Il Rischio Sismico

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Il Rischio Sismico
Il Rischio
Sismico
Prevenzione Formazione ed Informazione
Giuseppe Licata
Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento.
Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici
Il Rischio Sismico
• L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo.
• La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua posizione geografica.
• In 2500 anni, l’Italia è stata interessata da più di 30.000 terremoti di media e
forte intensità.
• 560 eventi sismici di intensità uguale o superiore all’VIII grado della scala Mercalli.
• La sismicità più elevata si concentra nella parte centro-meridionale della penisola lungo la dorsale appenninica, in Calabria e Sicilia, ed in alcune aree settentrionali.
• La sismicità (frequenza e forza con cui si manifestano i terremoti) è una
caratteristica fisica del territorio, al pari del clima.
• Conoscendo la frequenza e l’energia (magnitudo) associate ai terremoti che
caratterizzano un territorio ed attribuendo un valore di probabilità al verificarsi di
un evento sismico di una certa magnitudo, in un certo intervallo di tempo, possiamo
definire la sua PERICOLOSITA’ SISMICA.
• Un territorio avrà una pericolosità sismica tanto più elevata quanto più probabile
sarà il verificarsi di un terremoto all’interno di esso.
Il Rischio Sismico
Il Rischio Sismico
Il rischio sismico è determinato da una
combinazione
della
pericolosità,
della vulnerabilità e dell’esposizione ed
è la misura dei danni che, in base al
tipo di sismicità, di resistenza delle
costruzioni
e
di
antropizzazione (natura, qualità e
quantità dei beni esposti), ci si può
attendere in un dato intervallo di tempo.
Il Rischio Sismico
La Pericolosità sismica
• La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e
dalla forza dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità.
• Gli studi di pericolosità sismica vengono utilizzati nelle analisi di sito,
ovvero nelle valutazioni della pericolosità di un’area ristretta, al fine di
localizzare opere critiche dal punto di vista della sicurezza, del rischio o
dell’importanza strategica (come centrali elettriche, installazioni militari,
o ospedali).
• L’approccio alla valutazione della pericolosità può essere di due tipi: uno
di tipo deterministico ed uno probabilistico. Il metodo
deterministico si basa sullo studio dei danni osservati in occasione di
eventi sismici che storicamente hanno interessato un sito, nelle analisi
viene generalmente preferito un metodo di tipo probabilistico.
Il Rischio Sismico
La Vulnerabilità Sismica
• La vulnerabilità sismica è la propensione di una struttura a
subire un danno di un determinato livello a fronte di un evento
sismico di una data intensità.
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Una delle cause principali di morte delle persone durante un terremoto è il crollo delle
abitazioni e di altri edifici.
Per ridurre le perdite di vite umane, è necessario rendere sicure le strutture edilizie, per
evitare che subiscano danneggiamenti a causa di un forte terremoto. Bisogna, tuttavia,
stabilire anche quali costi siamo disposti ad affrontare per costruire case sicure. Oggi,
le norme per le costruzioni in zone sismiche.
Se la struttura è capace di subire grandi deformazioni, potrà anche subire gravi danni,
ma non crollerà.
La vulnerabilità viene espressa come la probabilità che una struttura di un
certo tipo possa subire un certo livello di danneggiamento a seguito di
un terremoto di una determinata intensità.
Il Rischio Sismico
L’Esposizione Sismica
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Il primo problema da affrontare per valutare correttamente il rischio sismico è l’analisi di ciò
che è esposto a questo rischio. Gli elementi esposti al rischio sono costituiti da tutto ciò che
è stato realizzato dall’uomo, la cui condizione e il cui funzionamento può essere
danneggiato, alterato o distrutto dall’evento sismico.
Il primo obiettivo di un programma generale di protezione dai terremoti è la salvaguardia
della vita umana. Per questa ragione è molto importante valutare il numero delle persone
coinvolte, ossia dei morti e dei feriti.
Generalmente è possibile stimare, con un certo margine di errore e specialmente per i
terremoti più forti, quante persone sono rimaste coinvolte, attraverso calcoli che si basano
sul numero degli edifici crollati o danneggiati. Per poter effettuare queste stime sono
necessarie alcune considerazioni su:
- il numero delle persone che abitano nell’edificio
- l’orario in cui avviene il terremoto
- la capacità di scappare delle persone o di proteggersi
- il tipo di coinvolgimento che può subire la persona (morte o ferite subìte)
- la possibilità di morire anche successivamente alle attività di soccorso.
Attività di Prevenzione
• Non è possibile prevedere il verificarsi dei terremoti!!!
• L’unica strategia applicabile è quella di limitare gli effetti del
fenomeno sull’ambiente antropizzato, attuando adeguate politiche
di prevenzione e riduzione del rischio sismico.
In particolare:
• Migliorando la conoscenza del fenomeno,
• Eseguendo il monitoraggio del territorio , valutando
adeguatamente il pericolo a cui è esposto il patrimonio abitativo, la
popolazione e i sistemi infrastrutturali;
• Attuando politiche di riduzione della vulnerabilità dell’edilizia
più antica, degli edifici “strategici” (scuole, ospedali, strutture
adibite alla gestione dell’emergenza)
• Aggiornando la classificazione sismica e la normativa;
• Intervenendo sulla popolazione con una costante e incisiva azione
di informazione e sensibilizzazione.
Conoscenza del Fenomeno
Prevenzione
I terremoti (dal latino terrae motus, cioè
"movimento della terra"), sono vibrazioni o
oscillazioni improvvise, rapide e più o meno
potenti, della crosta terrestre, provocate dallo
spostamento
improvviso
di
una
massa rocciosa
nel sottosuolo. Tale
spostamento è generato dalle forze di natura
tettonica che generano spinte all’interno della
crosta terrestre e che provocano la liberazione
di energia dapprima potenziale poi cinetica in
un punto chiamato ipocentro a partire dalla
frattura creatasi una serie di onde elastiche,
dette onde sismiche, si propagano in tutte le
direzioni dall'ipocentro, dando vita al
fenomeno osservato in superficie; il luogo
della superficie terrestre posto sulla verticale
dell'ipocentro si chiama epicentro ed è
generalmente quello più interessato dal
fenomeno.
Monitoraggio del Territorio (INGV)
Terremoto a largo di Ustica (PA)
Classificazione Sismica
Formazione ed Informazione
La riduzione del rischio sismico non si risolve solo con norme e leggi. L’azione dello Stato deve
essere accompagnata dalla funzione attiva dei cittadini, resi consapevoli delle caratteristiche di
sismicità del territorio in cui vivono.
La consapevolezza si diffonde
attraverso campagne di
informazione, attività
di educazione e
didattica nelle scuole ed
attraverso il recupero della
memoria storica e tecnicoscientifica sulle conseguenze dei
maggiori terremoti italiani.
Fondamentale, inoltre, la
conoscenza delle principali
norme di comportamento da
tenersi prima, durante e dopo
un terremoto, che possono
aiutare a mitigare le
conseguenze del terremoto sulla
popolazione.