piano di sviluppo e reindustrializzazione delle aree produttive di
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REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE COMUNE DI MASSA PROVINCIA DI MASSA CARRARA COMUNE DI CARRARA Direzione Generale Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze Direzione Generale Politiche territoriali, ambientali e per la mobilità PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA PRS 2011 – 2015. PIS Grandi poli industriali 14 gennaio 2013 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Sommario Introduzione 1. Il contesto 2. Il Piano di reindustrializzazione 4 4 9 1. 1.1 1.2 1.3 1.4 L’Accordo di Programma sul SIN di Massa Carrara Premesse I riferimenti normativi Gli Accordi di Programma Gli accordi transattivi 12 13 13 14 16 2. Lo sviluppo, l’industrializzazione ed il consolidamento occupazionale del polo industriale “Nuovo Pignone” 19 2.1 2.2 2.3 Il protocollo d’intesa propedeutico all’Accordo di Programma L’Accordo di Programma Il progetto Atene 20 21 23 3. 3.1 3.2 3.3 La reindustrializzazione dell’area Eaton Premesse Il processo di reindustrializzazione 3.2.a Prima fase 3.2.b Seconda fase I problemi legati all’area SIN 25 26 26 26 28 29 4. 4.1 4.2 4.3 I Nuovi Cantieri Apuania (NCA) Premesse Il protocollo d’intesa La cessione di NCA 30 31 31 32 5. 5.1 5.2 Gli interventi per il settore lapideo Premesse Il Centro Tecnologico interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione e per la caratterizzazione dei materiali lapidei Progetto ricerca e valorizzazione sui materiali lapidei Aree per insediamenti produttivi Il Polo Pietre Toscane La Strada dei Marmi Ingegneria finanziaria 35 36 36 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 37 38 38 39 42 2 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6. Interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti produttivi 44 6.1 6.2 6.3 6.4 PIUSS “Un territorio da rivivere” – Comuni di Massa e Carrara Iniziative di marketing territoriale e di attrazione degli investimenti Rilevazione delle manifestazioni di interesse ad investire Le Aree Integrate di Sviluppo e la ricognizione delle aree disponibili per insediamenti 45 46 47 47 6.5 6.6 Incentivi per gli investimenti produttivi Progetto unitario di risistemazione eco-efficiente e di infrastrutturazione a banda larga della ZIA 48 49 7 7.1 7.2 7.3 7.4 7.5 Politiche per la competitività e il lavoro Politiche per la competitività dei sistemi produttivi Politiche per la competitività e la sostenibilità del sistema energetico Misure anti-crisi Aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione Novità per il 2013 50 51 52 52 53 55 Quadro degli interventi di ingegneria finanziaria 56 3 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Introduzione 1. Il contesto Nell’attuale contesto internazionale, in cui le ripercussioni della crisi sugli elementi strutturali delle economie paiono avvantaggiare i paesi emergenti - che presentano ritmi di crescita superiori a quelli dei paesi più avanzati - e in un quadro nazionale recessivo, nel quale l’incertezza e la volatilità finanziarie dissuadono da politiche fiscali e di spesa pubblica espansive - che potrebbero compensare la diminuzione dei consumi interni - appare verosimile un'ulteriore contrazione della capacità di spesa sia privata che pubblica. In un simile clima, sfavorevole alla ripresa degli investimenti, una possibile via d’uscita consiste nel cogliere la domanda internazionale, soprattutto quella delle economie emergenti. Per la Toscana le esportazioni costituiscono uno storico canale di sviluppo (il prodotto interno lordo toscano è costituito per circa un quarto dalle esportazioni): esse hanno guidato la crescita negli anni immediatamente precedenti la crisi e, seppure hanno favorito, col loro crollo, il rapido propagarsi della crisi anche in Toscana (in particolare nel settore industriale), hanno altresì consentito che, con la ripresa della domanda mondiale, nel 2010, le imprese orientate all'export si risollevassero prima delle altre. Il 2011 ha confermato questa tendenza con il ritorno delle esportazioni ai livelli pre-crisi: per quest’anno, tuttavia, Massa-Carrara rappresenta un’eccezione, in quanto nel 2011 ha subito una flessione delle esportazioni estere, che si sommano al calo di export degli anni precedenti e che riguardano soprattutto il settore delle macchine e apparecchi meccanici. PRODUZIONE, ESPORTAZIONI ESTERE E UNITÀ DI LAVORO IN TOSCANA. 2000-2011 Numeri indice 2000=100 125 120 115 110 105 Esportazioni estere 100 Produzione ULA 95 90 85 80 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: elaborazioni IRPET 4 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Le altre caratteristiche che hanno conferito alle imprese una miglior capacità di risposta alla crisi sono stati una struttura, un contenuto tecnologico e una capacità di innovare tali da renderle competitive su mercati più ampi e concorrenziali. La crisi ha concorso al mutamento delle caratteristiche strutturali del sistema produttivo regionale, verso una progressiva terziarizzazione dell’economia, a cui è corrisposta la riduzione relativa del ruolo delle attività manifatturiere. Alla ripresa, a partire dal 2010, sul lato del valore aggiunto, non è seguita una ripresa del mercato del lavoro, poiché il tentativo di recuperare produttività da parte delle imprese è stato perseguito soprattutto cercando di ridurre il peso del fattore lavoro. Nel 2011 le condizioni del mercato del lavoro non hanno riportato un’inversione di tendenza, con prospettive di medio periodo di ulteriore erosione dell’occupazione. La provincia di Massa Carrara presenta un processo di cambiamento della propria struttura economica analogo a quello toscano - con un orientamento sempre maggiore verso i servizi – ma con elementi di ulteriore debolezza: la struttura demografica, caratterizzata da un invecchiamento della popolazione ben superiore alla media toscana, il reddito pro capite più basso tra le province toscane e la marcata eterogeneità dei due sistemi economici locali, con un netto svantaggio, rispetto all’area di Massa Carrara, della Lunigiana, maggiormente soggetta a invecchiamento e bassa natalità e con il reddito pro capite più basso della regione. PIL PRO CAPITE NEI SISTEMI ECONOMICI LOCALI TOSCANI. 2011 Valori in Euro Fonte: elaborazioni IRPET La debolezza del sistema produttivo provinciale si manifesta anche dal punto di vista occupazionale: la provincia mostra infatti livelli di occupazione e di partecipazione al mercato del lavoro più bassi rispetto alla Toscana nel suo complesso, mentre i tassi di disoccupazione sono superiori. 5 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA INDICATORI DEL MERCATO DEL LAVORO NEL PERIODO PRE-CRISI E DURANTE LA CRISI - Provincia di Massa Carrara e Toscana Valori % Media 2004-2007 Media 2008-2010 2011 MS Toscana MS Toscana MS Toscana Tasso di attività Tasso di disoccupazione Tasso di occupazione 63,5 8,2 58,2 68,7 4,9 65,3 66,6 10,5 59,5 69,4 5,6 65,4 65,8 11,7 58 67,5 6,5 63,6 Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT La struttura economica provinciale è oggi caratterizzata da un grado di diversificazione tra i più bassi della Toscana, con la specializzazione in pochi settori (terziario, attività estrattive, mezzi di trasporto) e il ruolo del tutto marginale degli altri settori manifatturieri che caratterizzano invece il resto della regione. COEFFICIENTE DI DIVERSIFICAZIONE ECONOMICA DELLE PROVINCE TOSCANE Inverso dell’indice di Herfindahl–Hirschman corretto su base regionale Fonte: elaborazioni IRPET L’industria ha ridimensionato fortemente il proprio ruolo per l’economia della provincia, con particolare riferimento all’estrazione e alla lavorazione di minerali, che mostrano una decisa diminuzione di addetti dagli anni settanta ad oggi. L’industria metalmeccanica, che mostrava una ripresa di addetti nell’ultimo decennio, si è ridimensionata al sopraggiungere della crisi (2008-2009) mentre le costruzioni - che caratterizzano l’economia dell’area rispetto al resto della regione - hanno avuto un forte sviluppo nel lungo periodo. 6 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA ADDETTI IN SETTORI INDUSTRIALI DI SPECIALIZZAZIONE DELLA PROVINCIA 1981-2009 8000 7000 6000 5000 1971 1981 4000 1991 2001 3000 2008 2009 2000 1000 0 A ttività e stra ttive P ro d o tti la vo ra zio n e m in e ra li M e ta lm e c ca n ica C o stru zio n i Fonte: elaborazioni IRPET su dati Censimenti Industria e Servizi e Archivio Statistico Imprese Attive ISTAT Il cambiamento della struttura produttiva si riflette anche nella classe dimensionale delle imprese, a favore delle piccole e soprattutto delle micro imprese, nelle quali è oggi occupato più del 60% degli addetti provinciali. ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELLE UNITÀ LOCALI. 1981-2008 Valori % 8000 7000 6000 5000 1971 4000 1981 1991 3000 2001 2000 2008 2009 1000 0 A ttiv ità e s tra ttiv e P ro d o tti la v o ra z io n e m in e ra li M e ta lm e c c a n ic a C o s tru z io n i Fonte: elaborazioni IRPET su dati Censimenti Industria e Servizi e Archivio Statistico Imprese Attive ISTAT. 7 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA In tutti i comparti produttivi, la crisi ha colpito più la provincia di Massa Carrara che la Toscana nel suo insieme; con riferimento alla dinamica del valore aggiunto per il periodo dal 2007 al 2011, solo nel settore dell’estrattiva si registra un contributo alla crescita positivo per la provincia di Massa Carrara, mentre tale contributo risulta nullo con riferimento al territorio regionale. Per quanto riguarda gli altri settori, i segnali più gravi della crisi si riscontrano nelle costruzioni e nel manifatturiero, che perdono in quattro anni rispettivamente il 20% e il 16% del valore aggiunto registrato nel 2007. Le difficoltà registrate nella variazione del valore aggiunto si ritrovano anche nell’analisi della dinamica delle unità di lavoro impiegate nel sistema produttivo, che si sono ridotte del 2,7% dal 2007 al 2011. Il segnale di difficoltà del territorio provinciale rispetto al sistema economico regionale nel suo complesso appare ancora più forte con riferimento alle unità di lavoro impiegate rispetto al valore aggiunto prodotto: rispetto al -2,7% provinciale, infatti, in regione c’è stata una sostanziale tenuta dell’impiego di unità di lavoro (-0,3%). UNITÀ DI LAVORO PER MACROSETTORI Peso e variazioni % Toscana Provincia di Massa Carrara Peso 2011/2010 2011/2007 Peso 2011/2010 2011/2007 Agricoltura e pesca Estrattiva Manifatturiero Costruzioni Alberghi, Commercio, Trasporto Servizi privati Servizi pubblici TOTALE 3,7 0,2 20,9 7,5 -2,6% 2,2% 0,5% -2,9% -3,6% -1,8% -3,2% -10,1% 2,4 1,4 15,6 8,8 -2,2% 3,4% 1,3% -2,5% -5,3% 0,0% -9,5% -13,1% 30,4 21,5 15,8 100,0 0,8% 2,3% -0,3% 0,5% 2,5% 2,6% 0,1% -0,3% 32,9 19,5 19,5 100,0 1,0% 2,0% -0,4% 0,6% 1,0% 0,7% -1,1% -2,7% Fonte: stime IRPET Il comparto manifatturiero risulta in forte difficoltà, tanto in riferimento al suo contributo alla dinamica del sistema economico provinciale, che nel confronto con il livello regionale, sia per quanto riguarda la generazione di valore aggiunto che quanto alle unità di lavoro impiegate nella produzione. Le uniche possibilità di espansione per l’economia locale, così come per quella regionale e nazionale, possono derivare da un incremento delle esportazioni o da una riduzione delle importazioni (stimate invece in crescita). Le imprese che hanno superato la recente fase acuta della crisi avrebbero bisogno, se vogliono continuare a investire, per innovare e competere al fine di aggiudicarsi parte della domanda mondiale in aumento, di finanziamenti, non facili da reperire nell’attuale situazione del sistema dell’accesso al credito. Le difficoltà sistemiche, legate alla stagnazione della domanda interna, impongono un cambiamento sostanziale: per anni il sistema economico è cresciuto e si è sviluppato al di sopra delle proprie capacità, sfruttando elementi contingenti, senza affrontare il nodo centrale della spesa per investimenti orientati alla ristrutturazione e all’innovazione. La promozione di un tale processo di cambiamento, per la provincia di Massa Carrara, è l’obiettivo del presente Piano di reindustrializzazione. 8 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 2. Il Piano di reindustrializzazione La crisi di particolare complessità che interessa la provincia di Massa Carrara, con effetti rilevanti sul bacino occupazionale del territorio, ha spinto la Regione Toscana a presentare al MISE istanza di riconoscimento di area di crisi industriale per quest’area (oltre che per il distretto tessile di Prato) a seguito dell’adozione della delibera di Giunta Regionale n. 1156 del 28 dicembre 2010 e nel rispetto delle procedure definite dall’articolo 4, comma 1, del Decreto Ministeriale 24 marzo 2010. Il Ministero dello Sviluppo Economico, con Decreto del Direttore Generale del 13 aprile 2011, ha riconosciuto l’area di Massa-Carrara quale area di “crisi complessa nonché con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. Con la delibera n. 161 del 14 marzo 2011, la Giunta Regionale ha approvato il protocollo d’intesa “per lo sviluppo e la reindustrializzazione delle aree produttive della provincia di Massa Carrara”, che è stato sottoscritto il 22 marzo 2011 congiuntamente alla Provincia di Massa, ai Comuni di Massa e Carrara ed al Ministero dello Sviluppo Economico. Nel protocollo è confermata la volontà comune delle parti di intraprendere iniziative di reindustrializzazione per le quali si richieda l'attività integrata e coordinata, la confluenza di risorse finanziarie e l'armonizzazione dei procedimenti amministrativi, attraverso l’elaborazione di un Piano di reindustrializzazione e rilancio del territorio dell’intera provincia di Massa e Carrara, propedeutico alla stipula di un Accordo di Programma di reindustrializzazione dell’area, ai sensi dell’articolo 2 della Legge 99/ 2009. Nel protocollo si prevede che il Piano di reindustrializzazione contenga, tra gli altri, elementi per le soluzioni più idonee alla salvaguardia funzionale e occupazionale dello stabilimento Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara ed alla reindustrializzazione e allo sviluppo produttivo dell’area Eaton di Massa. Il PRS 2011-2015 prevede, nell’ambito del progetto integrato di sviluppo “Progetti di riqualificazione dei grandi poli industriali”, il Progetto “Area Massa Carrara”, il quale si propone di definire un piano di reindustrializzazione e rilancio del territorio, per dare continuità produttiva alle aziende già insediate, in particolare la navalmeccanica, e creare un ambiente economico ed infrastrutturale favorevole alla nascita di nuova occupazione e all’insediamento di nuove attività, anche attraverso la riqualificazione del sito di bonifica di interesse nazionale (SIN).5 Il progetto si propone di sostenere strategie industriali incentrate su produzioni specialistiche ed innovative in grado di capitalizzare le tradizioni manifatturiere (in termini di saperi, competenze, tecnologie ed investimenti), puntando a soluzioni industriali coerenti con la vocazione produttiva dell’area. In particolare, il progetto mira a promuovere lo sviluppo di un “polo della meccanica industriale” di alta qualità tecnologica, fortemente orientata alle attività di export, nonché la creazione del relativo un indotto, attraverso la richiesta di servizi di supporto specialistici, derivanti dalla stabilizzazione di tali attività industriali. Nel protocollo di intesa siglato tra la Giunta Regionale, la Provincia di Massa Carrara ed il Comune di Massa il 10 novembre 2011, sono stati definiti gli ambiti di intervento prioritari che saranno di riferimento per gli atti negoziali all’interno del PRS 2011-2015. Vi si trovano confermate, in particolare, le priorità relative alle azioni di contrasto alla crisi economica, agli interventi sulla viabilità regionale, alla bonifica delle aree inquinate e riqualificazione aree industriali, nonché agli interventi in materia di investimenti. 5 Il “Progetto Area Massa-Carrara” coincide pertanto con il “Piano di reindustrializzazione” ex art. 9 legge 99/2009. 9 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, prevede - all'articolo 27 - che, in caso di situazioni di crisi industriali complesse, in specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale, possano essere attivati progetti di riconversione e riqualificazione industriale, che promuovano gli investimenti produttivi, anche di carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione delle infrastrutture funzionali agli interventi. I progetti di riconversione devono essere adottati mediante appositi accordi di programma, che disciplino gli interventi agevolativi, l'attività integrata e coordinata di amministrazioni centrali, regioni, enti locali e dei soggetti pubblici e privati, le modalità di esecuzione degli interventi e la verifica dello stato di attuazione e del rispetto delle condizioni fissate. Ai sensi del comma 1 del medesimo articolo, sono situazioni di crisi industriale complessa quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata, riguardino specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale, derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto o da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio, qualora tali crisi non risultino risolvibili con risorse e strumenti di competenza regionale. L'art. 23 del medesimo decreto legge prevede la costituzione del Fondo per la crescita sostenibile, destinato, tra le altre finalità, al “rafforzamento della struttura produttiva, il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale tramite la sottoscrizione di accordi di programma”. In attuazione del citato articolo 27, il MISE ha predisposto la bozza di decreto ministeriale per il riordino della disciplina in materia di riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa, che fissa i nuovi parametri e le relative procedure per l'individuazione delle aree di crisi industriale complessa e per la stipula degli Accordi di Programma. Attualmente il decreto è all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Il presente Piano di reindustrializzazione si articola in sette aree tematiche: 1. 2. l’Accordo di Programma sul SIN di Massa Carrara: obiettivo condiviso delle amministrazioni interessate è la piena operatività dell’Accordo firmato nel 2011, e dunque lo snellimento delle procedure che conducano alla bonifica e al ripristino ambientale, la conseguente restituzione delle aree ai loro usi legittimi – condizione necessaria per l’insediamento di nuove attività - e una ripartizione degli oneri per il danno ambientale che sia commisurata alle effettive responsabilità nella contaminazione; sulla base della normativa più recente, è stato avviato un percorso per definire una proposta regionale di deperimetrazione del SIN di Massa Carrara ed un modello di gestione del Sito di bonifica di Interesse Regionale (SIR); lo sviluppo, l’industrializzazione ed il consolidamento occupazionale del polo industriale Nuovo Pignone: in attuazione dell’Accordo di Programma del 2011 si stanno creando le condizioni per lo sviluppo, il montaggio e la spedizione di manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale presso l’area retro portuale di Marina di Carrara, con l’adeguamento delle infrastrutture di collegamento tra la Zona Industriale Apuana e il porto. Tali realizzazioni contribuiranno a dare continuità produttiva alle aziende già insediate e a creare un ambiente economico ed infrastrutturale favorevole alla creazione di nuove attività e di nuova occupazione; con il cofinanziamento del Progetto Atene, la Regione Toscana favorisce il radicamento della Nuovo Pignone nel territorio regionale, promuovendo il 10 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 3. 4. 5. 6. 7. potenziamento dei suoi rapporti con il sistema della ricerca pubblico e sostenendo il consolidamento dei rapporti con le PMI dell’indotto; la reindustrializzazione dell’area EATON: secondo quanto previsto dalla decisione della Giunta regionale n. 20 del 17 settembre 2012, è stato avviato un percorso - con la predisposizione di uno specifico pacchetto di incentivi per le imprese che si insedino nella provincia di Massa Carrara e con l'approvazione di due avvisi pubblici, per la rilevazione delle aree disponibili per l'insediamento e, rispettivamente, delle imprese interessate ad insediarsi nel territorio di Massa Carrara - che possa condurre alla definizione di un progetto di reindustrializzazione dell'area, in grado di garantire una soluzione al problema del ricollocamento dei lavoratori ex Eaton; i Nuovi Cantieri Apuania (NCA): con la consegna della nave per RFI, avvenuta nel luglio 2012, Invitalia e il MISE si erano impegnati nella ricerca di un compratore privato per i Cantieri - come previsto dal protocollo d’intesa del 22 marzo 2011 - al fine di scongiurarne la messa in liquidazione. La procedura per l’acquisizione di manifestazioni di interesse ha visto l’offerta di TYG S.p.A. come la più adeguata, sia per le prospettive industriali che per gli aspetti occupazionali. L’accordo sindacale per la cessione della totalità delle quote di NCA a TYG S.p.A. è stato siglato il 17 dicembre 2012 presso il MISE, il verbale per la richiesta di CIGS (per ristrutturazione per 24 mesi) è stato firmato il 27 dicembre 2012 presso il Ministero del Lavoro; interventi per il settore lapideo: il settore, strategico per l’economia locale, ha visto, nell’ultimo decennio, una consistente crescita quanto alle esportazioni dei marmi grezzi e una pesante diminuzione, con gravi conseguenze occupazionali, delle esportazioni dei lavorati. Gli interventi di sostegno alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico mirano a un recupero, compatibile con la sostenibilità ambientale, della competitività delle imprese; interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti produttivi: all’avvio del processo di reindustrializzazione dell’area di Massa Carrara contribuiranno tutti gli interventi infrastrutturali, di incentivazione e di attrazione degli investimenti, finanziati o di prossimo finanziamento da parte delle amministrazioni coinvolte; politiche per la competitività e il lavoro: l’efficienza del sistema produttivo sarà promossa puntando su innovazione, capacità finanziaria e accesso ai mercati internazionali, attivando forme integrate di sostegno ai processi di collaborazione tra imprese e accompagnando la filiera dell’investimento; il lavoro sarà tutelato attraverso misure anti-crisi e promosso tramite azioni per il sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità e per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro. 11 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 1. L’Accordo di Programma sul SIN di Massa Carrara 12 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 1.1 Premesse Previsto all’interno del PRS 2011-2015 e del DPEF 2012 tra gli obiettivi specifici del PIS “Progetti di riqualificazione dei grandi poli industriali”, l’Accordo di Programma sul SIN di Massa-Carrara (“Per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Massa Carrara” ) è stato siglato in data 14 marzo 2011 ed è stato certificato dalla Corte dei Conti alla fine del mese di luglio 2011. Con esso la Regione Toscana intende perseguire la riqualificazione delle aree produttive esistenti e l’individuazione di nuove aree produttive nei siti di interesse nazionale (SIN) e nei siti dimessi, garantendo in tale contesto il recupero delle acque, la gestione avanzata dei rifiuti e lo sviluppo delle energie rinnovabili con finalità di reindustrializzazione e sviluppo, coinvolgendo gli enti pubblici preposti ma anche le grandi imprese, le PMI e le parti sociali. PREMESSE 1.2 I riferimenti normativi Con la Legge 426/98 ”Nuovi interventi in campo ambientale” e s.m.i. sono stati definiti quali Siti da bonificare di Interesse Nazionale (SIN) in Toscana le aree industriali di Massa Carrara, Livorno, Piombino, l'ex area industriale Sitoco – Orbetello (con successiva estensione all'intera laguna) e l'area interessata dalla bonifica della ex discarica delle Strillaie (Grosseto). Il Ministero dell’Ambiente, con DM del 1999, constatato l’elevato livello di contaminazione dei suoli della falda da agenti chimici di varia natura (metalli, IPA, composti cancerogeni, etc.) perimetrava un’ampia porzione del territorio tra i due Comuni di Massa e di Carrara (sostanzialmente tutta l’area della ZIA unitamente alla porzione di territorio che dalla ZIA si porta fino agli arenili) quale Sito di Bonifica d’Interesse Nazionale. Le procedure per la bonifica dei siti (e quindi i tempi dei singoli procedimenti), ai sensi dell’art. 252 del D. Lgs. 152/2006, sono interamente in capo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e in base allo stesso D. Lgs. 152/2006 non è più necessaria, ai fini dell’approvazione dei progetti di bonifica, l’intesa con la Regione, come invece era previsto nel precedente D. Lgs. 22/97. Il MATTM procede quindi, avvalendosi di istituti scientifici nazionali e dell’ARPAT, alle istruttorie dei progetti e convoca Conferenze dei Servizi per il confronto tecnico con Regione, EE.LL e altri soggetti interessati. Il Programma Nazionale di interventi di bonifica e ripristino ambientale è stato approvato con Decreto n. 468 del 18 settembre 2001 ed integrato con il DM 308/2006. In particolare, quest'ultimo stabilisce esplicitamente che “l’individuazione dei soggetti beneficiari nonché le modalità, le condizioni e i termini per l’erogazione dei finanziamenti previsti dal Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale siano regolamentati mediante il ricorso agli Accordi di Programma da sottoscrivere fra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali territorialmente competenti”. RIFERIMENTI NORMATIVI IL PROGRAMMA NAZIONALE DI BONIFICA 13 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 1.3 Gli Accordi di Programma Nel maggio del 2007 è stato sottoscritto un primo Accordo per il SIN di Massa Carrara tra tutte le istituzioni locali, la Regione ed il Ministero; accordo in cui era prevista, a cura di ICRAM (ora ISPRA), la redazione di uno studio di fattibilità per un sistema unitario di Messa in sicurezza d’emergenza (MISE) e Bonifica della falda contaminata. Lo studio è stato realizzato e consegnato formalmente nel giugno 2008 ed in esso sono contenute alcune importati e significative conclusioni: la condizione di attuale emungimento della falda (circa 25 milioni di metri cubi annui), a cura delle attività industriali presenti nella ZIA, garantisce una sorta di “auto contenimento” degli inquinanti nella porzione “puramente industriale” del territorio, impedendo, al contempo, un loro rilascio verso il mare e le aree turistiche presenti. Secondo un modello teorico di equilibrio della falda, appositamente elaborato, occorrerebbe, per mettere completamente in sicurezza tutto il sito, procedere ad un ulteriore emungimento di circa 3 milioni di metri cubi annui attraverso un sistema di pompaggio che garantisca un uniforme “rialzo piezometrico” in corrispondenza della linea autostradale, sistema che dovrebbe prevedere una successiva collettazione di tutte le acque emunte verso un unico depuratore (separato per tre linee diverse d’intervento), che garantirebbe la MISE e la contestuale bonifica dell’area e successivamente un sistema di acquedotto industriale per tutte le attività presenti od alternativamente il rilascio sui corpi idrici superficiali per le quantità eccedenti (pur evidentemente migliorando il livello di qualità delle acque). A partire proprio dagli esiti dello studio di ISPRA sulla bonifica della falda, in data 14 marzo 2011 è stato sottoscritto un nuovo Accordo di Programma sul SIN di Massa-Carrara (“Per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Massa Carrara”) nel quale si individuavano nuove condizioni per snellire le procedure per la bonifica e per la liberazione delle aree soggette ai vincoli del SIN. La firma di tale accordo è stato resa possibile anche grazie alla delibera n. 1084 del 20 dicembre 2010 con la quale la Giunta Regionale ha approvato le finalità generali per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel SIN di Massa Carrara ed ha stanziato a tal fine 2 milioni di euro; con il decreto dirigenziale n. 6488 del 28 dicembre 2011, la Regione ha stanziato ulteriori 1,057 milioni di euro, a valere sul DM 468/2001, ed attribuito l’importo complessivo di 3,057 milioni di euro a Sogesid S.p.A, per l’esecuzione degli interventi attuativi previsti nella prima fase dell’Accordo di Programma (progettazione preliminare per l’intero SIN dell’intervento di confinamento idraulico in grado di impedire la fuoriuscita delle acque inquinate verso l’area marino-costiera antistante il sito; progettazione definitiva e realizzazione di un primo lotto di intervento). Nell’accordo è stato stabilito che la parte pubblica si assumerà l’onere per la bonifica della falda, intervento del quale i privati potranno beneficiare a fronte della sottoscrizione di Accordi Transattivi tra Ministero e privati, con i quali sarà possibile transare anche sul danno ambientale. Ad oggi le aree interne al SIN devono intendersi vincolate all’accertamento dello stato di contaminazione del suolo e della falda idrica. Tale accertamento avviene attraverso un piano di indagini di caratterizzazione, ad onere del proponente, approvato dal Ministero. Sulla base dei risultati delle analisi viene accertato lo stato di inquinamento dell’area. Il sito viene restituito agli usi legittimi qualora suolo e falda risultino entro i limiti di contaminazione sanciti dal D. Lgs. 152/2006. L’ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 2007 STUDIO ISPRA PER LA BONIFICA DELLA FALDA LO L’ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 2011 COSTO A CARICO DEL BILANCIO REGIONALE ACCERTAMENTO DELLO STATO DI CONTAMINAZIONE 14 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Il tema della restituibilità agli usi legittimi delle aree diviene estremamente complesso quando all’eventuale stato di inquinamento del suolo si somma l’inquinamento della falda acquifera, che si caratterizza per essere “diffuso” invece che direttamente e chiaramente connesso all’inquinamento del suolo sovrastante. Ove nell’area sia accertata una contaminazione è necessario procedere alla predisposizione e realizzazione di un progetto di bonifica di suolo e falda. In tale caso la certificazione finale di avvenuta bonifica viene rilasciata dalla Provincia. In sintesi: se il suolo e la falda rientrano entro i limiti, il Ministero procede alla restituzione; se il suolo invece è inquinato, ma non lo è la falda, allora si procede alla restituzione solo a seguito del progetto di bonifica dei suoli (in caso di limitata contaminazione si può trattare di interventi di messa in sicurezza d’emergenza – MISE - da realizzarsi senza approvazione); se il suolo non è inquinato, ma la falda è inquinata, si procede alla restituzione solo a seguito della presentazione di un progetto di bonifica della falda e valutazione positiva di approvabilità dello stesso; se, infine, il suolo e la falda risultano inquinati dovrà essere presentato un progetto di bonifica complessivo. Ad oggi possiamo affermare che i procedimenti di caratterizzazione (accertamento propedeutico dello stato di inquinamento) delle singole aree comprese nei SIN, di “restituzione agli usi legittimi” e di bonifica (ove necessaria), procedono con un certo rilento. Questa situazione è imputabile in parte alla complessità (tecnica e giuridica) connessa agli interventi, in parte alla resistenza dei soggetti privati chiamati a rispondere, ma anche all’eccessivo carico di lavoro in capo al Ministero che interessa i 57 SIN italiani. La difficoltà di giungere a valutazioni sugli obblighi di bonifica e danno ambientale che siano condivise tra soggetti privati e Ministero contribuisce a determinare un clima di stallo con ricorsi al TAR da parte dei privati sulle diverse determinazioni ministeriali. Nello specifico, l’Accordo per il SIN di Massa prevede che, ai soli fini della transazione, la quantificazione degli oneri per gli investimenti necessari alla messa in sicurezza e alla bonifica della falda dell’intero sito sia di 63 milioni di euro (determinati sulla base dello studio di ISPRA) mentre la quantificazione del danno ambientale, calcolato sulla base dei “costi evitati” che hanno determinato la compromissione dei suoli, degli arenili e dell’area marina, è determinata in 86 milioni di euro. L’operatività quindi dell’Accordo sarà possibile, da parte dei singoli operatori privati interessati (previsti all’articolo 11 del suddetto accordo) a partire dall’approvazione dei criteri per la transazione, a cura del Comitato di Indirizzo e di Controllo previsto all’interno dell’AdP. In particolare i singoli imprenditori privati, come previsto nel suddetto AdP potranno: “in quanto soggetti obbligati, insediati all’interno del Sito di Interesse Nazionale ….usufruire dei benefici previsti dall’Accordo sulla base di una transazione, su schema predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed in conformità al procedimento disciplinato dall’ art. 2 del Decreto Legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2009, n. 13, con cui conciliano l’eventuale lite dal medesimo promossa per l’accertamento delle proprie pretese, con esplicita esclusione di ogni altra pretesa vantata dai diversi soggetti firmatari del presente Accordo, impegnandosi con la stessa a: a) concorrere, pro quota, agli oneri progettuali, di investimento e di gestione degli interventi …., in ragione della superficie delle aree di ciascun soggetto, rapportata alla superficie complessiva dell’area a terra compresa nel perimetro del Sito; b) eseguire gli interventi di bonifica o di messa in sicurezza operativa o permanente dei suoli; c) corrispondere le somme dovute per danno ambientale ……. Tale importo verrà ripartito a carico dei singoli soggetti in ragione della superficie delle aree a terra e dell’inquinamento presente nei suoli e nelle RESTITUIBILITÀ AGLI USI LEGITTIMI PROGETTO DI BONIFICA DI SUOLO E FALDA LENTEZZA DEI PROCEDIMENTI QUANTIFICAZIONE DEGLI ONERI OPERATIVITÀ DELL’ACCORDO 15 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA acque di falda dell’area medesima. In caso di transazione, le somme dovute per danno ambientale sono corrisposte in 10 anni senza interessi …….;” Tali soggetti potranno quindi, con un'unica transazione, risolvere tutte le proprie pendenze con il Ministero (MISE, Bonifica e Danno ambientale) e, soprattutto, come previsto sempre all’art. 11, potranno riutilizzare le aree pur in pendenza delle operazioni di bonifica; al Comma 5 e 6 del suddetto articolo si evidenzia infatti che: ”Ai fini del riutilizzo dell’area, il soggetto obbligato che ha sottoscritto il contratto di transazione ….. presenta al Comune competente per il territorio: a) il Decreto Direttoriale contenente il provvedimento finale di adozione delle determinazioni della Conferenza di Servizi Decisoria, che ha ritenuto approvabile il progetto di bonifica dei suoli, ove contaminati; b) il Progetto preliminare di utilizzazione dell’area; c) l’analisi di rischio sito specifica …. che consenta di valutare i risultati previsti con le attività di bonifica; d) la stima del rischio sanitario ed ambientale associato a tutte le vie di esposizione attivate e/o attivabili. Il Comune competente per il territorio – sentiti i competenti uffici dell’ISPRA e attivata una conferenza dei servizi alla presenza della Provincia, di ARPA Toscana, dell’ASL competente nonché di altri soggetti ritenuti ulteriormente competenti di volta in volta – approva l’analisi di rischio sito specifica di cui al comma 5 e, contestualmente, la stima del rischio sanitario e ambientale e fissa le condizioni e le limitazioni al fine di garantire, in pendenza del completamento degli interventi di bonifica, che non ci siano rischi per la salute dei lavoratori, che non si creino ostacoli per la bonifica ed, in generale, non si creino pericoli per la pubblica incolumità e per l’ambiente.” TRANSAZIONE UNICA 1.4 Gli accordi transattivi Il 20 gennaio 2012 si è tenuta la prima seduta del Comitato di indirizzo e di controllo. Sogesid (Società in house del MATTM) ha presentato una scheda, realizzata sulla base dei dati territoriali già esistenti e conosciuti dal MATTM e di quelli forniti dalla Provincia di Massa Carrara, con i criteri di ripartizione degli oneri previsti dall’Accordo per la bonifica della falda e per il danno ambientale. L’area del SIN è stata suddivisa in aree occupate da “Aziende ad alto impatto ” (attività industriali inquinanti, discariche – in generale individuate nel DM del 16/05/1989), in aree occupate da “Aziende a basso impatto” (attività non inquinanti) ed aree occupate da “Attività non impattanti” (aree agricole, aree residenziali, aree già bonificate). Per la Messa in sicurezza e la bonifica della falda si prevede un costo, imputato solo alle prime due categorie (ad “alto impatto e “basso impatto”) pari a 5.58 €/mq; il danno ambientale verrebbe imputato alle aziende ad alto impatto per 24,32 €/mq ed alle aziende a basso impatto per 4,57 €/mq. Pertanto il costo totale per le aziende “ad alto impatto” si attesterebbe a circa 29,90 € al mq, mentre per quelle a “basso impatto” a circa 10, 16 € al mq . Non è stata presentato il dettaglio (con i nominativi) di quali aree (e quali Aziende) rientrino nelle diverse categorie. Sulla base dell’Accordo, la quota per la bonifica della falda è stata ridotta del 50%, e quindi la base di calcolo ammonta a 31 milioni di euro. Verranno scomputati, in fase di Accordo transattivo, i costi per interventi di bonifica della falda già eseguiti e per investimenti ambientali. Sarà possibile una riclassificazione della singola area sulla base dei risultati delle indagini. Sulla base dei criteri il MATTM potrà quindi dare il via agli Accordi Transattivi con i proprietari. E’ emersa la possibilità di costituire in sede locale dei Consorzi fra proprietari afferenti ad ex aree industriali (es. ex-Farmoplant, ex Italiana-Coke ex Dalmine) per GLI ACCORDI TRANSATTIVI ONERI PER LA BONIFICA DELLA FALDA E PER IL DANNO AMBIENTALE 16 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA semplificare le operazioni e permettere di dilazionare gli oneri dovuti (sia per MISE che per danno, che in caso di transazione globale sarebbero accorpati) in quanto per legge non è possibile dilazionare importi inferiori ad 60.000 euro. Detto documento potrà essere approvato successivamente dallo stesso Comitato in una seduta da convocarsi a breve. A seguito, quindi, dell’operatività del suddetto AdP, e dell’avvenuta sottoscrizione dei contratti di transazione, le singole aree interessate da progetti di bonifica (dei terreni e della falda) potranno, finalmente, essere rimesse a disposizione di nuovi investimenti produttivi, pur con tutte le salvaguardie del caso per quanto attiene ai processi di bonifica da effettuarsi in pendenza dei singoli riutilizzi. Attualmente le istituzioni locali firmatarie dell’AdP e la Regione Toscana stanno esplorando la possibilità di effettuare una controproposta per la ripartizione del danno ambientale; proposta che tenga maggiormente conto dei soggetti effettivamente responsabili delle contaminazioni rispetto ai semplici proprietari delle aree che seppur contaminate sono assolutamente incolpevoli della contaminazione storica a suo tempo verificatasi, come per altro prevede anche l’attuale giurisprudenza relativa al danno ambientale. CONTROPROPOSTA PER LA RIPARTIZIONE DEL DANNO ANBIENTALE RIPARTIZIONE DEI COSTI MISE E DANNO AMBIENTALE RISULTANTE DALLA RIUNIONE DEL COMITATO DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO DEL 20 GENNAIO 2012 €/mq Danno TOT. DANNO TOT €/mq 17.022.300 24,31995 74.141.787 29,90359084 91.164.087 5,58364484 14.478.224 4,573192 11.858.150 10,15683684 26.336.373 Tipologia aziende (ha) Aziende alto impatto 304,860 5,58364484 Aziende basso impatto 259,297 €/mq MISE TOT. MISE TOT. MISE + DANNO Aziende sconosciute Attività non impattanti 4,273 0 - 0 - 0 - 1079,576 0 - 0 - 0 - Totale 1.648,006 0 31.500.523 0 85.999.937 0 117.500.460 Tale revisione consisterebbe nel modificare (in sede di Comitato di Coordinamento tecnico dell’AdP a suo tempo stipulato) l’interpretazione della nozione di “soggetti obbligati” alla bonifica. Si ritiene, infatti necessario, sulla base di quanto previsto dall’art. 244 del D.Lgs. 152/2006 (Codice Ambientale), che alla Provincia sia affidato il compito (come previsto dalla norma) di svolgere “le opportune indagini volte ad identificare il responsabile dell'evento di superamento..”; tali indagini (che potrebbero essere realizzate unitamente a ARPAT ed ad ISPRA sulla base dei dati di contaminazione storica ed attuali, dei modelli matematici esistenti per la modellizzazione dei flussi di falda e della opportune ricerche storiche e catastali) potrebbero portare all’identificazione dei soggetti storicamente responsabili dell’inquinamento, soggetti a cui potrebbe essere addebitata una parte consistente del danno ambientale, mentre un'altra parte del danno, minimale e per “mancata custodia” potrebbe, comunque, essere addebitata ai soggetti attuali proprietari; 17 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Le aziende che volessero, quindi, accedere alle procedure transattive potrebbero sostenere un costo in qualche modo accettabile. Infine, in considerazione dell’impossibilità di procedere, seppure in una prospettiva di transazione, a continuare a gestire i singoli procedimenti di approvazione delle attività di bonifica ed analisi di rischio, soprattutto nel caso dei terreni, presso il MATTM - giacché il MATTM gestisce 57 SIN in Italia, con migliaia di procedimenti aperti, e non è in grado di dare risposte adeguate alle imprese locali in tempi certi - si ritiene necessario che, al più presto e tramite un integrazione dell’AdP a suo tempo sottoscritto, venga operata una sostanziale regionalizzazione di tali procedimenti (anche con il concorso degli EE.LL.) come previsto del resto sia dalla Legge Regionale Finanziaria 2012 all’art. 105, sia dai più recenti AdP stipulati rispetto ai SIN da parte del MATTM, tra cui il già richiamato AdP per il SIN di Trieste. Il recente art. 36-bis del D.L. n. 83 del 22 giugno 2012, convertito con Legge n. 134 del 7 agosto 2012, prevede, al Comma 3, quanto segue: “Su richiesta della regione interessata, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti gli enti locali interessati, può essere ridefinito il perimetro dei siti di interesse nazionale, fermo restando che rimangono di competenza regionale le necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica della porzione di siti che, all'esito di tale ridefinizione, esuli dal sito di interesse nazionale.”; In tal senso è stato avviato un percorso condiviso con EE.LL. ed ARPAT per definire una proposta regionale di deperimetrazione dei SIN di Massa Carrara, Livorno e Piombino. Si sono tenuti incontri presso ARPAT e presso la Regione, nel corso dei quali è stato riscontrato che il quadro delle conoscenze sullo stato di inquinamento di suolo e falda è già sufficientemente sviluppato. Mentre per i SIN di Livorno e Piombino gli Enti propongono di limitare l’estensione dei SIN alle aree ove vengono svolte attività industriali soggette ad AIA nazionale, per Massa Carrara la situazione si presenta più articolata, in quanto vi è la presenza di attività di minori dimensioni, subentrate nelle aree ove erano insediate aziende della chimica nazionale dismesse. La proposta che si sta prospettando anche per il SIN di Massa è comunque quella di restringere il perimetro del SIN alle aree di aziende chimiche di maggiori dimensioni escludendo quindi le aree residenziali e le aree interessate da aziende di minori dimensioni. Sarà necessario approfondire la tematica della bonifica della falda che per le sue peculiarità dovrebbe essere affrontata in modo unitario. E' importante anche definire un modello di disciplinare e/o di Accordo di Programma Regioni - EE.LL. per la gestione del Sito di bonifica di interesse regionale (SIR) - che andrebbe a sostituirsi al SIN - da presentare poi al Ministero per identificare un percorso gestionale condiviso. Obiettivo è ovviamente quello di creare un modello di gestione delle bonifiche per il SIR che risulti più snello e vantaggioso per le istituzioni ed i privati. RICHIESTA DI REGIONALIZZAZIONE DEI PROCEDIMENTI RIDEFINIZIONE DEL PERIMETRO DEI SIN LA PROPOSTA REGIONALE IL SIN DI MASSA DEFINIZIONE DI UN MODELLO REGIONALE DI SITO DI BONIIFICA DI INTERESSE REGIONALE (SIR) 18 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 2. Lo sviluppo, l’industrializzazione ed il consolidamento occupazionale del polo industriale “Nuovo Pignone” 19 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 2.1 Il protocollo d’intesa propedeutico all'Accordo di Programma All’interno del PIS “Progetti di riqualificazione dei grandi poli industriali”, il PRS 2011-2015 ha previsto la necessità, all’interno di azioni di sostegno alle strategie industriali incentrate su produzioni specialistiche ed innovative, di sviluppare un “polo della meccanica industriale” di alta qualità tecnologica fortemente orientato all’export e capace di creare un indotto relativo alla richiesta di servizi di supporto altamente specializzati. E’ in tale contesto che il 5 aprile 2011 è stato firmato un protocollo di intesa (approvato con delibera di Giunta regionale n. 220 del 4 maggio 2011) tra la Regione Toscana, la Provincia di Massa Carrara, il Comune di Massa, il Comune di Carrara e la società Nuovo Pignone S.p.A., finalizzato ad inquadrare i reciproci impegni propedeutici ad un successivo Accordo di Programma e avente ad oggetto il progetto di sviluppo industriale presentato dalla società Nuovo Pignone S.p.A., appartenente al Gruppo “G.E. OIL & Gas”. Tale progetto, connesso al settore della meccanica, prevede il processo di montaggio di manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale presso l’area retro portuale di Marina di Carrara, successivamente testati e imbarcati nel Porto di Marina di Carrara per la spedizione sui mercati internazionali. Lo sviluppo di tale progetto contribuirà al rilancio dell’area industriale della provincia attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e la stabilizzazione delle stesse attività presenti della Nuovo Pignone, gettando inoltre le basi per la creazione di un indotto per le fasi di costruzione e testing dei manufatti. IL POLO DELLA MECCANICA INDUSTRIALE IL PROTOCOLLO D’INTESA A tal fine, la Nuovo Pignone S.p.A. ha acquisito in data 5 agosto 2011 la disponibilità dell’area retro portuale limitrofa alla cosiddetta “Yard” (già di proprietà di Nuovo Pignone) mediante stipula di un contratto di locazione con la Porto di Carrara S.p.A., società che gestisce l’area stessa. Su tale area, che è adibita dal vigente Regolamento Urbanistico comunale a centro intermodale, è stata avviata dal Comune di Carrara, con delibera di G.C. n. 514 del 3 novembre 2011, la procedura per la verifica di assoggettabilità a VAS (valutazione ambientale strategica) propedeutica alla proposta di variante al Regolamento Urbanistico di adeguamento al Piano Strutturale, per destinare l’area ad attività produttive, al fine di consentire lo svolgimento di attività industriali e la determinazione di parametri urbanistici finalizzati alla realizzazione di servizi ausiliari alle attività lavorative. A seguito della delibera di G.C. n. 635 del 30 dicembre 2011, è stata esclusa dalla procedura di VAS la “Variante al Regolamento Urbanistico -Integrazione normativa e modifica cartografica del Regolamento Urbanistico in relazione all’Area Retroportuale”; sono state individuate specifiche prescrizioni per il monitoraggio delle emissioni in atmosfera e per i contenimento dell’inquinamento acustico. Il Comune di Carrara adotterà quanto prima la Variante al Regolamento Urbanistico . ESCLUSIONE Le problematiche che derivano dalla perimetrazione dell’area interessata all’interno del SIN di Massa Carrara possono essere adeguatamente affrontate - oltre che con riferimento alle conferenze dei servizi recentemente tenutesi presso il Ministro dell’Ambiente che hanno, di fatto, “liberato” alcune delle aree interessate dal punto di vista della falda ed in parte dei suoli - grazie alla stipula dell’Accordo di Programma per la Bonifica del SIN di Massa-Carrara, avvenuta il 14 marzo 2011, finalizzato alla MISE (Messa In Sicurezza di Emergenza) e alla bonifica della falda (anche grazie alle possibilità acceleratorie e di transazione che sono previste in tale Accordo). Considerato l’interesse della Porto di Carrara S.p.A. nella realizzazione degli interventi di cui sopra, la società in data 21 gennaio 2011 ha formalmente presentato al Comune di Carrara una proposta per PERIMETRAZIONE NEL SIN DI MASSA CARRARA DALLA PROCEDURA DI VAS DELL’AREA RETRO PORTUALE 20 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA l’esecuzione dei lavori di adeguamento del Ponte sul torrente Carrione, opera urgente per consentire il passaggio dei manufatti verso il Porto di Carrara. 2.2 L’Accordo di Programma Facendo seguito al Protocollo d’Intesa firmato il 5 aprile 2011, in data 28 dicembre 2011 è stato siglato l’Accordo di Programma (approvato con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 43 del 27 gennaio 2012) “Polo della meccanica industriale di alta qualità tecnologica. Attività di sviluppo, montaggio e spedizione di manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale presso l’area retro portuale di Marina di Carrara” tra Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara, Comuni di Massa e di Carrara, Nuovo Pignone S.p.A. e Porto di Carrara S.p.A., convenendo sugli obiettivi da raggiungere, le azioni da realizzare e gli impegni da assumere, ai sensi dell’art. 34 del DLgs 267/2000, della LR 76/96 e della LR 35/2011. L’ACCORDO DI L’Accordo di programma prevede : INTERVENTI PROGRAMMA PREVISTI • la realizzazione di piazzali e attrezzature per l’assemblaggio, la movimentazione, lo stoccaggio ed eventuale collaudo (qualora contrattualmente richiesto) dei manufatti nell’area retroportuale del Porto di Marina di Carrara (limitrofe all’area Yard) attualmente adibita a centro intermodale ed oggetto del procedimento di variante del RU di cui sopra. Fonte di finanziamento: risorse private (Nuovo Pignone) PIAZZALI E ATTREZZATURE • interventi relativi alla viabilità: a) adeguamento delle Strade Provinciali nella Zona Industriale Apuana anche finalizzato al trasporto dei manufatti verso il Porto di Marina di Carrara, come da progetto definitivo approvato con D.G.P. n. 281 del 7 dicembre 2011 della Provincia di Massa Carrara. Totale investimento: 1.418.684,40 euro Fonte di finanziamento: risorse della Provincia di Massa Carrara ed il cofinanziamento della Regione Toscana (decreto 1296/2012) per un importo pari a 723.529,04 euro (su un investimento ammissibile di 1.205.881,74 euro) STRADE PROVINCIALI NELLA ZONA INDUSTRIALE APUANA b) adeguamento del ponte stradale sul torrente Carrione a Marina di Carrara per sostenere i maggiori carichi derivanti dal trasporto dei manufatti finiti al Porto di Marina di Carrara come da progetto definitivo approvato con D.G.C. n. 566 del 30 novembre 2011 del Comune di Carrara. Tale adeguamento risulta già realizzato da parte di Porto S.p.A. mediante una specifica convenzione con il Comune di Carrara. PONTE STRADALE SUL TORRENTE CARRIONE A MARINA DI CARRARA Costo: 790.000 euro Fonte di finanziamento: risorse private (Porto di Carrara S.p.A.) c) adeguamenti su strada comunale dalla Yard dell’area retroportuale all’innesto con il viale a mare, con la finalità di consentire il trasporto dei manufatti finiti. Tali STRADA COMUNALE 21 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA adeguamenti risultano già realizzati da Porto di Carrara S.p.A. Fonte di finanziamento: Porto di Carrara S.p.A., Provincia di Massa Carrara • creazione di opportunità per le imprese dell’indotto e della subfornitura della Provincia di Massa-Carrara: a) che hanno presentato istanze di ammissione a contributo, a valere sull’Avviso di cui al decreto n. 5721/2010 della Regione Toscana - "Avviso Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego"; tale azione, promossa dalla Regione Toscana, insieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha sostenuto i processi di mobilità interaziendale e fronteggiato le condizioni di disagio dei lavoratori espulsi dai processi produttivi o a rischio disoccupazione attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto ai datori di lavoro per l’assunzione di donne, giovani ed altri soggetti svantaggiati disoccupati o inoccupati. L’Avviso ha infatti previsto l’erogazione di un contributo straordinario (una tantum) dell’importo massimo erogabile pari a 6.000 euro (lordi) a fronte dell’assunzione a tempo indeterminato e di 2.000 euro (lordi) per le assunzioni a tempo determinato non inferiore a 12 mesi, secondo le condizioni dettate dal bando stesso, di giovani diplomati di età non superiore a 30 anni, di giovani laureati di età non superiore a 35 anni, di soggetti con almeno 45 anni, o di soggetti a basso reddito (ISE non superiore a 17.000 euro) Fondi attivati al febbraio 2012: 225.150 euro (decreti di ammissione 2397/2011 e seguenti) Fonte di finanziamento: Regione Toscana WELFARE TO WORK b) attraverso il progetto "Genesis" Massa Carrara presentato da Assoservizi Industria S.r.l. e finanziato con il decreto della Regione Toscana n. 4243/2011 - “Legge 19 luglio 1993 n. 236 art. 9. Decreto Direttoriale MLPS n. 320/V/2009. Avviso pubblico regionale per la formazione di soggetti destinati all'assunzione presso imprese in forza di accordi sindacali”; Costo: 725.400 euro, di cui la quota di contributo regionale è pari a 557.120 euro Fonte di finanziamento: Regione Toscana c) che effettueranno istanze di ammissione a contributo a valere sul POR CRO 2007/2013 a gestione provinciale, programma 2012, secondo le esigenze che saranno rappresentate dalle imprese e compatibilmente con i vincoli quanti-qualitativi previsti dalla normativa del Fondo Sociale Europeo Costo: 400.000 euro Fonte di finanziamento: Provincia di Massa Carrara GENESIS ALTRE INIZIATIVE FORMATIVE d) tramite verifica dell’ammissibilità a finanziamento di ulteriori iniziative formative, di riqualificazione professionale e di re-impiego delle maestranze espulse dai processi produttivi a valere sulla L. 263/93; e) tramite verifica dell’ammissibilità a cofinanziamento per la costituzione di consorzi o sviluppo di reti di imprese formalizzate in contratti di rete finalizzati ad attività RETI DI IMPRESE 22 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA manifatturiere, servizi di supporto e specialistici connessi allo sviluppo del progetto industriale della Nuovo Pignone S.p.A., a valere sul PRSE 2012-2015, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 59 dell’11 luglio 2012. Per effetto del programma di realizzazione dei manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale, è stato registrato un incremento occupazionale, dal 1 gennaio 2011, di circa 340 occupati a tempo indeterminato e determinato; un incremento occupazionale nel comprensorio Spezia, Pisa e Massa Carrara di circa 200 addetti (di cui l’80% appartenenti all’area di Massa Carrara). Nell’area Yard sono occupate circa 350 persone e questo valore resterà costante per tutto il 2012; il dato occupazionale inoltre non ricomprende l’occupazione derivante da sub appalti e da altre attività indotte (prefabbricazioni, alberghi, ristoranti). In questi dati non sono compresi gli 50 addetti che saranno assunti a tempo indeterminato al termine del progetto Genesis (che sostituiranno gli occupati non locali o eventuali altre esigenze di incremento). 2.3 Il progetto Atene La presenza di una realtà industriale quale la Nuovo Pignone, appartenente ad una multinazionale, costituisce un elemento di forza per il territorio regionale e al tempo stesso un’opportunità di cooperazione pubblico/privato, finalizzata al radicamento delle attività dell’impresa in relazione al sistema della ricerca pubblica ma anche e soprattutto rispetto al proprio indotto (o rete di subfornitura), attraverso azioni che favoriscano il trasferimento tecnologico e il miglioramento qualitativo sul piano dell’innovazione. Le società Nuovo Pignone S.p.A. e Nuovo Pignone srl, (d’ora innanzi Nuova Pignone) appartenenti al Gruppo “G.E. OIL & Gas” hanno elaborato e sviluppato un progetto di espansione e consolidamento della propria base produttiva nonché della rete regionale di ricerca industriale e sperimentale denominato “Progetto Atene”. Nell’ambito di tale progetto è emersa la necessità e al tempo stesso l’opportunità di potenziare gli attuali laboratori universitari (Università di Firenze e Università di Pisa) che già operano su commessa delle società e di potenziare un laboratorio misto pubblico/privato a maggioranza pubblica, PontLab srl, la cui costituzione è stata promossa dalla Regione Toscana nell’ambito del piano dei finanziamenti dell’Area 6 del Patto per lo Sviluppo del 2004; è stata avanzata congiuntamente dai soggetti interessati la proposta di potenziamento dei tre centri di competenza, sotto forma di laboratori congiunti pubblico/ privati. Con la delibera di Giunta regionale n. 290 del 10 aprile 2012, la Regione ha approvato lo schema di protocollo d’intesa – siglato il 16 aprile 2012 - con Nuova Pignone S.p.A., Nuovo Pignone srl, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Pisa, Pontlab srl, con la finalità di produrre impatti diretti oltre che sulla Nuova Pignone anche sul suo indotto, in una ottica di radicamento territoriale di una grande impresa multinazionale. La Nuova Pignone contribuirà alla sostenibilità di medio periodo dei laboratori (5 anni) cofinanziandone la realizzazione e garantendo un flusso di commesse ai laboratori medesimi per un valore non inferiore al 60% dei ricavi previsti dallo studio di fattibilità gestionale economico-finanziario per i primi 3 anni e di almeno il 40% nei restanti 2 anni. Inoltre, la Nuova Pignone si adopererà al fine di procurare che, a seguito dell’attività di ricerca commissionata ai laboratori o comunque ad essa correlata, le PMI del proprio indotto, per un periodo non inferiore a 3 anni dalla data di entrata in funzione dei laboratori, possano ricevere un flusso continuato di commesse. UN PROGETTO PER IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E IL RADICAMENTO TERRITORIALE AMPLIAMENTO E POTENZIAMENTO DI LABORATORI COMMESSE PER LE PMI DELL’INDOTTO 23 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA A favore di tali PMI dell’indotto, la Regione Toscana, nel quadro degli strumenti di incentivazione e delle procedure vigenti, attiverà strumenti di finanziamento di politica industriale e di politica attiva del lavoro (incentivi all’occupazione e finanziamenti per l’acquisto di servizi qualificati a favore delle PMI dell’indotto o che hanno accordi di proprietà intellettuale e/o technology sourcing con la Nuova Pignone per sviluppare investimenti correlati all’attività di ricerca dei laboratori). A fronte di un costo totale degli investimenti di 2,7 milioni di euro, il contributo regionale previsto è di 2,2 milioni di euro. INCENTIVI PER L’ACQUISTO DI SERVIZI QUALIFICATI E INTERVENTI DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO COSTI 24 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 3. La reindustrializzazione dell’area Eaton 25 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 3.1 Premesse La Eaton Srl, società operante nel settore metalmeccanico, a causa della crisi economico-finanziaria che ha investito i mercati mondali, e nello specifico il settore automobilistico, ha cessato l’attività produttiva nello stabilimento di Massa. In particolare, con accordo sottoscritto presso gli uffici della Provincia, alla fine del 2008, è stata prevista la cessazione dei rapporti di lavoro e la collocazione in mobilità dei dipendenti, al termine del periodo di godimento della CIGS. Il trattamento straordinario di integrazione salariale è stato concesso con decreto del Ministero del lavoro e politiche sociali il 13 febbraio 2010 per 340 lavoratori e per un periodo di 12 mesi decorrenti dal 15 dicembre 2008. Tale misura è stata successivamente prorogata di ulteriori 12 mesi fino al 14 dicembre 2010. Nel maggio 2010 è stato inoltre siglato tra il Ministero del lavoro e politiche sociali e la Regione Toscana un accordo con il quale è stato previsto uno stanziamento, in favore di tale ultima, di 100 milioni di euro da destinare alla concessione o proroga di trattamenti straordinari e ordinari di integrazione salariale, di mobilità e di disoccupazione speciale, in deroga alle vigenti normative. La società, nell’ambito di diversi incontri tenutisi presso il Ministero dello sviluppo economico alla presenza anche delle Organizzazioni sindacali, ha manifestato in ogni caso l’intento di dar seguito all’accordo del dicembre 2008 non intendendo ricorrere alla Cassa Integrazione in deroga. Nel dicembre 2010, i 294 lavoratori licenziati hanno presentato richiesta di mobilità ordinaria al locale Centro per l’impiego; la corresponsione del relativo trattamento è partita dal mese di marzo del 20116. In tale contesto, il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Toscana e le Istituzioni locali hanno siglato, il 22 marzo 2011, un protocollo d’intesa avente come finalità comune l’analisi dei fattori di crisi e degli scenari per un possibile sviluppo dell’area industriale di Massa Carrara ed, a tal fine, hanno deciso di intraprendere opportune iniziative di reindustrializzazione, per le quali si richiede un’attività integrata e coordinata, la confluenza di risorse finanziarie e l'armonizzazione dei procedimenti amministrativi. Tali iniziative saranno successivamente definite in uno specifico Accordo di Programma di reindustrializzazione dell’area, da siglare ai sensi dell’articolo 2 della Legge 99/2009 e dell’art. 27 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. Gli interventi previsti risulteranno anche finalizzati ad apposite attività d’innovazione del prodotto lapideo dal punto di vista della loro valorizzazione e sviluppo, in coerenza con l’analisi riportata nelle premesse. CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ DI EATON SRL ACCORDO DEL 2010 PROTOCOLLO DI INTESA DEL 2011 3.2 Il processo di reindustrializzazione 3.2.a Prima fase Per dare impulso all’avvio di un processo di reindustrializzazione dell’area e trovare concrete e responsabili risposte al problema del ricollocamento dei lavoratori ex Eaton in mobilità, in una prima fase, le istituzioni locali, hanno manifestato la volontà di acquistare direttamente il sito industriale. Lo scopo era quello di riproporlo, a seguito di una sua ristrutturazione, a medio-grandi imprese interessate all’insediamento in loco o, in subordine, a realtà imprenditoriali più piccole, previo frazionamento dello 6 ACQUISIZIONE EATON AREA Da “Resoconto della X Commissione permanente dell’Attività produttive, commercio e turismo della Camera. Verbale del 17/2/2011”. 26 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA stesso, offrendo un pacchetto di facilitazioni pubbliche che rendesse sufficientemente attrattivo per le imprese l’insediamento. A tale scopo la Giunta regionale, con la decisione n. 25 del 9 maggio 2011, ha affidato a Fidi Toscana un mandato esplorativo per verificare le condizioni di fattibilità dell’operazione, sia in relazione all’acquisizione dell’immobile sia in relazione ad un suo successivo ricollocamento sul mercato. Nell’ambito di tale mandato Fidi Toscana ha: • avviato una trattativa con Eaton allo scopo di verificare le condizioni alle quali l’immobile potrebbe essere ceduto; • effettuato verifiche della situazione dell’immobile sotto il profilo ambientale, urbanistico e strutturale; • avviato uno scouting preliminare finalizzato a individuare imprese potenzialmente interessate alla rilocalizzazione. Nello stesso tempo il Consiglio regionale ha approvato una modifica della legge regionale 65/2010 (Legge finanziaria per il 2011) introducendo l’art. 138 quater, per consentire a Fidi Toscana di costituire società finalizzate alla gestione di processi di reindustrializzazione in aree di crisi. Con la delibera n. 1168 del 19 dicembre 2011, la Giunta regionale ha integrato il precedente mandato esplorativo affidando a Fidi Toscana il compito di svolgere le seguenti ulteriori attività: a) terminare, con il supporto di una società specializzata in interventi di reindustrializzazione, la fase di scouting e verificare la fattibilità economicofinanziaria e di mercato dell’iniziativa, sulla base di un business plan adeguatamente predisposto, individuando nel contempo un pacchetto localizzativo di possibili incentivi regionali e locali, da definire preliminarmente in collaborazione con gli Uffici regionali ed il coinvolgimento delle Amministrazioni locali (Provincia, Comune di Massa, CCIAA); b) proseguire nelle trattative con Eaton sulla base delle condizioni risultanti dall’indagine ambientale ed urbanistico-strutturale, finalizzate ad una acquisizione dell’area previa liberazione delle stesse dai vincoli del SIN. Il 1 marzo 2011 Fidi Toscana ha costituito una società, “Fidi Industria S.r.l. – con socio unico”, alla quale avrebbe potuto partecipare anche la stessa Regione Toscana nella misura massima del 60% del capitale, che aveva lo scopo, in esito alle verifiche di fattibilità propedeutiche, di rilevare il sito industriale da Eaton ed avviare un programma di interventi per l’attrazione di investimenti al fine di consentire il completo reimpiego dell’area a fini produttivi. A seguito delle indicazioni operative in sede ispettiva della Banca d’Italia su Fidi Toscana, l’attività di quest’ultima è stata ricondotta alla esclusiva funzione di intermediario finanziario. Con la L.R. 33/2012 la Regione Toscana ha ridefinito le funzioni di Fidi Toscana S.p.A., al fine di potenziarne l’attività di rilascio di garanzie e di impegni di firma ed il ruolo di supporto allo sviluppo del territorio regionale, con l’abbandono delle funzioni relative alle partecipazioni societarie di natura non strumentale all’attività finanziaria e la dismissione da parte di Fidi Toscana S.p.A. delle funzioni non inerenti all’esercizio del credito. La medesima legge regionale ha previsto che sia la Regione Toscana, nell’ambito delle proprie politiche di rilancio dell’economia e degli strumenti di programmazione, a promuovere azioni per la reindustrializzazione di aree che, in atti nazionali o negli stessi strumenti di programmazione regionale, siano riconosciute in situazione di PRIMO MANDATO ESPLORATIVO A FIDI SECONDO MANDATO ESPLORATIVO FIDI INDUSTRIA SRL RIDEFINIZIONE DELLE FUNZIONI DI FIDI TOSCANA S.P.A. RUOLO DELLA REGIONE 27 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA grave crisi, tale da prospettare rilevanti problemi occupazionali e sociali, e che la Regione Toscana, tramite la propria struttura operativa, realizzi interventi per la reindustrializzazione delle aree di crisi, anche tramite l'acquisizione di immobili e/o terreni industriali. 3.2.b Seconda fase Il PRSE 2012/2015, relativamente alle attività da svolgere nell’ambito delle aree di crisi, individuate dalla legislazione nazionale e dalla Regione, afferma che in tali aree “si possono attivare un complesso integrato di attività e di strumenti afferenti al PRSE e ad altri piani di settore. La Giunta regionale, con proprio provvedimento motivato, potrà individuare specifiche aree di crisi su cui attivare specifici interventi a sostegno di processi di reindustrializzazione”. PROGETTI INTEGRATI PER LE AREE DI CRISI Con la Legge Regionale 50/2012, è stata stanziata la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’eventuale acquisizione da parte della Regione Toscana di aree riconosciute in situazione di grave crisi al fine della riconversione delle stesse e per l’insediamento di nuove imprese. La somma quantificata quale primo finanziamento di tale previsione è pari 5 milioni di euro per l’annualità 2013 del bilancio pluriennale vigente 2013/2015. La Giunta ha dato un mandato agli uffici regionali – con la Decisione n. 20 del 17 settembre 2012 – dettando le disposizioni attuative, di carattere operativo ed organizzativo, per realizzare un progetto integrato di reindustrializzazione delle aree produttive della provincia di Massa Carrara, individuando le strutture organizzative responsabili dei singoli procedimenti amministrativi necessari all’integrazione complessiva delle politiche di reindustrializzazione. Il percorso integrato prevede 1. 2. 3. 4. il presente aggiornamento del Piano di reindustrializzazione di Massa Carrara; la predisposizione di un pacchetto di incentivi ad hoc, che renda sufficientemente attrattivo per le imprese l’insediamento (predisposto con la delibera della Giunta regionale n. 16 del 14 gennaio 2013); una ricognizione delle aree, disponibili per insediamenti imprenditoriali, esistenti nel territorio interessato dalla crisi (il relativo avviso pubblico è stato approvato con il decreto 5564/2012); l’avvio (entro marzo 2013) delle necessarie azioni di scouting, finalizzate all’individuazione di imprese potenzialmente interessate alla localizzazione nelle aree medesime, anche attraverso l’offerta del pacchetto di incentivi (il relativo avviso pubblico è stato approvato con il decreto 6131/2012); l’approvazione, da parte della Giunta Regionale – entro il 30 giugno 2013 – di uno schema di Accordo di Programma di reindustrializzazione delle aree produttive della provincia di Massa Carrara. All’attivazione dello strumento dell’acquisto di immobili e/o terreni industriali si può procedere solo qualora in esito ai procedimenti di cui ai punti precedenti essa si sia dimostrata necessaria a dare attuazione all’Accordo di Programma. Lo schema di decreto attuativo dell’art. 27, comma 8, del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134: Riordino della disciplina in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di DISPOSIZIONI ATTUATIVE PACCHETTO DI INCENTIVI AD HOC RICOGNIZIONE DELLE AREE DISPONIBILI RILEVAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DELLE IMPRESE EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA STATALE 28 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA crisi industriale complessa, disciplina le modalità di individuazione delle situazioni di crisi industriale complessa e determina i criteri per la definizione e l’attuazione dei Progetti di riconversione e riqualificazione industriale. La procedura prevista si articola su tre fasi: 1. individuazione delle situazioni di crisi complessa e dei driver di sviluppo alternativi rispetto alle produzioni in essere sui territori individuati; 2. valutazione e selezione dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale presentati dal sistema delle imprese; 3. stipula degli Accordi di programma e realizzazione dei progetti selezionati. Lo schema di decreto è attualmente all’esame della conferenza Stato-Regioni. PROGETTI DI RICONVERSIONE E RIQUALIFICAZIONE INDUSTRIALE 3.3 I problemi legati all’area SIN Il procedimento per la caratterizzazione dell’area Eaton a Massa risale al 2005. La caratterizzazione fu realizzata nell'anno 2007. Gli esiti portarono all’individuazione di una limitata contaminazione che è stata risolta con una rimozione del suolo per un lieve e circoscritto superamento del limite per arsenico. Nella Conferenza dei Servizi presso il Ministero del 10 febbraio 2009 fu deliberato che l’area fosse restituita agli usi legittimi a condizione che fossero approfondite le analisi sullo stato di contaminazione della falda. Risolto il problema del suolo, fu confermata dall’integrazione una contaminazione delle acque da triclorometano (cloroformio) in due piezometri. La relazione della Regione Toscana di validazione dei dati ARPAT è del 4 febbraio 2010. Il MATTM, con nota dell’11 marzo 2010, ha chiesto ad Eaton di attuare una Messa in sicurezza della falda e di presentare entro 60 giorni un progetto di bonifica. La Società Eaton non ha realizzato gli interventi richiesti, ma ha presentato ricorso al TAR Toscana avverso la nota del Ministero. Il TAR, con sentenza del 29 settembre 2011, ha accolto il ricorso. L’area, come emerge dalla Conferenza del febbraio 2009, è restituibile agli usi legittimi, in quanto il suolo non appare contaminato, ma resta l’incognita della bonifica della falda, comunque da realizzare. Tale bonifica può essere realizzata tramite un intervento autonomo, ma resterebbe l’onere del danno ambientale; in alternativa è possibile trasferire, in tutto e per tutto, l’onere per la bonifica della falda al Ministero, sottoscrivendo, appunto, gli accordi transattivi con il Ministero. Nella Conferenza dei Servizi decisoria del 5 novembre 2011 è stato determinato di richiedere alla Eaton di attivare gli idonei interventi di messa in sicurezza d’emergenza delle acque di falda, consistenti nella realizzazione di una serie di pozzi di emungimento, comprendenti quelli risultati contaminati, e nel successivo trattamento delle acque di falda emunte, in grado di impedire la diffusione della contaminazione verso l’esterno dell’area in esame, nonché di presentare il progetto di bonifica delle acque di falda contaminate. In alternativa, l’azienda può aderire, mediante apposito atto transattivo, all’Accordo di Programma già sottoscritto da Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dello Sviluppo Economico, Consorzio Zona Industriale Apuana e Camera di Commercio di Massa Carrara, basando le attività di messa in sicurezza, nonché i progetti di bonifica delle acque di falda contaminate delle aree di propria competenza, sugli interventi che saranno realizzati dalla Parte Pubblica nell’ambito dell’Accordo di Programma medesimo; nella medesima conferenza si è inoltre preso atto dell’intervento di messa in sicurezza d’emergenza effettuato dall’azienda mediante rimozione della fonte inquinante costituita dai terreni contaminati da arsenico e del loro invio a smaltimento. Sulla base della normativa più recente, è stato avviato il percorso – condiviso con gli enti locali e con ARPAT - per la ridefinizione del perimetro del SIN e per la definizione di un modello regionale di gestione del Sito di bonifica di Interesse Regionale. LO STATO DI CONTAMINAZIONE RICORSO AL TAR RESTITUIBILITÀ AGLI USI LEGITTIMI LA CONFERENZA DEI SERVIZI DECISORIA PROPOSTA DI RIDEFINIZIONE DEL PERIMETRO DEL SIN 29 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 4. I Nuovi Cantieri Apuania (NCA) 30 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 4.1 Premesse Il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso l’Unità Gestione vertenze, ha trattato direttamente la crisi dei Nuovi Cantieri Apuania (NCA), data la sua peculiarità dovuta alle procedure di privatizzazione avviate da Invitalia, proprietaria al 100 % del capitale e alla situazione di difficoltà produttiva del settore navalmeccanico in Italia e nel mondo. Presso il MISE, il 17 marzo 2010 veniva sottoscritto un protocollo d’intesa con le istituzioni locali e la Regione Toscana. Da allora, tuttavia, la situazione della navalmeccanica si faceva sensibilmente più difficile, tanto che a novembre 2010 Invitalia informava il ministero che, in assenza di elementi nuovi, avrebbe proceduto alla messa in liquidazione dei NCA7. Dal novembre 2010 quindi (con l’acutizzarsi della crisi cantieristica generale e settoriale e l’avvicinarsi della scadenza della CIGS per i lavoratori della Eaton) la Regione, le amministrazioni locali e il Ministero dello Sviluppo Economico avevano intrapreso un percorso di analisi dei fattori di crisi e degli scenari di possibile re-industrializzazione dell’area industriale di Massa Carrara aggravata dalla situazione di Eaton e di NCA. Tale impegno congiunto portava alla condivisione di un altro protocollo d’intesa “per lo sviluppo e la reindustrializzazione delle aree produttive della provincia di Massa Carrara”. LA CRISI DEI NUOVI CANTIERI APUANIA 4.2 Il protocollo d’intesa Il protocollo d’intesa firmato il 22 marzo 2011 tra il Ministero dello Sviluppo IL PROTOCOLLO Economico, la Regione Toscana e le Istituzioni locali, avente come finalità comune D’INTESA l’analisi dei fattori di crisi e degli scenari per un possibile sviluppo dell’area industriale di Massa-Carrara, fa specifico riferimento anche all’azienda Nuovi Cantieri Apuania (NCA). In particolare il protocollo prevede che: 1. 2. 3. 4. 5. 7 “Le Amministrazioni Locali e la Regione Toscana ritengono prioritario il perfezionamento della commessa da parte di RFI che consente di garantire la continuità aziendale della Società; le medesime Amministrazioni invitano quindi il Ministero e INVITALIA a concludere entro il 15.3.2011 l’iter di cui sopra a favore di NCA (iter che si è nel frattempo regolarmente concluso); Preso atto che le difficoltà del settore navalmeccanico nazionale si sono ulteriormente aggravate nel corso di questi ultimi mesi - come emerso nel Tavolo Nazionale della Cantieristica - e che questa situazione non potrà non incidere anche sullo stabilimento NCA di Marina di Carrara; Con riferimento al punto 4 del protocollo stipulato in data 17.3.2010, non sussistendo, ad oggi, le condizioni per il coinvolgimento di un partner industriale pubblico, nonché considerate le aspettative del territorio, Invitalia si impegna a ricercare un partner industriale privato, garantendo la stabilità dell'assetto proprietario pubblico non oltre il termine della commessa di cui al punto precedente, o di eventuali altre commesse; Qualora, malgrado gli sforzi posti in essere ai sensi dell’Accordo di programma (ex art. 2 L. 99/2009), non si addivenisse ad una soluzione sull’assetto azionario della società, Invitalia provvederà ad avviarne la liquidazione; Ritenuto opportuno, al fine di garantire prospettive occupazionali stabili, ricercare Da “Resoconto della X Commissione permanente dell’Attività produttive, commercio e turismo della Camera. Verbale del 28.4.2011”. 31 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6. 7. 8. soluzioni industriali private anche in settori diversi dalla navalmeccanica, comunque coerenti con la vocazione produttiva dell’area; L’autorità Portuale di Marina di Carrara s’impegna a rinnovare ad NCA apposita concessione per gli attuali spazi produttivi del cantiere, per un periodo superiore agli usuali quattro anni e per una durata che sia commisurata alle prospettive di sviluppo e industrializzazione dell’area, dimostrabile attraverso la presentazione di un adeguato Piano Industriale compatibile con la vocazione del territorio; Si concorda sulla opportunità di avviare il suddetto percorso, dando mandato ad Invitalia di individuare le soluzioni più idonee alla salvaguardia funzionale ed occupazionale del sito; Per il raggiungimento di tale obiettivo Invitalia potrà avvalersi della strumentazione prevista dall’Accordo di programma che verrà sottoscritto, prevedendo altresì il ricorso agli strumenti regionali di politica attiva del lavoro, nonché il ricorso agli incentivi all’esodo anticipato.” MANDATO AD INVITALIA Sempre sulla base del Protocollo le parti sottoscrittrici, ai fini della predisposizione dell’Accordo di programma, inoltre stabilivano che: “... assieme alle risorse dell’allora Fondo unico (con le modifiche introdotte dalla L. 134/2012 “Fondo per la crescita sostenibile”), che risulteranno opportunamente adeguate rispetto alle attività da svolgersi, in disponibilità del Ministero dello Sviluppo Economico e finalizzate alle iniziative di reindustrializzazione previste nell’AdP, la Regione Toscana s’impegna, nel quadro di tale processo di re-industrializzazione, a garantire il cofinanziamento degli interventi in esso contenuti, nonché ad attivare strumenti di politica attiva del lavoro per favorire la riqualificazione del personale, strumenti di sostegno alla creazione di impresa nel caso di sviluppo di domanda locale di subfornitura, nonché strumenti di assistenza e supporto finanziario per garantire la stabilità operativa di NCA nel periodo di vigenza dell’Accordo”. 4.3 La cessione di NCA Il Protocollo d’intesa era un passaggio necessario per arrivare alla stipula dell’Accordo di Programma la cui elaborazione vedeva come protagonista proprio Invitalia, L’AVVIO DEL PERCORSO VERSO l’agenzia nazionale che si occupa dell’applicazione degli interventi riconducibili alla Legge L’ACCORDO DI 181/89 e che possedeva la totalità delle quote di NCA. Il Protocollo conteneva alcuni PROGRAMMA elementi che sono già stati soddisfatti e altri che sono stati superati; i più rilevanti erano: 1. 2. 3. 4. 5. perfezionamento della commessa per produrre una nave per conto di RFI che consentisse la continuità aziendale della Società per due anni; perfezionamento avvenuto il 28 marzo 2011 con la firma da parte di Invitalia della necessaria fidejussione; presa d’atto della difficoltà del settore naval-meccanico che inevitabilmente incideva anche sull’andamento dei Nuovi Cantieri Apuania; non esistendo le condizioni per il coinvolgimento di un partner industriale pubblico, Invitalia si impegnava a ricercare un partner privato, garantendo la stabilità dell’assetto proprietario pubblico non oltre il termine della commessa o di eventuali altre commesse; qualora, malgrado gli sforzi posti in essere dall’Accordo di Programma in argomento, non si arrivasse alla soluzione sull’assetto azionario NCA, Invitalia avrebbe provveduto ad avviare il percorso di liquidazione; ricerca di soluzioni industriali private anche in settori diversi dalla navalmeccanica, 32 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA ma coerenti con la vocazione produttiva dell’area. Nell’aprile 2011 i Nuovi Cantieri Apuania acquisivano la commessa per la COMMESSA PER UNA realizzazione di una nave vincendo una commessa di RFI, su finanziamento del Ministero PRIMA NAVE delle Infrastrutture. A tale commessa, completata nel luglio 2012, era collegata un’opzione per la realizzazione di una seconda nave, prevista, ma non finanziata, dal Contratto di Programma tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e RFI per il periodo 2007-2011 (aggiornamento 2009, siglato in data 23 dicembre 2010). Il perfezionamento della commessa per la seconda nave avrebbe consentito di garantire continuità produttiva ai Cantieri riequilibrando lo sbilancio pregresso, ma il generico impegno del Ministero delle Infrastrutture non ha trovato seguito nel perfezionamento della commessa, nonostante l’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Toscana, che ne ha più volte sollecitato il rispetto. Irremovibile di fronte a ogni richiesta di proroga, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico ha ribadito la necessità della dismissione azionaria entro il 31 dicembre 2012, a cui è seguita un’intensa attività, da parte di Invitalia, di ricerca del soggetto privato interessato all’acquisizione di NCA, così come espressa ai punti 3 e 5 del Protocollo del marzo 2011. Invitalia ha attivato le procedure per l’acquisizione di qualificate manifestazioni d’interesse a cui hanno risposto inizialmente tre soggetti, di cui solo due sono rimasti in corsa: Ocean Independence, il cui piano riguardava refit-repair affiancato da attività commerciali complementari, e Admiral-Tecnomar il cui programma d’investimenti prevedeva di mantenere una parte di navalmeccanico per la manutenzione alle piattaforme off-shore, una parte per la produzione di megayacht e una parte di refitting. Dopo due mesi di approfondimenti, visite e chiarimenti, Invitalia ha ritenuto l’offerta di TYG Sp.A. la più adeguata sia per il contenuto economico, sia per le prospettive industriali, sia per gli aspetti sociali e occupazionali. TYG ha accettato le condizioni irrinunciabili poste da Invitalia: • • MANIFESTAZIONI DI INTERESSE ACCORDO TRA INVITALIA E TYG S.P.A. passaggio di proprietà di NCA attraverso l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario con conseguente prosecuzione della gestione senza alcuna interruzione; assunzione di tutti i 146 lavoratori rimasti in forze in NCA. L’Accordo sindacale per la cessione di NCA a TYG S.p.A. (controllata da Moda Design srl) è stato siglato il 17 dicembre 2012 presso il MISE e relativamente agli aspetti L’ACCORDO SINDACALE occupazionali prevede tra l’altro: • • • • la presa in carico di tutti i 146 lavoratori di NCA (al netto dei 4 dirigenti) per i quali la nuova proprietà richiede (a seguito di un successivo verbale presso il Ministro del Lavoro) 24 mesi di CIGS a zero ore, a decorrere dal 1 gennaio 2013; il graduale avviamento al lavoro all’interno del Cantiere (NCA) degli occupati secondo la seguente scansione: 52 entro dicembre 2013 e 53 entro il 31 dicembre 2014; il reinserimento lavorativo dei rimanenti 41 occupati entro il 31 dicembre 2014 presso fornitori di TYG che operano prevalentemente presso il sito di NCA o nelle zone limitrofe secondo la seguente scansione: 20 lavoratori entro il 31 dicembre 2013 e 21 entro il 31 dicembre 2014; a fronte di eventuali diminuzioni del perimetro dei 105 lavoratori avviati direttamente in NCA, la sua integrazione avverrà facendo riferimento alla quota 33 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA • • • parte dei 41 lavoratori, eventualmente non ancora ricollocata nell’indotto; nell’utilizzo della CIGS saranno previsti periodi d’inserimento al lavoro secondo criteri di rotazione; qualora il processo di ristrutturazione risultasse particolarmente complesso Moda Design e organizzazioni sindacali si impegnano a stipulare un nuovo accordo finalizzato alla richiesta di prolungamento della CIGS sulla base di quanto previsto dalla L. 223/91; sarà previsto il ricorso alla mobilità unicamente su base volontaria e incentivata. Il 21 dicembre 2012 si è perfezionata la cessione dell’intero pacchetto azionario da INVITALIA spa a MODA DESIGN srl e il 27 dicembre 2012 ha avuto luogo, presso CESSIONE DEL il Ministro del Lavoro, l’esame congiunto (ai sensi del DPR 218/2000) per il ricorso alla PACCHETTO CIGS per ristrutturazione. AZIONARIO ED ESAME CONGIUNTO PER LA CIGS 34 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 5. Gli interventi per il settore lapideo 35 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 5.1 Premesse Il settore lapideo è, malgrado la crisi, un settore strategico dell’economia locale: costituito da 618 attività produttive, attiva 12.500 occupati, tra diretti, indiretti e indotti, e produce un fatturato totale di 1,3 miliardi di euro. Nell’ultimo decennio, la distribuzione commerciale ha visto una grande crescita delle esportazioni di grezzi (da 88,3 milioni di euro nel 2000 a 136,2 milioni di euro nel 2010, soprattutto verso la Cina), e una drastica diminuzione delle esportazioni dei lavorati (da 402 milioni di euro nel 2000 a 244,7 milioni di euro nel 2010, con una perdita di 160 milioni di euro in valori correnti, di cui la metà negli USA)8. Una simile crisi strutturale della lavorazione lapidea implica, ovviamente, non solo una diminuzione dei profitti, ma, ancor più pesantemente, una perdita di occupazione. Un recupero di competitività delle imprese del settore ed un rafforzamento della filiera dell’indotto possono aver luogo investendo nella ricerca e nel trasferimento dell’innovazione. IL SETTORE LAPIDEO IN CRESCITA LE ESPORTAZIONI DI GREZZI CRISI STRUTTURALE DELLA LAVORAZIONE LAPIDEA 5.2 Il Centro Tecnologico interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione e per la caratterizzazione dei materiali lapidei La Regione Toscana ha ammesso a cofinanziamento (decreto 2156/2006), nell'ambito del “Nuovo Patto per lo sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana – Area progettuale 6”, il Centro Tecnologico interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione e per la caratterizzazione dei materiali lapidei, che è stato anche oggetto di uno specifico Accordo tra gli enti locali approvato dalla Provincia di Massa9. Tale centro, da realizzarsi presso la sede della Soc. Internazionale Marmi e Macchine S.p.A. (soggetto attuatore dell’intervento), rappresenterà un nuovo dipartimento operativo della stessa IMM S.p.A., e sarà destinato ad ospitare sia uffici dedicati agli studi e alla ricerca, sia i laboratori specificatamente dedicati all’esecuzione di testing su materiali lapidei. Il centro, che opererà per tutta l’area del Distretto Apuo Versiliese, fornirà servizi alle imprese del settore lapideo attraverso interventi volti a promuovere l’innovazione di prodotto e di processo lavorativo. Il centro potrà fornire consulenza e supporto tecnico sul tema della sostenibilità ambientale del settore lapideo, con particolare riferimento alle prospettive di riuso e recupero degli scarti prodotti durante l’estrazione e la lavorazione delle pietre. Il centro sarà in tal senso un riferimento per l’esecuzione di test tecnologici per lo sviluppo di nuovi materiali innovativi finalizzati a ridurre le pressioni ambientali sia attraverso la riduzione del consumo di materia prima, sia attivando un ciclo virtuoso di gestione degli scarti di lavorazione (a tale fine si veda anche il progetto di cui al successivo punto 5.3). Il centro potrà quindi valorizzare il patrimonio – estrattivo, di lavorazione e di valorizzazione del materiale scavato - presente sul territorio e IL CENTRO TECNOLOGICO INTERPROVINCIALE I SERVIZI ALLE IMPRESE 8 Rapporto Economia – Massa Carrara – Anno 2011, a cura dell’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara, pp. 199-223.. 9 Delibera di Giunta Provinciale n. 140 del 28 aprile 2009; “Accordo d’intesa fra gli enti partecipanti finalizzato alla strutturazione di un centro tecnologico interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione, per la caratterizzazione dei materiali lapidei, dei materiali dell’edilizia, della meccanica e dei settori ad essi correlati” siglato l’8 giugno 2009 dalle due Province di Massa-Carrara e di Lucca e dai due Comuni di Massa e di Carrara; “Verbale incontro per la strutturazione di un Centro Tecnologico Interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione e per la caratterizzazione dei materiali lapidei” tra la Provincia di Massa-Carrara, il Comune di Carrara, il Comune di Massa, la IMM S.p.A, la Provincia di Lucca, e la Regione Toscana, in data 28 novembre 2011. 36 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA successivamente potrà indirizzare l’attività innovativa adattandola alle esigenze del mercato, finalizzandola alla competitività delle imprese. Il laboratorio, interno al centro, sarà inoltre dotato della strumentazione necessaria per l’esecuzione di prove su campioni di roccia finalizzate alla determinazione del comportamento fisico–meccanico degli ammassi rocciosi e dei prodotti lapidei. Tali prove su rocce e materiali (prove triassiali, prove di taglio, permeabilità, ecc…) saranno eseguite nell’ambito di consulenze che proverranno dalla partnership con università e centri di ricerca attivi nell’ambito delle geotecnologie e nel settore delle pietre ornamentali. In particolare, saranno attivate sinergie con il sistema universitario per lo studio ed approfondimento dei materiali apuani sia dal punto di vista merceologico che per l’approfondimento di specifiche problematiche legate alle applicazione di marmi e pietre nel settore delle costruzioni (per attività, ad esempio, di “curtain wall”). Il laboratorio sarà inoltre in grado di fornire un servizio di caratterizzazione e di marcatura CE per i materiali aggregati (sistema 2 + sugli aggregati per calcestruzzi, UNI EN 12620 / UNI 8520 1-2). Il Laboratorio caratterizzazione materiali (Internazionale Marmo e Macchine) è stato incluso dal DPEF 2013 - approvato con risoluzione del Consiglio regionale n. 161 del 19 dicembre 2012 - tra gli interventi di carattere innovativo e strategico, secondo quanto previsto dalla L.R. 35/2000, dal PRSE 2012-2015 e dalla delibera 964/2012: l’ammissibilità a finanziamento di tale intervento sarà verificata a valere sulle risorse del “Fondo infrastrutture per la attività produttive”, nell’ambito delle procedure previste dalle delibere 924/2009 e 964/2012. Con la delibera 1073 del 3 dicembre 2012, la Giunta regionale ha incaricato il Settore regionale titolare della gestione del Fondo per le Infrastrutture Produttive di assumere gli atti necessari per fissare i tempi e le modalità di erogazione del contributo in funzione dell’attuazione del progetto. Investimenti previsti: 443.816,5 euro Contributo regionale previsto: 336.268 euro IL LABORATORIO PARTNERSHIP CON UNIVERSITÀ E CENTRI DI RICERCA COSTI 5.3 Progetto ricerca e valorizzazione sui materiali lapidei Il progetto, che si realizzerà all’interno del costituendo centro di cui sopra, si pone l’obiettivo di valorizzare la pietra lapidea dei bacini marmiferi del distretto lapideo, attraverso opportune attività di ricerca e sviluppo industriale, sia per quanto attiene alle tematiche del taglio e della lavorazione, sia con riferimento alla certificazione dei materiali, sia, infine, con una particolare attenzione al riutilizzo dei cosiddetti “informi”. PROGETTO DI RICERCA E SVULUPPO INDUSTRIALE Importi previsti in attivazione: 2 milioni di euro Soggetto realizzatore: soggetti istituzionali locali IMPORTI SOGGETTO REALIZZATORE 37 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 5.4 Aree per insediamenti produttivi E’ previsto il cofinanziamento, a valere sul Piano Regionale dello Sviluppo Economico, della realizzazione, del recupero e della riqualificazione di aree da destinare ad insediamenti produttivi, finalizzate alla localizzazione, anche nell’ambito di progetti integrati di sviluppo urbano sostenibile, di imprese (industriali, artigiane di servizio), con interventi in aree già esistenti o dismesse, finalizzati al miglioramento progressivo delle dotazioni e le prestazioni ambientali o interventi in aree di nuova realizzazione, in un’ottica di sviluppo sostenibile finalizzato a conseguire, unitamente alla competitività del sistema produttivo, la salvaguardia dell’ambiente, della salute e della sicurezza. DESCRIZIONE DELLA Beneficiari: Comuni, province, enti pubblici, università e istituti di ricerca pubblici: singoli e associati, anche in forma consortile; società miste pubblico/private e fondazioni a maggioranza pubblica. BENEFICIARI La Regione ha assegnato un contributo di 1.448.357,78 euro (su un investimento ammissibile di 2.394.056,51 euro) per lavori di realizzazione di un centro di controllo, pesatura e lavaggio a Miseglia, richiesto da Progetto Carrara S.p.A. (decreto 2219/2011). I lavori sono terminati in data 18 maggio 2012 e sono attualmente in fase di ultimazione le procedure per il collaudo dell’opera. LINEA DI INTERVENTO CENTRO DI CONTROLLO, PESATURA E LAVAGGIO 5.5 Il Polo Pietre Toscane Gli aiuti ai poli di innovazione perseguono l’obiettivo di promuovere il trasferimento tecnologico attraverso la creazione di una rete fra i Centri di competenza, il sistema della ricerca pubblica (Tecnorete) e il sistema delle imprese, anche con la presenza attiva del sistema delle rappresentanze di categoria. Sono previsti interventi per il rafforzamento e consolidamento delle attività di incubazione di impresa e di trasferimento tecnologico promosse dai soggetti gestori degli incubatori di impresa e dei poli di innovazione, in particolare per rafforzare la domanda di servizi qualificati da parte delle imprese. Con il decreto 6377/2010 è stato approvato l'avviso di finanziamento delle attività di funzionamento e animazione dei Poli di Innovazione per il triennio 2011-2014; la valutazione tecnica del Polo Pietre Toscane (capofila Garfagnana Ambiente e Sviluppo) è stata sospesa (decreto n. 2859/2011) e soggetta a negoziazione, per permetterne una maggiore qualificazione territoriale; in seguito alla consegna del progetto con gli adeguamenti richiesti dalla Regione Toscana (adesione della IMM al polo di innovazione), il progetto è stato ammesso a cofinanziamento (decreto n. 6351/2011) per un investimento di 503.500 euro ed un contributo di 400.000 euro. Soggetto gestore del Polo è un’ATS composta da Garfagnana Ambiente e Sviluppo (capofila), il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, Lucca Innovazione e Tecnologia srl, interamente partecipata dalla Camera di Commercio di Lucca, Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.A.. I POLI DI INNOVAZIONE IL POLO PIETRE TOSCANE COSTI SOGGETTO GESTORE 38 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA I soggetti aderenti al Polo sono SOGGETTI ADERENTI • • • • 44 piccole e medie imprese 3 grandi imprese 3 Dipartimenti dell’Università di Pisa 2 enti di ricerca Tra i servizi alle imprese si segnalano: • • • • • • • • I SERVIZI ALLE IMPRESE Prove tecniche e test (UNI – EN – ASTM) Supporto alla certificazione dell’impresa secondo le normative più recenti relative ad ambiente, responsabilità sociale, e alla integrazione tra salute, sicurezza, qualità e ambiente Marcatura CE per i prodotti lapidei Servizi qualificati specifici a domanda collettiva (tracciabilità, certificazione di filiera, logistica e supply chain) Supporto per la ricerca tecnologica Rilevazione tridimensionali rapide con il metodo delle nuvole di punti da laboratorio e da cantiere Modellazione virtuale, prototipazione di modelli su materiale sintetico per verifica delle superfici, reengineering e fresatura modelli fino a grandi dimensioni Supporto all’innovazione organizzativa e all’introduzione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione. 5.6 La Strada dei Marmi L’assetto infrastrutturale del territorio comunale di Carrara è caratterizzato dal punto di vista della mobilità da una considerevole componente di traffico pesante generato/attratto dalle attività estrattive e commerciali legate al settore del marmo. Tale mobilità presenta evidenti lacune sia per quanto riguarda la sicurezza dei trasporti, sia riguardo alla commistione con il traffico urbano, con evidenti ricadute sul livello di inquinamento atmosferico ed acustico. Da qui l’esigenza di realizzare una strada, denominata “Strada dei marmi”, destinata esclusivamente al traffico pesante proveniente, a monte, dalle cave dai bacini di marmo di Carrara e diretto, a valle, verso i depositi di stoccaggio, le aree industriali dove avvengono le lavorazioni dei marmi, verso il Porto e l’Autostrada, per la commercializzazione delle lavorazioni. Il percorso è stato disegnato lontano dai centri abitati, con larghissimo uso di gallerie e cercando inoltre di ridurre il più possibile i tempi di percorrenza. Tale intervento presenta considerevoli effetti positivi sia per quanto riguarda la sicurezza dei trasporti, sia a livello di riduzione del traffico urbano, con evidenti ricadute positive sul livello di inquinamento atmosferico ed acustico. In totale, tale infrastruttura viaria specialistica (80% in galleria) è lunga complessivamente 5611 ml. di cui 4541 ml. di gallerie e 455 ml. di viadotti. L’intervento, ad oggi completamente realizzato e collaudato, è consistito nella realizzazione di viabilità e di tutta l’impiantistica necessaria al funzionamento dell’infrastruttura. Si tratta di una strada di tipo F1 con 2 corsie, larghezza carrabile 900 ml. e 2 banchine. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di dirottare dalla città di PREMESSE IL PERCORSO 39 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Carrara oltre 1500 passaggi giornalieri di camion, eliminando definitivamente il problema delle polveri (PM 10), il congestionamento del traffico urbano, l’inquinamento acustico, il deterioramento continuo delle principali arterie viarie, i frequenti incidenti stradali e connessi al passaggio dei camion carichi di blocchi di marmo e di scaglie. E’ opportuno citare anche la “Via d’esodo sospesa”, che rappresenta un’innovazione del tunneling a livello mondiale. Si tratta di un camminamento ancorato alla calotta delle gallerie, in grado di assicurare la salvabilità degli utenti in caso di incidente, soluzione che ha consentito di eliminare le gallerie di emergenza che molto spesso presentano problematiche di elevato impatto ambientale e strutturale sulle strutture adiacenti e sull’ambiente. Tale soluzione è stata dapprima testata con apposite prove del fuoco effettuate dal Politecnico di Torino, dopodiché è stata installata nella galleria Monte Greco e nella galleria Macina ed è caratterizzata da una lunghezza complessiva di circa 2,6 Km., e da uno sviluppo di circa 20 mila mq. La Strada dei Marmi è una nuova arteria stradale finalizzata al trasporto a valle del marmo proveniente dai bacini marmiferi di Carrara. Una strada moderna, funzionale e sicura che collega direttamente i luoghi di estrazione con i luoghi di lavorazione, fino ad affacciarsi sulle principali direttive di trasporto tra cui la zona portuale di Marina di Carrara. Il soggetto attuatore dell’intervento è la Società Progetto Carrara S.p.A., società strumentale ed in house del Comune di Carrara, il quale detiene il 99% delle quote societarie10. Una parte del progetto è stata cofinanziata nell’ambito del PIC URBAN 2 – Città di Carrara approvato dalla Commissione europea con Decisione C(2001) n. 2880 del 23 novembre 2001. LA VIA D’ESODO SOSPESA DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PIC URBAN 2 L’opera consta di due lotti: I Lotto: il tracciato del Lotto 1 “Miseglia” si sviluppa dall’imbocco di valle della galleria Santa Croce (in corrispondenza della Foce), fino all’ex pesa di Miseglia Bassa, posta ad est del centro storico di Carrara, sviluppandosi per una lunghezza di circa 1.430 m. lungo l’asse principale. Il tracciato si sviluppa per tutta la sua lunghezza in due corsie da 3,50 m. e da due banchine laterali da 1 m., percorrendo ben 1.018 m. in gallerie sotterranee (galleria Santa Croce, galleria di emergenza). I 273 m. restanti sono costituiti dal viadotto S. Giuseppe, dal ponte della galleria di emergenza e dal raccordo con la viabilità esistente al di sotto della ex pesa di Miseglia. La pendenza del tracciato in questo primo lotto è molto ridotta, ben inferiore all’1%, per la necessità di fuoriuscire in corrispondenza della Foce ad una quota adeguata e di poter agevolmente proseguire nel Lotto 2 con la galleria Macina. In una prima fase, la galleria di emergenza , che si estende per circa 240 m., era utilizzata come pista di uscita verso Carrara Centro. Successivamente si incontra il viadotto S. Giuseppe, che congiunge la galleria santa Croce al piazzale della ex-pesa per chi viene da valle e con la strada esistente proveniente dalle cave per chi viene da monte. Tale primo Lotto è stato selezionato nell’ambito delle procedure della misura 2.4 del Docup ob. 2 (deliberazione GR n. 774/2002 come integrata dalle deliberazioni GR 168/2003 e 328/2003, decreto dirigenziale n. 7197/2003) ed è stato realizzato anche con il 10 IL PRIMO LOTTO Le quote delle associazioni sono state cedute per garantire l’in-house providing da parte della società stessa. 40 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA contributo CIPE, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Competitività dei territori e delle imprese” sottoscritto il 31 marzo 2004 dal Ministero dell’Economia e Finanze, dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Regione Toscana. Costo complessivo Investimento ammesso a contributo Quota Cipe 17/2003 Quota Docup euro 24.001366,97 (IVA esclusa ) euro 21.932.804,64 euro 9.418.581.82 euro 7.580.582.20 COSTI II Lotto: il tracciato del Lotto 2 “Aurelia” si sviluppa dallo svincolo con la S.S. Aurelia, fino all’imbocco di valle della galleria Santa Croce in corrispondenza della Foce, da dove inizia il Lotto 1 “Miseglia”, sviluppandosi per una lunghezza di circa 4.560 m. lungo l’asse principale. Il progetto si sviluppa per tutta la sua lunghezza con due corsie da 3,50 m. e da due banchine laterali da 1 m. Il tracciato si sviluppa essenzialmente in galleria: infatti ben 3.638,93 m. sono realizzati in sotterraneo, ripartiti nelle gallerie Monte Greco, Corvenale e Macina. La parte restante è suddivisa tra viadotti e sede naturale, con tratti all’aperto la cui estensione in continuità è comunque molto limitata. Una volta lasciato lo svincolo Aurelia, costituito da una rotatoria realizzata nella SS N° 1 stessa, si entra nella galleria più lunga della Strada dei Marmi, la Monte Greco, con i suoi 2.399,76 m. Vista la notevole lunghezza e la sezione abbastanza ristretta, che rendono più complesso il funzionamento dell’impianto di ventilazione longitudinale, essa è stata dotata di quattro cunicoli di emergenza che, ad interasse di circa 500 m., consentono, in caso di necessità, di disporre di una rapida via di fuga, recependo così le nuove linee guida delle normative europee. Successivamente si incontra la galleria più corta dell’asse principale, la Corvenale, di 211,13 m., che seppur di lunghezza contenuta, risulta tuttavia alquanto impegnativa per la presenza di basse coperture. Dopo la galleria Corvenale è presente il tratto all’aperto più esteso che, vista la morfologia dell’area, risulta molto articolato; innanzitutto vi è un primo tombino scatolare ad una luce ed un secondo a due luci, poi il viadotto La Foce ad una campata e una lunghezza di 23,50 m., quindi il viadotto Gli Ossi I, di lunghezza pari a 35 m., che deve consentire di attraversare un pendio con una pendenza trasversale molto elevata ed infine il viadotto Gli Ossi II, ad una sola campata di luce pari a 35 m. Proseguendo ulteriormente si entra nella galleria Macina, lunga 971,67 m. che è stata dotata, per motivi di sicurezza, di un cunicolo di emergenza posto nella sua parte centrale e che corre parallelo all’asse principale, sboccando in fianco al portale lato ovest. All’uscita della galleria, si raggiunge la valletta della Foce all’interno della quale è posto il viadotto Carrara, a campata unica di luce pari a 35 m. Il lotto si conclude poi con la realizzazione del portale di valle della galleria Santa Croce. Il secondo lotto è terminato e risulta eseguito, oltre che tramite conferimenti da parte del Comune di Carrara, anche con il contributo CIPE 20/2004, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Competitività dei territori e delle imprese” sottoscritto dal Ministero dell’Economia e Finanze, dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Regione Toscana. L’inaugurazione è avvenuta il 21 aprile 2012. IL SECONDO LOTTO Costo complessivo Investimento ammesso a contributo Quota Cipe 20/2004: COSTI euro 94.836.982,11 ( IVA esclusa ) euro 66.521.870,72 euro 4.662.763,48 41 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA Il DPEF 2013 ha incluso la Strada dei Marmi tra gli interventi di carattere innovativo e strategico, secondo quanto previsto dalla L.R. 35/2000, dal PRSE 2012-2015 e dalla delibera 964/2012. Con la delibera 1132/2012, è stato riconosciuto alla Soc. Progetto Carrara S.p.A. un finanziamento aggiuntivo di euro 5.000.000,00 a fronte di un maggiore investimento complessivo ammissibile, pari a 78.204.626 milioni di euro. FINANZIAMENTO AGGIUNTIVO 5.7 Ingegneria finanziaria Le garanzie per la liquidità e per gli investimenti delle imprese, previste nell’ambito della linea di intervento “Ingegneria finanziaria” del Piano Regionale dello Sviluppo Economico, sono completamente gratuite e coprono a prima richiesta fino al 60% del rischio bancario o fino al 80% del rischio bancario. Sono concesse da Fidi Toscana a PMI su finanziamenti finalizzati a: processi di capitalizzazione aziendale; sostegno all'occupazione; ripristino della liquidità delle imprese che vantano crediti verso le imprese siderurgiche o imprese loro fornitrici o verso imprese dell’industria ferroviaria o imprese loro fornitrici; ripristino della liquidità delle imprese che vantano crediti verso le imprese edili insolventi o verso imprese fornitrici di imprese edili insolventi; sostegno ad agricoltura e pesca; investimenti da effettuare esclusivamente in Toscana successivamente alla data di presentazione di richiesta di garanzia; microcredito. GARANZIE PER LA LIQUIDITÀ E PER GLI INVESTIMENTI MISURA INVESTIMENTI: SETTORE LAPIDEO DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA 2009-30 giugno 2012 Importo garantito, finanziato e dell’investimento per settore Ateco Settore Ateco Fase pratica Garanzie concesse con finanziamento erogato Attività di supporto per l'estrazione da cave e miniere di altri minerali Importo garantito Importo finanziato Importo investimento 328.000 410.000 410.000 232.000 290.000 370.000 1.392.800 1.741.000 1.906.000 400.000 500.000 750.000 1.175.280 1.719.100 1.743.878 3.528.080 4.660.100 5.179.878 Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia 978.208 1.184.667 1.353.333 Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo 186.123 232.654 300.048 Garanzie deliberate Totale 1.164.331 1.417.321 1.653.381 Totale 4.692.411 6.077.421 6.833.259 Estrazione di pietra, sabbia e argilla Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia Fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo Garanzie concesse Totale Garanzie deliberate 42 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA MISURA LIQUIDITÀ: SETTORE LAPIDEO DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA 2009-30 giugno 2012 Importo garantito e importo finanziato per settore Ateco Importo Importo Fase pratica Settore Ateco garantito finanziato Garanzie concesse con finanziamento erogato Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia 812.000 1.270.000 Fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere 60.000 100.000 Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava 374.292 623.820 Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico 120.000 200.000 5.154.000 8.170.000 Garanzie concesse totale Garanzie deliberate Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo 6.520.292 10.363.820 40.000 50.000 Totale complessivo 6.560.292 10.413.820 Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo AIUTI RIMBORSABILI A TASSO ZERO PER IL SETTORE LAPIDEO DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA – Industria – 2011-2012 (Fondo rotativo linea 1.4.a2 del POR CReO FESR) Settore Ateco Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo Totale complessivo Investimento ammesso Contributo concesso 1.952.200 642.000 1.171.320 385.200 304.600 182.760 2.898.800 1.739.280 43 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6. Interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti produttivi 44 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6.1 PIUSS “Un territorio da rivivere” – Comuni di Massa e Carrara I Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile rappresentano lo strumento attraverso il quale la Regione Toscana ha dato attuazione alle politiche di sviluppo economico e sociale in aree urbane delineate nell'Asse V del Programma Operativo Regionale "Competitività regionale e occupazione" FESR 2007-2013 (POR CReO). Finalità di ogni PIUSS è quella di progettare un insieme coordinato di interventi, pubblici e privati, per la realizzazione, in un'ottica di sostenibilità, di obiettivi di sviluppo socioeconomico, attraverso il miglioramento della qualità urbana ed ambientale. Il PIUSS del Comune di Massa e del Comune di Carrara rappresenta la prima elaborazione di una visione integrata di riqualificazione di una parte significativa del territorio. In particolare, per l'area del PIUSS compresa all'interno del territorio del Comune di Massa, saranno recuperate e riqualificate le risorse storico-culturali del centro storico cittadino. Gli interventi di recupero e restauro saranno funzionali anche alla visione di uno sviluppo sostenibile del centro città in quanto, grazie alla creazione di nuovi parcheggi, al potenziamento di quelli esistenti ed alla realizzazione di un nuovo asse viario, sarà razionalizzata la viabilità cittadina ed alleggerito il centro città dal problema del traffico con ricadute positive sulla qualità della vita e le attività economiche. Sarà recuperato e riqualificato anche il patrimonio immobiliare dismesso nell'area di intervento al fine di dotare la città di spazi ad oggi insufficienti o del tutto mancanti quali: uffici pubblici, centri di aggregazione giovanile e culturale, spazi espositivi e museali, sale polifunzionali, ecc. Funzionale a tutti questi obiettivi sarà la creazione di un nuovo sistema di mobilità sostenibile definito PuK BuS. Obiettivo della strategia per l’area PIUSS è la massima valorizzazione della tradizione lapidea (“marmo” è associato spontaneamente, a livello planetario, alle cave di Carrara) come uno degli attrattori di un polo territoriale che faccia tuttavia perno anche sulla capacità attrattiva del tessuto urbano storico. I PIUSS IL PIUSS DEI COMUNI DI MASSA E CARRARA Costi: il contributo concesso è di 13,7 milioni di euro, a fronte di un costo totale di 27,3 e di un costo ammissibile di 23,3 milioni di euro. COSTI Fonti di finanziamento: FAS 2007-2013 e POR CReO FESR 2007-2013. FONTI DI FINANZIAMENTO 45 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6.2 Iniziative di marketing territoriale e di attrazione degli investimenti L’attività ha il fine di attivare progetti integrati di valorizzazione delle aree interessate dai PIUSS e delle loro risorse materiali e immateriali, mediante iniziative di marketing territoriale e di attrazione di investimenti esogeni, prioritariamente di provenienza privata. Saranno cofinanziate azioni di valorizzazione e di promozione, sui mercati nazionali ed internazionali, finalizzate ad incoraggiare oltre che la conoscenza degli interventi medesimi anche i possibili interventi di investitori privati e/o istituzionali. Un primo livello di concentrazione è di natura geografica: gli interventi si localizzeranno nelle aree urbane e metropolitane e saranno rivolti a promuovere azioni di accompagnamento degli interventi realizzati nel quadro dei PIUSS, e dunque nei Comuni coinvolti, al fine di favorire il potenziamento e lo sviluppo delle risorse territoriali, materiali ed immateriali, anche attraverso processi di internazionalizzazione passiva, per migliorare la competitività e per incrementare l’afflusso di risorse esterne. Un secondo livello di concentrazione è di natura tematica e territoriale: gli interventi saranno orientati a favorire la localizzazione di imprese ed investimenti nei settori avanzati ad alto contenuto tecnologico, in modo da promuovere l’insediamento di attività economiche negli ambiti territoriali afferenti ai PIUSS. Gli interventi per Massa e Carrara,rientreranno tra le attività di presentazione dell’offerta, lead generation e scouting investitori, del Progetto di Marketing Unitario che sarà predisposto da Toscana Promozione non avendo i Comuni di Massa e Carrara presentato un proprio progetto di marketing a livello locale. Le attività saranno quindi focalizzate su uno scouting mirato Fonte di finanziamento: POR CReO FESR 2007-2013 – Misura 5.3 A Beneficiari: Regione Toscana, Enti locali, Toscana Promozione. Procedure amministrative per la realizzazione dell’attività: la Regione Toscana, sulla base di linee di indirizzo approvate dalla Giunta regionale con la delibera n. 309 del 16 aprile 2012, ha definito gli interventi a scala regionale, le azioni e i servizi che potranno essere inseriti nel Progetto di Marketing Unitario predisposto da Toscana Promozione per i territori PIUSS e che sarà approvato, mediante procedura valutativa e negoziale, dalla Regione Toscana, che individuerà le iniziative a scala regionale, attuate da Toscana Promozione. Il progetto di marketing unitario includerà tra gli interventi, le attività finalizzate alla predisposizione dell’offerta localizzativa e le necessarie azioni di targeting, scouting e lead generation investitori negli ambiti sovra comunali interessati dai PIUSS, anche per i Comuni PIUSS che non hanno presentato iniziative di marketing a livello locale, come Massa e Carrara. INIZIATIVE DI MARKETING TERRITORIALE E ATTRAZIONE INVESTIMENTI CONCENTRAZIONE GEOGRAFICA CONCENTRAZIONE TEMATICA E TERRITORIALE IL PMU FONTE DI FINANZIAMENTO BENEFICIARI PROCEDURE 46 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6.3 Rilevazione delle manifestazioni di interesse ad investire Secondo quanto previsto dalla decisione della giunta regionale n. 20 del 17 settembre 2012, è stato approvato - con Decreto 6131/2012 - un avviso finalizzato a rilevare manifestazioni di interesse da parte di imprese ad investire nel territorio della interessate a localizzarsi nella provincia di Massa Carrara, al fine di: • • • • RILEVAZIONE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE AD INVESTIRE disporre di informazioni del mercato della domanda di investimento diretto (manifatturiero, produttivo, logistico, commerciale e direzionale) e delle relative caratteristiche in termini di dimensioni dell’investimento, relativa tempistica, potenziale impatto occupazionale, tipologia di insediamento; concorrere alla promozione di un’azione unitaria in grado di valorizzare prioritariamente le specificità e le specializzazioni di cui il territorio della provincia di Massa Carrara dispone; promuovere il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori interessati da processi di dismissione produttiva; promuovere l’innesto nel territorio di imprese esogene operanti in settori innovativi unitamente al potenziamento delle attività di operatori già presenti sul territorio ed operanti sia in settori innovativi, sia in settori tradizionali. L’avviso sarà oggetto di una specifica attività di comunicazione on line, sia sui siti istituzionali che quotidiani per diffonderne la conoscenza. L’attività di comunicazione sarà inoltre implementata attraverso la realizzazione del Progetto di Marketing Unitario dell’attività 5.3 A del POR . CAMPAGNA INFORMATIVA 6.4 Le Aree Integrate di Sviluppo e la ricognizione delle aree disponibili per insediamenti Il DPEF 2012 indicava, tra le priorità regionali per il 2012, la volontà della Regione di “individuare, insieme ai Comuni, aree per insediamenti produttivi di dimensioni adeguate, con caratteristiche di aree produttive ecologicamente attrezzate, capaci di attrarre non solo le piccole presenze ma anche le più grandi”. La Regione Toscana ha attivato una rilevazione, tramite avviso pubblico (decreto 4147/2011), di opportunità di insediamento in Toscana per attività industriali, produttive e direzionali. Le informazioni relative alla disponibilità di aree non occupate da imprese con destinazione d’uso per insediamenti produttivi e/o direzionali, con una superficie minima di 5.000 mq., o relative a edifici esistenti liberi o in costruzione, con una superficie utile lorda pari al meno a 2.000 mq., verranno inserite in una banca dati on-line in modo da facilitare i contatti con i potenziali investitori. Per quanto riguarda l’area della Provincia di Massa, ad oggi, non sono emerse porzioni di territorio di dimensioni rilevanti in disponibilità pubblica fatta eccezione di alcune aree di Novoleto a Pontremoli, Boceda a Mulazzo (due lotti liberi di 4.000 e 10.000 mq.), parte del comparto di Rometta a Fivizzano. La Regione Toscana, al fine di effettuare una ricognizione mirata sul territorio della provincia di Massa Carrara e in ottemperanza a quanto richiesto dalla Giunta con la decisione n. 20 del 17 settembre 2012, ha attivato una specifica rilevazione. Con decreto 5564/2012 è stato approvato l’Avviso finalizzato a rilevare le opportunità di insediamento disponibili per nuove attività produttive, direzionali, logistiche e commerciali nel territorio della provincia di Massa Carrara. COSTRUZIONE DELLA BANCA DATI DELLE AREE PRODUTTIVE DISPONIBILI RILEVAZIONE DELLE OPPORTUNITÀ DI INSEDIAMENTO MIRATO 47 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA L’avviso di rilevazione delle aree per insediamenti è oggetto di una specifica attività di comunicazione sui quotidiani locali e sua sui siti istituzionali che quotidiani per diffonderne la conoscenza. L’attività di comunicazione sarà inoltre implementata attraverso la realizzazione del Progetto di Marketing Unitario dell’attività 5.3 A del POR CAMPAGNA INFORMATIVA A supporto e ad integrazione delle azioni di marketing, la Regione Toscana procede ad una ricognizione delle opportunità localizzative (aree da destinare a insediamenti produttivi) presenti nelle aree territoriali sovra comunali interessate ai Piuss, con particolare riferimento ai territori coincidenti con le aree di crisi come individuate dalla disciplina nazionale e/o regionale. Fonte di finanziamento: POR CReO FESR 2007-2013 – Misura 5.3 B FONTE DI FINANZIAMENTO Beneficiari: Regione Toscana, Enti locali, Toscana Promozione BENEFICIARI Procedure amministrative: la Regione attiva, per l’attrazione di investimenti, anche per il tramite di proprie Agenzie e società in house, studi, indagini, consulenze e ricerche per • l’ individuazione di aree di interesse strategico, • la ricognizione di aree ed edifici per insediamenti produttivi, • l’attivazione di azioni mirate di valorizzazione e di scouting, tenendo conto della localizzazione dei Piuss, delle relative aree sovra-comunali con particolare riferimento ai territori coincidenti con le aree di crisi come individuate dalla disciplina nazionale/o regionale. PROCEDURE 6.5 Incentivi per gli investimenti produttivi A valere sulla Legge 181/1981, saranno gestiti da Invitalia e riguarderanno le PMI che intenderanno effettuare investimenti per nuove unità aziendali (creazione di nuove unità produttive) o per ristrutturazione (ampliamenti, ammodernamenti, de-localizzazioni, ristrutturazioni o riattivazioni di impianti esistenti) di quelle esistenti nelle aree produttive del territorio di Massa Carrara; le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto che può arrivare fino al 15% per le PMI interessate, che potranno fruire anche di un finanziamento agevolato per un importo fino al 30% degli investimenti ammissibili; la durata massima è di 10 anni, compresi i primi 3 di ammortamento. I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati verranno concessi a condizione che Invitalia acquisisca una partecipazione temporanea di minoranza nel capitale sociale dell’azienda beneficiaria, riscattabile nell’arco di cinque anni. In ogni caso è necessario che i soci dell’impresa beneficiaria apportino mezzi propri (capitale sociale) pari ad almeno il 30% dell’investimento. Importi previsti in attivazione: 15 milioni di euro Investimenti attivabili: 100 milioni di euro Fonte di finanziamento: Ministero dello Sviluppo Economico Soggetto Realizzatore: Invitalia S.p.A. CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E FINANZIAMENTI AGEVOLATI IMPORTI FONTE DI FINANZIAMENTO SOGGETTO REALIZZATORE 48 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 6.6 Progetto unitario di risistemazione eco-efficiente e di infrastrutturazione a banda larga della ZIA Si prevedono interventi per le aree industriali da reindustrializzare ed in particolare per l’area Eaton; gli interventi riguarderanno la realizzazione, il recupero e la riqualificazione di aree da destinare ad insediamenti produttivi (aree a destinazione industriale e/o artigianale o a destinazione mista), finalizzate alla localizzazione di PMI (industriali, artigiane, di servizio). La linea di azione sosterrà in particolare: - - la strutturazione di un sistema di banda larga per tutta la Zona Industriale Apuana; il recupero di spazi fisici degradati e di aree dismesse per insediamenti produttivi; un limitato livello di espansione dell’edificato; la dotazione aggiuntiva, rispetto agli standard urbanistici, di attrezzature e servizi collettivi, ivi compresi quelli che favoriscono l’adesione agli strumenti di certificazione e ai sistemi di gestione ambientale sia a livello di area che a livello di singola impresa (produzione e risparmio energetico, monitoraggio ambientale, micro-logistica: sistemi di gestione integrata della movimentazione merci e persone); l’utilizzazione di tecniche di edificazione eco-compatibile (bioedilizia) e realizzazione di edifici ad alto rendimento energetico. Importi previsti in attivazione: 3 milioni di euro Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico IMPORTI Soggetto Realizzatore: Provincia e Comuni ed altri soggetti pubblici locali SOGGETTO REALIZZATORE 49 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 7. Politiche per la competitività e il lavoro 50 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 7.1 Politiche per la competitività dei sistemi produttivi Gli interventi regionali per la competitività delle imprese della provincia di Massa Carrara sono stati impostati tenendo conto del rapporto tra innovazione e produttività, puntando - nel promuovere l’efficienza del sistema produttivo - su tre fattori fondamentali: 1. 2. innovazione • aiuti alla ricerca e sviluppo: sono attive linee dedicate alle PMI che presentano progetti in forma aggregata, sia nei settori c.d. tradizionali che nel quadro di sviluppo di specifici dominii tecnologici. Nei sistemi di valutazione sono stati inseriti dispositivi fortemente premiali che favoriscono la collaborazione tra PMI e tra GI e PMI; dal 2009 al 2011 sono stati ammesse a finanziamento - nell’ambito degli aiuti alla ricerca e all’innovazione per le PMI dei settori manifatturieri - 14 imprese, per un costo totale dei progetti di 2,9 milioni di euro e contributi ammessi per 1,3 milioni di euro; nell’ambito del sostegno alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione sono stati ammessi a finanziamento 5 progetti, per un costo totale di 2,5 milioni di euro e contributi ammessi per 1,7 milioni di euro; sul bando unico R&S 2012 sono presenti 12 imprese della provincia di Massa Carrara nei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito della Linea A – che sostiene la creazione di alleanze di filiera tra piccole e medie imprese – per investimenti ammessi pari a 5,4 milioni di euro e contributi ammessi pari a 3,2 milioni di euro e 3 imprese nell’ambito della Linea C - che incentiva gli investimenti delle piccole e medie imprese che si presentano singolarmente nei settori delle tecnologie innovative - per investimenti ammessi pari a 1,3 milioni di euro e contributi ammessi pari a 600mila euro. • aiuti all’acquisizione di servizi qualificati: dal 2009 al 2011 sono stati ammesse a finanziamento - nell’ambito degli Aiuti alle PMI per l’acquisizione di servizi qualificati - 89 imprese, per un costo totale dei progetti di 3,4 milioni di euro e contributi ammessi per 1,7 milioni di euro, il catalogo dei servizi avanzati e qualificati, pensato per incentivare le piccole imprese alla prima fase dei processi di innovazione (tecnologica ma anche organizzativa) è stato recentemente aggiornato. • sostegno alla creazione di reti di impresa: questa linea afferisce alla innovazione organizzativa; il prossimo bando sarà orientato più a sostenere i programmi di rete che la costituzione delle medesime, quindi sarà valutata non tanto la fase di riorganizzazione, quanto la qualità delle attività che le imprese intendono realizzare attraverso la rete. credito • fondo di ingegneria per finanziamenti revolving: il fondo consente di finanziare a tasso zero investimenti produttivi delle PMI. E’ in fase di revisione, ed opererà in misura complementare con il FRI (fondo ricerca e investimenti gestito dalla Cassa DDPP) e estenderà l’operatività anche agli investimenti in R&S di minore dimensione. Al 30 giugno 2012, la sezione artigianato registra l’ammissione ad aiuto di a 17 imprese, per un totale di 1,5 milioni di euro, a fronte di investimenti ammessi per 2,4 milioni di euro; nella sezione industria risultano ammesse 16 imprese, per un totale di 5 milioni di euro, a fronte di investimenti ammessi per 9,3 milioni di euro; INNOVAZIONE R&S BANDO UNICO 2012 SERVIZI QUALIFICATI AGGREGAZIONE ACCESSO AL CREDITO 51 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA • • 3. fondo di garanzia per gli investimenti: al 30 giugno 2012 sono state concesse garanzie a 78 imprese, per un importo totale garantito di 13,4 milioni di euro, un importo finanziato di 17,6 milioni di euro e un importo dell’investimento di 21 milioni di euro; fondo di garanzia per la liquidità: sono state concesse garanzie a 249 imprese, per un importo totale garantito di quasi 27 milioni di euro e un importo finanziato di 41,4 milioni di euro; accesso ai mercati • azioni previste dal programma di attività di Toscana Promozione: oltre 200 iniziative (tra le quali partecipazioni a fiere e workshop, missioni di imprese italiane all’estero e missioni di imprese estere in Italia) dal 2009 al 2012; • sostegno diretto alle imprese per attività di internazionalizzazione (ammesse a finanziamento 16 imprese, per un costo totale dei progetti di 486mila euro e contributi ammessi per 243mila di euro): su questo fronte, è stata approvata una modernizzazione della strumentazione, ripercorrendo l’esperienza del catalogo dei servizi avanzati e qualificati, il quale sarà arricchito dai servizi alla internazionalizzazione. Il bando avrà una cadenza almeno semestrale e sarà data priorità e premialità a progetti per imprese che operano in cooperazione. ACCESSO AI MERCATI 7.2 Politiche per la competitività e sostenibilità del sistema energetico Con decreto 4640/2012, è stato approvato il Bando POR FESR 2007/2013 Competitività e sostenibilità del sistema energetico - Linea di intervento 3.1: sostegno per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Così come previsto dai criteri di priorità del Documento di Attuazione Regionale DAR, approvati dal Comitato di Sorveglianza il 21 giugno 2012, il bando ha disposto l'allocazione in via prioritaria di risorse pari a 3 milioni di euro, fino a esaurimento, a favore di interventi localizzati nelle aree di crisi industriale complessa di Prato e Massa Carrara. SOSTEGNO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI 7.3 Misure anti-crisi Da ottobre 2010 a oggi, la Regione ha autorizzato 364 richieste di mobilità in deroga, per un importo pari a 4.217.760 euro; dal 4 maggio 2009 al 10 dicembre 2012, la Regione ha autorizzato 3.359.954 ore di CIG in deroga per 2.619 lavoratori. Il contratto di solidarietà è un ammortizzatore sociale che permette alle imprese di contenere eventuali esuberi attraverso una riduzione dell’orario di lavoro. Tale riduzione comporta anche una riduzione della retribuzione, che viene integrata dal Ministero del Lavoro in relazione alla tipologia di impresa che applica il contratto di solidarietà La Regione Toscana ha stabilito di erogare un’integrazione al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà: - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ imprese in regime di CIGS (L. 863/84): il contributo della Regione consente il raggiungimento del 90% del trattamento perso; imprese non in regime di CIGS (L. 236/93) con esclusione delle imprese artigiane: il contributo della Regione consente il raggiungimento del 70% del 52 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA - trattamento perso; imprese artigiane: il contributo della Regione corrisponde al 20% della retribuzione persa. Sono stati stanziati complessivamente 8,9 milioni di euro dall’inizio dell’operatività del fondo. Per la provincia di Massa Carrara, ad oggi sono state lavorate e liquidate n. 8 domande di contributo da parte di 4 imprese (non in regime di CIGS ), che hanno riguardato 23 lavoratori per un totale erogato di 98mila euro. 7.4 Aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione Con le modifiche introdotte dalla L.R. 28/2011, la Regione ha ampliato la sfera di operatività della L.R. 21/2008, adeguandola alle nuove condizioni economiche e del mercato del lavoro. Le novità riguardano: a) i soggetti beneficiari, ossia per i giovani ha elevato il limite di età da 35 a 40 anni e ha incluso nuove tipologie di beneficiari, ossia donne e lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali (in entrambi i casi senza limite di età); b) la tipologia di imprese, ossia non solo le imprese ad alto contenuto tecnologico così come era previsto dalla precedente legge, ma tutti i settori di attività; c) la tipologia di agevolazioni, ossia non contributi in conto capitale, ma lo strumento della garanzia e il contributo per la riduzione del tasso di interesse. SOSTEGNO ALL’IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE Le risorse messe a disposizione, per questa prima fase, sono destinate per il 50% a finanziare le imprese di giovani fino a 40 anni, per il 30% le imprese a titolarità femminile, per il 20% le imprese costituite da lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali. Dal 15 dicembre 2011 è possibile presentare le domande di accesso alle agevolazioni previste. Il termine ultimo per la presentazione è fissato al 30 aprile 2015. La misura sarà comunque attiva fino all’esaurimento dei fondi previsti. Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme: - - prestazione di garanzia su finanziamenti e operazioni di leasing rilasciata alle banche e agli intermediari finanziari, per un importo massimo non superiore all’80% del finanziamento complessivo, e comunque per un importo garantito non superiore a 250.000 euro e una durata massima del finanziamento di 15 anni; contributo per la riduzione del tasso di interesse su finanziamenti e operazioni di leasing, pari al 70% dell’importo degli interessi gravanti sul finanziamento; assunzione di partecipazioni di minoranza nel capitale dell’impresa per un importo massimo di 100.000 euro, solo nel caso di imprese giovani, costituite come società di capitali e con un progetto di sviluppo a carattere innovativo. La partecipazione al capitale dell’impresa è temporanea e deve essere smobilizzata entro 7 anni. Per la provincia di Massa Carrara, a novembre 2012 risultano pervenute a Fidi Toscana 69 richieste, per un importo totale di 5.943.857 euro. Le richieste deliberate da Fidi Toscana sono 52, per un importo totale del finanziamento di 4.444.539 euro di cui 35 per finanziamenti inferiori a 50mila euro (importo medio 35.734 euro) e 17 superiori a tale soglia (187.874 euro). Di queste, 13 sono già state decretate dalla Regione, con la concessione di contributi in conto interessi per 53 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA un importo totale di 370mila euro. A partire dal 2010, risorse regionali ed FSE sono state destinate ad incentivi alle imprese per l’assunzione di: 1. 2. 3. 4. 5. 6. donne disoccupate/inoccupate, che abbiano compiuto il 30° anno di età, iscritte ai centri per l’impiego della Toscana, assunte a tempo indeterminato (6.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato full time; 3.000 per il part-time); giovani laureati di età non superiore ai 35 anni (40 anni per gli appartenenti alle categorie di cui alla L. 68/99) assunti a tempo indeterminato/determinato di almeno 12 mesi con livello di inquadramento contrattuale adeguato rispetto a quanto stabilito dal relativo CCNL di riferimento (6.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato full time; 3.000 per il part-time; 3.000 per ogni assunzione a tempo determinato full time, 3.000 per il tempo determinato part-time fino al 2011 – ridotti a 2.000 nel 2012). Dal 2012 ulteriori incentivi sono previsti nel caso di stabilizzazione del contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato. dottori di ricerca di età non superiore ai 35 anni assunti a tempo indeterminato/determinato di almeno 12 mesi con livello di inquadramento contrattuale adeguato rispetto a quanto stabilito dal relativo CCNL di riferimento (6.500 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato full time; 3.250 per il parttime; 3.250 per ogni assunzione a tempo determinato full time, 2.200 per il tempo determinato part-time). Dal 2012 ulteriori incentivi sono previsti nel caso di stabilizzazione del contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato. lavoratori provenienti dalle liste di mobilità assunti a tempo indeterminato (6.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato full-time, 3.000 euro per il tempo determinato part-time, con un incremento del 20% dell’incentivo per le donne over 45 e per gli uomini over 50); lavoratori a tempo determinato i cui contratti di lavoro siano trasformati in contratti a tempo indeterminato almeno 4 mesi prima della scadenza del contratto a termine (6.000 euro per ogni assunzione tempo indeterminato full time; 3.000 part-time, con un incremento del 20% dell’incentivo per le donne over 45 e per gli uomini over 50); soggetti prossimi alla pensione (3.000 euro annui per ogni assunzione di uomini, e 3.600 annui per ogni assunzione di donne). AIUTI A FAVORE DI IMPRESE A SOSTEGNO DELL'OCCUPAZIONE Dal 2011, sono stati concessi aiuti per la stabilizzazione o l’assunzione di 50 lavoratori della Provincia di Massa Carrara, per un totale d 269mila euro . 54 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA 7.5 Novità per il 2013 Con la delibera n. 16 del 14 gennaio 2013, la Giunta regionale ha definito un pacchetto agevolativo di strumenti di ingegneria finanziaria a favore delle imprese che si insediano nella provincia di Massa Carrara: 1. 2. Fondo Rotativo – Linea 1.4.a2. del POR CReO FESR 2007-2013, che concede finanziamenti a tasso zero a sostegno di programmi di investimento delle imprese artigiane, industriali e cooperative: per l’anno 2013 un plafond di risorse pari a 6 milioni di euro massimi è destinato a soddisfare le domande di finanziamento presentate dalle piccole e medie imprese che si insediano nella provincia di Massa Carrara; Garanzie rilasciate da Fidi Toscana con la misura “Nuova Emergenza Economia”: per l’anno 2013 un plafond di risorse pari a 3 milioni di euro massimi è destinato a soddisfare le domande di garanzia presentate dalle piccole e medie imprese che si insediano nella provincia di Massa Carrara. Inoltre per le stesse imprese sarà attivata una procedura prioritaria di istruttoria, così da accelerarne l’accesso al credito. SEZIONE SPECIFICA DEL FONDO ROTATIVO GARANZIE I plafond dedicati potranno essere incrementati, con decisione della Giunta, in considerazione della numerosità e dell’entità delle domande che perverranno su dette misure Nel 2013, nella nuova versione del bando per i servizi qualificati, è prevista una premialità per progetti presentati da imprese aventi unità locali nelle aree riconosciute da provvedimento statale o regionale in condizioni di “crisi complessa”. L’incremento di premialità è connesso al fatto che il loro insediamento contribuisce ad affrontare le criticità legate ad aree di particolare rilevanza ambientale. Con la delibera n. 1170 del 17 dicembre 2012, la Giunta regionale ha approvato, per i contributi concessi alle imprese per le assunzioni di lavoratori provenienti dalle liste di mobilità, una modifica sia dei destinatari che degli importi nel modo seguente: • l’intervento è stato esteso anche ai lavoratori licenziati a partire dal 01/01/2008 per giustificato motivo oggettivo, ai sensi della L. 604/66, e che alla data dell’assunzione siano in stato di disoccupazione; • è stato definito un pacchetto integrato di agevolazioni per favorire la loro ricollocazione che comprenda: o incentivo per l’assunzione a tempo indeterminato full time o part time pari rispettivamente a 8.000 o 4.000 euro; o voucher formativo aziendale per qualificare o riqualificare le persone assunte, fino ad un massimo di 3.000 euro; o la possibilità di usufruire della deduzione dalla base imponibile dell'IRAP delle spese sostenute per il personale dipendente assunto nell’anno 2013 a tempo indeterminato oppure a tempo determinato con un contratto di durata non inferiore a due anni (tale intervento è stato introdotto dalla L.R. 77/2012, Legge Finanziaria per l’anno 2013, nell’ambito delle agevolazioni fiscali per le imprese previste dall’art. 5 quindecies della L.R. 35/2000). PREMIALITÀ NEL BANDO PER I SERVIZI QUALIFICATI LA DOTE PER I LAVORATORI INCENTIVI PER L’ASSUNZIONE VOUCHER FORMATIVI DEDUZIONE IRAP 55 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA QUADRO DEGLI INTERVENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA MISURA INVESTIMENTI, PROVINCIA DI MASSA CARRARA –- 2009-30 giugno 2012 Garanzie concesse con finanziamenti erogati Macro settore Ateco 2007 Altre attività di servizi Importo garantito Importo finanziato Numero imprese Importo dell’investimento beneficiarie 108.000 135.000 183.091 4 Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 1.493.742 1.867.177 2.358.965 14 Attività manifatturiere 3.941.881 5.177.351 5.804.235 21 Attività professionali, scientifiche e tecniche Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 8.893 11.116 11.117 1 3.830.035 5.252.566 6.499.245 20 Costruzioni 1.624.000 2.030.000 2.676.501 10 Estrazione di minerali da cave e miniere 1.952.800 2.441.000 2.686.000 6 375.000 625.000 720.000 1 48.000 60.000 81.500 1 13.382.351 17.599.210 21.020.654 78 Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Servizi di informazione e comunicazione Totale complessivo MISURA LIQUIDITÀ: PROVINCIA DI MASSA CARRARA –- 2009- 30 giugno 2012 Garanzie concesse con finanziamenti erogati Macro settore Ateco 2007 Importo garantito Importo finanziato Numero imprese beneficiarie Agricoltura, silvicoltura e pesca 190.600 269.500 5 Altre attività di servizi 100.000 130.000 3 Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 204.600 311.000 5 Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 745.804 999.005 14 18.482 23.103 1 10.635.292 16.918.820 73 247.200 377.000 5 11.216.120 16.568.650 107 2.391.672 3.875.840 24 812.000 1.270.000 4 Attività immobiliari Attività manifatturiere Attività professionali, scientifiche e tecniche Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Costruzioni Estrazione di minerali da cave e miniere Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Servizi di informazione e comunicazione Trasporto e magazzinaggio Totale complessivo 18.000 30.000 1 280.700 414.500 6 120.000 200.000 1 26.980.470 41.387.418 249 56 PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA AIUTI RIMBORSABILI A TASSO ZERO - ANNI 2011-2012 (Fondo rotativo Industria - linea 1.4.a2 del POR CReO FESR 2007-2013) Settore Ateco 2007 Investimento ammesso Commercio all'ingrosso di altri materiali da costruzione Consulenza in materia di sicurezza Costruzione di edifici residenziali e non residenziali Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia Fabbricazione di macchine utensili per la formatura dei metalli (incluse parti e accessori ed escluse le parti intercambiabili) Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento) Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava Installazione di impianti elettrici ed elettronici (inclusa manutenzione e riparazione) Preparazione o miscelazione di derivati del petrolio (esclusa la petrolchimica) Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo Tessitura Totale Finanziamento concesso Numero imprese beneficiarie 422.850 253.710 1 221.200 440.500 2.186.064 132.720 264.300 801.269 1 1 1 1.952.200 1.171.320 4 535.807 375.065 1 307.580 642.000 311.071 184.548 385.200 186.643 1 2 1 331.610 198.966 1 304.600 1.660.000 9.315.482 182.760 900.000 5.036.500 1 1 16 AIUTI RIMBORSABILI A TASSO ZERO - ANNI 2011-2012 (Fondo rotativo Artigianato - linea 1.4.a2 del POR CReO FESR 2007-2013) Settore Ateco 2007 Demolizione Fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria Fabbricazione di saponi e detergenti, di prodotti per la pulizia Fabbricazione di spago, corde, funi e reti Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture Investimento ammesso 235.000 Finanziamento concesso 141.000 Numero imprese beneficiarie 2 54.900 38.430 1 277.953 166.772 1 73.111 51.178 1 241.246 144.748 1 75.000 45.000 1 Lavorazione e conservazione di carne (escluso volatili) 107.645 64.587 1 Manutenzione e riparazione di autoveicoli 250.705 163.573 2 Preparazione del cantiere edile 51.000 35.700 1 Produzione di pane; prodotti di pasticceria freschi 98.143 68.700 1 Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei 426.421 289.342 2 Produzione di prodotti a base di carne 118.000 70.800 1 Produzione di prodotti abrasivi 210.000 126.000 1 Taglio, modellatura e finitura di pietre 200.000 120.000 1 2.419.124 1.525.829 17 Totale 57