7 zincone - Flavio Briatore

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7 zincone - Flavio Briatore
[ATTUALITÀ] L’ I N T E RV I S TA
DI
VITTORIO ZINCONE
FLAVIO BRIATORE
MANAGER DI FORMULA 1
SÌ, VOTERÒ
BERLUSCONI
«PRIMA MSI, POI DEMOCRAZIA CRISTIANA,
INFINE 25 ANNI DI NON VOTO. E DOMANI IL
CAVALIERE. ECCO IL MIO PERCORSO POLITICO
(MA ANCHE PROFESSIONAL-SENTIMENTALE)»
C
i sono quelli che gli scrivono per chiedere cenno. Ma il locale è piccolo e ci si arriva da una
come si diventa come lui e quelli che nel suo scala claustrofobica. Per nulla Billionaire, inlocale vippeggiante ci andrebbero solo av- somma. Nella stanza principale sono appesi una
volti nel tritolo. Ci sono quelli che esaltano i foto di Flavio con Elisabetta Gregoraci («Ci
trionfi dei suoi bolidi Renault in Formula 1 e sposiamo a giugno») e alcuni ritagli di giornaquelli che disprezzano il suo
le sotto vetro che raccontano
passato da biscazziere. Flavio
l’esordio briatoresco nella nuoTANTI AMMIRATORI.
Briatore, 57 anni, è una creava attività. L’ennesima. Dopo
MOLTI DETRATTORI
tura mediatica che suscita
i motori, le discoteche, i vestiti
(«QUASI TUTTI
tanti ammiratori, quanti deultraglamour, ora arriva pure
ITALIANI
trattori. A suo dire i detratil calcio. Da qualche mese
E INVIDIOSI»).
tori sono quasi tutti italiani.
Briatore è presidente, comMA LUI SE NE
Li chiama “gli invidiosi” e se
proprietario del Queens Park
INFISCHIA PERCHÉ
ne infischia di loro: perché
Rangers (Qpr), una squadra
VIVE A LONDRA
vive a Londra. E perché, nadella serie B inglese.
E HA COMPERATO
scosto in un cassetto, ha un
Ma lei ne sa qualcosa del
IL QPR FOOTBALL CLUB mondo del calcio?
sondaggio che lo vuole altissimo nel gradimento dei
«Nulla. Ma guardi che quansuoi compatrioti. Che ci fa Briatore con un son- do ho cominciato con la Formula 1 non avevo
daggio su se stesso? «Tra manager si usa».
mai visto una gara. E poi ho vinto 7 mondiali.
Lo studio londinese dove mi accoglie, a pochi me- Un manager sa gestire qualsiasi prodotto».
tri da Harrod’s, non è come te lo aspetti. Certo, Vabbé, ma lei che cosa sa fare veramente?
ci sono le sue gigantografie incorniciate d’oro e Quale è la sua dote?
una pattuglia di assistenti che scattano a ogni suo «La motivazione e la capacità di riconoscere ta78 | MAGAZINE
FOTO DI MAURO GALIGANI
●
PER
CORRIERE DELLA SERA MAGAZINE
Flavio Briatore
è nato il 12 aprile
1950 a Verzuolo,
in provincia
di Cuneo. Queste
fotografie sono state
scattate nel suo
ufficio di Londra
(
L’ITALIA È UN PAESE
in cui i manager pubblici prendono
bonus e i politici sono rieletti pure se
falliscono. Io sarei per introdurre i malus
In alto, Flavio Briatore
ai box della Renault
al circuito F1 di Sepang,
in Malesia
80 | MAGAZINE
)
lenti. È così che ho scoperto Schumacher e Alonso. E poi ci sono le relazioni. Uno dei motivi per
cui ho pensato di prendere il Qpr è di offrire l’occasione a un gruppo di imprenditori per vedersi più spesso».
Bastava organizzare un pranzo a settimana.
«È gente che viaggia, ci vuole qualcosa di più».
Chi c’è nella cordata?
«Il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone,
Jeff Sofer, che è uno dei 15 maggiori contribuenti
statunitensi, Lakshni Mittal...».
Il padrone dell’acciaio. Uno dei dieci uomini più ricchi del pianeta.
«È un amico. Lo vedo spesso a Londra».
Si fa dare qualche consiglio da Moggi?
«Assolutamente no».
In una telefonata intercettata, Moggi parla di
lei come possibile acquirente del Palermo.
«E poi del Parma. Tutte balle».
Ha mai chiarito queste “voci” con Moggi?
«Non lo sento da un anno e mezzo. Le intercettazioni in Italia sono una cosa vergognosa».
Lo dice perché ci è finito anche lei.
«Intercettato per due anni. Ti sputtanano senza
che poi emerga alcun reato».
Parla della vicenda della sua fidanzata?
«Spesso gli intercettati non hanno fatto nulla di
male».
Nel caso di Vallettopoli più che di reati si parla di malcostume...
«Al telefono spesso si millanta. E poi pensiamo
a Sandra Mastella: io lo avrò detto mille volte
“con me quel pilota ha chiuso, è morto...”».
Mastella per quella vicenda ha fatto cadere il
governo.
«Ha fatto bene. Vedere Sandra agli arresti domiciliari quando poi la Campania è sommersa dai
rifiuti... A Napoli nessuno paga».
Briatore chiede la testa di Bassolino?
«L’Italia è un Paese in cui i manager pubblici
prendono bonus e i politici sono rieletti pure se falliscono. Io sarei per introdurre i malus».
Briatore grilliano.
«Guardi, per un italiano che vive fuori, è penoso vedere un governo che si regge sul voto di Rita Levi Montalcini... vedere il senatore svenuto...
quell’altro con la mortadella...».
Lei ha firmato i referendum elettorali.
«Serve una legge per evitare il ricatto dei micropartiti... Di Pietro, Mastella, Pecoraro Scanio...
Stanno sempre in tv. E basta!».
È vero che non vota da 25 anni?
«Sì. Prima non era possibile votare dall’estero».
Alle prossime elezioni chi voterà?
«Berlusconi».
L’ultima volta per chi aveva votato?
CONTRASTO
GIANNI GIANSANTI/GRAZIA NERI
[ATTUALITÀ] L’ I N T E RV I S TA
82 | MAGAZINE
Tutti a Malindi
«Mi chiede perché
il ministro Giovanna
Melandri ha negato
di essere stata ospite
a casa mia a Malindi
in Africa? Mah, è quell’alone
radical chic del cacchio...»
nicchia di mercato che conosco bene».
Almeno quanto il mondo della Formula 1. Il
sorpasso più memorabile della storia?
«Quello di Schumacher su Mansell nel 1994. Lì
capii che non era così difficile vincere».
Ma quanto conta il pilota?
«Parecchio: i campioni ti fanno guadagnare fino a tre decimi di secondo a giro. Fanno la differenza. Come nel calcio».
I campioni che le piacerebbe avere nel Qpr?
«Buffon in porta, in difesa Cannavaro, Kaka a
centrocampo e Drogba del Chelsea in attacco».
Ha detto: tre anni per arrivare in serie A.
«C’è un piano industriale».
Non è che scappa al primo intoppo?
«Il calcio inglese in questo momento è il top».
L’Inghilterra non vince un mondiale dal ’66.
«Perché prima non avevano Fabio Capello».
Pensa che Capello...
«Certo. Sa che qui il calcio è proprio un’altra cosa rispetto all’Italia?».
Niente risse negli stadi.
«E regole certe. I teppisti vanno in galera davvero. Se una squadra non paga gli stipendi le vengono sottratti punti in classifica. E lo stesso se non
vengono pagate le tasse».
Briatore... ma che si mette a fare l’elogio del
fisco? Non era lei che aveva detto...
«Io avevo solo detto che il 50% di tasse sono una
follia. Per questo mi hanno iscritto al partito degli evasori. Assurdo. Guardi qui».
Che cos’è?
«Un articolo di Italia oggi. Titolo: “Gli uomini
di Visco al Billionaire, ma è tutto regolare”».
Quanto è ricco Briatore?
«Ho molte attività. Tutto alla luce del sole».
Certo. Ma quanti soldi ha?
«Solo chi non ha un patrimonio ne dichiara
l’entità».
Vabbé, ma parliamo di... 20 milioni di euro?
30? 40?
«Faccia qualche ricerca».
Quando ho detto 40 ha sorriso.
«Non è vero».
Lei ha un clan di amici?
«Strettissimo. E da quando ho avuto il tumore
al rene l’ho ristretto ancora di più».
Un nome?
«Ne dico solo uno. Luciano Benetton».
A cena col nemico.
«Jean Todt. Un super avversario».
Se la chiamasse la Ferrari ci andrebbe?
«La vita è fatta di cicli. Per me quello della
Formula 1 è un ciclo che si sta chiudendo».
Il libro della vita?
«Non saprei proprio. Leggo poco o niente».
Ma allora è vero.
«Io almeno lo ammetto».
Cultura generale. I confini del Kenya?
«Somalia, Sudan, Tanzania...».
Quanto costa un litro di latte?
«Non faccio la spesa».
Sessanta anni della Costituzione. Il primo articolo?
«L’Italia è fondata sul lavoro».
È una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Condivide?
«Al 100%. Mi piacerebbe che fosse fondata su
un lavoro di almeno otto ore al giorno».
Vittorio Zincone
CANIO ROMANIELLO/OLYMPIA
betta?
«Sì. Quest’estate. Bella».
Ci vuole aprire un locale?
«È più facile che chiuda qualcosa, piuttosto che
apra nuove attività».
Si riferisce agli alberghi di Malindi in Kenya?
C’è stato un calo delle affluenze dovuto ai disordini interni?
«Un calo? Un crollo. Ma lì non chiudo. E non licenzio nessuno. Non sarebbe giusto».
Compagno Briatore.
«Mi posso permettere di pagare gli stipendi».
Malindi. Melandri. Perché il ministro negò di
essere stata a casa sua in Africa?
«È quell’alone radical chic del cacchio».
Lo stesso che fa dire a Diliberto che al Billionaire ci verrebbe solo imbottito di dinamite?
«E Diliberto è stato ministro della Giustizia. Io
col Billionaire creo posti di lavoro».
Diliberto dice: «Quella del Billionaire non è
la mia Sardegna».
«La sua Sardegna è quella dei comunisti incazzati. Se c’è più lavoro, la gente si incazza meno
e non vota Diliberto».
Ammetterà che il Billionaire... quando entra
lei c’è il rombo di motore.
«Se è per questo ho sentito una al telefono dire:
“Ma quanto devo pagare per vedere Briatore?”».
C’è pure il dvd apologetico del Billionaire con
le sue foto da ragazzo.
«Una discoteca vive d’immagine. È un gioco.
Non si va in vacanza con spirito monacale».
Lei vende pure vestiti da 5.000 sterline e
scarpe di pelle di pesce palla.
«È pelle di razza, il pesce piatto. Se le facciamo
è perché vendono. Billionaire couture copre una
Le più belle conquiste
di Briatore. Dall’alto:
la starlet Elisabetta
Gregoraci («Ci sposiamo
a giugno»); la iper top
model Naomi Campbell
di cui si è molto
chiacchierato («Tre anni
con Naomi per farsi
pubblicità? Le assicuro:
non sarebbe possibile»);
la tedesca Heidi Klum
gli ha dato una figlia
che oggi ha tre anni
e mezzo
MARKUS SCHREIBER/AP
«Per la Dc. Il primo voto della mia vita invece
è stato per un amico del Msi».
Vita di provincia nel cuneese. È vero che alle superiori aveva un giro di scommesse sul
campionato di calcio?
«Ce l’avevo alle elementari: scommettevamo
caramelle e figurine».
Aveva 18 anni nel ’68. La contestazione…
«Mai stato a una manifestazione. Era una perdita
di tempo. Il ’68 non è servito a nulla».
Ha contribuito a modernizzare i costumi.
«Prima nelle scuole c’era una certa disciplina. Ci
si alzava in piedi davanti al maestro».
Vorrebbe tornare a quei metodi?
«Faccia lei. Ora gli studenti sfottono i prof».
Diplomato geometra. Poi?
«Subito a lavorare».
E a giocare a carte...
«Ancora con quella storia?».
C’è stata una condanna per truffa...
«Errori giovanili. Sono passati trent’anni».
C’è chi aggiunge che era in contatto col bandito Francis Turatello.
«E infatti sono partite parecchie querele».
A quei tempi lei si trasferì negli Usa.
«Col compito di aprire i negozi Benetton».
Come ha conosciuto Luciano Benetton?
«In giro. Allora facevo il broker in Borsa».
Perché Benetton affidò proprio a lei quell’incarico?
«Ero un amico. Ero determinato. Comunque...
arrivai in America che non sapevo nemmeno dove fosse Chicago».
E come riuscì ad avviare l’attività?
«A quell’età si mangia il filo-spinato».
Certo. A quel punto sfonda: la Formula 1, i
soldi, le modelle... È stato con donne meravigliose: Naomi Campbell, Heidi Klum...
Talmente tante che aveva un’agendina con i
nomi criptati.
«Ormai non saprei più decifrarla».
Ha fama di conquistatore. La buca più memorabile?
«Quando mi sono impegnato non mi hanno
mai dato buca».
Si dice che il suo rapporto con Naomi fosse
ad uso dello showbusiness, marketing.
«Tre anni con Naomi per farsi pubblicità? Le assicuro che non sarebbe possibile».
Ora che si sposa con Elisabetta Gregoraci dovrà smettere di essere gipsy.
«Io mi sento ancora gipsy, senza radici, ma effettivamente...».
È già stato in Calabria dai genitori di Elisa-
HOCHZWEI / GRAZIANERI
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