All.1 - Comune di Sagrado

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All.1 - Comune di Sagrado
ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE GIUNTALE N. 12 DEL 16/02/2015
Progetto di massima e sviluppo d’intenti per mostra storica a tema da tenersi a San
Martino del Carso dal 9 maggio 2015 al 2 ottobre 2016.
"San Martino e l'Albero Storto: C'era una volta. Storie da una trincea"
PREMESSA
Cent’anni fa circa a San Martino del Carso c’è stata la guerra. Centinaia di migliaia di
uomini con le divise dell’esercito italiano e di quello austro-ungarico erano impegnati a
combattersi e a uccidersi a vicenda.
Lo facevano per il Regno e per l’Impero, non avevano scelta, erano obbligati a farlo
perché dalle due parti la disciplina era durissima e chi si rifiutava di combattere e uccidere
per non essere ucciso veniva punito assai duramente, a volte anche con la morte.
Per oltre dodici mesi centinaia di migliaia di uomini si contesero le case distrutte di San
Martino all’interno dell’immenso tritacarne del Carso, per poi spostarsi dall’agosto del ’16
pochi chilometri più a est. Alla fine, quando si decise di andare a combattere su un altro
fiume e su altri monti, costò ai due eserciti circa mezzo milione di morti e un numero
incalcolabile di invalidi, feriti, scioccati dalle bombe e dalla violenza, senza contare le
vedove, gli orfani, gli amori e le amicizie spezzate.
Pressappoco cent’anni fa gli abitanti di San Martino dovettero andarsene dalle loro case
allo squillo di una tromba, prima ancora dello scoppio della prima cannonata, e passarono
lunghi anni in lontani campi profughi, in baracche di legno da cui molti non fecero ritorno.
Quelli che tornarono, videro che il paese era raso al suolo e dovettero lavorare duramente,
nell’ingrato vittorioso dopoguerra, per ricostruire le loro case.
L'iniziativa che stiamo creando è la continuazione della mostra dedicata lo scorso anno
all'Albero Isolato, dal cui valloncello il poeta Giuseppe Ungaretti scrisse la poesia "San
Martino del Carso". Lo storico ritrovamento dell'Albero Isolato ha portato al ritrovamento
insperato di questa nuova testimonianza rappresentata dall'Albero Storto.
L'Albero Storto, che come l'Albero Isolato dava il nome ad una tragica e pericolosissima
trincea austroungarica, la trincea dell'Albero Storto appunto, si trovava di fronte a San
Martino a fianco della strada che portava verso l'allora paese di Sdraussina, ora Poggio
Terza Armata, in onore dell'Armata italiana che qui combatté per oltre un anno, dal maggio
del 1915 al agosto del 1916.
La trincea si trovava quindi, tra il Paese di San Martino del Carso e il Bosco Cappuccio,
dal quale il 1 agosto del 1916 il poeta Giuseppe Ungaretti scrisse la poesia "C'era una
volta".
Poesia dedicata appunto a Bosco Cappuccio e scritta da Quota 141, nei pressi di questo
luogo e ripresa nel titolo della mostra.
Anche un altro poeta croato, Gustav Heinse, pseudonimo di Josef Klein, scrisse due
poesie proprio dalla trincea dell'Albero Storto, nel novembre del 1915 e nel febbraio del
1916.
La mostra dell'Albero Isolato si è avvalsa della "Adesione del Presidente della
Repubblica".
In tale occasione la nostra associazione è riuscita a far collaborare assieme, oltre 50
associazioni che hanno realizzato in forma gratuita, una serie di eventi culturali all'interno
della manifestazione.
Anche in questa occasione si cercherà di coinvolgere numerose associazioni del territorio
e di altre nazioni europee.
LA MOSTRA
Il paese di San Martino del Carso è universalmente noto per gli immortali versi di
Giuseppe Ungaretti, che nelle case distrutte dalla guerra di cent’anni fa vede e ricorda i
compagni morti nelle trincee del San Michele.
Ma è noto anche per le numerose perdite di vite umane degli eserciti in lotta per la
conquista del piccolo paese carsico e della vicina cima del monte San Michele.
Ricordare a quasi cent’anni di distanza da quell’evento il sacrificio di quanti combatterono
e morirono intorno alle case distrutte di San Martino e sul monte San Michele con una
mostra dal respiro internazionale vuol dire restituire al triste passato di un luogo, una volta
di guerra, le memorie di pace di quegli uomini che, loro malgrado, si trovarono coinvolti in
un conflitto dalle proporzioni epocali.
La mostra, costruita in collaborazione con istituzioni e associazioni italiane, rumene e
ungheresi, intende evidenziare alcuni punti centrali della storia di guerra del nostro
territorio, attraverso figure concrete e nello stesso tempo altamente simboliche, come il
poeta Giuseppe Ungaretti che alla guerra e alla sofferenza umana si ispirò per le sue
prime esperienze letterarie, alle trincee di Bosco cappuccio, all'Albero Storto e l'Albero
Isolato, punti di riferimento e di memoria storica e poi simboli della sofferenza e
dell'eroismo dei soldati rumeni e ungheresi sul fronte carsico.
Accanto ai simboli riconosciuti, verranno evidenziate le memorie note e sconosciute di
militari e civili che nella guerra hanno perduto molto, se non tutto, che passando per San
Martino hanno voluto lasciare un segno e un pensiero.
Nello stesso tempo, si vogliono mostrare i segni fisici della guerra che ancora oggi
permangono sul terreno, dando “voce” e spessore ai sentieri di guerra che circondano San
Martino, che grazie a opportune sintetiche spiegazioni in più lingue potranno essere
percorsi con spirito di pace dai pronipoti di quegli uomini che qui si combatterono e
morirono cent’anni fa. Uomini che certamente non avrebbero voluto morire su quelle
pietraie, ma rimanere a casa con le loro famiglie.
L’obiettivo finale è piuttosto ambizioso: costruire dentro e attorno a San Martino del Carso,
da maggio 2015 a settembre 2016, per il tempo della mostra, un circuito capace di unire le
memorie di pace di popoli una volta in guerra, favorendo nel contempo l’incontro di più
“storie”, “esperienze” e “memorie” segnate da un conflitto epocale, che si incontrano
proprio sui luoghi che videro tanto dolore, sofferenza e morte.
Così San Martino potrebbe diventare una sorta di stazione delle memorie della Grande
Guerra, con incontri, mostre a tema, itinerari, conferenze, spettacoli teatrali, musicali e
dibattiti. Alcune giornate saranno dedicate alla scoperta dei tanti luoghi e segni di guerra
intorno San Martino, in collaborazione con le diverse associazioni e appassionati che si
occupano, da diversi punti di vista, della valorizzazione storica del territorio.
ESPOSIZIONE
“L’Albero Storto” proveniente dalla Romania viene esposto all’interno del piccolo Museo
della Grande Guerra di San Martino del Carso con adeguati pannelli espositivi che
illustrano la storia della reliquia e del settore del fronte dove era posizionata.
All'interno della mostra verranno esposti reperti e cimeli dei militari dei due eserciti
provenienti dalla collezione del Gruppo Speleologico Carsico di San Martino e/o privati
prestatori.
Verranno inoltre eseguite mostre a tema presso i vari comuni vicini per ampliare la
conoscenza storica del territorio, in concomitanza con la mostra principale di San Martino
del Carso, che fungerà da contenitore per eventi che coinvolgerà l'intero territorio
circostante.
Anche la mostra interna al museo verrà diversificata nel corso della durata della
manifestazione, modificando periodicamente il tema degli oggetti esposti: dagli oggetti di
vita quotidiana dei soldati, agli equipaggiamenti in dotazione e ai lavori artigianali realizzati
durante i periodi di riposo, ad altri oggetti e reliquie provenienti dall'Ungheria.
L'obiettivo finale è quello di riportare, negli ultimi mesi della mostra l'Albero Isolato per
posizionarlo accanto all'Albero Storto per esporre nuovamente vicini, "Gli Alberi di San
Martino".
ITINERARI
Attorno San Martino verranno creati alcuni percorsi storici opportunamente didascalizzati
allo scopo di portare i visitatori della mostra a conoscere i luoghi, i residuati e i monumenti
intorno San Martino, dalla celebre lapide ungarettiana al monumento al 4° Honved, dalla
trincea dell'Albero Storto ai resti della Chiesa Diruta, dalle gallerie del San Michele, dai
graffiti nelle doline ai numerosi resti di trincee, caverne e camminamenti che insistono
nelle vicinanze.
TEATRO E MUSICA DALLA TRINCEA
Una o più serate teatrali con rappresentazioni di episodi storici particolarmente legati al
territorio, accompagnate da canzoni di trincea e di speranza dei soldati in guerra, raccolte
e presentate da gruppi specializzati nella ricerca etnomusicale.
Una rappresentazione teatrale, nel 2015 dal luogo della trincea dell'Albero Storto dedicata
proprio alla storia di questa trincea e da una seconda rappresentazione teatrale, nel 2016,
nei luoghi che cento anni prima i soldati italiani subirono il primo attacco con il gas a San
Martino e sul Monte San Michele del 29 giugno del 1916, da parte dell'esercito
austroungarico, che causò la morte di 6500 soldati italiani in poche ore.
Organizzazione:
Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso
Associazione Meritum, Szeged (Ungheria)
Nagy Háború Kutatásáért Közhasznú Alapítvány Gyűjteményéből, Budapest (Ungheria)
Patrocinio e collaborazione:
Provincia di Gorizia
Comune di Sagrado
Comune di Romans d'Isonzo
Ambasciata d'Ungheria Roma
Contea di Csongrad (Ungheria)
Musei Provinciali di Gorizia
Museo Banatui, Timişoara (Romania)
Mora Ferenc Muzeum di Szeged, (Ungheria)
Museo Cifrapalota Kecskemét (Ungheria)
Drustvo Soska Fronta (Slovenia)
Associazione Amici dell'Isonzo (Gorizia)
Associazione Isonzo (Lucinicco, Gorizia)
Associazione Honvedseg es Tarsadalom Barati Kor Szekesfehervar Szervezete,
Szekesfehervar, (Ungheria)
Circolo Visintin (San Martino del Carso, Gorizia)
Krajczaros Alapittvany (Ungheria)
Had-es Kulturtorteneti Egyesulet (Ungheria)
Zenobi (Trieste)
Consorzio Culturale del Monfalconese (Monfalcone, Gorizia)
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Beppe Casales e il coro di Valcavasia
Pro Loco Sagrado
Fronte Orientale, Sdraussina
APT Gorizia
ANA Gorizia
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