# PHOTOSHOP CC 2014

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JUMPER PREMIUM 2014 • # photoshop cc 2014 • selezione: area di interesse
# PHOTOSHOP CC 2014
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Photoshop, nella sua nuova versione 2014, è uscita da
poche ore, e siamo a guardare cosa davvero ci porta in
dote. I dubbi li lasciamo per altre occasioni, qui cerchiamo di essere concreti, e le funzioni più “chiacchierate”
sono relative alle funzioni di messa a fuoco: alcune sembrano utili, altre fanno un po’ sorridere i fotografi. Ma
vediamo…
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AREA DI INTERESSE
Molto interessante la funzione che in inglese si chiama (giustamente) Focus Area e che in italiano hanno tradotto con un
buffissimo: Area di interesse (ahahahaa….), ma il motivo per
cui pensiamo che sia interessante è perché permette ai fotografi
di lavorare in modo più intelligente direttamente in fase di
ripresa, progettando il contenuto finale del proprio lavoro, e
semplificandosi quindi la vita operando direttamente in fase di
ripresa: un approccio che non troviamo nei tutorial da smanettoni di Photoshop, e che invece dovrebbe essere più concretamente seguito dai nostri lettori/amici.
La funzione nasce per semplificare la selezione (ed eventualmente lo scontorno) di una zona a fuoco fotografata su un
fondo sfuocato. Funziona molto bene, abbiamo fatto diverse
prove in queste ore e quasi sempre abbiamo ottenuto risultati
positivi… ma usando intelligenza. Ci spieghiamo.
Può questa soluzione risolvere qualsiasi scontorno, consentendo una totale eliminazione del fondo, magari mettendo su
sfondo bianco o trasparente un soggetto? No, anche perché le
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magie non esistono. Però abbiamo “annusato” una potenzialità che si è vista anche nelle demo di Adobe, ma che abbiamo
collegato ad una recente (ultimo numero, Luglio 2014, ma magari se leggete questo contenuto tra tre mesi sarà… di tre mesi
fa!) copertina e articolo interno della bellissima rivista IL
(supplemento mensile de Il Sole 24 Ore), che aveva proprio
questo tipo di effetto, e immaginiamo che i grafici che hanno
fatto questo lavoro, di sicuro precedente alla nuova versione di
Photoshop, avranno borbottato parecchio per non avere avuto
questo tool prima. Il “gioco” è quello non di “scontornare”,
ma di inserire tra primo piano e sfondo degli elementi… nel
nostro caso e nel caso della rivista IL si tratta di testi, ma potrebbero essere elementi grafici, altre immagini, quello che
si vuole.
Il funzionamento è facile, specialmente se dedicherete qualche
secondo in fase di ripresa, per ottenere un bell’effetto di buona
sfuocatura del fondo: evviva i diaframmi aperti, le focali un po’
lunghe, un minimo di accuratezza nel punto di ripresa e della
distanza tra primo piano e sfondo… Il resto lo fa Photoshop: si
va sul menù “Selezione” e si trova la voce “Area di interesse”,
che ci apre una finestra per regolare qualcosa che Photoshop
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già capisce da solo (separare soggetto nitido da soggetto sfuocato), potendo regolare ovviamente vari elementi, tra questi il
più “potente” è quello del Parametro di messa a fuoco: un cursore ci permette *magicamente* di andare a seleziona le zone
più o meno sfuocate.
A questo punto, si decide che il risultato di questa elaborazione deve essere un “nuovo livello”, magari con aggiunta della relativa maschera, per poterla eventualmente modificare.
Quello che otteniamo è quindi l’elemento in primo piano su un
nuovo livello, e sul fondo ancora tutta l’immagine, compresa
il fondo sfuocato. Diventa quindi un gioco da ragazzi inserire
delle scritte tra il fondo e il primo piano, giocando con scritte,
grafica o qualsiasi altra cosa.
Il risultato di solito non è così efficace se togliamo il fondo,
perché il bordo potrebbe non essere perfetto (solo nelle demo
dell’Adobe va tutto bene…), anche se ovviamente possiamo
usare tutte le funzionalità di Miglioramento bordo che ben
conosciamo da tempo su Photoshop. Ma usando questa tecnica mista, il risultato è assolutamente semplice e quasi senza
inganno.
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Per cosa usarlo?
Siamo sicuri che useremo, noi, questa funzione in molte cose:
ci piace questo gioco, ci piace miscelare piani dove ci sono elementi in primo piano, in secondo piano, sul fondo sfuocato.
Ci piace pensare che tutto questo derivi da una eccellente
tecnica fotografica in fase di ripresa, e che il resto sia solo
una “conseguenza”. E pensiamo che possa essere usato da voi
per grafiche originali ed esclusive nel settore della foto di matrimonio, di moda, cataloghi e pubblicità. Ovunque sia utile
miscelare foto e grafica, ma come detto anche foto ed altre foto,
usando tecniche grafiche. Alcune cose ve le alleghiamo qui, altre potrete sicuramente sviluppare voi, sulla base della vostra
creatività.
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