Cari, Birders, quest` anno io e Francesca dal 6 al

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Cari, Birders, quest` anno io e Francesca dal 6 al
Cari, Birders,
quest' anno io e Francesca dal 6 al 16 Febbraio, abbiamo deciso di andare in Sri Lanka.
Il nostro viaggio inizia a Colombo. La prima impressione dell'isola uscendo dall'aeroporto,è di un paese
dalla natura prorompente. Una fitta vegetazione costeggia la strada che ci porta alla nostra prima mèta
ed ecco già i primi avvistamenti (garzette e simili) ad'accompagnarci.
La prima destinazione è la piccola località di Kitulgala, che sorge lungo il fiume Kelani Ganga, ricco di
rapide, per questo la località è molto frequentata dagli amanti del rafting.
Nell'albergo che ci ospiterà per i prossimi 2 giorni incontriamo lo staff dell'ottima Birding Sri Lanka,
gestita da Chandima Jayaweera con cui facciamo le nostre prime specie endemiche locali: Piccione verde
di Ceylon, Lori di Ceylon, Parrocchetto di Layard,, Barbetto fronte-gialla ed al tramonto, Civetta dorsocastano.
Anche dalla veranda della nostra camera si gode un'ottima vista sul fiume e possiamo osservare: Garrulo
beccogiallo, Bulbul testa nera, Nettarinia dorso-cremisi ecc.
La mattina dopo conosciamo la nostra guida di tutto il tour Wicky Amasekaya, e insieme a Lui visiteremo
la Kitulgala Rainforest Reserve.
E' una foresta pluviale liberamente accessibile al pubblico, anche se più volte approfittiamo della
gentilezza degli abitanti andando a fare i nostri avvistamenti a casa loro.
Nei successivi 2 gg osserviamo: 3 sp di Bulbul, Picchio dorso di fiamma, Maina di collina, Bucero grigio di
Ceylon, Drongo crestato di Ceylon, Rondine di Ceylon col corpo tutto rosso, Garrulo testa bruna,Tordo
ali macchiate di Ceylon e molti altri non endemici.....
Da Kitulgala proseguiamo il viaggio verso la nostra seconda tappa: la Riserva di Singharaja. Patrimonio
dell'Unesco dal 1988, questa porzione di territorio ospita ciò che è rimasto della foresta pluviale
tropicale dello Sri Lanka. Per la sua umidità (90%) e la sua temperatura media di 24°, è l'ambiente ideale
per la flora e la fauna del paese. Alberi, rettili, farfalle e uccelli (18 dei 33 endemismi sono qui residenti)
trovano qui il loro habitat ideale. Siamo alloggiati al mitico Blu Magpie Lodge, affabilità, ottimo cibo,
ristorante con vista panoramica, lo rendono un luogo amato da escursionisti e birders di tutto il mondo.
Le escursioni mattutine sono abbastanza faticose a causa del terreno impervio e reso scivoloso
dall'umiditÃ. Anche la presenza di sanguisughe non aiuta a rallegrare la salita. Nonostante ciò, e anche
grazie all'aiuto del giovane guardaparco che ci accompagna, magnifici sono gli avvistamenti che questa
foresta ci regala: Gallo di Ceylon ( una delle sp. selvatiche più confidenti che abbia mai visto, ogni
maschio pattuglia l'area intorno al nido della femmina e la strada limitrofa sino a venire a fissarti ad 1
metro come dire “qui comando io” ; ho visto personalmente un fotografo farsi un selfie con lui sul
telefonino.....!!!, Francolino di Ceylon, Coucal becco verde di Ceylon, Malchoa faccia rossa, Picchio dorso
cremisi, Gazza blu di Ceylon,Tordo sghignazzante capo cenerino (forse la famiglia più elusiva ), Storno
testa bianca di Ceylon, Mayna di foresta di Ceylon, Tordo scalato di Ceylon , Beccafiori di Legge.
Una puntata nel folto della foresta intricata e scivolosa ci regala 2 delle specie più ambite del tour:
Assiolo di Serendib (riscoperto solo pochi anni fa...) e Bocca di rana di Ceylon.
Piccola commovente nota di colore: una di queste escursioni ci regala, mentre ancora col buio saliamo
faticosamente il sentiero nella giungla a bordo del nostro fuoristrada, la visione di una ordinata fila di
piccoli angeli candidi. Sono i bambini residenti, che nella divisa scolastica completamente bianca ed
immacolata scendono a piedi i diversi km che li separano dalla loro scuola ridendo e salutando
allegramente; invidiabili......!!!.
I pomeriggi (aimè sempre piovosi) li trascorriamo nel ristorante del lodge dove, comodamente
spaparanzati facciamo comunque interessanti avvistamenti che incrementano corposamente la nostra
Check-list ed anche l'ennesimo endemismo: Barbetto minore di Ceylon.
Lasciamo l'umidità di Singharaja e finalmente (solo per Francesca!) approdiamo al torrido caldo di Tissa.
La città si trova lungo il fiume Tissa Wewa, vi si trova anche un lago artificiale creato per rifornire di
acqua la popolazione dei dintorni.
Ed è una prima tappa sulle sponde di questo lago ad offrirci, oltre ai primi avvistamenti di uccelli palustri,
anche la visione di alberi coperti di enormi volpi volanti, nonchè l'unico endemismo della zona:Averla di
bosco di Ceylon.
Nel pomeriggio nuova escursione lungo le sponde di specchi d'acqua coperti di ninfee e risaie, popolate
da coccodrilli palustri e, naturalmente, nuovi avvistamenti, e, la sera, rientrando all'hotel. l'emozionante
incontro con una testuggine....
La mattina seguente presto in piedi e via verso il Yala West National Park; istituito nel 1938, il Parco
occupa una parte della fascia costiera nel sud-est del Paese.
E' per estensione il secondo parco dell'isola, e uno dei più visitati.
E infatti eccoci qua, di buon'ora,un'accozzaglia di jeep cariche di varia umanità, che aspetta
disordinatamente il suo turno per buttarsi nell'avventura.
Fantozzianamente in fila, le jeep procedono all'interno del Parco, ma, alla prima pozza, noi ci perdiamo
nella magia dello splendido luogo e degli avvistamenti che esso ci regala: Passero allodola testacenerina, Allodola indiana,Allodola di Jerdon. Calandro maggiore, di Blyth e di Paddifield. Occhione
gigante e numerose speciedi Limicoli.
Alcune pozze d'acqua sono letteralmente foderate di Cicogne pittate, Spatole, Pellicani becco macchiato
e aironi di varie specie, che incuranti del nostro fuoristrada ad un metro, si azzuffano per un pesciolino.
Girottoliamo lungo le strade del parco continuando a inanellare avvistamenti, tra cui degni di nota sono:
Malchoa faccia blu, Buceri giganti becco d'avorio del Malabar, Aquila di mare petto bianco , Aquila dei
serpenti crestata, le 3 sp di Gruccioni residenti e nidificanti ed un numero impressionante di Pavoni
indiani un po'ovunque.
Per la gioia di Francesca che la chiamava dal primo giorno in Sri Lanka, avvistiamo finalmente una PITTA
INDIANA, un folletto dai sette colori che si muove sulla strada come un clown...
Dopo una strategica sosta per gustare l'ottimo pranzo preparatoci dall'autista, eccoci pronti per nuove
osservazioni. Oltre agli uccelli: Elefanti, Cervi pomellati,Scimmie, Manguste, Varani ci regalano spettacoli
indimenticabili.
Dopo una giornata di duro lavoro sono oltre 105 le specie di uccelli qui osservati.......
Anche il Bundala National Park (patrimonio Unesco dal 2005) visitato la mattina dopo, non scherza.
Decisamente meno affollato, offre comunque alle nostre osservazioni uno splendido scenario composto
principalmente da dune sabbiose e da una salina tuttora in attività.
Quì ci aspetta una delle osservazioni più entusiasmanti del tour: mentre siamo intenti ad osservare un
gruppetto, scovato dall'occhio di falco di Francesca, di Silvia di Hume (io ero già al settimo cielo con
quelle...) nel mezzo scorgiamo un piccolo uccello color sabbia ed io e Vicky quasi contemporaneamente
esclamiamo “ DESERT WARBLE “, silvia nana orientale, 2° avvistamento per lo Sri Lanka sempre a
Bundala.
Poco piu avanti altra osservazione, per me incredibile una Buttonquail barrata ( un robino grande come
un passero che pero è comunque una quaglia).
Arrivati alle saline, non si sa più dove guardare: migliaia di limicoli di tutte le specie, Sterne Maggiori, di
Berg e Rùppell, Occhioni indiani, Pavoncelle di varie specie, Pernici di mare minori con il nido
esattamente nel mezzo della strada carraia che si spostano soltanto quando le auto passano sopra alle
uova (per fortuna essendo una carreggiata a senso unico, forse si salveranno...).
La migrazione delle rondini è al culmine già da almeno 2gg ma qui lo spettacolo di migliaia di individui in
volo e posati in fila indiana è davvero incredibile.
Tornati al nostro albergo, durante un ultima passeggiata nei dintorni, al calare del sole, ecco un falco
pellegrino della sottospecie a corpo rosso qui localmente chiamato Shaheen falcon ( s.s. Peregrinator )
intento a cacciare su di una risaia a coronare questa splendida giornata.
La mattina seguente eccoci sulla via per Nuwara Eliya. La strada è lunga e poco agevole (come qualsiasi
strada di montagna ) ma il paesaggio che ci circonda è così bello da togliere il fiato.
Questo luogo dal clima fresco e salubre a 1890mt, fu scoperto dagli inglesi agli inizi del 1800 ed eletto
dapprima quale località di villeggiatura, poi sfruttato il potenziale del suolo, per la
coltivazione di verdure europee e soprattutto te.
La cittadina è però completamente devastata da un'edilizia incontrollata, antenne e piloni per l'energia
elettrica affollano le cime circostanti, sporcizia ovunque e persone sciatte e poco
amichevoli. L'altitudine fa male ai Singalesi? Per trovare la spiegazione andiamo a rileggere la guida
riscoprendo così una tra le pagine più buie di questo Paese.
La maggioranza della popolazione degli altopiani è tamil. Questa minoranza etnica è costituita da indiani
di casta inferiore, portati qui inizialmente dagli inglesi e poi anche immigrati, e usati solo per i lavori più
pesanti. E' stata la loro rivolta a sprofondare il Paese in anni di sanguinosa violenza conclusasi (per ora)
con un bagno di sangue nel 2010.
Una breve sosta lungo la salita in un lodge conosciuto da Vicky per una puntata al bagno, si rivela una
scusa per farci vedere nel folto dell'orto-giardino dello stesso un favoloso Allocco bruno....
Lo stesso pomeriggio una breve puntata per twicciare il Tordo fischiante, pur andata buca, ci rigala altri
3 endemismi: Occhialino scuro di Ceylon, Pigliamosche blu di Ceylon e Bulbul dalle orecchie bianche.
Il giorno dopo,partenza sempre prima delle 6 della mattina alla volta degli Horton Plains, la parte di
altopiano a 2100mt non modificata da coltivazioni....., anche questa volta per trovarci in una coda degna
del migliore fine settimana ferragostiano. Non manca ovviamente il parcheggio selvaggio per scattare la
miglior foto di paesaggio dell'anno.
Li lasciamo ovviamente fare, noi ci fermiamo al solito per le nostre eccezionali osservazioni, ed
ammiriamo, solo da lontano, Adam's Peak, il monte dalla caratteristica forma conica che domina la
regione circostante ed è meta di pellegrinaggi.
La prima fermata ci regala: finalmente il Colombaccio di Ceylon, Silvia bruna di macchia (al cui confronto
il nostro Occhiocotto è una sp super confidente... ), Becco a scimitarra di Ceylon ed uno splendido
Canapino pallido di Sikes.
Nel pomeriggio visitiamo i giardini di Victoria park, nelle vicinanze del paese. E' un giardino
probabilmente rimasto dai tempi degli inglesi, pieno di fiori e piante di ogni parte del mondo. E' qui che
avvistiamo le ultime rarità del viaggio: Tordo bianconero, Pettirosso blu indiano, Pigliamosche del
Kasmir, Ballerina di foresta e ( ennesimo gongolare di Francesca.... ) altre 2 Pitte indiane.
E' mancato solo il Vristling Trush ( unico endemico scheggiato in 2 famosi hot-spot ) e Vicky ne fa una
questione di orgoglio.!!!
Così la mattina della partenza, ancor prima dell'alba, ecco tre scemi seduti in macchina ad aspettare che
il sorgere del sole ci mostri il tordo. La testardaggine di Vicky, ma soprattutto la conoscenza dell'uccello
e del territorio hanno la meglio e tordo e signora si mostrano in tutto il loro splendore.
Baci e abbracci hanno luogo al Randoni Villa, un piccolo hotel di 2 sole stanze a due passi dall'aeroporto,
ma immerso completamente nel bosco e con una bella vista su un'ansa del fiume.
E' qui che, facendo gli ultimi avvistamenti, aspettiamo la sera e con essa il volo che ci riporta a casa.
In conclusione, un viaggio senza problemi, dove abbiamo osservato oltre 220 specie e tutti gli
endemismi dell'isola ( ben 34 ) più diverse sottospecie. Aiutati dalla gente del posto oltremodo cordiale
e disponibile, con un'organizzazione ed una guida eccezionali che raccomandiamo anche per il costo
decisamente competitivo rispetto agli altri tour leader locali.....
Nei lodge abbiamo potuto assaggiare anche l'ottima cucina locale.
Incominciamo con la Gazza blu di Celon.....