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CAPITOLO 44 1 ASTENIA E AFFATICAMENTO Richard T. Griffey e Jonathan S. Ilgen Vi sono innumerevoli cause di affaticamento, ed i pazienti dicono cose molto diverse quando lamentano di sentirsi “deboli”. Considerando le possibili cause, il medico deve considerare i quadri dei sintomi e dei segni che suggeriscono cause potenziali riferibili al sistema nervoso (cervello, midollo spinale, nervi periferici e giunzione neuromuscolare), ai muscoli (miosite, rabdomiolisi ecc.), o a disordini sistemici (endocrinologici, metabolici, effetti di medicinali, infezioni ecc.). Il primo passo per identificare la causa per cui un paziente lamenta astenia è la distinzione tra un senso di debolezza generalizzato che coinvolge l’intero organismo, da una debolezza localizzata che coinvolge solamente una parte del corpo, come un’emiparesi che colpisce una parte del corpo, ma risparmia tutto il resto. Benché il tipo di debolezza descritta dai pazienti (localizzata, con una particolare distribuzione o diffusa) non sia un indicatore perfetto della causa sottostante, fornisce un indizio importantissimo per valutare direttamente qualcos’altro. Una debolezza localizzata può indicare un ictus, ma vi sono cause differenti più numerose, comprese le patologie da ferita del midollo spinale e dei nervi periferici. Dopo, bisogna essere attenti a distinguere un senso soggettivo di affaticamento causato da una diminuzione di energia, che può derivare da numerosi processi sistemici, come un’infezione, un disordine metabolico, o un infarto del miocardio, da una diminuzione acuta della forza causata, tipicamente, da anomalie del muscolo, del nervo o della giunzione neuromuscolare. I pazienti, spesso, non sono in grado di fare una distinzione, così la diagnosi può restare incerta perfino dopo una buona anamnesi ed un buon esame obiettivo. Lo stato mentale del paziente può aiutare nel fare la distinzione. Il paziente letargico e complessivamente debole molto probabilmente ha una patologia sistemica, come la sepsi. Il paziente completamente vigile e con uno stato cognitivo intatto che ha difficoltà ad inghiottire e a stare in piedi è poco probabile che abbia una malattia sistemica ed è più probabile che sia affetto da un disturbo neurologico o neuromuscolare. La presenza o l’assenza di altri sintomi e, spesso, la durata dei segni e dei sintomi (acuti, graduali o cronici) sono, inoltre, d’aiuto per effettuare una diagnosi differenziale e per affrettare la valutazione del paziente. PATOLOGIE NEUROLOGICHE La debolezza causata dalle patologie neurologiche, di solito, segue quadri che corrispondono al livello dell’insulto. Quando la debolezza è dovuta a una lesione corticale, i sintomi e i segni sono tipicamente controlaterali alla lesione e, quindi, 549 VOTEY 44.indd 549 6-02-2008 11:13:22 CAPITOLO 44 localizzati ad un lato del corpo; sono, inoltre, frequentemente associati con ulteriori deficit neurologici concordanti. Le alterazioni della qualità o della coordinazione dei movimenti muscolari possono risultare da una disfunzione cerebellare ipsilaterale, inoltre, si verifica con ulteriori riscontri cerebellari e della fossa posteriore. Le lesioni del midollo spinalee producono, tipicamente, dei deficit motori o sensitivi ad un “livello” inferiore a quello in cui i difetti neurologici sono pronunciati, mantenendo, al di sopra della lesione, una funzione normale. Alcune delle malattie del midollo spinale sono caratterizzate da deficit a vari livelli in un tempo variabile. Le lesioni della radice del nervo producono deficit limitati ai distretti innervati dalla radice malata, ma a causa della significativa sovrapposizione dell’innervazione dei singoli muscoli, i deficit motori sono tipicamente sottili se è lesionata una sola radice motoria. La distribuzione multipla del nervo può influenzare i processi che ledono un’area anatomica innervata da più radici, come, per esempio, il plesso brachiale o la cauda equina. Un danno ai nervi periferici, eventualmente, porta a segni del neurone motorio inferiore (atrofia, paralisi flaccida, fascicolazioni e depressione dei riflessi) così come debolezza isolata al muscolo innervato dal nervo leso. Disordini delle giunzioni neuromuscolari spesso provocano debolezza del muscolo innervato dai nervi craniali (extraoculare, facciale e bulbare) così come i muscoli dello scheletro. Oltre alle patologie discusse dettagliatamente in seguito, la diagnosi differenziale tra le cause neurologiche di debolezza deve considerare la mielite trasversale e la sclerosi multipla. DEBOLEZZA ACUTA UNILATERALE (ICTUS) ( ) Anche se non è la sola causa della debolezza acuta unilaterale, l’ictus è quella che si presenta più comunemente. In passato non esisteva un vero trattamento per l’ictus, ma i dati recenti suggeriscono che una pronta valutazione e terapia migliorano l’esito. Un dottore che affronta questo quadro clinico in DEA deve concentrarsi su una rapida valutazione ed essere consapevole delle opzioni di trattamento. L’ictus può essere ischemico o emorragico. L’ictus ischemico viene provocato dall’interruzione del flusso sanguigno nel cervello provocando un’ipoperfusione grave che porta ad una diminuzione della funzionalità ed, eventualmente, ad un infarto cerebrale. L’ictus ischemico è, di solito, causato da una trombosi o da un’embolia e può diventare, in un secondo tempo, emorragico. Un’emorragia spontanea intracerebrale è causa, approssimativamente, del 15% degli ictus. Non esiste un modo certo per distinguere un ictus ischemico da un’emorragia intracerebrale con l’esame clinico. L’ictus ischemico e l’attacco ischemico transitorio (TIA) hanno, essenzialmente, lo stesso processo fisiopatologico e sono impossibili da distinguere ad una valutazione iniziale. L’ictus causa una momentanea o permanente disfunzione neurologica. Il TIA si distingue dall’ictus per la risoluzione della sintomatologia in un intervallo di tempo che va da minuti a ore. La percentuale di ictus ricorrenti non è diversa nei pazienti che hanno avuto diagnosi di TIA invece che di ictus. Nella valutazione dei pazienti con debolezza acuta unilaterale, è importante considerare altre cause che possono mimare un ictus. Queste cause spiegano una 550 VOTEY 44.indd 550 6-02-2008 11:13:24 1ASTENIA E AFFATICAMENTO significativa minoranza di pazienti con debolezza unilaterale e devono essere distinte dall’ictus. Questa distinzione può essere molto difficile o, perfino, impossibile attraverso la clinica di base. È spesso necessaria un’indagine radiologica e a volte anche quest’ultima non è risolutiva. • L’ipoglicemia può risultare tra i sintomi o segni focali neurologici, con o senza alterazioni dello stato di coscienza. Un destrostick per misurare la glicemia del sangue è essenziale nella valutazione del paziente con improvvisa insorgenza di debolezza unilaterale o di un altro difetto neurologico focale. • La paralisi postictale, conosciuta anche con il nome di paralisi di Todd, è una paralisi transitoria, spesso unilaterale, che segue una crisi convulsiva generalizzata tonico-clonica e si risolve nell’arco di minuti od ore. • Le emorragie epidurali e subdurali possono provocare deficit neurologici focali inclusa la debolezza unilaterale. • Benché siano una causa comune di deficit neurologici nella forma di disturbo visivo, anche le emicranie sono una rara causa di debolezza unilaterale. La debolezza può precedere o accompagnare la cefalea. I pazienti che si presentano al primo episodio sono con certezza distinguibili dall’ictus tramite anamnesi ed esame obiettivo. • Un tumore cerebrale può causare un inizio graduale o, a volte, acuto di deficit neurologici focali mimando un ictus. • Una disfunzione acuta del nervo facciale periferico (VII nervo cranico), conosciuta con il nome di paralisi di Bell, provoca debolezza unilaterale dei muscoli facciali sia della fronte, sia della parte inferiore del volto. Al contrario, un ictus coinvolge quasi sempre solo la parte inferiore del volto. Un ictus del tronco encefalico coinvolge il nervo facciale al di sopra e al di sotto del volto, provocando un anomalo movimento dell’occhio ed altri segni neurologici. • Raramente una patologia psichiatrica (per esempio una reazione di conversione) può manifestarsi con sintomi suggestivi di un ictus. Una spiegazione psichiatrica per sintomi neurologici deve essere considerata solo dopo aver escluso cause neurologiche. SINTOMI • Deficit acuto di forza unilaterale (++++) in qualunque combinazione di volto, di braccio e gamba (eccetto volto e gamba senza braccia) • Afasia o difficoltà di linguaggio • Disartria o balbettio • Anosognosia o inconsapevolezza di deficit neurologici al punto da rifiutare la malattia, comunemente associata con debolezza del lato sinistro dovuta ad ictus dell’emisfero destro • Sintomi visivi: deficit del campo visivo nell’ictus degli emisferi, diplopia nell’ictus del tronco encefalico • Cefalea, più comunemente con emorragia intracerebrale • Nausea e vomito, particolarmente nell’emorragia intracerebrale e nell’ictus della fossa cranica posteriore L’anamnesi può essere ottenuta con l’aiuto dei famigliari, del personale preospedaliero, o da altri osservatori in aggiunta a ciò che dice il paziente. I pazienti con anosognosia o afasia severa possono non essere in grado di comunicare effi- 551 VOTEY 44.indd 551 6-02-2008 11:13:24 CAPITOLO 44 Arteria cerebrale anteriore Arteria cerebrale media Arteria cerebrale posteriore Tronco Braccio Mano Gamba Tronco Braccio o Mano Piede Viso Viso Genitali Lingua Lingua Motorio (giro precentrale) Sensitivo (giro postcentrale) Fig. 44.1 Perfusione arteriosa in relazione all’homunculus. cacemente le informazioni anamnestiche. I pazienti con disartria severa possono comunicare solo tramite la scrittura. Oltre a individuare i sintomi del paziente è importante accertarsi dell’esordio. Quest’ultimo è definito dall’ultimo momento in cui il paziente sapeva di essere asintomatico. I fattori di rischio per l’ictus (un precedente ictus o TIA, ipertensione, diabete, malattie dei vasi coronarici, fibrillazione atriale, ipercolesterolemia, patologia vascolare periferica e il fumo) sono, inoltre, chiesti sempre. SEGNI • Segni neurologici focali (la debolezza è dominante) ++++; segni specifici che variano secondo il territorio vascolare colpito • La debolezza può essere minima al punto da essere scoperta con difficoltà nell’esame obiettivo, moderata, o così grave da risultare nella totale paralisi della parte affetta. La distribuzione della debolezza causata dall’ictus ischemico riflette le aree del cervello perfuse da arterie specifiche (Fig. 44.1). Per esempio, i pazienti con infarto del territorio irrorato dall’arteria cerebrale anteriore presentano una debolezza che coinvolge la gamba più che il braccio o la faccia. Al contrario, i pazienti con infarto del territorio dell’arteria cerebrale media presentano una debolezza della faccia e del braccio più pronunciata rispetto alla gamba. L’occlusione di un ramo dell’arteria può causare una debolezza più delimitata, coinvolgendo solo una parte della gamba o solo la faccia. L’occlusione di una piccola arteria profonda del cervello provoca una varietà di sindromi di ictus chiamati ictus lacunare. L’ictus lacunare può presentarsi con vari gradi e quadri di debolezza, incluso un ictus puramente motorio, con faccia, braccia e gamba deboli e una sindrome della maldestra disartria della mano, che si presenta con farfugliamento, debolezza della mano unilaterale ed atassia 552 VOTEY 44.indd 552 6-02-2008 11:13:24 1ASTENIA E AFFATICAMENTO • L’afasia (debolezza del linguaggio) è associata con ictus dell’emisfero dominante (tipicamente, parte sinistra del cervello e debolezza della parte destra) • Disartria (eloquio farfugliato) può associarsi con senso di debolezza della faccia • Diplopia, vertigine e vomito spesso accompagnano l’ictus del tronco encefalico • Nervi cranici e reperti cerebellari nell’ictus della circolazione posteriore • La pressione arteriosa è tipicamente elevata all’inizio, ma tende a decrescere spontaneamente verso i valori normali nelle misurazioni seguenti • Irregolarità cardiaca associata con fibrillazione atriale • Diminuzione delle pulsazioni carotidee o del soffio carotideo La National Institutes of Health Stroke Scale (NIHSS) è uno strumento che può essere usato per delineare i deficit neurologici e riportarli per quantificare i progressi o i peggioramenti (Tab. 44.1). ITER DIAGNOSTICO • Tutti i pazienti con sospetto ictus devono essere sottoposti tempestivamente ad indagini radiologiche. La TC senza mezzo di contrasto ha un alta sensibilità e specificità per identificare un’emorragia, ma una scansione TC fatta nelle prime ore poco dopo un ictus non emorragico (ischemico) è tipicamente normale e le anomalie non possono essere identificabili con una TC per 12-24 ore. Un’angio-TC può identificare l’occlusione di una grande arteria, e la TC con lo studio della perfusione può identificare le regioni del cervello a rischio Tab. 44.1 National Institutes of Health Stroke Scale (NIHSS) Sezione Misure 1a. Livello di coscienza (LOC) 1b. Domande LOC 1c. Comandi LOC 0 = Vigile, 1 = Facilmente risvegliabile, 2 = Risvegliabile con difficoltà, 3 = Non responsivo 0 = Entrambe corrette, 1 = Una corretta, 2 = Entrambe sbagliate 0 = Entrambe corrette, 1 = Uno corretto, 2 = Entrambi sbagliati 2. Sguardo 0 = Normale, 1 = Sguardo parzialmente deviato, 2 = Sguardo fortemente deviato 3. Campo visivo 0 = Non perdita della visione, 1 = Parziale emianopsia, 2 = Completa emianopsia, 3 = Cecità 4. Paralisi facciale 0 = Normale, 1 = Paralisi minore, 2 = Paralisi parziale, 3 = Paralisi completa 5. Motilità delle braccia 5a. Braccio sinistro 5b. Braccio destro 0 = Non impulsi, 1 = Impulso, 2 = Qualche sforzo contro gravità, 3 = Non sforzi contro gravità, 4 = Non movimento 6. Motilità delle gambe 6a. Gamba sinistra 6b. Gamba destra 0 = Non impulsi, 1 = Impulso, 2 = Qualche sforzo contro gravità, 3 = Non sforzi contro gravità, 4 = Non movimento 7. Atassia degli arti 0 = Assente, 1 = Presente in un arto, 2 = Presente in due arti 8. Sensorio 0 = Normale, 1 = Da media a moderata perdita del sensorio, 2 = Severo abbassamento della sensibilità 9. Linguaggio 0 = No afasia, 1 = Media o moderata afasia, 2 = Severa afasia, 3 = Muto 10. Disartria 0 = Normale, 1 = Media o moderata disartria, 2 = Severa disartria 11. Estinzione ed inattenzione 0 = Normale, 1 = Inattenzione visiva, tattile, uditiva, o personale, 2 = Profonda emi-inattenzione Punteggio a b a b LOC = livello di coscienza Adattata dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke, National Institutes of Health: NIH Stroke Scale, rivista nel 2003. 553 VOTEY 44.indd 553 6-02-2008 11:13:25 CAPITOLO 44 di infarto. La RM è comparabile con la TC per l’identificazione di un’emorragia acuta se vengono usate le sequenze appropriate e ha una sensibilità più alta per diagnosticare l’ictus ischemico, particolarmente nelle prime ore dopo l’esordio dei sintomi e gli ictus che colpiscono la fossa cranica posteriore. • Testare con lo stick i livelli ematici di glucosio. • ECG: valutazione per aritmia e sindrome coronarica acuta. La fibrillazione atriale è molto frequentemente associata con l’ictus tromboembolico. L’ictus può essere complicato con un’associazione con un infarto miocardico, ed un infarto del miocardio si può complicare con un ictus. Le linee guida dell’American Heart Association per la valutazione dei pazienti con ictus ischemico, inoltre, raccomandano di effettuare gli esami del sangue per gli studi di base: quadro chimico; emocromo completo inclusa la conta delle piastrine; e gli studi della coagulazione. Un test di gravidanza per tutte le donne che potrebbero essere incinte e una radiografia del torace sono, inoltre, comunemente raccomandati. Anche se la maggior parte dei medici agiscono in accordo con queste raccomandazioni, la loro utilità nella gestione dei pazienti con ictus non è stata sistematicamente validata. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Un’immediata consulenza neurologica è indicata per i pazienti con un’emorragia intracerebrale spontanea e può essere necessario l’intervento operatorio. Le cure di supporto sono state, per lungo tempo, il punto di forza del trattamento dei pazienti con un ictus ischemico ed è stato dimostrato che la più alta qualità delle cure di supporto migliorano l’esito. Le vie aeree, la respirazione e la circolazione devono essere monitorizzate attentamente e mantenute stabili. È importante evitare l’aspirazione. L’ipossia può causare un peggioramento del danno ischemico. Un supplemento di ossigeno è, quindi, obbligatorio in condizioni di ipossia, ma non è necessario nei pazienti con ictus che hanno una saturazione di ossigeno normale. Un’ipertensione moderata è comune all’inizio e non deve essere trattata. L’ipotensione indotta dagli antipertensivi porta un rischio più alto in questi pazienti. Le aree del cervello lese hanno un’autoregolazione della circolazione del sangue danneggiata e dipendono, per la perfusione, dalla pressione sistemica. Così, con l’ipotensione ci si può attendere una diminuzione del flusso e così l’aggravarsi del danno ischemico. L’ipotensione è comune e, quando presente deve aumentare il sospetto di una causa non neurologica, inclusi la dissezione dell’aorta e l’infarto del miocardio. Il mantenimento della volemia con soluzioni isotoniche, così come una normale soluzione salina, aiuta a garantire un’adeguata perfusione cerebrale. Soluzioni endovena contenenti destrosio devono essere evitate perché elevati livelli di glucosio nel sangue sono associati a un esito peggiore per l’ictus, indipendentemente da una storia di diabete. L’aspirina e l’eparina sono state molto usate nel trattamento dell’ictus e del TIA, anche se fino a poco tempo fa vi erano pochissimi dati. Due recenti ampi trial sul trattamento con aspirina entro 48 ore dall’inizio dei sintomi di un ictus ischemico dimostrano una piccola ma consistente riduzione delle morti e degli ictus ricorrenti. Al contrario, i dati non supportano correntemente l’uso dell’eparina 554 VOTEY 44.indd 554 6-02-2008 11:13:25 1ASTENIA E AFFATICAMENTO nei pazienti con l’ictus. I trial clinici di una nuova anticoaugulazione con eparina non hanno visto benefici, inclusi i pazienti con ictus cardioembolico, trombi intracardiaci o intrarteriosi, occlusione dell’arteria vertebro-basilare o dissezione dell’aorta. Inoltre l’anticoagulazione con eparina è stata associata con un incremento del rischio della trasformazione emorragica dell’ictus e, principalmente, dell’emorragia. Gli interventi terapeutici con lo scopo di ridurre l’invalidità nell’ictus acuto ischemico (non emorragico) sono stati un’area di intensa ricerca per più di un decennio. In particolare la terapia tromboembolica endovenosa è stata oggetto di intensi studi e controversie. La somministrazione endovenosa dell’attivatore plasminogeno tissutale (TPA, tissue plasminogen activator) ricombinante nei pazienti con ictus ischemico entro 3 ore dall’inizio dei sintomi è impiegata in molti centri medici negli Stati Uniti, basati in larga parte sui risultati del trial sul TPA del National Institute of Neurological Disorders and Stroke (NINDS). L’interpretazione dei risultati di questi studi e il beneficio del TPA per endovena in generale ha subito critiche da parte di alcune autorità degli Stati Uniti e del mondo che credono come la letteratura recente suggerisce, che i rischi di Caratteristiche dei pazienti con ictus ischemico che possono essere trattati con il TPA Criteri di inclusione • Diagnosi clinica di ictus ischemico causante deficit neurologici misurabili • Esordio dei sintomi <3 ore prima dell’inizio del trattamento • Il paziente o la famiglia conoscono bene i potenziali rischi e benefici del trattamento Criteri di esclusione Anamnesi • Sintomi suggestivi di emorragia subaracnoidea • Crisi dopo un certo tempo dall’esordio (suggestivo di danno residuo neurologico postictale) • Trauma cranico o un primo ictus nei 3 mesi precedenti • Infarto del miocardio nei 3 mesi precedenti • Emorragia del tratto gastrointestinale o urinario nei 21 giorni precedenti • Interventi chirurgici maggiori o traumi gravi nei 14 giorni precedenti • Puntura arteriosa in un sito non conosciuto nei 7 giorni precedenti • Storia di emorragia intracranica • Storia di malformazione artero-venosa, aneurisma intracerebrale, o tumore del cervello • Uso di eparina nelle 48 ore precedenti, e PTT prolungato • Uso di un anticoagulante orale, e INR ≥1,7 Esame obiettivo • Segni neurologici che si risolvono spontaneamente • Segni neurologici minori ed isolati (per es. debolezza minima, solo atassia, solo disartria, solo deficit sensoriali) • È necessaria cautela nel trattamento dei pazienti con deficit maggiori • Evidenza di sanguinamento attivo o trauma acuto (per es. frattura) all’esame obiettivo • Pressione arteriosa elevata (sistolica >185 mmHg e diastolica >110 mmHg) Esami di laboratorio • Glicemia <50 mg/dL (2,7 mmol/L) • Conta delle piastrine <100.000 mm3 • Pazienti femmine con test di gravidanza positivo o con altri segni evidenti di gravidanza Neuroimmagini • Emorragia o possibile emorragia di qualsiasi grado o tipo • Reperti suggestivi di infarto multilobare (ipodensità >1/3 dell’emisfero cerebrale) Modificata da: Adams H, Adams R, Del Zoppo G, Goldstein LB: Guidelines for the early management of patients with ischemic stroke: 2005 guidelines update a scientific statement from the Stroke Council of the American Heart Association /American Stroke Association, Stroke 36:916,2005. 555 VOTEY 44.indd 555 6-02-2008 11:13:26 CAPITOLO 44 un’emorragia cerebrale provocata dalla trombolisi superino i benefici del trattamento potenziale. In particolare, i risultati sono differenti nelle diverse circostanze. I medici dovrebbero essere informati sulle strategie di trattamento dell’ictus accettate nel loro istituto e cercare il trattamento prendendo decisioni in collaborazione con consulenze appropriate. Il rischio del TPA include emorragia intracerebrale fatale e sanguinamenti maggiori. Il TPA non deve essere somministrato a nessun paziente con ictus emorragico e quindi i centri che li trattano devono avere a disposizione esperti nell’interpretazione delle neuroimmagini. Se il TPA viene usato, rispettando le linee guida di trattamento, particolarmente i criteri di inclusione ed esclusione, viene criticato perché la deviazione porta ad un incremento del rischio di emorragia intracerebrale. Più recentemente, gli studi clinici sugli uomini sono stati condotti su di un numero di interventi endovascolari, incluso l’uso del laser, dell’ecografia, dell’angioplastica, microsnares, ed una varietà di congegni per rimuovere i coaguli. Fino ad oggi, il ruolo di queste terapie non è stato definito. BIBLIOGRAFIA Adams H, Adams R, Del Zoppo G, Goldestein LB: Guidelines for the early management of patients with ischemic stroke: 2005 guidelines update a scientific statement from the Stroke Council of the American Heart Association /American Stroke Association, Stroke 36:916, 2005. Albers GW, Amarenco P, Easton JD, et al: Antithrombotic and thrombolytic therapy for ischemic stroke: the Seventh ACCP Conference on Antithrombotic and Thrombolytic Therapy, Chestt 126 (3 Suppl):483S, 2004. Albers GW, Caplan LR, Easton JD, et al: Transient ischemic attack - proposal for a new definition, N Engl J Med 347:1713, 2002. 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Kidwell CS, Starkman S, Eckstein M, et al: Identifying stroke in the field: prospective validation of the Los Angeles Prehospital Stroke Screen (LAPSS), Stroke e 31:71, 2000. 556 VOTEY 44.indd 556 6-02-2008 11:13:26 1ASTENIA E AFFATICAMENTO Leys D, et al: Misdiagnoses in 1250 consecutive patients admitted to an acute stroke unit, Cerebrovasc Dis 7(Suppl 5):284, 1997. Libmann RB, Wirkowski E, Alvir J, Rao TH: Conditions that mimic stroke in the emergency department: implications for acute stroke trials, Arch Neuroll 52:1119, 1995. Madhavan R, Jacobs BS, Levine SR: Stroke trials: what have we learned? Neurol Ress 24(Suppl 1): S27, 2002. The National Institute of Neurological Disorders and Stroke rt-PA Stroke Study Group: Tissue plasminogen activator for acute ischemic stroke, N Engl J Med 333:1581, 1995. Ronning OM, Guldvog B: Should stroke victims routinely receive supplemental oxygen? A quasi-randomized controlled trial, Stroke e 30:2033, 1999. 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Benché le cause antecedenti la SGB siano svariate, la patologia fa, generalmente, seguito a una infezione batterica o virale. Due terzi dei pazienti riferiscono una malattia delle alte vie respiratorie o gastrointestinale prima dell’inizio di questi sintomi neurologici. Campylobacter jejuni, una delle maggiori cause di enterite nel mondo, resta il più frequente patogeno che precede ed è associato con una più severa forma della patologia. SINTOMI • La debolezza, solitamente all’inizio nella parte distale delle gambe, è la presentazione più comune, ma i muscoli prossimali possono sembrare più colpiti • Possibile progressione della debolezza dal tronco alle braccia • Degenerazione del nervo facciale, possibile asimmetria • La debolezza del muscolo bulbare è poco comune ++ • I disturbi del sensorio sono poco significativi, ma comuni ed includono parestesie ed intorpidimento • Dolore alla schiena, ai glutei, alle cosce o alle spalle SEGNI • Debolezza ai muscoli distali (più comune) • Riflessi diminuiti o assenti nei muscoli colpiti • Sensorio intatto 557 VOTEY 44.indd 557 6-02-2008 11:13:26 CAPITOLO 44 • Anomalie dei nervi cranici +++, coinvolti, in ordine decrescente di frequenza, il facciale, paralisi dei bulbari, i muscoli della masticazione, gli oculari. Contrariamente alla debolezza delle estremità, la debolezza facciale può essere asimmetrica • Disfunzioni del sistema nervoso autonomo si manifestano con variabilità della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca e, alcune volte, con disturbi all’intestino o alla vescica ++ • Vi sono forme gravi di SGB meno comuni, inclusa la variante Miller-Fischer, che inizia con oftalmoplegia, ariflessia ed atassia seguiti da paralisi discendente • Può esserci una diminuzione del senso di posizione e dell’equilibrio • La debolezza dei muscoli respiratori è la manifestazione più grave ++ ITER DIAGNOSTICO • La diagnosi in DEA di SGB è più che altro clinica. • Lo stato respiratorio deve essere valutato sia clinicamente sia attraverso i test di funzionalità respiratoria. La capacità vitale forzata e la pulsossimetria sono quelle effettuate più spesso. Una capacità vitale forzata <12 per 15 ml/kg o <1 L in un adulto può essere considerata indice per l’intubazione, anche se in molti pronto soccorso le decisioni riguardanti le vie aeree sono prese su base clinica. • Una puntura lombare può scoprire la dissociazione albumino-citologica. Un contenuto proteico >400 mg/L e una conta cellulare <10 cellule/ml (tutte mononucleari) sono di conferma. La rachicentesi è spesso nella norma all’inizio della patologia ma può rivelare questo profilo. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Tutti i pazienti affetti da tale patologia devono essere ricoverati. Quelli con astenia importante, a rapida progressione, o con compromissione respiratoria devono essere ricoverati in unità di cura intensiva. Il 30% può avere bisogno della ventilazione meccanica. Gli agenti depolarizzanti per l’intubazione (per esempio la succinilcolina) devono essere evitati. I pazienti con SGB, inoltre, sono particolarmente sensibili alle sostanze vasoattive. Devono essere usate solamente medicine a breve emivita per trattare un aumento o un abbassamento dei valori della pressione arteriosa e, se possibile, bisogna evitarli. La plasmaferesi e le immunoglobuline endovena devono essere considerate. È stato visto che gli steroidi non portano nessun beneficio e possono essere dannosi. BIBLIOGRAFIA Fulgham JR, Wiydicks EF: Guillain-Barré syndrome, Crit Care Clin 13:1, 1997. Hahn AF: Guillain-Barré Sindrome, Lancet, 352:635, 1998. Jacobs BC, Rothbard PH, van der Meche FG et al: The spectrum of antecedent infections in Guillain-Barré syndrome: a case-control study, Neurology, y 51:1110, 1998. Pascuzzi RM, Fleck JD: Acute peripheral neuropathy in adults: Guillain-Barré syndrome and related disorders, Neurol Clin, 15:529, 1997. Rees JH, Soudain SE, Gregson NA, Hughes RA: Campylobacter jejunii infection and Guillain Barré syndrome, N Engl J Med d 333:1374, 1995. 558 VOTEY 44.indd 558 6-02-2008 11:13:26 1ASTENIA E AFFATICAMENTO DISORDINI DELLA TRASMISSIONE NEUROMUSCOLARE MIASTENIA GRAVIS La miastenia gravis (MG) è una patologia autoimmune nella quale anticorpi agiscono contro i recettori nicotinici dell’acetilcolina (ACh-R) sia diminuendo il numero dei recettori, sia cambiando la morfologia della giunzione neuromuscolare. Il trigger per la risposta autoimmune non è noto, ma una forma tossico-indotta è reversibile. L’incidenza segue una distribuzione bimodale che si evidenzia nelle donne durante la 2a e la 3a decade di vita e negli uomini nella 6a e 7a decade di vita. Gli adulti con MG spesso hanno un’iperplasia linfonodale del timo. Circa il 15% sviluppa un timoma, che è generalmente benigno ed incapsulato, ma può essere invasivo. SINTOMI • Visione offuscata e debolezza alle palpebre ++++ • Debolezza generalizzata ++++ • Diversi muscoli bulbari sono colpiti provocando disartria, disfagia, debolezza dei muscoli masticatori e una caratteristica voce nasale. I muscoli del collo, del diaframma e delle estremità prossimali vengono coinvolti in maniera discendente SEGNI • Debolezza dei muscoli bulbari, in particolar modo, debolezza palpebrale • I riflessi sono, di solito, nella norma • Il sensorio e lo stato di coscienza sono intatti • I muscoli facilmente si affaticano: un test usato abitualmente è quello di guardare fissso in alto per un tempo prolungato ITER DIAGNOSTICO • Il test di Tensilon (con edrofonio cloruro) è il test diagnostico primario. L’atropina deve essere usata in caso di bradicardia severa o di altri effetti colinergici severi indotti dall’edrofonio cloruro. Un muscolo predeterminato deve esser testato usando sia un placebo, sia l’edrofonio cloruro. All’inizio del miglioramento la forza inizia in 30 secondi e dura per 5 minuti. Un test è considerato positivo se vi è un inequivocabile aumento della forza. • La diagnosi immunologica può essere fatta in molti pazienti tramite la ricerca degli anticorpi ACh-R. • Gli esami elettromiografici sono stati usati per confermare la diagnosi. • Una TC del torace aiuta ad escludere un timoma concomitante, ma non è necessaria in DEA. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Come in tutti i disturbi della trasmissione neuromuscolare, la valutazione ed il trattamento delle vie aeree dei pazienti e la ventilazione sono le priorità principali. Una crisi miastenica è definita come un indebolimento della respirazione peri- 559 VOTEY 44.indd 559 6-02-2008 11:13:26 CAPITOLO 44 colosa per la vita. Una capacità vitale inferiore a 1 L è indicativa di insufficienza respiratoria incombente ed è più sensibile di sviluppare ipercapnia. Gli inibitori della colinesterasi, il più comune è la pridostigmina, sono gli agenti di prima linea per la MG. La terapia immunosoppressiva (steroidi, azatioprina e ciclosporina), la timectomia, la plasmaferesi, e le IgG endovena sono altre modalità di trattamento impiegati nei casi gravi. I pazienti con MG diagnosticata, si possono presentare con debolezza causata da trattamento insufficiente (crisi miastenica) o dall’eccessivo trattamento con piridostigmina (crisi colinergica). La paralisi muscolare indotta nei due stati è indistinguibile, ma i pazienti con crisi colinergica devono, in aggiunta, presentare i sintomi di un eccesso colinergico (muscarinico) come ipersecrezione, diarrea e bradicardia. Un trattamento ulteriore con inibitori della colinesterasi nella crisi colinergica è controindicato. Il supporto della ventilazione è la chiave dell’intervento nella crisi miastenica. BIBLIOGRAFIA Engstron JW: Myasthenia gravis: diagnostic mimics, Semin Neurol 24:141, 2004. Keesey JC: Clinical evaluation and management of myasthenia gravis, Muscle Nerve 29:484, 2004. Meriggioli MN, Sanders DB: Myasthenia gravis: diagnosis, Semin Neurol 24:31, 2004. Saperstein DS, Barohn RJ: Management of myasthenia gravis, Semin Neurol 24:41, 2004. SINDROME MIASTENICA DI LAMBERT-EATON La sindrome miastenica di Lambert-Eaton (SMLE) è una rara patologia autoimmune che sviluppa anticorpi contro il terminale che rilascia acetilcolina presinaptica della giunzione neuromuscolare e la giunzione effettrice parasimpatica, provocando una diminuzione del rilascio dell’acetilcolina. Anche se esiste una forma primaria, la SMLE è spesso un disordine paraneoplastico. L’età di insorgenza è, tipicamente, tra i 40 e gli 80 anni. Tutte le razze sono colpite. SINTOMI • Si presenta in modo insidioso come debolezza dei muscoli prossimali, specialmente a livello delle cosce e delle anche • Disfunzioni del sistema nervoso autonomo +++ compreso secchezza della bocca, impotenza e ipotensione ortostatica • I muscoli bulbari sono, di solito, risparmiati, ma l’aptosi è stata riportata in più del 25% dei pazienti • La debolezza dei muscoli respiratori può esser presente ma, generalmente, non è né comune né grave. Si può sviluppare paralisi prolungata in alcuni pazienti nel postoperatorio con l’uso di agenti bloccanti neuromuscolari SEGNI • Debolezza dei muscoli prossimali ++++ • Una presa di forza inizialmente debole può migliorare dopo pochi secondi solo per peggiorare nuovamente prolungando la presa 560 VOTEY 44.indd 560 6-02-2008 11:13:27 1ASTENIA E AFFATICAMENTO • • • • Iporiflessia che fa seguito alla debolezza Andatura ancheggiante a causa della debolezza delle anche ++ La percezione sensoriale e la sensibilità sono normali Secchezza della bocca, ipotensione ortostatica, eptosi possono essere riscontrati +++ ITER DIAGNOSTICO • Un test Tensilon deve essere eseguito nei casi dubbi, insieme con il titolo anticorpale ACh-R e SMLE, poiché è difficile distinguere la Lambert-Eaton dalla miastenia gravis. • Poiché la SMLE è associata, dal 40% al 60% dei casi, con un cancro (di solito con il tumore a piccole cellule del polmone) deve essere condotta una ricerca per malignità se non si è sicuri della sua presenza; la radiografia del torace, l’esame emocromocitometrico e il quadro chimico sono autorizzati. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE I pazienti senza compromissioni respiratorie o tumore certo devono essere inviati a un neurologo per studi elettromiografici e all’attenzione primaria dei medici per una ricerca più accurata di tumori maligni. Bisogna considerare la TC, la broncoscopia ed altri esami diagnostici. I pazienti devono esser seguiti attentamente per almeno 4 anni dopo la diagnosi. Le opzioni di trattamento includono l’immunosoppressione con glucocorticoidi, azatioprina o ciclosporina, 3,4-diaminopiridina (DAP), plasmaferesi ed immunoglobulina endovena. BIBLIOGRAFIA Mareska M, Gutmann L: Lambert-Eaton myasthenic syndrome, Semin Neuroll 24:149, 2004. Sanders D: Lambert-Eaton myasthenic syndrome: diagnosis and treatment, Ann NY Acad Sci 998:500, 2003. BOTULISMO Il botulismo è una paralisi mediata da una neurotossina. Il Clostridium botulinum è un batterio anaerobio, sporigeno, Gram positivo, a forma di bastoncello, ubiquitario del terreno e dell’acqua, e produce la tossina botulinica. La tossina si lega irreversibilmente alla membrana presinaptica e blocca il rilascio dell’acetilcolina dalle giunzioni neuromuscolari e dal ganglio autonomo. Le spore del C. botulinum germinano in un mezzo anaerobico come nelle conserve fatte in casa e sono stati trovati sia nel suolo, sia nell’ambiente marino. Vi sono 3 forme di botulismo spontanee: derivato dal cibo, derivato dalle ferite e il botulismo infantile/intestinale. La diagnosi deve essere considerata nei pazienti con disfunzioni del SNA e dei nervi intracranici (per esempio, diplopia, disartria e disfagia) ed una paralisi flaccida discendente simmetrica. Può avvenire una rapida progressione verso l’insufficienza respiratoria. I pazienti sono, tipicamente, apiretici con sensorio integro. Recentemente, l’attenzione si è focalizzata sull’uso potenziale della tossina botulinica come un mezzo del bioterrorismo dispersa nel cibo o nell’acqua per es- 561 VOTEY 44.indd 561 6-02-2008 11:13:27 CAPITOLO 44 sere ingerita o vaporizzata nell’aria ed essere inalata. Vedi Capitolo 26, Medicina delle catastrofi. Botulismo derivato dal cibo Le manifestazioni cliniche del botulismo derivato dal cibo derivano dall’ingestione di neurotosina preformata. Lo spettro della patologia è ampio, variando da un leggero disturbo gastrointestinale ad una forma severa che culmina nella morte entro 24 ore. L’inizio si colloca, tipicamente, da 12 a 36 ore dopo l’ingestione ed è annunciato da un coinvolgimento dei nervi cranici, seguito da una paralisi discendente simmetrica. La progressione è spesso rapida, e la paralisi dei muscoli respiratori può portare verso l’insufficienza respiratoria e la morte. I pazienti con insufficienza respiratoria e riflesso faringeo indebolito hanno un rischio di morte più elevato. SINTOMI • All’inizio non specifici: nausea, vomito, debolezza, malessere, costipazione • Disfagia +++++ • Altri sintomi dei nervi cranici: diplopia, disartria e disfonia • Affaticamento +++ • Secchezza della bocca • La debolezza progressiva, inizialmente alle cosce ed alle estremità inferiori, si estende al torace, poi alle gambe • Insufficienza respiratoria SEGNI • Disfunzione dei nervi cranici: ptosi ++++, debolezza dei muscoli extraoculari +++, miosi +++, pupille fisse o dilatate • Debolezza della muscolatura discendente o paralisi • Riflessi normali +++ o diminuiti +++ • L’attività sensitiva ed il sensorio sono, di solito, intatti Botulismo derivato da una ferita Il botulismo derivato da una ferita si ha dopo la germinazione delle spore di C. botulinum in un ambiente anaerobico di una ferita contaminata, incluse le ferite da trauma (per esempio una ferita da schiacciamento) e ferite chirurgiche (per esempio dopo un taglio cesareo). Epidemie sono state descritte tra coloro che fanno uso di droghe endovena. L’organismo che ne deriva produce, successivamente, la neurotossina causando una costellazione di sintomi molto simili a quelli visti con il botulismo provocato dal cibo. A causa del tempo prolungato dell’esposizione, l’inizio dei sintomi, di solito, è circa di 10 giorni dall’esposizione. SINTOMI • Simili a quelli del botulismo provocato dal cibo, tranne che per i disturbi gastrointestinali, che sono meno rilevanti e l’inizio è dopo più giorni anziché di ore. 562 VOTEY 44.indd 562 6-02-2008 11:13:27 1ASTENIA E AFFATICAMENTO SEGNI • Ascesso o altre ferite. La ferita può sembrare completamente benigna Botulismo infantile/intestinale Il botulismo infantile, conosciuto anche come botulismo intestinale, si ha dopo ingestione di spore, con conseguente germinazione e rilascio di neurotossina nel tratto gastrointestinale. Sebbene molti casi si vedano nei neonati (l’età media di insorgenza è dai 2 ai 4 mesi), il botulismo con questo stesso meccanismo è stato descritto in bambini più grandi e negli adulti. Le fonti più comuni delle spore botuliniche identificate sono il miele e le conserve sciroppate, ma questi provocano una piccola parte dei casi. Il botulismo infantile, inoltre, avviene nei ristoranti per bambini. Negli Stati Uniti circa la metà dei casi si osservano in California, Pennsylvania e Utah, presumibilmente a causa dell’alta presenza di spore nel terreno di questi paesi. La presentazione del botulismo infantile è simile a quella della sepsi, della meningite e della disidratazione. Il botulismo deve essere preso in considerazione, ma soltanto dopo che è stato eseguito un completo iter diagnostico per la sepsi e sono stati somministrati antibiotici. Se c’è un forte sospetto di botulismo, sono controindicati gli antibiotici aminoglicosidici perché potenziano il blocco neuromuscolare esercitato dalla tossina. SINTOMI • Scarsa alimentazione/suzione +++++ • Stipsi per oltre 3 giorni ++++ • Letargia +++ SEGNI • Scarso controllo della testa +++++ • Ipotonia ++++ • Pianto debole ++++ • Faccia inespressiva +++ • Riflessi depressi • Riflesso faringeo diminuito • Può andare incontro ad insufficienza respiratoria Botulismo derivato dal cibo, da ferita e infantile ITER DIAGNOSTICO • La diagnosi del botulino è clinica. Gli esami di conferma devono essere fatti, ma il trattamento deve iniziare prima che i risultati siano disponibili. • Escludere altre cause di disfunzione neurologica, come MG e SGB. • Campioni del siero, delle feci, delle ferite o di cibo devono essere inviati all’Istituto Superiore di Sanità per esami tossicologici. 563 VOTEY 44.indd 563 6-02-2008 11:13:27 CAPITOLO 44 COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE I pazienti con botulino devono essere ricoverati in terapia intensiva perché, alla fine, potrebbero aver bisogno della ventilazione meccanica, ed in poco tempo potrebbe sopraggiungere insufficienza respiratoria. La decontaminazione del tratto gastrointestinale (lavaggio gastrico, agenti catartici o enteroclismi) devono essere presi in considerazione per il botulismo preso dal cibo e debridementt (rimozione del tessuto devitalizzato) delle ferite per il botulino derivato dalle ferite. Si raccomanda l’infusione endovenosa di 1 fiala di antitossina equina trivalente appena si sospetta di botulismo da cibo o botulismo da ferita. L’antitossina, di solito, non è somministrata nel botulismo infantile. Negli Stati Uniti, l’antitossina è disponibile presso il CDC. In Italia il caso deve essere segnalato al Servizio di igiene pubblica locale. BIBLIOGRAFIA Arnon SS, Schechter R, Inglesby TV, et al: Botulism toxin as a biological weapon: medical and public health management, JAMA 285:1059, 2001. Hatheway CL: Botulism: the present status of the disease, Curr Top Microbiol Immunol 195:55, 1995. Shapiro RL, Hatheway C, Swerdlow DL: Botulism in the United States: a clinical and epidemiologic review, Ann Intern Med 129:221, 1998. Sobel J, Tucker N, Sulka A, et al: Foodborne botulism in the United States, 1990-2000, Emerg Infect Dis 10:1606, 2004. Varma JK, Katsitadze G, Moiscrafishvili M, et al: Signs and symptoms predictive of death in patients with foodborne botulism - Republic of Georgia, 1980-2002, Clin Infect Dis 39:357, 2004. Wigginton JM, Thill P: Infant botulism: a review of the literature, Clin Pediatr 32:669, 1993. PARALISI DA MORSO DI ZECCA La paralisi da morso di zecca si presenta spesso in Australia, in Sud Africa e nel Nord America. Anche se, prima di tutto, è un problema veterinario, anche gli uomini ne sono affetti. Nel Nord America, la comune zecca del cane Dermacentor variabilis e la femmina della zecca del legno Dermacentor andersoni sono responsabili di molti casi. I morsi avvengono nei mesi di primavera ed estate. La tossina risiede nelle ghiandole salivari della zecca, e dopo essere entrata nella circolazione del sangue attraverso il morso, raggiunge la giunzione neuromuscolare dove blocca il rilascio di acetilcolina dal motoneurone periferico. La diagnosi deve essere presa in considerazione nei pazienti con sintomi e segni che si trovano nella patologia e nei pazienti che hanno viaggiato recentemente in un’area infestata dalle zecche. SINTOMI • L’inizio è da 5 a 7 giorni dopo il morso della zecca +++ • Atassia, irritabilità e letargia sono i sintomi iniziali • Parestesia ++ • Debolezza ascendente ingravescente 564 VOTEY 44.indd 564 6-02-2008 11:13:27 1ASTENIA E AFFATICAMENTO SEGNI • L’atassia (atassia del tronco, atassia delle appendici, mistagmo ed andatura barcollante a base larga) è un frequente segno di presentazione, in particolar modo nei bambini +++ • La paralisi flaccida ascendente si ha poco dopo i sintomi iniziali, progressivamente dopo ore o giorni; la progressione è più rapida di quella vista nella SGB • I muscoli colpiti non presentano riflessi • La paralisi raggiunge, eventualmente, i nervi cranici e i muscoli respiratori se la zecca non viene rimossa • La sensibilità ed il sensorio restano inalterati • Le pupille sono reattive • È presente il morso della zecca ITER DIAGNOSTICO • Ricerca della zecca. Il più delle volte si trova nel cuoio capelluto, ma si può trovare anche nelle ascelle, nell’area pubica/perianale, nella fossa poplitea e nel condotto uditivo. • Non sono necessari altri esami se si trova la zecca. Se non si trova, vanno considerate altre diagnosi. Per l’atassia considerare la variante Miller-Fischer della Guillain-Barré, un’infiammazione acuta del cervelletto. Per la paralisi, considerare la SGB e il botulismo (anche se, in quest’ultimo, la paralisi è, generalmente, discendente). COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE La rimozione della zecca è curativa nei casi del Nord America. La zecca è afferrata con il forcipe il più vicino possibile al sito di attacco ed è rimossa attentamente per evitare di lasciare la testa nella pelle. I sintomi, generalmente, migliorano nel giro di alcune ore, ma possono non regredire completamente per diversi giorni. La morte può verificarsi, più facilmente nei bambini, se la zecca non è localizzata e rimossa. BIBLIOGRAFIA Li Z, Turner RP: Pediatric tick paralysis: discussion of two cases and literature review, Pediatr Neurol 31:304, 2004. Tick paralysis-Washington, 1995, MMWR Morb Mortal Wkly Rep 45:325, 1996. Vendanarayanan V, Sorey WH, Subramony SH: Tick paralysis, Semin Neurol 24:181, 2004. MIOPATIA La miopatia è definita come una patologia muscolare non attribuibile ad una disfunzione del nervo o della giunzione neuromuscolare. Vi sono molte miopatie. La miopatia, se primaria o dovuta ad alcune cause sottostanti (per esempio ipotiroidismo o ipertiroidismo, miopatia atossica, ipokalemia, infezioni) si manifesta, di solito, con una debolezza simmetrica più evidente nei grandi muscoli prossimali. I muscoli extraoculari, facciali e bulbari sono, di solito, risparmiati. I pazienti si lamentano della difficoltà di alzarsi da una sedia o di sollevare le braccia per pettinarsi o per indossare una maglietta. Molte miopatie hanno un inizio graduale. 565 VOTEY 44.indd 565 6-02-2008 11:13:28 CAPITOLO 44 DEBOLEZZA E AFFATICAMENTO GENERALIZZATI CAUSATI DA MALATTIE SISTEMICHE Le malattie sistemiche possono causare un affaticamento acuto interpretato dal paziente come debolezza (per esempio, infarto acuto del miocardio) o possono causare una vera debolezza muscolare (per esempio, la paralisi periodica tireotossica). SEPSI La sepsi è una sindrome di infiammazione sistemica indotta da un’infezione. I sintomi che si presentano sono spesso non specifici, e la sorgente dell’infezione può non essere evidente. I pazienti che sono anziani, diabetici, splenectomizzati, HIV positivi, o diversamente immunocompromessi, sono particolarmente suscettibili alle infezioni e possono essere facilmente compromessi. Bisogna prendere in considerazione le più comuni sorgenti di infezioni incluse quelle genitourinarie, addominali, del sistema nervoso centrale e polmonari, così come qualsiasi catetere fisso o corpo estraneo che possono servire come nido per l’infezione. Il ritardo nella diagnosi e nel trattamento della sepsi può condurre precipitosamente alla vasodilatazione ed a fenomeni redistributivi caratteristici dello shock settico. Vedi nel Capitolo 30, Rash, Sindrome da shock tossico. SINTOMI • Sintomi specifici del focolaio dell’infezione • Senso generalizzato di astenia ed affaticamento • Febbre • Brividi di freddo e rigidità • Mialgie • Cefalea • Alterazioni dello stato di coscienza • Diminuzione dell’appetito, nausea e vomito SEGNI • Segni specifici del sito dell’infezione • Febbre >38,5 °C (in alcuni pazienti settici può esserci ipotermia) • Eritema (diffuso eritroderma maculare nella sindrome dello shock tossico; vi può essere eritema petecchiale nella sindrome meningococcica) • Shock: ipotensione, tachicardia, tachipnea, distress respiratorio ITER DIAGNOSTICO • Gli esami sono diretti al fine di scoprire la fonte dell’infezione e di evidenziare un’insufficienza multiorgano. • Esame delle urine. 566 VOTEY 44.indd 566 6-02-2008 11:13:28 1ASTENIA E AFFATICAMENTO • • • • • Radiografia del torace. Emocoltura e urinocoltura. Puntura lombare, quando c’è l’indicazione. Elettroliti, BUN, creatinina. La TC o, qualche volta, la laparotomia per esplorazione possono essere indicate quando l’addome è ritenuto una possibile fonte. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE I punti di forza della terapia della sepsi sono ossigeno, fluidoterapia ed antibiotici per endovena. È stato visto come l’uso immediato della cosiddetta “terapia diretta all’obiettivo”, con fluidoterapia aggressiva, supporto isotropo, trasfusioni di sangue previo specifici parametri emodinamici ed altri parametri, porti beneficio nei pazienti con sepsi grave o con shock settico. L’uso di dosi quasi fisiologiche di corticosteroidi nella sepsi grave resta una questione controversa, ma alcuni pazienti possono beneficiarne. È stato dimostrato che alte dosi di steroidi sono dannose. La terapia insulinica intensiva per l’iperglicemia può, inoltre, ridurre la mortalità. BIBLIOGRAFIA Annane D, Sebille V, Charpentier C, et al: Effect of treatment with low doses of hydrocortisone and fludrocortisone on mortality in patients with septic shock, JAMA 288:862, 2002. Minneci PC, Deans KJ, Banks SM, et al: Meta-analysis: the effect of steroid on survival and shock during sepsis depends on the dose, Ann Intern Med d 141:47, 2004. Nguyen HB, Rivers EP, Havstad S, et al: Critical care in the emergency department: a physiologic assessment and outcome evaluation, Acad Emerg Med d 7:1354, 2000. Revers E, Nguyen B, Havestad S, et al: Early goal-directed therapy in the treatment of severe sepsis and septic shock, N Engl J Med d 345:1368, 2001. INFARTO MIOCARDICO ACUTO Il genere e l’età influenzano la presenza dei segni e dei sintomi dell’infarto miocardico acuto (IMA). Molte donne e pazienti anziani che hanno un IMA non hanno dolore toracico. Fra il 20% e il 30% dei pazienti con età superiore a 70 anni che hanno un IMA non hanno dolore toracico e presentano solo debolezza. Similmente, il sintomo più frequente che precede un IMA nelle donne è un affaticamento inusuale (71%) e disturbo del sonno (48%). Vedi Capitolo 7, Dolore toracico. BIBLIOGRAFIA Bayer AJ, Chadha JS, Farag RR, Pathy MS: Changing presentation of myocardial infarction with increasing old age, J Am Geriatr Soc c 34:263, 1986. Calle P, Jordaens L, De Buyzere M, et al: Age-related differences in presentation, treatment, and outcome of acute myocardial infarction, Cardiology 85:111, 1994. McSweeney JC, Cody M, O’Sullivan P, et al: Women’s early warning symptoms of acute myocardial infarction, Circulation 108:2619, 2003. 567 VOTEY 44.indd 567 6-02-2008 11:13:28 CAPITOLO 44 IPOVOLEMIA L’ipovolemia è una condizione di diminuzione del liquido intravascolare, si manifesta con una risposta del simpatico autonomo e con i segni ed i sintomi della diminuzione della perfusione dei tessuti. A seconda della velocità dello sviluppo e della causa di fondo, l’ipovolemia è spesso associata a deplezione del liquido extracellulare ed intracellulare. Le cause dell’ipovolemia includono perdita acuta di sangue, perdita dal tratto gastroenterico o urinario, dalla pelle o dai polmoni; infusione inadeguata di liquidi e liquido perso in uno spazio interno potenziale (“terzo spazio”). I sintomi ed i segni dipendono molto dalle cause stesse. SINTOMI • I sintomi della patologia che ha provocato l’ipovolemia (per esempio sanguinamento, vomito, diarrea, febbre, ustioni, ferite da schiacciamento) • Debolezza generalizzata • Vertigini (più correttamente una sensazione di leggerezza o presincope) di solito in posizione ortostatica • Stato di coscienza alterato • Cardiopalma SEGNI • Membrane delle mucose asciutte • Scarso turgore della pelle (molto preciso nei pazienti più giovani: l’elasticità della pelle diminuisce con l’età) • Tachicardia (può esser controllata con beta-bloccanti) • Segni vitali in ortostatismo/tilt test: la sensibilità e la specificità dei segni vitali in ortostatismo sono scarse. Bisogna considerare che i pazienti che hanno sensazione di vertigine in posizione ortostatica hanno ipotensione ortostatica anche se i loro parametri vitali non soddisfano i criteri classici. La specificità è più alta se il polso cambia >30; è inutile il test in presenza dei sintomi o della tachicardia • Ipoperfusione degli organi periferici (per esempio diminuzione della diuresi, alterazione dello stato di coscienza, dolore toracico) • Diminuzione della pressione venosa giugulare ITER DIAGNOSTICO • L’ipovolemia è prima di tutto una diagnosi clinica. • Ematocrito: nella perdita di sangue acuta l’ematocrito resta normale fino a quando c’è il tempo per equilibrare i liquidi; quindi, ripetere l’emocromo dopo infusione di liquidi per valutare più accuratamente l’entità della perdita di sangue. • Meticolosa ricerca del potenziale sito della perdita di sangue (torace, addome, pelvi, retroperitoneo e tratto gastrointestinale) • Elettroliti del siero, BUN, creatinina ed esame delle urine sono, qualche volta, di aiuto nei pazienti con vomito, diarrea o scarso introito orale. 568 VOTEY 44.indd 568 6-02-2008 11:13:28 1ASTENIA E AFFATICAMENTO COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Generalmente, bisogna iniziare prendendo un grande accesso endovenoso e somministrando soluzione isotonica mentre si cerca la causa dell’ipovolemia. Il posizionamento del catetere Foley può aiutare il monitoraggio della diuresi. Vedi Capitolo 39, Trauma. Approccio e Capitolo 6, Emorragia. BIBLIOGRAFIA Fuchs SM, Jaffe DM: Evaluation of the tilt test in children, Ann Emerg Med 16:386, 1987. Knopp R, Claypool R, Leonardi D: Use of the tilt test in measuring acute blood loss, Ann Emerg Med 9:72, 1980. McGee S, Abernethy WB 3rd, Simel DL: The rational clinical examination. Is this patient hypovolemic? JAMA 281:1022, 1999. INSUFFICIENZA RENALE E UREMIA L’uremia è causata dall’insufficienza renale. La debolezza generalizzata con evidente ritenzione dei liquidi all’esame obiettivo è comune, ma l’uremia può presentarsi nell’insufficienza renale non oligurica con un livello di liquidi normale. I pazienti con insufficienza renale sono ad alto rischio di sepsi, IMA ed altre cause di debolezza generalizzata, e queste diagnosi devono essere considerate ed escluse prima di attribuire la debolezza all’uremia. SINTOMI • Sintomi neurologici: confusione, sonnolenza, tremore e debolezza generalizzata • Sintomi di insufficienza renale avanzata: oliguria, anuria, anoressia, nausea, vomito, affaticamento, edema e difficoltà respiratoria • Prurito SEGNI • Neurologici: tremori, debolezza, contrazioni miotoniche, crampi muscolari, tetania, asterixis, singhiozzo e stato di coscienza alterato • Segni di sovraccarico di liquidi: ipertensione, edema, epatosplenomegalia, rantoli, aumento del turgore delle vene giugulari e un S3 • Accesso artero-venoso e catetere per la dialisi nei pazienti non coscienti ITER DIAGNOSTICO • I pazienti con insufficienza renale spesso hanno molteplici anomalie negli esami di laboratorio (anemia normocitica normocromica, iperkalemia, ipocalcemia, iperfosfatemia, acidosi metabolica, aumento di BUN e creatinina, iperuricemia). • ECG (esaminato per evidenza di iperkalemia). • Radiografia del torace per valutare il sovraccarico di liquidi che si manifesta con versamento pleurico, congestione della circolazione polmonare o edema polmonare (“polmone uremico”) con infiltrati parailari. 569 VOTEY 44.indd 569 6-02-2008 11:13:29 CAPITOLO 44 COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE La dialisi è richiesta per il trattamento dell’uremia e deve essere eseguita immediatamente nei casi di iperkalemia pericolosa per la vita, dopo aver iniziato il trattamento a lungo termine (per esempio cloruro di calcio 5 ml in una soluzione al 10% per via endovenosa o calcio gluconato 10 ml di una soluzione al 10% per via endovenosa somministrato da 2 a 10 minuti a seconda della gravità; 10 unità di insulina regolare endovena con una fiala di D50; 1 o 2 fiale di bicarbonato di sodio). Il sodio polistirene sulfonate può, inoltre, essere usato per abbassare i livelli di potassiemia in attesa della dialisi. INSUFFICIENZA SURRENALICA L’insufficienza surrenalica è presente, molto comunemente, nei pazienti che hanno interrotto improvvisamente una terapia cronica con glucocorticosteroidi. Questi pazienti hanno un tipo di insufficienza surrenalica secondaria (disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisario che porta alla diminuzione dell’ACTH) dovuta alla soppressione causata dall’uso prolungato degli steroidi esogeni. L’insufficienza surrenalica primaria (morbo di Addison) ed altre cause di insufficienza surrenalica secondaria non sono diagnosticate di frequente in DEA. Eventi stressanti come le infezioni, i traumi, le ustioni o interventi chirurgici possono far precipitare un’insufficienza acuta nei pazienti che, in assenza di stress, hanno una funzione surrenalica adeguata. I pazienti che hanno ricevuto un trattamento cronico steroideo e che sono malati acuti o feriti devono essere trattati con “steroidi a dose da stress” in aggiunta alle terapie mirate per la condizione medica o chirurgica di base. SINTOMI • I sintomi sia della patologia primaria sia di quella secondaria allo stress psicologico • Debolezza +++++ • Affaticamento +++++ • Anoressia +++++ • Dimagrimento +++++ (quando è cronico) • Nausea e vomito +++ • Dolore addominale +++ • Diarrea o stipsi ++ SEGNI • Letargia • Ipotensione ++++ • Iperpigmentazione +++++ (nell’insufficienza surrenalica primaria cronica) ITER DIAGNOSTICO • In DEA la diagnosi è clinica • Elettroliti: ipoglicemia, iponatriemia e iperkalemia sono visti frequentemente, in particolar modo nell’insufficienza surrenalica. Può, inoltre, essere presente ipercalcemia. 570 VOTEY 44.indd 570 6-02-2008 11:13:29 1ASTENIA E AFFATICAMENTO • Valutazione per un processo primario (esame delle urine, radiografia del torace, ECG, emocromo ed altri esami sono clinicamente indicati). • Il test di stimolazione dell’ACTH può confermare la diagnosi. I livelli di cortisolo sierico sono misurati ad intervalli predeterminati prima e dopo somministrazione di ACTH. Il trattamento può essere rinviato fino a quando il test è completato, oppure il paziente può essere trattato con desametasone fosfato 4 mg endovena in 6-8 ore, che non interferisce con l’esame. Nei pazienti malati in modo critico, una singola somministrazione di cortisolo libero può sostituire un test di stimolazione di ACTH. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE L’insufficienza surrenalica è considerata più frequentemente nei pazienti malati in DEA con una storia di somministrazione cronica di glucocorticosteroidi. Questi pazienti devono essere trattati con idrocortisone emisuccinato 100 mg endovena nelle 6 ore. Liquidi e glucosio endovena devono essere somministrati se occorre. È necessaria la diagnosi ed il trattamento di alcune malattie precipitanti. BIBLIOGRAFIA Arlt W, Allolio B: Adrenal insufficiency, Lancet 361:1881, 2004. Cooper MS, Stewart PM: Corticosteroid insufficiency in acutely ill patients, N Engl J Med 348:727, 2003. Lamberts SWJ, Bruining HA, de Jong FH: Corticosteroid therapy in severe illness, N Engl J Med d 337:1285, 1997. Nieman LK: Dynamic evaluation of adrenal hypofunction, J Endocrinol Invest 26(7 Suppl):74, 2003. Ten S, New M, Maclaren N: Clinical review 130: Addison’s disease 2001, J Clin Endocrinol Metab 86:2909, 2001. PARALISI PERIODICA Le paralisi periodiche sono un gruppo di rare patologie muscolari caratterizzate da episodica debolezza muscolare flaccida. Paralisi periodiche primarie, di solito, implicano alterazioni del potassio nel siero correlate ad un difetto dei canali ionici, che portano alla miotonia. La più comune di queste è la paralisi periodica ipokalemica. Le paralisi periodiche secondarie, la più comune delle quali è quella tireotossica, anche se si pensa abbiano una componente genetica, avvengono sporadicamente e si presentano tardivamente. I segni e i sintomi sono simili a quelli delle paralisi periodiche primarie. Molti dei pazienti con paralisi periodiche hanno caratteristiche cliniche simili che includono: • inizio acuto di paralisi simmetrica ascendente • miotonia delle palpebre • normali livelli di coscienza e sensorio normale • la debolezza prossimale può essere cronica, specialmente nella paralisi periodica ipokalemica • diminuzione dei riflessi del tendine profondo durante gli attacchi. 571 VOTEY 44.indd 571 6-02-2008 11:13:29 CAPITOLO 44 Paralisi periodica ipokalemica La paralisi periodica ipokalemica è un disordine a trasmissione autosomica dominante con penetranza incompleta. Gli attacchi sono caratterizzati da debolezza o paralisi delle cosce e del tronco e, di solito, accade dopo un pasto ricco di carboidrati, con il riposo dopo un faticoso esercizio, nell’acqua fredda o dopo aver dormito. È comune una storia familiare, ma è presente in casi sporadici. Il primo attacco, generalmente, avviene prima dei 16 anni di età, ma i pazienti raramente hanno più di 30 anni. Gli attacchi durano da ore a giorni, ma, generalmente, non sono più lunghi di 72 ore. I sintomi sono gravi e possono tornare frequentemente. SINTOMI • Debolezza alle cosce e al tronco SEGNI • Periodici episodi di debolezza o paralisi che colpiscono le cosce e il tronco, ma risparmiano i muscoli bulbari e diaframmatici • Frequenza cardiaca diminuita o normale • Diminuzione dei riflessi • La capacità sensitiva e il sensorio sono intatti, ma si sono visti pazienti agitati durante gli attacchi • Assenza di segni di ipotiroidismo +++ • Qualche volta miotonia palpebrale posticipata + ITER DIAGNOSTICO • Gli elettroliti per dimostrare l’ipokalemia ed escludere altri disordini elettrolitici. • L’ECG può mettere in evidenza l’ipokalemia: appiattimento o inversione dell’onda T, onda U, prolungamento dell’intervallo PR, o sottoslivellamento del tratto ST. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE I pazienti sono trattati rimpiazzando le perdite somministrando potassio per os (la muscolatura bulbare e la capacità di deglutire restano inalterati). Poiché non vi è un deficit di potassio dell’organismo, ma l’ipokalemia deriva dal passaggio intracellulare, è facile ipercorreggere il potassio e provocare iperpotassiemia. L’acetazolamide è usata per prevenire gli attacchi, ma è scarsamente tollerata. Il potassio giornaliero non previene gli attacchi. Paralisi periodica tireotossica La paralisi periodica tireotossica è la più comune paralisi periodica ipokalemica secondaria. I pazienti sono, di solito maschi (95%), asiatici (90%), e con età compresa tra i 20 e i 30 anni (80%). La percentuale dei pazienti con tireotossicosi è tra 0,1% e 0,2% nei bianchi, dal 13% al 14% nei cinesi. Le cause includono iperinsulinemia, introduzioni di grandi quantità di carboidrati, esercizio, stress, alcol, 572 VOTEY 44.indd 572 6-02-2008 11:13:29 1ASTENIA E AFFATICAMENTO esposizione al freddo, mestruazioni, traumi ed infezioni. Il 95% dei casi sono sporadici, anche se si sospetta una predisposizione genetica. Vi è una variabilità stagionale, con un aumento del numero di attacchi in estate. SINTOMI • Simili a quelli della paralisi periodica ipokalemica • La debolezza, di solito, precede le altre manifestazioni di tireotossicosi • L’episodio di debolezza progredisce dopo ore tipicamente in seguito al risveglio, dopo il sonno • Il quadro diurno è comune con attacchi tardivi di notte o di mattina presto • La paralisi dura da 3 a 6 ore e si risolve secondo un ordine opposta all’esordio. SEGNI • Simili a quelli della paralisi periodica ipokalemica • La debolezza è prossimale e progressiva dalle estremità inferiori a quelle posteriori • I muscoli bulbari e il diaframma sono, di solito, risparmiati, ma, se è grave, può coinvolgere i muscoli bulbari e respiratori • I riflessi sono assenti o diminuiti • L’attività sensoriale e il sensorio sono intatti • Il paziente può, inoltre, manifestare segni di eccesso di ormoni tiroidei: tremori, tachicardia, gozzo, esoftalmo, segno di Von Graefe, caldo, cute umida, febbre, elevata frequenza cardiaca • Effetti più seri sono rari, ma comprendono disaritmie, insufficienza respiratoria e morte ITER DIAGNOSTICO • Vedi Paralisi periodica ipokalemica. • Durante gli attacchi è presente ipokalemia. • Esami della funzione tiroidea (TSH, FT4). COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Il trattamento è il rimpiazzo con potassio per os. Così come per la paralisi periodica ipokalemica, il potassio deve essere somministrato a basse dosi per evitare l’iperkalemia. Una volta che l’ipertiroidismo è controllato, questi pazienti non avranno ulteriori problemi di debolezza. Studi recenti suggeriscono che il propranololo può essere non solo un utile agente profilattico, ma anche un’adeguata terapia per gli attacchi acuti, risolvendo la paralisi periodica tireotossica molto velocemente, senza il rischio di un’iperkalemia da rimbalzo. Il propranololo non è una terapia efficace per la paralisi periodica tireotossica. Vedi nel Capitolo 29, Cardiopalmo e tachicardia, Tireotossicosi. BIBLIOGRAFIA Bergeron L, Sternback GL: Thyrotoxic periodic paralysis, Ann Emerg Med d 17:843, 1988 Links TP, Smit AJ, Molenaar WM, et al: Familial hypokaliemic periodic paralysis: clinical, diagnostic and therapeutic aspects, J Neurol Scii 122:33, 1994. Tassone H, Moulin A, Henderson SO: The pitfalls of potassium replacement in thyrotoxic periodic paralysis: a case report and review of the literature, J Emerg Med d 26:157, 2004. 573 VOTEY 44.indd 573 6-02-2008 11:13:29