informa - Associazione Piscicoltori Italiani
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Acquacoltura informa ANNO XXV - NUMERO 5 maggio 2010 organo u f f iciale d ell ’ a s s ociazione pi s cicoltori italiani PUBBLICAZIONE MENSILE DI PROBLEMI TECNICI ECONOMICI SINDACALI DEGLI ALLEVATORI ITTICI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Sede:Via del Perlar, 37/a - 37135 VERONA Tel. 045/580978 - Aut. Trib. di VR n. 961 del 22.11.1990 - Stampa Cierre Grafica s.c.a r.l. - Caselle di Sommacampagna (VR) - Direttore Responsabile: Antonio Trincanato 2010 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana L’ACQUACOLTURA BIOLOGICA TRA OPPORTUNITÀ E REGOLAMENTAZIONE Per informare gli operatori economici delle opportunità relative alla nuova regolamentazione europea nel settore dell’acquacoltura biologica, si è svolto venerdì 7 maggio, presso la Camera di Commercio di Bari, il convegno “L’acquacoltura biologica tra opportunità e regolamentazione”, organizzato dall’Associazione Piscicoltori Italiani - API, l’Unioncamere Puglia, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali - MIPAAF e la COISPA Tecnologia & Ricerca, con il supporto di una manifestazione internazionale come BIOLFISH. Il convegno si inserisce fra le iniziative di divulgazione che l’API ha programmato nell’ambito del progetto “Azione concertata per l’identificazione di contributi scientifici per lo sviluppo dell’acquacoltura biologica in Italia”, finanziato dal MIPAAF. Le prossime iniziative si svolgeranno in Sicilia ed, al termine del progetto, a Roma. Il convegno è stato aperto dai saluti del Direttore Unioncamere Puglia Roberto Majorano e dal Direttore API Antonio Trincanato. Sono seguiti gli interventi programmati di Elena Orban dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione - INRAN, di Aurelio Ciancio dell’Istituto per la protezione delle piante del CNR e di Giuseppe Paesano della Direzione Generale Sviluppo Agroalimentare, Qualità e Tutela del Consumatore - MIPAAF. Si è svolta poi la Tavola ro- www.api-online.it tonda con gli operatori del settore, moderata da Stefano Cataudella dell’Università di Roma Tor Vergata, alla quale hanno partecipato: Stefano Daniele della Società Panittica, Maurizio Grispan dell’Azienda agricola Eredi Rossi, Marco Scolari di Naturalleva, Gaetano Paparella di Federbio e Andrea Maestrelli dell’Associazione Consumatori Utenti - ACU. Oltre 130 partecipanti ed un dibattito di grande interesse testimoniano il successo dell’iniziativa e, soprattutto, è stato sottolineato dal Direttore dell’API, l’interesse da parte degli imprenditori a conoscere ed analizzare tutte le opportunità offerte da una normativa che promuove la qualità del prodotto, in analogia con quanto l’Associazione è impegnata da tempo a sostenere e promuovere. Controlli rigorosi e contesti ambientali e produttivi rigorosamente selezionati dovranno caratterizzare l’acquacoltura biologica italiana. Per non svilire il significato di una scelta produttiva impegnativa e limitare, quindi, l’accesso solo a chi possiede tutte le condizioni ottimali, evitando quindi di trovarci sul mercato nazionale con prodotti di dubbia provenienza marchiati “bio”, ha concluso Trincanato. Il Direttore di Unioncamere, Roberto Majorano, ha sottolineato che il Convegno vuole rispondere tempestivamente alle richieste informative de- www.api-online.it (Segue a pag. 3) www.api-online.it informa 2 ASSEMBLEA GENERALE API 2010 L’Assemblea Generale 2010 è convocata per venerdì 11 giugno alle ore 06.00 in prima convocazione e alle ore 11.00 di venerdì 11 giugno in seconda convocazione, presso la Sede Api, Via Del Perlar 37/A, angolo Via Roveggia, Verona (Uscita Autostrada “Serenissima” - Verona Sud) per discutere e deliberare sul seguente o.d.g.: 1. Relazione del Presidente; 2. Lettura e deliberazione bilancio consuntivo 2009; 3. Lettura e deliberazione bilancio preventivo 2010 e determinazione contributi associativi; 4. Varie ed eventuali. Si ricorda che, secondo il vigente statuto possono partecipare ai lavori assembleari i soci in regola con il pagamento delle quote sociali. notes Il nostro numero di telefono: 045 580978 il nostro numero di fax: 045 582741 la nostra e-mail: [email protected] Notifica dell’ arrivo di partite di prodotti di origine animale o di animali vivi da Paesi UE Alla luce delle note informative pervenute all’API da parte degli Uffici Periferici del Ministero della Salute (UVAC VERONA), per doverosa informazione si ritiene opportuno ricordare che ai sensi del D.lgs. 28/93 e successive modifiche ed integrazioni: • tutti gli operatori primi destinatari di prodotti di origine animale provenienti da un Paese UE, devono effettuare la notifica all’ U.V.A.C. (Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari) competente territorialmente almeno 24 ore prima dell’arrivo della partita da introdurre; nel caso di un arrivo dopo il giorno d’arrivo sia seguente la domenica o una festività la notifica va effettuata 48 ore prima. • Nel caso l’introduzione riguardi animali vivi, la notifica può essere effettuata nelle 24 ore precedenti l’arrivo, esclusi i festivi, purchè tale modalità permetta agli UVAC di predisporre in tempo gli eventuali controlli del caso. • La mancata osservanza di quanto sopra esposto può venire sanzionata dai Servizi Veterinari. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è opportuno far riferimento agli U.V.A.C. competenti di cui di seguito forniamo l’elenco. REGIONE INDIRIZZO CONTATTI ABRUZZO e MOLISE Corso Vittorio Emanuele II, 10 65121 Pescara (PE) Telefono: 085/27014; Fax: 085/27829 E-mail: [email protected] CALABRIA Piazzale Nord Svincolo Autostradale per il porto 89100 Reggio Calabria (RC) Telefono: 0965/46674; Fax: 0965/42664 E-mail: [email protected] CAMPANIA BASILICATA Calata V.Veneto, zona 161 Edificio ex USO “Interno Porto” 80133 Napoli (NA) Telefono: 081/260873 - 5800236; Fax: 081/5548008 E-mail: [email protected] EMILIA ROMAGNA Viale Tanara 31/A 43100 Parma (PR) Telefono: 0521/273589; Fax: 0521/701221 E-mail: [email protected] FRIULI VENEZIA GIULIA Via Trieste c/o Autoporto S. Andrea 34170 Gorizia (GO) Telefono: 0481/21123; Fax: 0481/521286 E-mail: [email protected] LAZIO Aeroporto “Leonardo da Vinci” 00050 Roma Fiumicino Telefono: 06 65011426; Fax: 06 6529012 E-mail: [email protected] LIGURIA Ponte Caracciolo MONTITAL 16126 Genova (GE) Telefono: 010/2462116; Fax: 010/2758716 E-mail: [email protected] LOMBARDIA V.le Monza 1 20125 Milano (MI) Telefono: 02/2828330; Fax: 02/2822922 E-mail: [email protected] MARCHE UMBRIA C.so Garibaldi, 7 60121 Ancona (AN) Telefono: 071/55341; Fax: 071/52724 E-mail: [email protected] PIEMONTE Piazza Lagrange 1 10123 Torino (TO) Telefono: 011/5617419; Fax: 011/5613638 E-mail: [email protected] PUGLIA C.so De Tullio - Interno porto 70124 Bari (BA) Telefono: 080/5213208; Fax: 080/5213894 E-mail: E-mail: [email protected] SARDEGNA Via Taramelli, 3 07100 Sassari (SS) Telefono: 079/290302; Fax: 079/295016 E-mail: [email protected] SICILIA Via Cavour 106 90133 Palermo (PA) Telefono: 091/329307 - 585423; Fax: 091/329585 E-mail: [email protected] TOSCANA Via Indipendenza 20 57100 Livorno (LI) Telefono: 0586/887073; Fax: 0586/898626 E-mail: [email protected] TRENTINO ALTO ADIGE Via S.Margherita, 19 39049 - Vipiteno (BZ) Telefono: 0472/760668; Fax: 0472/766679 E-mail: [email protected] VALLE D’AOSTA Loc. Autoporto 11020 Pollein (AO) Telefono: 0165/31887; Fax: 0165/236453 E-mail: [email protected] VENETO Via Sommacampagna, 61/A 37100 Verona (VR) Telefono: 045/8082617; Fax: 045/8082317 E-mail: [email protected] informa (Segue da pag. 1) L’ACQUACOLTURA BIOLOGICA TRA OPPORTUNITÀ E REGOLAMENTAZIONE gli imprenditori del comparto, che in Puglia vanta aziende leader. Elena Orban, dell’INRAN, ha sottolineato i progressi realizzati dal progetto “Azione concertata per l’identificazione di contributi scientifici per lo sviluppo dell’acquacoltura biologica in Italia” per aiutare gli allevatori nel passaggio da un sistema convenzionale a uno biologico. Con l’approvazione del Regolamento CE 710 del 5 agosto 2009 è ufficialmente partito, anche in Italia, il settore dell’acquacoltura biologica, con l’obiettivo di garantire ad un consumatore sempre più attento alle scelte di qualità, tutela dell’ambiente e benessere animale, un prodotto certificato che risponda alle sue esigenze. Per gli allevatori si tratta però di una sfida tutta nuova, che necessita di solide basi scientifiche. E proprio per fornire indicazioni in tal senso, facilitando il passaggio da un sistema convenzionale a uno biologico, è stata promossa l’Azione concertata alla quale partecipano 6 istituti universitari di Udine, Perugia, Roma Tor Vergata, Insubria, Palermo, Firenze, la COISPA Tecnologia & Ricerca, l’Ispa-Cnr di Torino, l’Ispra, l’Unimar e l’Associazione Pi- scicoltori Italiani. “Sono tanti gli interrogativi aperti sull’acquacoltura biologica, cui stiamo cercando di dare una risposta con un apposito gruppo di lavoro competente e multidisciplinare, ha detto Elena Orban, coordinatore del progetto, si va dalla formulazione di mangimi naturali, privi cioè di ingredienti di sintesi, all’individuazione di sostanze naturali che possano sostituire i farmaci tradizionali; al numero massimo di pesci consentiti per metro cubo d’acqua, per una maggior tutela del benessere animale e dell’ambiente. Tutto ciò per dare ai consumatori ulteriori garanzie nei confronti del prodotto da acquacoltura che, a volte erroneamete, viene ancora guardato con qualche diffidenza”. L’intervento di Giuseppe Paesano ha fornito una serie di importanti elementi conoscitivi sul Decreto Ministeriale che l’Amministrazione Italiana si appresta a varare per garantire una uniforme applicazione, su tutto il territorio nazionale, del Regolamento CE 710/09. Sono state precisate, fra i numerosi aspetti illustrati, le distanze necessarie ad evitare contaminazioni con prodotti non ammessi, le modalità con cui dovranno essere registrate le informazioni sulla gestione quotidiana degli allevamenti, i periodi di conversione e le deroghe consentite, per un periodo limitato, allo scopo di consentire agli alle- DENUNCIA DEI REDDITI 2010 UNICO 2010 PERSONE FISICHE ENTRO MERCOLEDÌ 16 GIUGNO Scadenza termine per il versamento di: - saldo 2009 e primo acconto 2010 all’Irpef; - addizionale regionale/comunale all’Irpef; - saldo 2009 e primo acconto 2010 dell’Irap; - acconto del 20% dell’imposta dovuta per i redditi soggetti a tassazione separata; - saldo 2009 e primo acconto 2010 del contributo INPS gestione separata. Il modello UNICO per le persone fisiche in forma cartacea deve essere presentato entro il 30 giugno presso gli uffici postali. UNICO 2010 SOCIETÀ DI PERSONE ENTRO MERCOLEDÌ 16 GIUGNO Scadenza termine per il versamento di: - saldo 2009 e primo acconto 2010 dell’Irap. Il termine per effettuare il versamento da parte delle persone fisiche e società di persone dell’imposta sui redditi e Irap a titolo di saldo per il 2009 e di primo acconto 2010, maggiorato dello 0,40%, scade il 16 LUGLIO 2010. 3 vatori di adeguarsi alla normativa. La tavola rotonda, moderata da Stefano Cataudella, ha messo in evidenza che l’acquacoltura può essere considerata come una delle attività di produzione alimentare a più alto tasso di crescita a livello mondiale. Secondo le ultime statistiche pubblicate dalla FAO la produzione dell’acquacoltura, stimata intorno a 65 milioni di tonnellate, non ha mai smesso di crescere sin dai primi anni ‘50, ed è ragionevole ipotizzare che raggiungerà i livelli di produzione della pesca nel prossimo decennio. In Italia, il “sistema acquacoltura” conta circa 800 allevamenti e 15mila addetti, compreso l’indotto; il consumo pro capite di prodotti della pesca e acquacoltura è pari a 25,5 kg/ anno. La produzione di trote, salmerini, spigole e orate biologiche ha margini di crescita interessanti in Italia, mentre nel resto d’Europa un mercato più dinamico ha cominciato molto prima a richiedere prodotti biologici d’allevamento. Le diverse testimonianze dei partecipanti alla tavola rotonda e gli interventi del pubblico presente hanno arricchito la discussione e messo in luce sia le diverse aspettative manifestate dal mondo della produzione e da parte consumatori, sia il contributo della ricerca scientifica a supporto dello sviluppo del settore. informa 4 zoonosi da trematodi presenti nel pangasio allevato in Vietnam: sintomi nell’uomo e profilassi In seguito alla trattazione delle problematiche di farming management che comportano la presenza di trematodi zoonotici nelle carni del pangasio allevato in Vietnam, è necessario, al fine di una analisi esauriente, soffermarci sulle modalità di dispersione e sulle caratteristiche dell’infestione da trematode negli ospiti intermedi e definitivi (tra i quali l’uomo) di questi parassiti. Risulta oltremodo opportuno accennare alle metodiche di profilassi da adottare in allevamento e in fase di consumo del prodotto. I trematodi adulti che infettano il tratto digerente del pesce, risultano spesso inoffensivi anche se presenti in grande numero: le infezioni extra-intestinali risultano invece potenzialmente patogene. Per quanto riguarda i trematodi che si insediano nei vasi sanguigni, sia gli adulti che le uova possono ostruire (Segue a pag. 6) IL MINISTRO GALAN A CONFAGRICOLTURA PER IL SUO DEBUTTO PUBBLICO “Voglio mettere le imprese della filiera alimentare in grado di competere al meglio sul mercato globale” “È la mia prima uscita ufficiale come ministro delle Politiche Agricole e sono lieto che avvenga qui, c’è il clima giusto, lo spirito di collaborazione giusto”, così Giancarlo Galan, da poche settimane titolare del dicastero di Via XX Settembre ha iniziato il suo intervento al Comitato Direttivo di Confagricoltura. Il Presidente Federico Vecchioni aveva aperto la riunione illustrando al ministro le linee economiche e strategiche della Confederazione, per poi sottolineare le emergenze del settore, dal contenimento dei costi d’impresa al rischio di veder sfumare circa un miliardo di fondi non spesi dalle Regioni, su cui intervenire con maggiore urgenza. Federico Vecchioni, nell’intervento introduttivo, ha anche ricordato come “Confagricoltura è un’Organizzazione storicamente laica e liberale, rimarcando la funzione di rappresentanza che agisce propositivamente, rispettando i ruoli, nei confronti della politica”. “L’obiettivo – ha detto Vecchioni – è la redditività delle imprese agricole e della filiera, che porta benefici e ricchezza non solo agli imprenditori ma anche ai lavoratori ed al sistema Paese”. Dopo il presidente era stata la volta di tre membri della giunta Confederale – Franco Bettoni, Guglielmo Garagnani, Paolo Leccisi – in rappresentanza degli associati di Nord, Centro e Sud del Paese. Poi gli interventi di Luigi Scordamaglia, vicepresidente di Federalimentare, Paolo Barberini, presidente di Federdistribuzione e Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative. Infine Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil, a nome della triplice sindacale ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura nel Paese, anche in termini di occupazione. “Ho ascoltato con grande attenzione – ha detto il ministro Galan – e questo mi servirà molto, perché il mio motto è sempre stato: ‘Prima imparo e dopo decido’. Certo che da quello che ho appreso sinora ci sono cose che fanno sanguinare il cuore, come il miliardo circa di fondi europei dei piani di sviluppo rurale che rischiamo di perdere per lentezze procedurali, burocratiche e progettuali”. “Conosco – ha proseguito il ministro delle Politiche Agricole – la cifra di 80 miliardi relativa a ciò che l’Italia perde nel mondo in fatto di export alimentare a causa del cosiddetto ‘italian sounding’, ovvero prodotti con nomi italiani, ma fatti un po’ovunque che occupano gli spazi di quelli originali sui mercati internazionali”. “Quel che è certo – ha assicurato il ministro – è che non cercherò di insegnarvi a fare il vostro mestiere, ma cercherò di mettere voi, imprenditori agricoli italiani, nella condizione di competere al meglio sul mercato globale”. Poi una considerazione ironica: “Quando qualcuno sostiene la logica dei prodotti a ‘chilometri zero’ pensa a che fine farebbe il mare di vino che esportiamo se tutti nel mondo adottassero questa linea?”. “Sugli Ogm ho già espresso il mio pensiero, che è ‘laico’, scevro da posizioni preconcette, come è mia regola – ha ribadito Giancarlo Galan – a parlare devono essere la scienza e la ricerca. Le ascolterò, per non far correre il rischio al grande Paese che è l’Italia di restare indietro rispetto ai più veloci del mondo E, vi prometto, non sarò un ministro del Nord, del Centro o del Sud, ma il rappresentante degli interessi di tutta l’agricoltura nazionale”. “E a questo proposito – ha proseguito il ministro, spesso interrotto da scrosci di applausi – visto che sono iniziate le manifestazioni per celebrare i 150 anni di unità nazionale, vi voglio dire il mio pensiero del mattino, quando, al ministero, passo nella saletta in cui è custodita, trasferita da Torino, la scrivania che fu di Camillo Benso di Cavour quand’era ministro dell’agricoltura del regno. Quella scrivania mi suggerisce un rigoroso senso di responsabilità e penso: ce la farò? La risposta è: sarà difficile, ma se ce la farò è perché lavoreremo tutti assieme. Vi giuro che non sarò uomo di parte, voglio con tutti un rapporto di grande chiarezza. Voglio essere non il padrone, ma l’arbitro dell’agricoltura italiana”. informa 6 (Segue da pag. 4) zoonosi da trematodi presenti nel pangasio allevato in Vietnam: sintomi nell’uomo e profilassi i capillari causando trombosi e conseguenti necrosi (Hoffman et al., 1985), mentre il passaggio del miracidio (la larva incistata) attraverso la parete cellulare monostratificata delle branchie può causare perdite di sangue e quindi anemia (Evans, 1974; Davis et al., 1961). L’anemia può essere diagnosticata grazie al colore marrone delle branchie e al livello di emoglobina (Evans, 1974a). Un’infezione intensa può compromettere l’abilità del pesce parassitato di superare condizioni di stress fisiologico, come nel caso di carpe d’allevamento caratterizzate da uno stadio avanzato di infezione, che soffocano durante un trasporto in condizioni standard e quindi ottimali in quanto a parametri chimico fisici (Lucky, 1964; Smith 1972). Nelle infezioni croniche i trematodi si disperdono insedian- ma si tratta di intensità di parassiti raggiungibili solo in laboratorio e non in natura. Le cisti grandi (0.5-0.8 mm in diam.) e numerose (più di 50) di B. levantinus, si stabiliscono nel muscolo dei ciclidi causando deformità grave negli stadi giovanili (Paperna & Lengi, 1963; Yekutiel, 1985) e mortalità elevate negli stadi larvali (Centrocestus spp., Bolbophorus levantinus - Yekutiel, 1985; Farstey, 1986; Paperna, 1991). È dimostrato che le larve di Sarotherodon galilaeus intensamente parassitate da Centrocestus (116±48 per pesce), soccombono mentre quelle infettate meno intensamente (15±15 per pesce) sopravvivono (Farstey, 1986). Un’infiammazione accentuata ed emorragie focali caratterizzano i primi stadi dell’infezione (penetrazione di H. pumilio - Sommerville, 1982a). L’infiammazione risulta particolarmente intensa in prossimità di metacercarie migranti non ancora incistate: in seguito la capsula fibrosa prodotta dall’ospite si aggiunge a quella secreta dalla cisti. I danni provocati da metacercarie con predilezione per determinati organi, (o addirittura sito-specificità) possono causare inabilitazione degli stessi, come nel caso di metacercarie che si incistano nella cornea o nell’umor vitreo causando cataratte o collasso completo dell’occhio con conseguente cecità uni- o bilaterale (Thurston, 1965; Lombard, 1968; Douellou, 1992). Caratteristiche della distribuzione e della dispersione dei trematodi dosi nel cuore, nel fegato, nei reni e nella parte caudale incistandosi in capsule nodulari.Gli effetti dell’infezione spesso non sono apprezzabili: la presenza di metacercarie nel cervello, nella spina dorsale e nei nervi cranici non implica un impatto debilitante sul pesce, anche in fasi avanzate di infezione: in seguito comunque una repentina palesazione dell’infezione può rivelarsi letale. Le cercarie (larve ciliate e natanti) penetrano attraverso la pelle e le branchie (Hoglund, 1991) e l’esposizione ad un numero consistente delle stesse può uccidere le post-larve in poche ore (Haplorchis pumilio nei ciclidi, Sommerville, 1982a), La Gli uccelli piscivori sono gli ospiti definitivi delle metacercarie presenti nei pesci: di conseguenza i fenomeni migratori dall’Eurasia all’Africa e viceversa, costituiscono un fattore determinante di dispersione dei parassiti. In concomitanza con questo fenomeno, la grande adattabilità dei trematodi, ossia la loro scarsa elettività nella scelta di un’ospite intermedio (gasteropode) permettono agli stessi di espandere il loro areale e focolaio di infezione alquanto facilmente. Per esempio i corpi d’acqua del Giordano e quelli del Bacino idrico del Nilo condividono le stesse specie di gasteropodi (Bulinus truncatus) o gli stessi gruppi tassonomici, (Lymnaea e Melanoides tuberculata), gli stessi pesci (ciclidi, Clarias e Barbus), che vengono quindi infettati dalle stesse specie di metacercaria (“black spot” Neascus, Clinostomum tilapiae, C. complanatum, Eculinostomum heterostomum, Centrocestus spp. Phagicola spp. e Haplorchis spp.). Ognuna di queste specie ha dimostrato di avere aironi, pellicani, cormorani come ospiti definitivi. Nei casi nei quali la determinazione delle specie di trematode risulta possibile, si riscontra una distribuzione con estensione longitudinale dall’Africa orientale a quella occidentale (Ukoli, 1966a, b). Un differente pattern di distribuzione caratterizza invece alcuni Heterophydae che parassitano i gasteropodi delle lagune salate (Pirenella conica): questi trematodi appaiono nei pesci degli estuari e lagune del Mediterraneo,del Mar Rosso, e le coste dell’Oceano Indiano (Balozet & Callot, 1938;), ma sono totalmente assenti nelle altre regioni costiere attigue. La maggior parte dei dati e dei campionamenti testimonia il fatto che le parassitosi siano tipiche di ambienti di acqua bassa, particolarmente adatti alla vita delle lumache: nei laghi infatti Melanoides tuberculata e Pirenella conica si localizzano con maggiore densità lungo la linea di costa. In laghi di qualsivoglia dimensione, se profondi, le infezioni di Centrocestus, Bolbophorus levanticus Haplorchis spp., sono comuni solo negli stadi giovanili e nelle specie prettamente frequentanti la zona litorale. Per quanto riguarda gli stadi adulti di molti pesci, o i pesci tipicamente pelagici l’ infezione ha incisività molto bassa e la dispersione risulta molto consistente. La produzione giornaliera delle cercarie della famiglia Heterophydae è di circa 300-500 uova e può durare anche più di un anno. Studi nel Lago Kinneret (Farstey, 1986) hanno dimostrato che l’infezione di cercarie di Haplorchis è caratterizzata da una percentuale relativamente esigua (0.6-9 %) di soggetti di M. tuberculata infetti, con distribuzione fortemente dispersa e un numero di parassiti pro capite elevato. Si tratta di caratteristiche biologiche determinate da una coevoluzione di parassita e parassitato per la quale risultano infetti i soggetti geneticamente meno favoriti in termini evolutivi: la forte dispersione non limita le possibilità riproduttive dei parassiti in quanto essi sono presenti in gran numero in ognuno dei pochi esemplari parassitati (alto tasso d’ incontro). Se la dispersione fosse minore, con percentuali di parassitati molto alte, aumenterebbe la mortalità degli stessi fino all’estinzione potenziale di entrambe le specie, in quanto i parassiti sono spesso completamente dipendenti dalla vita dell’organismo che li ospita. Prevenzione e profilassi Il metodo di prevenzione dell’infezione di digenei nei pesci allevati è rappresentato dall’eliminazione dei gasteropodi che costituiscono vettore della parassitosi. Tra le metodiche delle quali ci si può avvalere si considera funzionale l’utilizzo di molluschicidi chimici, manipolazione ambientale e utilizzo di pesci che si alimentano preferenzialmente di molluschi. Esiste un’esaustiva letteratura riguardo alla disinfestazione dei gasteropodi, ma di tutte le sostanze impiegate solo il solfato di rame è utilizzabile nei ponds a ricircolo. L’utilizzo di niclosammide (=Bayluscide, Beyer 73) e N- tritylmorpholin (=Frescon, WL 8008, ) è impossibilitato dalla tossicità dei composti riproduzione , anche parziale , dei contenuti del presente periodico è subordinata alla citazione esplicita della testata A cquacoltura A pi I nforma e degli autori . informa (Cowper, 1971). Il solfato di rame (5-idrato) risulta tollerato dalla maggior parte delle specie di pesci. Si tratta di un composto poco costoso e spesso usato come disinfestante di alghe (Sarig, 1971): può essere somministrato in sicurezza in dose di 3.5 ppm in acque salmastre e 2 ppm in acque dolci a pH neutro. In acque dolci morbide (pH 6.8, ioni calcio >12 ppm) la stessa concentrazione o anche concentrazioni inferiori risultano tossiche ai pesci. Il composto va somministrato in dosi moderate (1 ppm), o in formula poco solubile (ossido di rame o carbonato di rame) al fine di produrre effetti a lungo termine: in tali condizioni la sicurezza del pesce è tutelata (Hoffman, 1970) e si riscontra una diminuzione della presenza di gasteropodi significativa, per quanto l’ eliminazione definitiva degli stessi necessiti provvedimenti incompatibili alla tutela della salute dello stock allevato(Stables and Chappell, 1986). La manutenzione degli argini degli stagni per mezzo di azione manuale di sfalcio o di erbicidi può costituire un’azione complementare e funzionale all’utilizzo del solfato di rame e contribuire al contenimento della popolazione di lumache (Paperna, 1980). Di tutti i pesci che predano direttamente i gasteropodi solo la carpa nera (Myelopharyngodon piceus) è stata impiegata con risultati alterni (Leventer, 1979) ma la sperimentazione è tuttora lacunosa e non è possibile trarre conclusioni attendibili. A livello di filiera produttiva e di consumo del prodotto un’ulteriore possibilità di prevenire il diffondersi dell’infestione da trematodi nei paesi occidentali è l’applicazione di una semplice pratica nella fase di esportazione dei prodotti di acquacoltura di origine asiatica: secondo l’USFDA (United States Food and Drugs Administration - 2001) è sufficiente una settimana (7 giorni effettivi) di surgelazione a -20 C° per inattivare le metacercarie di qualsiasi trematode e rendere così sicuro il consumo umano del pesce crudo. Per quanto possa sembrare una raccomandazione facilmente recepibile ed attuabile, le dinamiche di mercato e l’efficienza dei trasporti consentono ai prodotti ittici di giungere freschi ai punti di vendita occidentali: si tratta indubbiamente di una delle caratteristiche positive della globalizzazione economica ma che, nello specifico, può risultare pericolosa per la salute pubblica. In campo medico il Praziquantel (Biltricide[R], Bayer AG, Germany) è stato riconosciuto efficace contro le infestioni da digenei e cestodi sia nell’uomo che negli animali, nonché sicuro nell’utilizzo(Andrews et al., 1983). La sperimentazione preliminare ha dimostrato gli effetti antiparassitari del praziquantel nei confronti delle metacercarie di Diplostomum spathaceum nella trota iridea d’allevamento (Bylund & Sumari, 1981). Un’ulteriore dimostrazione di validità del prodotto giunge da Szekely and Molnar (1991) che hanno riscontrato l’eliminazione totale del medesimo parassita nella carpa erbivora (Ctenopharingodon idella). Si raccomanda la somministrazione (nel cibo) di una singola dose di 300 mg/kg di massa cor- porea. Tre dosi inferiori in quantità (35-100 mg/kg) e sequenziali conseguono l’obiettivo con l’ 88-100% d’efficacia. L’esposizione ad 1 mg l-1 per più di 9 ore e a 10 mg l-1 per un’ora mostrano rispettivamente una percentuale del 100% e 93-94% d’efficienza. A dispetto della sua efficacia performante il farmaco è però relativamente costoso, e rende il suo uso economicamente sconveniente se non in circostanze particolari quali da disinfezione di pesci ornamentali molto costosi, di riproduttori, o uno di stock geneticamente (e quindi economicamente) interessante. Sintomi nell’uomo e Conclusioni L’elmintiasi costituisce ancora il problema sanitario maggiore nei paesi in via di sviluppo nel mondo (WHO, 1995). Nella fattispecie è risaputo che i trematodi della famiglia Heterophydae irritano le mucose intestinali causando dolori da colica e diarrea mucosa con produzione di eccesso di muco e necrosi superficiali della tonaca mucosa (Beaver et al., 1984). Le uova delle specie Haplorchis possono esser depositate nella spina dorsale, nel cervello, nelle valvole cardiache dell’uomo (Africa et al, 1935, 1936, 1937a, b). I trematodi possono causare i seguenti disturbi: • con azione meccanica, ostruiscono i canali biliari, provocando ritenzione biliare ed ittero, e irritando la parete interna dei canali biliari. • inoculando diverse infezioni microbiche attraverso le lesioni che provocano sulla mucosa dei canali biliari per potersi attaccare con le loro ventose; • si nutrono del sangue dell’ospite che si indebolisce anemizzandosi. Si dovrebbe sospettare la presenza di vermi intestinali in presenza dei seguenti sintomi o fattori di rischio: diarrea che perdura da svariati giorni, provenienza recente da un Paese in via di sviluppo, consumo di pesce proveniente dall’Oriente, depressione del sistema immunitario. La conferma diagnostica si ottiene attraverso l’esame microscopico e macroscopico delle feci, ripetuto su almeno 7 due campioni distanziati qualche giorno l’uno dall’altro. Talora, nelle feci è possibile osservare vermi interi o parte di essi. Questa problematica è direttamente relazionata alla conduzione della salute pubblica e allo status economico della popolazione: la diffusione dell’infezione è da ascriversi alla presenza o addirittura alla concomitanza di fattori quali l’ignoranza o l’inosservanza delle norme igieniche, la persistenza di particolari condizioni climatiche e atteggiamenti culturali come il consumo di pesce crudo, parzialmente crudo o affumicato (Radomyos et al, 1998; Sukontason et al, 2001). La crescita esponenziale dell’acquacoltura può infine rappresentare il più importante rischio nel diffondersi dell’infestione da trematodi. Secondo le proiezioni nel 2030 almeno la metà del pesce globalmente consumato sarà prodotto in allevamento: il 91,3% del prodotto dell’acquacoltura mondiale nel 2000 era di origine asiatica. La produzione corrente è per il 45% dulciacquicola ed esposta al rischio menzionato. Per mantenere la richiesta nutrizionale relazionata alle proiezioni demografiche sarà necessario raddoppiare la produzione mondiale in 25 anni: per quanto tale espansione porterà benessere economico e sociale, è necessario che sia attentamente monitorata perché non coincida con una espansione parallela e indesiderata di fenomeni di parassitosi nel mondo. L’andamento dei fenomeni di infestione da trematodi non segue un trend univoco: in alcuni paesi lo sviluppo economico, delle infrastrutture, della sanità, dell’urbanizzazione, delle misure di tutela ambientale hanno determinato una forte diminuzione della problematica mentre in altri paesi il fenomeno si è amplificato, probabilmente in seguito all’aumento dell’attività di acquacoltura e dell’ampliamento dei mercati. Per quanto riguarda i fattori culturali che facilitano il diffondersi dell’elmintiasi si possono identificare vari piatti tipici asiatici a base di pesce non cotto debitamente, quali granchi crudi in salsa di soia (ke-jang) nella Repubblica di Corea, gamberi e carpa erbivora (Ctenopharingodon idella) crudi in Cina e pesce crudo generico (lab-pla e plasom) in Thailandia. Paradossalmente anche in paesi economicamente affermati quali il Giappone i casi di parassitosi sono attestati e da ascriversi a viaggi all’estero o al consumo di piatti prelibati d’esportazione. Un miglioramento della sanità ed adeguate campagne d’informazione riguardo al rischio del consumo di pesce crudo potrebbero diminuire l’incidenza di questa infestione: la problematica non è comunque limitata all’alimentazione a base di pesce, ma si estende a tutti i tipi di carne consumata senza una sufficiente cottura, che possono rappresentare un pericolo per la salute umana esattamente come i pesci infetti. Marco Saroglia e Daniele Tamborini, Università degli Studi dell’Insubria, Varese La bibliografia dell’articolo è disponibile presso gli autori.