delle periferie.
Viene da Trastevere e i suoi amici sono tutti romani, ama le storie degli ultimi, è ruvido, tormentato,
spesso gioca un po’ sporco. È stato «sbattuto» ad Aosta ed è stato un trasferimento punitivo. Cinico e
di cattivo carattere, infedele e scorretto con le donne, insomma a prima vista potrebbe fare antipatia,
invece ci troviamo a tifare per lui, perché tralascia tutto quello che non è importante e va al cuore
dell’indagine, perché conosce davvero l’animo umano. Parliamo del vicequestore Rocco Schiavone di cui si presentano qui
cinque indagini ambientate tutte a Roma; Schiavone è infatti innanzitutto romano e prima e dopo il trasferimento fra le
nevi eterne, di eterno conosce bene solo la sua città. Le storie - L’accattone, Le ferie di agosto, Buon Natale Rocco, La
ruzzica de li porci, Rocco va in vacanza - apparse nelle raccolte a tema pubblicate dalla casa editrice e oggi raccolte in
volume a comporre come un mosaico un disegno unico e forte. Perché attraverso le diverse avventure di un poliziotto
politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e
pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi. Un personaggio brutale perché la
tenerezza che lo anima sarebbe debolezza, incapace d’amare perché pieno di un amore totale per chi adesso è solo un
fantasma, cinico perché la disonestà sembra aver vinto. Un personaggio di una verità e una profondità tali da sembrare
che viva di vita propria.
Lorenzo Marone
La tristezza ha il sonno leggero (Longanesi, 2016)
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po' qua
e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo
fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua
vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco,
somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo
lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più
scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e
grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un
rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per
essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che
abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la
moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza ...
Rosa Matteucci
Costellazione familiare (Adelphi, 2016)
Ancora una volta, con il consueto, lucido puntiglio e con quella lingua ardita e immaginosa che è
soltanto sua, Rosa Matteucci mette in piedi un teatrino degli affetti al tempo stesso struggente e
grottesco, dove allo strazio si alterna continuamente il riso.
«Dopo aver creato il cane, Dio si fermò un istante a contemplarlo nelle sue incertezze e nei suoi slanci,
annuì e seppe che era cosa buona, che non aveva tralasciato nulla, che non avrebbe potuto farlo
meglio»: scritta da Rilke a un'amica, è la frase che troviamo sulla soglia di questo romanzo – una
nuova incursione di Rosa Matteucci nell'universo aggrovigliato e dolente dei rapporti familiari. Nella
famiglia della narratrice sono proprio i cani ad assumere un ruolo determinante: quello di una «risicata
passerella di corde gettata fra due impervie ripe sentimentali». Da un lato del baratro c'è una madre di «leggendaria
bellezza», refrattaria a qualunque «smanceria», sorda a ogni «desolato richiamo d'amore», e del tutto disinteressata a
fornire alla prole più che un incorporeo nutrimento spirituale; dall'altro, una figlia convinta da sempre della propria
inadeguatezza, che non nasconde «una malsana predilezione per quello sfaticato» di suo padre, e votata all'accudimento
di una lunga serie di cani, tanto deliziosi quanto pestiferi (e nutriti, loro sì, parecchie volte al giorno). Finché non si
troverà, la figlia, a dover accompagnare la madre, amata sempre di un amore tacito e geloso, nel drammatico percorso
della malattia che la porterà alla morte.
Amelie Nothomb
Il delitto del conte Neville (Voland, 2016)
“Se non aveva mai commesso niente di indegno, non aveva neanche commesso niente di insigne”.
Il conte Neville, aristocratico belga decaduto, è costretto a vendere il suo magnifico castello nelle
Ardenne. Prima di uscire di scena, per celebrare l’onore della famiglia, decide di organizzare una
lussuosissima festa di addio. Ma nei giorni che precedono l’evento Sérieuse, la sua figlia più giovane,
fugge di casa e si nasconde nella foresta. A trovarla è una misteriosa chiaroveggente e sarà costei,
dopo aver avvertito il conte del ritrovamento della ragazza, a fargli una spaventosa profezia: “Durante
il ricevimento, lei ucciderà un invitato.” Il conte Neville, ossessionato da queste parole, dovrà trovare
un modo per sfuggire al suo tragico destino. Riprendendo Oscar Wilde e la tragedia greca Amélie Nothomb gioca con la
letteratura e con l’intelligenza dei lettori, fornendo come al solito una sua personale versione dei miti.
Pia Pera
Al giardino ancora non l’ho detto (Ponte alle Grazie, 2016)
Pia Pera ritaglia dai bordi della malattia - sua, ma anche dell'essere umano in quanto tale - una terra di
luce e di libertà.
"Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie
scrittrici preferite – non posso nemmeno incominciare a spiegare l’importanza che ha avuto nella mia
vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno – non si trovasse in
condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. L’orto di un perdigiorno si chiudeva
con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la
dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di
spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge
e meravigliose, di un’altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se
stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso
aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a
comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo".
Alessandro Robecchi
Di rabbia e di vento (Sellerio, 2016)
Carlo Monterossi è di nuovo un uomo solo. La sua donna gli ha detto «Torno», come in una canzone di
Bob Dylan, e lui ha afferrato e stretto quella parola neanche fosse l’ultimo ramo sporgente sul fiume
prima della cascata. Ma ora è parecchio che sta aggrappato a quel ramo, e il fiume è freddo, e le mani
gli fanno male… A peggiorare ancora la situazione lo aspetta una cena mondana con l’amministratore
delegato della azienda televisiva che lo rende ricco e infelice. Una cosa per cui molti darebbero un
braccio o la figlia adolescente, e che lui scambierebbe volentieri con due mesi di lavori forzati in
Uganda. Ma non può sottrarsi. Al ristorante di un albergo con più stelle della via lattea Carlo incontra il
capo dei capi e la cena va via senza sussulti. Poi l’arrivo di un sottosegretario segna il termine del convivio, e finalmente
Carlo può rimanere da solo. Si merita un drink, va a sedersi al bar, la carta dei whisky ha più pagine dell’Ulisse di Joyce.
Lui, fedele, ordina il suo Oban 14. A quel punto una donna si siede accanto a lui. «Posso…?». Inizia così la discesa agli
inferi di Carlo Monterossi, che si troverà al centro di una serie di delitti feroci, perfettamente eseguiti. Accanto a lui
l’amico Oscar Falcone, una spia, un infiltrato, un segugio, chissà chi è davvero, e Tarcisio Ghezzi, vicesovrintendente
della Polizia di Stato e virtuoso dei travestimenti. Ma neanche loro possono davvero aiutarlo, perché questa volta Carlo
Monterossi è scosso da una rabbia che non ha mai provato prima. È l’odio che lo ha preso e lui non si spiega perché, ma
ci ha pensato. Ed è odio vero.
Clara Sanchez
La meraviglia degli anni imperfetti (Garzanti, 2016)
La luna illumina d'argento la stanza. Fran ha sedici anni e vuole fuggire da quelle mura, da sua
madre che non si è mai occupata di lui. Nel piccolo sobborgo di Madrid in cui è cresciuto passa le sue
giornate con l'amico Eduardo e sua sorella Tania, di cui è perdutamente innamorato. I due ragazzi
non potrebbero essere più diversi da lui. Figli di una famiglia benestante, frequentano le scuole e gli
ambienti più esclusivi. Eppure Fran sente che dietro quell'apparenza dorata si nasconde qualcosa.
Quando Tania sposa all'improvviso un uomo dal passato oscuro, i dubbi si trasformano in certezze.
Eduardo comincia a lavorare per il cognato e tutto cambia. È sempre più solitario e nulla sembra
interessargli. Fran ha bisogno di sapere come stanno veramente le cose. Ma la risposta non è mai
stata così lontana. Perché Eduardo gli consegna una chiave misteriosa da custodire chiedendogli di non parlarne con
nessuno. E pochi giorni dopo scompare. Da quel momento Fran ha un solo obiettivo: deve sapere cosa è successo. Deve
scoprire cosa apre quella chiave. Il suo amico si è fidato di lui. La ricerca lo porta a svelare segreti inaspettati. Lo porta
su una strada in cui è sempre più difficile trovare tracce di Eduardo. Perché ci sono indizi che devono rimanere celati e a
volte il silenzio dice molto di più di tante parole.
Daniel Pardos Sanchez
Il segreto di Gaudì (Corbaccio, 2016)
Ottobre 1874. Dopo diversi anni di esilio a Londra, Gabriel Camarasa, è appena rientrato con la
famiglia in una Spagna sconvolta dalle lotte dinastiche. A Barcellona i Camarasa sono tornati per
volontà del padre, proprietario di un giornale scandalistico, «Notizie illustrate». Gabriel non va molto
d’accordo con il padre, né apprezza la rivista che lui finanzia, se non fosse per la bella illustratrice che
ci lavora, l’affascinante e sfuggente Fiona Begg, alla quale è legato da un complicato rapporto che ha
radici nel periodo londinese. Per un caso fortuito, Gabriel incontra uno studente del secondo anno di
Architettura, un giovane tanto strano quanto brillante, Antoni Gaudí. Affascinato da lui e dall’aurea di
mistero che sembra circondarlo, Gabriel non si accorge della strana situazione che si sta creando in
casa sua, delle preoccupazioni sempre più grandi che sembrano gravare su suo padre, finché la situazione non precipita
e il suo mondo non si capovolge. E Gabriel si trova a dover rispondere a domande terribili… Suo padre ha fatto davvero
quello di cui è accusato? E soprattutto: chi è veramente Antoni Gaudí? Dove passa le sue notti quando di lui si perdono le
tracce? Perché sembra conoscere così bene i bassifondi di Barcellona e frequenta individui così poco raccomandabili?
Quale segreto conosce che potrebbe portare addirittura alla distruzione della celebre Cattedrale del Mare? Gabriel può
veramente fidarsi di lui e della bellissima Fiona?
Simona Sparaco
Equazione di un amore (Giunti, 2016)
Singapore è una bolla luminosa a misura di gente privilegiata e Lea, che non indossa nemmeno un
gioiello, ha lasciato Roma per vivere lì. Ha sposato un avvocato di successo che nel tempio finanziario
del consumo ha trovato le sue soddisfazioni. Anche se a tratti è punta da una nota di malinconia, la
ragione le dice che non avrebbe potuto fare scelta migliore: Vittorio è affidabile, ambizioso,
accudente. È un uomo che prende le cose di petto e aggiusta quello che non va; come quando ha
raccolto lei, sotto la pioggia, un pomeriggio londinese di tanti anni prima. Al cuore di Lea invece basta
pochissimo per confondersi: l’immagine di un ragazzino introverso, curvo su una scrivania a darle
ripetizioni di matematica. Si chiama Giacomo e Lea non ha mai smesso di pensare a lui. L’alunno più
brillante, il professore più corteggiato, l’amante passionale, l’uomo codardo. Lea sa bene che deve stargli lontano, perché
Giacomo può farle male: c’è un’ombra in lui, qualcosa che le sfugge, ma che lentamente lo divora. Quando una piccola
casa editrice accoglie il romanzo che ha scritto, Lea è costretta a tornare a Roma, e ogni proposito crolla. Il passato con
tutta la sua prepotenza li travolge ancora una volta, con maggior violenza e pericolo. Secondo i principi della fisica che
Giacomo le ha insegnato, nulla può separare due particelle quantiche una volta che sono entrate in contatto. Saranno
legate per sempre, anche se procedono su strade diverse, lontane e imprevedibili.
Georges Simenon
La scala di ferro (Adelphi, 2016)
Tutto era cominciato (ma quando, esattamente? Lui stesso non riusciva a ricordarsene) con una
improvvisa sensazione di vertigine, accompagnata da "un intenso e molesto calore alla gola". Poi, in
seguito al ripetersi delle crisi, aveva consultato vari medici, l'ultimo dei quali gli aveva consigliato di
prendere nota di che cosa aveva fatto, e mangiato, prima di ogni crisi. In quegli appunti, buttati giù
su un foglietto che nascondeva tra le pagine di un libro, aveva deciso di annotare anche altro: quello
che sua moglie, a differenza di lui, non aveva mangiato. E, dall'appartamento collegato attraverso
una scala a chiocciola con la cartoleria di cui sua moglie era la "padrona", aveva cominciato a spiarla,
ad ascoltare le sue telefonate, a cercare delle prove. A volte quasi si vergognava di rimuginare quei
vaghi sospetti: si amavano da così tanto tempo, loro due! Altre volte, invece, gli veniva voglia di
"afferrarla per le spalle" e, guardandola negli occhi "come si guardavano quando si stringevano appassionatamente
l'uno all'altro", dirle: "Ho vissuto qui, con te, per quindici anni. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri due corpi fossero
un corpo solo, perché la tua saliva fosse la mia, perché il tuo odore e il mio odore fossero il nostro odore. Ci siamo
accaniti a far sì che il nostro letto diventasse il nostro universo... Dimmi la verità". Ma sarebbe mai riuscito a formulare
quella invocazione, a chiedere pietà?
Nicholas Sparks
Nei tuoi occhi (Sperling & Kupfer, 2016)
Per ripagare i sacrifici dei genitori, Maria ha lavorato giorno e notte fino a diventare quello che è: il
ritratto del successo. Lei è bella, di quella bellezza scura e appassionata che hanno le donne latine,
eppure non ha una relazione, tutta presa prima dalla laurea e poi dal posto nello studio legale più
importante della zona. Qualcosa, però, mette in pericolo la sua carriera e Maria sente il bisogno di
rientrare a Wilmington e cercare la protezione della sua famiglia. Colin sta facendo del suo meglio
per ridare un significato alla propria esistenza. Non ha ancora trent'anni, ma la violenza lo ha già
segnato profondamente e lui non vuole più correre il rischio di finire in prigione. Le sue giornate sono
scandite dallo studio, dalla palestra, e dal lavoro nel bar di Wilmington, la città dove vive ora grazie
a una coppia di amici che gli fa da famiglia, proteggendolo da se stesso. È affascinante e lo sa, ma in
questo momento una relazione è l'ultimo dei suoi pensieri. Come sempre il destino mescola le carte, e lo fa in una notte
di pioggia torrenziale, quando Maria rimane con una gomma a terra e Colin non può fare a meno di fermarsi ad
aiutarla. È l'inizio di qualcosa, forse, una promessa di futuro. Che rischia di essere distrutto dai demoni del loro passato.
E che soltanto chiamando quella promessa amore può diventare la loro realtà. La storia di Colin e Maria.
Danielle Steel
Gioco di potere (Sperling & Kupfer, 2016)
Fiona Carson, laureata a Harvard e amministratore delegato di una delle principali società del Paese
– una compagnia miliardaria high-tech con sede a Palo Alto, in California – ha dimostrato di essere
una donna di successo in un mondo di uomini. Madre single, fine stratega e grande negoziatrice,
Fiona si destreggia ogni giorno tra mille impegni. Dedica ogni minuto di tempo libero ai figli, ma non
è facile vivere costantemente sotto pressione ed essere raggiungibile ventiquattr’ore su ventiquattro,
per la famiglia come per il lavoro, senza mai staccare. A qualche chilometro di distanza, Marshall
Weston si gode invece i frutti del suo lavoro. Accanto a lui, la moglie Liz: compagna perfetta per un
dirigente del suo calibro, ha rinunciato a una brillante carriera da avvocato per dedicarsi alla casa,
sostenere il marito e crescere i loro tre figli. Ambizioso, abile e pacato, Marshall sembra incarnare il
ruolo del dirigente modello, eppure, per mantenere la sua posizione, nasconde segreti che potrebbero distruggere la
sua vita da un momento all’altro. Fiona e Marshall devono entrambi lottare per non perdere il prestigio e i privilegi
conquistati fino a oggi. Ma il prezzo da pagare per rimanere sulla cresta dell’onda potrebbe essere più alto del previsto.
Chi e cosa sono disposti a sacrificare? Le persone che amano, o se stessi? Con intelligenza e sensibilità, Danielle Steel
esplora la natura seducente e distruttiva del successo portandone alla luce i diversi volti: l’ambizione e l’avidità, la
fiducia e l’inganno, l’amore e la perdita, e i sacrifici per mantenere il potere, o lasciarlo andare.
Anna Todd
After 4. Anime perdute (Sperling & Kupfer, 2015)
Tessa è pronta per iniziare una nuova vita a Seattle. Da sola. Troppe volte il suo cuore ha
dimenticato le cose terribili che Hardin le ha fatto, ma ora la ragione non le permette più di
rinunciare al suo sogno e alla sua dignità. E restare lontani, forse, farà bene a entrambi. Mentre lei
però cerca di ricominciare da zero, suo padre e Hardin inaspettatamente si avvicinano l'un l'altro.
Che sia la prova che Hardin è cambiato e può diventare una persona migliore? O è soltanto una
finzione? C'è ancora una speranza per loro? Tessa ci vuole credere e si getta ancora una volta a
capofitto in questo tormentato rapporto. Tra lei e Hardin le cose sembrano andare meglio del solito e
le notti sono più passionali che mai. Eppure chi le sta accanto è convinto che la loro storia entrerà
presto in una nuova spirale distruttiva dalla quale Tessa non potrà uscire indenne. Per salvare la sua
relazione dovrà lottare con tutta se stessa. Senza contare che il destino ha in serbo un colpo crudele che tirerà fuori il
peggio di Hardin... Tessa riuscirà a dissipare le tenebre che Hardin ha in sé?
Anna Todd
After 5. Amore infinito (Sperling & Kupfer, 2015)
La storia tra Tessa e Hardin non è mai stata semplice. Ma ogni sfida che hanno affrontato
insieme ha rafforzato l'amore e reso sempre più solido il legame tra loro. E ora niente è più come
prima. Tessa non è più la dolce, semplice, brava ragazza che era quando ha incontrato Hardin; né
lui è più il ragazzo crudele e lunatico di cui si è innamorata. O quasi. Perché una verità tanto
scomoda quanto scioccante è pronta a emergere dal passato di Hardin e travolgere tutto. Ancora
una volta. E mentre lui, sconvolto dalla nuova rivelazione, respinge con sempre più forza chiunque
cerchi di stargli vicino, compresa Tessa, lei inizia a dubitare di poterlo salvare davvero, senza
sacrificare se stessa. Eppure si rifiuta di mollare senza lottare. Perché è questo che fai quando ami
qualcuno, no? Lotti per lui, lo rincorri quando sai che ha bisogno di te. Lo aiuti a combattere contro
se stesso e non ti arrendi mai, neppure quando si arrende lui. Oppure sei tu a dover fare un passo indietro e sei
soltanto una stupida se continui a provarci?
Mariapia Veladiano
Una storia quasi perfetta (Guanda, 2016)
L'anonimo protagonista di questo romanzo è il proprietario e l'anima di un'azienda di design per
collezioni di moda, carte e oggetti. Lei, Bianca, insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle
arti, gli propone una serie di suoi disegni ispirati ai fiori. Disegni bellissimi, luminosi, intensi, unici.
Lui se ne innamora e, come fa sempre, decide di acquisire non solo l'opera ma anche di sedurre
l'artista, singolare e incantevole come quei disegni. Comincia così il corteggiamento, ma presto si
accorge di essere lui ad aver bisogno di lei, conquistato e allo stesso tempo sconcertato dalla sua
purezza quasi spirituale, dalla sua natura appassionata ed esigente, dalla gratuità dei suoi gesti,
dalla sua vita con il figlio Gabriele in una casa piena di piante e di acqua che fa pensare a un
paradiso. Ma il suono dell'acqua occorre saperlo ascoltare...
Andrea Vitali
Nel mio paese è successo un fatto strano (Salani, 2016)
Un giorno, in una piccola e uggiosa cittadina, dove la quotidianità rischia di annegare le vite in
un tedioso grigiore, qualcosa di imprevisto sta per fare breccia nella monotonia. Come per
incanto, tutti i calendari si svuotano e gli orologi cessano di funzionare. I paesani reagiscono
come possono, tentando di riordinare ciò che è divenuto caotico, e di ristabilire quel che tutti
davano ormai per scontato: la cognizione del tempo. Andrea Vitali torna alla carica, e ci dà
prova del suo talento più grande: quello di prendere piccole vicende e trasformarle in grande
storie, narrandole nella lingua semplice ma colorita che è ormai divenuta il suo segno
distintivo.
SAGGISTICA…
Vittorino Andreoli
La gioia di vivere. A piccoli passi verso la salvezza (Rizzoli, 2016)
Un matrimonio che non funziona, un figlio difficile, le liti in famiglia, un tradimento, un abbandono, un
lavoro insoddisfacente. Sono situazioni che fanno male, ma che si possono superare. "Da psichiatra mi
occupo principalmente di matti, ma nel corso degli anni è aumentato il fascino per il comportamento e le
relazioni che i cosiddetti normali hanno nella società". Ma cambiare è possibile e questo suo nuovo
saggio insegna come fare per riconquistare la nostra fetta di felicità.
Papa Francesco
Il nome di Dio è Misericordia (Piemme, 2016)
Con parole semplici e dirette, papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta instaurando un
dialogo intimo e personale. Al centro, c'è il tema che più gli sta a cuore - la misericordia - da sempre
fulcro della sua testimonianza e ora del suo pontificato. In ogni pagina vibra il desiderio di raggiungere
tutte quelle anime - dentro e fuori la Chiesa - che cercano un senso alla vita, una strada di pace e di
riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. In primo luogo quell'umanità inquieta e dolente
che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, ma
anche i disorientati e i lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Nella conversazione con il vaticanista Andrea
Tornielli, Francesco spiega - attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore - le ragioni
di un Anno Santo straordinario da lui fortemente voluto. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, ribadisce
che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno; piuttosto ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire
spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto.
Umberto Eco
Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida (La nave di Teseo,
2016)
Crisi delle ideologie, crisi dei partiti, individualismo sfrenato... Questo è l'ambiente - ben noto - in cui ci
muoviamo: una società liquida, dove non sempre è facile trovare una stella polare (anche se è facile
trovare tante stelle e stellette). Di questa società troviamo qui i volti più familiari: le maschere della
politica, le ossessioni mediatiche di visibilità che tutti (o quasi) sembriamo condividere, la vita simbiotica coi nostri
telefonini, la mala educazione. E naturalmente molto altro, che Umberto Eco ha raccontato regolarmente nelle sue
Bustine di Minerva. È una società, la società liquida, in cui il non senso sembra talora prendere il sopravvento sulla
razionalità, con irripetibili effetti comici certo, ma con conseguenze non propriamente rassicuranti. Confusione,
sconnessione, profluvi di parole, spesso troppo tangenti ai luoghi comuni. "Pape Satàn, pape Satàn aleppe", diceva
Dante nell'"Inferno"(VII, 1), tra meraviglia, dolore, ira, minaccia, e forse ironia.
Michela Marzano
Papà, mamma e gender (Utet, 2015)
Le discriminazioni e la violenza contro le donne e le persone omosessuali e transessuali sono oggi,
almeno a parole, unanimemente condannati in Italia. Una frattura profonda divide invece il Paese quando
si discute dei mezzi per combattere questi mali. Al centro del durissimo dibattito c'è la cosiddetta "teoria
del gender". Da un lato, i sostenitori sentono tutta l'ingiustizia di una società in cui una persona può
ancora essere considerata inferiore a causa del proprio diverso orientamento sessuale, del proprio sesso,
della propria identità di genere. Dall'altro, gli oppositori vedono nella teoria una pericolosa deriva morale, il tentativo di
scardinare i valori fondamentali del vivere umano. È una questione sulla quale esiste, come diceva il cardinale Martini, un
"conflitto di interpretazioni" perché ha a che fare con "le caverne oscure, i labirinti impenetrabili" che ci sono dentro
ognuno di noi. Sulla questione, Michela Marzano spiega al lettore la genesi e le implicazioni dell'idea di gender e, senza
mai rinnegare le sue radici cattoliche, decostruisce le letture che ne danno oggi molte associazioni religiose. Soprattutto
non esita mai a mettersi in gioco direttamente, raccontando se stessa e identificandosi nell'esperienza di chi ha vissuto
da vittima innocente il dramma dell'esclusione.
Gustavo Zagrebelsky
Senza adulti (Einaudi, 2016)
Tutte le società possono perire, corrompendosi dal loro interno. Come gli organismi, possono degenerare.
Per rigenerarsi, occorre mettere fine a qualcosa del passato, rinunciare a qualcosa cui si è fatta
l'abitudine. Si dice che, per vivere, occorre saper morire: del tutto, se la degenerazione è inarrestabile; in
parte, se è ancora rimediabile. Nel discernimento di ciò che è vivo e ciò che è morto dovrebbe consistere
la politica. L'ideologia odierna è l'esatto contrario: la crescita e lo sviluppo che non ostacolano, ma
moltiplicano i fattori della degenerazione. Così, al di là di vuoti e ipocriti discorsi a favore dei cosiddetti
diritti delle generazioni future, la presente, credendo di salvare se stessa, sta lavorando contro. Come le
età della vita si stanno contraendo nella sola giovinezza, così le generazioni corrono il rischio di ridursi a quella presente
che opera credendo di potere disporre illimitatamente e immediatamente delle risorse che la terra, ancora per poco, è
capace di offrire.
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