Il riciclo dei rottami di alluminio di Giorgio Spangaro La Donau
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Il riciclo dei rottami di alluminio di Giorgio Spangaro La Donau
Il riciclo dei rottami di alluminio di Giorgio Spangaro La Donau Carbon di Guanzate (CO) è una società di ingegneria attiva nella produzione di impianti per la protezione ambientale, quali: - sistemi per la depurazione dell'aria e per il recupero dei solventi; - impianti per la termodistruzione di reflui e rifiuti industriali e civili; - macchinari ed impianti per il recupero dell'energia; - componenti e sistemi per la purificazione delle acque; - sistemi di controllo e automazione di impianti industriali. Parallelamente alle attività aziendali, in collaborazione con la filiale italiana Siri, l’azienda ha sviluppato una nuova tecnologia per il recupero dei rottami di alluminio. Le principali fonti e/o i tipi di rottami di alluminio sono: - rottami di grandi dimensioni principalmente composti da motori auto, telai di porte e finestre, parti di trasformatori, ecc.; - piastre o rottami leggeri come rottami di lamierini, profilati leggeri, tapparelle avvolgibili, ecc.; - scaglie di lavorazione, trucioli di sbavatura, di tornio, di trapano e di qualsiasi altra lavorazione meccanica; - lattine in particolare contenitori di bevande provenienti dai Rifiuti Solidi Municipali. I rottami di alluminio, oltre ad essere di diverse forme e dimensioni, sono ‘sporchi’ o ‘contaminati’ da: grasso, olio, vari trattamenti chimici, vernici, altre sostanze organiche come gomma, materie plastiche, ecc. e contengono un determinato tasso di umidità. Caratteristiche del processo Prima di essere utilizzati come ‘materia prima’ da rifondere per la produzione di beni di consumo, i rottami di alluminio devono essere trattati per rispondere alle specifiche caratteristiche richieste per ottimizzare il processo di fusione. Il trattamento comporta per molti rottami un processo di macinazione e soprattutto di pulitura per eliminare le parti organiche e infine di asciugatura. La macinazione, che migliora i processi successivi, viene eseguita con speciali mulini ad alta potenza, adatti per eseguire le operazioni più pesanti. I processi di ‘pulitura’ e di asciugatura vengono eseguiti riscaldando i rottami macinati. I rottami vengono inseriti in un forno rotante e riscaldati tramite un gas ad alta temperatura in atmosfera controllata. L’elevata temperatura del gas provvede a fondere e gassificare le sostanze organiche, che vengono staccate dall’alluminio tramite la corrente di riscaldamento. Per evitare di ossidare i rottami di alluminio, di produrre scorie e di evitare il pericolo di auto-combustione, il riscaldamento dei rottami deve essere eseguito con gas di combustione poveri di ossigeno, come ad esempio con il processo di ‘pirolisi’. La pirolisi può essere eseguita con riscaldamento diretto o indiretto in un forno rotatorio;la tecnologia Siri-Donau Carbon si basa appunto su un riscaldamento diretto che permette un grado più elevato di pulizia del materiale trattato. Figura 1 – Schema del processo Lo schema del processo è indicato in fig. 1. Il nastro convogliatore H-01 introduce i rottami di alluminio nel forno rotante F-01, attraverso la valvola di tenuta H-02. Il materiale viene riscaldato in controcorrente da un flusso di gas ad alta temperatura. L’azione combinata della temperatura dell’impatto con il flusso della corrente rimuovono il materiale organico ed i grassi dalla superficie dei rottami durante il loro percorso all’interno della camera rotante. Alla fine i rottami puliti vengono scaricati attraverso la valvola di tenuta H-04 e Figura 2 – PFD dell’impianto raffreddati sul convogliatore a vibrazione H05. I gas di riscaldamento entrano nel forno rotante ad una temperatura di 500-550 °C e ne escono a 200-220 °C. I gas di combustione e la materia organica rimossa dai rottami vengono sottoposti alla rimozione della polvere (H-13) e depurati termicamente nella camera di postcombustione F02 ad una temperatura di 850 °C e rientrano nel forno rotante alla temperatura adatta per il trattamento dopo essere passati attraverso lo scambiatore aria-gas E-01. Il contenuto di ossigeno libero nella corrente di ricircolo è controllato attraverso l’immissione di aria attraverso la valvola L-03 e il ventilatore K-03. Tramite lo scambiatore E-01 si ottiene un recupero di energia riscaldando l’aria necessaria per la combustione della materia organica rimossa ed il per il bruciatore del postcombustore. I gas in eccesso vengono emessi in atmosfera ambientale dopo un sistema di assorbimento e filtrazione. Le figure 3 e 4 mostrano i rottami prima e dopo il trattamento. Figura 3 – Materiale da trattare sul nastro convogliatore H-01 Figura 4 – Materiale pulito in uscita dal nastro vibrante H-05 Capacità di trattamento Il sizing di questo tipo di impianti attualmente realizzati prevede una potenzialità di trattamento da 4 a 12 t/h di scarti di alluminio su un esercizio di circa 5000 ore/anno. Figura 5 – Vista dell’impianto