del paese di gagliano in valdemone

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del paese di gagliano in valdemone
Notizie di Storia Pa tria
DI EPOCA RISORGIMENTALE
DEL PAESE DI GAGLIANO IN
VALDEMONE
---------------------------------------------Ricerche della Dott.ssa Rosa di Bella*
Presidente del Cenacolo d i Storia Patria
Gaglianese
e Va lle d el Salso Cimarosa “Lancellotto
Ferdina ndo Castelli”
Gagliano Castelferrato – Enna – Sicily
Pubblicate su
www.gaglianocastelferrato.com con
l’autorizzazione dell’autrice.
Quando Fer dinando II Re delle Due Sicilie, m uore a Caserta nel 1859, lascia il Regno al figlio
Francesco che del gen itore ne è l'antitesi e ne è “tutto il contrario”.
Un Regno quello delle Due Sicilie abbastanza esteso in superf icie, con un a no biltà difficile da
tenere a bada, dall'Abr uzzo (con inclusa Cittaducale), al Molise, alla Campania (incluse Gaeta e
Sora), alla Basilicata, alla Puglia, alla Calabria e alla Sicilia con le sue I sole...!
Gagliano paese dell'antico Vallo di Dem one nell'entroterra siciliano ultim o baluardo degli Er ei a
rido sso dei freddi e alti Nebro di, appartenev a all'epoca al Distretto di Nicosia, dopo che dal 1847
era stato staccato dal Circondario di Troina ed assegnato al Man dam ento di S. Filippo d'Agira.
Sin daco a capo del Decurion ato cittadino era il facoltoso Avv. Giuseppe Ragusa, appartenente ai
rinomati pastai giunti alla f ine del '700 a Gagliano dalla vicina Regalbuto e gen ero di Andr ea
Larcieri.
Il suo vice, nell'Amm inistrazione m unicipale era il farmacista Dr. Gabr iele Dr agotto, nonno del
futuro m atematico ed insigne prof essore universitario Gabriele Mam mana.
In Sicilia ancor a ecch eggiav ano i funesti tumulti della Rivoluzione del 1848, epoca lo gorante ed
ancora viva negli anim i dei Siciliani, ch e insoff erenti, m al sopportavano il sopruso e l'an gheria dei
regn anti di Napoli.
Era palese questa insoffer enza che si notava di città in città, in ogni borgata, in o gni contrada
dell'I sola, e questi sentimenti di m al sopportazione alm eno una volta accom unavano la nobiltà alla
civiltà bor ghese ed il m on do r urale sino ai regnicoli senza fissa dim ora.
A Gagliano i ferm enti antibor bon ici e liberali erano da sempre caldeggiati dalle famiglie che da
tem po rem oto, alm eno dalla m orte dell'ultim o principe di Gagliano Lancellotto Ferdin an do Castelli
avvenuta a Palerm o nel 1713, avevano potere decisionale nella vita amministrativa e sociale del
paese allora in prov incia di Catania.
Furono queste le famiglie Larcieri, Cuv a, Vitale, Ferrigno, Biondi, Calabr ese, Lom bar do, Ferr eri,
Battiato, Ragusa, La Firrera, Catania, Zin gale, Caselli, Dragotto, Cavallaro e qualche altra ancora, e
dai giov ani ram polli loro che in occasione di viaggi e di studi av evano avuto contatti con patrioti ed
intellettuali portatori di idee liber ali ed innovatrici.
Tra questi a ricor do delle loro gesta e del loro esem pio patriottico non possono essere dimenticati
alm eno nella storia m unicipale risor gimentale gaglianese, l'Avv. Paolino Biondi, l'abate e m edico
Cataldo Cavallaro, il Cap itano di Giustizia Alessan dro Cuva, il sacerdote Cataldo Battiato (parroco
della Ch iesa e Conv ento di S. Antonio Abate a Monterillo).
Il Bion di aveva completato gli studi un iver sitari a Napoli e si era n utrito delle idee dei liberali
napoletani, che seppur non in for za sufficiente non riuscirono ad im porre e legittimare richieste per
una Co stituzione più m ite, più sopportabile, p iù umana.
L'abate Cataldo Cavallaro era stato tra gli artefici del '48 palerm itano con Giuseppe La Masa, Paolo
Paternostro, Vito Ragona, Matteo Raeli nella rivolta alla Piazza della Fierav ecchia.
Nato a Gagliano n el 1815, una volta completati gli studi religiosi ed um anistici si era laur eato in
Medicina. E' considerato dagli studiosi, tra i padri della Om eopatia Medica Italian a dell'Ottocento
(celebr e e cono sciutissimo il suo Trattato in tre volumi sulla Medicina Omeopatica).
Non m eno incisivi furono in questo periodo glorioso del Risorgimento a Gagliano uomini dello
spessor e dei notai Pietro Lo Giudice e Salv atore Ferreri, p atrioti quali Giuseppe Cuva ed il figlio
Alessan dro, Giovann i Cuva ( che in qualità di Presidente del Magistrato Municipale nel 1848
partecipò alla riunion e a Palerm o dei Sin daci e Decurion i sicilian i guidati dal March ese di
Torrearsa, Michelangelo Far della), ed ancora don Andr ea Larcieri, f aro lum ino so del popolo
gaglian ese e da sempre garanzia per i concittadini, di trasp arenza e sacrificio, come lo era stato lo
zio Cataldo Larcieri m itico Capitano di Giustizia gaglianese di fine '700.
Altri f urono Placido Zingale ed Antonino Castana, l'architetto ed agrim ensore Vincenzo La Ferr era,
il m edico Gaspare Cam misa, i farmacisti Michele e Francesco Caselli (padre e f iglio) che
(quest'ultim o) all'in dom ani dell'Unità d'Italia sarà eletto prim o Sindaco di Gagliano.
Significativo f u l'operato di Alessandro Cuv a, nato a Gagliano nel 1823 e cresciuto con le
amorevoli cure della famiglia paterna ma ancor p iù m aterna (i Baroni Lom bar do).
La madre Donna Concetta Lom bar do era nipote del ben efattore gaglianese Barone Stefano e
pronipote dell'altro ben efattore notaro Giacomo Ferreri. Con p erson alità di questo calibro possiamo
imm aginarci con quali ideali crebbe questo giovinetto che per più di m ezzo secolo f u protagon ista
nella v ita politica, sociale e di cost um e all'epoca del Risorgimento.
Al p assaggio delle truppe garibaldine da S. Filippo d'Agira in qualità di Capitano di Giustizia fu tra
coloro che rappresentarono il paese di Gagliano. Ricor diam o tra gli altri patrioti presenti in quella
occasione, il Sindaco Giuseppe Ragusa, i Baron i Pietro e Francesco Calabrese, il sacerdote Cataldo
Battiato, i Farm acisti Francesco Caselli e Gabriele Dragotto, l'Avv. Paolino Biondi, Giovanni Cuva,
il futuro Sindaco di Gagliano Natale Testuzza ed il Medico Gasp are Camm isa che portò aiuto e
soccor so ai feriti. A loro si aggregò il patriota ceram ese Francesco Pao lo Scribano am ico per sonale
di Giusepp e Mazzini.
Un n utrito drappello di gar ibaldini venne a rifocillarsi a Gagliano o spitato dal Decurionato cittadino
e pernottarono nel Convento di Santa Maria di Gesù ch e era ancor a abitato dai Minori Riformati e
che fecero dono dello speciale tabacco ch e da secoli ven iva pro dotto in quel convento, il Rap è.
Era un a polvere di tabacco da fiuto m olto ricercata dalla no biltà siciliana e che in quella occasione
fu fatta giun gere al gen erale Giuseppe Garibaldi ed ai suoi Ufficiali.
I garibaldini vennero a Gagliano percorr endo la vecchia Trazzera Regia che dalla città di S. Filippo
d'Agira scen den do a valle incontrava il fium e Salso- Cim aro sa in contrada Gar bata ed inerpicando si
giun geva a Gagliano nei pressi dell'antica ch iesa della Madonna dell'Alto per poi scendere
attraverso la selva del convento di S. Maria di Gesù e quin di giun ger e nel centro abitato cittadino
passan do per l'antica Ch iesa della Madonna dell'Itria e davanti all'altra Ch iesa quella di S.
Sebastiano. Fecero so sta nel quartiere della Gebbia ove f urono abbeverati i cavalli e quin di giunsero
e so starono nel cuore del Paese o Chianu de' Pappalardu (o diern a Piazza Mon umento ai Caduti) che
al tempo era il lim ite cittadino con le sottostanti zone di S. Agostino e della Maddalena divise dal
Passu a Cannedda (oggi “Passeggiata della Rin ghier a” e Piazza Senatore Nino Gripp aldi). I pro di
vennero per sen sibilizzare la popolazion e e reclutare altri patrioti. Sostarono lì alcune ore all'aperto
e dopo essersi ristorati nell'antica bottega della fam iglia Pappalar do e medicati presso la Farmacia
del Dott. Francesco Caselli (nel dopoguerra f u l'ambulatorio del compianto dott. Francesco Di
Cataldo) fecero corte di popo lo e dopo discorsi patriottici ed entusiastich e frasi stim olarono tanti
giov ani gaglianesi a seguirli in questo grande so gno. Furono Domenico Castello, Antonino Catania,
Niccolò Correnti, Agostino Fior enza, Domenico La Ferrera, Nicolò Lom bar do, Filippo Raffino e
Dom enico Scialfa che seguirono Gar ibaldi nella battaglia del Volturno.
In quella occasione i garibaldini fecero dono ai patrioti gaglian esi del tricolore che presente nella
battaglia di Calatafimi fu f atto sventolare per la prima volta a Gagliano nella Chiesa di S. Antonio
Abate ( S. Antonio de' P uorci) dal calzolaio Cataldo Disp inzieri.
Per tutto l'Ottocento e buona parte del Novecento rimase n ella memoria collettiva paesana questo
gen eroso p erson aggio.
Con l'Unità d'Italia Gagliano ebbe il suo prim o Sindaco, il farm acista Fran cesco Caselli. Per motivi
di salute lasciò dopo pochi m esi e gli subentrò il po ssidente Natale Testuzza originar io di Cerami,
sposato con un a gaglianese.
Con Decreto Reale del 14 dicembre 1862 l'antico paese di Gagliano fu fregiato con il nome attuale
com pletato appunto con Castelferrato (toponimo che aveva car atterizzato questo luogo p er m illenni
da quan do er a conosciuto nell'I sola e n ell'area mediterranea com e il luo go delle Porte di Ferro
(Holm) e che dalla fam iglia genov ese dei Castelli signori di Gagliano per tre secoli f u rispolver ato
com e “Principis Castriferrati” a ricor do di un'indimenticabile antichità non can cellabile.
*Rosa Di Bella: Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Presidente d ell'Associazione di Promozione Socio Culturale
per la Storia e le Tradizioni dei Siciliani in Patria e nel Mondo
“Napoleone Colajanni” - Milano – Italy
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