Marzo 2011.indd - Coldiretti FVG

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Marzo 2011.indd - Coldiretti FVG
MENSILE DELLA FEDERAZIONE REGIONALE COLDIRETTI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE . D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004 N° 46) ART. 1. COMMA 1, CNS UD
N.03
2011
Il presidente Ermacora:
"Se la Regione non darà risposte
alle imprese agricole
Coldiretti pronta a scendere in piazza
con i trattori"
. SOMMARIO
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI UDINE N. 55 DEL 10.04.1951
04 . EDITORIALE PRESIDENTE . SE COSTRETTI ANDREMO IN PIAZZA CON I TRATTORI
ISCRITTO AL ROC (Registro degli operatori di comunicazione)
AL NUMERO 16747
05 . EDITORIALE DIRETTORE . IL SALUTO DEL DIRETTORE
COLTIVATORE FRIULANO N. 03
18 Marzo 2011
06 . NAZIONALE . AGROALIMENTARE: ACCORDO PER LA COMPETITIVITÀ MADE IN ITALY
. EDITORE
Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia
Via Morpurgo, 34 . 33100 Udine
T. 0432.595811 . F. 0432.595807
[email protected]
07 . NAZIONALE . IL BIOTECH IN EUROPA FA FLOP (- 3% SEMINE NEL 2010)
. DIRETTORE RESPONSABILE
Elsa Bigai
09 . NAZIONALE . INFLAZIONE: DALLA BENZINA EFFETTO VALANGA SU 86% SPESA
. COORDINATORE DI REDAZIONE
Mauro Nalato
10 . REGIONALE . 20 IMPRESE AGRICOLE SU 100 INVESTONO PER RINNOVARE
. STAMPA E GRAFICA
Grafiche Filacorda
Viale Palmanova, 464/28 . 33100 Udine
www.grafichefilacorda.it
11 . REGIONALE . TAV: L’ASSESSORE RICCARDI INCONTRA IL MONDO ECONOMICO
. INSERZIONI
Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia
. ABBONAMENTO
Costo abbonamento annuo 2,00 euro
Il Coltivatore Friulano viene inviato in abbonamento
ai soci delle Federazioni provinciali Coldiretti
di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste
08 . NAZIONALE . MUCCA PAZZA: COLDIRETTI, EMERGENZE ALIMENTARI COSTATE 5 MILIARDI
12 . VITIVINICOLO . PUBBLICATO IL DECRETO SULLO SCHEDARIO VITICOLO
13 . ECONOMIA . PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA FEDERAZIONE DELLE BCC E LA FACOLTÀ DI AGRARIA
14 . REGIONALE . GELATE E TROMBA D’ARIA IN FVG INTERVIENE IL FONDO DI ROTAZIONE
15 . SINDACALE . SE NON CI SONO RISPOSTE PER L’AGRICOLTURA PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA
16 . ECONOMICO . MISURE DEL PSR PER L’ANNO 2011 PUBBLICATI I BANDI DELLA REGIONE
Questo periodico è associato
all'Unione Stampa Periodica Italiana
17 . REGIONALE . LA CARTA DEI VALORI, RISPOSTA ALLE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO
18 . LAVORO . DAL 4 AL 17 APRILE IL FESTIVAL DELLA “SICUREZZA TRA LA GENTE”
19 . ECONOMICO . FRIULADRIA, IL 73% DELLE AZIENDE AGRICOLE SODDISFATTO DEI SERVIZI
20 . UDINE . LE IMPRESE DI CAMPAGNA AMICA A COSTUMI E SAPORI DAL MONDO
21 . UDINE . PROGETTO DI COLDIRETTI E BUROCRAZIA ALL’ESAME DELLA CONSULTA DI LATISANA
22 . UDINE . ANCHE DUE AZIENDE AGRICOLE NEL CIRCUITO “QUI SI MANGIA FRIULANO”
23 . UDINE . ELENCO TELEFONICO COLDIRETTI
24 . PORDENONE . I COMUNI E LA GESTIONE DEL TERRITORIO
25 . PORDENONE . LE ASSEMBLEE SUL TERRITORIO PER SPIEGARE IL PROGETTO COLDIRETTI
26 . PORDENONE . ORTOGIARDINO E LA FILIERA AGRICOLA ITALIANA
27 . PORDENONE . INAUGURATO A SACILE IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA
28 . GORIZIA . INCONTRO CON LE SEZIONI DI MORARO, MOSSA, SAN LORENZO ISONTINO E CAPRIVA
29 . GORIZIA . LA FORZA DELLA TRASPARENZA PREMIA LA CONCORRENZA LEALE
IL COLTIVATORE FRIULANO
è scaricabile all'indirizzo
www.friuliveneziagiulia.coldiretti.it
30 . ANNUNCI . COMPRO VENDO
PAGINA 4 . NUMERO 3. MARZO 2011
. EDITORIALE
SE COSTRETTI ANDREMO IN PIAZZA CON I TRATTORI
PER DIFENDERE LE IMPRESE AGRICOLE DEL FVG
. L’ho detto più volte, rischiando anche di annoiare qualcuno, ma lo ribadisco. Noi siamo imprenditori che amano lavorare nelle loro aziende, per produrre sempre meglio e per vendere i nostri prodotti.
Abbiamo poco tempo e quel poco vorremmo magari trascorrerlo con i nostri familiari. Ma chiarito lo
spirito autentico che ci anima, se dovesse servire, non rinunceremo a tornare in piazza, anche con i
trattori, per difendere le imprese agricole del Fvg da situazioni che definire intollerabili e inaccettabili
è dire poco.
Lunedì 14 marzo, dopo aver incontrato più volte l’assessore Claudio Violino e il presidente della
Regione Renzo Tondo, ci siamo incontrati, con i colleghi presidenti di Confagricoltura Pistoni e di
Cia Benedetti, con i capigruppo e i segretari regionali dei partiti di maggioranza. Abbiamo voluto
spiegare anche a loro le nostre ragioni, sia per una questione istituzionale, sia per non lasciare nulla
di intentato. Meglio una volta in più che una in meno. Sono state molteplici, infatti, nel corso di
questi 3 anni, le occasioni nelle quali, sia da soli come Coldiretti, sia assieme alle altre associazioni
di categoria, abbiamo espresso preoccupazione e denunciato ritardi e problemi irrisolti. L’ultima in
ordine di tempo l’assemblea con il presidente nazionale di Coldiretti Marini in fiera a Udine alla presenza del presidente Tondo, dell’assessore Violino, del presidente del consiglio regionale Franz, del
presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e di molti parlamentari e consiglieri regionali di
maggioranza e di opposizione.
Ricordo tutto questo per rispondere ad alcuni esponenti della maggioranza che hanno dimostrato,
lunedì scorso, sorpresa nell’ascoltare le nostre rivendicazioni; sottolineando al contrario gli aspetti
positivi dell’azione amministrativa della maggioranza.
Non vorrei qui ricordare i motivi del dissenso con la Regione (c’è il servizio a pagina 15) e mi limito
solo a precisare che non si tratta di una contrapposizione ideologica, ma soltanto di problemi da
troppo tempo non risolti che pesano duramente sulle spalle delle imprese agricole in un momento
molto delicato della loro vita. Problemi che si accavallano, che diventano sempre più ingarbugliati
e che rischiano di esplodere diventando una questione politica. Tutto si sarebbe potuto risolvere
da tempo solo se la Regione avesse accettato la nostra disponibilità alla collaborazione, che non è
mai venuta meno in questi anni. E se, in particolare la Direzione regionale dell’agricoltura e l’Ersa,
avessero avuto con noi e con le altre associazioni di categoria un maggior dialogo e confronto sia sui
problemi concreti sia sulla progettualità a più largo respiro. Siamo ancora in tempo per trovare soluzioni, se la Regione accetterà il confronto. Ma, se non ci saranno segnali concreti immediati, impegni
altrettanto concreti, non ci resterà altro che scendere in piazza con i trattori. Se un’autocritica debbo
fare, se mai, è che non ci siamo fatti sentire con efficacia prima d'ora.
Solo se scenderemo in piazza, forse, sarà chiaro a tutti il livello di esasperazione che stanno vivendo le imprese agricole che hanno bisogno di politiche agricole, di strategie, di orizzonti oltre che
di risorse. La Regione, che ha competenza primaria in materia, non può stare alla finestra e deve
fare la sua parte orientando le poche risorse a disposizione verso progetti che siano il frutto di una
concertazione.
Dario Ermacora
Presidente Coldiretti
Friuli Venezia Giulia
EDITORIALE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 5
IL SALUTO DEL DIRETTORE: “LASCIO
UNA REGIONE RICCA DI VALORI E DI QUALITÀ”
Coomincia una nuova avventura alla Coldiretti nazionale a Roma
. Molte volte attraverso le pagine del Coltivatore ho potuto esprimere delle considerazioni e manifestare delle idee piuttosto che illustrare progetti o attività di Coldiretti Fvg ai propri associati.
L’impostazione ed i temi trattati erano sempre, e naturalmente, di carattere professionale.
Questa volta, nell’accingermi a scrivere queste poche righe, mi accorgo che non potrò non esprimere alcune valutazioni di carattere personale. Tra pochi giorni, infatti, assumerò un nuovo incarico in Coldiretti nella sede Confederale a Roma. Credo di non peccare di presunzione se dico che
si tratta di un incarico prestigioso, quello affidatomi (vice capoarea organizzazione e direttore del
CAA nazionale Coldiretti) che mi riempie di orgoglio, ma anche mi carica della responsabilità e
dell’impegno di non deludere le aspettative che in me vengono riposte. I tempi che viviamo sono
complessi e Coldiretti, che ha progetti ambiziosi per i propri Soci e per il nostro Paese, ha bisogno
anche di persone che si rendano disponibili, magari sacrificando un po’ della propria vita personale, a portare il bagaglio di esperienze accumulate con il lavoro sul territorio, a livello centrale al
fine di esaltare e massimizzare il valore di grandi progetti di carattere nazionale coniugandoli con
le sensibilità e le concretezze quotidiane di chi lavora e vive in periferia.
Mi sembra ieri quando sono rientrata in Fvg, dopo la lunga e bella esperienza veneta; invece sono
passati quattro anni e mezzo. Tante cose sono successe, tante persone ho potuto conoscere ed
apprezzare sia nell’ambiente Coldiretti (presidenti, colleghi direttori, collaboratori splendidi, dirigenti, soci) sia nella società e nella comunità economica ed istituzionale del Friuli Venezia Giulia.
Evidentemente ho incrociato anche qualche ‘soggetto’ di cui non sentirò proprio la mancanza; di
sicuro il bilancio è ampiamente positivo e sento già il dispiacere che si prova quando si lascia
qualcosa o qualcuno a cui si tiene e a cui si vuole davvero bene.
Sono certa di partire per la seconda volta dal Fvg con un bagaglio accresciuto di conoscenze
professionali e di esperienze umane di cui non posso che ringraziare questa terra e la sua gente
a cui sono e resterò profondamente legata.
La cultura del lavoro, la costanza, la tenacia, la determinazione che a volte viene scambiata per
durezza sono caratteri che mi porto nel dna e che certo l’esperienza friulana ha consolidato dato
che si respirano nell’aria. Sicuramente mi saranno di prezioso ausilio anche a Roma.
Spero di aver dato un contributo utile al cammino che questa grande organizzazione, vecchia di
oltre sessanta anni come natali, ma giovane e innovativa per le idee ed i progetti, ha intrapreso di
slancio anche in Friuli Venezia Giulia; certamente molto rimane da fare e al collega che arriverà (e
a cui auguro un proficuo percorso) non mancherà il lavoro, ma ritengo anche la collaborazione di
quanti hanno a cuore il bene delle imprese agricole regionali e della Coldiretti.
Grazie di cuore e …mandi!
Elsa Bigai
Direttore Coldiretti
Friuli Venezia Giulia
PAGINA 6 . NUMERO 3. MARZO 2011
. NAZIONALE
AGROALIMENTARE:
ACCORDO PER LA COMPETITIVITÀ MADE IN ITALY
Sottoscritto da Coldiretti, CNR e Fondazione per il clima e la sostenibilità (Fcs)
. Sviluppare la ricerca per aumentare la competitività del made in Italy a
tavola con una produzione di qualità,
sicura e ambientalmente compatibile.
È l’obiettivo dell’accordo sottoscritto
da Luciano Maiani, presidente del
Consiglio nazionale per le ricerche
(Cnr), dal presidente di Coldiretti
Sergio Marini e da Gianpiero Maracchi, presidente della Fondazione
per il clima e la sostenibilità (Fcs).
Il documento dà il via a una collaborazione per l’individuazione e lo sviluppo di un portafoglio di programmi
di ricerca, trasferimento tecnologico
e innovazione su temi di comune interesse.
“Per uscire dalla crisi nel territorio
ci sono le leve competitive che la ricerca può contribuire a far emergere in un mercato dove si affermano
nuovi modelli che si fondano sulla
combinazione ottimale tra qualità,
sicurezza e sostenibilità economica,
sulla percezione della responsabilità sociale e ambientale che si ha in
ogni atto di acquisto e sul rapporto
tra il cibo e il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità
territoriale delle produzioni” ha affermato il presidente della Coldiretti,
Sergio Marini. “Il futuro della nostra
agricoltura sarà nell’essere diversi e
migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili
e in situazioni di dumping sociale e
ambientale intollerabili”.
“Una produzione agroalimentare sicura, competitiva, rispettosa dell’ambiente e capace di valorizzare il Made
in Italy è da sempre un preciso impegno del Consiglio nazionale delle
ricerche, che conta un Dipartimento
e molti istituti impegnati su questo
fronte. Già oggi numerosi progetti –
spiega il presidente del CNR, Luciano Maiani - riguardano la tutela delle
specie vegetali autoctone, la ricerca
di sistemi di produzione più redditizi,
la comprensione e il ruolo dei fattori
climatici o delle caratteristiche geomorfologiche del territorio.
L’accordo quadro stipulato oggi con
Coldiretti e Fondazione per il clima
e la sostenibilità rafforza quest’impegno nell’ottica di un ammodernamento dell’intero sistema socioeconomico. Un obiettivo che si realizzerà
attraverso programmi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione
su temi di comune interesse.
L’innovazione, e dunque gli investimenti in ricerca e conoscenza sono
lo strumento più efficace per traghettare il Paese fuori della crisi economica attuale”.
“L’Italia, per acquistare competitività
e per assicurare il proprio posizionamento nel contesto della compatibilità globale e dei cambiamenti in atto
a livello mondiale”, si legge nel documento, “deve darsi
una nuova strategia
di sviluppo”.
Tale transizione esige
cambiamenti sostanziali che coinvolgono
sia le strutture di ricerca sia il sistema
produttivo nazionale,
in particolare le imprese agroalimentari,
che costituiscono la
base per una produzione Made in Italy
competitiva, sicura,
di qualità e ambientalmente compatibile. “Salute, protezione dell’ambiente, gestione della risorsa idrica e
del rischio idro-geologico, sicurezza
del territorio sono istanze fortemente sentite dai cittadini che oltre a costituire una vera e propria domanda
sociale, rappresentano un’opportunità per le imprese e il sistema socioeconomico nel suo insieme” si legge
ancora nell’accordo.
Per rispondere a tali esigenze, le imprese agricole e la società nel suo insieme necessitano di essere orientate, sempre di più, verso un’economia
a basso impatto e investimenti per la
realizzazione di strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento
climatico e per il miglioramento della
sicurezza dei territori: obiettivi che
richiedono un incremento di innovazione tecnologica.
Cnr, Coldiretti e Fondazione definiranno un programma pluriennale per
una metodologia operativa di interventi da proporre al Governo del Paese, con il coinvolgimento dei diversi
attori del sistema produttivo e della
ricerca - Pubblica amministrazione,
Sistema camerale, Associazioni imprenditoriali, Cnr stesso, Università
ed Enti pubblici di ricerca - le cui
missioni non sono oggi sempre complementari e coordinate.
NAZIONALE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 7
IL BIOTECH IN EUROPA
FA FLOP (- 3% SEMINE NEL 2010)
Finanziate solo il 18% delle domande dei giovani imprenditori
. Calano del 3% i terreni seminati con
organismi geneticamente modificati
(Ogm) in Europa nel 2010 a conferma
della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori
europei stanno abbandonando, anche
nei Paesi dove è ammessa, poiché
nel coltivare prodotti transgenici non
c’è neanche convenienza economica.
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che dall’analisi del rapporto
annuale 2010 dell’ “International Service for the Acquisition of Agri-biotech
Applications” (ISAAA) emerge che la
superficie ogm in Europa nel 2010 si è
ridotta a 91.643 ettari dei quali 91.193
coltivati a mais bt e 450 con patata
“amflora” da seme autorizzata nel corso dell’anno dall’Unione Europea.
Su un totale di 27 paesi dell’Unione
Europea - sottolinea la Coldiretti - solo
in 8 sono stati coltivati prodotti Ogm ed
in particolare in cinque paesi è stato
seminato solo mais (Spagna dove si
trova quasi l’80 per cento del terreno
seminato con Ogm in Europa, Romania, Slovacchia, Portogallo e Polonia),
in due solo patata (Germania e Svezia)
e in Repubblica Ceca sia il mais che la
patata.
Sembra irreversibile dunque - sottolinea la Coldiretti - il trend negativo che
aveva già portato nel 2009 ad una riduzione delle semine biotech in Europa
con 94.750 ettari coltivati in calo del
12 per cento rispetto all’anno precedente, per effetto della crescente diffidenza degli agricoltori nei confronti di
una tecnologia considerata vecchia, insicura e svantaggiosa dal punto di vista
economico.
Il fatto che, anche dove è possibile la
coltivazione, gli agricoltori riducano
le semine è la concreta dimostrazione che - sostiene la Coldiretti - per gli
ogm attualmente in commercio non c’è
quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro “tifosi” propagandano.
Tutt’altro, a tredici anni dalla loro introduzione in Europa, le coltivazioni biotech sono in calo per il secondo anno
consecutivo e rappresentano appena
lo 0,05 per cento perché, di fatto, non
sono riuscite a trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistare prodotti geneticamente modificati.
Una contrarietà giustificata dai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambientale che - continua la Coldiretti dà valore alla scelta lungimirante fatta
dall’Italia per un agricoltura libera da
Ogm grazie all’impegno di un vasto
schieramento che comprende Coldiretti, movimenti ambientalisti, consumatori e istituzioni in rappresentanza della
maggioranza dei cittadini e agricoltori
italiani che sono contrari al biotech
nei campi e nel piatto. Sulla base dei
risultati dell'ultima indagine annuale
Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani
e europei sull'alimentazione”, il 73%
dei cittadini italiani che esprimono una
opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente
modificati siano meno salutari rispetto
a quelli tradizionali.
La forte contrarietà espressa dai consumatori sui prodotti geneticamente
modificati è rimasta sostanzialmente
stabile negli ultimi quattro anni nei
quali è stato condotta la tradizionale
indagine della Coldiretti ed è la conferma che non si tratta di una valutazione emotiva. Gli ogm spingono
- sostiene la Coldiretti - verso un modello di sviluppo che è il grande alleato
dell'omologazione e il grande nemico
della tipicità, della distintività e del
Made in Italy.
Il modello produttivo cui è orientato
l’impiego Ogm è il grande nemico della
tipicità e della biodiversità e il grande
alleato dell’omologazione, che è il vero
nemico dell’agroalimentare italiano e
per questo siamo contrari.
In Italia, per la conformazione morfologica dei nostri terreni e le dimensioni delle nostre aziende, non sarebbe
possibile evitare le contaminazioni e
sarebbe violata - conclude la Coldiretti
- la sacrosanta libertà della stragrande
maggioranza degli agricoltori e cittadini
di avere i propri territori liberi da Ogm.
OGM: IL PRESIDENTE MARINI PLAUDE ALLE LEGGI
“SALVA TERRITORIO” DEL VENETO E DEL FVG
. Le iniziative legislative “salva territorio”
adottate in Veneto ed in Friuli Venezia
Giulia per difendere le campagne dalle
contaminazioni del transgenico rappresentano un impegno concreto per la valorizzazione delle realtà produttive locali
ma anche un monito nei confronti dei
crimini ambientali reali o solo annunciati,
sui quali chiediamo alle autorità respon-
sabili di intervenire per evitare, come
purtroppo già avvenuto, danni irreparabili. È quanto afferma il presidente della
Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere
apprezzamento per l’impegno delle Regioni che hanno interpretato la volontà della stragrande maggioranza degli
italiani che non vogliono il biotech nei
campi e sulla tavola. Occorre prevenire
- sostiene Marini - un disegno criminale che rischia di contaminare il territorio
senza alcun beneficio economico per gli
agricoltori anzi compromettendo l’unico asset di competitività che il Made in
Italy può giocare nell’agroalimentare. Lo
dimostra peraltro il flop delle semine nei
paesi europei dove è ammessa la coltivazione.
PAGINA 8 . NUMERO 3. MARZO 2011
. NAZIONALE
MUCCA PAZZA: COLDIRETTI,
EMERGENZE ALIMENTARI COSTATE 5 MILIARDI
Il 56 % degli italiani smette di acquistare gli alimenti coinvolti per un po’ o per sempre
. Ammonta a 5 miliardi il bilancio dei costi provocati al sistema economico dalle
emergenze a tavola a partire dalla mucca
pazza che per dimensione e vastità è stata
il primo e il piu’ drammatico allarme che è
stato affrontato in Italia. È quanto è emerso nel corso dell’incontro “Mucca pazza:
dieci anni dopo”, promosso dalla Coldiretti
e dalla Fondazione Univerde il 9 marzo, a
dieci anni dal varo delle misure emergenziali nazionali, che ha confermato l’assoluta
garanzia di sicurezza della carne italiana.
Secondo l’indagine Eurobarometro, di
fronte alla notizia che un prodotto alimentare non è sicuro, ben il 13 per cento degli
italiani - sottolinea la Coldiretti - dichiara
che lo esclude definitivamente dalla dieta,
il 43 per cento lo evita solo per un certo
periodo di tempo, il 30 per cento si preoccupa ma non cambia negli acquisti, il 12
per cento ignora addirittura l’informazione,
gli altri non rispondono.
Si stimano pari a 2 miliardi le perdite subite dal sistema della produzione, trasformazione e commercio della carne subite
solo a seguito dell’emergenza mucca pazza principalmente per il crollo dei consumi
che - sottolinea la Coldiretti - si sono quasi
dimezzati nel momento piu’ acuto della crisi per poi riprendersi molto lentamente nonostante le misure di prevenzione adottate.
In questa direzione particolarmente efficace - sostiene la Coldiretti - si è dimostrata
l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne bovina in
vendita. Una misura che è stata introdotta
Ragazza che mangia un Marchburger fatto di carne rigorosamente marchigiana.
in Italia con successo anche per la carne
di pollo (2005) in occasione dell’emergenza influenza aviaria dopo un calo dei consumi che ha superato il 60 per cento nella
fase piu’ critica e danni valutabili complessivamente in quasi un miliardo di euro. La
mancata estensione di tale provvedimento
a tutti i prodotti agroalimentari - continua
la Coldiretti - ha certamente concorso ad
aggravare i costi delle altre emergenze alimentari che si sono verificate nell’ultimo
decennio, dal latte cinese alla melamina al
grano canadese contaminato dall’ocratossina fino alla carne di maiale irlandese alla
diossina che è stata trovata recentemente
nei mangimi in Germania.
“Si tratta di emergenze che nascono spesso da tentativi fraudolenti di risparmiare
nei costi di produzione del cibo per farlo
arrivare a prezzi stracciati sugli scaffali”, ha
affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’invitare i consumatori “a diffidare delle offerte esagerate come quelle
per l’olio di oliva che viene venduto a prezzi
che non riescono a coprire neanche i costi
della raccolta delle olive”. Sono dannosi sia
i prezzi troppo bassi perché impongono un
contenimento esasperato dei costi di produzione che possono portare ad abbassare i livelli di sicurezza alimentare come
i prezzi troppo alti che spingono ad intensificare le produzioni in termini quantitativi
con rischi concreti di dequalificazione.
La grande reattività dei consumatori alle
emergenze sanitarie alimentari è confermata dall’indagine Eurobarometro dalla
quale si evidenzia che ben l’86 per cento
degli italiani è oggi preoccupato della sicurezza del cibo al quale viene addirittura
associato un rischio potenziale superiore a
quello di un incidente in macchina, dell’essere vittima della criminalità o delle malattie. In particolare – precisa la Coldiretti - il
57 per cento teme le contaminazioni del
cibo da parte delle confezioni, l’80 per
cento del virus dell’influenza aviaria, l’82
per cento degli italiani è preoccupato che
nelle carni ci siano ormoni e l’83 per cento
degli italiani teme la presenza di mercurio
nel pesce o diossina nella carne.
Il 60 per cento degli italiani secondo Euro-
barometro ritiene che oggi ci siano regole
restrittive nell’Unione Europea per quanto riguarda la sicurezza del cibo, ma una
percentuale dell’80 per cento pensa che
bisognerebbe fare di più. Un fattore considerato importante per la sicurezza del cibo
è la provenienza dei cibi consumati, come
conferma l’ultima indagine Coldiretti/Swg
dalla quale emerge che - conclude la Coldiretti - ben il 97 per cento degli italiani
ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione
dei prodotti contenuti negli alimenti. Una
percentuale che si è accresciuta ultimi
dieci anni considerato che nel prima della
mucca pazza era pari al 70 per cento.
GLI ITALIANI DI FRONTE AD UNA
EMERGENZA ALIMENTARE…
• Il 43% evita l’alimento solo per un certo periodo di tempo
• Il 30% si preoccupa ma non cambia negli
acquisti
• Il 13% esclude definitivamente l’alimento
dalla dieta
• Il 12% ignora l’informazione
• Il 2% non risponde
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro 2010
LA PAURA NEL PIATTO
DEGLI ITALIANI
• L’83% teme la presenza di mercurio nel pesce o diossina nella carne
• L’82% è preoccupato che nelle carni ci siano
ormoni
• L’80% teme il virus dell’influenza aviaria
• Il 57% teme le contaminazioni del cibo da
parte delle confezioni
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro 2010
Gli hamburger rigorosamente italiani, fatti con la carne delle
razze bovine storiche come la marchigiana, la piemontese o la
chianina che dopo aver rischiato di scomparire, proprio grazie
all'emergenza mucca pazza hanno trovato nuovo impulso e
sempre maggiore gradimento da parte dei consumatori.
NAZIONALE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 9
INFLAZIONE: DALLA BENZINA
EFFETTO VALANGA SU 86% SPESA
Sono aumentati del 3,7% nel 2010
. In un paese come l’Italia dove l`86%
dei trasporti commerciali avviene su
gomma l’aumento dei carburanti pesa
notevolmente sui costi della logistica
e sul prezzo finale di vendita dei prodotti. È quanto afferma la Coldiretti nel
commentare i dati Istat sull’inflazione a
gennaio che evidenziano un aumento
del 11,3 per cento per la benzina e del
15,7 per il gasolio che hanno contribuito
in modo determinante al rincaro della
spesa del 2,7 per cento su base annua.
A subire gli effetti del caro benzina sono
gli alimentari con ogni pasto che - sottolinea la Coldiretti - percorre in media
quasi 2 mila chilometri prima di giungere
sulle tavole. Il rischio che l’aumento del
costo dei carburanti rischi di determinare un effetto valanga sulla spesa è particolarmente evidente per la crescente
dipendenza dall’Italia per l’alimentazio-
ne dall’estero da dove
arrivano prodotti che
devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere in tavola. Nel 2010 è infatti
salito del 52 per cento
il deficit commerciale
dell’Italia nell'agroalimentare che raggiunge il valore di 8,554
miliardi di euro, secondo una analisi
Coldiretti sui dati Istat
relativi al commercio
estero nel 2010. Una situazione che ha
effetti economici, ma anche ambientali
e che dimostra l’importanza di investire nell’agricoltura nazionale ed i suoi
prodotti con il progetto per una filiera
agricola tutta italiana messo a punto
dalla Coldiretti con l'obiettivo di arrivare ad offrire in Italia e all’estero prodotti alimentari al cento per cento italiani
firmati dagli agricoltori al giusto prezzo
attraverso la rete di Consorzi Agrari, delle cooperative e delle imprese agricole.
IL PIL IN AGRICOLTURA INVERTE LA ROTTA
E SALE DELL’1% NEL 2010
. Inverte la rotta e riprende a salire il valore aggiunto in agricoltura che chiude
il 2010 con segno positivo dell’uno per
cento dopo il crollo del 3,1 per cento
dello scorso anno per effetto dei segnali incoraggianti di ripresa nei prezzi alla
produzione scesi a livelli insostenibili. È
quanto emerge dalla stima della Coldiretti che evidenzia il contributo positivo
del settore agricolo all’aumento del Pil
nel Paese dell’1,3 per cento nel corso
del 2010 registrato dall’Istat. A destare allarme per il 2011 è però la ripresa dei costi di produzione agricoli che
fanno segnare un aumento del 4,4 per
cento a gennaio con punte del 16,9 per
cento per i mangimi e del 6,4 per cento
per i carburanti agricoli che colpiscono
principalmente gli allevamenti e le coltivazioni in serra. Per l’agricoltura nel
2010 si è verificato - sottolinea la Coldiretti - un leggero aumento dei prez-
zi alla produzione che in media hanno
fatto registrare un aumento del 3,7 per
cento nel 2010 per effetto soprattutto
del recupero negli ultimi mesi dell’anno.
Per cereali e lattiero caseari l’aumento è
stato rispettivamente del 10,2 per cento
e del 10 per cento, dopo i crolli degli
anni scorsi. Ad aumentare nel corso del
2010 sono stati però - rileva la Coldiretti
- anche i costi di produzione con una
crescita dello 0,5 per cento. Mangimi
ed energia sono le voci che hanno fatto
segnare le maggiori tensioni nell'anno
appena concluso. Per i composti destinati all'alimentazione animale l’aumento
medio - continua la Coldiretti - è stato
del 5,4 per cento rispetto al 2009, mentre i prodotti energetici hanno avuto un
rincaro del 2,7 per cento, con un punte del +4,7 per cento per i carburanti.
La produzione agricola subisce invece
complessivamente una contrazione
imputabile alla riduzione delle colture vegetali e ad una crescita di tutte
le attività di allevamento. Nonostante i
segnali di ripresa, durante l’anno - sostiene la Coldiretti - si sono manifestati
gravi crisi in settori chiave dell’economia
agricola, dalla pastorizia alla raccolta del
pomodoro destinato alla trasformazione
industriale fino all'allevamento dei suini, anche per effetto delle inefficienze,
delle furbizie e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare che porta a
sottopagare la produzione agricola. La
Coldiretti sta promuovendo un progetto
per una filiera agricola tutta italiana con
l'obiettivo di tagliare le intermediazioni
e arrivare ad offrire in Italia e all’estero
prodotti alimentari al cento per cento
italiani firmati dagli agricoltori al giusto
prezzo attraverso la rete di Consorzi
Agrari delle cooperative e delle imprese
agricole.
PAGINA 10 . NUMERO 3. MARZO 2011
. REGIONALE
20 IMPRESE AGRICOLE SU 100 INVESTONO
PER RINNOVARE PROCESSI E PRODOTTI
Ricerca Swg-Coldiretti - I dati presentati nella sala Valduga della Camera di commercio di Udine
. Una impresa agricola su 5 investe. Il
61% in macchinari, il 23% in impianti
fotovoltaici, il 12% per la costruzioni di
nuove stalle o cantine e l’8% per la edificazioni di locali per la vendita diretta.
È uno dei dati emersi dall’indagine che
Coldiretti di Udine ha commissionato
alla Swg di Trieste sulle imprese della
provincia di Udine che è stata presentata il 24 febbraio nella sala Valduga
della Camera di Commercio di Udine
alla presenza del presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni
Da Pozzo, che ha sostenuto la ricerca,
del presidente di Coldiretti Udine Rosanna Clocchiatti, che l’ha voluta, del
direttore di Udine di Coldiretti Elsa Bigai, e di Alex Buriani di Swg che l’ha
illustrata.
Contemporaneamente le imprese, il
cui tasso di fiducia nel futuro è passato
da un misero 3% a un più confortante
20% nell’ultimo anno, si stanno riorganizzando per – come ha spiegato proprio Buriani – “produrre prodotti di eccellenza, fortemente legati al territorio,
e stanno puntando sull’integrazione di
filiera (non più solo materia prima ma
prodotto finito) e sulla vendita diretta.
Sono queste le imprese del futuro, imprese capaci di guardare oltre ai confini regionali”.
I dati illustrati sono il frutto del lavoro di
oltre due anni (è cominciato nel 2009),
su un campione di 600 maggiorenni
residenti in Fvg e di 850 imprenditori
agricoli intervistati fra il luglio 2009 e
dicembre 2010.
“È emerso chiaramente – ha detto il
presidente di Coldiretti Udine Rosanna
Clocchiatti – che gli occhi dei cittadini
consumatori guardano con interesse
crescente l’agricoltura e i suoi prodotti,
promuovendo anche la politica di Coldiretti che l’etichettatura, l’indicazione
di origine dei prodotti e con i mercati
di Campagna Amica ha reso i prodotti
identificabili e acquistabili dai cittadini
consumatori, risparmiando anche sulla
spesa”.
“Questi dati – ha aggiunto il direttore
di Coldiretti Elsa Bigai – sono la prova dello sforzo che le imprese agricole stanno facendo per vincere la crisi,
sforzo che potrebbe essere minore solo
se la Regione risolvesse da una parte
i problemi legati
a una burocrazia crescente e
dall’altra quelli legati ai tempi d’attesa dei contributi
pubblici che stanno davvero diventando biblici e tale
da scoraggiare gli
investimenti”.
“Per anticipare il
domani ed essere
pronti ad affrontarlo, è necessario conoscere bene l'oggi - ha detto il presidente della Camera di Commercio
Giovanni Da Pozzo -.
La ricerca dell’Swg è utile proprio per
questo, affinché istituzioni, categorie
e imprese possano cogliere le tendenze e le aspettative in atto e mettere
in campo, di conseguenza, politiche
sempre più vicine alle reali esigenze
del comparto.
Questo è davvero importante parlando
di agricoltura, che gode della massima
attenzione da parte della Cciaa e che
rappresenta senza dubbio il settore in
cui si esprime al massimo il claim utilizzato per l'incontro di oggi: "Una forza al
servizio del territorio".
Ed è davvero così. Coldiretti, come associazione di categoria, come imprese,
rappresenta davvero questa forza e il
legame più stretto con la terra”.
Parole di condivisione sono state
espresse anche dall’assessore alla Provincia di Udine Daniele Macorig che ha
sposato la filosofia della ricerca Coldiretti-Swg e si è impegnato a sostenerla.
Fra i presenti il presidente regionale di
Coldiretti Dario Ermacora, il vice presidente Cesare Bertoia, il presidente del
Ledra Tagliamento Dante Dentesano.
REGIONALE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 11
TAV: L’ASSESSORE RICCARDI
INCONTRA IL MONDO ECONOMICO
Dopo la richiesta del presidente Ermacora
. Il presidente Dario Ermacora a febbraio aveva chiesto un incontro all’assessore
Riccardo Riccardi per affrontare in maniera
puntuale il grande progetto dell’alta velocità
ferroviaria. In breve tempo, l’8 marzo, si è
tenuta una riunione nella sede della Camera
di Commercio di Udine, promossa da Union
Camere alla presenza di tutte le categorie
del mondo economico ed imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, con l’assessore
competente, i dirigenti regionali in materia di
infrastrutture, i rappresentanti dell’ente ferroviario proponente a cui hanno preso parte
anche il presidente Coldiretti FVG Ermacora
ed il direttore regionale Elsa Bigai.
I relatori hanno sinteticamente illustrato l’iter
procedurale previsto, i presupposti e i capisaldi dell’opera che sarà dedicata al trasporto delle merci con l’obiettivo per vari stralci
di garantire il passaggio su rotaia dei flussi
di merce che passeranno dall’est all’ovest
dell’Europa e provenienti anche da Nord. Il
costo previsto è elevatissimo: 4,5 miliardi di
euro.
Il dato più saliente, a nostro avviso è stato
l’illustrazione del metodo che la Regione ed
in particolare l’assessore Riccardi vuole seguire, - senza farsi prendere dalla fretta di
termini procedurali ordinatori imposti - cioè
quello del confronto basato sulla conoscenza delle previsioni e degli impatti che l’opera
prevede da parte dei cittadini e, per quanto
ci riguarda, dei proprietari e dei conduttori
dei fondi, la valutazione dei costi e benefici
complessivi previsti, della formulazione di
quesiti e di osservazioni volte a migliorare il
progetto e mitigarne l’impatto al massimo. Il
principio guida vuole essere – così ha detto
Riccardi – quello del rispetto!
I materiali progettuali e cartografici ad oggi
disponibili presso i Comuni, o in Direzione
delle Infrastrutture a Trieste verranno ul-
teriormente diffusi e resi disponibili. Ora si
tratta nel più breve tempo e facendo squadra con le amministrazioni comunali interessate al tracciato di lavorare in tal senso.
Ancora una volta Coldiretti vuole dare credito alle Istituzioni e dimostrare senso di responsabilità allora, attraverso i presidenti di
sezione deve attivare tutte le forze tecniche
ed organizzative per giocare un ruolo attivo
a tutela del nostro territorio e delle nostre
imprese, consapevoli che alcune opere dovranno essere realizzare pena l’isolamento
della nostra Regione e del nostro Paese, già
troppo marginalizzati nelle dinamiche socio
economiche europee e mondiali
CRISI, PER 53% DEGLI ITALIANI LA SPESA “LOCAL” SPINGE LA RIPRESA
. Una maggioranza assoluta del 53% degli italiani preferisce acquistare prodotti
alimentari locali e artigianali del territorio
che si ritiene determinante per sostenere
la ripresa economica di fronte alla crisi. È
quanto emerge dall’ indagine che studia
il contributo del Made in Italy alla ripresa
economica, realizzata da Coldiretti-Swg.
Una tendenza che - sottolinea la Coldiretti
- sta facendo emergere in Italia in tempi di
crisi per gli alimentari tre linee di tendenza
chiare come la ricerca della combinazione
ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, la
percezione della responsabilità sociale ed
ambientale che ha ogni atto di acquisto e
il rapporto tra il cibo ed il territorio con il
riconoscimento del valore che ha l’identità
territoriale delle produzioni. Non è un caso
che - continua la Coldiretti - in controtendenza rispetto all’andamento generale
delle vendite aumenta la spesa nei mercati degli agricoltori che nel 2010 fanno
registrare un vero boom con una crescita del 28 per cento delle strutture attive,
dove durante l’anno hanno fatto acquisti
ben 8,3 milioni di italiani. Per il 71 per
cento degli italiani il contributo maggiore
alla ripresa del Paese viene infatti dall’imprenditoria locale che batte nettamente i
grandi gruppi (45 per cento dei consensi). Secondo l’indagine Coldiretti/Swg la
spinta più forte al superamento della crisi
proverrà - sottolinea la Coldiretti - dal livello locale (42 per cento) piuttosto che da
quello nazionale (14 per cento) anche se
il 21 per cento li ritiene determinanti entrambi e il 13 per cento nessuno dei due.
Tra le diverse attività economiche i settori
considerati piu’ importanti in Italia spiccano quelli fortemente radicati sul territorio e
che quindi sono a minor rischio di delocalizzazione come il turismo (70 per cento) e
l’agricoltura (56 per cento). A seguire l’artigianato (52 per cento), l’industria (il 49
per cento), i servizi (47 per cento), il commercio (46 per cento) e la finanza (31 per
cento). Il settore agricolo - continua la Coldiretti - viene percepito importante soprattutto per quanto riguarda la produzione di
alimenti che fanno l’immagine dell’Italia
all’estero (45 per cento), come garanzia di
sicurezza e qualità (40 per cento), salvaguardia tradizioni locali (35 per cento) e
difesa del territorio e dell’ambiente (27 per
cento). Con il 56 per cento dei consensi i
produttori agricoli - conclude la Coldiretti
- sono considerati garanti della salubrità e
della sicurezza dei prodotti alimentari più
delle industrie alimentari (11 per cento) e
della grande distribuzione (9 per cento).
“Nel territorio ci sono le leve competitive
del Paese”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare
che il progetto per una “Filiera agricola
tutta italiana” valorizza le identità locali
per generare sviluppo economico ma anche qualità della vita dando dignità e titolarità sociale alle imprese agricole.
L'obiettivo della Coldiretti è di tagliare le
intermediazioni e arrivare ad offrire, attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, mercati di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole, prodotti alimentari
al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
PAGINA 12 . NUMERO 3. MARZO 2011
. VITIVINICOLO
PUBBLICATO IL DECRETO
SULLO SCHEDARIO VITICOLO
Disagi per le pratiche di estirpo/reimpianto
di M a rc o Ma l i so n
. È pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.
16 del 21 gennaio scorso il decreto ministeriale 16 dicembre 2010 in materia di
schedario viticolo e rivendicazione annuale delle produzioni Doc e Igt. Si tratta di
un provvedimento che pone le basi per la
realizzazione dello “sportello unico” attraverso il quale i produttori potranno interfacciarsi con la pubblica amministrazione
(Organismi pagatori, Regione, Organismi
di controllo e certificazione) per tutti gli
adempimenti connessi alla produzione e
alla commercializzazione di uva e di vino.
Un percorso che passa attraverso tre tappe fondamentali: la definizione di un dato
di superficie unico per tutti gli atti amministrativi di settore (pratiche di estirpo/
reimpianto, schedario viticolo, rivendicazioni DOC/IGT, dichiarazioni vitivinicole,
misure a superficie, controlli di filiera); la
dichiarazione unica annuale (che ingloba
la dichiarazione vitivinicola e la denuncia
delle uve DOC/IGT) e la gestione di tutti i
dati all’interno del fascicolo aziendale.
In merito alla misurazione delle superfici
vitate il 17 febbraio Agea ha conseguentemente emanato una propria circolare di
coordinamento – reperibile sul sito www.
agea.gov.it – che fornisce alcuni chiarimenti operativi in particolare sull’operazione di riallineamento dei dati (fascicolo aziendale – schedario viticolo – albi).
Riallineamento che, ai sensi del citato
decreto ministeriale, dovrà portare entro
il 31 luglio prossimo all’eliminazione di
tutte le anomalie ancora esistenti pena
l’applicazione di sanzioni e il blocco di
ogni domanda di aiuto o di modifica del
potenziale viticolo aziendale.
La circolare recepisce in parte le richieste
avanzate da Coldiretti per evitare la perdita di potenziale viticolo e l’applicazione
di sproporzionate sanzioni per disallineamenti di modesta entità. Nel provvedimento è definita una tolleranza tecnica di
misurazione pari a 1,5 m da applicare al
perimetro della parcella viticola (dove per
parcella viticola si intende una superficie
continua a vite, ricadente anche su più
particelle catastali, che appare omogenea per caratteristiche fisiche evidenti).
Rispetto alla tolleranza del 5% attualmente adottata dallo schedario viticolo
nell’ambito della singola particella, il nuovo criterio di misurazione dovrebbe consentire di assorbire più ampi scostamenti
nel caso di parcelle viticole di piccole dimensioni anche se diventa sicuramente
più rigido nel caso di vigneti estesi oltre
l’ettaro di superficie.
Restano tuttavia aperti numerosi interrogativi che la circolare Agea non ha
completamente chiarito. In primo luogo
la definizione di “parcella viticola” è tanto
vaga da prestarsi alle più diverse interpretazioni. Secondariamente non è chiaro
chi, come e quando sarà incaricato di disegnare i poligoni di dette parcelle viticole
assunto che ad oggi non sono identificate
all’interno del fascicolo aziendale. Da ulti-
mo – considerato che in futuro per qualsiasi atto sarà presa come riferimento
esclusivamente la misura grafica – resta
da capire come le attuali unità vitate dovranno essere riproporzionate all’interno
dei nuovi poligoni.
In attesa che la Regione Fvg adegui il suo
Sistema Informativo Agricolo (SIAGRI) ai
nuovi criteri di misura e tolleranza, si riscontrano difficoltà per la gestione delle
pratiche di variazione del potenziale viticolo (domande di estirpo, reimpianto,
trasferimento di diritti ecc). I CAA infatti, per poter accogliere qualsiasi istanza
dell’azienda, devono affrontare e risolvere
tutti i disallineamenti che si manifestano
nel confronto tra le banche dati storiche.
Si tratta di un lavoro certosino, pesantemente condizionato dai tempi di attesa
sugli esiti delle istanze di riesame presentate ad Agea. Ma ciò che più rallenta
il lavoro è sicuramente anche la verifica
dell’opportunità di effettuare talune variazioni dei dati nel dubbio – se non addirittura nella certezza – che con i nuovi
criteri tali modifiche risulteranno inutili se
non addirittura controproducenti. Se in
questa fase la prudenza è d’obbligo è altresì vero che per fare definitiva chiarezza
non si potrà attendere ancora molto. Molte imprese devono infatti procedere con i
nuovi impianti ma soprattutto è già tempo
di aggiornare le iscrizioni dei vigneti alle
DOC/IGT in prospettiva della prossima
vendemmia.
VINO BIOLOGICO: QUALCOSA SI MUOVE
. La Commissione Ue è intenzionata
a riaprire la discussione sulla regolamentazione del vino biologico. Tentativo naufragato lo scorso anno a causa
delle divergenze tra l’Italia e gli Stati del
nord Europa in merito alla necessità di
promuovere un prodotto di alta qualità
senza o comunque con bassi limiti di
impiego di anidride solforosa. Ma non è
detto che tale frattura possa essere fa-
cilmente ricomposta poiché le posizioni
permangono distanti. Pertanto, considerate le incertezze sul versante comunitario, il Mipaaf ha accolto le richieste di
Coldiretti per lo studio di un disciplinare
di produzione italiano sul vino biologico.
Secondo Coldiretti l’obiettivo dovrebbe
essere quello di consentire ai nostri produttori di differenziarsi sul mercato per la
produzione di vini biologici di eccellenza
ottenuti possibilmente senza solfiti o con
dosi limitate di tale elemento a garanzia
della salute consumatori. A tale riguardo il Ministero è stato anche invitato a
prevedere, nell’ambito del Programma
d’Azione Nazionale per l’agricoltura biologica, specifiche risorse finanziarie per
promuovere sul mercato i vini che saranno ottenuti con tale disciplinare.
Marco Malison
ECONOMIA . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 13
PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA FEDERAZIONE
DELLE BCC E LA FACOLTÀ DI AGRARIA
Elaborato un nuovo modello per conoscere la capacità delle imprese agricole a produrre reddito
. Ha le caratteristiche dell’unicità il contenuto del protocollo d’intesa sottoscritto
tra la Federazione delle Bcc del Friuli Vg
e la Facoltà di Agraria di Udine.
Lo hanno sottolineato congiuntamente
il presidente della Federazione, Giuseppe Graffi Brunoro e il preside, Roberto
Pinton. «La collaborazione camminerà
su due binari – dice Graffi Brunoro -. Da
un lato, grazie al modello messo a punto
dal dottor Giovanni Battista Cipolotti e dai
suoi collaboratori, l’erogazione del credito
non avverrà più valutando principalmente il patrimonio immobiliare delle aziende
agricole, ma sulla capacità dell’impresa
stessa a produrre reddito. Dall’altro, sarà
avviato un percorso formativo specifico
per i collaboratori del Credito Cooperati-
vo». «Il modello è un unicum nel sistema
creditizio nazionale – sottolinea Giorgio
Candusso, responsabile del Servizio
crediti della Federazione – che segue
l’evoluzione del comparto. La valutazione
del rischio, dunque, diventa più raffinata
e, nel contempo, sollecita le imprese a
produrre una maggiore quantità di dati
economici». «Questo tipo di collaborazioni hanno una grande importanza per il
territorio – aggiunge il preside Pinton -.
Con le Bcc, nell’arco dei tre anni di durata del protocollo, sicuramente saranno
sviluppati ulteriori progetti, in particolare
nell’area della formazione, della ricerca e
del supporto all’innovazione».
Un nuovo strumento per le 15 Bcc regionali, dunque, utile a testimoniare la fedel-
tà alle loro radici storiche che affondano
nella ruralità. Infatti, già oggi, al settore
agricolo sono destinati l’11 per cento dei
crediti alle imprese, per complessivi 300
milioni di euro e, tra l’altro, attraverso il sistema del Credito Cooperativo regionale,
passa il 35 per cento dei contributi complessivi messi a disposizione dal Fondo
di rotazione agricolo.
PAGINA 14 . NUMERO 3. MARZO 2011
. REGIONALE
GELATE E TROMBA D’ARIA IN FVG
INTERVIENE IL FONDO DI ROTAZIONE
Approvate dalla Regione modifiche ai regolamento
. La Giunta regionale nella riunione del
25 febbraio scorso ha approvato alcune
modifiche ai regolamenti che disciplinano gli interventi del Fondo di rotazione
in agricoltura a favore delle imprese di
produzione primaria e di trasformazione
e commercializzazione di prodotti agricoli ricadenti nei comuni danneggiati
dalle gelate dello scorso inverno e dalla
tromba d’aria del 23 luglio.
I cambiamenti si sono resi necessari per adeguare la normativa regionale
alla Decisione della Commissione europea del 1/12/2010 e alla Direttiva del
Presidente del Consiglio dei ministri del
23/12/2010 in merito al regime transitorio degli aiuti nell’attuale situazione di
crisi economica.
La modifica più importante fissa i termini per l’applicazione degli aiuti. Per
quanto riguarda le imprese di produzione di prodotti agricoli sono ammissibili i
finanziamenti per le domande presentate entro il 31 marzo 2011 e liquidate
entro il 31 dicembre 2011.
Per le imprese di trasformazione e di
commercializzazione di prodotti agricoli sono ammissibili i finanziamenti delle
domande presentate entro il 31 dicembre 2010, purché concessi entro il 31
dicembre 2011.
È doveroso, comunque, far presente
che attualmente il Fondo di rotazione
non presenta disponibilità di cassa e
sono giacenti diverse domande di finanziamento, per cui non si possono prevedere i tempi di erogazione.
Gli uffici della Coldiretti e di Agrifidi sono
a disposizione per assistenza e consulenza. Infine, la Giunta regionale l’11
febbraio ha approvato il documento di
programmazione per l’utilizzo del Fondo
di rotazione in agricoltura nel 2011 con
il quale ha deciso di utilizzare gran parte
delle risorse, che si prevede di introitare
come rientro delle rate dei finanziamenti erogati, per sostenere gli investimenti
per la produzione primaria e la trasformazione e la commercializzazione dei
prodotti agricoli. Per soddisfare le domande per la ristrutturazione finanziaria
delle imprese, comprese quelle interessate dalle gelate e dalla tromba d’aria,
è necessario che la Regione quanto
prima assegni al Fondo nuove risorse,
come ha già fatto con accortezza nel
corso del 2010.
L’AUMENTO DELLE TARIFFE PESA SULLE IMPRESE AGRICOLE
. L’aumento delle tariffe energetiche è
gravoso per le famiglie e per le imprese
con un aumento preoccupante dei costi
di produzione che in agricoltura fanno
segnare nel 2011 un aumento medio
dell'4,4 per cento con punte del 16,9
per cento per i mangimi e del 6,4 per
cento per i carburanti agricoli. È quanto
afferma la Coldiretti in riferimento alla
stima di un rincaro del 2 per cento il
per il metano e dell'0,8 per cento per
l'elettricità secondo gli esperti tariffari
di Nomisma Energia, sulla base dei dati
Ismea relativi al gennaio 2011. L'aumento record delle bollette energetiche colpisce - precisa la Coldiretti - sopratutto
le attività agricole che necessitano del
riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi
e funghi), di locali come le stalle, ma
anche per l'essiccazione dei foraggi
destinati all'alimentazione degli animali,
oltre a quelle che utilizzano il carburante
per il movimento delle macchine come
i trattori. Solo per effetto dell’aumento
record del prezzo del gasolio destinato
all'attività agricola si stima per il settore
un aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua.
A rischio sono gli oltre trentamila ettari
di coltivazioni specializzate in serra che
producono fiori e piante ornamentali ed
ortaggi per le quali la Coldiretti chiede
che sia annullata l’accisa sui carburanti
destinati al riscaldamento, come già è
avvenuto negli anni passati. In assenza di interventi tempestivi il risultato è
- continua la Coldiretti - un ulteriore via
libera alle importazioni soprattutto da
paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la
manodopera e si utilizzano di pratiche
di coltivazione dannose per la salute
e l’ambiente bandite dall’Ue. Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del
gasolio - continua la Coldiretti - è l'intero sistema agroalimentare dove i costi
della logistica incidono dal 30 al 35 per
cento per frutta e verdura e assorbono
in media un quarto del fatturato delle
imprese agroalimentari. Il peso dei costi
di solo trasporto sul totale dei costi logistici nell'agroalimentare - sottolinea la
Coldiretti - è pari a un terzo, mentre l'insieme dei costi di gestione del magazzino (scorte, movimentazioni e picking)
copre un altro terzo dei costi logistici. La
continua crescita dei costi di trasporto
e degli altri costi logistici - conclude la
Coldiretti - mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e che va
affrontata con interventi strutturali in un
Paese dove l’86 per cento delle merci
viaggia su strada.
SINDACALE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 15
SE NON CI SONO RISPOSTE PER L’AGRICOLTURA
PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA CON I TRATTORI
Coldiretti, Confagricoltura e Cia a Pdl e Lega Nord
. “Se non saranno date risposte alle imprese agricole in tempi rapidi, risposte che attendono da quasi tre anni, siamo pronti alla
protesta, anche a scendere in piazza con
i trattori”. Lo hanno annunciato i presidenti regionali di Coldiretti Dario Ermacora, di
Confagricoltura Piergiovanni Pistoni e della
Cia Ennio Benedetti, al termine dell’incontro
il 14 marzo in Regione con i segretari e i capigruppo dei partiti di maggioranza. “Consapevoli delle difficoltà della Regione sul
fronte finanziario – hanno aggiunto Benedetti, Pistoni ed Ermacora - non chiediamo
più risorse, che sarebbero comunque necessarie, dopo i tagli al settore, per far fronte alla grave situazione di crisi in cui versa
l’agricoltura, ma risposte su questioni specifiche e soprattutto un confronto reale sulle
priorità, sulle emergenze e sulle risposte da
dare al settore in un ottica programmatica”.
Fra le questioni poste dalle tre associazioni
di categoria – presente anche con il presidente di Udine della Cia Paolo Fantin, con
il direttore di Coldiretti Elsa Bigai e con il
funzionario Giancarlo Vatri, con il direttore
di Confagricoltura Sergio Vello - la revisione delle composizione e del funzionamento del Tavolo Verde; la Direzione regionale
all’agricoltura ed in particolare le criticità
nel servizio vitivinicolo con gravi danni per
le imprese vitivinicole che rischiano multe
salate, la perdita di diritti e di contributi; i ritardi nella gestione delle istruttorie e dei pa-
gamenti delle indennità compensativa alle
aziende di montagna previste dal Psr; il ruolo dell’Ersa; la questione della promozione
del Friulano, la direttiva nitrati, il sostegno
ai giovani imprenditori e soprattutto la mancanza di un dialogo e di un confronto con
la Regione “che impedisce l’individuazione
dei problemi concreti e la loro soluzione”.
I membri della maggioranza hanno sottolineato le azioni positive realizzate quali il
finanziamento del Fondo di Rotazione (peraltro positività da sempre riconosciuta dalle associazioni) e l’accoglimento di richieste
formulate seppure con i vincoli delle risorse
disponibili, ma hanno anche ammesso alcune criticità, proponendo soluzioni. Daniele Galasso, capo gruppo del Pdl in consiglio
regionale, ha affermato che non e’ corretto
che “la Regione diventi il “capro espiatorio”
di una crisi del settore agricolo che ha altre
origini”, tuttavia, la maggioranza verificherà
le responsabilità dell’assessorato e si farà
carico degli eventuali punti di debolezza.
Sullo stessa linea il segretario dell’Udc Angelo Compagnon, affiancato dal consigliere
regionale Giorgio Venier Romano, il quale
ha sottolineato l’attenzione che il comparto agricolo merita ed ha in qualche modo
ammesso i problemi posti sul tappeto dagli
agricoltori, proponendo un Tavolo permanente di confronto. “Disponibile a trovare
soluzione ai problemi posti”, anche il presidente regionale della Lega Nord Fulvio
Follegot affiancato dal consigliere regionale Ugo De Mattia. “Le questioni che avete
posto – ha detto il braccio destro di Pietro
Fontanini, del quale ha portato i saluti - non
sono politiche ma pratiche e si possono
risolvere attraverso un maggior coordinamento fra associazione di categoria e Regione per il quale ci attiveremo immediatamente”. Al termine dell’incontro, al quale è
intervenuto anche il segretario regionale del
Pdl Isidoro Gottardo, i rappresentanti degli
imprenditori agricoli sono stati brevemente
ricevuti dal presidente della Giunta regionale, Renzo Tondo, nel suo ufficio, con il quale avevano avuto un confronto già la scorsa
settimana.
PAGINA 16 . NUMERO 3. MARZO 2011
. ECONOMICO
MISURE DEL PSR PER L’ANNO 2011
PUBBLICATI I BANDI DELLA REGIONE
Gli uffici di Coldiretti a disposizione dei soci
di C la u d i o Bre ss a n u tti
. Sul supplemento ordinario n. 10 del 10
marzo 2011, in allegato al B.U.R. n. 10
del 9 marzo 2011 sono stati pubblicati i
bandi per la presentazione delle domande di aiuto ad accesso individuale a valere per la misura 121 - intervento 2, la
misura 121 - intervento 3, la misura 221,
la misura 223 e non ultima la misura
311- azione 3. Si veda la tabella.
Le domande di aiuto, presentabili a partire dall’11 marzo 2011, dovranno pervenire entro le date di scadenza sotto indicate,
ai competenti uffici attuatori (Ispettorato
Agricoltura e Foreste pertinenti per ter-
ritorio) della Direzione centrale risorse
rurali, agroalimentari e forestali (Sevizio
gestione forestale e produzione legnosa
per le misure 221 e 223) secondo le modalità dettagliatamente indicate nell’ambito dei singoli bandi.
Le domande dovranno altresì essere rilasciate in via informatica, utilizzando
esclusivamente il portale del Sistema
informativo agricolo nazionale (SIAN) secondo le modalità ivi predisposte, entro
la scadenza del singolo bando e contestualmente presentate in formato cartaceo all’ufficio attuatore di competenza,
corredate della documentazione prevista. Le risorse poste a disposizione ammontano complessivamente a circa 18
milioni di euro, suddivise fra le varie misure secondo quanto di seguito riportato.
Gli uffici Tecnico Economici, dislocati a
livello provinciale, sono a disposizione dei
nostri associati per fornire tutte le informazioni necessarie e per la predisposizione e la presentazione delle domande
di aiuto nonché per approfondire i termini dei singoli bandi in merito alle spese
ammissibili, all’intensità dell’aiuto ed alle
modalità specifiche di presentazione.
BANDI APERTI per l’ANNO 2011 - PSR 2007-2013
DATA SCADENZA
PRESENTAZIONE
DOMANDE
RISORSE
DISPONIBILI
(€)
imprese agricole iscritte al registro imprese tenuto dalla
C.C.I.A.A., che conducono almeno una UTE nella regione
e che ricavano dalla vendita di latte vaccino, bufalino ed
ovi-caprino e dei loro derivati la maggior parte del proprio
fatturato rilevato ai fini IVA
8 giugno 2011
4.000.000,00
ammodernamento delle aziende
agricole - adeguamenti strutturali
delle aziende incluse nelle zone
vulnerabile a nitrati (ZVN)
costo intervento minimo pari a
20.000,00 €
- le imprese agricole iscritte al registro imprese tenuto
dalla C.I.A.A. che conducono almeno una UTE nella
regione
- con almeno una UTE e la prevalenza della superficie
agricola utile (SAU) aziendale all’interno dell’area
delimitata in ottemperanza alla direttiva 91/676/CEE
del Consiglio e prevalente indirizzo a carattere zootecnico
8 giugno 2011
6.500.000,00
diversificazione verso attività non
agricole - impianti per energie da
fonti alternative
costo intervento minimo pari a
10.000,00 €
- le imprese agricole e agro-forestali iscritte al registro
delle imprese della C.C.I.A.A.
- aventi la maggior parte della SAU, nel territorio regionale
- le imprese condotte in forma associata che esercitano
l’attività agricola o quella agro-forestale a titolo
principale, incluse le società cooperative che svolgono
l’attività agricola o quella agro-forestale
9 maggio 2011
5.500.000,00
Misura 221 - aiuto concesso a
titolo “de minimis”
imboschimento dei terreni agricoli
(da almeno due anni antecedenti
al bando in conduzione quali
seminativi
- le imprese agricole condotte da soggetti aventi la
qualifica di Imprenditore agricolo professionale
- le imprese agricole diverse da quelle di cui al punto a)
- i proprietari o i soggetti che hanno la disponibilità
giuridica di terreni
- le persone fisiche
- le persone giuridiche di diritto privato
- gli enti pubblici
9 maggio 2011
1.700.000,00
Misura 223 - aiuto concesso a titolo
“de minimis”
imboschimento dei terreni non
agricoli
- le imprese agricole condotte da soggetti aventi la
qualifica di Imprenditore agricolo professionale
- le imprese agricole diverse da quelle di cui al punto a)
- i proprietari o i soggetti che hanno la disponibilità
giuridica di terreni
- le persone fisiche
- le persone giuridiche di diritto privato
- gli enti pubblici
9 maggio 2011
260.350,00
MISURA
Misura 121
intervento 2
Misura 121
intervento 3
a) interventi finanziati con fondi aggiuntivi regionali – AIUTI DI STATO
b) interventi finanziati con fondi a
valere sul piano finanziario del PSR
Misura 311 azione 3
aiuto concesso a titolo “de minimis”
DESCRIZIONE
BENEFICIARI
ammodernamento delle aziende
agricole - ammodernamento delle
aziende lattiere
costo intervento minimo tra
10.000,00 e 20.000,00 a secondo
della localizzazione dell’investimento
REGIONALE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 17
LA CARTA DEI VALORI,
RISPOSTA ALLE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO
di D o n P a o l o Bo n e tti . C o n s i g l i e re eccl es i as ti co Col di retti Fri ul i Venez i a G i ul i a
. La Carta dei valori è il manifesto etico
di un’Organizzazione. Sono valori che
illuminano la sua strada, la sua visione
del servizio da prestare al Paese, per
ispirare le azioni di chi vi aderisce.
Questa carta ha, nel senso di corresponsabilità attiva, un punto di riferimento per comportamenti coerenti con
il patrimonio vivo di idealità morali e
culturali del popolo rurale.
La carta dei valori è un grande laboratorio, in cui tutti vi partecipano e danno
il loro specifico contributo, per ottimizzare le risposte e il servizio a favore
della persona e del bene comune, non
solo dal punto di vista tecnico ma anche valoriale.
Le sfide complesse del nostro tempo
non si affrontano, solo, affidandosi a
programmi ed efficienza ma soprattutto
con le persone coinvolte personalmente, liberamente e responsabilmente.
La filiera tutta italiana sarà firmata dagli agricoltori che saranno i protagonisti del progetto ambizioso di Coldiretti:
dalla campagna alla tavola. Il passaggio
culturale è enorme: dall’agricoltura solo
produttrice della materia prima alla distribuzione diretta al consumatore.
È una risposta articolata alla domanda
di identità dei prodotti dei campi italiani, una responsabilità che vede gli agricoltori a mettere la loro faccia.
Un progetto con valori economici ed
etici di grande rilievo con il territorio
chiamato ad essere protagonista e con
la chiamata alla responsabilità dei soggetti coinvolti, all’insegna della trasparenza e della competizione leale.
Frontiere nuove, scenari nuovi, profes-
DONNE IMPRESA AD EUROFLORA
. Il movimento “Donne Impresa” del Fvg
organizza una gita a Genova in occasione di Euroflora 2011, la più grande
esposizione florovivaistica a livello europeo, che avviene ogni 5 anni.
Il viaggio è previsto nelle giornate del 27
e 28 aprile, con il pernottamento di una
notte a Genova o zone limitrofe. Coloro
che fossero interessate sono pregate di
contattare la coordinatrice regionale di
“Donne Impresa” Rita Nassimbeni al
0432-595803 o la coordinatrice provinciale di Trieste e Gorizia, Deborah Zuliani allo 0481-581820.
Il viaggio si svolgerà solamente se si
raggiungono almeno i 30 partecipanti.
L’adesione è da confermare entro il 10
aprile.
sionalità nuove, per governare l’entrata
dell’impresa agricola nel mercato, per
un’agricoltura responsabile e moderna.
Un nuovo sindacato che realizza un’alleanza tra i campi e i consumatori con
un senso profondo dell’etica e con il rinnovato impegno di camminare insieme
guardando al futuro.
Nell’ora dei grandi cambiamenti, nelle
svolte epocali, occorre sapere che cosa
fare e dove andare.
La carta dei valori ci aiuta a tornare alle
sorgenti di alcune certezze legate al valore della persona, della responsabilità,
della coerenza, della collaborazione,
della fiducia. Occorre, fare quadrato
attorno a questi valori, corrispondendo
con fedeltà e coerenza alla moralità, al
sentimento del bene comune e della
partecipazione attiva.
PAGINA 18 . NUMERO 3. MARZO 2011
. LAVORO
DAL 4 AL 17 APRILE
IL FESTIVAL DELLA “SICUREZZA TRA LA GENTE”
A Udine anche la Coldiretti ha aderito all’iniziativa
. Dal 4 al 17 aprile si svolgerà a Udine il
Festival della “Sicurezza tra la gente”,
un evento che si inquadra nell’ambito
dell’attuazione del protocollo d’intesa
sulla “Promozione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro ed in
ambito
scolastico” sottoscritto nel settembre
2004, da Confindustria Udine, dalle
Aziende sanitarie della provincia di
Udine, dalle Organizzazioni sindacali
provinciali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dalle Direzioni provinciali del lavoro e dell’Inail
della provincia di Udine, dall’Università di Udine, dall’Ufficio scolastico provinciale, dal Comando provinciale dei
Vigili del Fuoco e dagli Ordini e Collegi
professionali. Al protocollo, grazie anche al supporto attivo dei soggetti che
vi hanno aderito, è stata data attuazione attraverso due linee di intervento:
la costruzione di un sito web che costituisce un centro di documentazione
sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e
un’attività di promozione della cultura
della sicurezza nei confronti degli allievi degli istituti scolastici della provincia
di Udine.
Il sito (www.sicurezzalavoro.fvg.it)
è uno strumento molto utilizzato da
soggetti pubblici e privati coinvolti in
attività inerenti la sicurezza, in quanto contiene le notizie, la legislazione,
la giurisprudenza, le buone prassi più
aggiornate in materia. L’attività nel
mondo della scuola, che prosegue ormai da cinque anni, coinvolge in attività informative e culturali circa 2000
studenti ogni anno provenienti sia da
istituti scolastici superiori che da istituti comprensivi.
Il 18 marzo 2008, con la collaborazione del Comune di Udine ed il contributo dell’Inail, Confindustria, Api,
Confartigianato, Cna, Confcommercio,
Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Lega
delle Cooperative, Agci, Confcooperative, insieme alle organizzazioni
sindacali e gli Ordini professionali di
Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti industriali, hanno promosso una
comune iniziativa diretta a promuovere la
cultura della sicurezza
attraverso la rappresentazione dello spettacolo "Ocio".
La manifestazione dal
titolo “La sicurezza –
un bene comune: costruiamola insieme” si
è tenuta al teatro Nuovo Giovanni da Udine
richiamando un migliaio di persone.
Per
dare
impulso
all’attività svolta da
tutti i soggetti coinvolti
nelle diverse iniziative
e renderla più efficace
in modo da darvi continuità logica e funzionale, si è pensato
di sviluppare un’iniziativa-evento che
consenta di portare la cultura della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro
all’attenzione della cittadinanza, cioè
la “cultura della sicurezza tra la gente”: dalle fabbriche e dalla scuole alla
“piazza”.
Infatti tanto più efficace è la sicurezza
in fabbrica e nella scuola quanto più
la sicurezza viene a far parte dell’educazione in senso ampio del cittadino a
partire dalla famiglia e dalla vita di ogni
giorno. Quindi l’iniziativa “Sicurezza
tra la gente” rappresenta lo snodo
evolutivo dell’azione sinora svolta nella
consapevolezza che la sicurezza deve
costituire una componente integrante
della cultura civica.
Rappresenta anche una occasione
di “valorizzazione” del centro della
città di Udine, dal momento che la
localizzazione delle iniziative collegate all’evento vi verranno concentrate,
costituendo un elemento di richiamo
e di attrazione nell’impegno di unire
spettacolo e manifestazioni di carattere informativo e divulgativo alla promozione di un tema, quale quello della interiorizzazione della cultura della
sicurezza, fondamentale per la qualità
della vita. La localizzazione, grazie alla
disponibilità del Comune di Udine, è
stata individuata, per l’interazione con
la “gente”, nella Loggia del Lionello;
per le rappresentazioni teatrali nella contigua Sala Aiace; per la mostra
fotografica ANMIL “NO!” nello spazio
di Casa Cavazzini. Saranno previste
dimostrazioni pratiche nello spazio a
fianco della Loggia del Lionello ed antistante il Contarena.
L’iniziativa viene sviluppata grazie
alla partecipazione dei soggetti sottoscrittori del Protocollo sulla sicurezza
nonché di Api, Confartigianato, Cna,
Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Lega delle Cooperative,
Associazione Generale Cooperative,
Confcooperative.
L’iniziativa è sostenuta dal contributo
di Fondazione CRUP, Banca AntonVeneta, Camera di commercio di Udine,
Bluenergy, Anav, ed è resa possibile dall’apporto del Comune di Udine,
dell’INAIL, dell’ANMIL, del Centro
edile per la formazione e la sicurezza
CEFS. Ha ottenuto il patrocinio della
Provincia di Udine.
ECONOMICO . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 19
FRIULADRIA, IL 73% DELLE AZIENDE AGRICOLE
SODDISFATTO DEI SERVIZI DEL NUOVO GRUPPO
Nel 2010 il Gruppo Cariparma ha fatto registrare un +13% di impieghi in agricoltura
Un pacchetto di prodotti e servizi
comparto strategico per il Gruppo,
Sono aumentate considerevolmen-
specificamente dedicato ai biso-
che si trova al centro di alcuni dei
te anche le nuove erogazioni, che
gni della filiera, filiali specializzate
principali distretti agroalimentari
segnano un + 54%.
nell’erogazione di servizi al com-
italiani e che proprio per questo ha
Risultati confermati anche dall’am-
parto
maturato nel tempo un’esperienza
pio apprezzamento espresso dalla
territorio, specialisti di prodotto a
diretta delle esigenze del settore.
clientela nell’annuale rilevazione
disposizione del cliente in diretta
L’investimento strutturale nel com-
della Customer Satisfaction che
via web cam, un programma di
parto agricolo, che rappresenta per
il Gruppo Cariparma effettua sui
formazione che coinvolge anche le
la banca più del 10% degli impie-
propri clienti per rilevare il grado di
Associazioni di categoria e una bu-
ghi, ha fatto registrare performan-
soddisfazione nell’utilizzo dei ser-
siness unit dedicata.
ce più che positive nel 2010 con
vizi e nella relazione con la banca:
È il modello innovativo di servi-
un incremento, a livello di Gruppo,
delle più di 1.300 aziende intervi-
zio che il Gruppo Cariparma, di
sul canale Retail del 13% negli im-
state nel corso del 2010 l’indice di
cui fa parte anche FriulAdria, ha
pieghi e un + 12% nella raccolta
soddisfazione di quelle agricole su-
sviluppato per il settore agricolo,
rispetto al 2009.
pera il 73%.
diffuse
capillarmente
sul
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PAGINA 20 . NUMERO 3. MARZO 2011
. UDINE
LE IMPRESE DI CAMPAGNA AMICA
A COSTUMI E SAPORI DAL MONDO
Protagoniste le aziende di Agrimercato del Fvg
. Si sono svolte lungo le vie del centro storico di Udine le manifestazioni
del carnevale udinese 2011; oltre a
sfilate in costume, giochi e animazioni per bambini, molte bancarelle
poste lungo via Mercatovecchio hanno attirato i visitatori con specialità,
golosità e prelibatezze.
A questo festoso appuntamento
gastronomico non sono mancate
le produzioni regionali sia tradizionali
che biologiche. Da giovedì 3 a domenica 6 marzo una decina di aziende aderenti all’associazione Agrimercato del Friuli Venezia Giulia si sono
alternate nell’area espositiva riservata al Mercato di Campagna Amica;
l’offerta di prodotti agricoli freschi,
locali e a km zero ha spaziato dagli
ortaggi alla frutta, dagl’insaccati ai
formaggi, dalle confetture alle conserve vegetali, dal miele alle farine,
dal succo di mela ai vini.
Tra i numerosi prodotti offerti anche alcune prelibatezze rare e locali come la tale e il lidric di mont, il
lidric cul poc, il tarassaco, la farina macinata a pietra e la “nutella
nostrana”(ottenuta da miele e nocciole).
Per i più piccoli poi è stata preparata la merenda con lo yogurt ottenu-
to esclusivamente da latte di Pezzata Rossa Friulana.
I GIOVANI DI COLDIRETTI PROTAGONISTI A YOUNG 2011
. Si è svolta dal 2 al 5 marzo al quartiere fieristico di Udine, la fiera YOUng
for you, il salone delle professioni e
della formazione al servizio delle nuove generazioni.
Manifestazione finalizzata all’orientamento degli studenti che si accingono
ad uscire dalle scuole secondarie di
secondo grado.
YOUng, vuole aiutare i giovani a scegliere o comunque a capire quali potrebbero essere gli indirizzi futuri sia
nell’ambito universitario che delle
attività imprenditoriali. L’alto tasso di
dispersione e di abbandono e le difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro
sono almeno in parte condizionati da
un’informazione poco approfondita,
per questo, come Coldiretti GiovaniImpresa, siamo stati presenti con un
punto informativo per ben 4 giorni nello stand delle professioni coordinato
dalla Camera di commercio di Udine.
Abbiamo anche partecipato ed organizzato venerdì mattina un workshop
dalle 11,30 alle 12,15 sull’autoimprenditorialità. Dal titolo: “Fare impresa,
come, quando e perché. I giovani
nell’agricoltura del domani”. Relatori
Denys Novello, delegato dei Giovani di
Udine, che ha presentato l’attività del
gruppo di Giovani-Impresa di Coldiretti e l’imprenditore di Pradamano Carlo Giacomelli che ha testimoniato agli
studenti degli istituti agrari e tecnici
presenti e numerosi, il suo percorso
imprenditoriale e la scelta innovativa
di avviare un’azienda agricola biodinamica ed un agriturismo nell’ambito
dell’agricoltura sostenibile.
Sabato, nello spazio dedicato agli
stand, si è sperimentato un nuovo approccio, quello dei Salotti di YOUng,
assieme a Marco Tonutti delegato
regionale e Denys Novello delegato
provinciale che hanno incontrato in
modo informale e senza prenotazione,
gli studenti e le aziende interessate a
capire come si avvia un’azienda nel
settore agricolo.
UDINE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 21
PROGETTO DI COLDIRETTI E BUROCRAZIA
ALL’ESAME DELLA CONSULTA DI LATISANA
Bigai: “Troppi i problemi irrisolti dalla Regione che pesano sulle imprese”
. Si è svolta giovedì 10 marzo, nel Centro
Civico di Precenicco, la Consulta allargata della zona di Latisana. Numerosi i dirigenti della zona che hanno partecipato
alla riunione a cui sono intervenute il presidente provinciale Rosanna Clocchiatti e
il direttore Elsa Bigai. La serata è stata
aperta dal presidente di consulta Roberto De Nicolò il quale ha fatto un’ampia
panoramica sulle attività svolte dal sindacato nell’ultimo periodo e si è soffermato
sull’importanza della comunicazione. Ha
rimarcato il ruolo fondamentale del socio/dirigente che ha il compito di far conoscere, alla base associata, il valore e lo
scopo delle azioni intraprese in modo da
far circolare in modo corretto le notizie
ed evitare malintesi ed incomprensioni.
Ha inoltre ringraziato il segretario di Zona
Franco Comuzzi che ha assunto la responsabilità dell’ufficio di Palmanova e
Cervignano e contestualmente ha approfittato per presentare ed augurare buon
lavoro alla nuova responsabile dell’ ufficio di Latisana Patrizia Puppo. La presidente Clocchiatti, nel suo articolato inter-
vento, ha rimarcato che l’obiettivo di un
sindacato come Coldiretti è dare risposte
economiche ai propri associati. Tuttavia
resta fondamentale la condivisione, la
conoscenza e la voglia di mettersi in gioco per attuare il progetto economico che
a tutti i livelli si sta sviluppando, e che ad
oggi, è l’unico che può far fronte alla crisi
che attanaglia il settore agricolo.
Ha inoltre portato a conoscenza dell’assemblea le linee guida dettate dal Consiglio provinciale per la scelta di coloro che
saranno chiamati a rappresentare l’organizzazione nei vari enti economici regionali per i quali sono previsti i rinnovi degli
organi amministrativi nel corso dell’anno
corrente (Consorzio Agrario del FVG,
Associazione Allevatori del Fvg, Condifesa, Aprolaca, Friulana Latte). “Queste
persone non dovranno solo indossare la
casacca gialla - ha detto Clocchiatti - ma
dovranno credere nel progetto ed essere
coerenti e trasparenti nelle loro azioni e
nel perseguire gli obiettivi concordati”.
Il direttore Bigai, sollecitato dai soci ha
illustrato i grandi problemi che ci sono a
livello burocratico in relazione alla questione vigneti, finanziamenti PSR, direttiva nitrati. L’eccessiva burocrazia e
talvolta anche qualche burocrate gratuitamente ostile, non fanno certo il bene
delle aziende agricole.
Vi è inoltre la necessità che venga istituito a livello regionale l’ente pagatore.
La nostra Regione è infatti l’unica del
centro/nord a non avere un suo ente
pagatore e ad essere quindi legata ad
AGEA. Gli interventi si sono poi susseguiti relativamente alle fonti energetiche
rinnovabili, sul ruolo della politica nell’indirizzare le scelte e nello scegliere le strategie per lo sviluppo del nostro paese.
CONSULTA DI TARCENTO E GEMONA
IL SALUTO A PISCHIUTTA E A LONDERO
. Sono stati convocati in questi giorni i
presidenti e consiglieri delle sezioni delle zone di Tarcento e Gemona del Friuli
per una consulta allargata alla presenza
del presidente provinciale Rosanna Clocchiatti e del direttore Elsa Bigai. È stata
innanzi tutto l’occasione per un ringraziamento e per un sincero augurio di buona
pensione a Gino Pischiutta e Marco Londero che per tanti anni e con tanta dedizione ed umanità hanno svolto il loro lavoro in Coldiretti. L’incontro è stato anche
occasione per la presentazione ai soci
delle due zone del loro nuovo segretario
di zona Antonio Bertolla. Il presidente
Clocchiatti ha illustrato ai risultati dell’indagine di SWG e Coldiretti su come cam-
bia l’agricoltura, sottolineando l’importanza che i dirigenti di ogni sezione hanno
nel trasmettere a tutti gli associati il progetto “per una filiera tutta agricola e tutta
italiana” affinché ne diventino consapevoli promotori e attori. Un passaggio importante da parte della Clocchiatti è stato
anche quello relativo ai prossimi rinnovi di
molti enti economici (Consorzio Agrario
del Fvg, Associazione Allevatori del Fvg,
Condifesa, Aprolaca, Friulana Latte). Il
Consiglio provinciale della Federazione
ha recentemente rimarcato le linee guida
sui prossimi rinnovi: i soci che assumeranno incarichi nei consigli di amministrazione. Oggi più che mai, devono farlo con
convinzione, coerenza, serietà, garanten-
do trasparenza e onorabilità assoluta. Il
direttore Bigai, rispondendo alle sollecitazioni dei soci, ha poi illustrato le modalità
della Vendita Diretta Organizzata VDO (in
partenza per ora in forma sperimentale)
e l’importante ruolo che potrà avere nel
progetto Coldiretti per i nuovi sbocchi di
mercato e per l’assunzione di peso contrattuale nei confronti della grande distribuzione. Altre domande hanno guidato
il dibattito sui temi del fotovoltaico, delle
biomasse, della salvaguardia del territorio
agricolo e sul rapporto soci-dipendenti
legato ai servizi.
PAGINA 22 . NUMERO 3. MARZO 2011
. UDINE
ANCHE DUE AZIENDE AGRICOLE
NEL CIRCUITO “QUI SI MANGIA FRIULANO”
La targa consegnata dal direttore Bigai, che è anche membro della giunta della Cciaa
. Anche due aziende agricole friulane nel circuito “Qui si mangia friulano”, progetto della
Camera di commercio di Udine per rilanciare
il settore agroalimentare in chiave promozionale e turistica, secondo l’idea del presidente
Giovanni Da Pozzo, fortemente condivisa dalle
categorie imprenditoriali. Il progetto della Camera di Commercio di Udine, avviato nel 1983
(primo in Italia e molto copiato), dunque, ha
avuto un opportuno rilancio a partire dall’inizio
del 2010. Sono le aziende Faleschini di Pontebba e la Domini di Sauris. La targa, come si
vede nelle foto, è stata consegnata dal direttore
della Coldiretti Elsa Bigai che è anche membro
di Giunta della Camera di commercio di Udine.
L'azienda agricola Domini, nata agli inizi degli
anni 90 su idea di Edith Krieber e Pietro Domini, genitori del titolare, Albert, è specializzata nella produzione e commercializzazione
di fragole, lamponi, more, mirtilli, ribes rossi e
bianchi e conserve alimentari. Ha sede a Lateis di Sauris (UD) il comune più elevato del
Friuli e si sviluppa su una superficie di circa
3.800 metri composta da 25 serre del tipo
non fisso dove vengono coltivate fragole, con
impianto fuori suolo, lamponi, more, ribes, mirtillo e diversi tipi di ortaggi. l'azienda dispone
inoltre di un laboratorio interno dove vengono
preparate gustose confetture di frutti di bosco
e sciroppi che vengono vendute direttamente o
nei mercati di Campagna Amica. Componente
del comitato Giovani-Impresa della Coldiretti di
Udine e presidente della sezione Coldiretti di
Ampezzo; Forni di Sopra, Forni di Sotto, Preone, Sauris, Socchieve.
L’azienda agricola montana di Luigi Faleschini
è collocata in Valcanale nel comune di Malborghetto (UD) a quota 720 metri. Dal 1990 anno
di inizio attività, nei propri appezzamenti aziendali si coltivano durante i mesi estivi e autunnali
Targa all'azienda agricola Domini.
ortaggi e frutta quali vecchie varietà locali di
mele, pere, susine e piccoli frutti con metodi
di produzione biologica controllata e certificata. In un piccolo laboratorio alimentare, di
proprietà aziendale, si producono conserve
vegetali, quali verdure "sott'olio", in "agrodolce",
creme vegetali, confetture, sciroppi e succhi.
La scelta accurata delle materie prime, degli
ingredienti di lavorazione e dei propri fornitori,
la continua ricerca in loco, di “vecchie ricette”
con la successiva rielaborazione e creazione di
nuove preparazioni, nel rispetto della tradizione
popolare contadina, sono le finalità che l’azienda intende perseguire per raggiungere i più alti
livelli qualitativi appagando le attese dei consumatori più esigenti. Il proprio marchio aziendale
“Savôrs di cjase” (sapori di casa) rappresenta
il recupero di tradizioni culinarie popolari frutto
di uno studio attento delle ricette e degli ingredienti con cui sono realizzate queste conserve vegetali. Luigi Faleschini è consigliere della
sezione Coldiretti di Chiusaforte, Dogna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia e Resiutta. La
divulgazione delle caratteristiche peculiari della
cucina tipica e tradizionale, secondo la Cciaa
di Udine, può diventare un veicolo efficace di
incentivazione all’acquisto dei prodotti locali e
di valorizzazione del territorio attraverso i suoi
attori economici: ristoratori, artigiani, agricoltori
singoli e associati (cooperative) che si impegnano a rispettare un apposito disciplinare.
«Grazie anche alla disponibilità delle categorie
– ha detto Giovanni Da Pozzo – costruiremo
un circuito promozionale basato sulla filiera di
prossimità, capace di legare tra loro i produttori e gli erogatori di servizi, anche in chiave
turistica. Per volontà della Camera di Commercio, infatti, i partecipanti al progetto non solo
animeranno specifiche iniziative all’interno dello spazio di Friuli Future Forum, ma saranno
presenti anche alle missioni promozionali e agli
incontri internazionali che la Camera svolge
con assiduità».
A partire da gennaio 2010, sono state organizzate una serie di riunioni allargate ai rappresentanti delle categorie economiche del commercio (ristorazione e turismo), dell’agricoltura,
dell’artigianato e della cooperazione, nonché a
una serie di esperti del settore. In quelle occasioni si è trovato un notevole accordo fra gli
intervenuti, con l’obiettivo di operare affinché
nella predisposizione del progetto si operi con
la finalità di coinvolgere e promuovere non solo
la ristorazione tipica, ma anche i produttori
agricoli del territorio e gli artigiani che trasformano le materie prime. Allo scopo, è stato
predisposto uno specifico disciplinare condiviso per la caratterizzazione del “Qui si mangia
friulano”, approvato dalla Giunta camerale nel
luglio 2010 (tipologia di menù tradizionale, proposte di ricette e prodotti del territorio, controlli,
formazione…).
Alla prima scadenza del bando per la presentazione delle domande di adesione,
sono giunte in Cciaa oltre 100 richieste
(più del doppio rispetto alla prima edizione) che sono state sottoposte al vaglio della Commissione di Valutazione la quale,
nelle sue prime sedute, ha assegnato 50
targhe che saranno utilizzate dalle aziende per contraddistinguere e valorizzare il
proprio lavoro e la propria offerta. Le targhe, caratterizzate dalla figura del Beato
Bertrando, storico simbolo della Cciaa di
Udine e dalla scritta: “In questo locale si
mangia friulano” (con la sua nuova declinazione per i produttori), sarà consegnato
singolarmente e personalmente dai membri della Giunta camerale. Mentre il bando
di adesione rimane sempre aperto tutte le
aziende provinciali che condividono le finalità
del progetto, la Commissione di valutazione
continuerà a riunirsi periodicamente per la selezione e l’assegnazione di nuove targhe.
Targa all'azienda agricola Faleschini.
UDINE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 23
ELENCO TELEFONICO INTERNO DELLA COLDIRETTI DI UDINE
Nell’intento di favorire l’accesso ai nostri servizi attraverso il contatto telefonico diretto con i collaboratori e i funzionari della nostra struttura,
ecco i numeri interni della sede provinciale e gli indirizzi e i recapiti degli uffici zonali. Al fine di migliorare il servizio, chiediamo l’aiuto dei soci
segnalando eventuali i problemi riscontrati od inviando eventuali suggerimenti via fax al n. 0432 595940 o via mail all’indirizzo [email protected]
SEDE CENTRALE - Via Daniele Moro n. 18 - 33100 UDINE
Tel. 0432 595 911 - Fax 0432 595 940 - e-mail: [email protected]
SEGRETERIA DI DIREZIONE E PRESIDENZA
Cantone Rosalba
910
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AMMINISTRAZIONE
Valle Silva
Calligaro Patrizia
Marinelli Enrico
Lento Francesco
933
924
929
957
Fax 965
SERVIZIO PAGHE
Ursella Eva
946
Fax 959
Servizio Paghe Agricole
(informazioni per datori di lavoro agricolo)
Mosolo Nerina
950
De Simone Marco
904
Degano Mariagrazia
958
Ufficio Personale
Aquaro Francesca
953
UFFICIO SPEDIZIONI
Grella Andrea
913
SERVIZIO LEGALE
(Assistenza Sindacale e Legale)
Coloricchio Fulvia
970
Fax 940
Fax 940
PATRONATO EPACA
Cuttini Maria
Di Fant Meris
Margutti Cristiana
Schiff Giuliano
921
972
901
923
Fax 925
SERVIZIO FISCALE
Nicli Renato
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Fax 917
Ufficio Contabilità IVA
Bonati Alessandro
Ferrazzo Manuela
Iuri Dorella
Michelani Chiara
Mizzau Ida
Purino Erica
932
932
966
932
918
932
Ufficio Dichiarazioni 730
Ferro Valentina
930
Ufficio Redditi
Benedetti Carla
Li Causi Alice
Giovanatto Luigino
Nazzi Cristina
977
955
941
902
Ufficio Pratiche Agenzia Entrate, CCIAA
ed Enti Previdenziali
Pianina Simona
914
Ufficio Fatturazione e Segreteria
Miconi Mafalda
915
Colle Ezio
956
SERVIZIO TECNICO ECONOMICO
Claudio Bressanutti
935
Fax 905
Ufficio Vitivinicolo e PAC
Dazzan Michele
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Pasianotto Cristina
907
Ufficio Progettazione e Sviluppo
Gentilini Carlo
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Tassotti Raffaella
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Ufficio UMA
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Scaino Giuseppe
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926
CENTRO ELABORAZZIONE DATI (CED)
Martinis Antonella
931
Degano Michele
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Recapito Ufficio Zona di Cervignano del Friuli
Segretario di Zona: Comuzzi Franco
Via Trieste n. 5
c/o Consorzio Agrario FVG
33059 Villa Vicentina
Tel 0431 32269 - Fax 0431 35881
Ufficio Zona di Latisana
Segretario di Zona: Puppo Patrizia
Via Risorgimento, 2
33053 Latisana
Tel 0431 59113 - Fax 0431 521339
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Tarcento
Segretario di Zona: Bertolla Antonio
Via Dante, 111
33017 Tarcento
Tel 0432 785058 - Fax 0432 792742
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Cividale del Friuli
Segretario di Zona: Contento Paolo
Via Libertà, 47
33043 Cividale del Friuli
Tel 0432 732405 - Fax 0432 700892
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Palmanova
Segretario di Zona: Metus Fabrizio
Borgo Udine, 55
33057 Palmanova
Tel 0432 928075 - Fax 0432 928581
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Tolmezzo
Segretario di Zona: Scuntaro Maurizio
Via Roma, 27
33028 Tolmezzo
Tel 0433 2407 - Fax 0433 45009
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Codroipo
Segretario di Zona: Puppo Patrizia
Viale Giardini, 5/6
33033 Codroipo
Tel 0432 906447 - Fax 0432 908938
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Pontebba
Segretario di Zona: Scuntaro Maurizio
Piazza del Popolo, 19
33016 Pontebba
Tel 0428 90279 - Fax 0428 991956
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Udine Est
Segretario di Zona: Onesti Lorenzo
Viale XXIII Marzo, 17
33100 Udine
Tel 0432 507507 - Fax 0432 512546
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Gemona del Friuli
Segretario di Zona: Bertolla Antonio
Via S. Lucia, 34/2 – Pioveva
33013 Gemona del Friuli
Tel 0432 981282 - Fax 0432 982248
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di San Daniele del Friuli
Segretario di Zona: Bertolla Antonio
Via Montefesta, 3
33038 San Daniele d. Friuli
Tel 0432 957881 - Fax 0432 940381
E-mail: [email protected]
Ufficio Zona di Udine Ovest
Segretario di Zona: Onesti Lorenzo
Piazzale Cella, 55
33100 Udine
Tel 0432 534343 - Fax 0432 235739
E-mail: [email protected]
PAGINA 24 . NUMERO 3. MARZO 2011
. PORDENONE
I COMUNI E LA GESTIONE DEL TERRITORIO
LE ORDINANZE NON RISOLVONO I PROBLEMI
È indispensabile uno studio per realizzare un piano idrologico
di Cesare Bertoia . Presidente Coldiretti Pordenone
. Le ordinanze delle Amministrazioni Comunali stanno mettendo a ferro e fuoco
chi opera in campagna. L’origine di questi
provvedimenti sono gli allagamenti generati
dalle abbondanti precipitazioni atmosferiche dello scorso anno.
Con delle disposizioni possiamo dire anche
discutibili, si vogliono dettare le regole su
come comportarsi nei campi per evitare
questi fenomeni.
Nulla da eccepire se, i regolamenti di polizia rurale non ci fossero. Tra le altre cose,
qualche anno fa la stessa Provincia si era
attivata, anche in collaborazione con i comuni e le organizzazioni di categoria, per
predisporre un documento per la redazione dei regolamenti di polizia rurale che poi i
comuni dovevano recepire, anche per avere una normativa omogenea su tutto il territorio provinciale ed evitare contraddizioni
dettate da normative diverse soprattutto tra
comuni confinanti.
Certo che scaricare al solo mondo agricolo
la colpa degli allagamenti non è accettabile.
Purtroppo più di qualche sindaco si dimentica che il Friuli Venezia Giulia è una
delle regioni più urbanizzate d’Italia. Un
esempio per tutti sono le piste ciclabili la
cui realizzazione comporta in molti casi il
tombinamento dei fossi. Senza contare le
zone industriali, artigianali e commerciali
che stanno sottraendo migliaia di ettari trasformando i terreni agricoli in superfici che
non sono più permeabili.
Non c'è dubbio che i sindaci hanno una
grande responsabilità sulla gestione del
territorio, ma credo che prima di emanare
ordinanze, sarebbe opportuno sedersi attorno a un tavolo e confrontarsi con chi
conosce bene e vive ogni giorno la campagna.
Le ordinanze a seguito di un fenomeno non
sono sempre adeguate a dare una risposta
al problema.
Uno studio specifico, razionale e quindi
adeguato, dove si affronti finalmente la situazione idrogeologica del nostro territorio
provinciale, è indispensabile per dare un
risposta scientifica e reale per prevenire ciò
che troppo superficialmente si scarica sul
mondo agricolo.
ZPS: UN INCONTRO SINDACALE
PER ESPORRE LA LINEA COLDIRETTI
. Si è svolto a Maniago un importante incontro sindacale per predisporre
le osservazioni ufficiali che Coldiretti
intende portare al tavolo tecnico regionale agricolo inerenti il Piano di
gestione sulle ZPS dei Magredi di
Pordenone. L’incontro fortemente
voluto dal presidente Cesare Bertoia, ha visto la partecipazione di tutti
i presidenti e molti dirigenti delle sezioni Coldiretti interessate dei dodici
comuni rientranti nell’area e l’inaspettata presenza anche del sindaco
di San Quirino venuto a conoscenza
dell’iniziativa.
All’inizio dell’incontro il presidente
Cesare Bertoia si è soffermato sul
lavoro sindacale svolto a tutela degli
interessi delle imprese dell’area. Bertoia ha sottolineato la partecipazione
ai primi tavoli tecnici svoltisi in un
clima non sempre positivo. Ha ricordato le pressioni fatte nei confronti
della Regione per ottenere la giusta
attenzione nei confronti della nostra
organizzazione che non da ora segue
il problema Zps dei Magredi.
È intervenuto poi il vice direttore Wal-
Dirigenti durante l'incontro
ter D’Agnolo che ha condotto i lavori
di analisi delle bozze di Azione del
Piano e predisposizione delle osservazioni da sottoporre alla regione.
I dirigenti e soci, presenti massicciamente, sono intervenuti integrando
il lavoro preparatorio già predisposto
dai funzionari coldiretti provinciali e
regionali con ulteriori osservazioni
prontamente verbalizzate.
I Dirigenti e soci hanno apprezzato
il lavoro fin qui svolto da coldiretti a
difesa degli interessi delle aziende
agricole.
C’è stato spazio per ripercorrere, a
beneficio di tutti, le vicende storiche
che hanno caratterizzando la questione Zps.
In sede di conclusioni Bertoia dopo
aver assicurato che ogni osservazione verrà attentamente valutata e farà
parte delle osservazioni presentate in maniera ufficiale alla Regione
non escluso azioni di rivendicazione
sindacale più accentuate se le richieste di Coldiretti, presentate, con
modo collaborativo non trovassero le
dovute risposte.
PORDENONE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 25
LE ASSEMBLEE SUL TERRITORIO
PER SPIEGARE IL PROGETTO COLDIRETTI
La politica non risolverà più i nostri problemi economici
di Roberto Palù . Direttore Coldiretti Pordenone
. È iniziato un altro ciclo di assemblee sul territorio. Gli incontri hanno
una duplice valenza. La prima serve a fare un bilancio delle cose
fatte soprattutto per quanto riguarda la progettualità Coldiretti; la seconda invece serve a mettere a punto ciò che dovremo fare fin dai
prossimi mesi.
Dal confronto, inoltre, emerge quanto la base conosca il progetto
Coldiretti e quindi la nostra linea sindacale. Questo vale soprattutto
per chi è impegnato come dirigente all'interno di Coldiretti ma anche
chi riveste incarichi in enti collaterali come rappresentante e quindi
espressione Coldiretti.
Su questo non ci deve essere dubbio. Con l'approvazione del progetto sulla filiera agricola tutta italiana le idee devono essere chiare.
Lo sapevano che costruire la filiera non era facile: bisogna rappresentarla, bisogna costruirla e bisogna firmarla. Questo è quello che
stiamo facendo. Ma abbiamo anche capito che ci sono ancora alcuni
dirigenti che su questo hanno ancora dei dubbi e non sono convinti.
Sappiamo anche che è un percorso lungo, che va spiegato ai soci,
alle imprese e alla cooperative e gli incontri sul territorio come le assemblee sono il momento opportuno per farlo.
Il progetto comprende anche il Cai (Consorzi agrari d'Italia), la società
da sinistra:Tassan, Campaner, Fabris, Bertoia e Palù
Parte della sala durante un'assemblea di zona
consortile per azione composta dai Consorzi agrari provinciali e interprovinciali che si propone di dare risposte a chi opera sul mercato
diventando anche lo strumento per realizzare il progetto di Coldiretti.
A questo proposito abbiamo una grande responsabilità organizzativa
che è quella di mantenere l'alleanza tra Coldiretti e i Consorzi, di rigenerare i soci e di sostenere i nostri dirigenti che sono impegnati in
qualità di amministratori.
In questo contesto non possiamo mai tralasciare la questione degli
Ogm che sono la contrapposizione al marchio Campagna Amica e
dei valori che stanno dentro a un prodotto agricolo, anche se la scelta
di fondo è quella di mettere insieme non solo il prodotto, ma il cibo
che diventa l'elemento per fare economia.
I mercati di Campagna Amica, infine, non sono la risposta per l'agricoltura italiana ma per alcune imprese agricole. Ma soprattutto sono
il nostro modo di comunicare a costo zero, di farci conoscere al Paese e ai cittadini, di distinguerci ed esprimere i nostri valori.
Dobbiamo spiegare al socio che i nostri problemi economici non li
risolve più la politica. Il tempo del collateralismo è finito. Dobbiamo
avere la forza di trovare nel mondo della politica delle convergenze,
di gente disponibile ad accettare il nostro progetto.
PAGINA 26 . NUMERO 3. MARZO 2011
. PORDENONE
ORTOGIARDINO E LA FILIERA AGRICOLA ITALIANA
UN INCONTRO CON I CITTADINI CONSUMATORI
L'iniziativa è stata possibile grazie al sostegno della Camera di commercio di Pordenone
di Antonio Buso
. Ortogiardino si è chiuso con un bilancio positivo. La manifestazione si è rivelata un appuntamento importante per la nostra organizzazione. La presenza con un stand con la filiera agricola italiana e il
mercato di Campagna Amica è stata apprezzata dai visitatori.
Da rilevare che l'inizitiva è stata possibile anche grazie al sostegno
della Camera di commercio di Pordenone.
Strategica anche la collaborazione con l'Associazione provinciale
che gestisce i mercati dei produttori agricoli.
"È stato un momento importante -ha rilevato il presidente Cesare
Bertoia- di comunicazione verso l'esterno. Spiegare in che modo si
sta sviluppando la nostra progettualità è stata una grande opportunità. L'approccio che abbiamo avuto con migliaia di visitatori ci ha
consentito di confrontarci con i consumatori che sono -ha concluso
Bertoia- tra i nostri più importanti alleati".
Un ragionamento che condivide anche il direttore di Coldiretti
Roberto Palù che in proposito aggiunge: "nell'ambito della nostra
progettualità, abbiamo dedicato sempre particolare attenzione alla
valorizzazione del nostro territorio e alla promozione delle produzioni tipiche locali. Ortogiardino è stata una vetrina importante, uno
strumento per veicolare anche all'opinione pubblica - ha concluso
Palù- l'attività della nostra organizzazione e il ruolo che l'agricoltura
ha nella nostra economia".
Un ruolo importante a Ortogiardino lo ha avuto anche l'Associazione provinciale che gestisce i mercati dei produttori agricoli.
Dieci sono state infatti le aziende agricole che in rappresentanza
delle imprese che aderiscono ai mercati hanno partecipato alla manifestazione.
"Come ho già affermato -rileva Luca Del Zotto, presidente di Campagna Amica- questo tipo di manifestazione è un'opportunità per
la nostra associazione e per gli imprenditori che la compongono.
Ortogiardino -ha spiegato Del Zotto- è stata un'occasione da cogliere per promuovere l'attività di tutti i nostri mercati di Campagna
Amica, ma anche dei Punti di Campagna Amica e cioè delle vendite dirette delle nostre aziende agricole. Su questa strada dobbiamo
continuare -ha concluso Del Zotto- perchè abbiamo già raggiunto
gli obiettivi che ci eravamo preposti ma in calendario abbiamo altri
importanti programmi".
I MERCATI di CAMPAGNA AMICA
Foto con le autorità allo stand Coldiretti in occasione di Ortogiardino
Visitatori allo stand Coldiretti
I produttori agricoli che hanno partecipato a Ortogiardino con il mercato di Campagna Amica
Sei titolare di un’azienda che fa vendita diretta?
Vuoi partecipare ai mercati di Campagna Amica?
Puoi scegliere tra:
Pordenone
mercoledì e sabato dalle 8.00 alle 13.00
via Borgo Sant’Antonio
Maniago
sabato dalle 8.00 alle 13.00 . via Regina Elena
Fontanafredda giovedì dalle 8.00 alle 13.00 . piazzale San Luca
Spilimbergo
giovedì dalle 8.00 alle 13.00 . corte Europa
Aviano
martedì dalle 8.00 alle 13.00 . via Ospedale
Sacile
martedì dalle 8.00 alle 13.00 . piazza del Popolo
Sei interessato? telefona allo 0434.239311
alla segreteria dell’Associazione Campagna Amica
chiedi di Walter D’Agnolo
Uno scorcio del mercato di Campagna Amica in fiera
PORDENONE . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 27
INAUGURATO A SACILE IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA
POSITIVA LA COLLABORAZIONE CON IL COMUNE
L'assessore Gava soddisfatta del risultato raggiunto
. È stato inaugurato il mercato di Campagna Amica a
Sacile. È il sesto in provincia. Grazie alla collaborazione
tra l’amministrazione comunale Liventina, la Coldiretti di
Pordenone e l’Associazione che gestisce i mercati dei
produttori agricoli, tredici aziende saranno presenti tutti
i martedì in piazza del Popolo con i prodotti locali, legati
al territorio a chilometro zero.
Al taglio del nastro erano presenti tra gli altri il sindaco
di Sacile Roberto Ceraolo, l’assessore alle Attività produttive Vania Gava che tra l’altro è stata l’artefice per il
comune dell’iniziativa, il vice presidente della Provincia
Eligio Grizzo, il presidente dell’associazione Campagna
Amica Luca Del Zotto, il direttore di Coldiretti Roberto
Palù e il vice direttore e coordinatore dell’associazione
Walter D’Agnolo.
“Siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a realizzare
– ha commentato l’assessore Gava-. Dopo alcuni mesi
di lavoro e di grande collaborazione con Coldiretti –ha
aggiunto l’esponente della giunta- abbiamo colto un
obiettivo importante. L’avvio del mercato –ha rilevato- è
anche un modo per rivitalizzare la piazza e il fatto che
alcuni produttori abbiano finito la merce a metà mattina
è un segnale importante perché conferma –ha concluso
la Gava- che i consumatori stanno apprezzando la proposta”.
Soddisfatto anche Del Zotto che ha aggiunto: “Sacile ha
gradito l’idea. È una dimostrazione che il patto tra produttori e consumatori è vincente. Vogliamo consolidarlo
ogni giorno – ha detto infine Del Zotto-proponendo prodotti di qualità, legati al territorio a un prezzo adeguato.”.
Dietro a tutto questo lavoro c’è la Coldiretti di Pordenone
che mette a disposizione la struttura dal punto di vista
organizzativo.
“Questo fa parte della nostra progettualità –ha rilevato
il direttore Palù-. I mercati di Campagna Amica sono
un tassello di come intendiamo costruire la filiera agricola tutta italiana. Vogliamo ridare dignità all’agricoltura
italiana e restituire reddito alle imprese. Il mercato di
Sacile è un piacevole colpo d’occhio. L’auspicio –ha concluso Palù- è che si possa rivelare una risposta concreta dal punto di vista economico per le aziende e per i
consumatori”.
Versati
perigrandi
progetti.
Abbiamo i prodotti, i servizi e
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dell’impresa, come della famiglia.
Per costruire solidità finanziarie,
creare risorse e offrire sostegno
ai vostri progetti.
Ci aspettano grandi annate.
Taglio del nastro al mercato di Campagna Amica in piazza del Popolo a Sacile
Una panoramica del mercato di Campagna Amica a Sacile
PAGINA 28 . NUMERO 3. MARZO 2011
. GORIZIA
INCONTRO CON LE SEZIONI DI MORARO,
MOSSA, SAN LORENZO ISONTINO E CAPRIVA
Il direttore Bozzato: “L’etichettatura altra battaglia vinta da Coldiretti”
. Si è svolto nei giorni scorsi nella sala riunioni del Comune di Moraro, un incontro
delle sezioni Coldiretti di Moraro, San Lorenzo Isontino e Capriva. Presenti i dirigenti locali, il direttore della Federazione
Ivo Bozzato, il responsabile dell’ufficio
tecnico Giorgio Piccagli, il responsabile
del servizio Fiscale Emilio Tommasini.
L’incontro è stato aperto dal presidente
intersezionale Paolo Blasizza che ha ringraziato tutti per la loro presenza, sottolineando l’importanza di questi incontri.
È intervenuto successivamente il direttore Bozzato che in apertura ha portato i
saluti del presidente provinciale Antonio
Bressan e ha poi sviluppato un intervento sulla progettualità di Coldiretti che - ha
sottolineato – mette le aziende al centro
di tutte le azioni sindacali che l’organizzazione ha sviluppato in questi anni.
Una organizzazione - ha evidenziato il
direttore - molto presente ed attenta ai
cambiamenti che hanno contraddistinto
la società e l’economia di questi ultimi
anni. Coldiretti è stata la prima che ha
posto il tema della sicurezza alimentare
e della tracciabilità della materia prima.
Una battaglia vinta, visto che qualche
settimana fa il parlamento ha licenziato
la legge relativa all’obbligatorietà di indicare in etichetta l’origine della materia
prima degli alimenti. Importante anche
il progetto di Campagna Amica che ha
visto anche nella nostra provincia la realizzazione di diversi mercati e l’avvio di
una rete di vendita diretta. Il direttore in
conclusione ha inoltre salutato e ringraziato il sindaco di Moraro, Pellos con il
quale in precedenza aveva avuto un incontro. Sono poi seguiti gli interventi del
dottor Piccagli che ha illustrato le novità introdotte dal Sistri, dal tecnico Ciase
che ha illustrato alcuni aspetti inerenti il
rispetto degli obblighi della condizionalità
e di Emilio Tommasini che ha illustrato
alcune problematiche inerenti la fiscalità
in agricoltura e le novità per quanto concerne gli incentivi legati al fotovoltaico.
È seguito poi un interessante dibattito.
L’incontro è stato chiuso da Paolo Blasizza che ha ringraziato tutti per la presenza.
OBBLIGO DI ANALISI PER I PRODOTTI A BASE DI CARNE
Convenzione Coldiretti e Associazione Allevatori del Fvg
. È stata attivata una convenzione tra
la Coldiretti di Gorizia e il laboratorio
di analisi accreditato dell’Associazione
Allevatori del Fvg.
La convenzione nasce dalla necessità
di eseguire almeno un’analisi all’anno
sui prodotti a base di carne.
I campioni per le analisi verranno ritirati direttamente in azienda dal tecnico di laboratorio dell’Associazione
Allevatori.
Le analisi riguarderanno la ricerca
della Lysteria, salmonella ed Eschericchiacoli, nonché tamponi ambientali
e spugne sul tritacarne. Si sottolinea
l’obbligatorietà prevista dai regolamenti comunitari di eseguire dette analisi
almeno una volta all’anno.
Tale obbligo non riguarda eventuali
prodotti a base di carne utilizzati per
l’autoconsumo, ma prodotti venduti ai
consumatori.
Pertanto le aziende che intendessero
approfondire l’argomento e/o avere ulteriori informazioni inerenti il costo per
l’attivazione del servizio sono pregati
di contattare il tecnico Ciase Paolo
Cappelli (349 3413280)
DAL FRUTTO SELVATICO
ALLA CONFETTURA
. Il 21 marzo alle 19.30 all’osmizza “Boris” a Medeazza 7 si svolgerà
la presentazione “Dal frutto selvatico alla confettura”.
Seguirà una degustazione di dolci fatti dal gruppo Donne Impresa
con le confetture di frutta selvatica.
GORIZIA . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 29
FORZA DELLA TRASPARENZA
PREMIA LA CONCORRENZA LEALE
LA
I mercati di Campagna Amica premiamo le imprese locali
di Ivo Bozzato
. Sembra quasi impossibile da credere, ma la forza della concorrenza nella
trasparenza al secolo Mercati di Campagna Amica sta dimostrando quanto
vero sia il principio per il quale si sostiene che lungo la filiera avvengono
non una ma una serie di distorsioni
che danneggiano il produttore ed il
consumatore finale con l’obiettivo di
soddisfare solo le fasi intermedie.
E tutto questo che sta alla base del
progetto della nostra Coldiretti di realizzare una Filiera tutta Agricola e
Tutta Italiana potrebbe sembrare lontano, di altri, una “roba” che hanno
pensato a Roma ed invece ….. magicamente ci si accorge che è realtà
ovunque in tutti i territori anche nelle
provincie di Gorizia e Trieste dove la
ricerca della sicurezza alimentare si
accompagna con la voglia di avere
prodotti del territorio, dove le amministrazioni fanno la corsa per chiede-
re a Coldiretti di realizzare i Mercati
di Campagna Amica, dove gli attori
della catena distributiva tradizionale
si alterano perché rivendicano la loro
esclusività con la quale poter liberamente “disporre” (uso questo termine perché quello più attinente non si
può scrivere) sia del produttore che
del consumatore.
Ecco allora che iniziano ad arrivare
memorie scritte di chi rappresenta il
commercio tradizionale attraverso le
quali si crede di difendere i propri associati ma in realtà si mette in luce la
lentezza e l’incapacità di un settore
di trovare le proprie soluzioni ed allora non resta che additare ad altri la
responsabilità del proprio insuccesso e della mancanza di progettualità
motivo per il quale il proprio progetto
diventa quello di annullare i progetti
di altri, oppure di qualche soggetto
che vedendo la concretezza della no-
stra Organizzazione su progetti territoriali che mirano alla diversificazione
ed al sostegno delle produzioni del
territorio si “infastidisce” e neanche
tanto velatamente pretende di essere per diritto divino detentore di ogni
iniziativa.
Ecco a tutti questi soggetti noi possiamo solo dire che abbiamo solo un
grande rispetto per i nostri associati e
per le loro imprese agricole per permetterci di perdere di vista l’obbiettivo primario ovverosia la tutela dei loro
interessi e lo facciamo con la nostra
progettualità che non ha paura di
nulla nemmeno di coloro che tentano
di diffondere convinzioni attraverso le
quali è sempre bene stare tutti insieme appassionatamente per non concludere nulla.
Questo a noi non interessa ed il nostro
progetto lo realizzeremo e difenderemo con tutta la forza che abbiamo.
DONNE IMPRESA:
L’ARTE DEL SAPER FARE….
UN SUCCESSO IL CORSO DI CUCINA
A TRIESTE
. Un successo il corso di cucina
organizzato dal movimento Donne
Impresa di Trieste aperto a tutte le
donne interessate alla cucina tipica
e tradizionale del territorio.
È iniziato il percorso con la prima le-
zione sui piatti tipici di Carnevale e
seguirà con una seconda lezione sui
piatti tipici di Pasqua.
L’entusiasmo delle partecipanti è
stato così alto che è stato richiesto
di proseguire con lo svolgimento di
alcune lezioni sulle pietanze che si
son perse nel tempo: šelinka, fanclji
z dušco, žiuca, šnite.
Il corso viene svolto alternativamente nei agriturismi della zona, dura 3
ore e si svolge in due gruppi, uno in
lingua italiana ed uno in lingua slovena, sia per una semplicità di spiegazione che per il numero elevato
delle partecipanti.
La prossima lezione si svolgerà
l’11 aprile dalle 18.30 alle 21.30
all’agriturismo Hermada di Ceroglie.
Per informazioni telefonare alla
coordinatrice provinciale del movimento Deborah Zuliani (0481581820).
PAGINA 30 . NUMERO 3. MARZO 2011
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erpice rotante Maschio con rullo Paker 2,5
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file mais; seminatrice frumento Carraro
2,4 m. Tel 338.4690280
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vibro 4,5 m; frangizolle con dischi da 70
cm. Tel 338.5979112
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ANNUNCI . NUMERO 3. MARZO 2011 . PAGINA 31
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fieno erba medica in rotoballe. Tel
0432.809344 ore serali
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atomizzatore Nobili 8hl. Tel 0481.90371
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freni ad aria, condizionatore, freni anteriori e amortizzato; aratro Pietro Moro pentavomere sopra solco variabile a striscie
con ruota di trasporto. Tel 335.6910896
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mais 5 file soia oscillante con trincia; fieno di loietto in rotoballe. Tel 333.3707282
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orizzontale e verticale. Tel 340.7363875
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piccolo mulino elettrico; spannocchiatrice manuale. Tel 0432.674979 ore pasti
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2,5m; aratro bivomere Moro Lorenzo 5M;
voltaincoda fieno; condizionatrice Vicon;
sarchiatrice mais 4 file con serbatoio
inox; fresa interfilare per vigneto portata
idraulica indipendente. Tel 338.9057143
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inox ad aria per bottiglie; botte inox ; legna da ardere. Tel 346.8246740
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