Leggi... - Studio di Pediatria

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RITALIN E REPORT RAI 3: OCCASIONE PER UN’OTTIMA
DISINFORMAZIONE
Dal Forum di Pediatria On Line ottobre 2001
Vincenzo Nuzzo, Presidente Gruppo di Lavoro ADHD Napoli
Lettera inviata a Report/Rai 3.
Ancora una volta RAI 3 e Report hanno sfruttato in pieno un'occasione d'oro per fare ottima
disinformazione! [Puntata andata in onda in prima serata su RAI 3 giovedì 11/10/2001].
Lo scottante problema del Ritalin è stato infatti buttato senza tanti complimenti in un
calderone di corruzione dei medici da parte dell'industria farmaceutica e di traffico illegale di
farmaci, diffamando apertamente, o tentando di diffamare, stimatissimi ricercatori come
Alessandro Zuddas, di Cagliari, e medici coraggiosi come l'amico Renzulli di Roma e
D'Alessandro, di Genova, solo perchè costoro, come hanno detto intelligenti genitori, hanno
l'inaudito ardire di dire fuori dal coro che l'ADHD si tratta anche con il metilfenidato.
E ancora una volta, come nella peggiore stampa da boulevard, il problema del corretto
trattamento farmacologico dell'ADHD viene liquidato con lo slogan prevalente del "vogliono
avvelenare" i nostri figli, come poi farebbero senza scrupoli quei cattivoni degli americani. Ma
nessuno dei redattori si è sforzato di farsi spiegare prima e far spiegare alla gente poi cos'è
esattamente l'ADHD e che posto ha il farmaco psico-stimolante nel trattamento complesso di
questo disturbo. Così come nessuno si è sognato di sottolineare che intanto il Ritalin viene
"contrabbandato" dai farmacisti e medici svizzeri, in quanto in quel paese, come in molti altri
Paesi europei, il farmaco viene normalmente venduto su prescrizione medica, in base a
corrette e legittime diagnosi di medici, pediatri e psichiatri.
E quale sarebbe, quindi, rispetto a questi paesi, il fulgido primato dell'Italia, paese dove da 15
anni domina una politica di colpevole silenzio, indifferenza ed inerzia rispetto alla
sofferenza di tanti bambini non trattati, ma abbandonati invece a lunghi trattamenti inutili e
costosi e mimetizzata sotto le spoglie ipocrite di un peloso protezionismo?!
Non credo sia difficile immaginarsi quale sia la regia occulta che sta dietro questa
trasmissione, così come dietro tanti altri articoli scandalistici che hanno confuso le idee alla
gente e diffamato chi si sta battendo contro il cinismo e l'ignoranza per aiutare i bambini affetti
da ADHD ed i loro genitori.
La cosa grave e triste è che dei giornalisti possano dimenticare così facilmente il dovere della
corretta informazione, facendosi così superficialmente complici della condanna senza appello
che il nostro paese ha pronunciato contro questi poveri bambini.
Inoltre, è assolutamente inaccettabile che un tema come quello della sponsorizzazione di
congressi da parte di ditte farmaceutiche venga trattato insieme a quello del "comparaggio",
l'uno fatto di costume determinato dalla mancata disponibilità di fondi statali per la formazione
medica continua, l'altro atto illegale da codice penale.
Credo che la trasmissione dell'11/10/2001 abbia rappresentato uno dei punti più bassi
raggiunti dell'informazione giornalistica, con confusione, approssimazione, imprecisione ed
arroganza, con un attacco intollerabile ad un intera categoria professionale e soprattutto
diffusione di notizie che, invece di dare corretti elementi di riflessione, generano solo un
ingiustificato allarme e disorientamento nell'utenza.
AIFA Onlsu – Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
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Credo che la prossima volta dovreste riflettere di più ed informarvi più scrupolosamente
invece di sparare a zero in un modo tanto indiscriminato e superficiale.
Non credo comunque che l'attacco da Voi portato alla categoria e la grave disinformazione da
Voi perpetrata sul trattamento dell'ADHD, resteranno senza reazioni e conseguenze sul piano
giuridico.
Antonio Improta, Segretario provinciale FIMP Napoli
(Federazione Italiana Medici Pediatri)
Non sono minimamente sorpreso di come sia stata gestita la trasmissione! Credo infatti che il
modello giornalistico offerto da Report sia ormai ampiamente conosciuto al punto da averci
fatto .... gli anticorpi! D'altronde anche in edicola esistono tanti giornali scandalistici, ma quasi
nessuno ci fa piu' caso.
In televisione però è diverso: siamo spesso a bocca aperta davanti a questo dio minore (la tv)
e qualche rischio spesso la ricerca della verità lo corre... e non solo per il Ritalin!
Lo scoop a tutti i costi, la palese faziosità, perfino il modo di presentarsi e di condurre dei
giornalisti (con un ricorso ridondante ad una eccessiva gestualità che si osservava nella
conduttrice) denotano una scorretta relazione con l'utenza televisiva, considerata idiota da
questi giornalisti d'assalto.
Lasciando ad altri (in primis Vincenzo Nuzzo) le considerazioni sugli aspetti tecnici del
problema ADHD, voglio porre all'attenzione del Forum (almeno di coloro che la trasmissione
l'hanno vista) la stridente contraddizione che alla fine è risultata dell'idea di legalità di questi
signori della disinformazione: per il Ritalin ne sembravano i paladini, per i brevetti sui farmaci,
ignorati da Aziende presentate come benefattrici (servizio successivo della stessa
trasmissione), la legalità invece era un optional da poter strapazzare! Questo senza voler
entrare nei contenuti e nei giudizi significa uso distorto, ipocrita e demagogico della cultura
della legalità! (In merito al problema "farmaci e terzo mondo" e' bene precisare, a scanso di
equivoci, che alcuni mesi fa gli iscritti FIMP Napoli (Federazione Italiana Medici Pediatri)
ricevettero con il giornalino locale una cartolina per firmare contro la mancanza di farmaci nel
terzo mondo, per l'adesione ad un'iniziativa dei Missionari Comboniani e di Medici senza
frontiere).Altro aspetto inquietante il parere del solito psichiatra consulente televisivo (che
probabilmente ormai frequenta più gli studi della RAI che quello professionale) e che l'ADHD
forse la conosce solo per sentito dire! Non a caso, invece, della lunga intervista telefonica
fatta al sottoscritto in luglio u.s. dal redattore Signor Barnard non è andato neanche un brano:
forse troppo chiara, precisa e senza codardia per poter servire alla causa!
Noi andremo avanti senza farci intimorire: martedi p.v. valuteremo un documento che
Vincenzo Nuzzo presentera' al Consiglio provinciale FIMP Napoli per chiedere al Ministro
della Sanità di adeguarsi ai modelli europei. Ancora una volta vogliamo essere per davvero
dalla parte dei bambini, senza ipocrisie. Un grazie ed un saluto particolare agli amici Renzulli
e Zuddas.
Raffaele e Giulia D'Errico, “Progetto ADHD Parent for Parent”
E' la vergogna di una trasmissione e una classe (alcuni giornalisti) che pur di fare audience
mettono su "qualcosa", per creare solo disinformazione! Il problema del Ritalin è stato inserito
AIFA Onlsu – Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
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in un numero di Report con cui non aveva nulla da condividere! Abbiamo, per caso, sentito
genitori parlare male del farmaco che danno ai propri bambini? O abbiamo sentito parlare
male di medici "eroici" come Renzulli e D'Alessandro, che aiutano quei bambini che oggi in
Italia non hanno nessuna speranza e sono abbandonati con le loro famiglie a un destino di
emarginazione e gravi difficoltà relazionali? Sono storie che, chi come noi - noi pediatri, noi
genitori, noi insegnanti - sente quasi quotidianamente non possono lasciarci indifferenti. Sono
le storie che Giulia ed io stiamo raccogliendo nel nostro sito (www.erreddi.it/adhd/storie.htm)
e che spero possano contribuire, assieme al lavoro che sta facendo Nuzzo da anni, a dare
forza sia alla pediatria di famiglia che alla risoluzione del problema ADHD. Approfitto per farvi
sapere che Giulia ed io, assieme ai nostri bambini, porteremo sabato prossimo, 20 ottobre,
dinanzi al Papa, una testimonianza sia come famiglia che come genitori di una bambina
affetta da ADHD e spero che sia l'occasione per far conoscere a tutti l'esistenza di un disturbo
che non è solo psicologico, ma fortemente biologico e condizionato anche da buone terapie
farmacologiche. Potrete seguirci in diretta su RAI 1 nel pomeriggio da Piazza S.Pietro in
Roma.
Carlo Bonuzzi
Al Direttore Generale RAI Dr Zaccaria.
Siamo veramente disgustati di come il servizio di informazione pubblica abbia voluto
colpevolizzare i genitori di bambini affetti data ADHD e i medici che li curano. Non vogliamo
ora tediarla con argomentazioni mediche: riteniamo però che tutto ciò che riguarda l'ADHD
non debba essere svilito in una trasmissione televisiva a senso unico senza confronto tra
esperti, limitandosi solo a inserire nel calderone dello scoop sulle scorrettezze delle case
farmaceutiche anche la sofferenza di chi sta male. In genere si approda all'uso del farmaco,
incriminato da Report, dopo anni di inefficaci terapie psicologiche, scoprendo che alla base di
tutto c'è una disfunzione organica. Finalmente di bambini si inseriscono positivamente fra i
coetanei, cominciano a migliorare l'apprendimento dei contenuti scolastici. Tutto ciò porta ad
una lenta ma fondamentale crescita dell'autostima. L'argomento ADHD deve essere
affrontato in maniera completa dando una corretta e soprattutto imparziale informazione al
pubblico, parlando non solo degli abusi americani, ma anche degli ottimi risultati ottenuti. Si
devono coinvolgere i genitori e gli operatori della scuola. Soprattutto ci sono parecchi siti
internet sull'ADHD da consultare, prima di fare una trasmissione a senso unico, oltre agli atti
di convegni. Anche sull'ADHD, come per altri importanti argomenti, esistono due scuole di
pensiero. Una corretta e professionale informazione, quale deve essere quella fornita dal
servizio pubblico, avrebbe richiesto la presentazione di entrambe come fu fatto in una puntata
di Superquark del giugno 2000.
Una vostra risposta sarebbe gradita. Grazie per l'attenzione.
AIFA Onlsu – Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
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Enzo Aiello
Coordinatore Genitori per Roma “Progetto ADHD Parent for Parent”
Roma, 18 ottobre 2001
Al Ministro della Salute On. Prof. Sirchia
A European Commission Public Health
Al Dir. Dipartimento Valutazione dei Medicinali e Farmacovigilanza Dott. Nello Martini
Alla rete RAI 3 - Report Alla NOVARTIS Farma
Al Tribunale per i diritti del Malato
Al Prof. Dott. Mark T. Palermo - Campus Bio-Medico - Roma
Al Dott. Francesco Renzulli - Roma - Pediatra
Al Prof. Alessandro Zuddas -Centro Terapie Farmac.Neuropsich.Infanzia -Univ. Cagliari
Al Dott. Carlo Calzone - Centro Psichiatria Infantile .O.S. Maria della Pietà - Roma
Al Dott. Vincenzo Nuzzo - Presidente del Gruppo di lavoro ADHD - Napoli
Al Dott. Raffaele e Giulia D'Errico - Progetto on line ADHD - Napoli
Al Dott. Antonio Improta - Federazione Italiana Medici Pediatri - Napoli
Alla Dott.ssa Patrizia Stacconi - Coordinatrice genitori ADHD Roma
All'Associazione LESCOT Onlus - Roma
All'Associazione A.I.D.A.I. - Copparo (FE)
Ai quotidiani: Avvenire, Corriere della Sera ( Margherita De Bac), Il Giornale, Repubblica.
Presentazione
Sono il padre di Giovanni, di 8 anni, con sindrome ADHD ed una complessa comorbidità. Al
mio bambino, dopo anni di peregrinazioni tra centri ed Istituti Universitari italiani, è stato
prescritto tra l'altro anche il Ritalin da un neuropsichiatria infantile che lavora a Roma ma che
ha studiato, si è specializzato e ha lavorato per più di dieci anni negli Stati Uniti. Preciso che
la sindrome ADHD sia pure con terminologia e sottoclassificazioni leggermente diverse è
presente sia nel manuale diagnostico americano DSM IV, sia in quello europeo IDC10.
Da più di due anni, pur non essendo medico, sto studiando questa sindrome
neuropsichiatrica sulla base di testi, studi, ricerche ed approfondimenti che da quarant'anni ed
in particolare in questi ultimi venticinque anni sono stati fatti negli Stati Uniti .
Ciò premesso, intendo esprimere il mio più profondo disgusto e la mia più vibrata protesta,
come cittadino italiano e come genitore, nei confronti della trasmissione Report mandata in
onda su Rai 3 alle ore 21 del giorno 11 ottobre 2001.
AIFA Onlsu – Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
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La "silurata" su informatori farmaceutici e industrie farmaceutiche su cui non entro, non
conoscendo approfonditamente queste realtà, "silurata" che ha preceduto il servizio sul
farmaco Ritalin è stata evidentemente orchestrata in modo da predisporre l' ignaro spettatore
ad accettare più facilmente tutta la serie di falsità a vari livelli di cui lo stesso servizio si è reso
divulgatore.
E' falso che i bambini che hanno reale necessità del farmaco e lo assumono diventino
dipendenti: nessuna evidenza scientifica lo dimostra, come moltissimi studi negli Stati Uniti
stanno a dimostrare (cfr. bibliografia allegata). E' vero invece un risultato totalmente diverso
che "paradossalmente" fa paura a tanti, tantissimi neuropsichiatri e psicoterapeuti che
lavorano nel campo dei disturbi dello sviluppo in età evolutiva e cioè il fatto straordinario (ma
non tanto per chi conosce i meccanismi di base delle neuroscienze e la biochimica) che
questi bambini "rinascono" a vita nuova ed incominciano ad avere speranza per una vita
sociale ed affettiva normale.
E' falso che la Novartis abbia questo grande interesse a commercializzare un farmaco che
come il Ritalin è da cinquant'anni presente sul mercato (fino a vent'anni fa esisteva in Italia ed
era farmaco da banco!) ed è commercializzato in tutto il mondo e in particolare in Europa.
A ciò si aggiunga che i brevetti sono scaduti , può quindi produrlo qualunque azienda con un
costo assai basso rispetto alla media dei farmaci utilizzati in psicofarmacologia .
La verità è che nell'ottobre 2000 era presente sul sito Internet del Dipartimento per la
valutazione dei medicinali e la farmacovigilanza un comunicato sul Metilfenidato (allegato 1)
che terminava "Novartis Farma finora non ha considerato opportuno accettare le proposte
delle autorità sanitarie del Ministero, non ha registrato il Ritalin che, di conseguenza, non è
reperibile sul territorio nazionale". A seguito di una mia raccomandata del 18/10/2000
(allegato 2) chiesi cortesemente alla Novartis Farma le motivazioni per cui ancora non
avevano risposto favorevolmente al Ministero. Con lettera del 26 ottobre (allegato 3) il Dott.
Turrini della Novartis Farma mi comunicò di aver chiarito con il Ministero il malinteso e che
conseguentemente il Dipartimento Valutazione Medicinali aveva modificato il testo della
comunicazione (allegato 4), ancora attualmente presente sul sito Internet, che termina "in
data 18/10/2000 la Novartis ha comunicato al Dipartimento Valutazione Medicinali e
Farmacovigilanza la disponibilità per una rapida registrazione e commercializzazione del
farmaco".
Anche l'allora Ministro della Sanità attraverso il Dott.Guerrera mi comunicava in data 4
dicembre 2000 la positiva decisione della Novartis "in seguito a ripetute ed insistenti
sollecitazioni della CUF e del Dipartimento per la Valutazione dei Medicinali ..." (allegato 5). Il
dottor Turrini della Novartis Farma molto gentilmente m'informava con e-mail del 12 dicembre
(allegato 6) che la "Novartis, adempiendo a quanto dichiarato, ha già depositato presso il
Ministero della Sanità il dossier relativo al Ritalin, in data 22 novembre c.a."
Questa semplice cronistoria è sufficiente a dimostrare la somma di falsità e contraddizioni
propinate a tal riguardo dal servizio Report su RAI 3 .
Va aggiunto che i malcapitati dottori e pediatri intervenuti nel servizio, grazie ad un taglio
pressocchè totale delle loro interviste, sono apparsi più simili a trafficanti di droga, anziché a
dei veri e propri benefattori di quei bambini e di quelle famiglie, ahimè ancora troppo poche,
così fortunate da averli incontrati. Conosco personalmente il Dott. Renzulli di Roma che da
decenni opera e combatte una battaglia scientifica e culturale aiutando bambini con ADHD e
le loro famiglie che con gli insegnanti riconoscono gli straordinari e decisivi miglioramenti
ottenuti con il Ritalin .
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Le falsità, soprattutto in questi "giornalisti (?) "arroganti e senza scrupoli, assumono anche la
forma dell'omissione: sarebbe bastato infatti far presente che il Ritalin è perfettamente
consentito e correntemente utilizzato in Europa per far comprendere a chiunque che tutto
quello che si andava presentando nel servizio rappresentava un cumulo di immondizia,
un'informazione terroristica e nient'altro.
Ho partecipato nel marzo del 2000 a Firenze e alla fine del mese di settembre di quest'anno
a Roma al 2^ e 3^ Convegno sul bambino distratto e disattento dove è divenuta sempre più
profonda e tragica nei suoi effetti la distanza tra neuropsichiatri e psicoterapeuti italiani (a
parte rare quanto lodevolissime eccezioni!) e medici e studiosi americani ed europei.
Esiste in Italia una resistenza dovuta ad un approccio totalizzante di tipo psicologico –
psicoanalitico delle patologie psichiatriche che assume i tragici connotati e la rigidità
dell'ideologia. Ogni ideologia ha bisogno di slogans o semplificazioni, non volendo affrontare
la complessità del reale.
Naturalmente la conseguenza più grave in questi ultimi decenni in Italia è che tantissimi
pazienti e specificatamente bambini non sono diagnosticati e quindi curati peggiorando, come
è ormai dimostrato, la loro condizione psichiatrica e compromettendo irrimediabilmente la loro
vita sociale.
Ma una conseguenza altrettanto grave è che contestualmente, in questi decenni, la
neuropsichiatria, la neurologia, la psicofarmacologia clinica hanno accumulato vergognosi
ritardi che, come genitori e cittadini di uno stato che si proclama tra i più evoluti al mondo,
non riteniamo più accettabili !!!
A tale proposito nella presentazione del libro "Psicofarmacologia clinica del bambino e
dell'adolescente" dello statunitense W.H.Green, testo tradotto in italiano dal Dott.Carlo
Calzone, il Prof.Levi, Ordinario di Neuropsichiatria della Sapienza di Roma, nella
presentazione indicava la necessità di "contribuire a costruire una cultura sulla
psicofarmacologia clinica in età evolutiva anche in Italia" ove quell'anche, forse incautamente
sfuggito, evidentemente dice tante, tantissime cose: la prima è che la psicofarmacologia
clinica e la neuropsichiatria in Italia sono arretrate di decenni.
Tutto ciò è d'altronde dimostrato
dai convegni dove emerge chiaramente che
i
neuropsichiatri relatori, anche professori universitari, non hanno nemmeno le conoscenze di
base della neurologia.
Due episodi nel corso del Convegno del settembre scorso a Roma sono abbastanza
significativi: al termine di una "penosa" relazione di un Professore della Sapienza di Roma,
un pediatra ha definito pubblicamente "deludente" la relazione, come tutti i partecipanti
potranno ben ricordare. La necessità di un minimo di forma ha voluto che fosse definito
"deludente " quanto nella realtà andava definito "indecente" .
Al termine di questa relazione avvicinando il Prof. Zuddas , che pure il servizio terroristico di
RAI3 ha tentato di criminalizzare nonostante il suo meritorio lavoro clinico e di ricerca a livello
nazionale per aiutare i bambini con ADHD, gli ho chiesto se si era accorto che quel
"professore" dalla relazione "deludente" aveva chiaramente dimostrato di non conoscere la
neurologia , nemmeno i fondamenti di base delle neuroscienze. Il sorriso amaro unito ad un
laconico "siamo nel deserto ..." del Professore Zuddas , sono state le prove fin troppo
evidenti, se pure ve ne fosse stato bisogno, dello scandaloso stato delle conoscenze della
stragrandissima parte dei neuropsichiatri nostrani.
E proprio in questo buio scientifico e culturale tendono per contrasto a risplendere iniziative
come quelle del Dott.Vincenzo Nuzzo che insieme ad altri pediatri e medici ha fondato a
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Napoli il Gruppo di lavoro ADHD o quella del pediatra dott. Raffaele D' Errico e di sua moglie
Giulia che hanno costruito uno splendido sito Internet validissimo anche sul piano scientifico
(e per questo unico in Italia!) (http://www.aifa.it).
A questo punto è evidente la necessità di passare dalle falsità presuntuose ed arroganti
tipiche dei sistemi ideologici,dagli slogans, dal silenzio, alla scienza, alle ricerche scientifiche
umili e pazienti succedutesi negli ultimi decenni.
La letteratura scientifica, anche alla luce delle sensazionali scoperte mediante la diagnostica
PET (Positron Emission Tomography), della sperimentazione su mammiferi, sostanzialmente
concorda nel ritenere l'ADHD un'alterazione di natura genetica a carico del sistema di
neurotrasmissione dopaminergico e noradrenalinico, cui sono associate importantissime
funzioni di inibizione e modulazione cerebrale. Per l'ADHD puro i farmaci stimolanti (tra cui il
Metilfenidato - Ritalin), secondo tutta la decennale letteratura scientifica internazionale,
rappresentano il farmaco d'elezione e di fatto esso nella quasi totalità dei casi migliora in
modo drastico le condizioni ed i sintomi favorendo una vera e propria rinascita dei soggetti.
Infatti i farmaci "psicostimolanti " (della famiglia chimica delle amfetamine) agiscono a livello
sinaptico come inibitori della ricaptazione del trasportatore DAT della dopamina e del
trasportatore della noradrenalina, favorendo altresì il rilascio dalle vescicole dei neuroni della
stessa dopamina e della noradrenalina. Lo "psicostimolante", a tutto dispetto del suo nome,
riesce quindi a migliorare l'attività di questi sistemi di neurotrasmissione (i freni del cervello
per intendersi) con il risultato di calmare, migliorare la concentrazione e ridurre l'impulsività
(allegato 7).
Il Ritalin è stato il principale farmaco psicostimolante utilizzato nello studio clinico di
importanza storica noto come MTA (Multimodal Study of Children with ADHD) condotto su
579 bambini con ADHD ( tra i 7 ed i 9.9 anni) per quattordici mesi a seguito del quale è stato
stabilita, fra l'altro, l'importanza decisiva di un corretto trattamento farmacologico.
Questo studio clinico rappresenta davvero una tappa storica, fondamentale per comprendere
il ruolo ed il peso della psicofarmacologia e specificatamente degli psicostimolanti nella
terapia dell'ADHD.
D'altro canto già in un articolo apparso su Psychiatric Times del luglio 1996 il Prof. Barkley,
eminente studioso da trent'anni a livello mondiale dell'ADHD affermava in modo lapidario:
"The stimulant medications have demonstrated their efficacy in several hundred wellcontrolled scientific studies, making them not only one of the few success stories in child
psychiatry of this century but the best - studied of any psychiatric (and other) medication
prescribed for children ".
Tutti gli studiosi e clinici americani concordano nell'affermare che bambini non diagnosticati
con ADHD e fra questi , quelli che avrebbero necessità di un trattamento farmacologico,
hanno rischi considerevoli di sviluppare altri disordini psichiatrici.
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Richieste al Ministro della Salute
1) Faccio rispettosa richiesta al Ministro della Salute , nella Sua qualità di massimo garante
dei diritti alla salute dei cittadini ed in particolare dei bambini , nonché a tutti gli organi
preposti del Ministero della Salute e specificatamente al Dott.Nello Martini, Direttore del
AIFA Onlsu – Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
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Dipartimento di Valutazione dei Medicinali e Farmacovigilanza, di introdurre in Italia, quella
categoria di farmaci nota con il termine "psicostimolanti", farmaci d'elezione per trattare il
Disturbo da deficit d'attenzione ed iperattività (ADHD) e disponibili in tutte le nazioni europee.
Nella pratica clinica a livello mondiale (e specificatamente americana ed europea) da decenni
questi farmaci sono i seguenti:
Farmaco
Metilfenidato idrocloruro
Destroamfetamina solfato
Magnesio Pemolina
D,L-Amphetamine
Metilfenidato idrocloruro
Nome commerciale
Ritalin Formulazione standard e Rilascio prolungato
Dexedrine
"
"
Cylert
Adderal/Benzedrine Formulaz.stand .e Rilascio prolung
Concerta
Formulaz. a rilascio controllato (osmotico)
La pratica clinica (del Prof.Barkley e di tantissimi altri clinici americani) prevede come primo
farmaco l'uso del Ritalin (per la sua pluridecennale sicurezza ed efficacia) e, nei casi di
scarsa risposta, il successivo utilizzo degli altri farmaci psicostimolanti.
2) Faccio rispettosa richiesta al Sig.Ministro della Salute che intervenga personalmente
perché la stessa trasmissione Report, dopo una seria presentazione dell'ADHD dal punto di
vista scientifico (e non ideologico!) curata pertanto da studiosi onesti e preparati, riporti le
interviste integrali di Renzulli, Zuddas e D'Alessandro.
Naturalmente proprio a motivo di questa voragine scientifica e culturale che ci separa dagli
Stati Uniti e dagli Stati europei sarebbe auspicabile che il Ministero della Salute curasse
trasmissioni di carattere scientifico su questi argomenti.
3) Faccio rispettosa richiesta al Sig.Ministro della Salute perché nelle forme che riterrà più
opportune, anche con riferimento ai Centri e Gruppi di lavoro che già lavorano seriamente
sull' ADHD (quali specificatamente quelli del Dott.Nuzzo e D'Errico e del Prof.Zuddas),
istituisca con la massima urgenza una Commissione costituita da valenti studiosi, clinici e
scienziati (auspicherei la presenza di alcuni dei nomi più illustri in campo mondiale come
Barkley, Swanson, Pliszka, Jensen, Sergeant, etc. con compiti di impostazione, indirizzo e
verifica) che possa:
1. Valutare in modo sia pure sommario (con indagini a campione) le effettive conoscenze
scientifiche dei neuropsichiatri contestualmente alla verifica della validità scientifica e al reale
aggiornamento degli studi e dei testi utilizzati nella formazione universitaria e successiva
specializzazione (a livello diagnostico e terapeutico);
2. Rappresentare il punto di riferimento a livello nazionale dello studio e delle ricerche
cliniche, epidemiologiche, farmacologiche e di terapia cognitiva e comportamentale,
genetiche sull'ADHD e comorbidità collegata. Per meglio comprendere la vastità del compito
allego le fotocopie delle fonti bibliografiche dei vari capitoli del testo n.10 delle referenze
bibliografiche.
3. Istituire seri corsi di aggiornamento per neuropsichiatri infantili e pediatri perché siano in
grado di diagnosticare l'ADHD e comorbidità collegate, con facoltà di prescrivere la
corrispondente terapia (farmacologica e non).
AIFA Onlsu – Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
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4) Chiedo cortesemente di essere ascoltato, su questi temi dal Sig.Ministro della Salute
insieme ai pediatri, neuropsichiatri e genitori a cui questa lettera-denuncia è stata indirizzata.
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E' in fase di costituzione un' associazione di genitori che fra l'altro provvederà a:
denunciare l'informazione operata dalla trasmissione Report segnalando in modo
ancora più puntuale di quanto non sia stato fatto con la presente lettera - denuncia la serie di
falsità propinate con modalità terroristiche, assolutamente indecenti ed indegne di un paese
civile; tutto ciò fermo restando la possibilità che i singoli medici vilmente coinvolti possano
perseguire autonome iniziative penali nei confronti dei conduttori e dei responsabili della
trasmissione;
inviare copia del filmato Report all'European Commission Public Health perché le
competenti autorità dei Ministeri della salute europea prendano atto delle condizioni in cui si
trova la neuropsichiatria e la psicofarmacologia italiana e perché la stessa Commissione
intervenga a sostenere l'azione del Ministero della Salute italiano al quale viene chiesto
l'immane compito di riorganizzare gli studi e le ricerche a tutti i livelli nel campo
neuropsichiatrico con particolare riferimento ai disturbi dello sviluppo in età evolutiva e
specificatamente all'ADHD;
inviare copia del filmato Report al Tribunale per i diritti del malato perché vengano
messe in atto tutte le procedure a tutela dei diritti alla salute dei bambini e delle loro famiglie;
inviare copia del filmato Report ai maggiori networks europei per far conoscere il modo
in cui viene ancora fatta "informazione" in uno dei paesi membri della Comunità Europea;
denunciare a livello mondiale (cosa peraltro sufficientemente già nota all'estero) lo
stato di profonda ignoranza di quella vera e propria casta baronale a cui appartiene la
stragrande maggioranza di neuropsichiatri e psicoterapeuti italiani che con indecente
arroganza e totale disonestà intellettuale non vuole prendere atto (fosse anche per
contestarle!) delle scoperte e ricerche scientifiche di questi ultimi venticinque anni, lasciando i
bambini con ADHD, ma anche quelli con altre patologie (autismo, schizofrenia, disordine
bipolare, etc.) e le loro famiglie nella sofferenza e senza alcuna prospettiva e speranza di
miglioramento. Prendere atto delle scoperte e ricerche scientifiche significherebbe studiare
quanto è stato fatto sinora principalmente negli Stati Uniti ma ciò allo stato attuale
comporterebbe innanzitutto una buona dose d'umiltà e soprattutto una preparazione
culturale, un background di conoscenze a vari livelli che ben pochi in Italia possiedono.
Evidentemente risultano molto più semplici i modelli psicologici e psicoanalitici posti alla base
delle spiegazioni delle patologie psichiatriche assurte
ad inossidabili ideologie che
permettono poi, in accoppiata con lo spregiudicato sensazionalismo dei media, di giungere a
slogans del tipo "Come tradire e drogare i bambini per trarne profitto";
denunciare la malafede di questa campagna giornalistica di cui Report è stata solo la
punta dell'iceberg contraria al riconoscimento scientifico dell'ADHD e della
terapia
farmacologica con psicostimolanti (da decenni riconosciuti ed utilizzati in Europa), dietro cui
evidentemente si celano gli interessi di quella casta che, proprio in ragione dei drastici
miglioramenti dei bambini, vedrebbe ridurre notevolmente la centralità delle sedute
psicoterapiche nel processo terapeutico;
portare a conoscenza della pubblica opinione anche tramite Internet le storie di dolore
e di sofferenza di bambini e famiglie ricollegabili allo stato d'ignoranza di neuropsichiatri e
psicoterapeuti e nel caso delle famiglie con ADHD alle straordinarie e spesso insormontabili
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difficoltà necessarie per reperire almeno il Ritalin.
Chiedere aiuto e consigli al CH.A.D.D. (la maggiore organizzazione che da decenni
negli Stati Uniti raccoglie decine di migliaia di genitori di bambini o adulti con ADHD) per la
tutela del diritto alla salute dei bambini con ADHD e delle loro famiglie.
Chiedere all'AIDAI (Associazione Italiana per i Disturbi dell'Attenzione e Iperattività ) di
sviluppare una posizione scientifica e culturale di profilo più elevato (sul suo sito Internet
l'ADHD, indicato come DDAI, è presentato come "disturbo psicologico"). Personalmente
ritengo che, a parte la buona iniziativa dell'organizzazione dei convegni che se non altro
hanno evidenziato nel criminale silenzio italiano che esiste pure una sindrome ADHD,
quest'associazione, a cui pure sono iscritto, abbia tuttavia assunto una posizione assai tiepida
ed attendista rispetto alla mole ed alla gravità dei problemi presenti in Italia, probabilmente
per evitare un contrasto diretto con la maggioranza dei neuropsichiatri. Forse ancora non è
chiaro che sono in gioco le vite di migliaia, decine di migliaia di bambini e delle loro famiglie e
che non è più possibile perdere ulteriore tempo !!!
Chiedere in modo forte e deciso all'Ordine dei giornalisti di vincolare i loro associati a
studiare i problemi di cui trattano (o si illudono di trattare) prima di lanciare slogans terroristici,
soprattutto quando in gioco ci sono la vita e la dignità di uomini, in particolare di bambini,
comminando sanzioni severe a coloro che contravvenissero a queste ovvie norme di
deontologia professionale.
Referenze bibliografiche
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Pliszka ,Carlson , Swanson "ADHD with Comorbid Disorders"- The Guilford Press
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Dott. Carlo Calzone Braswell / Bloomquist - " Cognitive - Behavioral Therapy with ADHD Children" - Guilford Press
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Kirby - Grimley "Disturbi dell'attenzione e iperattività " - Erickson
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R. Fox "tecniche base del metodo comportamentale " - Erickson
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R. Thompson " Il cervello - Introduzione alle Neuroscienze " ; Zanichelli
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Nicholls , Martin , Wallace " Dai neuroni al cervello" ; Zanichelli
Child and Adolescent Psychiatric Clinics - Psychopharmacology - gennaio 2000 ; Saunders
Child and Adolescent Psychiatric Clinics - Attention - Deficit/Hyperactivity Disorder - Luglio 2000 - Saunders Nota: questo testo con una serie di articoli dei più eminenti studiosi dell'ADHD rappresenta un aggiornamento
dello stato attuale degli studi sull'ADHD a tutti i livelli (diagnosi , terapia farmacologica , comportamentale ,
interventi psicosociali , studi genetici, etc.) oltre a fornire una miniera bibliografica delle ricerche e degli studi
sulle riviste americane .
L'approfondimento personale si è avvalso sino ad oggi anche di numerosi studi ed articoli ritrovati in Internet e
specificatamente, per citarne alcuni, fra i più importanti:
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General Psychiatry Archives Dicembre 1999 vol. 56 No. 12 - " A 14-Month Randomized trial of treatment
strategies for Attention Deficit /Hyperactivity Disorder " del MTA Cooperative Group
General Psychiatry Archives Dicembre 1999 vol. 56 No. 12 - Development of Clinical Services for AttentionDeficit/Hyperactivity Disorder - Eric Taylor
American Medical Association CSA reports (A-97) "Diagnosis and Treatment of Attention Deficit Hyperactivity
Disorder in School-Age Children
Russel Barkley " Research Developments and their Implications for clinical care of ADHD Child " - Psychiatric
Times - Luglio 96 - vol XIII - fascicolo 7
Perry, Alexander, Ellingrod
"Attention -Deficit Hyperactivity disorder Pharmacotherapy - clinical
Psypharmacology Seminar 1996 -1997
Swanson, Castellanos " Biological Bases of Attention deficit Hyperactivity disorder : Neuroanatomy, genetics ,
and Pathophysiology
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Berkshire AD/HD Research group DNA-Research Project - DNA Research
J.Harris - John Hopkins University - Intervista del CHN
Articoli e notizie provenienti dal NIMH -National Institute of Mental Health
Articoli e notizie provenienti dal CHADD - Prima associazione americana ADHD
Schede tecniche medicinali dal sito canadese Internet Mental Health.
SOCIETA' ITALIANA DI NEUROPSICHIATRIA DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA
(S.I.NP.I.A.)
Cagliari, 10 novembre 2001
Il servizio di Report (RAI 3) dell'11 ottobre 2001 ("Il marketing del farmaco", autore Paolo
Barnard) ha, a parere del Consiglio Direttivo della Società Italiana di NeuroPsichiatria
dell'Infanzia e dell'Adolescenza (SINPIA), fornito dati non completi e tendenziosi, ovvero con
modalità fuorvianti, che risultano a danno non solo dei neuropsichiatri, ma anche degli utentipazienti, nonché di organi pubblici quali il Ministero Salute e la CUF.
Illustriamo quali sono i punti secondo noi criticabili; per ciascuno premettiamo i dati
informativi, documentati, sul reale stato delle cose.
1.Farmaco RITALIN (metil-fenidato)
a) Dati informativi.
L'ADHD (attention-deficit hyperactivity disorder) è un disturbo caratterizzato da attività motoria
eccessiva e disturbante con incapacità a controllare i propri impulsi (con conseguenti
problemi di comportamento, specie a scuola) e difficoltà a mantenere l'attenzione (con
conseguente difficoltà a seguire l'iter di studio).
Riguardo al Ritalin (metilfenidato) si può affermare che:
a) è sicuramente efficace nel correggere i disturbi dell'ADHD;
b) non vi sono ancora farmaci altrettanto efficaci per l'ADHD;
c) non vi sono psicoterapie o terapie comportamentali altrettanto efficaci nell'ADHD.
Queste affermazioni derivano dai risultati da moltissimi studi effettuati in tutto il mondo e in
particolare, per citare il più ampio, quello del MTA Cooperative Group pubblicato in Archives
of General Psychiatry anno 1999, volume 56 pagine 1073-1086; tale studio, compiuto su 579
bambini, è stato promosso dal NIH (National Institute of Health) degli Stati Uniti
(corrispondente al nostro Istituto Superiore di Sanità). Il britannico NICE (National Institute for
Clinical Excellence) ha pubblicato i risultati di una propria meta-analisi sugli studi di efficacia e
tollerabilità del Ritalin, raccomandando l'utilizzo del farmaco, assieme ad altri interventi, nei
casi severi di ADHD.
Questo non implica che tutti i bambini con ADHD debbano esser trattati con il Ritalin,
essendovi casi che rispondono alle terapie comportamentali; tuttavia nel caso queste non
siano sufficientemente efficaci, è interesse del paziente il trattamento farmacologico.
Il farmaco è commercializzato nella maggior parte dei paesi del mondo (e in tutti quelli
dell'Europa comunitaria, tranne l'Italia).
Fa parte della classe degli stupefacenti. Tuttavia l'uso controllato nei pazienti con ADHD (in
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cui vi è un deficit di un neurotrasmettitore che viene compensato dal farmaco) non comporta
un aumentato rischio di dipendenza. Invece vi sono dati (studio di Biederman et al, pubblicato
su Pediatrics anno 1999, volume 104: e20) secondo i quali i soggetti con ADHD non trattati
sono più a rischio di sviluppare in adolescenza tossicodipendenza e devianza rispetto a quelli
trattati con Ritalin. Inoltre, il farmaco viene di regola sospeso in adolescenza, quando i
disturbi si attenuano.
Il farmaco viene importato e usato legalmente in Italia, presso la Clinica di Neuropsichiatria di
Università-ASL8 di Cagliari da alcuni anni su autorizzazione concessa dal Ministero della
Sanità alla farmacia dell'Ospedale.
Il farmaco è fuori brevetto ed ha un costo molto basso. La richiesta di re-introdurlo è stata
avanzata quest'anno alla CUF (Commissione Unica del Farmaco del Ministero della Salute)
da diversi pediatri che lo usavano in casi di ADHD (un pediatra addirittura per il proprio figlio)
ricorrendo all'acquisto in Svizzera per procurarselo. La SINPIA ha scritto al presidente della
CUF appoggiando la proposta di reintrodurre il Ritalin, chiedendo però che la prescrizione
avvenga solo da parte di Centri Pubblici qualificati a trattare l'ADHD.
La CUF, dopo un attento esame dei dati della letteratura scientifica internazionale, che
indicano il farmaco come il piu' efficace rimedio per l'ADHD, si è rivolta al produttore (la
"multinazionale" Novartis) invitandolo alla re-introduzione del Ritalin in Italia. La Novartis non
sembra entusiasta della proposta, probabilmente sia per il basso costo del farmaco, sia per il
pericolo di eventuali danni d'immagine dovuto a campagne "terroristiche" ormai frequenti sulla
stampa italiana.
Il Dr.Barnard sapeva sicuramente quando riportato sopra, perché ne è stato informato dai
diversi esperti intervistati durante il Congresso SINPIA, tra gli altri, due prestigiosi medici
dell'Istituto Nazionale della Salute Mentale degli Stati Uniti (NIMH; ente governativo federale):
F. Xavier Castellanos e Benedetto Vitiello. Benedetto Vitiello, responsabile della Child &
Adolescent Treatment & Preventive Interventions Research Branch, ha coordinato per conto
del governo degli Stati Uniti (non dell'industria farmaceutica!) il più importante studio di
confronto di efficacia e tollerabilità dei diversi trattamenti farmacologici e psicoeducativi per
l'ADHD (citato sopra). Sono stati già pubblicati i dati su 579 bambini seguiti per almeno 14
mesi. Sono state fornite al Dott. Barnard tutte le referenze bibliografiche riguardanti lo studio.
b) Il servizio di Report.
Nel servizio viene ripetutamente sottolineato che il Ritalin fa parte degli stupefacenti, come la
cocaina e l'anfetamina, senza una sola volta fornire due elementi certi (dei quali il redattore
era ben informato):
A) non esistono dati che indichino che esso possa causare dipendenza nei soggetti con
ADHD, pur essendo milioni i soggetti che in tutto il mondo fanno uso da tempo di questo
farmaco; anzi, se mai tendono a proteggere il rischio di tossicodipendenza che i soggetti con
ADHD hanno (vedi studio di Biederman sopra citato)
B) è efficace (talora in modo clamoroso) nell'ADHD.
Il servizio si sofferma a lungo sul fatto che il Ritalin viene importato illegalmente (un rilievo
senz'altro corretto), senza ammettere tuttavia in maniera chiara ed evidente a tutti che i
bambini che lo assumono se ne giovano e senza dire una sola volta che è in uso in tutta
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Europa, America e altri paesi avanzati.
Le interviste con i genitori di bambini che si sono grandemente giovati dell'uso del Ritalin
vengono tagliate in modo che non emerga l'efficacia del trattamento. Vista l'influenza dei
mezzi TV sul comportamento dell'audience, specie in tema di salute, questa procedura
fuorviante e disinformante avrà verosimilmente l'effetto di sconsigliare i genitori di bambini
affetti dal disturbo ad accettare questo tipo di trattamento, anche quando ne hanno bisogno,
con notevole danno per i bambini stessi.
Il servizio mette in cattiva luce i medici che prescrivono il Ritalin, sottolineando solo le
irregolarità dell'importazione del farmaco e facendo passare in secondo piano l'effetto
benefico che tali medici hanno ottenuto sui bambini trattati.
Non ha neppure posto il quesito se sia giusto che un medico si astenga da giovare ad un
paziente solo perché il farmaco non è in commercio o importabile!
Nel servizio viene insinuato che la CUF abbia agito per scopi quantomeno non chiari (dice la
presentatrice Sig.ra Milena Gabanelli: "Per quale ragione la CUF chiede in via urgente alla
Novartis l'introduzione del Ritalin in Italia? Un fatto unico per un farmaco che non è
salvavita"). Non viene fatto alcun riferimento al fatto che forse l'urgenza è dettata dal motivo
che l'Italia è l'unico paese comunitario a non disporre di tale farmaco (per quanti farmaci
esiste una situazione di questo tipo?).
Durante il congresso di Villasimius il Dr.Paolo Barnard ha, come detto sopra, intervistato
diversi medici, tra cui due grandi esperti USA (Vitiello e Castellanos) che lo hanno informato
correttamente sulla validità del trattamento con Ritalin, ma si è guardato bene dal trasmettere
tali interviste, mentre ha preferito trasmettere l'intervista al Dr.Crepet (psichiatra dell'adulto, la
cui eventuale esperienza con bambini non e' testimoniata da alcuna pubblicazione su riviste
scientifiche indicizzate), che ha affermato cose in contrasto con le attuali conoscenze
scientifiche.
2. Il Congresso SINPIA
a) Dati informativi
In quattro giorni di congresso si sono tenuti 19 simposi, 17 workshop, 8 letture magistrali, 12
sessioni di discussione di poster, tre corsi di aggiornamento. I lavori iniziavano alle ore otto
del mattino e terminavano alle ore 22, con un'ora di sospensione per il pranzo ed un'ora e
mezza per la cena. Al Congresso sono stati attribuiti dal Ministero del Sanità 30 crediti per il
programma
di
Educazione
Continua
del
Medico
(ECM).
Il congresso ha notevoli costi (tra l'altro sono stati fatti venire una decina di grandi esperti
dall'estero, inclusi Stati Uniti, per aggiornare su temi importanti, con spese e prebende a
carico del congresso).
Parte di questi costi è stata coperta vendendo uno spazio espositivo dei propri prodotti alle
ditte farmaceutiche.
Il congresso si e' tenuto a circa 45 Km dall'ospedale di Cagliari dove operano il Presidente e
Segreteria Organizzativa del Congresso. Ha influito sulla scelta della sede il costo
relativamente basso dell'ospitalità (meno di lit.170.000 al giorno per la pensione completa),
almeno rispetto ai pochi alberghi cittadini o a quelli del circondario e di altre località "non
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turistiche" come Roma, Firenze, Milano, Napoli, Bologna.
Il dott. Barnard ha mostrato le immagini delle sessioni plenarie del congresso ed ha potuto
verificare che durate tali sessioni erano presenti tra le 350-400 persone. Gli iscritti al
congresso sono stati circa 450: una quarantina erano personale delle industrie (qualcuno di
loro era infatti sulla spiaggia) e circa sessanta erano i colleghi sardi di altre discipline (pediatri,
neurologi, psichiatri, fisiatri, psicologi) con iscrizione gratuita perche' interessati solo a
specifici simposi o workshops multidisciplinari. Piu' dei tre quarti dei 350 iscritti "regolari" ha
pagato le spese di iscrizione e soggiorno con propri fondi.
b) Il servizio di Report
Durante il programma, dopo aver bene messo in evidenza che si tratta di un congresso della
SINPIA, viene fatta vedere la sala congressuale piena di uditori, e subito dopo la voce fuori
campo dice che non appena entra in funzione la telecamera nascosta "la musica cambia": il
solito anonimo afferma che in sala vi è solo il 10% dei congressisti; nessun commento a ciò,
nessuna verifica nonostante il Dott.Barnard abbia potuto constatare tutti i giorni che non era
così, inclusi tutto il sabato e la domenica mattina.
Il Dott.Barnard ha anche potuto verificare che all'uscita dalle sale congressuali veniva fornito
un questionario allo scopo di controllare la partecipazione dei congressisti e quanto i
partecipanti avevano appreso. Non ne parla proprio nel servizio! Invece aveva poco prima
riportato l'intervista del Dr.G.P.Leoni, presidente della Farmindustria, che indica nei
questionari una modalità di verifica della partecipazione ai lavori congressuali, ma Barnard
lascia credere che questo non viene fatto.
Il servizio presenta pertanto una immagine ingiustamente squalificata del congresso e della
SINPIA.
3.Studio Tomoxetina (attualmente denominato Atomoxetina) e rapporti con la Lilly
Farmaceutici.
a) Dati informativi
Come e' stato comunicato al dott.Barnard durante le lunghe interviste, due cliniche di
Neuropsichiatria Infantile italiane partecipano allo studio internazionale su efficacia e
tollerabilità
di
Atomoxetina
in
bambini
ed
adolescenti
con
ADHD.
I risultati dello studio dovranno essere presentati ai diversi Enti che regolano la messa in
commercio dei farmaci: Food and Drug Administration degli Stati Uniti, EMEA (ente
regolatorio europeo) e Ministero della Sanità Italiano. I Comitati Etici di ogni istituzione
coinvolta nello studio hanno preventivamente autorizzato sia lo studio che la possibilità di
ispezione da parte degli stessi enti regolatori. I dati dello studio dovranno essere a
disposizione per tali ispezioni per quindici anni.
Lo studio in oggetto e' volto a verificare su 500 bambini europei l'applicabilità di quanto
osservato su bambini americani in una serie di studi coordinati dall'Università di Harvard. Allo
studio partecipano alcuni dei piu' autorevoli Psichiatri Infantile Europei (Eric Taylor,
Chistopher Gilberg, J. Thomsen, Jan Buitelaar, solo per citarne alcuni, la cui produzione
scientifica e' pubblicamente verificabile su Med-line). Il compito dei ricercatori che partecipano
allo studio e' quello di fornire sia all'azienda, ma soprattutto agli enti regolatori, tutte le
informazioni sull'efficacia e sugli effetti indesiderati cui vengano a conoscenza durante lo
studio.
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In accordo con la legge Italiana, la ditta committente non paga lo sperimentatore ma
l'istituzione sanitaria presso cui lo studio viene svolto ed il cui comitato etico ha approvato e
verificato lo studio. I dettagli dello studio sopra riportati sono stati riferiti al Dott. Barnard che
avuto anche modo di verificarli direttamente con l'azienda che ha commissionato lo studio.
b) Il servizio di Report
Attraverso una voce anonima il servizio di Report fa intuire che, in linea generale, gli
sperimentatori agiscano in modo da favorire gli interessi esclusivi della Ditta committente (il
che comporterebbe ovviamente un danno per gli utenti).
Non viene fatto dall'autore del servizio alcun commento né data alcuna informazione relativa
a come si svolge realmente una sperimentazione, e dei criteri esposti sopra.
Anche in questo caso l'autore si trincera dietro il fatto che le cose le ha dette un'altra persona,
in completo anonimato, per diffondere un messaggio: non si preoccupa minimamente di
verificare (o preferisce non farlo) quanto detto da costui per una corretta informazione al
pubblico, ottenendo così di dare una informazione al pubblico distorta e scandalistica.
Commento generale sul servizio di Report
Da quanto esposto si ritiene che il servizio di Report abbia voluto dare, a dispetto di una
sufficiente conoscenza dei fatti, una informazione falsa e tendenziosa, per motivi ideologici o
per desiderio di scandalizzare, evitando di fornire le informazioni più rilevanti per una corretta
valutazione dei fatti.
In diversi punti del servizio l'autore si trincera dietro il fatto che le cose le ha dette un'altra
persona, in completo anonimato, per diffondere un messaggio, senza preoccuparsi
minimamente di verificare quanto detto da costui, per una corretta informazione al pubblico.
Un autore, se presenta l'affermazione di un anonimo, assume la responsabilità di
quell'affermazione; altrimenti rivela nome e cognome della persona e allora la responsabilità
cade su costui. Pertanto l'autore è responsabile delle conseguenze delle affermazioni false e
scandalistiche, e del danno che ne può derivare tanto alle persone cui le affermazioni
calunniose si riferiscono, quanto al pubblico.
La informazione scorretta è di danno al pubblico che, soprattutto per quanto riguarda la
Sanità, non deve avere informazioni sbagliate, o immotivatamente allarmistiche, perché
seguendole è spinto verso comportamenti erronei.
In ogni caso dovrebbe essere accuratamente valutato l'effetto che una informazione in
contrasto con i dati scientifici internazionali, validati da pubblicazioni su riviste internazionali
(e non i ritagli di quotidiani o settimanali che la trasmissione ha fatto intravedere) può
esercitare su migliaia di famiglie in difficoltà, aumentando disinformazione, pregiudizio, se non
addirittura sensi di colpa (i genitori intolleranti che drogano i loro figli).
Il messaggio del servizio di Report per l'utente è anche quello dell'impossibilità di fidarsi della
classe medica e della assenza di efficienti organismi di controllo.
Un "servizio pubblico" quale è la RAI ha il compito di dare un servizio al pubblico, cioè
informazioni corrette e possibilmente esaurienti, e non ideologicamente o scandalisticamente
manipolate.
Il Presidente a nome proprio e del Consiglio Direttivo della Società Scientifica stessa
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Prof.Carlo Cianchetti
Cl.Neuropsichiatria Infantile, Università di Cagliari
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