ricerca di mercato - Poli Museo della Grappa
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ricerca di mercato - Poli Museo della Grappa
f ricerca di mercato di Aldo Brugnoli l DISTILLATI .. , ..... ; Il mercato che prendiamo In considerazione In questo servfzlo è quello del dlstlllati (o acquaviti), bevande alcollche ottenute dalla dlstUla:z1one dlllquldl fermentati di origine vegetale. A differenza del Uquorl, che Invece sono miscele di alcol etilico e acquaviti con acqua, zucchero, aromi ecc., non necessitano di tecnologie particolari o di Invecchiamento prolungato. Altra caratteristica che distingue I dlstlllatl dai liquori è che questi ultimi, per Uloro sapore caratteristico e molto accentuato, hanno un livello di accettazione localizzato In singole aree geografiche. I distillati, Invece, come whisky, vodka, gin e rum, per il residuo aromatico delicato, in cui prevale declsam('nte Il sapore dell'alcol, sono oggetto di InternazionaUzzarione del consumo. Il mercato Itallano dei distillati è costituito da circa 85 milioni di litri contro gli oltre 205 del totale consumo di bevande superalcoUchej 48,9 milioni sono rappresentati dal distillati tradIzionall (brandy e grappa) mentre 36,8 m1l10nl sono le acquaviti che potremmo definire interna:z1onali e cioè whisky, vodka, gin e rum. I distillati (o acquaviti) sono bevande alcoliche ottenute dalla distillazione di liquidi fermentati di origine vegetale. Tutte le sostanze vegetali, con un buon contenuto zuccherino, possono essere fermentate dai lieviti e trasformate in liquidi alcolici; la distillazione permette la parziale separazione dell'alcol dall'acqua dando luogo a una bevanda con una gradazione superiore. Durante il processo di evaporazione, l'alcol trascina con sè una serie di sostanze che daranno al prodotto le caratteristiche peculiari di sapore, odore e colore tipiche della base di partenza. Le tecnologie produttive. poi fanno sÌ che anche partendo dalla stessa materia prima si ottengano acquaviti molto diverse da un paese all'altro e da regione a regione. In Italia i prodotti tradizionali sono il brandy, distillato di vino, e la grappa, derivata dalla fermentazione delle vinacce d'uva (sottoprodotto della vinificazione). Nei paesi anglosassoni il distillato per eccellenza è il whisky; il più famoso è indubbiamente lo scotch che viene realizzato partendo da orzo e grano. Facendo germogliare l'orzo, che è la materia prima per eccellenza, in vasche contenenti acqua, si forma un enzima in grado di idrolizzare l'amido. Il prodotto ottenuto (malto) è fermentabilè dai lieviti; per distillazjone si arriva a un liquido con un contenuto alcolico molto elevato. Dopo l'invecchiamento si uniscono diversi whisky per ottenere la miscela (blend) e si aggiunge acqua per lARGOCONSUMOn.12/1985 1~~~II""""IB"BI~Dm~'$&7T""""~~ ................................................................... arrivare a 40 0 • L'acqua è quella caratte- consumatore che, pur non conoscendo ristica della Scozia; molto scura in le reaH differenze di contenuto, non acquanto scorre su terreni torbosi. Per comuna mai le due famiglie: i rapporti legge. l'invecchiamento minimo è di 3 I compe!~tlvi nella scelta del prodotto rianni, ma generalmente il periodo è più ! sultano essere all'interno del singolo lungo; in particolare quello di malto ri- segmento e mai tra un distillato e un lichiede un tempo più elevato. Gli anni di quore. invecchiamento riportati dall'etichetta indicano l'età del whisky più giovane le dimensioni del mercato della miscela. L'irish whiskey viene realizzato praticamente con la stessa \ Il mercato che prendiamo in considemcwdologia e quindi l'aggettivo indica razione in questa ricerca è costituito da la differenza di luogo d'origine, I circa 8"' roilioni di litri (1985) contro gli Il bourbon (prodotto solo negli Usa) oltre 205 dd totale consumo di bevande deve essere realizzato con un infuso di superalcoiiche; 48,9 milioni (57%) sono cereali che con tenga non meno del 5 l % rappresentati d&i distillati tradizionali di granoturco. (brandy e grappajtmentre 36,8 (43 %) soIl rye whiskey è prodotto sia negli ;no le à:':-;quavitì che potremmo d't,~inire Stati Uniti che in Canada; negli Usa l'ininternazionali: whisky, vodka, gin e fuso di partenza deve contenere alme- rum, no il 5 l % di segala. Il canadian rye whiA parte il saké (distillato di riso conskey non ha regole molto precise di fab- surn~'\to nei paesi dell'Estremo Oriente; bricazione; deVe essere prodotto in Ca- si lput.izza un mercato di circa 2 miliarnada e deve possedere «l'aroma,· il sa- di di litri) di cui non si conoscono con pore, e il carattere generalmente attri- pl'ecisione i volumi, la vodka è il distilbuiti al canadian whiskey». lato con il mercato mondiale più amGli altri distillati più diffusi sono pio; è consumata nei paesi d'origine l'acquavite di canna da zucchero (rum), (paesi dell'est), in Europa e nelle Ameridi cereali elo patate (vodka) e di cerali che. Si pensi che la marca Smirnoff da con aggiunta di bacche di ginepro (gin). sola vende circa 130 milioni di litri l'an(Se al rum di aggiungono alcol o aromi, no. Anche il rum ha una notevole diffuil prodotto che si ottiene prende il no-· sione; Bacardi è in ass01uto la marca me di «rum fantasia,,; rientra a questo più venduta con circa 140 milioni di lipunto neUa famiglia dei liquori). tri; quasi il doppio dell'intero consumo Questi ultimi tipi di acquaviti, non di acquaviti in Italia. essendo sottoposti a vincoli legislativi Di questi quattro prodotti solo il whiche li legano al luogo d'origine, sono sky è entrato nell'uso comune nel noprodotti attualmente in tutto il mondo stra paese. e anche in Italia. I la differenza tra distillati eliquorl La differenza con i liquori è notevole in quanto questi ultimi sono miscele di alcol etilico o acquaviti con acqua, zucchero, aromi, essenze, oli essenziali, sostanze amare, ecc, Non necessitano di tecnologie particolari, di invecchiamenti prolungati e soprattutto l'eleva·to nlU\1ero di fonnulazioni possibili ne rende'difficile un'eventuale classifica· zione. Un'altra diversità è che i liquori, tranne qualche raro caso, non sono oggetto di internazionalizzazione del consumo, cosa avvenuta invece per whisky, vo-dka, gin e rum. L'aggiunta di aromi rende il sapore dei liquori molto accentuato e caratteristico e ogni pro.. dotto ha un livello di accettazione molto localizzato in singole aree geografiche. Ne! distillati il residuo aromatico della materia prima è poco accentuato e il sapore più intenso è quello tipico dell'alcol; è proprio questa caratteristica intrinseca che accomuna tra loro le acquaviti. Questa diversità tra liquori e distillati è molto ben percepita dal LARGOCONSUMOn.12/1985 le caratteristiche del settore Prima di iniziare l'analisi dettagliata della struttura della domanda e dell'offerta vorremmO ancora descrivere alcuni fattori che definiscono il settore e che soprattutto lo differenziano dagli altri del comparto agroalimentare. A livello mondiale si assiste a un continuo e inarrestabile calo dei consumi di prodotti contenenti alcol; al di là di singole situazioni nazionali, si assiste a un contin1,lo fenomeno di spostamento dalle bevande a più alto contenuto alcolico a quelIe-con gradazioni più moderate e da queste a quelle analcoliche che conti.nuano ad aumentare. Le nuove generazioni dei paesi occidentali sono sempre meno propense ad accostarsi all'alcol e si assiste quindi a una continua perdita di consumatori. In Itat.a,: in particolare, abbiamo fenomeni molto evidenti: continuo calo del consumo di vino a favore della birra; sostituzio-ne degli aperitivi (16-17°) con vino; notevole incremento dei consumi di bevande gassate e acque minerali; calCI del consumo di liquori (tra il 5 e il 6% I rumuo) e dei distillati (dall'l al 2% an- scandalizzano alla possibilità che a I~l, lungo termine, si possano consum~re brandy o grappe a 20°; oppure che il vino diventi il «sup,eralcolicolt da bere dopo pranzo, mentre durante lo stesso si consuma un 50ft-drink o un succo di frutta. Questa tendenza complessiva sembra inarrestabile e trova le aziende del settore praticamente impotenti a fron teggiarla. Altra caratteristica peculiare è quella dell'internazionalità del mercato dei distillati; più che in ogni altro settore· troviamo aziende che operano a livello mondiale o comunque internazionale. Sono presenti strategie di marketing a livello di aree mondiali e accordi comme~; 'ali tra le maggiori imprese con scambi di prodotti in funzione della maggiore o minore penetrazione. In Italia in particolare troviamo figure abbastanza peculiari come gli importatori che contrariamente ad altri settori sono vere e proprie aziende con fatturati che arrivano 01 tre i 100 miliardi. Di fianco a prodotti con immagine mondiale sono presenti marchi a diffu· sione regionale; tutto ciò rende estremamente interessanti e complicati i giochi competitivi. Un altro aspetto che rende ancora più affascinante la struttura competitiva del settore è la dimensione del mercato. Non è certo un mass-market, però a fronte dell'l,51 pro capite annuo (previsione 1985) il consumatore italiano spende oltre 24.000 lire (tenendo conto del notevole ricarico applicato negli esercizi pubblici). È quindi un mercato in cui la funzione marketing deve (o dovrebbe) assumere i! massimo peso, con notevoli investimenti in ricerche sul consumatore. ... Nella aerie «Ricerche DO stati IImora es&~n.atH,~raenU.r41 settori allment:arl:,. ~ - - .- Pomodori, pllloCllI ~ ......._ ..... tola (aprllcH983. Carne c tonno lo .taltoIIaJ~teaI~;; bre 1983, n. 9); , Pasta(dJcembrc •.__"_',_~.,. Bibite ana.lcolllebe 4Ji Yogurt. 1984, c creme ~/ rI lJuo). ~ Molti operatori del settore non sì .f'1 ricerca di m,~rl(Jf,,· segue I 13. importante per le aJZÌende essere in grado di cogliere tutte le dinamiche in I.A DIMENSIONE DEL MERCATO AL CONSUMO: 1985 atto nell'ambito dei diversi target, solln miliardi di lire) . prattutto per la messa a punto delle po. litiche comunicazionali. tutlle È caratteristica anche l'influenza di consumo conlumo extradomntlco domoatlco vincoli esterni al mercato, soprattutto /I,. % fattori legislativi e fiscali. r distillati, come tutti i superalcolici, sono soggetti 596 42,8 288 308 a r!otevoli aggravi fiscali. L'imposta di 445 8r{Andy 215 230 31,9 fabbricazione sull'alcol viene a costare 220 Grappa 153 67 15,8 alle aziende, e quindi al consumatore, oltre 1.000 lire su una bottiglia da 3/4 a 1,6 8 14 Vodka 22 40°; c'è poi rIva alZO%. Su di una botti25 1,8 7 Gin 16 glia di grappa acquistata a 5.000 lire il Cognac 53 15· 38 3,8 consumatore ne paga circa 1.800 (36%) in tasse. 9 2,3 Rum .23 32 È questo un fattore che incide negati· Tet",/q vamente sull'andamento dei consumi; 1.393 698 100,0 una prova è che all'inasprimento fisca,----~------------~----------------~-----Farri'/!: i~!lmf1 *' previsioni dell'autore le del 1980, seguì una immediata flessione. delle vendite. In alcuni paesi le ·'~~7 . norme fiscali sono ancora più pesanti; l'andamento dei consuroi si pensi alla Gran Bret'jgna dove, nonostante sia luogo di produzione, il whiI consumi didistillati «tradiZi.onali .. , sky viene a costare moho di più che in e cioè grappe e brandy, compresi i coItalia. Nell'S5 gli italiani hanno consumato gnac e i brandy d'importazione, rappreII} molti paesi inoltre è proibito effet- 8S583.000 litri di acquaviti a fronte di sentano quasi il 60% dell'interomerca- i tuare pubblicità a favore dei superalco- 1..!!i:l .:pesa di circa 1.393 miliardi di lire. to. Il whisky, però, tra 1'84 e 1'85 è arriJ liei; in Italia se ne parla da telÌlpo, ma Questa cifra, cosi elevata, è da impu- vato al primo posto, detenendo ormai per il momento non sembra una minac· tarsi essenzialmente al tuttora grande una quota del 36,4% in volume e del eia incombente. Esiste però una cam-~ consumo extradomestico che si aggira 42,8% in valore al consumo. pagna salutistica a sfavore dei superai·' attorno al 35%; i ricadchi praticati daSingolarmente, al secondo posto troco. lici che tende~. d a.llont~nare il cansu- \ .gli esercizi 1l.ubblici su questi prodotti viamoi brandy con il 32.6% in volume e matoreda questI prodotti. . sono notevoli. . una quota quasi corrispondente in va- la struff,lrgk della domcJnda I L'ANDAMENTO DEI CONSUMI: 1983·1985 (In migliaia di litri) 1933 Whisky Brandy Grappa Vodka* Gin·· Cognac Rum 27.900 30.324 23.500 1.914 1.409,4 1.450 1.479 Totale 87.976,4 1984 1885 varo % litri var.% 31.200 27.888 21.000 1.476 1.364 1.350 1.305 + 5,0 22.300 1.696,5 1.392 1.400 1.392 6,5 3,9 5,1 ,-11,4 '- 1,23 - 3,4 - 5,9 lJ7.028,5 - 1,1 85.583 litri :00.100 29:l<,a r - 04,2 - 5,8 -13,0 - 2.0 - 3,7 - 6,25 - 1,7 " oel1985 si stimano In 1.150.000 litri I consumi di vodka aromatizzata •• è &&Clusa la produzione nazionale di piccole aziende, s!.!mablle In 500.000 litri Fonte: stime e previsioni "dell'autore -------+------------------- lore; viene poi la grappa con i124,5% e ilI 'i,8%. Vodka, gin e rum a:,sieme arl'ANDAMENTO DEL CONSUMO DI WHISKY: 1983-1985 rivano al 4,8% in volume e al 5;/ in valo(In migliaia di litri) re. Al di là della dimensione è molto più interessante valutare gli andamenti; 1983 19" 1986 .,ar. % l'intero mercato ha perso l' l,l % neU'84 --..,.;.:.:.:....-----.:.:.:..:.......-----.:.::.:.:.-- media e 1'1,7% nell'S5. litri % litri % litri % annua Di questo calo complessivo i prodotti più responsabili sono proprio quelli na3.075 4.132 13,9 4.964 11,0 Malto 15.9 +21,1 zionali; il brandy è calato nello stesso 2.513 8,5 2.920 2.175 7,8 Premlum blend 9.4 +15,9 periodo del 4% l'anno e la grappa di ol43,3 11.446 38,5 11.388 36,5 - 2,812.075 Market leader tre il5%. Anche vodka (- 11,4% neI'S4 34,1 9.827 33,1 9.928 31,8 .+ 2\1 Altri blend 9.525 e - 13% neH'S5), gin, rum e cognac stanno 'perdendo quote~ ma la dimen94,0 29.200 26.850 96,2 27.918 9.t6 + 4,3 TQta/e sCQ'ch sione del loro mercato non incide sul calo complessivo del settore. Una cosa '6,0 2.000 Boul'bon. Irlsh. canadlan • 1.050 1.782 6,4 +38.0 3.8 è certa, solo il whisky riesce a difende27.900 100,0 29.700 100,0 31.200 100,0 + 5.8 Totale whiSky re e anche a incremèntare i volumi. L'unica nota pi>sitiva è che nel merca· .Fonte:. $lIme e provlslonl dell'autore to complessivo delle bevande alcoliche 0-- .'.' i distillati sembrano quelli che menori· . sentono delle muU\te abitudini del consempre stato presente; comunque è un raccogliere i nuovi target di consumasumatore. prodotto tradizionale di paesi che il tori che si sono rivolti al più moderno la struttura del consunti consumatore italiano conosce piutto- whisky. Il cognac presenta connotati simili al sto bene e considera «vicini» grazie ai Tenuto'conto della tendenza a liveUo mezzi di comunicazione. Presenta note- brandy, ma è posizionato a un livello di mondiale a ridurre i consumi di alcol voli garanzie qualitative: prezzo (fino a immagine più elevata e in un certo sen~ per motivisalutisticì, cercare di spie- un anno fa} e strategie di comunicazio- so ancora più immobile. È quindi evi· gare le caus~ dell'andamento dei diver- ne lo fanno individuare come status dente che per molti aspetti il trend ne· si segmenti in Italia risulta molto com- symbol di un livello sociale superiore. gativo dei distillati nazionali è da impu~ plessoi soprattutto è impossibile quan. Il consumatore italiano quando parla tarsi anche all'atteggiamento statico tificame l'effetto. di scotch whisky più che pensare alla della imprese del settore. Nel mercato Innanzitutto la popolazione italiana Scozia pensa agli Stati Uniti, che rap- delle birre, per esempio, la buona è da diversi anni in una fase di veloce ri- presentano tuttora un'immagine di be- espansione degli ultimi anni si è ottenu· ta grazie all'alone di novità introdotto voluzionamento degli assetti· sociali, nessere, di ricchezza. delle tipologie di occupazione, degli at- . In questi meccanismi, come vedremo dai marchi esteri che hanno incrementeggiamenti culturali: il consumatore meglio più avanti, si è inserita molto tato di conseguenza i consumi della bir· quindi sta mutando drasticamente le bene la pubblicità delle società èhe ra nazionale; anche nel comparto vinicolo, tradizionalmente immobilista, si ~otivazioni all'acquisto dei diversi. ,commercialiuano whisky con investiprodotti. . menti molto sostenuti: a fronte di un stanno notando i primi segni di un'inIn particolare per i consumi alimeQ- volume pari a134,8% dell'intero merca· versione di tendenza con l'introduzione tari si è dimostrato propenso alla· no. 10 dei distillati, nell'84 la spesa pubbli· di nuovi prodotti più leggeri e più gilF vità; una novità che però deve rispetta- citariaè stata pari al 57.3% di quella vani. Più avanti, analizzando in dettaglio il re la tendenza ti i ,.. complessiva. Le grappe col 25,6% di cm.g 10ramentOlt. Inoltre la novità non mercato, hanno speso meno del 3,Q%. consumo di whisky, vedremo che è inideve essere rivoluzionaria ma deve La . quota pubblicità dei brandy era ziato il declino dei tradizionali blend; contenere tutta una serie di aspetti tra- nell'84 q\lasi uguale a quella di mercato l'«operazione malto" seguita poi--da dizio . {29,3% contro 33,5%); riteniamo che ci . premiumblend e dai bourbon, ha dato questo senso il whisky contiene in' siano stati degli errori nei contenuti dei nuovo slancio a tutto il segmento. Ci sono quindi i margini di spazio per sé una serie di caratteristicpe che lo messaggi visti i risultati non soddisfa· arrestare un trend negativo; è necessaportano a sostituire i brandy e le grap- .centi.· pe. g una novità, ma non troppo, in Il brandy è rimasto Uri prodotto vec· rio però riuscire a dare una veste nuova quanto, anche se.per piccoli consumi, è .. 'chio come la grappa e non è riusciW a al brandy e miçliorare l'immagine del- .... LARGOCONSUMOn.1211985 :99 !\~ rJricerr.o di mercato segue ~' . la. gl'appa, operando anche sulla possi- i,illtà di variazioni del prodotto. Vodka, gin e rum rappresentano dei ercati marginali e proprio per questo ,6embrano subire più fortemente la tendenza al calo dei consumi. L'aumento dqll'imposta sui superalcolici del 1980 d~terminò un incremento dci prezzi al dçttaglio neU'ordine del 50% e un consfguente c':llo dei consumi complessivi ,!leU'81 del 7%; vodka, gin e rum scesero del 20%. In momenti di crisi di un iJlercato sono sempre i prodotti più iJlarginali a farne la spesa maggio l'e. Il fatto poi che questi distiilati abbiano sempre avuto dei volumi contenuti è 'dovuto essenzialmente alloro utilizzo prevalente nella formulazione di cocktail, che in Italia non sono mai entrati nell'uso corrente. La vodka era riuscita, verso la fine degli anni '70, ad arrivare a volumi dell'ordine dei 6 milioni di litri grazie aU'introdu;:,!?ne del tip.Q:;;romatizzato, Quest'ultimù prodotto non è stato considerato perché si tratta merceologicamente di un liquore: alla vodka chiara a 40<1 viene aggiunto un succo di frutta (per lo più al limone) fino ad arrivare a una gradazione di 32°. A parte piccole quantità di importazione, sc,no tutti prodotti nazionali. Alla fine dello scorso decennio sul mercato, oltre alle aromatizzate, erano presenti le vodke chiare nazionali, po"lacche e russe e s/:..prattutto una quali· tità incr<!dibile di marche. Ciò ha crea. to una notevole confusione nel con su'matore che si è scostato da questo sego mento di mercato. A soffri me maggiormente è stata la vodka nazionale che ha sempre avuto un'immagine di secondo piano nono.stante sia prodotta con la stessa tecno, logia e materie prime di quelle estere, ~ plessivadei distillati che fu dell'l, l % . no fatto seguire un +0,2% che potrebGli scotch di puro malto sono cre, be indicare un arresto del fenomeno. sciuti nel biennio '83-85 a un tasso annuo del 27% e con 4,964 milioni di litri li profilo del consumatore sono arrivati nell'S5 a una quota del di whisky , 15,9%ì i premium hanno avuto un incremento del 15,9% annuo e detengono Il consumatore di whisky, fino a una quota Jd 9,4% (2,92 milioni di li- qualche anno fa, apparteneva a una tri). , classe sociale piuttosto elevata, era di Ancora più accentuato l'incremento sesso maschile e di età superiore ai 40 dei whisky mm scozzesi e in particolare anni. Dopo l'abbassamento dell'Iva dal dei bourbon; questo segmento occupa 30% a120% (l'aliquota applicata ai dineU'85 il 6,4% del mercato con 2 milio- stillati nazionali) il prezzo al dettaglio ni di litri. Il tasso di crescita è stato del non si discosta molto da quello delle al38% annuo, Nel complesso l'intero seg- tre bevande superalcoliche: ciò ha permento è cresciuto del 5,8% annuo. . messo il raggiungimento di nuovi tarAppare :;hiaro che i whisky« tradizio- get di consumatori con disponibilità di nali" presentano praticamente gli stes- spesa inferiore. si punti deboli degli altri distillati; il Così oggi il whisky raccoglie praticadeciso lan"ìù di malto e bourbon ha ri- mente tutti i target: la classe elevata si vitalizzato però tutto il mercato. Infatti è spostata verso i premium o i malti, al- 1.5% dell'S4 i blend normali han- quella media. verso i blend delle mar- .... ~~~if • whisky: il segmento ' o' più dinamico . . All'interno dei segmenti si notano delle tendenze molto accentuate verso cene tipologie di prodotto; riteniamo che capire questi fenomeni e quindi adeguarsi, con corrette strategie di prodotto e comunicazione, sia il fattore di successo principale per le aziende del settore çei distillati. In panicolare è il segmento whisky < che presenta le dinamiche più accentuate. ~ possibile individuare almeno quattro famiglie di prodotti: i tradizionali blend con le marche più famose e di • lunga tradizione in Italia (Ballantine's, Johnnie Walker e J&B), i premium blend che sono generalmente di qualità e invecchiamento superiore, i whisky al malto e i whisky non scozzesi capeggiati dai bourbon, ma comprendenti anche • gli irish e i canadian. Tra questi sono gli scotch blend ad aver creato il mercato italiano e a detenere tuttora la quota maggiore con oltre il 68% dei consumi. Sono prodotti ormai maturi che nell'84 subirono una flessione del1'1,5%, perfino superiore a quella com- AIcunefuJ della prepanulone del whisky Cardhll, dbltribllllo dalla Waxlz Vitale. In alto: Il controllI) deUa fennenta.zlOlle nel tini di quercla. A fianco: le botti di quercia vengono riempite dl.plrlto greuo. chepn:nde 118\10 colore dalle botti. '101. lARGO CONSUMO n, 12/1985 " .. ~. "'. ':'; :~. .ricerca di mercato segue che leader mentre il target medio si ac-l'osta ai primi prezzi e comunque ai blend di marche meno famose. Il malto e soprattutto il bourbon raggiungono i target più giovani, consumatQd poco più che trentenni. L'andamento dei consumi di malto rappresenta un fenomeno molto strano; praticamente in tutto il mdndo questo whisky sta diminuendo i propri volumi di vendita. L'Italia è, già dal 1983, il paese che consuma in assoluto più whisky di malto; nell'83 abbiamo acquistato ìl30% della produzione inglese. Nel Regno Uni to ne restò il l! %, gli Stati Uniti ne consuma· rono ìl14% e la Francia 1'11 %. Questo mentre a livello di blend eravamo al quarto posto con un consumo di circa metà rispetto alla Francia che con 1'8% era al terzo posto dei consumi mondiali. Al primo posto erano gli Stati Uniti (28%), al secondo la Gran Bretagna (18%). . È quindi evidente che il malto ha. trovato tra i consumatori italiani quelli che più hanno gradito il suo gusto par. ticolare, nonostante la maggior parte degli operatori fossero convinti, ,fino alla fine degli anni '60, che il whisky, tanto più quello di malto, non avrebbe mai im;:ontrato il nostro gusto mediterraneo. Su questo andamento hanno influito non poco gli investimenti pubblicitari della Seagram per Glen Grant; a questo riguardo è necessario anticipa" l'e 'che questo mal,'chio detiene il 73% glie di prodotti e soprattutto non sono del segmento malto. È difficile quindi . aisponibia cifre attendibili. individuare con esatte~za quale sia la Esiste però una tendenza su cui tutti causa e qijale l'effetto; è lo sviluppo di gli operatori sono d'accordo: gli italiaGlen Grant. marchio, e non essenzial- ni bevono meno ma bevono megli9.wT=lli mente whisky di malto, ad aver lanciaNel segmento grappa si assiste a a to il segmento o la buona accettazione crescita del/e pregiate e comunque dei del gusto particolare da parte degli ita- prodotti di JIlarca, con conseguente auliani e ad aver permesso la crescita di mento delI~ concentrazione deU'offerGlen Grant? Probabilmente. visti i tassi ta; il prodotto ha sempre sofferto della di sviluppo, vi è stato un effetto sinergi- mancanza di garanzie qualitative. 1.0 co fra i due fattori. stesso andamento si nota per i brandy. Resta il fatto che il nostro paese si è Tra gli altri segmenti assistiamo alla sempre dimostrato molto disponibile preferenza dei prodotti di importazioverso ciò che è il «meglio» o che comun- ne rispetto ai nazionali (soprattutto per que viene presentato, convincentemen- la vodka) elverso i marchi internazionali più diffusi. (gin e rum). • ~ te, come tale. Anch~ ,ie il consumatore italiano non I consumatori di brandy, cognac e sosi può definire un intenditore di whi- prattutto di grappa sono i più anziani: sky, è probabile che la lunga tradizione hanno solitamente più di quarant'anni, nell'apprezzamen~"'tdei distillati seccon punte massime, per lyI]~ chi, e mai sotto fonna di cocktail, ~ no ai sessanta. ,..-c ._.._ abbia·'[ornito inconsce capacità di giu:f#eÌ' gm; V6akà e rum non abbiamo indizio.' formazioni sufficienti per dare indicaC'è forse anche un fattore salutistico zioni sicure; è probabile però che si ed ecologista legato al malto, colto e tratti di consumatori piuttosto giovani, utilhzato nei messaggi pubblicitari. soprattutto di· figure culturalmente aperte, abbastanza vicine ai bevitori di whisky. il profilQ delconswnatore In mercati così piccoli è anche molto degli altrlc:1istillati probabile che il target sia piuttosto moPer gli altri distillati le tendenze in- bile. La vodka viene bevuta, almeno terne sono roolto.più complesse e, co- . una volta alla settimana, solo dal 6-7% munque non verificabili, in quanto non degli i talia,ni adulti; questa percentuale esistono valide classificazioni per fami" arriva a130% per i whisky; circa il 70% r~··!1~ CICLO Of VIT~ DEI D1STIllATI marchi in listino alle stesse aziende. N~l brandy la quota delle prime quattro Imprese arriva a circa il 78%: per il cognac attorno al 59%. Gin e rum presentano i livelli di concentrazione mago giore: 97% nel primo e 100% nel secondo. Nel segmento vodka la quota delle prime ~~tro scende al 50% per arri. vare al(~ %)con la grappa. Non~te i livelli di concentrazione, non è facile defiIÙre una mappa di gruppi strategici per la diversificazione degli interessi delle imprese. Utiliz. zando come parametri principali la gamma di prodotti, il segmento di principale interesse e il tipo di approccio complessivo a questo mercato, abbiamo individuato almeno quattro gruppi che sono ulteriormente divisi alloro interno. - whl~,\(y whisky di malto \ whisky premlum bl~nd bourbon l l ' blend I gli importatot:i l brandy "'I. grappa cognac vodka lancio sviluppo maturità non· beve mai vodka e solo il 10-15% non beve mai whisky. h quindi evidente che vodka, gin e rum soffrono rispetto a whisky, brandy e grappa di una completa mancanza d'abitudine al consumo. Mentre il brandy si avvicina molto al whisky come tipologia di consumo e tra i due prodotti è anche presente una buona interscambiabilità (che comprende anche il cognac), la grappa se ne discosta molto: i consumatori sono p0chi, tutti dislocati al nord (oltre il 90% deI consumo), che bevono però notevoli quantitativi. Escludendo gli utilizzatori di marche pregiate, il consumatore di grappa appartiene a una classe sociale medio-bassa. Il consumo è elevato nelle zone agricole e soprattutto montane; viene bevuta per 1'85% dentro le mura domestiche. Gli altri prodotti hanno quote di consumo domestico più ridotte: attorno al 65% per il whisky, 70% per il brandy e circa il 50% per il cognac, vodka, gin e rum. le tendenze del consumi Azzardare previsioni sui consumi fu· turi è molto difficile; senz'altro il declino attuale è difficilmente arrestabile. L'unica possibilità di incrementare i volumi sarebbe in un maggior consumo di cocktail o comÙllque l'utilizzo dei di· stillati in formulazioni più dissetanti con aggiunta di acqua, succhi di butta, ecc. Questo uso è diffuso in molti paesi dove-il consumo complessivo è notevol· mente più alto del nostro e permette ,di LAfIGOCONSUMOn.12/1985 declino o rlvitallzzazlonè bere s~peralcolicÙn quantità superiol'i. Sembra però che gli italiani non abbiano nessuna «mix-ability ...; sarebbe l.ma vera e propria rivoluzione nelle abitudini e nei gusti dei consumatori: una prospettiva, comunque, molto lontana nel tempo. Sono quindi possibili solo spostamenti all'interno dei volumi attuali. In particolare ci sembra che il consumatore sia pronto a recepire .muovi prodotti legati alla tradizione del. distillato secco» con sempre mago giori garanzie qualitative, che, nel rispetto dei caratteri organolettici complessivi del distillato, abbiano un gusto più giovane e moderno. Pare in aumento l'interscambiabilità in funzione della diversa occasione di consumo tra prodotti, purché paragonabili a livello di immagine qualitativa; quasi come se al posto di segmentare il settore per prodotto. si. potesse farlo per posizionamento su diversi livelli orizzontali. Se questa nostra ipotesi ri· sultasse corretta ci sarebbe spazio nei segmenti brandy e grappa per prodotti corrispondenti, per posizionamento orizzontale, al whisky di malto. lo sfruf1'ura dell'offerta. , li livello di concentrazione del settore non è omogeneo e varia in funzione del segmento, ma è comunque piutto. sto elevato. . Nel segmento whisky i primi quattro inarchi hanno una quota superiore al 48% che supera il 60% con gli altri Nel primo gruppo sono inserite h~ aziende che come attività principale si occupano dell'importazioI:J,e di distillati e liquori. Generalmente queste imprese importano anche altri prodotti , alimentari che vanno dalle specialità gastronomiche alle birre. Le abbiamo divise in tre sottogruppi in base alla dimensione e alla gamma di prodotti. Nel primo è inserita un'unica azien· da che presenta aspetti molto peculiari; si differenzia dagli altri importatori in quanto come Seagram Company Ltd è, nella maggioranza dei casi, proprietaria dei marchi che commercializza. Soprattutto, al momento, dimostra di essere, per dinamicità, aggressività e capacità complessiva di operare sul mercato, a un livello diverso dalle altre imprese del gruppo. Il fatto di essere proprietaria dei prodotti commercia, lizzatÌ non le impone vincoli esterni per quanto riguarda gli investimenti comunicazionali sul marchio; cosa che succede agli altri importatori che ricevono, dai produttori esteri,l'input economico per la pubblicità. Seagram Company Ltd è forse la più grossa società mondiale nel settore della produzione e commercializzazione dei superalcolici. In Italia è presente dal 1960 tramite l'acquisto della Martinazzi produttrice del brandy René 'Sriand. Nella prima metà degli anni '70 introduce in Italia diversi prodotti del· la Seagram Company tra cui Chivas Re- .t gal che dà il via allo sviluppo della società. Nell'S2 cambia il nome in Seagram Italia spa e contemporaneamente arricchisce la gamma con Four Roses ,f (bourbon), Glen Grant, Tbe Glenlivet e :ç CQn porto e.sherry Sandeman; consape- ..r vole dei decisi cambiamenti in atto sul mercato dei vini acquisisce la Ricasoli ed· entra nel segmento dei vini fini. Nell'85 l'obiettivo in fatturato (compresi i vini) è di raggiungere i 140 miliar4L_ di lire. '. Attualmente i distillati di maggiore pr~tigio in listino a Seagram sono i Glen Grant (scotch whisky di malto. con 5 e lO anni di invecchiamento), Chi.., vas ~egal (blended whisky 1.2 apni), The ..... ·103, !i;:erc" di mercato seguI) Glenlivet (whisky di malto di 12 anni), Se.ulgram's Vo (canadian whisky di 6 ano ni), l'Eagle Rare (bourbon di lO anni), 100 Piper's (scotch blended whisky), il gin Bumetts, il rum Captain Morgan, la vodka Nikolai e il brandy René Briand. I fattori di successo principali di Sea· gram si riassumono in una frase più volte citata da diversi operatori del set· tore: «Non solo hanno i soldi, ma li spendono bene! ». Indubbiamente la società ha dimostrato notevoU capacità finanzi~rie, ma soprattutto ha sempre centrato tutti i suoi investimenti comunicazionali. La crescita di Seagram è avvenuta quando già il mercato dei whisky sem· brava saturo per la presenza di marchi prestigiosi; la società ha puntato tutti i suoi sforzi per verificare e individuare l'esistenza di ulteriori spazi. .' Con un marketing estremamente ef. ficace non solo ha individuato gli spazi ma è am:he, riuscita a trovare il CtTretto posizionamento, con adeguati messaggi, per i propri prodotti. In queste;> modo è riuscita non solo a raggiungere la posizione di leader nei segmenti malto, premium blend e bourbon, ma soprattutto a sviluppare questi segmenti rivitalizzando tll:.tto i1~ mercaì~. La rete commerciale di Seagram anche se non (whi~ky di maltò della Ballantine's) e la perfettamente capillare è molto effi- vodka Absolut. Spirit è forse la maggiociente e orientata a privilegiare i punti re azienda che opera nell'importazione di vendita più qualificati o a èlevata ro- di distUlati; le va dato atto di essere statazione, come del resto richiede il posi- ta la prima a credere al fenomeno whizionamento dei suoi prodotti. sky in Italia e di aver contribuito, già Nel secondo gruppo di importatori dal 1965 con Ballantine's. ad allargare abbiamo ins . :rito . Spirit e Wax & Vitale il mercato. Ballantine's è tuttora illeache possono essere considerate tra le del' del segmento. aziende dì più lunga tradizione in queCon l'accordo commerciale con Pesta particolare attività commerciale. In dro Domecq, Spirit accresce il suo listiquesto gruppo poteva anche essere in- no con nuovi marchi prestigiosi come i serita Pedro Domecq che però in Italia brandy Fundador e CarIos ID, l'irish ha smesso di operare nel corso dell'85; whiskey Old Bushmills, il bourbon Old da settembre gran parte dei suoi pro- Crown e gli scotch Grant's e Glenfiddotti vengono commercializzati da Spi~ dich (malto). rit che così vede incrementare in modo Questa scelta, non certo facile da gerilevante il. giro d'affari; l'obiettivo stire, è prova della fase di rilancio in dell'azienda per il 1985 è di arrivare ai cui si trova la Spirit e della nuova ag130 miliardi dì lire. gressività con cui l'azienda sta operanLa storia di Spirit inizia alla fine del do sul mercato. Le reti commerciali sasecolo scorso con la:mtta Salengo di To- ranno ora due: la linea Spirit, con circa rino; dopo successive':trasformazioni e . 110 agenti plurimandatari e la linea Peacqt.~~sizioni prende il nome di Spirit dro Domecq, i1' fa!'e di ristrutturaziospa con sede e magazzini a Genova. La ne, ma che mantiene in larga misura i società è legata da moltissimi anni ad vecchi agenti. li management dovrebbe alcuni marchi prestigiosi. Eccone qual. essere unico. che e-;empio: Martell (1905), Pernod Superati gli ovvi problemi di avvio (1.931),Cointreau (1934), Ballantine's della nuova struttura, è probabile che il (1965) e poi via via Unicum, Jim Bean management sappia trarre notevoli (bourbon), e Beefeater (gin), Balblair vantaggi dall'importante esperienza .... ALCUNE DELLE PRINCIPALI AZIENDE ANDROS via Trieste, 68 INTERNATIONAL Gr' 13051 Biella (Vc) AVERNA spa via Xlboll 93100 Caltanissetta BOCCHINO & C. epa via 6.B. Giuliani, 30 :' .c. 14053 Can~1II (At) (015)~1051 (0934) 66811 (0141)75195 (02) 85131 ' BRANCA F.W;~:;·~,~- via BrQletto. 35 DISTllUERIE 8pa:::: 20121 Milano (0432) 477265 CAMEL viale Tricesimo, 95 DISTILLERIE apa 33100 Udine (0438).23531 CARPEN~ via Carpenè, 1 MALVOLTI spa 31015 Conegliano (Tv) (02) 804674 CEDAL apa via Paleocapa, 7 20121 Milano (011) 538182 CINZANO & C. apa via Gramsci, 7 10121 Torino (011) 758204 CLARElTA & C. apa via Sismonda, 26 . 10145 Torino . (05.1)755565: O&C • via Nannettl, 1 • _. 40069 Zola Predosa (Bo) (02) 7386751 DATEO IMPORT spe via Poma, 1 corso LIbertà, 16 14053 Canelli (At) GIO•. QUTON & C•. via Amaslnl, 24 spa . . 40126 Bologna via Fantoll, 21/9 .GIOVINemapa 20138 Milano '1.L, RlJ,F,FlNO ap~ 'c,,' via Corsica. 12 c', 25123 Brescia , LANOY FR€RES spe via Buozzl-, 1 ..' .' 40067 Rastlgnano (Bo) GANCIA - (0141) 62901 (051) 359672 (02) 5061661 (030) 47261 (051) 744444 (02) 5271719 'MARTJNI&ROSSI' corso V. Emanuele, 42 10123 Torino spa ;S'-'.' MAZZETTI '. via Correggio, 11 D'ALTAVILLA ari 20149 Milano MONTENEGRO ap'1l via Fermi, 314 ,'; :,-:' "',:- ;',';, 40069 Zola Predoaa (Bo) (011) 5745~ (02)434086 (051) 755107 20129 Milano (0444) .685011 (010) 591971 (010) 530021 104 LARGOCONSUlAnn !?J11lA1; I PRINCIPALI PRODOTTI RILEVATI azienda (produttore elo whisky grappa brandy cognac vodka gin rom Importatont)' ACR ANGELINI F. Francia AVE~NA Halg Dlmple 12 anni BARBIERI BOCCHINO 51glll0 nero Bianca BRANCA I I Match Faetano Davld Stona K!ng's Whisky Honest John Old House 12 anni Hlghland Rose BUTON Llbarna Vat 69 W5 Antille Stravecchio 'Gln Dry Vecchia RQmagna etichetta nEira! Vecchia Romagna etichetta bianca Vecchia Romagna etichetta oro ,.' Cutty Sark Bell's Italbell l CAMEL Vite d'Om CANDOLINI Tokal . ~". hL•••.:. Wlborowa Courvolsler CEOAL CLARETTA Hennesy CINZANO The FamoU8 Grouse Florio:l Laphoralg 10 anni ,,,allo DATEO J&B D&Cltalla DISTILLERIA DEL GRAPPA Moskowskaya Bocchl'10 BSH Rln~ldll I Smlrnoff Gllbey's Havana Remy Martin Forte V~1a ., lantél11a ~·t~~.~ : .. :; .... ., ·'-":c''<'1:j2+·· ':. '''"~'. ' " :~" ',- FERRARETTO FRANCiA· CORTA Grappa Franciacorta Plnot FUSTELLA Bianca Alchermes' .:"c, o'~', GANCIA Archar's a e L F.LU Mc Dugan 8 anni GIOVINETTI Mc Callan Sanni malto ILAS LANDY FRalES .- Stragrappa Rota Stragrappa Vecchia .' Piave Bianca PlilV6 Oro Piave Cuore . RomanoH ' "'"i.~ '.' .' Kllmat Mc Donan LIQUORAMA. .Voskaya .' ..:,.: .- 1) società controllala dé\lIa Buton 2) prodotto dalla Florlo e distribuito dalla Cinzano (segue a pago '106) LARGOCONSUMOn.12/1985 105 ricerca di mercato segue I PRINCIPALI PRODOTTI RILEVATI azI.enda (produttore eIo Importalore) grappa MAZZETTI Graspa MlelEl whIsky brandy Mc Queen 8 anrl! MINTIMPORT Glen Turnel' MONTENEGRO Whlte Home MS Mc Donald Gian Glie Vecchia Bianca NONINO FrIulana Opt/ma Our Best Klnd OWOldmoor Oldmoor 12 anni malto Old Callar OLDMOOR WHISKY COMPANY LONDON London Dry Zarapowka PILLA Del Lupo Whyte & Mackay RAMAZZOlTl Fiordi Vite Black &Whltù Scudo bianco SCudo nero Teacher's RUFFINO Illn Stravecchio d'Altavilla MONTANANA NARDINI cognac Veterano 4' SARI Piemonte Stravecchia Highland Baron 100 Plper's ""Ren6 Brland Glen Grant 5 anni Glen Gran! SEAGRAtd Nlkolal BurnetlS Captaln . Morgan 108011'11 Chlvas~12ann1 , Four Rooes bourbon " 1llG GtenUvet 12 anni maHo Boia SIU -' • SPIRIT Glerlf~Lidlch malto Fundador . Old Bushmlllslrlsb C8rIo8 l°··':" STOCK Julla Riserva Speciale Julla,Blança Long John·· ":":, '".;;: ~==~;::roo' , Black Stravecchio"::'" . TR DISTILLATI Veneta ~'i~~~:' ~ Ruta VALDOGUO . " D'Est~ ,- Moscato Barolo Piemonte .- z ,. ., Johnnle WaJker re4' " : : ' ,. Johnnle Walker~~"','·': " . Camus Roatov 106 .~ Finlandia .,;, 1. dall'1 settembre 19851 prodotti della Pedro 2) aocletit oontrQllata dalla Wax & Vitale , .-. --~ ,,?~.~._.-~ VI NCeNZI WAX&VITALE -' .. _. Stock 84 Centenario- .0'. ~ord9n'~ .. _. ~I. r~?:' f)omecq. Anche Wax & Vitale nasce nel sl~colo scorso (1889); inizialmente l'atti· vlltà era orientata prevalentemente per le forniture di bordo alle compagnie navali operanti nel Mediterraneo. Attualmente, dopo Seagram e Spirit, è la terza società italiana di importazione di bevande alcoliche con un obiettivo 1985 di circa 100 miliardi. Contrariamente aUe prime due W~ &: Vitale è impegnata anche nell'import di prodotti alimentari come salse, salmone affu· micato, gamberetti, succhi di frutta, ecc. L'azienda controlla (al 75%) la Soffiantino, società specializzata nell'importazione di whisky. Commercialmente è strutturata in due reti di vendita (la Berna e la Wax) ognuna con 140 agenti plurimandatari. La Bema ha in listino tutte le specialità alimentari e diverse bevande, tra cui quelle più di élite; comprende tra l'altro la birra Oranjeboom ·il cognac Hine, lo sherry Tio Pepe, i brandy Soberano e Lepanto, diversi vini esteri (del Reno, della Mosella, dell' Alsazia) e nazionali (Sella e Mosca), . il marsala Woodhouse e il whisky WhiteLabel. La linea Wax invece commercializza i prodotti più noti: il rum Bacardi, il cognacCamus, i whisky Jolum.ie Walkere Cardhu (5 e 12 anni), la vodka Finlandia e il gin Gordon's dry. Ovviamente la linea Bema è più orientata verso il canale delia ristorazione e del dettagHo specializzato; questa scelta permette una notevole capillarità e conseguente presenza. Nel terzo gruppo degli importatori troviamo una serie di aziende di dimensioni minori, ma estremamente specializzate; tra queste spicca Dateo che,'vi- sta l'elevata quota di mercato del suo marchio leader (J &: B, 9,4% delle vendite in volume), potrebbe far parte del gruppo precedente. Sono aziende che hanno in listino diveI'si whisky e generalmente anche un marchio per gli altri segmenti. Alcune di q'ucste vantano marchi prestigiosi come Soffiantino con il bourbon Jack Daniel's f: gli scotch Glen Mavis e lnver House, Raffino con lo scotch Teacher' s, Giovinetti con Mc Callan (malto, 8 amù), D &; C con il cognac Remy Martin, Ceda! con il cognac Courvoisier, Claretta col cognac Hennesy, Ferraretto col cognac Bisquit. Fanno inoltre parte di questo sottogruppo Mintimport, Bsh, Liquorama, Acr. Sono imprese molto agili e flessibili che- (,O!1ostante la dimensione hanno nel complessu una buona presen~a a U· vello nazionale. Particolarmente efficace sembra la politica di commercializzazione della Oldmoor che presenta un listino molto ampio e completo; buona la sua presen. za nei punti di vendita. . le a:zJ.ende produttrici . con attività di importazione Nel secondo gruppo strategico abbia. mo inserito le imprese nazionali che oltre a produrre i loro marchi si sono avviate da tempo anche verso l'importazione con risultati più che soddisfacenti. Anche qui si è resa necessaria una sottodivisione in funzione del segmento principale. . Nel primo troviamo Buton, Stock e .... ~" .. ' t)UINVESTIMENTI PUBBLICITARI PER SEGMENTO~ 1984-1985 iln milioni di 11m, . -:' '. Il... 20.788 1.459 BrBlUd)( Cognac . Grappa ." Gin' V~ka" .. Rum.' . "1t lUgliO 1éa4 % lire 29,3 8.685 2.2153 1.960 2,8 475 . 404'·, ·0,6 81 .:; 796'1,1' 734 . 1.895 . ;2,7 ·;·;;.'.1.Q18 : -', . .:, " Tota/e ,~ 70.941) . ::l,i(Jl},o.:~f; 22.239 ~'-. 37 Seagram Buton Stock 8.498 6.484 Oateo Wax & Vitale Splrlt PUla Ramazzottl fOOro Oomeoq . RuttIno Martlnl & Rossi Branca Averne Carne.! . Ceda' ,....'~" ... ·c ••• '" lARGOCONSUMOn.12J1985 2.1 0,4 3,3 4,6 % 23,0 0,4 1.903 _.616. . 192· . 0,7 0,8 .220 2.226'· ~. ·7,1 6.632 130 ~.~,,=Q regalo'" )~:é,~:;::i:;"~~i~~~:~J.;f~~·~ ~:~. ,}?::'L"··~:r\-:· GU-I'NVESTIMENTi PUaÉiLICITAiRf ."' ......(.. lC!~PI\INICIP.ALI.AZIIEI (In milioni di lire) ~ ~. 39,0 0,7 lUglio 1985 Il... 21 /7:t~1;SG\;i, 100,0 28.822 , fI'/::"'tttD fi' mercato ..l' oogue L'lovecdUawento di UlI.brandy distribuito dalIa Splrlt. pilla che hanno nel brandy e grappa il loro maggiore interesse. ma che hanno allargato il listino a tutti i distillati. Sono aziende con un'immagine molto consolidata che, forse proprio per questo fatto, hanno sofferto negli ultimi anni di una certa staticità sul mercato. Il loro forte impegno per il mantenimento di quote nei segmenti tradizionali, dovuto ovviamente anche al notevole impiego di risorse finanziarie a livello produttivo, ha comportato una certa lente21..<l nel seguire il mutamento delle abitudini del consumatore. Ci . sembra però che attualmente siano tutte in fase di ritancio. Buton con i probabili ISO miliardi·di fatturato nell'85 è il leader in Italia nel mercato degli alcolici. Le tf\ppe salienti per arrivare.:.. questa posiJÌÀone sono le diverse acquisizioni di aziende e marchi. In particolare l'acquisto d.i Rinaldi e ltalbell, società di importazione, e dei marchi Libama (grappa) e Gambarottl'l (amaro). In questo modo Buton è l'uni· . ca impresa che può vantare tre reti di vendita per un totale di 360 agenti; i risultati di penetrazione sono indubbia, mente notevoli. n listino complessivo risulta enorme e a nostro parere necessita di qualche taglio. la linea ltalbell 8l'ffiOVera principalmente: U whisky BeU's, la vodka Stolichnaya e l'amaro Gambarotta. La linea Rinaldi commercializza i whisky Cutty Sark e Antiquary e la vodka Wi. borowa. La linea più affollata è la Eu-· ton che oltre agli spwnanti (Maxinillian I, Equipes), agli amari (petrus, Doro Bairo) e a diversi liquori (Rosso Arltico, Batida) comprende il prodotto di punta Vecchia Romagna, la grappa Libama, i whisky Vat 69 e WS e la vodka Baikal e Stefanoff. . Diretta concorrente, e con storia per molti versi simile a Buton, è Stock di Trieste; azienda nata nel secolo scorso e incentrata sulla produziòne dell'omonimo brandy, dovrebbe raggiungere nell'8S i 135 miliardi di fatturato sul mercato nazionale. È importante ricordare_che questa società è presente. con esportaziorp e stabilitttenti in 1000, in ben 125 paesi. Con una rete di vendita considerata tra le pii:l efficienti e capillari del settore, distribuisce un elevato assortimento di pr.odotti. Innanzitùtto la vasta gamma dei suoi brandy (circa il 50% del fatturato della società), la grappa Julia (riserva e bianca) e i liquori dolci (cherry Stock, cre. ma cacaO; orange brandy, maraschino, ecc.): in questi segmenti occupa i primissimi posti come q'llOta di mercato. Tra i whisky troviamo il Lopg Jolm, il Tonnore Tbe GIenlitret·l0 anni e il bourbon Harper, cc:dE!etano ·la gamma il Plym Gin, la v Keglevich e iI rum St Gilles e, tra gli altri prodotti conunercialiuati, l'amaro Radis, lo spumante duca d'Alba Brut, il Warre's Tawny Port e il GliÙa Caffè. Stock è inol· tre leader di mercato con le cassettena- I produttori talizie. Pilla ha i .connotati organizzativi delNel terzo gruppo troviamo esclusivale prime due società ma con una dimen- mente produttori, generalmente, di sione ridotta. I suoi prodotti nazionali grappa. Tra questi il leader è Landy sono il brandy Oro PUla e la Grappa Del Frères e alcuni tra i marchi più presti. Lupo; l'attività di importazione è tutto- giosi come Bocchino, Malvolti, Nonino. ra. ridotta e i suoi whisky (Whyte &. Carpené, Mangilli, Nardini e CarneI. SoMackay, Dalmore) hanno una presenza no aziende decisamente impegnate nelpiuttosto bassa. lo sforzo di manciare il prodotto grapNel secondo sottogruppo abbiamo . pa e quindi sono poco disponibili ad auin~ehito le s()Cietà liquoristiche a diffumentare la propria gamma di prodotti. sione nazionale che importano distilla- Tra l'altro, per le caratteristiche geoti; il loro sforzo strategico resta orien- grafiche del consumo in questo segtatoai prodotti nazionali. . mento (93% al nord), sarebbe oltremoIn particolare Branca, che oltre al do oneroso commercializzare prodotti marchio leader Femet Branca e allo a consumo più ampio. Stravecchio Branca (in fase di crescita), commen;:ializza il whisky Match W; Ra- le altre imprese mavtotti, che oltre all'amaro omonimo e alla grappa Fior di Vite, importa il Nell'ultimo gruppo troviamo pratiwhisky BlaCk &. White (quarto - quinto camente tutte le altre società che opeposto come quota di mercato); Monte- rano sul mercato dei distillati, per fare negro con White Horse, Zucca con la qualche esempio Mazzetti, Sari. Distilvodka Artic, Averna con i whisky Baig e leria del Grappa, Candolini, Morelli, Dimple 12e la vodka Moskowskaya. Valdoglio, ecc. Ci scusiamo con le s0n terzo sottogruppocomprende Mar- cietà non citate per ovvi motivi di spatini &. Rossi, Cinzauo e Ganda; sono ca- zio. n gruppo evidenzia imprese che operatterizzate dall'avere come settore principale quello dei vermut. e degli rano a livello di primi prezzi e altre che spumanti con. notevoli volumi di espor~ . puntano a piccole produzioni di qualità tazione. Da alcuni anni: si sono inserite elevata; alcune specializzate, altre con . . nel settore dei distillati grazie all'im- listini amplissimi. portazione. .. . Ciò indica che a livello di piccole diCinzanQ commercializza il whisky . mensioni, le aziende fanno della flessiTbe Famous Grouse (che sta ottenendo bilità e della penetrazione locale la loro b.uoni risultati) e il Laphoraig: (malto, principale arma competitiva, e possolO anni), il brandy della controllata FIo- nQ operare nei modi più svariati. .. rio, la vodka: Smirnoff; il gin GUbey's (prodotto, in Italia). e il rum HaYalla ~lx ~ Club, . . MartbU &: Rossi sta ottenendo buoni risultati· con i whisky William Law- n segmento dei whisky negli ul.thÌji-.--son's e Glen Deveron (malto); ha in listi. no anche il brandy Cavallino Rosso, il anni ha mostrato le din8l'nÌclie più accognac Gaston De Lagrange, la vodka centuate, sia per quanto concerne 1'80- . Eristow ciI gin Bosford (prodotto in damento dei consumi sia per i"muta~ Italia). l,aGanèia ha. un impegno deei· menti delle~litiche di mark~ting.,-,;:';.,~{ .. 8eagr.am, çhe per certi ver~t "è.l'1.ÙtP,;~g: '. samenteinferiore, col whis,ty Archer.'s ma airivata,Pa· camb~to. ~ttiJ;'giOçld~f. e la vodka Romanoff. il mark.eting .. de'whIsky . . " 4 IAROOCONSUMOn.1211985 ~ ~~:':"~":. '~.';..,.~~:;;~~~ ~,~ . . . '''"<." 1;u,. -'. '~"~gj/:. .. U! .. :.~!~ ..~:: :~', .~:;:{~~-.~~ .. ~ ~ ricerca cii mercéto segue competitivi. Prima il mercato cresceva a tassi costanti e le quote di mercato erano prancamente immobili, almeno tra le marche leader. Spitit (Ballantine's), Wax & Vitale (lo1umie Walk.er) e Dateo (J&B) hanno sempre detenuto i primi tre posti del mercato e si preoccupavano che questo non subisse scrolIoni e di consolidare sempre più le proprie quote. Le loro strategie erano corrette ma non certo aggressive, quasi esistesse un patto commerciale di non belligeranza; gli investimenti pubblicitari, per esempio, era.."1O a un livello decisamente inferiore agli attuali e comunque rispettavano quasi le quote di mercato. Seagram, dopo aver effettuato accurati studi sul consumatore, capisce che il tradizionale blend prima o poi avrebbe seguito l'andamento degli altri distillati; individua notevoli cambiamenti in atto nella società che aprono nuove possibilità di mercato. A questo punto, con un calibrato mix strategico basato soprattutto su comunicazione e prodotto, conferisce a Chivas Regal e quindi a Glen Grant e Four Roses un posizionamento completamente nuovo che va a raggiungere larghe fasce di consumatori. Con questa operazione Seagram ha praticamente creato tre nuovi sottoseg- :. t'::::'~~·:"c'.f-fn menti, di cui è diventata leader indiscussa. Con Chivas detiene attualmente il 55% dei premium blend. con Glen Grant il 13% dei whisky di malto e con Four Roses il 53% dei bourbon. L'a;gione della società ha allargato talment~~ questi segmenti che le quote dei SIlvi marchi sono diventate rilevanti ru.lche in assoluto. Glen Grant in particolare detiene ormai 1'11,6% dell'intero mercato dei whisky; nel complesso auesta società ne controlla ormai oltre i12096. ltl\\l'estlmenti e strategia pubblicitaria di u:(;·I.J~rlenda leader Gli in'!f;;stimenti pubblicitari già ingeE'lti, sotto l'~zione di Seagrarn, sono aumentati del 25% neU'84 e a fine '85 si prevedc:,crescano di oltre i130%. Si tenga presente che a fine '84 la voce ,,,hisky deteneva il 57% dell'intera spesa pubblicitaria dei distillati; a fine '85 dov\'ebbe superare il 60%. Per inciso, l'in<::i:)",:!"Iza. media degli investimenti per bottiglia è di oltre 1.000 lire. In termini assoluti la spesa del segmento per 1'84 è stata di 40.640 milioni di lire; Seagram con 16.995 milioni ha coperto il 42% dell'intera cifra, percen- tuale praticamentt doppia rispetto il quella 'della propria quota di mercato. Ciò testimonia le intenzioni di questa impresa di raggiungere ~uote ancota più elevate e soprattutto dI posizionare i propri prodotti sempre meglio, per poter ottenere rlcarichi sufficienti per successivi investimenti comurucazionali. Più in dettaglio Seagram ha speso nell'84 7,500 milioni per Chivas, Ul8 % del segmento contro una quota di mercato (85) del 5,1%; 5.238 per Glen Grant, il 13% contro una quota del· 1'1,6%, e 3.504 per Four Roses, 1'8,6% contro il 3,4%. Nei primi sei mesi dell'8S'Seagram è arrivata al 47%, con incrementi elevati per Glen Grant e soprattutto per Four Roses. A tutte queste cifre vanno poi aggiunti nell'84 222 milioni per Lochan e 529" ;:-,er The Glenlivet. In particolare sembra che su quest'ultimo la Seagram sia intenzionata a investire pesantemente nel prossimo futuro. Lanciato a metà '84, a fine luglio '85, con un posi~ionamento da target elitario,l'investi. mento pubblicitario è stato· di quasi 1.500 milioni. L'incremento di quota di Seagram è andato in parte a toccare il mercato dei trazionali market-Ieader, ma non ha inciso sui prodotti minori. l )c;lader non solo hanno perso in quo- ta. ma hanno avuto Wl calo reale in vo- lum.1ll (-. 2,8% annuo nel biennio 1983-1985). Ciò crea un problema diin· terpretazione degli andamenti ~. alma prima valutazione, potrebbe perfino in· fidare la nostra. segmentazione del mercato del whisky. Infatti risulta pure credibile l'ipotesi che il mercato non sia realmente segmentato e che i mar· chi Seagram abbiano fatto concorrenza diretta ai blend secondo nonnali regole di marketing e in particolare con mag~ giori investimenti pubblicitari. Restiamo fedeli alla prima ipotesi e a questo riguardo indichiamo due fatttr ri: il v()!tul1e complessivo dei blend è ri· masto sogtan~iahnente stabile ('83-85) e . le marche minori sono cresciute (+ 2,1 %) della stessa percentuale con cui sono calati i leader; i messaggi della Seagram sono stati tutti orientati al prodotto e descrivono le partiGolarità dello stesso non in termini di atmosfera o sensazioni, ma facendo leva sulle caratteristiche organolettiche di provenienza del prodotto. Inoltre la cres.cita dei nuovi segmenti ha recato vantaggio non solo ai prodotti Seagram, ma a tutti i malti, i premiu.m blend e i bourbon. Per finire il discorso sulle strategie di Seagram. è importante wre ch~ il po- smonamento dei suoi marchi è tale per" cui il canale mesçiUl risulta molto im. portante, tanto èvero che Glen Grant, presso gli esercizi pubblici. detiene il primo posto come quota di mercato su- Nell'M .Spirit ha speso per Ballanti. ne's 2.640 milioni di lire, pari al 6,6% dell'intera spesa e quindi una percentuale molto inferiore alla quota di mercato; Wax & Vitale si posiziona sugli stessi livelli. co~ 2.700 milioni (6.6%), mentre Dateo s'on J&B è arrivata a 6.177 milionJ (1::y.2%), vicino ai livelli di Chivas. Nei prlpù mesi dell'B5 non ci ·sembra di notare cambiamenti. Più che au.mentare lo sforzo con questi tre marchi, le aziende leader haimo preferito inserirsi nei segmenti tipici di Seagram. sfruttandone l'impegno comunicazionale. In particolare Spirit ha lanciato nel'B4\ Balblair (malto), soste> nendolo con 1.879 milioni (4,7%) che dovrebbero raddoppiare nell'8S; Wax & Vitale è entrata con Cardhu. Bisogna inoltre ricordare che dal settembre '85 · Spirit ha ereditato Glenfiddich (malto) daPedro Domecq. · Dopo i lel(.der, i marchi a maggiore· penetrazione sonQ Black & White (Ra~ mazzotti), Long John (Stock), William Lawson's (Martini & Rossi), Vat 69 (Euton) e White Horse (Branca). Per investimenti pubblicitari, nell'84 hanno spiccato. BI.ack & White··con 1.728 m1IiQni.<Ji 1ir~.~Téacher's (Ruffi. no) con,1.4~?;·Vat~:6'9·~:1.224. e Wll· liamLawsoq·scon".l.069. ~:,.."":.. , '. perando anche Ballantine's. All'opposto. nel c.'Imale alimentare, è superato non solo dal19.1ader ma anche da John· nie Walker e da J & B. Ciò in prospetti. va potrebb.e essere un punto debole, visto l'andamento dei consumi domestici. . .~ le strategie e gH. investimenti pubbllcl.tta:rl degli altrlleader Le altre aziende del segmento' dei whisky, ess1':cdo importatori puri, non hannq potUl.{) rispondere in modo rapì. dò all'offensiva Seagram. Le «marche leader» detengono .çomunque quote tuttora rilevanti: Bal1~tine's (Spirit) è leader assoluto,fon il 16,9% <!el mercato seguito, dopo Glen Grant, da Johnnie WalkeA" (Wax & Vitale) col 10,3% e da J &B(Dateo}co19,4. Queste tre imprese, per mantenére le loro qU..;;1~~. operano per lo più con una attenta politica di vendita. Per gli inve· stimenti pubblicitari sono legati alla politica mternazionale delle aziende prod\!ttrici. I. ---------------""'--~----------.....,. LE QUOTE DI MERCATO DEI WHISKY: ,(In 0/. su! volume) . '.> ". '~'- '1-../. ..... P -....--'!-- Johnnhi Walker '9' ti'i>_ ~ o,. ~ -.le politiche d:i prezzò 1985'~ - - - - - Ballantlne's segmento malto • sagmtnt,vpremlum blend y ........ Per quanto concerne 'le po'Jj!iç}le 4i:..:' prezzo, .p,raticamente tutte la- 's"ocie$ '. . operano~ns<?Onti quan,tità, PfOmòzi~:: . me contiibutl per partlcolanlJlanlfe-.·· stazioni al punto di vendita. . . ~ ;..:.. .. . Ci sembra di verificare un buon ~c;>n-ft . trollo sul prezzo finale tranneche·liel,;'v p.lecolo dettaglio alimentare, d.ove vi.,.e-':~:,,~: ne u,tilizzato il canale lungo. _ ',,/.;~:~~ttf~! . n posiz1onamento nella scala 'ptezù" f':' nspetta complessivamente le quote 41- ' mercato e il livello degli investimenti" .. pubbliciU9i. Nel segmento blend. 1~~~~; .;i $~ J?OSiziona premium pri~ ~~. .' . :'; • 'YlClDO da un folto gruppo di mare _~., Ballantine's, Johnnie Walk~.r. V~t.6?i;~;f:i TheFam()us Grouse e Haig. Le.P~~;.;~~ due forti della loro quota di .rne~t~r~~:,*t: .' altre per l'ottima immagine costruita.· '.~ In un terzo gruppo troviamo acCoì:riJi~;·· nati: Teacher's, Cutty Sark, Black ~ "._;~ . White. William Lawson's, Long Jolu!.. .' WhiteHors~,Dewar'se lOOPipcr's. '; <':.' Tra i whisky di malto" Glen.Grant ~;:o~. premium price, seguito da. .~çin.O"mt7'C:;~" , Balblair e Cardhu.. LestesSe:~~~tt!;7: · 'fanno il prezzo dei premium bl~èlçon~iF,: ·.• '; Ghivas . posizionato ·pefÒ Dl:t?l ·~t~ Ret ,::~~1~32~i: ~~~e ~~~f1~:~i;Y :f1; · ·~~;"fupiQspettiva igi~h1co~~p.ti; ,,~:it; .' "sentiranno delll.\ 'acwta 'aggrt;SslVlta:;e~.;;:)C;; ~qù~di 'è' p~evedibile' ~.f~nè)lJlèn~::~i~~~' "oCOncentrazI.one, con ndUZlone. deln).1..·,:.··.' mero di marchi presenti sul mercato . che attualmente. si stima, sono più. di quattrocento. . Le barriere all'entrata non sembrano . anCQl'a tali da impedire l'ingresso sul ",,-1$010 Il prQdo.UQ stand"rd rnel'Cf;\to di qualche grande impresa che L._ _ _ _~_ _ _ _ _ _- _ _~_.;.,_........--.:.;Fo=n:.:.;t@::.:~flt~lme:;";.:d~e:,:,;U';au;to:;;.r~e"1c.A. i<~çomunque a~ve' operare sul mercato ..... I lARGO CONSUMO n. 1211985 111 ricerca di mercafo S13f/ue rJei 5uperalcolici e nel canale bar, che .res ta il principale veicolo trainante il consumo domestico. il marlc.efing m;x degli altri prot)oH'i Il segmento brandy è d~ sempre a eleo vata concentrazione; neF19851e prime quattro società detengono il 78% del mercato. Buton, Stock ,e Pilla hanno marchi di lunga tradizione e hanno creato il consumo di brandy; sono quin· di responsabili dell'andamento di questo segmento. Detengono rispettivamente il29. il 26 e il7% tdel mercato. Posizionano il prodotto a livelli di immagine molto elevata, i da prodotto esclusivo. tendente al segmento cognac. Questa politica ha ,avuto il pregio di stabìlìzzare il mercato, diimpedire brusche flessioni, ma non ha permesso di alt",rgare il target dei conSl'!'1atori. Le ntlovè generazioni si sono ..:;.uindi spostate verso altri prodotti. È possibile che a medio termine ci possa essere un crollo improvviso dei consumi. Nell'attenta strategia di consolidamento delle proprie quote, i due colossi del settore hanno messo in crisi la terza azienda, che ha perso poslz!oni. La società che ne ha tra !lo i maggiori vantaggi è stata Branca che, forte dell'immagine acquisita dal suo Fernel, è 'riuscita a inserirsi al terzo posto (16% del mercalO). Branca, con una elevata aggressività commerciale e nonostante i ridotti investimenti pubblicitari per il brandy, è riuscita a darsi un'immagine maho equilibrata: alta qualità senza essere esclusiva. Un prod.otto che nel rispetto della tradizione è più ',moderno, meno impegnativo; il coÌ:i!lumatore ha recepito un rapporto costo-qualità vantaggioso. Dopo questi marchi troviamo Florio (commercializzato da Cinzano) e René Briand (Seagram) entrambi con una quota di mercato del 4%; sono marchi molto conosciuti che, dopo aver subito la lotta competitiva dei leader, si sono spostati nel «segmento Branca~,. In LARGOèoNSUMOn.1211965 questo modo, anche senza fare investimenti pubblicitari, stanno riconquistando guote. Con il 59-6 troviamo Fundador della Pedro Domecq che viene attualmente commercializzato da Spirito Questo prodotto dI importazione ha un marchio dì pn:stigio molto amato dagli italiani. RiteD.irimo perÒ che sia stato comroercialme:1te trascurato; in alcuni momenti nari era presente in molti punti di vendita. Da poco tempo però è stato rilandato ed è probabile che, a breve termine, grazie alla forza commerciale dì Spirit, raggiunga quote superiori. gli investimenti p~r'ib.t~dy Gli investimenti pubblicftari del segmento d:: i brandy sono ammontati nel 19.84 ~ 20./':38 milioni, pari al 29,3% dell'intera spesa s9stenuta per i distillati, contro una qÙ;Qta in volwne del 33.!"%. Visto l'elevato impegno del whisky, si tratta di percentuali non indifferenti. e comunque più alte degli altri distillati. Nel 1984 Buton ha investito 8.498 milioni:.'.! %) seguita da Stock con 6.484 miliùni{Jl %) e da Pillacon 4.374 (21 %). Buono l'investimento di Fundador. che con 1.104 milioni, ha una quota del 5.3%. Sono confermate le politiche di disimpegll(1 di Branca. Florio e Sea. gramo Nei primi sei mesi deU'S5 risaltano l'acuirsi della concorrenzialità tra Stock e Buton e la rinnovata aggressivitàdi Fundador. le politiche di pre'zzo dei brandy La politica dei prezzi' mette in luce l'identico posizionamento di Buton e Stock, sia per il brandy normale che per quello invecchiato. EvideI)Zia inoltre l'avvicinamento di Branca ai leader. A questo riguardo, grazie a rilévazioni riportate su R & S (una pubblicazione di Mediobanca),raccolte nel tempo dalla rivista l'Alimentarista. e da noi aggiornate all'8S, è interessante vedere l'andamento d':I prezzo al pubblico del. le prime tre aziende. Fatto 100 il prezzo al litro delle rispettive marche nel '79, .. Branca è arrivata nel settembre '85 a . 252, Stock a 234 e Vecchia Romagna a 213. Ciò sta chiaramente a indicare una J) LE QUOTE 01 MERCATO DEI BRANDY; 1985 (In % sul volume) René6rland altri r Vecchia Romagna' ; ricerca di mercato segue l(;nla ma continua perdita di posiziona- l'altro,. hanno sempre vissuto la grappa b~on~ esperle~a di ~arketing nel ragcome. prodotto povero e con l'andamen- glunglmento dI nuovI posizionamenti to dei prezzi degli ultimi annì, la deve del prodotto. acquistare alle stesse cifre di whisky e . brandy. . rum, gim e vodka Inquesta situazione l'unica strategia rretta è qUella~'rapresa-dalle prin-~ Il segmento del rum è quello a magcipali impr.et'e de .settore, e cioè.·-la,va., giare concentraj!:Ìone: Wax & Vitale, f}R . ~~ d~ rodotto e il..!!l:i.g!iora- ' con Bacardi, detiene il 70% del mercamento e posizf,namè'tìro:-ì! una poli-· to. L'azienda ha posto su questo martica che, senza adeguati sostegni pub. chio un notevole impegno pubblicitario blicitari, darà i suoi risultati a lungo (1.895 milioni nel 1984) e commerciale, termine; nel frattempo c'è da aspettar- tale da creare insormontabili barriere si un continuo calo dei consumi. all'entrata. Si stima che per ogni bottiglia di Ba· I rapporti competitivi tra le aziende sono molto labili in quanto il mercato è cardi siano state investite nell'84 oltre tale per cui ogni marchio può essere po- 1.400 lire in pubblici tà. sizionato in modo diverso. Gli unici L'azione della società non sembra di· prodotti in. com.p.tti.Zl. . o.ne diretta sono. .~ minuire nel 1985; lo dimos~rano i 2.226 forse Julia, Piave (co-Ieader con il 17% . milioni di lire, spesi nella prima metà eìl16% del mercato delle pregiate e il', dell'anno. 7% nelle normali) ~,..f:ior di Vite (9 e Wax & Vitale sta certamente cercan. ~ìt do di sostenere i consumi di rum, ma 4%). In prospettiva è pn:.it;"bile che siano nello stesso tempo porta avanti u"la IX>avvantaggiati i marchi di società che litica di prodotto che sembra posiziooperano anche con gli altri distillati; nare Bacardi indipendentemente dal queste dispongono di una forza com- segmento, all'interno dell'intero mero merci?.!;;> maggiore e soprattutto dì una cato dei distillati. .... mento di Buton rispetto a Stock e soprMtutto a Branca. Nel '79 Vecchia Romagna era esposta al pubblico a un prezzo superior~ del 20% a quello dello Stravecchio Branca; attualmente la differenza è valutabile in circa il2%. ~ icogn~c I cognac possono essere considerati come i prodotti di punta del segmento dei brandy. In questo senso soffrono di tutti i problemi d'immagine tipici: prodotti vecchi ed esclusivi. Riteniamo però che per un mercato che non sarà mai e non vuole essere di massa, sia un posizionamento corretto, tanto è vero che il calo dei cognac è più ridotto rispetto ai brandy. Il problema è che, per un mercato così piccolo, non sonò sostenibili elevati investimenti pubblicitari; il prodotto rischia quasi di essere dimenticato dal consumMore. Màrtell (Spirit) detiene il 25% del mercato, seguito da Courvoisier (Cedal) con il 19%, da Bisquit (Ferraretto) con 1'8%, Hennesy (Claretta) col 7% e Remy Martin (D&C) con il 5%. LE QUOTE DI MERCATO DEI COGNAC: 1985 legrappe (in % sul volume) Tra i distillati di più largo consumo la grappa è il prodotto che subisce maggiormente il calo dei consumi. Nonostante ce ne siano tutte le premesse, il fenomt:no della concentrazione sembra essere piuttosto lento; ciò ì.mpediscealle principali società di raggiungere VQ-' lumi tali da permettere adeguati supporti comunìcazioCJali e di estendere la presenza del prodotto in quelle aree dove non viene quasi distribuito. Il settore è per tradizione strettamente legato a quello vinicolo e praticamente ogni produttore di vino mette in commercio la propria grappa. Nel segmento delle normali, che tuttora detengono il 60% dei volumi, le grappe che possono essere raggruppate sotto la voce «altre marche» arrivano al 63% del mercato. Tutto ciò crea confusione nei .consumatori, che, tra Remy Martin Martell Bisqult Fonte: stime dell'autore GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI PER.I COGNAC: 1984-1986 (In mlllònl di lire) mlru . 1984 quotldl,mJ periodiCi tym ty prl,a" totale % luglio 1984 lire % luglio 1985 Il ... % ;:a " Blsqult Courvolsler Hennesy 4 24 414 250 122 254 660 .16,4 36,1 '" 146 95,4 474 ·474 .30,6 16,9 3 261 100;0 163 Martell Remy Martin 261 Totale 289 414 846 1.549 Ripartizione In 0/0 18,7 26,7 54,6 100,0 Fonte: Agb mtJdla servJcBII lAAGOCONSUMOn.I211986 2,6 16 31 12.2 23,8 2,0 68 15 52,3 11,6 100,0 130 100.0 .1 115 ricerca di meraJfo Si3gue lenta ma continua perdita di posizionam.ento di Buton rispetto a Stock e soprattutto a Branca. Nel '79 Vecchia Romagna era esposta al pubblico a un . prezzo superiore del 20% a quello dello Stravecchio Branca; attualmente la dif~ ferenza è valutabìle in eh-ca ìl2%. i cognac I cognac possono essere considerati come i prodotti di punta del segmento dei brandy. In questo senso soffrono dì tutti i problemi d'immagine tipici: prodotti vecchi ed esclusivi. Riteniamo però che per un mercato che non sarà mai e non vuole essere di massa, sia un posLlionamento corretto, tanto è vero che il calo dei cognac è più ridotto rispetto ai brandy. Il problema è c}:le, per un mercato così piccolo. non sono so· stenibili elevati investimenti pubblicitari; il prodotto rischia quasi di essere dimenticato dal CGusumatore. Martell (Spirit) detiene il 25% del mercato, seguito da Courvoisier (CedaI) con il 19%, da Bisquit (Ferraretto) con 1'8%, Hennesy (Claretta) co17% e Remy Martin (D&C) con il 5%. l'.\ltro, hanno sempre vissuto la grappa. come prodotto povero e con l'andamento dei prezzi degli ultinù anni. la deve acquistare alle stesse cifre di whiskv e brandy. • In questa situazione l'unica strategia corretta è quella intrapresa dalle pringipali imprese del settore, e cioè la vaIprizzaziol1e del prodotto e il migliora.mento del posizionamento. È una politica che, senza adeguati sostegni pubblicitari, darà i suoi risultati a lungo termine; nel frattempo c'è da aspettarsi un continuo calo dei consumi. I rapporti competitivi tra le aziende sono mol to labili in quanto il mercato è \ tale per cui ogni marchio può essere p0sizionato in modo diverso. Gli unici prodotti in competizione diretta sono forse Jl.ltb, Piave (co-Ieader con il 17% e il 16% dd mercato delle p regia te e il 7% nelle normal.\t:. e Fior di Vite (9 e 4%). . -",,' 1~1 prospettivbè probabile che siano avvantaggiati i marchi di società che operano anche con gli altri distillati; queste dispongono di una forza commer~;;ale maggiore e soprattutto di una buona. t;Spel"Ìt.':W1 di marketing nel raggiungimento .ti nuovi posizionamenti del prodotto. rum. pme100ka Il segmenIt jcl rum è quello a maggiore roac:e.IICJ.Zione: Wax & Vitale. con B.acardi.. iìmene il 70% del merca· to. L'aziencù;. la. posto su questo marchio un notevlieimpegno pubblicitario (1.895 miliaub.el1984) e commerciale, tale da. crear:t ilsormontabìli barriere all'entrata. Si stima ch::~ ogni bottiglia di Bacardi siano s:w:e investite nell'S4 oltre 1.400 lire in JlIÒblici tà. L'azione òela.società non sembra diminuire nel 1!lfS; lo dimostrano i 2.226 milioni di ~ spesi nella prima metà dell'anno. Wu &. V~ sta certamente cercando di sos1:.eD= i consumi di rum, ma nello stesso ~ porta avai:rti una politica di promlIO che sembra posizionare Bacani indipendentemente dal segmento, al?\nterno dell'intero mero ca to dei dist:i.Iari. III- LE QUOTE 01 MERCATO DEI COGNAC: 198.5 legrappe (in % sul volume) Tra i distillati di più largo consumo la grappa è il prodotto che subisce maggiormente il caio dei consumi. Nonostante ce ne siano tutte le premesse, il fenomeno· della concentrazione sembra essere piuttosto lento; ciò impedisce alle principali società di raggiungere vo· lumi tali da permettere adeguati supporti comunicazionali e di estendere la presenza del prodotto in quelle aree dove non viene quasi distribuito. 11 settore è per tradizione strettamente legato a quello vinicolo e praticamente ogni produtt<;!re di vino mette in commercio la propna grappa. Nel segmento delle normali. che tut· tora detengono il 60% dei volumi, le grappe che possono essere raggruppate sotto la voce «altre marche,. arrivano al 63% del mercato. Tutto ciò crea confusione nei .consumatori, che, tra Remy Martin Martell Bisquit ;::;::1'12' SOO'le dell'autore GU.JNVESTIMENTI PUBBLICITARI PER I COGNAC: 1984-1985 (1n milioni dlllré) mal'C8 1984 quotldIMl Blsqult Courvolsl~ tot41. periodici IV 11111 tv privato 4 24 414 122 254 560 36.1' 474 ·474 ao,6 261 16,9 100,0 ~ % 16,4- Henneay Martell - Remy Martin 261 Totale 289 414 846 1.549 RipartizIone In iV. 18.1- 26,7 54,6 100,0 Fonte: Agb media IIsrvlces LARGOCONSUMOn.1211985 115 .. dcerca di mercato segue LE QUOTE DI MERCATO DELLE GRAPPE: 1985 (In % sul volume) ,......-------- PI8ve-~------_--, t-"---Julla -------"'""'1 . - - - - Nardlnl---- 11o.------altre ------normall* A preglate ... *'e grappe normali hanno Il 60% del mercato globale FonIa: stime dell'autore Anche pér il gin il livello di concentrazione è notevole. Co· leader sono Bosford della Martini & Rossi (37%) e Gordon's della Wax & Vitale (35%). Seguono Gilbey's' della Cinzano (14%) e Beefeater della Spiri t (9%). Anche in questo segmento Wax & Vi· tale sembra intenzionata ad assumere. a medio termine. la leadership. Il gin che commercializza è già posizionato molto bene per l'importanza del mar· chio a livello internazionale e per il fato to stesso di essere importato, mentre Bosford è prodotto in Italia. può essere una prova il fatto che è premium price. seguito da Beefeater, Gilbey's e Bosford. Gordon's, come già Bacaooi, viene posizionato come marchio e non come gin. Gli unici investimenti pubblicitari del segmento sono di Wax & Vitale che. CO;;l 404 milioni di lire (1984\ ha speso quasi 600 lire per bottiglia. I! segmento vodka è paragonabile ai due precedenti per la dimensione ma è molto più:éomplesso per la presenza di molti marchi, troppi a nostro parere, e per la difficoltà di capire il posizionamento degli stessi. La vodka trova una sua immagine in funzione della provenienza: ce ne sono nazionali, polacche e russe . Ogni azienda adotta una strategia differente, di cui francamente non riusciamo a capire le modalità e gli obiettivi. È probabile che la situazione sia la conseguenza, con più di dieci anni di ritardo, di un periodo in cui sembrava che il prodotto dovesse affermarsi sul mercato italiano; in quel periodo molte aziende entrarono nel segmento con uno o più marchi. Oggi, con andamenti ben diversi, le aziende attendono quasi con pigrizia l'evolversi della situazione. Prova ne è che gli investimenti pubblici tari risultano praticamente nulli. Solo Zucca (552 milioni nell'84) sembra intenzionata a crearsi una piccola nicchia neU'ambito delle aromatizzate. Attualmente Wyborowa (Buton) è leader con il 30% del mercato, seguita da Smimoff (Cinzano) collO%. GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI PER VODKA. GIN E RUM: 1984-1986 (In miltonl di <lire) luglio 1914 % 1914 MaI'Cll quotldlanl Artlc Moskowskaya 66 Stollchnaya Wlborowa 3 Totale vodka 69 Ripartizione Irj % 8,7 Bacardl RipartIzione In 0/0 i ...l ,Gordon', : <: Fonte:. Agb media Bervlce8 .~~~..~~!~.~~~\" ~. 116 ptrlodlcJ ty ra' ty pdYat. 562 21 00 87 10,9 404 80,4 260 23,7 66 640 100,0 1.635 .86,3 tot.ht ~ lutllo 1986 lini 552 G9.3 552 66 8,3 66 75,2 9,0 21 151 796 19,1 100.0 116 734 15,8 100,0 100,0 1.018 2.226 100.0 81 192 2,7 220 220 100,0 i 1.895 100,0 404 LARGO CONSUMO n. 1211985 Ma rilevGzione n~~; punti di vendita La rilevazione è stata effettllata nel mese di settembre 1985 presso 15 supermercati del nord Italia. Obiettivo della rilevazione è unicamente quello di raccogliere maggiori informazioni su prc.;:J..:tL prezzi e presenze per poterle confrontare con le nostre conoscenze del mercato. Data l'esiguità e la tipologia del campione, ì dati sono piuttosto parziali e in alcuni casi ci hanno obbligato a non considerare marchi e imprese con presenze troppo ridotte. illay-out La valutazione complessiva dellà politica dei supermercati ci porta a concludere che la J;Il.aggior parte dei punti Ct 'ìpionati mo~;.ra un notevole interes- . se per i distillati; ampi spazi e cura particolare nellay-out, come se questi prodotti fossero un particolare elemento concorrenziale tra negozio e negozio. Risulta evidente inoltre che alcune catene operano i loro acquisti senza'conoscere appieno l'andamento del mero cato; in molti casi abbiamo riscontrato spazi spropositati per prodotti a bassa rotazione oppure uno scombinato numero di referenze per segmento. In termini di cifre, lo spazio maggiore viene ri:5ervato alle grappe (32,4%), quindi ai brandy (31,9%), ai whisky (28,5%) e a vodk.e, gin e rum, generalmente disposti come un unico gruppo, col 7,2%. E intere:'isante notare che, tenuto conto del diverso peso del canale alimentare per i diver.si segmenti, que· ste percentuali non si discostano molto dalle quote di mercato delle diverse famiglie di prodotti. Mediamente ogni punto campionato espone 64 referenze, di cui 22 whisky, 16 grappe, 13 brandy, 5 vodke, 2,8 cognac, 3 gin e 2,5 rum. Per i whisky il totale referenze è dato da 12,6 blend, 3,1 premium, 4,5 malti e 2 bourbon. Si rileva un'attenzione esagerata per ~ iL NUMERO MEDIO DI REFERENZE RILEVATE NEI SUPERM15ROATI PER TIPOlOGIA: settembre 1985 n.medlo Whisky blend Whlfii'.)" fJHlmlum WhIsky m~ltò . Whisky bourbon ___o Totale whisky Bocchino nero Carpenè, . ,;; , Fior dI Vlti~,· ' Julla;, ,; .... : . Ubam8 r - Piave; : Vltt} d'Oro', .' - ;..::? ~' 'I .,'"'1- I.AÀGOCONSUMOn.121,1~5 ' ... - 4, 2, . 22,2 17 5 8 4- 9 31 23 16,5 12,7 2,8 6 7 4,8 2,5 2 1 1 Totale 64.5 1 30 3\0 .pn.lo(%) n. max. 7 Grappa Brandy Cognac Vodka Gin Rum 28,5 32,4 17 6 7 5 5 84 ] 31,9 ' ] 7.2 LE QUOTE 01 M'ÉRCATO DELLE VOOKE, OEI GIN E DEI RUM: 1985 (in % sul volume) , . - , ' Gilbey's '1cdke -V Bosford rum .... GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI PER lE GRAPPE: 1984-1985 (In mll1on! di lire) marca 12,~ 3,1 retorenz. n.mln. Fonte: stime dell'autore rieerca di mercato sague le lf,TilPpe rispetto al mercato, che può sÌ&'\1ifkare che questo prodotto sta dafl(1',o i primi segnali di ripresa (gene· ralmente i supermercati sono i primi ad accorgersi degli andamenti), oppure che anche le centrali d'acquisto delle catene si fanno influenzare dall'affollam1nto del settore. ! la. pr.'esenza delle marche e lrt scala preui i blend le tre ma~'Chc leader hanno una Diamo ora un breve sguardo a presenza e scale prezzi delle diverse marche, rimandando, per i dati più dettagliati alle tabelle riportate in queste pagine. Per quanto riguarda i whisky, tra presenza del 10096, con un posizionamento prezzi che conferma quanto det. tosulle strategie di queste società. Nonostante le piccole quote di mercato le aziende nazionali hanno una presenza el~vata a conferma della for- . .... za commercIale. < ILA PRESENZA E IL PREZZO MEDIO DI ALCUN(! MARCHE DI WHISKY NEI SUPERMERCATI: settembre 1986' iI~ltro marca IInI/IItro Glllons~ Blend: J&B Ballanllm:l's IJohnole Walker 'Long John Black and Whlte Wllliam Lawson's Whlte Horse Vat69 The Famous Grouse Te<lcher's Cutty Sark 100 11.1':'31 100 100 10.581 10.421 90 10 70 ' Dawar's Inver House Halg 100 Plpers QueenAnne l Coachman 2 Old Farm l Gian Stag 4 l' p(~) m/U'Ca, 9.6'l1.~ 9.gSli 9.748 ,70 9.605 50 50 50 40 40 40 10.607 10.476 10.035· 10.084 9.743 8.836 ' 20 20 ~I;,315 9.iU7 9.173 1,1:~ 6.640 6.414 5.986 Premlum blend: Chlvas Regal12 anni Ballantlne's 12 anni Johnnle Walker 12 anni Bourbon: Four Roses r~ Jack Danlels Bourbon de luxe Jlm Bdan Malto: Glen Grant 5 anni Balblalr The Glenllvet 12 anni Glenflddlch 12 anni ' GI$n Grant 10 anni Cardhu 5 anni '. MaCallan ,Gian Mortston l 90 80 10 26.498 21.230 22.567" 90 60 12.573 24.505 13.040 13.319 20 10 14.415' 14.253 33.111 21.772 22.600 14.026 25.186 90' 70 40 40 30 30 20 8.986 '.' . .' LA PRESENZA E IL PREZZO MEOlO _ LA PRESENZA E IL PREZZO MEDIO DI ALCUNE MARCHE DI BRANDY NEI SUPERMERCATI: settembre 1985.· DI ALCUNE MARCHE DI GRAPPA SUPERMERCATI: settembre 1985 . .:. <~.';' Julla Vec<Ìhla Romagna" ,',' '. "'90' . ,Jlserv..:apeof*, ." etichetta ne~ <,i:::~/':::'; ·.1~;~i~·:;. " 100 Branca Stravecohlo. ,.': '" ': :;' 100 Stock Or1glnat:~"; 1Ò() VècchlaRomagna etlohetta bianca 100 Fiordi V1te 100 . Stock 84 Stravecehlo :"'B' ~,'. '." ", . _occhl_no"~i:;:!,[;,,;',ì '~·.'4:'~l,.~.~ ~ ~ -':'~. . ~ sigillo ,nero"::~;c;;,~:', .: ~ : NardlnLaillO'Cj,~;> , Piave Blanci, 9.560 ,<" Pla~eéuor~I-"< , JullaBlano~< Fundador 80, Rf;ln~f:1.rland 80:"~ , B'occhIOo·'. :"'" Stock Centenario; Il) f.: MangIlU'o> Oro ~lIa 61glll0 nero. FlorIO': ;,~~::~: - ~. '.' , , ]~·;'i:D:;,j'~j~i::..::::~~...~,:~ , "-~~;~i~;~:;', < ~.• ~~/ .,,' ~j, 80.;. . 80 :':' 10 6060 .' ;." Stravecchia . '.'Dl:lIUtm RIserva' LAROOCONSUMOn.12/1985 '. 3)m8f0ll eommerQlale Supermarketsltallanl 4) marca commerciale Gs marca comml,!fcJale Cral e Coop 2) marca commercloJe $upemlarket& Italiani e Gs : •. 1"'.;"'- . : . ,;.. ~.' .-:,,' rirerca di mercato sa);;.!!! f":- I PRESENZA E IL PREZZO MEDIO 01 ALCUNE MMcHE DI COGNAC NEI SUPf::ilMERCATI: eettombrG 1885 . preo&lIU' (%) 90 Martell I I IIrellltro 2~.494 l Courvolsler 50 Ca!TII!8 40 20.974 Remy Martin Veop 20 37.991 Henns,\}y 20 18.557 ·20 15.680 Blsqult .. LA PRESENZA E IL PREZZO MEDIO DI AlC~:;"E MARCHf: 1:11 RUM NEI SUPERMERCATI: tH~Uembre 1985 pr9ilenza marca lIre/lllnl (0/0) Bacardl Antille 90 00 13.118 7.837 LA PRESENZi4. e IL. PREZZO MEmO DI ALCUNE MARCHE DI GIN Ne SUP~::RMERC.An: settembre 1985 ---------_. marca . ------~--~------------------------------------IlreJ1ltro ijl~:·(:1~:: Gordon's Boaford Beefeater t -" Gllbay'sOldmoor* W Bols· 30 10.000 ,:·:'0.908 " ~~~j~:~ • produzione nazionale i LA PRl:SENZA E IL PREZZO MEDIO DI ALCUNE MARCHE DI VODKA NE! SUPERMERCATI: settembre 1985 .•. :", ,t 1.:Il~:~:r·:rr:~;~::··t;·~~j~~r:}~:~§;?;~~: Keglev!ch LÉlmon": t'·i~.l,-,j J:,;' .... '.< KegievlQh, "·,·~f'~~.'~: '·~'<'.-:f·i<~" 'j: ..;;:"_',"';;', LARGOCONSUMOn.12/1985 .~ I ~';"'40 :., • 19.847 Presso quasi tutte le catene sono presenti marcIti importati diretTamente per l'azienda commerciale; siposizionano a livello di primi prezzi. Tra i premium. Chiv<ts è presente nel 90% dci casi, Ballantine's 12 anni nell'SO% e Johnnie Walker 12 anni nel 70%; quest'ultimo si posiziona però a un livello di prezzo superiore di Ballan!ine's. Tra i bourbon, Four Roses è presente nel 90% dei supermercati, seguito da un sorprendente Jack Daniel's della Soffiantino col 60% e quindi da Bourbon De Luxe (Wax & Vitale) e Jim Bean (Spiri t). Anche nel segmento malto Seagram si presenta al primo posto come presenza (90%) e scala prezzi. È seguito da Balblair, Tbe Glenlivet e Glenfiddich. Tra i brandy, i prodotti invecchiati di Stock, Buton e Branca sono sempre presenti e in questo ordine sono posizionati come prezzo; seguono poi Stock OriginaI (100%) e Vecchia Romagna etichetta bianca (90%). Si nota che Oro Pilla (70%) è superata nella presenza da Fundador (80%) e René Briand (80%). Buona la presenza di Florio, Cavallino Rosso, Saint Honoré e Bocchino. Fra le grappe si osserva soprattutto la buona presenza delle società che maggiormente operano sulla qualità come Nardini, Carpenè, Bocchino e Franciacorta. f",,: una còrretta valutazione della tabella è da tenere presente che, al di là dei tre tipi di prodotto con cui si pre- . senta, Landy Frères come azienda è sempre stata riscontrata. Per le vodke assistiamo quasi a un capovolgimento tra scala prezzi e presenzanei punti di vendita. Keglevich (Stock) presente solo nel 50% dei casi si posiziona premium price, mentre Wiborowa (100%) è tra le più economiche. Buona la presenza di Moskowskaya e Artie. ---~ Presenza e prezzì di gin e rum confermano pienamente qùanto detto per la struttura dell'offerta; si nota una buona presenza di alcune marche minori di gin come Oldmoor e Bols. .< !l.'il 121