Cancro dell`endometrio e sarcomi uterini

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Cancro dell`endometrio e sarcomi uterini
Cancro dell'endometrio e sarcomi uterini - Il mio comportamento
[© Maurizio Pianezza 2008 - Tutti i diritti riservati]
sarcomi uterini
Cancro dell'endometrio e
Il mio comportamento
Percorso diagnostico nello screening
-
Visita ginecologica - ecografia pelvica - ecografia transvaginale
Isteroscopia
Citologico
Istologico su raschiamento della cavità uterina
Risonanza magnetica (RMN) addominale con mezzo di contrasto
Tc addominale con mezzo di contrasto
Tc torace con mezzo di contrasto
Tc cerebrale con mezzo di contrasto
Risonanza magnetica (RMN) cerebrale con mezzo di contrasto
Tc-PET per le localizzazioni a distanza
Terapia del cancro dell'endometrio e dei sarcomi uterini
- chirurgica:
- nello stadio I resezione parziale di utero - isterectomia a cielo aperto o trans-vaginale
- nello stadio II isterectomia a cielo aperto con resezione dei tessuti limitrofi
- nello stadio III isterectomia a cielo aperto con resezione dei tessuti limitrofi e
linfo-adenectomia pelvica
- nello stadio IV debulkin chirurgico controverso - trattamento farmacologico
- radioterapia:
- nello stadio I brachiterapia
- nello stadio II no radioterapia esterna
- nello stadio III no radioterapia esterna su localizzazioni linfonodali
- nello stadio IV no radioterapia esterna su localizzazioni linfonodali e si radioterapia
antalgica su lesioni ossee
- chemioterapia:
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Cancro dell'endometrio e sarcomi uterini - Il mio comportamento
- nello stadio I no chemioterapia nessun trattamento medico
- nello stadio II no chemioterapia - terapia a bersaglio molecolare
- nello stadio III no chemioterapia adiuvante terapia a bersaglio molecolare no
chemioterapia neoadiuvante
- nello stadio IV chemioterapia citoriduttiva (in casi specifici) - terapia a bersaglio
molecolare
Che cos'è il Cancro dell'endometrio
Il cancro dell'endometrio colpisce soprattutto le donne anziane con un picco dopo i 60 anni.
Sempre più comune nel mondo a causa soprattutto dell’allungamento della vita media e dello
stile di vita.
Sicuramente l'età è il principale fattore di rischio come dimostra il fatto che questa patologia
viene diagnosticata raramente prima dei 50 anni. Anche l'obesità legata a una dieta ipercalorica
troppo ricca di grassi ed il diabete mellito possono favorire l’insorgenza del cancro
dell’endometrio tant'è vero che è due volte più comune nelle donne in sovrappeso, tre volte più
comune in quelle obese e fino a quattro volte più comune se associato al diabete mellito
rispetto alle donne sane e con peso nella norma. Inoltre gli ormoni, in particolare gli estrogeni,
svolgono un ruolo fondamentale nel determinare il rischio di tumore dell’endometrio poiché
questo tessuto è molto sensibile all’azione degli ormoni sessuali che ne modificano la struttura
nel corso del ciclo mestruale. Il numero dei cicli mestruali, il menarca precoce, menopausa
tardiva e l'assenza di gravidanze aumentano la probabilità di sviluppare il cancro endometriale.
La pillola anticoncezionale rappresenta un fattore protettivo mentre la terapia ormonale
sostitutiva a base di soli estrogeni può rappresentare un fattore predisponente. L’esposizione
della regione pelvica a radiazioni come la radioterapia utilizzata per trattare un altro tipo di
tumore può favorire l'insorgenza del cancro dell’endometrio ed anche dei sarcomi uterini.
Classificazione del cancro dell'endometrio
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Cancro dell'endometrio e sarcomi uterini - Il mio comportamento
Il cancro endometriale viene suddiviso in quattro gruppi istologici:
1. adenocarcinoma endometriale,
2. adenocarcinoma sieroso papillare e adenocarcinoma a cellule chiare, le forme più
aggressive,
3. cancro mucinoso, spinocellulare, misto ed indifferenziato, le forme più rare,
4. cancro endometriale eredo-familiare, di recente scoperta grazie alla evoluzione delle
tecniche di riscontro genico-epigenetico.
La classificazione clinica si identifica nei seguenti stadi: stadio IA la massa tumorale è limitata
all'endometrio - stadio IB la massa tumorale invade in piccola misura il miometrio - stadio IC la
massa tumorale invade in larga misura il miometrio - stadio IIA la massa tumorale interessa
delle ghiandole endocervicali - stadio IIB la massa tumorale interessa lo stroma cervicale stadio IIIA la massa tumorale interessa la sierosa del corpo uterino - stadio IIIB la massa
tumorale interessa la vagina - stadio IIIC presenza di metastasi loco-regionali - stadio IVA la
massa tumorale interessa la mucosa vescicale ed il retto - stadio IVB presenza di metastasi a
distanza.
Per una corretta diagnosi si utilizzano diversi esami clinici: visita ginecologica - ecotomografia
con sonda trans-vaginale - isteroscopia - citologia - istologia da raschiamento uterino.
La terapia si avvale della chirurgia che rappresenta il principale trattamento per il cancro
dell'endometrio e consiste nell’isterectomia a cielo aperto o per via trans-vaginale negli stadi
iniziali se il cancro ha invaso la cervice e i tessuti circostanti si sceglie in genere l’isterectomia
radicale con asportazione dei tessuti attorno all’utero e della parte superiore della vagina
adiacente alla cervice. Negli stadi più avanzati si procede a interventi più drastici con la
rimozione dei linfonodi, delle tube ed in alcuni casi delle ovaie.
La radioterapia è un’altra opzione terapeutica che in alcuni casi può essere utilizzata, esistono
due modalità di approccio: la radioterapia esterna trans-addominale e la radioterapia interna o
brachiterapia che si basa sull’introduzione nell’utero di piccoli “semini” radioattivi.
La chemioterapia basata soprattutto sull’uso di cisplatino, carboplatino, doxorubicina e
paclitaxel somministrati in diverse combinazioni per via endovenosa, viene utilizzata raramente
sia per scelta che per scarsa efficacia.
La terapia ormonale, più usata della chemioterapia, prevede invece la somministrazione di
ormoni non estrogenici o molecole farmacologiche a blocco ormonale.
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Cancro dell'endometrio e sarcomi uterini - Il mio comportamento
Cosa sono i Sarcomi uterini
I sarcomi uterini sono neoplasie più rare. Sono suddivisi in due grandi categorie: i sarcomi
endometriali stromali che si sviluppano dal tessuto connettivo di supporto dell’endometrio e
rappresentano l’1% di tutti i tumori dell’utero ed i leiomiosarcomi uterini che si sviluppano nello
strato muscolare detto miometrio e rappresentano il 2% di tutti i tumori dell’utero. Vi è infine il carcinosarcoma uterino, forma mista, con andamento clinico aggressivo ma raro come
incidenza.
Sia la diagnostica, sia la stadiazione che la terapia sono riconducibili a quella del cancro
dell'endometrio
La chirurgia quindi per le stadiazioni più favorevoli rappresenta una terapia con alta percentuale
di guarigione sia clinica che biologica, mentre nelle stadiazioni meno favorevoli può
rappresentare un debulkin chirurgico utile ai successivi approcci farmacologici.
Nelle stadiazioni favorevoli dopo l'intervento chirurgico viene spesso proposta la radioterapia di
consolidamento. Certamente le nuove tecnologie radioterapiche e tomoterapiche hanno ridotto
gli eventi avversi spesso parzialmente reversibili, ritengo comunque che questa proposta di
terapia adiuvante vada riservata a quei casi in cui la diffusione locale della malattia, vista
all'esame istologico, ne giustifichi l'applicazione come ad esempio l'infiltrazione della lamina
basale.
Nelle stadiazioni meno favorevoli dopo il debulkin chirurgico viene di regola proposta la
chemioterapia o l'ormonoterapia associata o meno a radioterapia.
In quest'ultimo caso ritengo che una terapia con potenzialità maggiori sia rappresentata dal
blocco multirecettoriale sulla scorta dello studio molecolare associato o meno a farmaci
chemioterapici assunti con tecnica metronomica. Questo approccio tiene conto dei tre comparti
con cui si struttura un cancro: una quota differenziata cancerosa non tumorigenica
chemiosensibile, una quota di cellule TAC cancerose non tumorigeniche solo parzialmente
chemiosensibili ed una piccola quota di cellule staminali cancerose tumorigeniche e
chemioresistenti. Lo studio molecolare individua inoltre le recettorialità in causa nello specifico
processo neo-angiogenetico potendo quindi agire anche su questa fronte. Bisogna ricordare
che il tessuto canceroso è formato da due componenti quella somatica, le cellule cancerose
vere e proprie, e quella neo-angiogenetica necessaria al suo sviluppo volumetrico.
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