INCIPIT DI DINO TICLI Chiamarsi Abba era stata
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INCIPIT DI DINO TICLI Chiamarsi Abba era stata
INCIPIT DI DINO TICLI Per scuole secondarie di primo grado Chiamarsi Abba era stata una decisione davvero impegnativa, ma non era un omaggio al gruppo musicale, sicuramente un po’ antiquato per i loro gusti, quanto il risultato delle iniziali dei loro nomi: Akia, tredici anni, abilissimo percussionista, senegalese di origini; Bruno, quattordici anni, mago con le tastiere e con una enorme chioma riccia da far paura; la biondissima Beatrice, tredici anni, chitarrista davvero brava. La cantate era Anna, la piccola del gruppo, non tanto per l’età quanto per le sue dimensioni, tuttavia compensate da una voce potente e graffiante. “Non preoccupatevi, lo cambieremo quando saremo famosi” rispondeva Akia con un sorriso a chi faceva notare la poca originalità del nome che si erano scelti. Suonavano soprattutto tra di loro, a casa di Bruno, dove i genitori avevano messo a disposizione la loro taverna, insonorizzata al punto giusto. A volte si esibivano in pubblico ma solo alle feste di compleanno dei loro amici o per avvenimenti speciali. Si divertivano davvero, per questo rimasero esterrefatti quando Akia comunicò loro che sarebbe uscito dal gruppo. Fecero di tutto per convincerlo, ma non ci fu niente da fare. Anche in classe, il loro amico, che era stato sempre allegro e comunicativo, si spense giorno dopo giorno. I suoi tre compagni non si davano pace: suonare senza Akia non era più così divertente. Finché un giorno ricevettero tutti e tre lo stesso sms al cellulare: “Lasciate perdere Akia e cercatevi un altro percussionista o vi faremo diventare neri come lui”. Beatrice era furiosa e pestava i piedi a terra con rabbia malamente repressa: “Io lo so chi è stato! E adesso capisco perché Akia non vuol più suonare con noi! Lo hanno sicuramente minacciato!”.