del 28 Giugno
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del 28 Giugno
Del 30 Marzo 2015 Estratto da pag. Del 30 Marzo 2015 Estratto da pag. Tangenti:sindaco Ischia media su collegamenti Croazia-Rodi G Ferrandino mette in contatto primo cittadino pugliese con Lauro (ANSA) - ROMA, 30 MAR - Un collegamento tra la Croazia e Rodi Garganico, attivo da aprile a ottobre, che consenta di portare i fedeli italiani a Medjugorje e quelli croati, "ma anche dei paesi confinanti, a San Giovanni Rotondo da Padre Pio". E' l'obiettivo del sindaco della cittadina pugliese, Nicola Pinto, per il quale si attiva il primo cittadino di Ischia, mettendolo in contatto con l'armatore Salvatore Lauro. L'episodio è raccontato nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del sindaco campano e di altri soggetti delle cooperativa Cpl Concordia per un giro di presunti tangenti. Pinto è in contatto con gli uomini della Cpl, l'ex presidente Roberto Casari e il solito Simone: i tre si incontrano per parlare della sponsorizzazione da parte della cooperativa di una manifestazione a Rodi. Come contropartita, dice l'accusa, la Cpl otterrebbe dal comune un qualche servizio del settore energetico. "Ovviamente se tu vuoi venire a Rodi - afferma il sindaco - mi chiami, senza problemi, riveritissimo, sei ospite d'onore". Lo scambio di favori tra i due, dice sempre la procura di Napoli, è reciproco, come dimostra la vicenda dei collegamenti marittimi tra Rodi e la Croazia. Pinto si attiva per fare campagna elettorale per Ferrandino e la Cpl si dà da fare per cercare di esaudire il suo desiderio. Come? Mettendo in contatto Pinto con Ferrandino, che a sua volta conosce l'armatore Lauro e può mettere una buona parola. Il il 28 gennaio del 2014, il sindaco parla infatti con il direttore tecnico della compagnia e gli spiega l'idea: "L'idea sarebbe Rodi Garganico-Ploce...sono tre ore di attraversamento...ma l'intento è anche quello di arrivare a Medjugorie e quindi portare la gente diciamo dalla Croazia, ma anche dai paesi confinanti a San Giovanni Rotondo da Padre Pio". (ANSA). L'appalto per il comune di Tursi,'se parliamo finiamo al gabbio' (ANSA) - ROMA, 30 MAR - I soldi "non sono di nessuno, servono a tutti per vivere e cercare di fare le cose come si deve". Ma bisogna avere "calma e gesso", perché "meno si parla e meglio si sta": è il responsabile delle relazioni istituzionali della CPL Concordia Francesco Simone a fornire, secondo l'accusa, lo 'schema' di come il colosso delle Coop muoveva le sue pedine per ottenere appalti in tutta Italia. L'occasione gliela fornisce l'interesse di una piccola società pugliese che mira ad entrare nel giro della CPL. "Ben venga - afferma l'uomo delle relazioni istituzionali - però noi le gare che ci interessano le monitoriamo già...abbiamo l'ufficio aperto 24 ore al giorno, un colosso che fa monitoraggio di tutte le gare...che ci possono interessare". Questo però non significa nulla. Noi "siamo qui - spiega ancora Simone al suo interlocutore - se c'ha delle gare per cui ha da proporci che noi che loro...dove loro non arrivano così che ben vengano". D'altronde "due occhi in più vanno meglio...sei occhi vanno meglio di quattr'occhi non è un problema, totale disposizione". Ma bisogna muoversi sempre, è il suo obiettivo, "nell'interesse di tutti" e "non tanto per buscare o non buscare..". Il "problema, infatti, "è la sicurezza del nostro futuro perché qui...è finita la storia". Simone è appunto l'uomo che tiene le fila dei rapporti istituzionali, telefona per mettere in contatto persone, si dà da fare per far ottenere voti alle Europee al sindaco di Ischia, coinvolgendo perfino l'ambasciatore albanese in Italia: la sua intermediazione, infatti, "potrebbe fruttare 10mila voti", che sono quelli degli albanesi con la cittadinanza italiana. In cambio ci sarebbe ovviamente, sostiene l'accusa, un soggiorno nell'hotel di Ischia del primo cittadino: "se avremo l'invito - dice l'ambasciatore al telefono - io non rinuncio mai...gli diamo anche una mano per le elezioni". Il pranzo con l'ambasciatore serve anche per parlare degli investimenti da parte della cooperativa in Albania, perché la CPL non vuole farsi scappare nulla. A marzo dell'anno scorso, ad esempio, Simone parla al telefono con il consigliere comunale di Tursi, in provincia di Matera, Antonio Lauria: i due, sempre secondo la procura di Napoli, discutono di un appalto per la pubblica illuminazione comunale in cambio di una mazzetta da 100mila euro. "Cinquanta prima della gara e cinquanta quando si aggiudica la gara - afferma il pubblico ufficiale - CPL è una certezza, se troviamo l'accordo su quei cento". Un mese dopo Simone chiede a Lauria se quei soldi li vuole "bianchi o neri", vale a dire, scrivono i carabinieri, "se preferisce avere i soldi in nero e in contanti oppure attraverso la stipula del solito contratto di consulenza fittizio". Su una cosa, però, bisogna stare attenti: parlare il meno possibile. E Simone lo dice chiaramente: "non facciamo casini capisci...forse non hai ancora capito, no ma non hai proprio capito un c..., quelle situazioni lì, qui lo dico e qui lo nego, le gestisco solo io. Se parliamo finiamo al gabbio...ho 5 figli...meno si parla e meglio si sta". (ANSA). Tangenti: Cpl,nata da 'scarriolanti' ora sotto choc Coop modenese fondata nel 1899,fattura 461 milioni 1.800 addetti (di Giorgia Bentivogli) (ANSA) - CONCORDIA SULLA SECCHIA (MODENA), 30 MAR - Sulla foto che campeggiava nella sala del consiglio della CPL di Concordia, che immortala gli 'scarriolanti', cioè alcuni dei 1.500 uomini impiegati a inizio '900 nei lavori di sterro sugli argini del fiume Secchia, Roberto Casari, quando era presidente della coop, aveva ha scritto a penna: "Se facessimo ancora quei lavori avremmo già chiuso". In questa immagine sta tutto lo choc che oggi vive il colosso cooperativo nato nel 1899, oggi 1.800 addetti, 70 società controllate e un fatturato di 461 milioni nel 2014. Lo choc di un orgoglio sempre sbandierato per i risultati raggiunti dai 'nipotini' degli scarriolanti, su cui però oggi pesa l'accusa più infamante per una coop in terra d'Emilia: aver fatto affari coi clan. Una accusa che stride con la missione che da oltre un secolo la coop si è data: dare un lavoro "che dia dignità a chi lo esercita" e che sia svolto "con serietà, coerenza e professionalità". CPL (cioè Cooperativa di Produzione e Lavoro) ha sede a Concordia sulla Secchia, nel Modenese. Nel 2012 i suoi stabilimenti furono sconquassati dal terremoto che fece danni per 20 milioni di euro, ma nessun ferito tra i 550 addetti, che ripresero subito il lavoro sotto le tensostrutture. E solo un anno dopo, nel maggio 2013, Cpl annunciò un risultato piccolo ma altamente simbolico: l'acquisizione, attraverso una controllata, del contratto per la manutenzione del più famoso dei grattacieli di New York, l'Empire State Building. Oggi al centro dell'inchiesta della procura di Napoli sulle presunte tangenti per la metanizzazione d'Ischia, la cooperativa storica non a caso negli atti dell'inchiesta viene definita una "tra le più antiche cosiddette 'cooperative rosse'". Opera da anni a livello internazionale, ed è un gruppo cooperativo cosiddetto 'multiutility', e si occupa di energia in tutti i suoi aspetti: approvvigionamento, distribuzione, vendita e contabilizzazione di gas ed elettricità, ma anche produzione con sistemi tradizionali o da rinnovabili. Presidente oggi è Mario Guarnieri. Il precedente, appunto Roberto Casari, arrestato stamani, era andato in pensione il 30 gennaio, dopo quasi 40 anni alla guida del coop. Anche se il gip di Napoli, nella sua ordinanza, ritiene che Casari ?continui a fare da regista in ordine a tutti gli affari che riguardano la CPL". Oggi, dopo una riunione urgente del cda, i vertici della cooperativa hanno confermato "la propria fiducia nell'operato della magistratura". Se le accuse trovassero conferma, la società si riserva di prendere "i provvedimenti necessari per tutelare le attività di un gruppo imprenditoriale attivo da 116 anni che dà lavoro a 1.800 persone". Precisando che i provvedimenti restrittivi ci sono stati nei confronti di alcuni dirigenti ed ex dirigenti, ma che non hanno riguardato la cooperativa né le società del Gruppo. (ANSA). Tangenti: M5S, coop rosse diaboliche, caso Cpl emblematico (ANSA) - BOLOGNA, 30 MAR - "Il rosso delle Coop non richiama più da tempo il colore dei lavoratori ma quello del diavolo e del peccato. E' questo ormai il quadro che emerge costantemente nelle mille piccole e grandi indagini aperte in tutta Italia, in particolare nelle grandi opere pubbliche dove, dalla Tav di Firenze, all'Expo fino al Mose c'è sempre implicata una coop dell'Emilia Romagna come Coopsette o Manutencoop. Oggi invece risuona il nome della modenese Cpl Concordia, già coinvolta nella vicenda giudiziaria del Policlinico di Modena, ma il sistema è sempre lo stesso". Lo affermano i deputati M5S Michele Dell'Orco e Vittorio Ferraresi. La Cpl - proseguono - "gioca ad 'asso pigliatutto' negli appalti pubblici e privati per il settore del trasporto del gas nonché per il facility ed energy management, grazie ad una rete di 'aiutini' che arrivano dall'alto delle poltrone politiche e dal basso degli accordi di subappalto con la criminalità organizzata. In questo gioco di appalti truccati, di tangenti e di pizzo, di dare e avere, a rimetterci sono sempre le casse dello Stato e spesso anche i lavoratori sottopagati delle coop, mentre ad arricchirsi sono sempre i soliti nomi, nomi che tornano continuamente nelle indagini e nelle intercettazioni". I deputati M5S citano D'Alema e ricordano che Poletti "prima di assumere l'incarico di governo è stato per 12 anni presidente nazionale della LegaCoop, e delle Coop rosse conosce vita, morte e miracoli". (ANSA). COM-GIO/ S57 QBXJPOLANSA-FOCUS/ / 'CPL comprò vino e libri D'Alema',a lui 60mila euro "...mette le mani nella merda...". La replica, tutto lecito (ANSA) - ROMA, 30 MAR - L'intercettazione è dell'11 marzo 2014. Negli uffici della CPL Concordia parlano Francesco Simone, capo delle relazioni istituzionali della coop 'rossa' e Nicola Verrini, responsabile commerciale di area. La conversazione, intercettata dai carabinieri del 'Capitano Ultimo', è in parte 'omissata' perchè si citano "soggetti o circostanze e fatti - scrive il gip Amelia Primavera - ancora oggetto di indagini e approfondimenti". In chiaro sono invece i riferimenti che i due dirigenti, entrambi arrestati, fanno a Massimo D'Alema. In un primo momento parlano di altro. Simone riferisce di aver pranzato con "il Colonnello Paolo Cosentino...quello che sta a Dubai, sta uscendo dai Servizi e ha fatto un'agenzia mondiale per informazioni sensibili", il quale lo avrebbe avvertito di "...stare lontano dall'....OMISSIS..". In seguito, scrive il gip, "Simone si sofferma sulla necessità di finanziare talune associazioni e fondazioni riconducibili a politici". Simone: "...è molto più..è molto più utile investire negli Italiani Europei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo capito...". E ancora: "D'Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose". Secondo il giudice, il termine "investire" utilizzato da Simone "rende più che mai l'idea dell'approccio di Simone e della Concordia rispetto a tale mondo". In un altro passaggio Simone afferma, "in riferimento sempre alla quota associativa da pagare ad un'altra fondazione (della quale, per ragioni investigative, si omette la denominazione): '...dobbiamo pagarlo perchè ci porta questo e chiudiamo questo, no venti ma anche duecento.. non è che sono contrario a priori perchè sono ventimila euro io ho il senso del danaro c'ho cinque figli...'". Ad avviso del gip, la conversazione "appare di estremo rilievo", oltre che per il riferimento a D'Alema, anche "per il modo in cui gli interlocutori distinguono i politici e le Istituzioni loro referenti, operando la netta ma significativa distinzione tra quelli che al momento debito si sporcano le mani, 'mettono le mani nella merda' e quelli che non le mettono, distinzione che appunto dice tutto a proposito del modus operandi della CPL e dei suoi uomini". Sempre riguardo ai rapporti tra D'Alema e la storica cooperativa, "appare significativa - scrive il giudice - la vicenda dell'acquisto da parte della CPL di alcune centinaia di copie dell'ultimo libro" dell'esponente del Pd "nonché di alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola riconducibile allo stesso D'Alema". La CPL, emerge dagli atti dell'inchiesta, ha anche sponsorizzato la presentazione del volume a Ischia, l'11 maggio 2014, con l'interessamento del sindaco Giosi Ferrandino, oggi arrestato. Francesco Simone, parlando al telefono con il sindaco, candidato Pd alle elezioni europee, sottolinea l'importanza dell'evento: "..questo pure è un segnale forte che ti appoggia tutto il partito...". "Ferrandino - scrive il gip - si mostra molto entusiasta". Il giorno precedente, sempre a Ischia, "la moglie di D'Alema ha presentato la sua produzione di vini". Di questo vino, la CPL ne ha acquistate 2.000 bottiglie. E' lo stesso Simone ad ammetterlo, dicendo che "fu Massimo D'Alema in persona, in occasione di un incontro casuale... a proporre l'acquisto". Il gip - facendo riferimento ad una intercettazione in cui Simone, parlando con una addetta di Italianieuropei, definiva l'acquisto dei libri da parte della cooperativa "un'eccezione" - annota: "visto il prezzo pagato dalla CPL Concordia per ciascuna delle 2.000 bottiglie di vino acquistate (non si trattata sicuramente di un prodotto da somministrare in una mensa aziendale), si tratta evidentemente di un'altra delle 'eccezioni' cui faceva riferimento Simone". Il 20 novembre 2014, in una perquisizione presso la CPL, gli inquirenti hanno sequestrato tre dispositivi di bonifici (uno del 2011, uno del 2012 e l'ultimo del 2014) effettuati dalla cooperativa in favore della Fondazione Italinieuropei, ciascuno per l'importo di 20 mila euro; nonchè un ulteriore bonifico per l'importo di 4.800 euro (effettuato l'8 luglio 2014) per l'acquisto di 500 dei libri D'Alema. Il quale rivendica con forza la trasparenza del rapporto con CPL: un rapporto, spiega, che "non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere": "non ho avuto alcun regalo" e "nessun beneficio personale". "Dalla CPL - dice l'esponente del Pd - non ho avuto alcun regalo ed è ridicolo definire l'acquisto di 2.000 bottiglie di vino in tre anni come un 'mega ordine', peraltro fatturato e pagato con bonifici a quattro mesi. Quanto ai libri - prosegue D'Alema - nessun beneficio personale, ma un'attività editoriale legittima, che rientra nel normale e quotidiano lavoro della Fondazione Italianieuropei". (ANSA).