L` ASCOLTO ATTIVO

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L` ASCOLTO ATTIVO
Since then, at an uncertain hour,
Dopo di allora, ad ora incerta,
Quella pena ritorna,
E se non trova chi lo ascolti
Gli brucia in petto il cuore…..
Il superstite . Primo Levi
UNIVERSITA' DI URBINO
MASTER DIRETTO DA FRANCO
NANETTI 8 FEBBRAIO 2013
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È un processo permette di comprendere
---cosa l’altro ci vuole dire
-ciò che l’altro è
Coinvolge mente e cuore e richiede :
concentrazione ,volontà ,impegno
cultura
equilibrio
disponibilità affettiva ed empatia
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(capacità di amare)
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Empatia
Comprensione e amore
non possono essere separati altrimenti
è solo un processo razionale
e le porte della vera
comprensione
rimangano sbarrate
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L’EMPATIA

“l’empatia mette innanzitutto in
contatto con la ricchezza infinita di
altri accanto a noi …” L.Boella

“... e nel reciproco riconoscimento
avviene una nuova nascita per
entrambi …”. Edith Stein
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Ascoltare attivamente
significa immaginare noi stessi
nella situazione vissuta dall’altro
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Il dialogo presuppone l’ascolto
Non c’è dialogo senza il
nostro impegno a
comprendere quanto l’altro
ci vuole comunicare;
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L’ascolto attivo esige
Accettazione
(non è negazione del dissenso)
Coinvolgimento
Partecipazione
Riconoscimento
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L’ ascolto è un atto volontario che
oltrepassa le parole.
Per ascolto non intendiamo tacere
per permettere all’altro di parlare;
L’ ascolto non si affida al semplice
registrare ciò che l’altro dice;
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Non è curiosità fine a se stessa
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Talora però le nostre inibizioni
possono diventare una barriera
per l’ascolto dell’altro
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ATTENZIONE
Le barriere possono dipendere da
blocchi emotivi che mettono fuori
campo la comprensione
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Se temiamo il giudizio
dell’altro, o una svalutazione …
non riusciamo ad ascoltare
Perché siamo impegnati a
rinforzare la nostra maschera
Non ascoltiamo
se vogliamo vincere
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I
monologhi possono rivelare ansia
paura , angoscia nevrotica ,
insicurezza …
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L’ ascolto autentico presuppone
due fondamentali modalità:
1 - ASCOLTO CRITICO
2 - ASCOLTO EMPATICO
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L’ ascolto autentico è un giusto
mix tra i due tipi di ascolto
L’ ascolto autentico non
privilegia un tipo di ascolto
sull’altro in quanto entrambi
hanno una propria funzionalità
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1 - ASCOLTO CRITICO
Centrato sulla decodifica dei messaggi e
sul costrutto logico di ciò che l’altro
dice…… individua e valuta la
razionalità e la coerenza del discorso.
Indaga, cerca difetti ed errori
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- ASCOLTO IPERCRITICO
È concentrato sui dettagli e sugli
errori
 Misconosce le emozioni
 Dosi troppo alte producono senso di
inadeguatezza

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2 - ASCOLTO EMPATICO
L’ ascolto empatico vuole comprendere le
motivazioni ed intenzioni sottese non esplora
la razionalità del discorso dell’altro
Ci si mette nei panni dell’altro, ci si pone dal suo punto di vista…
…per cogliere in modo intuitivo, diretto, immediato la totalità e
l’essenzialità del suo esserci (non in modo analitico)
Dosi
troppo alte costringono l’altro a
compiacersi della propria inadeguatezza
Nasce una simbiosi che impedisce un
confronto
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AVERE UNA ATTENZIONE
PENSANTE
Di colui che sa correttamente scegliere
il giusto equilibrio
tra un eccesso di ascolto
e una carenza di ascolto (F. Nanetti 1996)
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Chi si pone in un atteggiamento di ascolto
autentico non si limita a “registrare” le
parole dell’ altro ma cerca di intravedere
in esse una intenzionalità spesso oscura in
entrambi gli attori della comunicazione.
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Riflettere su ciò che si ascolta
…cogliere il senso incompiuto
del discorso dell’ altro nella sua
globalità tramite un consapevole
sforzo metacomunicativo …
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Nell’ascolto attivo sono coinvolti
tre processi

LA RICEZIONE

L’ELABORAZIONE DEL MESSAGGIO

LA RISPOSTA
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LA RICEZIONE DEL MESSAGGIO
Implica da parte di chi ascolta una concentrazione
intenzionale non strutturata
“facilitata da una autentica disponibilita’ nei confronti
dell’ altro”. (F. Nanetti 1996).
Importante nella ricezione del messaggio
“abbassare il livello della propria soggettività”
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L’ ELABORAZIONE DEL MESSAGGIO
L’elaborazione del messaggio avviene
quando chi ascolta attribuisce uno o più
significati al messaggio ricevuto.
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L’ascolto nella fase di
elaborazione può essere distinto
in sei aspetti :
CONTENUTO
AUTORIVELAZIONE
RICHIESTA
RELAZIONE
ESPRESSIONE
CONTESTO
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1 - CONTENUTO
Si tiene conto di che cosa l’altro ci vuole
informare e di che cosa pensa in relazione
all’oggetto della comunicazione tenendo
conto che la vera oggettività si basa sul
confronto delle rappresentazione che ognuno
ha dello stesso fatto
- Di che cosa sta parlando ?
- Di che cosa ci vuole informare ?
- Quali sono le sue idee ed opinioni in merito a
quanto ci sta dicendo ?
2 - RIVELAZIONE DI SE’
L’ emittente in modo consapevole o
inconsapevole rivela qualcosa di sé.
La carenza di autorivelazione è causa
di un comunicazione difficile.
Spesso cerchiamo solo
-Di dimostrare la nostra superiorità
-Di fare bella figura
-Di essere considerati
2 - RIVELAZIONE DI SE’
La paura nevrotica del giudizio porta ad
una dissimulazione :
Con un formalismo eccesivo
Non esprimendo mai alcuna opinione
Forme linguistiche che rivelano questa paura
Uso
impersonale del SI o del NOI
Domande di mascheramento
Svalutarsi eccessivamente (per essere
contraddetto)
accusare
Nella dimensione di autopresentazione
l’attenzione è focalizzata nelle seguenti
domande:
-Che cosa l’altro sta dicendo di sé, mentre comunica ?
-Che cosa vuole che io pensi di lui ?
-Vuole che io lo valuti positivamente o negativamente ?
-Vuole apparire una persona onesta … colta …
3 - APPELLO o RICHIESTA
Nella quale si tiene conto di che cosa l’altro in
modo esplicito od implicito ci appella a pensare,
credere, fare o non fare.
Gli appelli possono essere:
DIRETTI
NASCOSTI
PARADOSSALI
Una comunicazione positiva si nutre di molti
appelli diretti.
Gli appelli nascosti si hanno quando chi parla
influenza il destinatario in modo manipolatorio
per sottometterlo o per ottenere favori o privilegi.
Gli appelli paradossali sono quelli che si
contraddicono tra loro.
C’è una contraddizione nei termini
Gli appelli diretti implicano l’espressione chiara e
spontanea di desideri ed intenzioni.
Parte delle persone evitano tali appelli perché
hanno paura di scoprirsi,
temono di essere rifiutati,
oppure cercano di non dare l’impressione
d’imporre ciò che in realtà desiderano.
Nella dimensione dell’appello
si cerca di rispondere alle
domande:
-Che cosa l’altro mi chiede ?
-Di che cosa mi vuole convincere ?
-Che cosa vuole ottenere da me ?
4 - RELAZIONE
come l’altro percepisce la
relazione in corso e come
intende modificarla
Nella dimensione della relazione si
cerca di rispondere alle domande:
-In che modo l’altro mi percepisce ?
-Che tipo di relazione ha instaurato con me ?
-Come vorrebbe modificarla
?
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5 - ESPRESSIONE
 sentimenti,
emozioni,
 stati d’animo
che il soggetto prova ad esprimere.

Molte emozioni e molti sentimenti sono
visibili attraverso il corpo, che si
esprime suo malgrado.
Per esempio la tristezza è prima nel volto che nelle parole
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Nella dimensione dell’espressione
emerge la comunicazione non verbale
si cerca di rispondere alle domande:
-Che cosa l’altro sente dentro di sé ?
-Quali stati d’animo esprime ?
-Quali sentimenti ed emozioni ?
6 - CONTESTO
Si esamina come si incastonano
le cose narrate
con il contesto in cui sono
immerse e con la situazione
interpersonale