progetto ADOLESCENZA

Transcript

progetto ADOLESCENZA
in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Violenza domestica, ripercussione sui minori
Visione dello spettacolo Home sweet home seguita dal
momento di approfondimento e confronto tra pubblico, esperti ed
istituzioni dal titolo Sarò come mio padre?
DOMENICA 27 GENNAIO 2013 - ORE 16.00
Bullismo tra adolescenti
Visione dello spettacolo Io me ne frego! seguita dal momento
di approfondimento e confronto tra pubblico, esperti ed istituzioni
dal titolo Da grande farò il bullo.
DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013 - ORE 16.00
Disturbi alimentari nell’era dell’immagine
Visione dello spettacolo Quasi perfetta seguita
dal momento di approfondimento e confronto tra pubblico, esperti ed
istituzioni dal titolo Specchio delle mie brame.
Partner del progetto
Dipartimento A.S.S.I. Servizio Famiglia ASL Milano
SVSeD Fondazione IRCCS CA’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico
SVS Donna Aiuta Donna Onlus
Centro Antiviolenza “CERCHI D’ACQUA S.C.A.R.L. – ONLUS” - Milano
Associazione Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate – Milano
Telefono Donna Onlus
Area Maltrattamento Donna Caritas Ambrosiana
Centro ambrosiano di solidarietà Onlus (da confermare)
Associazione L’amico Charly Onlus
Area disagio adolescenti A.O. Ospedale Fatebenefratelli
Jonas Onlus Milano
Rete Nuove Dipendenze
Ce.S.I.G. – Centro Studi e Interventi sulla Genitorialità
QUELLI DI GROCK
presenta:
adole
scenza
fase di decollo
DOMENICA 17 MARZO 2013 - ORE 16.00
Nuove dipendenze nell’era digitale
Visione dello spettacolo Kome un kiodo nella testa
seguita dal momento di approfondimento e confronto tra pubblico,
esperti ed istituzioni dal titolo Naufraghi o marinai?
LU O G
O
Il progetto Adolescenza: fase di decollo nasce dal lavoro trentennale che la Compagnia
Quelli di Grock svolge con giovani e adolescenti sia nella formazione che in spettacoli
a loro dedicati, dando voce a tematiche di grande attualità e utilizzando un linguaggio
semplice e diretto, ben comprensibile al giovane pubblico.
QUELLI DI GROCK / TEATRO LEONARDO DA VINCI
VIA AMPÈRE 1 - MILANO
02 26.68.11.66
[email protected]
www.teatroleonardo.it
Un’esperienza incisiva, che porta i giovani faccia a faccia con il bullismo, nello spettacolo
Io me ne frego!, e con le nuove forme di dipendenza, in Kome un kiodo nella testa;
per vivere poi con Quasi perfetta il dramma legato ai disturbi alimentari e con Home sweet home
quello sommerso e spesso taciuto della violenza in famiglia.
Teatro Leonardo da Vinci
via Ampère 1, ang. piazza Leonardo da Vinci – 20131 Milano
www.teatroleonardo.it
PREZ
INFO E
Il Progetto si propone di utilizzare lo “strumento teatro” non solo per stimolare una riflessione
profonda all’interno delle nuove generazioni, ma anche per creare un’occasione di dialogo tra
queste e gli adulti di riferimento, genitori o insegnanti, spesso disorientati davanti alle domande
che l’età del cambiamento inevitabilmente suscita. Il teatro torna così a ricoprire la funzione
originaria di luogo d’incontro, punto di riferimento nel quale la città si confronta su tematiche
di interesse comune attraverso forme di espressione artistica. Il teatro come luogo creativo
e aperto alla riflessione collettiva sul significato del vivere civile.
ZI
Intero € 15.00
Gruppi € 9.00 (minimo 15 persone)
Abbonamento 2 spettacoli per famiglie
Abbonamenti per famiglie da € 52.00 a € 80.00
INFO E
ZIONI
PRENOTA
Quelli di Grock - 02 66.98.89.93 (lun-ven 10.00/13.00 14.00/16.00)
[email protected] - www.quellidigrock.it
Teatro Leonardo da Vinci – 02 26.68.11.66 (lun-sab 15.30/19.30)
[email protected] - www.teatroleonardo.it
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o
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ascenz
DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 - ORE 16.00
IL TEATRO CHE FA SPICCARE
IL VOLO
TEATRO LEONARDO DA VINCI - MILANO
Lo stemma micro si utilizza dai 9 ai 5 mm di larghezza di base dello scudo
Il progetto si inserisce nella Stagione del Teatro Leonardo da Vinci con quattro appuntamenti
domenicali aperti alle famiglie e ai cittadini a prezzo agevolato, nei quali la visione di uno degli
spettacoli sarà seguita da un confronto aperto con il pubblico, guidato da esperti qualificati
sugli argomenti affrontati e personaggi di riconosciuta visibilità la cui esperienza costituisce
un contributo paradigmatico.
In ognuna delle quattro domeniche sarà aperto in teatro a disposizione dei cittadini uno sportello di
informazione specifico sulla tematica trattata, gestito in collaborazione con associazioni e operatori
specializzati del territorio.
Il progetto Adolescenza: fase di decollo ha ricevuto il patrocinio ufficiale della Provincia di Milano
e del Comune di Milano.
DOMENICA 25 NOVEMBRE, ORE 16.00
VIOLENZA DOMESTICA,
RIPERCUSSIONE SUI MINORI
in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne
“Le statistiche dicono che una donna su tre vive come vivo io, in bilico. È vero, io sono
un’equilibrista, sono stata addestrata a farlo, cammino su un filo, procedo attenta per evitare
i passi falsi perché so che se sbaglio, se non presto attenzione, mi faccio male […]”.
In Italia sono 6.743.000 le donne che tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza psicologica
o sessuale fuori o dentro le mura domestiche (fonte Istat 2007).
Un dato allarmante e inaccettabile, che ha spinto la Compagnia Quelli di Grock a raccontare,
attraverso il linguaggio limpido e diretto del teatro, un argomento delicato come la violenza
domestica, un dramma diffuso, sommerso e taciuto, protetto dal privato familiare.
Spesso infatti la violenza si consuma in casa, fra le mura domestiche che diventano
teatro di innumerevoli prevaricazioni fisiche e psicologiche, molte volte non svelate
poiché ritenute, superficialmente, uno dei tanti modi di vivere il rapporto di coppia
sul quale nessun estraneo ha il diritto di sindacare.
Questa errata concezione della famiglia fa sì che il germe della violenza, il diritto,
la necessità di esercitarla, contagino anche chi vive di riflesso i maltrattamenti, chi li
intuisce, chi li vede e li subisce, chi tenta disperatamente di lasciarseli alle spalle: i figli.
Ragazzi che hanno respirato fin da piccoli la paura, l’angoscia, che spesso se ne sono
fatti carico o, peggio, se ne sono fatti una ragione. Ragazzi a cui la vita lascia solo due
possibilità: o la difficile ribellione allo schema paterno, o la ricerca d’emulazione, cresciuti
nella considerazione della violenza come un atto di amore estremo.
Nello spettacolo presentato, Home sweet home, la voce narrante è affidata al figlio, perché
pone l’accento sullo sguardo di chi assiste alla violenza, e non per questo è meno violentato.
L’argomento è affrontato con un linguaggio metaforico e coinvolgente affinché,
anche dal palcoscenico, possa arrivare un messaggio di sensibilizzazione
e cambiamento che promuova la cultura della non violenza.
ore 16.00
Quelli di Grock presenta
Home sweet home
di Valeria Cavalli
con Giulia Bacchetta, Andrea Robbiano
consulenza scientifica Maria Barbuto, Michele Maggi,
Centro Antiviolenza “CERCHI D’ACQUA S.C.A.R.L. – ONLUS” - Milano
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
DOMENICA 27 GENNAIO 2013, ORE 16.00
DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013, ORE 16.00
BULLISMO TRA ADOLESCENTI
DISTURBI ALIMENTARI
NELL’ERA DELL’IMMAGINE
L’utilizzo del termine bullyng è strettamente connesso nell’ambito della ricerca sui comportamenti
aggressivi al fenomeno del mobbing. Il verbo to mob indica “attaccare, assalire, malmenare,
aggredire”. Conrad Lorenz utilizzò il termine per indicare un tipo di comportamento animale:
quando un gruppo di piccoli uccelli attacca e allontana un uccello più grande dal proprio territorio.
Il termine ha dunque acquistato maggiore potenza metaforica per esprimere con tutta la forza
dell’immagine dell’assalto e dell’accerchiamento di gruppo la situazione di terrore psicologico dovuta
all’isolamento della vittima di fronte all’ostilità degli altri.
Sono ormai chiari i danni che gli episodi di bullismo possono provocare sia alle vittime, colpite da
patologie psicofisiche di diversa entità, sia ai bulli stessi che, in un vorticoso disimpegno morale,
rischiano di trasformarsi in delinquenti comuni. Oltre ai diretti protagonisti la ricaduta negativa
colpisce l’ambiente e le persone circostanti, ovvero genitori, educatori, insegnanti, compagni, che
spesso non riconoscono la pericolosità del fenomeno e, anzi, con il silenzio lo legittimano.
Gli studi più recenti indicano infatti che è proprio sul contesto che bisogna
intervenire e quindi un’azione antibullyng per essere efficace deve necessariamente
veder coinvolta tutta la comunità nella quale è inserita.
Io me ne frego! è una storia che narra l’amicizia di due ragazzi che si conoscono fin
dall’infanzia, caratterizzata all’inizio da una spensierata leggerezza che a un certo
punto si incrina, diventando una continua prevaricazione e oppressione di uno nei
confronti dell’altro. Uno spettacolo chiaro, diretto, senza facile retorica né moralismi
di alcun genere, lontano da cliché televisivi o semplificazioni, che coinvolge
anche i più timidi e stimola il desiderio di confrontarsi direttamene con il
problema.
A seguire approfondimento dal titolo
Sarò come mio padre?
con il contributo di esperti e di esponenti
di rilievo del mondo scientifico.
Sportello informativo a disposizione del pubblico
a cura della rete delle associazioni milanesi
contro la violenza domestica.
In particolar modo la donna è sottoposta a modelli estetici proposti dalla sottocultura mediatica
che incentivano il controllo ossessivo del proprio peso nella ricorsa estenuante verso il mito
dell’equazione bellezza = magrezza. Nella società contemporanea, l’incidenza dell’anoressia,
come di tutti gli altri disturbi del comportamento alimentare (DCA) - distinti principalmente in
bulimia, binge eating disorder (BED), cioè disturbo da alimentazione incontrollata, e obesità sta assumendo la sembianza di vera e propria emergenza sociale. I casi di anoressia,
in particolare, sono in netto aumento non solo tra i giovani tra i 10 e i 30 anni ma anche
tra le donne oltre i 30 anni e tra la popolazione maschile.
Lo spettacolo che viene presentato, Quasi perfetta, racconta la storia di Alice, una ragazza
un tempo anoressica, ora guarita, ma con l’urgenza viva e la necessità di raccontarsi
e di far conoscere il suo problema. La sua è una storia come tante in cui un disagio,
apparentemente nella norma, si trasforma e si amplifica fino a sfociare in una grave patologia.
Quasi perfetta è uno spettacolo forte e necessario, mai lacrimoso o patetico,
che fa confrontare lo spettatore con l’attualità e la durezza del tema grazie al linguaggio
evocativo e simbolico del teatro.
ore 16.00
ore 16.00
Io me ne frego!
Quasi perfetta
Quelli di Grock presenta
uno spettacolo sul bullismo
di Valeria Cavalli
con Andrea Battistella, Andrea Lietti
consulenza scientifica Nicola Jannaccone, Servizio Famiglia
Infanzia Età Evolutiva - ASL Città di Milano
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Quelli di Grock presenta
uno spettacolo sull’anoressia
di Valeria Cavalli, Claudio Intropido
con Giulia Bacchetta
consulenza scientifica Maria Barbuto
regia Claudio Intropido
A seguire approfondimento dal titolo
Da grande farò il bullo
con il contributo di esperti e di esponenti di rilievo
del mondo scientifico.
Sportello informativo a disposizione del pubblico a cura di “Associazione
L’amico Charly Onlus” e “Area Disagio Adolescenti A.O. Ospedale
Fatebenefratelli”.
DOMENICA 17 MARZO, ORE 16.00
NUOVE DIPENDENZE
NELL’ERA DIGITALE
Quando si parla di dipendenza si pensa a una grave situazione patologica di sottomissione a
sostanze o a comportamenti illegali come la droga e il gioco d’azzardo. In realtà il concetto
di dipendenza è complesso e variegato come attestano le ricerche negli ultimi decenni nelle
quali sono state prese in considerazione svariate forme patologiche in relazione a
comportamenti, relazioni disfunzionali e problematiche riferite a oggetti, attività, stili di vita,
gestione del tempo, consumi, autopercezione, stili di attaccamento, vulnerabilità, difficoltà
relazionali, rapporto con la realtà e con il mondo esterno. Si parla in tal caso di “nuove
dipendenze” o di “ dipendenze senza sostanze”.
La definizione IAD (Internet Addiction Disorder) è stata data per la prima volta nel 1995
dal dottor Ivan Goldberg per indicare una dipendenza patologica che rivela un disagio
dell’individuo e ha conseguenze estremamente dannose. La dipendenza da internet può
essere considerata una vera e propria malattia causata da un pensiero ossessivo e da un
comportamento compulsivo e dalla perdita di controllo.
Molti giovani, nel periodo di affermazione della propria libertà ed espressione della propria
individualità, rischiano di rimanere imprigionati in comportamenti pericolosi, rinchiusi in una
realtà virtuale, nella solitudine di “vite parallele”, come uno dei personaggi dello spettacolo
Kome un kiodo nella testa ben evidenzia con la sua storia.
Lo spettacolo è una fotografia sul mondo dei tre adolescenti protagonisti e grazie
al racconto delle loro vite evidenzia il valore della scelta, la capacità di esercitare
la propria coscienza critica, di affermare la propria indipendenza, come massima
espressione di libertà e crescita.
ore 16.00
Quelli di Grock presenta
A SEGUIRE
A SEGUIRE
A SEGUIRE
Negli ultimi decenni, le condizioni di maggiore benessere nei paesi industrializzati hanno
modificato profondamente il rapporto con il cibo degli esseri umani, rendendolo molto
complesso. Inoltre l’imposizione di nuovi modelli di riferimento, in relazione alle radici culturali,
biologiche e ai valori familiari di ciascun individuo, ha influenzato lo sviluppo dell’identità
personale, favorendo la crescita di patologie legate all’alimentazione.
A seguire approfondimento dal titolo
Specchio delle mie brame
con il contributo di esperti e di esponenti di rilievo
del mondo scientifico.
Sportello informativo a disposizione del pubblico
a cura di “Jonas Onlus Milano”.
Kome un kiodo nella testa
uno spettacolo sulle dipendenze
di Valeria Cavalli
con Andrea Robbiano, Simone Severgnini, Clara Terranova
consulenza scientifica Nicola Iannaccone
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
A SEGUIRE
A seguire approfondimento dal titolo
Naufraghi o marinai?
con il contributo di esperti e di esponenti di rilievo del mondo scientifico.
Sportello informativo a disposizione del pubblico
a cura di “Rete Nuove Dipendenze”
e “Associazione L’amico Charly Onlus”.