baby sitter comunale

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baby sitter comunale
BABY.SITTER
Affidare un bambino alla baby-sitter rappresentaormai un evento quotidiano, una prassi che però non tutti i genitori adottano a
cuor leggero. Un bambino di un anno o due può essereintimorito
da una persona nuova? E se l'accetta può affezionarsi a più perso"mano" all'altra?L affetto per la
ne?È opportuno che passida una
baby-sitterpuò ridurre l'affetto per la mamma? Come reagirà il piccoloquando la baby-sitter interromperà il rapporto di lavoro? Sono
questealcunedelle domande che si pongono i genitori.
Per rispondere alle prime di queste domande si può fare riferimento ad una ricerca condotta anni orsono da due psicologi, Smith
e Noble, che osservaronoper svariati mesi un folto gruppo di bambini di circa un anno e mezzo e le loro baby-sitter. Questi psicologi
hanno dimostrato che sebbenei bambini preferisserola compagnia
della madre, la maggior parte di loro (70%) si abituavano rapidamentealla baby-sitter e si affezionavano.
Non tutti, però, accettavanofacilmente di passaredalla mamma
alla baby-sitter:c'era chi (20%)aveva bisogno di un tempo maggiore per abituarsi al cambiamento e chi (10%) piangeva o restava inquieto per tutto il periodo che trascorrevacon la baby-sitter.Sonosoprattutto il temperamento del bambino, il tipo di relazione che egli
ha con la propria madre (insicuro dell'affetto? troppo dipendente?)
e le sue precedentiesperienzecon altri estraneia ritardare o ad ostacolareil formarsi della nuova relazione.
I bambini quindi, come risulta anche dalle normali osservazioni
quotidiane, fin da piccoli possono affezionarsi a varie persone che
trascorrano con loro del tempo; ma la quantità è comunque meno
importante della qualità. L"attaccamento che si sviluppa tra il bambino e l'adulto dipende infatti da sottili elementi della relazione come l'empatia e la sensibilità dimostrata dall'adulto, da un lato, e il
temperamento e le aspettative del bambino dall'altro.
I genitori non devono avere troppi timori: quando la stabilità e la
qualità della relazione sono soddisfacenti, il benesseredel bambino
non corre rischi, anzi il fatto di disporre di vari adulti come punti di
riferimento comporta dei vantaggi (non sentirsi soli quanto i genitori si allontanano; essereesposti a vari modi di fare il che si traduce in una maggiore adattabilità e conoscenza degli altri). Non bisogna nemmeno temere che il bambino sia confuso dalla presenza di
"mamma"
una nuova
o crescameno affezionato ai genitori: si sa che
i bambini comprendono molto presto la complessità dei rapporti sociali e distinguono abbastanza bene i diversi ruoli che hanno le persone nei loro confronti.
C'è però un punto dolente: la separazione dalla baby-sitter quando il bambino cresce o per altro motivo. Se un adulto può considerare la baby-sitter soprattutto nei termini di un rapporto di lavoro,
i bambini, in particolare i più piccoli, ne hanno una diversa perce"scomparsa"
zione. La
della baby-sitter può quindi essereun'esperienza dolorosa, a volte la prima vera esperienza di perdita che fa
un bambino. Il modo in cui questa esperienza viene vissuta può
condizionare le successive esperienze di separazione, cosicché sarebbe opportuno che si verificasse in maniera graduale e lieve. La
situazione ideale sarebbe quella in cui il bambino e la baby-sitter
mantenessero dei rapporti nel tempo sotto forma di visite o di telefonate. Non bisogna dimenticare, tra l'altro, che anche la baby-sitter può attaccarsi affettivamente al bambino.
Se però per qualche motivo questo distacco graduale non è possibile, i familiari dovrebbero manifestare la loro comprensione al
piccolo e aiutarlo a esternare e a riconoscere i suoi sentimenti: si potrebbe, ad esempio, raccontare una favola in cui una fata che ha giocato varie volte con un bambino, ritoma nel suo mondo incantato
lasciandogli però il compito di crescere,di diventare grande e forte... Non bisogna, insomma, sottovalutare i sentimenti del bambino:
minimizzarli e far finta di niente pretendendo che egli dimentichi al
più presto potrebbe essere un errore.