Note biografiche e storiche
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Note biografiche e storiche
SEDE VACANTE ed il relativo periodo a Gravina CARLO GIUSEPPE CECCHINI Ordo Praedicatorum Amministratore Apostolico 1906 novembre 30 – 1907 marzo 24 Alla morte di mons. Maiello, il 13 marzo 1906, il Capitolo Cattedrale elegge all’unanimità Vicario, il Cantore Domenico Cavallera. Il 6 aprile, con decreto, il Santo Padre nomina, Mons. Carlo Giuseppe Cecchini, dell’Ordine dei Predicatori, Amministratore Apostolico per la Sede Vacante di Gravina: SSmus Dnus Noster Pius Divina Providentia PP X ob mortem praesulis Dioecesium Gravinen et Montis Pelusii, administrationem earundem R.P.D. Josepho Cecchini Altamuren ordinario committere benigne dignitatus est. Jussit proinde per officium hujus Sacrae Congregationis Episcoporum et Regularium opportunum decretum desuper experiri, In executione itaque apostolici mandate, sacra eadem Congregatio praesentis decreti tenore R.P.D. Josephum Cecchini praefatarum Dioecesium Gravinen et Montis Pelusii ad sanctitatis suae et S. Sedis beneplacitum deputat, constituit, ac deputatum et constitutum esse declarat eique omnes et singulas facultates in dictas dioeceses tribuit, quibus antistites locorum ad formam SS Canosium et apostolicarum constitutionum utuntur, fruentur et gaudent. Il giorno successivo, sabato 7 aprile, il Capitolo è nuovamente convocato e proprio Cavallera a leggere la comunicazione della Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Regolari, con la quale era stato nominato mons. Carlo Giuseppe, vescovo titolare di Alicarnasso e prelato ordinario di Altamura e Acquaviva delle Fonti. Il Capitolo, espressa soddisfazione per la scelta per le note le virtù, lo zelo e la sapienza del prelato, eleva preghiere affinché il Signore lo sostenga nel difficile compito ed è fiducioso che, anche se si tratta di un governo ad interim, mons. Cecchini saprà lavorare al miglior perfezionamento dei fedeli. Il Vicario Cavallera è emissario dei suoi confratelli presso il vescovo, per esprimergli sentimenti di obbedienza e devozione verso la sua persona. Cecchini riconferma l’incarico di Vicario a Cavallera con una Bolla, che dopo l’intestazione così continua: Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi Fr. Carolus Joseph Cecchini O.P. sacrae theologiae magister – Dei et Apostolicae sedis gratia episcopis Halicarnensis – praelatus ordinariis diocesium unitarum Altamuren et Acquaviven- Eidem sanctae sedi immediate subietarum etc- Administrator apostilicus Gravine net Montiis Pelusii Il vescovo rivolge il saluto al “nostro diletto” signore Domenico Cavallera, canonico della Chiesa Cattedrale, dichiarando che nel ricevuto Ufficio di Amministratore diocesano, ha bisogno di una idonea persona che svolga la giurisdizione di Vicario Generale. Il suo pensiero è diretto proprio ad egli, persona di fiducia, chiara e prudente. Nato a Bagni di Lucca il 12 dicembre 1853, era ancora giovanissimo quando emigrò in Dalmazia, dove fu educato nelle Lettere. Egli aveva qualche predisposizione per la vita religiosa, “simpatizzando” per l’Ordine domenicano, dove si iscrisse. Dopo i dovuti anni di studio fu ordinato sacerdote nel 1876. Governò diverse “case” dell’Ordine. Mentre era rettore ad Ancona, in un viaggio a Napoli incontrò e conobbe Bartolo Longo, con cui collaborerà dopo aver ricevuto nel 1897 la nomina a Rettore del Santuario della Madonna del Rosario, a Valle di Pompei. A fra Carlo Giuseppe si rivolse il futuro beato Alfonso Maria Fusco, affinché desse ospitalità nel santuario alla veggente Melania Calvat, a cui il 19 settembre del 1846 apparve la Vergine Maria mentre si trovava a pascolare mucche con Maximin Giraud a La Salette in Francia. La veggente, che stava cercando un posto lontano dalla sua residenza al fine di non essere riconosciuta, rifiutò. Dopo sette anni in questa sede, il 27 gennaio 1904, fu promosso vescovo titolare di Alicarnasso1, affinché potesse svolgere il ruolo di arciprete mitrato delle regie chiese palatine di Altamura e Acquaviva delle Fonti.2 La consacrazione episcopale di Carlo Giuseppe avviene all’interno del Santuario di Pompei, a opera di mons. Jordan Zaninović , domenicano, vescovo di Hvar (Brac e Vis) in Croazia. Assistenti sono mons. Agnello Renzullo, vescovo di Nola, e mons. Giuseppe Consenti, vescovo di Lucera. Ad Altamura fa l’ingresso per il possesso il 26 aprile 1904. Riformula l’antico invito a ospitare la veggente Melania Calvat, questa volta in Altamura, ed ella accettò, Nessuno era a conoscenza dell’identità di quella signora, che si sapeva solamente essere francese. Annibale Maria di Francia con Melania Calvat 1 2 Sede soppressa, odierna Bodrum in Turchia. Altamura è sempre stata arcipretura. Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi Il soggiorno di Melania, tuttavia, è breve, perché muore il 14 dicembre 1904 nel convento delle Figlie del Divino Zelo. 1905 dicembre 14 Altamura, Melania Calvat sul letto di morte I solenni funerali della Calvat si svolgono nella Cattedrale di Altamura, presente tutto il Capitolo. Officiati proprio dal vescovo Cecchini, che solamente allora decide si svelare l’identità della signora francese. Al rito è presente anche padre Annibale di Francia. Il 14 marzo 1906 Mons. Carlo Giuseppe è invitato a Gravina per presiedere le esequie di Cristoforo Maiello, vescovo di Gravina, di cui ne prende il posto come Amministratore. Cerca di governare le due comunità con la massima serietà. Il canonico di Gravina Domenico Digiesi, noto organista e compositore, e il cav. Pignatelli, con la sua voce, sono spesso chiamati ad animare le liturgie nelle chiese di Altamura. Nel frattempo la città di Irsina si preparava per l’inaugurazione del nuovo organo nella cattedrale del Paese. Questa azione fa riflettere i canonici di Gravina che decidono di volere anche per la cattedrale di Gravina l’installazione di un nuovo organo. Infatti, nella seduta capitolare dell’8 giugno si discute che per un «maggior decoro della liturgia, persuasi dai mutamenti di uomini e cose, nelle variate condizioni della vita moderna da un complesso deplorevole di ragioni morali e sociali, non si arrestano né si affievoliscono in esso la coscienza dei doveri e il generoso impulso alle opere egregie che glorificano Dio»3. Per questo si propone l’acquisto di un nuovo organo. 3 Voti capitolari 8 giugno 1906 Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi È ricordato che Papa Pio X voleva una restaurazione della musica sacra, imponendo l’obbligo di “aiutare” la liturgia con suoni e il canto. I canonici convengono che per le spese si sarebbe ricorso a un avanzo di fondi, già destinati per i lavori di restauro della cattedrale voluti da mons. Cristoforo Maiello. Gravina, Basilica Cattedrale Abside centrale prima della costruzione del nuovo organo Per seguire le pratiche relative all’acquisizione dell’organo, è istituita una commissione con a capo il Vicario della Diocesi Cavallera, che si avvale della competenza del maestro Giacomo Lapolla. Un primo abbozzo di progetto è richiesto alla ditta Pacifico Inzoli, suggerita da mons. Cecchini che aveva avuto modo di apprezzare le qualità, la competenza e la serietà dell’impresa, che ne aveva installato un’esemplare nella Basilica di Pompei. Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi Dopo le dovute modifiche al progetto originario, rendendolo simile allo strumento di Pompei, lo stesso è approvato. L’accordo con Inzoli si chiude con un preventivo di spesa di diciassettemila lire. Si conviene l’estinzione di questo importo in rate per dieci mensilità. Tuttavia, poiché la cifra non è coperta da quell’avanzo sopra descritto, si ricorre a un mutuo contratto con le signorine Nunzia, Filomena e Maria Loglisci di Gravina, possidenti. Gravina, Basilica Cattedrale esterno in una foto d’epoca Il 24 giugno un grave fatto di sangue spense un po’ l’euforia del progetto ormai in essere: in una strada pubblica il falegname quattordicenne Rella Francesco, durante una lite per futili motivi, accoltella il contadino suo coetaneo Matera Mariano. L’omicida è immediatamente arrestato con ancora il coltello intriso di sangue tra le mani. L’omicidio spegne l’ entusiasmo, ma non ferma il progetto: il 25 giugno è sottoscritto il contratto per l’installazione dell’organo tra la Ditta e il Procuratore del Capitolo. Coincidenza vuole che il giorno dopo la stipula del contratto, si inaugura a Irsina il nuovo organo della cattedrale. In questa occasione sono i gravinesi don Domenico Digiesi e il maestro Lapolla a inaugurarlo e a redigere il verbale di collaudo. Il 2 ottobre 1906 il Capitolo si riunisce nuovamente per la lettura di una lettera pervenuta da mons. Cecchini, con la quale è lieto comunicare che il Santo Padre, ben conoscendo le particolari doti del cantore Domenico Cavallera e in occasione dei suoi venticinque anni di servizio alla Diocesi di Gravina, lo nomina suo Prelato domestico. Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi Mons. Cecchini esprime le sue congratulazioni al Vicario, subito seguite dagli auguri dei confratelli. Cavallera, commosso, prende la parola dichiarandosi non meritevole di tanta considerazione da parte del Santo Padre e di Mons. Cecchini. Ci sono per l’occasione opportune celebrazioni. Tuttavia il clima festoso è interrotto da una nuova grave disgrazia, in cui perse la vita un cittadino cinquantenne di Canneto di Bari, Zenone Tommaso, che aveva cercato di salvare un sannicandrese di trentaquattro anni domiciliato in Gravina, Saverio Raganelli. Quest’ultimo, dopo la pigiatura dell’uva era sceso in un pozzetto dove c’erano avanzi di mosto, perdendo i sensi per le esalazioni. Anche Zenone, accorso nel pozzo in aiuto del collega, perse i sensi. I due furono estratti dalle guardie urbane prontamente intervenute e condotti presso le proprie abitazioni, ma per Zenone non ci fu nulla da fare. L’episodio fu tristemente ascoltato da mons. Cecchini. Era il 22 ottobre,i lavoranti fornai di Gravina sarebbero scesi in sciopero l’indomani per l’aumento del salario. Nel mese di novembre mons. Cecchini annuncia al presbiterio e alle città di Gravina e Montepeloso che i Santo Padre, con decreto del giorno 02, aveva eletto il nuovo vescovo di Gravina e Montepeloso nella persona di Nicola Zimarino, trasferendolo dalla Diocesi di Lacedonia. L’anno 1907 si apre con la morte del sindaco di Gravina Giuseppe Pellicciari, avvenuta nella notte tra il 23 e 24 gennaio, colpito in pieno petto da un proiettile del suo revolver, cadutogli inavvertitamente dalla fondina che portava su di un fianco. Aveva 27 anni e fu ricordato come figura esemplare e per le sue capacità amministrative. Tutto il Capitolo Cattedrale partecipò alle esequie in cattedrale e all’accompagnamento della salma fino alle porte del Camposanto. Nel marzo 1907 mons. Cecchini comunica ai canonici che era stato concordato con l’eletto vescovo Zimarino il suo ingresso nella città entro il mese. Mons. Cecchini si congeda con una solenne celebrazione, pur continuando la sua attività pastorale. Infatti, egli è incaricato di una “Visita Apostolica” alla Diocesi siciliana di Piazza Armerina, dove il locale vescovo Mario Sturzo, fratello del più famoso Luigi, era stato accusato di modernismo, avendo voluto favorire il sorgere di casse rurali e altre opere sociali cattoliche. Carlo Giuseppe Cecchini scrisse a papa Pio X il 19 agosto 1907 una lettera accompagnata da una relazione positiva sulle sue riforme. Fu anche “Visitatore” a Caltagirone, diocesi natale di Sturzo e in molti seminari siciliani. Il 30 novembre 1907 è accanto al cardinale Raffaele Merry del Val y Zulueta, nella consacrazione episcopale del confratello domenicano Andreas Franz Frühwirth, eletto vescovo titolare di Heraclea . Nel 1909 è nominato Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Taranto. Il 4 dicembre diventa arcivescovo di quella stessa Sede. Il 24 luglio 1910 celebra con il cardinale Pietro Respighi, l’ordinazione episcopale di mons. Agostino Laera (1871 – 1942), eletto ordinario di Castellaneta. L’11 settembre 1910, a Lecce, è uno degli assistenti nell’ordinazione episcopale di Adolfo Verrienti (1910 - 1930), suo successore nell’arcipretura di Altamura e Acquaviva delle Fonti. Muore a Taranto il 17 dicembre 1916 per polmonite, mentre a Gravina i lavori da lui voluti per la costruzione del nuovo organo sono a buon punto. Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi Si ringrazia Dott. Renzo Paternoster Bibliografia AAVV Monitor ecclesiasticus Fondazione Monitor ecclesiasticus, 1909 Barra F. Bartolo Longo alle soglie del Duemila: atti del convegno storico, Pompei, 13-14-15 novembre 1998, Volume 1 Pontificio santuario di Pompei, 2001 Borzomati P. Le Figlie del S. Rosario di Pompei: spiritualità ed azione in cento anni di storia : atti del Convegno di studi : Pompei, 25/26/27 aprile 1997,Rubbettino, 1998 Casino A., I vescovi di Gravina De Bono A. Damaso Pio De Bono e Luigi Sturzo, Istituto di Sociologia Luigi Sturzo di Caltagirone, 2003 Del Fante M.- Passerini G Oltre Il Mistero Profezie E Rivelazioni Sul Prossimo, Futuro Edizioni Mediterranee, 1981 Emeroteca L’Ape , periodico quindicinale, vari numeri, Gravina 1906 – 1907 Fonti Archivistiche Archivio Unico Diocesano Gravina , Voti capitolari Le notizie e le immagini contenute non si ritengono essere esaustive, qualora si possiedono notizie ed immagini sul periodo indicato nella scheda saremmo molto grati se venissero inoltrate a : [email protected] Ultimo aggiornamento novembre 2015 Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi e/o [email protected]