Mirko e Davide in gol tra i paletti

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Mirko e Davide in gol tra i paletti
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Trentino - mercoledì 14 ottobre 2009 - p.44
44
MERCOLEDÌ 14 OTTOBRE 2009
SPORT
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Multimedia
Mirko e Davide in gol tra i paletti
Deflorian e Simoncelli calciatori per passione e sciatori per professione
di Luca Franchini
A sinistra
Mirko
«Hulk»
Deflorian
scarica
il sinistro
anche
se non è
il suo piede
migliore
TRENTO. Mirko Deflorian e Davide Simoncelli: due sciatori nel pallone. Un
semplice gioco di parole per spiegare la
doppia carriera agonistica della strana
coppia trentina, che si divide tra sci alpino e calcio, con ottimi risultati sia tra le
porte larghe dello slalom gigante che nelle aree di rigore dei campi da gioco. Chiedere a Mirko Deflorian, 29enne teserano
che, proprio domenica scorsa, ha timbrato il cartellino con la “sua” Cornacci (girone C di II Categoria), mettendo a segno la
seconda delle tre reti fiemmesi nella sfortunata sconfitta interna contro il Sacco
San Giorgio (3 a 4). Scelta differente, invece, per Davide Simoncelli che, dopo una
lunga esperienza giovanile nel calcio a
11, ha preferito la strada del futsal, centrocampista tutto corsa e grinta del Lizzana calcio a 5. Tra pochi giorni, però, i due
daranno un calcio al pallone per tornare
a dedicarsi alle piste da sci, in una stagione che, in febbraio, regalerà emozioni a 5
cerchi, quelle dei Giochi Olimpici di Vancouver. Un obiettivo che entrambi, già
compagni in nazionale, vogliono centrare. Un “gol” che vale un’intera stagione,
prima che arrivi il triplice fischio finale.
Davide
Simoncelli
mentre
affronta
un avversario
per recuperare
l’ennesimo
pallone
di una vita
da mediano
«Hulk», il puntero della Cornacci Una vita a far legna a metà campo
Deflorian: «Senza scarpone il destro non è male»
TRENTO. In squadra lo
chiamano “Hulk” e non certo per il colore verdastro della pelle. Mirko Deflorian,
“puntero” della Cornacci, si
presenta come il classico “corazziere”. Fisicità impressionante, ma accompagnata da
una discreta tecnica. Quella
che, domenica scorsa, gli ha
permesso di involarsi sulla
fascia destra, accentrarsi,
saltare due difensori, e mettere a segno la rete del momentaneo 2 a 1 per la Cornacci
nel match contro il “Sacco”.
La “malattia” del pallone,
dunque, ha contagiato anche
il Deflo. «Ho sempre giocato
a calcio - racconta Deflorian
-, fin dalla categoria Pulcini
e sempre con la maglia della
Cornacci, eccezion fatta per
la categoria juniores (in quel
caso, giocò col Fiemme, ndr).
Il mio ruolo? Ho iniziato come difensore centrale, ma
poi ho ricoperto tutti i ruoli.
Ora gioco come punta».
Bomber tutto fisico?
«Tanto fisico, sì, ma il piede destro non è poi così male
quando tolgo gli scarponi. Sono incaricato di tirare le punizioni ed ho un bel bolide».
Due reti in cinque partite
(l’altra messa a segno nel vittorioso 3-2 sul Val di Gresta)
Mirko Deflorian
non rappresentano una media da “Superpippo”, ma non
sono comunque da buttare.
Non ha paura di farsi male?
«Sono dell’idea che se mi
deve succedere qualcosa, succede comunque. Diciamo che
il fisico mi permette di giocare senza troppi pensieri».
Ora però, anche per Deflorian, il pensiero è allo sci,
che lo vede rientrare dopo 18
mesi di squalifica (fu trovato
positivo ad un metabolita della cocaina). Dopo aver abbandonato le Fiamme Gialle, tornerà a difendere i colori della “sua” Cornacci anche tra
le porte larghe da gigante.
«Quest’estate, nonostante
le difficoltà del caso, sono
riuscito ad allenarmi bene continua Mirko -. Grazie a
Furgio Brigadoi (allenatore
del comitato trentino) e ad altre persone che ho sentito vicine, tra le quali Thomas Tuti, lo skiman di Staudacher,
che mi ha fornito i materiali.
Ora penso solo a tornare. Ho
una grande rabbia addosso».
Sensazioni?
«Quest’estate, e soprattutto in queste ultime due settimane, ho fatto delle ottime
prove. Mi sono allenato per
una giornata anche con gli altri gigantisti della nazionale
ed i tempi erano ottimi».
Fantascienza pensare ad
un ritorno in Coppa del
Mondo già a Sölden?
«Non escludo niente. Non
so se è follia, ma penso sia
difficile. Il mio telefono, comunque, è sempre acceso».
L’obiettivo, però, è e rimane quello di tornare in
Coppa del Mondo.
«Negli anni, penso di aver
dimostrato di possedere certe qualità. Ora posso e devo
guardare solo in alto. Il mio
obiettivo è questo». Gridando, e mai come in questo caso, «forza Cornacci»! (franc)
Simoncelli: «Una rete all’anno, ma corro tanto»
TRENTO. Giocatore di sostanza, vero e proprio “polmone” di fascia del Lizzana
calcio a 5, attualmente al comando nella classifica del girone A di serie D. Davide Simoncelli fa della corsa il suo
punto di forza, abile nel “far
legna” a centrocampo e prezioso nelle ripartenze.
Unica pecca? La scarsa vena realizzativa. «La mia media è di un gol a stagione racconta Simoncelli -. Non
ho un grande feeling con il
gol. Sono un giocatore tutto
grinta e corsa: do tutto, finché ce n’è. Ruolo? Viste le caratteristiche, preferisco quello di laterale, ma sono a disposizione del mister».
Com’è nata la passione
per il calcio?
«Ce l’ho sempre avuta continua il gigantista azzurro -. Ho giocato a 11 fino alla
categoria Allievi, sempre nelle fila del Lizzana. Poi, complici gli impegni scolastici,
sono stato costretto a fare
una scelta e ad abbandonare
il pallone per lo sci».
Scelta azzeccata verrebbe da dire, anche se la passione per il calcio c’è e rimane.
«Non mi interesso molto di
calcio - spiega ancora Simon-
Davide Simoncelli
celli -, ma ci giocherei ogni
giorno della mia vita. Appena smetto con lo sci voglio riprendere a tempo pieno».
Intanto, però, non disdegna qualche presenza nel
campionato di serie D di
calcio a 5.
«Quattro anni fa, mio cugini ed alcuni miei amici hanno dato vita al Lizzana calcio
a 5 e così ho iniziato ad andare ad allenarmi una volta a
settimana assieme a loro. Un’occasione per allenarsi in
modo diverso dal solito. E mi
diverto».
Come riesce a far convi-
vere il lavoro (lo sci) con
la passione per il calcio?
«In questa fase della stagione mi alleno poco, quando
riesco. Da marzo in poi, invece, riesco ad avere più tempo
ed anche a giocare qualche
partita, ma senza rubare il
posto a nessuno».
Le forze, ora, sono concentrate
sull’imminente
avvio della stagione agonistica, che scatterà il 26 ottobre con il gigante di
Sölden. Aspettative?.
«Quest’estate ho cercato di
curare la schiena - spiega Simoncelli -, affidandomi a
nuove terapie e ne ho subito
trovato beneficio, riuscendo
a lavorare meglio sulla tecnica. Spero vivamente che a
Sölden ci sia neve e che si
possa correre, perché le sensazioni sono ottime».
D’altronde, le occasioni
per un gigantista non sono
molte e c’è una stagione
2008/2009 da riscattare.
«Non sono finito così indietro in Coppa del Mondo nemmeno quando mi sono rotto
il ginocchio. Bisogna fare
qualcosa ed ora non ho proprio più scuse. Affronto questo avvio di stagione con il
sorriso sulle labbra. Poi parlerà la pista». (franc)