Hermes-liceofermi-giugno15 - Liceo Statale "Enrico Fermi
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Hermes-liceofermi-giugno15 - Liceo Statale "Enrico Fermi
Hermes Liceo Enrico Fermi Sommario: Giugno 2015 Pag.2 The selfie syndrome Pag.4 Musica Pag.6 Interviste ai rappresentanti Pag.8 Open Mountain Pag.9 Interviste ai professori Pag.10 Volontariato Pag.12 Expo sì, expo no Pag.14 La Buona Scuola Pag.16 Alternanza Scuola Lavoro Pag.17 Interscoop Pag.20 Dante incontra Tasso Pag.21 Oroscopo Pag.22 Giochi Pag.24 Concorso fotografico Se state leggendo queste parole significa che, nonostante le varie difficoltà, siamo riusciti a pubblicare questa nuova edizione del giornalino dopo due anni dalla sua chiusura. Abbiamo deciso di riproporre questo progetto perché crediamo sia importante avere uno spazio dove riassumere - per così dire- la vita del liceo, dove trovare un punto di contatto fra tutti gli studenti e che ci permetta di sdrammatizzare le crisi da studio del liceale medio, soprattutto in questi giorni di recuperi forsennati/esami e con un anno di fatica sulle spalle. La redazione è composta da appena una quindicina di alunni e due professoresse perciò questa prima uscita è stata particolarmente faticosa e, fin da ultimo, incerta. Per quanto riguarda il ricavato della vendita del giornalino non sarà devoluto in beneficenza, come invece accadeva negli anni passati: abbiamo deciso di reinvestirlo all'interno dell’istituto. Nella prossima edizione vi daremo i dettagli su come è stato utilizzato. Inoltre volevamo ringraziare le professoresse Frongillo e Fratini, che ci hanno supportati e coordinati con pazienza, i ragazzi e i professori che ci hanno concesso le interviste e tutti voi che avete comprato e non vedete l'ora di leggere questo giornalino, augurandoci che vi possa interessare e divertire. Ma soprattutto, finalmente, buone vacanze a tutti! La redazione Lisa Bortolotti e Irene Corda Qui sopra, una sequenza di ventiquattro scatti ad pera di Francesco Gagliardi e Simone Gasparoni, a cinque-sei minuti l’una dall’ altra, per mostrare nello spacifico lo sviluppo dell’eclissi parziale di sole. Pagina 2 Hermes The selfie Syndrome Un nuovo modo di fare le foto, una nuova moda sociale: tutti pazzi per l'ultima trovata! Si scatena il trend del periodo e l'autoscatto fotografico si diffonde come il vento tra giovani e adulti, senza distinzioni di età o sesso, inondando i social network con sempre maggiore impeto. E, come se non bastasse, video-selfie a volontà, per soddisfare tutti, o quasi... Del resto, il mondo del web è da sempre diviso in due fazioni su tutte le novità e questa in particolare non fa eccezione: una netta scissione e una forte polarità tra atteggiamenti opposti contraddistingue il popolo del web anche riguardo a questo argomento, tra chi mostra per tale pratica autoreferenziale una simpatia e una familiarità che sfiorano il patologico e chi la demonizza come segno di un’irreversibile decadenza morale unita a una profonda crisi perennemente connessa psicologica dell’individuo al mondo virtuale per il nella società. gusto di mettersi in mostra, richiamando Dopo un boom iniziale, l'attenzione. dettato dalla curiosità e dall’entusiasmo verso un Partito come un modo nuovo modo di vedere e simpatico di creare nuovi mostrare sé stessi tipi di foto da condividere avvalendosi dell’occhio con amici o parenti, il sempre aperto e vigile selfie si è trasformato dell’onnipresente quasi in una malattia tra i smartphone per poi giovani “à la page”, tanto eventualmente che si sta diffondendo un’ sottoporre all’occhio u l te r i o r e v a r i a n te ingordo e infido della estrema, che ha suscitato Rete, si vede già una forti critiche (ma anche prima battuta d'arresto: apprezzamenti!): i “sexy anche se da subito si è selfie”, con foto in bagno fatta viva un'esigua i n do ss a nd o b iki ni , opposizione di stampo perizoma o addirittura prevalentemente satirico, niente! (come i controselfie satirici), si stanno Gli scienziati hanno diffondendo in questi identificato tre livelli di giorni vere e proprie disturbo in base al campagne, serie e numero di foto che il strutturate, contro la soggetto si scatta ogni nuova fotografia di moda, giorno e al loro utilizzo: vista come un'ossessione - al livello più basso si che rischia di trasformarsi trova il disturbo di tipo in un tormento nonché in saltuario, in cui le un “danno mentale” per persone si fotografano tutte quelle persone che circa 3 volte al giorno, ma conducono una vita non pubblicano le foto su Pagina 3 Giugno 2015 social network; - in seconda posizione è stato inserito l'insieme di disturbi acuti, per cui la persona si fotografa almeno 3 volte al giorno e pubblica le foto sui social network e condivide “a più non posso”; - infine, il tipo di disturbo cronico che consiste in una vera e propria ossessione per i selfie e nell'incontrollabile desiderio di fotografare se stesso 24 ore su 24, e pubblicare le immagini su Internet più volte al giorno, a partire dalle 6 volte giornaliere per lenire quella sorta di dolore interiore che è l'insicurezza e la necessità di essere apprezzati dagli altri. ha le nuove malattie psichiatriche la cosiddetta «selfies», caratterizzata dal costante desiderio e l'impellente bisogno di fotografare più volte Hollywood, però, lancia se stessi, in ogni ambito della vita privata e una campagna contro i sociale, per poi condividere le immagini sui selfie, attraverso lo slogan social network. “Quale sarebbe il problema?” Si “E' tempo di essere chiederanno alcuni... Secondo gli psichiatri si Unselfie. Basta tratta di un vero e proprio fenomeno sovraesporsi". E, mentre patologico e compulsivo attraverso il quale molte stelle del cinema l'individuo cerca di compensare la mancanza di come Kirsten Duns e autostima. Leonardo Di Caprio Non si tratta di un parere isolato: anche a prestano il loro nome livello sociologico negli ultimi anni si sta unendosi alla campagna riscontrando una perdita dei valori morali ed sensibilizzante contro un una conseguente crisi di autocoscienza ipertrofico uso degli individuale e la mancanza di consapevolezza autoscatti, anche in Italia del proprio reale valore, non inteso come è partita una campagna valore in denaro, metro col quale siamo sempre contro i selfie e la loro più -anche inconsciamente- abituati a valutare “influenza”! ogni cosa, ma come valore umano. Come andrà a finire? “Ai Riccardo Farinella 5F posteri l'ardua sentenza”, ma ciò non vuol dire restare passivi e lasciarsi portare dalla corrente, bensì essere noi a modificare il nostro presente per far sì che, al momento dell'ardua sentenza, non si rimpianga l'occasione della possibile azione. 15 e i 35 anni condiviso un selfie. Solo in Italia, secondo una ricerca promossa dalla Samsung, si scattano 28 milioni di selfies al giorno; mentre secondo il Pew Research L'Associazione Psichiatrica center americano più A m e r i c a n a ha della metà dei ragazzi tra i recentemente incluso tra Pagina 4 Hermes Now I've heard there was a secret chord That David played, and it pleased the Lord But you don't really care for music, do you? It goes like this The fourth, the fifth The minor fall, the major lift The baffled king composing Hallelujah Hallelujah […] Your faith was strong but you needed proof You saw her bathing on the roof Her beauty and the moonlight overthrew you She tied you to a kitchen chair She broke your throne, and she cut your hair And from your lips she drew the Hallelujah Hallelujah, Hallelujah Hallelujah, Hallelujah You say I took the name in vain I don't even know the name But if I did, well really, what's it to you? There's a blaze of light In every word It doesn't matter which you heard The holy or the broken Hallelujah Hallelujah […] I did my best, it wasn't much I couldn't feel, so I tried to touch I've told the truth, I didn't come to fool you And even though it all went wrong I'll stand before the Lord of Song With nothing on my tongue but Hallelujah Hallelujah […] Hallelujah di Leonard Cohen Hallelujah, scritta da Leonard Cohen, venne pubblicata nell'album Various Positions nel 1984. Cohen, di origine canadese, è un cantautore, musicista, poeta e scrittore. Il critico Bruce Eder lo definisce uno degli artisti più affascinanti ed enigmatici dei tardi anni Sessanta, secondo soltanto a Bob Dylan e, forse, Paul Simon. Cohen è un artista a tutto tondo, che non si riconosce in una sola figura creativa, ma in tutte, riassunte nel contempo: è infatti difficile distinguere il cantante dal poeta, il suo estro creativo dal talento musicale. La canzone Hallelujah all'inizio conobbe poco successo, ma fu in seguito riproposta da John Cale prima e Jeff Buckley poi, acquistando una fama internazionale. Ormai è una costante comune a molti cantanti, che ne hanno offerto interpretazioni molto diverse, dovute anche al fatto che il testo in sé si presta a molte letture: dalla semplice canzone d'amore ad un mosaico di citazionismi biblici. La prima strofa si apre con un riferimento religioso: secondo la tradizione biblica il re ebraico David -musicista prediletto da Diocommise adulterio con Bathsheba, moglie del re ittita Uriah, facendo poi in modo che quest'ultimo perisse in battaglia così da riuscire a sposarla. Questa canzone è infatti una preghiera corrotta, che parla d'amore e sacrificio e non risparmia il sarcasmo. But you don't really care for music, do you? La forte ironia di questo verso suggerisce che la donna -non apprezzando la musica- in realtà non si renda conto del grande sacrificio che David ha compiuto disonorando sé stesso e deludendo il suo Dio soltanto in nome di lei. La struttura degli accordi del pezzo si riflette nelle parole: mentre Cohen canta the fourth, the fifth sta appunto suonando il quarto e il quinto accordo della scala. Inoltre, mentre dice minor sta effettivamente suonando un accordo minore. Dunque, dopo aver affermato che all’amata non interessa la canzone, lui procede a descriverla, incurante di essere ascoltato. Tutto ciò lega indelebilmente l’immagine del re musicista alla canzone: mentre la canzone lo descrive, David la sta suonando e ci è impossibile distinguere queste due realtà. Descrive il momento in cui si sono innamorati: nella prima parte non è tanto importante il riferimento alla storia in sé, quanto l’emozione nel ricordarlo. La seconda parte, invece, rinforza l’idea che si stia parlando di Re David, perché è facile riferire ad esempio She tied you to a kitchen chair (ti ha legato ad una sedia della cucina) come un’indicazione del fatto che la donna lo abbia spogliato totalmente dei suoi valori. Il verso successivo si apre a due diverse interpretazioni: sicuramente she broke your throne si riferisce al potere e al prestigio che egli ha perso, mentre she cut your hair può essere ricollegato al mito di Sansone, che perse la sua invincibile forza proprio perché la sua amante gli tagliò i capelli. Allo stesso tempo, se si intende heir (erede) al posto di hair (capelli) si può cogliere un riferimento al fatto che il figlio di David e di Bathsheba morì a causa della punizione divina inflitta da Dio per l’adulterio commesso dai due. I nevi tabi lm ente, passata l ’estasi dell’incontro, l’Alleluia si leva amareggiato e disilluso, perché l’amore e l’attrazione reciproca sono diminuiti con il tempo, Illustrazione di Emily Parlapiano Pagina 5 Giugno 2015 lasciandoli davanti alle conseguenze delle loro decisioni: David ha sacrificato la sua posizione e il suo rapporto con Dio per un appagamento che si è rivelato effimero. David, però, difende di fronte a Dio l’amore che lo ha portato alla rovina, dicendo che non ha offeso Dio invano avendo ucciso soltanto in nome dell’amore, anche se ammette di non essere sicuro di sapere che cosa sia davvero l’amore. Continua però dicendo che non importa davvero sapere che cosa sia, non importa se il suo atto sia stato giusto o sbagliato, perché c’è una luce nell’Alleluia sacra tanto quanto in quella più cupa e al limite della blasfemia che lui sta cantando. Infine David praticamente ammette di avere sbagliato e che non dovrebbe difendere questo suo amore, ma nonostante ciò l’Alleluia è tutto quello che porta davanti a Dio, il suo eterno giuramento d’amore per lei. È chiaro come, analizzando questa canzone strofa per strofa, prevalga il piano biblico, ma, apprezzata nella sua interezza, essa parla d’amore ad un livello talmente profondo ed universale che sarebbe limitante descriverla sul solo piano del citazionismo. Forse la vera forza di questa canzone è proprio nella sua doppia natura: è sia una forte dichiarazione d’amore sia una preghiera sommessa. E più di ogni altra cosa questa canzone è un dialogo; se con il divino o con l’umano, lascio a voi la scelta. Anna Falorni 3C Anna Falorni 3^C La noyée di Yann Il brano fa parte della colonna sonora del film “il favoloso mondo di Amélie”, film francese diretto da Jean-Pierre Jeunet, uscito nell’ormai lontano 2001. Yann Tiersen, compositore e polistrumentista minimalista francese, ha raggiunto il successo proprio con la composizione della colonna sonora del film sopra citato. Il brano è una sorta di fuga impetuosa e imponente, inizia con le fisarmoniche da sole, alle quali poi si aggiungono i violini, in un crescendo costante fino a giungere ad un maestoso fortissimo, che si manterrà fino alla fine del brano. I violini e le fisarmoniche creano una melodia intrisa di nostalgia e malinconia, gli stessi sentimenti che si possono provare quando si ricordano momenti passati d felicità o quando si è di ritorno da un viaggio dove abbiamo scoperto una nuova parte di noi stessi. Il suono della fisarmonica può anche ricordare l’atmosfera caratteristica di Parigi di notte, in particolare della zona di Montmartre, piena di colori e suoni, tra i quali anche quello delle fisarmoniche dei musicisti di strada. Insomma se siete amanti di melodie malinconiche, nostalgiche e della Parigi notturna questo brano dovrebbe piacervi; se vi dovesse piacere, ascoltatevi anche tutto il resto della colonna sonora. Teresa Sansoni, 3C Pagina 6 Hermes Intervista ai nostri rappresentanti Perché hai deciso di candidarti? G: Mi è sempre piaciuta l’idea di fare il rappresentante di istituto, mi sono candidato in terza così da poter decidere di ricandidarmi una seconda volta in quarta, dal momento che in quinta non avrò tempo. Giovanni Boni Alice Favero A: L’idea mi è sempre piaciuta molto, quest’estate Giovanni mi ha convinta a candidarmi insieme a lui. E: Se posso essere sincera mi è venuta l’idea di farlo perché nessuno nella sede di via Ambrogi si era candidato poi ho capito che adoro aiutare le persone, concretizzare delle idee e avere la possibilità lasciare qualcosa di me nella scuola. F: Ho deciso di candidarmi perché mi ha sempre affascinato il ruolo di rappresentante di istituto e credo che sia un’occasione per crescere. Federico Fulcheris Emily Parlapiano La cosa che ami di più di quest’esperienza? Quella che ami meno? G: La cosa che amo di più è il fatto che hai la possibilità di conoscere molte persone e quella che amo meno è il fatto che questa scuola è molto divisa al suo interno e per quanto riguarda la questione della settimana corta la situazione è un po’ degenerata. A: La cosa che amo di più è il fatto di essere riusciti in quattro a portare avanti un liceo che dialogasse e facesse sentire la propria voce. Le cose che mi sono piaciute meno credo che siano la stanchezza, le pressioni e i giudizi da parte di ragazzi e professori. E: La cosa che amo di più è confrontarmi con gli altri, soprattutto con persone con idee diverse, quando si crea un dibattito perché significa che c’è interesse e dinamismo. La cosa che amo di meno è la mancanza di partecipazione. F: La cosa che amo di più è potermi rendere utile e, là dove c’è una richiesta da parte di qualcuno, attivarsi per soddisfarla. La cosa che amo di meno è forse il fatto di doversi intrattenere molto tempo a scuola e, non essendo di Cecina, arrivare a casa tardi. Secondo te perché gli studenti del nostro istituto non partecipano molto attivamente alla vita scolastica? Di che cosa avrebbero bisogno per farlo? G: Secondo me é un discorso di morale, cioè so che negli anni passati le assemblee erano un’occasione di incontro, mentre oggi sono un giorno di festa. Il problema è che non c’è più gruppo all’interno della scuola, ognuno pensa solo per sé. Quest’anno abbiamo deciso di scegliere gli argomenti in modo da coinvolgere maggiormente i ragazzi di prima e seconda , per avere più partecipazione in futuro. A: Secondo me il problema sono le alternative oggettivamente più allettanti, come il mare o lo sport e quelle di stringente necessità, come lo studio. Inoltre rinunciare ad impegnarsi e combattere per le proprie idee è molto più facile... E: Penso che si sia creato un serpente che si morde la coda: il pregiudizio dell’assemblea noiosa ha portato molte persone a non venirci più o a non interessarsi. Quindi quello che servirebbe adesso secondo me è uno stimolo forte che risvegli da questo sonno di menefreghismo. F: Dunque questa è dura! Secondo me non partecipano attivamente perché non sentono che ci sia il bisogno di un dialogo. Quello che dovremmo fare è rendere tutti più consapevoli. Io spero vivamente che questa cosa Pagina 7 Giugno 2015 si risolva con il cambiamento di generazioni perché l’assemblea è un nostro diritto e non capisco il motivo per cui dovremmo rinunciarvi. Oltre a questo nel loro piccolo le dinamiche della scuola sono le stesse che si verificano nello Stato e, se oggi questi ragazzi sono alunni disinteressati, domani saranno cittadini disinteressati. Se tu avessi una bacchetta magica per cambiare un’unica cosa nella nostra scuola, cosa cambieresti? un’iniziativa portata avanti da voi di cui vai particolarmente orgoglioso e che per te ha avuto un importante significato. G: Sicuramente il progetto Admoleague che ho realizzato insieme ad un ragazzo che si chiama Nicola! Si tratta di un torneo di calcio che si svolge in varie parti di Italia organizzato dall’associazione ADMO, donatori di midollo osseo. A:La battaglia del sabato! E’ stato bello portarla avanti G: Questa è difficile! Ah perché per la prima volta ho ecco: avrei portato un visto un liceo, seppur diviso centinaio di persone alla da idee contrastanti, scorsa assemblea! comunque propositivo e pronto a combattere; c’è A: Aprirei la scuola al mondo stato dialogo, un dibattito delle università, perché, per acceso. adesso, in questo senso è molto chiusa e poi E: Per me è stata fondamentalmente non mi sicuramente la vendita delle lamento di questa scuola: ha uova, grazie alla quale i suoi difetti ma alla fine abbiamo raccolto ben 1200 funziona. euro. Un’esperienza bellissima che si è conclusa E: Costruirei uno spazio con un episodio che mi ha dove tutti possono fare fatto emozionare un sacco: quello che vogliono, dove ci è venuto un babbo, insieme siano dei mezzi o degli a suo figlio di un anno strumenti per fare ciò che malato di fibrosi cistica, con preferiscono! le lacrime agli occhi a ringraziarci per quello che F: Farei tantissime modifiche avevamo fatto. strutturali, ad esempio nei bagni di via Ambrogi. F: Anche per me, come per Alice, la battaglia del sabato, perché in questa occasione Parlaci di un progetto o di le persone hanno lottato per ciò in cui credevano. Un consiglio a chi prenderà il vostro posto? G: Intanto di candidarsi senza paura, perché è una bellissima esperienza, a parte in occasione delle elezioni, quando passi per il corridoio e vedi il cartellone con la tua faccia...lì sarei voluto sparire! A: Di non abbattersi mai. Ci saranno sempre delle critiche e dei giudizi da parte di qualcuno, dovrete accettarli e continuare le vostre battaglie. Un consiglio importante, secondo me, è quello di formare un gruppo molto unito insieme agli altri rappresentanti. Noi quattro siamo riusciti, seppur appartenendo a liste differenti, a trovare il nostro feeling e la nostra intesa. E: Devi accettare che non riuscirai mai ad accontentare tutti e trovare nei tuoi colleghi rappresentanti un supporto. F: E’ un’esperienza bellissima e non particolarmente impegnativa; serve costanza, serietà e capacità di rappresentare tutti gli studenti. Forza! Irene Corda 3C Pagina 8 Hermes Open Mountain L’associazione culturale noprofit Open Mountain nasce a Rosignano Solvay nel 2013 per raccogliere gruppi musicali facenti capo alla stessa sala prove a Rosignano Solvay. Da qualche mese Open Mountain ha allargato i propri orizzonti, pr omuovendo eventi musicali, culturali e relativi ad attività artigianali attraverso la creazione di uno studio di registrazione, uno studio di mastering, un laboratorio di cucito ed uno di tavole da skate. I membri sono per la maggior parte musicisti che fanno o hanno fatto parte delle band più attive della zona (HILO, Shed of Noiz, Mafalda Strasse, Burn Inside, My First Trip, Weimar ecc…), che hanno messo in condivisione con l’associazione non solo la passione per la musica, ma anche altri interessi culturali (cinema, fotografia ecc…) e le proprie competenze p r o f e s s i o n a l i . I gruppi non hanno un filone comune per quanto riguarda il genere musicale, da qui il nome dell’assciazione: dall’alt-folk di HILO, al thrash metal dei Burn Inside, passando per l’alternative e l’indie di altre band con cui nel tempo hanno avuto modo di interfacciarsi. L’anima dell’associazione è costituita da dieci persone, fra i 23 e i 37 anni, mentre i soci sostenitori sono circa 600. Grande è la partecipazione tra i giovanissimi (18/21 anni), ma anche tra gli over 4 0 . Tra gli eventi più recenti a cui Open Mountain ha partecipato si ricordano il Foodies a Castiglioncello, festival sullo street food nostrano, in collaborazione con il Comitato Festa del Pesce e il Mercantile, ed il Balla coi Lupi in occasione della festa del Primo Maggio presso l’agriturismo Pian dei Lupi (Nibbiaia), giornata a base di prodotti biologici e musica di band indipendenti locali. GLI HILO Hilo è una band alt-folk, pop -folk composta da 5 membri: Antonio (chitarra e voce principale), Davide (tromba e cori), Davide (chitarra e cori), Pier Francesco (basso e cori), Andrea (batteria e percussioni). Il nucleo principale, Antonio e i due Davide, ha iniziato un paio di anni fa, riarrangiando i pezzi composti da Antonio quando HILO era ancora un progetto solista. Da questa collaborazione è nato il primo EP, “Not a City, Not a Name”, che ha poi dato vita al primo album, “Rising Up & Rising Down”. Col tempo la formazione si è evoluta ed è cambiata, fino ad arrivare alla situazione attuale, con Andrea e Pier Francesco alla sezione ritmica. Dall’uscita dell’ultimo disco hanno suonato un po’ in tutta Italia: Cecina, Firenze, Livorno, Pisa, Roma, Varese, Perugia, Terni, il 5 Maggio a Bologna al “Piede Pernod” in acustico ed il 6 Maggio a Roma a “Le Mura”. Tutte le date e i contenuti sugli HILO sono presenti sulla pagina ufficiale del gruppo Facebook: facebook.com/hiloofficial Fra i pezzi di maggior successo vale la pena citare il primo singolo “And so we admire…”, il secondo, “Blaze”, di cui a breve sarà presentato il video, e pezzi dell’ EP come “An Actor”. Buoni riscontri ha riscosso anche il video di “And so we admire...”, nato un po’ per caso in occasione del viaggio di Davide in Turchia (gli scenari che sono stati ripresi sono Istanbul e la Cappadocia) e girato da Lorenzo Rossano. “Oltre ad essere una passione forte, che ci ha spinti negli anni ad impegnare tempo e sforzi, la musica è stata per noi un’opportunità” – dicono all’unisono i membri degli HILO – “poiché ci ha ripagato non solo attraverso il piacere di ascoltare dischi, ma anche facendoci conoscere tante persone, stringere amicizie e mettendoci in relazione con luoghi, situazioni e realtà che senza di essa non avremo mai conosciuto. Quindi non solo ci ha arricchiti dal punto di vista culturale, ma anche a livello personale.” E concludono: “ È per questo che ci teniamo a condividere la nostra musica e le nostre esperienze anche con le generazioni più giovani, affinché non si perda questo valore e questa ricchezza”. A cura di Irene Corda 3^C Pagina 9 Giugno 2015 ORA LE DOMANDE LE FACCIAMO NOI Dato che spesso e volentieri non è facile togliersi lo sfizio di fare una qualche domanda più privata e curiosa ad un professore, abbiamo qui per voi una beve intervista fatta alla amata professoressa Mori, che è stata felice di soddisfare le nostre curiosità. Spingete lo sguardo in basso e fatevi sfuggire qualche risata leggendo le risposte alle domande più strane! - “Qual'è il sogno più strano che abbia mai fatto?” - “Beh... Dovevo venire in bici da Firenze a Cecina ed era buio, che sfiga! É stato ansiosissimo... Non so se poi sono arrivata. Un mio sogno frequente sennò è di trovarmi in una classe dove i ragazzi non mi ascoltano mai, fanno confusione e io non riesco a farli stare zitti.” - “Se dovesse cambiare una regola scolastica, quale sarebbe?” - “Fosse per me eliminerei il collegio docenti, è una noia mortale. Anzi, eliminerei tutte le riunioni perchè sono tempo buttato via.” - “Le piace il giardinaggio?” - “In teoria si, ma è veramente troppo faticoso. Il mio giardino è sfiorito è c'è solo qualche fiore sparuto che spunta ogni tanto.” - “Ha qualche animale domestico?” - “Sì, ho un gatto. Poverino è nuovo in sostituzione del mio amato cane. È così stupido che mi fa la pipì sulle borse... Penso che sia disturbato. Il veterinario non sa da dove ha origine il disturbo, ma penso che ce l'abbia con me. Forse perchè sa che amavo troppo il cane, ma prima o poi amerò anche lui... Se smetterà di fare la pipì.” - “Qual'è il suo mezzo di trasporto preferito?” - “La bicicletta in genere.” - “Un episodio caratteristico della sua adolescenza?” - “Aiutavo sempre i compagni duri a fare le interrogazioni, ma poi in estate sparivano tutti... E è ancora così, sono sempre troppo disponibile.” - “Come si sente quando da 3 o 4 ai suoi studenti?” - “Eheheh, primi tempi mi dispiaceva, ma ora meno; quando se lo meritano ci vuole.” - “Qual'è la sua parola preferita?” - “Intelligenza... Che io non ho. Forse mi piace proprio per questo.” - “Era brava alle superiori?” - “Alle superiori ero bravissima! Anche se una volta ho preso 4 a greco, ma insomma ero molto bravissima. Non mi ricordo la mia media ma alla maturità presi il massimo.” - “Il suo piatto preferito?” - “De tutto quello che è a base di pesce.” - “Come definirebbe il suo stile?” - “Mmmh... Il mio stile? De lo definirei come una a cui garberebbe essere una vamp, ma che si veste da eterna liceale; insomma stile “dietro liceo davanti museo” via.” - “Un saluto?” - “De ciao.” A cura di Lisa Bortolotti, Elena Vinchesi, Noemi Botte, 3A, e Emma Falagiani, 3C Hermes Gli Angeli del Fermi Il volontariato è davvero un mondo che pur rimanendo oscuro ai più arricchisce la vita di chi vi si dedica. L’unica cosa che è davvero necessaria è la voglia di aiutare persone che si trovano in una situazione di svantaggio, malattia o pericolo. È sorprendente vedere che anche nel nostro liceo ci sono ragazzi e ragazze che impiegano il loro tempo libero aiutando il prossimo. Sarà perché molti di noi non sono ancora maggiorenni, o perché siamo concentrati sullo studio e lo sport, ma ci risulta difficile credere che sia davvero possibile fare la differenza nella vita di altre persone. Le testimonianze che abbiamo raccolto però dicono il contrario. Si può offrire il proprio contributo in modi diversi e tramite associazioni differenti, e sempre gli sforzi dei volontari sono ripagati dalla In foto, i volontari della mesericordia di Cecina Pagina 10 soddisfazione: “Quando vedi certe situazioni capisci che anche se tu sei una persona sola puoi dare un contributo immenso a chi ne ha bisogno e veder sorridere quelle persone quando vai via non ha prezzo e penso sia una delle cose più belle del mondo” scrive Giammarco Berlugi, volontario della pubblica assistenza nel ramo della protezione civile. Sarebbe bello se le opportunità di confrontarsi con il mondo del volontariato aumentassero, così da sensibilizzare noi giovani ad un interesse per il bene comune che a volte scarseggia nella realtà quotidiana, dove ben più spesso siamo spinti verso un pensiero più individualistico e quasi egoistico. Forse – specialmente alla nostra età- non viene spontaneo pensare a chi ha meno di noi, o a chi magari vive una condizione difficile, perché percepiamo tutto ciò che non ci riguarda come qual cosa di completamente e indefinitamente estraneo. Siamo portati a difendere la nostra convenienza, a guardare soltanto il nostro campo, quando invece dovremmo fare leva su quell’empatia che ci definisce esseri umani e che ci indirizzerebbe senz’altro verso un futuro in cui chi ha tanto aiuta chi ha meno. Irene Corda e Anna Falorni, 3C La maggior parte di voi si ricorderà l’intervento di Marta Giusti all’assemblea del dicembre scorso. Con l’avvicinarsi del Natale ci invitava a partecipare al progetto Oxfam “incarta il presente, regala il futuro”. I volontari che presero parte a questa attività si recarono in tre negozi di Cecina per incartare i regali dei clienti che, con una piccola offerta che ha contribuito ad inviare nel Terzo Mondo semi e attrezzature agricole. Una trentina di studenti del nostro istituto aderirono al progetto e al suo termine furono raccolti circa 1400 euro. Abbiamo chiamato Marta e le abbiamo chiesto di rispondere a qualche nostra domanda a proposito di Oxfam e del volontariato in generale. Da quanto tempo ti dedichi a questa attività e come sei entrata in questo "mondo"? Da quanto tempo faccio volontariato? Beh prima dovrei risponderti che cos'è per me il volontariato...Un "mondo" l'hai giustamente definito tu, sì è un "mondo" ma anche una rete di persone. Qui trovi gli avvocati delle cause perse, gli scoraggiati, gli spiritosoni, gli "alternativi", i politicanti bercioni, i permalosi, le formichine laboriose, ed impari ad amare tutti questi tipi Pagina 11 Giugno 2015 buffi, magari dopo e durante grandi discussioni, oppure mentre condividete esperienze forti. Ecco, questo Volontariato-Mondo è soltanto un aspetto del volontariato, aspetto che vivi quando entri a far parte di qualche associazione. Il volontariato, secondo la mia modestissima opinione, è paragonabile ad un prisma dalle mille sfaccettature e che riflette i colori più diversi, tanto diversi come sono le persone che lo praticano. Il volontariato come tutte le cose importanti è veramente facile da spiegare: significa aiutare gli altri. Quindi qualcosa di immenso e immensamente piccolo, che si può fare tutti i giorni, ogni momento, con qualsiasi gesto. Così quando sei piccolo impari a fare il "volontario" apparecchiando la tavola, poi aiutando l'amico somaro a scuola, infine dando qualche monetina al senegalese nel parcheggio della Coop. Mi piace pensare che le persone che fanno questi piccoli gesti, stanno facendo un po' di volontariato, il mondo sembra più buono se la pensi così. Che cosa hai trovato in questa attività e che cosa invece di aspettavi di trovare? Che importanza ha all'interno della tua vita? Il volontariato maturo è la scelta consapevole di impegnarsi ad aiutare gli altri dando una parte del nostro tempo e delle nostre forze a questa causa molto ampia, che può assumere aspetti diversi. Ora posso risponderti, quando ho scelto io di fare questo? All'età di 22 anni: sono entrata in comunità capi, ho scelto di fare parte dell'associazione AGESCI come educatrice. Non sapevo ancora cosa mi aspettava, gli scout erano una realtà che conoscevo bene, l'avventura, il servizio, il gioco, ma quello che andavo a fare era diverso, non dovevo solo vivere delle esperienze, ma educare dei ragazzi. Ed è stata dura. In cambio ho ricevuto tante cose, mi sono trovata di fronte ai miei limiti e sono stata costretta a superarli, ho avuto tante soddisfazioni, ho dovuto trovare soluzioni creative a problemi complessi. Insomma sono andata per fare del bene, e ho ricevuto una scuola di vita. Mi hai chiesto se Oxfam "è affidabile". Sì, nel senso che mantiene le promesse. E' una realtà veramente immensa, soprattutto ad Arezzo, le sue campagne sono ascoltate, non solo in Italia, gli aiuti arrivano, gli sponsor sono tanti. E' un'associazione davvero efficiente e la loro policy nel reclutamento del personale è molto rigida, inoltre lasciano molto spazio ai volontari, e questo è bello perché sei tu che difendi la causa con piccoli gesti (soprattutto nel consumo critico), tu all'interno di una rete molto ben strutturata. Io con Oxfam ho conosciuto Ornella, la responsabile regionale, abbiamo parlato tanto e siamo entrate in confidenza subito, così mi sono offerta di dare una mano per la campagna natalizia di Oxfam. Che consigli daresti a chi vuole iniziare e soprattutto perché qualcuno dovrebbe farlo? Tanti ragazzi della scuola, come hai potuto notare, hanno partecipato volentieri all'attività che hai proposto lo scorso dicembre e molti di noi hanno espresso il desiderio di poter ripetere un'esperienza simile. Tutti noi però non sapevamo da dove iniziare, dove mettere le mani e non riuscivamo a trovare nessuno che ci desse qualche consiglio... Quindi chiediamo a te: che proposte ci sono in questa zona per noi ragazzi? Se dovessi consigliare ai ragazzi come muoversi in questa rete di persone che è il volontariato direi, innanzitutto, di provare: non fatevi un esame di coscienza sul fatto se siete o meno pronti, se avete o meno tempo… Buttatevi con voglia di fare e un briciolo di senso di responsabilità, poi mettetecela tutta per divertirvi! Mi avete anche fatto venire una bella ideona: sarebbe bello organizzare una fiera del volontariato a Cecina, magari d'estate, con i banchetti e tutto il resto. Vedremo.... In progetto c'è la costruzione di un centro di accoglienza in via Ambrogi per una mensa deii poveri. Sto cercando di contattare l'assessore alle politiche sociali Giovanni Salvini, per maggiori informazioni. Illustrazione di Emily Parlapiano Cos’è l’EXPO? La prima esposizione risale al 1851 organizzata a Londra dal Principe Alberto e dalla regina Vittoria e divenne un punto di riferimento per le successive che si tennero prima Parigi e poi in Australia. Le esposizioni internazionali, che si tengono all’incirca ogni 5 anni, per la durata di sei mesi, e ogni volta presentano un tema diverso e sono ospitate da un tema diverso. ogni volta presentano un tema diverso e sono ospitate da un diverso paese. Hanno come obiettivo il confronto tra i Paesi per quanto riguarda le innovazioni e l’ampliamento delle conoscenze in varie ambiti. Pagina 12 Hermes EXPO si, expo no Per sei mesi, dal primo maggio a 31 ottobre 2015, Milano diventerà una vetrina mondiale dei prodotti e delle tecnologie legate all'alimentazione e alla nutrizione. L'iniziativa ha un fine nobile da un punto di vista etico, su scala mondiale: dare una risposta concreta all'esigenza vitale- per quanto in parte utopica - di garantire cibo sano, sicuro, sufficiente a tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri. Contrariamente a quanto si possa pensare, Expo non è una comune “fiera del cibo” a scopo di marketing e puramente commerciale, ma si pone l'obiettivo di diventare un polo di incontro e di confronto tra culture e popoli diversi, ciascuno dei quali porterà la propria identità sottoforma di cultura alimentare intesa come produzione, trasformazione dei prodotti locali in alimenti tipici e modalità di consumo degli stessi. Vi parteciperanno più di 140 Paesi e organizzazioni internazionali in un'area di circa 1 milione di metri quadri, situata a nord-ovest della città in prossimità del comune di Rho. Il sito sarà suddiviso in 4 aree tematiche: il PADIGLIONE ZERO racconterà la storia dell'uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con il cibo il FUTURE FOOD DISTRICT che porrà come interesse centrale la tecnologia vista come mezzo di conservazione, distribuzione, acquisto e consumo del cibo il PARCO DELLA BIODIVERSITA', un grande giardino dove troveremo la grande varietà degli ecosistemi del pianeta Terra; il CHILDREN PARK dove vedremo i bambini correre nel parco interattivo progettato da EXPO 2015 Inoltre, al palazzo della Triennale, ci sarà Arts & Foods, la quinta area tematica: una mostra che racconta come è cambiato il rapporto tra cibo e arte nel corso della storia. Concentrandosi sull’individuo, che con la sua vita e il suo lavoro contribuisce alla trasformazione dell’ambiente naturale in cui vive, Expo Milano 2015 rappresenterà l’energia vitale che il cibo, simbolo di ospitalità, di comunità e di celebrazione della vita, porta con sé. Nel tempo questa storia ha reso sempre più centrale e protagonista la persona fino ad arrivare alla realizzazione di un’Esposizione completamente concepita intorno alla figura umana: lo scopo, in questa edizione più che in ogni esposizione precedente, sarà quello di rendere il visitatore attivo, di trasformare la sua esperienza individuale in interesse, approfondimento, conoscenza dell'Altro e di sviluppare una maggiore consapevolezza e sensibilità riguardo alla necessità di colmare -o almeno ridurre- il divario che si è creato nel corso dell'ultimo secolo tra Paesi in cui ancora si muore di carenze alimentari e Paesi in cui, al contrario, ci si “ammala di cibo”. Giugno 2015 Le valutazioni sulla ricaduta dell’iniziativa potranno essere espresse soltanto dopo la sua conclusione, ma già adesso possiamo chiederci se coloro che credevano nell’ Expo avessero torto o ragione. In effetti, subito dopo la candidatura di Milano a sede dell’Expo 2015, si è aperto un acceso dibattito fra quanti la considerano un’opportunità per l’Italia e quanti invece le riconoscono solo aspetti negativi: dal costo, alla precarietà delle assunzioni, all’ennesima dimostrazione che l’Italia non è in grado di gestire i finanziamenti e i lavori stessi in modo pulito e legale, come confermano le accuse di corruzione e il ritardo sulla tabella di marcia. La cifra esatta di quanto sarà costato l’Expo, una volta terminato, si deve dividere in tre categorie diverse: gli investimenti pubblici, i soldi investiti da aziende private e quelli spesi da singoli Paesi partecipanti. Gli investimenti pubblici sono stati di circa un miliardo e trecento milioni di euro: 833 milioni sono stati stanziati dal Governo nazionale, i restanti 467 milioni sono stati messi al 40% dal Comune di Milano, al 40% dalla Regione Lombardia e 20% dalla Camera di Commercio. La cifra investita dalle aziende private si aggira intorno ai 400 milioni di euro. I Paesi partecipanti invece hanno speso in totale circa 1 miliardo. Per un totale di 2 miliardi e 700 milioni di euro. I lavori sono stati avviati nei primi mesi del 2012. A che punto siamo arrivati a fine Marzo? Il sito ufficiale dell’ Expo -al 14 marzo 2015- dice che soltanto il 9% dei lavori è stato terminato, il Pagina 13 9% in corso di collaudo, un ulteriore 6% è in corso di verifiche amministrative, un 1% è sospeso e il restante 74% è tutt’ora in costruzione. Questi numeri però non tengono conto delle strutture quasi ultimate, che vengono ancora calcolate in lavorazione: la società Expo dice che a oggi i lavori sono completati in percentuale tra l’85 e 90%, e conta di arrivare al 1 maggio con soltanto due e tre padiglioni ancora da terminare. Sono però numerosi i quotidiani che contraddicono i dati pubblicati dal sito ufficiale, per esempio su Corriere della Sera leggiamo: I vertici di Expo giurano che siamo al rush finale. Ma è chiaro che per completare in tempo il padiglione Italia servirebbe qualcosa di più. Un miracolo, dice qualcuno. Lisa Bortolotti, 3A e Irene Corda, 3C Illustrazione di Emily Parlapiano Pagina 14 Hermes La Buona Scuola Il 3 Settembre 2014 il Governo ha pubblicato il documento “La Buona Scuola”, un disegno di legge che si propone di intervenire in molti ambiti della scuola primaria e secondaria. Il quindici settembre è stato aperto un sondaggio online della durata di due mesi, a cui han no par te cip ato numerose scuole e priv ati , a ttr ave rso commenti e valutazioni di cui si è teoricamente tenuto di conto nella presentazione ufficiale della Riforma. Nonostante questo buon proposito, sono stati ignorati le richieste delle rappresentanze studentesche e gli incontri con le Consulte degli Studenti. Quanto può essere seria una consultazione che rischia di essere fortemente orientata dai media o dalle pressioni sugli studenti e che impone i propri temi non considerando le proposte che le rappresentanze degli studenti da tempo hanno formulato a nome di tutti gli studenti d’Italia? Il Consiglio dei ministri del 12 Marzo ha discusso la proposta e per quanto è dato sapere dalle slide visibili in rete e dai resoconti giornalistici, solo alcuni dei temi preannunciati sono stati recepiti ora, mentre altri troveranno forse attuazione in disegni di legge futuri. Ora si attende il prossimo martedì 31 Marzo, quando il disegno di legge, al quale non è stato ancora dato un numero, dovrebbe essere calendarizzato. Secondo alcuni parlamentari non ci vogliono meno di due mesi per affrontare un testo così complesso, e in base ai dati forniti dal Parlamento, il tempo media di approvazione di una legge di iniziativa governativa alla Camera è di 35 giorni giorni e al Senato di 45 giorni. Giorni che vanno sommati. Ma cosa cambierà per noi studenti dal prossimo anno? Ecco le principali novità: #1 MENO COMPAGNI DI CLASSE, LEZIONI MIGLIORI Grazie alla futura assunzione di oltre 100 mila precari della scuola i dirigenti scolas tici saranno in grado di amministrare in modo flessibile il tempo lavorativo dei docenti. Di conseguenza il numero di professori per alunno aumenterà e quello di alunni per classe diminuirà, non superando la trentina. (come se fossero pochi) #2 PIÙ PROFESSORI STABILI E MENO SUPPLENTI La formazione dell'organico funzionale nelle scuole porterà alla superfluità della figura del supplente. Per ogni materia il professore rimarrà lo stesso durante tutto l'anno scolastico, in modo da garantire a noi studenti una maggiore continuità didattica. #3 PIÙ IMPEGNO DA PARTE DEI PROFESSORI I docenti più meritevoli saranno premiati da un fondo stabilito dal preside, con i 200milioni di euro stanziati per questo scopo. I criteri di valutazione non sono poi così chiari: il giudizio sarà affidato a docenti, alunni e preside secondo uno schema non proprio oggettivo, che tende a favorire professori troppo “buoni”. #4 NUOVE MATERIE Le ore di inglese saranno aumentate insieme a quelle di educazione fisica, arte e musica; queste nuove materie saranno potenziate fino dalle scuole elementari. Ma come, nuove? Già da adesso dovrebbero essere parte integrante del programma scolastico di ogni istituto. #5 LA SCUOLA PENSA AL NOSTRO FUTURO Nei tecnici e nei professionali le ore dedicate all'alternanza s c u o l a - l a v o r o raggiungeranno le 400 nel triennio. Anche nei licei arriverà il tirocinio, con circa 200 ore. Oltre al mondo delle aziende verrà inoltre coinvolto quello pubblico e Giugno 2015 istituzionale. Sarà una grande novità per noi liceali, che impareremo a conoscere il mondo del lavoro e saremo in grado di riflettere su quali sono le nostre propensioni e i nostri progetti per il futuro. Il documento è complesso e presenta indubbiamente degli aspetti positivi, che però appaiono come un palliativo utilizzato per nascondere le vere e pesanti minacce alla scuola pubblica contenute in questa proposta. Ciò che sembra veramente mancare nel documento è il diritto allo studio. Eppure il nostro Paese presenta dei dati molto preoccupanti in merito alla dispersione scolastica, alle competenze alfabetiche, alle forme di partecipazione culturale, alla percentuale dei NEET (giovani che non studiano e che non ricercano lavoro). #labuonascuola non riconosce il valore sociale dell’istruzione non attuando una radicale inversione di marcia sul diritto allo studio. La minaccia di cambiare il Testo Unico 297/94, che contiene molti diritti studenteschi come quello di assemblea e di partecipazione agli organi collegiali, è davvero molto preoccupante, perché il protagonismo studentesco andrebbe ampliato piuttosto che ridimensionato, anche nei rapporti di alternanza scuolalavoro. Ma quali sono le norme di tutela per gli studenti all'interno dei progetti? C'è il rischio che gli stage dei ragazzi diventino pretesti per limitare le assunzioni? Anche qui si palesa una mancanza di ascolto da parte del Governo: da tempo rivendichiamo uno statuto dei diritti degli studenti in stage. E' vero che la scuola ci deve preparare al lavoro, ma sarebbe riduttivo limitare la sua funzione a questo ambito. In generale invece emerge la volontà di costruire un modello di scuola fortemente competitivo, che sembra rispondere ai bisogni delle imprese, a partire dalle figure dei Dirigenti Scolastici, che con il compito di gestire sempre più radicalmente lo staff sono Pagina 15 visti quasi come manager. Inoltre è necessario sottolineare la totale mancanza di chiarezza sulle coperture nella maggior parte delle proposte avanzate. Ciò rende il Piano Scuola un elenco di buone intenzioni più che una riforma vera e propria e ci vede ancora più critici sulla reale fattibilità delle proposte positive in esso contenute. Il 57% degli studenti non conosce la riforma della scuola di Renzi, e tra coloro che invece ne hanno seguito i lavori serpeggia lo scetticismo. Per la metà di loro, infatti, non risolverà i problemi della scuola, mentre per circa 2 su 5 lo farà solo in parte. Hermes Pagina 16 L’Alternanza Scuola Lavoro al Consorzio Polo L'Alternanza scuola-lavoro è uno strumento che offre a tutti gli studenti di età compresa fra i 15 e i 18 anni l'opportunità di potenziare il proprio progetto di apprendimento attraverso le esperienze didattiche in ambienti lavorativi. Nell'intenzione del MIUR, l'Alternanza dovrà sempre di più entrare a far parte della nostra esperienza scolastica. Durante il corso di quest'anno scolastico il nostro istituto ha scelto, a tal proposito, di partecipare al progetto PASS-2015. Questo, in aderenza con le linee ministeriali, si basa sulla collaborazione congiunta tra i docenti e gli alunni della classe 3c e il Consorzio Polo Tecnologico Magona di Cecina, nonché una sede dell’Università di Pisa; esso si propone come strumento attraverso il quale saranno sperimentate a livello pratico le nozioni imparate sui banchi di scuola. La scelta del partner cooperativo è in questo caso finalizzata prettamente ad una sperimentazione di tipo scientifico, ma in generale essa si vuole porre come adeguato modello di integrazione pubblico-privato che garantisca per di più agli studenti un elevato livello di internazionalizzazione, caratteristica esemplare del centro industriale in questione. L'esperienza è stata divisa in due parti: in un primo momento si è affrontato il processo della distillazione, mentre in seguito sono stati analizzati campioni dei prodotti tramite il gascromatografo. Ciò ha consentito ai ragazzi di sperimentare i processi necessari allo svolgersi di un'analisi cromatografica di soluzioni aeriformi, tramite l'utilizzo di specifiche apparecchiature tecniche. La distillazione è utilizzata nell'ambito della produzione di liquori e dei prodotti cosmetici, nonché nel recupero e riuso dei solventi necessari all'industria farmaceutica. I docenti hanno provveduto ad effettuare un totale di 40 ore, spartite fra le diverse materie di studio, grazie alle quali hanno fornito agli alunni un adeguato livello di preparazione alle attività in laboratorio. Il tempo dedicato alla pratica è invece di 60 ore, al termine delle quali la classe sarà chiamata ad eseguire una presentazione nella quale potranno presentare in modo sistematico e capillare il tema trattato, seguendo il piano argomentativo elaborato in ogni materia; sono infatti coinvolte nella collaborazione tutte le discipline scolastiche. Affrontando questo ambito, è stato necessario infatti il lavoro congiunto dei vari docenti della classe. L'insegnante di scienze, avvalendosi delle normali conoscenze acquisite dagli alunni durante l'anno scolastico per quanto riguarda la nomenclatura dei composti inorganici, ha svolto delle lezioni aggiuntive di chimica riguardanti parte del programma della quarta classe, per donare agli alunni una conoscenza teorica completa di ciò che avviene durante la distillazione. Con la professoressa di Inglese sono invece stati affrontati temi storici riguardanti la gascromatografia e temi linguistici che si focalizzano sull'utilizzo di questa lingua nel mondo scientifico. Inoltre l'ambito linguistico è stato affrontato anche nello studio della lingua latina, da cui l'inglese trae una consistente parte del lessico anche scientifico, attraverso un'analisi cognitiva del Dizionario paracelsiano e del De Quinta Essentia di Giovanni da Rupescissa. Un percorso storico è stato affrontato anche attraverso un approfondimento sull'interesse filosofico all'alchimia e in ambito letterario con la lettura del libro: il sistema periodico di Primo Levi. Questo consorzio, con sede nella zona della Ladronaia a Cecina, è costituito da un insieme di aziende che si riuniscono per interessi comuni negli ambiti della ricerca tecnologica e dello sviluppo. Sara Cavallini e Anna Falorni 3C Pagina 17 Giugno 2015 INTERSCOOP L’erba del vicino è sempre più verde? Ultimamente si mettono sempre a confronto i diversi modelli scolastici e gli stili di vita degli studenti nei vari paesi: perché non approfondire un po’ l’argomento attraverso le esperienze di chi, grazie a intercultura ed altre associazioni, le sta vivendo sulla propria pelle? Viola Nassi, 4B linguistico Belgio Mi sveglio alle 6.45 ogni mattina, faccio colazione con la mia sorellina e la mia mamma ospitante ed alle 7.35 sono pronta per andare alla fermata dell'autobus. Salgo sulla bici, e dopo dieci minuti in mezzo ai campi, passando fattorie dalle quali proviene musica hard rock e metal ogni giorno, pecore, galline che corrono nella strada, alpaca, cavalli e pony prendo il pullman. Quasi tutti i paesi e le città qui sembrano da fiaba, con le case basse e rosse: gli appartamenti non esistono proprio, tutti hanno una casa a se stante con giardino. Nonostante la nebbia, la pioggia, il gelo sulle strade, il Belgio è un paese sottovalutatissimo e tutt'altro che inospitale, che in sei mesi si è rivelato quasi una seconda casa. Io parlo per la parte fiamminga, ossia quella in cui si parla olandese ed è più legata alla cultura e stile di vita "nordici". Comunque, piccola parentesi estemporanea per chi non mi conoscesse, visto che non ho detto nemmeno chi sono: mi chiamo Viola Nassi, studentessa del liceo linguistico, ed attualmente sto trascorrendo un anno all'estero con l'organizzazione AFS Intercultura (che raccomando vivamente a chi fosse interessato in questo genere di esperienza). Comunque. Breve salto temporale: prima che io partissi, ogni giorno era un susseguirsi di "Ma cosa ci vai a fare in Belgio", "Ma perché non hai scelto *nome di paese*?", "Ma poi, sto Belgio, dov'è? In Olanda?" Ora posso dire, fiera, di essere in questo piccolo paese del centro(-nord) europa, attraversabile in treno in più o meno di tre ore da est a ovest. I vantaggi di vivere qui sono tanti; per dirne uno, almeno una volta al mese con i miei genitori ospitanti andiamo a fare la spesa. Sì, ma in Francia. La Germania e l'Olanda sono un filino più lontane, ma lontane per gli standard belgi: a due ore di macchina la prima, una e mezzo la seconda. Poi, saltando di palo in frasca (non mi viene un'espressione in italiano corretto, chiedo perdono) la scuola è veramente tecnologica ed organizzatissima, e nonostante duri otto ore ogni giorno, non è per niente pesante grazie alle pause ogni due ore e le lezioni da cinquanta minuti. La gente...la gente è fredda, inutili tanti giri di parole. I belgi Il ridente staterello del Belgio si trova incastonato tra Francia, Germania e Paesi Bassi. Qui le persone conducono una vita tranquilla, amando il prossimo e mangiando quintali di cioccolato, waffel e patatine fritte. La scuola è suddivisa in sei anni di scuola elementare (6-11 anni) e sei anni di scuola secondaria (12-17), entrambi divisi in tre cicli di due anni l’uno. Il secondo e il terzo ciclo della scuola secondaria sono molto più specifici e danno la possibilità agli studenti di modellare la maggior parte del tempo che trascorrono a scuola scegliendo corsi aggiuntivi oltre alle materie obbligatorie come lingua madre e sport. Di solito le lezioni iniziano alle 8.30 e finiscono intorno alle 15.30 con il mercoledì pomeriggio, il sabato e la domenica liberi. Mentre le lezioni mattutine spesso si concentrano sulla lettura, scrittura e matematica di base, le lezioni pomeridiane di solito sono su altri argomenti come biologia, musica, religione, storia e attività manuali. Viola con le sue due famiglie tendono ad essere diffidenti e distantissimi quando li incontri, e nel mio caso è andata avanti così per uno o due mesi; una specie di apparenza che tengono mentre "ti studiano" da lontano fino a quando, dopo un tempo inconcepibile per gente in genere calorosa ed aperta come noi, tutto ad un tratto si sciolgono ed è come ti conoscessero da una vita. Penso che inoltre una grande parte delll’iniziare ad integrarsi in una società e cultura, sia sicuramente l'impegno che metti nell'imparare la lingua. Totale onestà: dopo un mese e mezzo riuscivo a seguire quasi tutti i discorsi e afferrare i punti principali, ma fino a dicembre non ho quasi mai osato parlare. Ma Cosa chiedono di Pagina 18 Hermes noi: Ma voi studiate latino a scuola perché volete tornare a parlare latino come gli antichi romani? Qual'é la capitale di Roma? In Italia li usate questi numeri qui o solo i numeri romani? quando ti butti, dopo è una discesa velocissima. Una piacevole sorpresa è stato vedere quanta gente che non mi aveva mai considerata mi si avvicinasse e parlasse con me appena scopriva che riuscivo a capire e parlicchiare l'olandese. E tutto ciò non perché, come pensavo, non volessero avere a che fare con me ma semplicemente perché non se la sentono di parlare in inglese! Insomma, basta sapere che il fiammingo è spesso chiamato "tedesco sbagliato" per capire che lingua graziosa e musicale sia. Per parlare di un aspetto del folklore, finalmente arrivo al cibo. Mi vengono rifilati spaghetti "bolognaise" e penne carbonara con panna, broccoli e prosciutto praticamente ogni settimana. Il piatto nazionale sono le patate fritte, che rivendicano con orgoglio come loro patriottico tesoro, e non credo di potermi tanto lamentare se ingrasso. Perché per chi mi conosce e sta leggendo questo scritto, quando tornerò non mi riconoscerete più. Ma la vita è una e l'anno all'estero si fa una volta sola, quindi, qui vi saluto ed auguro a tutti buono studio/una buona giornata mentre torno a casa dopo scuola. Ci si vede a metà luglio! Ma l'italia è la capitale della Francia? Austria Bevete veramente il vino a colazione perché l'acqua è inquinata? La Principessa Sissi approva questo articolo: non sappiamo dire altro sull’Austria che, in tutta onestà, è spesso vista come la sorella minore della Germania. E chi non si è mai confuso tra Austria e Australia? Perché li raccogli? (Riferito ai casini delle lattine). La evidentemente non ci sono, li prendi come ricordo vero? Di che colore è il cielo in italia? Davvero in italia si parla italiano? E non c'è nessuno che parla spagnolo? Oddio, quindi tu in paradiso in che lingua parlerai? Come si dice Cappuccino in Italia? Perché la torre di pizza si chiama così anche se non è fatta con la pizza? Ci sono le scale in italia? (Sí esatto, le scale per spostarsi da un piano all'altro...) L’obbligo scolastico in Austra va dai sei ai quindici anni. Vi risparmiamo i nomi improponibili delle scuole (sì, come no): Volksschule (6-10 anni), Hauptschule o AHSUnterstufe (10-14 anni), Polytechnische Schule (anno integrativo prima delle superiori) e Upper Level (fino ai 18 anni). Nelle scuole secondarie gli allievi sono divisi in tre gruppi di livello (secondo le abilità) in matematica, tedesco e inglese. Kristina Grbiç, 4A linguistico Nel Settembre 2014 è iniziata la mia avventura in Austria. Qua parlano un dialetto abbastanza diverso dal tedesco che ho studiato a scuola, quindi i primi tempi ho dovuto farci l'orecchio per riuscire a capire qualcosa. Inizialmente mi trattenevo anche un po' dal parlare, sapevo di fare errori grammaticali o di pronuncia e la cosa non mi piaceva. Poi ho capito che se non mi buttavo non avrei mai imparato nulla, quindi adesso cerco di parlare il più possibile e mi faccio correggere quando sbaglio. Con la famiglia d'accoglienza non ho avuto problemi: ho deciso di fare questo anno all'estero senza associazioni che facciano da tramite, ma in privato, infatti alloggio da mia zia che vive a 15 minuti dal mio liceo. La cosa che mi è rimasta più impressa è il primo giorno di scuola. Ore 7.50, Gymnasium Braunau. Arrivo in classe e tutti mi corrono incontro ad abbracciarmi e darmi il benvenuto. Si dimostrano tutti fin da subito molto disponibili e gentili, mi chiedono dell'Italia, delle nostre usanze, del mare, e quando sentono la parola "Toscana" restano meravigliati e con gli occhi a cuoricino come se venissi dal Paradiso. Gli austriaci non sono persone rigide e antipatiche come possono sembrare, Giugno 2015 Pagina 19 anzi! I professori riescono proprio a trasmetterti la loro voglia di insegnare, di stare a contatto con i ragazzi e di rendere le lezioni interessanti. E il mondo degli studenti? Beh, tutta un'altra cosa. Sono rimasta veramente stupita del loro comportamento in classe. Sono tutti molto o forse fin troppo disciplinati. Partecipano sempre attivamente alle lezioni, che sia l'ora di chimica o di tedesco, hanno la mano sempre alzata, prendono costantemente appunti e addirittura studiano gli argomenti in anticipo per poter intervenire durante le spiegazioni! Credo che la differenza fondamentale fra il metodo d'insegnamento italiano e austriaco sia il pragmatismo. Infatti qua in Austria il voto finale è dato soprattutto in base alla partecipazione, all'interesse e all'interattività con i professori. Ecco perchè tutti intervengono costantemente alle lezioni. Ad esempio qua non è neanche lontanamente immaginabile una lezione di due ore di letteratura dove il professore spiega ininterrottamente e qualche alunno alza la mano ogni tanto per chiedere specificazioni o peggio, per andare al bagno. In Austria le lezioni si basano sui lavori di gruppo, sullo scambio di opinioni fra alunni e docenti, su un aspetto un po' più pratico della materia.Si utilizzano molto anche internet, le presentazioni in power point e l'aula di informatica. Per quanto riguarda invece le materie scientifiche come chimica, abbiamo delle aule apposite e ogni lezione inizia con un esperimento. In Italia invece manteniamo un metodo più tradizionalista, dove predomina un approccio più teorico alla materia di studio. In questo modo i ragazzi arrivano più preparati agli studi universitari, ma magari rimangono un po' più chiusi verso l'aspetto pratico. Secondo me l'ideale sarebbe riuscire a mettere assieme i due metodi, riuscire a coniugare il sapere, fornito in maniera molto eccelsa dalla scuola italiana, con il saper fare, tipico invece della scuola austriaca. Un'altra differenza riguarda i compiti e le interrogazioni. Mentre in Italia abbiamo bisogno di 4/5 voti a materia per quadrimestre, qua ne basta 1 o 2. Infatti abbiamo solamente un compito, massimo due per le materie principali come tedesco o matematica, e le interrogazioni non esistono! Stati Uniti Margherita Braccini, 4A linguistico Chi non ha mai sognato di frequentare una High School (Musical) popolata da giocatori di football e cheerleader? Il sogno americano non ha mai cessato di affascinare: sarà l’effetto di Gossip Girl o del Diario di una nerd superstar… Vi scrivo dalla High School di Somerville, New Jersey, dove frequento l’ultimo anno. A fine agosto sono partita per gli Stati Uniti. Dopo qualche tempo -i primi giorni sono stati abbastanza scioccanti- ho iniziato piano piano ad ambientarmi nella nuova famiglia e in un sistema scolastico strutturato in maniera completamente diversa dal nostro. Infatti qui le lezioni iniziano alle 7:3O e finiscono alle 2:30, anche se la maggior parte degli studenti rimane a scuola per uno dei tanti club (fotografia, arte, teatro, fumetti) o per uno sport (nuoto, scherma, basketball, baseball). Come tutti ben sapete grazie ai film americani, ogni studente è munito di un proprio armadietto e deve cambiare classe alla fine di ogni “period” (ora di lezione ), pratica che rende tutti i corridoi caotici e affollati. La scuola americana, rispetto a quella europea , è in generale meno impegnativa, grazie anche ai professori, che cercano di renderla il più possibile divertente, con esperimenti in laboratorio e progetti a tema. Per quanto riguarda la famiglia, dipende molto da quale famiglia ti tocca: per esempio io mi sono trovata malissimo nella prima, ma grazie alla councelor -ogni exchange student viene seguito da un tutor che lo aiuta e eventualmente trova un'altra sistemazione se ci sono dei problemi. La scuola negli Stati Uniti è formata da cinque cicli di istruzione in totale: preschool, elementary school, middle school, high school e college o university. Per quanto riguarda l’insegnamento fino alle scuole superiori, i corsi e i programmi sono uguali per istituto. Ci sono delle materie obbligatorie come inglese, matematica, scienze e studi sociali. A cura di Lisa Bortolotti, 3A e Anna Falorni, 3C Pagina 20 Hermes Oroscopo ARIETE: è arrivato il momento per l’Ariete di prendere le redini della situazione, non lasciare agli altri il controllo. Verso la fine di Luglio arriverà la tranquillità, tutte le tue domande riceveranno una risposta. Vorrai far valere le tue idee e i tuoi punti di vista. Niente scintille in quest’estate, ma è meglio così. “Felicità è accontentarsi dei particolari che la vita può darti” TORO: una stagione che ti vede molto paziente sta per arrivare; sarai impegnato a raggiungere degli obiettivi che ti eri preposto qualche mese fa, ma ce la farai con successo, mai scoraggiarsi! Dai ascolto alla ragione, e un po’ meno ai sentimenti, ti aiuterà. “Tempo al tempo” GEMELLI: la parola chiave di questa stagione è “divertimento”! Il tempo è tuo potrai fare quello che vuoi, libertà. Attenzione però, subito dopo tornerà per i Gemelli il momento di impegnarti. Con settembre arriverà la voglia di un cambiamento. “Carpe diem” CANCRO: la fine di un periodo molto importante per te si sta avvicinando, ma questo avrà solo esiti positivi: rinascita! Fai qualcosa, qualsiasi cosa. Prendi decisioni e non pentirtene, sarà la cosa giusta. “Cambiare tutte le abitudini, eliminare le meno utili, e cambiare direzione” LEONE: da quest’estate in poi sarà tutto diverso per il Leone, in meglio! Le amicizie diventeranno qualcosa di più senza neanche accorgertene. Sarai felice come mai lo sei stato prima. Credi in quello che fai, fidati degli altri. “Tutto ritorna ad esser perfetto. C'è il solito mondo, diverso è l'aspetto” Matilde Ruffini e Emma Saggini, 3C VERGINE: sarai puntiglioso nelle tue relazione, alla ricerca della perfezione. Ma lascia che le cose accadano giusto perché devono accadere, vedrai che il tutto porterà dei benefici! Nel tuo futuro vedrai un spiraglio di luce. Sii felice e tranquillo, farai le scelte giuste! “Vivi e lascia vivere” BILANCIA: qualcuno sente il forte bisogno di più spazi ma non sa come affrontare la questione con la persona amata. Da luglio, avrete più respiro ed ogni cosa si risolverà da sola. A settembre invece, riuscirete a lasciar andar qualcosa che finora aveva rappresentato una parte fondamentale della vostra vita. “Let it be” SCORPIONE: Pazienza e fiducia dovranno essere i due punti fermi per iniziare a fare sul serio con quella storia rimasta per troppo tempo ai margini. Ma niente è impossibile per lo scorpione; libero, energico e pieno di vitalità. Questa estate è la vostra estate! “Yes, you can!”SAGITTARIO: Largo ai cambiamenti, ai classici amori estivi. Non permettete al passato di rimanere aggrappato a voi o si verrà a creare qualche dispiacere. Siate coraggiosi e non abbiate paura di intraprendere nuove strade che se prese, potranno durare nel tempo. “L’unico fascino del passato è che è passato” CAPRICORNO: è giunto per il Capricorno il momento del riposo che vi aiuterà anche a riflettere. Se ci sono cose da cambiare questa è la stagione giusta per farlo. Estate in generale positiva quindi, anche se qualche amico non sarà contento delle vostre nuove scelte. “Tempo di cambiare” ACQUARIO: Estate di fuoco. Siete pronti per lanciarvi in qualcosa di impegnativo sotto il punto di vista lavorativo e un nuovo amore è alle porte. Avete la carica giusta per affrontare entrambe le situazioni e se qualcuno tenta di dirvi che “chi troppo vuole, nulla stringe”, voi non ascoltatelo. “Gli obiettivi sono fatti per essere raggiunti” PESCI: Estate caratterizzata da alti e bassi quella dei pesci. Questa stagione inizierà e si concluderà con un’alta dose di felicità nonostante un calo ad agosto dovuto ad una storia che necessita dei cambiamenti. In quel momento dovrete dimostrare tutta la vostra maturità. “Crisi di mezza estate” Pagina 21 Giugno 2015 Dante incontra Torquato Tasso Collocazione ideale nel poema: Canto quinto del Paradiso; Cielo di Mercurio; Spiriti che cercarono la gloria. “E non crediate ch’ogni acqua vi lavi!” Ancor suonò Beatrice e mirò in suso, me sorridendo, ai superiori savi. Di luce arse i suoi lumi ad oltre a l’uso ed ecco che con zefiro divino al tergo par che m’abbia quella effuso per nuovo pol ch’or tal splendente opino e non significabil l’armonia. Poi presso a me e ancor poscia vicino un lume scorsi che in alto apparia e come quello uman sembianza prese, la sua mano gentil porse a la mia; ond’Io: “Oh tu beato che comprese qual mio stupor m’inviti a dimandarte dove nascesti e ov’il tuo far cortese al mondo mio terren prendette parte.” Ed egli a me: “Io ben te sentì amico non sol ché d’amendue fu egguale l’arte; oh gentile, sai tu che il seno antico qual generommi a guisa tua conversa? Le membra io ebbi in quel bel golfo aprico che de l’agrum la terra ha intrisa e tersa; tosto dal padre mio in infìde corti mia giovinetta lena fummi immersa. Colà fu che dipoi cantai que’forti che il Gran Sepolcro liberar di Cristo e insieme a lor quell’arduo amor che in orti di ninfe e mortal petti sen gìe misto. Ahimè però! Ben troppo tal mia etade tenea sì falso il cenno e l’occhio tristo ahi Re così incompreso in tuo rigore; ahi stolti ch’ignorar com’a le genti, sien pur traviate, eggual serbi d’amore! Ermo e ramingo e in amorosi stenti tradotto fui com’uom ch’è fuor dal senno, e in quel letto inchiosato più i concenti né pur mi rimanean che l’acque fenno. Lor poco a me molcevano il fer male la cui memoria ancor mi duole al cenno: orben, che il mio sentir a nessun cale e fama ancor n’ha in premio di follia. Qual fredde notti e qual solinghe sale color in quai cantai de la Man pria quando, in sei fiate, diè la vita al Mondo e in pegno dimandò la vita mia! Abandonai così le membra e il pondo in quel gran dì che fè il celeste Toro per Ambrogio il pastor d’Ipona mondo; ecco qui infin a un canto alto e sonoro con dolce morso quella Man mi preme dove ora so ch’è vera gloria un oro ch’aver infra i mortali è vana speme. E se di questa inver degno te stimi, dei ben portar se ‘l cuor deriso or geme membrando che sarian l’estremi i primi. Io lo capì non pria che qui beato; tu il nome mio in su il tuo libro imprimi: Io il Tasso sono, e m’appellai Torquato.” Samuele Bianchi, 5 liceo classico e me tacciò, sì com l’ovin ch’evade dal cinto, che pagan cantai il valore; ahi corte, ahi invidie, ahi perfide amistade, Pagina 22 Hermes A chi assomigli? Ti piace trascorre il tuo tempo con persone a) sveglie e sensibili b) divertenti c) intelligenti d) di bell’aspetto Ti piace trascorrere il tuo tempo libero a a) ascoltare musica b) cacciarsi nei guai c) leggere un libro d) fare una passeggiata con gli amici Con quali dei seguenti indumenti ti senti più a tuo agio? a) elegante, ma non troppo b) tuta c) t-shirt e jeans d) pantaloni con i risvoltini Quale strumento suoni o ti piacerebbe suonare? a) chitarra b) batteria c) flauto traverso d) violino Quale dei seguenti appuntamenti corrispende altuo ideale perfetto? a) pattinare sul ghiaccio b) andare al cinema c) al negozio di fumetti d) in un locale Quale tra queste saghe cinematografiche è la tua preferita? a) Twilight b) Harry Potter c) Il signore degli anelli d) Spiderman Maggioranza di risposte C Quale tra queste tipologie di viaggi preferisci? a) escursioni in alta montagna b) una settimana ai Caraibi c) gita nella foresta Amazzonica d) Un weekend a Ibiza Cosa mangeresti inquesto momento? a) pizza b) pasta c) succhi d) un panino Sheldon Cooper: la tua è una personalità forte e originale, sai sempre cosa dire per non concedere ragione agli altri, eppure resti simpatico anche se spesso un po' cinico. Non sei un grande sportivo, ma imbattibile negli esercizi mentali. La razionalità è la tua forza e il tuo punto debole; se niente ti sfugge quando si tratta di conoscenze scolastiche è difficile per te sviluppare una solida vita sociale. Maggioranza di risposte B J.D . : ti piace sognare ad occhi aperti, niente per te è troppo assurdo o irrealizzabile. La tua ingenuità ti rende molto divertente,ma a volte troppo infantile. Ti piace stare con gli amici e non hai problemi ad esprime i tuoi sentimenti, spesso anche in modo davvero ironico e a volte un po' patetico. Non sei fatto per la teoria, il tuo unico interesse è l'azione. Maggioranza di risposte A Derek Shepherd: sei un ruba cuori, tutti appena ti incontrano cadono ai tuoi piedi per il tuo bell'aspetto e il tuo charme. Ma a colpire è anche la tua sensibilità sottile che tenti spesso di nascondere con modi severi e distaccati, ma che dimostri nei momenti critici. Ti piace metterti alla prova e pretendi molto da te stesso soprattutto nei momenti di difficoltà; sei intelligente e ricco di conoscenze, di cui con grande umiltà non ti piace vantarti. Maggioranza di risposte D Barney Stinson: sei molto sicuro di te stesso, ti piace essere il migliore e faresti di tutto per dimostrare le tue capacità; spesso questa personalità ti porta a non essere molto apprezzato da chi ti sta vicino anche se in fin dei conti non manchi di altruismo e sei anche un ottimo amico. Pagina 23 Giugno 2015 Quiz di cultura generale Un web browser 1. microsoft 2. gmail 3. crome 4. virgilio Frank Sinatra è stato 1. un pittore 2. un cantautore 3. un barman 4. un insagnante Lev Toltoy non scrisse 1. guerra e pace 2. Anna Karenina 3. i cosacchi 4. delitto e castigo La finale dei mondiali di calcio nell'anno 2014 è stata giocata da 1. Brasile e Olanda 2. Germania e Brasile 3. Germania e Argentina 4. Francia e Inghilterra Se sono sulla Rambla mi trovo a 1. Milano 2. Barcellona 3. Madrid 4. Parigi La prima opera teatrale romana fu scritta da 1. Euripide 2. Terenzio 3. Livio Andronico 4. Plauto Il titolo Fuhrer significa 1. guida 2. pescatore di uomini 3. dittatore 4. maratoneta Robinson Crusoe è uno scritto di 1. John Donne 2. Daniel Defoe 3. Tolstoj 4. Jonathan Swift Attraverso gli indizi e completrando la tabella, vi sfidiamo a risolvere l’acrano! In che casse va messo lo zaino giallo? 1. Lo zaino giallo è in IV^M, ma non è nella classe giusta; 2. Chi legge il Dei Sepolcri ha lo zaino rosso; 3. Chi legge il Dei Sepolcri ha la stessa iniziale del nome di chi legge i Promessi Sposi; 4. Le classi prime stanno leggendo i Promessi Sposi; 5. I Promessi Sposi sono nello zaino verde; 6. Achille e Daphne sono nella stessa sezione; 7. Achille e Didone non sono né i più grandi né i più piccoli; 8. Ulisse studia la Divina Commedia e il suo zaino è azzurro. CONCORSO FOTOGRAFICO: In bianco e nero Elsa Caracciolo Francesco Barsacchi Giulia Sileoni Francesco Gagliardi e Simone Gasparoni;