Relazione tecnica

Transcript

Relazione tecnica
E.R.S.U!
COMUNE DI SASSARI
REGIONE SARDEGNA
progetto
RECUPERO FUNZIONALE ED ARCHITETTONICO DEGLI IMMOBILI DELLA EX FONDAZIONE !
BRIGATA SASSARI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DI NUOVA CASA DELLO STUDENTE
scala
data
operatore
Maggio 2013
livello di definizione
rif.
BP - AM FM
formato
A4
01_10_PE
nr.elaborato
titolo
ESECUTIVO
E1.01
IMPIANTO ANTINCENDIO!
RELAZIONE TECNICA
nr. rev.
nome file
00
nr. rev.
data
00
Maggio 2013
associazione temporanea di professionisti
rev.
Prima emissione
timbri
zona industriale, 120!
92100 agrigento!
tel. 0922 441514!
fax 0922 591088!
www.baldoprogetti.it!
[email protected]
TECNOBREVETTI srl!
IMPIANTI
Via Cerchiara18, 31023 Castelminio di Resana (TV)
Arch. Gianfranco Marras!
Via Roth 1, 07100 Sassari
il legale rappresentante
il committente
Amministratore unico della societa' Capogruppo !
Baldo Progetti Engineering srl !
e responsabile della progettazione integrale e coordinata!
Architetto Aldo Baldo !
iscritto al n 464 dell'Albo degli!
Architetti della Provincia di Agrigento
tutti i diritti di questo disegno ed i calcoli sono riservati ogni
riproduzione deve essere
autorizzata dalla a.t.p.
DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA
DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO
(DM 04.05.1998 - All. I - Parte B)
(DPR 1.8.2011 n. 151)
(DM 7 agosto 2012)
B1 - RELAZIONE TECNICA
La relazione tecnica è redatta a dimostrazione dell'osservanza delle specifiche disposizioni tecniche
di prevenzione incendi.
DISPOSIZIONE ANTINCENDIO: D.M. 9 APRILE 1994 – D.M. 6 OTTOBRE 2003
Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l'esercizio delle attività
ricettive turistico-alberghiere.
PREMESSA
Il presente progetto si riferisce ad un edificio esistente da destinare a “Casa dello Studente”.
Trattasi di attività esistente alla data di entrata in vigore del DM 09.04.1994.
L'attività è individuata al Punto 66.2.B del D.P.R. 01/08/2011 n.151: "Alberghi, pensioni, motel, villaggi
albergo, residenze turistico - alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la
gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 50 posti-letto (fino a 100 postiletto).
L’attivita specifica del presente progetto è, pertanto, “STUDENTATO”.
La capacità ricettiva dell’edificio sarà di 75 posti letto.
L'altezza antincendio dell'edificio è inferiore a 12 m.
GENERALITÀ
1
OGGETTO
La presente relazione è parte integrante del progetto esecutivo relativo al recupero funzionale ed
architettonico degli immobili della ex Fondazione Brigata Sassari, finalizzati alla realizzazione di una nuova
casa dello studente e descrive le predisposizioni da realizzare allo scopo di tutelare l’incolumità delle
persone e la preservazione dei beni contro i rischi dell’incendio nell’attività turistico-alberghiera in oggetto.
2
CAMPO DI APPLICAZIONE
All'attività di cui in premessa si applicano le disposizioni ai sensi del DM 09.04.1994 e del D.M. 6.10.2003,
nelle parti che riguardano le costruzioni esistenti.
1
3
CLASSIFICAZIONE
L’attività, in relazione alla capacità ricettiva, si classifica come:
- attività con capienza superiore a venticinque posti letto, alla quale si applicano le disposizioni del Titolo II
Parte II del DM 09.04.1994, in quanto attività esistente.
4
TERMINI, DEFINIZIONI E TOLLERANZE DIMENSIONALI
Si rimanda al DM 30.11.1983 e al DM 09.04.1994; sono quindi previste le definizioni seguenti:
- spazio calmo: luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale o inserito nella
stessa. Tale spazio non costituirà intralcio alla fruibilità delle vie di esodo ed avrà caratteristiche tali da
garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in attesa dei soccorsi;
- corridoio cieco: corridoio da cui è possibile l’esodo in una sola direzione. La lunghezza dello stesso sarà
calcolata dall’inizio fino ad un corridoio da cui sia possibile l’esodo in almeno due direzioni, oppure fino al
più vicino luogo sicuro o via di esodo verticale.
ATTIVITÀ RICETTIVE CON CAPACITÀ SUPERIORE A 25 POSTI LETTO
PARTE II – ATTIVITÀ ESISTENTI
5
UBICAZIONE
5.1
GENERALITA’
L’ edificio da destinare ad attività ricettive avra’ le distanze di sicurezza, stabilite dalle disposizioni vigenti, da
altre attività che comportino rischi di esplosione od incendio.
L’attività ricettiva sarà ubicata in edificio indipendente, costruito per tale specifica destinazione ed isolato da
altri.
5.2
SEPARAZIONI - COMUNICAZIONI
L’ attività ricettiva non comunicherà con attività non ad essa pertinenti e non sarà destinata ad alloggi
agroturistici.
6
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
6.1
RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE
Le caratteristiche di resistenza al fuoco degli elementi strutturali sono valutate secondo le prescrizioni e le
modalità di prova stabilite dal D.M. 16 febbraio 2007, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella
realizzazione degli elementi medesimi (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno massiccio, legno lamellare,
elementi compositi).
Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare per i vari tipi di materiali suddetti nonchè la
classificazione dell’ edificio in funzione del carico di incendio, saranno determinati con le tabelle e con le
modalità specificate dal Decreto sopracitato.
I requisiti di resistenza al fuoco delle porte e degli altri elementi di chiusura saranno valutati ed attestati in
conformità al DM 14.12.1993.
L’ edificio, di altezza antincendio non superiore a 12 m, avrà strutture portanti tali da garantire una resistenza
al fuoco R 30 e strutture separanti REI 30.
Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico saranno applicate le disposizioni contenute nelle
relative normative.
2
6.2
REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI
Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali saranno le seguenti:
a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle rampe, nei passaggi in genere e nelle vie di esodo, saranno
impiegati materiali di classe 1 in ragione, al massimo, del 50% della loro superficie totale (pavimento + pareti
+ soffitti + proiezioni orizzontali delle scale); per le restanti parti saranno impiegati materiali di classe 0 (non
combustibili);
b) in tutti gli altri ambienti i materiali di rivestimento dei pavimenti saranno di classe 0,1, e così anche gli altri
materiali di rivestimento.
c) non saranno presenti materiali di rivestimento combustibili;
d) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi e simili) saranno di classe di
reazione al fuoco non superiore a 1;
e) i materassi saranno di classe 1 IM;
f) non saranno presenti materiali isolanti in vista;
I materiali di cui alle lettere precedenti saranno omologati ai sensi del DM 26.06.1984.
Non sarà prevista la posa di rivestimenti lignei.
6.3
COMPARTIMENTAZIONE
6.3.1 VALUTAZIONE DEL CARICO D'INCENDIO
Il carico d'incendio è espresso dalla quantità equivalente di legno per m².
La quantità equivalente di legno per m² si calcola dividendo il potere calorifico per unità di superficie orizzontale del
locale o compartimento antincendio considerato (determinato nelle condizioni più gravose ed espresso in MJ/m²) per
18,42 (potere calorifico superiore del legno standard espresso in MJ/kg, corrispondente a 4400 kcal/kg).
q = S (gi · Hi) / (18,42·A)
dove:
q
gi
Hi
A
18,42
=
=
=
=
=
(con i= 1 ... n)
carico d'incendio (kglegna/m²);
massa (kg) del generico fra gli n combustibili che si prevedono presenti nel locale;
potere calorifico superiore (MJ/kg) del generico fra gli n combustibili di massa gi;
superficie orizzontale del locale considerato (m²);
potere calorifico superiore del legno standard (MJ/kg).
Le grandezze gi e Hi possono essere espresse anche in altre unità di misura purché coerenti fra di loro (esempio: gi in
m² e Hi in MJ/m², gi in m³ e Hi in MJ/m³, gi in pezzi e Hi in MJ/pezzo…).
Le condizioni più gravose del carico d'incendio del locale o compartimento antincendio sono quelle per le quali la
sommatoria (gi·Hi) è massima e sono determinate esaminando le previste utilizzazioni dei locali.
Il calcolo del potere calorifico del locale o del compartimento antincendio può essere suddiviso in gruppi, in
funzione della diversa natura dei materiali combustibili:
PCS = S (gi · Hi)
dove:
PCS
(con i= 1 ... n)
= Potere Calorifico Superiore del locale o del compartimento antincendio (MJ).
Per i materiali in deposito:
gi
Hi
=
quantità del materiale generico in deposito espressa in kg, numero di pezzi, metri lineari, m², m³;
= potere calorifico superiore del materiale espresso in MJ/kg, MJ/pezzo, MJ/m, MJ/m², MJ/m³.
Nel caso di sostanze liquide o gassose la quantità espressa rispettivamente in dm³ e m³ è preventivamente trasformata
in kg, tenuto conto della densità per i liquidi e della densità, pressione e temperatura per i gas.
Per i materiali in tubazioni intercettabili:
gi
= VT · d + PT · t
3
gi
VT
d
PT
t
=
=
=
=
=
quantità del materiale entrata nel locale prima dell'intercettazione (kg);
volume della tubazione (m³) = Diametro²·p/4·Lunghezza tubazione;
massa volumica del materiale convogliato (kg/m³);
portata del materiale attraverso la tubazione (kg/s);
tempo di intercettazione (s).
Hi
= potere calorifico superiore del materiale (MJ/kg).
Nel caso di sostanze liquide o gassose la quantità espressa rispettivamente in dm³ e m³ è preventivamente trasformata
in kg, tenuto conto della massa volumica per i liquidi e della massa volumica, pressione e temperatura per i gas.
Il valore del carico d'incendio (escluse le strutture portanti in legno) si ottiene dunque calcolando per tutto il
materiale combustibile presente nel locale l’equivalente in legno sulla base del potere calorifico superiore del legno, pari
a 18,42 MJ/kg:
Q
= PCS / (18,42 · A)
dove:
Q
PCS
A
18,42
=
=
=
=
carico d'incendio con esclusione del contributo di eventuali strutture portanti in legno (kglegna/m²);
Potere Calorifico Superiore del locale o compartimento antincendio (MJ);
superficie orizzontale del locale o compartimento antincendio (m²);
potere calorifico superiore di 1 kg di legna standard (MJ), pari a 4400 kcal/kg.
Il carico d'incendio del locale (in assenza di strutture portanti in legno) è:
q
= Q
dove:
q
Q
= carico d'incendio del locale o compartimento antincendio (kglegna/m²);
= carico d'incendio con esclusione di strutture portanti in legno (kglegna/m²).
Il carico d'incendio del locale (in presenza di strutture portanti in legno), secondo il DM 06.03.1986, è:
q
= Q + 12,5 SEF / A
dove:
q
Q
SEF
A
=
=
=
=
carico d'incendio del locale o compartimento antincendio (kglegna/m²);
carico d'incendio (kglegna/m²) con esclusione del contributo delle strutture portanti in legno;
superficie esposta al fuoco delle strutture portanti in legno (m²);
superficie orizzontale del locale o compartimento antincendio (m²).
Travi e pilastri in legno adiacenti a strutture incombustibili (esempio: pilastro contro muro) si considerano investiti dal
fuoco solo per le facce a vista (esempio: 3 facce).
Travi e pilastri in legno adiacenti a strutture combustibili (esempio: travi di un soffitto in tavole di legno) o non adiacenti
ad altre strutture si considerano esposti per le 4 facce.
Strutture in legno non portanti (esempio: rivestimenti, orditura secondaria, ornamenti e simili) non vanno calcolate come
superficie esposta al fuoco, ma come materiale combustibile per la totalità della loro massa.
CALCOLO DEL CARICO D’INCENDIO
Locale n. 1 - Museo
Il museo contiene i seguenti materiali combustibili:- opere d'arte in esposizione: dipinti e statue- arredamento- tendaggilampade elettriche- attrezzature d'ufficio.
Abbreviazioni:
PCS = potere calorifico superiore
U.M. = unità di misura
SOLIDI
PCS
MJ/U.M.
200,0
2000,0
2180,0
65,0
25,0
120,0
2180,0
400,0
20,0
250,0
17,0
30,0
Quadri (dipinti)
Statue in legno
Tavolo in legno
Sedia in legno
Tende leggere
Lampada 2 x 36 W
Scrivania grande a due cassettiere
Fotocopiatore
Apparecchio telefonico
Computer
Documenti di carta
Lampada di emergenza
4
Quantità
U.M.
50,0
5,0
10,0
20,0
125,0
10,0
4,0
1,0
4,0
2,0
500,0
6,0
U.M.
pz
pz
pz
pz
m²
pz
pz
pz
pz
pz
kg
pz
Carico PCS
MJ
10000
10000
21800
1300
3125
1200
8720
400
80
500
8500
180
TOTALE POTERE CALORIFICO SUPERIORE
PCS =
65805 MJ
SUPERFICIE IN PIANTA DEL LOCALE
A=
145,0 m²
CARICO D’INCENDIO Q = PCS/(18.42*A)
Q=
24,6 kgLeq/m²
CALCOLO DEL CARICO D’INCENDIO
Locale n. 2 - Camere piano terra
La camera contiene i seguenti materiali combustibili:- letti, con materassi, cuscini, lenzuola e coperte- comodini con
abatjour- poltrona e sedia, tavolo e tavolino, televisore, telefono- armadi - tendaggi.
Abbreviazioni:
PCS = potere calorifico superiore
U.M. = unità di misura
SOLIDI
PCS
MJ/U.M.
1000,0
170,0
1680,0
50,0
335,0
40,0
250,0
500,0
38,0
300,0
20,0
Letto, compresi materasso, coperte, ecc.
Comodino da notte con contenuto
Armadio abiti (2 porte) con contenuto
Lampada da comodino
Poltrona
Sedie
Tavolino
Tavolo
Tende pesanti
Televisore
Apparecchio telefonico
TOTALE POTERE CALORIFICO SUPERIORE
Quantità
U.M.
30,0
30,0
15,0
30,0
15,0
30,0
15,0
15,0
15,0
15,0
15,0
U.M.
pz
pz
pz
pz
pz
pz
pz
pz
m²
pz
pz
PCS =
84645 MJ
SUPERFICIE IN PIANTA DEL LOCALE
A=
720,0 m²
CARICO D’INCENDIO Q = PCS/(18.42*A)
Q=
Carico PCS
MJ
30000
5100
25200
1500
5025
1200
3750
7500
570
4500
300
6,4 kgLeq/m²
CALCOLO DEL CARICO D’INCENDIO
Locale n. 3 - Camere piano primo
La camera contiene i seguenti materiali combustibili:- letti, con materassi, cuscini, lenzuola e coperte- comodini con
abatjour- poltrona e sedia, tavolo e tavolino, televisore, telefono- armadi - tendaggi.
Abbreviazioni:
PCS = potere calorifico superiore
U.M. = unità di misura
SOLIDI
PCS
MJ/U.M.
1000,0
170,0
1680,0
50,0
335,0
40,0
250,0
500,0
38,0
300,0
20,0
Letto, compresi materasso, coperte, ecc.
Comodino da notte con contenuto
Armadio abiti (2 porte) con contenuto
Lampada da comodino
Poltrona
Sedie
Tavolino
Tavolo
Tende pesanti
Televisore
Apparecchio telefonico
Quantità
U.M.
46,0
46,0
23,0
46,0
23,0
46,0
23,0
23,0
23,0
23,0
23,0
U.M.
pz
pz
pz
pz
pz
pz
pz
pz
m²
pz
pz
PCS =
129789 MJ
SUPERFICIE IN PIANTA DEL LOCALE
A=
720,0 m²
CARICO D’INCENDIO Q = PCS/(18.42*A)
Q=
TOTALE POTERE CALORIFICO SUPERIORE
5
Carico PCS
MJ
46000
7820
38640
2300
7705
1840
5750
11500
874
6900
460
9,8 kgLeq/m²
6.3.2 VALUTAZIONE DELLA CLASSE DELL'EDIFICIO
I fabbricati vengono suddivisi nelle seguenti classi:
Classe 15 – Classe 30 – Classe 45 – Classe 60 – Classe 90 – Classe 120 – Classe 180.
Il numero identificativo di ogni classe esprime il carico d'incendio equivalente in kg/m² di legna standard.
Maggiore è il numero identificativo della classe di appartenenza del locale e maggiore deve essere la resistenza al fuoco
delle strutture: il numero identificativo della classe di appartenenza del locale esprime anche la durata minima di
resistenza al fuoco, espressa in minuti primi, da richiedere alla struttura o all'elemento costruttivo in esame.
Determinazione della classe
La classe del locale si determina con la seguente formula:
C'
= k·q
dove:
C'
q
k
= numero identificativo della classe (valore di calcolo non arrotondato);
= carico d'incendio dichiarato (kglegna/m²);
= coefficiente di riduzione che tiene conto delle condizioni reali di incendio del locale.
Se il numero della classe C’, risultante dal calcolo, non coincide con un numero identificativo delle classi previste dalla
norma, si assegna al locale la classe C immediatamente superiore.
Nel caso in cui C' fosse superiore a 180, si assegna comunque a C una Classe 180.
Calcolo del coefficiente di riduzione k della classe
Il valore del coefficiente k, compreso tra 0,2 e 1,0, viene determinato in base alle caratteristiche dell'edificio, alla natura
del materiale combustibile presente, alla destinazione, alla distanza da altri edifici ed alle misure di segnalazione e
prevenzione degli incendi.
I singoli fattori di influenza vengono valutati mediate indici numerici che possono essere positivi o negativi, in quanto si
intendono riferiti alle condizioni di un caso reale medio di incendio.
Calcolata la somma degli indici di valutazione, con l'uso di un apposito diagramma, si determina direttamente il
coefficiente di riduzione k.
E' anche possibile evitare la determinazione degli indici di valutazione; in tal caso si adotta cautelativamente il valore k =
1,00.
Locale n. 1 - Museo
TOTALE SUPERFICIE ESPOSTA AL FUOCO
SEF =
TOTALE CARICO D’INCENDIO q = Q+12.5*SEF/A
q=
SOMMA INDICI
SI =
COEFFICIENTE DI RIDUZIONE (Grafico circ. M.I. n.91/60)
k=
0,0 m²
24,6 kgLeq/m²
0
1 cautelativo
CLASSE NON APPROSSIMATA C’ = k *q
C’ =
24,6
CLASSE DEL LOCALE
C=
30
Locale n. 2 - Camere piano terra
TOTALE SUPERFICIE ESPOSTA AL FUOCO
SEF =
TOTALE CARICO D’INCENDIO q = Q+12.5*SEF/A
q=
SOMMA INDICI
SI =
COEFFICIENTE DI RIDUZIONE (Grafico circ. M.I. n.91/60)
k=
0,0 m²
6,4 kgLeq/m²
0
1 cautelativo
CLASSE NON APPROSSIMATA C’ = k *q
C’ =
6,4
CLASSE DEL LOCALE
C=
15
Locale n. 3 - Camere piano primo soppalco
TOTALE SUPERFICIE ESPOSTA AL FUOCO
SEF =
6
0,0 m²
TOTALE CARICO D’INCENDIO q = Q+12.5*SEF/A
q=
SOMMA INDICI
SI =
COEFFICIENTE DI RIDUZIONE (Grafico circ. M.I. n.91/60)
k=
9,8 kgLeq/m²
0
1 cautelativo
CLASSE NON APPROSSIMATA C’ = k *q
C’ =
9,8
CLASSE DEL LOCALE
C=
15
6.3.3 COMPARTIMENTAZIONE
2
L’attività ricettiva sarà suddivisa in compartimenti di superficie complessiva non superiore a 3.000 m su più
2
piani dato che il carico d’incendio di ogni piano non supera il valore di 30 kg/m e verrà installato un impianto
automatico di rivelazione ed allarme di incendio in tutti gli ambienti.
L’attività ricettiva non sarà dislocata ai piani interrati.
Gli elementi costruttivi di separazione tra compartimenti soddisferanno i requisiti di resistenza al fuoco
riportati al precedente punto 6.2.
Le separazioni e le comunicazioni con i locali a rischio specifico saranno congrue con quanto previsto dalle
specifiche regole tecniche e con quanto specificato nel DM 09.04.1994.
Gli elementi di suddivisione tra i compartimenti soddisferanno i requisiti di resistenza al fuoco conformi a
quanto riportato al precedente punto 6.2.
Le separazioni e le comunicazioni con i locali a rischio specifico saranno congrue con quanto previsto dalle
specifiche regole tecniche e con quanto specificato nel DM 09.04.1994.
6.4
PIANI INTERRATI
Non vi sono piani interrati
6.5
CORRIDOI
Nell’attività ricettiva, i tramezzi che separano le camere per ospiti dai corridoi avranno caratteristiche di
resistenza al fuoco non inferiori a REI 30.
Essendo l’attività ricettiva dotata di un impianto di rivelazione ed allarme di incendio installato nei corridoi e
nelle camere per ospiti; le camere saranno dotate di porte senza requisiti particolari.
6.6
SCALE
Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala, in conformità a quanto previsto dal DM 09.04.1994,
saranno le seguenti.
L’attività ricettiva sarà svolta in edificio con non oltre due piani fuori terra e di altezza antincendio non
superiore a 32 m; e pertanto le due scale non necessiterebbero di requisiti particolari. Ma per il rispetto delle
lunghezze delle vie di esodo per le camere del primo piano, tali scale saranno del tipo protetto.
Le caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala e delle porte di accesso alle scale saranno conformi a
quanto riportato al precedente punto 6.1( R30 e REI 30).
2
Il vano scala avrà una superficie netta di aerazione permanente posta alla sommità non inferiore ad 1 m .
Nel vano di aerazione saranno installati dispositivi per la protezione dagli agenti atmosferici, realizzati tramite
infissi apribili automaticamente a mezzo di dispositivo comandato manualmente.
Le camere per ospiti non comunicheranno direttamente con i vani scala.
L’attività ricettiva non sarà dotata di vani scala ad uso promiscuo.
7
6.7
ASCENSORI
Nell’attività ricettiva, gli ascensori non saranno utilizzati in caso di incendio.
Gli ascensori saranno installati all’interno dei due vani scala di cui prima.
Le caratteristiche degli ascensori risponderanno alle specifiche disposizioni vigenti in materia di prevenzione
incendi.
7
MISURE PER L’EVACUAZIONE IN CASO DI INCENDIO
L’attività ricettiva sarà dotata di vie di esodo che, in relazione alle caratteristiche di ciascuna, saranno ubicate
secondo quanto di seguito indicato.
7.1
AFFOLLAMENTO - CAPACITÀ DI DEFLUSSO
L'affollamento massimo sarà stabilito come segue:
- per le aree destinate alle camere sarà pari al numero dei posti letto;
2
- per le aree comuni a servizio del pubblico sarà fissata una densità di affollamento pari a 0,4 persone/m .
- per le aree destinate ai servizi, pari al numero di persone effettivamente presenti più il 20%.
La capacità di deflusso rispetterà i seguenti valori:
- per il piano terra non sarà superiore a 50;
- per edifici fino a tre piani fuori terra non sarà superiore a 37,5;
Piano terra
Numero totale di uscite
Larghezza delle uscite
Numero totale di moduli
Capacità di deflusso
Capacità totale di evacuazione
Capienza totale
Lunghezza massima delle vie di uscita
Numero di scale
Larghezza delle scale
Numero di spazi calmi
Piano primo
Numero totale di uscite
Larghezza delle uscite
Numero totale di moduli
Capacità di deflusso
Capacità totale di evacuazione
Capienza totale
Lunghezza massima delle vie di uscita
Numero di scale
Larghezza delle scale
Numero di spazi calmi
8
3
1,2
6
12
300
69
17
n.
m
mod.
pers./mod.
persone
persone
m
2
1,2
2
n.
m
n.
4
1,2
8
4
300
28
38
n.
m
mod.
pers./mod.
persone
persone
m
2
1,2
2
n.
m
n.
7.2
LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA
Nell’attività ricettiva saranno utilizzate, ai fini del deflusso, scale e passaggi aventi larghezza minima di 1,2 m
computati pari ad due moduli ai fini del calcolo del deflusso.
Le aree ove sia prevista la presenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie saranno dotate di vie di
uscita rispondenti alle vigenti disposizioni in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche.
7.3
LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE
La larghezza totale delle uscite da ogni piano, in numero di moduli, è determinata dal rapporto tra il massimo
affollamento previsto e la capacità di deflusso del piano.
Il massimo affollamento previsto per piano è:
Affollamento piano terra = 69 persone
Affollamento piano primo = 28 persone
Dato che l’attività ricettiva occupa un edificio con due piani fuori terra, la larghezza totale delle vie di uscita
che immettono in luogo sicuro è calcolata sommando il massimo affollamento previsto in due piani
consecutivi con riferimento a quelli aventi maggiore affollamento.
Noto Il massimo affollamento sui piani, si ricava il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi:
Piano terra + 1° piano = 69 + 28 = 97
Il numero di affollamento massimo su due piani consecutivi è pari a 97 persone e, pertanto, il numero di
moduli e la larghezza complessiva della scala risultano pari a:
A
97
N = -------- = -------- = 1,94 moduli
50
50
97
A
L (metri) = ----------- x 0,60 = ---------- x 0,60 = 1,16 m
50
50
in cui:
- “ N “ rappresenta il numero di moduli
- " A " rappresenta l’affollamento previsto in due piani contigui;
- il valore 0,60 costituisce la larghezza ( espressa in metri) sufficiente al transito di una persona (modulo
unitario di passaggio);
- 50 indica il numero massimo delle persone che possono defluire attraverso un modulo unitario di
passaggio, tenendo conto del tempo di evacuazione.
Nel computo della larghezza delle uscite non saranno conteggiate le porte d’ingresso.
L’attività ricettiva non sarà dotata di scale mobili.
7.4
VIE DI USCITA AD USO ESCLUSIVO
7.4.1
L’edificio è servito da due scale.
L’attività ricettiva sarà servita da due scale ed avrà percorsi di esodo, misurati a partire dalla porta di ogni
camera e da ogni punto dei locali comuni, non superiori a 40 m per raggiungere una uscita su luogo sicuro.
9
L’attività ricettiva sarà servita da due scale di tipo protetto ed avrà percorsi di esodo, misurati a partire dalla
porta di ogni camera e da ogni punto dei locali comuni, non superiori a 30 m per raggiungere una scala
protetta o il luogo sicuro che faccia parte del sistema di vie di uscita.
La lunghezza dei corridoi ciechi presenti al primo piano è superiore a 15 m.
2
Essendo il carico d’incendio delle camere che si affacciano su tali corridoi minore di 20 Kg legna per m ed
immettendo la via di esodo nelle due scale protette, la lunghezza dei corridoi ciechi rispetta il limite dei 30
metri.
7.5
VIE DI USCITA AD USO PROMISCUO
Come detto, non ci sono usi promiscui.
8. AREE ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO
8.1 Locali adibiti a depositi
2
8.1.1 LOCALI, DI SUPERFICIE NON SUPERIORE A 12 m , DESTINATI A DEPOSITO DI MATERIALE
COMBUSTIBILE
Non sono previsti depositi di tali caratteristiche.
2
8.1.2 LOCALI, DI SUPERFICIE MASSIMA DI 500 m , DESTINATI A DEPOSITO DI MATERIALE
COMBUSTIBILE
2
Il deposito di materiali combustibili previsto al primo piano di 15 m , pur essendo nel piano camere, non
confina direttamente con il corridoio, per la presenza di un disimpegno dotato di porte REI 90 con dispositivo
di auto chiusura, sia tra deposito e disimpegno che tra il disimpegno e il corridoio. Inoltre le strutture di
separazione e le porte di accesso, come già detto, avranno caratteristiche almeno REI 90 ed inoltre il
deposito sarà munito di impianto automatico di rivelazione ed allarme incendi. Il carico d'incendio sarà
limitato a 60 Kg/m2.
L'aerazione del locale sarà non inferiore ad 1/40 della superficie del locale stesso.
8.1.3 DEPOSITI DI SOSTANZE INFIAMMABILI
Non esistono.
8.2 Servizi tecnologici
8.2.1 IMPIANTI DI PRODUZIONE DEL CALORE
Gli impianti di produzione di calore saranno di tipo centralizzato. I predetti impianti saranno realizzati a
regola d'arte e nel rispetto delle specifiche disposizioni di prevenzione incendi.
In alcune camere e nella cucina di piano terra sono previsti apparecchi per la cottura di cibi con
alimentazione elettrica.
All’interno delle camere non ci sono apparecchi di riscaldamento ambiente e produzione acqua calda
alimentate a gas.
8.2.1.1 Distribuzione dei gas combustibili
Le condutture principali del gas, a ridosso dell’edificio, saranno a vista ed esterne al fabbricato.
Nei locali dove l'attraversamento è ammesso, le tubazioni devono essere poste in guaina di classe zero,
aerata alle due estremità verso l'esterno e di diametro superiore di almeno 2 cm rispetto alla tubazione
interna. La conduttura principale del gas deve essere munita di dispositivo di chiusura manuale, situato
all'esterno, direttamente all'arrivo della tubazione e perfettamente segnalato.
10
8.2.2 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE
Gli impianti di condizionamento e/o di ventilazione saranno centralizzati. Tali impianti dovranno possedere i
requisiti che garantiscono il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) mantenere l'efficienza delle compartimentazioni;
2) evitare il riciclo dei prodotti della combustione o di altri gas ritenuti pericolosi;
3) non produrre, a causa di avarie e/o guasti propri fumi che si diffondano nei locali serviti;
4) non costituire elemento di propagazione di fumi e/o fiamme anche nella fase iniziale degli incendi.
Tali obiettivi si considerano raggiunti se gli impianti sono realizzati come di seguito specificato.
8.2.2.1 Impianti centralizzati
L’impianto di climatizzazione di tutti i locali costituenti l’edificio sarà del tipo a flusso variabile (VRV) con
pompe di calore alimentate ad energia elettrica, poste all’esterno del fabbricato in apposita area
opportunamente recintata. Attraverso delle tubazioni in rame, con appositi giunti saldati si raggiungeranno le
unità interne delle camere e dei vari locali.
8.2.2.2 Condotte
L’impianto di climatizzazione non è ad aria.
8.2.2.3 Dispositivi di controllo
Non applicabile
8.2.2.4 Schemi funzionali
Non applicabile
8.2.2.5 Impianti localizzati
Non presenti
8.3 Autorimesse
Non ci sono locali adibiti ad autorimesse.
8.4 Spazi per riunioni, trattenimento e simili
Ai locali e agli spazi, frequentati da pubblico, ospite o non dell'attività, inseriti nell'ambito di un edificio o
complesso ricettivo, destinati a trattenimenti e riunioni a pagamento o non, si applicano le seguenti norme di
prevenzione incendi.
A titolo esemplificativo le suddette manifestazioni possono comprendere:
- conferenze;
- convegni;
- sfilate di moda;
- riunioni conviviali;
- piccoli spettacoli di cabaret;
- feste danzanti;
- esposizioni d'arte e/o merceologiche con o senza l'ausilio di mezzi audiovisivi.
8.4.1 UBICAZIONE
I locali di trattenimento sono ubicati al piano terra.
8.4.2 COMUNICAZIONI
I locali di trattenimento con capienza inferiore a 100 persone comunicano esclusivamente con l’esterno.
8.4.3 STRUTTURE E MATERIALI
Per quanto concerne i requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali e le caratteristiche di reazione
al fuoco dei materiali di rivestimento e di arredo, valgono le prescrizioni indicate ai precedenti punti 6.1 e 6.2.
8.4.4 MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA
L'affollamento massimo ipotizzabile, in quei locali in cui il pubblico trova posto in sedili distribuiti in file, gruppi
e settori, viene fissato pari al numero dei posti a sedere. Negli altri casi esso viene fissato pari a quanto
risulta in base ad una densità di affollamento non superiore a 0,7 persone per m2 e che in ogni caso dovrà
essere dichiarato sotto la diretta responsabilità del titolare dell'attività e che comunque non superano il
numero di 50 persone.
I locali disporranno di un sistema organizzato di vie di esodo per le persone, conforme alle vigenti
disposizioni in materia ed alle seguenti prescrizioni:
11
c) locali con capienza inferiore a 50 persone: tali locali sono serviti da due uscite, di larghezza non inferiore a
0,90 m che immettono direttamente all’eterno.
8.4.5 DISTRIBUZIONE DEI POSTI A SEDERE
La distribuzione dei posti a sedere deve essere conforme alle vigenti disposizioni.
9
IMPIANTI ELETTRICI
Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alla legge n. 186 del 1° marzo 1968 (G.U. n. 77 del
23marzo 1968).
In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici:
- non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione;
- non forniranno alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comportamento al fuoco della
membratura sarà compatibile con la specifica destinazione d'uso dei singoli locali;
- saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell'intero sistema
(utenza);
- avranno apparecchi di manovra ubicati in posizioni "protette" e riporteranno chiare indicazioni dei circuiti
cui si riferiscono.
I seguenti sistemi utenza disporranno di impianti di sicurezza:
a) illuminazione;
b) allarme;
c) rivelazione;
d) impianti di estinzione incendi;
La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza deve essere attestata con la procedura di cui alla legge n. 37
del 2008 e successivi regolamenti di applicazione.
L'alimentazione di sicurezza deve essere automatica ad interruzione breve (≤ 0,5 sec) per gli impianti di
rivelazione, allarme e illuminazione e ad interruzione media (≤ 15 sec) per impianti idrici antincendio.
Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica
completa entro 12 ore.
L'autonomia dell'alimentazione di sicurezza deve consentire lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello
spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso l'autonomia minima viene stabilita per ogni impianto come
segue:
- rivelazione e allarme: 30 minuti;
- illuminazione di sicurezza: 1 ora;
- impianti idrici antincendio: 1 ora.
L'impianto di illuminazione di sicurezza assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 m di
altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.
Saranno installate singole lampade con alimentazione autonoma che garantiranno il funzionamento per
almeno 1 ora.
Il quadro elettrico generale sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta
dall'incendio.
10
SISTEMI DI ALLARME
La parte di edificio destinato ad attività ricettiva sarà munito di un sistema di allarme acustico in grado di avvertire
gli ospiti ed il personale presenti, delle condizioni di pericolo in caso di incendio.
I dispositivi sonori avranno caratteristiche ed ubicazione tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del
fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall’incendio.
L’attività ricettiva sarà munita di impianto fisso di rivelazione e segnalazione d’incendio; il sistema di allarme
funzionerà automaticamente. Sono previsti dei pulsanti manuali di allarme incendio con segnalazione ottica ed
acustica in locali comuni (corridoi e scale).
Il funzionamento del sistema di allarme sarà garantito anche in assenza di alimentazione elettrica principale, per un
tempo non inferiore a 30 minuti.
12
11
MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI
Numero di estintori portatili piano terra
Numero di estintori portatili piano primo
Numero di naspi DN 20 piano terra interno
Numero di naspi DN 20 piano terra interno
Numero di idranti sottosuolo DN 45 piano terra esterno
Numero di attacchi di mandata DN 70 per VVF
Caratteristiche dell’alimentazione:
Portata richiesta
Pressione minima richiesta
Volume della riserva idrica
Autonomia
11.1
7
6
2
6
3
1
n.
n.
n.
n.
n.
n.
10,47
4,36
15
85
mc/h
bar
m3
min.
GENERALITÀ
Le apparecchiature e gli impianti di estinzione degli incendi saranno realizzati a regola d’arte ed in conformità a
quanto di seguito indicato.
11.2
ESTINTORI
L’attività ricettiva sarà dotata di un numero di estintori portatili, come da prospetto.
Gli estintori saranno distribuiti in modo uniforme nell’area da proteggere. Alcuni di essi si troveranno in prossimità
degli accessi; altri saranno in vicinanza di aree di maggior pericolo.
Gli estintori saranno ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile; appositi cartelli segnalatori, di
forma e colore conformi al DL n. 493 del 14.08.1996, ne faciliteranno l’individuazione, anche a distanza.
2
Gli estintori portatili saranno installati in ragione di uno ogni 200 m di pavimento o frazione, con un minimo
di un estintore per piano.
Gli estintori portatili avranno capacità estinguente non inferiore a 13A - 89B.
Saranno previsti estintori di tipo idoneo a protezione di aree e di impianti a rischio specifico.
11.3
IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO
I naspi (interni) e gli idranti sottosuolo (esterni), correttamente corredati, saranno:
- distribuiti in modo da consentire l’intervento in tutte le aree dell’attività;
- collocati in ciascun piano dell’ edificio;
- dislocati in posizione facilmente accessibile e visibile. Appositi cartelli segnalatori ne agevoleranno
l’individuazione a distanza.
Gli idranti ed i naspi non saranno posti all’interno delle scale in modo da non ostacolare l’esodo delle persone.
11.3.1. Naspi DN 20
L’attività ricettiva ha una capienza di 75 posti letto, compresa tra 25 e 100 posti letto e sarà dotata di naspi
DN 20. Ogni naspo sarà corredato da una tubazione semirigida lunga 20 m realizzata a regola d’arte.
La rete idrica non è in grado di assicurare la portata e la pressione richieste; sarà pertanto predisposta
un’alimentazione di riserva, capace di alimentare in ogni momento contemporaneamente, oltre all’utenza
normale, i due naspi in posizione idraulicamente più sfavorevole, assicurando a ciascuno di essi una portata
non inferiore a 35 l/min ed una pressione non inferiore a 1,5 bar, quando sono entrambi in fase di scarica.
L’alimentazione assicurerà un’autonomia non inferiore a 60 min.
13
11.3.2 Idranti DN 45
L’attività ricettiva ha una capienza di 75 posti letto, compresa tra 25 e 100 posti letto sarà dotata nella parte
esterna a cui fanno capo alcuni alloggi, il museo e la chiesa multifunzione di una rete di idranti DN 45. Ogni
idrante sarà corredato da una tubazione flessibile lunga 20 m.
11.3.3 Rete di tubazioni
L’impianto idrico antincendio per idranti e naspi sarà costituito da una rete di tubazioni, con sviluppo nei
controsoffitti e montanti disposti nei vani scala.
Da ciascun montante, in corrispondenza di ogni piano, sarà derivato, con tubazione di diametro interno non
inferiore a 32 mm, un attacco per naspo DN 20, mentre all’esterno in corrispondenza di alcuni alloggi, del
museo e della chiesa sarà derivato, con tubazione di diametro interno non inferiore a 40 mm, un attacco per
idrante sottosuolo DN 45.
La rete di tubazioni sarà indipendente da quella dei servizi sanitari.
Le tubazioni saranno protette dal gelo, da urti e quelle non metalliche, dal fuoco.
11.3.3.4 Caratteristiche idrauliche
L’impianto avrà caratteristiche idrauliche tali da garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna
montante.
L’impianto garantirà l’erogazione ai 3 idranti in posizione idraulica più sfavorita, ed assicurerà a ciascuno di
essi una portata non inferiore a 120 l/min con una pressione al bocchello di 2 bar. L’alimentazione assicurerà
una autonomia di almeno 60 minuti.
11.3.3.5 Alimentazione
Non garantendo l’acquedotto pubblico le condizioni previste al punto 11.3.2.2, sarà pertanto realizzata una
riserva idrica con gruppo di pressurizzazione.
Il gruppo di pompaggio per l’alimentazione della rete antincendio sarà costituito da una motopompa con
avviamento automatico.
11.3.3.6 Collegamento delle autopompe dei Vigili del Fuoco
E’ previsto un solo attacco di mandata per il collegamento con le autopompe dei Vigili del Fuoco.
12
IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONI DEGLI INCENDI
12.1
GENERALITÀ
L’attività ricettiva ha capienza inferiore a 100 posti letto e sarà dotata di un impianto fisso di rivelazione e
segnalazione automatica degli incendi.
Nel locale deposito, come detto, indipendentemente dal numero di posti letto, saranno comunque installati
tali impianti di rivelazione e segnalazione.
12.2
CARATTERISTICHE
L’impianto sarà progettato e realizzato a regola d’arte.
La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati determinerà sempre una
segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, la quale deve
essere ubicata in ambiente presidiato.
L’impianto consentirà l’azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell’attività entro 2 minuti
dall’emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall’azionamento di un
qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio.
14
L’impianto consentirà l’azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell’attività entro 5 minuti
dall’emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, se la segnalazione
presso la centrale di allarme non sarà tacitata dal personale preposto.
I tempi saranno modificati in considerazione del tipo di attività e dei rischi in essa esistenti.
L’impianto di rivelazione consentirà l’attivazione automatica di una o più delle seguenti azioni:
- disattivazione elettrica dell’impianto di ventilazione/condizionamento esistente;
- disattivazione dell’impianto elettrico.
L’attività ricettiva non sarà dotata di dispositivi ottici di ripetizione di allarme per i rivelatori ubicati nelle
camere e nei depositi, disposti lungo i corridoi.
13
SEGNALETICA DI SICUREZZA
La segnaletica di sicurezza sarà conforme al DL n. 493 del 14.08.1996.
La posizione e la funzione degli spazi calmi sarà adeguatamente segnalata.
14
GESTIONE DELLA SICUREZZA
14.1
GENERALITÀ
Il responsabile dell’attività o persona da lui designata, provvederà affinché nel corso della gestione non
vengano alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare che:
- sui sistemi di vie di uscita non siano collocati ostacoli (depositi , mobilio, ecc.) che possano intralciare
l’evacuazione delle persone riducendo la larghezza o costituire rischio di propagazione dell’incendio;
- siano presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni,
risistemazioni, ecc.;
- siano mantenuti efficienti i mezzi e gli impianti antincendio, siano eseguite tempestivamente le manutenzioni o
sostituzioni necessarie e siano condotte prove periodiche degli stessi, con cadenze non superiori a sei mesi;
- siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle normative
vigenti;
- saranno mantenuti in efficienza gli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento. In particolare il
controllo sarà finalizzato alla sicurezza antincendio e sarà prevista una loro prova con cadenza non
superiore ad un anno. Le centrali termiche saranno affidate a personale qualificato, in conformità alle
prescrizioni delle vigenti regole tecniche.
14.2
CHIAMATA SERVIZI DI SOCCORSO
I servizi di soccorso potranno essere avvertiti facilmente, con la rete telefonica.
La procedura di chiamata sarà chiaramente indicata, a fianco di qualsiasi apparecchio telefonico dal quale
questa chiamata sia possibile. Nel caso della rete telefonica pubblica, il numero di chiamata dei Vigili del
Fuoco sarà esposto bene in vista presso l’apparecchio telefonico dell’esercizio.
15
ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE
15.1
PRIMO INTERVENTO ED AZIONAMENTO DEL SISTEMA DI ALLARME
Il responsabile dell’attività provvederà affinché, in caso di incendio, il personale sia in grado di usare
correttamente i mezzi disponibili per le operazioni di primo intervento, nonché di azionare il sistema di
allarme ed il sistema di chiamata di soccorso.
Tali operazioni saranno chiaramente indicate al personale ed impartite anche in forma scritta. Tenendo
conto delle condizioni di esercizio, il personale sarà chiamato a partecipare almeno due volte l’anno a
riunioni di addestramento e di allenamento per l’uso dei mezzi di soccorso, di allarme e di chiamata di
soccorso, nonché ad esercitazioni di evacuazione dell’immobile sulla base di un piano di emergenza
opportunamente predisposto.
15
15.2
AZIONI DA SVOLGERE
In caso di incendio, il personale dell’attività ricettiva , svolgerà le seguenti azioni:
- applicherà le istruzioni che gli sono state impartite per iscritto;
- contribuirà efficacemente all’evacuazione di tutti gli occupanti dell’attività.
16
REGISTRO DEI CONTROLLI
Il responsabile dell’attività ricettiva predisporrà un registro dei controlli periodici, dove saranno annotati tutti
gli interventi ed i controlli relativi alla efficienza degli impianti elettrici, di illuminazione, di sicurezza, dei
presidi antincendi, dei dispositivi di sicurezza e di controllo delle aree a rischio specifico e della osservanza
della limitazione dei carichi di incendio nei vari ambienti dell’attività, nonché le riunioni di addestramento e le
esercitazioni di evacuazione. Tale registro sarà mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i
controlli da parte del comando provinciale dei Vigili del Fuoco.
17
ISTRUZIONI DI SICUREZZA
17.1
ISTRUZIONI DA ESPORRE ALL’INGRESSO
All’ingresso dell’attività ricettiva saranno esposte, bene in vista, precise istruzioni relative al comportamento
del personale e del pubblico in caso di sinistro. In particolare sarà esposta una planimetria dell’edificio per le
squadre di soccorso con l’indicazione delle posizioni di:
- scale e vie di evacuazione;
- mezzi ed impianti di estinzione disponibili;
- dispositivi di arresto degli impianti di distribuzione del gas e dell’energia elettrica;
- dispositivo di arresto del sistema di ventilazione;
- quadro generale del sistema di rivelazione e di allarme;
- impianti e locali che presentano un rischio speciale;
- spazi calmi.
17.2
ISTRUZIONI DA ESPORRE A CIASCUN PIANO
A ciascun piano dell’attività ricettiva sarà esposta una planimetria d’orientamento in prossimità delle vie di
esodo. La posizione e la funzione degli spazi calmi sarà segnalata adeguatamente.
17.3
ISTRUZIONI DA ESPORRE IN CIASCUNA CAMERA
In ciascuna camera dell’attività ricettiva saranno esposte, bene in vista, precise istruzioni che indicheranno il
comportamento da tenere in caso di incendio. Oltre che in italiano, queste istruzioni saranno redatte anche
in alcune lingue estere, tenendo conto della provenienza della clientela abituale della struttura. Queste
istruzioni saranno accompagnate da una planimetria semplificata del piano, che indichi schematicamente la
posizione della camera rispetto alle vie di evacuazione, alle scale ed alle uscite. Le istruzioni attireranno
l’attenzione sul divieto di usare gli ascensori in caso di incendio.
Saranno inoltre indicati i divieti di impiegare fornelli portatili per il riscaldamento di vivande, di utilizzare stufe
ed apparecchi di riscaldamento o di illuminazione in genere funzionanti elettricamente con resistenza in
vista, utilizzare apparecchi alimentati con combustibili solidi, liquidi o gassosi.
Sarà infine indicato il divieto di tenere depositi, anche modesti, di sostanze infiammabili nei locali facenti
parte del volume destinato all’attività.
16