Linea guida per la broncoaspirazione nel paziente - Q

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Linea guida per la broncoaspirazione nel paziente - Q
I-CURE-007/B
LINEA GUIDA
LA BRONCOASPIRAZIONE NEL PAZIENTE TRACHEOSTOMIZZATO
SCOPO
L’aspirazione tracheobronchiale è una procedura che consente la rimozione delle secrezioni presenti
nell’albero bronchiale, per mezzo di una fonte aspirante e di un sondino inserito nelle vie aeree
tramite una via naturale (bocca-naso) o artificiale (stoma-protesi respiratoria) per il mantenimento
della pervietà
delle vie aeree.
OBIETTIVI
Mantenere pervie le vie aeree rimuovendo secrezioni e/o materiale estraneo
Promuovere e migliorare gli scambi respiratori
Prevenire gli effetti collaterali, in particolare delle infezioni favorite dal ristagno di secrezioni
Ottenere un campione da laboratorio per esame colturale (diagnosi)
INDICAZIONI PER L’ASPIRAZIONE TRACHEOBRONCHIALE
Va eseguita solo se vi è una reale necessità. Si procede dopo aver valutato la qualità e l’efficacia
respiratoria del paziente nel seguente modo:
Valutazione visiva: osservando il respiro; presenza di alterazione della frequenza
respiratoria, dispnea, tosse, agitazione, tachicardia, alterazione della meccanica ventilatoria,
colorito cianotico, respiro superficiale;
Valutazione uditiva: ascoltando il rumore del respiro, gorgoglii o rantoli dovuti
all’aumento delle secrezioni e alla presenza di tosse frequente;
Valutazione tattile: toccando con il palmo della mano il torace per sentire eventuali
vibrazioni trasmesse dal passaggio d’aria attraverso le secrezioni;
Auscultazione: auscultando il torace per stabilire l’ubicazione delle secrezioni nell’albero
tracheobronchiale;
Valutazione della saturazione ematica.
COMPLICANZE ALL’ASPIRAZIONE TRACHEOBRONCHIALE
E’ importante controllare la comparsa di eventuali complicanze:
Ipossiemia;
Aritmie;
Aumento/diminuzione della pressione arteriosa;
Danno tracheale;
Lesioni alle mucose;
Aumento della pressione intracranica.
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PRECAUZIONI ED OSSERVAZIONI
Diametro del
sondino
Manovre di
aspirazioni
Il diametro del sondino non dovrebbe occludere più della metà del
diametro interno della via aerea artificiale per evitare di esercitare
un’ulteriore pressione negativa nelle vie aeree e ridurre la caduta del
livello di O2. Il sondino può anche provocare la stimolazione delle
terminazioni vagali con conseguente bradiaritmia e ipotensione.
Durante la manovra di aspirazione si deve evitare che la
sonda superi la lunghezza della cannula al fine di evitare
continui microtraumi alla mucosa.
La durata dell’aspirazione non dovrebbe superare i 10/15
secondi.
La pressione massima di aspirazione è di 120 mmHg.
Tracheotomia
fenestrata
In caso in cui il paziente ha una tracheotomia fenestrata senza
“griglia”, l’aspirazione tracheobronchiale deve essere eseguita con la
controcannula non fenestrata per evitare danni alla mucosa tracheale.
Gestione delle
controcannule
Le controcannule monouso che rimangono in sede vanno cambiate
di regola ogni 12 ore o, in caso di necessità, anche più volte.
Ogni talvolta che la controcannula monouso (fenestrato o non
fenestrato) viene tolta, essa va buttata e sostituita.
Se la controcannula non è monouso, essa va pulita sotto l’acqua
corrente del rubinetto (utilizzando eventualmente uno scovolino e
acqua ossigenata in caso di incrostazioni), risciacquata con la
soluzione fisiologica e riposizionata nella cannula tracheale. La
conservazione delle controcannule non monouso in uso, avviene in
una scatola con coperchio all’asciutto (la scatola va disinfettato una
volta nelle 24 ore).
Prima del riutilizzo, la controcannula va risciacquata con soluzione
fisiologica.
Gestione della
valvola fonatoria e
del tappo
Dopo l’utilizzo, il dispositivo va pulito sotto l’acqua corrente del
rubinetto, risciacquato con soluzione fisiologica, asciugato e
conservato in una scatola con coperchio all’asciutto (la scatola va
disinfettato una volta nelle 24 ore).
Prima del riutilizzo, il dispositivo va risciacquato con soluzione
fisiologica.
L'iperossigenazione
L'iperossigenazione non viene eseguita routinariamente. Non è
infatti necessaria nei pazienti che hanno dimostrato tolleranza alla
manovra con assenza di reazioni avverse e in quelli che riescono a
compensare l'ipossia. Sono invece indicate nei pazienti sottoposti
a ossigenoterapia continua, pazienti che hanno dimostrato aritmie
cardiache durante la manovra e pazienti con importanti e prolungate
desaturazioni (in genere se Sa O2 <90%). In questo caso è
necessario iperossigenare il paziente per almeno un minuto, prima di
eseguire la manovra e dopo averla eseguita per un altro minuto in
modo da ridurre la potenziale ipossiemia post-aspirazione.
Instillazione di
soluzione
È convinzione che l’instillazione di soluzione fisiologica in trachea
(solitamente dai 2/10 ml) aumenti il volume delle secrezioni e che ne
renda più semplice l’aspirazione; che dislochi le secrezioni; che stimoli
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fisiologica
la tosse e lubrifichi il tubo endotracheale. Nonostante la plausibilità
delle motivazioni non ci sono prove a sostegno dell’efficacia della
manovra. Numerose revisioni della letteratura e studi infatti arrivano
alle stesse conclusioni: non è indicato instillare routinariamente
soluzione fisiologica nel tubo endotracheale, prima di effettuare
l’aspirazione. Infatti, è stato dimostrato che il volume di secrezioni
aspirate non è maggiore quando viene istillata soluzione fisiologica e
che con l’aspirazione si riesce ad aspirare solo il 20% della soluzione
instillata. Oltre a possedere limitata efficacia nel facilitare la rimozione
delle secrezioni, l’instillazione di soluzione fisiologica durante
l’aspirazione può causare un calo della saturazione di ossigeno ed
aumentare il potenziale rischio infettivo. Pertanto, la pratica di
instillare routinariamente non è raccomandata: l’unico modo per
rimuovere facilmente le secrezioni è idratare il paziente.
Ambiente e terapie
Accertarsi che l’ambiente sia adeguatamente umidificato.
Fare in modo che il paziente esegua aerosolterapia due o tre
volte al giorno.
Verificare che il paziente esegua la fisioterapia con drenaggio
posturale e massaggio delle basi polmonari.
MATERIALE OCCORRENTE
Apparecchio d’aspirazione.
Sonda per l’aspirazione sterile (in genere di utilizzano le misure Fr CH12 o CH 14).
Raccordo a “Y” sterile.
Soluzione fisiologica per risciacquare il tubo dell’aspiratore.
Disinfettante per le mani.
Guanti monouso.
Guanto sterile.
Camice monouso, maschera chirurgica e occhiali (obbligatorio).
Sacchetto per rifiuti.
PROCEDURE E MOTIVAZIONI
Procedura per la preparazione
del paziente
Accertare
la
necessità
della
broncoaspirazione.
Motivazione
Evitare bronco aspirazioni superflue.
Se necessario aspirare prima le secrezioni
presenti nel naso e retrobocca
La meticolosa pulizia del naso e del cavo
orale, oltre a favorire il benessere generale
del paziente, può ridurre la colonizzazione
batterica e ridurre in questo modo una
contaminazione della vie aeree.
Informare il paziente e determinare il grado di
collaborazione del paziente.
Informarlo, se cosciente, sulla finalità e
modalità della manovra, al fine di ottenere la
sua collaborazione e di rendere l’aspirazione
meno sgradevole.
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Posizionare
adeguatamente
il
paziente;
decubito supino se incosciente, altrimenti
favorire
la
posizione
ortopnoica
o
semiortopnoica.
Ottenere la massima collaborazione da parte
del paziente e favorire l’efficacia dell’atto di
tosse.
Procedura per la bronco aspirazione
Motivazione
Indossare i dispositivi di protezione
individuale nel seguente ordine: maschera
chirurgica, occhiali e camice e disinfettare le
mani.
Ridurre il rischio di trasmissione di
microorganismi.
Aprire la confezione con la sonda per
aspirare, senza farla uscire dalla confezione.
Mantenere lo stato di sterilità della sonda ed
evitare la contaminazione delle vie aeree.
Connettere la sonda al raccordo a “Y”.
Facilitare la discesa della sonda nella cannula
tracheale senza aspirazione.
Impostare l’apparecchio di aspirazione ad una
pressione massima di 120 mmHg ed
accenderlo.
Ridurre il rischio di traumatismi alla mucosa
tracheale durante l’aspirazione.
Quando è possibile il paziente va incoraggiato
ed va aiutato a tossire prima di procedere alla
bronco aspirazione.
Favorire la mobilizzazione del catarro verso la
parte più alta delle vie respiratorie.
Disinfettare le mani, indossare i guanti non
sterili ed mettere il guanto sterile sulla mano
con la quale si sfila la sonda dalla confezione.
Ridurre il rischio di trasmissione di
microorganismi.
Sfilare la sonda dalla confezione mantenendo
la massima sterilità, evitando di contaminare
la punta.
Evitare la contaminazione delle vie aeree.
Introdurre la sonda con delicatezza nella
cannula (senza aspirazione). Di regola non si
supera la lunghezza della cannula. Solo in
caso di necessità si scende oltre di 1-2 cm.
fino ad arrivare alle secrezioni.
Ridurre i traumatismi alla mucosa tracheale
durante la discesa della sonda.
Mettere il pollice sull’apertura libera del
raccordo a “Y” e ritirare la sonda ruotandola
(non effettuare movimenti sali e scendi). La
pressione massima di aspirazione è di 120
mmHg.
Ridurre i traumatismi alla mucosa tracheale
durante l’aspirazione.
Informare costantemente
invitarlo a tossire.
il
ed
Ottenere la sua collaborazione e rendere
l’aspirazione più efficace e meno sgradevole.
Procedere all’aspirazione
superare i 10-15 secondi.
che
deve
Ridurre gli effetti dell’ipossiemia ed i traumi
locali alla mucosa tracheale.
paziente
non
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Procedura per la bronco aspirazione
Motivazione
Valutare le condizioni del paziente e ripetere
tutte le manovre, se necessario utilizzando un
nuovo sondino e cambiando il guanto sterile.
In tal caso lasciare riposare il paziente per un
istante tra un’aspirazione e l’altra ed invitarlo
ad
eseguire
dei
respiri
profondi.
Si
raccomanda di utilizzare al massimo due
passaggi di aspirazione.
Garantire la pervietà delle vie aeree.
Alla fine dell’aspirazione togliere la sonda
dall’aspiratore ed eliminarla nel sacchetto dei
rifiuti insieme al guanto sterile.
Il raccordo a “Y “ viene sostituito ogni 24 ore.
Ridurre il rischio di trasmissione di
microorganismi.
Risciacquare il tubo dell’aspiratore con
soluzione
fisiologica
e
posizionarlo
nell’apposito involucro (il tubo va cambiato 1
volta alla settimana e viene eliminato).
Evitare la contaminazione delle vie aeree.
Posizionare
l’accessorio
indicato
sulla
tracheotomia
(secondo
la
prescrizione
medica: naso artificiale, valvola fonatoria o
tappo).
Garantire la pervietà delle vie aeree.
Togliere i guanti, disinfettare le mani ed
inseguito togliere la maschera chirurgica, gli
occhiali* ed il camice*.
(*vanno cambiati ogni 24 ore o prima se
visibilmente sporchi).
Ridurre il rischio di trasmissione di
microorganismi.
Aiutare il paziente ad assumere una posizione
comoda.
Garantire sicurezza e comfort al paziente.
Riordinare tutto il materiale e la camera;
chiudere il sacchetto dei rifiuti ed allontanarlo
dalla camera.
Garantire un ambiente ordinato e pulito e
facilitare la continuità del lavoro dei colleghi.
Disinfettare le mani.
Ridurre il rischio di trasmissione di
microorganismi.
Documentare
l’avvenuta
aspirazione
ed
eventuali osservazioni (la quantità ed il colore
del secreto, le condizioni del paziente, ecc.).
Garantire un monitoraggio preciso e continuo
relativo agli aspetti legati alla respirazione,
deglutizione e benessere del paziente.
Ridurre gli effetti dell’ipossiemia.
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BIBLIGRAFIA
1. Joanna Briggs istitute- Best Practice Vol 4 Issue 2000 Tracheal Suctioning of Adults with an
Artificial Airway. Sistematic Review.
http://www.joannabriggs.edu.au/pdf/BPISIt_4_4.pdf; ultimo accesso aprile 2009
2. Ezio Colombo. Le tracheotomie. Quaderni Monografici di Aggiornamento A.O.O.I. TorGraf –
Milano, 2000.
3. Servizio infermieristico e tecnico, centro studi EBN, evidence-based nursing e pratica clinica;
la bronco aspirazione nel paziente tracheostomizzato, 2002
http://www.evidencebasednursing.it/revisioni/SI2.pdf; ultimo accesso aprile 2009
4. L’aspirazione Tracheo-Bronchiale, Fisionline
http://www.fisionline.org/17Resp/7respAD.html; ultimo accesso aprile 2009
5. L’assistenza infermieristica principi e tecniche – S.Smith/D.duel – Ed. Sorbona
http://www.ipasvicomo.it/documenti/art_14_40.pdf ; ultimo accesso aprile 2009
6. Associazione infermieri online protocollo di aspirazione tracheobronchiale da Lucia
Zanovello, Cristina Ruffo, Paola Frattini, Gloria Lonardi; ultimo aggiornamento 29 dicembre
2008;
http://www.infermierionline.net/index.php?option=com_content&view=article&id=734:prot
ocollo-di-aspirazione-tracheobronchiale&catid=145:orl&Itemid=92; ultimo accesso aprile
2009
7. Protocolli operative Terapia intensive NCH e centro rianimazione Az Ospedali Riuniti di
Bergamo 1998/1999
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