Rassegna stampa FISMIC del 14 settembre 2010
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Rassegna stampa FISMIC del 14 settembre 2010
Del 14 settembre 2010-09-14 A cura Ufficio Stampa FISMIC SOMMARIO DEL NUMERO DEL 14 settembre 2010 AVVENIRE La prima pagina NUOVA BASILICATA Di Maulo chiede di parlare col Giudice di Melfi QUOTIDIANO BASILICATA SATA: FIOM sotto attacco REPUBBLICA Indagati per strage su lavoro a Capua REPUBBLICA Tre giorni di sciopero benzinai AGI CISL e UIL in piazza il 9 ottobre SOLE24ORE La nuova mappa del risparmio dopo la crisi LA STAMPA Certificati malattia anche per via telematica CORRIERE DELLA SERA A Erice danneggiata gigantografia di Falcone e Borsellino REPUBBLICA Violenza islamica contro cristiani in India e Pakistan RADIOCOR In Cina un sommerso enorme che minaccia la pace sociale Dieci indagati per i morti di Capua I parenti: li trattavano come schiavi - Repubblica.it Pagina 1 di 2 Cronaca LA TRAGEDIA Dieci indagati per i morti di Capua I parenti: li trattavano come schiavi L'accusa del pm: bisognava vietare l'accesso alla cisterna.Nel mirino le quattro aziende coinvolte nelle operazioni di bonifica del silos dal nostro inviato PATRIZIA CAPUA CAPUA- Dieci indagati per la strage degli operai. A tempo di record la Procura muove le prime accuse per ciò che è accaduto a Capua. Dove non si placa la rabbia dei familiari delle vittime, che accusano i datori di lavoro: "Li trattavate come schiavi". Dieci indagati, dunque, per la morte per asfissia in un silos di fermentazione dei tre operai edili Antonio Di Matteo, 63 anni, Vincenzo Musso, 43 anni, e Giuseppe Cecere, 52 alla Dsm di Capua, multinazionale olandese che fornisce prodotti alle cause farmaceutiche. Il pm Donato Ceglie, a capo delle indagini, farà partire oggi gli avvisi di garanzia. Le accuse sono omicidio colposo plurimo, omissione di soccorso e numerose violazioni della normativa antifortunistica. E potrebbero anche aggravarsi. "Non dovevano entrare nella cisterna", sostiene la Procura. Nelle tasche delle tute degli operai rimasti uccisi, gli inquirenti hanno trovato regolari permessi di lavoro rilasciati sabato mattina, prima della tragedia, dalla Dsm. L'autopsia affidata a un collegio di esperti dirà l'ultima parola sulle cause della morte. Per gli addebiti, gli inquirenti fanno riferimento anche alla legge 231 sulla responsabilità delle persone giuridiche, come per la Thyssen. Gli indagati sono anzitutto le quattro aziende coinvolte nelle operazioni di bonifica del silos 14: la Dsm, committente della bonifica, la Rivoira di Anagni che venerdì sera ha immesso la miscela di 180 metri cubi di azoto ed elio nel silos, la Errichiello, impresa edile delle tre vittime, e una quarta ditta consulente della Rivoira. Ieri a Capua è stato il giorno della rabbia. E delle accuse. Una su tutte, quella della moglie di Giuseppe Cecere, Giuseppina Della Valle: "Assassini, lì dentro non c'era sicurezza. Dicono che queste morti sul lavoro non ci devono essere, e invece continuano". Lina, 27 anni, la figlia, si è messa in ginocchio davanti alla fabbrica ha urlato "li trattavate come schiavi" e a tutti ha chiesto "fate giustizia". Uno dei top manager della azienda farmaceutica, piombati ieri a Capua dall'Olanda, è andato a casa della famiglia Cecere e ha offerto un sostegno economico. Di Matteo, Musso e Cecere erano stati chiamati la mattina di sabato a svolgere un lavoro extra, (50 euro in più di straordinario, dicono le famiglie), più rischioso di quelli di routine. Ne erano consapevoli? La Rivoira, infatti, per verificare la tenuta delle apparecchiature del silos, aveva usato una procedura nuova. Venerdì sera la cisterna è stata imbottita di azoto ed elio e pressurizzata. Benché la bocca d'ingresso sia rimasta aperta tutta la notte, non è bastato a ripulire l'aria all'interno. Il giorno dopo i lavoratori che si sono calati nella cisterna hanno respirato anziché ossigeno, il gas mortale. "Le misure di sicurezza prima e dopo l'intervento di bonifica della cisterna, dovevano essere triplicate", afferma il pm Ceglie. (13 settembre 2010) © RIPRODUZIONE RISERVATA Consiglia 95 persone consigliano questo elemento. Scrivi un commento http://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/13/news/dieci_indagati-7023127/ 13/09/2010 Benzinai, tre giorni di sciopero I consumatori: "Attenti alle speculazioni" - Repubbli... Pagina 1 di 1 Affari&Finanza CARBURANTI Benzinai, tre giorni di sciopero I consumatori: "Attenti alle speculazioni" Da domani alle 22 sulle autostrade e dalle 7,30 di mercoledì sulle strade ordinarie, per tre giorni, si rischia di restare a secco. Adusbef e Federconsumatori: "Gravissimo che non si sia riusciti a ricomporre la frattura". Gestori convocati domani al ministero ROMA - Lo sciopero dei benzinai, in programma a partire dalle 7,30 di mercoledì fino a sabato sulle strade ordinarie e dalle 22 di domani alla stessa ora di venerdì sulle autostrade, "non solo comporterà gravi disservizi per i cittadini, ma determinerà anche ricadute speculative, come sempre accade, in vista della chiusura degli impianti". Lo denunciano Adusbef e Federconsumatori, secondo cui è "gravissimo che non si sia riusciti a ricomporre la frattura con i gestori della rete di distribuzione". Secondo i calcoli delle due associazioni le speculazioni si aggiungerebbero a quelle già denunciate "di 6-7 centesimi al litro". Adusbef e Federconsumatori ribadiscono quindi "l'urgenza che da parte del Governo si dispongano le misure indispensabili definite nel protocollo tra Ministero e filiera petrolifera, con riferimento particolare all'istituzione di una commissione istituzionale di controllo sulla doppia velocità; al blocco settimanale degli aumenti (e, ovviamente, non dei ribassi); alla razionalizzazione e la liberalizzazione della rete di distribuzione, con l'apertura della vendita presso la grande distribuzione. Tutto ciò consentirebbe risparmi di 8-9 centesimi al litro come per le cosiddette pompe bianche". I gestori sono stati convocati per domani alle 15 al ministero dello Sviluppo Economico. Al tavolo, secondo quanto si apprende, parteciperanno il sottosegretario, Stefano Saglia, e Faib-Confesercenti, Fegica e FigiscConfcommercio. (13 settembre 2010) © RIPRODUZIONE RISERVATA SULLO STESSO ARGOMENTO Benzina, distributori chiusi 48 ore Scajola: "Revocate lo sciopero" 6 luglio 2009 Nuova serrata dei benzinai Quindici giorni di sciopero 13 settembre 2007 Benzinai, scatta la serrata Da stasera chiusi per due giorni 6 febbraio 2007 Taxi, domani sciopero nazionale Benzinai chiusi dal 6 all'8 giugno 30 maggio 2007 Benzinai, nuova serrata entro maggio Il ministro: "I punti fermi non si toccano" 3 maggio 2007 Sale ancora il prezzo della benzina Minaccia di sciopero sotto Natale 3 dicembre 2009 Benzinai, nuovo fermo di 4 giorni "Pronti a una settimana di stop" 14 febbraio 2007 Divisione La Repubblica — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA http://www.repubblica.it/economia/2010/09/13/news/benzinai_tre_giornoi_di_scioper... 13/09/2010 AGI News On - FISCO: CISL E UIL IN PIAZZA 9 OTTOBRE PER RIFORMA E ... Pagina 1 di 2 Annunci Google Riforma Cronaca Cgil Scuola Notizie Oggi Notizie News FISCO: CISL E UIL IN PIAZZA 9 OTTOBRE PER RIFORMA E SVILUPPO 16:48 13 SET 2010 Condividi (AGI) Roma - Cisl e Uil scenderanno in piazza il 9 ottobre per chiedere al governo di avviare un confronto con le parti sociali. Le due confederazioni chiedono anche una riforma integrale del fisco, in particolare che punti alla riduzione delle tasse per i pensionati, le famiglie e le imprese. L'iniziativa, che si svolgera' sabato 9 ottobre con una grande manifestazione a Roma, e' stata presentata nel corso di una conferenza stampa congiunta tra i due leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Tags: Roma, Cisl, Roma, Uil, Luigi Angeletti, Raffaele Bonanni http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/201009131648-eco-rom0092-fisco_cis... 13/09/2010 La nuova mappa del risparmio dice addio a formiche e cicale - Il Sole 24 ORE Pagina 1 di 1 Stampa l'articolo Chiudi 13 settembre 2010 La nuova mappa del risparmio dice addio a formiche e cicale di Chiara Bussi È finita l'era delle cicale e delle formiche. A due anni dal crack Lehman la favola di Esopo ha perso la sua attualità. L'inverno della crisi ha estinto le ultime cicale, ma ha anche reso più difficile la vita delle formiche. Lo rivelano gli ultimi dati statistici, che fotografano un cambio di rotta nella bussola del risparmio mondiale: nell'area euro inizia a erodersi la quota di reddito destinata al "gruzzolo", dopo un 2009 dedicato al salvadanaio. Negli Usa si assiste invece al fenomeno opposto: i grandi consumatori diventano, loro malgrado, risparmiatori. Secondo Eurostat nel primo trimestre 2010 il tasso di risparmio aggregato dei sedici paesi dell'Eurozona, in percentuale al reddito disponibile lordo, è sceso dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti a quota 14,6%, lo stesso livello di fine 2008. Una nuova tendenza, rispetto al 2009, quando il tasso di risparmio aveva sfiorato il 16% del reddito disponibile nel secondo trimestre, un livello mai raggiunto negli ultimi dieci anni. Il dato aggregato nasconde però diverse sfaccettature. In linea con la tendenza europea è l'Italia, mentre i tedeschi si confermano parsimoniosi, insieme alla Francia. I campioni del salvadanaio sono, a sorpresa, gli spagnoli, che mettono da parte oltre il 18% del loro reddito. Ma qui si tratta di un atteggiamento obbligato per abbattere l'alto indebitamento che supera il 120 per cento della disponibilità economica. In Italia nei primi tre mesi di quest'anno la propensione al risparmio delle famiglie ha raggiunto il 13,4%, ben al di sotto della media europea. Un calo di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2009. Tutto questo è stato accompagnato da una flessione del potere di acquisto di mezzo punto rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto a un anno prima. In aumento, invece, l'indebitamento, che si è attestato al 63,1% del reddito disponibile nel primo trimestre. Il passivo resta però ben al di sotto di quello degli altri paesi dell'area euro. «Non siamo più formiche – chiarisce Chiara Fornasari, partner di Prometeia – perché non possiamo più permettercelo. Per quest'anno ci attendiamo un ulteriore calo della propensione al risparmio: questo perché stiamo uscendo dal tunnel, ma dobbiamo ancora fare i conti con le ferite che la crisi ci ha lasciato. Poi, man mano che procederemo sulla via della ripresa potrà esserci un ritorno al risparmio. Il ruolo delle banche sarà fondamentale per comprendere le nuove esigenze delle famiglie». Tiene invece la propensione al risparmio nella ritrovata locomotiva tedesca. Qui dal primo trimestre 2009 il tasso resta stabile al 17,3%, il livello massimo degli ultimi dieci anni. Il gruzzolo, secondo l'ultima indagine effettuata dall'istituto di ricerca Mea, serve nella maggioranza dei casi per far fronte agli imprevisti e per finanziare gli anni della vecchiaia. Anche perché la Finanziaria 2010 impone una riduzione dei contributi pensionistici. A interpretare il dato tedesco è Christoph Deutschmann, profesore di sociologia dell'Università di Tubinga e studioso dell'evoluzione della classe media. «La crisi non è stata percepita più di tanto nella vita di tutti i giorni. La disoccupazione sta scendendo ai livelli minimi dai tempi della riunificazione e il sistema di welfare ha sostenuto il reddito, agendo come una sorta di stabilizzatore automatico». Se i tedeschi non tradiscono la loro natura, oltreoceano è in atto una vera e propria mutazione genetica. Dalla fine del 2008 le cicale non esistono più e il tasso di risparmio personale (come viene definito) secondo l'ultimo dato di luglio ha raggiunto quota 5,9%. Un dato ben lontano dagli anni del boom dei consumi di cinque anni fa, quando gli americani destinavano al gruzzolo meno dell'1% del loro reddito. «I consumatori non hanno scelta. La priorità delle famiglie – sottolinea Heidi Shierholz, ricercatrice dell'Economic Policy Institute – è oggi quella di tenersi stretto il posto di lavoro e l'unico traguardo è la riduzione del debito. È una sorta di aggiustamento fisiologico dopo la sbornia da indebitamento degli anni passati, ma anche un cambiamento del Dna degli americani». E una constatazione che diventa sempre più reale: «Non saranno più i consumi il motore della ripresa Usa». Un grande "sorvegliato speciale", da una parte all'altra dell'Oceano, sarà nei prossimi mesi l'indebitamento delle famiglie. Negli Usa il dato sembra aver invertito la rotta, anche se si mantiene ancora sopra il 150% del reddito. In Eurolandia solo nell'ultimo trimestre il trend è in discesa. L'allarme resta, dunque, tanto che il ministro del'Economia italiano Giulio Tremonti ha proposto di annoverare il debito privato tra i parametri del Patto di Stabilità. Su questo, però, i partner europei restano ancora divisi. 13 settembre 2010 Redazione Online Tutti i servizi I più cercati Pubblicità P.I. 00777910159 - © Copyright Il Sole 24 Ore - Tutti i diritti riservati partners http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-13/nuova-mappa-risparmio-dice-080... 13/09/2010 A Erice distrutta una gigantografia di Falcone e Borsellino - Corriere della Sera Pagina 1 di 1 LOGIN Invia In query Corriere.it REGISTRATI 2 "3 1 3 ) 4 5 CRONACHE POLITICA ESTERI ECONOMIA CULTURA SPETTACOLI CINEMA E TV ANIMALI MILANO ROMA ENGLISH MOBILE & eREADER STORE > > OLTRAGGIO AI DUE GIUDICI UCCISI DALLA MAFIA $ 1 ) 2 3 "$3 4 /,1 . !"#$%& &'(%)*& % ! + , -. " */, . Le notizie di Corriere.it anche sul cellulare o sul palmare Le notizie più importanti del giorno in anteprima via sms " 0) # ANNUNCI PREMIUM PUBLISHER NETWORK Lavori e vuoi laurearti? Scegli un corso on line e studia da casa tua. 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Le notizie sulla morte dei manifestanti e di un poliziotto non sono state confermate ufficialmente. Nella regione la tensione è al punto limite e da giugno si contano almeno 79 morti in proteste di stampo indipendentista, tanto che anche oggi Nuova Delhi è tornata a offrire la via del dialogo a chi rinuncerà alla violenza. Preoccupato anche il Vaticano, intervenuto sulle violenze nel Kashmir indiano e l'attacco ai cristiani attraverso il segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso: "Purtroppo a violenza è seguita violenza - ha detto mons. Celata -, una violenza contro ogni ragionevolezza, perché contro la vita di persone innocenti, creature di quel Dio che si vorrebbe onorare e servire". VIDEO 2 I manifestanti hanno assaltato e incendiato una scuola missionaria cristiana. La folla, scandendo slogan contro gli Stati Uniti e i dissacratori del libro sacro dell'Islam, ha appiccato il fuoco all'istituto scolastico privato che si trova a 45 chilometri dal capoluogo Srinagar e che appartiene a un gruppo missionario cristiano. Le forze dell'ordine sono intervenute uccidendo 14 persone e ferendone una ventina. La folla ha impedito ai vigili del fuoco di raggiungere l'edificio di legno, che è stato del tutto distrutto dal fuoco, poi ha preso d'assalto edifici governativi, veicoli, abitazioni e danneggiato altre proprietà governative. In violente proteste scoppiate a Budgam, Bandipora e Saraf-e-Sharif sono morti altri dimostranti che hanno fatto salire il bilancio dei morti della giornata a un totale di 14 (12 secondo altre fonti come l'agenzia Pti, 18 per la Bbc, tra i quali anche uno studente di 12-13 anni). Fra le vittime accertate c'è un poliziotto, investito da un camion carico di dimostranti. Con le sei vittime nelle manifestazioni contro Nuova Delhi, oggi è stata la giornata più sanguinosa dall'inizio del movimento di protesta contro il governo centrale indiano tre mesi fa. Dimostranti anti-americani ieri avevano assaltato anche una chiesa nello Stato indiano del Punjab. Dopo le proteste e l'allarme in tutto il mondo contro il rogo del Corano annunciato da Jones (era interventuo anche il presidente americano Barack Obama), il pastore aveva deciso all'ultimo momento di annullare il rogo 3, ma due predicatori evangelici hanno dato fuoco a due copie del Corano nel Tennessee e ci sarebbero stati anche emuli a New York 4. In un comunicato l'ambasciatore statunitense a New Delhi, Timothy Roemer, ha detto che gli Usa sono "costernati" per questi episodi. Il diplomatico ha condannato "l'abominevole" intenzione del pastore che non è "rappresentativa dei valori americani". Il leader separatista Syed Ali Shah Geelani, agli arresti domiciliari da http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/13/news/india_corano-7034423/?ref=HREC1-1 14/09/2010 India, violenze contro i cristiani Almeno 14 morti, bruciata scuola - Repubblica.it Pagina 2 di 2 settimane, ha esortato "tutti i musulmani a proteggere i membri delle comunità delle minoranze e i loro luoghi religiosi". "Dobbiamo mantenere a ogni costo la secolare armonia e fratellanza tra comunità -ha detto- per cui il Kashmir è famoso nel mondo". "Condanniamo con forza coloro che hanno incendiato la scuola cristiana", ha detto. "Chiedo ai musulmani di proteggere le minoranze e i loro luoghi di culto", ha aggiunto. Intanto oggi il governo si è riunito per decidere la revoca parziale dello stato d'emergenza decretato in quattro distretti del Kashmir vent'anni fa nel tentativo di smorzare la tensione e porre fine alle manifestazioni. Il JammuKashmir è il solo stato dell'unione indiana dove la popolazione è a maggioranza musulmana. L'altra parte del Kashmir è controllata dal Pakistan. La parte indiana è teatro da vent'anni di una rivolta contro l'amministrazione di Nuova Delhi che ha provocato più di 47mila morti dal 1989. Le forze di sicurezza indiane da tre mesi sono impegnate a contenere le violenze innescate dalla morte di uno studente di 17 anni, ucciso dalla polizia l'11 giugno in una manifestazione anti-indiana. In Kashmir la situazione è molto tesa da mesi. Da giugno sono oltre 79 i dimostranti, tra i quali molti giovani, uccisi per la maggior parte dei casi in scontri con la polizia. La popolazione accusa i paramilitari di essere responsabili delle morti. Per la prima volta da molti anni le autorità indiane hanno deciso di dispiegare nel Jammu e Kashmir migliaia di soldati, dopo aver accusato i militanti di Lashkar-e-Taiba, gruppo separatista con base in Pakistan, di aver fomentato le proteste. Dal 1989, la battaglia dei separatisti del Kashmir è costata la vita a decine di migliaia di civili. Negli ultimi anni le violenze si erano ridotte perché la lotta armata ha lasciato il posto a proteste che spesso sfociano in sassaiole contro le forze di sicurezza. La nuova 'strategia' dei separatisti ha reso più complesso il lavoro delle truppe paramilitari e nelle proteste spesso muoiono dimostranti. La morte di questi ultimi provoca sempre ulteriori proteste e la rabbia della popolazione. Profonda indignazione e "assoluta riprovazione", è stata espressa dal titolare della Farnesina, Franco Frattini, che ha commentato l'assalto alla scuola cristiana in Kashmir e alla chiesa nel Punjab, esprimendo il proprio "profondo cordoglio" per le vittime. "La comunità internazionale si faccia carico in maniera corale e senza esitazioni dell'obbligo di difendere, in ogni contesto, il principio della libertà di culto, che costituisce un diritto umano fondamentale", ha aggiunto il ministro degli Esteri. (13 settembre 2010) Consiglia © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.278 persone consigliano questo elemento. INDICE DEI LINK 1. il rogo del Corano — http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/09/news/corano-6893756/ 2. VIDEO — http://tv.repubblica.it/copertina/india-violente-manifestazioni-contro-l-occidente/53077? video=&ref=HREA-1 3. aveva deciso all'ultimo momento di annullare il rogo — http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/09/news/il_pastore_jones_rinuncia_ai_roghi_non_brucer_le_copie_del_corano6924239/ 4. New York — http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/11/news/moschea_obama-6959927/index.html Divisione La Repubblica — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/13/news/india_corano-7034423/?ref=HREC1-1 14/09/2010 Il Sole 24 ORE - Radiocor 13/09/2010 - 16:43 · Cina: un 'sommerso' enorme che mina la pace sociale - TACCUINO DA SHANGHAI di Alberto Forchielli * Radiocor - Milano, 13 set - La Cina e' piu' ricca e disuguale di quanto registrino i suoi dati ufficiali. Il National Bureau of Statistics, spesso accusato di gestioni artigianali o propagandistiche, non ha seguito lo stesso progresso del paese e si trova in disarmo nel rilevare i fenomeni di una societa' che cambia rapidamente. Tuttavia non e' per incompetenza e malizia che le sue registrazioni vengono smentite da fonti indipendenti e molto qualificate che elaborano anche i fenomeni sotterranei. La distribuzione del reddito e' un caso eclatante di sottovalutazione dell'ineguaglianza tra i cittadini. Il coefficiente di Gini, l'indice internazionalmente applicato per misurare il disequilibrio nella distribuzione del reddito, pone la Cina alla 33ima posizione, addirittura avanti gli Usa (41ima). H un segnale evidente che per la crescita del paese e' stata necessario sconfessare l'egualitarismo del periodo precedente. La divaricazione della forbice dei redditi e' un fenomeno sociale insidioso. Il NBS rileva che il reddito pro capite in Cina e' di 16.000 Rmb all'anno, che al cambio corrente valgono 1.900 Euro. Anche se le istituzioni internazionali forniscono valori piu' alti, e' nevralgico il dato ufficiale relativo al 10% della popolazione piu' ricca che vanta un reddito pro capite di 44.000 Rmb. Colpisce la sua relativa modestia, rispetto a fenomeni inequivocabili come gli incessanti acquisti immobiliari, i capitali investiti in Borsa, l'ascesa dei consumi di lusso. Uno studio finanziato dal Credit Suisse rileva valori diversi, perche' gli intervistati non hanno avuto timore delle autorita' e del fisco nel rivelare i propri guadagni. Ha innanzitutto appurato cio' che le autorita' da tempo non nascondono piu': la Cina ha un reddito aggiuntivo, immenso ma non rintracciabile. Non finisce dunque ne' nelle statistiche, ne' nelle casse dello stato. H una sterminata zona grigio-nera che cresce piu' velocemente del Pil. Non senza inquietudine e' stato rilevato che i beneficiari del 'reddito invisibile' sono i cittadini che gia' dispongono di ricchezza. I frutti del sommerso sono appannaggio del 10% dei benestanti. Di conseguenza il reddito delle famiglie piu' povere nelle citta' risulta 26 volte inferiore di quelle all'altro estremo, mentre le rilevazioni ufficiali pongono il rapporto pari a 9 volte. Se si considerano anche le campagne la differenza sale a 65 volte (23 secondo il NBS). La differenza rischia di divenire troppo grande per essere contenuta. Non appartiene infatti soltanto alle normali fortune economiche, ma affonda le radici in comportamenti illegali. La corruzione, l'abuso di potere, il privilegio di informazioni riservate sono fonte di guadagni. In scala minore lo sono le piccole rendite di posizione, il lavoro nero, l'affitto di spazi distributivi, dei quali approfittano i piccoli burocrati o gli intermediari illegali. Rischia di divenire esplosiva un'insoddisfazione latente. La dirigenza sa bene che dovra' intervenire, sia reprimendo la corruzione che immaginando schemi di piu' equa distribuzione della ricchezza attraverso la tassazione. Il tempo non e' inesauribile perche' i poveri di oggi, pur non rimpiangendo il passato, potrebbero cominciare a contestare chi si impadronisce del futuro. * Presidente di Osservatorio Asia