Il Ceppo. Museo della Città
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Il Ceppo. Museo della Città
Il Ceppo. Museo della Città di Pistoia Lineamenti dell’intervento museale nella parte storica dell’antico Ospedale del Ceppo a cura di Elena Testaferrata In considerazione dell’elevato valore storico, artistico e architettonico dell’intero complesso ospedaliero del Ceppo, l'intervento museale localizzato nella parte storica dell’antico Ospedale dovrà significare, nel centro storico di Pistoia, la definizione di un vero e proprio MUSEO DELLA CITTÀ: un percorso dedicato alla storia della città dalle origini ai giorni nostri, anche attraverso l’analisi e la rilettura delle trasformazioni della fisionomia di Pistoia dall’antichità allo sviluppo urbano degli inizi del nuovo millennio, fino alla promozione e diffusione di attività legate alla cultura urbana contemporanea in un collegamento logico e cronologicamente consequenziale con i contenuti dell’intervento riassunto nel titolo Casa della Città. La storia della città si ripercorrerà nel suo sviluppo urbanistico, architettonico, culturale, scientifico, economico e sociale, alternando linguaggi diversi, utili a dare della nuova istituzione, in una città ricca di musei importanti, l’idea di un percorso ‘immersivo’ capace di offrire al pubblico un’esperienza culturale viva, complessa e accattivante. Compatibilmente con la natura degli spazi a disposizione, il racconto dovrà perciò essere strutturato in diverse sezioni, distribuite in successione cronologica e incrociate con approfondimenti tematici trasversali e interdisciplinari, mentre la presentazione dei contenuti avverrà in modo innovativo mediante una combinazione di oggetti, immagini, postazioni multimediali, dispositivi sonori e sale video. Si vedano, si parva licet, gli esempi italiano di Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna (www.genusbononiae.it) e internazionale del Museum of London (www.museumoflondon.org.uk). In tale contesto risulterà pertanto appropriato anche l’allestimento di una selezione dei reperti archeologici di proprietà del Museo Civico, di sicura provenienza locale (collezione Rossi Cassigoli, corredo funerario di Mumigliana), che possono concorrere ad illustrare sia la storia antica della città che la storia della scoperta delle più antiche fasi urbane (la città nella ricostruzione dei primi scavi archeologici e nelle ipotesi degli storici del XVII secolo). Inoltre, specialmente se messi in relazione con altri beni archeologici di proprietà statale presenti in città (quali le strutture murarie di epoca imperiale, tardo antica e altomedievale e la stele etrusca nell’antico monastero di San Mercuriale e il percorso attrezzato dell’Antico Palazzo dei Vescovi), i reperti delle collezioni civiche possono esemplificare le fasi di formazione del tessuto urbano e rurale pistoiese. Apposita riflessione sarà riservata anche ad un altro settore specifico di beni quale la collezione numismatica del Museo Civico che, unendo fondi diversi (la donazione di Tommaso Gelli (1917), comprendente monete, medaglie, sigilli e oggetti diversi, il Medagliere del Comune di Pistoia, monete e medaglie della collezione Rossi Cassigoli) costituisce una raccolta di primaria importanza. Al medesimo contesto museale potrebbe altresì far capo il progetto di recupero e valorizzazione complessiva dei resti delle tre cerchia di mura urbane e si individuerebbe una più corretta relazione con l’iniziativa di musealizzazione degli spazi ipogei della gora di Scornio. Si ritiene infine di fondamentale importanza per l’intervento museale localizzato nella parte storica dell’antico Ospedale la vicinanza degli archivi (di quello storico e di quello dell’anagrafe) di cui si prevede il trasferimento nel limitrofo padiglione della Cassa di Risparmio. Il racconto del museo sarà strutturato in diverse sezioni, distribuite in successione cronologica, una sorta di ‘linea del tempo’ (che possiamo definire ‘di primo livello’) che stia prima di tutto a significare, in maniera chiara ed efficace, che la città del III millennio affonda le proprie radici nel passato, fino a quello più antico. La narrazione cronologica si incrocerà, sezione per sezione, con approfondimenti tematici interdisciplinari, che possiamo definire ‘di secondo livello’, cioè trasversali rispetto alla ‘linea del tempo’. Fra questi dovrà, per ovvie ragioni, risultare particolarmente significativo l’intervento denominato per comodità di sintesi Il Ceppo museo di se stesso, utile a fornire un approfondimento sull’evoluzione della scienza medica a Pistoia e dunque uno spaccato della storia della sanità in Toscana attraverso il monumento e le sue vicende storiche, artistiche e architettoniche, con uno specifico e rilevante focus dedicato al fregio robbiano. Troveranno qui contestualizzazione più ampia e ricollocazione, da un lato, il progetto attualmente in fase di realizzazione quale intervento PIUSS/Azienda USL 3 (centrato sul riallestimento dell’Anticamera e dell’Accademia Medica Filippo Pacini con la collezione storica dei ferri chirurgici, entrambe nell’antica corsia di Sant’Jacopo, e la definizione di un percorso all'aperto fino al settecentesco Teatro Anatomico e al nuovo Padiglione di Emodialisi), dall’altro la Biblioteca Romagnoli, i 27 stalli del coro ligneo dell'Accademia Medica e una sezione storico-artistica centrata sull’esposizione di almeno una parte del patrimonio degli Spedali Riuniti che risulterà così in diretta relazione con le opere concesse in deposito nel 1930 al Museo Civico dove sono esposte. Sia detto per inciso che apposita riflessione andrà invece riservata ad una piccola raccolta di arte sacra (ivi compreso il Crocifisso bronzeo settecentesco realizzato secondo un celebre modello dell'artista granducale Giovan Battista Foggini, di recente restaurato), legata al complesso monastico di Santa Maria delle Grazie, per la quale la Soprintendenza BAPSAE aveva già proposto di recuperare il locale utilizzato in passato dalle suore ospedaliere come loro cappella privata, un ambiente dotato di un altare, arredi e alcune decorazioni murali del XX secolo collegato direttamente sia al santuario della Madonna del Letto che al cortile interno del convento, per farne una sorta di 'tesoretto'. Nella parte storica dell’antico Ospedale del Ceppo si dovrà altresì considerare la realizzazione dei seguenti servizi: 1. Informazioni e biglietteria 2. Guardaroba 3. Bookshop e area di lettura 4. Caffetteria 5. Sala convegni/conferenze 6. Spazi per le attività educative 7. Spazi per le mostre temporanee 8. Servizi igienici 9. Ascensori Per l'intervento localizzato nella parte storica dell’antico Ospedale del Ceppo le soluzioni adottate dovranno essere complessivamente pensate e connesse le une alle altre, integrate e coerenti fra di loro anche sotto il profilo del modello gestionale (come peraltro già auspicato dal Settore Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Regione Toscana per i due progetti PIUSS - AUSL e IRSA), nella previsione nella previsione che il complesso diventerà un museo comunale, con il Museo Civico come istituto museale di riferimento per i requisiti dell’accreditamento previsto dagli artt. 20 e 21 della LR 21/2010. Ciò non significa assumere necessariamente una gestione unitaria, ma – certamente – il coordinamento tra le parti più propriamente museali e quelle riassunte nel titolo Casa della Città.