Dino Zardi Lettera di motivazione a sostegno della candidatura alla

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Dino Zardi Lettera di motivazione a sostegno della candidatura alla
Dino Zardi
Lettera di motivazione a sostegno della candidatura alla carica di Presidente
dell’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM).
Gentile Presidente, Signori Consiglieri, Cari Soci!
Sottopongo alla Vostra attenzione la mia candidatura alla carica di Presidente dell’Associazione, e cercherò
di esporre qui brevemente la mia visione sulla mission dell’Associazione e sul suo futuro.
Credo fortemente nel valore delle associazioni, che rappresentano lo strumento più efficace, e tutelato
dalla legge, con cui persone che condividono determinati valori si organizzano per perseguire insieme
obiettivi comuni, adottando un modo di operare condiviso, dandosi regole chiare e strumenti adeguati.
Così, interpretando anche le aspirazioni di molti colleghi e amici, ho fortemente creduto e contribuito alla
nascita di AISAM, ritenendo che questa rappresentasse una svolta importante per la meteorologia italiana.
È un dato di fatto, unanimemente riconosciuto, che purtroppo la nostra collettività ha spesso sofferto in
passato per la mancanza di efficaci forme di coordinamento fra le sue diverse componenti: servizi
meteorologici, enti di ricerca, università, imprese, associazioni. Proprio per questo, persino le realtà più
consolidate e rappresentative della meteorologia italiana – tanto fra i servizi, quanto fra gli enti di ricerca e
le strutture universitarie – ancora oggi stentano a vedersi riconosciuto il ruolo e il peso che meriterebbero
nelle decisioni a livello nazionale, e nell’assegnazione di ruoli e risorse.
Ma da un paio d’anni una serie di iniziative hanno dato il segno del cambiamento: l’introduzione dello
schema di certificazione della professione di meteorologo e tecnico meteorologo, l’avvio di un dialogo fra
le sedi universitarie attorno a un tavolo di lavoro per la definizione dei requisiti di una laurea in
meteorologia, la nascita di un evento di aggregazione nazionale come il Festivalmeteorologia.
AISAM rappresenta la “casa comune” della meteorologia italiana nella quale tutti coloro che operano nel
settore delle scienze dell’atmosfera e della meteorologia possano ritrovarsi, condividere e discutere idee,
proposte, progetti, e dove tutte le iniziative possano trovare un loro coordinamento, un volano che le
supporti e una loro valorizzazione.
Questo non significa omologare le diverse componenti. Proprio per salvaguardare la specificità di queste
sarà importante dare attuazione allo Statuto che opportunamente prevede la strutturazione delle sezioni.
Fra queste in particolare la sezione dei professionisti, che rappresenta la risposta concreta all’esigenza di
tutelare la professionalità di meteorologi qualificati e gli utenti dei servizi meteorologici mediante le tutele
offerte dalla legge 14 gennaio 2013 n.4. A questo scopo sarà importante aprire altre sedi dell’associazione,
dal momento che la legge ne richiede almeno tre, in tre regioni diverse. Al momento mi è già stata
prospettata la disponibilità di due sedi, una a Bologna e una a Rovereto, altre auspico seguiranno.
Occorrerà anche completare l’iscrizione di AISAM nell’apposito Elenco delle Associazioni Professionali
presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e attivare tutte le funzioni previste dalla legge (come lo
sportello per il cittadino consumatore).
Un altro obiettivo importante dell’Associazione sarà l’organizzazione con cadenza regolare (biennale o
annuale, a seconda di come si riterrà più utile) di un convegno scientifico nazionale, nel quale fare il punto
sullo stato dell’arte e collocare la meteorologia italiana nel quadro internazionale.
Il nostro Paese è notoriamente afflitto da una costante emigrazione di persone qualificate, che trovano
migliori opportunità di impiego e di carriera all’estero. AISAM dovrà dedicare una particolare attenzione ai
numerosi meteorologi, ricercatori e docenti di discipline meteorologiche italiani impegnati stabilmente
all’estero. AISAM può e deve offrire opportunità e strumenti per mantenere vivi i contatti e le
collaborazioni con queste persone che onorano il nostro Paese, valorizzare i loro risultati, e far sì che il loro
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prezioso apporto arricchisca la comunità meteorologica nazionale. Dovrà inoltre contribuire al loro rientro,
valorizzando gli strumenti che la normativa mette a disposizione a questo scopo.
La principale risorsa di un’associazione è costituita dagli stessi soci. Sono in primo luogo le persone, con le
loro diverse competenze, abilità ed esperienze, e col loro impegno, che possono consentire all’associazione
di perseguire efficacemente gli scopi per i quali si è costituita, e dare un contributo al progresso della
società. Sarà quindi importante far sentire ciascun socio AISAM parte integrante di una squadra nella
quale ogni componente ha un ruolo, e favorendo così la partecipazione di tutti. Quindi sarà essenziale
individuare diversi ambiti di competenze e di attività nei quali i soci trovino la maniera più appropriata di
mettere a frutto le proprie competenze e abilità in modo coordinato. Ciò potrà avvenire anche grazie ad
una efficiente organizzazione di sezioni, gruppi di lavoro, commissioni, sedi locali, alle quali delegare
l’adempimento di molte delle funzioni previste per l’associazione. Oltre ad assicurare la presenza di soci
motivati e attivi, sarà altrettanto importante aumentare il loro numero, al fine di render l’associazione
sempre più rappresentativa della numerosa comunità meteorologica nazionale. Un’associazione numerosa
avrà più probabilità di venire interpellata e ascoltata nelle varie sedi in cui si adottano decisioni rilevanti per
la meteorologia e le scienze dell’atmosfera. Penso alle Commissioni parlamentari che presto dovranno
avviare le audizioni sulla proposta di legge recentemente depositata alla Camera dei Deputati sui servizi
meteorologici, o all’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR), che
recepisce obbligatoriamente i pareri delle associazioni rappresentative dei settori scientifico-disciplinari.
Inoltre, grazie al versamento delle quote sociali, sarà possibile assicurare alla associazione un apporto
regolare di adeguate risorse finanziarie che consentano di far fronte ai costi di funzionamento. Sara altresì
importante mettere gradualmente insieme un patrimonio sufficiente a soddisfare le condizioni per poter
ottenere il riconoscimento della personalità giuridica. Questa conferirà all’associazione una maggiore
capacità di azione. A tal fine occorrerà perseguire tutte le vie idonee al reperimento di fondi, dalla
partecipazione ai bandi per i quali sia ammessa la partecipazione delle associazioni, alla organizzazione di
corsi, convegni, eventi e altre iniziative per le quali sia prevista la possibilità di reperire contributi da enti o
altri sponsor, o dagli stessi partecipanti. Sarà inoltre importante presentare domanda quanto prima per far
includere AISAM nell’elenco dei soggetti ammessi a ricevere il cosiddetto contributo del “2 per mille” dalla
dichiarazione dei redditi. Se AISAM saprà diventare soggetto rappresentativo della meteorologia nazionale,
potrà anche accedere a risorse messe a disposizione sui programmi europei e internazionali.
Sarà fondamentale curare gli strumenti di comunicazione.
In primo luogo il sito internet dell’Associazione, (www.aisam.eu) nel quale, come avrete notato, fin da
subito si è investito molto impegno, grazie alla professionalità e all’entusiasmo di alcuni soci volonterosi.
Occorrerà consolidare questo team. Il sito dovrà diventare la prima e principale interfaccia per
l’aggiornamento e il coordinamento delle varie componenti dell’Associazione, nonché la principale forma di
comunicazione, e l’immagine stessa dell’Associazione verso l’esterno.
Andrà inoltre curata la produzione di pubblicazioni qualificate. In primo luogo il progetto, già avviato, di
una rivista scientifica di livello internazionale che punti a esser indicizzata nei database bibliometrici e
raggiungere elevati livelli di qualità. Questo progetto andrà ripreso e attuato col concorso di tutti. In
secondo luogo la identificazione di pubblicazioni (una rivista nazionale, monografie tematiche) più
orientate a un uditorio nazionale, al fine di far sentire una voce autorevole negli ambiti di competenza
dell’Associazione. Con una particolare attenzione alla storia della meteorologia italiana, che tanto
meriterebbe di esser conosciuta, quanto purtroppo è ad oggi ancora poco documentata.
Per coordinare tuti questi strumenti e canali diversi di comunicazione occorrerà individuare un team di soci
operativi sulla comunicazione, che vi si dedichino in maniera specifica e professionale.
Sarà molto importante anche acquisire nuovi soci collettivi, non solo fra gli enti istituzionali – servizi
meteorologici, agenzie pubbliche, enti di ricerca, università – ma anche fra le associazioni e le imprese. In
particolare a queste due categorie occorrerà prestare particolare attenzione.
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Le associazioni amatoriali, quando ben organizzate e ben connesse alla meteorologia scientifica e
professionale, rappresentano un importante fattore di diffusione della meteorologia e di crescita per molti
appassionati, soprattutto per i più giovani. Possono essere anche un vero e proprio vivaio per futuri
meteorologi, tecnologi, ricercatori e docenti. Sarà importante che AISAM si proponga come un riferimento
in cui queste Associazioni possano trovare supporto, fonti di informazione e aggiornamento, e occasioni di
confronto e scambio di buone pratiche.
Anche con le associazioni scientifiche nazionali operanti su tematiche affini o complementari – penso, fra
le altre, alla Società Meteorologica Italiana (SMI), alla Società Italiana di Scienze del Clima (SISC),
all’Associazione Italiana di Agrometeorologia (AIAM), alla Società Italiana di Aerosol (IAS), alla Società
Idrologica Italiana (SII) – sarà importante trovare occasioni di confronto e collaborazione.
Parimenti l’Associazione dovrà intraprendere contatti e mantenere relazioni alla pari con le principali
associazioni meteorologiche nazionali degli altri Paesi.
Le imprese attive nel settore della meteorologia costituiscono un fattore trainante per questo comparto nel
panorama nazionale, anche dal punto di vista economico, e l’associazione può fare molto per loro, anche
offrendo loro un’apposita sezione imprese.
Occorrerà infine dedicare particolare attenzione alla formazione e all’addestramento nei vari comparti
della meteorologia. Sono personalmente impegnato in un progetto che mira all’introduzione in Italia di un
corso di laurea magistrale in meteorologia, e mi auguro che questa iniziativa attualmente in corso presso
l’Università di Trento possa far da stimolo per altre analoghe, in altri Atenei italiani. Si colmerà così
finalmente una grave lacuna formativa nel nostro Paese, e sarà uno stimolo anche per la formazione di
insegnanti che possano trasmettere ai nostri giovani le prime nozioni di meteorologia già nella scuola, e
così creare una cultura meteorologica diffusa. Fra le iniziative che AISAM potrà organizzare o anche solo
favorire, mettendo in rete e valorizzando iniziative organizzate da altri, sono le opportunità di formazione
continua, anche in relazione al mantenimento della qualifica professionale di meteorologo e tecnico
meteorologo.
Per questi obiettivi chiedo il vostro supporto e il vostro impegno – non solo al momento del voto, ma anche
per tutto quello che ne conseguirà, qualora venissi eletto. Da parte mia metto a disposizione di questa
“impresa” le conoscenze, le competenze e l’esperienza che ho avuto modo di raccogliere nelle diverse
attività che ho svolto, in Italia e all’estero, nell’ambito delle scienze dell’atmosfera e della meteorologia,
come succintamente riportato nel breve curriculum che allego, come prescritto.
Comunque andranno le elezioni, colgo questa occasione per ringraziare tutti i Soci AGI che nell’Assemblea
del 18 Maggio 2015 mi hanno manifestato la loro fiducia votandomi nel Consiglio di Presidenza. È stata
un’esperienza impegnativa, ma al tempo stesso molto stimolante e arricchente, lavorare con tutti i
componenti, che in questo anno e mezzo hanno dedicato tempo, impegno e passione per dare nuova vita
all’Associazione. Motivo di particolare orgoglio è il nuovo statuto, nel quale ritrovo lo spirito che ha
animato l’impegno di questi anni.
Esprimo un particolare ringraziamento alla Presidente, Marina Baldi, per aver traghettato l’Associazione,
anche in condizioni non facili, in questa impegnativa transizione.
Sono naturalmente a disposizione per fornire a qualunque Socio ulteriori informazioni e chiarimenti sulla
mia visione dell’Associazione e sulle mie opinioni.
Il mio indirizzo di posta elettronica è: dino.zardi [at] unitn.it.
Trento, 10 settembre 2016.
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Curriculum
Dino Zardi è nato a S. Giorgio di Mantova il 10 ottobre 1966.
È attualmente professore associato confermato, inquadrato nel settore scientificodisciplinare FIS/06 Fisica per il sistema terra e il mezzo circumterrestre presso
l’Università di Trento, dove afferisce al Dipartimento di Ingegneria Civile,
Ambientale e Meccanica ed è responsabile del Gruppo di Fisica dell’Atmosfera.
Nel 1985 consegue la maturità classica (60/60) al Liceo “Virgilio” di Mantova.
Nel 1991 consegue la laurea in fisica con lode all’Università di Bologna con una tesi
sulla turbolenza nei fluidi, elaborata presso l’Istituto CNR-FISBAT, relatori il prof. F.
Mainardi e il dr. F. Tampieri.
Dal 1992 al 1995 frequenta il corso di dottorato di ricerca in Idrodinamica presso l‘Università di Genova
conseguendo il titolo di dottore di ricerca nel 1995.
Ne 1995 entra come ricercatore all’Università di Trento, dove dal 2002 è professore associato.
Nel 2012 consegue l’abilitazione scientifica nazionale a professore di I fascia per il settore concorsuale
04/A4 Geofisica, e nel 2013 l’abilitazione scientifica nazionale a professore di I fascia per il settore
concorsuale 02/C1 Astronomia, astrofisica, fisica della terra e dei pianeti.
È docente dei corsi di Fondamenti di Meteorologia e Climatologia, Fisica dell’atmosfera e del clima,
Renewable Energy and Meteorology.
Negli anni accademici 2009/10, 2010/11 e 2011/12 è Lecturer del corso di Mountain Meteorology (30 ore)
all’Istituto di Meteorologia e Geofisica dell’Università di Innsbruck, Austria.
È relatore di tesi di 122 laureandi, supervisore di 9 dottorandi di ricerca e di 5 titolari di assegni di ricerca.
Svolge principalmente attività di ricerca sui processi dello strato limite atmosferico e sulle circolazioni
atmosferiche a scala locale su terreno montano, ma ha lavorato anche su tematiche relative al clima, ai
sistemi di precipitazioni, alla qualità dell’aria.
È autore e/o coautore di 54 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali peer-reviewed, e di due
capitoli di monografie pubblicate da case editrici internazionali. Il suo h-index (ISI, Scopus) è di 14.
Responsabile di numerosi progetti di ricerca finanziati da enti pubblici e privati. In particolare negli anni
2004-2008 ha diretto come Lead Partner il progetto finanziato dall’Unione Europea “FORALPS: Meteohydrological forecasting and observation for water resource management in the Alps”, nel quale ha
coordinato 13 partner di tre nazioni diverse, tra i quali 8 servizi meteorologici, nazionali o regionali,
un’agenzia nazionale (APAT), e un dipartimento universitario.
Nel 2001 (aprile-luglio) e nel 2010 (giugno-settembre) è visiting scientist presso la Mesoscale and
Microscale Meteorology Division del National Center for Atmospheric Research, Boulder, Colorado (USA).
Negli anni 2002-2004 idea, organizza e dirige, in collaborazione con Richard Rotunno (NCAR), la scuola
estiva Summer School on Mountain Meteorology.
Dal 2003 è delegato del Rettore dell’Università di Trento nel Consiglio Direttivo del Consorzio
Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere (CINFAI). Dal 2014 è membro
della Giunta Esecutiva del Consorzio. Nel 2015 è stato delegato dal Consorzio nel tavolo di lavoro Dekra per
la definizione dello schema di certificazione della professione di meteorologo e di tecnico meteorologo.
Dal 1996 al 2002 è rappresentante dei ricercatori nel Consiglio di Amministrazione dell’Università di Trento.
Dal 2002 al 2006 è stato componente dello Scientific Steering Committee del Mesoscale Alpine Programme.
Dal 2011 è uno dei componenti dell’Editorial Board della rivista internazionale Tethys - Journal of
Mediterranean Meteorology and Climatology.
Dal 2012 è Membro dello Steering Committee dell’International Conference on Alpine Meteorology (ICAM).
Ha ideato e coordinato l’organizzazione del Festivalmeteorologia di Rovereto nel 2015 e nel 2016.
Ulteriori informazioni sono reperibili al link: http://www.ing.unitn.it/~zardi/cvZardi.pdf
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