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026-032 dossier acunzo 4-09-2006 11:26 Pagina 26 Incentivare DOSSIER COVER IN-HOUSE STARS DESTINAZIONI NEWS INCENTIVE HOUSE FRA MINACCE E OPPORTUNITÀ Un vicolo cieco da cui uscire Qual è lo stato dell’arte dell’incentive italiano? Gode di buona salute? C’è modo di rilanciare un settore che patisce handicap comuni ad altri segmenti del mercato turistico? Un’analisi a tutto tondo – su basi “scientifiche” – per scoprire che cosa c’è che non va. In una parola: la mancanza di cultura manageriale 26 026-032 dossier acunzo 4-09-2006 11:26 Pagina 27 Analizzando la categoria “incentive house” con il modello delle cinque forze di Porter ne emerge un quadro sconfortante. E scendendo nello specifico le problematiche si fanno ancora più radicate M DI ANTONIO ACUNZO i è stata commissionata la scorsa primavera un’analisi sulle problematiche del settore incentive e turismo in Italia, nelle quattro categorie di tour operator, agenzia di viaggi/retail, incentive house, hotel. Giusto per cominciare ad avere una fotografia delle problematiche di ogni singola categoria, ho applicato il modello delle cinque forze utilizzato da Michael Porter, docente di Strategia alla Harvard Business School. Mentre vi lascio alla lettura delle singole slide per vedere come le cinque forze influenzano lo stato della “competitività” per le tre categorie di T.O., agenzie di viaggi e hotel, mi soffermo sullo “stato dell’arte” e sintetizzo i risultati della categoria incentive house. MINACCIA DI NUOVI INGRESSI: VERY HIGH n Assenza di una barriera o di un board che limiti o regolamenti l’ingresso ai nuovi attori, situazione questa che facilita la nascita di nuove società nel settore. n Inoltre l’elevata improvvisazione di molti operatori, unita all’offerta di servizi Mice da parte di operatori/agenzie non specializzate abbassa notevolmente il livello di percezione di professionalità. MINACCIA DI SOSTITUZIONE: VERY HIGH Il viaggio incentive e i servizi meeting sono oggi una commodity facilmente sostituibile con altri prodotti o servizi. n Il viaggio incentive non è spesso percepito come il meritato award per una performance eccellente, bensì, spesso, è un sostituto del cash. n Il budget limitato e le imposizioni fiscali portano spesso a valutare soluzioni differenti dal viaggio: per esempio la formazione, l’oggettistica, il cash, altro. n Spesso un prodotto da catalogo di tour operator viene arricchito e presentato come un incentive dalle caratteristiche “uniche”. n POTERE DI NEGOZIAZIONE DEGLI ACQUIRENTI: VERY HIGH n Il basso livello di fidelizzazione tra clienti e fornitori porta a far partecipare anche cinquedieci agenzie allo stesso bid. n Il prezzo, o quota di partecipazione, è l’elemento decisivo per il cliente, spesso indipendentemente dalla qualità finale. n La direzione acquisti del cliente finale azzera la capacità di personalizzazione del rapporto. POTERE DI NEGOZIAZIONE DEI FORNITORI: HIGH I fornitori (hotel chains, airlines, travel services, e così via) necessitano delle società di servizio per sviluppare il proprio business. n Il livello dei prezzi spesso funge da driver per le negoziazioni e le scelte di destinazioni o servizi. n Spesso i fornitori, soprattutto gli hotel, offrono un servizio di full-concierge che sostituisce in parte il ruolo della incentive-house. n RIVALITÀ TRA GLI ATTUALI COMPETITOR: VERY HIGH n Fortissima rivalità spesso combattuta a colpi di mark-up. Basso livello di fidelizzazione tra cliente e fornitore. n È assente il concetto di partnership. n Networking inesistente. n Oltre il danno la beffa Da questa sintesi, ne esce sicuramente un quadro sconfortante ma ad aggiungere “il danno alla beffa”, utilizzando un comune detto popolare, si evincono ulteriori e più radicate problematiche che vediamo qui di seguito. ASSENZA DI UNA BARRIERA ALL’INGRESSO DI NUOVI ATTORI n Assenza di un organo di controllo che verifichi la qualità dei nuovi ingressi nelle singole categorie: si assiste infatti, inermi e incapaci di contrastare o limitare questa tendenza, a un proliferare grazie alla facilità di accesso di numerosissimi attori in ognuna delle quattro categorie, molti privi dei necessari requisiti in tema di know how, competenza, professionalità, esperienza nel settore – e quindi con grande improvvisazione – a netto discapito della categoria e della percezione della professionalità e della qualità dei servizi erogati. n Obbligatoria per le categorie agenzia di viaggi, tour operator e incentive house la titolarietà della autorizzazione amministrativa all’esercizio di attività di agenzia di viaggi e turismo, un tempo contingentata (con richiesta di un notevole impegno finanziario e lunga tempistica per la concessione) e oggi completamente liberalizzata (non costosa e facile da ottenere), aspetto burocratico che però non è sinonimo di garanzia di qualità e di professionalità. n Analogo proliferare, sul fronte alberghiero, di numerosi nuovi attori che spesso si improvvisano “albergatori” beneficiando di condizioni di finanziamento agevolato da parte delle singole regioni oppure dell’Unione Europea. Ne consegue la necessità di riqualificare l’industria del turismo per integrare “tangibile” ed “intangibile” e offrire valore al cliente. 27 026-032 dossier acunzo 4-09-2006 11:26 Pagina 28 IL MODELLO DELLE “5 FORZE DI MICHAEL PORTER” APPLICATO A: TOUR OPERATOR Very High High Assenza di una barriera o di un Board che limiti o regolamenti l’ingresso ai nuovi attori, situazione questa che facilita la nascita di nuove società nel settore n Elevata sovrapposizione di prodotti/servizi simili, con conseguente aumento dell’offerta di destinazioni/prodotti concorrenti (per es. voli charter/villaggi turistici) Il basso livello di fidelizzazione del cliente/consumatore porta ad uno “shopping-around” alla ricerca dell’offerta economicamente più competitiva n Il prezzo della vacanza rimane il driver di scelta del consumatore n n Minaccia di nuovi ingressi Very High Medium n Alcuni fornitori nel segmento dei servizi di lusso possono influenzare i rapporti con i T.O. sul fronte del “pricing” n Altri fornitori nel segmento dei villaggi turistici possono analogamente influenzare i rapporti con i T.O. In alcuni casi offrendo “deal” interessanti n Elementi esterni che possono influenzare la negoziazione (per es. prezzo del carburante, tasse locali, cambi valutari, situazioni di high-occupancy loads, situazioni politiche e percezioni psicologiche) possono sensibilmente influenzare al rialzo il livello di pricing e quindi di rapporti con i T.O. Potere di negoziazione dei Fornitori Minaccia di Sostituzione Rivalità tra gli attuali Competitori Low/medium Il bisogno di vacanza è allargato ed esteso a vari target socio-economici Eventualmente cambia la tipologia di vacanza (mare/montagna/viaggio/vacanza/città/relax) ma rimane il bisogno e il desiderio di vacanza n Basso livello di sostituzione con formule tipo condo-hotel, multi-proprietà n n PERCEZIONE DI SCARSA PROFESSIONALITÀ DEGLI “ADDETTI AI LAVORI” DA PARTE DEL CLIENTE, COMMITTENTE, CONSUMATORE n La generale massificazione del settore ha portato a un progressivo abbassamento dei parametri di qualità sia del prodotto sia del servizio, generando la percezione di scarsa professionalità da parte del cliente o committente o consumatore. n Da un lato un livellamento generale dei prezzi che pur con i vari rialzi si posiziona sempre, a in linea di massima su valori medi (prevalentemente nel segmento del turismo di massa) e una massificazione dell’offerta (soprattutto da parte dei tour operator che spesso si ritrovano a essere concorrenti sulle stesse destinazioni e sulle stesse tipologie di prodotto) ha spinto la percezione qualitativa, e la qualità del servizio erogato, al ribasso. n Dal lato dei tour operator si nota anche un’eccessiva frammentazione dell’offerta, con decine di alberghi nella stessa destinazione, limitati allotment in ogni struttura e una politica di prezzi non accattivante (per esempio Canarie e Baleari dove l’offerta dei T.O. italiani è spalmata su dozzine di strutture mentre i T.O. tedeschi puntano a concentrare l’offerta su poche strutture a vantaggio del prezzo di vendita). n Profonda differenza tra il format di customer service, proposto e promosso dalle quattro categorie del settore e quello che viene realmente percepito e vissuto dal cliente finale: i T.O. vantano un servizio di customer service rivolto alle agenzie di 28 Potere di negoziazione degli Acquirenti n Internet risulta essere la principale, ed in crescita, minaccia di sostituzione offrendo la comodità di prenotare tutti i tipi di servizi offerti dalle agenzie di viaggi stando nella comodità della propria casa/ufficio e in qualsiasi momento della giornata con accesso 24 ore su 24/7 giorni su 7, evitando l’applicazione di fee di agenzia n Molti T.O. vendono direttamente i propri pacchetti vacanze al pubblico n Alcuni “grossisti” vendono al publico scontando la commissione del 10% dal prezzo di vendita ufficiale e quindi creando una sorta di “dumping” viaggio, loro interfaccia primaria e principale cliente, ma i vantaggi si fermano sulla carta: personale non addestrato, lunghi tempi di attesa, tempi di reazione e di risposta molto lunghi – medesimo gap per la gestione dei reclami/delle modifiche di prenotazioni/per le richieste di gruppo. BASSO LIVELLO DI FIDELIZZAZIONE DEL CLIENTE E BASSO LIVELLO DI CUSTOMER SERVICE n Divario tra la percezione del prodotto da parte del cliente e quello che viene erogato dal fornitore. n Inesistente, o poco diffusa, oppure scarsamente praticata (spesso anche in maniera superficiale) policy di customer service. n Fanno eccezione alcuni programmi di fidelizzazione offerti da catene alberghiere che però puntano a fidelizzare la fascia “premium” della clientela solo sulla base della frequenza di utilizzo e non offrono una reale customer service. n Scarsa o inesistente o malpraticata disponibilità verso il cliente da parte del primo interlocutore delle quattro categorie del settore che si interfaccia con il cliente: n call-center/commerciale dei tour operator verso le agenzie di viaggi/retail n banconista delle agenzie di viaggi verso il cliente prospect n account executive delle incentive house verso le aziende di riferimento n front-desk/reception/concierge degli hotel verso l’ospite. n Nonostante l’apparente messaggio di tutela del cliente (sempre visto e promosso come individuo al centro del proprio interesse) spesso il valore del brand delle quattro categorie è affidato all’empatia che si può generare (o meno) al primo contatto. n Difficoltà nel fidelizzare il cliente sia per la tendenza di quest’ultimo alla pratica dello “shopping around” per confrontare prezzi e verificare dove e come ottenere il “deal” migliore, sia per la mancanza di politiche di fidelizzazione da parte delle singole strutture delle quattro categorie. n Difficoltà nel fidelizzare il cliente anche per la mancanza di una predisposizione (e di formazione) a curare, seguire e mantenere il cliente da parte di coloro che si interfacciano con il cliente. n Inoltre, sempre più spesso, il prodotto viaggio o vacanza è assimilato oggi a un bene di prima necessità, e quindi a una “commodity” dove è il prezzo a essere il driver principale della scelta mettendo così in secondo piano altri elementi di comparazione (valore aggiunto, benefit e così via). n Pertanto l’azienda (come cliente di una incentive house, nel caso di un viaggio incentive, di un meeting o di un evento di comunicazione, oppure come cliente di una agenzia di viaggi, nel caso di business/corporate travel), l’agenzia di viaggi (come cliente di un tour operator), il passeggero singolo (come cliente di una agenzia di viaggi per la prenotazione delle proprie vacanze) negozieranno con il proprio fornitore di riferimento come si negozierebbe con un qualsiasi fornitore, solo ed esclusivamente sulla base del prezzo. n Non si acquista una consulenza ma un prodotto confrontabile solo sulla base del prezzo. n Nonostante i ripetuti messaggi che promettono 026-032 dossier acunzo 4-09-2006 11:26 Pagina 29 IL MODELLO DELLE “5 FORZE DI MICHAEL PORTER” APPLICATO A: AGENZIE VIAGGI/RETAIL Very High Very High Assenza di una barriera o di un Board che limiti o regolamenti l’ingresso ai nuovi attori, situazione questa che facilita la nascita di nuove agenzie di viaggi n Mancanza di una identità, di un know-how del settore, di esperienza, di una originalità dell’offerta dotata di un riconoscibile valore aggiunto (molti “tuttologi” e pochi specializzati) n Viaggio/vacanza percepito come un bisogno indispensabile, come una commodity, per cui la scelta viene fatta sulla base del prezzo n L’agenzia di viaggio non è piùl’unica fonte di informazione / acquisto della vacanza: il consumatore dispone di soluzioni alternative n Medium/High n Il livello di “commissioni” e di “over-commission” previsto dai vari T.O. e dalle compagnie aeree influenza significativamente i rapporti con le ADV n Gli accordi commerciali possono incidere significativamente sul cashflow delle ADV (pagamenti a pratica, estratti conto a fine mese, etc.) n Molti T.O. vendono direttamente i propri pacchetti on-line in internet bypassando le ADV per dialogare direttamente con il cliente/consumatore finale Minaccia di nuovi ingressi Potere di negoziazione dei Fornitori Minaccia di Sostituzione Potere di negoziazione degli Acquirenti Rivalità tra gli attuali Competitori Very High n L’agenzia di viaggi è un “intermediario” tra vari fornitori (T.O., hotel, aerei, crociere, ecc.) e i consumatori per cui l’offerta è comparabile, identica e priva di elementi di personalizzazione n Fortissima rivalità spesso combattuta a colpi di markup High / Very High Internet risulta essere la principale, ed in crescita, minaccia di sostituzione offrendo la comodità di prenotare tutti i tipi di servizi offerti dalle agenzie di viaggi stando nella comodità della propria casa/ufficio e in qualsiasi momento della giornata con accesso 24 ore su 24/7 giorni su 7, evitando l’applicazione di fee di agenzia n Molti T.O. vendono direttamente i propri pacchetti vacanze al pubblico n Alcuni “grossisti” vendono al publico scontando la commissione del 10% dal prezzo di vendita ufficiale e quindi creando una sorta di “dumping” n di “coccolare il cliente” nella realtà il cliente non avverte la sensazione di “essere coccolato” o comunque di “essere al centro dell’attenzione”. n La fidelizzazione è più elevata e la customer service è più funzionale ed efficace nella fascia alta del mercato (turismo di lusso/alberghi di lusso). ALTO TURN-OVER DEL PERSONALE n La prima problematica è relativa alla tipologia di contratto di lavoro: molto limitata l’assunzione diretta a netto favore dei contratti a progetto e quindi a tempo determinato. n Questa “aleatorietà” sulla sicurezza del posto di lavoro porta a una scarsa “fedeltà” della risorsa verso l’azienda e a una costante e continua ricerca di un altro posto di lavoro, che viene sostituito a vantaggio di una formula di contratto più vantaggiosa, con relative tutele e benefici. n La seconda problematica è relativa ai bassi livelli di retribuzione e alla totale assenza di politiche di “incentivazione”, aspetto questo che contribuisce alla ricerca di un altro posto di lavoro, che viene sostituito a fronte di un incremento di retribuzione (anche minimo rispetto a quello precedente). n Per queste due problematiche le aziende delle quattro categorie vantano difficoltà finanziarie e di mercato che inibiscono di poter offrire condizioni più incentivanti. n La terza problematica è l’assenza di ben precise mansioni e di una dettagliata job description: questo porta, soprattutto nelle categorie di tour operator, agenzie di viaggi e incentive house a una sovrapposizione di ruoli oppure a un’elasticità delle posizioni, con conseguente scarsa attenzione, e dedizione, per le singole. n Nel settore alberghiero le mansioni sono decisamente più definite proprio per la necessità di dover gestire aree ben definite tipo: front desk, room division, food & beverage, sales & marketing, meeting services, spa & benessere, e così via, ma rimane un alto turnover di personale e le stesse problematiche di natura contrattuale ed economica. MARKETING: UNA FUNZIONE PRATICAMENTE INESISTENTE n Il problema di fondo è la mancanza di una “cul- tura manageriale integrata”. n Si parla spessissimo, nelle aziende delle quattro categorie, di marketing, di marketing relazionale, di Crm, ma siamo lontanissimi da applicazioni concrete perché il marketing non trova adeguato spazio nella cultura aziendale. Il problema è che manca una cultura manageriale integrata. Di marketing si parla ma non lo si mette in pratica; e lo si vive come un costo n Il marketing viene ancora, spesso, percepito come un “costo aziendale” e non come una “funzione aziendale” integrata nel contesto aziendale. n Il marketing: n viene “fatto in casa” nelle agenzie di viaggio dalla proprietà (= fare qualche locandina pubblicitaria) n viene seguito nei tour operator da un responsabile commerciale, oppure da un responsabile marketing, se è prevista questa posizione nell’organigramma aziendale (limitandosi spesso a una analisi dei principali produttori di volumi di vendite= agenzie di viaggi partner) n è inesistente nelle incentive house (ci si limita a una pubblicità sulle riviste di settore) n viene curato con competenza e risorse solo nelle grandi catene alberghiere da un team dedicato e composto da diverse figure manageriali: CMO Chief Marketing 026-032 dossier acunzo 4-09-2006 11:26 Pagina 31 IL MODELLO DELLE “5 FORZE DI MICHAEL PORTER” APPLICATO A: INCENTIVE HOUSE Very High Assenza di una barriera o di un Board che limiti o regolamenti l’ingresso ai nuovi attori, situazione questa che facilita la nascita di nuove società nel settore. n Inoltre l’elevata improvvisazione di molti operatori, unita alla offerta di servizi MICE da parte di operatori/agenzie non specializzate abbassa notevolmente il livello di percezione di professionalità. Very High n High I fornitori (hotel chains, airlines, travel services, etc.) necessitano delle società di servizio per sviluppare il proprio business n Il livello dei prezzi spesso funge da driver per le negoziazioni e le scelte di destinazioni/servizi n Spesso i fornitori, soprattutto gli hotel, offrono un servizio di fullconcierge che sostituisce in parte il ruolo della incentive-house n Minaccia di nuovi ingressi Potere di negoziazione dei Fornitori n Il basso livello di fidelizzazione tra clienti e fornitori porta a far partecipare anche 5-10 agenzie allo stesso bid n Il prezzo, o quota di partecipazione, è l’elemento decisivo per il cliente, spesso indipendentemente dalla qualità finale n La direzione acquisti del cliente finale azzera la capacità di personalizzazione del rapporto Potere di negoziazione degli Acquirenti Very High Fortissima rivalità spesso combattuta a colpi di mark-up n Basso livello di fidelizzazione tra cliente e fornitore n È assente il concetto di partnership n Networking inesistente n Minaccia di Sostituzione Rivalità tra gli attuali Competitori Very High Il viaggio incentive e i servizi meeting sono oggi una commodity facilmente sostituibile con altri prodotti/servizi Il viaggio incentive non è spesso percepito come il meritato award per una performance eccellente, bensì, spesso, è un sostituto del cash n Il budget limitato e le imposizioni fiscali portano spesso a valutare soluzioni differenti dal viaggio: per es. la formazione, l’oggettistica, il cash e altro n Spesso un prodotto da catalogo di tour operator viene arricchito e presentato come un incentive dalle caratteristiche “uniche” n n Office, Director of Marketing, Marketing Manager, Industry Analyst, e così via, oppure affidato all’esterno a società di consulenza aziendale. n Moltissime aziende dichiarano di disporre di una “brillante funzione di marketing” ma nella realtà questa non è integrata trasversalmente nelle funzioni aziendali, non portando così alcun risultato pratico e, anzi, alienandosi il resto dell’azienda ... n Si fa un gran parlare, perché ormai è diventato quasi un luogo comune, un argomento del quale non si può fare a meno di parlare, di “ascoltare le esigenze del cliente/consumatore”, ma nella realtà si fa ben poco per traslare queste esigenze nel prodotto/servizio (albergo/resort/villaggio turistico/pacchetto di viaggio all-inclusive/servizi alberghieri/biglietteria/assistenza/customer service/e così via) n Tutti dicono di fare marketing ma, nella realtà, pochi, anzi pochissimi ne conoscono le potenzialità e le sanno applicare! MANCANZA DI UNA POLITICA TURISTICA DEL “SISTEMA ITALIA” n Questa è una problematica avvertita principalmente da coloro che si occupano di incoming in Italia ed è ovviamente trasversale alle quattro categorie coinvolte. n Prima necessità, avvertita da tutte le categorie coinvolte nel settore turismo, è quella di colmare la mancanza di una politica turistica del sistema Italia che consenta di sviluppare strategie di marketing e di codificare un siste- ma di qualità per tutti i servizi/prodotti offerti nella filiera del turismo in Italia. n Conseguenza di questa mancanza di una strategia è la difficoltà a vendere la destinazione Italia per la mancanza di un programma quadro di promozione della destinazione Italia, per la mancanza di un coordinamento delle attività di marketing, per la mancanza di collaborazione pro-attiva all’interno delle singole categorie, per la mancanza di un reale contributo generato dalla miriade di associazioni pubbliche e private che dovrebbero avere come obiettivo quello di promuovere la destinazione e di creare networking e condizioni per il business development e, se vogliamo entrare nei luoghi comuni, per la tendenza italiana a non collaborare e a non estendere progettualità e idee ad altri partner sia all’interno della stessa categoria sia trasversalmente. Molte sono le dichiarazioni di intenti ma, a oggi, ci si limita appuno alle dichiarazioni: (da un’Ansa dell’otto febbraio scorso) «Montezemolo segna il percorso da seguire per l’economia del turismo: Cultura, territorio e industria. Queste sono le tre componenti fondamentali del mondo del turismo secondo Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, che segna le tracce del futuro del mercato. “Il turismo è la più grande opportunità di crescita di impresa in Italia, il core business di questo Paese in cui tutte e tre queste componenti devono essere unite in un unico progetto, perché l’incoming non ce lo porta la cicogna”, ha dichiarato il presidente, ospite a Roma alla conferenza di pre- sentazione del libro di Giovanna Melandri “Cultura, paesaggio e turismo”». Il nodo “formazione” e “customer service” Si evince la mancanza, oggi, di formazione (nonostante le decine di scuole e di corsi che sformano studenti preparati ai vari livelli di conoscenza della materia, da specializzazioni a certificati, da lauree dedicate a master fino all’Mba, ma che il “sistema” non è in grado oppure non vuole assorbire e utilizzare). E sempre di più emerge il bisogno di consulenza manageriale per le funzioni vitali di strategia, marketing, organizzazione, supply-chain, finanza, e di formazione tecnica per gli addetti ai lavori nei vari ambiti di gestione operativa, commerciali, di acquisizione di nuovi clienti, di assistenza al cliente. E un momento di attenzione particolare deve essere rivolto al customer service. n Di base esiste una mancanza di continuità tra la volontà manifesta delle quattro categorie di fornire/gestire un articolato e funzionale programma di customer service e quanto viene effettivamente erogato sia come funzione aziendale che come servizio. n Un percorso formativo sul customer service è fondamentale per tutte le posizioni che hanno un contatto diretto con la clientela. n Tour operator: n divisione commerciale: per i rapporti con i key client (agenzie di viaggi preferenziali) e con il mercato di riferimento delle agenzie di viaggi e del turismo di gruppo (azien- 31 026-032 dossier acunzo 4-09-2006 11:26 Pagina 32 IL MODELLO DELLE “5 FORZE DI MICHAEL PORTER” APPLICATO A: HOTEL/CATENE ALBERGHIERE Very High Very High In Italia solo il 2% degli alberghi è associato alle grandi catene alberghiere, lasciando un 98% di strutture di proprietà singole, spesso a conduzione familiare e/o con scarsa competenza di settore n Costante incremento di nuove strutture, soprattutto nel segmento alberghiero di lusso/resort, con significativo incremento della presenza delle grosse catene alberghiere n Medium/High Strategico ruolo delle grosse catene alberghiere nei confronti delle singole strutture associate a livello di promozione e di booking tool n La qualità del servizio offerto dai fornitori (food & beverage, interior decor, arredi e corredi, toilettries, tecnologia wireless, etc.) influenza la qualità del servizio erogato dall’albergo e percepito dal cliente: la scelta del livello del servizio influenza il posizionamento dell’albergo n Eventuali cross-marketing tra fornitori e albergo (per es. nei corredi e nelle toilettries) Minaccia di nuovi ingressi Potere di negoziazione dei Fornitori n Minaccia di Sostituzione Scelta di vacanza all’estero invece che in Italia Case/appartamenti in affitto nelle località di villeggiatura n Aparthotel nelle grandi città n Seconde case n In vacanza presso amici/familiari n Formula club/villaggio turistico in sostituzione dell’albergo tradizionale nelle località di villeggiatura n Condo-hotel all’estero n n Agenzie di viaggi/retail n Banconisti: per la gestione sia dei nuovi clienti prospect sia della clientela abituale n Staff di agenzia: dalla proprietà alla contabilità, dal booking agli accompagnatori. Incentive house Account executive: soprattutto per lo sviluppo di new business n Addetti operativi e planning: pur avendo un ruolo di gestione del file, hanno occasione di interfacciarsi con il cliente committente dell’evento e spesso con i singoli partecipanti al viaggio (dati anagrafici, spedizioni biglietti aerei, convocazioni in aeroporto, e così via) n Accompagnatori e tutto il personale che si interfaccia con i clienti in viaggio. n n Hotel e catene alberghiere n Staff Sales & Marketing n Staff Front Office, Concierge, Valet, Bagagli n Staff Food & Beverage 32 n Scarso networking e mancanza di sinergie e/o di collaborazione tra alberghi, soprattutto nelle località di villeggiatura e nelle città d’arte Rivalità tra gli attuali Competitori High / Very High de, cral, e così via) call center: per la gestione di problematiche, reclami, informazioni, servizi in Internet n booking center: per il rapporto con le agenzie di viaggi soprattutto per l’handling di prenotazioni di gruppi n resident manager, responsabili animazione e sport e tutto il personale in staff presso i villaggi turistici e gli alberghi, sia in Italia sia all’estero. n Potere di negoziazione degli Acquirenti Very High Staff Room Division Staff Spa & Wellness n Staff servizi Meeting. n Ancora oggi, molto spesso, manca una conoscenza completa dei software per ottimizzare: n la gestione di file (Microsoft Word) n la gestione dei pricing (Microsoft Excel) n la preparazione delle presentazioni (Microsoft Powerpoint) n Questa è una necessità oggi estesa a varie figure aziendali, all’interno delle quattro categorie, a seconda delle singole esigenze e funzioni. n n n Il cliente può acquistare sia direttamente che via internet o via ADV n Per eventi MICE, gruppi leisure, le incentive house e le ADV possono influenzare la scelta delle strutture n Analogo ruolo dei T.O. per la gestione di allotment di camere n Influenza di riviste di settore, pubblicità, tourist boards n n n IL MARKETING COME FUNZIONE AZIENDALE INTEGRATA NEL CONTESTO Disegnare un’offerta “customer focused” che sappia soddisfare le esigenze del cliente e non sia soltanto un’estensione di ciò che l’azienda sa fare. n Portare quindi sul mercato questa offerta coordinando le azioni di tutte le funzioni aziendali. n Questa visione integrata del marketing deve essere trasmessa ai decision maker, al middle e senior management delle aziende delle quattro categorie al fine di fornire gli strumenti, ma anche i concetti, per creare una “cultura manageriale del marketing”. n Le aziende delle quattro categorie devono comprendere: n il contesto strategico e culturale n definire la vision e il sistema dei valori della propria azienda per poi comprendere il mercato e valutare la propria posizione di mercato: n definendo piani e strategie di marketing sviluppando e ideando nuovi prodotti e nuovi servizi n creando un valore al proprio brand n e incentrando questo processo sul cliente come persona e quindi magnificando il marketing relazionale e le politiche di Crm n con un’attenta visione a come operare anche in mercati stranieri (particolarmente per le categorie tour operator e hotel per quanto riguarda sia le operazioni di “out-going” verso l’estero che quelle di “incoming” per la destinazione Italia) disegnando così una strategia di marketing mix internazionale n disegnando, in questo ultimo caso di operazioni internazionali, una valida strategia sia di destination marketing sia di destination management. n Chi si accontenta gode… così così Certo, come dice il titolo “mal comune, mezzo gaudio” e sicuramente in Italia siamo tutti molto bravi nel dichiarare che queste sono le problematiche ma allo stesso tempo molto bravi nel... non fare nulla per modificare questo scenario. Forse pensare in chiave “manageriale” e tenere sempre presente i quattro concetti del “fare business oggi” (e cioè: marketing – Roi – cash flow – profit growth), ci aiuterebbe a pensare in chiave competitiva e a cambiare lo scenario.