Riunione Commissione AGRI 07 Marzo 2016 Sala: Louise Weiss

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Riunione Commissione AGRI 07 Marzo 2016 Sala: Louise Weiss
TITOLO
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
Riunione Commissione AGRI
07 Marzo 2016
Sala: Louise Weiss (N1.3)
Allée du Printemps,67000 Strasbourg,
Francia
Commissione per l’Agricoltura e lo
Sviluppo Rurale
Relazione
In data 07 marzo 2016 si è riunita la Commissione AGRI del Parlamento Europeo. Questo
report si soffermerà sul punto 3 all’ordine del giorno.
3.Scambio di opinioni con Phil Hogan, Commissario responsabile per l’agricoltura e
lo sviluppo rurale, sulla situazione attuale dei mercati agricoli.
Phil Hogan, Commissario responsabile per l’agricoltura e lo sviluppo rurale ha aperto la
riunione ricordando la situazione di crisi del mercato agricolo. Secondo le sue valutazioni,
questa situazione durerà ancora a lungo e ha detto che la Commissione insieme al Governo e
al Parlamento si impegnerà a fare passi avanti e ad alleviare la pressione sugli agricoltori
entro i parametri fissati. Ha aggiunto che dall’inizio dell’anno scorso, la Commissione Europea
è intervenuta nel sostegno ai produttori europei mobilitando più di 1 miliardo di euro, senza
ricorrere al fondo di crisi e che, negli ultimi anni, agli agricoltori sono stati rimborsati 900
milioni di euro. Al consiglio di febbraio, la Commissione Europea ha discusso con i Paesi
membri della situazione del mercato e Hogan ha detto di aver chiesto ai ministri di fare delle
proposte per nuove misure, da presentare entro il 25 febbraio, e considerando tre parametri:
rispettare il limite degli strumenti disponibili nella PAC;
tenere il conto delle risorse finanziarie disponibili;
ottenere un ampio consenso per ogni nuova misura.
Ha affermato che più di 100 iniziative individuali sono state presentate e sono state divise in:
riattivazione delle misure esistenti, come l’aiuto allo stoccaggio privato;
flessibilizzazione dell’applicazione nel quadro normativo come il recupero delle penalità;
accelerazione di iniziative precedenti, per esempio prassi commerciali sleali nella catena
di distribuzione;
preparazione di azioni per creare nuove agenzie di monitoraggio;
nuove misure per fornire sostegno ai produttori che volontariamente riducono la
produzione di latte.
Il Commissario ha poi detto che ritiene il commercio con i Paesi terzi essenziale per riportare
l’equilibrio sui mercati. Ha continuato dicendo che uno dei problemi internazionali è la
mancanza di accesso al mercato russo e che a tal proposito la Commissione Europea sta
facendo del suo meglio per garantire una ripresa rapida del commercio. Ha concluso dicendo
che questo è un periodo di crisi seria e profonda, che nel breve termine dà pochi segni di
miglioramento e, malgrado le misure adottate, la ripresa dei prezzi non è quella che ci si
aspettava.
Albert Dess (PPE) ha espresso il suo accordo con il Commissario riguardo la situazione di
crisi che si sta vivendo, ma ha sottolineato il suo disappunto per quanto riguarda il settore
lattiero in cui il sistema dei prezzi all’intervento è inadeguato e non è in grado di reagire alla
situazione di mercato. Ha chiesto l’abolizione del prezzo all’intervento sul latte a favore di un
sistema ad hoc che consenta di decidere di volta in volta i prezzi. Inoltre ha ritenuto che nel
piano Juncker ci fosse bisogno di capitali e che sarebbe bene ci fosse un programma specifico,
cioè prevedere finanziamenti specifici per le Cooperative private.
James Nicholson (ECRG) ha espresso la sua rabbia riguardo al settore della carne suina che
sta affrontando un grave problema. Ci sono agricoltori, ha aggiunto, che sono in grave
difficoltà e rischiano di perdere tutto ciò che hanno.
È stato poi il turno di Jan Huitema (ALDE), il quale ha detto che l’unica soluzione strutturale
possibile è rendere il settore agricolo più competitivo sul mercato internazionale, agendo su
diversi livelli:
una migliore regolamentazione come semplificare la PAC, che può portare, per esempio,
ad una riduzione dei costi dei fertilizzanti;
investimenti sul piano europeo e internazionale. Gli Stati membri dovrebbero analizzare
la propria legislazione nazionale per migliorarla;
trovare più mercati, concludendo quanto prima gli accordi commerciali, rafforzare la
posizione dell’agricoltore nella catena di approvvigionamento e dargli gli strumenti per
diventare più competitivo.
Secondo Martin Häusling (V-ALE) la crisi che si sta vivendo è la più grave degli ultimi
decenni e non ci sono segni di miglioramento. Questa crisi, ha continuato, non è dovuta alla
domanda ma all’eccesso di produzione e, quindi, forse la soluzione più conveniente che si
possa promuovere sul piano politico, è una rinuncia alla produzione di latte. Ha poi aggiunto
che bisogna rafforzare la qualità della produzione per il consumatore europeo.
Elisabeth Köstinger (PPE) ha ritenuto il fallimento di mercato che si sta vivendo come
risultato del fatto che le filiere in Europa sfruttano gli estremi del mercato per spingere la
spirale verso il basso. Ha continuato dicendo che è necessaria una maggiore chiarezza e che i
bisogni e le richieste degli agricoltori devono essere prese sul serio.
Jarosław Kalinowski (PPE) ha voluto affrontare, in particolare, un problema riguardante la
popolazione polacca. Quindici anni fa infatti, la Polonia era al terzo posto nel mondo nella
produzione di patate. Nei negoziati per l’adesione, a causa della batteriosi della patata, la
Polonia era stato l’unico Paese dell’UE a cui era stato garantito un procedimento particolare
per quanto riguarda le indagini di laboratorio. Oggi questa procedura esiste ancora ma solo
per la Polonia, dove la produzione è calata di ben cinque volte.
È stata poi la volta di Paul Brannen (S&D), il quale ha portato dei prodotti alimentari per
presentare quello che può essere considerato come un paradosso: alcuni di questi prodotti
venivano da Paesi come Ghana, India, Caraibi e Kenya, aventi come minimo comune
denominatore la presenza del marchio “Fair Trade”, che garantisce un commercio equo e,
quindi, un pagamento giusto al produttore; gli altri venivano da Paesi dell’UE come Italia,
Francia, Inghilterra e la Polonia per i quali però non si ha nessuna garanzia che si paghi un
prezzo giusto ai produttori.
Edouard Ferrand (ENF) è stato uno dei Membri della Commissione che hanno espresso il
proprio disaccordo nei confronti del Commissario Hogan. Ha affermato che avrebbe voluto
che il Commissario affrontasse questioni come: l’aumento del massimale per gli aiuti che i
governi possono dare agli agricoltori, salute e consumo interno e organizzazione di
un’etichettatura obbligatoria ed infine l’aumento dei prezzi di ritiro per il latte e la carne suina,
che sono ora troppo bassi.
Daniel Buda (PPE) si è soffermato sull’accaparramento dei terreni in Romania: molti dei
terreni rumeni sono, infatti, proprietà di capitale straniero; si crea così una situazione molto
difficile e aumenta la disoccupazione.
La parola è infine tornata al Commissario Phil Hogan che ha potuto così rispondere alle
domande e alle proposte degli Onorevoli. Ha fatto riferimento al punto di vista della DG
Competitività riguardo la vita in campo agricolo, il quale si discosta molto da quello della
Commissione AGRI e ha annunciato che ci si dovrà aspettare forti resistenze da quel campo
per quanto riguarda proposte che potrebbero essere viste da loro come inaccettabili. Ha
ricordato il primo suggerimento che risale a un po’ di tempo fa, ovvero la regolamentazione
delle forniture, con ricorso poi all’articolo 222 ed egli si è dichiarato propenso ad esaminare la
questione nel quadro delle proposte previste per la prossima settimana. Ha, inoltre, detto che
la Commissione Europea sta pensando ad un accordo volontario per regolamentare l’offerta in
base al 222 e si vuole verificare se sia possibile avere un’approvazione di certe misure a tal
proposito. Ha poi spiegato che è contrario all’intervento perché questo creerebbe un altro
sbocco a chi vuole produrre di più e non andrà quindi a limitare la produzione. Ha poi fatto
riferimento al ruolo della Banca Europea, agli investimenti e al lavoro della Commissione per
riuscire a creare nuovi strumenti finanziari. Ha concluso parlando della gestione del rischio in
generale e degli strumenti disponibili come quelli per ristabilizzare il reddito, per la gestione
del rischio o i prodotti assicurativi, che però non vengono utilizzati da tutte le Regioni.
http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20160302IPR16658/Committee-onAgriculture-and-Rural-Development-meeting-07032016-(PM)
Eseguito da:
Giulia Parolin
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
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