Stai calmo sennò ti viene la dermatite seborroica

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Stai calmo sennò ti viene la dermatite seborroica
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Stai calmo sennò ti viene la dermatite seborroica
Author : Michele Lomuto
Date : gen 25, 2015
La dermatite seborroica (DS) è una patologia infiammatoria cronica, recidivante, non
contagiosa, non infettiva, non grave dal punto di vista fisico, ma spesso debilitante dal punto di
vista psicologico per la sua inesteticità. Essa colpisce il 5-10% della popolazione mondiale (in
Italia si calcola interessi 2-3 milioni di individui), predilige il sesso maschile (6 per 1 donna) e
presenta tre picchi di frequenza per età: nella primissima infanzia (ed in tal caso è conosciuta
come crosta lattea), alla pubertà e verso i 40 anni. Con l’avanzare dell’età la dermatite tende a
regredire spontaneamente.
La DS delle età giovanile ed adulta si localizza nelle sedi più ricche di ghiandole sebacee: volto,
cuoio capelluto, regioni presternale ed interscapolare, ma possono essere interessate anche le
grandi pieghe (sottomammarie, ascellari, inguinali) ed i genitali. Al volto la DS si localizza alle
pliche naso-labiali, da cui le lesioni si diffondono in maniera asimmetrica verso le guance,
all’attacatura frontale del capillizio, alle sopracciglia, alla regione posta tra queste cioè la
regione gabellare, nella parte concava dell’orecchio esterno e, meno frequentemente, alle
pliche retro auricolari, alla plica del mento, lungo il bordo palpebrale (blefarite seborroica). Nel
sesso femminile le pliche naso-labiali possono rappresentare l’unica sede interessata.
All’esordio della dermatite la cute si presenta arrossata, lievemente edematosa e finemente
desquamante. Nel prosieguo si evidenziano squame giallastre, untuose e cute arrossata. Nella
fase cronica la cute diviene spessa, eritematosa, cheratosica. Al capillizio l’obiettività è
variabile dalla semplice e classica forfora (che secondo alcuni autori rappresenta la prima fase
della dermatite seborroica) alla presenza di chiazze di cute arrossata e desquamante, pustole,
croste grasse, croste ematiche da grattamento (se è presente il prurito) e capelli piuttosto
grassi. In alcuni casi, in aggiunta, si può osservare la comparsa di intensa secrezione
maleodorante, rancida, che ingloba i capelli a ciuffi. La Ds del capillizio può indurre una anche
intensa caduta dei capelli.
Un quadro clinico particolare è rappresentato dalla sebo psoriasi: psoriasi in sedi seborroiche o
dermatite seborroica in psoriasico? Spesso neanche l’esame istologico chiarisce la natura del
quadro clinico.
Allo stato attuale la eziopatogenesi della DS non è ben conosciuta. Tra le condizioni che
possono contribuire al manifestarsi della dermatite, quali turbe del sistema immunitario (è
frequente negli affetti da AIDS), malattie neurologiche (Parkinson, ictus, ecc.), turbe ormonali,
alcoolismo, ecc., un ruolo certamente importante va riconosciuto alla predisposizione genetica,
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mentre ancora oggetto di discussione è il ruolo dei lieviti Malassezia furfur (un tempo nota come
Pytosporum ovale) e Malassezia globosa. Infatti, non è ancora chiaro se la loro frequente e
massiva presenza sia la causa o la conseguenza delle variazioni quali-quantitative dell’attività
delle ghiandole sebacee. Anche numerosi sono gli eventi che possono scatenare
l’esacerbazione della dermatite ed influenzarne il decorso e la resistenza al trattamento, quali
le variazioni climatiche e stagionali (la DS migliora in estate per recidivare in inverno),
l’assunzione di ansiolitici, la carenze di zinco, ecc. Tra tutti lo stress svolge certamente un ruolo
estremamente significativo sia nello scatenare le recidive sia nel condizionare la risposta al
trattamento terapeutico, tanto che in alcuni casi un sostegno psicoterapeutico può rivelarsi utile
e necessario.
La diagnosi di questa patologia è clinica giacché gli esami di laboratorio poco o nulla possono
dire. Raramente può essere utile praticare una biopsia per effettuare un esame istologico a
scopo di diagnostica differenziale da patologie che in alcuni casi possono simulare una DS quali
la psoriasi, la dermatite atopica, la tigna (tinea capitis), ecc.
Dal punto di vista terapeutico, shampoo e creme a base di antimicotici (soprattutto gli azolici
quali il ketoconazolo), di cheratolitici quali l’acido salicilico, di zinco piritione, di sesquisolfuro di
selenio, di catrame vegetale, di ciclopiroxolamina, ecc. possono notevolmente migliorare la
situazione sino ad ottenere temporanee remissioni complete dell’obiettività cutanea. I
cortisonici, mai da usare a lungo per i noti e notevoli possibili effetti collaterali, ottengo
inizialmente successi sicuri ma effimeri con l’immediata ripresa della dermatite alla loro
sospensione. Certamente utile può risultare una dieta ricca di frutta e vegetali.
Per via generale si può ricorrere ad integratori alimentari ricchi di elementi minerali e vitamine
quali Vitamina A, Vitamina E (ma attenzione ai suoi dosaggi giacché essa, interagendo con
l’attività delle piastrine, può favorire la comparsa di emorragie e potenziare gli effetti degli
anticoagulanti), cisteina, zinco, ecc. Il trattamento con Raggi Ultravioletti, ed in particolare gli UVB a banda stretta, stanno dando ottimi risultati.
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