“Bolle di Sapone” Composizione, uso ed importanza dei detergenti
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“Bolle di Sapone” Composizione, uso ed importanza dei detergenti
“Bolle di Sapone” Composizione, uso ed importanza dei detergenti e detersivi nella vita quotidiana Indice 1. Prefazione. 2. Che cos’è un detersivo o detergente - composizione chimica e importanza 3. Indagine statistica. 4. I tensioattivi: cosa sono e come si classificano. 5. Come agisce un tensioattivo. 6. Detersivi, detergenti e ambiente. 7. Ora prova tu! Come fare un sapone in casa: la saponificazione. Prefazione La chimica è una disciplina che ci accompagna quotidianamente, per esempio la fotosintesi clorofilliana è una reazione chimica importante per la vita delle piante e del nostro pianeta perché produce zuccheri e ossigeno. Anche nel corpo umano avvengono delle reazioni chimiche, un esempio è la digestione (attraverso la quale sostanze complesse come i cibi si trasformano in sostanze semplici come zuccheri, proteine, grassi) ma se ne potrebbero fare tantissimi altri …... In quest’anno scolastico 2015/2016 un gruppo di alunni dell’I.C. “Matteo Ripa” di Eboli (Sa) ha partecipato a un concorso proposto dalla FEDERCHIMICA riguardante lo studio della chimica di base ed è stato scelto come argomento: la composizione dei detersivi e dei detergenti per verificare la loro composizione chimica e che cosa comporta il loro utilizzo eccessivo sull’ambiente. Da questo lavoro è stato realizzato il seguente opuscolo che ha lo scopo di sensibilizzare le persone a un uso più consapevole di questi prodotti che, pur essendo utili, potrebbero essere molto dannosi per l’ambiente. È stato svolto uno studio accurato sui vari tipi di tensioattivi (anionici, cationici, anfoteri e non ionici), principali componenti dei detersivi e detergenti; in seguito è stata eseguita un’indagine statistica, rivolta ai genitori degli alunni, per verificare le conoscenze e le abitudini riguardanti l’appropriato utilizzo di questi prodotti nelle case. Dopo questa prima fase, nel laboratorio di scienze della scuola è stato realizzato un tensioattivo naturale. Questo è stato possibile grazie alla reazione chimica della saponificazione, eseguita utilizzando come reagenti olio d’oliva e idrossido di sodio. Muniti di tutte le precauzioni, sono state realizzate delle saponette di varie forme, colorate con colorante alimentare e profumate con essenza di lavanda che, stagionate per circa 4-6 settimane, potranno poi essere utilizzate. Tutte le attività svolte sono state interessanti, soprattutto quelle all’interno del laboratorio, perché hanno consentito di realizzare concretamente quanto studiato. Questa esperienza è stata senza dubbio una delle più belle che gli alunni abbiano vissuto in questi anni scolastici perché li ha entusiasmati molto. Il lavoro è stato molto istruttivo e formativo per noi alunni, si spera che lo sia anche per tutti quelli che leggeranno quest’opuscolo! a cura delle classi 2ª D & 3ª D Che cos’ è un detersivo o detergente; composizione chimica e importanza. Un detergente è composto da una miscela di sostanze chimiche in polvere o liquide che servono per rimuovere lo sporco da una superficie. In italiano il termine detersivo è utilizzato per prodotti impiegati nella pulizia delle superfici dure (pavimenti, piatti, finestre) e dei tessuti, mentre con detergente si indicano prodotti più delicati utilizzati per l’igiene del corpo. Il sapone è stato da sempre l’unico detersivo/ detergente utilizzato dall’uomo; il famoso “sapone di Marsiglia” era distribuito in tutta Europa, attraverso la cosiddetta “strada del sapone”. I moderni detergenti saranno utilizzati su vasta scala solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. I primi detersivi però produssero gravi problemi d’inquinamento perché non erano biodegradabili. Negli ultimi anni si sta tornando all'autoproduzione sia per motivi economici sia ecologici. I principali costituenti di un detersivo sono: Tensioattivi: servono per emulsionare lo sporco, in effetti, le uniche sostanze che lavano! Sequestratori di durezza: servono per addolcire l’acqua. Solventi: come etanolo, isopropanolo o ammoniaca. Enzimi: servono per decomporre lo sporco formato da proteine, grassi e carboidrati. Conservanti sbiancanti che possono essere di tre tipologie: a) sbiancanti a base di Cloro b) sbiancanti a base di Ossigeno c) sbiancanti ottici e azzurranti Altri componenti: coloranti, profumi, componenti per il controllo della schiumosità, addensanti, emulsionanti. I detersivi sono prodotti essenziali, di uso frequente nella nostra vita quotidiana. Grazie alla loro capacità di rimuovere lo sporco dalle superfici, contribuiscono al mantenimento di una buona igiene, riducono la presenza dei germi, rendono i tessuti, gli ambienti e le case più salubri e profumate. Indagine statistica I seguenti grafici rappresentano un'indagine statistica sulla conoscenza e l'uso dei prodotti utilizzati nelle famiglie. L'indagine è stata fatta sui genitori degli alunni di età compresa tra i 30 e i 59 anni per un campione totale di 45. Grafico 1 Conoscenza dei tensioattivi no si 58% 42% Grafico 2 Differenza tra disinfettante e detergente Si 47% No 53% Grafico 3 Come vengono scelti i detersivi ed i detergenti 65% Prezzo/Qualità 9% Pubblicità 9% 9% 4% 4% Consigliati Altro Costo minore Scelta a caso L’indagine evidenzia che ancora molto persone non conoscono cos’è un tensioattivo e che l’acquisto dei prodotti è fatto, principalmente, in base al rapporto qualità - prezzo. Cosa sono i tensioattivi e come si classificano I tensioattivi, che possono essere di derivazione petrolchimica, mista o vegetale, sono gli ingredienti con la funzione di sciogliere lo sporco. Il tensioattivo è una molecola anfipatica cioè caratterizzata da due estremità, una idrofila, capace di sciogliersi in acqua, e una idrofoba, in grado di legare lo sporco grasso. I tensioattivi si classificano come: Tensioattivi anionici: hanno carica elettrica negativa; Tensioattivi cationici: hanno carica elettrica positiva (utilizzati per realizzare ammorbidenti e balsami per capelli); Tensioattivi anfoteri: hanno sia di carica elettrica positiva sia negativa. Attenuano l’aggressività dei tensioattivi anionici; Tensioattivi non ionici: senza carica elettrica (gli alcool). Tra i meno schiumosi, questi tensioattivi hanno un elevato potere emulsionante e detergente, con la capacità di lavare a basse temperature. Rappresentazione dei tensioattivi: dall’alto verso il basso: non ionici, anionici, cationici e anfoteri. Come agisce un tensioattivo I tensioattivi sono composti che hanno la capacità di abbassare la tensione superficiale dell’acqua, distruggendo i legami a idrogeno, si dispongono con la testa idrofila sulla superficie dell’acqua, rendendo lo sporco grasso emulsionabile. Come si forma la schiuma? I detersivi, i detergenti e l’ambiente I detersivi e i detergenti usati assieme all'acqua per pulire, sono costituiti soprattutto da tensioattivi, ma queste molecole comportano un rilevante impatto ambientale! In Europa, il consumo annuo di tensioattivi contenuti nei prodotti detergenti per uso domestico e industriale, secondo un’indagine svolta nel 1998, supera il milione e mezzo di tonnellate. Dagli anni ‘70 a oggi, lungo le coste di numerosi paesi è stata segnalata la presenza di livelli significativi di tensioattivi nell’acqua marina. L’inquinamento da tensioattivi riguarda soprattutto le falde acquifere, dove riversano gli scarichi, ma anche suoli e aria di zone litoranee. I tensioattivi anionici, non biodegradabili, i più inquinanti, si accumulano in superficie dando origine così ad abbondanti e spesse schiume nei corsi d’acqua, impedendo l’ossigenazione di quest’ultima, limitando così le attività biologiche; sono inoltre tossici se ingeriti. I tensioattivi biodegradabili di nuova sintesi, non danno origine a tali schiume, ma sono comunque tossici per gli organismi acquatici. I tensioattivi possono accumularsi anche nei suoli attraverso scarichi e acque d’irrigazione. Quest’ accumulo porta a variazioni di pH del suolo che vanno a sortire effetti negativi sulla vegetazione e sugli organismi del terreno. L’impatto ambientale dei tensioattivi in prossimità di zone costiere ricade soprattutto sulla vegetazione litoranea ed è dovuto all’aerosol marino. Quasi tutte le specie vegetali subiscono danni come succede, nell’area Tirrenica, al Pino domestico, al Ginepro, all’Oleandro, al Leccio, al Rosmarino ecc…. Il danno alla vegetazione costiera è principalmente dovuto all’azione sinergica tensioattivo-sale, ma anche all’azione diretta del tensioattivo, responsabile della solubilizzazione delle membrane cellulari. In conclusione: gli effetti inquinanti dei tensioattivi non possono essere sottovalutati. L’interesse dell’industria nella preparazione di nuovi formulati, dovrebbe essere diretta verso tensioattivi a basso impatto ambientale, prodotti da fonti rinnovabili, e facilmente biodegradabili; per evitare così l’accumulo di sostanze tossiche lungo le catene alimentari, nelle falde acquifere, nell’aerosol marino e nei suoli. Tabella della composizione in tensioattivi di alcuni detersivi più utilizzati Tensioattivi anionici Tensioattivi cationici Ace liquido gel (5%) Drago ( 5%) Ters (< 5%) Mastrolindo (5%) Fabuloso (5%) Napisan (< 5%) ammorbidente Tensioattivi anfoteri Tensioattivi non ionici Dixan (5%-15%) Deox (5%) Winni’s gel lavostoviglie lavatrice ammorbidente (< 5%) Dash (5%-15%) lavatrice Sole (5%-15%) lavatrice Chanteclair (5%-15%) lavatrice Scala (5%-15%) Bucato a mano Viakal(< 5%) Cif pavimenti (< 5%) Chanteclair bebè 5%) igienizzante (< Felce Azzurra (5%-15%) Detersivo + ammorbidente Dual power (5%-15%) lavatrice Sole piatti (5%-15%) Svelto (5%-15%) Winni’s gel lavostoviglie (< 5%) Dalla tabella si evince che la maggior parte dei detersivi presenta tensioattivi anionici (quelli più inquinanti), nessun detersivo presenta solo tensioattivi anfoteri che vengono gerneralmente aggiunti in molti detersivi per attenuare l’azione di quelli anionici. Ora prova tu! Come fare un sapone in casa: la saponificazione Il sapone è generalmente un sale di sodio o di potassio di un acido carbossilico a lunga catena; viene prodotto e usato per sciogliere le sostanze grasse nei processi di pulizia. Si prepara per mezzo di un processo denominato saponificazione, ovvero per idrolisi alcalina, di grassi di origine animale o vegetale che porta alla formazione del sale carbossilico (il sapone) e un alcol (generalmente glicerina). Utilizzato come detergente, il sapone ha funzione di tensioattivo. Tra i reagenti della reazione di saponificazione c’è la soda caustica (NaOH) che è un materiale pericoloso, da maneggiare con estrema cura, quindi è assolutamente indispensabile usare sempre guanti di gomma, occhialini e indossare una mascherina per riparare il naso e la bocca dal vapore che la soda produce quando è diluita, quindi bisognerebbe preparalo in un ambiente arieggiato o vicino a una finestra aperta. Nel caso ci fosse inalazione o contatto con la pelle, si deve ricorrere al medico o al pronto soccorso. Tuttavia la soda caustica è l’ingrediente fondamentale del sapone, nel processo di saponificazione reagisce con i grassi, neutralizzandosi e sparendo; dunque senza soda caustica niente sapone! I metodi per preparare il sapone fatto in casa sono due: a caldo e a freddo. Vi consigliamo il metodo a freddo quello che abbiamo utilizzato noi per fare il nostro sapone! Sapone fatto in casa: procedimento a freddo Materiale occorrente: guanti di gomma, mascherina, occhiali protettivi, un frullatore a immersione, una bilancia, un termometro, vari contenitori resistenti al calore, formine di silicone, un cucchiaio di legno. Ingredienti: 500 grammi di olio di oliva, 150 grammi di acqua distillata, 64 grammi di idrossido di sodio ( conosciuto come soda caustica). Procedimento: pesare tutti gli ingredienti, sciogliere la soda nell’acqua lentamente (Attenzione: non il contrario!), la reazione svilupperà calore fino ad arrivare a 70°-80°, riscaldare l’olio a 45°, quando anche la soda è a 45° unire olio e soluzione di soda e frullare fino ad arrivare alla “fase di nastro” (tipo crema densa) a questo punto potete aggiungere coloranti ed essenze profumate, versare la miscela negli stampi, coprire con una pellicola e poi con una coperta per mantenere al caldo e lasciare raffreddare lentamente. Dopo circa 48 ore, sempre con i guanti perché la soda non è neutralizzata del tutto e quindi fa ancora effetto, sformare il sapone per poi lasciarlo in un luogo fresco per circa 2 mesi a “maturare”. I nostri saponi Realizzato da; Classi IID e IIID (a. s. 2015-2016) Bibliografia: gli argomenti sono stati rielaborati e sintetizzati dopo un’accurata ricerca su Internet, anche le immagini sono state selezionate dalla stessa fonte e adattate al nostro opuscolo; l’indagine statistica ed i grafici sono un lavoro autentico delle classi.