informa - Associazione Piscicoltori Italiani

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informa - Associazione Piscicoltori Italiani
Acquacoltura
informa
ANNO XXV - NUMERO 5
maggio 2010
organo u f f iciale d ell ’ a s s ociazione pi s cicoltori italiani
PUBBLICAZIONE MENSILE DI PROBLEMI TECNICI ECONOMICI SINDACALI DEGLI ALLEVATORI ITTICI
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Sede:Via del Perlar, 37/a - 37135 VERONA
Tel. 045/580978 - Aut. Trib. di VR n. 961 del 22.11.1990 - Stampa Cierre Grafica s.c.a r.l. - Caselle di Sommacampagna (VR) - Direttore Responsabile: Antonio Trincanato
2010
Associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana
L’ACQUACOLTURA BIOLOGICA
TRA OPPORTUNITÀ
E REGOLAMENTAZIONE
Per informare gli operatori economici delle opportunità relative alla nuova regolamentazione europea nel settore dell’acquacoltura biologica, si è svolto venerdì 7 maggio, presso
la Camera di Commercio di Bari, il convegno “L’acquacoltura
biologica tra opportunità e regolamentazione”, organizzato
dall’Associazione Piscicoltori Italiani - API, l’Unioncamere Puglia, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
- MIPAAF e la COISPA Tecnologia & Ricerca, con il supporto di
una manifestazione internazionale come BIOLFISH.
Il convegno si inserisce fra le iniziative di divulgazione che l’API
ha programmato nell’ambito del progetto “Azione concertata
per l’identificazione di contributi scientifici per lo sviluppo
dell’acquacoltura biologica in Italia”, finanziato dal MIPAAF. Le
prossime iniziative si svolgeranno in Sicilia ed, al termine del
progetto, a Roma.
Il convegno è stato aperto
dai saluti del Direttore Unioncamere Puglia Roberto Majorano e dal Direttore API Antonio Trincanato. Sono seguiti
gli interventi programmati di
Elena Orban dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione - INRAN,
di Aurelio Ciancio dell’Istituto
per la protezione delle piante
del CNR e di Giuseppe Paesano della Direzione Generale Sviluppo Agroalimentare,
Qualità e Tutela del Consumatore - MIPAAF.
Si è svolta poi la Tavola ro-
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tonda con gli operatori del settore, moderata da Stefano Cataudella dell’Università di Roma Tor Vergata, alla quale hanno
partecipato: Stefano Daniele della Società Panittica, Maurizio
Grispan dell’Azienda agricola Eredi Rossi, Marco Scolari di Naturalleva, Gaetano Paparella di Federbio e Andrea Maestrelli
dell’Associazione Consumatori Utenti - ACU.
Oltre 130 partecipanti ed un dibattito di grande interesse testimoniano il successo dell’iniziativa e, soprattutto, è stato
sottolineato dal Direttore dell’API, l’interesse da parte degli
imprenditori a conoscere ed analizzare tutte le opportunità offerte da una normativa che promuove la qualità del prodotto,
in analogia con quanto l’Associazione è impegnata da tempo
a sostenere e promuovere. Controlli rigorosi e contesti ambientali e produttivi rigorosamente selezionati dovranno caratterizzare l’acquacoltura biologica italiana. Per non svilire
il significato di una scelta
produttiva impegnativa e limitare, quindi, l’accesso solo
a chi possiede tutte le condizioni ottimali, evitando quindi
di trovarci sul mercato nazionale con prodotti di dubbia
provenienza marchiati “bio”,
ha concluso Trincanato.
Il Direttore di Unioncamere,
Roberto Majorano, ha sottolineato che il Convegno vuole
rispondere tempestivamente
alle richieste informative de-
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(Segue a pag. 3)
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ASSEMBLEA
GENERALE
API 2010
L’Assemblea Generale 2010
è convocata per venerdì 11
giugno alle ore 06.00 in prima convocazione e alle ore
11.00 di venerdì 11 giugno in
seconda convocazione, presso la Sede Api, Via Del Perlar
37/A, angolo Via Roveggia,
Verona (Uscita Autostrada
“Serenissima” - Verona Sud)
per discutere e deliberare
sul seguente o.d.g.:
1. Relazione
del Presidente;
2. Lettura e deliberazione
bilancio consuntivo
2009;
3. Lettura e deliberazione
bilancio preventivo
2010 e determinazione
contributi associativi;
4. Varie ed eventuali.
Si ricorda che, secondo il vigente statuto possono partecipare ai lavori assembleari i soci in regola con il pagamento delle quote sociali.
notes
Il nostro numero di telefono:
045 580978
il nostro numero di fax:
045 582741
la nostra e-mail:
[email protected]
Notifica dell’ arrivo di partite
di prodotti di origine animale
o di animali vivi da Paesi UE
Alla luce delle note informative pervenute all’API da parte degli Uffici Periferici del Ministero della Salute (UVAC VERONA), per doverosa informazione si ritiene opportuno
ricordare che ai sensi del D.lgs. 28/93 e successive modifiche ed integrazioni:
• tutti gli operatori primi destinatari di prodotti di origine animale provenienti da
un Paese UE, devono effettuare la notifica all’ U.V.A.C. (Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari) competente territorialmente almeno 24 ore prima dell’arrivo della partita da introdurre; nel caso di un arrivo dopo il giorno d’arrivo sia seguente
la domenica o una festività la notifica va effettuata 48 ore prima.
• Nel caso l’introduzione riguardi animali vivi, la notifica può essere effettuata nelle
24 ore precedenti l’arrivo, esclusi i festivi, purchè tale modalità permetta agli UVAC
di predisporre in tempo gli eventuali controlli del caso.
• La mancata osservanza di quanto sopra esposto può venire sanzionata dai Servizi
Veterinari.
Per ulteriori informazioni e chiarimenti è opportuno far riferimento agli U.V.A.C. competenti di cui di seguito forniamo l’elenco.
REGIONE
INDIRIZZO
CONTATTI
ABRUZZO
e MOLISE
Corso Vittorio Emanuele II, 10
65121 Pescara (PE)
Telefono: 085/27014; Fax: 085/27829
E-mail: [email protected]
CALABRIA
Piazzale Nord
Svincolo Autostradale per il porto
89100 Reggio Calabria (RC)
Telefono: 0965/46674; Fax: 0965/42664
E-mail: [email protected]
CAMPANIA
BASILICATA
Calata V.Veneto, zona 161
Edificio ex USO “Interno Porto”
80133 Napoli (NA)
Telefono: 081/260873 - 5800236; Fax: 081/5548008
E-mail: [email protected]
EMILIA
ROMAGNA
Viale Tanara 31/A
43100 Parma (PR)
Telefono: 0521/273589; Fax: 0521/701221
E-mail: [email protected]
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
Via Trieste
c/o Autoporto S. Andrea
34170 Gorizia (GO)
Telefono: 0481/21123; Fax: 0481/521286
E-mail: [email protected]
LAZIO
Aeroporto “Leonardo da Vinci”
00050 Roma Fiumicino
Telefono: 06 65011426; Fax: 06 6529012
E-mail: [email protected]
LIGURIA
Ponte Caracciolo MONTITAL
16126 Genova (GE)
Telefono: 010/2462116; Fax: 010/2758716
E-mail: [email protected]
LOMBARDIA
V.le Monza 1
20125 Milano (MI)
Telefono: 02/2828330; Fax: 02/2822922
E-mail: [email protected]
MARCHE
UMBRIA
C.so Garibaldi, 7
60121 Ancona (AN)
Telefono: 071/55341; Fax: 071/52724
E-mail: [email protected]
PIEMONTE
Piazza Lagrange 1
10123 Torino (TO)
Telefono: 011/5617419; Fax: 011/5613638
E-mail: [email protected]
PUGLIA
C.so De Tullio - Interno porto
70124 Bari (BA)
Telefono: 080/5213208; Fax: 080/5213894
E-mail: E-mail: [email protected]
SARDEGNA
Via Taramelli, 3
07100 Sassari (SS)
Telefono: 079/290302; Fax: 079/295016
E-mail: [email protected]
SICILIA
Via Cavour 106
90133 Palermo (PA)
Telefono: 091/329307 - 585423; Fax: 091/329585
E-mail: [email protected]
TOSCANA
Via Indipendenza 20
57100 Livorno (LI)
Telefono: 0586/887073; Fax: 0586/898626
E-mail: [email protected]
TRENTINO
ALTO ADIGE
Via S.Margherita, 19
39049 - Vipiteno (BZ)
Telefono: 0472/760668; Fax: 0472/766679
E-mail: [email protected]
VALLE
D’AOSTA
Loc. Autoporto
11020 Pollein (AO)
Telefono: 0165/31887; Fax: 0165/236453
E-mail: [email protected]
VENETO
Via Sommacampagna, 61/A
37100 Verona (VR)
Telefono: 045/8082617; Fax: 045/8082317
E-mail: [email protected]
informa
(Segue da pag. 1)
L’ACQUACOLTURA BIOLOGICA
TRA OPPORTUNITÀ
E REGOLAMENTAZIONE
gli imprenditori del comparto, che in Puglia vanta aziende leader.
Elena Orban, dell’INRAN, ha sottolineato
i progressi realizzati dal progetto “Azione
concertata per l’identificazione di contributi
scientifici per lo sviluppo dell’acquacoltura
biologica in Italia” per aiutare gli allevatori
nel passaggio da un sistema convenzionale a uno biologico. Con l’approvazione del
Regolamento CE 710 del 5 agosto 2009
è ufficialmente partito, anche in Italia, il
settore dell’acquacoltura biologica, con
l’obiettivo di garantire ad un consumatore
sempre più attento alle scelte di qualità,
tutela dell’ambiente e benessere animale,
un prodotto certificato che risponda alle
sue esigenze. Per gli allevatori si tratta però di una sfida tutta nuova, che necessita
di solide basi scientifiche. E proprio per
fornire indicazioni in tal senso, facilitando
il passaggio da un sistema convenzionale
a uno biologico, è stata promossa l’Azione
concertata alla quale partecipano 6 istituti universitari di Udine, Perugia, Roma
Tor Vergata, Insubria, Palermo, Firenze, la
COISPA Tecnologia & Ricerca, l’Ispa-Cnr di
Torino, l’Ispra, l’Unimar e l’Associazione Pi-
scicoltori Italiani. “Sono tanti gli interrogativi aperti sull’acquacoltura biologica, cui
stiamo cercando di dare una risposta con
un apposito gruppo di lavoro competente
e multidisciplinare, ha detto Elena Orban,
coordinatore del progetto, si va dalla formulazione di mangimi naturali, privi cioè
di ingredienti di sintesi, all’individuazione
di sostanze naturali che possano sostituire
i farmaci tradizionali; al numero massimo
di pesci consentiti per metro cubo d’acqua, per una maggior tutela del benessere
animale e dell’ambiente. Tutto ciò per dare
ai consumatori ulteriori garanzie nei confronti del prodotto da acquacoltura che, a
volte erroneamete, viene ancora guardato
con qualche diffidenza”.
L’intervento di Giuseppe Paesano ha
fornito una serie di importanti elementi
conoscitivi sul Decreto Ministeriale che
l’Amministrazione Italiana si appresta a
varare per garantire una uniforme applicazione, su tutto il territorio nazionale,
del Regolamento CE 710/09. Sono state
precisate, fra i numerosi aspetti illustrati,
le distanze necessarie ad evitare contaminazioni con prodotti non ammessi, le modalità con cui dovranno essere registrate
le informazioni sulla gestione quotidiana
degli allevamenti, i periodi di conversione
e le deroghe consentite, per un periodo
limitato, allo scopo di consentire agli alle-
DENUNCIA DEI REDDITI 2010
UNICO 2010 PERSONE FISICHE
ENTRO MERCOLEDÌ 16 GIUGNO
Scadenza termine per il versamento di:
- saldo 2009 e primo acconto 2010 all’Irpef;
- addizionale regionale/comunale all’Irpef;
- saldo 2009 e primo acconto 2010 dell’Irap;
- acconto del 20% dell’imposta dovuta per i
redditi soggetti a tassazione separata;
- saldo 2009 e primo acconto 2010 del contributo INPS gestione separata.
Il modello UNICO per le persone fisiche in forma cartacea deve essere presentato entro il
30 giugno presso gli uffici postali.
UNICO 2010 SOCIETÀ DI PERSONE
ENTRO MERCOLEDÌ 16 GIUGNO
Scadenza termine per il versamento di:
- saldo 2009 e primo acconto 2010 dell’Irap.
Il termine per effettuare il versamento da parte delle persone fisiche e società di persone
dell’imposta sui redditi e Irap a titolo di saldo
per il 2009 e di primo acconto 2010, maggiorato dello 0,40%, scade il 16 LUGLIO 2010.
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vatori di adeguarsi alla normativa.
La tavola rotonda, moderata da Stefano
Cataudella, ha messo in evidenza che
l’acquacoltura può essere considerata
come una delle attività di produzione
alimentare a più alto tasso di crescita a
livello mondiale. Secondo le ultime statistiche pubblicate dalla FAO la produzione
dell’acquacoltura, stimata intorno a 65
milioni di tonnellate, non ha mai smesso di crescere sin dai primi anni ‘50, ed
è ragionevole ipotizzare che raggiungerà i livelli di produzione della pesca nel
prossimo decennio. In Italia, il “sistema
acquacoltura” conta circa 800 allevamenti e 15mila addetti, compreso l’indotto;
il consumo pro capite di prodotti della
pesca e acquacoltura è pari a 25,5 kg/
anno. La produzione di trote, salmerini,
spigole e orate biologiche ha margini di
crescita interessanti in Italia, mentre nel
resto d’Europa un mercato più dinamico
ha cominciato molto prima a richiedere
prodotti biologici d’allevamento.
Le diverse testimonianze dei partecipanti alla tavola rotonda e gli interventi del
pubblico presente hanno arricchito la discussione e messo in luce sia le diverse
aspettative manifestate dal mondo della
produzione e da parte consumatori, sia il
contributo della ricerca scientifica a supporto dello sviluppo del settore.
informa
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zoonosi da trematodi
presenti nel pangasio allevato in Vietnam:
sintomi nell’uomo e profilassi
In seguito alla trattazione delle problematiche di farming management che comportano
la presenza di trematodi zoonotici nelle carni
del pangasio allevato in Vietnam, è necessario, al fine di una analisi esauriente, soffermarci sulle modalità di dispersione e sulle
caratteristiche dell’infestione da trematode
negli ospiti intermedi e definitivi (tra i quali
l’uomo) di questi parassiti. Risulta oltremodo
opportuno accennare alle metodiche di profilassi da adottare in allevamento e in fase di
consumo del prodotto.
I trematodi adulti che infettano il tratto digerente del pesce, risultano spesso inoffensivi anche se presenti in grande numero: le
infezioni extra-intestinali risultano invece potenzialmente patogene. Per quanto riguarda i
trematodi che si insediano nei vasi sanguigni,
sia gli adulti che le uova possono ostruire
(Segue a pag. 6)
IL MINISTRO GALAN A CONFAGRICOLTURA PER IL SUO DEBUTTO PUBBLICO
“Voglio mettere le imprese della filiera alimentare in grado di competere al meglio sul mercato globale”
“È la mia prima uscita ufficiale come ministro delle Politiche Agricole e sono lieto che avvenga qui, c’è il clima giusto, lo spirito di
collaborazione giusto”, così Giancarlo Galan, da poche settimane titolare del dicastero di Via XX Settembre ha iniziato il suo intervento
al Comitato Direttivo di Confagricoltura.
Il Presidente Federico Vecchioni aveva aperto la riunione illustrando
al ministro le linee economiche e strategiche della Confederazione,
per poi sottolineare le emergenze del settore, dal contenimento dei
costi d’impresa al rischio di veder sfumare circa un miliardo di fondi
non spesi dalle Regioni, su cui intervenire con maggiore urgenza.
Federico Vecchioni, nell’intervento introduttivo, ha anche ricordato come “Confagricoltura è un’Organizzazione storicamente laica
e liberale, rimarcando la funzione di rappresentanza che agisce
propositivamente, rispettando i ruoli, nei confronti della politica”.
“L’obiettivo – ha detto Vecchioni – è la redditività delle imprese
agricole e della filiera, che porta benefici e ricchezza non solo agli
imprenditori ma anche ai lavoratori ed al sistema Paese”.
Dopo il presidente era stata la volta di tre membri della giunta Confederale – Franco Bettoni, Guglielmo Garagnani, Paolo Leccisi – in
rappresentanza degli associati di Nord, Centro e Sud del Paese. Poi
gli interventi di Luigi Scordamaglia, vicepresidente di Federalimentare, Paolo Barberini, presidente di Federdistribuzione e Maurizio
Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative. Infine Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil, a nome della triplice sindacale
ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura nel Paese, anche in
termini di occupazione.
“Ho ascoltato con grande attenzione – ha detto il ministro Galan – e
questo mi servirà molto, perché il mio motto è sempre stato: ‘Prima
imparo e dopo decido’. Certo che da quello che ho appreso sinora
ci sono cose che fanno sanguinare il cuore, come il miliardo circa di
fondi europei dei piani di sviluppo rurale che rischiamo di perdere
per lentezze procedurali, burocratiche e progettuali”.
“Conosco – ha proseguito il ministro delle Politiche Agricole – la
cifra di 80 miliardi relativa a ciò che l’Italia perde nel mondo in fatto
di export alimentare a causa del cosiddetto ‘italian sounding’, ovvero prodotti con nomi italiani, ma fatti un po’ovunque che occupano
gli spazi di quelli originali sui mercati internazionali”.
“Quel che è certo – ha assicurato il ministro – è che non cercherò
di insegnarvi a fare il vostro mestiere, ma cercherò di mettere voi,
imprenditori agricoli italiani, nella condizione di competere al meglio sul mercato globale”. Poi una considerazione ironica: “Quando
qualcuno sostiene la logica dei prodotti a ‘chilometri zero’ pensa a
che fine farebbe il mare di vino che esportiamo se tutti nel mondo
adottassero questa linea?”.
“Sugli Ogm ho già espresso il mio pensiero, che è ‘laico’, scevro da
posizioni preconcette, come è mia regola – ha ribadito Giancarlo
Galan – a parlare devono essere la scienza e la ricerca. Le ascolterò,
per non far correre il rischio al grande Paese che è l’Italia di restare
indietro rispetto ai più veloci del mondo E, vi prometto, non sarò
un ministro del Nord, del Centro o del Sud, ma il rappresentante
degli interessi di tutta l’agricoltura nazionale”.
“E a questo proposito – ha proseguito il ministro, spesso interrotto
da scrosci di applausi – visto che sono iniziate le manifestazioni
per celebrare i 150 anni di unità nazionale, vi voglio dire il mio
pensiero del mattino, quando, al ministero, passo nella saletta in
cui è custodita, trasferita da Torino, la scrivania che fu di Camillo Benso di Cavour quand’era ministro dell’agricoltura del regno.
Quella scrivania mi suggerisce un rigoroso senso di responsabilità
e penso: ce la farò?
La risposta è: sarà difficile, ma se ce la farò è perché lavoreremo
tutti assieme. Vi giuro che non sarò uomo di parte, voglio con tutti
un rapporto di grande chiarezza. Voglio essere non il padrone, ma
l’arbitro dell’agricoltura italiana”.
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(Segue da pag. 4)
zoonosi da trematodi
presenti nel pangasio
allevato in Vietnam:
sintomi nell’uomo
e profilassi
i capillari causando trombosi e conseguenti necrosi (Hoffman et al., 1985), mentre il
passaggio del miracidio (la larva incistata)
attraverso la parete cellulare monostratificata delle branchie può causare perdite di sangue e quindi anemia (Evans, 1974; Davis et
al., 1961). L’anemia può essere diagnosticata
grazie al colore marrone delle branchie e al
livello di emoglobina (Evans, 1974a). Un’infezione intensa può compromettere l’abilità
del pesce parassitato di superare condizioni
di stress fisiologico, come nel caso di carpe
d’allevamento caratterizzate da uno stadio
avanzato di infezione, che soffocano durante
un trasporto in condizioni standard e quindi
ottimali in quanto a parametri chimico fisici (Lucky, 1964; Smith 1972). Nelle infezioni
croniche i trematodi si disperdono insedian-
ma si tratta di intensità di parassiti raggiungibili solo in laboratorio e non in natura. Le
cisti grandi (0.5-0.8 mm in diam.) e numerose
(più di 50) di B. levantinus, si stabiliscono
nel muscolo dei ciclidi causando deformità
grave negli stadi giovanili (Paperna & Lengi,
1963; Yekutiel, 1985) e mortalità elevate negli
stadi larvali (Centrocestus spp., Bolbophorus levantinus - Yekutiel, 1985; Farstey, 1986;
Paperna, 1991). È dimostrato che le larve di
Sarotherodon galilaeus intensamente parassitate da Centrocestus (116±48 per pesce),
soccombono mentre quelle infettate meno
intensamente (15±15 per pesce) sopravvivono
(Farstey, 1986). Un’infiammazione accentuata
ed emorragie focali caratterizzano i primi stadi dell’infezione (penetrazione di H. pumilio
- Sommerville, 1982a). L’infiammazione risulta
particolarmente intensa in prossimità di metacercarie migranti non ancora incistate: in
seguito la capsula fibrosa prodotta dall’ospite
si aggiunge a quella secreta dalla cisti.
I danni provocati da metacercarie con predilezione per determinati organi, (o addirittura
sito-specificità) possono causare inabilitazione degli stessi, come nel caso di metacercarie che si incistano nella cornea o nell’umor
vitreo causando cataratte o collasso completo dell’occhio con conseguente cecità uni- o
bilaterale (Thurston, 1965; Lombard, 1968;
Douellou, 1992).
Caratteristiche della distribuzione
e della dispersione dei trematodi
dosi nel cuore, nel fegato, nei reni e nella
parte caudale incistandosi in capsule nodulari.Gli effetti dell’infezione spesso non sono
apprezzabili: la presenza di metacercarie nel
cervello, nella spina dorsale e nei nervi cranici
non implica un impatto debilitante sul pesce,
anche in fasi avanzate di infezione: in seguito
comunque una repentina palesazione dell’infezione può rivelarsi letale. Le cercarie (larve
ciliate e natanti) penetrano attraverso la pelle
e le branchie (Hoglund, 1991) e l’esposizione
ad un numero consistente delle stesse può
uccidere le post-larve in poche ore (Haplorchis pumilio nei ciclidi, Sommerville, 1982a),
La
Gli uccelli piscivori sono gli ospiti definitivi
delle metacercarie presenti nei pesci: di conseguenza i fenomeni migratori dall’Eurasia
all’Africa e viceversa, costituiscono un fattore determinante di dispersione dei parassiti. In concomitanza con questo fenomeno,
la grande adattabilità dei trematodi, ossia la
loro scarsa elettività nella scelta di un’ospite intermedio (gasteropode) permettono agli
stessi di espandere il loro areale e focolaio di
infezione alquanto facilmente. Per esempio i
corpi d’acqua del Giordano e quelli del Bacino
idrico del Nilo condividono le stesse specie di
gasteropodi (Bulinus truncatus) o gli stessi
gruppi tassonomici, (Lymnaea e Melanoides
tuberculata), gli stessi pesci (ciclidi, Clarias
e Barbus), che vengono quindi infettati dalle
stesse specie di metacercaria (“black spot”
Neascus, Clinostomum tilapiae, C. complanatum, Eculinostomum heterostomum, Centrocestus spp. Phagicola spp. e Haplorchis spp.).
Ognuna di queste specie ha dimostrato di
avere aironi, pellicani, cormorani come ospiti
definitivi. Nei casi nei quali la determinazione delle specie di trematode risulta possibile,
si riscontra una distribuzione con estensione
longitudinale dall’Africa orientale a quella occidentale (Ukoli, 1966a, b). Un differente pattern di distribuzione caratterizza invece alcuni
Heterophydae che parassitano i gasteropodi
delle lagune salate (Pirenella conica): questi
trematodi appaiono nei pesci degli estuari e
lagune del Mediterraneo,del Mar Rosso, e le
coste dell’Oceano Indiano (Balozet & Callot,
1938;), ma sono totalmente assenti nelle altre
regioni costiere attigue.
La maggior parte dei dati e dei campionamenti testimonia il fatto che le parassitosi siano
tipiche di ambienti di acqua bassa, particolarmente adatti alla vita delle lumache: nei
laghi infatti Melanoides tuberculata e Pirenella conica si localizzano con maggiore densità
lungo la linea di costa. In laghi di qualsivoglia
dimensione, se profondi, le infezioni di Centrocestus, Bolbophorus levanticus Haplorchis
spp., sono comuni solo negli stadi giovanili e
nelle specie prettamente frequentanti la zona
litorale. Per quanto riguarda gli stadi adulti
di molti pesci, o i pesci tipicamente pelagici
l’ infezione ha incisività molto bassa e la dispersione risulta molto consistente. La produzione giornaliera delle cercarie della famiglia
Heterophydae è di circa 300-500 uova e può
durare anche più di un anno. Studi nel Lago
Kinneret (Farstey, 1986) hanno dimostrato che
l’infezione di cercarie di Haplorchis è caratterizzata da una percentuale relativamente
esigua (0.6-9 %) di soggetti di M. tuberculata
infetti, con distribuzione fortemente dispersa
e un numero di parassiti pro capite elevato.
Si tratta di caratteristiche biologiche determinate da una coevoluzione di parassita e parassitato per la quale risultano infetti i soggetti geneticamente meno favoriti in termini
evolutivi: la forte dispersione non limita le
possibilità riproduttive dei parassiti in quanto
essi sono presenti in gran numero in ognuno
dei pochi esemplari parassitati (alto tasso d’
incontro). Se la dispersione fosse minore, con
percentuali di parassitati molto alte, aumenterebbe la mortalità degli stessi fino all’estinzione potenziale di entrambe le specie, in
quanto i parassiti sono spesso completamente dipendenti dalla vita dell’organismo che li
ospita.
Prevenzione e profilassi
Il metodo di prevenzione dell’infezione di
digenei nei pesci allevati è rappresentato
dall’eliminazione dei gasteropodi che costituiscono vettore della parassitosi. Tra le metodiche delle quali ci si può avvalere si considera
funzionale l’utilizzo di molluschicidi chimici,
manipolazione ambientale e utilizzo di pesci
che si alimentano preferenzialmente di molluschi. Esiste un’esaustiva letteratura riguardo alla disinfestazione dei gasteropodi, ma
di tutte le sostanze impiegate solo il solfato
di rame è utilizzabile nei ponds a ricircolo.
L’utilizzo di niclosammide (=Bayluscide, Beyer
73) e N- tritylmorpholin (=Frescon, WL 8008, )
è impossibilitato dalla tossicità dei composti
riproduzione , anche parziale , dei contenuti del presente periodico
è subordinata alla citazione esplicita della testata
A cquacoltura A pi I nforma
e degli autori .
informa
(Cowper, 1971). Il solfato di rame (5-idrato)
risulta tollerato dalla maggior parte delle specie di pesci. Si tratta di un composto poco
costoso e spesso usato come disinfestante di
alghe (Sarig, 1971): può essere somministrato
in sicurezza in dose di 3.5 ppm in acque salmastre e 2 ppm in acque dolci a pH neutro.
In acque dolci morbide (pH 6.8, ioni calcio >12
ppm) la stessa concentrazione o anche concentrazioni inferiori risultano tossiche ai pesci. Il
composto va somministrato in dosi moderate
(1 ppm), o in formula poco solubile (ossido di
rame o carbonato di rame) al fine di produrre
effetti a lungo termine: in tali condizioni la
sicurezza del pesce è tutelata (Hoffman, 1970)
e si riscontra una diminuzione della presenza di gasteropodi significativa, per quanto l’
eliminazione definitiva degli stessi necessiti
provvedimenti incompatibili alla tutela della
salute dello stock allevato(Stables and Chappell, 1986). La manutenzione degli argini degli
stagni per mezzo di azione manuale di sfalcio
o di erbicidi può costituire un’azione complementare e funzionale all’utilizzo del solfato
di rame e contribuire al contenimento della
popolazione di lumache (Paperna, 1980). Di
tutti i pesci che predano direttamente i gasteropodi solo la carpa nera (Myelopharyngodon
piceus) è stata impiegata con risultati alterni
(Leventer, 1979) ma la sperimentazione è tuttora lacunosa e non è possibile trarre conclusioni attendibili.
A livello di filiera produttiva e di consumo del
prodotto un’ulteriore possibilità di prevenire il diffondersi dell’infestione da trematodi
nei paesi occidentali è l’applicazione di una
semplice pratica nella fase di esportazione
dei prodotti di acquacoltura di origine asiatica: secondo l’USFDA (United States Food
and Drugs Administration - 2001) è sufficiente
una settimana (7 giorni effettivi) di surgelazione a -20 C° per inattivare le metacercarie
di qualsiasi trematode e rendere così sicuro il
consumo umano del pesce crudo. Per quanto
possa sembrare una raccomandazione facilmente recepibile ed attuabile, le dinamiche
di mercato e l’efficienza dei trasporti consentono ai prodotti ittici di giungere freschi ai
punti di vendita occidentali: si tratta indubbiamente di una delle caratteristiche positive della globalizzazione economica ma che,
nello specifico, può risultare pericolosa per la
salute pubblica.
In campo medico il Praziquantel (Biltricide[R],
Bayer AG, Germany) è stato riconosciuto efficace contro le infestioni da digenei e cestodi
sia nell’uomo che negli animali, nonché sicuro
nell’utilizzo(Andrews et al., 1983). La sperimentazione preliminare ha dimostrato gli effetti
antiparassitari del praziquantel nei confronti
delle metacercarie di Diplostomum spathaceum nella trota iridea d’allevamento (Bylund
& Sumari, 1981). Un’ulteriore dimostrazione di
validità del prodotto giunge da Szekely and
Molnar (1991) che hanno riscontrato l’eliminazione totale del medesimo parassita nella
carpa erbivora (Ctenopharingodon idella). Si
raccomanda la somministrazione (nel cibo) di
una singola dose di 300 mg/kg di massa cor-
porea. Tre dosi inferiori in quantità (35-100
mg/kg) e sequenziali conseguono l’obiettivo
con l’ 88-100% d’efficacia. L’esposizione ad 1
mg l-1 per più di 9 ore e a 10 mg l-1 per un’ora
mostrano rispettivamente una percentuale
del 100% e 93-94% d’efficienza. A dispetto
della sua efficacia performante il farmaco è
però relativamente costoso, e rende il suo
uso economicamente sconveniente se non in
circostanze particolari quali da disinfezione di
pesci ornamentali molto costosi, di riproduttori, o uno di stock geneticamente (e quindi
economicamente) interessante.
Sintomi nell’uomo e Conclusioni
L’elmintiasi costituisce ancora il problema sanitario maggiore nei paesi in via di sviluppo
nel mondo (WHO, 1995). Nella fattispecie è
risaputo che i trematodi della famiglia Heterophydae irritano le mucose intestinali causando
dolori da colica e diarrea mucosa con produzione di eccesso di muco e necrosi superficiali
della tonaca mucosa (Beaver et al., 1984). Le
uova delle specie Haplorchis possono esser
depositate nella spina dorsale, nel cervello,
nelle valvole cardiache dell’uomo (Africa et al,
1935, 1936, 1937a, b). I trematodi possono
causare i seguenti disturbi:
• con azione meccanica, ostruiscono i canali biliari, provocando ritenzione biliare
ed ittero, e irritando la parete interna dei
canali biliari.
• inoculando diverse infezioni microbiche
attraverso le lesioni che provocano sulla
mucosa dei canali biliari per potersi attaccare con le loro ventose;
• si nutrono del sangue dell’ospite che si
indebolisce anemizzandosi.
Si dovrebbe sospettare la presenza di vermi
intestinali in presenza dei seguenti sintomi
o fattori di rischio: diarrea che perdura da
svariati giorni, provenienza recente da un
Paese in via di sviluppo, consumo di pesce
proveniente dall’Oriente, depressione del sistema immunitario. La conferma diagnostica
si ottiene attraverso l’esame microscopico e
macroscopico delle feci, ripetuto su almeno
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due campioni distanziati qualche giorno l’uno
dall’altro. Talora, nelle feci è possibile osservare vermi interi o parte di essi.
Questa problematica è direttamente relazionata alla conduzione della salute pubblica e
allo status economico della popolazione: la
diffusione dell’infezione è da ascriversi alla
presenza o addirittura alla concomitanza di
fattori quali l’ignoranza o l’inosservanza delle
norme igieniche, la persistenza di particolari
condizioni climatiche e atteggiamenti culturali
come il consumo di pesce crudo, parzialmente crudo o affumicato (Radomyos et al, 1998;
Sukontason et al, 2001). La crescita esponenziale dell’acquacoltura può infine rappresentare il più importante rischio nel diffondersi
dell’infestione da trematodi. Secondo le proiezioni nel 2030 almeno la metà del pesce
globalmente consumato sarà prodotto in allevamento: il 91,3% del prodotto dell’acquacoltura mondiale nel 2000 era di origine asiatica.
La produzione corrente è per il 45% dulciacquicola ed esposta al rischio menzionato. Per
mantenere la richiesta nutrizionale relazionata alle proiezioni demografiche sarà necessario raddoppiare la produzione mondiale in
25 anni: per quanto tale espansione porterà
benessere economico e sociale, è necessario
che sia attentamente monitorata perché non
coincida con una espansione parallela e indesiderata di fenomeni di parassitosi nel mondo. L’andamento dei fenomeni di infestione
da trematodi non segue un trend univoco: in
alcuni paesi lo sviluppo economico, delle infrastrutture, della sanità, dell’urbanizzazione,
delle misure di tutela ambientale hanno determinato una forte diminuzione della problematica mentre in altri paesi il fenomeno si è
amplificato, probabilmente in seguito all’aumento dell’attività di acquacoltura e dell’ampliamento dei mercati.
Per quanto riguarda i fattori culturali che facilitano il diffondersi dell’elmintiasi si possono
identificare vari piatti tipici asiatici a base di
pesce non cotto debitamente, quali granchi
crudi in salsa di soia (ke-jang) nella Repubblica di Corea, gamberi e carpa erbivora (Ctenopharingodon idella) crudi in Cina e pesce
crudo generico (lab-pla e plasom) in Thailandia. Paradossalmente anche in paesi economicamente affermati quali il Giappone i casi
di parassitosi sono attestati e da ascriversi a
viaggi all’estero o al consumo di piatti prelibati d’esportazione. Un miglioramento della
sanità ed adeguate campagne d’informazione
riguardo al rischio del consumo di pesce crudo potrebbero diminuire l’incidenza di questa
infestione: la problematica non è comunque
limitata all’alimentazione a base di pesce, ma
si estende a tutti i tipi di carne consumata
senza una sufficiente cottura, che possono
rappresentare un pericolo per la salute umana
esattamente come i pesci infetti.
Marco Saroglia e Daniele Tamborini,
Università degli Studi dell’Insubria, Varese
La bibliografia dell’articolo è disponibile presso gli
autori.