Il rischio sismico
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Il rischio sismico
1 Ministero per i Beni e le Attività Culturali DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHITETTONICI, STORICOARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale Corso di aggiornamento IL RISCHIO SISMICO Giacomo Di Pasquale Dipartimento della protezione civile - Ufficio rischio sismico Roma, complesso del San Michele 30 giugno – 3 luglio 2008 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 2 Indice INTRODUZIONE : •origine dei terremoti (tettonica a placche, faglie, onde sismiche) •effetti dei terremoti (scuotimento, deformazioni permanenti, maremoti), •Danni prodotti dai terremoti (nel mondo ed in Italia) •Sistemi di monitoraggio (reti permanenti di monitoraggio in Italia) IL RISCHIO SISMICO: •Definizione (perdite, probabilità, fattori di rischio) •Le norme ed il rischio (storia) •Valutazioni di rischio a scala nazionale •Valutazione e mitigazione del rischio su opere strategiche e rilevanti MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Introduzione 3 Il terremoto è un movimento del terreno causato da onde sismiche che si propagano a partire dalla rottura di una faglia L’energia accumulata in anni di lenta deformazione della roccia viene liberata, sotto forma di onde sismiche, in pochi secondi al momento della rottura lungo la faglia circa due miliardi di persone vivono in zone esposte ai terremoti vittime dei terremoti dall’inizio del secolo: circa 1.400.000 nel mondo circa 150.000 in Italia MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Origine dei terremoti: Tettonica a placche 4300 °C 3700 °C 1000 °C 4 STRUTTURA DELLA TERRA 0 °C I terremoti avvengono solo nella litosfera (crosta e mantello superiore 0-100 km) Press and Siever (1994) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Origine dei terremoti: Tettonica a placche 5 Movimento delle placche a partire da un margine divergente verso un margine convergente (subduzione) e relativa attività sismico-vulcanica MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Press and Siever (1994) Origine dei terremoti: Tettonica a placche Le principali placche della litosfera e gli epicentri di circa 30.000 terremoti registrati in un periodo di sei anni Press and Siever (1994) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 6 Origine dei terremoti: Faglie 7 TIPI DI FAGLIE (ridisegnato da Press & Siever, 1994) Una faglia è una frattura o un sistema di fratture lungo le quali la roccia risulta dislocata. Sulla base del tipo di movimento vengono distinti tre tipi di faglie principali: normali, inverse e trascorrenti. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Origine dei terremoti: Faglie MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 8 Faglie 9 Faglia di SAN ANDREAS Carrizo Plain (California) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Faglie 10 FAGLIA NORD ANATOLICA Rottura in superficie alla Base navale di Golcuk (offset laterale di circa 2 m) Terremoto di Koacaeli-Turchia 17 Agosto 1999 - Ms=7.4 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Onde sismiche 11 Propagazione delle onde sismiche dall’ipocentro di un terremoto Il punto all’interno della terra dove si genera la rottura si chiama fuoco o ipocentro del terremoto; il punto corrispondente sulla superficie terrestre è l’epicentro. Le onde sismiche si irradiano a partire dalla sorgente. Il terremoto viene generato da un movimento improvviso lungo la faglia. Per terremoti di elevata energia, la rottura si propaga fino in superficie producendo una scarpata di faglia. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Onde sismiche 12 Tipi di onde sismiche Onde di volume ( P e S) Velocità onde P α = (4k + 4 µ) / ρ P waves 3 in roccia ~ 5.5 km/s α = (k + 3µ) / ρ in rock 5.5 km/s velocity In acqua ~~ 1.5 km/s In water ~ 1.5 km/s In aria ~ 0.3 km/s Velocità onde S β = µ /ρ = α/ in roccia ~ 3.0 km/s β = µ / ρ = α / in acqua non si propagano 3 3 Onde di superficie (Love e Rayleigh) Velocità onde di Love β1 < CL < β2 Velocità onde di Raleigh CR < 0.92 β k = modulo di volume (dyne/cm2) µ = modulo di taglio (dyne/cm2) ρ = densità (g/cm3) Velocità c = λ /T MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Onde sismiche 13 Riflessione e rifrazione delle onde sismiche Un raggio di luce viene riflesso o rifratto quando attraversa il confine tra aria e acqua. Analogamente si comportano le onde sismiche attraversando i diversi strati da cui è composta la terra MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Press and Siever (1994) Onde sismiche Propagazione delle onde sismiche Press and Siever (1994) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 14 Onde sismiche Riflessione e rifrazione delle onde sismiche 15 Percorsi delle onde riflesse e rifratte in corrispondenza alle discontinuità presenti nella crosta terrestre Riflessione e rifrazione di un’onda P alla discontinuità tra due tipi di roccia Bruce A. Bolt, Nuclear Explosions and Earthquakes, W. H. Freeman, San Francisco (1976) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Sismometria Registrazione sismografica di onde P, S e superficiali Press and Siever (1994) I diversi tipi di onde si propagano con velocità differenti: la registrazione consente di evidenziarne l’arrivo e quindi anche i ritardi e la stima della distanza fra il punto di enucleazione ed il punto di arrivo MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 16 17 Sismometria Calcolo dell’epicentro Press and Siever (1994) Distanza (km) ~ S-P (sec) X 8 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico scuotimento in superficie LoLo scuotimento 18 Cesi valle - spostamenti 0.4 0.3 0.2 NS (cm) 0.1 0.0 -0.1 -0.2 -0.3 -0.4 -0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 EW (cm) Registrazioni SSN 7.10.97 1.50 MONTE - NS VALLE - NS accelerazione (g/10) 1.00 0.50 0.00 -0.50 -1.00 -1.50 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 te m po (s ) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 6.0 19 ∆ Fagliazione superficiale Deformazioni permanenti L Frane Liquefazione e cedimenti permanenti MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 20 maremoti Il significato originale del termine giapponese tsunami è "onda di porto"; indicava tutti quei fenomeni ondosi così violenti da sconvolgere le acque all'interno dei porti. La causa più frequente deglitsunami, o maremoti, sono i terremoti con sorgente sottomarina; essi più distruttivi di questo secolo in Italia sono avvenuti in corrispondenza dei terremoti della Calabria del 1783 e di Messina del 1908. Sul fondo del mare si genera uno tsunami a causa del movimento lungo una faglia durante un terremoto; questo improvviso movimento genera un'onda che si avvicina a gran velocità (fino a 800 km/h) alla costa aumentando la sua altezza (fino a 20 m) in MAREMOTI possono essere generati anche da eruzioni vulcaniche o frane sottomarine. I maremoti corrispondenza dei fondali poco profondi.. (da Press& Siever, 1994) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico MAREMOTI 21 Stretto di Messina, 1783. effetti del maremoto che colpì le coste calabrosiciliane, provocando l’affondamento di alcune navi MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 22 Stretto di Messina, 28.12.1908 Altezza dell’onda di maremoto (10 min dopo la scossa) MAREMOTI Deformazioni permanenti MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Misura dei terremoti 23 La misura dei terremoti Il primo strumento conosciuto per la misura dei terremoti è un sismoscopio costruito in Cina nel 132 a.C. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 24 Misura dei terremoti Principi di funzionamento dei sismografi Longwell et al. (1969) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 25 Misura dei terremoti Intensità e magnitudo INTENSITA’ (scala Mercalli) Scala empirica che misura gli effetti di un terremoto sull’ambiente, le persone e le costruzioni Correlazione approssimata tra l’intensità epicentrale (Io-MCS) e la magnitudo Richter scala Mercalli I Un terremoto ha: - una sola magnitudo (nella scala scelta) - tante intensità (nella scala scelta) nei punti in cui le I vengono osservate Analogia del termometro: misura della dilatazione Æ temperatura in scale diverse MAGNITUDO (scala Richter) Scala strumentale che misura l’ampiezza del moto del terreno registrata da un sismografo E’ proporzionale all’energia liberata scala Richter non percepito 2.0 II III IV percezione crescente, reazioni di paura, caduta di oggetti, senza danni V VI 4.0 danni lievi VII VIII IX X 5.0 crolli e distruzione di una percentuale crescente di edifici XI XII 3.0 6.0 7.0 storicamente mai raggiunto MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Intensità macrosismica Mercalli Cancani Sieberg MCS-1931 Lo strumento di misura dell’intensità varia con la severità degli effetti: Ai gradi bassi è la percezione umana Poi la risposta di oggetti (porte, campane) Infine I danni alle costruzioni MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 26 27 Intensità macrosismica Scale di intensità macrosismica • Scale empiriche che misurano gli effetti del terremoto su persone e cose • Vi sono molte definizioni di scala basate su una diversa quantificazione degli effetti •L’attribuzione di un valore di intensità è soggettiva. Vi possono essere differenze significative tra diversi operatori che studiano lo stesso terremoto RF De Rossi Forel 1883 X gradi - non più in uso MM Mercalli Modificata 1902, 1931, XII gradi - U.S.A. 1956 (Richter) JMA Japan Metereological Agency 1949 VII gradi - Giappone MCS Mercalli Cancani Sieberg 1912, 1931 XII gradi - senza riferimento a tipologie edilizie - Italia MSK Medvedev Sponheuer 1964, 1981 Karnik XII gradi - 3 tipologie edilizie (A,B,C) - Europa EMS European Macroseismic Scale XII gr. - 6 tipologie edilizie (A,B,C,D,E,F) - Europa 1998 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 28 Misurare la pericolosità attraverso la catalogazione e l’analisi degli eventi sismici: un approccio “avanzato” agli inizi del secolo, ma rimasto a lungo non tradotto nella prassi (fino alla fine degli anni 70), sia per mancanza di strumenti sia perché si era portati a riconoscere come sismici i territori già colpiti. Lo sviluppo scientifico ha fornito strumenti di analisi migliori, utilizzati per valutare preventivamente la “sismicità ufficiale”: - PFG come punto di svolta, - proposta del 1998 del DPC, - L’OPCM3274/03, - D.M. 14.1.08 (NTC 08) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 29 Magnitudo Magnitudo e energie a confronto Emilia 1996 M = 4.9 Magnitudo Energia libertata all’ipocentro (x1020 erg) Umbria-Marche 1997 M = 5.8 4 5 6 7 8 Friuli 1976 M = 6.2 Milioni di tonnellate di esplosivo 0.006 0.2 6.31 200 6310 Variazione Magnitudo Irpinia1980 M = 6.9 Variazione spostamento 0.01 0.1 1.2 10 80 Variazione energia 1,0 10 volte 32 volte 0,5 3,2 volte 5,5 volte Avezzano 1915 M = 7.0 Messina1908 M = 7.3 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 30 Magnitudo 30 COME CALCOLARE DA UN SISMOGRAMMA LA MAGNITUDO RICHTER DI UN TERREMOTO P • si misura l’ampiezza massima della registrazione e se ne calcola il logaritmo; 10 S S-P = 24 sec • si calcola la distanza dell’evento a partire dal tempo S-P o dalla localizzazione ipocentrale e se ne calcola il logaritmo; • sul diagramma si congiungono con una linea i valori di ampiezza e di distanza calcolati; Ampiezza 23 mm 20 100 6 5 100 4 10 • l’intersezione di tale linea con l’asse centrale del diagramma fornisce il valore della magnitudo dell’evento 10 3 2 1 1 0 0 10 Distanza km S-P sec Magnitudo Ampiezza mm MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 31 I maggiori terremoti nel mondo San Francisco-USA, 1906 M = 7,8 Io = IX MM 750 vittime MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico I maggiori terremoti nel mondo Città del Messico, 1985 Ms = 8,1 9.500 vittime MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 32 I maggiori terremoti nel mondo 33 Kobe – Giappone, 1995 Ms = 7,2 5.500 vittime 230.000 senza tetto 70 miliardi di $ di danni MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico I maggiori terremoti nel mondo Koacaeli –Turchia, 1999, M = 7.4, circa 17.000 vittime e 20.000 dispersi MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 34 I maggiori terremoti nel mondo Sichuan –Cina, 2008, Mw = 7.8, circa 80.000 vittime 35 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico I maggiori terremoti nel mondo Messina, 1908 Ms = 7,2 Io = XI MCS 86.000 vittime MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 36 37 Il terremoto del 21 settembre 1999 a Chi Chi (Taiwan) M=7,3 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 38 I maggiori terremoti in Italia Fucino - Avezzano, 1915 Ms = 7.0 Io = XI MCS 32.610 vittime Domenica del Corriere 14 Gennaio 1915 Avezzano : Cattedrale crollata MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 39 La sequenza iniziata il 14 gennaio 1968 in Sicilia occidentale De Panfilis e Marcelli, Annali di Geofisica n. 4, 1968 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 40 I maggiori terremoti in Italia Friuli, 1976 Ms = 6.5 Io = IX-X MCS 965 vittime Gemona: edificio crollato Gemona : campanile della cattedrale MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 41 I maggiori terremoti in Italia Irpinia, 1980 Ms = 6.9 Io = IX-X MCS 2.914 vittime Balvano 1980 Balvano oggi MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 42 I maggiori terremoti in Italia Umbria-Marche 1997 Ms = 5.9 Io = VIII-IX MCS 11 vittime Sellano : edificio parzialmente adeguato alla normativa antisismica Cesi: edificio in muratura MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 43 Il terremoto del 29 ottobre 2002 in Sicilia (S. Venerina) M = 4,4 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 44 Il terremoto del 2002 in Molise e Puglia 31/10/2002 (M=5.4) 27 bambini e due insegnanti morti a causa del crollo di una scuola MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 45 Il terremoto del 26 Dicembre 2004 costa occidentale di Sumatra M = 9,1 The resulting tsunami affected 12 nations around the Indian Ocean, with Indonesia suffering the greatest damage. In Aceh, the northern province of Sumatra, the United Nations (UN) Field Office reported approximately 131,000 people confirmed dead and 37,000 missing. With more than 80,000 houses sustaining major damage or collapse, the UN estimated that more than 500,000 people were displaced from their homes in Sumatra alone (Lloyds S. Cluff, PG&E) http://www.geologie.ens.fr/~vigny/aceh-e.html The red color means that the water surface is higher than normal, while the blue means lower. Because of the Fault geometry, the waves propagating to the East (towards Thailand and Myanmar) begin with a receding wave, which explains why the sea started to retreat minutes before flooding the coast. On the opposite, to the West (towards India and SriLanka) a large wave suddenly hit the coast without warning. 10 hours later, the Tsunami reached the African coast MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 46 I terremoti nella settimana fra il 22 ed il 29 giugno con M>4 nel mondo e con M> 2.5 in USA Frequenze annue di terremoti nel mondo M N >=8 1 7 – 7,9 17 6 – 6,9 134 http://earthquake.usgs.gov/eqcenter/recenteqsww/ MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 47 Parametri di picco dello scuotimento PGA o ag VALLE - EW 1.00 accelerazione (g/10) Accelerazione 1.50 0.50 0.00 -0.50 -1.00 5.00 -1.50 4.00 0.0 1.0 PGV o v 2.0 3.00 3.0 4.0 5.0 VALLE - EW 6.0 tempo (s) CESI -Registrazioni SSN 7.10.97 velocità (cm/s) Velocità 2.00 1.00 0.00 -1.00 -2.00 -3.00 -4.00 -5.00 0.40 0.0 QUANTO E’ SEVERA LA SCOSSA? 1.0 2.0 4.0 5.0 PGD o d 0.20 spostamento (cm) Spostamento 3.0 6.0 tempo (s) 0.30 CESI: Registrazioni SSN 7.10.97 VALLE - EW 0.10 0.00 -0.10 -0.20 -0.30 -0.40 0.0 1.0 CESI: Re gistrazioni SSN 7.10.97 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 tempo (s) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 48 Sistema di monitoraggio in tempo reale INGV-DPC Circa 300 stazioni inviano dati in tempo reale al sistema di monitoraggio INGV-DPC Multisensor Station: Broad Band Seismometer + Accelerometer + GPS MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 49 Informazioni a DPC in 2-3’ Esempio di M = 4.0 Prima localizzazione in 2 minuti Finale entro 15 – 30 minuti MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 50 DPC – Rete Accelerometrica Nazionale (RAN) 213 stazioni digitali collegate via GPRS/GSM 11 Stazioni digitali remote 130 Stazioni digitali previste entro il 2008 119 stazioni analogiche non sono riportate Stazione tipica Nel prossimo futuro: 570 stazioni digitali connesse in tempo reale su maglia passo 20 km MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 51 DPC – Rete Accelerometrica Nazionale (RAN) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 52 INGV -DPC – Reti integrate Mappe di scuotimento automatiche shake maps In sviluppo MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 53 DPC – Osservatorio Sismico delle Strutture (OSS) Rete di monitoraggio permanente su opere strategiche finalizzata alla immediata valutazione del danno. Unità centrale presso DPC Remote Unit informs Central Unit Central Unit recovers recorded data Remote Unit Damage Assessment Data Processing Sensors on the ground TYPE OF STRUCTURE R/C buildings Masonry buildings Bridges USE Schools Hospitals Municipalities Others % 65 25 10 % 51 21 20 8 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 54 DPC – Osservatorio Sismico delle Strutture (OSS) Sistema di monitoraggio di una scuola a Forlì. Registrazioni dopo l’evento del 7/12/2003 Accelerazione sulla struttura Sensor layout Accelerazione al suolo Ground tri-axial sensor Displacement transducer at MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico the joint Indice 55 INTRODUZIONE : •origine dei terremoti (tettonica a placche, faglie, onde sismiche) •effetti dei terremoti (scuotimento, deformazioni permanenti, maremoti), •Danni prodotti dai terremoti (nel mondo ed in Italia) •Sistemi di monitoraggio (reti permanenti di monitoraggio in Italia) IL RISCHIO SISMICO: •Definizione (perdite, probabilità, fattori di rischio) •Le norme ed il rischio (storia) •Valutazioni di rischio a scala nazionale o regionale •Valutazione e mitigazione del rischio su opere strategiche e rilevanti MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 56 Rischio = probabilità di subire una perdita in un certo periodo di tempo a causa di una certa tipologia di eventi. R = p (l > L|t,B,E) (la perdita non è possibile) 0 < R < 1 (certo il verificarsi della perdita) l: la perdita è espressa in termini economici (costo per ripristinare lo stato preesistente o per assicurare la rendita) o di conseguenze irreversibili per le persone (ferimento o morte), per l’ambiente, per oggetti non rimpiazzabili (es. capolavori artistici) etc. t: in generale più tempo si aspetta e più aumenta il rischio. B: rischio e la perdita sono riferiti a specifiche tipologie di beni E: Il rischio e la perdita sono riferiti a specifiche cause che provocano la perdita: p.es. incidenti stradali, eruzioni vulcaniche, terremoti .... MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 57 RISK GOVERNMENT Il rischio può essere espresso in termini di valore atteso delle perdite in un certo periodo di tempo. Frequenze annue di mortalità in Italia (generico cittadino) Evento Rischio indiv. X 100 nei Atto di terrorismo 5 10-7 comuni più a -6 rischio Inondazione 2 10 Terremoto 1.2 10-5 Incidente sul lavoro 1.4 10-5 Incidente stradale 1.1 10-4 Incidente domestico 1.3 10-4 Altri rischi (malattie ……..) 1.2 10 -2 Tutti i rischi 1.2 10-2 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Il binomio classificazione e normativa 58 Rischio e fattori di rischio Il rischio è la probabilità probabilità di osservare una perdita ad un certo bene (in un determinato lasso di tempo) più azioni tempo) per effetto di una o più - l’azione l’azione (evento) è rappresentata dal sisma insieme alle azioni permanenti ed alle contemporanee azioni di altra natura; - la perdita è una variazione dello stato del bene dovuta alle a) conseguenze dirette sul bene (edificio, abitante, infrastruttura...), b) conseguenze (capacità di erogare funzioni) conseguenze indirette (capacità Il rischio dipende dal danno strutturale, non strutturale, impiantistico, dei sistemi di rifornimento, accesso e comunicazione. Il rischio si può controllare, controllare, e quindi limitare: - quantificando le azioni (ove possibile riducendole) - limitando il danno ad esse conseguente (vulnerabilità), (vulnerabilità (vulnerabilità), - quantificando l’esposizione l’esposizione (ove possibile limitandola) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico PERICOLO X SITA’ VULNERA X BILITA’ EVENTO (E) V1B ESPOSI ZIONE DANNO FISICO D BENE B Caratt.strutt Esposiz. Legame fra l’evento (causa) e il danno fisico (effetto1) Fattore di danno Severità e numero degli eventi nel periodo 0.400 0.300 0.200 0.100 0.000 1 2 3 LIV. DANNO 4 RISCHIO V2B 1 0.500 0 = PERDITA (L) perdite dirette economiche, di vite, sociali .. Legame fra il danno fisico e le perdite (morti, costi,abitazioni inagibili,,) BENE B Caratt. Struttur. del bene Uno schema per la valutazione del rischio sismico 59 5 SSN 0.8 Tiedemann 0.6 0.4 0.2 0 0 1 2 3 4 5 Livello di danno MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Il binomio classificazione e normativa 60 I fattori di rischio sismico e la normativa sismica Pericolosità Non è possibile modificare l’intensità e la frequenza dei terremoti, né è possibile prevederne l’accadimento, però la conoscenza della pericolosità porta a calibrare gli interventi Æ classificazione sismica, azione di progetto. Vulnerabilità E’ possibile ridurre il danno atteso alle costruzioni ed agli impianti migliorandone le caratteristiche strutturali e non strutturali. Gli interventi vanno calibrati rispetto alla pericolosità ed alle prestazioni attese Esposizione E’ possibile progettare l’uso del territorio incidendo sulla distribuzione e densità abitativa, sulle infrastrutture, sulle destinazioni d’uso; La consapevolezza del rischio è la base per migliorare i comportamenti in caso di terremoto Æ mitigare le conseguenze MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Il binomio classificazione e normativa 61 Classificazione + Normativa tecnica Pericolosità/azione Identifica le zone a pericolosità di base più elevata e ne quantifica le azioni di riferimento. Conferisce alle struttura una vulnerabilità tale che il rischio sia limitato Risposta sismica locale: quantifica le modifiche locali dell’azione Pianificazione dell’emergenza: mitiga le conseguenze dell’evento Le norme e la classificazione NON annullano il rischio MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Il binomio classificazione e normativa 62 Riassumendo: Nell’ambito della sismica i fattori di pericolosità e vulnerabilità sono controllati dalle norme riguardanti: •La classificazione sismica del territorio (quantificazione della pericolosità di base e delle azioni associate) •La garanzia di livelli di vulnerabilità non superiori a soglie commisurate all’azione sismica in modo che il rischio sia accettabile L’essenziale completamento della classificazione sismica è lo studio a livello locale dei fattori in grado di rendere uno scuotimento sismico più severo di quanto appaia dalla pericolosità di base, o di indurre altri fenomeni di deformazione permanente L’evento sismico e le sue conseguenze non sono completamente prevedibili, quindi è importante prevedere azioni per mitigare le conseguenze stesse. Tipicamente ciò si fa nell’ambito della pianificazione dell’emergenza. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Il binomio classificazione e normativa 63 Le norme sismiche si sono evolute nel tempo: -agli inizi sono state formulate in modo prescrittivo sulla base delle osservazioni dei danni prodotti dal terremoto; -Poi si sono introdotte misure dell’azione sismica e della risposta strutturale e si sono stabiliti criteri di sicurezza in termini di resistenza > sollecitazione; -Negli ultimi anni si è sviluppato l’approccio prestazionale, che chiarisce quali siano le prestazioni che ci si attende dall’opera soggetta al terremoto, come avviene da tempo nell’industria (automobili, elettrodomestici etc). Nel caso delle costruzioni è stato necessario più tempo sia per le maggiori incertezze insite nel processo costruttivo sia perché le metodologie di progettazione e controllo solo negli ultimi decenni hanno consentito l’approccio prestazionale: probabilità elevata di ottenere le prestazioni attese a fronte di azioni specifiche MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Il binomio classificazione e normativa 64 La definizione delle prestazioni nelle FEMA 273 (USA, 1997) Liv Prestazione Strutturale S-1 Danno strutturale limitato, limitato necessari piccoli lavori di riparazione S-2 Situazione intermedia fra S-1 e S-3 S-3 Danno strutturale significativo, significativo alcuni elementi possono essere notevolmente danneggiati ma non è messa in pericolo la vita degli occupanti. Necessari interventi prima di riutilizzare stabilmente l’edificio. S-4 Situazione intermedia fra S-3 e S-5 S-5 Danno strutturale grave, grave significativa degradazione della resistenza e della rigidezza del sistema resistente ma garanzia della capacità portante verticale. Possibile rischio di vita. L’edificio è ai limiti del collasso e potrebbe non essere riutilizzato. S-6 Prestazione non valutata. Interventi di riduzione della vulnerabilità non strutturale non tengono conto della prestazione strutturale. Liv Prestazione non strutturale N-A I componenti non strutturali consentono di esercitare le funzioni proprie dell’edificio. N-B Danno non strutturale limitato.Gli limitato accessi e i sistemi di sicurezza essenziali sono operativi. Qualche componente non operativo. Potrebbero non essere disponibili le forniture esterne. N-C Danni significativi agli elementi non strutturali, senza pericolo per la vita umana. Le vie di fuga non sono bloccate ma altri sistemi tecnologici possono non funzionare. N-D Danni estesi ad elementi non strutturali, ma assenza di cadute di grandi elementi che possano mettere in pericolo la vita di gruppi di persone. I sistemi di protezione (uscite, antincendio..) non sono considerati. N-E Prestazione non valutata. valutata MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico La definizione delle prestazioni dell’edificio (FEMA 273 - USA) Livelli prestazione non strutturale S-1 S-2 S-3 S-4 S-5 S-6 N-A OL 2-A * * * * N-B IO 2-B 3-B * * * N-C 1-C 2-C LS 4-C 5-C 6-C N-D * 2-D 3-D 4-D 5-D 6-D N-E * * * 4-E CP * Livelli prestazione strutturale e se le co ll ap life -sa f re p air ab co n tinu o cc ed up an cy tion ge ma e ra B ase Shear Dem and da Livelli tipici di prestazione dell’edificio: OL (Operational Level) : FUNZIONALITA’ IO (Immediate Occupancy) : AGIBILITA’ IMMEDIATA LS (Life Safety) : SICUREZZA PER LA VITA CP (Collapse Prevention) : NON COLLASSO al on se t Nota: * indica una prestazione non raccomandata op Il binomio classificazione e normativa 65 J o e ’s J o e ’s B eer! F ood! B eer! F ood! L a te r a l D e f o r m a t io n MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Ord.3274 PRESTAZIONI + EVENTO SISMICO ed. normali Op. strat. OBIETTIVI DI PROGETTO PRESTAZIONI EDIFICIO SEVERITA’ DEL SISMA Il binomio classificazione e normativa 66 Funzionalità OL Agibilità immediata IO Sicurezza vita LS Non collasso CP 50% / 50 a b c d 20% / 50 e f g h 10% / 50 i j k l 2% /50 m n o p k+p = OBIETTIVO BASE DELLA PROGETTAZIONE per le FEMA 273 n = OBIETTIVO PER GLI OSPEDALI DELLA VETERAN ADMINISTRATION MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 67 PRIMA DEL 1900 27/3/1638 Calabria Io= XI Mm=7.1 5/2/1783 - 28/3/1783 Calabria Io= IX-XI Mm=7.1 30.000 vittime Il governo di Ferdinando IV di Borbone individuò: -le località località dove potevano essere riedificati i centri distrutti, le caratteristiche delle nuove costruzioni; -le limitazioni alle sopraelevazioni, ai balconi in pietra e i valori minimi alla larghezza delle strade, -indicazioni sulla qualità qualità delle murature e sulle malte, sulla necessità di utilizzare gli orizzontamenti come elementi di connessione fra i muri. I concetti di base di quei provvedimenti si trasmisero a lungo nelle normative successive, tutte caratterizzate dall’essere sollecitate dall’accadimento di un evento sismico. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 68 PRIMA DEL 1900 Vennero progettate e realizzate strutture in cui le forze orizzontali generate dal sisma venivano riprese e trasmesse a terra da un reticolo di elementi reagenti a sforzo normale. Pare che la Casa Baraccata, adottata in Portogallo dopo il terremoto del 1755, sia stata già realizzata in Italia dopo il terremoto del 1638 in Calabria. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 69 PRIMI ANNI DEL 1900 8/9/1905 Calabria Io= XI Mm=7.1 28/12/1908 Area dello stretto di Messina Io= XI Mm=7.1 85.000 vittime Dopo il sisma del 1905 furono varate specifiche norme per la ricostruzione nei i territori colpiti. Queste norme si ritrovarono poi in gran parte in quelle emanate a seguito del terribile terremoto del 1908 RD 18/4/1909, n. 193: Vietate le costruzioni su: su: terreni paludosi, franosi, o atti a scoscendere, confine fra terreni di natura od andamento diverso, suolo a forte pendio, salvo quando si tratti di roccia compatta MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 70 PRIMI ANNI DEL 1900 le altezze massime e il numero dei piani degli edifici: Hmax= 10 m, due piani; un solo piano per gli edifici in muratura di pietra listata ogni 60 cm, ulteriormente ammesso un piano cantinato, se incassato nel terreno. deroghe per speciali esigenze, previo parere del Consiglio Superiore dei LL.PP., ma non per edifici destinati ad uso di alberghi,, scuole,, ospedali,, caserme,, carceri e simili. larghezze delle strade e degli intervalli di isolamento sistemi costruttivi: per gli edifici in muratura, era previsto di di poter affidare ad un’ossatura metallica o in legno (muratura armata, animata od ingabbiata), inglobata nella muratura stessa, la funzione funzione di controventamento. spessori dei muri perimetrali s > 1/8 h, ammorsature dei muri perimetrali con i muri trasversali, questi ultimi posti a distanza distanza < 5 m, catene sulla sommità sommità dei muri maestri perimetrali e trasversali, travi dei solai poggianti sull’intero sull’ sull’intero spessore dei muri e impalettate impalettate esternamente, travi continue, nel caso di fabbricati costituiti da corpi multipli. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 71 PRIMI ANNI DEL 1900 Vietato l'impiego della ghisa e di qualunque altro materiale fragile per travi, per colonne, e in genere per parti essenziali dell'organismo resistente degli edifici Nei calcoli di stabilità stabilità delle costruzioni dovevano considerarsi: - le azioni statiche dovute al peso proprio ed al sopraccarico, aumentate di una percentuale che rappresentasse l’effetto l’l’effetto delle vibrazioni sussultorie; - le azioni dinamiche dovute al moto sismico ondulatorio simulate con accelerazioni applicate alle masse del fabbricato nelle due direzioni. Sono prescrizioni qualitative. qualitative. La materia relativa alla ricostruzione portò poi al Decreto Luogoteneziale 19 agosto 1917 n. 1399 “Approvazione “Approvazione del Testo Unico delle disposizioni legislative emanate in dipendenza del terremoto del 28 dicembre 1908”. 1908” 1908”. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 72 F=ma m=W/g a(t) a(t), F(t) F - m a =0 Æ Æ f Æ Æ Æ Æ F=Σf F MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 73 Necessità di sicure connessioni fra gli elementi strutturali chiaro percorso di trasferimento delle forze sismiche ai terreni, Æ scelta dell’acciaio e del calcestruzzo. Nei riguardi delle caratteristiche costruttive, fu prescritto doversi dare la preferenza ai tipi di fabbricati dotati di maggior resistenza d’insieme, e pressoché monolitici, aventi il centro di gravità quanto più in basso possibile, con fondazioni ben radicate nei suoli, e tali da ricevere e trasmettere ad ogni loro parte le vibrazioni del suolo, col maggior sincronismo conseguibile. In omaggio a tali criteri ……. fu additata come preferibile, nei riguardi della resistenza sismica, ogni costruzione che comprendesse una intelaiatura (in genere di legno o di ferro) atta a resistere alle sollecitazioni di tensione, flessione e taglio. A questa categoria appartengono le costruzioni baraccate, intelaiate od ingabbiate, e quelle in cemento armato, per le quali le commissioni suddette, ed altre successivamente nominate da quest’Amministrazione, determinarono con esattezza e chiarezza i metodi per l’istituzione dei calcoli di verifica di stabilità rispetto alle sollecitazioni sismiche Da “Ministero dei Lavori Pubblici – Direzione Generale dei Servizi Speciali, 1932, <L’azione del Governo Fascista per la ricostruzione delle zone danneggiate da calamità>” MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 74 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 75 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 76 13/1/1915 Fucino Io= XI Mm=7.1 30.000 vittime DLL 5/11//1916, n. 1526 . - Aggiorna le forze sismiche e l’elenco dei comuni sismici, • le azioni statiche dovute al peso proprio ed al sopraccarico aumentate del 50% in modo da simulare l’effetto delle vibrazioni sussultorie; • le azioni dinamiche dovute al moto sismico ondulatorio, simulate con accelerazioni applicate nel piano orizzontale alle masse del fabbricato nelle due direzioni. • I rapporti fra le forze orizzontali da introdurre convenzionalmente nei calcoli ed i corrispondenti pesi dovevano essere uguali a 1/8 per il piano terreno degli edifici, ad 1/6 per il piano superiore. • I calcoli devono essere effettuati da un ingegnere. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 77 Regio decreto 18 aprile 1909, portante norme tecniche ed igieniche obbligatorie per le riparazioni ricostruzioni e nuove costruzioni degli edifici pubblici e privati nei luoghi colpiti dal terremoto del 28 dicembre 1908 e da altri precedenti elencati nel R.D. 15 aprile 1909 e ne designa i Comuni. Regio decreto 15.07.1909 n.542 inserisce nuovi Comuni. Vengono classificati in zona sismica solo i Comuni che sono colpiti dal terremoto, senza tener conto della passata storia sismica. Così continuerà fino alla fine degli anni 70 Garfagnana 1920 Rimini 1916 Monte Amiata 1917 1909 1916 - 1920 1915 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 78 17.05.1916 Alto Adriatico (VIII) 16.08.1916 Riminese (VIII) 26.04.1917 Val Tiberina (IX-X) 26.04.1917 Val Tiberina (IX-X) 10.11.1918 Appenn. Romagnolo (VIII) 16.08.1919 Mugello (IX) 10.09.1919 Toscana merid. (VIII) 17.9.1920 Garfagnana (X) RD 13 marzo 1927, n. 431, Introdotte due categorie, in relazione al “loro grado di sismicità ed alla loro costituzione geologica”, con prescrizioni normative differenziate (H, Np) Nuovi inserimenti Declassificazioni MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 79 26.12.1927 Colli Albani (VIII) 27.03.1928 Friuli (IX) 20.04.1929 Bolognese (VIII) 23.07.1930 Irpinia (X) 30.10.1930 Marche sett. (VIII-IX) 19.02.1932 Monte Baldo (VIII) 26.09.1933 Maiella (IX) R.D.L. n.640 del 25/3/1935 Nuovi limiti di altezza 16 m e 4 piani in cat. 1 20 m e 5 piani in cat. 2 no strutture spingenti cordoli ad ogni piano Fh=0.1 W in cat 1 Fh=0.07 W in cat. 2 W= G + 1/3Q H < 1.5 L Progetto al Genio civile Regole per c.a da RD 29/7/1933, n. 1213 Nuovi inserimenti Declassificazioni MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 80 Le declassificazioni tra il 1937 e il 1948 Tranne l’inclusione nelle liste dei Comuni delle Province di Ascoli Piceno e Teramo conseguente al sisma del 3.10.43 si declassifica. la richiesta si basa sulla considerazione che i danni prodotti in quella zona dal terremoto del 1915 furono minimi ed imputabili, più che altro, alla cattiva costruzione delle case, e che, d'altra parte, l'assoggettamento a tali norme costituisce un notevole intralcio allo sviluppo di quella zona eminentemente turistica; ... (Terminillo 1938) … e che, d'altra parte, l'assoggettamento delle norme del decreto citato costituisce un notevole intralcio allo sviluppo edilizio di quella zona, di cui vari centri sono importanti stazioni balneari... (Provincia di Pesaro Urbino 1941) ... e che d'altra parte l'assoggettamento a tali norme sismiche costituisce un notevole intralcio alla costruzione di nuovi fabbricati e anche alla ricostruzione di quelli distrutti dalla guerra in un momento in cui maggiormente è sentito il bisogno di nuovi alloggi; ... (Vittorio Veneto 1947) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 81 La Legge 25 novembre 1962, n. 1684 limiti di altezza per cemento armato e acciaio: 21 m e 6 piani in cat. 1 24.5 m e 7 piani in cat. 2 limiti di altezza per murature 2 piani in cat. 1 3 piani in cat. 2 1937 1 piano in meno per muratura in pietrame listata altezza limitata da strada H< 2L progettazione Fv solo per sbalzi (40%) Distribuzione delle forze in proporzione alle rigidezze Possibilità di ridurre le azioni sismiche in condizioni geologiche favorevoli (previa relazione geologica e dispensa ministeriale) II Ca tegor ia I Categor ia Comuni dec lassificati tra il 1935 ed il 1937 II Categoria I Categoria Comuni declassificati tra il 1962 ed il 1969 1969 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 82 Legge del 5 novembre 1971, n. 1086 GENERALE Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato normale e precompresso ed a struttura metallica. tipologie di opere: Cemento armato, acciaio la costruzione deve avvenire in base ad un progetto esecutivo redatto da un ingegnere o architetto o geometra o perito industriale edile iscritti nel relativo albo analoghe figure tecniche devono intervenire nella direzione dei lavori. Il collaudo statico obbligatorio deve essere eseguito da un ingegnere o da un architetto, iscritto all'albo da almeno 10 anni. I progetti delle opere depositati all'Ufficio del Genio civile, prima dell’inizio dei lavori. Requisiti per la produzione in serie in stabilimenti di manufatti in conglomerato normale e precompresso e di manufatti complessi in metallo. Laboratori Ufficiali per le prove obbligatorie sui materiali da costruzione. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 83 Legge 2 febbraio 1974, n. 64 Innova il quadro delle norme tecniche, sia in generale sia per le zone sismiche. Risente degli effetti del processo di attuazione del decentramento amministrativo già avviato dal DPR 14 gennaio 1972, n. 8, in particolare per quanto riguarda il trasferimento delle competenze dello Stato in materia urbanistica alle Regioni. non contiene più precise prescrizioni da seguire per le costruzioni in zone sismiche, ma rinvia alla disciplina di specifiche norme tecniche da emanarsi da parte del Ministero dei lavori pubblici, di concerto col Ministero dell’interno, e da aggiornarsi, eventualmente, ogni qual volta sia necessario, in relazione al progredire delle conoscenze dei fenomeni sismici. Vengono però stabiliti dalla legge stessa gli argomenti che dovranno essere disciplinati dalle norme tecniche e vengono fornite indicazioni di carattere generale. Questa impostazione consente un aggiornamento più agile della normativa tecnica, potendosi procedere per decreto. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 84 Legge 2 febbraio 1974, n. 64 In tutti i comuni della Repubblica le costruzioni sia pubbliche che private debbono essere realizzate in osservanza delle norme tecniche riguardanti i vari elementi costruttivi che saranno fissate con successivi decreti decreti del Ministro per i lavori pubblici, di concerto con con ilil Ministro Ministro per per l'interno, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, che si avvarrà avvarrà anche della collaborazione del Consiglio nazionale delle ricerche. Tali decreti decreti dovranno essere emanati entro un anno dall'entrata in vigore della presente presente legge Dette norme tratteranno i seguenti argomenti: a) a) criteri generali tecnico-costruttivi tecnicotecnico-costruttivi per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento; consolidamento; b) b) carichi e sovraccarichi e loro combinazioni, anche in funzione del tipo e delle modalità modalità costruttive e della destinazione dell'opera; criteri generali per per la verifica di sicurezza delle costruzioni; c) c) indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità rocce, stabilità stabilità dei dei pendii pendii naturali e delle scarpate, criteri generali e precisazioni tecniche per la progettazione, progettazione, esecuzione e collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione; fondazione; d) d) criteri generali e precisazioni tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo di opere speciali, quali ponti, dighe, serbatoi, tubazioni, tubazioni, torri, costruzioni prefabbricate in genere, acquedotti, fognature; e) e) protezione delle costruzioni dagli incendi. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 85 Legge 2 febbraio 1974, n. 64 3. Opere disciplinate e gradi di sismicità sismicità Tutte le costruzioni la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità, incolumità …., sono incolumità, da realizzarsi in zone dichiarate sismiche …., disciplinate, ….., ….., da specifiche norme tecniche che verranno emanate con successivi decreti dal Ministro per i lavori pubblici, di concerto concerto col Ministro per l'interno, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, pubblici, che si avvarrà avvarrà anche della collaborazione del Consiglio nazionale delle ricerche, ricerche, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge ed aggiornate con la medesima procedura ogni qualvolta occorra in relazione al progredire progredire delle conoscenze dei fenomeni sismici. sismici. Con decreti del Ministro per i lavori pubblici emanati di concerto concerto con il Ministro per l'interno, sentiti il Consiglio superiore dei lavori pubblici e le regioni interessate, interessate, sulla base di comprovate comprovate motivazioni tecniche, si provvede: a) all'aggiornamento degli elenchi delle zone dichiarate sismiche agli effetti della presente legge e delle disposizioni precedentemente emanate; emanate; b) ad attribuire alle zone sismiche valori differenziati del grado di sismicità sismicità da prendere a base per la determinazione delle azioni sismiche e di quant'altro specificato dalle norme tecniche; c) all'eventuale necessario aggiornamento successivo degli elenchi delle zone sismiche e dei valori attribuiti ai gradi di sismicità sismicità MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 86 5. Sistemi costruttivi. Gli edifici possono essere costruiti con: a) struttura intelaiata in cemento armato normale o precompresso, acciaio o sistemi combinati dei predetti materiali; b) struttura a pannelli portanti; c) struttura in muratura; d) struttura in legname 13. Parere delle sezioni a competenza statale degli uffici del genio civile sugli strumenti urbanistici. Tutti i comuni nei quali sono applicabili le norme di cui al titolo II della presente legge e quelli di cui al precedente articolo 2, devono richiedere il parere delle sezioni a competenza statale del competente ufficio del genio civile sugli strumenti urbanistici generali e particolareggiati prima della delibera di adozione nonché sulle lottizzazioni convenzionate prima della delibera di approvazione, e loro varianti ai fini della verifica della compatibilità delle rispettive previsioni con le condizioni geomorfologiche del territorio. 15. Riparazioni. Le riparazioni degli edifici debbono tendere a conseguire un maggiore grado di sicurezza alle azioni sismiche di cui ai precedenti articoli. 16. Edifici di speciale importanza artistica. Per l'esecuzione di qualsiasi lavoro di riparazione in edifici o manufatti di carattere monumentale o aventi, comunque, interesse archeologico, storico o artistico, ……., restano ferme le disposizioni vigenti in materia MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 87 17. Denuncia dei lavori, presentazione ed esame dei progetti. Nelle zone sismiche di cui all'articolo 3 della presente legge, chiunque intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, è tenuto a darne preavviso scritto, notificato a mezzo del messo comunale o mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, contemporaneamente, al sindaco ed all'ufficio tecnico della regione o all'ufficio del genio civile secondo le competenze vigenti, indicando il proprio domicilio, il nome e la residenza del progettista, del direttore dei lavori e dell'appaltatore. 18. Autorizzazione per l'inizio dei lavori. Fermo restando l'obbligo della licenza di costruzione prevista dalla vigente legge urbanistica, nelle località sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità all'uopo indicate nei decreti di cui al secondo comma del precedente articolo 3, non si possono iniziare lavori senza preventiva autorizzazione scritta dell'ufficio tecnico della regione o dell'ufficio del genio civile secondo le competenze vigenti. 28. Utilizzazione di edifici. Il rilascio da parte dei prefetti della licenza d'uso per gli edifici costruiti in cemento armato e delle licenze di abitabilità da parte dei comuni è condizionato all'esibizione di un certificato da rilasciarsi dall'ufficio tecnico della regione o dall'ufficio del genio civile secondo le competenze vigenti, che attesti la perfetta rispondenza dell'opera eseguita alle presenti norme MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 88 Il decreto ministeriale del 3/3/1975 nuovi criteri geotecnici per le opere di fondazione (in riferimento alla circolare Min. LL.PP. 3797 del 1967) nuovi limiti per le altezze massime ed il numero di piani (per edifici in muratura, a pannelli portanti od in legno), altezza illimitata per le costruzioni in cemento armato o acciaio Possibilità di eseguire analisi sismica statica o dinamica. Spettro di risposta convenzionale, con accelerazioni spettrali 0.1g e 0.07 g. Nuovi coefficienti di proporzionalità e di distribuzione delle forze sismiche, e nuovi coefficienti di riduzione dei 1935: Spettro da prove sovraccarichi su tavola vibrante Concomitante emanazione delle norme per il cemento armato (normale e precompresso) e per l’acciaio 0.08 0.06 R( T ) 0.04 0.02 0 1 2 3 1975: Spettro . convenzionale 2° categoria T MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Due strutture duttili con stessa rigidezza subiscono lo stesso spostamento (T>Tc) detto µ=du/dy =Fe/Fy Æ La forza sulla struttura danneggiata è µ volte più piccola di quella che agisce su quella elastica Spettri di risposta Zona 2 1 Spettro elastico da registrazione 0.9 0.8 pseudo accelerazione (g) Storia della classificazione e della normativa 89 Suolo B DM96-SL B q=4 Lo spettro di progetto è ottenuto a partire dallo spettro elastico, tenendo conto della duttilità della struttura, quindi l’azione sismica è diversa per strutture con diversa duttilità Lo spettro di progetto differisce dal vecchio soprattutto nei periodi bassi. colfiorito NS 0.7 Colfiorito NS q=4 0.6 Spettro elastico di norma 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 0.5 1 periodo (s) 1.5 2 Spettro di progetto nuova norma Spettro di progetto vecchia norma 2.5 Spettro elastico della registrazione di Colfiorito della RAN. Sisma in Marche Umbria 1997 (00:33 del 26.9.97) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 90 Il Progetto Finalizzato Geodinamica Il progetto Finalizzato Geodinamica del CNR nel 1979 realizzò le carte di scuotibilità del territorio italiano sulle quali, per quantificare il livello di esposizione del paese al terremoto, venivano valutati tre parametri: Massima intensità macrosismica per ciascun sito (periodo di osservazione dal 1000 d.c. all’attuale) L’intensità osservata all’interno di un periodo di tempo (per valori assegnati di 50,100,200,500 e 1000 anni) Il valore del coefficiente C utilizzato nella normativa sismica per il progetto delle costruzioni I risultati del progetto furono la base per i DM di classificazione emanati fra il 1981 ed il 1984. Il progetto indicò la necessità di approfondire un’ampia fascia di territorio di sismicità inferiore alla 2° categoria MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 91 6.5.1976 e 15.9.1976 Friuli (X) 11.3.1978 Calabria meridionale (VIII) 15.4.1978 Golfo di Patti (VIII) 19.9.1979 Valnerina (VIII-IX) 23.11.1980 Irpinia & Basilicata (X) D.M. del 3.6.1981 n.515 zona sismica di terza categoria Grado di sismicità S: S= 12 I categoria (1975) S= 9 II categoria (1975) S= 6 III categoria (1981) Coefficiente sismico: C=(S-2)/100 C= 0.1 I categoria C= 0.07 II categoria C= 0.04 III categoria D.M. 19.06.1984 livello di protezione sismica differenziato per particolari categorie di edifici: -Strategici, I=1.4, -A particolare rischio d’uso, I=1.2 99 comuni in categoria 3, colpiti dal sisma del 1981 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 92 Il D.M. 16/1/1996 Le sollecitazioni dovute al’azione sismica (orizzontali e verticali) devono essere valutate convenzionalmente per mezzo di una analisi statica o dinamica, Possono, in alternativa, eseguirsi analisi più approfondite, fondate su un'opportuna e motivata scelta di un "terremoto di progetto" e su procedimenti di calcolo basati su ipotesi e su risultati sperimentali chiaramente comprovati. Le costruzioni nelle quali sia prevista l'introduzione di isolatori sismici, di qualunque tipo, possono essere realizzate previa dichiarazione di idoneità del Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, su conforme parere dello stesso Consiglio MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 93 L'analisi statica degli effetti sismici può essere effettuata per costruzioni con struttura regolare e con elementi di luce corrente. Gli effetti sismici possono essere valutati convenzionalmente mediante analisi statica delle strutture soggette a: un sistema di forze orizzontali parallele alle direzioni ipotizzate per il sisma; la risultante di tali forze viene valutata con l'espressione: Fh= C ⋅ R ⋅ I ⋅ W (C ⋅ R ⋅ I ⋅ W ε β per le strutture intelaiate) dove: C = (S-2)/100 è il coefficiente di intensità sismica (0.1, 0.07, 0.04) S = Grado di sismicità (S≥2) (12, 9 e 6) R = il coefficiente di risposta relativo alla direzione considerata I = coefficiente di protezione sismica (1.0, 1.2 e 1.4) W = il peso complessivo delle masse. ε coefficiente di fondazione Il coefficiente R è funzione del periodo fondamentale della . struttura T0: ⎛ del1.0 se T0 ≤ del0.8 MiBAC - 30/06/08 Complesso S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione rischiosec. sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico R ⎨ 0.08 0.06 R( T ) 0.04 0.02 0 1 2 3 T Storia della classificazione e della normativa 94 Verifiche di spostamenti e deformazioni ηd spostamenti elastici relativi tra due punti della struttura dovuti al sisma convenzionale , ηp spostamenti elastici relativi tra i medesimi due punti della struttura dovuti alle altre azioni da prendere in considerazione . Per limitare la danneggiabilità delle parti non strutturali e degli impianti, gli spostamenti relativi totali h, sono da valutare convenzionalmente mediante la seguente formula ηt = (ηp ± ληd)/x λ = 2 se I=1.0 λ = 3 se I=1.2 λ = 4 se I=1.4 x = 1 se si usa il metodo delle t.a. x = 1.5 se si usa il metodo degli stati limite Per il soddisfacimento dei requisiti di sicurezza delle parti strutturali gli spostamenti relativi totali ηt* , da valutare convenzionalmente mediante la formula : ηt* = (ηp ± 9ηd)/x non devono causare perdita di connessione nei vincoli o martellamento tra strutture adiacenti . MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 95 La Circolare n. 65/AA.GG. del 10 aprile 1997, recante “Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al D.M. 16.1.96” introduce ulteriori disposizioni che di fatto consentivano un avanzamento ulteriore rispetto al DM stesso. In estrema sintesi, tale Circolare: dichiara esplicitamente il carattere convenzionale delle verifiche sismiche condotte in campo lineare a fronte di un’azione sismica descritta dal tradizionale spettro di progetto, evidenziando come l’efficacia della procedura ai fini della salvaguardia della vita umana fosse legata all’effettiva disponibilità di duttilità strutturale; prefigura la possibilità di effettuare valutazioni alternative (non convenzionali) basate su un’opportuna e motivata scelta del terremoto di progetto e su metodi di analisi non lineare più aderenti al reale comportamento della struttura; fornisce prime indicazioni sugli accorgimenti costruttivi necessari per garantire la duttilità (dettagli costruttivi, percentuali minime di armatura, maggiorazione dell’azione sismica per situazioni di piano soffice, influenza degli elementi non strutturali); richiama le tecniche innovative di protezione sismica già consolidate (isolamento sismico e dissipazione di energia); illustra le ragioni della valutazione degli spostamenti prodotti dal terremoto come indicatori di danno. La forza della Circolare è stata probabilmente inferiore al suo potenziale a causa del suo carattere di “istruzione”, che non la rendeva di fatto vincolante. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 96 Piano debole: Moltiplicatore 1.4 Schemi di funzionamento delle tamponature MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Circa 1200 comuni su 8100 sono classificati sismici all’inizio degli anni 80. Il mercato delle costruzioni è particolarmente vivace negli anni 60 e 70, si tratta in maggiornaza di abitazioni costruite in zone ancora non classificate evoluzione della classificazione sismica e dell'edilizia abitativa in Italia 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 06/07/2009 28/10/1995 18/02/1982 11/06/1968 03/10/1954 24/01/1941 18/05/1927 08/09/1913 0 00/01/1900 n. comuni classificati zone 1,2 e 3 Storia della classificazione e della normativa 97 data Il numero di abitazioni costruite (barre, in migliaia) a confronto con il progresso della classificazione sismica (linea, n. comuni) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 97 superfici delle abitazioni totali e non protette 1.400.000.000 totale 1.200.000.000 costr. prima della classif. 1.000.000.000 mq Storia della classificazione e della normativa 98 Elaborazioni dei dati del censimento ISTAT 2001 dell’evoluzione della classificazione. (Uff. SAPE, 2008) 800.000.000 600.000.000 400.000.000 200.000.000 0 c.a. muratura tipologia costruttiva altro e Superfici ad uso abitativo in edifici costruiti prima della classificazione a confronto con il patrimonio abitativo totale. Solo il 18% è protetto dal sisma Numero degli edifici costruiti prima dell’emanazione delle norme antisismiche, per zona sismica attuale e per regione MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 98 99 Ordinanza 3274 del 20.3.03 Documento esplicativo Allegato 1 Criteri per l’individuazione delle zone sismiche individuazione, formazione ed aggiornamento degli elenchi …. Allegato A Classificazione sismica dei Comuni Allegato 2 Allegato 3 Allegato 4 Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici Norme tecniche per il progetto sismico dei ponti Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione e di sostegno dei terreni Ordinanza modificata con successive OPCM 3316, 3333 e 3431 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 100 L’Ordinanza ha anche adottato, con integrazioni ed in sede di prima applicazione, la proposta di riclassificazione sismica del territorio nazionale predisposta nel 1998 da un altro gruppo di lavoro istituito dall’allora sottosegretario alla Protezione civile, che già evidenziava la necessità di classificare le zone colpite dal terremoto del Molise e molte altre in diverse parti del Paese. Gli allegati all’Ordinanza sono frutto di un lavoro condotto in tempi molto serrati, e con l’intento, dichiarato dal gruppo di lavoro nella sua relazione finale, di “innovare profondamente le norme tecniche adottando, in modo omogeneo per tutto il paese, soluzioni coerenti con il sistema di normative già definito a livello europeo”. I documenti proposti, peraltro, “non consistono in una mera traduzione del codice Europeo. Al contrario ne costituiscono una semplificazione ed un adeguamento alla specifica situazione italiana, in modo da favorire il passaggio dal sistema attuale all’uso integrale delle Norme Europee”. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 100 100 Per le opere la cui resistenza al sisma è di importanza primaria per le necessità della protezione civile, per il coefficiente di protezione sismica si assume I = 1,4. Ord. 3274 del 20.3.2003 D.M. 14.9.2005 Eurocodice 8 Per costruzioni, la cui funzionalità è necessaria anche dopo terremoti violenti, si adottano azioni maggiori, corrispondenti a probabilità di occorrenza più vicine a quelle adottate per lo SLU. Prestazione - evento D.M. del 16.1.1996 Prescrizione Prestazioni attese secondo la norma Obiettivi di sicurezza sismica delle costruzioni nelle Normative o Linee Guida Tutte le costruzioni la cui sicurezza possa Legge 64/74 101 interessare la pubblica incolumità … sono disciplinate … da specifiche norme tecniche… (L.64/74) Per limitare la danneggiabilità delle parti non strutturali e gli impianti gli spostamenti relativi sono da valutare … (DM 16.1.96) SLU Residua resistenza e rigidezza nei confronti delle azioni sismiche ed intera capacità per carichi verticali a seguito di eventi sismici con probabilità di superamento del 10% in 50 anni SLD Danni non gravi e continuità d’uso per eventi con probabilità di superamento più elevata (50% in 50 anni) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio101 sismico 101 101 Storia della classificazione e della normativa 102 Il PFG, i decreti del 1981-1984, la proposta 1998 : ciò che era disponibile per la ridefinizione della III Categoria II Categoria I Categoria 1984 Proposta 1998 1979 Il PFG aveva individuato, oltre alle zone equiparabili a quelle di II categoria, anche un ampio insieme di zone per le quali erano necessari ulteriori approfondimenti ma che potevano avere una sismicità non trascurabile. La proposta 1998 aveva evidenziato come fosse necessaria una revisione della classificazione, specialmente in III categoria MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 102 Storia della classificazione e della normativa 103 •Con l’Allegato 1, l’Ordinanza, “nelle more dell’espletamento degli adempimenti previsti dall’articolo 93 del D.Lgs 31.3.1998 n. 112, e ferme restando le competenze delle regioni e degli enti locali di cui all’articolo 94 del medesimo decreto”, definisce i criteri generali per la classificazione del territorio, prevedendo: •criteri di prima applicazione, rispetto ai quali adotta come mappa di riferimento quella derivante dalla proposta di classificazione avanzata nel 1998 da un Gruppo di Lavoro istituito dal Sottosegretario alla Protezione Civile, unita alla classificazione determinata dai decreti ministeriali succedutisi fino al 1984; in sostanza non è stato declassificato alcun comune in attesa di studi più avanzati; •criteri a regime, basati sui valori di accelerazioni orizzontali di picco al suolo riferite ad una probabilità di superamento del 10% in 50 anni (periodo di ritorno di 475 anni); tali valori definiscono anche, nelle norme tecniche, le azioni sismiche da considerare nella verifica dello stato limite ultimo delle costruzioni correnti. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 103 Storia della classificazione e della normativa 104 La classificazione allegata all’OPCM 3274 III Categoria II Categoria I Categoria 1984 Proposta 1998 2003 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 104 Storia della classificazione e della normativa 105 S. Giuliano di P. Classificazione sismica secondo Allegato A scendono di categoria L’elenco presente nell’allegato 1 è già una classificazione sismica immediatamente operativa, anche se i criteri di prima applicazione consentono alle Regioni un’ampia possibilità di variazione (1 classe) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 105 Storia della classificazione e della normativa 106 Il recepimento della classificazione di prima applicazione da parte delle Regioni fra il 2003 ed il 2006: tolleranza di 1 zona MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 106 Storia della classificazione e della normativa 107 La classificazione sismica emanata con l’OPCM 3274/03 prevede che il territorio nazionale sia suddiviso in zone sismiche, ciascuna contrassegnata da un diverso valore di ag, accelerazione orizzontale massima su suolo di Zona categoria A, avente probabilità di superamento del 10% in 50 anni 1 La stessa suddivisione è prevista 2 dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 14.9.05) 3 4 ag 0,35g 0,25g 0,15g 0,05g La norma fornisce anche I valori dello spostamento e della velocità orizzontali massimi del suolo (dg) e (vg), che sono: dg= 0,025 ⋅ S ⋅ TC ⋅TD ⋅ ag vg = 0,16 S ⋅ TC ⋅ag In zona 1, ag = 0.35 g Suolo dg (cm) vg (cm/s) A 6.9 22.0 BCE 8.6 34.3 D 13.7 59.3 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 107 Effetti locali e scuotimento – gli spettri di norma (2003) Suoli della norma Spettro di risposta elastico - orizzontale A - Formazioni litoidi o suoli 4.0 omogenei molto rigidi. rigidi. Suolo A 3.5 3.0 Suolo B-C-E B - Depositi di sabbie o ghiaie 2.5 Suolo D molto addensate o argille 2.0 molto consistenti 1.5 C - Depositi di sabbie e ghiaie 1.0 mediamente addensate, addensate, o di 0.5 argille di media consistenza, consistenza, 0.0 0 1 2 3 D - Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati Spettro di risposta elastico - verticale oppure coesivi da poco a 4.0 mediamente consistenti , 3.5 E - Profili di terreno costituiti da 3.0 strati superficiali alluvionali, alluvionali, 2.5 giacenti su di un substrato di 2.0 Verticale A, B, C; D, E materiale più più rigido con Vs30 1.5 1.0 > 800 m/s. 0.5 S1 ed S2 situazioni speciali con 0.0 rischio di collasso di 0 1 2 3 fondazione o liquefazione MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 108 4 4 109 Il ruolo delle condizioni locali del terreno di fondazione ai fini dell’azione sismica: un esempio italiano: Umbria – Marche (1997) CESI BASSA CESI VILLA MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Effetti locali e scuotimento esempio italiano 110 Registrazioni SSN 7.10.97 CESI - 7.10.97 SSN - Spettri di risposta d=0.05 6.0 1.50 MONTE - NS Monte EW VALLE - NS 1.00 Valle NS 0.50 accelerazione (g/10) 5.0 Valle EW Monte NS PSA (g/10) 4.0 3.0 0.00 -0.50 -1.00 2.0 CESI VILLA -1.50 0.0 1.0 0.0 0.0 SOFT SOIL 0.2 0.4 0.6 Recent sand-clay deposits 0 - 10 m: V S = 80 ÷ 100 Periodo m/s (s) 10 m – valley floor: V S = 200 ÷ 400 m/s 0.8 2.0 ≈ VII M CS I1.0 M inor damages 3.0 te m po (s ) 6.0 1.0 CESI BASSA I ≈ IX MCS Severe damages Collapses Accelerometric station 4.0 5.0 Accelerometric station ~ 60 m Bedrock V S = 1000 ÷ 2000 m/s ~ 35 m ~ 350 m MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Effetti locali e scuotimento esempio italiano 111 Cesi Villa – VII MCS Courtesy of F. Mollaioli Cesi Bassa – IX MCS MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Effetti locali e scuotimento – fattori dell’amplificazione 112 1 H ab (ω ) = cos( ω ⋅H v q= 1.5 1 .5 2 ) + q ⋅ sin( ω n = ( 2 n − 1) 0.5 v )2 ρ ⋅v ω ⋅H + β v ρ o ⋅ vo 1.0 1 .0 ω ⋅H 0 .5 π ⋅v 2H 0.0 0. 0 0 .0 0 .0 -0 .5 1 .0 2.0 3 .0 5 .0- 0.5 4 .0 A 1. 0 2. 0 3. 0 4. 0 5.0 6.0 6 .0 B - 1.0 -1 .0 -1 .5 - 1.5 v ρ H ρo vo vo MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 113 Avanzamenti in tema di pericolosità ed azione sismica 2004 - 2007 Ulteriori risultati resi disponibili dal Progetto S1 della convenzione DPC – INGV per la descrizione dell’azione sismica (Valutazioni riferite alla pericolosità di base – condizioni di suolo A) Utili per la definizione dell’azione sismica per opere - a carattere strategico o suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di collasso (OPCM 3274); - Per opere di classe diversa (DM 14.9.05) -- per la verifica di differenti stati limite (SLD, SLU, DL, DS, CO) Valori dell’accelerazione di picco al suolo per differenti periodi di ritorno Valori degli spettri elastici di risposta a pericolosità uniforme per differenti periodi di ritorno MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 113 114 Pericolosità sismica log N° events/year zone1 zone 3 site zone 2 magnitude M3 M2 M1 distance (km) exceedance probab. peak ground acceler. 1- CATALOGO SISMICO 2- RELAZIONI DI RICORRENZA ZONE SISMOGENETICHE Per ogni zona va definita una relazione di La sismicità all’interno di ogni zona è unifor- ricorrenza tra il numero di eventi osservati e me: i terremoti hanno la stessa probabilità di la Magnitudo (o Intensità) che consente di comparsa su tutta la zona e seguono la stessa attribuire a ciascuna Magnitudo la sua frelegge di ricorrenza. La sismicità dell’area, quenza annua di osservazione o il suo inverla geologia e la geofisica forniscono general- so (periodo di ritorno). mente la base per l’identificazione delle zone. VALUTAZIONE PROBABILISTICA DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA (Cornell, 1968) Il metodo di Cornell è basato sulle seguenti ipotesi : • i tempi di intercorrenza dei terremoti seguono la distribuzione statistica di un processo di Poisson (gli eventi sono indipendenti tra loro e stazionari nel tempo); 200 years 50 years 100 years peak ground accel. 4- STIMA DELLA PERICOLOSITA' 3- RELAZIONI DI ATTENUAZIONE Servono per determinare il contributo attenu- Calcolo della frequenzaλ con cui il valore delparametro scelto viene superato nel sito in ato al sito (in termini di intensità, picco di accelerazione, ecc.) di tutte le zone sismoge- esame. Calcolo (attraverso la distribuzione d netiche. Tali relazioni vengono generalmente Poisson 1-e-λt) della probabilità di stimate con analisi di regressione sui dati rac- eccedenza per diversi valori del parametro e colti nella regione di interesse. dei tempi di esposizione. • la distribuzione statistica della magnitudo è di tipo esponenziale e vale una legge di ricorrenza del tipo log(N) = a - bM fra numero di terremoti e loro intensità; • la sismicità all’interno sismogenetica è uniforme, di ogni zona MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Storia della classificazione e della normativa 115 Uno degli elementi innovativi della mappa INGV: L’albero logico utilizzato per quantificare le incertezze epistemiche legate a: Completezza, Mmax, tassi di sismicità, attenuazione MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 115 Storia della classificazione e della normativa 116 Dall’OPCM 3274/03 all’OPCM 3519/06 Classificazione: 1 applicazione Mappa di pericolosità di riferimento MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 116 L’Allegato 2 alla OPCM 3274 è quello più corposo ed introduce il maggior numero di innovazioni ed indicazioni di dettaglio rispetto al DM16.1.96 e relative istruzioni. In estrema sintesi: de lla Co llas so ia Sa lva gu ard ara bilit à Rip io da nn eg gia Co me mp nto let ao pe rat ivit à Op era tivit à •definisce le azioni sismiche alla base dei requisiti di sicurezza mediante la probabilità di eccedenza Taglio alla base dell’ azione in 50 anni, o, in modo equivalente, mediante la definizione del tempo di ritorno dell’azione. L’azione è variata per le opere strategiche per le esigenze di protezione civile o suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di (da Ron Hamburger) collasso; vita •definisce i requisiti di sicurezza attesi dalle costruzioni: esplicitamente nei confronti dello Stato Limite Ultimo (a fronte di un evento raro la struttura può subire danni gravi ma mantiene una residua resistenza e rigidezza nei confronti delle azioni sismiche e la capacità di sopportare le forze gravitazionali) e dello Stato Limite di Danno (a fronte di un evento meno raro, non ci deve essere interruzione d’uso dell’edificio; in sostanza esso deve risultare agibile); Iniz Storia della classificazione e della normativa 117 Spostamento laterale MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 117 Storia della classificazione e della normativa 118 •le azioni sismiche di riferimento sono legate alla classificazione sismica del territorio e per tutte le zone è prevista la progettazione sismica delle costruzioni, semplificata in zona 4, dove le Regioni possono decidere di non adottarla o di adottarla solo per particolari opere; •fornisce una caratterizzazione dell’azione sismica mediante spettri di risposta elastici e dà la possibilità di utilizzare anche spettri derivanti da studi di hazard, purché non risultino eccessivamente ridotti (max 20% in meno) rispetto a quelli standard; •per i metodi di progetto basati su analisi lineari, fornisce i coefficienti di struttura e le regole che permettono di definire spettri di progetto coerenti con le caratteristiche di regolarità e con il livello di duttilità che si vuole conseguire; •consente esplicitamente le analisi non lineari, sia per la verifica dei coefficienti di struttura, sia come mezzo di analisi delle opere esistenti al fine di esplorarne in maggior dettaglio le effettive capacità; inoltre, introduce la progettazione basata sugli spostamenti, in linea con le più recenti normative di settore; MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 118 Storia della classificazione e della normativa 119 •introduce la progettazione basata sulla gerarchia delle resistenze (in sostanza, le strutture sono dimensionate in modo da pilotare e controllare i meccanismi di danno ed evitare che rotture fragili precedano quelle duttili); •fornisce indicazioni specifiche per le strutture protette con isolamento sismico alla base: a partire dai materiali e dispositivi, fino ai tipi di analisi, verifiche e controlli da effettuare; •per le opere esistenti definisce un percorso di valutazione della capacità basato su indagini necessarie per acquisire una conveniente conoscenza delle stesse opere, armonizzazione dei livelli di conoscenza raggiunti con il tipo di analisi utilizzato, fattori di confidenza da utilizzare e metodi più opportuni di valutazione e di eventuale miglioramento. Fornisce, inoltre, metodologie specifiche per l’analisi di sicurezza sismica dell’edificato storico, codificando le analisi per macroelementi e cinematismi, che da tempo erano riportate nella letteratura scientifica, ma che ancora non avevano trovato un riscontro normativo puntuale, se non in alcune norme regionali; •elimina le limitazioni di altezza degli edifici in funzione della larghezza stradale, rimandando per esse agli strumenti urbanistici. •L’Ordinanza 3431 prevede la predisposizione di Linee Guida per i beni culturali, che sono state emanate a Gennaio 2008 come Direttiva del PCM MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 119 Storia della classificazione e della normativa 120 Regole di variazione del rapporto resistenza effettiva/resistenza richiesta Non sempre “più resistente” è meglio Immagine concessa dal prof. Decanini MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 120 121 Classi di duttilità e principi di gerarchia delle resistenze Per le strutture in CD"A", i momenti flettenti di calcolo nei pilastri si ottengono moltiplicando i momenti derivanti dall’analisi per il fattore di amplificazione α. Il fattore di amplificazione, il cui scopo è quello di proteggere i pilastri dalla plasticizzazione, è dato dall’espressione: α = γRd ⋅ ∑MRt ∑Mp nella quale γ Rd = 1,20, è la somma dei momenti resistenti delle travi convergenti in un nodo, aventi verso concorde, e è la somma dei momenti nei pilastri al di sopra ed al di sotto del medesimo nodo, ottenuti dall’analisi. Al fine di escludere la formazione di meccanismi inelastici dovuti al taglio, gli sforzi di taglio nei pilastri da utilizzare per le verifiche ed il dimensionamento delle armature si ottengono dalla condizione di equilibrio del pilastro soggetto all’azione dei momenti resistenti nelle sezioni di estremità superiore ed inferiore secondo l’espressione: V = γ Rd ⋅ MsRp + MiRp lp nella quale γRd = 1,20, lp è la lunghezza del pilastro. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 122 Pericolosità sismica (All. A D.M. 14.1.08) (NTC08) Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) adottano un approccio prestazionale alla progettazione delle strutture nuove e alla verifica di quelle esistenti. Nei riguardi dell’azione sismica l’obiettivo è il controllo del livello di danneggiamento della costruzione a fronte dei terremoti che possono verificarsi nel sito di costruzione. L’azione sismica sulle costruzioni è valutata a partire da una “pericolosità sismica di base”, in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (di categoria A nelle NTC). Le valutazioni della “pericolosità sismica di base” debbono derivare da studi condotti a livello nazionale, su dati aggiornati, con procedure trasparenti e metodologie validate. I dati utilizzati per le valutazioni devono essere resi pubblici, in modo che sia possibile la riproduzione dell'intero processo. La “pericolosità sismica di base”, nel seguito chiamata semplicemente pericolosità sismica, costituisce l’elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche; le sue attuali fonti di riferimento sono indicate nel seguito del presente paragrafo. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 123 La pericolosità sismica in un generico sito deve essere descritta in modo da renderla compatibile con le NTC e da dotarla di un sufficiente livello di dettaglio, sia in termini geografici che in termini temporali; tali condizioni possono ritenersi soddisfatte se i risultati dello studio di pericolosità sono forniti: in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri che permettono di definire gli spettri di risposta ai sensi delle NTC, nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale sopra definite in corrispondenza dei punti di un reticolo (reticolo di riferimento) i cui nodi sono sufficientemente vicini fra loro (non distano più di 10 km); per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR ricadenti in un intervallo di riferimento compreso almeno tra 30 e 2475 anni, estremi inclusi; L’azione sismica così individuata viene successivamente variata, nei modi chiaramente precisati dalle NTC, per tener conto delle modifiche prodotte dalle condizioni locali stratigrafiche del sottosuolo effettivamente presente nel sito di costruzione e dalla morfologia della superficie. Tali modifiche caratterizzano la risposta sismica locale. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 124 La disponibilità di informazioni così puntuali e dettagliate, in particolare il riferimento a più probabilità di superamento, consente ad un tempo di: a) adottare, nella progettazione e verifica delle costruzioni, valori dell’azione sismica meglio correlati alla pericolosità sismica del sito, alla vita nominale della costruzione e all’uso cui essa è destinata, consentendo così significative economie e soluzioni più agevoli del problema progettuale, specie nel caso delle costruzioni esistenti; b) trattare le problematiche di carattere tecnico-amministrativo connesse alla pericolosità sismica adottando una classificazione sismica riferibile anche a porzioni territoriali dei singoli comuni. In particolare è possibile separare le questioni di cui al punto a) dalle questioni di cui al punto b. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 125 Per ciascun nodo del reticolo di riferimento e per ciascuno dei periodi di ritorno TR considerati dalla pericolosità sismica, i tre parametri si ricavano riferendosi ai valori corrispondenti al 50esimo percentile ed attribuendo a: ag il valore previsto dalla pericolosità sismica, Fo e T*C i valori ottenuti imponendo che le forme spettrali in accelerazione, velocità e spostamento previste dalle NTC scartino al minimo dalle corrispondenti forme spettrali previste dalla pericolosità sismica (la condizione di minimo è imposta operando ai minimi quadrati, su spettri di risposta normalizzati ad uno, per ciascun sito e ciascun periodo di ritorno). Le forme spettrali previste dalle NTC sono caratterizzate da prescelte probabilità di superamento e vite di riferimento. A tal fine occorre fissare: la vita di riferimento VR della costruzione, le probabilità di superamento PVRnella vita di riferimento associate a ciascuno degli stati limite considerati, Per tutte le isole, con l’esclusione della Sicilia, Ischia, Procida, Capri gli spettri di risposta sono definiti in base a valori di uniformi su tutto il territorio di ciascuna isola MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 126 Pericolosità ed azioni sismiche nel D.M. 14.1.08 ag Spettro di risposta 10%/50 anni ID 20979 (43.585, 13.49) 50 percentile 0,6 84 percentile Se(T) (g) Allo stato attuale l’azione sismica di si determina a partire dalla mappa nazionale di riferimento (OPCM 3519/06) e dagli spettri di risposta ad essa associati (Progetto S1 DPCINGV). Lo spettro di risposta elastico di norma ha forma “Eurocodice” determinata in modo da minimizzare lo scarto rispetto agli spettri elastici “a probabilità agF0 uniforme”, disponibili per diverse probabilità di eccedenza in 50 anni. 0,5 16 percentile 0,4 NTC 08 0,3 0,2 0,1 0 0 T*C 0,5 1 1,5 2 T (sec) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 127 Pericolosità ed azioni sismiche nel D.M. 14.1.08 La vita nominale di un’opera strutturale VN : numero di anni nel quale la struttura, soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata. La classe d’uso di una costruzione: è definita con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di un eventuale collasso in presenza di sisma: Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli. Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l’ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non pericolose per l’ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe d’uso III o in Classe d’uso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti. Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attività pericolose per l’ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe d’uso IV. Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le conseguenze di un loro eventuale collasso. Classe IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l’ambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al D.M. 5 novembre 2001, n. 6792, e di tipo C quando appartenenti ad itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altresì serviti da strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 128 Periodo di riferimento dell’azione sismica VR = VN CU (anni) IMPORTANZA (Tutte le azioni) TIPI DI COSTRUZIONE Opere provvisorie – Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica Classe d’uso Æ I Coeff. CU Æ 0.70 VN II 1.00 III 1.50 IV 2.00 VR 10 35 35 35 35 50 35 50 75 100 100 70 100 150 200 USO (sismica) CLASSE USO Æ PVR ↓ 0.81 0.63 0.1 0.05 SLO SLD SLV SLC CLASSE USO Æ PVR ↓ SLO 0.81 SLD 0.63 SLV 0.1 SLC 0.05 I II 30 35 332 682 30 50 475 975 I 42 70 664 1365 OPERE con VN=50 III IV TR 45 60 75 101 712 949 1462 1950 OPERE con VN=100 III IV TR 60 90 120 101 151 201 949 1424 1898 1950 2475 2475 II SLO: stato limite di operatività Non ci sono danni ed interruzioni d’uso significativi SLD: stato limite di danno danni che non comportano rischi alle persone, modifica non significativa di resistenza e rigidezza a forze orizzontali, immediata utilizzabilità pur se apparecchiature parzialmente interrotte SLV: stato limite di salvaguardia della vita Rotture e crolli NS, danni significativi strutturali, margine di sicurezza rispetto al collasso per azioni sismiche orizzontali SLC: stato limite di prevenzione del collasso MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 129 Pericolosità ed azioni sismiche nel D.M. 14.1.08 Spettri elastici di risposta che definiscono l’azione sismica su sottosuolo rigido di categoria A ad Ancona. Opere ordinarie (classe II) Opere importanti e strategiche (classe IV) Opere in classe II Opere in classe IV 0,90 0,90 0,80 TR=50 (SLD) 0,80 TR=120 (SLO) 0,70 TR=475 (SLV) 0,70 TR=201 (SLD) 0,60 0,60 0,50 0,50 0,40 0,40 0,30 0,30 0,20 0,20 0,10 0,10 Foag ag 0,00 0 T*C TR=1898 (SLV) TR=2475 (SLC) 0,00 0,5 1 1,5 2 0 0,5 1 1,5 2 Regola di interpolazione dei parametri di pericolosità p (ag, Fo, T*C) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Risposta sismica locale D.M. 14.1.2008 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 130 131 Risposta sismica locale D.M. 14.1.2008 S = SS + ST MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 132 Risposta sismica locale D.M. 14.1.2008 Per categorie speciali di sottosuolo, per determinati sistemi geotecnici o se si intenda aumentare il grado di accuratezza nella previsione dei fenomeni di amplificazione, le azioni sismiche da considerare nella progettazione possono essere determinate mediante più rigorose analisi di risposta sismica locale. Queste analisi presuppongono un’adeguata conoscenza delle proprietà geotecniche dei terreni e, in particolare, delle relazioni sforzi-deformazioni in campo ciclico, da determinare mediante specifiche indagini e prove. In mancanza di tali determinazioni, per le componenti orizzontali del moto e per le categorie di sottosuolo di fondazione definite nel § 3.2.2, la forma spettrale su sottosuolo di categoria A è modificata attraverso il coefficiente stratigrafico SS , il coefficiente topografico ST e il coefficiente CC che modifica il valore del periodo T*C . Opere in classe II SLV effetti stratigrafici 1,50 Opere in classe IV SLV effetti stratigrafici SeA 1,50 SeB 1,25 SeC 1,00 SeB SeC 1,00 SeD SeE 0,75 SeA 1,25 SeD SeE 0,75 0,50 0,50 0,25 0,25 0,00 0,00 0 0,5 1 1,5 2 0 0,5 1 1,5 2 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 133 VALUTAZIONI DI RISCHIO A SCALA NAZIONALE: VULNERABILITA’ MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 134 La VULNERABILITÀ SISMICA DI UN EDIFICIO è un particolare modo di esprimere la PRESTAZIONE attesa dall’oggetto edificio espressa in termini di danno conseguente all’azione sismica (e alle forze di gravità). La VULNERABILITÀ può essere definita, più in generale, per oggetti diversi dagli edifici (ponti, tubazioni, dighe …) esprimendo il danno in modi diversi (strutturale, economico, limitazione della funzionalità...), ed anche a fronte di azioni di diversa natura (vento, cedimenti….) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 135 Diverse possibili definizioni di vulnerabilità DANNO (D) AZIONE SISMICA (E) Spettro di risposta Danno apparente EDIFICIO (B) 0,70 0,60 Nor ma 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 Accelerazione al suolo Intensità macrosismica ( a) CF , ) M(a DP Norma E IV G NDT I) M( P D Danno strutturale forza D spostamento Danno economico I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII D = fB(E) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 136 Metodi di valutazione della Vulnerabilità E D affidabilità à puntuale Costo, tempo, affidabilit Fattibilità su singoli edifici, di solito scelti come esemplari o prototipi Simulazioni numeriche del comportamento della struttura Edificio come organismo unico, di cui si ha approfondita conoscenza della struttura e dei materiali che la compongono Ingente impiego di risorse, fattibilità su edifici, aggregati o anche piccoli centri Studio di fattori di vulnerabilità → Indice di vulnerabilità Edificio come organismo la cui vulnerabilità può essere descritta attraverso indicatori (organizzazione sistema resistente, resistenza globale, degrado, etc. Giudizio esperto di sintesi di conoscenze eterogenee, fattibilità su molti oggetti Numero oggetti trattabili Sperimentazioni in campo o in laboratorio Elaborazione statistica dei dati rilevati Edificio come membro di una classe tipologica, definita in funzione dei materiali, della tecnica costruttiva, etc. Utilizzata per stime che interessano aree vaste (regioni, nazioni) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Metodi di valutazione : sperimentazione 137 Sperimentazioni in campo o in laboratorio STRUTTURA REALE AZIONE SISMICA sisma E DANNO D secondi MISURE DI : Materiali (originali o simili) Struttura da sperimentare ( o modello di dimensioni ridotte) • Spost./rotaz. (e,p) • Deformazioni (e,p) • Forze reattive • Duttilità/capacità • Periodi propri • Smorzamento • …….. D = f(E) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Metodi di valutazione in altri campi: sperimentazione 138 Sperimentazioni in altri settori : crash tests Vantaggi •Azioni controllate •Prestazioni misurabili Svantaggi •Molto onerosi •applicabili a casi singoli o esemplari (prodotti standard) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Metodi di valutazione : simulazioni numeriche 139 Simulazioni numeriche del comportamento strutturale EDIFICIO REALE AZIONE SISMICA sisma secondi E DANNO DEFORMED XVMIN -10.39 ADINA DEFORMEDXVMAX XVMIN 7.071 -10.39 ADINA LOAD_STEP 7.071 LOAD_STEP Y XVMAX VMIN -1.429 TIME 13.99 1.526 VMIN21.84 -1.429 TIME 13.99 1.526 Y YVMAX Y VMAX 21.84 X Y Z X Spost./rot. Def. e/p Duttilita’ Periodi Fess/schiacc . • ……. Y CLOSED CLOSED CRACKS CRACKS Materiali costituenti carico Modello matematico deformazione D • • • • • Z D = f(E) Un modello sofisticato deve essere sostenuto da un livello di conoscenza adeguato MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico vulnerabilità 140 Elaborazione statistica dei dati rilevati I di Vulnerabilità sismica di un edificio espressa da una relazione tra: Intensità macrosismica, I livelli di danno, di - - Attribuzione della costruzione ad una Classe di Vulnerabilità Danno descritto in successivi stati o livelli: di Eccitazione sismica espressa in Intensità: I Matrici di probabilità di danno DPM(d|I) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Vulnerabilità: matrici di probabilità di danno 141 Identificazione delle Classi di Vulnerabilità - str.oriz\str.vert. Muratura in pietrame non squadrato Volte solai in legno solai con putrelle solai in c.a. Muratura in pietrame sbozzato A A B C A A B C Muratura in mattoni o blocchi A C C C - c.a. \ \ \ C (Braga et al. 1985) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Vulnerabilità: Descrizione del danno Livelli di danno (MSK ‘76) livello 0 - nessun danno livello 1 - danni lievi : esili crepe negli intonaci, caduta piccoli pezzi di intonaco livello 2 - danni moderati : piccole lesioni nei muri, caduta di grandi pezzi di intonaco, caduta di tegole, lesioni comignoli,caduta parti di comignoli livello 3 - danni forti: lesioni ampie e profonde nei muri; caduta di comignoli livello 4 - distruzioni :lesioni ampie e profonde nei muri, crolli di parti di edifici, crolli muri interni, le parti dell’organismo strutturale perdono unione livello 5 - danni totali: collasso totale MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 142 Vulnerabilità: Matrici di probabilità di danno 143 Elaborazioni statistiche dei rilievi di danno Analisi statistica di campioni di edifici con schede GNDT di I e II livello raccolti dopo gli eventi sismici seguenti: ¾ ¾ ¾ Terremoto IRPINIA (1980) Terremoto Abruzzo (1984) Terremoto Sicilia (1990) CAMPIONE IRPINIA PER INTENSITA' E CLASSE DI VULNERABILITA' (53774 abitazioni) 8000 ABITAZIONI Risultati delle analisi: zDefinizione del legame tra Intensità macrosismica e danno osservato. Individuazione delle matrici DPM 6000 4000 2000 B C1 C2 0 zCriteri di attribuzione delle costruzioni alle classi di vulnerabilità su base statistica 5 6 7 8 9 A CLASSE DI VULNER. 10 INTENSITA' MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Vulnerabilità: Matrici di probabilità di danno 144 Elaborazioni statistiche dei rilievi di danno Sicilia 13.12.1990 n. totale abitazioni I 6 6 6 6 classe A B C1 C2 abitaz 2759 193 2254 5752 Abruzzo 7 ed 11.5.1984 10958 I=VI I 6 6 6 6 p 0.2078 0.1709 0.1232 0.0675 Ripartizione del campione per classi di vulnerabilità classe A B C1 C2 abitaz 320 1179 538 159 I=VII p 0.1706 0.0797 0.0197 0.0076 7 7 7 7 classe A B C1 C2 abitaz 2365 7158 2730 1023 p 0.3158 0.1896 0.0606 0.0327 Ripartizione del campione per classi di vulnerabilità C2 8% A 25% A 17% C1 21% B 2% C2 52% C1 21% B 54% MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 2685 8337 3268 1182 Vulnerabilità: Matrici di probabilità di danno 145 Definizione delle matrici di probabilità di danno Dato un valore di intensità I, per ciascuna classe di vulnerabilità, la matrice esprime la frequenza di oggetti che subiscono il livello di danno di (=probabilità di osservare un certo livello di danno: P[d|T]) Intensità VII - DPM per classi A e C1 0.60 probabilità di osservazione del danno CLASS A 0.50 CLASS C1 0.40 0.30 0.20 0.10 0.00 0 1 2 3 4 5 livello di danno Ciascuna classe, a parità di intensità, ha un comportamento diverso. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Vulnerabilità: Matrici di probabilità di danno 146 matrici di probabilità di danno dall’Irpinia danno medio normalizzato: cl. A DPM BINOM. PAR.REG.: CLASSE A 0.7 % 0.6 p 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 8 7 6 0 1 2 LIV. DANNO 5 3 4 5 9 10 INT. p-regol 1.0 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 regres Sicilia Abruzzo 5 6 7 8 9 10 Intensità Ad ogni intensità e ad ogni tipologia corrisponde una distribuzione di danni MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Vulnerabilità: Matrici di probabilità di danno 147 matrici di probabilità di danno dall’Irpinia 0.800 0.900 coeff. binomiali : classe B 0.800 0.600 0.700 p-regol regres Sicilia Abruzzo 0.400 p-regol regres Abruzzo 0.600 p 0.500 p 1.000 coeff. binomiali : classe A 0.700 0.500 0.400 0.300 0.300 0.200 0.200 0.100 0.100 0.000 0.000 5 6 7 8 9 5 10 6 1.000 8 9 10 1.000 coeff. binomiali : classe C1 0.900 0.900 0.800 coeff. binomiali : classe C2 0.800 0.700 0.700 p-regol regres Abruzzo Sicilia 0.500 0.400 p-regol regres Sicilia Abruzzo 0.600 p 0.600 p 7 Intensità Intensità 0.500 0.400 0.300 0.300 0.200 0.200 0.100 0.100 0.000 0.000 5 6 7 8 9 10 5 6 Intensità 7 8 9 10 Intensità Valori del danno medio normalizzato = coefficiente binomiale MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 148 Determinazione dell’inventarrio a scala nazionale Censimento ISTAT e classi di vulnerabilità Il censimento ISTAT 1991 della popolazione e delle abitazioni fornisce un rilievo completo delle condizioni abitative dell’Italia, ripetuto ogni 10 anni. Nel 1991 sono stati censiti 25 milioni di abitazioni e 57 milioni di abitanti. La popolazione è suddivisa in fasce d’età. Le informazioni relative alle abitazioni sono “povere” dal punto di vista strutturale ( tipologia costruttiva (c.a. o muratura), presenza di piano pilotis, età di costruzione habitations from ISTAT 1991 census 14 12 BUILT AREA (m2) 50% % percentage of total 16 BUILDINGS (estimated n.) 60% Perc masonry 18 DWELLINGS (n.) 70% reinforced concrete 20 POPULATION (n.) 40% 30% 10 8 6 20% 4 10% 2 0% 0 <1919 1919-1945 1946-1960 1962-1971 1972-1981 1982-1991 construction age C1 C2 B A VULNERABILITY CLASSES Le classi di età sono state trasformate in classi di vulnerabilità mediante una correlazione derivata statisticamente dai dati di Irpinia e Abruzzo. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 149 Determinazione dell’inventarrio a scala nazionale ISTAT 1991 : 5 classi di età <1919 1919-1945 1946-1960 1961-1970 1971-1980 1981 - 1991 Riportate a 3 3 classi di vulnerabilità per la muratura: A, B, C Il campione utilizzato per la correlazione comprende 54000 abitazioni rilevate in Irpinia (1980) e 18000 in Abruzzo (1984) A perc B A C1 B C1 .711 .253 .036 <1919 .5 .45 .05 .505 .398 .096 19191919-1945 .2 .242 .458 .30 19461946-1960 .033 .281 .686 19611961-1970 .02 .20 .78 .014 .163 .823 19711971-1980 .01 .15 .84 perc .6 .2 .1 .45 .45 ABRUZZO IRPINIA MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico Determinazione delle conseguenze del danno a scala nazionale Dal danno apparente alle perdite Costo di rimpiazzo 1 SSN Damage Factor 0,9 0,8 ATC13(streched) 0,7 Tiedemann 0,6 GNDT Danno diretto agli edifici D5 Æ crollati D4 + 40% D3 Æ inagibili 60% D3 + D2 Æ danneggiati 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 0 1 2 3 4 5 Dam age level Danno diretto alla popolazione D5 Æ 30% morti D4 + 40% D3 Æ senza tetto MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 150 151 Mappa di Vulnerabilità Vulnerabilità Distribuzione delle abitazioni appartenenti alla classe di vulnerabilità vulnerabilità più più elevata (A) in percentuale rispetto alle abitazioni totali del comune (“GdL SSNSSN-INGING-GNDT” GNDT” del DPC -1996) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 152 Pericolosità Mappa di pericolosità GdL 1996 : Occorrenze annue di risentimenti in ciascun comune. λ (I=VI MCS) λ (I=VIII MCS) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 153 Rischio GdL 1996 : perdite attese in termini economici occorrenze di I=X MCS Le occorrenze annue di intensità (λI) entrano direttamente nella detrminazione delle perdite attese. Per un edificio singolo E($) = ΣIλI [ΣDP(D|I)*DF(D)]*S$ E(V) = ΣIλI P(D5|I)*npersone*M λ (I=X MCS) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 154 Seismic risk assessment Mappa di rischio Percentuale annua attesa di superficie danneggiata delle abitazioni in ciascun comune (“GdL SSNSSN-INGING-GNDT” GNDT” del DPC 1996) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 155 Mappa di rischio Percentuale annua attesa di popolazione residente in abitazioni suscettibili di crollo in ciascun comune (“GdL SSNSSN-INGING-GNDT” GNDT” del DPC 1996) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA : il rischio sismico 156 Lo studio di rischio sismico del G.d.l. promosso dalla Protezione Civile (GNDT-ING-SSN,1996) Codice ISTAT Regione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 REGIONE Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A. A. Veneto Friuli Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Italia (Sardegna esclusa) popolazione residente abitazioni (numero) (numero) 4,302,565 115,938 8,856,074 890,360 4,380,797 1,197,666 1,676,282 3,909,512 3,529,946 811,831 1,429,205 5,140,371 1,249,054 330,900 5,630,280 4,031,885 610,528 2,070,203 4,966,386 55,129,783 2,119,244 90,856 3,765,454 424,198 1,778,815 561,324 957,810 1,782,607 1,546,676 339,540 616,615 2,272,397 602,740 157,932 1,979,108 1,705,220 267,341 1,017,154 2,358,629 24,343,660 danno totale danno totale annuo medio medio / superficie (mq equiv.) 129,170 4,296 213,637 40,494 252,106 115,018 75,860 487,986 210,428 179,317 266,445 551,392 202,162 61,030 299,262 112,220 68,249 291,929 254,392 3,815,393 % 0.071 0.065 0.063 0.109 0.136 0.217 0.101 0.286 0.147 0.544 0.441 0.285 0.373 0.440 0.173 0.076 0.323 0.336 0.125 0.170 popolazione residente in abitazioni crollate popolazione residente in abitazioni crollate (numero) (%) 4 0 7 3 107 31 15 36 19 66 88 217 103 84 377 111 137 893 553 2851 0.0001 0.0000 0.0001 0.0003 0.0024 0.0026 0.0009 0.0009 0.0006 0.0082 0.0062 0.0042 0.0082 0.0254 0.0067 0.0027 0.0224 0.0431 0.0111 0.0052 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA: l’articolo 12 della legge finanziaria 157 L. 449/97: ‘Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica’ Art. 12: Agevolazioni per i territori delle regioni Umbria e Marche colpiti da eventi sismici e per le altre zone ad elevato rischio sismico Le disposizioni di attuazione dell’art. 12 sono stabilite con decreto del Ministro per il coordinamento della protezione civile, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro delle finanze Il soggetto che è chiamato a definire gli aspetti tecnici è la protezione civile (art. 2 comma 1a e art. 3 commi 2 e 3 L.225/92 : previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio) Obiettivo : incentivare gli interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA: l’articolo 12 della legge finanziaria Art.12 L. 449/97: Agevolazioni per i territori delle regioni Umbria e Marche colpiti da eventi sismici e per le altre zone ad elevato rischio sismico Criteri di definizione delle zone ad elevato rischio sismico (Commissione Grandi Rischi - Sezione rischio sismico) COMUNI A) nei quali il rischio individuale è superiore alla media nazionale, B) classificati sismici ai sensi della L. 64/74, C) nei quali sono state osservate Intensità macrosismiche almeno pari al IX grado MCS, D) sono in corso interventi di ricostruzione a seguito di recenti terremoti. Ordinanza del Ministero dell’Interno 2788 del 12.6.98 : Individuazione dei comuni ad elevato rischio sismico del territorio nazionale MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 158 INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA: il rischio sismico 159 A) Determinazione del livello di rischio individuale Dati di base: Carta del rischio sismico promossa dal Dipartimento della Protezione Civile nel 1996 e prodotta dal G.d.L. GNDT- ING - SSN. Rischio per la vita umana Rischio economico Perdita annua attesa: popolazione del comune residente in abitazioni crollate Perdita annua attesa: superficie equivalente al danno economico subito dalle abitazioni del comune Dato relativo: rapportato alla popolazione residente Dato assoluto: perdita complessiva del comune Dato assoluto: perdita complessiva del comune Dato relativo: rapportato alla superficie totale delle abitazioni Indice di rischio complessivo: rischio per la vita & rischio economico MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA: il rischio sismico 160 A) Determinazione del livello di rischio individuale Definizione dell’indice di rischio complessivo a partire dal rischio per la vita e dal rischio economico. Valore annuo atteso della percentuale di popolazione del comune interessata dal crollo delle abitazioni pc Valore annuo atteso della percentuale del valore del patrimonio abitativo del comune perduto per eventi sismici pd Indice di rischio complessivo irisc = pc pd ×α + × (1 − α ) pcmax pdmax Pcmax valore massimo fra i pc di tutti i comuni (0.128 a Carpanzano in Calabria), pdmax: valore massimo fra i pd di tutti i comuni (2.80 a Preci in Umbria), α : peso dell’indice di rischio per la vita (doppio di quello economico: 0.67 contro 0.33) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA: il rischio sismico 161 A) Determinazione del livello di rischio individuale Statistiche dell’indice di rischio Rischio economico (superficie abitativa danneggiata) rischio per la vita (residenti in abitaz ioni crollate) NORD CENTRO S UD 3 IS OLE 0.12 irisc (% d i sup e rficie ) p c (% an n u a atte sa) 0.14 0.1 0.08 0.06 0.04 0.02 NORD CENTRO SUD ISOLE 2.5 2 1.5 1 0.5 0 0 0 1000 pc 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 0 1000 2000 co mu n i in o rd in e ISTAT 3000 4000 5000 6000 comuni in ordine ISTAT 7000 8000 pd Indice di rischio per i comuni italiani 0.9 NORD CENTRO S UD IS OLE 0.8 0.7 irisc irisc 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 com uni in ordine IS TAT MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLAPREVENZIONE SISMICA : il rischio sismico 162 A) Carta finale dell’indice di rischio individuale num e ro di com uni con irisc < = C u mu lata dell'in dice di risch io 9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 irisc MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLA PREVENZIONE SISMICA: il rischio sismico 163 A) Determinazione del livello di rischio individuale Statistiche dell’indice di rischio e definizione della soglia oltre la quale un comune è ad elevato rischio sismico Valore medio dell’ dell’Indice di rischio complessivo ∑irisc× popol ∑ popol MEDIA(irisc) = c omuni c omuni Valore medio di irisc = 0.0455 5522 comuni con indice inferiore al valore medio 2578 comuni con valore superiore Cu mu lata dell'in dice di risch io 0.7 irisc 0.6 irisc < media 0.5 irisc > media 0.4 0.3 0.2 MEDIA 0.1 7786 7267 6748 6229 5710 5191 4672 4153 3634 3115 2596 2077 1558 520 1039 1 0 num e ro di com uni con irisc < = 0.8 9000 8000 7000 6000 5000 4000 MEDIA Indice di rischio pe r i comuni italiani 0.9 3000 2000 1000 0 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 irisc n. d'ordine de l com une MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLAPREVENZIONE SISMICA : il rischio sismico 164 B) Carta delle intensità massime risentite (G.d.l. GNDT-ING-SSN) C) Carta della classificazione sismica vigente (Min. LL.PP.) Intensità massime risentite nel territorio di ciascun comune Classificazione sismica ai sensi della L. 64/74 Su 8100 comuni (dati ISTAT 1991) 368 S=12 2498 S=9 99 S=6 1996 Decreti di classificazione dal 1909 fino al 1984 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico INCENTIVI ALLAPREVENZIONE SISMICA 165 Carta finale dei comuni ad elevato rischio sismico Dipartimento per la protezione civile Commissione grandi rischi - Sezione rischio sismico Carta dei comuni ad elevato rischio sismico n. comuni Comuni con indice di rischio >= 0.0455 2578 Comuni classificati con indice di rischio < 0.0455 749 Comuni non classificati, con IMAXOSPO >= 9 e indice di rischio < di 0.0455 25 Comuni interessati da ricostruzione post sismica 42 Comuni che non rientrano nell'ordinanza 4706 8100 Area in Kmq Popolazione residente al Comuni Area Popol. 1991 (%) (%) (%) 109890 11889708 32% 36% 21% 41845 12406346 1940 744065 0.3% 0.6% 1.3% 646773 0.5% 0.7% 1.1% 2160 146283 302118 9% 14% 22% 31091139 58% 48% 55% 56778031 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 166 Comuni ai quali sono estesi i benefici di cui al collegato alla legge finanziaria 1998 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 167 VALUTAZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI OPERE STRATEGICHE E RILEVANTI MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 168 Ospedale nuovo (al 1976) di Gemona I danni sismici negli ospedali 1976 05/1976 (Ms=6.5), 09/76 Ms=6, 900 morti In costruzione dopo il sisma La demolizione MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 169 11/1980 (M=6.8), oltre 2500 morti 1980 Crollo di tamponature: Pescopagano, (I=IX) Crollo strutturale: S. Angelo dei Lombardi, I=X(a norma) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 170 Danni alle apparecchiature, terremoti del 1976 e 1980 2 2 2 1 2 2 2 0 2 2 med. gas heat 2 2 2 1 2 2 2 2 0 1 telecom. water IX-X 2 2 VII 0 2 IX 3 2 VII 1 2 X n.a. 2 VIII n.a. 2 VIII 2 2 VII 0 2 VII-VIII 0 2 VII 0 2 fire electric elevators Hospitals S.Angelo d Lombardi Bisaccia Pescopagano S.Severino Gemona Tolmezzo S.Daniele Cividale Spilimbergo Maniago 0 1 2 3 MCS I working partial interruption out of service not present 2 2 2 3 2 0 1 2 0 3 1 0 n.a. 2 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 2 n.a. 0 0 n.a. 2 0 0 n.a. 0 Irpinia 1980 Friuli 1976 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 171 Danno alle partizioni: Foligno Umbria e Marche (1997) 9/1997 (M=5.9), 11 morti 1997 Danno alle attrezzature: Foligno, I =VII MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 172 Particolari situazioni: ospedale di Larino (sima del 2002 in Molise Edificio costruito mediante blocchi giuntati sostenuti da pilastri di altezza variabile da 3 a 14 metri. OK per funzionalità in condizioni normali (degenze e cure su un unico piano, ottima vista sulla valle). NO per deformabilità in caso di sisma (osservati urti fra blocchi, sfilamenti di elementi strutturali, panico). Per un sisma che a Larino ha avuto IMCS=VI MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 173 Terremoto di San Fernando •9 Febbraio 1971 •M = 6.6 •65 morti, 1000 feriti •Olive View Hospital 3 morti •Sylmar Veterans Hospital 64 morti MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 174 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 175 MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 176 Il miglioramento delle caratteristiche di alcune opere si riflette in un vantaggio collettivo maggiore per la particolare natura delle opere stesse. E’ stata avviata la ricognizione dello stato di sicurezza che durerà 5 anni ed interesserà (art.2 comma 3 OPCM 3274/’03): 1) gli edifici di interesse strategico e le opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile MUNICIPI O Municipi, Ospedali Caserme Ponti Chiese 2) gli edifici e le opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso Scuole MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 177 Le tipologie di opere che presentano le caratteristiche sopra riportate sono state individuate dal DPC e dalle Regioni, rispettivamente per quanto di competenza. La definizione ha tenuto conto di quanto già disposto da normative statali e regionali e di quanto presente anche in normative di altri Paesi. Le verifiche accertano il livello di adeguatezza delle opere rispetto agli standard definiti dalle norme tecniche e dalla classificazione sismica emanati con l’OPCM 3274. Obiettivi verifiche Opere progettate secondo le norme sismiche > 1984 con categorie/zone sismiche corrispondenti: Verifica non obbligatoria I risultati delle verifiche consentono di stabilire priorità di intervento da considerare in sede di programmazione. Rischio Priorità di intervento MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 178 Proiezioni nazionali sulla base del censimento LSU per gli edifici strategici e per l’istruzione Zona sismica (2003) 1 Aliquota di popolazione 2 3 4 25.7% 33.6% 5.3% 35.4% Istruzione 20.5 130.0 94.9 123.6 Civile 9.4 49.8 36.8 47.4 Sanità 4.9 24.9 18.5 23.8 Stima volumi (milioni di m3) Stima del numero di edifici ante 1980 da sottoporre a verifica di cui circa 35000 nelle zone 1 e 2 circa 75.000, Ad essi occorre aggiungere le infrastrutture, le lifelines, le opere d’arte e gli edifici a destinazione commerciale/industriale MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 179 L’articolo 32-bis della legge 326/03 ha istituito un apposito Fondo per interventi straordinari finalizzati alla riduzione della vulnerabilità sismica autorizzando a tal fine la spesa di euro 73.487.000 per l’anno 2003 e di euro 100.000.000 per ciascuno degli anni 2004 e 2005. PRIMI FINANZIAMENTI REGIONI & EE.LL. Ord.za 3362/2004 (G.U. n°165 del 16-7-04) AMM.NI STATALI Ord.za 3376/2004 (G.U. n°225 del 24-9-04) Con le ORDINANZE 3362/04 e 3376/04 recanti “Modalità di attivazione del Fondo per interventi straordinari della PCM istituito ai sensi dell’art. 32 bis …” sono state disposte: ● la ripartizione dei finanziamenti per ciascuna Regione e/o Amm.ne Statale (tenendo conto dei differenziati livelli di rischio che caratterizzano i diversi territori regionali) ● le modalità di utilizzo di tali finanziamenti. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 180 REGIONI & EE.LL. 32.5 milioni € Stato Art. 1 comma 2 PRIMI FINANZIAMENTI INTERVENTI AMMESSI 200 milioni € 100 milioni € Anno 2004 100 milioni € Anno 2005 Disciplinati con Ordinanza 3376/04 67.5 milioni € Regioni Ripartiti con tab. seguente Interventi ammessi a finanziamento (art. 1, comma 4) A. verifiche tecniche (art.2, c.4, Ord. 3274/03); B. interventi di adeguamento o miglioramento a seguito di verifiche; C. interventi di adeguamento o miglioramento in base a studi precedenti, anche in assenza di verifiche. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 181 REGIONI & EE.LL. 14,000,000.00 ripartizione fondi 2004 e 2005 ed economie riassegnate alle regioni OM 3362/04 OM 3505/06 12,000,000.00 8,000,000.00 6,000,000.00 4,000,000.00 2,000,000.00 regioni Sardegna Sicilia Calabria Basilicata Puglia Molise Campania Abruzzo Lazio Marche Umbria Toscana Liguria Emilia-Romagna Veneto Friuli- Venezia Giulia Lombardia Provincia Aut. Trento Piemonte Valle d'Aosta - Per=Σz=1,3 agz pz,r RIPARTIZIONE FINANZIAMENTI Determinati in base alla popolazione equivalente (anno 2005 con minimo 200.000€) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 182 REGIONI & EE.LL. PRIMI FINANZIAMENTI fondi 2005 10,000,000.00 Ogni Regione ha predisposto un programma temporale delle verifiche ed un piano degli interventi in cui indicare: - Costi convenzionali (secondo criteri stabiliti nell’all.2 dell’Ord. 3362/04); - Quota % finanziabile con proprie risorse; - Ente beneficiario; - Soggetto attuatore. Analoghi piani e programmi sono stati predisposti dagli Enti Statali, rispetto ai quali DPC ha redatto una graduatoria di priorità secondo valutazioni di riduzione del rischio sismico. I DPCM per la ripartizione dei fondi 2004 fra le singole Amministrazioni Statali e quelli per la ripartizione regionale sono stati emanati nel 2005 e le relative somme sono già state trasferiti. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 183 AMM.NI STATALI 32.5 milioni € per l’anno 2004 Art. 1 comma 2 32.5 milioni € per l’anno 2005 Interventi ammessi a finanziamento (art. 1, comma 3) A. verifiche tecniche (art.2, c.4, Ord. 3274/03); B. interventi di adeguamento o miglioramento a seguito di verifiche; C. interventi di adeguamento o miglioramento in base a studi precedenti, anche in assenza di verifiche. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 184 Verifiche Tecniche – Costo Convenzionale Verifiche sismiche edifici 100000 50000 100000 Costo convenzionale 0 0 50000 Verifiche sismiche ponti Costo convenzionale(€ Costo convenzionale(€ 150000 100000 150000 volume edificio (mc) 50000 Costo convenzionale 0 0 5000 10000 15000 superficie ponte (mq) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 185 Interventi di adeguamento o miglioramento sismico in assenza di verifiche tecniche – Costo Convenzionale & Quota % Finanziabile • Il volume degli EDIFICI (in m3) è valutato dallo spiccato delle fondazioni • La superficie dell'impalcato dei PONTI (in m2) è valutata dai giunti di spalla MUNICIPIO EDIFICI PONTI Costo unitario 3 (€/m ) Costo unitario 2 (€/m ) 150,00 450,00 • In caso di necessità di indagini più approfondite la Regione può aumentare i costi fino al 20%. Tabella di finanziamento zona sismica % finanziabile 1 60% 2 50% 3 30% • In caso di condizioni di rischio grave ed attuale, la Regione può disporre % di contributo superiori a quelle della tabella. MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 186 Interventi di adeguamento o miglioramento sismico successivi ai risultati delle verifiche tecniche – Costo Convenzionale & Quota % Finanziabile • Il volume degli EDIFICI (in m3) è valutato dallo spiccato delle fondazioni • La superficie dell'impalcato dei PONTI (in m2) è valutata dai giunti di spalla MUNICIPIO EDIFICI PONTI Costo unitario 3 (€/m ) Costo unitario 2 (€/m ) 150,00 450,00 La quota % finanziabile è legata al rischio sismico dell’opera, stimato attraverso indicatori del livello di adeguatezza dell’opera rispetto all’azione sismica attesa MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 187 Alternativi Interventi di adeguamento o miglioramento sismico successivi ai risultati delle verifiche tecniche – Costo Convenzionale & Quota finanziabile Indicatore rischio di collasso PGA CO αu = PGA 2% α u ≈ 0.8 − 1.0 PGA DS αu = PGA10% α u ≈ 0.0 − 0.2 PGA DL αe = PGA 50% BASSO LIVELLO di RISCHIO. Prossimo a quello richiesto dalla Norma. OK ALTO LIVELLO di RISCHIO. Lontano da quello richiesto dalla Norma. NO Indicatore rischio di inagibilità BASSO LIVELLO di RISCHIO. Prossimo a quello richiesto α e ≈ 0.8 − 1.0 dalla Norma. α e ≈ 0.0 − 0.2 OK ALTO LIVELLO di RISCHIO. Lontano da quello richiesto dalla Norma. NO MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 188 Interventi di adeguamento o miglioramento sismico successivi ai risultati delle verifiche tecniche – Costo Convenzionale & quota finanziabile α = min(α u ; α e ) Edifici od opere strategiche Edifici od opere rilevanti in caso di collasso α = αu 100 100% 0% se α < 0.2 se α > 0.8 ⎡ 380 − 400α ⎤ ⎢ ⎥ % se 0.2 ≤ α ≤ 0.8 3 ⎣ ⎦ percentuale finanziabile Quota % finanziabile 80 60 40 20 0 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 parametro alfa MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 189 Numero di verifiche e di interventi nei piani finanziati DPCM 6.6.05,15.12.06, 6/8/05 e DPCM di luglio 07 n. Importo n. verifiche verifiche interven (M€) ti Importo interven ti (M€) Totale (M€) Regioni 2004 2544 21,20 125 44,18 65,38 Regioni 2005 2735 21,61 40 17,59 39,20(*) Stato 2004 902 21,92 11 10,47 32,39 Stato 2005 714 32,17 4 0,75 32,92 6895 96,90 180 72,99 169,89 TOTALE (*) Risorse rimanenti già ripartite da impegnare MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 190 Rapporto fra costo convenzionale e finanziamento concesso alle Regioni per lavori (media 2004-2005) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 191 CONCLUSIONI La Normativa tecnica è lo strumento principe per incidere concretamente sul rischio sismico: essa opera immediatamente sulle nuove costruzioni, mentre è più lenta sulle opere esistenti. In Italia il rischio sismico è elevato sia per la frequenza ed intensità dei terremoti sia per la vulnerabilità di molte opere costruite quando il territorio non era ancora classificato sismico. L’OPCM 3274 ha dedicato particolare attenzione alla conoscenza delle condizioni di rischio delle opere esistenti strategiche o rilevanti (incluse quelle di interesse storico-artistico). Con i finanziamenti disciplinati dalle OPCM 3362 e 3376 si è avviata un’azione conoscitiva delle condizioni di rischio sismico di circa 7000 opere e primi interventi su 180 di esse. L’insieme delle opere di questo tipo è dell’ordine di decine di migliaia, quindi l’azione copre una quota piccola delle necessità. Resta l’immenso problema delle costruzioni ordinarie private per le quali è stato fatto fino ad ora poco in prevenzione (Sicilia Orientale, Umbria..) MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico 192 FINE MiBAC - 30/06/08 Complesso del S. Michele , Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – G. Di Pasquale: Rischio sismico