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GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 ANNO XII - N. 49
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected]
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
Monta l’indignazione. La Cgil: rinuncino agli arretrati. Alotti: privilegi immorali. Pomini: sobrietà dimenticata
Illustrate le strategie
1
Nuovo ospedale
Partnership
con i privati
per evitare rischi
«Vitalizi, una legge retroattiva»
Piano di Rossi e Kompatscher. L’esperto: la Costituzione limita i casi
di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI
S
i è affetti da facile populismo se si resta interdetti, sbigottiti di
fronte alle somme
che andranno in tasca agli
ex consiglieri regionali, non
esclusi quelli di minoranza
che non hanno perciò avuto
incarichi di giunta e, di conseguenza, non grandissime
responsabilità civili e penali
da giustificare particolari
emolumenti? Forse no, perché i cinquantatré milioni
che in complesso andranno
a centoventitré politici non
possono non lasciare sconcertati.
È vero, la nuova legge che
d’ora in poi elimina i vitalizi
dei consiglieri, legge varata
due anni fa, porta e porterà
risparmi notevoli, qualcosa
come cinquanta milioni per
il momento, destinati in
qualche modo — così è previsto — alle famiglie. È tuttavia difficile trovare normale
che altrettanti milioni di euro vadano in tasca a poco
più di cento persone, da ritenersi perciò, per forza di cose, abbastanza «fortunate».
Certo, esiste il principio
sacrosanto che i diritti acquisiti non si toccano. Come esiste il principio ancora più sacrosanto della non
retroattività dei provvedimenti. Eppure sappiamo bene come, in tempo di crisi,
questi principi non valgano
per tutti. Leggiamo ogni
giorno di aziende che — per
non chiudere, per salvare
posti di lavoro — in accordo
con i sindacati introducono
contratti di solidarietà che
decurtano gli stipendi, spesso anche in modo abbastanza drastico. Esattamente come leggiamo di salari unilateralmente tagliati o di pensioni ridotte in barba ai famosi diritti acquisiti.
Il facile populismo non
deve prevalere, e questo
giornale ha sempre evitato
di cavalcare l’onda, preferendo stimolare la riflessione.
Ma come si può non arrivare alla conclusione che quei
principi sacrosanti valgono
solo per alcuni fortunati —
cioè i politici, guarda caso
— e non per l’uomo della
strada? Tali differenze, chiamiamole così per non definirle parzialità se non, addirittura, ingiustizie, in altri
tempi forse non si conoscevano o, se anche si conoscevano, forse si sopportavano
con maggiore rilassatezza
perché la crisi ancora non
mordeva. Oggi, per contro,
si sa e ci si indigna; né c’è da
meravigliarsi se, in un simile contesto, i partiti che maggiormente cavalcano la protesta trovino nuovi consensi.
Viene da chiedersi se i privilegiati cui ora toccano le
mega-liquidazioni si interroghino su questo tema, se
spendano un pensiero su
una certa parzialità del trattamento a loro riservato.
Chissà. Pochi parlano e lo si
capisce, visto che le ricche
indennità riguardano persone sia della maggioranza sia
dell’opposizione. Qualcuno
degli interessati dice che si
tratta di soldi guadagnati e
mi pare superfluo ogni commento. Altri sottolineano gli
straordinari risultati della
spending review sui costi
della politica, evidenziando
i risparmi già realizzati e
quelli che ancora si realizzeranno. I nuovi governatori
del Trentino e dell’Alto Adige, invece, fortunatamente
comprendono l’indignazione popolare e già oggi cercheranno una soluzione:
per l’onore della buona politica, speriamo la trovino.
ALLE PAGINE 2 E 3
TRENTO — Mentre la giunta si prepara a
ricorrere in Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha bloccato i lavori del Not,
Raffaele De Col ha spiegato ieri in quarta commissione perché si è deciso di ricorrere alla finanza di progetto. Non per un risparmio, anzi, da un punto di vista «meramente contabile» l’opera così costerà di più, ma per spostare
sul concessionario i rischi di costruzione e evitare ulteriori indebitamenti per la Provincia.
A PAGINA 6 Scarpetta
Medicina
Tumori della pelle
Biologa americana
vince il «Pezcoller»
A PAGINA 6 Romagnoli
Damaggio, Angelucci, Scarpetta
Imprenditore in stato vegetativo. L’Azienda sanitaria paga
Prima l’infarto, poi il coma
Risarcito con 600.000 euro
TRENTO — Via libera ai
sequestri dei beni da parte
del Tribunale del Riesame
che ha accolto la richiesta
della Procura di Trento
che indaga sui presunti
progetti fantasma di
cinque associazioni di
solidarietà internazionale.
Partiti anche i controlli
della Finanza.
TRENTO — La famiglia
di un imprenditore agricolo della valle di Non è stata
risarcita dall’Azienda sanitaria con 600.000 euro.
L’uomo si trova infatti da
tre anni in stato vegetativo
a causa di una serie di infarti. Quando, una domenica di tre anni fa l’imprenditore accusò il primo malore fu trasportato a Trento:
ma l’elicottero non fu fatto
atterrare per mancanza di
spazi. Andò a Rovereto ma
da qui venne rimandato a
Trento perché l’ospedale
della città della quercia era
privo delle attrezzature mediche necessarie. Nel frattempo l’uomo subì altri infarti e quando riatterrò a
Trento era troppo tardi.
A PAGINA 7
A PAGINA 7 Zamattio
Associazioni
Solidarietà
in Africa
Partono
i sequestri
Albere, il sindaco rassicura
«Sposteremo lo stadio»
A PAGINA 5 Giovannini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scuola e famiglia
L’analisi di Affinati
Val Nambino
PETIZIONE ONLINE
Impianti
sciistici
Ottocento
contrari
A PAGINA 5
TRENTO — Lo scrittore Eraldo Affinati presenterà sabato mattina al liceo Da Vinci di Trento il
suo libro, «Elogio del ripetente». L’incontro si inserisce nell’ambito del Seminario sul romanzo organizzato dall’università.
«Mi sono messo nei panni del ripetente per capire qualcosa che non funziona, non solo a scuola,
ma anche in famiglia»
spiega l’autore.
A PAGINA 13 Brugnara
L’ex magistrato
Di Pietro
furioso
denuncia
Giuliana
TRENTO — L’ex
consigliere comunale
della Fiamma Tricolore
Emilio Giuliana è stato
citato in giudizio da
Antonio Di Pietro per
diffamazione. L’ex pm
chiede 250.000 euro
per un articolo in cui
Giuliana gettava ombre
sul suo curriculum.
A PAGINA 4 Roat
Allevatori, si cambia
Il direttore è Vallorz
Imprese
RAPPORTO ACCREDIA
2
Il
sistema
produttivo
recupera
posizioni
A PAGINA 15 Rossi Tonon
TRENTO — La Federazione Allevatori si affida
a Valorz per affrontare le
sfide del futuro. Il direttore tecnico ha infatti assunto anche le competenze di Tonina, direttore
commerciale, che è stato
eletto in consiglio provinciale. Il direttore generale inoltre ha avviato un
processo di revisione dei
compiti, che durerà per
alcuni mesi. «Latte, puntare sulla qualità», dice.
A PAGINA 15 Rossi Tonon
R4022710
I DIRITTI PIÙ UGUALI
TRENTO — Disporre una legge regionale che possa valere retroattivamente e
mettere fine, non solo pro futuro, alla
non edificante pagina dei vitalizi regionali. È quanto hanno concordato ieri Ugo
Rossi e Arno Pardatscher di fronte alle cifre fuori misura liquidate dalla Regione
agli ex consiglieri che hanno accettato di
ridurre il proprio vitalizio. «Vogliamo verificare se esistono strumenti legislativi che
consentano di ridurre ulteriormente
quanto liquidato» spiegano i due presidenti, che ieri hanno anche concordato di
nominare Violetta Plotegher assessore regionale. Pure da Cgil, Cisl e Uil arriva la
medesima richiesta: «Abrogare i vecchi vitalizi». Operazione tutt’altro che semplice
dal punto di vista del diritto. Per Riccardo
Salomone, docente di diritto del lavoro,
«bisogna ricordare che la nostra Corte costituzionale limita» la retroattività «a casi
di estrema necessità».
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Giovedì 27 Febbraio 2014 Corriere del Trentino
Primo Piano
TN
Politica e compensi
I confederali Pomini (Cisl) ricorda che «i lavoratori non possono ritirare i propri contributi come i politici»
1
Il sindacato: «I cittadini soffrono»
Alotti: abrogare i vecchi vitalizi
La Cgil: «I 123 consiglieri destinino le risorse a chi è in difficoltà»
TRENTO — Nessuna demagogia, sia chiaro. I sindacati non inciampano nella facile retorica e,
al contrario, indicano con sospetto l’avanzata di quel sentimento, l’antipolitica, che da anni ormai si riversa dentro e fuori
le urne. A ogni modo, mantenere compostezza è difficile nello
sfogliare l’elenco dei 123 consiglieri ed ex consiglieri regionali
che in seguito all’attualizzazione
della normativa 2012 sui vitalizi
hanno ricevuto 22,1 milioni di
euro netti e anticipati, a cui si aggiungono 31,6 milioni di euro
«congelati» nel Fondo Family
gestito da Pensplan (riscattabile
al 25% l’anno dal 2018 in poi).
«È immorale» spiega Walter
Alotti, segretario provinciale Uil,
che in una lettera indirizzata al
presidente del consiglio regionale, Diego Moltrer, suggerisce di
cancellare una volta per tutte il
regime dei vitalizi. In attesa di riformare (eventualmente) la giurisprudenza, una soluzione etica
ci sarebbe e Mario Cerutti, segretario Filctem Cgil, in poche paro-
le la sintetizza: «Perché i politici
non rinunciano a questi strameritati arretrati?».
Davanti agli occhi la
quotidianità dei lavoratori normodotati. Ovvero chi ha affrontato, con annesse ammaccature,
un dissesto profondo dell’economia. Per i sindacati, affrontare il
nodo gordiano dei costi della politica è inevitabilmente faticoso.
Lorenzo Pomini, segretario Cisl,
rende comunque giustizia al tentativo potenziale della legge varata nel 2012: «Una riforma c’è
stata rispetto a prima, il taglio
dei vitalizi ci sarà ma è rimandato a futura memoria». Fin qui la
premessa. L’attualizzazione del
profilo contributivo dei 123 consiglieri ed ex consiglieri che
avrebbero avuto diritto a una
pensione oltre la soglia dei 2.800
euro (ovvero il nuovo tetto stabilito dalla riforma) riceveranno
— sia sul conto sia sotto forma
di capitalizzazione nel fondo
Pensplan — la restituzione dei
contributi in esubero. È qui, a
detta di Pomini, che si rileva la
discrepanza. «Siccome la riforma costa, ai diretti interessati si
pensa di dare un ulteriore privilegio, capitalizzando i contributi
versati — spiega — Questo non
accade per i lavoratori normali
che versano i contributi ma non
possono riscuoterli se cambiano
le condizioni da una riforma previdenziale all’altra». Detto altrimenti: «I contributi versati, in
esubero, restano all’Inps per al-
Trasparente Diego Moltrer, presidente del consiglio regionale, ha diffuso i dati
tre prestazioni». Ecco, allora, lo
scoramento: «Nel mezzo di una
crisi epocale — dice — la politica ha rimandato una riforma importante che poteva dare un segnale di sobrietà, mentre i cittadini soffrono».
Prima ancora di conoscere le
cifre nel dettaglio, anticipando i
tempi e centrando il bersaglio,
Walter Alotti ha preso carta e
penna. Il segretario della Uil ha
scritto a Diego Moltrer: «Chiediamo di riaprire la discussione e
considerare l’eliminazione di tutti i vitalizi». «Immorale», per
Alotti, la soluzione mediana contenuta nella riforma che restituisce i contributi in esubero. «Sono privilegi inaccettabili che
chiediamo di cancellare immediatamente per risparmiare denaro pubblico e soprattutto per
ristabilire un minimo di giustizia — aggiunge — È una scelta
politica che chiediamo al consiglio regionale, dopo che la stessa Corte dei Conti ha affermato
che l’intoccabilità di quei trattamenti non è un dogma e la Cor-
te Costituzionale già nel 1999 ha
riconosciuto che al legislatore
"non è inibito emanare norme
con efficacia retroattiva" purchè
"la retroattività trovi adeguata
giustificazione sul piano della ragionevolezza"».
Qualcuno, in tempi non sospetti, ha agito controcorrente.
L’ex consigliere Ds, Mauro Bondi, rinunciò al vitalizio. Oggi
Mauro Cerutti, segretario Filctem Cgil, rispolvera l’idea:
«Creare le condizioni per superare questa fase significa ricercare
la massima coesione e solidarietà — premette — La politica
non può pensare di starne fuori». Anzi: «Deve assumersi le
proprie responsabilità che sono,
innanzitutto di governo per tradurle in un progetto condiviso
— aggiunge — Per questi motivi ci appelliamo all’etica e alla responsabilità dei 123 politici regionali affinchè, al pari di molte
migliaia di cittadini, rinuncino a
questi emolumenti per destinarli a iniziative di sostegno per chi
oggi è veramente in difficoltà e
Delusi
Da sinistra Lorenzo Pomini (Cisl), Paolo Burli (Cgil) e Walter
Alotti (Uil) (Foto Matteo Rensi)
ha bisogno di aiuto».
Alzando lo sguardo e pensando al futuro, Paolo Burli, segretario Cgil, pensa a un cambio di
passo. Un nuovo paradigma per
chi decide di avvicinarsi alla carriera politica. «È chiaro che una
simile situazione è difficilmente
accettabile — dice — Ciò che
conta è definire dei criteri chiari,
nel segno della trasparenza».
Marika Damaggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alto Adige La protesta dilaga. Satira sulla Klotz: «Million dollar baby»
Spagnolli: «È uno schifo»
Petizione online: 5.000 firme
BOLZANO — Il malcontento
cresce ogni minuto che passa.
Il solo pensare al fiume d’oro
che andrà riempire le tasche degli ex consigli fa infuriare tutti,
indipendentemente dal ceto sociale. Sul sito avaaz.org è stata
pubblicata la «petizione per la
riduzione degli stipendi e delle
pensioni dei politici altoatesini». Nel giro di poche ore ha raccolto oltre cinquemila firme e
ogni minuti che passa se ne aggiungono cinque o sei, la media è di una ogni dieci secondi.
E sul web si scatena anche la satira: Roberto Tubaro ha fatto i
conti di cosa si potrebbe comprare con i vitalizi degli ex consiglieri. E le risposte sono impressionati: 269.000 birre piccole o 40.000 pacchi di pannolini.
Con i soldi delle liquidazioni,
22 milioni, invece si potrebbero offrire 4 würstel al giorno al
Dalai Lama che, reso immortale dalla reincarnazione, potrebbe mangiarne per oltre 4.000
anni.
Sulla questione dei vitalizi interviene anche il sindaco Luigi
Spagnolli, solitamente «freddo» sulle polemiche legate ai
costi della politica, questa volta
si lascia andare a considerazioni pesanti. «È una schifezza -—
afferma —. Non avrei immaginato che con i vitalizi fossero in
ballo cifre del genere. Ora capisco — scherza ma non troppo
— perché qualcuno di opponeva alla mia candidatura alle provinciali: con tutti i soldi che girano, evidentemente i posti in
lista facevano gola. In Comune
la situazione è completamente
diversa: abbiamo le nostre indennità, ma quando l’incarico
è finito non abbiamo alcun vitalizio. Io non dico che i politici
debbano essere "poveri", o che
non siano pagati. Ma quelle che
apprendiamo sono cifre fuori
dal mondo. Non ci si può arricchire con la politica, questo
non è giusto». Dello stesso avviso Gert Lanz, presidente dell’Apa. «Per gli imprenditori questa notizia è stata come un pugno in faccia. Somme di questo
tenore sono sproporzionate rispetto a qualsiasi tipo di lavoro
ed anche per questo non possono essere giustificate. Tante famiglie non arrivano a fine del
mese. I politici farebbero me-
Sulla stessa linea Maurizio Albrigo della Cisl. «Hanno pure il
coraggio di giustificarsi dicendo che con la nuova legge i costi si ridurranno di 5 milioni all’anno. Un semplice lavoratore
ci mette 42 a guadagnare un milione di euro. I politici dovrebbero vergognarsi davanti a migliaia di famiglie che non riescono a far quadrare i conti
mensili e vengono strozzate dalle banche» sottolinea Albrigo
che annuncia una mobilitazione davanti al consiglio provinciale. «In occasione della sessio-
Sindaco Luigi Spagnolli, sindaco di Bolzano
glio a pensare come eliminare
questa gigantesca ingiustizia».
Critici anche i sindacati. «Abbiamo sollevato già da anni il
problema dei costi della politica e soprattutto dei privilegi.
Purtroppo è ancora peggio di
quello che pensavamo. Così
non va. La politica — attacca il
segretario della Uil Toni Serafini — torni ad essere sobria e al
servizio del cittadino. La questione previdenziale va affrontata in maniera seria, strutturale
e collegata alla normativa
Inps».
ne di marzo del consiglio provinciale, si terrà una grande manifestazione per gridare vergogna vergogna vergogna, assieme ai lavoratori che hanno perso il lavoro o lo stanno perdendo. Saremo in tanti».
In tanti sono sicuramente coloro che hanno già firmato la
petizione su avaaz. Una pagina
analoga è nata anche su facebook dove campeggia la foto di
Eva Klotz con la scritta «Million
dollar baby».
M. An.
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Corriere del Trentino Giovedì 27 Febbraio 2014
Primo Piano
3
TN
Salomone
«Una riforma
per il passato?
La Costituzione
limita i casi»
Scelta Violetta Plotegher, consigliere provinciale del Pd, entrerà nella giunta
regionale. È stata da poco eletta presidente del Forum per la pace (Foto Rensi)
Esecutivo regionale Plotegher (Pd) al welfare per cinque anni. Si tratta per il quinquennio a Detomas
«Valutare anche leggi retroattive»
1
Rossi e Kompatscher cercano di correre ai ripari. Giunta, c’è l’intesa
TRENTO — Di fronte allo sbigottimento generale per gli importi liquidati agli ex consiglieri regionali, i due neo-presidenti di Trento e
Bolzano cercano di correre ai ripari. «Vogliamo
verificare se esistono strumenti legislativi che
consentano di ridurre ulteriormente quanto liquidato» dicono Ugo Rossi e Arno Kompatscher. Intanto, sembra finalmente risolto il «tetris» della giunta regionale: dopo la nomina di
Roberto Bizzo in commissione paritetica, via libera alla nomina della trentina Violetta Plotegher (Pd), che dovrebbe — ma il condizionale
è ancora d’obbligo — occupare per cinque anni l’assessorato al welfare, da 15 anni in mani
Svp.
Paradossalmente, il caso scoppiato sul «rimborso» dei versamenti previdenziali agli ex
consiglieri è nato proprio dal tentativo di riportare nell’alveo della decenza la triste pagina dei
vitalizi regionali. Un tentativo che può dirsi fallito, visti gli importi (anche superiori al milione di euro) liquidati a chi comunque continuerà a percepire a vita più di 2.800 euro netti al
mese. «Contributi versati» si è detto, ma le cifre «rimborsate» comprendono anche la quota
pagata negli scorsi anni dalla Regione: un po’
come se l’Inps liquidasse a un pensionato
quanto versato negli anni non solo da a lui, ma
anche dal suo datore di lavoro e poi continuasse a pagargli la pensione, pur dimezzata. «Va
ricordato — dice Rossi — che la riforma cancella per il futuro i vitalizi e stabilisce un sistema
contributivo che scatta solo dopo i 65 anni. Pe-
rò è evidente che qualcosa deve essere ancora
approfondito. Per questo, insieme al collega
Kompatscher, abbiamo deciso di approfondire
la questione per verificare se esiste legalmente
la possibibilità di intervenire anche retroattivamente con legge regionale per ridurre quanto
liquidato agli ex consiglieri». La questione è
semplice da porre, difficile da sbrogliare in
punta di diritto: è possibile cancellare con una
legge la «legittima aspettativa» di chi ritiene di
avere maturato quel «diritto»? «Abbiamo due
possibilità — afferma Kompatscher — andare
a chiedere ai singoli di fare un gesto caritatevole oppure provare a fare una legge per mettere
fine a questi privilegi. Per questo dobbiamo capire quali sono le possibilità di intervento e come possiamo fare a cambiare le regole. Personalmente — aggiunge il governatore altoatesino — sono convinto che una norma del genere debba assolutamente fare parte del programma di giunta regionale. Quando sarò vicepresidente (oggi, ndr) mi occuperò della questione
nel dettaglio». In casa Svp qualcuno ha già studiato come si potrebbe intervenire. Helmuth
Renzler, consigliere dell’ala sociale ed ex vicedirettore dell’Inps si occupa di pensione da una
vita. È stato lui a suggerire la strategia da adottare che si fonda su due pilastri: il fatto che i
diritti acquisiti si possono modificare per gravi
motivi economico sociali e il fatto che molti ex
consiglieri non stato ancora ricevendo il vitalizio che dunque non può considerarsi diritto acquisito. Una norma ponte che consentirebbe
di tagliare i bonus a coloro che non hanno ancora compiuto 65 anni.
Kompatscher e Rossi sembrano avere intanto trovato la quadra sull’assetto di giunta. L’ultima seduta di consiglio regionale, infatti, si era
ingloriosamente conclusa con un rinvio, perché la maggioranza, a quattro mesi dal voto,
non aveva ancora raggiunto un accordo che
contemplasse spazio politico ai partiti e presenza di almeno una donna in giunta. L’accordo
dovrebbe prevedere la ormai classica staffetta
tra presidente e vicepresidente, l’assessorato al
welfare per cinque anni a Violetta Plotegher
(Pd) e quello agli enti locali per Josef Noggler
(Svp). Kompatscher e Rossi chiederanno al ladino Florian Mussner (Svp) di lasciare per cinque anni l’assessorato alle minoranze al ladino
trentino Giuseppe Detomas (Ual), ma su questo punto non vi è ancora un accordo.
Tristano Scarpetta
Marco Angelucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le reazioni Filippi e Robol: «Istituire un fondo di solidarietà per le emergenze sociali». Grillini all’attacco
Cogo, invito alla moderazione
«Pensioni dimezzate e risparmi»
TRENTO — Forse un disguido
tecnico, forse un caso, forse una
convergenza astrale. Qualsiasi sia la
ragione, il giorno dopo la pubblicazione degli importi dei vitalizi e delle attualizzazioni a nove zeri, molti
telefoni sono rimasti spenti, altri
suonano a vuoto. Silenzio e imbarazzo. L’ex assessore regionale Pd,
Margherita Cogo, in compenso
non si nasconde. Nel suo caso, l’adeguamento alla riforma del 2012 s’è
tradotto in una liquidazione immediata di 283.712 euro e una capitalizzazione di altri 460.000 euro congelati nel Fondo Family: «Inutile negarlo — premette — alcune cifre
fanno impressione». Eppure l’indignazione di oggi è forse post-datata: «Nulla è stato fatto in sordina, si
sapeva».
Le parole sono comprensibil-
mente misurate. Il clima, del resto,
è rarefatto. Margherita Cogo cerca
così di sfoderare un profilo diplomatico, sufficientemente equilibrato: «Innanzitutto — premette — è
stata fatta una modifica sostanziale
dei vitalizi, non ci saranno più dopo di noi e saranno su base contributiva, non retributiva». I 123 consiglieri che hanno ricevuto la compensazione, inoltre, avranno una
pensione ridotta: «Abbiamo rinunciato a metà del vitalizio» spiega Cogo.
Al di là del profilo tecnico c’è un
aspetto che l’ex assessore regionale
sottolinea: «La legge è stata spiegata nel 2012 ed era chiarissimo a tutti come sarebbe andata a finire, chi
oggi dice che non lo sapeva mi lascia perplessa». Le attualizzazioni
milionarie, però, fanno comunque
riflettere: «È chiaro che sono cifre
enormi che colpiscono i cittadini,
non dimentichiamo però che sono
riferite perlopiù a persone che hanno trascorso venti o trenta anni in
consiglio, versando contributi».
In termini relativi (non assoluti,
ovviamente) per Cogo un miglioramento c’è: «Rispetto al regime precedente il taglio è stato notevole —
precisa — È chiaro che una giusta
retribuzione deve esserci ma lo scarso consenso sociale di oggi ritiene
eccessiva qualsiasi cifra».
Molto più pragmatica la lettura
di Italo Gilmozzi: «Sono un coordinatore a termine ma penso di interpretare il sentimento di tutti gli elettori del Pd — dice — Dobbiamo
smetterla con simili stipendi che rischiano di postulare l’immagine
del politico che arricchisce sé stes-
so e non arricchisce la comunità».
Un precedente rischioso, foriero di
un distacco dalla res pubblica sempre più evidente: «Sono cifre ingiustificabili, c’è chi prende 800 euro
dopo cinque anni in consiglio, mentre un operaio forse arriva a 500 euro dopo 40 anni di lavoro». L’agenda deve inevitabilmente adeguarsi:
«Se una volta poteva essere accettato un simile compromesso, ora la
comunità non è più disposta a farlo: il nodo dei costi della politica dev’essere la priorità assoluta».
Il prezzo è troppo alto: «La credibilità della classe politica è in crisi
— rimarca — Simili passaggi sono
devastanti». Inevitabilmente, il dibattito proseguirà: «Ne parleremo
nei prossimi giorni — anticipa Luca Zeni (Pd) — sia all’interno del
partito sia con l’intera maggioranza». Prendono posizione anche due
candidate alla segreteria del Pd, Elisa Filippi e Giulia Robol. «Facciamo
un appello per introdurre un prelievo di solidarietà rispetto a tutti coloro che beneficiano del trattamento
di fine mandato — osserva Filippi
— Recupereremmo finanziamenti
per istituire un fondo per il reinserimento lavorativo ed occupazionale». Poi aggiunge richiamando Renzi: «Adeguare le indennità dei consiglieri provinciali a quelle del sindaco della città capoluogo (ma in
Trentino porterebbe ad un aumento, ndr)». Robol, parimenti, s’impegna affinché «i consiglieri provinciali del mio partito destinino parte
della loro indennità ad un fondo
per l’emergenza sociale» e critica la
riforma: «I compensi previsti sono
smisurati rispetto alle attuali condizioni economiche di molte persone
che fanno fatica ad arrivare a fine
mese». Infine interviene il deputato grillino Riccardo Fraccaro: «Il
Movimento 5 stelle apre la scatola
di tonno anche in Trentino-Alto
Adige: per la prima volta, grazie da
un’interrogazione di Paul Kollensperger, i cittadini scoprono la verità sui vitalizi dei consiglieri. Impugneremo quella legge che è incostituzionale».
Ma. Da.
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TRENTO — Perché non applicare in modo
retroattivo le riforme che ridimensionano
emolumenti, vitalizi, indennità dei politici?
La domanda ricorre spesso, talvolta con
insistenza. La risposta non è altrettanto
ricorrente. Riccardo Salomone, docente di
diritto del lavoro, in poche quanto efficaci
parole chiarisce la faccenda: «La legge non
dovrebbe mai applicarsi al passato» spiega il
professore citando i principi sanciti dalla
Costituzione.
Professore, la riforma del trattamento
economico e del regime previdenziale dei
consiglieri regionali si rivela futuribile:
perché applicare in modo retroattivo la
norma è tanto difficile?
«Il motivo è semplice, c’è un principio
costituzionale, che rappresenta un pilastro
del nostro vivere civile: le leggi penali non
possono mai essere retroattive. Il medesimo
principio, che ha a che fare con i valori della
certezza e dell’affidamento, può essere
esteso alle materie diverse: le leggi non
dovrebbero mai applicarsi al passato,
compresa quindi la materia legata ai vitalizi».
Una riforma più coraggiosa che metta
mano ai cosiddetti «diritti acquisiti»
potrebbe quindi prestare il fianco a dei
ricorsi?
«Si potrebbe fare, ma bisogna ricordare che
la nostra Corte costituzionale limita questa
possibilità ai casi di estrema necessità,
quindi ipotesi e situazioni molto limitate da
giudicare con attenzione particolare».
Quindi la soluzione di attualizzare la
posizione di chi aveva maturato il requisito
contributivo liquidando i contributi «in
Giuslavorista Riccardo Salomone
eccesso» è comprensibile?
«Questa è una soluzione mediana, che si
pone cioè a metà strada tra la idea di una
mera aspettativa e la consapevolezza che ci
potrebbero essere diritti acquisiti. I vitalizi
vengono considerati meccanismi di natura
previdenziale, anche se propriamente non lo
sono. Una pensione è all’evidenza cosa
diversa da un vitalizio, che è riferito a una
carica elettiva. In questo caso l’argomento
giuridico che li tiene insieme è che,
comunque, l’erogazione ha natura pubblica,
incide sul bilancio».
Per consentire un’applicazione retroattiva
si dovrebbe quindi agire attraverso una
delicatissima modifica costituzionale?
«Ci sono due principi costituzionali cardine:
l’eguaglianza, con la necessità di rimuovere
gli ostacoli che la impediscono di cui
all’articolo 3 e poi quello dell’articolo 53, per
cui si partecipa alla spesa pubblica in ragione
della capacità contributiva. Non si deve
sempre pensare di riformare la Costituzione,
basterebbe dare corretta applicazione ai suoi
principi, con ragionevolezza, per arrivare
comunque a risultati migliori».
La restituzione dei contributi è oggi
percepita dai cittadini come un
trattamento preferenziale.
«È comprensibile, ma dovremmo essere
capaci di tenere ferma la distinzione di
fondo: chi svolge una pubblica funzione e
chi, da cittadino, rimane soggetto privato.
Ma mi rendo conto che, dal punto di vista
degli equilibri attuali, ci possano essere
buoni motivi di disillusione».
Ma. Da.
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Corriere del Trentino Giovedì 27 Febbraio 2014
Trento e Provincia
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TN
Capoluogo
Il sindaco pronto a incontrare Mellarini: «Riflessione sull’intera partita culturale cittadina, non solo sulle Albere»
«Stadio, lo sposteremo altrove»
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Andreatta pensa a Mattarello: impianto con albergo e sede congressuale
TRENTO — L’incontro, assicura, «si farà a brevissimo». Anzi,
se non fosse stato per qualche
contrattempo, ci sarebbe già stato. «Avevamo già concordato
una data, ma poi l’assessore ha
rinviato l’appuntamento per alcuni impegni» precisa il sindaco Alessandro Andreatta, che all’indomani dell’audizione dell’assessore provinciale Tiziano
Mellarini in commissione cultura (Corriere del Trentino di ieri), fa sapere di essere pronto a
discutere con Piazza Dante della
vocazione culturale non solo
dell’area delle Albere, «ma dell’intero capoluogo».
«A Mellarini — sottolinea il
primo cittadino — io e l’assessore Andrea Robol presenteremo
una riflessione che la giunta sta
completando proprio in questi
giorni: lunedì dovremo concludere il ragionamento, anche sulla base del documento predisposto dalla commissione cultura
di Palazzo Thun». Un testo, quello approvato la scorsa settimana dall’organismo consiliare
presieduto da Corrado Bungaro
(Pd), che si concentra sul futuro
di Palazzo delle Albere e dell’area circostante. E che indica, in
una decina di punti, le prospettive per la valorizzazione della storica villa, scommettendo sul rapporto con il Muse, sulla riqualificazione delle «barchesse» e anche sullo spostamento dello stadio Briamasco: «mossa», quest’ultima, invocata dallo stesso
Mellarini nell’audizione in commissione. «Se lo stadio verrà collocato altrove — aveva sottolineato l’assessore provinciale —
la zona delle Albere potrà diventare una cittadella della cultura».
«Lo stadio — risponde Andreatta — deve essere assolutamente portato via da quella zona.
Non c’entra niente con il quartiere. Non a caso, nel Piano regolatore generale da dieci anni esiste una previsione che va proprio in questa direzione». Il riferimento è all’area individuata
nel Prg del 2003 nel sobborgo di
Ravina, dove oltre allo stadio
era prevista la realizzazione di
attività commerciali (legate alle
attività sportive) per consentire
ai privati di sostenere l’investimento: un intervento di project
financing che sembrava destinato a decollare, ma che alla fine è
rimasto sulla carta. «Si è visto
— osserva il primo cittadino —
che la presenza di attività commerciali non è sufficiente per
supportare l’azione dei privati.
Per quanto mi riguarda, l’unico
(
Destino da definire Sopra lo stadio
Briamasco, attualmente collocato a
nord di Palazzo delle Albere. A fianco i
terreni di San Vincenzo di Mattarello e
il sindaco Alessandro Andreatta
modo perché l’operazione possa essere sostenibile è prevedere l’inserimento di una struttura
di tipo ricettivo». Nell’area di Ravina? Il sindaco accantona subito l’idea. «No — risponde —.
Non nella zona individuata nel
Piano regolatore generale. Semmai si dovrà pensare a una nuova collocazione, destinando il
terreno di Ravina a una funzione agricola».
L’alternativa a Ravina, di fatto, c’è già. Ed è stata lanciata da
una voce autorevole: qualche
mese fa, l’ex presidente della
Provincia (ed ex sindaco del ca-
poluogo) Alberto Pacher aveva
prospettato infatti lo spostamento dello stadio a San Vincenzo di
Mattarello, nelle aree un tempo
destinate alla cittadella militare.
«Ci può stare» dice Andreatta,
che ammette di aver già fatto
qualche pensiero sul terreno ex
agricolo a sud di Trento. Anzi,
forse anche più di un pensiero.
«Si tratta — spiega il sindaco —
di una zona molto grande, il cui
utilizzo dovrà essere discusso
con la Provincia in uno degli incontri che avremo nei prossimi
mesi». Qualche idea, però, il primo cittadino ce l’ha. «Lì — anti-
cipa — lo stadio ci starebbe bene: penso a una struttura che
possa essere usata anche per altri scopi, come ad esempio per i
concerti musicali». Non solo:
«Accanto potrebbero essere costruite una funzione ricettiva e
una sede congressuale, che a
Trento ancora manca». La strada da seguire, precisa Andreatta, rimane quella del project financing. «È chiaro — dice —
che il pubblico non può realizzare un impianto di questo tipo.
Non abbiamo le risorse necessarie. Serve l’intervento del privato. E in questo la carta ricettiva
può rappresentare un aspetto
importante: Trento, del resto,
sta crescendo non solo sul fronte del turismo culturale,
ma anche nel turismo sportivo,
eno-gastronomico e religioso».
Parte dei terreni di San Vincenzo, secondo
il primo cittadino, potrebbero
comunque essere
destinati nuovamente all’agricoltura.
«Si è parlato di un ritorno all’agricolo. Per quanto mi riguarda, credo che sia importante un equilibrio tra gli spazi agricoli e gli altri spazi».
Sul futuro delle aree oggi occupate dallo stadio Briamasco e
sullo sviluppo culturale della zona, invece, Andreatta preferisce
parlare poco. «Si tratta di una valutazione che la giunta deve ancora terminare: ne parleremo
con l’assessore provinciale»
mette le mani avanti il sindaco.
Che indica solo i confini dell’analisi. «Con Mellarini — spiega
— parleremo delle Albere come
porta importante della città. Ma
poi allargheremo la riflessione a
tutta la città, a tutte le funzioni,
a iniziare dall’archivio di Stato a
Trento nord, e a tutte le realtà
museali presenti nel capoluogo».
Palazzo Thun
Programma Asis
Via libera
tra le critiche
TRENTO — L’aggiornamento del
piano programma Asis 2012-2014
ottiene il via libera dell’aula. Ma non
senza scintille: ieri sera, in aula, il
provvedimento è stato attaccato con
forza dalle opposizione.
Aspre critiche all’assessore Paolo
Castelli sono arrivate in particolare da
Claudio Cia (Civica Trentina), che
dopo l’intervento di martedì anche
ieri ha riportato l’attenzione sulla
situazione del centro fondo delle
Viote e sulla battitura delle piste
(tema affrontato anche nell’ordine del
giorno presentato e poi respinto). A
indispettire il consigliere è stato, a
suo dire, il «cambio di rotta»
dell’assessore rispetto ai suoi ordini
del giorno «dopo l’intervento della
capogruppo del Pd Ivana Di Camillo:
non considererò più Castelli un
interlocutore». «I giudizi sulle piste
— ha precisato l’assessore — non
sono univoci. E spesso le condizioni
meteorologiche condizionano la
situazione». Netto anche Dario
Maestranzi (Fare per fermare il
declino): «Stiamo perdendo il
controllo di tutte queste scatole. La
giunta, in ogni caso, dovrebbe
assumere un atteggiamento di
bonaria diffidenza nei confronti dei
dirigenti».
E al termine della discussione sul
piano programma Asis l’aula ha dato
via libera all’adozione definitiva della
variante che prevede lo stralcio della
classificazione di zona servizi per
l’immobile di via Belenzani che
attualmente ospita il rettorato (il
quale si trasferirà nell’ex sede del
museo di scienze).
Ma. Gio.
Marika Giovannini
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Il dibattito Lanzinger: «Il modello tradizionale è ormai superato». Marzatico: vanno tutelate le strutture più svantaggiate
Musei, i direttori dicono «sì» al cda unitario
TRENTO — Le linee di legislatura
illustrate martedì dall’assessore Tiziano Mellarini in quinta commissione piacciono agli operatori della cultura. Un «sì» all’ipotesi della centralizzazione dei costi di gestione dei
musei trentini che muove verso la
convergenza dei diversi board in un
unico cda incontra il favore del direttore del Muse Michele Lanzinger e
del direttore del Buonconsiglio Franco Marzatico. «A patto che si ricordino le esigenze dei musei più svantaggiati» precisa quest’ultimo.
La centralizzazione dei costi di gestione sarà attuata entro il 2014, un
percorso più graduale è previsto per
l’unificazione dei cda. Proprio la
tempistica piace al direttore del Muse: «Apprezzo il metodo sperimenta-
le messo in atto per verifiche successive e non per decreto dall’assessore
sul miglioramento dell’efficienza e
della gestione». Il riferimento è ad
esempio alla «gestione delle buste
paga». «La progressività consente di
trovare il giusto equilibrio tra autonomia e unità». La proposta di convergenza dei cda trova, secondo Lanzinger, risposta nel mutare dei tempi: «Il modello tradizionale del museo con 20 dipendenti è superato, ormai i musei sono piccole medie imprese. Se i cda sono intesi come organismi di forte partecipazione e
supporto che aiutano a qualificare
l’offerta si può pensare a un sistema
come quello proposto. Se si pensa a
un ruolo culturale territoriale un board unico va bene». Sul futuro del
Palazzo delle Albere Lanzinger preferisce lasciare il dibattito «agli
stakeholder culturali», mentre dice
di «apprezzare moltissimo l’idea che
il Muse e il palazzo non rimangano
una dimensione singola della cultura»: «Un polo culturale alle Albere
non significherà svuotare la città,
ma valorizzare un quartiere».
Un’approvazione per le linee esposte da Mellarini arriva anche da Marzatico: «Alla luce delle difficoltà per
i budget non ci sono altre soluzioni
che operare in sintonia e passare dallo spirito competitivo a uno spirito
solidale impostato su un concetto di
rete». Con il perdurare della crisi, aggiunge, «bisognerà camminare con
una logica di sistema e non più puntiforme». E prosegue: «Un’unifica-
zione della gestione servirà a tenere
i musei in uguale considerazione
per quanto riguarda la progettualità
e i risvolti culturali e turistici». Ma
si dovrà agire a una condizione:
«Mettere in rete i cda andrà bene se
si garantirà pari dignità ai musei e
se si considereranno le esigenze dei
musei più svantaggiati». Per quanto
riguarda la prospettiva di un «polo
culturale» all’ex Michelin Marzatico
invita a riempire presto di contenuti
Palazzo delle Albere: «Una prospettiva è necessaria altrimenti si ha l’impressione di scommettere sul futuro
dimenticando il passato. Una destinazione culturale del palazzo è condivisibile».
Marta Romagnoli
Dialogo Lanzinger e Marzatico
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Società
Madonna di Campiglio Petizione online delle associazioni ambientaliste
Il gioco,
divertimento
e dipendenza
Il convegno
ieri a Trento
Val Nambino, 800 firme contro lo sci
TRENTO — Il gioco
può essere
divertimento ma anche
dipendenza. Di questo
si è parlato ieri a
palazzo Geremia a
Trento nell’ambito del
convegno promosso
dal consiglio delle
donne e moderato da
Maria Concetta Mattei.
Fra le relatrici la
scrittrice Brunamaria
Dal Lago Veneri,
l’artista Rosanna
Cavallini e la psichiatra
Marialuisa Grech.
TRENTO — Superano quota ottocento le persone che hanno sottoscritto la petizione «Salviamo
Serodoli-Val Nambino» lanciata
dalle associazioni ambientaliste
per difendere le aree trentine da
ulteriori impianti e piste da sci.
Lo annuncia Legambiente che
sta curando la raccolta delle firme
online, sul proprio sito (all’indirizzo www.legambientetrento.it),
per conto di tutte le altre associazioni. La petizione è promossa da
Cipra Italia, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Pan-Eppaa e Wwf.
I firmatari della petizione si rivolgono alle giunte e ai consigli
della comunità di valle delle Giudicarie, della Provincia e del Comune di Pinzolo affinché la Val
Nambino a Madonna di Campiglio e la soprastante famosissima
zona dei 5 laghi «rimangano intatte nella loro splendida bellezza».
«Nel corso del 2013 — precisa
Legambiente — la comunità di
valle delle Giudicarie ha approva-
Immersa nella natura La zona
dei 5 laghi in val Nambino:
associazioni mobilitate
per salvarla dalle piste da sci
to il documento preliminare del
piano territoriale di comunità. Il
documento prevede, fra altre cose, la possibilità di ampliare le
aree sciistiche della valle, in particolare prevedendo la possibilità
di realizzare nuove piste da sci anche nella pregiatissima e molto
amata zona di val Nambino-5 laghi-Serodoli. Si tratta di ambiti paesaggisticamente e naturalisticamente splendidi». A sostenere la
battaglia delle associazioni ambientaliste ci sono anche alcuni comitati locali.
Nell’estate del 2013, la Carovana delle Alpi di Legambiente ha attribuito la «bandiera nera» alla comunità di valle proprio per l’approvazione del documento, come
indice di una cattiva pratica di governance del territorio alpino.
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Corriere del Trentino Giovedì 27 Febbraio 2014
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TN
Economia
Via delle Bettine In corso una redistribuzione dei compiti. «Latte, insistere sui formaggi»
Allevatori, Valorz super direttore
Federazione, ereditato da Tonina il settore commerciale
TRENTO — Da qualche settimana Claudio Valorz è diventato «super-direttore» della Federazione allevatori. Se prima condivideva il ruolo con Mario Tonina, ora consigliere provinciale dell’Upt, adesso oltre alla delega tecnica ha assunto anche
quella commerciale. Ieri intanto la Federazione ha tenuto un
convegno sul tema del latte di
montagna, che si aggrappa alla
qualità elevata per rimanere sul
mercato.
La Federazione dunque si trova in una fase di assestamento.
È lo stesso Valorz, che si può
considerare ora direttore generale (tecnico più commerciale)
a spiegare che la sua nomina ufficiale «è una cosa recente e ci
siamo dati sei mesi di tempo
per riorganizzare la struttura e
ridistribuire i compiti». Conferma il passaggio di consegne anche lo stesso Tonina, ora in
aspettativa dall’avvio dell’impegno politico: «Il presidente Silvano Rauzi continua a supervisionare la gestione ora affidata
del tutto a Valorz, mentre in
questi mesi si provvederà a una
riorganizzazione interna delle
funzioni».
Ieri Valorz ha sintetizzato i
messaggi scaturisti dal convegno «Il buon latte per un formaggio di qualità». «L'allevatore di montagna non produce
un latte anonimo come quello
della pianura: se fosse così, la
maggior parte delle aziende
chiuderebbe».
Di quel milione e 400 mila
quintali di latte prodotto dalle
circa 26.000 mucche presenti in
Trentino, infatti, «il 55% è destinato alla trasformazione casearia e in particolare dei formaggi
Dop», il restante 45% è destinato al consumo alimentare come
latte fresco e pastorizzato. Ma
in Trentino la produzione non
basta a soddisfare la domanda
55
per cento
La quota di latte trentino
destinato alla
trasformazione casearia,
in particolare al Dop
900
persone
Sono gli addetti in
provincia alla gestione
delle stalle che producono
latte
Al comando Il presidente della Federazione Silvano Rauzi e il direttore Claudio Valorz
e non è destinata a farlo nemmeno nel prossimo futuro in
quanto «è già al suo massimo
da qualche anno». Inoltre l'allevamento trentino «sta cono-
scendo un periodo di trasformazione, con il numero degli allevatori in calo, ma allo stesso
tempo una produzione stabile»
ha aggiunto il direttore. Questo
è dovuto a un processo di «concentrazione», vale a dire: il latte
prodotto è lo stesso, ma le persone che lo producono sono
meno, attualmente circa 900.
quel settore, potrebbe a questo punto fare di
Arco un elemento cardine del suo sistema. Il
potenziamento dell’attività di rifinitura di
Arco, con un investimento da 1,42 milioni
di euro, andrebbe proprio in questo senso.
L’accelerazione impressa all’inizio della
settimana andrebbe quindi di pari passo con
la vendita degli asset da parte di Klesh. Se si
confermerà questa tendenza, Alphacan
dovrà sì affrontare i 30 esuberi, ma avrà un
futuro più certo. Un’influenza più
«francese» avrebbe forse portato alla
chiusura dello stabilimento. A fine marzo
intanto scade la cassa integrazione
ordinaria, poi si dovrà decidere il da farsi.
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Andrea Rossi Tonon
Alphacan, Klesh vicina alla vendita
TRENTO — I sacrifici imposti — 30 esuberi
— alla Alphacan di Arco sono da inserire nel
quadro della cessione da parte di Klesh della
Kem One. Un primo segmento, Kem One
sas, è già stato venduto dall’industriale
francese Alain de Krassny, che si è accordato
con il fondo di private equity statunitense
OpenGate Capital. A quanto pare sarebbe in
via di definizione anche la cessione del
ramo di cui fa parte anche Alphacan, Kem
One Innovative Vynils. Il trasferimento del
reparto estrusione di Arco in Francia, al fine
di saturare quegli impianti, sarebbe
conseguenza della volontà di trovare un
accordo proprio fra i due investitori.
OpenGate, avvantaggiando la Francia su
Zobele «Business unit»
Morelli verso l’uscita
TRENTO — Voci di corridoio parlano
di un possibile avvicendamento alla
Zobele di Trento. Sarebbe in uscita il
direttore tecnico, Davide Morelli,
manager legato al precedente
direttore generale Cristiano Villani. Il
movimento è confermato dal
presidente del gruppo, Enrico
Zobele: «È una possibilità, ma credo
che non siano ancora state prese
La multinazionale decisioni definitive, salvo
accelerazioni intervenute negli ultimi
due giorni». Alla guida dello stabilimento di Trento, al
posto di Villani, c’è Emanuele Marchi, già responsabile
delle risorse umane, che ha ancora il timone della
«Business unit» nonostante il suo pareva dovesse essere
un impegno a termine, iniziato lo scorso settembre. A
Trento Zobele ha concentrato la produzione di insetticidi e
profumi per le private label, in una «Business unit» in
corso di riassetto. Intano si attende ancora la decisione del
socio di maggioranza, il fondo Doughty Hanson, sul futuro
della sua partecipazione nella storica società trentina.
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Agricoltura
Nonostante questo e proprio
grazie all'alta percentuale destinata all'industria casearia, «il
prezzo del latte sul nostro territorio non è sceso molto». Come spiega Valorz, il calo generalizzato del prezzo è in gran parte dovuto «all'elevata produzione in Nuova Zelanda che non
viene più totalmente assorbita
dalla Cina, così l'eccedenza finisce anche da noi». A fare la differenza è dunque la qualità: «Se
vogliamo evitare di essere assorbiti dal mercato mondiale
dobbiamo produrre bene e comunicare ai consumatori il valore aggiunto del nostro latte»,
e per fare questo gli allevatori
hanno a disposizione due strumenti: «Il primo è la tecnologia
genomica attraverso cui controllare le caratteristiche degli
animali, e l'altro sono le strumentazioni che consentono
una selezione del prodotto per
garantirne gli standard» ha concluso Valorz.
Arco
Sede provinciale
Cia, Calovi al timone
Occhi puntati su Federcoop
TRENTO — Il vicepresidente di Cia
Agricoltura, Paolo Calovi, è stato
nominato presidente al posto di
Flavio Pezzi. Data per assodata la
grande vicinanza fra l’associazione
agricola e la Federazione della
cooperazione, viene spontaneo
sottolineare la continuità rispetto
alla presidenza precedente quando
si tratta di «osservazione critica»
del movimento. Nell’ultimo
Paolo Calovi
convegno che Cia ha dedicato
proprio a via Segantini (a metà dicembre), Calovi, allora
vicepresidente, denunciava «catene di comando dilatate
che allontanano i soci dalle tecnostrutture dirigenti;
schemi gestionali che rendono opachi gli ambiti e i
gradi delle responsabilità; investimenti incentivati
dall’interventi pubblico, che in qualche caso si sono
rivelati fallimentari; scarsa e tardiva valorizzazione dei
prodotti biologici o di nicchia, mentre la domanda
cresce; gestioni finanziarie non sempre prudenti;
difficoltà a lavorare con logiche di filiera».
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Centrali Dopo la sentenza della Consulta
Indici Rispetto al 2009 il Trentino Alto Adige ha guadagnato sei posizioni nel comparto imprenditoriale
In gara «Dolomiti» Regione, balzo in avanti sulla produttività
non va da sola
Pubblicato il rapporto «Accredia». Primato sulla qualità della vita
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TRENTO — La sentenza della Corte costituzionale sul tema
delle centrali idroelettriche potrebbe rendere più difficoltosa la
partecipazione alle gare che fra il 2018 e il 2020 vedranno riassegnare le concessioni delle oltre 30 centrali trentine. Il nuovo
concessionario dovrà ottenere dall’uscente la titolarità del ramo d’azienda, pagando. Inoltre, sempre pagando di più rispetto all’ipotesi di partenza, il nuovo concessionario dovrà «comprarsi» anche le strutture non direttamente produttive, come
dighe e immobili, che prima venivano devolute gratuitamente.
A parte il possibile freno che potrebbe arrivare da Bruxelles per
via di una evidente restrizione della concorrenza, il provvedimento potrebbe congelare lo status quo.
Ma lo stato attuale cosa mostra? L’esistenza a partire dal 2010
di due newco, nelle quali Dolomiti energia è presente al 51%. In
Hde il 49% è in capo a Enel, mentre in Dee il 49% è di Edison. Il
doppio accordo nel 2010 ha permesso il prolungamento della
concessione di 10 anni, ma tra il 2018 e il 2020 si dovrà andare
a gara per stabilire quali saranno i nuovi concessionari. Se le
cose si mettono male, dopo la sentenza della Corte costituzionale che avvalora il decreto Monti del giugno 2012, gli svantaggi
saranno quasi solamente per i nuovi soggetti che si affacceranno, non per gli attuali. Quindi, da questo punto di vista, Dolomiti energia dovrebbe sentirsi più protetta. Ma se i suoi azionisti
— a maggioranza pubblica con FinDolomiti energia 47,8% e i
Comuni di Trento e Rovereto con un altro 10% complessivo;
insieme ai principali privati come Finanziaria trentina energia
11,9%; A2a 7,9%, Caritro 5,3%; Isa 4,2% — avessero voluto partecipare «da soli» alle gare, senza Enel ed Edison? Con queste norme «statali» per Dolomiti energia «da sola» potrebbe essere
molto complesso affrontare le gare e i player nazionali avrebbero messo un’ipoteca decisiva sui nuovi accordi.
E. O.
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TRENTO — Secondo l’ultimo rapporto «Qualità, crescita, innovazione» prodotto da
Accredia, il Trentino-Alto Adige conferma livello nazionale
la sua «forza» rispetto agli indici della qualità della vita e
dell’ambiente. I servizi pubblici rimangono di livello elevato, anche se perdono un
po’ di smalto rispetto al 2009,
ma soprattutto il sistema produttivo compie un grande balzo in avanti, arrivando al
quarto posto assoluto dopo
aver scalato sei posizioni rispetto al 2009, la migliore performance nazionale.
Accredia è l'ente unico nazionale di accreditamento
che verifica la competenza degli organismi che certificano
Iso 9001, per indagare la qualità che l'Italia esprime in alcune dimensioni della sua
struttura economica e sociale.
Per quanto riguarda il «sistema produttivo», Accredia
assegna al Trentino Alto Adige il quarto posto in classifica, con un indicatore di 79
punti su 100, dopo la Lombar-
dia (100), il Piemonte (84) e
l’Emilia Romagna (82). Il balzo in avanti è notevole, rispetto al ranking del 2009: Il Trentino Alto Adige ha guadagnato infatti sei posizioni, lo scarto di maggiore ampiezza fra
tutte le regioni italiane. In
questo caso il valore medio
nazionale è di 72. L'indicatore è il risultato del confronto
di 18 variabili tra cui la nati-mortalità delle imprese,
l'andamento dei brevetti e
marchi depositati in Italia da
aziende italiane, la produttivi-
tà del lavoro, il ricorso all'Ict,
i fallimenti, le assunzioni di figure professionali specializzate e l'andamento delle certificazioni per il sistema di gestione della qualità.
Per quanto riguarda la
«qualità della vita» la regione
In breve
FORMAZIONE
L’INIZIATIVA
Fondazione Cuoa si presenta
Meeting alle Cantine Ferrari
Elaborare il «metodo classico»
Seminari a San Michele
TRENTO — «Fondazione Cuoa» dà il via alla nuova edizione dell'Mba Tour, per presentare la sua offerta formativa part time e
dare l'opportunità di incontrare i direttori
scientifici dei Master, e di parlare con lo
Staff e gli Alumni Cuoa. Dopo la prima tappa di Verona, Fondazione Cuoa arriverà a
Trento domani, venerdì 28 febbraio alle
18.30, presso le Cantine Ferrari (via Ponte
di Ravina, 15). Durante gli incontri, Andrea
Vinelli, direttore scientifico programmi
Mba della Fondazione Cuoa, presenterà tre
corso di formazione.
TRENTO — Produrre uno spumante metodo
classico è un'operazione piuttosto difficile
che contempla molti aspetti da gestire oculatamente nelle varie fasi di elaborazione. Per
questo motivo la Fondazione Edmund Mach
propone in collaborazione con Vinidea e
Udias, Unione Alunni San Michele un ciclo
di incontri di aggiornamento per fornire ad
enologi e produttori indicazioni utili ad adattare il proprio processo di produzione allo
stile di vino desiderato. L'iniziativa è in programma dal mese di marzo ad ottobre e c'è
tempo fino al 13 marzo per iscriversi.
è al primo posto assoluto,
con 100 punti su 100, confermando il piazzamento del
2009. Dietro si collocano la
Val d’Aosta (92) e la Lombardia (91). In questo caso la media nazionale è di 72 punti.
Per quanto riguarda la
«qualità ambientale» il primo posto tocca alla Val d’Aosta, con 100 punti, a seguire il
Trentino Alto Adige (93), la
Basilicata (76), la Sardegna
(72). La collocazione in graduatoria anche in questo caso non muta rispetto al 2009
e la media nazionale sul capitolo ambiente è di 46 punti.
L’ultimo indicatore è quello dell’«offerta di servizi pubblici»: primo posto al Friuli
Venezia Giulia (100 punti), secondo all’Emilia Romagna
(98), terzo al Trentino Alto
Adige (97) e quarto alla Val
d’Aosta (95). In questo caso
la differenza rispetto alla situazione del 2009 vede la regione perdere una posizione
in classifica. La media nazionale è 77.
Enrico Orfano
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Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige
Andreatta
15
«Nuovo stadio a Ravina,
ma lo facciano i privati»
Il caso
18
La Provincia fa ricorso
sull’appalto per l’ospedale
La riforma
25
Miorandi: «Rovereto fuori
dalla Comunità di valle»
Sci alpino
41
De Vettori «mondiale»
oro nella supercombinata
POLITICA Ma intanto Rossi sente Kompatscher e promette: «Taglieremo anche i vecchi assegni»
«Vitalizi? Ce li hanno dati»
La difesa di consiglieri ed ex. Tretter: ci ho rimesso
C’
è chi, forse vinto dall’imbarazzo, non risponde
nemmeno al telefono, chi
si limita a un «no comment», chi
invece ci mette comunque la faccia e spiega che cosa si prova ad
intascare tutti quei soldi, in un momento in cui a tutti è chiesto di tirare la cinghia. Il tutto mentre monta la rabbia e l’indignazione di molti cittadini, di fronte alle cifre che
ieri abbiamo pubblicato, nei confronti dei politici. Cambierà qualcosa? Il presidente Ugo Rossi, che
si è sentito con il collega altoatesino Kompatscher, assicura di sì.
Sarà un impegno preciso della
giunta regionale, promette, e taglieremo anche i vecchi vitalizi.
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L’Autonomia fa
rima con Europa
ANNIBALE SALSA
utonomie regionali ed
Europa sono
argomenti molto attuali
nel dibattito politico
italiano. In previsione
delle future elezioni
europee cresce in Italia come in Francia, in
Olanda, in Danimarca - la
diffidenza nei confronti di
un progetto che ha fatto
sognare la generazione
uscita dalle macerie del
secondo conflitto
mondiale.
Una ventata di speranza e
di utopia aleggiava,
allora, nel vecchio
continente.
Dobbiamo sottolineare, in
proposito, che le utopie
aiutano a crescere, a
pensare, a guardare
avanti. Guai alle società
senza utopie, condannate
inesorabilmente alla
morte civile! Uomini
come Alcide De Gasperi,
Konrad Adenauer, Robert
Schumann, Jacques
Delors erano grandi
statisti - una specie ormai
in estinzione - proprio per
essere stati capaci di
tradurre l’utopia in realtà.
Per questo, mai come
oggi, è di grande
ammonimento l’aforisma
dello statista trentino.
A
CONTINUA A PAGINA
47
1
Tangenti, Gianni Bort nei guai
Indagato a Roma nell’inchiesta su mazzette e appalti
G
uai romani per Gianni Bort, eterno
presidente della Confcommercio
trentina. Il suo nome è finito
nell’indagine che ha portato agli arresti
domiciliari l’ex capo dei vigili romani
Angelo Giuliani. Bort è stato indagato,
insieme ad altri, per il reato previsto dagli
articoli 319 e 321 del codice penale che
riguardano la corruzione. Secondo
l’ordinanza emessa dal gip, l’allora capo
dei vigili avrebbe ricevuto «denaro e altre
utilità dalla società Sicurezza e ambiente
spa (S.A.) e per essa (...) da Bort,
presidente del cda».
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Colpo grosso di
Pensplan in
Laguna:
acquisterà tre
palazzi storici dalla
Ca’ Foscari.
TERRERI
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Il caso | A 5 associazioni congelati beni per 560mila euro. Verifiche sui conti
Maxisequestro sugli aiuti in Africa
A PAG.
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Inique due pensioni
E ora tagli retroattivi
LUISA MARIA PATRUNO
edere le cifre delle anticipazioni
dei vitalizi «vecchia maniera»,
maturati da 123 fra consiglieri ed ex
consiglieri provinciali di Trento e
Bolzano, ha reso tangibile la
montagna di denaro pubblico che è
stato drenato dalla politica a favore
di se stessa in questi anni e di
quanto fosse strabordante, avido e
senza ritegno il privilegio. Ci ha
impressionato, in passato, leggere
gli elenchi, che l’Adige ha già
pubblicato, di chi riceve vitalizi
mensili da 5.000 o persino 6.800
euro netti o vedove di ex consiglieri
che incassano assegni di
reversibilità da 3.800 euro netti da
decenni e che puntualmente sono
rivalutati in base all’indice Istat, così
come i vitalizi.
Ma l’«attualizzazione» del vitalizio,
ovvero il calcolo ad oggi della cifra
totale che un ex consigliere avrebbe
preso di pensione d’oro, in base
all’aspettativa di vita, l’età e gli anni
passati in Consiglio, ci ha buttato in
faccia dei numeri che gridano
vendetta. Ci sono ex consiglieri e
consiglieri in carica che arrivano a
incassare - tra l’assegno pagato
subito e quello che potranno
riscattare a rate fra il 2018 e il 2021 oltre 1 milione di euro. E oltre
all’anticipo riceveranno comunque
il vitalizio mensile, anche se fino a
un tetto di 2.800 euro. Ha forse un
senso, una giustificazione tutto
questo? No, pensiamo che non ce
l’abbia. Forse è proprio per questo
che ieri quasi nessuno dei politici
della lista, baciati da questo
generoso regalo di soldi pubblici, ha
avuto il coraggio di rispondere
all’Adige. Molti hanno preferito
starsene acquattati - in attesa che
passi la buriana - nascondersi come
i ladri, con il loro bel bottino, ...
V
CONTINUA A PAGINA
POSA PORFIDI
Faccenda Carlo
N
G4021403
LEGATE FRA DI LORO
PRIVILEGI
on rallenta l’inchiesta
della procura di Trento
sull’uso dei fondi
stanziati dalla Provincia per
progetti di sviluppo in Africa.
Il tribunale del riesame ha
dato il via libera al sequestro
dei beni, per un totale di 560
mila euro, delle cinque
associazioni coinvolte.
Quattro associazioni sono
accusate di truffa aggravata e
una di malversazione. I legali
annunciano ricorso contro il
provvedimento e
ribadiscono: tutto sarà
chiarito.
M. VIGANÒ
A PAGINA
16
LAVIS - Via A. Rosmini 66/3
Cell. 335 6673758 - Fax 0461 992508
email: [email protected]
46
A4020186
Parti sociali all’attacco:
«Vivono fuori dalla realtà
basta con queste follie»
Attualità
l'Adige
L’INCHIESTA
giovedì 27 febbraio 2014
3
In carcere l’ex comandante della polizia locale di Roma Angelo Giuliani
La vicenda in cui è coinvolto anche il
trentino Gianni Bort, è legata
all’appalto affidato alla società
romana Sea sicurezza e ambiente dal
Comune di Roma per la pulizia delle
strade della città dopo ogni
incidente. L’indagine è legata alla
presunta irregolarità
nell’affidamento dello stesso appalto
alla Sicurezza e ambiente per il
Per i pm sospetti su 30.000
euro versati dai vertici Sea
per ottenere un servizio
tramite dell’ex comandante della
polizia locale della capitale Angelo
Giuliani (nella foto): un business che
in 5 anni avrebbe fruttato alla Sea
circa 50 milioni di euro.
Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex
direttore generale della Rai Alfredo
Meocci, accusato di corruzione in
quanto membro dell’Autorità per la
vigilanza sui contratti pubblici di
lavori, servizi e forniture. L’appalto
alla Sea - perfezionato quando era
sindaco di Roma Gianni Alemanno era stato poi revocato dalla giunta
Marino lo scorso 13 gennaio. Da
oltre un mese, dunque, la
competenza sulla pulizia delle strade
dopo gli incidenti automobilistici è
tornata all’Azienda municipalizzata
per l’ambiente (Ama) della capitale.
1
Bort indagato per corruzione a Roma
Il presidente di Confcommercio
nei guai per una gara sospetta
C’è anche il nome di Gianni Bort, trentino, presidente da sempre di Confcommercio, nell’indagine che ha portato agli arresti domiciliari l’ex capo
dei vigili urbani di Roma Angelo Giuliani e Alfredo Meocci, ex dg Rai e membro dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Bort, che martedì sera
si era recato a Roma in Confcommercio - organizzazione di cui è uno dei vicepresidenti nazionali - è stato indagato, assieme allo stesso Giuliani, al
dg di Sea Angelo Cacciotti, al legale
della società Giovanni Scognamiglio e
al dirigente Iano Santoro per il reato
Le indagini avrebbero
messo in evidenza
versamenti di denaro
all’ex capo dei vigili
per assegnare un appalto
previsto dagli articoli 319 e 321 del codice penale, che riguardano la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Secondo l’ordinanza emessa dal
gip i cinque sono indagati per corruzione «perché - si legge nel provvedimento - Giuliani, nella qualità di comandante del corpo di polizia locale
di Roma Capitale, per compiere atti
contrari ai doveri di ufficio, riceveva
denaro e altre utilità dalla società Sicurezza e ambiente spa (S.A.) e per essa dal Santoro, dirigente della S.A., dal
Cacciotti, consigliere del cda e amministratore di fatto, dallo Scognamiglio,
amministratore delegato nonché genero del Cacciotti, e da Bort, presidente del cda della società Sicurezza e ambiente». E perché Alfredo «Meocci, quale consigliere dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, per compiere atti contrari ai doveri di ufficio,
riceveva denaro e altre utilità dalla società Sicurezza e Ambiente spa e per
essa» da Cacciotti, Scognamiglio e dallo stesso Bort. In pratica, secondo gli
inquirenti (ma le accuse sono ovviamente tutte da provare), da un lato la
Sea, società di Roma che nulla ha a che
vedere con l’omonima società trentina, avrebbe cercato di corrompere Giuliani. Che, a sua volta, secondo l’accusa, avrebbe assegnato alla Sea «in violazione della disciplina in tema di contratti pubblici» e «in assenza di gara»
prima provvisoriamente e poi in via
INTERCETTAZIONI
definitiva il servizio di ripristino postincidente. Il gip, su richiesta dei pm
capitolini, ha contestato quindi all’ex
capo della polizia municipale romana
di aver fatto ottenere alla società Sicurezza e Ambiente l’appalto per la gestione degli interventi di pulizia delle
strade dove avvenivano incidenti. E
dall’ordinanza, emergerebbe che per
assegnare tale servizio, ci sarebbe stata una elargizione di trentamila euro
sotto forma di sponsorizzazioni per il
Circolo sportivo della polizia municipale. È questa la cifra, secondo gli inquirenti della Procura di Roma, che
l’ex comandante dei vigili urbani, Angelo Giuliani, avrebbe ottenuto in cambio del suo intervento per far ottenere alla società «Sicurezza e Ambiente»
il servizio di ripristino dopo gli incidenti stradali. La cifra è citata nell’ordinanza di custodia cautelare firmata
dal gip Nicola Di Grazia. La tangente
sarebbe stata elargita nel marzo 2011
come «finanziamenti sotto forma di
sponsorizzazioni per il circolo della
polizia municipale giustificati in modo fittizio mediante un contratto privo di data artatamente predisposto in
funzione delle indagini in corso». Per
questo episodio si contesta il reato di
corruzione a Giuliani, Cacciotti, Scognamiglio, Bort (per il quale era stato
sollecitato l’arresto), presidente del
Cda della Sea al tempo dei fatti contestati (era stato eletto alla carica il 30
aprile del 2012 per poi uscire nella pri-
Gianni Bort, classe
1950, dal 1998
è presidente
di Confcommercio
del Trentino
e vicepresidente
nazionale di
Confcommercio
È anche presidente
dell’Unione
Albergatori del
Trentino, di Ucts
Trento Srl, di Seac
Spa, di Federtel
Servizi
e di Rescasa
e consigliere
della Camera
di Commercio
LA SCHEDA
2
Albergatore a Gardolo, diventa leader dell’Unione commercio
Dopo la scalata in via Solteri, spicca il volo a livello nazionale
Imprenditore tra Trento e Roma
Per ottenere un parere
favorevole dall’Autorità
sui contratti pubblici ci
sarebbe stato l’impegno
ad assumere una persona
mavera dell’anno scorso) e Santoro.
Inoltre, sempre secondo l’accusa, la
Sea, e per lei gli indagati, tra cui Bort,
«responsabili della società» per assicurarsi un «pronunciamento favorevole da parte» dell’Autorità sui contratti sull’affidamento del servizio di
ripristino post-incidente «abbiano promesso ad Alfredo Meocci, consigliere
dell’Autorità di Vigilanza e relatore della pratica di interesse della società»
l’assunzione di una persona «di interesse del Meocci, e mantenuto l’impegno preso».
Gianni Bort
ora dovrà
difendersi
dalle accuse
dei pm romani
che lo hanno
indagato
Chi lo conosce bene, sa che
Gianni Bort è un abile comunicatore e mediatore. Classe
1950, albergatore, è il proprietario dell’Hotel Capitol di Gardolo. Ma è conosciuto soprattutto per le tante cariche che
ha ricoperto nel corso di una
lunga carriera. Politicamente
vicino al centrodestra, ha sem-
pre cercato di stare vicino al
Palazzo, che in Trentino è storicamente «occupato» dal centrosinistra. Insomma ha sempre tenuto stretti rapporti con
Lorenzo Dellai, per 15 anni governatore del Trentino e oggi
parlamentare. Con Rete Imprese Italia, alle recenti elezioni
provinciali aveva ipotizzato una
sua discesa in campo. Poi non
se ne fece nulla.
Dal 1998 è presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia – Trentino. È vicepresidente delegato per l’amministrazione di Confcommercio-Imprese per l’Italia. Nei primi anni
2000 aveva tentato la scalata ai
vertici di Confcommercio nazionale.
Gianni Bort è presidente dell’Unione Albergatori del Trentino – Unat, l’associazione di
categoria degli albergatori trentini, presidente di Ucts Trento
Srl, presidente di Seac SpA, presidente di Federtel Servizi e di
Rescasa.
Inoltre è consigliere della Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura di
Trento, amministratore di Im-
mobiliare Confcommercio Srl
e Immunicor Srl. E siede nel collegio sindacale di Quas, Fondo
Est, Altran e Gestor.
Uomo di rapporti con il pubblico e con il privato. Il suo cellulare squilla sempre e, di solito,
non manca di rispondere alla
stampa che lo interpella. Recentemente, dopo le dichiarazioni dell’assessore al turismo
Michele Dallapiccola circa l’introduzione della tassa di soggiorno è stato portavoce della
«levata di scudi» da parte della categoria. «In un periodo di
crisi - aveva dichiarato il 14 febbraio - mentre i nostri diretti
concorrenti austriaci hanno minori costi (dai mutui alle spese per l’energia), il governo provinciale si comporta come quello romano: aumenta le tasse. E
poi... soldi destinati a chi? A cosa?» Insomma anche battagliero, in caso di necessità. Con gli
albergato sostanzialmente tagliati fuori dalla discussione sul
riordino del comparto turismo,
con il collega Luca Libardi ha
fatto la voce grossa con quella
politica, con cui non ha mai
smesso di avere rapporti.
«Scaduto il contratto non lo teniamo». Bort: «Che fatica»
L’accusa: un’assunzione di favore
Ecco alcune delle intercettazioni telefoniche di conversazioni fra Giovanni Scognamiglio,
amministratore delegato Sea,
e Giovanni Bort, presidente del
Cda della Sea.
In questa prima conversazione
del 7 dicembre 2012 si fa riferimento, secondo l’accusa, a un
accordo con l‘ex direttore generale della Rai Alfredo Meocci per l’assunzione di una persona.
Bort: A me mi pare che ieri è andato poi no lì il nostro amico,
vabbè ci parliamo no ma...
Scognamiglio: Sì sì sì... tranquillo, io stamattina ho già chiamato il buon Vincenzo Buonocore che gli ho detto salve... quello di Verona, quel ragazzo che
dobbiamo vedere...
Bort: Sì sì...
Scognamiglio: Gli ho dato un segnale...
Bort: Allora adesso dovremmo
fare una cosa di questo tipo, devo fare una cosa di questo tipo,
eh beccare Basile e dire no? Insomma questo ragazzo qua, allenalo tu (ride), no? Ti pare?
Scognamiglio: Certo.
Bort: Vabbè, dai, senti, io comunque vado e vengo in questi giorni di corsa, ma vengo
giù. Ci vediamo martedì.
Scognamiglio: Anche perché noi,
scaduto il contratto di sei mesi, non è che ce lo teniamo, eh...
Bort: No, no. Di questo passo
assolutamente no, sennò sennò, se non serve... Mamma mia
che fatica, che fatica, che fatica.
Scognamiglio: No, presidente,
ma questo non viene a lavoro,
cioè questo viene già proprio
così, viene alle nove e mezzo,
se ne va alle dieci e mezzo, c’ho una visita medica, c’ho da
fa’ un servizio, devo accompagna’ a mia mamma, cioè proprio così.
Ecco una successiva intercettazione che comincia alle 19.11
del 23 gennaio 2013.
Bort prima di andare a cena con
Meocci chiama Scognamiglio,
per dirgli che non c’è bisogno
che alla serata partecipi pure
lui. Scognamiglio chiede a Bort
di riferire a Meocci che la situazione che lo interessava è stata sistemata e che «loro» (inte-
so come Scognamiglio, Cacciotti e Bort) hanno mantenuto fede agli impegni presi.
Scognamiglio: Presidente!
Bort: Sì! Ah...allora... lascia stare stasera... sai?
Scognamiglio: Va bene presidente!
Bort: Sì, tanto sono io e Meocci e basta... è inutile che vieni
tu!
Scognamiglio: Eh... se lui gli dice... le par... le dovesse parlare
di quella questione... noi abbiamo messo tutto a posto eh?
Bort: Sì sì no... Tranquillo! Tranquillo! No ma lui (inc.) non sapeva
neanche
che
venivi...ehm... lo vedo (incomprensibile)... stasera lui e basta... siamo io e lui dai! Ok?
Alfredo Meocci durante la presentazione della collana Rai-Eri Zone
Scognamiglio: Aspetta... però però le volevo dire, dovesse andare in argomento, noi abbiamo tenuto sempre fede.
Bort: Va bene! Grazie! Ciao ciao
ciao ciao.
Scognamiglio: A domani presidente. Arrivederci!
Bort: Ciao ciao ciao ciao.
In un’altra telefonata Scognamiglio comincia a raccontare a
Bort di aver ricevuto una telefonata da Meocci. A un certo
punto Bort gli risponde: «Parliamo il meno possibile di ‘ste
cose, dai...».
TRENTO
l'Adige
POLITICA
Il governatore trentino
vuole intervenire sugli
scandalosi diritti acquisiti
22,1
1,3
2.800
MILIONI
VERSATI
MILIONI
A DELLADIO
EURO NETTI
AL MESE
È il totale degli
importi netti già
versati sui conti
correnti di 123
consiglieri o ex
consiglieri
Il recordman
trentino è Mauro
Delladio: ha
maturato il diritto
a 1,3 milioni
più il vitalizio
Oltre all’anticipo
del vitalizio gli ex
e chi ha maturato
il diritto riceverà
fino a 2.800 euro
netti di vitalizio
800
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
11
ANTICIPI VITALIZI
9.800
EURO LORDI
INDENNITÀ
I consiglieri di
questa legislatura
fra soli 5 anni
matureranno una
pensione di 800
euro lordi
giovedì 27 febbraio 2014
Ricevono 9.800
euro lordi al mese
(5.435 netti):
8,8% contributi
pensione, Regione
mette il 24,2%
I vitalizi
anticipati
agli ex: milioni
53,7
1
«Taglieremo anche i vecchi vitalizi»
Rossi: sarà l’impegno
della giunta regionale
«Nel programma della giunta regionale inserirò l’intervento sui diritti acquisiti sui vitalizi dei consiglieri ed ex
consiglieri. Ne ho già parlato con Kompatscher, li vogliamo tagliare». Il presidente della giunta Provincia, Ugo Rossi, in base al meccanismo della «staffetta», oggi sarà eletto dal consiglio regionale presidente della Regione per
la prima metà della legislatura, mentre per l’altra metà sarà il suo omolo-
Scalfi (Pd): «Differire
sine die i pagamenti degli
anticipi delle pensioni»
Maestri (Pd): «Riformare
anche le nuove pensioni»
go altoatesino Arno Kompatscher.
Ieri i due presidenti si sono parlati dopo la pubblicazione degli elenchi dei
vitalizi e degli anticipi dei vitalizi «attualizzati» per gli ex consiglieri e consiglieri che hanno maturato il diritto.
Sono rimasti impressionati dalla cifra
di oltre 50 milioni che la Regione deve
sborsare ai consiglieri, di cui 22 milioni
subito e il resto fra il 2018-2021, oltre
a dover continuare a pagare vitalizi per
tutta la loro vita, anche se ora è stato
posto un tetto di 2.800 euro al mese, e
poi la reversibilità alle vedove fino a
1.800 euro.
È vero che la riforma del 2012 ha posto fine al vecchio sistema dei vitalizi,
rimpiazzandoli con pensioni su base
contributiva (800 euro lordi dopo 5 anni di legislatura), ma queste valgono
solo dai consiglieri eletti la prima volta in questa o nella scorsa legislatura,
quindi il «peso» dei vecchi vitalizi, la
cui consistenza complessiva si è resa
tangibile solo in questi giorni dopo i
calcoli sull’«attualizzazione», viene ritenuto insostenibile. Rossi e Kompatscher vogliono dunque provare a spingere il consiglio regionale a intervenire dove il precedente consiglio, guidato da Rosa Thaler, non aveva osato,
ovvero sui diritti degli ex consiglieri,
temendo ricorso e controricorsi di chi
percepisce le ricche pensioni.
Ieri il gruppo del Patt, guidato da Lorenzo Baratter, si è riunito proprio per
discutere una proposta di intervento.
«La questione è molto delicata - dice
Baratter - abbiamo deciso di confrontarci con le altre forze politiche regionali per capire dove possiamo intervenire. Rispetto ai diritti acquisiti e alle posizioni di rendita mi aspetto che
una riflessione la facciano i diretti interessati». Il gruppo regionale del Pd
prende tempo. Il capogruppo Mattia Civico, su un’eventuale proposta di modifica della norma si limita a dichiarare: «Ne parleremo la settimana prossima». La consigliera provinciale Pd, Lucia Maestri, comunque lancia la sua proposta: «Mi impegno affinché la contribuzione ai fini pensionistici sia solo a
carico del consigliere e non della comunità regionale tutta. Ritengo infatti
sbagliara la norma che consente di percepire dopo soli 5 anni di mandato una
pensione di 800 euro lordi. La politica
non è un mondo speciale». Il candidato alla segreteria provinciale del Pd,
Vanni Scalfi, dichiara che avrebbe preferito un «differimento sine die dell’intero pagamento degli anticipi pensionistici» agli ex consiglieri e propone la
richiesta del «pagamento di un contributo di solidarietà sugli stipendi e i vitalizi del personale politico».
Anche il gruppo provinciale dell’Upt
ha discusso ieri al suo interno della
questione e il capogruppo Gianpiero
Passamani dice: «Pensiamo che si debba trovare il modo di intervenire sui
vitalizi maturati perché queste cifre,
Arno Kompatscher, presidente
della Provincia di Bolzano, e Ugo
Rossi, governatore del Trentino,
ieri si sono sentiti per concordare
una risposta all’indignazione
generale dopo la pubblicazione
degli anticipi dei vitalizi
«attualizzati» agli ex consiglieri e
ai consiglieri che hanno maturato
il diritto prima della riforma
intervenuta nel 2012. L’intenzione
è quella di andare a toccare le
cifre astronomiche che
spetterebbero agli ex politici.
REAZIONI
«Noi non abbiamo il vitalizio». Filippi (Pd): «Indennità
dei consiglieri regionali uguale al sindaco del capoluogo»
Andreatta: fate come per i sindaci
Passamani (Upt):
«Dobbiamo intervenire
sugli ex consiglieri».
Fugatti (Lega): «No a 800
euro dopo soli 5 anni»
di cui non eravamo a conoscenza, sono inaccettabili. Ci stiamo documentando per fare una proposta concreta
di tagli sul passato. Le indennità e pensioni dei consiglieri da questa legislatura le riteniamo invece congrue».
Maurizio Fugatti, capogruppo della Lega nord, annuncia: «Va riformata la nuova legge perché è difficile far capire
perché a un consigliere provinciale bastano 5 anni per avere una pensione
di 800 euro al mese e chi lavora in fabbrica se va bene prende quella cifra
dopo 35 anni».
Sopra,
il sindaco
di Trento,
Alessandro
Andreatta,
prende 8.770
euro lordi
al mese,
i consiglieri
regionali
ne prendono
9.800: sono
1.000 in più
I sindaci, a differenza dei consiglieri regionali e dei parlamentari, non prendono e non
hanno mai preso il vitalizio.
Neppure i sindaci dei comuni
capoluogo. Eppure anche loro
lasciano la professione per dedicarsi per un periodo alla politica. Perché i consiglieri regionali hanno diritto a una seconda pensione, oltre tutto, come abbiamo visto, pensioni altissime ottenute in soli 5-10 anni? Anche la riforma del 2012
pur avendo introdotto il sistema contributivo, come per i la-
voratori, consente ai consiglieri in carica di maturare il diritto a una pensione dopo soli 5
anni di contributi. Ai sindaci
che svolgono l’attività a tempo pieno l’amministrazione
versa ai rispettivi istituti gli
oneri previdenziali per la pensione (se è un dipendente pubblico o privato), ai non dipendenti viene versata una cifra
forfettaria. C’è una norma statale (decreto legislativo
267/2000) che prevede questo
e vale anche per i sindaci trentini. Per i consiglieri regionali
la norma non c’è e si applica la
stessa regola di favore che vale per i parlamentari e garantisce una seconda pensione. Oltre tutto i consiglieri regionali
che sono anche dipendenti
pubblici continuano ad avere
anche il versamento dei contributi per la pensione anche
quando sono in aspettativa politica.
Il sindaco di Trento, Alessandro
Andreatta, non vuole polemizzare né mettere in contrapposizione i sindaci con i consiglieri regionali, ma non può non
condividere lo stesso disagio
vissuto dai cittadini per un privilegio, quello dei vitalizi, nato con le Regioni negli anni ‘70
ma che oggi non è più sostenibile. «Le cifre che abbiamo letto - dichiara Andreatta - colpi-
scono e ci interrogano. Do atto al presidente del consiglio
provinciale Bruno Dorigatti di
essersi impegnato molto sul taglio dei costi della politica negli ultimi anni, ma è evidente
che si deve fare ancora di più.
I consiglieri regionali prendono più di un sindaco di capoluogo e un sindaco non prende il vitalizio. Penso sia giusto
che si continuino a versare i
contributi quando si è in aspettativa politica ma che non si
abbia anche una seconda pensione». Proprio lunedì, nel suo
discorso alla Camera per la fiducia il neopresidente del consiglio Matteo Renzi ha ricordato la sua proposta sulle Regioni per cui «un consigliere regionale prende di indennità come
il sindaco del capoluogo di regione».
Oggi un consigliere regionale
del Trentino Alto Adige prende 9.800 euro lordi mentre il sindaco di Trento 8.770 euro, sono 1.000 in più. Elisa Filippi, candidata alla segreteria provinciale del Pd, rilancia questa
proposta e ne aggiunge altre:
«Facciamo un appello per introdurre un prelievo di solidarietà rispetto a tutti coloro che
beneficiano del trattamento di
fine mandato ed eliminiamo le
indennità aggiuntive per chi ha
incarichi di giunta».
L.P.
G4021301
LUISA MARIA PATRUNO
[email protected]
I presidenti
Trento
14 giovedì 27 febbraio 2014
LE CATEGORIE
La Uil: basta diritti acquisiti
quando come qui si tratta
di privilegi inaccettabili
l'Adige
«Le pensioni dei terrestri»
1
«Uno
spettacolo indecoroso»
Ai lavoratori «servono decenni di
versamenti per prendere una pensione
dignitosa e serve avere una previdenza
integrtiva per questo» spiega Lorenzo
Pomini della Cisl. E in effetti versando per
oltre 30 anni un 34enne con 25.000 euro di
stipendio lordo annuo arriverà a 70 anni a
prendere circa 600 euro al mese dopo 36
anni di versamenti. I consiglieri ne
ottengono 800 lordi al mese dopo soli 5 anni.
«Le cifre rimborsate e i vitalizi? Si tratta di
uno spettacolo vergognoso e indecoroso,
proprio mentre le famiglie non ce la fanno più
e le imprese stanno saltando». Massimo Piffer
vicepresidente dell’Unione commercio spiega
che «siamo in una situazione in cui non
sappiamo come fare per tenere in piedi le
imprese. E invece arrivano queste cose che
sono l’eredità di un atteggiamento che ha
contribuito a questa situazione di crisi».
2
«Vivono fuori dalla realtà. Ora basta»
Indignati. Sindacati e imprenditori reagiscono così alle cifre
a 5 e 6 zeri restituiti agli ex consiglieri regionali nell’ambito della riforma dei vitalizi. E chiedono di abolire i privilegi.
«Questi si fanno le regole per le
pensioni e lo fanno con delle
scelte che fanno pensare che
vivano fuori dalla realtà». Lorenzo Pomini, segretario della Cisl
trentina, va all’attacco della riforma dei vitalizi, alla luce della diversità di trattamento tra
i consiglieri ed ex consiglieri regionali e «i comuni umani o terrestri che sono le persone con
cui noi come sindacato ci rapportiamo e che hanno visto
cambiare le regole per la previdenza per sostenere i conti pubblici, ma nonostante questo
continuano a versare quote importanti dello stipendio per
avere una pensione dignitosa».
Pomini entra nel dettaglio e
chiarisce il peso contributivo
che grava in particolare sui giovani. «Sulla busta paga di un lavoratore grava il pagamento del
33% - spiega il segretario della
Cisl trentina - Per un giovane,
se vuole avere alla fine di 40 anni di contributi una pensione
simile a quella dei suoi genitori, va aggiunto anche un po’ di
previdenza complementare, ovvero il 9% che porta la pressione contributiva al 42% tra il suo
e quello dell’azienda».
Proprio per questo stride il confronto con i politici: «Non esiste che i contributi vengano restituiti - chiarisce ancora Pomini - Non funziona così per i terrestri e gli umani. Quindi dovrebbe funzionare anche per i
consiglieri». Pomini non vuole
solo contestare la riforma e coglie due aspetti positivi della vicenda: da un lato «si abbassa la
spesa per il futuro», dall’altro
vuole sottolineare «il coraggio
di Moltrer nel rendere pubblici i nomi e introiti». Detto questo, però, il segretario Cisl torna alla carica: «La restituzione
dei contributi è una furbata. In
più cade in un periodo in cui la
crisi economica morde, con imprese e imprenditori sul lastrico e lavoratori che perdono il
lavoro». Per Pomini le notizie
andranno ad «alimentare l’antipolitica e il clima contro l’autonomia, pensiamo a cosa potranno scrivere Stella e Rizzo
su una cosa del genere».
Durissimo anche Walter Alotti
della Uil che sul tema, ancora
prima della pubblicazione dei
nomi e delle cifre, ha inviato
proprio al presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer
e a quello del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti una lettera per chiedere di abolire i vitalizi passanti, presenti e futu-
Azienda Provinciale
Sindacati e imprenditori infuriati sui vitalizi
«Regole folli». De Laurentis: in politica gratis
CHI RICEVE I VITALIZI
TRETTER Franco
GOUTHIER Anselmo
FRONZA Bruno
VETTORI Glicerio
FRASNELLI Hubert
CRESPI Alberto
MERANER Gerold
NARDIN Ettore
ATZ Roland
DOMINICI Caterina
PARDELLER Georg
COGO Margherita
MAGNANI Mario
SEPPI Donato
DELLADIO Mauro
DURNWALDNER Alois
MORANDINI Pino
MURARO Sergio
von EGEN Alexander
FRANCESCHINI Roberto
AGOSTINI Tullio
DE CARNERI Sergio
TRIBUS Arnold
CADONNA Nicolò
LORENZINI Erminio
VINANTE Renato
RELLA Fabio
VALDUGA Guglielmo
VICINI Conci Paola
WILLEIT Carlo
ROMANO Francesco
MOSCONI Flavio
DEGAUDENZ Aldo
GIORDANI Marco
ANDREOLLI Tarcisio
BACCA Graziano
BOATO Alessandro
ZINGERLE Alois Anton
D’AMBROSIO Gaetano
VIOLA Romano
BOLOGNINI Giancarlo
BERTOLINI Maria
per i Servizi Sanitari
Provincia Autonoma di Trento - Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento
6.393,84
5.890,75
5.141,69
4.887,53
4.630,76
4.378,48
3.183,53
3.162,08
3.148,27
2.982,69
2.981,61
2.979,37
2.979,37
2.977,75
2.976,04
2.975,94
2.975,94
2.969,51
2.937,01
2.933,78
2.932,83
2.932,66
2.931,02
2.930,42
2.930,42
2.930,42
2.929,16
2.927,96
2.927,96
2.927,96
2.927,16
2.926,46
2.923,93
2.923,93
2.923,86
2.923,86
2.923,86
2.923,86
2.916,44
2.916,44
2.916,36
2.912,23
G4022602
ANGELO CONTE
ESTRATTO BANDO DI GARA
Quest’Azienda ha indetto procedura aperta per l’affidamento del SERVIZIO DI
GESTIONE DI SISTEMI DINAMICI ANTIDECUBITO, occorrenti all’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Importo annuo a base d’asta: € 1.139.800,00,
oltre IVA e oneri per la sicurezza per € 175,00. Durata contrattuale di anni 4, a
decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto, più ulteriori anni 4 per
eventuale rinnovo. L’aggiudicazione avverrà ai sensi dell’art. 83 del DLgs n.
163/2006. Le offerte, corredate della necessaria documentazione e indirizzate
all’Ufficio Protocollo dell’APSS, Via Degasperi, 79 – Trento, dovranno pervenire
entro le ore 12.00 del 07/04/2014, temine perentorio. La documentazione
di gara è liberamente accessibile all’indirizzo Internet www.apss.tn.it sezione
“Bandi di gara” Per ulteriori informazioni rivolgersi al Servizio procedure di
Gara e Contratti – Tel. 0461.904007 – Pec: [email protected]
Bando inviato alla GUUE il 5 febbraio 2014.
IL DIRETTORE DEL SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATTI
- dott. Luciano Bocchi -
(importo mensile netto in euro)
ZIOSI Giorgio
TONELLI Paolo
KOFLER Alois
DENICOLÒ Herbert Georg
PALLAORO Dario
a BECCARA Antonio
BAZZANELLA Gianni
CARLI Luca
IORI Remo
KASERER Robert Franz
LORENZI Guido
MARZARI Aldo
VALENTIN Hugo
BINELLI Eugenio
CHIODI Wanda
FEICHTER Arthur Josef
GRANDI Tarcisio
PLOTEGHER Piergiorgio
TAVERNA Claudio
HOLZMANN Giorgio
LADURNER-PARTHANES M.
KURY Cristina Anna
ZENDRON Alessandra
DEMETZ Franz
POLLINI Mario
CIGOLLA Luigi
SEGNANA Remo
GRIGOLLI Giorgio
MATUELLA Sergio
PICCOLI Claudia
WERTH Rosa
ANGELI Pierluigi
BETTA Claudio
OBERHAUSER Karl
PAOLAZZI Franco
HOSP Bruno
MESSNER Siegfried
ANDREOTTI Carlo
MALOSSINI Mario
PAHL Franz Arthur
PINTER Roberto
SPÖGLER Franz
L’ESPERTO
2.906,40
2.905,03
2.902,75
2.895,02
2.895,02
2.894,77
2.894,77
2.894,77
2.894,77
2.894,77
2.894,77
2.894,77
2.894,77
2.894,69
2.894,69
2.894,69
2.894,69
2.894,69
2.894,69
2.890,59
2.889,35
2.889,30
2.889,08
2.888,94
2.888,51
2.883,58
2.877,30
2.871,48
2.871,48
2.871,48
2.871,48
2.865,67
2.865,67
2.865,67
2.865,67
2.865,62
2.865,62
2.862,58
2.862,58
2.862,58
2.862,28
2.858,59
ACHMÜLLER Erich
2.858,54
MAYR Josef
2.847,91
FRICK Werner
2.847,21
SAURER Otto
2.847,21
ERSCHBAUMER Wilhelm
2.760,76
NEGHERBON Livio
2.760,76
NICOLINI Vigilio
2.760,76
RELLA Alberto
2.760,76
TONON Ferdinando
2.706,21
KIEM Anton
2.703,46
BOLZONELLO Marco
2.584,60
PARIS Armando
2.540,98
BARBIERO Grazia
2.538,42
DI PUPPO Michele
2.500,33
KUSSTATSCHER Josef
2.422,15
AGRIMI Giuseppe
2.412,38
CANESTRINI Alessandro
2.412,38
LEVEGHI Mauro
2.398,14
PETERLINI Oskar
2.358,12
BRUGGER Siegfried
2.131,14
CRAFFONARA Italo
2.119,33
FRUET Achille
2.119,33
BETTA Mauro
2.117,71
GIACOMUZZI Zeno
2.115,82
COSTALBANO Luigi
2.115,16
ALBER Franz
2.025,38
MARCON Gaetano
1.932,44
GRANDI Carla
1.880,86
BAUER Franz
1.844,22
BERGER Franca
1.742,64
COGOLI Giorgio
1.742,64
LEITA Enrico
1.742,64
UNTERPERTINGER Adolf
1.742,64
RIZZI Giovanni
1.741,93
LUNGER Hans
1.637,96
TOMASI Mario
1.637,96
DUCA Cataldo
1.591,91
DORFER Eduard
1.402,74
MARTINELLI Elio
1.319,19
SASSUDELLI Teresa
1.319,19
BRISCA Lidia
1.316,69
TOTALE
348.321,36
ri. Alotti parte dal fatto che, con
le riforme che si sono succedute nella previdenza che hanno
mostrato regole diverse per andare in pensione, «milioni e milioni di ex lavoratori, e ormai
rischiano pure di essere percepiti come dei privilegiati, percepiscono pensioni attorno agli
800/1.000 euro al mese dopo
aver pagato oltre il 30% di contributi per 40 anni. A fronte di
tutto questo i massimi rappresentanti delle istituzioni, i rappresentanti del popolo, i legislatori delle stesse norme sopraccennate si sono riservati
trattamenti e tempi assolutamente diversi. Senza contare il
cumulo di diversi trattamenti
dovuti sempre a cariche elettive». Per Alotti «il concetto di
“diritti acquisiti” è caro al sindacato e a chi tutela i più deboli. Ma non crediamo che in questa fattispecie possano rientrare i vitalizi che, alcuni, percepiscono da oltre 30 anni avendo
versato per 5». Per questo Alotti parla di «privilegi inaccettabili che chiediamo di cancellare immediatamente per risparmiare denaro pubblico e soprattutto per ristabilire un minimo di giustizia. È una scelta
politica che chiediamo al Consiglio Regionale, dopo che la
stessa Corte dei Conti ha affermato che l’intoccabilità di quei
trattamenti non è un “dogma”
e la Corte Costituzionale già nel
1999 ha riconosciuto che al legislatore “non è inibito emanare norme con efficacia retroattiva” purché “la retroattività
trovi adeguata giustificazione
sul piano della ragionevolezza”».
Per Roberto De Laurentis, presidente degli Artigiani, «quello
che fa più paura di tutto è che
siamo talmente abituati a queste cifre e a questi meccanismi,
che se questi si ripresentano
prendono ancora i voti». Dopo
aver letto i giornali, «ho ricevuto molte telefonate di protesta
da parte degli artigiani, che mi
hanno chiesto di esprimermi.
Avremmo molte cose da dire,
ma ormai l’indignazione va a
gettone, si esaurisce con il tempo che ci mette il gettone a fare il suo effetto, e dopo torniamo ad accettare tutto quello
che il convento passa. La cosa
è sempre stata così, nessuno è
immune, è trasversale, basta
vedere cosa accade anche a livello nazionale con il M5S, ci
sono dentro anche loro. Non
abbiamo più il coraggio di scandalizzarci. Viene un senso di
frustrazione perché ci si rende
quasi conto che sembra impossibile il cambiamento. Secondo me occorre superare un concetto: la politica deve tornare
a essere ricca meglio se tornano a farla i ricchi: loro almeno
ci rimettono».
Tappeiner (Pensplan): troppo generose ma intoccabili
«Le regole sono state fatte 25 anni fa»
«Fino a prova contraria i politici e gli ex politici
sono ancora esseri umani tutelati dalla Costituzione, in Italia dove di tutto si dubita, almeno i
principi costituzionali occorre mantenerli come
sacri». Gottfried Tappeiner è il presidente di Pensplan, l’organismo per la previdenza integrativa
che ha aiutato il precedente Consiglio regionale
nell’attuare la riforma. «Sui calcoli di quanto restituire invece - spiega - è stato uno studio veneto a farli. Noi non ce ne siamo interessati. Prima
della riforma non erano state calcolate le cifre,
anche per evitare che una persona votasse sapendo se gli conveniva o meno. Era però chiaro
che sarebbero tornate delle risorse ai consiglieri». Rispetto alle accuse rivolte all’allora presi-
dente Rosa Zelger dice «ho l’impressione che
qualcuno faccia confusione su chi è responsabile: le regole che determinano l’importo sono state fatte 25 anni fa. Sia il compenso sia il diritto
per il pensionamento è stato stabilito per legge
seguendo le linee dettate a livello nazionale. Zelger non è colpevole». Poi chiarisce: «Come cittadino dico che queste regole sono state un po’
troppo generose». Chi ha fatto la riforma - dice ha tre meriti: «Aver trovato una maggioranza per
abolire le vecchie regole e far sparire una volta
per sempre i vitalizi. Secondo: dai diritti acquisiti convincere a rinunciare a 50 milioni passati
al pacchetto famiglia. Terzo: si è tolto questo peso per sempre dal bilancio della regione».
Gottfried Tappeiner
Trento
16 giovedì 27 febbraio 2014
l'Adige
1
«Alloggio per studenti affittasi in nero»
Prezzi fuori portata e spesso contratti mancanti. Dura vita per gli studenti di Trento
che si trovano a fare i conti con la ricerca
di un posto letto. Oggi chi si aggira tra le
bacheche universitarie colme di annunci
di ogni genere trova di tutto. Appartamenti fatiscenti, situazioni precarie quasi al limite della agibilità o affitti che per riuscire a pagarli servono i salti mortali.
A Povo, nelle bacheche della Facoltà di ingegneria, dove gli studenti perdono quasi
gli occhi alla ricerca di un posto economico per dormire, ben servito e che non pesi troppo, ovviamente, sul bilancio dei ge-
nitori, proprio ieri era appeso un avviso
di questo genere: «Stanza singola disponibile a partire da marzo, 10 minuti da piazza Fiera o piazza Venezia. La stanza si trova in un appartamento con due camere,
una sala da pranzo, una cucina , un bagno
e un ripostiglio». L’annuncio in doppia lingua, inglese - italiano, prosegue dicendo
che «il prezzo è abbordabile: 300 euro al
mese compreso di spese condominiali,
gas, elettricità, acqua ed internet».
L’avviso appeso in bacheca sembrerebbe,
quindi, una buona occasione fino a quando però non si arriva a leggere l’ultima ri-
ga e si capisce dove si trova la «particolarità». Nero su bianco viene infatti scritto
che per la stanza singola in questione «non
ci sarà alcun contratto».
Un affitto in nero, insomma, con tanto di
firma e indirizzo e-mail per avere ulteriori informazioni. Sicuramente non è l’unico caso in una città universitaria come
Trento e come è già stato dimostrato in
passato da numerose verifiche. Oggi però, il «nero», la violazione nell’affittare una
stanza senza alcun contratto, a differenza
di un tempo non viene nemmeno più tenuto nascosto.
G. Fin
Sequestrati i beni di 5 associazioni
Truffa da 560mila euro sugli aiuti in Africa. Verifiche sui conti correnti
Il sequestro dei beni - per 560mila euro - ora c’è: lo ha deciso il
tribunale del riesame, presieduto dal giudice Guglielmo Avolio. L’inchiesta vede coinvolte
cinque associazioni con sede a
Trento che hanno ottenuto fra
il 2008 ed il 2013 oltre mezzo milione di contributi complessivi
per la realizzazione di progetti
in Africa. Progetti che, secondo
le contestazioni mosse dalla
procura di Trento, non sarebbero mai stati portati a termine. Si tratta di scuole, di centri
di accoglienza per ragazzi indigenti, di pozzi d’acqua, di un
centro sanitario e pure di un allevamento di polli. Opere che
sarebbero servite per aiutare la
popolazione locale e che hanno ricevuto per la realizzazione denaro pubblico. Era stato
proprio il Servizio emigrazione
e solidarietà internazionale della Provincia - che aveva revocato contributi per 640mila euro
- a segnalare «gravi irregolarità». Ne è seguita l’inchiesta penale, coordinata dal procurato
capo Giuseppe Amato, per presunta truffa sugli aiuti. Il tribunale ha disposto il sequestro
preventivo ai fini della confisca
per equivalente dei beni riconducibili al profitto di reato, per
560mila euro. Sotto la lente della procura, che ha incaricato
dei controlli la guardia di finanza, finiscono eventuali patrimoni delle associazioni ed i conti
correnti ad esse intestati. Quattro associazioni sono accusate
di truffa aggravata ed una di
malversazione; nei guai anche
i legali rappresentanti, tutti cittadini di origine africana.
Alla Casvi (associazione per la
cooperazione e l’aiuto allo svi-
luppo ed alla valorizzazione ed
integrazione degli immigrati)
vengono contestati contributi
per 49.806,06 euro, con i quali secondo l’accusa - si sarebbe
dovuto realizzare un centro di
accoglienza ed assistenza per
ragazzi indigenti ed annessa biblioteca in Costa d’Avorio. L’associazione Iabi aveva ricevuto
278.699,43 euro per realizzare
un istituto tecnico, una banca
di credito cooperativo in Costa
d’Avorio. All’Usia (associazione
per l’unione alla solidarietà ed
agli aiuti umanitari) la Provincia aveva concesso contributi
per 17.500,06 euro per un allevamento di polli. Di truffa è accusata anche l’associazione
SALUTE
Il tribunale del riesame ha
disposto il sequestro
preventivo dei beni, ai fini
della confisca, a carico di
cinque associazioni con
sede a Trento che hanno
ricevuto contributi
provinciali per complessivi
560mila euro per progetti
da realizzare in Africa. La
procura contesta a quattro
associazioni la truffa
aggravata e a una
associazione la
malversazione. Nei guai
anche i legali
rappresentanti
Ebe: 155.459,68 euro di contributi per realizzare un pozzo,
una scuola, un internet point,
un muro. È accusata invece di
malversazione l’associazione
Un sorriso per la vita: contestati contributi per 58.408,77 euro
per l’acquisto di gruppi elettrogeni per l’ospedale, di un serbatoio d’acqua potabile e per
la costruzione di un centro sanitario. Secondo la procura i
fondi non sarebbero stati integralmente destinati ai progetti
dato che i gruppi elettrogeni
non sono stati trovati nell’ospedale. Il centro sanitario, inoltre,
sarebbe stato realizzato in un
luogo diverso da quello inserito nel progetto.
La procura, che si era vista respingere l’istanza dal giudice
Carlo Ancona (non nel merito
ma nella forma), ha dunque ottenuto dal riesame il via libera
al sequestro preventivo. Gli avvocati Andrea de Bertolini e Elena Biaggioni, che difendono i legali rappresentanti delle associazioni, e gli avvocati Ivan Alberti e Franco Moser per le associazioni sono pronti a dare
battaglia. «Faremo ricorso per
Cassazione - spiega l’avvocato
de Bertolini - Risulta negli atti
che il denaro sia stato mandato in Africa. Non c’è stata alcuna truffa. Chiariremo come i
progetti si siano effettivamente realizzati».
Ma. Vi.
Una media di 320 denunce all’anno. Previsti corsi di formazione
Malattie da lavoro: +60% in 5 anni
FABIA SARTORI
Cancelli dell’ex Italcementi: avvisi sulle sostanze nocive come l’amianto
Una sala operatoria: in Trentino aumentano le malattie professionali
Il lavoro può fare male. In
Trentino aumentano le
denunce di malattia
professionale. Negli ultimi
cinque anni si riscontra un
incremento del 60%: tra il
2007 ed il 2012 sono circa
1600 i casi di malattia da
lavoro denunciati all’Inail,
con una media che si attesta
sulle 320 denunce all’anno.
In particolare, l’80% delle
malattie professionali
denunciate riguarda
l’apparato scheletrico (il
classico mal di schiena). È
da sottolineare che la
maggior parte delle
situazioni di malattia
professionale riscontrata
appartengono al settore
dell’agricoltura (4 denunce
su 10), dove i soggetti più
colpiti sono i lavoratori
autonomi e i coltivatori
diretti. Tendenza
decisamente inversa, invece,
per le denunce di infortunio
sul lavoro che calano del
30%: dalle 12.325 del 2007
alle 8.734 del 2012.
Tornando alle malattie
professionali muscolo
scheletriche è necessario
precisare che i settori
maggiormente interessati da
queste ultime sono quelli
dell’agricoltura (33%),
dell’industria (25%) e
dell’artigianato (21%).
Rimangono marginali le
malattie di tipo tumorale:
negli ultimi quindici anni
sono 40 i casi riconosciuti
dall’Inail. Un dato, questo,
che su cui si riflette, visto
che non sono pochi i
lavoratori impiegati in
ambienti a rischio.
Non mancano alcuni casi
accertati di malattia
professionale legata allo
stress. Le denuncie per
malattia professionale
aumentano: basti pensare
che nel 2007 si registrava
una denuncia di malattia
professionale ogni 50 casi di
denuncia per infortunio. Nel
2012 tale rapporto si è
modificato in un caso di
malattia professionale ogni
25 casi d’infortunio.
«Diventa davvero
importante attuare
lungimiranti strategie di
prevenzione delle malattie
professionali, anche alla
luce del fatto che la vita
lavorativa è sempre più
lunga» asserisce direttore
dell’unità operativa
prevenzione e sicurezza
ambiente di lavoro Graziano
Maranelli.
Ecco, quindi, che la sinergia
di Provincia di Trento,
Azienda provinciale per i
servizi sanitari (Apss) e Inail
promuove una campagna di
sensibilizzazione volta alla
tutela della salute sul lavoro,
nonché tesa a prevenire le
malattie professionali. «A
partire da lunedì 3 marzo dice la direttrice della sede
Inail di Trento Stefania
Marconi - per quindici giorni
gli autobus della città
riporteranno le locandine
della campagna». Poi sarà la
volta delle pensiline degli
autobus, dei mezzi di
trasporto extraurbano ed
infine delle stazioni degli
autobus dell’intero territorio
trentino.
Non solo: l’assessore alla
salute Donata Borgonovo Re
sottolinea che la campagna
prevede di promuovere
percorsi di informazione e
formazione rivolti a medici
ed associazioni di categoria,
rappresentanti dei
lavoratori e datori di lavoro.
Balza all’occhio come negli
ultimi anni la tipologia di
malattia professionale
denunciata abbia subito un
radicale cambiamento: «Fino
alla metà degli anni Novanta
la patologia più diffusa era
l’ipoacusia (sordità o calo
dell’udito) da rumore»
spiega Maranelli.
«Negli ultimi anni - prosegue
- sono invece aumentate le
malattie legate all’apparato
muscolo scheletrico spesso
a carico del rachide oppure
degli arti superiori». Pare
che questo effetto sia
parzialmente attribuibile alle
modifiche normative e a una
maggior sensibilità
diagnostica dei medici.
«Dobbiamo anche ricordare prosegue - che oggi c’è la
consapevolezza che alcune
malattie (come il mal di
schiena) possano essere
attribuibili solo in parte alla
professione: ai rischi
presenti nei luoghi di lavoro
si aggiungono fattori
extralavorativi».
ROVERETO
24 giovedì 27 febbraio 2014
Il consiglio ha condiviso il progetto presentato
dalla giunta, dopo aver capito come diventerà l’intero
comparto tra via don Rossaro e via Rebora
CITTÀ
l'Adige
Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148
email: [email protected]
G
Il presidente: «È importante far rinascere quella strada»
I lavori potrebbero iniziare a luglio, ammesso
che i vincoli del patto di stabilità non li blocchino
1
Lavori in via Paganini, parere positivo
Martedì il via libera della Centro. Zenato:
«Spero che la via abbia un nuovo sviluppo»
CHIARA ZOMER
Ci sono volute cinque sedute,
tra riunioni e consigli circoscrizionali, perché il rione ha cercato di ampliare la partecipazione quanto più possibile. Ma
alla fine la Centro ha dato il suo
benestare ai lavori in via Paganini: il cantiere, a meno di scossoni dell’ultimo minuto o di
stop dovuti al patto di stabilità
sempre incombente, dovrebbe
partire a luglio. E dopo 90 giorni dovrebbe restituire una strada rinnovata, al posto dei cubetti di porfido rovinati di oggi. Se, all’arrivo delle prime ruspe, si alzeranno anche le prime voci polemiche, è presto per
dirlo. Certo è che ieri, all’indomani del voto in circoscrizione,
c’era dell’ottimismo: «Spero che
adesso via Paganini possa riprendere in mano le redini del
suo futuro - osservava il presidente Giuseppe Zenato - perché
da anni è in condizioni difficili».
I lavori in una delle vie centrali della città, che in futuro dovrebbe diventare ancora più
strategica, a due passi dal restaurato palazzo Balista e poco
distante dal comparto dell’ex
stazione delle autocorriere, erano in programma da tempo. Ma
ostativo sembrava il clima attorno al cantiere. Perché per
rinnovare quella strada - contando che si dovrà nell’occasione anche mettere mano ai sottoservizi - serviranno 300 mila
euro e 90 giorni di lavori. Quindi a strada chiusa. E questo aveva provocato due reazioni distinte. Da una parte molti resi-
In alto
via Paganini,
con una
pavimentazione
ormai
compromessa
e usurata
A sinistra
il presidente
Giuseppe
Zenato
denti, che pur allarmati dalla
questione parcheggi, ma vedevano di buon occhio la possibilità di vedere finalmente sistemata una delle strade peggiori,
in termini di condizioni della pavimentazione, del centro città.
Dall’altra alcuni commercianti.
Che già patiscono l’anno nero
della crisi economica e che all’idea di 90 giorni a strada chiusa si preoccupavano sul serio
delle ripercussioni sul fronte
del lavoro. Senza contare che il
La nuova ordinanza
PARCHEGGI
Sosta breve in via Abetone
La fame di parcheggi, nonostante la realizzazione dei recenti nuovi stalli al Follone, rimane un’emergenza in molte zone della città. Ma quel che più interessa, soprattutto
in alcune aree, è che i pochi parcheggi che ci sono non
vengano «bloccati» dalla sosta lunga, di ore se non di giorni. Da qui la scelta dell’amministrazione comunale di cambiare la regolamentazione di alcune aree di sosta. Si comincia con via Abetone dove, dal civico 26 al civico 40,
d’ora in poi sarà possibile solo la sosta breve. Si tratta di
cinque stalli in tutto, che saranno d’ora in poi regolamentati a disco orario: sarà possibile lasciare lì la macchina
per non più di 30 minuti.
Questo dovrebbe consentire un turn over più spinto, tale da garantire agli utenti la ragionevole possibilità di trovare posto, almeno nei casi in cui ci si ferma solo per veloci commissioni.
progetto, che prevede una pavimentazione in cui il disegno
di una tastiera di pianoforte dovrebbe essere evocativo, sulla
strada verso teatro Zandonai,
sarà anche artisticamente valido, ma non prevede marciapiedi. E quindi in tanti temevano
accadesse quel che è successo
con via Tartarotti: finiti i lavori, è stata inserita qualche settimana dopo nella ztl. Un timore questo che, su via Paganini,
era già stato fugato dalla giunta mesi fa: fino al completamento del comparto di palazzo Balista e dell’ex stazione, non si
può nemmeno immaginare una
chiusura al traffico. Ma le rassicurazioni parevano non bastare. Martedì sera, infine, si sono rotti gli indugi, dopo la spiegazione di come sarà risistemato l’intero comparto da via don
Rossaro a via Rebora. Risultato: 9 i voti favorevoli, 2 astenuti, una non ha partecipato al voto per opportunità, essendo la
mamma del progettista. Il progetto ha avuto il via libera. Un
via libera necessario, dopo che
l’assessore Leone Manfredi aveva annunciato che, in caso di
parere contrario non avrebbe
optato per prove di forza: niente parere positivo, insomma,
niente lavori. E ieri il sì è arrivato. «Si sono astenuti solo coloro che avevano chiesto rassicurazioni sugli stalli a servizio dei
negozi, ritenendo di non averne avute abbastanza - spiega il
presidente Zenato - ma nel complesso la seduta, pur partecipata, è stata estremamente tranquilla. Noi ci prendiamo questa
grande responsabilità, ma crediamo che ci siano le condizioni perché via Paganini esca dall’attuale stato di abbandono».
E sul rischio pedonalizzazione
il presidente è tranquillo «Certo, nel lungo periodo, vedendo
il progetto complessivo dell’area, forse si andrà verso questa soluzione. Ma l’assessore
Manfredi l’ha assicurato, ha firmato un documento. Per i prossimi tre, quattro anni non si amplierà la ztl».
Le auto d’epoca alla Coppa della Pace
Quasi cento i partecipanti
Frisinghelli: «Fama
e prestigio a costo zero»
Potrebbe essere chiamata la carica
dei 101, visto che questo è il numero dell’ultima auto iscritta alla 21esima Coppa Città della pace, gara di
regolarità che prende il via sabato
da Rovereto, ma per tradizione i numeri 13 e 17 non sono immatricolati e così le vetture ammesse sono solo 99. È comunque un record che
pone la gara ai vertici delle manifestazioni automobilistiche italiane.
Si tratta soprattutto di automobili
d’epoca, gran parte delle quali sono
autentici gioiellini, ma non mancano neppure delle automobili moderne, «per poter avvicinare sempre più
persone a questa passione», spiega
Riva, Tenno, Ledro per poi scendere alla pista di Ala e alla base della
protezione civile di Marco, passando poi per il Mart. Punto di partenza e arrivo, e base logistica dell’intera manifestazione, l’Hotel Nerocubo. Le gare di regolarità prevedono
passaggi obbligati a determinate velocità, e la bravura dei piloti è così
evidente che spesso la sfida si combatte sull’ordine dei centesimi di secondo. Buona parte della gara sarà
anche su FB. Al primo classificato,
oltre ai classici premi, andrà anche
il quadro di Andrea Bertolini che ripropone il manifesto della gara in
chiave futurista.
B.G.
Al via sabato l’appassionante competizione di regolarità
AUTOMOBILISMO
Luca Manera, presidente della scuderia che ha organizzato l’evento.
«Ci saranno i migliori piloti d’Italia aggiunge - tra cui alcuni di quelli che
hanno vinto la Mille Miglia, e non
mancheranno vetture gloriose, dagli anni Trenta in poi, tanto che si
può considerare la Coppa un vero
museo viaggiante». Della parte più
tecnica della competizione se ne occupa invece Remo Trinco, sempre
presente a risolvere i tanti problemi
che sorgono in competizioni di questo tipo.
Molto soddisfatto anche l’assessore allo sport Franco Frisinghelli che
ha sottolineato come una manifesta-
zione del genere, che porta visibilità e prestigio a livello nazionale, non
costi neanche un euro di contributi
al Comune. «Deve essere un esempio - ha commentato - per tutte quelle realtà associative che vengono a
chiederci aiuto». Manera ha ringraziato Carla Valduga e i volontari dell’ufficio sport: «Ci stanno aiutando
moltissimo: non spendere soldi, è
come averne di più, e anche questi
sono da considerare contributi».
Già da domani sera sono attesi gli
equipaggi che inizieranno con le prove di verifica. Poi il sabato la gara vera e propria, 183 chilometri per 53
prove, lungo il tracciato che porta a
Da sinistra: Frisinghelli, Valduga, Trinco e Manera
Sociale | Già calendarizzato un incontro con il Cda
L’iniziativa | Sabato dalle 15 le visite al Castello
Viabilità | Prorogata l’ordinanza di ottobre
Rsa Vannetti e Sacco si aprono
alle famiglie: eletti i rappresentanti
«Al museo con mamma e papà»
alla scoperta della Grande Guerra
Via Benacense: il maltempo
rallenta i lavori di pavimentazione
Era stata annunciata nei giorni scorsi la decisione delle Rsa
di via Vannetti e di Borgo Sacco, di ampliare il numero di
rappresentanti di ospiti e familiari, per permettere un
maggior dialogo tra utenti e
struttura. Nei giorni scorsi si
sono tenute le elezioi dei rappresentanti delle diverse strutture. Sono stati scelti, per portare le istanze delle famiglie,
Maria Pia Bavuso (Rsa Vannetti, primo piano), Carla Aldrighetti (Vannetti, secondo e terzo piano), Mauro Masera (Rsa
di Sacco, quarto e quinto piano), Maria Pia Galvagni (Rsa
di Sacco, piano terra), Mauro
Larcher (Primo piano). Il primo incontro dei rappresentan-
Per il ciclo «Al Museo con mamma e
papà», sabato prossimo 1 marzo è in
programma al Castello di Rovereto una
visita guidata attraverso le collezioni
del Museo della Guerra. I bambini potranno prendere visione dei materiali
d’epoca (oggetti da trincea, uniformi
e documenti) e leggere diari e memorie. In questo modo i partecipanti saranno portati a comprendere cosa è
stata la Grande Guerra e cosa ha significato per gli abitanti dei paesi coinvolti nel conflitto, mentre osservano i reperti dell’epoca e osservano le testimonianze di allora. La visita si svolgerà dalle 15 alle 16.30.
Per parteciparvi è necessario prenotarsi telefonando al museo (tel. 0464 488041) entro le ore 12 di domani. Sabato il ritrovo è al bookshop del Museo della Guerra al castello pochi
minuti prima del’inizio della visita. Il biglietto costa 2 euro
per i bambini e 5 per gli adulti accompagnatori. La visita sarà condotta dagli operatori del museo.
La viabilità di Lizzanella era stata in
parte rivoluzionata, mesi fa, per via del
cantiere in via Benacense. Ma l’intervento, che a quest’ora si sarebbe dovuto concludere, proseguirà anche nelle prossime settimane. Da qui la necessità di prorogare l’esistente viabilità fino al 31 marzo prossimo.
Il problema è la pavimentazione: a fine ottobre 2013 infatti sono iniziati i
lavori di sistemazione e riqualificazione di via Benacense, nel tratto di fron-
ti dei residenti con la presidente e il vicepresidente dell’Apsp
Vannetti è già fissato per il 7
marzo prossimo e gli incontri
successivi saranno programmati a cadenza almeno trimestrale. Come previsto dal regolamento per la rappresentanza dei residenti delle Rsa,
adottato dal consiglio di amministrazione, i rappresentanti eletti saranno consultati su
argomenti rilevanti per la qualità dei servizi e della vita dei
residenti e potranno presentare nell’interesse di questi ultimi richieste e proposte, che
saranno tenute in attenta considerazione dall’amministrazione e dalla direzione della
struttura.
te al parco d’Istria.
Ma il maltempo non ha aiutato il cantiere: non è stato possibile eseguire le lavorazioni di posa in opera delle pavimentazioni in porfido all’interno del cantiere sul fronte del parco d’Istria di via Benacense. Da qui la necessità di continuare i lavori oltre i termini previsti, da qui come detto, la necessità di prorogare l’ordinanza che modifica la viabilità.
Una viabilità a cui per altro, dallo scorso ottobre, i roveretani si sono abituati.
Rovereto
l'Adige
L’INTERVISTA
giovedì 27 febbraio 2014
25
1
Allo
Smartlab la tequila Cuervo. Ma ai giovani sarà distribuita diluita
Questa sera al centro giovani arriva
il tour che porta in tutta Italia la
promozione della Cuervolucion, la
tequila di José Cuervo.
Allo Smart lab di viale Trento 46 i
giovani, come fanno sapere gli
organizzatori si sfideranno per
aggiudicarsi il titolo di
«Cuervolucionario» del Trentino
Alto Adige, il tutto arricchito
Anche le opposizioni
appoggiano: vogliamo
essere come Trento
dall’esibizione dei Monaci del Surf.
Sono coinvolti i giovani tra i 18 e i
24 anni che misureranno così il
proprio talento, in tempi di social
network e di digitale.
Ma la serata sta già producendo
qualche malumore non solo tra i
politici. Più di un barista si sta
lamentando e non solo per la
distribuzione di bevande alcoliche.
Ma anche i politici stanno
incalzando l’assessore Luisa Filippi,
che da tempo va ripetendo che le
feste allo Smart lab prevedono la
distribuzione di alcolici
«annacquati». Ma forse questo ai
distributori della tequila Cuervo
non è stato fatto sapere, anche
perché bere tequila diluita attrae
davvero poche persone.
2
«Rovereto fuori dalla Comunità di valle»
Miorandi e il Comune
votano per stare soli
FABRIZIO FRANCHI
[email protected]
Il Comune di Rovereto rompe
gli indugi e dà l’addio alla Comunità di valle della Vallagarina. Non succederà subito, ma
lunedì notte il voto in consiglio comunale, che ha visto
l’adesione anche di una parte
delle opposizioni, sta per mettere in moto un treno che non
può più tornare indietro.
Il sindaco Andrea Miorandi,
che ha promosso una mozione in questo senso, da anni è
duro con il ruolo della Comunità di valle, perché la vede come una camicia di forza nei
confronti della città della Quercia. Così, approfittando del
cambio di giunta provinciale e
dell’arrivo dell’assessore Carlo Daldoss che vuole riformare le comunità ha rotto gli indugi, incontrando prima i suoi
consiglieri di maggioranza poi
i capigruppo e quindi in Aula
ha stoppato una analoga mozione di Ciro D’Antuono, emendandola e trasformandola in
un documento di tutto il consiglio. Alla fine 25 voti a favore, con sei non votanti e uno
astenuto. Hanno lasciato l’aula però alcuni civici e alcuni
consiglieri di Progetto trentino, tra gli strali di Piergiorgio
Plotegher, che finalmente ha
visto concretizzarsi le sue contrarietà alle Comunità.
La mozione impegna la giunta
a intervenire affinché la Provincia preveda all’interno «dell’architettura istituzionale forme e modalità che consentano di sancire lo status di Comune che eserciti direttamente la potestà amministrativa a
livello locale, in analogia al comune di Trento». Punto secondo: «Garantire a Rovereto: un
ruolo di interlocutore diretto
con il governo provinciale su
ambiti di interesse specifico
della città, autonomia politica
di indirizzo, di programmazione e di gestione nei vari ambiti rinviando al confronto politico istituzionale con il soggetto Comunità della Vallagarina
le iniziative e le sinergie per
una condivisa pianificazione
economica e infrastrutturale
sovracomunale e eventualmente con quali modalità organizzative e finanziarie».
Ieri per Miorandi è stata poi
una giornata difficile perché
ha aperto un secondo fronte,
all’interno dell’esecutivo del
consiglio delle autonomie, rivendicando la potestà anche
sui tributi. Quattro ore di riunione che lasciano presagire
un lungo confronto con la giunta provinciale su questo punto.
Sindaco, dunque Rovereto si chiama fuori?
Sì, libero. Fuori da una logica
da 17° comune della Vallagarina. È un progetto che porto
avanti da quattro anni.
Insomma, troppo grandi per la
Comunità di valle. Volete essere
come Trento?
Noi siamo metà della Vallagarina. L’anomalia è che noi siamo troppo grandi. La comunità funziona bene con i comuni
vallivi, noi vogliamo essere città nella comunità e per la comunità. Trento, stando da sola ha avuto un potere di contrattazione evidente.
C’è una condivisione all’interno
La prima volta
che dissi questo
Dellai mi attaccò,
ma oggi non è più
lui il presidente
della Provincia...
Vogliamo che
la Provincia lasci a noi
i tributi. Che cosa dice
il mio partito su queste
cose? Nemmeno sa
di che cosa parliamo
Il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi ha deciso di attaccare sulla Comunità di valle della Vallagarina: il Comune deve fare da solo
della maggioranza di giunta provinciale?
No, ma si deve prendere consapevolezza della situazione
roveretana.
Ugo Rossi sa della vostra decisione?
Sì, anche l’assessore Daldoss.
Sono in coerenza con le sue posizioni, anche lui dice che dobbiamo sistemare il caso roveretano.
Però ora bisogna passare attraverso una legge provinciale.
Quando?
O nella finanziaria di aprile o
nella riforma a giugno o luglio.
Non spetta più a me.
Insomma, la Comunità ha una testa gigantesca, ma un corpo piccolo. Ma che cosa avete da guadagnarne?
Rovereto ne guadagna la costruzione dei propri servizi, rivendica autonomia. Parliamo
di status di città e poi si possono costruire gestioni associate in modo più libero e così rafforziamo anche quello
che già abbiamo. Noi siamo già
un centro di sistema e già la-
voriamo per la comunità. Penso agli impianti sportivi e alla
biblioteca. La biblioteca costa
due milioni di euro al Comune
e serve a tutta la Vallagarina,
ma la spesa la pagano i cittadini di Rovereto. Noi eroghiamo servizi per tutta la comunità e vogliamo superare la logica da 17° comune uscendo
dalla Comunità, per avere un
rapporto diretto con la Provincia e poi costruire servizi con
la comunità.
Lo dice da anni...
Dal 2010. Quando si partì non
ci fu la volontà di difendere Rovereto. Nel 2004 c’erano le bozze della Provincia che prevedevano l’autonomia di Rovereto, ma allora c’era Maffei che
lasciò passare e nel 2005 Valduga accettò la proposta, quindi la patata bollente me la trovai io. Quando fui eletto nel
2010 mi trovai già gli scatoloni dei servizi sociali pronti per
il trasloco perché gli uffici dovevano andare in via Tommaseo, ancora prima delle elezioni della Comunità di valle.
Votata l’altra notte
in consiglio
comunale
una mozione per
fare pressioni sulla
giunta provinciale:
vogliamo tornare
a essere autonomi
La sua opposizione non fece contenti molti nel centrosinistra...
Madonna! Dellai me ne disse
di tutte. Ma anche i partiti: Pd,
Patt e Upt mi criticarono. Poi
gli anni passano e si è arrivati
all’altra notte. Mica sono il genio della lampada, ma mi sporco le mani, faccio il sindaco e
avevo visto subito che le cose
non ptoevano andare.
Dellai adesso non c’è più e si sono liberati degli spazi...
CULTURA
No (ride...), dico che allora c’era
un diverso contesto politico...
La sua volontà di modificare le
cose riguarda anche le circoscrizioni.
Sì, io voglio chiudere il mio
mandato con queste riforme,
questa è la volontà.
Ha già visto i presidenti di circoscrizione?
Abbiamo già aperto un ragionamento, voglio arrivare con
una proposta chiara.
Insomma, è passato il tempo anche delle circoscrizioni?
Non è passato il tempo della
rappresentanza dei quartieri,
ma è passato il tempo di questo appesantimento. Tutti dicono che così non va. Ma tra
l’oggi e la chiusura vogliamo
proporre qualche cosa di diverso. Una lista unica elettorale, far leva sulle associazioni, un po’ come negli anni ’80
che nascevano dai comitati di
quartiere. Poi lo so che c’è la
questione delle indennità, ma
la metto in secondo piano.
Ma un taglio ci sarà?
Sì.
Lei ha fatto una riunione della
giunta delle autonomie sui tributi. Cosa vuole, autonomia dalla
Provincia?
Vediamo che succede. Noi diciamo no a una Provincia accentratrice. Vogliamo più autonomia sulle finanze locali.
Ma il suo partito, il Pd, è d’accordo? Visto che la partita va in giunta provinciale...
Il Pd non sa nemmeno di che
cosa stiamo parlando. Mi sembra che ci sia un Pd diviso e silenzioso. A Daldoss, sulla riforma istituzionale, non possiamo solo contestare il metodo.
Sui tributi poi c’è la necessità
di prendere la competenza dallo Stato e portarla al livello locale. La politica arranca, non
capisce.
L’anno venturo si vota a Rovereto. Dopo queste mosse, lei vuole
fare un’altro mandato?
Risponde sorridendo ironico:
Perché dopo queste cose che
ho detto mi vogliono fare fuori? Certo. Io voglio andare
avanti. L’avevo detto: dieci anni.
Tre giovani in città per un’iniziativa per curatori
Dall’estero per studiare l’arte
Joa~o Laia, Marina Noronha, Kim Nguyen e Gaia Tedone
Oggi è l’ultimo giorno di permanenza in città
per tre giovani stranieri, da mercoledì a Rovereto per una residenza per giovani curatori,
grazie alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, di Torino. Si tratta di Joa~o Laia (di Lisbona, nata nel 1981), Marina Noronha (Belo
Horizonte, 1981) e Kim Nguyen (Winnipeg,
1983).
I tre partecipanti sono stati scelti tra una rosa
di candidati nominati dalle migliori scuole curatoriali del mondo e da alcune tra le più interessanti istituzioni europee dedicate all’arte
contemporanea. I curatori dell’ottava edizione sono stati selezionati da una giuria internazionale composta Beatrix Ruf, direttore del
Kunsthaus di Zurigo e Jochen Volz head of Pro-
grammes alla Serpentine Gallery di Londra.
La Residenza, dedicata a tre giovani curatori
stranieri e coordinata da Gaia Tedone della
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, darà ai
partecipanti la possibilità di conoscere gli artisti, visitare le gallerie d’arte, i musei e le fiere d’arte, e di incontrare critici e operatori culturali per ottenere una panoramica approfondita della scena artistica italiana contemporanea. Il progetto si concluderà con una mostra,
allestita negli spazi di Torino della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nella quale esporranno artisti italiani selezionati dai curatori in
seguito alle loro ricerche.
In questi tre giorni hanno visitato gli studi degli artisti e il Mart.
Vallagarina
l'Adige
MORI - È stato confermato alla guida delle penne nere di
Mori Ernesto Manfredi. L’assemblea elettiva, che si è tenuta domenica, ha rinnovato il
direttivo e ha fatto il punto dell’attività svolta. Il capogruppo,
dopo un pensiero agli alpini
andati avanti, a partire da Francesco Silli e Narciso Lorenzini, rispettivamente segretario
e vice capogruppo dell’attuale direttivo uscente, «figure insostituibili che hanno dato
molto e che credevano negli
ideali di questa associazione».
Ai familiari di Narciso è stato
consegnato un attestato ricevuto dall’associazione dei Kaiserschützen di Innsbruck in
segno di ringraziamento per
tutto quello che Narciso ha fatto per i lavori di sistemazione
del monte Nagià-Grom.
Dopo la relazione sulle attività svolte - non poche - il capogruppo ha ricordato il problema della sede: servirebbe un
Il furto l’altra notte al Bar Italia di via Nuova. II proprietario Said Seddati: «Hanno distrutto tutto»
1
BARBARA GOIO
IN BREVE
I NOMI
Fare le collane
Laboratorio per imparare a
costruire collane.
Appuntamento dalle 19.30
alle 23 presso la sala
consiliare.
Said Seddati davanti a una delle slot
distrutte: per accedere all’interno del
bar, i ladri hanno tranciato la
saracinesca.Tanti i danni denunciati e
i carabinieri stanno conducendo le
indagini a tutto tondo
modo con cui i ladri si sono dati da
fare.
I carabinieri di Ala, sul posto ancora
ieri mattina, stanno portando avanti le indagini a tutto tondo, ascoltando i diversi testimoni e cercando di
ricostruire l’accaduto nei minimi particolari.
All’interno del bar si trovava anche
una macchina cambiavalute, con all’interno circa duemila euro, che non
è stata toccata, e questo solo perché
sarebbe stata troppo difficile da
smantellare. Con le slot il lavoro è invece stato estremamente rapido: i
malviventi hanno approfittato del varco nella saracinesca per entrare, rompere le macchinette, estrarre i soldi,
e scappare.
«E pensare - aggiunge Seddati - che
alle volte per risparmiare i soldi della benzina mi fermo a dormire all’interno nel bar: sarebbe stato interessante se i ladri mi avessero trovato
qui dentro. Io avrei difeso le mie cose fino alla morte, sono un guerriero!».
locale di 25/30 quadrati da utilizzare come magazzino.
In chiusura, il voto sul direttivo. Eletti il capogruppo Ernesto Manfredi e, nel consiglio
direttivo, Beniamino Ciaghi,
Bruno Bonatti, Valerio Farinati, Luigi Ottoboni, Mariano
Mazzucchi, Danilo Tasini,
Gianluca Buzzi e Ramon Viesi.
Al nuovo Direttivo vanno gli
auguri di buon lavoro per le future attività del Gruppo Alpini di Mori.
I TRAMBILENO
Carnevale
Grande festa domenica
prossima (in caso di
maltempo sarà rimandata
alla domenica successiva)
per festeggiare il carnevale.
Con polenta, pasta d
lucanica, crauti, cotechino
e... waffle. Dalle ore 12 in
poi.
«Spaccata»
per rubare
da sei slot
ALA - Hanno proceduto con grande
determinazione, tagliando con strumenti artigianali la saracinesca in ferro che proteggeva l’entrata del bar
per poi entrare ed appropriarsi dei
soldi delle slot machine. Il furto è avvenuto intorno alle due dell’altra notte nel centro di Ala, in via Nuova, e a
farne le spese è stato il Bar Italia. Difficile stabilire l’entità del denaro sottratto, ma il danno di sei macchinette andate completamente distrutte,
unito alla rovina della griglia e degli
infissi, è decisamente ingente.
Il proprietario, Said Seddati, da oltre
trent’anni al lavoro nel centro della
città lagarina, non si dà pace: «Hanno spaccato su tutto, le slot, il biliardo, è un vero disastro. Quello che non
capisco è come mai quando accade
qualcosa, una musica un po’ più alta
o una lite, subito vengono chiamate
le forze dell’ordine, mentre in questo
caso hanno praticamente distrutto il
mio bar e nessuno ha sentito niente».
La situazione è critica: «Fino all’anno
scorso ero assicurato ma adesso, con
la crisi, i margini sono così bassi che
non mi posso permettere di pagarla».
Gli avventori, molti di loro di una certa età, sono anche spaventati dell’efficienza con cui è stata perpetrata
l’effrazione e sono perplessi per il
27
Alpini, Manfredi confermato
Il capogruppo
uscente resta
alla guida
delle penne
nere di Mori:
domenica
scorsa
l’assemblea,
pensando
agli amici che
non ci sono più
ALA
giovedì 27 febbraio 2014
I LAVARONE
Corso di tedesco
Parte domani un corso di
nove incontri di tedesco
base, dalle ore 20 alle ore
21.45. Iscrizioni in
biblioteca entro oggi. Info:
0464 783832.
Ala | Il progetto sperimentale sul testo di Giacomo Sartori
Domani in scena «Sacrificio»
ALA - Il Comune di Ala ha aderito, assieme ad altri 7 Comuni del Trentino
e alla Provincia, al progetto di slow
theatre «Sacrificio» che ha portato, dopo oltre un anno di lavoro, alla realizzazione dello spettacolo teatrale «Sacrificio», che verrà portato in scena al
Sartori domani sera.
Tratto dal romanzo omonimo di Giacomo Sartori, scrittore trentino che si
è occupato personalmente della trasposizione teatrale dell’opera, lo spettacolo vede coinvolti 7 giovani attori
non professionisti, che hanno preso
parte, assieme ad altri 9 giovani trentini, ad un percorso teatrale della durata di 6 mesi. Sul palco sono affiancati da due attori professionisti, Valeria Ciangottini e Pietro Biondi, e gui-
dati dai registi Elena Galvani e Jacopo Laurino.
Il progetto «Sacrificio» ha saputo produrre uno spettacolo capace di affrontare temi urgenti (la storia è una moderna tragedia, che vede la sua genesi tra le nostre montagne), facendo lavorare fianco a fianco professionisti
e amatori.
Accanto allo spettacolo teatrale, a
completamento del progetto, sono state organizzate due serate di approfondimento. Si comincia domani alle 17.30
in biblioteca si svolgerà l’incontro con
l’autore Giacomo Sartori che parlerà,
avvalendosi di foto, video e della testimonianza di alcuni attori dello spettacolo, della trasposizione di “Sacrificio” dal romanzo al testo teatrale.
I ALA
Viva la Patagonia
Viene presentato domani
sera alle 20.30
all’auditorium della Cassa
rurale della Bassa
Vallagarina il documentario
«Hielo Continental Sur».
I CALLIANO
Mozione sicurezza
Vista la situazione, il gruppo
consiliare Civica per
Calliano chiede al sindaco
di organizzare in tempi
brevi anche a Calliano un
incontro pubblico con la
popolazione sul tema della
sicurezza e sulla
prevenzione dei furti,
coinvolgendo le forze
dell’ordine.
A4022796
RIVA DEL GARDA
28 giovedì 27 febbraio 2014
TURISMO
Siglato l’atto formale con
il «Villa Principe Leopoldo»
di Lugano, nel Canton Ticino
l'Adige
Redazione: 0464 552236 fax 0464 551580
email: [email protected]
G
Tutti i pericoli della «rete»
Domani rinasce Forza Italia
La Comunità di Valle organizza questa mattina,
nella sala cinema della sede di Riva, in via Rosmini, un incontro-spettacolo sul tema dell’utilizzo della rete, con particolare riferimento all’abuso degli strumenti che la tecnologia mette oggi a disposizione. La mattinata abbinerà
momenti di dibattito e di approfondimento alle due rappresentazioni dello spettacolo “Nella rete” allestito dal Teatro del Buratto, su testo
e regia di Renata Coluccini.
A Riva rinasce Forza Italia. Domani alle 20.30 a
Varone, in via dei Ferrari, 3/b il Coordinatore regionale Enrico Lillo e quello provinciale Paolo
Catanzaro saranno presenti alla riunione che
servirà a definire il metodo di lavoro del club.
L’assemblea è aperta al pubblico. Promotori sono Francesco Campisi (nella foto), Umberto Benaglio, Eliseo Fava, Raffaele Ferroni, Isidoro Gobbi, Benedetto Omezzolli, Ettore Oradini, Mariella Scalmana, Roberto Simonini, Maria Torbol.
1
Il Palace «sposa» l’hotel dell’Avvocato
Gemellaggio con il 5 stelle
che ospitò Gianni Agnelli
PAOLO LISERRE
[email protected]
«Gemelli di lago», gemelli negli affari.
Perché va bene la competizione ma
quando le affinità e gli interessi superano di gran lunga i motivi che possono creare concorrenza, unire le forze è la strada migliore. Oggi più che
mai, uscendo dal piccolo «orticello di
IL REGISTA
Da parte del management
del Lido c’è stata una
grande apertura di vedute
Andrea Zambarda (Zafil Consulting)
casa» e facendo rete su scala internazionale.
È un po’ questo il ragionamento che
sta alla base del gemellaggio all’insegna del lusso siglato non più tardi di
lunedì tra l’Hotel Lido Palace di Riva
(unico 5 stelle lusso del Trentino) e
il «Villa Principe Leopoldo» di Lugano, cittadina svizzera del Canton Ticino adagiata, proprio come Riva, sulle sponde di uno splendido lago. Una
struttura storica che tra l’originaria
VIABILITÀ
Villa (già dimora privata del cognato
dell’imperatore Guglielmo) e il successivo residence può disporre di una
settantina di alloggi tra suites di lusso e confortevoli camere. Tanto esclusiva e di elite da diventare nel tempo
e per molto tempo il «rifugio» privilegiato dell’avvocato Gianni Agnelli che
vi si faceva portare in elicottero e vi
trascorreva buona parte delle sue
giornate di riposo.
Il contatto, l’accordo e la chiusura dell’atto di gemellaggio, peraltro già lanciato ufficialmente da ieri sui rispettivi siti online delle due strutture, è
stato possibile anche grazie all’opera e al lavoro della «Zafil Consulting»,
società ticinese di consulenza aziendale e alberghiera fondata da Andrea
Zambarda che già da tempo opera al
fianco dei vertici sia di Lido Palace
che dell’Hotel Du Lac et Du Parc di Riva, oltre ovviamente al Villa Principe
Leopoldo di Lugano. Zambarda peraltro ha mosso i primi «passi» professionali proprio in Trentino e proprio
con una ditta storica di Riva, la El.Ma.
Electronic Machining, nel 1994, con
un duplice ruolo: progettista di macchine per l’automazione industriale
con impiego di robot e sistemi di visione al quale, affianca l’attività di
consulente nel campo delle energie
alternative, di quello medicale, dell’automazione e di prodotti industriali. «Fare rete consente di incrementare su scala internazionale il proprio
prestigio e in questo senso - sottolinea Zambarda - il management di Lido Palace ha dimostrato una grande
apertura di vedute, superando steccati che purtroppo molti altri operatori del settore, anche in Trentino,
fanno fatica ad abbattere». «Il Villa
Principe Leopoldo è sul lago, è un 5
IN BREVE
Un «colosso» svizzero a quattro gambe
I quattro alberghi Villa Principe Leopoldo,Villa Sassa Hotel, Residence&Spa,
Kurhaus Cademario Hotel&Spa e Esplanade Hotel Resort&Spa fanno parte
della stessa catena e della stessa proprietà alla quale ora si affianca, ma solo
in veste di ente gemellato, il Lido Palace Hotel di Riva, unico 5 stelle lusso del
Trentino.
stelle, è leader di quella destinazione
e ha una clientela molto simile alla
nostra - incalza il direttore di Lido Palace Gabriele Galieni - Tra l’altro, e
non è aspetto secondario, una buona componente della loro clientela è
molto legata al mondo “mountain-bike” e cerca in quella location le stesse cose che possiamo offrire noi. Come si vede sono tanti gli elementi che
ci accomunano».
Il gemellaggio è stato siglato dopo la
visita a Riva e l’apprezzamento
espresso dal general-manager del «Villa Principe Leopoldo» Reto Stöckenius. Per il momento si concretizzerà con la visibilità reciproca sui rispettivi siti on-line in modo che il cliente
del «Villa Leopoldo» possa conoscere e, si spera, nutrire curiosità e interesse per il Lido Palace. E viceversa,
ovviamente. Per il futuro si vedrà e
non sono escluse anche collaborazioni più prettamente commerciali.
MACCHERONATA
AL RIONE DEGASPERI
쐢 Il Comitato Rione Degasperi
propone oggi una giornata di
festa nel piazzale della chiesa di
San Giuseppe. Alle 11.30
maccheronata per i bimbi delle
scuole elementari del Rione, a
seguire distribuzione gratuita di
maccheroni per tutti.
SAT, IN MONTAGNA
CON LE FAMIGLIE
쐢 Riparte domenica il progetto
«In montagna con le famiglie»
della Sat di Riva. La gia proposta
parte da Valle San Felice, in val di
Gresta, per arrivare al colle di
Nagià Grom. Info e prenotazioni
da: Marco Matteotti
(0464.521669, 339.5830064)
e Sergio Amistadi
(0464.553322).
GROSTOLI E FRITTELLE
A S. ALESSANDRO
쐢 La Pro S.Alessandro organizza
sabato 1° marzo (ore14.30) la
festa di Carnevale al centro
sportivo di S. Alessandro con
distribuzione di grostoli e frittelle
alla festa sarà presente un gioco
gonfiabile.Tutti sono invitati,
possibilmente in maschera.
LA MAFIA UCCIDE
SOLO D’ESTATE
쐢 Per la rassegna «Il piacere del
cinema» si proietta oggi alle 21
nella sala della Comunità in via
Rosmini il film di e con
Pierfrancesco Diliberto «La mafia
uccide solo d’estate», con
Cristiana Capotondi. L’ingresso
costa 5 euro.
Passa all’unanimità la mozione del Patt che chiede impegni e risorse
La Comunità per Ponale e tunnel
gnana, il sindaco di Ledro Achille Brigà e il consigliere Lucio
Beltrami) approvata all’unanimità dall’assemblea, dopo che
lo stesso documento era passato con altrettanta «forza» dal
consiglio di Ledro (e prossimamente una mozione analoga dovrebbe arrivare all’esame anche di quello di Riva). Nella mozione si sottolinea che «sul tema annoso della viabilità che
collega Riva alla Val di Ledro si
discute da troppo tempo. Sono
risapute le carenze strutturali
e di sicurezza del tunnel dell’Agnese che, vuoi per la com-
R3102201
Obiettivo primario: mettere in
sicurezza la galleria dell’Agnese e l’attuale asse viario che collega la Val di Ledro a Riva del
Garda. Ma nel contempo anche
sollecitare il rilancio del tracciato ciclo-pedonale che si sviluppa sulla vecchia strada del
Ponale e sollecitare il reperimento delle risorse e la progettazione della circonvallazione
di Molina di Ledro.
Sono questi i passaggi operativi forti che emergono dalla mozione presentata dai tre consiglieri del Patt in Comunità di
Valle (l’assessore Carlo Peder-
plessità e l’onerosità degli interventi manutentivi che per la
mancanza di una chiara volontà politica, non vengono affrontate con la dovuta tempestività. La situazione - sottolineano
Pedergnana, Brigà e Beltrami dev’essere affrontata con vigore e risolta nel più breve tempo
possibile in modo da garantire
agli utenti che quotidianamente transitano nel tunnel i più elevati standard di sicurezza».
Da qui la mozione, che ora verrà inviata al presidente della
Provincia Ugo Rossi, con la quale si impegna il presidente Va-
«Quello che è oggi
un sentiero diventi
un vero tracciato
ciclo-pedonale
aperto a tutti
e in sicurezza»
landro e la giunta della Comunità di Valle a «perseguire a tutti i livelli istituzionali l’obiettivo primario della messa in sicurezza della galleria dell’Agnese». Ma il documento autonomista, condiviso da tutti al momento del voto, va oltre e pren-
de in esame anche la situazione della vecchia Ponale: «Bisogna valorizzare, in sinergia con
le amministrazioni comunali interessate, il tracciato ciclo-pedonale della vecchia strada del
Ponale (ora classificata sentiero montano) aumentandone sia
il grado di sicurezza che la fruibilità attraverso un sostanziale e strategico ripensamento
dell’attuale politica di gestione». Il che non significa, precisano l’assessore Pedergnana e
il presidente Valandro, mettere
in discussione l’operato del Comitato «Giacomo Cis». Significa
semmai rendere «quella meraviglia ingegneristica e vanto della comunità» un tracciato accessibile a tutti, cicloamatori,
persone diversamente abili, famiglie con bambini piccoli e
passeggini. E prevedere anche
un utilizzo per i mezzi di soccorso in situazioni d’emergenza.
Rispetto alla mozione originaria, l’aula ha deciso poi di integrare il documento destinato in
Provincia sottolineando come
«si ritiene di fondamentale importanza insistere per il reperimento delle risorse e la progettazione della Circonvallazione
di Molina di Ledro, un intervento mirato a creare le condizioni per recuperare il rapporto
tra Molina e il lago di Ledro e
promuovendo un’accessibilità
sostenibile».
P.L.
Il tempo non cancellerà il dolore
per un bene perduto,
esempio di bontà, onestà e amore
IRMA BONORA
di anni 82
Lo annunciano con dolore
il fratello MIRO, la sorella
NOEMI con COSTANTINO, il cognato
GIORGIO, i nipoti, i pronipoti,
l’affezionata JOLA e parenti tutti.
Gavazzo di Tenno, 26 febbraio 2014
Il funerale avrà luogo venerdì 28 febbraio alle 15.00
nella chiesa parrocchiale di Cologna di Tenno.
Il Santo Rosario sarà recitato oggi giovedì 27 febbraio
alle ore 20.00 nella chiesa parrocchiale di Cologna di Tenno.
Non fiori ma eventuali offerte
da devolvere al Gruppo Missionario di Cologna.
Un sentito ringraziamento a tutto il personale della A.P.S.P.
«Città di Riva» per le premurose cure prestate alla nostra cara.
Centro Servizi Funebri Basso Sarca e Ledro - Via Monte Baldo, 6 Arco
Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
giovedì 27 febbraio 2014
1
SPIAZZO RENDENA. Area commerciale
area residenziale e terreno per l’asilo nido
Accordo con i Poli, il piano è adottato
L’area
ex Ille
a Spiazzo
Rendena
che è
oggetto
di un
accordo
con la
società
Fratelli
Poli
SPIAZZO RENDENA - Via libera alla prima adozione del nuovo Piano attuativo relativo all’area Ex
Ille. Martedì il consiglio comunale ha approvato il nuovo accordo con i proprietari, la F.lli Poli
srl, che prevede la riqualificazione di circa 13 mila metri quadrati che, ha puntualizzato il sindaco, Michele Ongari, «non comprende la parte nord del compendio dove, a breve, verrà realizzato un punto vendita da 800 metri
quadri».
PONTE ARCHE
Proprio perché le due aree corrono ora su due binari diversi
l’accordo è, come lo ha definito
il sindaco «molto più modesto».
Si passa da 3 milioni circa ad una
cifra attorno agli 800 mila euro.
Le aree sono ora tre: una residenziale, una zona commerciale/terziario e un terreno da adibire a
funzioni pubbliche. Non subisce
mutamenti l’area di edilizia abitativa che mantiene i 4.300 metri
quadri previsti.
Il Comune disporrà invece di cir-
ca 3.500 metri dove potrà realizzare, se i finanziamenti verranno
confermati, il nuovo asilo nido. I
rimanenti 5 mila potranno ospitare piccole realtà commerciali e
uffici: «Noi - ha spiegato Ongari abbiamo chiesto ai proprietari
che non vengano utilizzati come
aree produttive, ma non sappiamo quali siano le loro idee». Anche su questo punto si è soffermata l’opposizione. Per Barbara
Chesi e il suo gruppo il rischio è
che si vada a realizzare «un “cen-
L’intesa è legata a doppio filo
con il Masterplan per la riqualificazione
estetica e funzionale del paese
Una vertenza lunga mezzo secolo
VAL RENDENA
oltre a diversi altri appezzamenti nella località turistica giudicariese. L’accordo è legato a doppio filo con il Masterplan per la riqualificazione estetica e funzionale di Ponte Arche: Armando e Rosanna Alberti sono disposti ad abbandonare le cause in corso,
al momento già in standby in virtù delle negoziazioni avviate dalle parti, se
i progetti per l’area di loro proprietà
inseriti nel Masterplan verranno rea-
L’area della famiglia Alberti al centro della lunga vertenza
lizzati. Su una parte dei terreni Alberti, in particolare l’appezzamento fra il
Ponte delle Tre Arche e la confluenza
di Sarca e Duina, i progettisti di Quadrostudio hanno pensato di liberare
piazza mercato rendendola pedonale
e spostando la viabilità proprio in
quell’area delle proprietà Alberti, ipotizzandovi anche una struttura alberghiera e delle unità immobiliari residenziali, un parcheggio interrato, una
Sul sito di Legambiente la petizione delle associazioni
«Salviamo Serodoli - Val Nambino», raccolte più di 800 firme
VAL RENDENA - Sono più di 800 le persone che hanno
sottoscritto la petizione «Salviamo Serodoli - Val Nambino» lanciata dalle associazioni ambientaliste per difendere splendide aree trentine da ulteriori impianti e
piste da sci.
Lo annuncia Legambiente che sta curando la raccolta
delle firme online, sul proprio sito, per conto di tutte le
altre associazioni. La petizione è promossa da Cipra Italia, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Pan – eppaa, Wwf. Il sito internet di Legambiente (www.legambientetrento.it)ospita, in accordo con le
altre associazioni, la petizione. «I firmatari - ricorda Legambiente - si rivolgono alle Giunte e ai Consigli della
Comunità delle Giudicarie, della Provincia autonoma di
Trento e del Comune di Pinzolo affinché la Val Nambino
a Madonna di Campiglio e la soprastante famosissima
zona dei Cinque Laghi rimangano intatte nella loro splen-
STORO
tro commerciale”, ridimensionando e decentrando notevolmente
non solo l’area destinata a nuovi
alloggi, ma soprattutto l’area destinata a servizi pubblici».
Il piano è stato approvato con i
soli voti della maggioranza, l’opposizione si è astenuta.
Nonostante i tempi per l’approvazione definitiva si prospettino
ancora lunghi, «i proprietari - ha
aggiunto Ongari - dovrebbero sistemare il verde e demolire tutti
gli edifici entro l’autunno». J. P.
IN BREVE
Siglato l’accordo
Comune-Alberti
PONTE ARCHE - Mezzo secolo di ricorsi e contese giudiziare potrebbero concludersi trasformando in realtà il sogno per futuro tracciato dal Masterplan di Ponte Arche.
La giunta di Comano Terme ha approvato ieri lo schema di accordo con la
famiglia Alberti che potrebbe risolvere l’annoso contenzioso che interessa una vasta area alla confluenza di
Sarca e Duina, nel cuore del paese e,
35
dida bellezza. Nel corso del 2013 la Comunità di Valle
delle Giudicarie ha approvato il documento preliminare del Piano territoriale di Comunità. Il documento preliminare prevede, fra altre cose, la possibilità di ampliare le aree sciistiche della valle, in particolare prevedendo la possibilità di realizzare nuove piste da sci anche
nella pregiatissima e molto amata zona di Val Nambino
- 5 Laghi - Serodoli. Si tratta di ambiti paesaggisticamente e naturalisticamente splendidi, riconosciuti da moltissimi residenti e visitatori come luoghi di grande fascino e bellezza», viene sottolineato. «La Carovana delle Alpi di Legambiente ha attribuito nell’estate del 2013
la Bandiera nera, come indice di una cattiva pratica di
governance del territorio alpino, alla Comunità di valle
proprio per l’approvazione di tale documento di pianificazione. Anche alcune associazioni e comitati locali si
stanno esprimendo contro questa previsione».
passerella panoramica sul fiume e una
pedociclabile lungo l’argine del Sarca
oltre ad un edificio da destinare ad auditorium di pubblica proprietà. Nel
complesso, una significativa riqualifica rispetto all’attuale capacità edificatrice dell’area che sembra soddisfare le rivendicazioni dei privati. Il comune otterrebbe dalla sua la chiusura del contenzioso in tribunale – in
una delle cause ancora aperte gli Alberti chiedono 11 milioni di danni – e
la possibilità di realizzare il tanto richiesto auditorium con uno scambio
di appezzamenti, oltre al più generale via libera per proseguire con la riqualificazione urbana di Ponte Arche.
Se ieri il comune ha fatto la sua parte,
il sindaco di Comano Terme Livio Caldera assicura che ci sarà anche quella dei privati: «In fretta - dichiara - questione di giorni».
Il prossimo passo, ora che la giunta
ha formalizzato lo schema di accordo
con i privati, è una variante puntuale
nel Prg per realizzare quanto progettato nel Masterplan, modifica che necessita del passaggio prima in consiglio comunale e poi in giunta provinciale. Sistemato il Prg, ci dovrà essere un piano attuativo da parte dei privati che comprenda i progetti contenuti nel Masterplan, a quel punto l’accordo fra le parti sarà definitivo. Processo non breve, ci vorrà ancora almeno un anno perché l’iter burocratico arrivi a conclusione.
D. R.
I TIONE
«EmergenSing» a teatro
«EmergenSing» è lo spettacolo
di teatro musicale che viene
proposto alle 20.30 di questa
sera al Teatro comunale di Tione
per raccogliere fondi a favore di
Emergency, in particolare per il
Centro Salam di cardiochirurgia
in Sudan. Protagonisti saranno i
laboratori di teatro musicale,
orchestra, tecnico audio-luci, il
Coro superiori, gli allievi delle
classi di pianoforte e di «Voci e
strumenti in giro» della Scuola
Musicale Giudicarie. Saranno
recitate poesie di Gianni Rodari,
drammaturgia di Gabriella
Ferrari con il Laboratorio di
teatro Musicale Smg. L’iniziativa
è organizzata in collaborazione
con la Biblioteca Comunale di
Tione.
I VILLA RENDENA
Magazzini e pompieri
La Giunta comunale ha
approvato nel corso dell’ultima
riunione, in linea tecnica il
progetto esecutivo dei lavori di
ampliamento dell’autorimessa e
dei magazzini interrati con la
riorganizzazione dei locali
logistici dei vigili del fuoco di
Villa Rendena a firma
dell’architeto Massimiliano
Zenari. Il costo complessivo dei
lavori ammonta a 1.097.476
euro.
I PINZOLO
Custode forestale
Il Consorzio boschivo PinzoloAlta Val Rendena ha indetto un
concorso per l’assunzione di un
custode forestale a tempo
indeterminato. Le domande in
carta libera devono essere
presentate presso l’ufficio del
Servizio di vigilanza boschiva in
Municipo entro le 12.30 del 28
marzo prossimo.
Da sabato all’8 marzo sfilate di pubblico, festa dei ragazzi e senza alcol
Gran Carnevale in 4 appuntamenti
GIULIANO BELTRAMI
STORO - Uno-otto marzo: quattro manifestazioni in otto giorni. Partenza in pieno Carnevale, arrivo in Quaresima. Festa
più, festa meno, il copione del
Gran Carnevale di Storo è quello solito: due sfilate del pubblico, una il martedì grasso, l’altra il primo sabato di Quaresima. Prima (domenica 2 marzo)
il «Carnevale dei ragazzi» e (magari impopolare ma lodevole)
la «Giornata no alcool».
Da tradizione anche i principali appuntamenti collaterali, che
tanto collaterali non sono visto che richiamano a Storo migliaia di nottambuli in cerca di
ballo e... alcuni anche sballo.
Prima serata musicale sabato
1° marzo, dalle 22, con «Voglio
tornare negli anni ‘90»: vuoi vedere che è finita finalmente
l’epoca dei «Favolosi anni ‘60»?
Ingresso 5 euro fino a mezzanotte, poi 10. Domenica 2, sfilata pomeridiana del Carnevale dei ragazzi; alle 15,30, al tea-
tro-tenda vicino alla caserma
dei pompieri giochi e musica.
Alla sera (inizio alle 20,30, altri
orari rispetto alla musica coi
nomi inglesi) liscio. Mattino di
martedì grasso, sfilata dei bambini della scuola materna. Ore
13,30 sfilata del pubblico.
Sì, perché a Storo non sono più
i carri a sfilare, ma il pubblico,
che percorre l’anello di via Sette Pievi e dintorni per gustarsi gli spettacoli sui carri, tenuti fermi per questioni di sicurezza: troppa ressa e pericolo
che qualcuno finisca sotto le
ruote. Seguono polenta carbonera e spiedo e musica.
Serata con il «Gran ballo mascherato» (al teatro-tenda in località Piane) con premiazione
di carri e gruppi. Assegnazione del trofeo «MatiQuadrati»,
che per chi non lo sapesse è il
gruppo di giovani che ha preso in mano la Pro loco (semi disastrata), rilanciandola.
Sabato si replica, con l’aggiunta dei carri che arrivano anche
dalle sfilate dei Carnevali di altri paesi della valle e delle val-
li vicine. Alla sera, altra replica: assegnazione del trofeo
«Gran Carnevale» e del trofeo
«Hermann», «per premiare l’originalità, la satira e la trasgressione, elementi che caratterizzavano l’amico Hermann nelle
sue opere carnevalesche». A
proposito. Chi fosse interessato può pure visitare la mostra
(nel palazzo comunale) dedicata a Hermann Zontini, questo artista originale che se n’è
andato quando sicuramente
aveva ancora molto da mostrare.
Tornando alla serata, estrazione della lotteria. Servizi bus navetta da Tione, Bezzecca e Vestone, perché la serata è lunga
e non è «no alcool». Quando le
prime luci del mattino non saranno troppo lontane calerà il
sipario sull’edizione numero
47 del Gran Carnevale.
Fin qua il programma. Come
sempre decine e decine di volontari stanno lavorando all’allestimento dei carri e dei costumi: ormai siamo agli ultimi
ritocchi. E decine di volontari
stanno preparando la manifestazione e veglieranno affinché
tutto fili liscio. Già c’è da lavorare quando non succede niente; se poi, come l’anno scorso,
la neve decide di seppellire la
buona volontà sotto una coperta pesante... allora c’è da lavorare anche di notte, per poi dover alzare bandiera bianca e
rinviare la sfilata del martedì.
È vero che quest’anno il Carnevale arriva quasi un mese dopo rispetto all’anno scorso, ma
non si sa mai.
Gli organizzatori si aspettano
la solita massa di migliaia di
persone: i calcoli dicono 10.000
solo per le due sfilate. Perché
a Storo, nonostante le cronache parlino della resurrezione
del Carnevale di Arco, sostengono che «il Gran Carnevale è
il più grande della provincia».
Anzi, con Arco è stata avviata
una collaborazione: «In un futuro non molto lontano potremmo vedere sfilare anche
dei carri arcensi al Gran Carnevale di Storo». Parola dei MatiQuadrati.
Un carro della scorsa edizione del Gran Carnevale storese
LA SATIRA
E arrivano i galli
L’auditorium come il Duomo
STORO - Satira locale? Nel Gran Carnevale storese quella
nazionale non c’è: è lasciata alle sfilate famose. Quella locale, pescando fra le indiscrezioni, comprenderà alcuni temi
sentiti in zona. Ci sarà un paragone con il Duomo di Milano:
ci vollero secoli per finirlo, e corrisponde all’auditorium di
Storo, iniziato negli anni ‘90 e ancora senza arredi. Non dovrebbe mancare il tunnel che collegherà la val Vestino con
il Chiese, costo 32,5 milioni, ritenuto da molti inutile, soprattutto perché quei soldi potevano essere spesi per migliorare la viabilità verso Brescia. Infine pare (diciamo pare) che
un carro evochi la sempre gagliarda disfida campanilistica
fra Storo e Darzo. Un tempo era il mitico cannone, stavolta
sembra che ci siano di mezzo i galli. Non quelli di Asterix!
Valli di NON e SOLE
36 giovedì 27 febbraio 2014
1
G
CLES. Dopo aver raccolto gli interessati
ad esporre il proprio logo sul nuovo Doblò
Europa spa donerà il pulmino al Gsh
Da destra
Giusy
Gasperetti,
Michele
Covi,
Roberto
Meloni,
Marcello
Dal Pozzo
e Omar
Palazzani
CLES - È iniziata ieri, con l’adesione della prima azienda, la raccolta degli inserzionisti per garantire la donazione di un pulmino dedicato agli utenti della
cooperativa sociale Gsh (Gruppo sensibilizzazione handicap).
L’iniziativa è stata presentata dal
presidente Michele Covi, dall’assessore comunale alle politiche
sociali Giusy Gasperetti e dai responsabili della società Europa
servizi Spa di Milano Omar Palazzani, Marcello Dal Pozzolo e Rober-
to Meloni. «Un’iniziativa significativa, realizzata grazie al Comune di Cles che ci ha messo in contatto con l’azienda lombarda» ha
commentato Covi. La Europa
Spa, dopo aver raccolto un numero sufficiente di nominativi
interessati ad esporre il logo della propria attività commerciale
sul Doblò da 5 posti e dotato di
pedana elettrica, donerà il mezzo a Gsh. Non solo, provvederà
anche al pagamento di assicurazione (casco inclusa), tagliando
e cambio gomme. Le aziende del
territorio saranno contattate nei
prossimi giorni al fine di raccogliere la prenotazione di spazi
grafici (l’acquisto è deducibile
fiscalmente). Per qualsiasi informazione in merito basta contattare il numero verde 800.236482.
«Il nuovo furgone darà la possibilità a operatori e volontari di
accompagnare gli utenti nei luoghi dove svolgono attività ludico-ricreative e riabilitative, e favorirà di conseguenza l’integra-
zione sociale delle persone con
disabilità» ha affermato il presidente della cooperativa sociale.
Potranno essere inoltre sviluppate nuove attività, anche sulla
base di specifiche esigenze, al fine di garantire momenti di sollievo alle famiglie sia a domicilio sia all’interno di strutture specifiche. «Il mondo degli operatori economici incontrerà dunque,
ancora una volta, quello del sociale» sono state le parole di entusiasmo di Gasperetti. An. Bg.
Per regolamentarlo esponenti del Comune, operatori economici e amministratori di Sanzeno
COREDO
Un tavolo per il motocross
COREDO - In queste settimane
sta scaldando i motori, è il caso di dirlo, un gruppo di lavoro dedicato alla pista di motocross. A breve, infatti, verrà
creato un tavolo intercomunale sul crossodromo in fase di
realizzazione in località Larghe,
a valle dell’abitato.
Lo ha annunciato l’altra sera il
sindaco Paolo Forno, rispondendo ad un’interrogazione del
gruppo Coredo Futura. «È stato approntato un regolamento
dettagliato per l’utilizzo dell’impianto sportivo?», ha chiesto la
minoranza. «Non ancora – ha
dichiarato il primo cittadino –
tuttavia regolamentare i periodi, gli orari e le modalità di utilizzo della struttura rimane
un’assoluta priorità per l’amministrazione». Allo scopo di
individuare le regole d’uso più
adeguate, si formerà un gruppo di studio composto da amministratori ed esercenti locali. «Ne faranno parte non solo
membri della giunta e del consiglio, ma anche alcuni operatori economici, che intendono
contribuire attivamente al progetto. Il crossodromo, infatti,
avrà una forte valenza sia sportiva che sociale e turistica».
C’è una novità: il gruppo sarà
intercomunale. Anche l’amministrazione di Sanzeno, infatti,
verrà invitata a partecipare al
tavolo di lavoro. «La Comunità
di valle ci ha sollecitati a coinvolgere il Comune limitrofo. La
pista, infatti, pur essendo interamente sul territorio di Coredo, è molto vicina a Sanzeno»,
ha affermato Forno. Nelle prossime settimane, dunque, esponenti delle amministrazioni dei
due paesi si incontreranno con
CLES
2
l'Adige
Ufficio: 0463 421213 fax 0463 609175
email: [email protected] - Recapito: via Madruzzo, 2
alcuni operatori turistici della
zona per valutare insieme quali possano essere i più opportuni periodi e orari di apertura
del crossodromo. «Sulla base
delle indicazioni che verranno
fornite dal gruppo, l’amministrazione stilerà il regolamento di utilizzo della pista di motocross, a garanzia dei cittadini». La lista Coredo Futura, dichiaratamente contraria al
crossodromo, ha comunque
apprezzato l’idea del tavolo intercomunale: «È importante
coinvolgere e tutelare tutti coloro che vengono toccati dal
progetto», ha detto Lorenza Mattedi. La proposta di formare un
gruppo di lavoro ha incassato
pure l’approvazione del Moto
Club Rallo, che ha partecipato
alla realizzazione dell’impianto sportivo versando al Comune di Coredo un contributo di
70mila euro. Interrogato sullo
stato di avanzamento del cantiere, il sindaco ha risposto: «I
lavori sono attualmente sospesi per una variante al progetto,
finalizzata a seguire le prescrizioni del Servizio foreste provinciale e le indicazioni della
Federazione Motociclistica Italiana. La tempistica è legata anche alle condizioni meteorologiche. Indicativamente, i lavori saranno conclusi non prima
di fine primavera».
Una volta ultimata, la pista avrà
una lunghezza di 1.650 metri e
conterrà 14 salti. In attesa del
taglio del nastro, c’è chi è già
impegnato sul fronte del merchandising. In Internet, infatti,
è possibile ordinare felpe, berretti e t-shirt con il logo «Mx Coredo – International Circuit Val
di Non».
K. R.
Una visione
aerea della
pista di
motocross
in località
Larghe. La
realizzazione
del
crossodromo
ha suscitato
critiche in valle
(Foto Mx
Coredo)
SANZENO
Alla Basilica dei martiri col gruppo Samuele
Ritorna sabato la Giornata mondiale di preghiera
SANZENO - Sabato prossimo 1° marzo alle
ore 20.30 nella Basilica dei Martiri Anauniesi, a Sanzeno, verrà celebrata la Giornata
mondiale di preghiera ecumenica delle donne, proposta dal gruppo ecumenico di preghiera «Samuele». che la anima da ormai 22
anni.
L’evento si tiene in oltre 170 paesi del mondo e si propone di unire donne di varie etnie,
culture e tradizioni in un momento annuale
di preghiera comune. Conosciuta come «Giornata mondiale di preghiera delle donne» è
comunque rivolta a donne ed uomini perché
tesa a coinvolgere tutta l’umanità, al maschile e al femminile. Rimane «delle donne» in
quanto a prepararla sono loro, in particola-
re ogni anno un gruppo diverso, scelto dentro un paese che, per quest’anno, è l’Egitto.
Per raffigurare la risposta alla sete di dignità, giustizia e libertà l’immagine scelta è quella tratta dal profeta Isaia: «Fiumi nel deserto». In questo momento difficile per le donne e gli uomini, la parola di Gesù è un modello per un nuovo Egitto che ha in serbo pace,
giustizia e libertà per le sue genti. Il gruppo
«Samuele» invita tutti a partecipare a questo
incontro molto bello e coinvolgente, per gustare le danze, ascoltare le testimonianze,
unendosi alle sorelle del comitato egiziano
e pregare con loro affinché «i fiumi del deserto» non si prosciughino e le profezie di Isaia
diventino realtà.
SMARANO
I medici spiegano
l’arrampicata sana
SMARANO L’arrampicata sportiva
viene associata spesso
alla progressione in
verticale come mezzo
per scalare pareti
rocciose di estrema
difficoltà e quindi non
scevra da pericoli e
danni fisici (soprattutto
tendinei). Recentemente
alcuni ricercatori hanno
sottolineato invece come
possa rappresentare, al
pari del cammino, una
buona pratica per
mantenersi attivi e in
salute purché venga
svolta però su pareti
relativamente facili
(rispetto al proprio
livello tecnico-atletico) e
ad una velocità
confortevole. Il dottor
Alessandro Rosponi,e il
dottor Angelo Rodio,
medici specialisti in
medicina dello sport, ne
discuteranno stasera,
nella sala consiliare del
comune di Smarano alle
ore 20. Cercheranno di
dare utili indicazioni
anche a coloro che
praticano tale attività a
livello agonistico e che
vogliono «strutturare» in
maniera più idonea il
proprio allenamento.
Nel programma esposto all’assemblea la valorizzazione della filiera corta
Slow Food difende la sostenibilità
FEDERICA CHINI
VALLI DEL NOCE Valorizzazione
dell’agricoltura «marginale» di
montagna e della produzione
a filiera corta per far
conoscere le aziende
produttive più caratteristiche
del territorio locale,
collaborazione con le altre
sezioni regionali di Slow
Food, promozione di una
ristorazione di qualità offerta
dalle Pro loco nelle
manifestazioni locali e
campagne di informazione
alla cittadinanza. Sono questi
i concetti cardine, assieme
alla cultura dell’alimentazione
ed allo stile di vita «slow», del
programma politico per il
quadriennio 2014-2018 di
Slow Food Terre del Noce,
esposto da Giuliano Pezzini
nell’assemblea dei soci
svoltasi lunedì a Cles.
L’associazione locale di Slow
Food si impegna in prima
linea nella difesa di un
agricoltura sostenibile e nel
responsabilizzare i
consumatori, ossia nel far
comprendere loro il
significato di determinate
scelte alimentari. «Credo sia
fondamentale trasmettere
questi messaggi ad un
pubblico sempre più vasto:
solo così possiamo far capire
quanto sia importante, per la
nostra salute e per il pianeta,
utilizzare prodotti genuini e
caratteristici di ciascun
territorio, qualitativamente
superiori rispetto a quelli
industriali» ha sottolineato
Pezzini. A questo proposito,
la coltivazione dell’orto
ricopre un ruolo di primo
piano, praticata sia a livello
famigliare che nei ristoranti
aderenti all’associazione. Il
presidente uscente della
condotta locale, Sergio
Valentini, ha messo in
evidenza l’ottimo lavoro
svolto dal gruppo in
occasione di eventi
enogastronomici dello scorso
anno e la necessità di
rafforzare i legami con realtà
territoriali come le Pro loco e
La Strada della mela e dei
sapori. Secondo Valentini, il
gruppo di Slow Food Terre del
Noce è buono e ben assortito;
a suo parere, è proprio dalle
piccole sezioni regionali
dell’associazione che
possono nascere iniziative
importanti. «Inoltre,
dovremmo impegnarci di più
a coinvolgere i giovani,
perché con il loro entusiasmo
e le loro idee possono portare
un contributo positivo» ha
aggiunto il presidente. La
mortandela della Val di Non e
il Casolet hanno ottenuto da
tempo il presidio Slow Food: è
giunto il momento, secondo il
ristoratore Sandro di Nuzzo, di
scoprirne di nuovi. La
condotta locale sta
lavorando molto anche in
campo divulgativo: la
formatrice Julia Politeo ha
annunciato che a breve sarà
aperto un sito Web della
sezione nonesa e solandra di
Slow food, ed è in corso di
valutazione una proposta di
progetto per presenziare ad
uno stand dell’Expo del 2015
a Milano. L’associazione
parteciperà all’apertura del
castello di Caldes, in
programma prossimamente.
Unanimità, infine, sul
progetto politico dei prossimi
quattro anni e le candidature
per il comitato esecutivo del
circolo locale: si sono
proposti Andrea Daprà, Sandro
di Nuzzo, Andrea Facci,
Giuliano Pezzini e Julia Politeo.
Giuliano Pezzini presidente di Slow Food Terre del Noce
Passo Mendola | Dalle Roccette al valico rimane il pericolo di valanghe
Strada chiusa probabilmente fino a metà marzo
PASSO MENDOLA - Rimarrà
chiusa probabilmente fino alla metà di marzo la strada statale della Mendola, nel tratto
altoatesino dal valico alla zone della Roccette. Ieri, il Bollettino del traffico della Provincia di Bolzano riportava la seguente indicazione: «Dalle Roccette fino al Passo Mendola
(km 224,700 - km 220,500) chiusura al traffico per pericolo valanghe (probabilmente fino a
metà marzo)».
Al Servizio strade della Provincia confermano che i lavori di
messa in sicurezza sono iniziati, al momento si reputano necessarie un paio di settimane.
La neve è all’altezza dei paravalanghe e in alcuni punti le
barriere sono danneggiate, cosicché sarà necessario ripristinarle. Non è certo la prima volta che la strada viene chiusa
per pericolo di valanghe; nel
2009, ad esempio, la chiusura
si protrasse a lungo: solo all’inizio di aprile, a causa della quantità di neve caduta, pendolari
e turisti ripresero a circolare
fra Caldaro e la Valle di Non.
IL CASO DELLA SETTIMANA » Catechismo, pizza e film: la ricetta di Piedicastello ■ PERETTI A PAG. 23
€ 1,20 ANNO 69 (CXXVIII) - N
O
49
Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento
postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
QUOTIDIANOFONDATONEL 1945
DIREZIONE REDAZIONE:
VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111
ALTO ADIGE
[email protected] ■ www.giornaletrentino.it
y(7HB5J2*TQQNKM( +&!z!$!?!/
1
Pensioni d’oro, ora vogliono tagliarle
Rossi e Kompatscher: «Nuove norme». Chi spiegherà a Vespa questi 50 milioni?■ ALLE PAG. 20 E 21
di Paolo Mantovan
A
I governatori Arno Kompatscher e Ugo Rossi
MATTEO RENZI
E Il NORDEST
DA RILANCIARE
di Ferdinando Camon
È
una buona abitudine che
però in passato finiva
sempre male: un nuovo
capo del governo, appena insediato, visita l’Italia cominciando dal Nord-Est. Se si vuole rafforzare la crescita italiana (una
volta) o farla ripartire (oggi), il
motore è il Nord-Est. A suo tempo venne D’Alema, ieri è venuto Renzi. Vengono a vedere
cos’è che va, cos’è che non va,
quali sono i bisogni e le aspettative.
desso il problema sarà
spiegarlo a Bruno Vespa. S’erano stracciate
le vesti tanti consiglieri ed ex
consiglieri provinciali e regionali, avevano gridato allo scandalo, perché Vespa, a “Porta a
porta”, aveva maltrattato non
tanto il povero novizio Arno
Kompatscher, ma perché aveva infangato il buon nome della nosta autonomia, la nostra
santa autonomia, e perché, si
lamentavano tanti consiglieri
ed ex consiglieri, è così che si
affossa lo statuto speciale, è così che si alimenta l’invidia dei
prepotenti vicini, è così, giocando sull’ignoranza e sulla faciloneria, con il mettere insieme sacro e profano che si discredita un patrimonio istituzionale e una straordinaria soluzione che ha riscattato dei
territori e ha creato le basi di
una pacifica convivenza presa
a esempio nel mondo. E poi,
che diamine, è scattata persino una pagina Facebook, a cui
anche qualche consigliere regionale
offre
contributi
(d’idee, s’intende, mica in denari), dal titolo, eloquente:
«Bruno Vespa chieda ufficialmente scusa al Trentino-Südtirol». Ecco. E ora chi, di costoro,
va a spiegare a Vespa i 50 milioni di bonus?
■ SEGUE A PAGINA 20
Neve, il pericolo del disgelo
Meteotrentino: «Probabili nuove grosse valanghe»
il forum al trentino
■ MARCO BENEDETTI A PAG.16
NELLE CRONACHE
Pd, sfida giovane per il partito: «Con noi si svolta»
■ SEGUEA PAGINA 11
SEICENTOmila euro
■ A PAGINA 22
In coma dopo
l’infarto: maxi
risarcimento
sostituito a carzano
I VITALIZI
CI LASCIANO
SGOMENTI
■ A PAG. 44
Consigliere
espulso: assenze
ingiustificate
di Paolo Castelli
L
a notizia che la riforma provinciale, dei costi della politica ha generato, come effetto immediato, un credito di circa 90 milioni di euro da parte del
ConsiglioRegionaleneiconfronti
dei consiglieri che godevano del
regime pensionistico ante riforma stessa, lascia sgomenti. Per
primo perché una riforma finalizzata a recuperare risorse per il sistema trentino in forte difficoltà
non può permettersi di dispiegareisuoieffetti solodal2015.
L’aula del consiglio regionale a Trento
governo renzi
■ ■ Si avvicinano le primarie del Pd per la scelta del segretario e il “Trentino” ha ospitato per un forum i tre candidati in
lizza: Elisa Filippi, Giulia Robol e Vanni Scalfi. Tutti e tre parlano di una svolta per il partito e della necessità di rivedere
i costi della politica, ma su lavoro, comunità di valle e alleanze le posizioni divergono.
■ CHIARA BERT ALLE PAG. 16 E 17
■ SEGUEAPAGINA 11
la battaglia della città
2
Rovereto ripudia la Comunità
Mozione unanime del consiglio: «Trattateci come Trento»
Che Rovereto nei paletti
della Comunità di Valle ci
stia stretta, non è una novità. La novità è che ora il
consiglio comunale ha votato all’unanimità quello
che pensa e che chiede, in
vista delle modifiche a cui
si sta lavorando. E chiede
di vedere riconosciuta, al
pari di Trento, la propria
autonomia.
■ LUCA MARSILLIAPAGINA 25
LA SALUTE A TAVOLA
nuove frontiere
di Michele Pizzinini
Microbiota
e l’interazione
con il corpo
umano
I
l professor Mario Cristofolini, quell’arzillo giovanotto di 80 anni, padre
della dermatologia trentina
e anima della sezione trentina della Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori, non finiràmai di stupirci.
■ SEGUE APAGINA 11
■ ALLE PAG. 3 E 23
Sottosegretari,
in lizza
c’è anche Tonini
■ e-mail: [email protected]
Economia
TRENTINO GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
8
»
Le aziende snobbano il Trentino cablato
IMPRESE E TECNOLOGIA LA RIVOLUZIONE CHE ARRANCA
1
Grazie agli investimenti, reti al top in Italia. Ma mentre le famiglie usano molto internet, i privati non ne approfittano
di Roberto Colletti
◗ TRENTO
Il Trentino è tra le regioni italiane più cablate. La disponibilità e l'accesso alla rete è garantita da 1.000 chilometri di scavi, in cui sono stati collocati 9
mila chilometri di cavidotti
che trasportano 300 mila chilometri di fibra ottica. Un'infrastruttura che già oggi garantisce il collegamento a banda
larga, che sarà completato entro il 2015, tra 400 delle 1.600
sedi della pubblica amministrazione. E' stata realizzata da
Trentino Network, società della Provincia, dopo 9 anni di lavoro e 130 milioni di investimenti. La rete è utilizzata dagli
uffici pubblici, dagli ospedali,
dalle biblioteche, consente
l'accesso libero nelle agorà
pubbliche e con l'estensione
radio WiNet raggiunge i rifugi
d'alta montagna. Semplifica i
rapporti tra l'amministrazione
ed il cittadino ed arricchisce la
vita sociale. Dà accesso a catasto e libro fondiari e, da qualche settimana, fornisce anche
le ricette del medico di base.
Se il Trentino è al vertice nazionale dell'informatizzazione pubblica, l'utilizzo privato,
invece, non è all'altezza della
possibilità d'accesso alla rete.
«E' così. Il privato è ancora diffidente e stenta a trasferire l'attività sul web» conferma Alessandro Zorer, amministratore
delegato di Trentino Network
«Mi riferisco alle imprese, naturalmente, perché le famiglie
trentine, invece, sono in testa
alle classifiche con il 63,6%, seconde solamente alle altoatesine con il 68,2%. Un dato positivo come misura dell'alfabetizzazione digitale. Il punto, tuttavia, è un altro: come inserire
il web nella catena della produzione di valore, come convertire l'investimento infrastrutturale in valore aggiunto».
Le dorsali di fibra ottica raggiungono tutte le valli e la rete
Adsl 2+ di Telecom, che assicura una velocità di trasmissione
sino a 20 megabit, è un buona
NGN, la Provincia
esce per rilanciare
la banda larga
Il Trentino è al vertice nazionale dell’informatizzazione pubblica e nel 2015 verrà completato il collegamento a banda larga. Ma le imprese non ne approfittano
‘‘
ALESSANDRO
ZORER/1
Sotto il profilo
dell’alfabetizzazione
digitale siamo secondi
solo agli altoatesini, ma
il privato stenta a
trasferire l’attività sul web
base di partenza anche dopo
l'abbandono della Provincia
del progetto NGN a causa delle lungaggini di Bruxelles. Nei
prossimi anni gli operatori privati – Telecom, Fastweb,
McLink, Brennercom... - potranno realizzare la banda larga “totale”, mentre le aree
commercialmente meno appetibili, quelle che l'Agenda digitale definisce “a fallimento
di mercato”, saranno collegate
a spese del pubblico. «Oggi,
tuttavia, la situazione è la se-
guente: l'offerta di rete è buona, scarseggia la domanda»
sintetizza Zorer «facciamo investimenti, raggiungiamo anche le aree periferiche dove sono insediate le industrie , ma il
web fatica a riempirsi di contenuti nonostante si stimi che ad
ogni 10% di diffusione di banda larga corrisponda una crescita dell'1-1,5% di pil». L'area
industriale di Ravina, per
esempio, è servita dalla fibra
ottica da oltre un anno: ci sono
120 aziende che potrebbero
accedervi, ma solamente un
terzo lo ha fatto. Altri collegamenti in fibra sono stati realizzati, ma non ancora attivati,
nelle aree produttive di Spini
di Gardolo, Rovereto e Mori,
mentre sono in corso di realizzazione a Pergine, Borgo Valsugana e Cles. C'è da chiedersi
se ne valga la pena. «Certamente sì. Ci sono settori che
utilizzano il web con grande
profitto» dice l'ad. «Il turismo,
‘‘
ALESSANDRO
ZORER/2
Raggiungiamo
ormai anche le aree
periferiche dove sono
insediate le industrie
Tuttavia la domanda
in Trentino scarseggia
per esempio: gli alberghi hanno capito che il collegamento
con la rete è un'offerta che piace all'ospite, le Apt chiedono
punti di wi-fi di libero accesso
per i turisti. L'affidabilità dell'
infrastruttura è stata verificata
in impegnativi stress test, dai
mondiali della Val di Fiemme
alle recenti Universiadi. Anche
l'agricoltura utilizza molto la
rete per il controllo delle colture e del territorio. La piccola e
media industria, invece, esplora il web con circospezione.
Forse non è ancora pronta per
l'innovazione aziendale. O forse non si è ancora convinta
che affidare le sue 'carte' sensibili ad un data center sia più sicuro che tenerli nel cassetto
della scrivania o in cassaforte.
Insomma, credo sia urgente
un salto culturale che potrebbe essere favorito dalle associazioni di categoria con un'
opera di informazione e formazione». Il pubblico è sempre più on line, le famiglie
smanettano da casa, gli accessi alla rete mobile si moltiplicano con smartphone e tablet.
L'impresa, invece, pare non
voler andare oltre la creazione
del sito aziendale, non sempre
aggiornato, e la posta elettronica. Ha a disposizione mille chilometri di dorsale in fibra, ma
la usa poco. Ha sei anni di crisi
alle spalle, d'accordo, ma se arriverà la ripresa sarà con il web
che riuscirà ad agganciarla.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
TRENTO. Con due voti di
astensione (Rodolfo Borga di
Civica Trentina e Maurizio
Fugatti della Lega), la Prima
commissione del Consiglio
provinciale presieduta da
Luca Zeni (Pd) ha dato parere
favorevole all’uscita della
Provincia dalla società
Trentino NGN srl per
permettere alla Giunta di
portare a termine il progetto
della banda larga.
Come ha spiegato l’assessore
Carlo Daldoss, l’esecutivo
intende così attuare la scelta
di recedere dalla società
partecipata anche da Telecom
Italia, Mc Link e La Finanziaria
Trentina, in cui la Provincia,
con il 52,16% delle quote,
aveva previsto di investire 50
milioni e 95 mila euro, per
sbloccare il progetto fermo da
luglio 2012 in attesa del parere
della Commissione Europea in
merito alla presunta
violazione delle regole sulla
concorrenza denunciata da
alcuni operatori privati delle
telecomunicazione. Il capitale
sociale versato dalla Provincia
a Trentino NGN è stato di 14
milioni e 845 mila euro.
L’attesa troppo lunga del
parere della Commissione
Europea ha spinto l’ente
pubblico a cedere la propria
quota di compartecipazione.
■ e-mail: [email protected]
Trento
TRENTINO GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
■ Indirizzo
viaSanseverino,29-Trento
■ Centralino 0461/885111
■ Fax
0461/235022
16
■ Abbonamenti 0471/904252
■ Pubblicità
0461/383711
■ RadioTaxi 0461/930002
econsms
3409949655
i timori in montagna
Neve bagnata: ora il pericolo è il disgelo
Trenti (Meteotrentino): «Siamo solo a metà stagione e con il rialzo delle temperature probabili grosse valanghe»
di Marco Benedetti
◗ TRENTO
I timori sono più che fondati, e
chi si trova ad operare più direttamente su terreni spiccatamente di montagna non nasconde la sua preoccupazione.
L’allarme, infatti, era stato sollevato nell’intervista pubblicata
ieri dal Trentino da Tarcisio Deflorian, presidente della Commissione Sentieri Sat preoccupato per cosa potrà succedere
in quota a sentieri e attrezzature gravati dalla grande quantità
di neve presente. E pertanto la
domanda che abbiamo rivolto
ad alcuni esperti è: che cosa
succederà sul territorio trentino, per la quasi totalità montuoso, quando tra uno o due mesi
arriverà la primavera, con temperature ancor più miti e l’enorme quantità di neve attualmente presente in quota inizierà a
sciogliersi nella migliore delle
ipotesi, a scivolare verso valle
nella prospettiva che più suscita allarme? Già a ridosso di alcune nevicate particolarmente copiose, si è potuto infatti toccare
con mano l’effetto altamente distruttivo delle cosiddette valanghe di fondo, di neve umida e
molto pesante (fino a 400 kg per
metro cubo), che possono abbattere alberi come stuzzicadenti, sfondare edifici, deformare i tracciati di sentieri e strade
forestali. «Il problema - spiega
Alberto Trenti, direttore di Meteotrentino - è reso più complicato dal fatto che siamo solo a
metà della stagione e da diversi
anni la maggior parte delle nevicate in quota si registra proprio
tra marzo ed aprile. Quindi dobbiamo attenderci che altra neve
si depositi al suolo e con i rialzi
delle temperature in questa situazione dobbiamo aspettarci
cadute di grosse valanghe. Sicuramente i prossimi mesi saranno di monitoraggio costante, in
particolare attraverso le nostre
Commissioni Valanghe presenti sul territorio provinciale per
avere un quadro sempre aggiornato e mettere in atto tutti gli interventi preventivi per mettere
Un tunnel per entrare al rifugio Stivo. A sinistra l’Agostini semi-distrutto
Tanto lavoro anche per i pompieri per togliere la neve dai tetti
Christian Casarotto
‘‘
Alberto Trenti
Per il glaciologo
Casarotto sarà
inevitabile il
forte ingrossamento dei
fiumi in primavera
in sicurezza la popolazione e le
infrastrutture eventualmente
minacciate. Certo c’è anche la
possibilità, assai remota però,
che la neve si possa sciogliere
gradualmente senza innescare
‘‘
Dalla Sat
i timori sono
per i sentieri e
le attrezzature in quota
gravate dalla neve
Al rifugio Passo Valles la neve entrava dalle finestre
questi fenomeni, però è una
condizione ottimale molto improbabile. Per quanto riguarda
le conseguenze sulla rete idrografica oggi siamo in grado attraverso dei modelli di poter fa-
re delle simulazioni che tengono conto della quantità di neve
al suolo e di quanta parte potrà
trasformarsi in acqua, contribuendo ad aumentare il livello
dei fiumi. Dipenderà molto se
avremo perturbazioni importanti».
Per Christian Casarotto, glaciologo e geologo del Muse, la
condizione attuale delle montagne trentine non è poi così ano-
mala. «Si tratta di mettersi d’accordo sul periodo di osservazione che vogliamo considerare.
Relativamente agli ultimi
vent’anni effettivamente la neve al suolo in quota oggi è rilevante, ma se il nostro intervallo
di osservazione include anche
gli anni ’70, siamo di fronte ad
un quadro assolutamente normale e già osservato. Forse la
differenza più rilevante è che
siamo in presenza di masse di
neve più bagnata e questo può
fare la differenza. Quale potrà
essere l’evoluzione? Si può ragionare solo su ipotesi, sicuramente il picco nel regime idrico
che sarà il principale collettore
per la neve in scioglimento durerà più a lungo perché in quota
è molta di più. E nel caso di valanghe di fondo, l’impatto potrà essere maggiore proprio per
via di un manto più consistente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Le Apt: «Il nostro ruolo resta strategico»
Una lettera a firma di 14 direttori è stata inviata agli assessori Dallapiccola, Mellarini e Gilmozzi
◗ TRENTO
Bruno Felicetti (Apt Val di Fiemme)
«Per quanto migliorabili, come
tutte le aziende del resto, le Apt
di ambito siano difficilmente sostituibili soprattutto nella funzione di coordinamento dei servizi all’ospite e nella funzione di
marketing, sviluppo prodotto e
comunicazione mirata». Lo affermano, in una lettera inviata
agli assessori Dallapiccola, Mellarini e Gilmozzi oltre che a diverse associazioni di categoria, i
direttori di 14 fra Apt e consorzi
turistici guidati da Bruno Felicetti della Val di Fiemme. «Riteniamo possibile migliorare le siner-
gie su quest’ultima funzione,
magari attraverso dei progetti
maggiormente condivisi ed in sinergia, evitando sprechi e sovrapposizioni, tuttavia se non
riusciremo ad attivare da subito
la Card dell’ospite con i servizi
primari della località e un maggior coinvolgimento di tutti gli
operatori di un ambito, non solo
albergatori e impiantisti, il futuro delle Apt di ambito appare alquanto cupo e la loro sopravvivenza fortemente a rischio, con
la conseguenza di ridurre le loro
attività alla sola funzione di informazione e accoglienza». «Poiché tale funzione era l’unica
svolta dalle Apt pubbliche prima
della riforma - continua la lettera - dovremmo chiederci che
senso ha avuto privatizzarle per
poi ritornare a distanza di dieci
anni alla loro funzione pubblica
iniziale». Anche dal punto di vista contabile - scrivono i direttori - «si capisce che i conti non
tornano: infatti, il gettito ipotizzato dalla Card dell’ospite in
Trentino è pari a 10 milioni di
euro. Abbiamo letto che secondo le associazioni di categoria tali risorse sono facilmente recuperabili da una razionalizzazione o spending review delle apt di
ambito. Ma riteniamo la cosa as-
sai improbabile».
Nel campo del marketing e
della comunicazione «i tagli sono sempre abbastanza facili da
attuare, ma in un momento di
crisi dovremmo avere la forza
per insistere negli investimenti
in marketing e comunicazione,
pur analizzando in dettaglio cosa funziona e cosa no, e non
semplicemente tagliare le iniziative tanto per risparmiare».
Secondo i direttori «il problema del sistema turistico locale
oggi non è risparmiare ma definire con maggior precisione degli obiettivi strategici misurabili
e selezionare con maggior atten-
zione quelle iniziative che ci permettono nel medio termine di
conseguirli».
Si auspica «l’adozione di una
strategia di destination marketing chiara e condivisa». A questo riguardo, «oltre ad essere
l'Apt stessa protagonista delle
azioni di sviluppo prodotto e comunicazione, l’organizzazione
dovrà soprattutto creare le condizioni affinché gli operatori turistici del territorio trovino efficaci vie di accesso al mercato,
mettendo a disposizione competenze, strumenti, canali e interpretando il ruolo di facilitatrice e
innovatrice dello sviluppo turistico territoriale. In questo senso crediamo che le Apt e i Consorzi Proloco del futuro possano
essere ancora più importanti e
strategiche per lo sviluppo e la
gestione del turismo in Trentino».
Trento
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 TRENTINO
17
«Sicurezza sul lavoro Romani (Arcigay):
Anmil, Endrizzi
priorità del Trentino» «Cia, odg mostruoso» eletto presidente
Rossi alla Lega Nord
«Not, tutto corretto»
◗ TRENTO
◗ TRENTO
Donata
Borgonovo Re
◗ TRENTO
«La promozione della salute e
della sicurezza sui luoghi di lavoro costituisce per l'amministrazione provinciale una priorità». Lo ha sottolineato l'assessore provinciale trentino alla
Salute, Donata Borgonovo Re,
durante la presentazione della
campagna informativa “Salute
sul lavoro, un bene comune”.
◗ TRENTO
Dura reazione di Flavio Romani, presidente
dell’Arcigay, all’interpellanza presentata dal consigliere Claudio Cia che propone di togliere i figli
alle coppie omosessuali per collocarli “in un ambiente che favorisca il suo pieno sviluppo fino a
quando si possa prevedere in modo definitivo alla sua protezione”: «Un atto inaudito, che supera
in violenza i peggiori regimi totalitari. Una dichiarazione di ignoranza e inciviltà, che manipola la
Costituzione e i Trattati a difesa dell'infanzia».
Bruno
Endrizzi
É Bruno Endrizzi, 64 anni di
Mezzolombardo, il nuovo presidente dell’Anmil. Lo ha eletto all’unanimità il nuovo consiglio territoriale dell’Associazione nazionale invalidi e mutilati del lavoro. Quale vice presidente, il consiglio ha eletto
Enzo Iori, 59 anni, di Bleggio
Superiore.
Nessuna scorrettezza nella nomina della commissione esaminatrice della gara d'appalto. Nessuna
intenzione di dilatare i tempi né di cambiare destinazione al denaro per la costruzione del Not.
Questa, in sintesi, la risposta del presidente della
Provincia Ugo Rossi, a un'interrogazione della Lega Nord, avanzata dopo che il Tar ha accolto un ricorso e giudicato inammissibile la presenza in
commissione del direttore dell'Azienda Luciano
Flor, e della dirigente generale Livia Ferrario.
1
Gianni Bort indagato
per corruzione
dalla Procura di Roma
AL LICEO SCHOLL
Rossi in visita:
«Lo studio
delle lingue
è strategico»
◗ TRENTO
Il presidente dell’Unione commercio coinvolto nell’inchiesta
che ha portato ai domiciliari l’ex comandante dei vigili urbani
◗ TRENTO
E’ finito nei guai e ha anche rischiato l’arresto Gianni Bort,
presidente dell’Unione Commercio di Trento nonché vicepresidente della Confcommercio nazionale. La Procura di Roma aveva chiesto per lui gli arresti domiciliari e lo indaga per
corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari l’ex comandante dei vigili urbani di Roma Angelo Giuliani per una mazzetta da 30 mila euro. Ovviamente sono accuse tutte da dimostrare, visto
che siamo ancora in sede di indagini preliminari. Tutto sarebbe legato a un appalto vinto
dalla «Sicurezza e Ambiente»,
di cui Bort è presidente del cda,
per il ripristino del manto stradale dopo gli incidenti stradali
nella capitale. Al centro di tutto
ci sarebbe una mazzetta da
trentamila euro, sottoforma di
sponsorizzazione. È questa la
cifra, secondo la Procura di Ro-
Gianni Bort
ma, che l'ex comandante dei vigili urbani Giuliani avrebbe ottenuto in cambio del suo intervento per far ottenere alla società presieduta dal trentino
Bort il servizio di ripristino dopo gli incidenti stradali.
La cifra è citata nell'ordinanza di custodia cautelare firmata
dal gip Nicola Di Grazia. La tangente sarebbe stata pagata nel
marzo 2011 come «finanziamenti sotto forma di sponsoriz-
zazioni per il circolo della polizia municipale giustificati in
modo fittizio mediante un contratto». Per questo episodio si
ipotizza il reato di corruzione
per Giuliani, Bort, Angelo Cacciotti, consigliere Cda della Sea
ed amministratore di fatto, Giovanni Scognamiglio, amministratore delegato Sea e Iano
Santoro, dirigente Sea. Anche
queste ultime tre persone sono
finite agli arresti. La Procura
aveva chiesto i domiciliari anche per Bort, ma il gip ha respinto la richiesta ritenendo
più defilata la sua posizione.
Nelle carte dell’inchiesta c’è anche il nome dell’ex direttore generale della Rai Alfredo Meocci
che avrebbe dato parere favorevole alla società Sicurezza e
Ambiente nella veste di consigliere dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. In
cambio di quel parere - sempre
secondo l'accusa - avrebbe ricevuto denaro e l’assunzione di
una persona.
Bort è nei guai per l’appalto per il ripristino dopo gli incidenti a Roma
«Aumentare le competenze linguistiche della popolazione
trentina è un obiettivo strategico». Lo ha detto al liceo linguistico Scholl di Trento il presidente della Provincia Ugo Rossi. Accompagnato dalla dirigente generale del Dipartimento
della conoscenza Livia Ferrario, Rossi ha incontrato il dirigente scolastico Mario Turri e il
collegio docenti. Al presidente
Rossi è stato presentato il Liceo
linguistico di Trento, una realtà
complessa, nata dalle esperienze portate avanti dal Liceo
scientifico Leonardo Da Vinci e
dall'Istituto Rosmini e articolata soprattutto nell'offerta formativa delle lingue. Fra le richieste avanzate dal corpo docenti, quella di supportare maggiormente la mobilità studentesca verso l'estero e la necessità
di strutturare maggiormente
l'esperienza dei Clil. «Lo studio
delle lingue - ha commentato
Rossi - è una delle leve che vogliamo utilizzare per migliorare il nostro sistema scolastico,
dobbiamo aumentare le competenze linguistiche della popolazione trentina, è un obiettivo strategico di questa amministrazione».
20
Trento
TRENTINO GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
i costi della politica » RIMBORSI DORATI
1
di Luca Petermaier
◗ TRENTO
«Che effetto mi ha fatto leggere
sul giornale quelle cifre? Beh,
non un bell’effetto. Una certa
sensazione di disagio c’è, inutile negarlo».
Di ritorno da un incontro in
val di Fassa al Comun General,
il presidente della Provincia
Ugo Rossi non si sottrae ad un
commento sulla pubblicazione dei rimborsi previdenziali e
dei vitalizi dei consiglieri provinciali e degli ex.
Dopo aver concordato la linea ieri mattina con il collega
altoatesino Arno Kompatscher, ieri Rossi ha annunciato
che questa mattina in occasione dell’insediamento della
nuova giunta regionale (di cui
sarà presidente) proporrà la revisione della legge del 2012 che
ha riformato i vitalizi: «E’ necessario - spiega il presidente affrontare fino in fondo la questione e verificare se è tecnicamente possibile ridurre la parte di versamento previdenziale
che riguarda il passato». Rossi
non nega che la riforma del
2012 - a regime - produrrà dei
risparmi per il futuro. Il problema, però, sono le cifre del passato: «Sono cifre enormi che ci
obbligano a un intervento».
Il punto è: come incidere su
quelli che sono (piaccia o no)
diritti acquisiti? Un’idea Rossi
già ce l’ha e non si tratta del solito contributo di solidarietà da
applicare sulle maxi pensioni.
No, l’idea di Rossi è quella di
utilizzare direttamente lo strumento normativo, con una
nuova legge o modificando
quella del 2012 che ha eliminato i vitalizi ma ha attribuito ai
consiglieri dei rimborsi da capogiro. «Come tutte le altre
pensioni - spiega Rossi - anche
quelle dei politici debbono essere legate a quanto si è versato. Purtroppo, per i vecchi consiglieri, questo non succede ed
è proprio questo meccanismo
a determinare molte di quelle
cifre spropositate. La mia idea
sarebbe di intervenire per eliminare quegli effetti moltiplicativi dei versamenti previdenziali, anche andando a toccare
le somme già attribuite ai singoli consiglieri». Possibile farlo? La questione è delicata, ma
a quanto pare l’unico modo
per incidere sui vitalizi o sui
rimborsi già maturati potrebbe essere quello di “bloccarne”
una parte di quanto versato nel
“fondo family”, il fondo istituito dalla Regione nel quale sono
confluiti una parte (consistente) dei rimborsi previdenziali e
dal quale i legittimi titolari non
potranno prelevare un solo eu-
«Vitalizi, che disagio
Norme da cambiare»
Rossi (che oggi diventerà presidente della Regione) annuncia: «Cifre che
fanno effetto. Interverremo con legge per diminuire le pensioni passate»
Fraccaro: «Legge
incostituzionale
La impugneremo»
I VITALIZI DI ALCUNI POLITICI TRENTINI
Beneficiari
Importo
lordo
Importo
netto
Beneficiari
Importo
lordo
Importo
netto
ANDREOTTI Carlo
4127,72
2862,58
MALOSSINI Mario
4127,72
2862,58
4127,72
2975,94
BETTA
Claudio
4127,72
2865,67
MORANDINI Pino
CHIODI
Wanda
4127,72
2894,69
MOSCONI
Flavio
4127,72
2926,46
COGO
Margherita 4127,72
2979,37
MURARO
Sergio
4127,72
2969,51
4127,72
2976,04
PINTER
Roberto
4127,72
2862,28
DELLADIO Mauro
TRENTO - «Il M5S apre la scatola
di tonno anche in Trentino Alto
Adige». Lo scrive in una nota il
deputato Riccardo Fraccaro
(nella foto). «Per la prima volta,
grazie ad un’interrogazione
presentata dal portavoce a 5
stelle Paul Köllensperger, i
cittadini scoprono la verità sui
vitalizi dei consiglieri di Trento
e Bolzano. Si tratta di assegni
d’oro che i politici si sono
auto-intestati per sistemarsi
vita natural durante e farsi
beffe della crisi che attanaglia i
cittadini. È bastata una legge ad
hoc per partecipare in massa ad
un gioco a premi dove si vince
sempre, l’importante è
partecipare: ecco a voi “Chi vuol
essere milionario?”, la politica
secondo la partitocrazia. Ma
quella legge è incostituzionale dice Fraccaro - e noi la
impugneremo».
ro fino al 2018.
In attesa di capire meglio come si muoveranno Rossi e
Kompatcher, c’è da registrare
l’assordate silenzio istituzionale che ieri ha accolto la pubblicazione dei vitalizi. Mentre i
DOMINICI
Caterina
4127,72
2982,69
ROMANO
Francesco
4127,72
2927,16
FRONZA
Bruno
8928,91
5141,69
TAVERNA
Claudio
4127,72
2894,69
GRIGOLLI
Giorgio
4127,72
2871,48
TONELLI
Paolo
4127,72
2905,03
LEVEGHI
Mauro
4127,72
2398,14
TRETTER
Franco
10400,76
6393,84
MAGNANI
Mario
4127,72
2979,37
VALDUGA
GugIielmo
4127,72
2927,96
La Cgil: «Per noi
andare dai
lavoratori a chiedere
sacrifici oggi è normale
Dovrebbe essere
normale anche per i
politici rinunciare a una
parte della pensione»
Elisa Filippi:
«Chi ha di più deve
dare di più. Sulla base di
questo principio
facciamo un appello per
introdurre un prelievo di
solidarietà sul tfr dei
consiglieri»
Giulia Robol: «Mi
impegnerò per
rivedere l'attuale legge e
chiederò ai consiglieri
provinciali del Pd che
destinino parte della loro
indennità ad un fondo
per l'emergenza sociale».
cittadini protestavano furenti
(basta leggere i commenti alla
notizia sul nostro sito www.
giornaletrentino.it) quasi nessuno tra le forze politiche ha
preso posizione in merito. Gli
unici commenti arrivati senza
“sollecitazione” giornalistica
sono stati quelli delle due candidate alla segreteria del Pd Elisa Filippi e Giulia Robol.
Elisa Filippi spiega che «i dati resi noti rischiano di rendere
plastica la distanza tra il mon-
do della politica e quello della
vita reale in cui vivono i cittadini. Sono convinta che dobbiamo dare un segnale: chi ha di
più deve dare di più. Sulla base
di questo principio facciamo
un appello per introdurre un
prelievo di solidarietà rispetto
a tutti coloro che beneficiano
del trattamento di fine mandato. Molto duro anche il commento di Giulia Robol: «Mi impegnerò per rivedere l'attuale
legge eliminando i privilegi e
mily” oltre ai 267 mila euro di
bonus risponde: «Embè?». Embé??? E poi il presidente del
consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, che fa i distinguo (certo, gli attuali consiglieri avranno “solo” una integrazione pensionistica che
oscillerà dagli 800 ai 2800 euro) e aggiunge: «Più di così non
si poteva fare». Più di così non
si poteva? Per i nuovi consiglieri ok, ma per gli ex non si poteva davvero fare di più, Dorigatti?
L’avevamo scritto su questo
giornale. Ne abbiamo fatto
una campagna. Abbiamo insistito per mesi. Di più si poteva
fare, molto di più. La crisi s’affacciava e questo giornale, con
il direttore Alberto Faustini e
con tutti i giornalisti, aveva
chiesto ai consiglieri di ridurre
una buona percentuale delle
loro indennità. Per non perdere definitivamente il rapporto
con i cittadini. Per non mangiarsi totalmente la credibilità.
E adesso, aggiungiamo, per
non mettere a repentaglio ulteriormente l’autonomia. Non
tanto i principi dell’autonomia (quelli sono saldi), quanto
le risorse dell’autonomia.
All’epoca, meno di due anni
fa, sulla pressione del nostro
giornale arrivarono a fare dei
ritocchini. Dei piccoli tagli. Indolori. Indolori per loro, s’è
scoperto poi. E Vespa?
A proposito. Raccolgo già da
oggi scommesse su un
“plastico dell’Autonomia”in
un prossimo numero di «Porta
a porta».
INDIGNATI PER L’ATTACCO DI «PORTA A PORTA», MA SI PORTANO A CASA IL BONUS
CONSIGLIERI,
CHI LO SPIEGA
ORA A VESPA?
di Paolo Mantovan
◗ SEGUE DALLAPRIMAPAGINA
Chi va a spiegare a Vespa che
in questi giorni sono partiti 22
milioni di euro di “una tantum” e altri 31 sono pronti in
cassa a favore di alcuni consiglieri in carica e di altri ex consiglieri? Chi glielo spiega che
oltre ai contributi per la badante o ai danni da orso, in Trentino Alto Adige piovono milioni
sui poveri ex consiglieri? Forse, prima che parta la seconda
più pesante tranche di attacchi mediatici (certo, è sempre
colpa dei giornalisti, stampa o
tv, figuriamoci, sono loro che
disegnano Jessica Rabbit, sono loro che fanno le caricature), è il caso che qualcuno spieghi a Vespa (e agli altri cattivoni) con dovizia di particolari il
perché e il come si è arrivati
qui, con centinaia di migliaia
di euro (quando non un milioncino) nelle tasche di alcuni
consiglieri in carica e di molti
ex. è il caso di spiegarlo molto
bene e, forse, è anche il caso di
“chiedere scusa ufficialmente
a Bruno Vespa”. Perché se c’è
qualcosa su cui l’autonomia
può affondare è proprio questo straordinario spot di
“deviazione” delle risorse
dell’autonomia. In un’epoca e
in un’Italia in cui spuntano forconi, dove Grillo dice che con
quel premier lì lui non è democratico, dove si attacca Renzi
perché sarebbe un venditore
di sogni, dove ogni giorno contiamo i posti di lavoro in meno, dove già ci definiscono
“privilegiati per statuto”, ecco,
proprio ora oltretutto, piovono dalle casse regionali questi
milioni di euro. E c’è chi, come
Mauro Delladio, dice: «Queste
cifre fanno impressione anche
a me. Ma tutti erano d’accordo
con questa riforma». Tutti chi?
O Mauro Minniti che al suo milione di quote sul “Fondo Fa-
@paolomantovan
©RIPRODUZIONERISERVATA
Trento
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 TRENTINO
Lorenzo Dellai, 572 mila euro
Sergio Divina, 355 mila euro
Roberto Bombarda, 167 mila euro
Iva Berasi, 183 mila euro
Nerio Giovanazzi, 836 mila euro
Mauro Gilmozzi, 198 mila euro
Franco Panizza, 576 mila euro
Marco Benedetti, 685 mila euro
Carlo Andreotti, 785 mila euro
Wanda Chiodi, 565 mila euro
Mario Malossini, 831 mila euro
Roberto Pinter, 837 mila euro
21
1
Con quei soldi sparirebbe
la tassa sulla prima casa
La somma di 50 milioni destinata a vitalizi e pensioni dei consiglieri
basterebbe anche per realizzare la funivia per collegare Trento al Bondone
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
,andando oltre, chiederò ai
consiglieri provinciali del mio
partito che destinino parte della loro indennità ad un fondo
per l'emergenza sociale».
Un appello all’etica dei politici giunge infine dai lavoratori
chimici e tessili della Cgil: «Per
il sindacato chiedere sacrifici
ai lavoratori è scontato. Perché
in una fase di difficoltà economica come questa anche i politici non dovrebbero sacrificarsi. Rinuncino agli arretrati».
Togliere l’aliquota all’1 per mille
sulla prima casa, costruire la biblioteca universitaria disegnata
da Botta e poi spostata alle Albere per carenza di fondi, trasferire
l’Iti Buonarroti e l’Itg Pozzo
all’ex Italcementi. Oppure trasformare da materia da libro dei
sogni in realtà la favoleggiata funivia del Bondone.
I 50 milioni tra vitalizi e pensioni d’oro destinati ai consiglieri regionali basterebbero per realizzare interventi che, probabilmente, non vedremo mai a causa della stretta finanziaria imposta alle amministrazioni dal patto di stabilità o per evitare sacrifici in arrivo come nuovi prelievi
fiscali sugli immobili.
Sembrerà un inutile esercizio
di stile, ma chiedersi cosa fare di
quella somma che invece finirà
sui conti correnti di 123 rappresentanti dei cittadini, aiuta a capire quanto valga effettivamente il tesoro che la “casta” si è autodestinato (prima di tagliarlo,
ma solo per chi sarebbe venuto
dopo, naturalmente). La biblioteca di piazzale Sanseverino, dalla spettacolare forma di un libro
aperto e in grado di ospitare 500
mila volumi, sarebbe costata
proprio quella somma, circa 50
É di 48 milioni di euro il gettito stimato per la tassa sulla prima casa
milioni. Di poco inferiore (48 milioni) il gettito stimato per la tassa sulla prima abitazione e il costo del nuovo polo scolastico
scientifico a Piedicastello (45 milioni). Di 30 milioni di spesa si
parlava per la funivia che porte-
rebbe trentini e turisti sul Bondone. Qui avanzerebbero pure
alcuni milioni da utilizzare, magari, per fare qualche marciapiede in più. Oppure per pagare un
numero maggiore di uscite notturne dei vigili urbani per preve-
nire i raid ladreschi negli appartamenti (di cui si farà carico, a
quanto pare, la Provincia).
Il malloppo che porteranno a
casa i consiglieri permetterebbe
anche di evitare i tagli al bilancio
provinciale annunciati da Ugo
Rossi: 52 milioni di euro, pari
all’1,1% della disponibilità finanziaria complessiva.
Lorenzo Pomini, segretario
generale della Cisl, avrebbe chiaro come investire risorse per far
ripartire la crescita. «Rafforzerei
per quanto possibile l'economia
locale, richiamando imprenditori da fuori, che era una delle mission dell'Agenzia dello sviluppo
rimasta incompiuta; in secondo
luogo, farei un piano sociale di
riqualificazione della nostra manodopera. Ne viene fatta già tanta di formazione, si intenda, ma
metterei questo punto come ulteriore incentivo nei tagli Irap.
Vorrei anche che l’attività dei nostri centri di ricerca si traducesse in applicazioni pratiche».
Quanto a vitalizi e pensioni, il
giudizio di Pomini è secco: «In
nessun sistema pensionistico si
restituiscono i contributi versati. Se io muoio, i miei vengono
usati per le pensioni di altri. I politici fanno le riforme delle pensioni per i cittadini, ma a se stessi riservano regole particolari.
Un’enorme contraddizione».
2
Tarolli: «Inaccettabile, Dorigatti si dimetta»
L’ex segretario dell’Udc scandalizzato: «Non lamentiamoci se dicono che usiamo male l’autonomia»
◗ TRENTO
L’ex consigliere Ivo Tarolli
Non ritiene accettabili somme
come quelle percepite dai consiglieri regionali Ivo Tarolli, che
domenica ha partecipato al varo del movimento Italia Unica
promosso da Corrado Passera.
L’ex segretario dell’Udc arriva a
chiedere le dimissioni del presidente Bruno Dorigatti e di quanti hanno avallato questo sistema di privilegi.
Tarolli, lei non figura negli
elenchi: ha già riscosso i vitalizi...
Qualche mese dopo la mia
uscita dal consiglio, nel novem-
bre 1993, ho rinunciato al possibile vitalizio e mi sono fatto rimborsare l’anticipazione su quel
fondo. Più volte mi hanno chiesto di entrare a far parte dell'associazione degli ex consiglieri
ma non ho accettato perché
non ci ho mai creduto, mentre
invece faccio parte dell’associazione degli ex parlamentari.
Quanto aveva percepito
all’epoca?
Non ricordo, saranno stati 40
– 50 milioni di lire per una legislatura non completa. Ma sono
stato liquidato solo di quanto
avevo versato.
Vitalizi e pensioni d'oro per
50 milioni: difficile non parlare di privilegi.
Sono sorpreso non tanto dal
vitalizio, che fra l’altro adesso è
stato tolto, ma dal quantum.
Nel quale io, francamente, non
mi riconosco. Stamattina mi telefona un amico romano, in ferie nella nostra regione, sorpreso e incredulo. Non dobbiamo
lamentarci se vanno a Roma e
dicono: hanno l'autonomia e la
usano così. C'è poi il serafico
Dorigatti, secondo cui non si poteva fare di più. Nella passata legislatura, durante un incontro
di maggioranza, io chiesi di parlare di questo problema e solle-
citai più coraggio: bisognava dare un segnale forte. Mi fu detto
che avevano ottenuto un risparmio notevole. Ma se questo è il
risultato, con tutta la stima che
ho per Dorigatti, non è granché
quello che hanno fatto.
C'è chi riceve più di un milione di euro. Cifre impressionanti, non crede?
Non invidio il presidente della Regione Moltrer, perché ho
letto nelle sue parole trasparenza ma anche tanto imbarazzo.
Ci vuole un po’ di sobrietà, niente di più. Non pauperismo: i meritevoli vanno premiati, ma senza esagerare. Con tutte le buone
intenzioni è difficile scorgere in
questo sistema qualcosa di equilibrato e tanto meno di virtuoso.
Ci sono situazioni analoghe
fuori dalla nostra regione?
Non ho mai sentito che si sia
fatta una riforma, cercando di
regolamentare il futuro ma liquidando il passato in questo
modo.
Come si può spiegare questo
sistema a un cittadino che guadagna 1.500 euro al mese o è disoccupato?
Non è che si debba spiegare,
bisogna disapprovare. É stata
una decisione politica concordata. Dorigatti, come tutti coloro che hanno concorso a stendere il testo, dovrebbero dare le dimissioni dal ruolo che rivestono. O ci dicono che non sapevano quali sarebbero stati gli effetti, oppure quelle decisioni così
sagge non lo erano.
(l.m.)
■ e-mail: [email protected]
Rovereto
TRENTINO GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
■ Indirizzo
BorgoS.Caterina,9-Rovereto
■ Centralino 0464/421515
■ Fax
0464/434020
25
■ Abbonamenti 0471/904252
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»
Rovereto «ripudia» la Comunità di Valle
AMMINISTRAZIONE LA CITTÀ ALZA LA TESTA
1
Mozione unanime del consiglio: la legge va riformata garantendo al comune autonomia di scelta e gestione dei servizi
◗ ROVERETO
Che Rovereto nei paletti della
Comunità di Valle come disegnata dalla riforma attuata tre
anni fa ci stia stretta, non è una
novità. La novità è che ora il
consiglio comunale ha messo
nero su bianco quello che pensa e che chiede, in vista della riforma istituzionale a cui si sta
lavorando. E brutalizzando il
concetto, chiede di vedere riconosciuta, al pari di Trento, la
propria autonomia. Anche come motore e propulsore a vantaggio degli altri comuni lagarini, ma prima di tutto in considerazione di una differenza che è
sostanziale e concreta: per popolazione, peso economico e
culturale, organizzazione consolidata e tradizione, Rovereto
non può che essere considerata
diversamente dai comuni limitrofi. E non può essere subordinata ad un ruolo gestionale della Comunità di Valle che la mortifica, visto che il suo peso in
quell’organismo è pari a quello
di qualsiasi altro dei 17 comuni
che ne fanno parte.
La mozione originaria era stata presentata da Ciro D’Antuono. Prima della trattazione in
aula, è stata fatta propria in seguito ad emendamenti non sostanziali dal sindaco stesso. E
nella stesura che si deve a Miorandi è arrivata in aula.
Le premesse partono dalla
legge provinciale del 2006, che
definendo gli ambiti amministrativi delle Comunità di Valle
ne ha fatto anche «bacini ottimali» per l’erogazione di servizi. Demandando quindi alla Comunità di Valle il compito di
erogare servizi a cittadini ed imprese per tutta l’area di propria
competenza. Una approssimazione che applicata ai casi concreti pecca a volte per eccesso e
a volte per difetto. Nel caso della gestione di ciclo idrico e rifiuti, per esempio, l’ambito che
consente delle economie di scala secondo Rovereto è quello
che unisce Rovereto e Trento,
con la possibilità di estendere la
gestione anche agli altri comu-
ni lagarini e non. Inoltre Rovereto esercita storicamente un ruolo di «centro» per la Vallagarina,
come elaboratore di strategie
economiche, sociali, culturali e
come fornitore di servizi (in
campo economico, formativo e
dell’istruzione, dello sport, della sanità e assistenza) a vantaggio di tutta la comunità lagarina. E’ un dato di fatto, come innegabile è che per la sua natura
di comune-città, Rovereto abbia esigenze diverse rispetto ai
comuni che la circondano.
Per questo la direzione in cui
la riforma istituzionale va orientata è quella di riconoscere a Rovereto questa peculiarità e necessità di autonomia. Garantendogli la «diretta potestà amministrativa a livello locale» e un
ruolo da pari nel confronto con
la Comunità di Valle nell’impostazione condivisa della pianificazione economica ed infrastrutturale a livello sovracomunale.
(l.m)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
‘‘
IL sindaco
miorandi
Abbiamo la
metà della popolazione
della Vallagarina e da
sempre forniamo servizi
a tutta la comunità. Non si
può non tenerne conto
La sede della Comunità di Valle: Rovereto non accetta di essere trattato come un Comune qualsiasi (F. Festi)
l’attacco
jus soli
Tomazzoni: «Un bilancio
privo di idee e di speranza»
«Minigiunta strumentalizzata»
◗ ROVERETO
«Un bilancio privo di idee, ri riferimenti al futuro. Senza una
visione, una idea, un aprospettiva. E quindi senza alcuna
speranza». Maurizio Tomazzoni boccia il quarto bilancio
dell’amministrazione Miorandi come «il più deludente dei
quattro già deludenti finora
uditi». Il sindaco che in aula si
è diffuso in cifre a rivendicare
con orgoglio i tagli alla spesa
corrente - dice Tomazzoni senza per questo aver ridotto i
servizi nè aumentato le tariffe.
Come se questo potesse essere
elemento qualificante del bilancio di una città e più ancora
di una città che vuole affronta-
re la crisi. Per Tomazzoni non
una parola è stata spesa per
Manifattura Domani, di cui
non si sa che stia facendo, nè
per il polo della Meccatronica,
che rivoluzionerà Sacco e San
Giorgio ma in previsione del
quale non si prevedono infrastruttore. Ma nemmeno si è
spesa una parola per la cultura, sulla quale Rovereto ha speso moltissimo in risorse e in
credibilità. Nè per Mart e Museo della Guerra, eccellenze a
livello nazionale che rimangono isolate rispetto alla città. Solo cifre vuote, lamenta Tomazzoni, e nulla di quello che si
chiama politica. Come se amministrare fosse solo fare attensione alla cassa.
Di buono c’è che chiede «borse, scarpe, cinture, indumenti
e biancheria» in buono stato.
Fuor di metafora, abiti vecchi
che il cittadino medio sarebbe
al contrario costretto a portare
a proprie spese fino al Crm.
Ma è l’unica parte positiva di
una iniziativa sulla cui trasparenza si sono spesso sollevati
grossi dubbi, mai fugati. Oggi
gli incaricati del PdP (Partito
dei Poveri, non Paperon dei
Paperoni) passeranno in città
a raccogliere, appunto, quello
che i roveretani vorranno donare alla «causa». Causa sulla
quale i volantini appesi sugli
ingressi nei giorni scorsi sono
rimasti molto criptici.
Il consigliere Francesco Volani ha chiesto all’assessore
Daicampi se l’iniziativa sia legittima e autorizzata, se si conosca la filiera dell’operazione, se nel caso finiscano per rimanere sacchi di abiti/rifiuti
in giro si integra il reato di abbandono di rifiuto.
Daicampi risponde che le
iniziative del «Partito dei Poveri» sono già state oggetto in
molte parti d’Italia dell’attenzione dei carabinieri. Non se
ne sa molto, ma comunque i
vigili urbani sono avvertiti e vigileranno oggi compiendo tutti i dovuti accertamenti.
◗ ROVERETO
L’intervento del Minisindaco
Sopravviva la sua immagine nella memoria di
quanti l'ebbero cara.
L’occhio dei vigili urbani
oggi sul «Partito dei Poveri»
◗ ROVERETO
Plotegher e Angeli chiedono di non portare la politica a scuola
Si è spenta serenamente
GIOVANNA
SEMENZIN
in BERTI
di anni 93
Ne danno il doloroso annuncio il marito
Giovanni Battista, figli Antonio e Corrado,
le nuore Francesca e Margherita, il nipote
Andrea, i fratelli Angelo, Annamaria, Lina
e Luisa, le cognate, i nipoti e parenti tutti.
ROVERETO, 25 febbraio 2014
I funerali avranno luogo giovedì 27 febbraio alle ore 14.00 partendo
dalla Chiesa del Suffragio per il cimitero di S. Maria.
Un sentito ringraziamento al Personale tutto della Casa di Soggiorno di Via
VannettieallecaresignorePaola,MarcelaeOrnellaperlapremurosaassistenza.
Due posizioni opposte, figlie
di culture diverse. Non hanno gradito, Plotegher e Angeli, l’entrata a piedi uniti della
Minigiunta del Carnevale su
un tema così delicato e politico come la cittadinanza ai figli degli immigrati. Ma dire
che il loro è un no politico farebbe torto alla serietà del loro ragionamento. Che va oltre lo specifico tema per porre un problema diverso: un
bambino che parla di interculturalità, jus soli, integrazione, sa di cosa parla o legge
quello che gli hanno detto di
scrivere? In altre parole, non
c’è il rischio di una strumen-
talizzazione o addirittura del
plagio nel porre temi politici
di questa rilevanza nelle scuole prima e nel carnevale poi?
Si possono affrontare temi
politici a otto anni in modo
consapevole? La loro risposta
è no, e quindi chiedono che i
bambini siano lasciati bambini e non strumentalizzati.
Per il sindaco, che ha risposto alle loro domande di attualità, al contrario i bambini
colgono con semplicità e concretezza i temi della nostra vita. E che li pongano è una ricchezza. Come una ricchezza
da tutelare è comunque da
sempre la totale autonomia
totale del Carnevale di Rovereto e di chi lo organizza.
Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi
resta.
Dopo lunga malattia è mancato all'affetto dei suoi cari
FRANCESCO FUCARINO
di anni 69
Addolorati lo annunciano la moglie Mara, i figli
Giangaspare e Sara con Ivan, gli adorati nipoti Ginevra e
Filippo, la mamma Sara, il fratello,le sorelle e i parenti tutti.
Marco, 25 febbraio 2014
I funerali avranno luogo venerdì 28 febbraio alle ore
14.00 nella chiesa parrocchiale di Marco per il
cimitero omonimo.
Il Santo Rosario sarà recitato giovedì 27 febbraio alle ore 19.30 nella chiesa
parrocchiale di Marco.
La camera ardente è allestita presso il cimitero di Santa Maria.
Un sentito ringraziamento al personale medico e paramedico dei reparti di
Radioterapia e Oncologia dell'ospedale Santa Chiara di Trento per le amorevoli
cure prestate.
Non fiori ma opere di bene.
La presente serve di partecipazione e ringraziamento.
LA PRESENTE SERVE QUALE PARTECIPAZIONE DIRETTA E
RINGRAZIAMENTO
Numero Verde
800.700.800
ACCETTAZIONE TELEFONICA NECROLOGIE
ALTO ADIGE
ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 10 ALLE 20
PAGAMENTO TRAMITE CARTA DI CREDITO: VISA, MASTERCARD, CARTA SÌ
26
Rovereto
TRENTINO GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
Cena solidale e concerto per Kamenge
◗ ROVERETO
Il gruppo dei Risentiti che suonerà a sostegno dell’associazione Spagnolli
Mentre in Italia eravamo alle
prese con l'ennesima crisi di governo, in Burundi c'è stata una
gravissima alluvione, che ha
causato 89 morti. Quasi nulla è
stato riportato sulla stampa nazionale, la sciagura ha però
coinvolto anche il centro giovani di Kamenge, che per cinque
anni ha ospitato alcuni ragazzi
di Rovereto, partecipanti al corso "Giovani solidali". E sono
proprio loro ad organizzare, venerdì sera, la cena solidale in sala Cristina, e un concerto sabato
in Filarmonica. I due appuntamenti, promossi in collaborazione con l'associazione Spagnolli Bazzoni, serviranno a raccogliere fondi da destinare alla
popolazione del paese africano,
per far fronte all'emergenza. Oltre agli 89 morti (molti bambini)
ci sono migliaia di famiglie rimaste senza casa. É proprio il caso
di dire che "piove sul bagnato",
frase che è stata ripresa per intitolare il ciclo di appuntamenti
solidali proposti per aiutare la
popolazione africana. Nel cuore
del quartiere di Kamenge c'è il
centro giovani, dove hanno operato per cinque anni, per un periodo di tre settimane, i giovani
roveretani partecipanti al progetto Giovani solidali. Alcuni di
loro (Laura, Myriam, Simone,
Veronica) si recheranno, ad inizio marzo, in Burundi. Servono
però fondi per aiutare. Si può
contribuire partecipando alla
cena di venerdì; cucina lo chef
di tanti Kanga Dei, Guerrino, il
quale ha in serbo un menù speciale ed a tema. Si può prenotare scrivendo a gigliola.barocco@
gmail.com o chiamandola allo
0464 409051. Sabato 1 marzo
tocca alla musica; in questo caso a proporre l'evento è la sezione Aism, si esibiranno in sala Filarmonica gli Aironi (Franco
Marisa, Franco Cortesi, Enrico
Barozzi, assieme a Valeria Mattei, Enrico Giuliani, Carlo Berti)
ed i Risentiti (Oscar Cordioli,
Max Cavalieri, Vito Zandonati,
Claudio Zucchelli). Il concerto
avrà inizio alle 20.30.
(m.s..)
1
Niente Ztl: l’assessore si impegna e firma
Sì della circoscrizione ai lavori in via Paganini , ma con un impegno scritto per evitare un nuovo “caso” via Tartarotti
di Paolo Trentini
◗ ROVERETO
Leone Manfredi garantisce il
passaggio delle automobili e la
Centro approva il progetto di
rifacimento di via Paganini. La
possibilità concreta di una zona a traffico limitato sulla via
una volta terminati i lavori di
palazzo Balista aveva messo in
allarme i consiglieri della circoscrizione Centro. Al momento
della presentazione del progetto avvenuta nell'ultimo consiglio, la gran parte dei consiglieri pur apprezzando il disegno
elaborato dai tecnici comunali
aveva manifestato tutta la propria preoccupazione circa
l'eventuale chiusura della strada. Alla base delle proteste dei
consiglieri il rischio per le attività di soffrire ulteriormente la
morsa della crisi una volta
chiusa la strada e da qua la
possibilità concreta di un loro
trasferimento altrove se non di
una chiusura. Anche per di evitare una nuova "via Tartarotti", a seguito di una richiesta
scritta da parte del presidente
Giuseppe Zenato l'assessore ai
lavori pubblici Manfredi ha inviato una dichiarazione firmata dove afferma che via Paganini rimarrà aperta al traffico fin
quando l'attuale amministrazione rimarrà in carica. Una
nota di poche righe che ha avuto l'effetto di rassicurare quasi
Manfredi: «Fino a quando questa giunta
rimarrà in carica le auto potranno passare»
ROVERETO. La zona a traffico
limitato in via Paganini non è
prevista dall'amministrazione.
Parola di Leone Manfredi che ci
mette la faccia firmando la
lettera di impegni e rassicura:
«La Ztl non è prevista mentre
invece rimarranno le
funzionalità per i servizi
economici. Nell'ultimo incontro
il presidente Zenato aveva
richiesto una risposta scritta in
merito alla viabilità della via e
come da accordi ho firmato una dichiarazione in tal senso e fin
quando questa giunta rimarrà in carica la strada rimarrà
regolarmente aperta.
Per quanto riguarda gli arredi e i posti auto, una volta terminati i
lavori affronteremo il problema e si deciderà dove piazzare gli stalli
per il carico e scarico delle merci, durata e posizione degli altri
parcheggi. Forse alcuni spariranno se si deciderà spostare l'entrata
dell'asilo, ma anche in quel caso tutto è rimandato al termine del
cantiere per valutare in maniera migliore la collocazione più
idonea». (pa.t.)
Il rendering della “nuova” via Paganini: anche dopo i lavori la strada non sarà chiusa al traffico
tutti i consiglieri.
Al momento della votazione
tutti hanno espresso parere favorevole, eccetto i consiglieri
Guidi e Pellini (Pdl) i quali non
sono rimasti convinti delle parole dell'assessore in tema di
parcheggi e si sono astenuti.
Amministrazione e circoscri-
zione sono concordi sul non
trasformare la via in un parcheggio, ma di consentire la
sosta ai mezzi a servizio delle
attività commerciali per il carico e scarico delle merci e soltanto una breve fermata per
chi ha necessità di fare acquisti. Gli stalli di colore azzurro o
arancio in ogni modo saranno
decisi di comune accordo una
volta terminati i lavori nell'
obiettivo di trovare una soluzione condivisa. Alcuni potranno sparire se si decidesse di
trasferire l'entrata dell'asilo da
corso Rosmini a via Paganini.
Allo stesso modo tutti gli arre-
di e gli abbellimenti del caso
saranno installati una volta terminati i lavori. Rimangono invece intatti gli alberelli piazzati lungo la strada con lo scopo
di rallentare la velocità e incanalare le macchine in un percorso che possa essere più sicuro per i pedoni. In tema di si-
curezza saranno eliminati i
marciapiedi alla stregua di
quanto avvenuto in via Tartarotti, per la gioia dei residenti
costretti a prestare molta attenzione al momento di entrare o uscire con le auto dalle loro abitazioni.
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32
Rovereto ❖ Vallagarina
TRENTINO GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014
1
Martinelli Trasporti
e quelle buste paga
con il “segno meno”
La denuncia dei Cobas: «L’ennesimo schiaffo dell’azienda
ai lavoratori. Ora chiediamo che qualcuno intervenga»
di Paolo Tagliente
◗ ROVERETO
Della battaglia che i lavoratori
della Martinelli Trasporti stanno portando avanti da molti
mesi per riuscire finalmente ad
avere gli stipendi del periodo
compreso tra luglio e settembre dello scorso anno non si
parla quasi più. La situazione,
infatti, appare congelata. Ma è
soltanto un’apparenza e ora i
Cobas denunciano quello che
ritengono l’ennesimo sopruso
compiuto dall’azienda nei confronti dei dipendenti. «Le buste
paga arrivate ad un nutrito numero di camionisti e relative alla mensilità di gennaio – spiegano Antonio Mura e Giovanni La
Spada della confederazione Cobas – hanno dell’incredibile.
Calcolate senza alcun criterio
logico, in alcuni casi riportano
il segno meno. Secondo l’azienda, insomma, è il lavoratore ad
essere in debito». Va ricordato
che, grazie al denaro anticipato
da Confidi, è stato possibile pa-
IL CONCORDATO PREVENTIVO
Mistero fitto sulla decisione del giudice
ALA. Oltre alle buste paga
“anomale” a fare arrabbiare
lavoratori e Cobas c’è il silenzio più
impenetrabile seguito al 16
gennaio, giorno in cui il giudice
avrebbe dovuto pronunciarsi sulla
richiesta di concordato preventivo,
Condizionale obbligatorio perché
su quella decisione, a quaranta
giorni di distanza, non si sa ancora
nulla. «L’azienda tace – attaccano i
Cobas - la Provincia non sa, in
tribunale non dicono. I lavoratori e
le loro famiglie vogliono sapere
cosa accade. Hanno diritto di
saperlo»
gare la cassa integrazione ai camionisti. «Ma l’azienda – proseguono – continua con il suo atteggiamento sprezzante, in
spregio a qualsiasi regola e irridendo a istituzioni come la Provincia, che sembra non aver alcun potere». Ma per spiegare
cosa è accaduto Mura e La Spada mostrano alcuni dei cedolini arrivati ai lavoratoi. Ad uno,
ad esempio, su 22 giorni lavorativi , vengono attribuite 16 giornate di “assenza non retribuita”, cinque di sciopero, anche
se in una dichiarazione lo stesso autista dichiara di averne fatti due, e una serie di trattenute
varie per la bella somma complessiva di 1895 euro, che sottratti ai 1793 euro di stipendio
base portano il lavoratore a un
segno negativo di 102 euro.
«Come abbiano calcolato l’assenza non retribuita e i giorni
di sciopero resta davvero un
mistero. Una cosa è certa: tutto
questo è semplicemente vergognoso». Ma ci sono buste ancora più “strane”. Ce n’è una, ad
I lavoratori della Martinelli e i Cobas: adesso l’azienda manda anche buste paga con il segno negativo
esempio, in cui al lavoratore
viene riconosciuta una retribuzione per otto giorni di lavoro
pari a 663 euro, ma nella voce
successiva si parla di “assenza
non retribuita” di otto giorni
per una cifra complessiva di
663 euro. La seconda somma,
quindi, azzera la prima. «Ancora più assurdi – rivelano – sono
i 342 euro lordi versati al dipendente per un solo giorno di malattia. In primis perché i giorni
di malattia reali erano quattro,
in secondo luogo perché quei
342 euro, che rappresentano il
50 per cento del versamento
Inps, sono fuori misura e non
trovano giustificazione alcuna.
Alla fine, la paga mensile è di
312: cifra errata di cui l’Inps prima o dopo chiederà conto al lavoratore, non certo all’azienda». A chiedere che sia fatta luce sui criteri con cui vengono
preparate le buste paga, invece, sono i Cobas. «Siamo saliti a
Trento e abbiamo denunciato
questa cosa al Servizio lavoro,
che ha avviato un’indagine e
oltre 40 "Driver A" a contendersi il successo finale. Su tutti Giuliano Canè su Lancia Ardea, Andrea Vesco il quale avrà l'onore
del numero 1 sulle fiancate in
quanto a bordo della vettura
più anziana: la Fiat Siata 514M
del 1930. Potranno dire la loro
anche Giordano Mozzi, Fortin,
Salviato, Fontana e molti altri.
Si potranno osservare alcune
delle vetture storiche più affascinanti dal 1930 in poi come le
Fiat 508 Sport, la Siata 514M, la
Lancia Aprilia, la Austin Healley e le più moderne Giulietta
Sprint, Lancia Fulvia, Porche
911 e 356. Le macchine si potranno osservare già domani
sera dalle 20 alle 22 quando si
svolgeranno le verifiche. La prima autovettura partirà invece
sabato alle 10 dall'hotel Nerocubo con la prima sfida di precisione. Il regolamento di questo tipo di gare prevede che le
autovetture transitino ai punti
di controllo il più vicino possibile (si parla di centesimi di secondo) all'orario stabilito in
precedenza. Dall'albergo i concorrenti si muoveranno lungo
le strade che portano al Soardi
Center di Loppio, in località
Mala a Nago e quindi arriveranno all'hotel Lido di Ledro dopo
essere passate per Tenno. Dopo il pranzo la carovana prenderà la via del ritorno e affronterà alcune prove divertenti come quelle al kartodromo di Ala,
quelle negli spazi della protezione civile di Marco e quindi il
primo passaggio in corso Bettini di fronte al Mart tra le 16.20 e
le 19.15. Terminata anche questa fase le auto torneranno al
kartodromo non prima di aver
fatto tappa alla cantina di Vivallis di Brancolino e termineranno la loro corsa all'hotel Nerocubo intorno alle 18.30, Due
ore più tardi si svolgeranno le
premiazioni.
(pa.t.)
chiesto la documentazione
all’azienda. A quaranta giorni
dalla nostra segnalazione, però, il problema non è stato risolto. Ma non è finita qui. Noi
chiediamo che qualcuno intervenga sull’azienda e controlli
cosa fare e, nel frattempo, stiamo valutando anche se inoltrare una segnalazione all’ordine
dei commercialisti per stigmatizzare il comportamento dello
studio che prepara le buste per
Martinelli».
©RIPRODUZIONERISERVATA
kermesse a quattro ruote
Cento rombanti signore
sfilano per la Vallagarina
◗ ROVERETO
La presentazione della 21ª coppa Città della Pace (foto Matteo Festi)
Cento auto storiche tra cui alcuni pezzo da museo in "parata" a Rovereto e in Vallagarina.
Sono le vetture partecipanti alla 21esima edizione della coppa Città della pace, gara di regolarità per auto storiche e moderne valevole come prima
prova del Campionato Italiano
2014. La manifestazione è organizzata dall'Adige Sport ed è
considerata uno tra gli appuntamenti più importanti in Italia, tanto che in gara ci saranno
25 tra i migliori piloti italiani e
L’INCONTRO
Incidenti infantili:
come prevenirli
ROVERETO. È una lezione su un
tema particolarmente molto
interessante quello n programma
stasera, a partire dalle 20.30,
all’Urban Center di Corso Rosmini.
Nell’ambito degli appuntamenti
con la Family School, il dottor
Ermanno Baldo e la dottoressa
Valentina Fiorito parleranno de
«La prevenzione degli incidenti in
età pediatrica». Questo tipo di
infortunio, infatti, sono la causa
principale di morbilità e mortalità
dopo il primo anno di vita. I due
medici daranno consigli su come
prevenirli, si discuteranno dati e
conoscenze disponibili. I genitori
potranno approfondire e porre
questiti agli esperti.
Val di Non ❖ Val di Sole
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 TRENTINO
Orgoi Nones, la presentazione a Casez
◗ CASEZ
Caterina Dominici, presidente dell’associazione Orgoi Nones
Domani, ore 20.30, all'Hotel Casez, presentazione dell'associazione “Orgoi Nones” con tesseramento 2014 e confronto e dibattito sulle problematiche attuali e di prospettiva della valle
di Non. «Abbiamo deciso di fare
questo convegno l'ultimo giorno di febbraio, quindi nella notte che introduce a l “trato marzo”, data evocativa ed emblematica per la chiamata a raccolta
del popolo noneso», afferma la
ex consigliera provinciale Caterina Dominici, che di Orgoi Nones è la nuova presidente. A contorno della serata anche un ricco rinfresco, che di questi tempi
non guasta. Il “trato marzo” è
una tradizione che - come scrive
l'antropologo Cesare Poppi - un
tempo era diffusa in tutto il
Trentino e presente con varianti
significative in tutto l'arco alpino. Tale rito si ricollega alle feste
celebrate nell'antica Roma alle
calende di marzo, mese che apriva l'anno romano. Le prime tre
sere di marzo, o le ultime due sere di febbraio e la prima di marzo, i ragazzi si riunivano nelle alture sovrastanti i paesi e lanciavano epiteti relativi ad accoppiamenti tra gli abitanti del paese
che possono inverosimili, possibili o presunti. Tradizionalmente i protagonisti sono i coscritti
dell'anno, i giovani giunti alla
maggiore età, per i quali il "Trato
marzo" si configura come una
47
sorta di rito di passaggio nell'età
adulta. Seppur vietato nei secoli
passati dal Principa vescovo di
Trento per il suo carattere irriverente e scanzonato verso il potere costituito, il “trato marzo” è
sopravvissuto in particolare nei
borghi più defilati delle valli
trentine. Nel 2012 il “trato marzo” è stato riproposto dal coro
Maddalene di Revò con un brano armonizzato (1989) dal maestro A. Franceschini e ora la ex
preside Dominici lo vuole rilanciare come occasione per rivendicare verso l'autorità centrale
(la Provincia, che non ne sente
ragione) il riconoscimento di ladinità per i nonesi.
(g.e.)
1
La libreria di Marianna sfida la crisi
Coredo, la nuova attività aperta in centro: «Io controcorrente e alternativa ai grandi magazzini, la carta non è morta»
di Paolo Forno
◗ COREDO
Ogni tanto capita di sfatare
qualche luogo comune. Meno
spesso accade di smentirne
tre in un colpo, raccontando
la storia di un grande sogno
che si realizza. Viviamo in
un’epoca in cui i giovani non
riescono a lavorare, l’imprenditorialità femminile è ancora
poco diffusa e il libro in formato cartaceo è ormai soppiantato dagli e-book?
Incontrando Marianna Frasnelli sembrerebbe di no. Nonesa, classe ’87, un sorriso
contagioso e carattere da vendere. Dopo essersi imbattuta
in tutti i problemi che un giovane incontra nel mondo del
lavoro precario, ha deciso di
reagire e dare vita ad un progetto tutto suo. E così è nato
“Il Sognalibro”, una libreria
aperta da poco nel centro storico di Coredo. Varcando la soglia del piccolo negozio si ha
l’impressione di fare un passo
indietro nel tempo e riscoprire quella magica atmosfera
che i moderni centri commerciali non riescono certo a trasmettere. «Il rapporto diretto
che si instaura con i clienti –
esordisce la giovane Marianna, residente nella frazione di
Mollaro del limitrofo comune
di Taio - è una delle caratteristiche che ho voluto dare a
questa attività. Chi ama il
mondo dei libri, quasi sempre, ha voglia di prendersi il
tempo di fare due chiacchere
e confrontarsi con chi gestisce
l’attività. Un approccio assolutamente diverso rispetto alla
freddezza dei grandi magazzini o addirittura degli anonimi
acquisti online». Ma come nasce questo progetto? «Inutile
nascondere che sono sempre
Marianna Frasnelli (sotto e nella foto sopra con due clienti), in basso l’ingresso di Sognalibro
stata una grande lettrice, ma il
mio percorso di studi non ha
seguito certo questa mia passione. Sono perito agroindustriale e dopo il diploma ho
studiato erboristeria per un
paio d’anni. La necessità di la-
vorare mi ha però portata a fare l’impiegata per quattro anni, ma la precarietà del mondo del lavoro mi ha lasciata a
piedi e l’esperienza successiva
non è certo andata meglio.
Chiaccherando con un’amica
mi sono detta: inutile piangersi addosso, se il lavoro non c’è
bisogna crearselo!».
E così l’idea di aprire un negozio di libri nel quale si trova
un po’ di tutto, dai romanzi alle ricette di cucina, dai libri
marketing solidale
Gli imprenditori sponsorizzano il mezzo per Gsh
◗ CLES
Un segnale di vicinanza e di
compartecipazione dell'impresa al mondo del disagio sociale
per sottolineare l'interdipendenza che lega la socialità all'
economia e alla solidarietà.
Questo il significato, secondo
l'assessore comunale di Cles alle Politiche sociali Giusy Gasperetti, del progetto “Mobilità gratuita” della società “Europa Servizi Spa di Milano che, con il patrocinato dal Comune di Cles,
mette a disposizione di Gsh Cooperativa Sociale Onlus un
mezzo attrezzato per i trasporti
“sociali”.
A pagare il servizio, con le
sponsorizzazioni raccolte in valle dalla società milanese, saranno gli operatori economici della borgata che aderendo all'iniziativa legheranno il logo della
loro attività ad una servizio sociale, il tutto con ampia visibilità. Ieri a Cles, nella sede di Gsh,
la presentazione dell'iniziativa
con intervento dei rappresentanti di Europa Servizi Spa, del
presidente di Gsh, Michele Covi, e dell'assessore Gasperetti. Il
mezzo che verrà messo a disposizione della cooperativa sociale è un Fiat Doblò, con caratteristiche tecniche che lo rendono
idoneo a trasportare 4 passeggeri oltre all’autista (passo lungo e tetto alto), completamente
attrezzato per questa tipologia
di trasporti, con elevatore omologato a norma di legge per il
trasporto di sedia a rotelle. Il finanziamento del progetto, con
la conseguente attivazione del
servizio, sarà possibile come
detto grazie agli spazi di pubblicità sulla carrozzeria del Doblò
che gli imprenditori di Cles potranno affittare per la promozione del marchio aziendale.
«Non è un'operazione di pura
solidarietà ma di marketing comunque solidale perché lega il
mondo dell'impresa ad una servizio sociale altamente utile per
tante persone che hanno problemi di mobilità», ha sottolineato Covi.
L'iniziativa
presuppone
l'adesione di aziende «sensibili» in un numero sufficiente, altrimenti il progetto non si farà.
«Ma siamo partiti con il piede
giusto, già all'annuncio un'
azienda della borgata si è subito
fatta avanti ed ha sottoscritto la
sponsorizzazione, adesso ne
aspettiamo altre», ha detto
Omar Palazzani, funzionario di
Europa Servizi Spa. La società –
ha spiegato - ha già in essere, a
livello italiano oltre 250 contratti di questo tipo ed una mezza
dozzina anche in Trentino. Per
le aziende interessate ad acquistare questi spazi di solidarietà
mobilie è a disposizione il numero verde 800236482. (g.e.)
per bambini ai prodotti
dell’associazione
Libera.
«L’idea iniziale era quella di
dar vita a un’erboristeria
–rivela Marianna- ma l’investimento era troppo oneroso e il
rischio troppo alto. Quindi ho
dato retta al mio cuore che mi
suggeriva questa strada e in
tempi relativamente brevi ho
aperto questa attività cercando di soddisfare le richieste di
tutti i tipi di lettore».
“Il Sognalibro” in centro storico è aperto da meno di un
mese, ma già nell’agosto del
2013 Marianna aveva avviato
l’attività in una struttura più
defilata. «Inizialmente avevo
optato per un posto più periferico, ma nonostante il successo iniziale dettato anche dalla
presenza di turisti a Coredo
nel periodo estivo, ho capito
subito che avrei dovuto trovare una posizione più centrale
per lavorare meglio. Non volevo comunque abbandonare
Coredo, un paese che ho sempre amato». La domanda sorge spontanea: ma è davvero
così forte la crisi della carta
stampata? «In realtà –afferma
Marianna- il libro rimane ancora uno dei principali articoli
da regalo, e questa è già una
buona base. Poi c’è da dire
che gli amanti del cartaceo
non sono affatto spariti, soprattutto tra le persone di età
avanzata. Certo non è il momento più roseo per avviare
un’attività, ma questo vale per
molti altri settori». Domandona finale: sei felice di aver fatto
questa scelta? «Si –risponde sicura Marianna- nonostante ci
siano anche dei momenti difficili ho dimostrato anzitutto a
me stessa di potercela fare e
questo è il traguardo più grande».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IN BREVE
CLES
Candidati del Pd
a confronto
■■ Questa sera alle 20 e 30
presso la Sala ex Filanda, in
via delle scuole a Cles,
confronto pubblico tra i
candidati alla segreteria
provinciale del Pd Elisa
Filippi, Giulia Robol e Vanni
Scalfi.
TUENNO
Infiammazioni
e rimedi naturali
■■ Domani alle 20 e 30
presso la biblioteca
comunale (Casa Grandi) “Le
Patologie Infiammatorie”,
rimedi naturali, alimentari e
controindicazioni con
associazioni a farmaci di
sintesi. Relazione Margherita
Decarli, professionista
Phytoitalia e fitoterapista.
Partecipazione libera e
gratuita. Organizza il Comune
con la biblioteca. (g.e.)
COREDO
Giovedì grasso
in piazza
■■ Oggi per giovedì grasso
pranzo tipico in piazza con
gnocchi in piazza della chiesa
a cura del Comune con i Vigili
del Fuoco e Donne Rurali. E
alle 17 ( in replica domenica
sempre ad ore 17) presso la
palestra delle ex scuole
elementari, “C'era una favola
… il lupo e i 7 capretti” che ha
come attori il personale e i
genitori dei bambini della
scuola parrocchiale
dell'infanzia. Ingresso libero.
(g.e.)
Valli Giudicarie ❖ Val Rendena
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 TRENTINO
di Ettore Zini
◗ SPIAZZORENDENA
Il Poli arriverà a Spiazzo pagando un “pegno” minore, di
quanto avrebbe voluto l’amministrazione comunale. Mentre
la Cooperazione rendenese
che ha fatto di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a un
concorrente come il colosso
trentino dell’alimentazione,
proprietario di 64 punti vendita, avrà di che lambiccarsi per
contrastare - questa volta sul
campo e non più nelle aule dei
tribunali - il gruppo Poli, che
già entro l’anno aprirà un punto vendita in val Rendena di
800 metri quadrati. I permessi
ci sono e i progetti sono già
passati al vaglio della commissione edilizia. Quindi entro pochi mesi il supermercato Poli
sbarcherà nel cuore della Rendena, sparigliando i progetti
della locale Famiglia Cooperativa, già in fibrillazione per la
temibile presenza sul mercato
con l’apertura del Supermercato Despar, a Tione. Prende un
risvolto completamente diverso la vicenda, iniziata vent’anni fa con l’acquisto, da parte
del Poli di Trento, dei capannoni dell’ex Ille: un’area industriale dismessa di 20 mila metri quadrati, dove il gruppo alimentare avrebbe voluto, già allora, aprire un proprio punto
vendita, osteggiato dalla Cooperativa di Pinzolo.
Solo il 24 maggio scorso il
Tar
di
Trento
aveva
“stoppato” le velleità della ditta Poli, annullando i progetti
di variante per l’insediamento
di una superficie di 1.250 metri
quadrati, e mandando in fumo
progetti di riqualificazione
dell’area, per cui tra l’altro il
1
Ex Ille, sì al negozio Poli
ma con spazi inferiori
Spiazzo Rendena, passa in aula il progetto dell’area, dopo la bocciatura del Tar
Il supermercato sarà di 800 metri quadrati (sui previsti 1.250), l’asilo su 3.400
Il consiglio comunale di Spiazzo ha dato il via libera al primo passo per l’area ex Ille, con un progetto ridimensionato
comune avrebbe beneficiato
per un valore di circa
2.800.000/3.000.000 di euro
grazie agli accordi sottoscritti
con i proprietari dell’area, il
Poli. A luglio però, una delibera provinciale che permette di
insediare in aree produttive dismesse zone commerciali fino
a 800 metri quadrati, ha nuova-
mente scompigliato i piani.
I dettagli di questa complicata storia li ha ripercorsi puntigliosamente il sindaco Michele Ongari in sede di approvazione della prima adozione
di variante puntuale al Prg, riguardante appunto il piano attuativo n. 4 dell’area ex Ille.
Una variazione al Prg che inte-
ressa i 15.000 metri di
quell’area dove, oltre a 5.000
metri di residenziale, dovrebbe trovare posto anche l’asilo
nido per cui la proprietà
dell’area si è impegnata a dare
al comune un lotto di 3.400
metri. «In pratica – ha spiegato
il primo cittadino di Spiazzo –
abbiamo dovuto rinegoziare
al ribasso gli accordi precedenti, tenendo conto che l’obiettivo principale è la riqualificazione dell’area, compresa la
passerella sul Sarca e che collegherà Fisto a Spiazzo, a carico
della ditta Poli». L’alternativa
poteva essere un ricorso al
Consiglio di Stato. Ma l’amministrazione ha preferito non
correre ulteriori rischi concordando con i proprietari
dell’area una serie di benefici a
proprio favore stimati in circa
800 mila euro. Una decisione
da cui la minoranza composta
dai consiglieri Barbara Chesi,
Matteo Martini, Luifino Masè,
Sara e Thomas Terzi, si è chiamata fuori. In quanto – hanno
detto – «non siamo mai stati resi partecipi delle scelte di questa amministrazione». Ora
l’iter della variante per la riqualificazione di parte dell’area
avrà un suo percorso autonomo. Nei progetti immediati ci
sono comunque le demolizioni dei capannoni fatiscenti e la
messa a verde della superficie.
Mentre nel capannone più a
nord al termine dei lavori di ristrutturazione, troverà posto il
nuovo supermercato Poli.
Al posto del Bim polizia, forestale e Enaip
Storo, l’ente si trasferirà a Palazzo Belli, mentre al Conventino arriverà una sezione dell’Ecomuseo
◗ VALLE DELCHIESE
Il Conventino di Lodrone
49
Il palazzo del Conventino di
Lodrone diventerà la prossima
sede dell’Ecomuseo della Valle del Chiese, come già ipotizzato una decina di anni fa,
quando fu acquistato dal Bim
in occasione dei Patti Territoriali? No. A dirlo è lo stesso
Bim, attraverso un comunicato stampa, da cui si evince che
il palazzo, la cui ristrutturazione avverrà a partire dai prossimi mesi, è destinato a diventare un importante nodo
dell’Ecomuseo della Valle del
Chiese, la cui sede è e resterà
però a Condino. A Condino sì,
ma comunque trasferendosi
di poche decine di metri, dato
che lascerà l’attuale palazzo
occupato assieme al Bim del
Chiese per approdare al ristrutturato Palazzo Belli, dove
finirà anche il Bim stesso e altri soggetti deputati allo sviluppo del territorio.
Il comunicato evidenzia
inoltre come, nell’edificio attualmente occupato dal Bim,
saranno invece ospitati con
ogni probabilità sia la caserma
della Polizia Locale della Valle
del Chiese, per la quale si era
in passato pensato ad una sede in quel di Storo, sia la succursale di Condino dell’Enaip
di Tione (con le lezioni d’aula
del Corso di Carpenteria del
Legno), sia la stazione forestale, attualmente ospitata in spa-
zi ritenuti non . Niente Storo –
quindi – per la sede dell’Ecomuseo benché l’acquisto di
dieci anni fa dell’edificio fosse
avvenuto pensando di localizzare lì in futuro questo ente.
Avere tuttavia sparsi sul territorio gli enti che fra loro abitualmente collaborano risulta poco funzionale e pratico in chiave soprattutto operativa: da
qui l’idea di mantenerli a Condino e di far diventare il palazzo del Conventino di Lodrone
un nuovo nodo ecomuseale,
andando così ad arricchire e
potenziare da un punto di vista storico, culturale ma anche
turistico la già vasta offerta del
territorio.
Il Consorzio dei Comuni del
Bim del Chiese, che è proprietario dell’immobile e cui l’Ecomuseo fa riferimento, ha deciso di promuovere la ristrutturazione e la valorizzazione di
questo importante complesso
architettonico. Più precisamente l’edificio verrà ristrutturato e dato in gestione gratuita
per trent’anni al Comune di
Storo affinché quest’ultimo lo
valorizzi in ambito culturale
grazie anche alla realizzazione
di sinergie tra pubblico e privato. La gestione del Conventino
sarà quindi compito del Comune di Storo che, come per
altro ipotizzato dallo stesso
Bim del Chiese, potrebbe decidere di collocare qui anche il
museo delle miniere di Darzo.
Il 13 aprile fissato
il referendum
per le fusioni
Il dado è tratto: i referendum
consultivi per l'unificazione
comunale si terranno domenica
13 aprile 2014, tra le ore 8 e le 21.
Lo ha deciso ieri la Giunta
regionale che ha indetto tre
distinti referendum, come
previsto dalla normativa
regionale, per altrettanti
processi di fusione avviati dalle
10 amministrazioni comunali
interessate. Per le Giudicarie
due i referendum. Gli elettori di
San Lorenzo in Banale e Dorsino
sono chiamati ad esprimersi
sull’unificazione dei due
municipi, che nel caso di esito
favorevole della consultazione,
daranno vita al comune
chiamato di San Lorenzo
Dorsino. Gli elettori dei comuni
di Bersone, Daone e Praso si
esprimeranno invece sulla
nascita del comune di Valdaone.
Perché il referendum sia valido
occorre che in ogni comune
partecipi la maggioranza degli
aventi diritto al voto e le fusioni
saranno possibili se in ogni
comune i voti favorevoli
saranno la maggioranza.
Il nome da dare al nuovo comune
è una delle novità, ma la scelta
non sempre è stata facile: nel
caso dell'Alto Banale quattro le
proposte (Ambiez, Ponte
sull'Ambiez, Ambiez delle
Dolomiti, Alto Banale), si è
scelto infine il nome derivato
dalla sommatoria dei due
comuni. (g.ri.)
in breve
LODRONE
Scuola materna, festa
di giovedì grasso
■■ Oggi a Lodrone il via al
Carnevale, alla scuola
materna, con intrattenimento
per gli oltre cinquanta
bambini, personale docente e
non che fanno parte di Coesi,
di cui è presidente l’avvocato
Luca Turinelli. Previste
tavole di dolci. (a.p.)
TIONE
Scuola musicale,
serata per Emergency
■■ Serata di beneficenza per
Ermergency oggi, alle 20.30,
al cinema di Tione. La Scuola
musicale Giudicarie, con la
Biblioteca, si esibirà in
EmergenSing, teatro
musicale ispirato alle poesie
di Gianni Rodari. L’ingresso
ad offerta libera. (f.s.)