Formenti: «Vincere a casa è speciale
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Formenti: «Vincere a casa è speciale
Formenti: «Vincere a casa è speciale» • Era senza squadra, da novembre la guardia di Desio è a Sassari: «La Coppa, mia figlia, emozioni mai provate» insieme alla figlia Matilde, due 2 • le triple realizzate da Matteo Formenti nei quarti di finale di Coppa Italia contro Cremona. In campionato segna 3.2 punti in 16.9 minuti di media anni appena compiuti, ha fatto il giro del web: «Parlicchia, però capisce tutto. Era contentissima. A fine partita è corsa verso di me e si è fatta prendere in braccio. Guardava la coppa, sorrideva e non voleva più scendere. Momenti del genere ti ripagano di tanti sacrifici. I Matteo Formenti, 32 anni, con la figlia Matilde e la Coppa Italia vinta Alessandro Rossi A novembre ero a casa... dopo è tutto cambiato... Eurolega, Eurocup e ora la vittoria in Coppa Italia... incredibile». Il tweet di Matteo Formenti racconta una storia che assomiglia più a una favola: senza squadra fino al 20 novembre scorso e ora sul gradino più alto del podio del primo trofeo del 2015 cestistico, la Coppa Italia. Per di più sul parquet di Desio, cittadina dove è nato il 15 aprile 1982 e ha giocato tutta la trafila delle giovanili, compresi due campionati senior tra il 1999 ed il 2001. Nel back to back del Banco di Sardegna Sassari, che bissa il successo dello scorso anno, sconfiggendo Milano in finale, ci sono due cuori lombardi che battono forte. Quello del lodigiano Jack Devecchi e quello, appunto, del brianzolo Formenti: «È stato tutto strano e particolare — ammette l'esterno della Dinamo Sassari —. Tra l'altro non tornavo a Desio da molto tempo. Ho rivisto mia moglie, mia figlia che non si è spostata da casa perché va all'asilo e ha un sacco di amici. Sono stati tre giorni molto impegnativi, anche e soprattutto dal punto di vista emotivo. Una escalation di sentimenti ed emozioni mai provate prima». SAPORE DIVERSO A cominciare da venerdì quando due triple di Formenti hanno irrobustito il break con cui Sassari si è scrollata di dosso una combattiva Cremona, squadra in cui esordì in serie A nell'ottobre del 2009: «Ho segnato due triple delle mie, prendendo subito ritmo. Mi sentivo bene. Poi in semifinale e finale ho giocato un po' meno. Ma va benissimo così, perché contava solo vincere. E farlo in serie A, contro Milano, ha un sapore tutto diverso rispetto ai trofei che ho alzato in B o in LegaDue». La fotografia periodi difficili ci sono stati. A ottobre ero sul divano di casa a guardare gli amici in televisione e ora sono qui all'interno di un gruppo di ragazzi meraviglioso e una società seria che non ti fa mancare nulla». EUROPA La parabola del tiratore lombardo è stata incredibile: «A quasi 33 anni ho esordito in Eurolega, Eurocup e vinto la Coppa Italia. Me lo avessero detto a novembre, non ci avrei mai creduto. Oltretutto sono venuto a Sassari senza aspettarmi nulla. Ero pronto anche a essere il dodicesimo, disposto a non giocare, anche solamente per rendermi utile in allenamento. Qualche infortunio mi ha permesso di ritagliarmi spazio anche in Eurolega. Ho esordito a Istanbul e a Kaunas ho giocato addirittura una ventina di minuti. Roba da non crederci. Scudetto? Abbiamo giocatori competitivi che vogliono vincere anche una partita a carte». © RIPRODUZIONE RISERVATA