TUBERCOLOSI BOVINA
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TUBERCOLOSI BOVINA
TUBERCOLOSI BOVINA Caratteristiche della patologia E.1 Informazioni Malattia Tubercolosi Bovina Mycobacterium bovis. Bacillo gram-positivo acido-resistente appartenente al Mycobacterium tuberculosis complex; cui fanno parte anche M. tuberculosis, M. caprae (considerato una causa comune di tubercolosi nel bovino in alcuni Paesi centro-europei), M. africanum, M. canetti, M. microti, e M. pinnepedii . Breve descrizione Patologia che colpisce il bovino e numerosi altri animali, uomo compreso. Nei bovini il contagio avviene generalmente per via aerogena, talvolta per ingestione ed eccezionalmente attraverso soluzioni di continuo della cute. L’ingestione di latte crudo contaminato è la prima causa di contagio nell’uomo. Lo sviluppo di eventuali lesioni e relativi segni clinici varia a seconda della via di contagio, dose infettante, patogenicità dell’agente e resistenza dell’ospite. La sintomatologia risulta variabile, in linea generale debolezza, perdita di peso, anoressia e sintomi respiratori. Rilevanza della patologia Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale Presenza e frequenza della Lombardia ufficialmente indenne. malattia in Regione Lombardia Presenza e frequenza della Presente in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, tutte le regioni malattia in regioni / Stati del centro-sud (isole comprese) e in numerosi Paesi europei confinanti (Spagna, Portogallo, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Galles, Ungheria, Romania, Bulgaria, Lettonia e Lituania). Frequenza eventuali epidemie Non applicabile. (specificare aree) Animali / Vettori / Ambiente Il bovino è considerato l’ospite naturale e serbatoio principale della malattia, tuttavia è dimostrato che numerose specie selvatiche possono fungere da reservoir. anche l’ambiente può essere fonte di contaminazione data l’elevata resistenza del patogeno in determinate condizioni. Eventuali cicli stagionali / focolai Non Applicabile. influenzati da anomalie climatiche Fattori che favoriscono la presenza L’importanza dei diversi fattori di rischio varia in funzione del sistema produttivo. Nei principali Paesi industrializzati sono il dell'agente (scarse misure igieniche, biosicurezza, commercio internazionale di bovini vivi non correttamente controllati, gli scarsi sistemi di sorveglianza e controllo della management, ecc.) tubercolosi bovina nella fauna selvatica, un basso livello di biosicurezza e di management e l’elevata densità di animali sensibili. Stabilità nell'ambiente dell'agente Medio / alta a seconda delle condizioni. M. bovis può eziologico sopravvivere anche per anni in ambiente favorevole (basse temperature, elevata umidità e al riparo dai raggi solari). Buona resistenza all’essiccamento, studi discordanti sulla resistenza alle alte temperature. E.1.1 Nome patologia E.1.2 Agente/i eziologico/i E.1.3 1 1.1/2 1.1/2.1 1.1/2.2 1.1/2.3 1.1/2.4 1.1/2.5 1.1/2.6 1.1/2.7 Scheda tubercolosi bovina Pag. 1 1.1/2.8 Possibilità di eliminare l'agente 1.3 1.3.1 1.4 1.4.1 1.4.2 1.4.3 1.5 1.5.1 1.5.2 1.5.3 1.5.4 1.6 1.6.1 1.6.2 1.6.3 1.7 1.7.1 Possibile ma improbabile (eradicazione nella fauna selvatica). dall'ambiente Il ruolo della contaminazione ambientale nella diffusione della malattia, tuttavia, necessita di ulteriori studi. Numero di specie domestiche colpite Numero di specie domestiche Elevato. Bovini, ovi-caprini, cervidi, equini, suini, bufali, colpite (indicare anche quali) bisonti, canidi, felini e roditori. Velocità di diffusione Rapidità di diffusione Medio / bassa a seconda della densità e del tipo di nell'allevamento allevamento. Rapidità di diffusione tra Bassa. Può variare a seconda della densità di animali e del allevamenti grado di biosicurezza. A titolo esemplificativo in allevamenti inglesi privi di restrizioni la prevalenza della malattia è salita dall’1,3% al 3,5% tra il 1996 ed il 2003. Capacità di diffondersi senza Improbabile, la trasmissione per via aerogena necessita di movimentazione di animali stretto contatto tra soggetti. Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio Ciclo della patologia influenzato da No. vettori Presenza del vettore sul territorio Non applicabile. regionale / nazionale Presenza del vettore legata a Non applicabile. determinate aree / condizioni climatiche Capacità del vettore di Non applicabile. sopravvivere, riprodursi, trasmettere l'infezione, fungere da reservoir Rischio di contagio nelle specie sensibili Probabilità di trasmissione Media. Variabile in funzione di concentrazione di animali sensibili ed eliminatori. Modalità di trasmissione Il patogeno viene eliminato principalmente con l’espettorato, latte, feci; possibile eliminazione anche tramite urina, secreti vaginali e sperma. L’infezione può avvenire per via aerogena, ingestione o attraverso soluzioni di continuo della cute. L’importanza delle diverse vie trasmissione varia a seconda della specie. La trasmissione per via verticale è molto rara. Particolari condizioni che In generale elevata densità di popolazione. Stretto contatto favoriscono la trasmissione tra animali infetti e animali recettivi (infezione aerogena), latte contaminato a disposizione dei vitelli. Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Specie colpite Elevato numero di specie colpite. Cervidi, mustelidi, cinghiali, bufali, bisonti, roditori, canidi, felini, primati e numerosi altri animali esotici. Scheda tubercolosi bovina Pag. 2 1.7.2 Interazioni selvatici / domestici / 1.7.3 1.8 1.8.1 1.8.2 1.8.3 1.9 1.9.1 1.9.2 1.9.3 1.10 1.10.1 1.11 1.11.1 1.11.2 2 2.1 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 2.2.2 Rischio per uomo e animali domestici che condividono aree uomo con animali selvatici infetti reservoir. I cervi svolgono un ruolo importante per il mantenimento della malattia. I tassi sono considerati il principale serbatoio tra gli animali selvatici in Inghilterra e Irlanda, possono trasmettere l’infezione per tutte le vie di trasmissione (compresi morsi ed urine) e nelle fasi finali della malattia eliminano notevoli quantità dell’agente. In generale il cinghiale viene considerato un ospite a fondo cieco o spillover tuttavia in particolari condizioni (elevata densità, habitat e management) può fungere da reservoir. Eventuali specie in pericolo colpite Alcuni Autori hanno indicato la malattia come un possibile pericolo per le linci (Spagna). Potenziale diffusione silente Riconoscibilità della patologia Scarsa, generalmente non particolarmente specifici ed attraverso i segni clinici evidenti solo nelle fasi finali dell’infezione. Diffusione attraverso soggetti sub- Elevata , molti soggetti colpiti restano asintomatici anche per anni (rischio notevole in assenza di controlli diagnostici). clinici / asintomatici Periodo d'incubazione Generalmente alcuni mesi , talvolta anche anni. Variabilità dell’agente Specie / Tipi conosciuti Unica specie conosciuta (M. bovis) tuttavia anche M. caprae considerato causa di tubercolosi nel bovino. Mutazioni Possibili mutazioni che alterano la patogenicità ed il range di ospiti sensibili. Specie - specificità Scarsa. Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno Grado di conoscenza scientifica Buono, utile modello di studio per la Tubercolosi Umana. sulla patogenesi Conoscenza della risposta immunitaria Totale / parziale / nessuna Pressoché totale. conoscenza dell'immunità umorale Totale / parziale / nessuna Pressoché totale, utile modello di studio per la Tubercolosi conoscenza dell'immunità cellulo- Umana. mediata Impatto socio-economico Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda Perdite produttive (mortalità / In Lombardia perdite legate alla macellazione obbligatoria scarti) degli animali nei casi previsti dal piano di controllo e risanamento (DDUO N° N°97 12/01/2011). Riduzione della qualità dei prodotti Minori. Possibile scadimento qualitativo delle carni di animali infetti. Minacce alla sopravvivenza Nessuna, eventuali ripercussioni sul singolo allevamento. dell'industria Impatto economico del piano di controllo Presenza e obbligatorietà del piano Presente piano di controllo e risanamento obbligatorio. Costo delle misure di monitoraggio Basso, stime USA 1-2$ per capo all’anno. in atto In Italia il costo unitario del test IDT è pari a 0,15 €, a cui si aggiungono le spese per i materiali per un costo di 0,90 € / capo (prezzi 2010). Scheda tubercolosi bovina Pag. 3 2.2.3 Presenza di focolai sul territorio 2.2.4 Tipologia e costo delle misure di controllo in atto. Sporadica. 11 focolai nel 2005, 14 nel 2006, 11 nel 2007, 2 nel 2009 e 4 nel 2010. In caso di focolaio test e macellazione dei capi infetti, stime USA (2003): − $592.80 per la riforma di un bovino − $1390.00 per la rimonta di una vacca da latte ($1086.00 bovini da carne) − $0.31 per kg di latte perso (perdita indiretta per riforma vacche infette e divieto riproduzione vitelle figlie delle infette) − $112.00 per vitello 2.3 Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) 2.3.1 Limitazioni e divieti alla produzione Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, e alla movimentazione animale 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.4 2.4.1 2.4.2 2.4.3 conseguenze sulla distribuzione dei prodotti si verificano soltanto in allevamenti con sospensione o revoca della qualifica dove Il latte delle bovine infette non può venire impiegato per il consumo umano (distruzione o trattamento termico ed utilizzo per consumo animale all’interno dell’allevamento). Il latte dei capi sani viene trattato secondo normativa (trattamento termico ed apposito stoccaggio), divieto di distribuzione del latte crudo e destinato al consumo umano diretto (DDUO N° N°97 12/01/2011) divieto di commercializzazione per seme ed embrioni non conformi alle leggi nazionali (Legge 126/63; D.P.R. 505/82, 226/92, 241/92). Potenziale costo economico Principalmente legato al controllo. Possibili mezzi di controllo Ricorso a test-and-cull , eliminazione degli animali sospetti o (vaccinazione e terapia medica / stamping out qualora la situazione epidemiologica lo richieda Test-and-cull / Stamping out) (DDUO N° N°97 12/01/2011). Costi degli eventuali interventi Negli USA è stato calcolato il costo reale del piano contro la richiesti (monitoraggio e controllo) Tubercolosi Bovina, risultando inferiore ad 1$ per animale nel 2003, con una riduzione sensibile sul lungo periodo. Stime USA 2003 per il controllo: − $592.80 per la riforma di un bovino − $1390.00 per la rimonta di una vacca da latte ($1086.00 bovini da carne) − $0.31 per kg di latte perso − $112.00 per vitello A cui vanno aggiunti i costi amministrativi (compensi alle figure professionali coinvolte nel piano); il costo dei rimborsi agli allevatori e del materiale necessario agli interventi di controllo. Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Conseguenze sulla distribuzione dei Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, prodotti conseguenze sulla distribuzione dei prodotti si verificano soltanto in allevamenti dove la qualifica è stata revocata o sospesa (DDUO N° N° 91 12/01/2011). Riduzione del prezzo di mercato Attualmente non segnalata. Divieto di distribuzione a livello No, divieto limitato agli allevamenti presenti in un eventuale focolaio. nazionale Scheda tubercolosi bovina Pag. 4 2.4.4 Costi dei trattamenti e del controllo Costi legati al trattamento farmacologico, l’ospedalizzazione della patologia negli esseri umani 2.4.5 2.4.6 3 3.1 3.1.1 3.2 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.2.4 3.2.5 3.2.6 3.3 3.3.1 3.4 3.4.1 3.4.2 del paziente anche per lunghi periodi, alla retribuzione del personale medico-sanitario ed eventuali invalidità permanenti. Onerosi sul singolo paziente tuttavia irrilevanti sul totale, attualmente in Italia si verificano solo 5-10 i casi umani di tubercolosi bovina all’anno. Riduzioni del turismo e della Numericamente non stimati, possibile riduzione del turismo e biodiversità delle attività venatorie nelle aree dove la malattia risulta considerevolmente diffusa negli animali selvatici. Restrizioni sul sistema produttivo Impossibile allo stato attuale. Impatto sulla salute pubblica Presente in normativa Se presente ambito territoriale Internazionale (Terrestrial Code OIE cap. 11.6) interessato Potenziale zoonosico Possibilità di trasmissione agli Sì. esseri umani Frequenza di trasmissione agli Molto bassa nei Paesi dove è diffusa la pastorizzazione del esseri umani latte ed i piani di eradicazione. Nel 2009 5 casi in Italia, nel 2008 confermati 115 casi umani nell’UE (0,02 casi ogni 100.000 abitanti)di cui uno solo in Italia (>0,01 casi / 100.000 abitanti). tra il 2004 ed il 2007 27 casi in Italia. Modalità di trasmissione agli esseri La principale via di trasmissione è l’ingestione di latte crudo umani (diretto, indiretto, vettori, contaminato, possibile anche per via aerogena o attraverso alimenti, aerogena) soluzioni di continuo della cute. Barriere di specie Basse / Nessuna. Fattori di patogenicità La patogenicità dell’agente è il risultato di numerosi fattori, principalmente componenti della parete cellulare e proteine secrete. Si ricordano: − Trealosio 6,6'-dimicolato (TDM o Cord factor), glicolipide di parete, inibizione della diapedesi leucocitaria, leucotossicità ed epatotossicità. − Lipoarabinomannano (LAM), glicolipide di parete, protezione dai radicali liberi e possibile inibizione della fagocitosi. − Proteine dell’Antigen 85 complex, possibile alterazione dell’immunità cellulo-mediata. − Proteine codificate dagli operoni Mce, invasione degli epiteli e sopravvivenza dopo la fagocitosi. − Proteine dello stress (superossido-dismutasi ed alchilperossidasi), difesa dai radicali liberi. Eventuale sottostima dei casi Possibile, forme asintomatiche anche per anni. umani Probabilità di contagio Probabilità di contagio Bassa. <0,01 casi per 100.000 abitanti ogni anno in Italia. Trasmissibilità tra esseri umani Probabilità di trasmissione tra Molto rara tra individui immuno-competenti. Possibile negli esseri umani immunodepressi. Modalità di trasmissione tra esseri Trasmissione diretta tra due soggetti a stretto contatto umani (diretta / indiretta) tramite l’espettorato (forme polmonari). Scheda tubercolosi bovina Pag. 5 3.5 Impatto sulla salute umana 3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica Da asintomatica a molto grave, simile alla tubercolosi umana. dei soggetti colpiti 3.5.2 Durata della sintomatologia e dell'eventuale interruzione dell'attività lavorativa 3.5.3 Danni permanenti 3.5.4 Mortalità 3.6 3.6.1 Probabilità d'infezione / tossinfezione / intossicazione attraverso gli alimenti 3.6.2 Dosi necessarie per causare infezione / tossinfezione / intossicazione 3.6.3 Precauzioni richieste La sintomatologia può verificarsi anche anni dopo l’infezione. I segni clinici variano in funzione della sede delle lesioni e della gravità della patologia. Patologia ad andamento tipicamente cronico, richiede interruzione dell’attività lavorativa e pronto trattamento medico (può essere anche fatale) con ricoveri ospedalieri anche prolungati. Possibili, a seconda della gravità della malattia e della tempestività del trattamento. Rara. Possibile se non trattata o nei soggetti immunodepressi. Impatto sulla sicurezza alimentare Variabile. infezione per ingestione di latte crudo o altri alimenti contaminati. 3.7 3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente sull'uomo 3.7.2 Reperibilità dell'agente 3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione Non del tutto chiarita, presumibilmente alta ma. Stimata in alcuni milioni di UFC. Attualmente la Lombardia è ufficialmente indenne. Precauzioni richieste solo in caso di sospensione o ritiro della qualifica. Il latte delle bovine infette non può venire impiegato per il consumo umano (distruzione o trattamento termico ed utilizzato per nutrire animali all’interno dell’allevamento). Il latte dei capi sani viene trattato secondo normativa (trattamento termico ed apposito stoccaggio). La vendita del latte crudo o al consumo umano diretto è sospesa. (DDUO N° 97 12/01/2011) Potenziale bioterroristico Irrilevante dal punto di vista bioterroristico. Non è incluso nella lista A o B del CDC relativa agli agenti impiegabili a fini terroristici. Non Applicabile Non Applicabile dell'agente (laboratori / personale specializzato / singoli individui) Impatto sugli scambi commerciali 4 4.1 Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti 4.1.1 Blocco / limitazione al commercio Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, non (singolo animale, mandria, area vi sono limitazioni al commercio tra allevamenti ufficialmente delimitata, totale) indenni. Limitazioni seconda normativa solo in caso di sospensione o revoca della qualifica (DDUO N°97 12/01/11). 4.1.2 Lista di prodotti vietati Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, non vi sono prodotti vietati. Divieto per latte crudo o al consumo umano diretto in caso di sospensione o revoca della qualifica (DDUO N°97 12/01/2011), seme ed embrioni non conformi alle leggi nazionali (Legge 126/63; D.P.R. 505/82, 226/92, 241/92) ed alle direttive comunitarie (88/407/CEE; 2003/43/CE). 4.1.3 Perdita di indennità Possibili sospensione o ritiro dell’indennità con apertura di un focolaio (DDUO N°97 12/01/2011). Scheda tubercolosi bovina Pag. 6 4.1.4 Difficoltà e tempistica del recupero Sospensione − difficoltà medio / bassa; per il ripristino della qualifica necessario IDT negativo per i capi età > 6 sett. effettuato almeno 42 giorni dopo l’allontanamento dei capi sospetti o l’ingresso di nuovi capi in violazione della normativa sulla movimentazione (DDUO N°97 12/01/2011). Ritiro − difficoltà media; almeno 4 mesi dall’eliminazione dell’ultimo capo infetto se IDT negativo per i capi età > 6 sett. (DDUO N°97 12/01/2011). Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, non (singolo animale, mandria, area vi sono limitazioni al commercio da allevamenti ufficialmente delimitata, totale) indenni siti nella regione verso Stati membri. Limitazioni al commercio per singolo allevamento seconda normativa in caso di sospensione o revoca della qualifica (64/432/EEC). Lista di prodotti vietati Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, non vi sono prodotti vietati. In caso di revoca della qualifica seme ed embrioni non conformi alle leggi nazionali (Legge 126/63; D.P.R. 505/82, 226/92, 241/92) ed alle direttive comunitarie (2003/43/CE; 88/407/CEE). Perdita di indennità Attualmente l’Italia non risulta ufficialmente indenne. Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, non (singolo animale, mandria, area vi sono limitazioni al commercio da allevamenti ufficialmente delimitata, totale) indenni siti nella regione verso Stati aderenti all’OIE. Limitazioni al commercio del singolo allevamento in caso di sospensione o revoca della qualifica seconda normativa (Terrestrial Code OIE cap. 11.6). Lista di prodotti vietati Attualmente la Lombardia risulta ufficialmente indenne, non vi sono prodotti vietati. In caso di revoca della qualifica carne, latte, seme ed embrioni non conformi alla normativa (Terrestrial Code OIE cap. 11.6). Perdita di indennità Attualmente l’Italia non risulta ufficialmente indenne. Paesi con legislazioni Non applicabile (legislazione già particolarmente restrittiva). particolarmente restrittive Possibilità di creare aree di controllo Estensione dell'area Possibile già a livello di singolo allevamento (DDUO N° 97 12/01/2011). Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) Presenza e durata dei danni al Possibili forme croniche debilitanti, mortalità molto rara. benessere animale Gravità variabile a seconda della dose infettante dell’agente, dello stato immunitario e della predisposizione genetica a sviluppare la malattia dell’ospite. Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia Se presenti indicare la percentuale Variabile, da 0 a 10% dei bovini infettati sviluppano lesioni evidenti. di eventuali indennità perse 4.2 4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.3 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.5 4.4 4.4.1 5 5.1 5.1.1 5.2 5.2.1 Scheda tubercolosi bovina Pag. 7 5.3 Severità / reversibilità della malattia Gravità clinica variabile, possibili forme gravi con danni malattia irreversibili. Ad andamento cronico, occasionalmente la progressione può essere rapida. Sintomi variabili a seconda della sede e dell’estensione delle lesioni. Negli stadi avanzati si manifestano frequentemente febbre ondulante, deperimento progressivo, debolezza ed inappetenza. Possibili forme gravi con sintomatologia respiratoria imponente e notevole scadimento delle condizioni fisiche. Interventi terapeutici e loro Terapia comunque vietata per legge, necessità di eliminare l’animale. efficacia Impatto sulle Libertà Animali Libertà animali impedite Nei Paesi dove è presente un piano di controllo efficace i bovini infetti vengono identificati generalmente prima della manifestazione sintomatologica. Qualora la malattia sia conclamata eventuale impedimento della libertà dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie e in casi estremi della libertà dalla malnutrizione. Strumenti di controllo Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi Kit validati disponibili in Italia Strumenti di controllo regolati per legge. Normative che regolano la Controlli periodici, sulle movimentazioni ed in caso di focolaio diagnostica legati al piano di controllo e sorveglianza (DDUO N° 97 12/01/2011): − Prova della tubercolina a tutti i bovini di età > 6 settimane con le modalità previste dalla legge. − Visita post-mortem accurata con campionamento delle lesioni sospette e invio di queste all’IZS che provvederà agli appositi accertamenti. Diagnostica in caso di sospetto focolaio (DDUO N° 97 12/01/2011): − Isolamento dell’agente. − Eventuale test dell’interferone gamma (allegato D) Metodologie diagnostiche descritte MANUALE OPERATIVO OIE (Cap. 2.4.7) da enti internazionali (OIE, UE) a) IDENTIFICAZIONE AGENTE − Esame microscopico − Esame batteriologico (gold standard OIE). − Biologia molecolare (PCR , Spoligotyping, REA, RFLF e MIRU-VNTR). b) PROVA DELLA TUBERCOLINA (tubercolina bovina ed aviare) c) TEST SU CAMPIONI EMATICI − Interferone Gamma (risposta a tubercolina bovina ed aviare, ESAT-6 e CFP-10) − Test di proliferazione linfocitaria (solo ai fini della ricerca) − ELISA Possibilità / Obbligo di effettuare Nessun test DIVA disponibile. I test dell’IF-γ che utilizzano test DIVA (vaccini marker) antigeni ESAT-6 o CFP-10 potrebbero differenziare i bovini vaccinati da quelli infetti. 5.3.1 Gravità clinica / reversibilità della 5.3.2 5.4 5.4.1 6 6.1 6.1.1 6.1.2 6.1.3 6.1.4 Scheda tubercolosi bovina Pag. 8 6.1.5 Giudizio complessivo 6.2 6.2.1 6.2.2 6.2.3 6.2.4 6.2.5 6.2.6 6.3 6.3.1 6.3.2 6.3.3 6.4 6.4.1 6.4.2 6.4.3 Gli strumenti di controllo sono regolati per legge e ritenuti dell’adeguatezza degli strumenti di adeguati per il controllo della malattia a livello di allevamento. controllo Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione Ostacoli / incentivi alla prevenzione Incentivi – piano di controllo ed eradicazione. Ostacoli – controllo nella fauna selvatica serbatoio. Possibili mezzi di prevenzione e loro Rispetto rigoroso delle norme relative alla movimentazione efficacia degli animali, biosicurezza, evitare il contatto diretto ed indiretto tra animali domestici sensibili e fauna selvatica serbatoio, sorveglianza epidemiologica. Disponibilità di vaccini commerciali Nessuno disponibile a livello UE. Studi in corso per a livello Europeo / Internazionale vaccinazione selvatici. Disponibilità di vaccini marker a Nessuna. livello Europeo / Internazionale Efficacia della vaccinazione Controproducente in corso di piano di eradicazione. Risultati incostanti nelle zone dove viene impiegato. Normative che regolano gli Divieto di utilizzo del vaccino (decreto ministeriale 15 interventi vaccinali dicembre 1995, n. 592). Adeguatezza degli strumenti per il controllo Ostacoli / incentivi al controllo Incentivi – Piano di controllo ed eradicazione con rapporto costi/benefici generalmente favorevole. Negli USA il beneficio nel 2003, al netto delle spese, fu di 159 milioni di dollari. In Irlanda è stato calcolato che i benefici superino i costi dell’85%. Ostacoli – Autori inglesi e spagnoli hanno invece riportato risultati economici negativi. Difficoltà di controllo nella fauna selvatica serbatoio. Possibili mezzi di controllo e loro Test e segregazione (poco efficace); test e macellazione (poco efficacia efficace da solo); rigoroso piano di controllo ed eradicazione (ottenimento della qualifica di ufficialmente indenne); controllo nella fauna selvatica (oneroso). Normative che regolano i mezzi di Piano di controllo e sorveglianza obbligatorio per tutti gli controllo allevamenti bovini e bufalini presenti nel territorio della Regione Lombardia (DDUO N°97 12/01/2011). Adeguatezza degli strumenti per la terapia Sistemi terapeutici in uso (cura e La terapia farmacologica è possibile tuttavia estremamente prevenzione) costosa e con efficacia altalenante. Dannosa in corso di piano di controllo e per la salute pubblica (antibiotico-resistenza). Normative che regolano la terapia Qualsiasi intervento terapeutico è vietato, obbligo di controlli medica sul latte di massa per la ricerca dell’isoniazide qualora si riscontrino lesioni di sospetta origine tubercolare (DDUO N°97 12/01/2011). Eventuali residui / tempi di Non applicabile. sospensione Scheda tubercolosi bovina Pag. 9