allattamento materno

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allattamento materno
Latte materno:il modo migliore per iniziare
Anche se allattare è un fatto naturale, talvolta le mamme, soprattutto se sono alla loro prima esperienza, possono trovarsi in
difficoltà. Di seguito vengono forniti alcuni semplici consigli per aiutarle in questo loro importante compito, per prevenire le
complicazioni più frequenti e per trovare una soluzione ai problemi che possono rendere difficile o doloroso allattare.
PERCHE’ ALLATTARE?
Il latte materno è il miglior latte in natura per il bambino perché:
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è adatto ai suoi fabbisogni nutrizionali, è completo, non richiede integrazioni;
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garantisce una migliore protezione dalle malattie;
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è sempre pronto, alla temperatura ideale e non costa nulla;
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favorisce un profondo legame affettivo tra madre e figlio.
IN QUALE POSIZIONE ALLATTARE
La posizione con cui la madre allatta e il modo in cui il bambino prende il seno in bocca sono fondamentali: infatti la maggior parte
dei problemi che insorgono durante l'allattamento (dalle ragadi alla scarsa produzione di latte) sono conseguenti ad una errata
postura del bambino. Ecco quindi una serie di indicazioni che vi potranno essere utili:
1. Come tenere il bambino:
sistemate il bambino sul fianco, rivolto verso il vostro corpo; sostenete il suo corpo in modo che il
suo viso si trovi di fronte al vostro seno, ed il suo naso di fronte al vostro capezzolo (è importante
che il corpo del bambino sia attaccato a quello della mamma, e che la sua testa sia in asse con il
proprio corpo, per evitare che ruoti il capo per raggiungere il seno).
2. Come attaccarlo al seno:
aspettate che il bambino abbia la bocca ben aperta come se stesse sbadigliando (se la tiene chiusa,
può essere utile toccare con il capezzolo il suo labbro superiore, così, di riflesso, aprirà la bocca);
avvicinate quindi l'intero corpo del bambino al seno (spingere solo la testa del piccolo verso il seno o
avvicinare il seno al suo capo possono rendere difficoltoso e inefficace l'attacco).Quando prende il
seno in bocca, controllate come si è attaccato: se il bambino ha la bocca ben aperta se ha afferrato
gran parte dell'areola (ed è visibile più areola sopra che sotto le labbra), se il suo mento è attaccato
al seno, se il labbro inferiore è retroflesso, significa che si è attaccato bene (figura accanto). Se così
non è o se sentite dolore, interrompete la suzione e ricominciate da capo. Ricordate sempre che
l'allattamento al seno non dovrebbe causare dolore. Se lo desiderate, potete sostenere il seno con la
mano. In questo caso evitate di mettere le dita a forbice intorno al capezzolo, ma ponete l'intera
mano al di sotto dei seno.
COME ALLATTARE
E’ necessario alternare il seno da offrire al bambino, per mantenere un buon apporto di latte in entrambe le mammelle. Di solito il
bambino, quando è sazio, si stacca da solo. L’ emissione dell'aria introdotta durante il pasto è detta «ruttino», e spesso si associa al
«rigurgito» di piccole quantità di latte (il «ruttino» è utile ma non è obbligatorio, ed è errato credere in sua assenza il latte non
venga digerito).
ÖAlcuni consigli:
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attaccate il bambino al primo seno, e lasciatelo succhiare a volontà. Quando si stacca spontaneamente, offrite il secondo
seno (alcuni bambini si saziano succhiando esclusivamente
da un lato, ma è comunque importante offrire loro anche il
secondo);
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alternate il seno con cui cominciare la poppata;
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se dovete interrompere la suzione, inserite delicatamente il dito mignolo nell'angolo della bocca dei piccolo, e allontanatelo
solo quando la apre;
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a fine pasto tenete il bambino in posizione semiseduta per favorire i «ruttini»;
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non è necessaria una particolare igiene per il capezzolo. Creme e lozioni non sono utili né per la sua pulizia né per la
prevenzione delle ragadi, e possono interferire con l'allattamento poiché alterano il sapore e l'odore della pelle.E' quindi
sufficiente seguire una normale igiene quotidiana, perché la lubrificazione e protezione dei capezzolo sono garantite dalle
secrezioni delle ghiandole del Montgomery (che si trovano nell'areola, e che aumentano di volume durante gravidanza e
allattamento);
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indossate indumenti leggeri, traspiranti, non stretti;
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tutte le volte che è possibile, esponete il seno all'aria e al sole.
CON QUALE FREQUENZA ALLATTARE
E’ opportuno non stabilire degli orari rigidi per i pasti, ma attaccare il bambino al seno tutte le volte che lo richiede (allattamento «a
richiesta»), senza farlo attendere eccessivamente, perché non sia troppo affamato e non si attacchi in modo frenetico.
ÖAlcuni consigli:
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attaccate il bambino ogni volta che sembra avere fame, cioè quando gira la testa «cercando», si lecca le labbra, si succhia
le mani.
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non aspettate che il piccolo necessariamente pianga;è possibile, soprattutto all'inizio, che il bambino voglia attaccarsi al
seno molto spesso: non preoccupatevi e assecondatelo, e ricordatevi che lo stimolo più importante per la produzione di latte
è proprio la suzione (quindi quanto più si attacca al seno, quanto più latte viene prodotto). Con il tempo generalmente le
poppate si distanziano. Tenete comunque presente che possono essere necessarie anche 5-6 settimane per raggiungere un
equilibrio tra la produzione di latte e la quantità di latte introdotta dal bambino.
COME CAPIRE SE IL LATTE E’ SUFFICIENTE
I principali segni di adeguata assunzione di latte da parte di un neonato sono una buona crescita ponderale e una adeguata
produzione di urina.
1. Il peso del piccolo, dopo il calo fisiologico, dovrebbe tornare a quello iniziale in 2 settimane circa. Successivamente, nei primi 3
mesi, il bambino allattato al seno dovrebbe aumentare di almeno 170-200 gr per settimana.E’ importante quindi controllare
la sua crescita periodicamente, ad esempio 1 volta alla settimana, pesando il piccolo nudo, prima dei pasto, sempre alla stessa
ora. Sono sicuramente da evitare pratiche come la «doppia pesata», che sono una possibile fonte di ansia per la madre e di
stress per il piccolo. Solo in caso di insufficiente incremento ponderale dovrà essere eseguita la doppia pesata per la valutazione
della quantità giornaliera di latte assunta dal bambino. Questa metodica prevede la determinazione del peso del bambino prima
e dopo la poppata permettendo di calcolare, così, la quantità di latte assunta dal piccolo ad ogni pasto. E’ opportuno
determinare la quota di latte assunta nelle intere 24 ore e non limitarsi a qualche singola poppata in quanto la dose può variare
anche sensibilmente tra una poppata e l’altra.
2.
Un bambino ha una adeguata produzione di pipì se bagna 6 o più pannolini nelle 24 ore, con urina chiara. Nella grande
maggioranza di casi, una scarsa produzione di latte dipende da un «attacco» non corretto o da poppate di durata limitata o poco
frequenti: se si correggono questi errori, il problema si risolve.
La vera ipogalattia materna (cioè quella condizione caratterizzata da una insufficiente produzione di latte per problemi materni) è
infatti un evento estremamente raro (si riscontra in meno di 2 donne su 100).
Le aggiunte di latte artificiale, se non necessarie, sono sempre sconsigliate perché portano ad una minore produzione di latte (se si
riduce la suzione, diminuisce ulteriormente la quantità di latte materno).
ÖAlcuni consigli:
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Se pensate che il vostro bambino succhi poco latte verificate come sta crescendo di peso e come urina. Se aumenta meno
di 170 g/settimana, o se non fa sufficiente pipì (meno di 6 pannolini bagnati al giorno, con urina concentrata e di odore
forte)telefonate al pediatra. In caso contrario state tranquille;
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Non introducete latte artificiale di vostra iniziativa !!
COME ALIMENTARSI QUANDO SI ALLATTA
La dieta della nutrice deve essere quella abituale, anche se con qualche restrizione (Vedi dieta allegata). Infatti, alcuni alimenti
introdotti dalla madre possono infastidire il lattante in quanto in grado di modificare le caratteristiche organolettiche del latte
materno (tipo asparagi, peperoni, cavolo ecc. che rendono il latte sgradevole per odore e per sapore);altri alimenti, invece, (quali
alcuni tipi di frutta e i costacei) possono risultare dannosi per il bambino in quanto capaci di sensibilizzarlo rendendolo allergico.
Alla nutrice si consiglia di non assumere superalcolici e di non fumare (o di limitare al massimo il consumo di sigarette).
Non è dimostrato che esistano cibi capaci di aumentare la produzione di latte. Solo lo svuotamento del seno attraverso una suzione
efficace, e la possibilità di attaccare il piccolo ogni volta che mostra di aver fame garantiscono una buona produzione di latte!
ÖAlcuni consigli:
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caffè, preferibilmente decaffeinato: non più di 2 tazzine al giorno;
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thè, preferibilmente deteinato; vino non più di 2 bicchieri al giorno, ai pasti; birra: non più di una lattina al giorno, ai pasti;
latte: secondo il vostro gradimento.
FARMACI E ALLATTAMENTO
La maggior parte dei farmaci passa nel latte materno solo in piccolissima quantità, e pochi hanno conseguenze per il neonato. In
questi casi è possibile trovare quasi sempre un'alternativa che causi meno problemi. Nella grande maggioranza dei casi è quindi
possibile continuare ad allattare al seno. La nutrice dovrebbe, comunque, assumere solo farmaci indispensabili, prescritti dal medico,
evitando l'autoprescrizione e l'abuso di medicinali non necessari. In ogni caso è bene sorvegliare lo stato di salute dei lattante, e riferire tempestivamente al pediatra la comparsa di eventuali disturbi. L’effetto dei farmaci può essere minimizzato somministrando la
medicina prima dei sonno più lungo dei neonato, o immediatamente dopo la poppata.
Farmaci che si possono usare (alcuni esempi): paracetamolo (tachipirina), acido acetilsalicilico (a dosi inferiori a 4 compresse da
500 mg al giorno), amoxicillina (Zimox), eritromicina.
LA CONSERVAZIONE DEL LATTE MATERNO
Mettete il latte in un contenitore pulito che possa essere coperto (il contenitore deve essere lavato con acqua molto calda e sapone,
lasciato per qualche minuto a svolgere la sua azione antisettica, poi risciacquato sempre con acqua corrente molto calda. Potete
spremere il latte direttamente nel contenitore. E’ meglio utilizzare contenitori di plastica (perché alcuni componenti dei latte possono
attaccarsi sulle pareti dei contenitori di vetro); riempite ciascun contenitore solo con la quantità di latte corrispondente ad una
poppata; conservare il latte:
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a temperatura ambiente per non più di 8-10 ore,
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in frigorifero per non più di 72 ore,
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nel freezer dei frigorifero per non più di 3 mesi,
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nel congelatore a –18° C per non più di 1 anno;
Scongelatelo nel frigorifero o in acqua fredda, non a temperatura ambiente; scaldatelo mettendo il contenitore a bagnomaria in una
ciotola di acqua calda (non direttamente sulla fiamma o in un forno a microonde). Intiepidite soltanto la quantità di latte che sarà
usata durante i pasto (perché una volta riscaldato il latte non è più conservabile).
Talvolta il latte materno deve essere tolto, per esempio, in presenza di un ingorgo mammario, o qualora la mamma voglia
somministrare il suo latte anche se non può essere presente per allattare (per esempio perché riprende a lavorare) In questi casi si
può ricorrere alla «spremitura» manuale de seno, o utilizzare il tiralatte (preferibilmente un modello elettrico portatile) oppure può
essere utilizzato il metodo della “bottiglia calda” (Vedi stampato allegato)
QUANDO CONSULTARE IL MEDICO
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opportuno consultare al più presto il pediatra se:
siete in difficoltà, siete preoccupate, pensate di non riuscire ad allattare;
il bambino cresce poco, o non urina a sufficienza;
il seno vi fa male, e/o si presenta caldo e arrossato;
siete ammalate, e dovete curarvi con farmaci diversi da quelli sopra indicati.
DOMANDE E DUBBI DELLE MADRI
QUALUNQUE DONNA CHE LO DESIDERA PUò ALLATTARE?
In linea di massima, ogni madre che lo desidera può allattare. Riuscirci in alcuni casi può richiedere un po’ di tempo e di pazienza.Per
allattare il proprio bambino non bisogna fare nulla di speciale, né pensare che bisogna essere delle donne superdotate. Bisogna solo
avere il desiderio di allattare. Sentirsi serene. Attaccare al seno il piccolo ogni qualvolta dimostri il desiderio di mangiare. Tutte le
mamme possono allattare e solo una piccolissima minoranza di esse non produce latte a sufficienza.
CI SONO PROBLEMI SE IL SENO E’ TROPPO GRANDE O TROPPO PICCOLO?
No. Seni di tutte le forme e dimensioni producono latte a sufficienza.
E SE IL CAPEZZOLO E’ PIATTO O ALL’INDIETRO?
Quasi sempre il bambino succhiando fa venir fuori il capezzolo. Inoltre il latte non sta nel capezzolo, ma nella parte di seno scura
tutt’intorno al capezzolo che si chiama areola. E’ questa parte, e non solo il capezzolo, che il bambino deve prendere in bocca per
succhiare bene.
POTRO’ TORNARE DURANTE L’ALLATTAMENTO DAL PARRUCCHIERE PER TINGERMI I CAPELLI?
Dal parrucchiere sì, ma evita tinture a base di acidi, perché potrebbero passare nel latte ed essere dannose.
Per lo stesso motivo evita di fumare e di assumere alcoolici. Se non riesci a non fumare più, fallo dopo aver
allattato e possibilmente all’aperto.
PER QUANTO TEMPO POSSO ALLATTARE?
Puoi allattare il tuo bambino per tutto il tempo che desideri, anche per più di un anno. La cosa importante è
che tra i 5 e 7 mesi, cominci a dargli delle pappe adeguate.Quando deciderai di sospendere l’allattamento o
quando il bambino si staccherà dal seno non dovrai assumere nessun farmaco per far andare via il latte, ma
solo attendere qualche giorno e spontaneamente scomparirà.