Il purgatorio

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Il purgatorio
Perché non attingere al tesoro dei meriti di Gesù e
dei santi ed applicarli alle anime del purgatorio?
Come ogni anno si avvicina il 2 Novembre, il giorno per la commemorazione dei defunti. E
come sappiamo è consuetudine andare al cimitero per trovare i nostri cari. Così molti
cominciano a preoccuparsi di costruire tombe sontuose, di curare il monumento e di offrire
qualche fiore in modo tale che altri possano ammirare l’ amore che mostriamo al proprio
defunto; poi qualche preghiera e niente più. Il tempo passa, i fiori appassiscono, i monumenti
si degradano e si aspetta che ritorni il 2 Novembre per ritornare ad “abbellire” e salutare il
defunto. E per il resto dei giorni dell’anno che facciamo per loro? Nel corso della nostra vita
non facciamo altro che pensare alle cose vane, e poco ci importa delle sofferenze che subisce
l’anima del proprio caro, anzi a volte neanche ci pensiamo al fatto che un’ anima possa soffrire.
Come non ci importa che quella anima forse ha bisogna proprio delle nostre preghiere, delle
nostre indulgenze e delle nostre opere di carità per far cessare le proprie pene e godere della
visione di Dio. Uno dei tanti mali che affligge la nostra società è che coloro che parlano del
purgatorio si contano sulle dita della mano. Non abbiamo la minima idea di ciò che un’ anima
deve scontare prima che raggiunga il paradiso. Pertanto la maggior parte delle persone
possono pensare: “ perché pregare per coloro che sono morti quando è già difficile pregare per
i vivi e per se stessi? A che pro?” Ecco la risposta!
Le anime dei defunti, prima di raggiungere il Paradiso, restano in purgatorio per un certo
periodo di tempo, a seconda della natura delle loro colpe e il grado d'attaccamento al peccato
commesso. L'intensità delle sofferenze non è la stessa per ogni anima. Alcune devono soffrire
come si soffre sulla terra quando si vive una vita dura, e devono aspettare per contemplare Dio.
Un giorno di purgatorio rigoroso è più terribile di dieci anni di sofferenza sulla terra.
Ci sono pure anime che devono soffrire terribilmente fino alla fine del giudizio universale.
Altre hanno solo meno sofferenza da sopportare: non fanno che "attraversare il purgatorio in
volo", per così dire. Chiunque pensa durante la vita che il purgatorio sia poca cosa e ne
approfitta per peccare, poi dovrà espiarlo duramente. Tra l’ altro le anime non possono pregare
per se stesse per ridurre la propria pena, ma lo possiamo fare solo noi per loro. La Preghiera è
come una rugiada fresca che parte dalla nostra anima, sale verso il Cielo e, come pioggia
salutare, ricade sulle anime purganti. Anche una semplice preghiera o un atto breve di amore a
Dio, hanno un’efficacia straordinaria di suffragio. “Dobbiamo fare molto per le anime
del Purgatorio, perché sono esse che ci aiutano a loro volta. Bisogna avere
molta umiltà: è questa la più grande arma contro il Maligno. L'umiltà elimina
il male (Maria Simma).” Solo così le anime del Purgatorio possono intercedere per noi:
perché aiutate dai nostri suffragi ad entrare più presto in Paradiso, appena vi entrano
certamente si ricordano di coloro che le hanno beneficate e le ricompensano largamente. C’è
dunque sempre un grande vantaggio personale a pregare per le anime dei defunti. E solamente
nella preghiera sta la nostra ancora di salvezza.
Pertanto apprestandosi alla ricorrenza dei defunti è tempo di imparare a riconoscere i segni
che ci danno le anime del purgatorio per essere aiutate attraverso le nostre preghiere e sacrifici
fatti con amore.
Mariangela Aguanno
Una storia per riflettere (Maria Simma)
Vi era una persona, particolarmente amica delle anime del Purgatorio, che aveva
consacrato la propria vita a suffragarle. Essendo arrivata all'ora della sua morte,
ella fu assalita con furore dal demonio che la vedeva sul punto di sfuggirgli.
Sembrava che l'abisso tutto intero, coalizzato contro di lei, la circondasse con le
sue coorti infernali.
La morente lottava da qualche tempo tra gli sforzi più penosi, quando tutto a un
tratto ella vide entrare nel suo appartamento una folla di personaggi sconosciuti,
ma risplendenti di bellezza, che misero in fuga il demonio e, avvicinandosi al suo
letto, le rivolsero parole di incoraggiamento e di consolazione tutte celestiali
Emettendo allora un profondo sospiro, e piena di gioia, gridò: - Chi siete voi'?
Chi siete voi che mi fate tanto bene?
Quei buoni visitatori risposero: - Noi siamo abitanti del Cielo, che il tuo aiuto ha
condotti alla beatitudine, e veniamo a nostra volta, e per riconoscenza, ad
aiutarti a varcare le soglie dell'eternità e a sottrarti da questo luogo di angoscia
per introdurti nelle gioie della Città Santa.
A queste parole un sorriso rischiarò il volto della morente. I suoi occhi si
chiusero ed ella si addormentò nella pace del Signore. La sua anima, pura come
una colomba, presentandosi al Signore dei Signori, trovò tanti protettori ed
avvocati tra le anime che lei aveva liberate; e riconosciuta degna della gloria, vi
entrò come in trionfo, in mezzo agli applausi e alle benedizioni di tutti coloro che
aveva liberati dal Purgatorio".
Potessimo noi, un giorno, avere la stessa fortuna! Allora bisogna dire che le
anime, sì, le anime liberate dalla nostra preghiera, sono estremamente
riconoscenti. Io vi consiglio vivamente di farne l'esperienza; esse ci aiutano,
conoscono i nostri bisogni e ci ottengono molte grazie.
"Il purgatorio si trova in parecchi luoghi, le anime non vengono mai "fuori" dal purgatorio, ma con il
purgatorio".