TERMITI - Lista Civica Bagnacavallo Insieme
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TERMITI - Lista Civica Bagnacavallo Insieme
TERMITI Per affrontare seriamente il tema delle tèrmiti, occorre innanzitutto 1) conoscere il fenomeno per poterlo combattere; 2) interessarsi e non far finta che non ci sia; 3) decidere una strategia comune, abbordabile almeno per limitarne il numero, utilizzando tutti i ritrovati scientifici e le strategie disponibili. Si ringrazia l’Entomologo Prof. Ettore Contarini per la consulenza professionale. Fenomeno Termiti Classe : INSETTI (INSECTA) Ordine: ISOTTERI (ISOPTERA) Famiglia: RINOTERMITIDI (RINOTERNMITIDAE) Biologia e Osservazioni: specie xilòfaga sul legname di ogni tipo , digerisce la cellulosa grazie ai protozoi simbionti che vivono nel suo intestino. Come gli altri isotteri (circa 1800 specie nel mondo) mostra una perfetta organizzazione sociale fondata sulle caste, come negli imenotteri sociali (api, vespe, formiche), con individui riproduttori, operaie, soldati. Quando attacca un legno lo svuota completamente all’interno lasciando intatta la superficie, come una scatola. Si nutre di cellulosa che trasmette per trofallàssi. Ecologia:Come recita il nome della specie, lucifugus, questa termite non esce mai alla luce , ma sta sempre riparata dentro al legno o sottoterra; addirittura, quando è costretta a spostamenti obbligati fuori dai sui ripari, si protegge con dei camminamenti coperti (se in verticale detti “stalattiti”), come sottili tubuli, costruiti strada facendo con terriccio, legno e saliva .Proprio per non esporsi alla luce. E il suo colore albino dice molto sulle sue rigidi abitudini ecologiche. Questo esercito di pericolosi divoratori si sposta sottoterra, a volte frazionandosi con altre regine, lungo intercapedini, fognature, fessure del terreno, finché non trova altro legno morto da attaccare sotto o sopra il suolo. Solo le termiti operaie sono responsabili dei danni prodotti. Fenologia: Entità presente per tutto l’arco dell’anno. Dimensioni: Adulti di lunghezza 4-6 mm; più grossi gli individui fertili, alati e non, e i fertili atteri “di sostituzione” …quasi 1 cm. Presenza Regionale: Alcuni centri abitati della pianura emiliano-romagnola (tra cui è Bagnacavallo) registrano oggi presenza in espansione di questo pericoloso devastatore dei vecchi centri urbani, antichi e belli proprio per il tradizionale impiego massiccio del legno negli interni (parquet, caminetti, travature, vecchie porte). Alcune immagini sulle termiti 1 - Individuo fertile dopo la sciamatura 2 -Individuo fertile attero di sostituzione 3 - Individuo fertile di sostituzione con abbozzi alari 4 -Individuo fertile alato 5 - larva 6 - operaio 7 - soldato Altre foto sulle termiti Ninfa con abbozzi alari Camminamenti coperti delle termiti quando sono costrette a spostarsi fuori dai ripari (“stalattiti”) Distruzione totale di una scala a chiocciola in legno La situazione a Bagnacavallo La guerra contro le tèrmiti “urbane” del genere “Reticulithermes” e affini, non si vince. Tuttalpiù si vince qualche battaglia “di contenimento” contro ulteriori danni. Ma per godere di una sufficiente tranquillità di mantenere il problema sotto controllo occorre necessariamente continuare a contrastare le potenti colonie di questi insetti demolitori nel tempo, negli anni e nei decenni. Abbassare la guardia, o addirittura abbandonare la lotta com’è avvenuto negli ultimi anni a Bagnacavallo per motivi economico-amministrativi, significa lasciar ricrescere e riorganizzare le micidiali popolazioni di questo isòttero mediterraneo, che abbiamo sotto il paese a milioni di esemplari per ettaro di centro urbano, e far sì che da un momento all’altro riesplodano i devastanti effetti negli stessi isolati paesani e ancor di più nelle altre parti di Bagnacavallo. Se, infatti, in tutto il settore nord e ovest del paese si sono impedite recentemente nuove infestazioni gravi di superficie, tramite parziali ristrutturazioni degli edifici e il periodico monitoraggio della ditta SIREB di Modena, tutta la parte sud ed est (dove già sono apparse isolate infestazioni!) è a fortissimo rischio. Le difficoltà oggettive di colpire direttamente le tèrmiti, come invece si può fare agevolmente con altre infestazioni di invertebrati, sta nel fatto che esse dimorano prevalentemente sottoterra ( a parte occasionali “voli nuziali”, alati a primavera) e affiorano solamente, e sempre muovendosi all’interno delle strutture murarie e perimetrali, come la punta del proverbiale iceberg, allorchè incontrano legno umido di cui cibarsi. Il sistema chimico delle esche tossiche, fa si che gli individui, una volta assorbite le molecole tossiche avendo tempi di morte lunghi, nel frattempo trasmettono per trofallassi (rigurgiti alimentari per nutrizione sociale a bocca a bocca) alle irraggiungibili popolazioni che vivono nel sottosuolo; tale sistema è risultato finora l’unico metodo che offre risultati concreti nel tener limitato questo flagello urbano. Arrendersi adesso significa dover combattere domani una guerra ancor più dura, snaturando l’aspetto interno più tradizionale degli antichi edifici bagnacavallesi e con enormi danni ben immaginabili a carico di tutta la comunità, privata e pubblica. Cosa fare ? Viste le varie angolature del problema, quello che è già stato fatto, quello che occorre mantenere, proponiamo alcune linee di intervento: 1) Considerare tale problema una vera calamità naturale nei confronti delle strutture di legno; 2) Essendo un problema che deriva dal sottosuolo principalmente, rientra nella gestione dello stato, della sicurezza e quindi diventa un problema di protezione civile ( se il solaio cede perché si vuotano le travi portanti….); in tal senso è chiaro che lo stato deve intervenire là dove è accertata la presenza e le relative conseguenze di tale flagello; 3) Le spese quindi relative al controllo, alla ricerca tramite le università da coinvolgere, sono chiaramente a carico dello stato e la partecipazione del cittadino alle varie spese dovrebbe essere l’ultima ratio; 4) Non abbassare la guardia, tenendo in considerazione gli studi e i tentativi fin qui condotti sia dall’attuale amministrazione e da parte di alcuni intrepidi cittadini che è augurabile non vengano delusi! 5) Naturalmente il problema è ancora aperto…anche al contributo di tutti.