Un viaggio nel tempo fino agli «Anni folli» Con i piedi
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Un viaggio nel tempo fino agli «Anni folli» Con i piedi
8 | COSTA AZZURRA Sabato 11 agosto 2012 il Giornale del Piemonte MONTE-CARLO BEACH Un viaggio nel tempo fino agli «Anni folli» Con i piedi nell’acqua La struttura della SBM unisce il lusso all’atmosfera unica dell’epoca «ruggente» da Monte-Carlo È bastato prendere un albergo «con i piedi nell’acqua», un gioiello degli anni ruggenti che profuma di glamour, e metterlo nelle mani di un’artista eclettica come India Mahdavi, designer parigina di origini iraniane. Et voilà. Il risultato è la rinascita di un’autentica leggenda degli anni Trenta: il Monte-Carlo Beach Hotel. Molto più di un albergo di lusso affacciato sul mare cobalto della Costa Azzurra, la struttura è un punto di riferimento irrunciabile per chi sogna di assaporare l’atmosfera e lo spirito degli «anni folli». Una grande villa mediterranea a cui l’ingegno di Mahdavi ha saputo regalare una straordinaria modernità senza inficiare, e anzi va- BENESSERE A 360 GRADI A disposizione degli ospiti ci sono 4 ristoranti, una piscina a specchio e un centro benessere lorizzando, lo splendido connubio tra la bellezza del paesaggio e un’ineguagliabile offerta di lusso e divertimento. Il Monte-Carlo Beach è nato nel 1929 da un’idea di René Léon, amministratore della Société des Bains de Mer, che affidò la costruzione all’architetto Roger Seassal. Il nucleo originario è poi stato ampliato sette decenni più tardi lasciando perfettamente intatta la facciata per rispettare la bellezza paesaggistica e nuove stanze sono state ricavate scavando nella roccia. Quaranta in tutto le camere vista mare con loggia privata, tra cui cinque junior suite, sette suite e due suite doppie, disponibili otto mesi all’anno. Completano la struttura un centro benessere con trattamenti La Prairie, un lobby-bar dove è possibile concedersi uno spuntino a tutte le ore del giorno, un salone di lusso Eileen Gray, una piscina a specchio olimpionica con acqua di mare riscal- data e purificata all’ozono. E poi, quattro ristoranti e bar: «Le Deck», «La Vigie», il «Sea Lounge» e il ristorante «Elsa», per soddisfare anche i palati più esigenti. Una parola a parte la merita il club di attività nautiche, che offre l’occasione unica di cimentarsi in sport acquatici come il jet-ski, lo sci nautico, il wakeboard, il paracadutismo ascensonale e il flyfish. Oppure, più semplicemente, di godersi il caldo sole della Costa Azzurra sulla spiaggia privata, magari concedendosi un rilassante massaggio. Comfort di ogni genere, in una cornice fuori dal tempo dove il ricordo di memorabili feste in costume che hanno assicurato a Monte-Carlo la fama di stazione estiva di lusso si mescola a nuove suggestioni che sembrano nutrirsi dei colori di Matisse e del grafismo delle fotografie di George Hoynigen-Huene e delle sue giovani modelle in costume da bagno. AFFACCIATO SUL MARE Il Monte-Carlo Beach si trova in Avenue Princesse Grace a Roquebrune-Cap-Martin, al confine est di Monaco e a meno di 30 chilometri dall’aeroporto di Nizza. Le quaranta camere dell’hotel si affacciano sul mare, così come la piscina olimpianica di acqua salata riscaldata NEW ENTRY AI FORNELLI E con lo chef Sari il ristorante diventa boutique La novità dell’estate al Monte-Carlo Beach ha il volto di Paolo Sari. Classe 1968, originario di Treviso, è il nuovo executive chef dell’hotel. «Il mio ristorante è come una boutique di alta moda - dice Sari -: chunque deve avere la possibilità di guardare, scegliere, provare e uscirne con il completo che più lo soddisfa». E ancora: «La doverosa soddisfazione del palato richiede la soddisfazione del gusto: tutto ciò che si avvicina solo approsimativamente a questa soglia non è sufficiente». Proprio per mettere in pratica questi ambiziosi propositi, lo chef trevigiano ha scelto le cucine del Monte-Carlo Beach, dov’è approdato dopo diverse esperienze nei migliori alberghi d’Italia e non solo. Chef precocissimo, Sari ha vinto il suo primo concorso gastronomico a soli nove anni. Dopo aver completato i suoi studi, ha iniziato il suo apprendistato in terra londinese, con nomi del firmamento culinario del calibro di Anton Mosimann, i fratelli Albert e Michel Roux e Pierre Kauffman, per poi passare a catene im- portanti come Leading Hotels, Four Seasons, Penisola, Kempinski e il Dorchester Group, viaggiando in tutto il mondo. Da Londra a Losanna, da New York a Hollywood, da Mosca a Tokyo, Osaka, Seoul, Pechino, Kuala Lumpur. Poi il ritorno in Italia nel 2007, dopo l’ultima esperienza in Asia in qualità di direttore della ristorazione per un importante gruppo nipponico-coreano, per aprire il «The Chedi Milan» dell’asiatica GHM, primo Urban Resort in Europa. Da Milano, Sari ha poi raggiunto la Sardegna in qualità di executive chef al Chia Laguna Resort, quindi Venezia al San Clemente Palace. E da aprile il Monte-Carlo Beach, dove lo chef trevigiano promette di regalare un intrigante caleidoscopio di sapori, colori e straordinari piatti. Un concetto di gastronomia, spiega chi lo conosce meglio, legato alla bellezza e leggerezza dell’animo, sentimenti in armonia con la soddisfazione del palato. Un entusiasmante viaggio nella terra dei sapori, seduti ai tavoli del Monte-Carlo Beach. INTERVISTA ALLA DIRETTRICE Danièle Garcelon: «Ritrovata l’anima più autentica con uno spirito moderno» «Abbiamo restituito al Monte-Carlo Beach la sua anima più autentica con uno spirito moderno». È soddisfatta, Danièle Garcelon. «Per noi non esiste crisi - racconta -, i clienti vengono a trovarci proprio perché vogliono dimenticare le difficoltà. E qui al Monte-Carlo Beach ci riescono molto bene». La prima ad aver dimostrato di trovarsi molto bene in questa struttura di lusso che si affaccia sul mare della Costa Azzura in effetti è proprio lei, la cinquantasettenne direttrice del Monte-Carlo Beach, che ha deciso di mettere radici nella Société des Bains de Mer fin dal 1975, quando ancora giovanissima entrò alla SBM con uno stage al Servizio pubblicità. E da allora ha scelto di restare, prima come segretaria all’Hotel Hermitage, poi come assistente del direttore generale dei tre alberghi e infine dal 2000 come direttrice del Monte-Carlo Beach. Una struttura che, sotto la sua direzione, ha subito un profondo intervento di restyling. «La scelta di affidare l’opera a India Mahdavi è stata una fortuna - spiega Garcelon -. Non solo è un’artista e una designer molto talentuosa, a si è letteralmente innamorata dell’atmosfera e dello spirito dell’hotel, che ha saputo rivisitare con la sua sensibilità e la sua esperienza. Il risultato è un Monte.Carlo Beach moderno, ma caratterizzato dallo stesso spirito di ”art de vivre” che si respirava negli anni Trenta». Un ritorno alle origini, ma senza rinunciare a tutti i comfort del presente. «La nostra è una clientela molto esigente - prosegue la direttrice -, eterogenea e proveniente da tutti i paesi del mondo. Ed è proprio questa la nostra forza, ciò che chi spinge ad arricchirci e rinnovarci per essere sempre all’avanguardia». In quest’ottica rientra anche la scelta di portare al Monte-Carlo Beach un grande chef come Paolo Sari. «Siamo molto fieri di avere con noi uno chef italiano come Sari, che ha viaggiato in tutto il mondo e ha un’apertura mentale, una sensibilità che gli consente di accontentare tutti i clienti, di qualsiasi nazionalità. Il suo arrivo è stata una boccata d’ossigeno». E l’arrivo dello chef veneto non è l’unica novità di questa estate 2012. «Il beach club è stato completamente rinnovato - descrive Garcelon -, anche in questo caso con un ritorno alle origini visto che abbiamo scelto il color terracotta, che era la tinta autentica della facciata dell’hotel». E altre novità non mancheranno per la prossima stagione. «Ogni anno ci fermiamo da fine ottobre a marzo ed è una pausa importante, un periodo di riflessione che ci permette di non appiattirci mai nella routine e di continuare a rinnovarci».