redazionale - AAA Associazione Acquariofili Abruzzese

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redazionale - AAA Associazione Acquariofili Abruzzese
REDAZIONALE
Eccoci qui al ritorno dallo Zoomark a tirare un po' le somme.
Ho sempre detto e purtroppo continuo a ripeterlo anche in questa
occasione, che i nostri soci sono sempre un po' troppo pigri,
mostrano poca volontá di partecipare alle attivitá organizzate
dall'Associazione.
L'ultima assemblea é andata praticamente deserta.
La cena sociale del 20 aprile é saltata per ..... scarsa partecipazione.
La gita allo Zoomark alla fine é stata disertata da quasi tutti e ci siamo
ritrovati in tre ("io mammete e tu" come direbbe Carosone).
A questo punto vorrei sapere dai soci cosa vogliono,
cosa si aspettano dall'Associazione.
Noi del Direttivo cerchiamo di fare tutto il possibile per interessarli
(come appena detto: riunioni, cene sociali, gite, corso
di acquariofilia, conferenze e chi piú ne ha piú ne metta),
ma se poi la partecipazione é sempre la stessa,
beh vi diró che ci si sente un po' scoraggiati.
Con queste quattro righe vorrei stimolare un po' tutti a farsi
portavoce delle loro personali esigenze e aspettative.
Vorrei capire dove sbagliamo nel programmare l'attivitá
o meglio vorrei ricevere proposte nuove da sviluppare per fare
dell'Associazione un qualcosa di veramente vivo,
in cui ogni socio si riconosca ed alla quale ognuno
voglia partecipare -nei limiti di tempo consentitigliin maniera attiva e non certo con grossi impegni operativi.
Resto in attesa che almeno qualche socio mi dica la sua.
Pescara lí 17 maggio 1997
IN QUESTO NUMERO
Redazionale
La posta
Gita a Napoli
Bollettino agli appassionati
Assemblea dei soci
Nuovi soci
Lumache d'acqua dolce
Dallo Zoomark
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1
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3
3
3
4
9
Lorenzo Marcucci
Pantodon buchholzi
Inchiesta:
I laghetti da giardino
Mediterraneo che passione!
Graptemys konhii
Discus Notiziario
Brevissime sui nitrati
Rassegna stampa
pag. 12
pag. 14
pag. 15
pag. 17
pag. 18
pag. 18
pag. 19
Bollettino A.A.A. n.35
Pag . 1
LA POSTA
LERNEA
Nel mio acquario da 200 litri,
ospito dei Trichogaster e dei Colisa.
Sono tutti colpiti da un parassita
esterno. Questo paraassita si presenta
come un piccolo punto rosso dal quale
esce un filamento bianco che termina a
forma di Y. Penso si tratti di Lernea.
Non ho trovato alcun rimedio efficace
nei negozi di acquariofilia. Ho giá
provato con bagni di acqua salata e
con mercurocromo applicato sul
posto, con General Tonic della Tetra e
Oodinopur A della Sera, senza
successo.
Potete indicarmi un trattamento
efficace contro questo parassita?
R. Delbrassinne
Non c’é alcun dubbio che il
parassita che ha attaccato i vostri pesci
sia Lernea. Le Y che voi avete potuto
disgraziatamente osservare sono delle
femmine adulte con uova. Anche se non é
evidente a prima vista, si tratta di un
crostaceo Copepode completamente
trasformato ed adattato alla vita da
parassita.
Solo la sua forma larvare, un nauplio, é
caratterstica dei Crostacei. Si nutre di
sangue e di tessuti e provoca dunque un
dimagrimento ed un’anemia (pallore delle
branchie) nel pesce che lo ospita. In
acquacoltura chiamano questo flagello
“verme ancora” poiché l’estremità infilata
nella muscolatura dorsale presenta una
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Bollettino A.A.A. n. 35
muscolatura munita di quattro processi
cefalici che formano una croce. Questo
dispositivo permette loro di fissarsi molto
saldamente nella muscolatura del loro
ospite. Da questo ne deriva che é difficile,
anzi dannoso, cercare di estirpare il
parassita con la pinzetta finché resta vivo.
Invece, dopo un trattamento, questo é
possibile, se da una parte l’infestazione é
limitata e dall’altra il manipolatore sa
anestetizzare correttamente i pesci.
Il trattamento di base di questa parassitosi
é difficile e si fa con del Neguvon (0,4
mg/l) associato simultaneamente a del
sale 1 g/l e a della formalina (2 ml/100
litri). Colisa e Trichogaster sopportano
senza problemi questi prodotti se l’acqua
non é troppo dolce e acida e non é troppo
calda (temperature inferiori a 30 gradi). Il
Neguvon é un prodotto particolarmente
pericoloso e bisogna trattare i pesci in un
acquario appostamente riservato allo
scopo. Mai nell’acquario di comunitá!
Ripetere il trattamento 3 volte ad intervallo
di 2 giorni l’uno dall’altro, se possibile al
mattino per poter sorvegliare i pesci nella
giornata. Il vostro veterinario é in grado di
procurarvi questo prodotto che va
manipolato con precauzione: guanti,
occhiali, mascherina sono di rigore.
Capita spesso che le piaghe conseguenti
alla presenza di Lernea si infettino. E’
dunque prudente prevedere un antibiotico
di copertura con posologia classica
(Bactrim per esempio) da utilizzare in
caso di necessitá
GITA A NAPOLI
ASSEMBLEA SOCI
Oramai siamo arrivati in primavera
e possiamo iniziare a valutare
l'eventuale gita all'Acquario di
Napoli.
Come giá preannunciato in queste
p a g i n e , i l d r. Va l e r i o Z u p o s i é
offerto di guidarci nella visita di uno
degli acquari pubblici piú antichi
d'Europa
Sarebbe sciocco non approfittarne!
Pertanto lo abbiamo contattato ed
abbiamo fissato la data per la gita
che si terrá sabato 21 giugno .
Gli interessati possono dare la loro
adesione a Luciano Di Tizio, Alberto
Fasoli, Maurizio Della Marca o
Maurizio Pavone entro e non oltre il
giorno 14 giugno. E' indispensabile
p r e n o ta r e p e r p o t e r d i n u o v o
contattare Zupo e confermargli la
gita.
Come al solito per il periodo estivo sono
sospese le assemblee dei soci che
riprenderanno(solo se veramente
desiderate dai soci) alla fine dell'estate.
Infatti, vista la scarsa partecipazione
dei soci alle riunioni, il CD ha deciso di
indirizzare le proprie forze verso altre
destinazioni.
Si é deciso infatti di cercare di migliorare
il nostro bollettino per renderlo sempre
piú simile ad una piccola rivista.
(Non dimenticare che a suo tempo la
rivista francese Aquarama era nata
proprio
come
bollettino
di
appassionati...)
Certo non possiamo pretendere
miracoli, ma fin dal prossimo numero
dovrebbero vedersi le prime migliorie.
Abbiamo costituito un Comitato di
Redazione
che
si
riunisce
periodicamente e che lavora per
migliorare sia la veste grafica che la
qualitá del bollettino. Ovviamente
l'apporto di tutti i soci é ben accetto,
anzi auspicato. Quindi se hai del
materiale oppure se hai delle valide
proposte fatti avanti e segnalacele.
Un bollettino migliore é un vantaggio
anche per te, oltre che per gli altri soci.
BOLLETTINO AGLI
APPASSIONATI
L'iniziativa di spedire il bollettino
agli appssionati che ci spediscono il
coupon distribuito presso i
negozianti ha iniziato a fornire i suoi
primi frutti.
Alla data odierna sono 3 gli
acquariofili che ci hanno risposto e
che hanno ricevuto una copia del
nostro bollettino. Certo non sono
molti,
ma
bisogna
anche
considerare che l'operazione é
iniziata da poco tempo.
Sp e r i a m o m e g l i o i n f u t u r o , m a
NUOVI SOCI
Due nuovi soci sono entrati nella nostra
associazione. Sono i signori
Rabottini Massimo
Savini Giuseppe
a loro il piú cordiale benvenuto da
parte del Presidente e del Direttivo tutto
Bollettino A.A.A. n.35
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LUMACHE D'ACQUA DOLCE
di Catherine David
DELLE IMPIEGATE MODELLO
Nulla si distrugge tutto si trasforma.
Potrebbe essere il motto delle lumache
d’acqua dolce. Temute da alcuni, adorate
da altri, rendono grandi servizi
all’acquariofilo che le conosce bene e non
hanno pretese.
Immaginiamo uno scenario che
racconti le avventure di un acquariofilo
neofita e del suo primo acquario.
Installazione, riempimento con l’acqua,
sistemazione piante... Poi, secondo i
consigli di una persona esperta -o di un
negoziante- lasciare che l’acquario giri un
po’ di giorni prima di introdurvi i primi
pesci.
E qual é la sorpresa, dopo alcuni giorni, di
scoprire una o piú lumache nell’acquario!
Mistero della generazione spontanea?
Niente di tutto questo. Questi piccoli
Gasteropodi sono certamente stati
introdotti con le piante sotto forma di
uova, o se l’acquario é stato inseminato,
con la sabbia proveniente da un altro
acquario.
COSA CREDERE?
Incuriosito, il nostro acquarifilo neofita,
chiede consigli ad un negoziante. Lí ha
due possibilitá. O esce con il suo piccolo
flacone di hydricida e pensando “Bisogna
eliminarle, proliferano troppo, mangiano le
piante, eccetera”: Scenario catastrofico.
Sará compito dello stesso negoziante
vendergli in seguito un prodotto antialghe
per eliminare le alghe che avrebbero
potuto mangiare le stesse lumache.
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Bollettino A.A.A. n. 35
TUTTI I TIPI DI ACQUA
Planorbe e Melanoidi sono quasi
indispensabili all’igiene dell’acquario.
E per contro, queste lumache
accettano tutti i tipi di acqua dolce, da
quelle piú dolci fino a quelle piú
calcaree.
Vivono anche nelle acque leggermente
salmastre, costituite da 1 o 2 litri di
acqua di mare per ogni 100 litri di
acqua dolce.
Solo le acque dolci molto acide (pH
molto al di sotto del valore 6,0)
possono essere fatali per loro.
Attenzione in particolare alle brusche
cadute di pH. I pesci adulti possono
resistere a questi sbalzi, mentre le
planorbe muoiono in massa, causando
una grave forma di inquinamento
organico.
Per la temperatura, la situazione é
differente. I melanoidi sono unicamente
tropicali e non sopportano valori
inferiori a 20-22 gradi. Le planorbe
invece vivono bene sia in acqua
tropicale che in acqua fredda,
comprese quelle che in inverno
scendono a circa 0 gradi. Cosí le
planorbe prese in un acquario tropicale
-di preferenza in primavera, al
massimo in estate- si ambientano
senza problemi in un acquario di acqua
fredda.
Le planorbe respirano con un polmone
e le Melanoidi con le branchie. Le
seconde sopportano quindi una
temporanea permanenza fuori
(Questo non perché abbia da ridire contro
tali prodotti, ma perché ritengo che siano
ottimi contro le Hydre, le planarie e contro
certe lumache, non nocive, ma
esteticamente invadenti come le physes).
Oppure, secondo caso, il negoziante
conosce bene questi impegati modello e
quindi perde tempo per spiegare al suo
interlocutore tutto il bene che egli pensa
delle lumache.
In nostro neofita quindi approfitta della
cosa. Poiché é un amante della Natura,
quasi un piccolo ecologo. Per lui
l’acquario é un mezzo vivente il cui
equilibrio non si ottiene aggiungendo
prodotti chimici di cui -anche con le
migliori intenzioni del mondo- non si
conoscono gli effetti secondari.
Allora quando la Natura gli offre dei
piccoli aiuti nel mantenimento
dell’acquario, lui non esita!
Inoltre occorre che il negoziante sia
sufficientemente convincente...
PICCOLI ANIMALI CON LA GUALDRAPPA
Due categorie di lumache si trovano
principalmente nei nostri acquari.
sono di colore marrone chiaro, ma ne
Melanoides tuberculata
Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti
esistono specie di un bel rosso scuro e
altre nettamente piú scure.
Le seconde, i Melanoidi, si
caratterizzano per una conchiglia di forma
conica chiusa da un opercolo. Il colore
varia dal grigio chiaro al marrone scuro.
Impossibile confonderle. Detto ció va
ricordato che la loro funzione é molto
simile.
Tra le une come tra le altre, il corpo si
compone di un piede, o da una suola a
forma di piede, che permette la
locomozione.
La conchiglia protegge gli organi vitali.
La testa porta una coppia di antenne con
funzione di organi sensoriali.
La bocca é equipaggiata con un radula,
una piccola raspa che permette di
raschiare gli alimenti. E’ essenzialmente
per questa particolaritá alimentare che
sono interessanti in acquario.
Esistono anche degli altri tipi di lumache
d’acqua dolce, ma bisogna evitarle in
Planorbis corneus
Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti
Entrambe sono di piccola taglia:
raramente piú di 1 cm.
Le prime, le planorbe, possiedono
una conchiglia piatta, discoidale, piú o
meno trasparente. Secondo le razze,
Lymnea stagnalis
Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti
acquario, come le limnee, in quanto sono
vettori di parassiti.
Quanto alle ampullarie, di taglia
Bollettino A.A.A. n. 35
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Ampullaris con proboscide estratta
Tratto da L'acquario di acqua dolce Bietti
nettamente maggiore, saranno soggetto
di un articolo specifico.
DEI GIARDINIERI INSAZIABILI.
La loro piccola taglia e la loro leggerezza
consentono alle nostre care lumache di
andare dappertutto.
Le planorbe scivolano d’altra parte sotto
la superficie delle acque stagnanti.
Insaziabilmente mangiano le alghe sulle
piante e sull’arredamento.
Sicuramente arrivano a raspare qualche
foglia qui e lí. Ma non si attaccano che
alle parti dei vegetali che ingialliscono e
che deperiscono.
Cosí impediscono la decomposizione
degli scarti verdi e allegeriscono il lavoro
dei batteri assicurando la degradazione
delle materie organiche.
I Melanoidi, molto spesso presenti nel
fondo dell’acquario, lo rimuovono in
continuazione. Prevengono cosí la
formazione di una crosta e l’apparizione
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Bollettino A.A.A. n. 35
delle alghe blu.
Secondo le razze le lumache hanno certe
particolaritá e preferenze. Certe si
nutrono di alghe verdi, altre colonizzano il
substrato e sono detritivore, eccetera.
E’ per questa ragione che, nei club, gli
acquariofili si scambiano le razze di
lumache che hanno avuto modo di
provare.
Bisogna notare che molto poche
apprezzano le alghe blu.
In ogni caso, l’apparizione di queste alghe
é segno di uno squilibrio profondo al
quale la presenza di lumache da sola non
puó porre rimedio.
Giardiniere, le nostre lumache, non si
limitano ad una sola specialitá.
Sono ugualmente interessanti come
produttrici di concime.
Non si riesce ad immaginare la quantitá di
escrementi prodotti da questi piccoli
gasteropodi.
E per questo, é molto importante e
tangibile il vantaggio di fornire un concime
ai vegetali superiori. Le piccole lumache
sono un anello quasi indispensabili nel
ciclo di depurazione dell’acquario.
Benché per la maggior parte siano
vegetariane, non disdegano nutrimento a
base di carne.
Senza preoccuparsi della qualitá, trovano
i cadaveri e se ne nutrono, evitando
un’altra fonte supplementare di
inquinamento.
Gli alimenti in fiocchi, o liofilizzati o
congelati destinati ai pesci, piacciono loro
ugualmente. Se siete un po’ di manica
larga in occasione delle distribuzioni del
mangime, sono loro ad incaricarsi del
surplus.
Evidentemente non fanno dei miracoli.
In caso di ecatombi massicce o di
sovralimentazione, non riusciranno a
risolvere i problemi. Sono dei lavoratori
discreti ed infaticabili, ma in ogni caso
non sono veloci ...
I BAROMETRI DEL VOSTO ACQUARIO
Planorbe e Melanoidi hanno anche
il compito di essere degli indicatori dello
stato di salute del vostro acquario.
In caso di invasione massiccia di piccoli
Gasteropodi, bisogna rimettere in
questione le proprie abitudini da
acquariofilo.
Infatti l’esplosione nella crescita del
numero di lumache non ha altra causa
che l’abbondanza di rifiuti.
Se alimentate in eccesso i vostri pesci o
se dimenticate le indispensabili
operazioni di pulizia -eliminazione dei
pesci morti e parte delle foglie
decomposte, sifonamento regolarequesto produrrá alimenti per le vostre
lumache.
E, evidentemente, se ben nutrite
invaderanno l’acquario nuocendo
all’estetica. La nuvola delle conchiglie sui
vetri non piace a nessuno, nemmeno agli
acquariofili piú amanti della Natura!
Al contrario, la morte improvvisa di tutte le
lumache é un segnale d’allarme.
All’origne di questo puó esserci una
profonda
modificazione
delle
caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua
della vasca. Conviene quindi controllarla.
Un forte inquinamento puó essere
ugualmente all’origine di questa mortalitá.
Come l’utilizzo dei prodotti chimici nella
stanza contenente il vostro acquario.
Bombole di insetticida, antipolvere e
solventi tra l’altro hanno degli effetti
devastatrici. Certi medicinali di uso
acquariofilo uccidono gli invertebrati, tra
cui sicuramente anche le lumache. I
prodotti contenenti del rame, per
esempio, sono da evitare per
ANCHE UN NUTRIMENTO
VIVENTE?
Alcuni pesci apprezzano le lumache
come alimento.
Le Botia, e piú particolarmente le
B.macracantha, se ne cibano. Se il
vostro acquario é veramente molto
invaso dalle lumache, pensate alla
possibilitá di introdurre un pesce
clown. Attenzione alla grandezza
della vasca, questo pesce ha bisogno
di spazio.
I rappresentanti della famiglia dei
Tetraodontidi sono capaci di rompere
il guscio della lumache mentre le
Botia aspirano il loro contenuto.
Se allevate delle tartarughe
acquatiche in un altra vasca pensate
ad alimentarle regolarmente con delle
piccole lumache. Sono una fonte di
calcio indispensabile alla loro
crescita.
E per catturare le Planorbe e le
Melanoidi non ci sono problemi:
esistono dei metodi naturali. Il buon
vecchio trucco che consiste nel
lasciare una foglia di insalata una
notte in acquario é sempre di
attualitá.
salvaguadarle.
Le lumache non hanno esigenze
particolari. Colonizzano tutti gli acquari
tropicali d’acqua dolce. In certi acquari,
sono molto discrete, quasi inavvertibili,
sopratutto i Melanoidi dalle abitudini
notturne.
L'ideale é di giungere a questo equilibrio
con delle lumache attive, ma non
A.A.A.
invadenti.
Allora se un amico acquariofilo vi
propone un pugno della sua sabbia per
Bollettino A.A.A. n. 35
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DALLO
ZOOMARK
Anche questa volta, come del resto
avviene da diverse edizioni, ho preso
parte alla più importante manifestazione
che si svolge nel nostro paese.
E' stata un'occasione unica per toccare
con mano le novità che tutte le ditte del
settore hanno presentato e non è stato,
come qualcuno ha avuto modo di dire, un
anticipare la pubblicità del settore di
alcune settimane.
Per alcuni versi è vero: quanto
visto sarà presentato sulle pagine delle
pubblicazione specializzate oppure nei
depliants che verranno distribuiti presso i
negozianti del settore. Ma non per tutto è
valido questo discorso.
Molte ditte non ricorrono a pubbliicità in
modo massiccio e quindi solo
contattandole in queste occasioni è
possibile conoscerle.
Ma passiamo ad una piccola
rassegna di quanto abbiamo potuto
vedere.
NOVITA'
Alcune ditte hanno presentato in
occasione della manifestazione delle
novità.
La
Primaris
ha
presentato il suo Discus notiziario.
L'Euraquarium invece ha messo in
mostra la nuova serie di vasche di
produzione industriale realizzate con
delle plancie abbastanza innovative
(addirittura ne era esposta una con la
plancia maculata alla "dalmata") ed
anche la nuova serie di mangimi per
pesci comprendente una gamma
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Bollettino A.A.A. n. 35
completa di cibi.
La Aquaristica invece ha
presentato un nuovo complesso
polivitaminico, alcuni filtri a 'letti fluidificati'
ed ha mostrato come combinare il
binomio acquario-computer esponendo
due vasche collegabili al "cervellone" per
ottimizzare la gestione dei vari parametri
fisico chimici dell'acqua.
Ma anche ditte 'minori' hanno
presentato le loro novità che difficilmente
avremo modo di vedere.
La Tropical Farm ci ha illustrato il
funzionamento di una vasca, anch'essa
molto automatizzata, in cui era possibile
creare l'effetto marea (abbassando e poi
risollevando il livello di acqua in vasca)
l'effetto correnti alternate, l'effetto
alba/tramonto (anche utilizzando dei tubi
fluorescenti), l'effetto onda, eccetera.
Un vero gioiellino tecnologico!
Un'altra ditta, di cui non ho
annotato il nome, invece ha presentato
acquari artistici (ad esempio nel più bello,
in uno dei vetri laterali, della vasca era
stato inciso un delfino) ovvero dei
supporti per vasche in vetro veramente
belli e "d'effetto".
Finalmente una ditta, di cui
purtroppo non ricordo il nome, si è
preoccupata di laghetti ed ha provveduto
ad importare "i filtri a cassetta" che si
vedono spesso nelle pubblicazioni
straniere.
Per non parlare delle famose
vasche di Amano che erano esposte
dando finalmente la possibilità di vedere
dal vivo cosa intende Amano per
acquario naturale. Erano presenti due
vasche funzionanti: una "bonsai" di
10x10x10 cm stracolma di piante che
liberavano ossigeno nell'acqua, un'altra
(di circa una ottantina di centimetri)
dotata di uno stranissimo effetto speciale:
l'effetto nebbia o per meglio dire l'effetto
umidità sollevantesi dall'acqua. In un
secondo momento abbiamo scoperto che
lo stupendo effetto era ottenuto grazie ad
una capsula ad ultrasuoni che
provvedeva a "polverizzare" l'acqua
trasformandola praticamente in fumo
ovvero in particelle talmente sottili da
consentir loro di sollevarsi dall'acqua con
la stessa consistenza con cui si leva il
fumo da una sigaretta.
Ancora: prototipi di plance
portalampade a sospensione in grado di
simulare l'effetto alba e tramonto non
solo con una variazione della potenza
delle lampade (ai vari vapori metallici, di
mercurio o altro,) ma anche con la
temperatura di colore. In pratica nel
corso della giornata nell'acquario si
imitano anche le tonalitá rossastre
dell'alba e del tramonto con lampade
poste alle due estremità della plancia
stessa, simulando in tal modo anche lo
spostamento del sole da est verso ovest.
Non sono comunque mancate le
classiche cose kitch.
In una parete era appeso un
"acquario quadro" delle dimensioni di
circa 90x90x20 cm che avrebbe voluto
dimostrare la possibilità di realizzare un
acquario (ma possiamo chiamarlo così?)
da appendere alla parete per creare un
effetto speciale, molto speciale. La vasca
sebbene piena di acqua non era
effetivamente funzionante e non
conteneva pesci (meno male !!!).
In un altro stand vicinissimo a
quello della Primaris una serie di vasche
mostravano tutte le cose di pessimo
gusto che si possono introdurre in un
acquario. A partire dal solito palombaro,
passando per lo scheletro del pirata e per
i vari sommergibilini fino a giungere a
Topolino sub, Pippo pescatore, Paperino
..... insomma basta così, credo che ci
siamo capiti.
Per concludere la rassegna delle
cose strane non posso non citare le varie
fontane di sabbia prodotte da una ditta
che esponeva degli splendidi sfondi
tridimensionali e delle strutture simili a
montagne di pietre che erano delle vere
e proprie fontane di sabbia. Sebbene non
naturali, si collocano senza dubbio ad un
livello superiore ai vari addobbi appena
citati (almeno secondo i miei gusti).
Tra gli effetti spettacolari vanno
menzionati quelli prodotti con dei giochi
di luce dall'Aquaristica che faceva
"roteare" il suo logo sui vari pannelli di
stoffa che delimitavano il suo stand; una
mega pompa della Askoll in grado di
produrre una colonna di acqua di almeno
2,5 metri producendo il fragoroso rumore
di una cascata; le stupende colonne di
'plexiglass' (?) piene di acqua e nelle
quali areatori molto potenti (o forse
turbine) producevano miriadi di bollicine
d'aria ed altro ancora.
CONCLUSIONI
Unica pecca della manifestazione è
stata la dispersione che ha reso
abbastanza disagevole una visita
organica dei vari stands. Per le A.A.A.
Bollettino A.A.A. n. 35
Pag . 9
PANTODON BUCHHOLZI
UNA FARFALLA IN ACQUARIO
di Renato Di Loreto
PREMESSA
Alcune volte andando per negozi
(di pesci, ovviamente) si possono
incontrare alcune specie un po’ diverse
da quelle solite.
Sono sempre stato restio, pur
essendo attratto dalle novità, ad
acquistare pesci che esulavano da un
certo ambiente acquatico che avevo
creato nelle mie vasche, oppure ad
andare oltre quelle determinate specie
che allevavo da tempo e con le quali
sono andato sempre “d’accordo” (per
intenderci: resistenza alle malattie,
rusticità, facilità di riproduzione).
Però era un po’ di tempo che
osservavo un certo pesce dalla forma
molto bizzarra e dal comportamento
altrettanto strano.
Dopo una rapida consultazione su
alcuni testi e una successiva occhiata
ad uno dei miei acquari in cui sarebbero
stati ospitati
(per accertarmi
dell’esistenza di posti liberi) decisi di
lasciarmi convincere dalla mia curiosità
e mi recai nel negozio dove li avevo
ammirati l’ultima volta.
Poco più tardi due coppie di
Pantodon buchholzi (detto volgarmente
pesce farfalla) nuotavano timide nel mio
acquario in salotto.
Da allora è passato quasi un anno e mi
sono deciso a scrivere queste poche
righe per parlarvi di una specie
Pag . 10
Bollettino A.A.A. n. 35
veramente alla portata di tutti in quanto
sono dei pesci molto robusti, discreti e
di bocca buona. Inoltre sono soggetti
che se ben tenuti possono raggiungere
dimensioni ragguardevoli (fino a 15 cm)
considerato anche il loro particolare
aspetto.
Tratto da Pesci d'acquario Editore Vallardi
PROVENIENZA
Pantodon buchholzi (PETERS,
I876) è un pesce originario dell’Africa
occidentale dove vive in acque
stagnanti e ricche di vegetazione,
soprattutto galleggiante, sulle quali si
posano diversi insetti che sono il suo
alimento principale.
Esso è quindi due cose: un pesce
tipicamente di superficie (nel senso più
letterale della parola) e un predatore
molto abile e veloce.
MORFOLOGIA
Queste due caratteristiche le
notiamo subito allorquando ci
soffermiamo ad osservarlo da vicino:
testa e dorso appiattiti e ventre
convesso, bocca grande (che si apre
come la stiva di una nave), pinne
pettorali trasformate in ali e, cosa
curiosa, quattro raggi prolungati al
posto delle pinne ventrali.
Sarebbe bello se qualcuno si
prendesse la briga di studiare in modo
approfondito l’utilità, in un pesce, di
siffatte strutture. Purtroppo, essendo
poco allevato (e ancor meno
riprodotto), mancano notizie precise
riguardanti sia la sua biologia che lo
studio del suo comportamento.
La lacuna potrebbe essere colmata se,
al di là del lavoro di qualche super
esperto,
diversi
acquariofili
cominciassero ad allevarlo, anche
perché non è affatto un pesce costoso
pur essendo stato introdotto sul
mercato da non molto tempo (forse è la
“bruttezza” che agli occhi di qualcuno lo
ha un pochino discriminato).
alimentazione si citano gli insetti e le
loro larve, preferibilmente vive.
Nessun timore: gli attuali Pantodon si
cibano di qualsiasi mangime
industriale, le prede vive sono
indubbiamente molto salutari per
questo pesce (specialmente se si vuole
riprodurlo), ma non sono essenziali.
Personalmente li ho sempre cibati
con gli stessi prodotti destinati a tutti gli
altri miei pesci e cioè mangime secco
granulare (molto appetito) e vari
liofilizzati (con una marcata preferenza
per il mini krill).
Invece il dare loro, in maniera
indiscriminata, qualsiasi insetto che
capiti a portata di mano può essere
controproducente e la mia esperienza
in merito potrebbe suggerire qualcosa.
Poco tempo dopo il loro acquisto mi ero
accorto di avere sul terrazzo, che si
affaccia su un giardino, una colonia di
simpatiche formiche e prima di darne
notizia in famiglia (sarebbero state
subito disinfestate) ebbi l’idea di usarne
qualcuna come cibo vivo per i miei
ALLEVAMENTO
Nella letteratura specializzata
l’allevamento del pesce farfalla è
descritto nel seguente modo: ambiente
sufficientemente erborato con acque
tranquille, temperatura sui 25-3O C. (il
valore più alto è per riprodurli),pH
leggermente acido (filtraggio su
torba),durezza dell’acqua molto
contenuta, illuminazione moderata.
ALIMENTAZIONE
Per quanto riguarda la sua
Tratto da abc dell'acquario ed. Kalesa
Bollettino A.A.A. n. 35
Pag . 11
Pantodon.
Dopo alcuni giorni di questo cibo una
delle due femmine mostrò di avere una
sofferenza epatica segnalata da un
visibile rigonfiamento dell’addome con
conseguente estroflessione delle
squame, in seguito seguì il suo
decesso.
Da allora, rimpiazzata la defunta con un
nuovo esemplare delle stesso sesso,
ho smesso di fornire questi cibi
alternativi limitandomi a quelli suddetti,
tuttal più si potrebbe dare loro qualche
mosca oppure impiantare in casa una
piccola coltura di drosofile.
Quasi dimenticavo: qualsiasi
mangime si usi, affinché i Pantodon se
ne cibino, deve galleggiare e non
affondare (inutili quindi i congelati).
Anche se un gruppo di larve di zanzara
facesse una danza del ventre un poco
più sotto del suo muso esso non li
degnerebbe di un solo sguardo.
COMPORTAMENTO
Il comportamento dei pesci
farfalla in acquario è davvero singolare
sia per come trascorrono le giornate,
che per il loro strano modo di
alimentarsi.
In genere un Pantodon è quasi
sempre incollato alla superficie
dell’acqua, qualsiasi cosa possa
succedere più in basso.
Addirittura il suo dorso sporge per
alcuni punti fuori dall’acqua ed è
sempre pronto a percepire qualsiasi
cosa che increspi la superficie intorno a
lui, nuotando verso la fonte della causa
di tale disturbo (sembra dirsi: forse è
caduto qualche insetto).
Pag . 12
Bollettino A.A.A. n. 35
Le uniche volte che li vedo
dirigersi più in profondità, è quando si
impauriscono a causa delle periodiche
operazioni di pulizia della vasca.
In questo frangente la già non brillante
livrea sbiadisce completamente ed essi
nuotano in maniera precipitosa, non
disdegnando di saltare spesso fuori
dall’acqua.
In più, anche dopo qualche ora,
rimangono immobili negli angoli
dell’acquario ad alcuni centimetri sotto
la
superficie
respirando
affannosamente e dando molto
realisticamente l’idea di essere
scampati, secondo loro, ad un pericolo
tremendo.
Questa loro attitudine al salto in
lungo la esercitano anche durante la
somministrazione del cibo quando li si
vede tuffarsi sul medesimo spinti dalla
competizione con gli altri pesci e non è
raro osservarli mentre saltano a piè pari
una
lampada
solo
perché,
nell’accaparrarsi una porzione di
alimento, qualcuno è stato mordicchiato
su una pinna da un altro pesce.
Per questa ragione (e per gli urti anche
notturni verso vetri di copertura o
lampade che non arrecano loro
comunque mai alcun danno evidente) è
bene che vengano ospitati in vasche
chiuse e con pesci pacifici altrimenti se
ne potrebbe ritrovare qualcuno sul
pavimento.
Per il resto, anche se in qualche testo
viene affermato il contrario, possono
convivere con quasi tutti i pesci che
normalmente si allevano e non sono
neanche molto territoriali (almeno in
relazione alla grandezza degli
esemplari in mio possesso cioè circa
8/10 cm) perché da me dividono lo
spazio in superficie con un folto gruppo
di vivaci Trichogaster leeri.
La cosa importante è realizzare in
questa parte dell’acquario una vera e
propria foresta.
RIPRODUZIONE
La riproduzione di questo pesce
non è una cosa facilmente realizzabile
perché, quanto al libro del Richter, i
Pantodon buchholzi avrebbero bisogno
di una alimentazione preparatoria a
base di insetti vivi (grosse mosche,
larve di Culex, drosofile) e di parecchio
spazio a disposizione.
In più, cosa ulteriormente discriminante
la riproduzione di questo pesce,
l’alimentazione degli avannotti risulta
essere particolarmente laboriosa in
quanto gli stessi, stazionando immobili
sotto la superficie dell’acqua si nutrono
solo del cibo che passa davanti al loro
muso. Quindi immagino che si debba
ricorrere a diverse pietre porose le cui
bollicine d’aria mantengano in
sospesione il cibo vivo occorrente per la
loro nutrizione.
concreto a voler tramandare i loro
g e n i e s i l i m i ta n o a v i v e r e e a
mangiare. Solo ultimamente, qualche
sera fa, ho assistito forse a un timido
t e n ta t i v o d i c o r t e g g i a m e n t o d i u n
maschio verso una delle femmine con
la sua tipica imposizione fatta di lievi
speronamenti e girotondi intorno ad
essa.
Il giorno seguente era già tutto finito
ma comunque è una situazione che
terrò d’occhio per potervi riferire, se vi
interesserà, eventuali accadimenti.
Per ora cerco di alimentarli nel
modo migliore. Ad ogni modo A.A.A.
auguro un buon allevamento a
chi desiderasse ospitarlo nelle sue
vasche non dimenticando di allevarlo
in contenitori capienti per gustare
appieno la sua strana e affascinante
presenza.
Bibliografia:
ACQUARIO
Arnoldo Mondadori Editore
RIPRODUZIONE
DEI
PESCI
D’ACQUARIO SENZA PROBLEMI
H. J. Richter (Ed. Primaris)
DIMORFISMO SESSUALE
La distinzione tra i due sessi è
molto evidente nella conformazione
della pinna
anale perché nei
maschi l’orlo inferiore è molto inciso
e i raggi centrali formano una
struttura tubolare.
CONCLUSIONI
Finora i miei esemplari non
hanno mostrato nessun interesse
Bollettino A.A.A. n. 35
Pag . 13
INCHIESTA
I LAGHETTI DA GIARDINO
La
"nuova
frontiera"
dell'acquariofilia sembra rappresetnata
dai laghetti da giardino, a giudicare
almeno da quelle che sono le tendenze
del mercato a livello nazionale:
nell'ultimo Zoomark é aumentato il
numero delle ditte che si occupano dei
laghetti ed é aumentata l'offerta, con un
miglioramento anche tecnico.
Se infatti sino a poco tempo fa si
trovavano essenzialmente teli, scocche
preformate, pompe interne, mangimi e
qualche prodotto chimico, vale a dire
davvero il minimo indispensabile, oggi la
situazione é ben diversa.
Infinite qualitá e modelli di scocche,
mangimi differenziati per stagioni e/o
per tipi di pesci, prodotti chimici per tutte
le esigenze (compreso qualcuno
pobabilmente ... superfluo).
Ma sopratutto -e questa é la novitá
piú
consistente
registrata
nell'appuntamento fieristico milanesefiltri per tutti i gusti: interni, esterni, a
"botte", a cassetta e qual'altro: materiale
sino a ieri reperibile solo all'estero e ora
finalmente in Italia!
Ma il laghetto non é solamente
tecnologia, ma anche passione
naturalistica in senso ampio, perché
consente di avvicinarsi alla natura in
mille modi: attraverso le piante esterne
e sommerse, pesci e vita acquatica in
generale.
Laghetti in .... crescita, insomma.
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Bollettino A.A.A. n. 35
Tratto da
aquarium speciale POND
Ma la nostra associazione?
Non molto tempo fa abbiamo svolto
un'inchiesta tra i soci per scoprirne le
preferenze, chiedendo notizie circa i
pesci e gli acquari. Non abbiamo
pensato peró a ... guardare in giardino.
Invece diversi dei nostri soci hanno giá
abbracciato questa branca del nostro
hobby e magari gradirebbero leggere
notizie e informazioni anche sul
bollettino. Sulle piante nostrane e non
allevabili, sui pesci piú adatti, su
eventuali "esperimenti" con altri animali,
tartarughe in primis.
Niente di piú facile: basta che ci
comunichiate l'esistenza di un laghetto
nel vostro giardino (ma anche quella di
un eventuale vascone in terrazzo) o
l'intenzione di realizzarne uno; potete
scrivere due righe all' indirizzo del
presidente o telefonargli.
Un piccolo impegno, insomma.
A.A.A.
MEDITERRANEO
C H E PA S S I O N E ! ! !
La bella stagione é alle porte (o
meglio dovrebbe esserlo) e quindi si puó
iniziare a pensare alla realizzazione di
un acquario mediterraneo.
LA TECNICA
Benché io ne abbia allestiti anche
di piccolissimi (a partire dai 20 litri) la
dimensione ottimale per iniziare é di
circa 80-100 litri.
Come d'abitudine consiglierei di
utilizzare un filtro interno di generosa
capacitá (dal 15 al 20% della
dimensione della vasca). Ovviamente
ció non toglie che soluzioni diverse non
producano buoni risultati, ma io sono un
tradizionalista e quindi preferisco tale
soluzione.
L'utilizzo di un filtro sottosabbia,
sebbene non indispensabile é
certamente consigliabile.
Se possibile occorre munire
l'impianto anche di uno schiumatoio,
certamente utile per migliorare le
condizioni generali dell'acqua (ricordo
infatti che serve per eliminare i prodotti
albuminosi che si generano in vasca).
Ho sempre cercato di farne uso nelle
mie vasche ed ho notato i benefici
apportati dallo stesso.
Schema di funzionamento di uno schiumatoio
Tratto da Guida illustrata di Pesci d'acquario ed. Vallardi
Schema di funzionamento di un filtro sottosabbia
tratto da Guida illustrata dei Pesci d'acquario Vallardi
Per completare l'attrezzatura
tecnica della vasca non occorre altro
che un buon impianto di illuminazione.
E' indispensabile che sia di buona
qualitá in quanto la presenza di acqua
salata rende piú facili eventuali
dispersioni di energia elettrica in acqua
e quindi rende piú probabili eventuali
scosse in occasione di manutenzioni
Bollettino A.A.A. n. 35
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L'elettrochoch
Ricordo di aver posseduto, diversi anni fa, una
vasca che dal punto di vista illuminazione era
molto "insicura".
Non era raro che avvicinando al coperchio di
vetro un giravite cercafase si accendesse la
spia indicante la presenza di rete.
Non solo, addirittura a volte la lampada
fluorescente che illuminava il tutto, di notte
(quindi ad interruttore spento) rimaneva "semiaccesa" simulando un perfetto effetto luna.
Bene, dopo questa premessa vi racconto un
aneddoto che riguarda una stella marina.
Passeggiando d'inverno sulla riva del mare
scorgo uno di questi splendidi animali
spiaggiato, ma non del tutto essiccato.
Ritenendolo giá defunto, decido di portarlo a
casa per utilizzarlo con scopi ornamentali.
Per caso poi l'ho appoggiato sul coperchio
della vasca e ... dopo alcuni minuti, completato
"l'elettrochoch", ha ripreso a muoversi.
Introdotta subito in vasca, e é vissuta per
alcuni mesi.
della vasca.
PREPARIAMO LA VASCA
Predisposta l'attrezzatura tecnica
possiamo passare all'allestimento vero
e proprio.
Dopo aver disposto il filtro
sottosabbia ed i materiali filtranti
normalmente utilizzati per le vasche
marine (lana di perlon o spugna per il
prefiltro; cannolicchi ceramici, palline di
plastica o spugna per il filtro biologico;
eventuale carbone attivo per funzioni di
adsorbimento, consigliate in fase di
allestimento) possiamo disporre
eventuali arredi.
Quindi si passa alla sabbia per il
fondo. Per quest'ultima si puó ricorrere
a quella "corallina" in vendita nei negozi
del settore oppure, come ho sempre
fatto, prelevandola sulla spiaggia.
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Bollettino A.A.A. n. 35
Ovviamente va scelta quella di
granulometria maggiore e non quella
impalpabile che intaserebbe ben presto
il filtro sottosabbia e creando delle zone
anaerobiche certamente dannose per
l'ecosistema che vogliamo ricreare.
Per trovarla basta farsi una passeggiata
sulla riva del mare: ogni tanto si trovano
dei banchi di sabbia adatta (della
granulometria di 1-2 mm almeno).
IL RIEMPIMENTO
Passiamo infine all'acqua. Anche
qui si puó ricorrere ai sali in vendita nei
negozi del settore oppure al prelievo
diretto in mare (ovviamente in zone non
troppo inquinate e quindi lontano da
fiumi, sbocchi di discariche, eccetera).
La seconda ipotesi puó essere presa in
considerazione solo da chi allestisce
vasche non troppo grandi e da chi
riesce in breve tempo a trasportare
l'acqua in vasca.
Se resta troppo tempo nelle taniche
tutto il "vivo" presente muore e diventa
fonte di inquinamento. Questo é molto
grave specie se la vasca é di nuovo
allestimento ed il filtro biologico non é
ancora "partito" bene.
Una volta messo il funzione
l'acquario non ci resta che aspettare.
Aspettare innanzitutto che maturi il filtro
e poi ... che arrivi il bel tempo e con
questo la possibilitá di andare a
raccogliere in mare qualche organismo.
I piú frettolosi, in questa fase
potranno introdurre alcune alghe e
qualche gruppetto di mitili che
provvederanno a render vivo l'ambiente
con un po' di anticipo.
Per quanto riguarda gli A.A.A.
T A R TA R U G H E
Graptemys konhii
L' "INDISTRUTTIBILE"
d i L u c i a n o D i Ti z i o
Merita di essere raccontata la mia
esperienza con Graptemys Konhii, una
testuggine d'acqua dolce che allevo da
alcuni anni.
Una premessa: la specie é
originaria del bacino del Missisipi e
andrebbe allevata, stando alla
letteratura specializzata, con un minimo
di cautele: acqua e ambiente
circostante riscaldati ed eventualmente
soggiorno all'aperto soltanto nei mesi
piú caldi dell'anno, diciamo da giugno
inoltrato e fino a settembre. Consiglio
che, oltre a dare agli altri, ho
puntualmente seguito anch'io per anni.
Fino a quando, nel settembre del 1994,
ho avuto una amara sorpresa: al
momento di rientrare in casa le mie
testuggini (allora allevavo, oltre alla
Graptemys, anche tre Chrisemys
concinna, una Chrisemys picta e due
Trachemys scripta elegans) scoprii la
scomparsa della Graptemys.
Ricerche disperate, ma niente da
fare. Smantellai allora la vasca
provvisoria realizzata in estate con una
grossa tinozza interrata e il giardino
tornó al suo normale standard
invernale, privo di qualsiasi pozza
d'acqua.
A quel punto sono stati avviati a
casa mia i lavori di ristrutturazione, che
hanno comportato qualche ovvio
problema: le testuggini superstiti sono
state cedute ad altri appassionati e
nell'estate del 1995 il solito minilaghetto estivo pro-tartarughe non é
stato realizzato. Lo spazio esterno
infatti era ingombro di calcinacci,
sabbia, cemento, mattonelle e
quant'altro.
Nell'aprile del 1996, quasi due
anni dopo la scomparsa, Graptemys é
improvvisamente ricomparsa.
Un po' dimagrita, ma per il resto in
buona forma.
Benché avesse trascorso due
inverni all'aperto, presumibilmente
interrata, e benché nell'estate del 1995
sia stata costretta ad arrangiarsi senza
acqua e con chi sa quali prede per la
sua alimentazione.
Non basta: sistemata una
vaschetta di fortuna, la testuggine a fino
agosto é "evasa" di nuovo ed é A.A.A.
ricomparsa in novembre, col
freddo, viva e vegeta ed in ottima
salute.
Bollettino A.A.A. n. 35
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DISCUS Notiziario
E' con vero piacere che
annunciamo ai nostri soci la nascita di
una nuova rivista di acquariofilia.
E' la specializzatissima Discus
Notiziario, un nome che non lascia
dubbi sugli argomenti trattati.
E' in pratica l'edizione italiana
della rivista tedesca "Discus Brief".
La rivista apparsa per la prima volta in
occasione dello Zoomark avrá una
cadenza trimestrale e sará distribuita
con i soliti canali di distribuzione.
Una rapida sfogliata ai contenuti ci
porta a concludere che si tratta di una
rivista chiaramente non divulgativa, ma
rivolta agli allevatori (professionisti e
non) di Discus, anzi oserei dire ai
"fanatici di Discus".
In effetti ultimamente é scoppiata
un po' dovunque la Discusmania. Libri
specializzati,
videocassette
e,
ovviamente, una grossa distribuzione di
esemplari di sempre nuove specie
presso i negozianti.
E' in questo filone che si inserisce
la nuova pubblicazione cui auguriamo
un futuro pieno di successi.
Nell'incorniciato troverete la solita
rassegna stampa che, come avviene giá
per le altre testate del nostro settore,
apparirá su queste pagine.
A.A.A.
BREVISSIME SUI NITRATI
normale in un acquario popolato dove si
nutrono i pesci. Ma un tasso di 30 mg/l
puó essere considerato come
ragionevole per ciclidi del Malawi. I
pesci producono degli scarti nei quali
l’azoto é trasformato in nitrati dall’azione
dei batteri buoni che si trovano nel filtro,
sul decoro e su tutti i substrati. In un
acquario quindi i nitrati sono prodotti in
continuazione. Per mantenere il loro
tasso ad un valore
accettabile é necessario fare dei freuenti
cambi d’acqua. Quel che fate dunque va
Nel mio acquario di tipo Malawi, le
caratteristiche dell’acqua sono le
seguenti: pH 8, nitriti < 0,1mg, mitrati 30
mg/l, T,H, tra 20 e 27 gradi francesi,
T.A.C. tra 12 e 18 gradi francesi.
Effettuo cambiamenti di acqua due volte
la settimana di un quarto di volume con
acqua avente un tasso di nitrati di 2
mg/l. Come '[ possibile che il tasso sia
tanto elevato? Adeline Bregnard.
L’aumento del tasso di nitrati é
Pag . 18
Bollettino A.A.A. n. 35
dalla rivista:
Discus notiziario 1/97
-------------------------------------Basi di genetica, ovvero: il sogno di
selezionare un nuovo Discus (I parte)
-La misurazione del pH in acque a
basso contenuto ionico
-Casi di Protozoi Ciliati nei Discus di
Penang
-Epiteliocisti nei Discus: la nuova "peste
del Discus"?
-Esperienze con Discus acquistati a
Penang
-Un acquario con piante per i Discus
RASSEGNA STAMPA
dalla rivista americana:
Tropical Fish hobbyist: dic/96
---------------------------------Alla scoperta delle Botia
-marino:A scuola di successi
-marino:Il genere cephalopholis
-marino:Blennidi bicolori
-Dei perfetti echinodermati marini
-Theraps (Cichlasoma) nicaraguensis
-Il pesciolino spinoso:Cobitis taenia
-Bellezze tracurate: Procatopus
-Esplorando il mondo dei pesci elettrici
-Allevare Hyphessobrycon copelandi
-Protomelas fenestratus
-Labirintici africani: Ctenopoma
-Tropical fish farm a Singapore (I parte)
-Un pesce da sogno:Aphyosemion k.
dalla rivista:
aquarium mar/97
-------------------------------------Qual é l'acqua giusta per un guppy?
-Pesci vivipari: i Goodeidi (I parte)
-Annuali o non annuali?
-L'arte di sopravvivere (II parte)
-Specchio, specchio....
-nostrano: Il vairone
-Vogt: biologo a tutto campo
-Gli animali "pericolosi"
-marino:Quante uova fai?
dalla rivista :
HobbyZoo apr/97
------------------------------------Anteprima Zoomark 97
-Una ventosa per amica
-Lotta all'acaro rosso
dalla rivista francese:
Aquarium magazine mar/97
------------------------------------Inpaichthys kerri
-Sua maestá l'angelo dei pesci gatto:
Synodontis angelicus
-La coppia ideale"Chromidotilapia finleyi"
-marino:Nemapterois biocellata
-Betta: Il pesce dei concorsi
-laghetto: La messa in opera
-lagetto: Pesci di tutti i paesi...
-marino: Diffidate dei fosfati
-L'acquario a scuola
dalla rivista francese:
Aquarium magazine apr/97
------------------------------------L'abito non fa il pesce:Copeina guttata
-Capolavori anonimi:Parosphromenus
-Un rubino tra i pesci:Hemichromis lifalili
-marino:signigobius biocellatus
-Lumache d'acqua dolce:impigati modello
-Un soggetto spinoso:lo Spinarello
-laghetto:Conservare l'acqua limpida
-I melanochromis: tra sabbia e rocce
-marino: La sabbia che cambia la vita
-marino: i Gobiodon
dalla rivista :
HobbyZoo mar/97
------------------------------------Zoomark: non solo prodotti
-Un acquario per socializzare
-I fiori del mare
-King Cobra: Tanta voglia d'acquario
-Expozoo '97
-Echinodorus osiris
Bollettino A.A.A. n. 35
Pag . 19
dalla rivista:
aquarium oggi 1/97
-------------------------------------L'acquario naturale
-I pesci piú amati: il Guppy
-Un gioiello in soggiorno:Megalamphodus
-Crossocheilus siamensis e simili
-Hemiodontichthys acipenserinus
-L'acquario mediterraneo ottimale (VI)
-Vita nella penombra:Laha Bay
-L'acquario marino ottimale: I) la vasca
-Piante a fusto dalle foglie rosse
-Spettacolo di fiori sul laghetto
-La tensione redox in acquariofilia
-Preparati di batteri in acquariofilia
-Paludario oggi: (VII parte)
-Ras Mohammed:l'ideale per un immersione
dalla rivista:
aquarium apr/97
-------------------------------------Zoomark: elenco espositori
-Le uova sotto terra:Cynolebias flammeus
-Pesci vivipari: i Goodeidi (II parte)
-Il mondo dell'acquario naturale
-Dal Sud america:Megalamphosus m.
-nostrano:Lo scazzone
-Ressa nel Mar dei Caraibi
-Costruiamo un'incubatrice
dalla rivista:
aquarium speciale POND (apr/97)
-------------------------------------Il laghetto in giardino
-Le koi, regine del laghetto
-Il pesce rosso
-Un laghetto "nostrano"
-In vacanza nel laghetto
-Le piante per il laghetto
-Le libellule, "intrusi" meravigliosi
-Guida agli acquisti
-Il laghetto di ... carta
Pag . 20
Bollettino A.A.A. n. 35
dalla rivista inglese:
Aquarist & Pondkeeper mar/97
---------------------------------Stravagante pesce rosso per laghetti?
-Filtro sottosabbia
-Vita nel torrente congelato
-Allevando koi robusti
-Il futuro del Shubunkin
-Introduzione all'acquario geografico
-Tetra Serpae
-A caccia del pesce sparviero!
-Haplochromis sp. "Argens"
-L'importanza della genetica nell'allevamento dei Discus
dalla rivista :
HobbyZoo feb/97
------------------------------------Ripensando alla giornata dell'acquariofilia
-Barbus? Sí, grazie
-Invito a Zoomark
-Allegri compagni per i coralli
-Carbone attivo: cosa consigliare?
-La cabomba
dalla rivista americana:
Tropical Fish Hobbyst dic/96
--------------------------------- Paracyprichromis nigripinnis albini
-Allevare Julidochromis ornatus albini
-Apistogramma macmasteri
-marino: Dascillus
-Bellissimi dalla barriera
-marino:Pesci pescatori
-Il magico mondo dei microbi
-Pesci arcobaleno
-Allevamento di microvermi
-Consigli per il neo acquariofilo
-Passione per pirana
-Propagazione di piante in acquario
-Pesci in miniatura