In Circolo

Antiaggressione femminile Difesa Donna Difesa Personale Autodifesa Donne Self Defence
In Circolo
Aprile 2008
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Il perché partecipare ad un corso
di autodifesa
Riportiamo la testimonianza diretta di chi ha frequentato il corso.
“Pensavo dovessi acquisire la capacità di picchiare qualcuno, ma non è stato così―.
E’ iniziato tutto con una mail. Una collega intuendo le mie
tendenze paranoiche dai discorsi sulla sicurezza fatti durante
le pause pranzo, mi avvertiva che il CRAL aveva organizzato
un corso di difesa personale. Fra tutti i corsi frequentati
negli ultimi anni, quello decisamente mancava per cui ho
immediatamente realizzato di non poterne fare a meno:
iscrivermi è stato per me un atto naturale e quasi dovuto.
Pensavo si trattasse di imparare una serie di tecniche di
autodifesa e questo avrebbe comportato acquisire la capacitÃ
di picchiare qualcuno, il che a onor del vero un poco mi
inquietava, ma non è stato così o per meglio dire non è stato
solo così. Ho imparato che quell’atteggiamento di sospetto,
ahimè piuttosto ricorrente, che tentavo di scacciare non
era poi così sbagliato; “date retta al vostro istinto― ci è stato
insegnato. Se non vi sentite tranquille, se quel tizio vi sembra
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sospetto, non scacciate il pensiero “sei proprio paranoica―,
seguite l’istinto e cambiate direzione. Così una parte delle
lezioni è stata dedicata all’aspetto psicologico, a come e dove
guardare, a cosa dire e con quale tono o meglio a cosa non dire
e perché. Ed allora fra le tecniche via via acquisite, ripetute
all’infinito con le compagne di corso, siamo state spinte a
prendere coscienza dei pericoli e a come poterli prevenire.
Abbiamo imparato a reagire con tutta la violenza e l’impeto
possibile, portando i colpi con mani, gomiti, ginocchia e piedi
verso punti specifici per poi rimetterci in guardia, il tutto solo
per guadagnare una via di fuga. Detto così sembra brutale e
poco femminile, credetemi lo è. Un giorno una di noi ha detto
dando voce ai miei pensieri, “mi sento decisamente ridicola―,
ma alla fine del corso nessuna di noi si è più sentita tale. E’
stato difficile per me colpire al volto l’istruttore, anche se
protetto come l’omino della Michelin da casco, parastinchi e
protezioni varie, avevo il timore di fargli male.
Mi sono sentita anche terribilmente ammaccata perché via via
che le nostre capacità aumentavano, l’istruttore di rimando ci
colpiva di più permettendoci in tal modo, di mettere in pratica
le tecniche di difesa apprese. Nonostante tutto questo ritengo
che il corso sia stato davvero utile e sia necessariamente solo
l’inizio in quanto sono consapevole che qualche lezione non
possa essere considerata una valida risposta al dilagare della
violenza brutale che spesso viviamo fuori e dentro le nostre case,
ma qualche cosa si deve pur fare ed il frequentare un corso del
genere è comunque un modo per dire no, non posso accettare.
Voglio ringraziare il nostro istruttore Moreno, o forse dovrei
dire “maestro―, per la professionalità , la capacità e l’infinita
pazienza che ci ha saputo dimostrare ed un ringraziamento va
doverosamente anche alla mente illuminata che ha proposto
ed organizzato un corso del genere.
Emanuela Mazzacurati
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Marzo 2008
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Violenze sulle donne
Sono partiti i corsi di autodifesa femminile
organizzati dal CRAL
Purtroppo la violenza sulla donna è all’ordine del
giorno, e per cercare di contrastare questo triste
fenomeno, ha preso via lo scorso marzo, presso
i locali della “Stalla delle Meraviglie― in via
Garavaglia 5,Bologna, il primo corso di autodifesa
femminile organizzato dal CRAL in collaborazione
con il Combat Center Bologna.
Il primo obiettivo che ci si propone di raggiungere
in questo corso è quello di fornire alle partecipanti
la conoscenza di come e perché si verifica
un’aggressione a scopo di
violenza sessuale, come sia
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possibile prevenirla e/o evitarla,
come reagire e combatterla. Il
corso si basa sulla valutazione
delle situazioni ambientali, sullo
studio dell’approccio psicologico
nei confronti dell’aggressore,
sull’esecuzione e applicazione
di tecniche molto semplici
che permettono di proteggersi
da schiaffi e pugni, di colpire
con la massima effi cacia i
punti deboli del corpo di un
uomo, e di uscire dalle prese
da dietro o dalla presa al collo
statisticamente più utilizzate.
A volte ci si chiede perché una
donna dovrebbe partecipare ad
un corso di autodifesa femminile,
la risposta è molto semplice. Di
fronte ad un’aggressione nessuno
interviene in aiuto della vittima,
e le Forze dell’Ordine avvisate da
qualcuno, possono non arrivare
in tempo. In questi casi la vittima
è sola, e da sola dovrà riuscire
a difendersi, se vorrà ritornare
a casa incolume. Uno stupro
rovina la vita di una donna per
sempre, per questo motivo è
importante reagire. Le donne
stanno prendendo coscienza di
questo, e lo dimostra il successo
incontrato sin dal primo corso e dall’elevato numero
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di prenotazioni per i nuovi corsi che partiranno da
settembre in avanti.
Moreno Martelli*
* Istruttore di arti marziali (Jeet Kune Do, Kali-Escrima,
Autodifesa Femminile) associato all’AKEA (www.akea.it www.difesadonna.it - www.combatcenterbologna.com ).
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