Un`operazioned

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IL SECOLO XIX
LUNEDÌ
26 AGOSTO 2013
cronache
STA MEGLIO IL PICCOLO CHE SI È RECISO L’ARTERIA FEMORALE MENTRE GIOCAVA SUL DIVANO DI CASA
Al Gaslini il miracolo di Massimo
Un’operazione d’urgenza salva il bimbo di due anni che stava morendo dissanguato
tata dal 118. Compresa la gravità
dellasituazione,imilitihannodeciC’ÈUNPESCIOLINOrossocherac- soinsiemeallacentraleoperativadi
conta storie nella vita di tutti i bam- accompagnare il bimbo direttabini? In quella di Massimo F. sì. E mente al pronto soccorso anziché
porta anche fortuna. Il giorno dopo chiederel’inviodell’automedicasul
aver rischiato la vita ferendosi una posto. «Non c’era un secondo da
gambamentregiocavaallalottacon perdere. Abbiamo fatto la scelta
il fratello maggiore in salotto, il giusta», dice Mauro Mariani della
bimbo è completamente rapito dai Pubblica Assistenza Nerviese, inpesci parlanti che nuotano nel car- tervenuto insieme al collega Ezio
tone animato che vede alla tv della Spagnoli. L’emorragia è stata comsuastanza,alquintopianodelpron- pressa meccanicamente dai volonto soccorso del Gaslini, reparto di tari che si sono precipitati in ospedale insieme alla madre. Il papà è riOrtopedia.
Ha una gamba ingessata, Massi- masto in casa insieme al figlio più
mo, perché non deve assolutamen- grande, 9 anni, molto scosso dai
temuovereilpolpacciomadalcolo- sensi di colpa: era lui che si trovava
ritonontrasparealcunosegnodelle insiemealfratellinoquandoèsaltasue ore tra la vita e la morte di saba- to sul divano e si è ferito.
All’ospedale pediatrico, attrezzatoseraaQuinto.Quando harischiato di finire dissanguato per un ta- to per questo tipo di emergenze,
glio, sfortunatissimo, alla gamba. l’equipe multispecialistica per a
Poi però è stato salvato. Grazie a un operare il bimbo è stata pronta in
intervento da manuale, d’urgenza, pochi minuti, dopo che il chirurgo
all’ospedaleGaslini.«Miofigliogio- del pronto soccorso ha capito che
cava con il fratello su un divano let- cosac’eradafare. Subito,senzaperdere un secondo.
to aperto - racInsalaoperatoria
conta il padre
si sono ritrovati
Stefano F. - Masun chirurgo gesimo è saltato e si
nerale, uno vaè incastrato tra la
scolare e un ortorete e la spalliera,
pedico, insieme
dove si trovano
agli esperti della
gli ingranaggi.
rianimazione.
Così si è tagliato
Il bimbo, opela gamba».
rato in anestesia
Stefano non
generale, è stato
smette un seconsottoposto anche
do di accarezzare
alle trasfusioni di
ilfiglionellettino
QUI È AVVENUTO
sangue: ne aveva
di ospedale. Dalperso moltissimo
l’altraparte,c’èla
L’INCIDENTE
prima che il tanonna visto che
DOMESTICO
glio venisse tamla madre, dopo
ponato. La comaver passato la
Nella foto l’abitazione di via
petenza dei menotte accanto al
Roncallo a Quinto dove si sodici e la tempestipiccolo, è andata
no vissuti i terribili momenti
vità dei soccorsi
qualche minuto a
del ferimento del piccolo
lo hanno salvato.
casa a prendere
Massimo sabato sera
Ai genitori, è
nuovi vestiti (e
sembrato un migiochi) al suo piccino. La prognosi è stata sciolta ieri racolo.
«La cosa peggiore per me è stata
mattina, il bimbo dovrebbe guarire
in un mese, ma ancora non si sa l’attesa - spiega ancora il papà - non
quandosaràdimessoehabisognodi sono potuto andare in ospedale subito, sono rimasto in casa insieme a
ricambi.
«L’ingranaggio del divano gli ha mio figlio grande. Sull’ambulanza
reciso l’arteria e la vena femorali e mia moglie era spaventatissima
un nervo - spiega ancora il padre - perché anche se i militi avevano
ma i medici hanno sistemato tutto, bloccato l’emorragia, il bambino
guarirà. Grazie a Dio si è salvato». vomitava e perdeva forze, si stava
Diversamente dal bambino, che a addormentando». Ancora: «Solo
parte il gesso alla gamba destra ap- quando ci hanno detto che era fuori
paresereno,papàStefano hainviso pericolo abbiamo ripreso fiato. E,
tutti i segni della tribolazione della anche se avevo tentato di dissimusera precedente. «Che fosse fuori lare il mio terrore, solo a quel punto
pericolo lo abbiamo saputo alle 23, ho potuto confortare davvero mio
finito l’intervento - dice con un filo figlio grande che si sentiva in colpa
di voce - ma prima quanta paura». anche se non ha alcuna responsabiL’uomo, insieme alla moglie, era lità: i bambini giocavano sul divano,
in casa quando è successo tutto, alle il piccolo si è lanciato ed è caduto
19.30 di sabato sera. La famiglia si male.Tutto qui, il fratello non potestava preparando per cenare quan- va evitarlo in nessun modo».
Passato lo spavento, si pensa a ordo dal salotto hanno sentito le grida
disperate del bambino. «Perdeva ganizzareilfuturo.Anchedeigiochi
moltissimo sangue, ci siamo spa- dei bambini. «Lotta vietata - scherza ora il papà - e tutti gli altri giochi,
ventati da morire».
I soccorsi sono arrivati in pochi lontani dal divano».
minuti, con un’ambulanza della [email protected]
Pubblica Assistenza Nerviese aller- © RIPRODUZIONE RISERVATA
FRANCESCA FORLEO
DECINE DI MESSAGGI DI CHI, INDICANDO GRUPPO E FATTORE RH, SI È MESSO SUBITO A DISPOSIZIONE
Il sito Facebook del Secolo XIX con
la notizia del dramma di Quinto. A
sinistra, la stanza del Gaslini che
ospita il piccolo Massimo BALOSTRO
E DI NOTTE SUL SITO DEL SECOLO XIX
SCATTA LA CORSA A DONARE IL SANGUE
IL CASO
«SE SERVE parto anche subito», scrive Luca, indicando il suo gruppo sanguigno. È sabato sera,
sono passati pochi minuti dal dramma nella casa
di Quinto, il Secolo XIX ha appena pubblicato la
notizia sul sito e sulla pagina Facebook e la reazione è immediata. Anche Paola interviene: «B rh
negativo». E poi Simona: «0 rh negativo». E poi
Patty: «Io ho il gruppo universale», e poi Mariangela («A positivo...fateci sapere») e Corrado e
tanti altri. È una corsa a offrire il sangue, subito,
immediatamente; correndo al Gaslini, se serve.
Perché è proprio a quest’emergenza che, leggendo le prime notizie, pensano i lettori. Dal
computer, dai tablet, dai telefonini, si mettono a
disposizione. Di più: nelle ore della notte il Secolo
XIX su Facebook diventa il mezzo per tenersi informati sull’evoluzione dei fatti, per ricevere e
scambiarsileultimenotizie,peressereviciniidealmente a una madre e un padre che temono per
la vita del figlio. Ombretta è testimone delle fasi
più concitate: «Quando è arrivato il piccolo con
l’autoambulanza ero lì al pronto soccorso... i medici hanno trovato l’arteria recisa e lo hanno portato in sala operatoria. Speriamo bene, la situazione era gravissima, forza piccolo e coraggio a
questa giovane mamma straziata dal dolore». Più
tardi Corrado dà una voce di speranza: «Ho chiamato l’ospedale dieci minuti fa circa, gli ho dato il
mio nome è cognome per qualificarmi dato che
sono un vigile del fuoco, mi hanno assicurato che
avevano pronte le scorte ma domani voglio chia-
mare di nuovo per vedere se ne hanno bisogno di
altro sangue».
È una gara spontanea di solidarietà che consola,
magari quando si stanno per pubblicare notizie dal
segno opposto, come quella (apparsa nell’edizione
di ieri) del giovane epilettico al quale uno sciacallo
harubatolamacchinafotograficaduranteunacrisi
in mezzo alla strada.
Ma non è certo questa la vera gente di Genova e
di tutta la Liguria. È, invece, quella che per tutta la
notte si tiene informata sulla sorte di un bimbo di
due anni con l’unico mezzo disponibile, che continua a chiedere se ci sono novità, che è pronta a
muoversi nonostante l’ora per ogni evenienza. E
che si scioglie in un sospiro liberatorio quando, ieri
mattina, arriva la notizia ufficiale, rilanciata sempre dal sito: «Il bimbo sta meglio! Grazie a tutti! ».
M. MEN.
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