piano di sviluppo e reindustrializzazione delle aree produttive di

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piano di sviluppo e reindustrializzazione delle aree produttive di
REGIONE TOSCANA
GIUNTA REGIONALE
COMUNE DI
MASSA
PROVINCIA DI
MASSA CARRARA
COMUNE DI
CARRARA
Direzione Generale Competitività
del sistema regionale e sviluppo
delle competenze
Direzione Generale Politiche
territoriali, ambientali e per la
mobilità
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE
DELLE AREE PRODUTTIVE
DI MASSA CARRARA
PRS 2011 – 2015. PIS Grandi poli industriali
14 gennaio 2013
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Sommario
Introduzione
1.
Il contesto
2.
Il Piano di reindustrializzazione
4
4
9
1.
1.1
1.2
1.3
1.4
L’Accordo di Programma sul SIN di Massa Carrara
Premesse
I riferimenti normativi
Gli Accordi di Programma
Gli accordi transattivi
12
13
13
14
16
2.
Lo sviluppo, l’industrializzazione ed il consolidamento
occupazionale del polo industriale “Nuovo Pignone”
19
2.1
2.2
2.3
Il protocollo d’intesa propedeutico all’Accordo di Programma
L’Accordo di Programma
Il progetto Atene
20
21
23
3.
3.1
3.2
3.3
La reindustrializzazione dell’area Eaton
Premesse
Il processo di reindustrializzazione
3.2.a Prima fase
3.2.b Seconda fase
I problemi legati all’area SIN
25
26
26
26
28
29
4.
4.1
4.2
4.3
I Nuovi Cantieri Apuania (NCA)
Premesse
Il protocollo d’intesa
La cessione di NCA
30
31
31
32
5.
5.1
5.2
Gli interventi per il settore lapideo
Premesse
Il Centro Tecnologico interprovinciale per il trasferimento
dell’innovazione e per la caratterizzazione dei materiali lapidei
Progetto ricerca e valorizzazione sui materiali lapidei
Aree per insediamenti produttivi
Il Polo Pietre Toscane
La Strada dei Marmi
Ingegneria finanziaria
35
36
36
5.3
5.4
5.5
5.6
5.7
37
38
38
39
42
2
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6.
Interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti
produttivi
44
6.1
6.2
6.3
6.4
PIUSS “Un territorio da rivivere” – Comuni di Massa e Carrara
Iniziative di marketing territoriale e di attrazione degli investimenti
Rilevazione delle manifestazioni di interesse ad investire
Le Aree Integrate di Sviluppo e la ricognizione delle aree disponibili per
insediamenti
45
46
47
47
6.5
6.6
Incentivi per gli investimenti produttivi
Progetto unitario di risistemazione eco-efficiente e di infrastrutturazione
a banda larga della ZIA
48
49
7
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
Politiche per la competitività e il lavoro
Politiche per la competitività dei sistemi produttivi
Politiche per la competitività e la sostenibilità del sistema energetico
Misure anti-crisi
Aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione
Novità per il 2013
50
51
52
52
53
55
Quadro degli interventi di ingegneria finanziaria
56
3
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Introduzione
1.
Il contesto
Nell’attuale contesto internazionale, in cui le ripercussioni della crisi sugli
elementi strutturali delle economie paiono avvantaggiare i paesi emergenti - che
presentano ritmi di crescita superiori a quelli dei paesi più avanzati - e in un quadro
nazionale recessivo, nel quale l’incertezza e la volatilità finanziarie dissuadono da
politiche fiscali e di spesa pubblica espansive - che potrebbero compensare la
diminuzione dei consumi interni - appare verosimile un'ulteriore contrazione della
capacità di spesa sia privata che pubblica. In un simile clima, sfavorevole alla ripresa
degli investimenti, una possibile via d’uscita consiste nel cogliere la domanda
internazionale, soprattutto quella delle economie emergenti.
Per la Toscana le esportazioni costituiscono uno storico canale di sviluppo (il
prodotto interno lordo toscano è costituito per circa un quarto dalle esportazioni): esse
hanno guidato la crescita negli anni immediatamente precedenti la crisi e, seppure
hanno favorito, col loro crollo, il rapido propagarsi della crisi anche in Toscana (in
particolare nel settore industriale), hanno altresì consentito che, con la ripresa della
domanda mondiale, nel 2010, le imprese orientate all'export si risollevassero prima delle
altre. Il 2011 ha confermato questa tendenza con il ritorno delle esportazioni ai livelli
pre-crisi: per quest’anno, tuttavia, Massa-Carrara rappresenta un’eccezione, in quanto
nel 2011 ha subito una flessione delle esportazioni estere, che si sommano al calo di
export degli anni precedenti e che riguardano soprattutto il settore delle macchine e
apparecchi meccanici.
PRODUZIONE, ESPORTAZIONI ESTERE E UNITÀ DI LAVORO IN TOSCANA.
2000-2011
Numeri indice 2000=100
125
120
115
110
105
Esportazioni estere
100
Produzione
ULA
95
90
85
80
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazioni IRPET
4
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Le altre caratteristiche che hanno conferito alle imprese una miglior capacità di
risposta alla crisi sono stati una struttura, un contenuto tecnologico e una capacità di
innovare tali da renderle competitive su mercati più ampi e concorrenziali.
La crisi ha concorso al mutamento delle caratteristiche strutturali del sistema
produttivo regionale, verso una progressiva terziarizzazione dell’economia, a cui è
corrisposta la riduzione relativa del ruolo delle attività manifatturiere. Alla ripresa, a
partire dal 2010, sul lato del valore aggiunto, non è seguita una ripresa del mercato del
lavoro, poiché il tentativo di recuperare produttività da parte delle imprese è stato
perseguito soprattutto cercando di ridurre il peso del fattore lavoro. Nel 2011 le
condizioni del mercato del lavoro non hanno riportato un’inversione di tendenza, con
prospettive di medio periodo di ulteriore erosione dell’occupazione.
La provincia di Massa Carrara presenta un processo di cambiamento della propria
struttura economica analogo a quello toscano - con un orientamento sempre maggiore
verso i servizi – ma con elementi di ulteriore debolezza: la struttura demografica,
caratterizzata da un invecchiamento della popolazione ben superiore alla media toscana,
il reddito pro capite più basso tra le province toscane e la marcata eterogeneità dei due
sistemi economici locali, con un netto svantaggio, rispetto all’area di Massa Carrara,
della Lunigiana, maggiormente soggetta a invecchiamento e bassa natalità e con il
reddito pro capite più basso della regione.
PIL PRO CAPITE NEI SISTEMI ECONOMICI LOCALI TOSCANI. 2011
Valori in Euro
Fonte: elaborazioni IRPET
La debolezza del sistema produttivo provinciale si manifesta anche dal punto di vista
occupazionale: la provincia mostra infatti livelli di occupazione e di partecipazione al
mercato del lavoro più bassi rispetto alla Toscana nel suo complesso, mentre i tassi di
disoccupazione sono superiori.
5
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
INDICATORI DEL MERCATO DEL LAVORO NEL PERIODO PRE-CRISI E
DURANTE LA CRISI - Provincia di Massa Carrara e Toscana
Valori %
Media 2004-2007
Media 2008-2010
2011
MS
Toscana
MS
Toscana
MS
Toscana
Tasso di attività
Tasso di disoccupazione
Tasso di occupazione
63,5
8,2
58,2
68,7
4,9
65,3
66,6
10,5
59,5
69,4
5,6
65,4
65,8
11,7
58
67,5
6,5
63,6
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT
La struttura economica provinciale è oggi caratterizzata da un grado di
diversificazione tra i più bassi della Toscana, con la specializzazione in pochi settori
(terziario, attività estrattive, mezzi di trasporto) e il ruolo del tutto marginale degli altri
settori manifatturieri che caratterizzano invece il resto della regione.
COEFFICIENTE DI DIVERSIFICAZIONE ECONOMICA DELLE PROVINCE
TOSCANE
Inverso dell’indice di Herfindahl–Hirschman corretto su base regionale
Fonte: elaborazioni IRPET
L’industria ha ridimensionato fortemente il proprio ruolo per l’economia della
provincia, con particolare riferimento all’estrazione e alla lavorazione di minerali, che
mostrano una decisa diminuzione di addetti dagli anni settanta ad oggi. L’industria
metalmeccanica, che mostrava una ripresa di addetti nell’ultimo decennio, si è
ridimensionata al sopraggiungere della crisi (2008-2009) mentre le costruzioni - che
caratterizzano l’economia dell’area rispetto al resto della regione - hanno avuto un forte
sviluppo nel lungo periodo.
6
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
ADDETTI IN SETTORI INDUSTRIALI DI SPECIALIZZAZIONE DELLA PROVINCIA
1981-2009
8000
7000
6000
5000
1971
1981
4000
1991
2001
3000
2008
2009
2000
1000
0
A ttività e stra ttive
P ro d o tti la vo ra zio n e
m in e ra li
M e ta lm e c ca n ica
C o stru zio n i
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Censimenti Industria e Servizi e Archivio Statistico Imprese Attive
ISTAT
Il cambiamento della struttura produttiva si riflette anche nella classe dimensionale
delle imprese, a favore delle piccole e soprattutto delle micro imprese, nelle quali è oggi
occupato più del 60% degli addetti provinciali.
ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELLE UNITÀ LOCALI. 1981-2008
Valori %
8000
7000
6000
5000
1971
4000
1981
1991
3000
2001
2000
2008
2009
1000
0
A ttiv ità e s tra ttiv e
P ro d o tti
la v o ra z io n e
m in e ra li
M e ta lm e c c a n ic a
C o s tru z io n i
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Censimenti Industria e Servizi e Archivio Statistico Imprese Attive
ISTAT.
7
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
In tutti i comparti produttivi, la crisi ha colpito più la provincia di Massa Carrara
che la Toscana nel suo insieme; con riferimento alla dinamica del valore aggiunto per il
periodo dal 2007 al 2011, solo nel settore dell’estrattiva si registra un contributo alla
crescita positivo per la provincia di Massa Carrara, mentre tale contributo risulta nullo
con riferimento al territorio regionale. Per quanto riguarda gli altri settori, i segnali più
gravi della crisi si riscontrano nelle costruzioni e nel manifatturiero, che perdono in
quattro anni rispettivamente il 20% e il 16% del valore aggiunto registrato nel 2007.
Le difficoltà registrate nella variazione del valore aggiunto si ritrovano anche
nell’analisi della dinamica delle unità di lavoro impiegate nel sistema produttivo, che si
sono ridotte del 2,7% dal 2007 al 2011. Il segnale di difficoltà del territorio provinciale
rispetto al sistema economico regionale nel suo complesso appare ancora più forte con
riferimento alle unità di lavoro impiegate rispetto al valore aggiunto prodotto: rispetto al
-2,7% provinciale, infatti, in regione c’è stata una sostanziale tenuta dell’impiego di
unità di lavoro (-0,3%).
UNITÀ DI LAVORO PER MACROSETTORI
Peso e variazioni %
Toscana
Provincia di Massa Carrara
Peso 2011/2010 2011/2007
Peso 2011/2010 2011/2007
Agricoltura e pesca
Estrattiva
Manifatturiero
Costruzioni
Alberghi, Commercio,
Trasporto
Servizi privati
Servizi pubblici
TOTALE
3,7
0,2
20,9
7,5
-2,6%
2,2%
0,5%
-2,9%
-3,6%
-1,8%
-3,2%
-10,1%
2,4
1,4
15,6
8,8
-2,2%
3,4%
1,3%
-2,5%
-5,3%
0,0%
-9,5%
-13,1%
30,4
21,5
15,8
100,0
0,8%
2,3%
-0,3%
0,5%
2,5%
2,6%
0,1%
-0,3%
32,9
19,5
19,5
100,0
1,0%
2,0%
-0,4%
0,6%
1,0%
0,7%
-1,1%
-2,7%
Fonte: stime IRPET
Il comparto manifatturiero risulta in forte difficoltà, tanto in riferimento al suo
contributo alla dinamica del sistema economico provinciale, che nel confronto con il
livello regionale, sia per quanto riguarda la generazione di valore aggiunto che quanto
alle unità di lavoro impiegate nella produzione.
Le uniche possibilità di espansione per l’economia locale, così come per quella
regionale e nazionale, possono derivare da un incremento delle esportazioni o da una
riduzione delle importazioni (stimate invece in crescita). Le imprese che hanno superato
la recente fase acuta della crisi avrebbero bisogno, se vogliono continuare a investire,
per innovare e competere al fine di aggiudicarsi parte della domanda mondiale in
aumento, di finanziamenti, non facili da reperire nell’attuale situazione del sistema
dell’accesso al credito.
Le difficoltà sistemiche, legate alla stagnazione della domanda interna, impongono
un cambiamento sostanziale: per anni il sistema economico è cresciuto e si è sviluppato
al di sopra delle proprie capacità, sfruttando elementi contingenti, senza affrontare il
nodo centrale della spesa per investimenti orientati alla ristrutturazione e
all’innovazione. La promozione di un tale processo di cambiamento, per la provincia di
Massa Carrara, è l’obiettivo del presente Piano di reindustrializzazione.
8
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
2. Il Piano di reindustrializzazione
La crisi di particolare complessità che interessa la provincia di Massa Carrara,
con effetti rilevanti sul bacino occupazionale del territorio, ha spinto la Regione Toscana a
presentare al MISE istanza di riconoscimento di area di crisi industriale per quest’area
(oltre che per il distretto tessile di Prato) a seguito dell’adozione della delibera di Giunta
Regionale n. 1156 del 28 dicembre 2010 e nel rispetto delle procedure definite
dall’articolo 4, comma 1, del Decreto Ministeriale 24 marzo 2010.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, con Decreto del Direttore Generale del
13 aprile 2011, ha riconosciuto l’area di Massa-Carrara quale area di “crisi complessa
nonché con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. Con la delibera
n. 161 del 14 marzo 2011, la Giunta Regionale ha approvato il protocollo d’intesa “per
lo sviluppo e la reindustrializzazione delle aree produttive della provincia di Massa
Carrara”, che è stato sottoscritto il 22 marzo 2011 congiuntamente alla Provincia di
Massa, ai Comuni di Massa e Carrara ed al Ministero dello Sviluppo Economico.
Nel protocollo è confermata la volontà comune delle parti di intraprendere
iniziative di reindustrializzazione per le quali si richieda l'attività integrata e coordinata, la
confluenza di risorse finanziarie e l'armonizzazione dei procedimenti amministrativi,
attraverso l’elaborazione di un Piano di reindustrializzazione e rilancio del territorio
dell’intera provincia di Massa e Carrara, propedeutico alla stipula di un Accordo di
Programma di reindustrializzazione dell’area, ai sensi dell’articolo 2 della Legge 99/
2009.
Nel protocollo si prevede che il Piano di reindustrializzazione contenga, tra gli
altri, elementi per le soluzioni più idonee alla salvaguardia funzionale e occupazionale
dello stabilimento Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara ed alla
reindustrializzazione e allo sviluppo produttivo dell’area Eaton di Massa.
Il PRS 2011-2015 prevede, nell’ambito del progetto integrato di sviluppo
“Progetti di riqualificazione dei grandi poli industriali”, il Progetto “Area Massa
Carrara”, il quale si propone di definire un piano di reindustrializzazione e rilancio del
territorio, per dare continuità produttiva alle aziende già insediate, in particolare la
navalmeccanica, e creare un ambiente economico ed infrastrutturale favorevole alla
nascita di nuova occupazione e all’insediamento di nuove attività, anche attraverso la
riqualificazione del sito di bonifica di interesse nazionale (SIN).5
Il progetto si propone di sostenere strategie industriali incentrate su produzioni
specialistiche ed innovative in grado di capitalizzare le tradizioni manifatturiere (in
termini di saperi, competenze, tecnologie ed investimenti), puntando a soluzioni
industriali coerenti con la vocazione produttiva dell’area. In particolare, il progetto mira a
promuovere lo sviluppo di un “polo della meccanica industriale” di alta qualità
tecnologica, fortemente orientata alle attività di export, nonché la creazione del relativo un
indotto, attraverso la richiesta di servizi di supporto specialistici, derivanti dalla
stabilizzazione di tali attività industriali.
Nel protocollo di intesa siglato tra la Giunta Regionale, la Provincia di
Massa Carrara ed il Comune di Massa il 10 novembre 2011, sono stati definiti gli
ambiti di intervento prioritari che saranno di riferimento per gli atti negoziali all’interno
del PRS 2011-2015. Vi si trovano confermate, in particolare, le priorità relative alle
azioni di contrasto alla crisi economica, agli interventi sulla viabilità regionale, alla
bonifica delle aree inquinate e riqualificazione aree industriali, nonché agli interventi in
materia di investimenti.
5
Il “Progetto Area Massa-Carrara” coincide pertanto con il “Piano di reindustrializzazione” ex art. 9 legge
99/2009.
9
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge
7 agosto 2012, n. 134, prevede - all'articolo 27 - che, in caso di situazioni di crisi
industriali complesse, in specifici territori soggetti a recessione economica e perdita
occupazionale, possano essere attivati progetti di riconversione e riqualificazione
industriale, che promuovano gli investimenti produttivi, anche di carattere innovativo, la
riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione
di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e
la realizzazione delle infrastrutture funzionali agli interventi. I progetti di riconversione
devono essere adottati mediante appositi accordi di programma, che disciplino gli
interventi agevolativi, l'attività integrata e coordinata di amministrazioni centrali, regioni,
enti locali e dei soggetti pubblici e privati, le modalità di esecuzione degli interventi e la
verifica dello stato di attuazione e del rispetto delle condizioni fissate.
Ai sensi del comma 1 del medesimo articolo, sono situazioni di crisi industriale
complessa quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata,
riguardino specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di
rilevanza nazionale, derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media
dimensione con effetti sull'indotto o da una grave crisi di uno specifico settore industriale
con elevata specializzazione nel territorio, qualora tali crisi non risultino risolvibili con
risorse e strumenti di competenza regionale.
L'art. 23 del medesimo decreto legge prevede la costituzione del Fondo per la
crescita sostenibile, destinato, tra le altre finalità, al “rafforzamento della struttura
produttiva, il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni
di crisi complessa di rilevanza nazionale tramite la sottoscrizione di accordi di
programma”.
In attuazione del citato articolo 27, il MISE ha predisposto la bozza di decreto
ministeriale per il riordino della disciplina in materia di riqualificazione produttiva di aree
di crisi industriale complessa, che fissa i nuovi parametri e le relative procedure per
l'individuazione delle aree di crisi industriale complessa e per la stipula degli Accordi di
Programma. Attualmente il decreto è all’esame della Conferenza Stato-Regioni.
Il presente Piano di reindustrializzazione si articola in sette aree tematiche:
1.
2.
l’Accordo di Programma sul SIN di Massa Carrara: obiettivo condiviso delle
amministrazioni interessate è la piena operatività dell’Accordo firmato nel 2011, e
dunque lo snellimento delle procedure che conducano alla bonifica e al ripristino
ambientale, la conseguente restituzione delle aree ai loro usi legittimi – condizione
necessaria per l’insediamento di nuove attività - e una ripartizione degli oneri per il
danno ambientale che sia commisurata alle effettive responsabilità nella
contaminazione; sulla base della normativa più recente, è stato avviato un percorso
per definire una proposta regionale di deperimetrazione del SIN di Massa Carrara ed
un modello di gestione del Sito di bonifica di Interesse Regionale (SIR);
lo sviluppo, l’industrializzazione ed il consolidamento occupazionale del polo
industriale Nuovo Pignone: in attuazione dell’Accordo di Programma del 2011 si
stanno creando le condizioni per lo sviluppo, il montaggio e la spedizione di
manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale presso l’area retro
portuale di Marina di Carrara, con l’adeguamento delle infrastrutture di collegamento
tra la Zona Industriale Apuana e il porto. Tali realizzazioni contribuiranno a dare
continuità produttiva alle aziende già insediate e a creare un ambiente economico ed
infrastrutturale favorevole alla creazione di nuove attività e di nuova occupazione;
con il cofinanziamento del Progetto Atene, la Regione Toscana favorisce il
radicamento della Nuovo Pignone nel territorio regionale, promuovendo il
10
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
3.
4.
5.
6.
7.
potenziamento dei suoi rapporti con il sistema della ricerca pubblico e sostenendo il
consolidamento dei rapporti con le PMI dell’indotto;
la reindustrializzazione dell’area EATON: secondo quanto previsto dalla decisione
della Giunta regionale n. 20 del 17 settembre 2012, è stato avviato un percorso - con
la predisposizione di uno specifico pacchetto di incentivi per le imprese che si
insedino nella provincia di Massa Carrara e con l'approvazione di due avvisi pubblici,
per la rilevazione delle aree disponibili per l'insediamento e, rispettivamente, delle
imprese interessate ad insediarsi nel territorio di Massa Carrara - che possa condurre
alla definizione di un progetto di reindustrializzazione dell'area, in grado di garantire
una soluzione al problema del ricollocamento dei lavoratori ex Eaton;
i Nuovi Cantieri Apuania (NCA): con la consegna della nave per RFI, avvenuta nel
luglio 2012, Invitalia e il MISE si erano impegnati nella ricerca di un compratore
privato per i Cantieri - come previsto dal protocollo d’intesa del 22 marzo 2011 - al
fine di scongiurarne la messa in liquidazione. La procedura per l’acquisizione di
manifestazioni di interesse ha visto l’offerta di TYG S.p.A. come la più adeguata, sia
per le prospettive industriali che per gli aspetti occupazionali. L’accordo sindacale
per la cessione della totalità delle quote di NCA a TYG S.p.A. è stato siglato il 17
dicembre 2012 presso il MISE, il verbale per la richiesta di CIGS (per ristrutturazione
per 24 mesi) è stato firmato il 27 dicembre 2012 presso il Ministero del Lavoro;
interventi per il settore lapideo: il settore, strategico per l’economia locale, ha visto,
nell’ultimo decennio, una consistente crescita quanto alle esportazioni dei marmi
grezzi e una pesante diminuzione, con gravi conseguenze occupazionali, delle
esportazioni dei lavorati. Gli interventi di sostegno alla ricerca, all’innovazione e al
trasferimento tecnologico mirano a un recupero, compatibile con la sostenibilità
ambientale, della competitività delle imprese;
interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti produttivi: all’avvio
del processo di reindustrializzazione dell’area di Massa Carrara contribuiranno tutti
gli interventi infrastrutturali, di incentivazione e di attrazione degli investimenti,
finanziati o di prossimo finanziamento da parte delle amministrazioni coinvolte;
politiche per la competitività e il lavoro: l’efficienza del sistema produttivo sarà
promossa puntando su innovazione, capacità finanziaria e accesso ai mercati
internazionali, attivando forme integrate di sostegno ai processi di collaborazione tra
imprese e accompagnando la filiera dell’investimento; il lavoro sarà tutelato
attraverso misure anti-crisi e promosso tramite azioni per il sostegno all’occupazione
e all’imprenditorialità e per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro.
11
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
1. L’Accordo di Programma sul SIN di Massa Carrara
12
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
1.1 Premesse
Previsto all’interno del PRS 2011-2015 e del DPEF 2012 tra gli obiettivi
specifici del PIS “Progetti di riqualificazione dei grandi poli industriali”, l’Accordo di
Programma sul SIN di Massa-Carrara (“Per il completamento degli interventi di
messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di
Massa Carrara” ) è stato siglato in data 14 marzo 2011 ed è stato certificato dalla Corte
dei Conti alla fine del mese di luglio 2011.
Con esso la Regione Toscana intende perseguire la riqualificazione delle aree
produttive esistenti e l’individuazione di nuove aree produttive nei siti di interesse
nazionale (SIN) e nei siti dimessi, garantendo in tale contesto il recupero delle acque, la
gestione avanzata dei rifiuti e lo sviluppo delle energie rinnovabili con finalità di
reindustrializzazione e sviluppo, coinvolgendo gli enti pubblici preposti ma anche le
grandi imprese, le PMI e le parti sociali.
PREMESSE
1.2 I riferimenti normativi
Con la Legge 426/98 ”Nuovi interventi in campo ambientale” e s.m.i. sono stati
definiti quali Siti da bonificare di Interesse Nazionale (SIN) in Toscana le aree industriali
di Massa Carrara, Livorno, Piombino, l'ex area industriale Sitoco – Orbetello (con
successiva estensione all'intera laguna) e l'area interessata dalla bonifica della ex
discarica delle Strillaie (Grosseto).
Il Ministero dell’Ambiente, con DM del 1999, constatato l’elevato livello di
contaminazione dei suoli della falda da agenti chimici di varia natura (metalli, IPA,
composti cancerogeni, etc.) perimetrava un’ampia porzione del territorio tra i due
Comuni di Massa e di Carrara (sostanzialmente tutta l’area della ZIA unitamente alla
porzione di territorio che dalla ZIA si porta fino agli arenili) quale Sito di Bonifica
d’Interesse Nazionale.
Le procedure per la bonifica dei siti (e quindi i tempi dei singoli procedimenti),
ai sensi dell’art. 252 del D. Lgs. 152/2006, sono interamente in capo al Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e in base allo stesso
D. Lgs. 152/2006 non è più necessaria, ai fini dell’approvazione dei progetti di bonifica,
l’intesa con la Regione, come invece era previsto nel precedente D. Lgs. 22/97. Il
MATTM procede quindi, avvalendosi di istituti scientifici nazionali e dell’ARPAT, alle
istruttorie dei progetti e convoca Conferenze dei Servizi per il confronto tecnico con
Regione, EE.LL e altri soggetti interessati.
Il Programma Nazionale di interventi di bonifica e ripristino ambientale è
stato approvato con Decreto n. 468 del 18 settembre 2001 ed integrato con il DM
308/2006. In particolare, quest'ultimo stabilisce esplicitamente che “l’individuazione dei
soggetti beneficiari nonché le modalità, le condizioni e i termini per l’erogazione dei
finanziamenti previsti dal Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale siano
regolamentati mediante il ricorso agli Accordi di Programma da sottoscrivere fra lo
Stato, le Regioni e gli Enti locali territorialmente competenti”.
RIFERIMENTI
NORMATIVI
IL PROGRAMMA
NAZIONALE DI
BONIFICA
13
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
1.3 Gli Accordi di Programma
Nel maggio del 2007 è stato sottoscritto un primo Accordo per il SIN di Massa
Carrara tra tutte le istituzioni locali, la Regione ed il Ministero; accordo in cui era
prevista, a cura di ICRAM (ora ISPRA), la redazione di uno studio di fattibilità per un
sistema unitario di Messa in sicurezza d’emergenza (MISE) e Bonifica della falda
contaminata.
Lo studio è stato realizzato e consegnato formalmente nel giugno 2008 ed in
esso sono contenute alcune importati e significative conclusioni: la condizione di attuale
emungimento della falda (circa 25 milioni di metri cubi annui), a cura delle attività
industriali presenti nella ZIA, garantisce una sorta di “auto contenimento” degli
inquinanti nella porzione “puramente industriale” del territorio, impedendo, al
contempo, un loro rilascio verso il mare e le aree turistiche presenti. Secondo un
modello teorico di equilibrio della falda, appositamente elaborato, occorrerebbe, per
mettere completamente in sicurezza tutto il sito, procedere ad un ulteriore emungimento
di circa 3 milioni di metri cubi annui attraverso un sistema di pompaggio che garantisca
un uniforme “rialzo piezometrico” in corrispondenza della linea autostradale, sistema
che dovrebbe prevedere una successiva collettazione di tutte le acque emunte verso un
unico depuratore (separato per tre linee diverse d’intervento), che garantirebbe la MISE
e la contestuale bonifica dell’area e successivamente un sistema di acquedotto
industriale per tutte le attività presenti od alternativamente il rilascio sui corpi idrici
superficiali per le quantità eccedenti (pur evidentemente migliorando il livello di qualità
delle acque).
A partire proprio dagli esiti dello studio di ISPRA sulla bonifica della falda, in
data 14 marzo 2011 è stato sottoscritto un nuovo Accordo di Programma sul SIN di
Massa-Carrara (“Per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica
delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Massa Carrara”) nel quale si
individuavano nuove condizioni per snellire le procedure per la bonifica e per la
liberazione delle aree soggette ai vincoli del SIN.
La firma di tale accordo è stato resa possibile anche grazie alla delibera n. 1084
del 20 dicembre 2010 con la quale la Giunta Regionale ha approvato le finalità generali
per il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree
comprese nel SIN di Massa Carrara ed ha stanziato a tal fine 2 milioni di euro; con il
decreto dirigenziale n. 6488 del 28 dicembre 2011, la Regione ha stanziato ulteriori
1,057 milioni di euro, a valere sul DM 468/2001, ed attribuito l’importo complessivo di
3,057 milioni di euro a Sogesid S.p.A, per l’esecuzione degli interventi attuativi
previsti nella prima fase dell’Accordo di Programma (progettazione preliminare per
l’intero SIN dell’intervento di confinamento idraulico in grado di impedire la fuoriuscita
delle acque inquinate verso l’area marino-costiera antistante il sito; progettazione
definitiva e realizzazione di un primo lotto di intervento).
Nell’accordo è stato stabilito che la parte pubblica si assumerà l’onere per la
bonifica della falda, intervento del quale i privati potranno beneficiare a fronte della
sottoscrizione di Accordi Transattivi tra Ministero e privati, con i quali sarà possibile
transare anche sul danno ambientale.
Ad oggi le aree interne al SIN devono intendersi vincolate all’accertamento
dello stato di contaminazione del suolo e della falda idrica. Tale accertamento
avviene attraverso un piano di indagini di caratterizzazione, ad onere del proponente,
approvato dal Ministero. Sulla base dei risultati delle analisi viene accertato lo stato di
inquinamento dell’area. Il sito viene restituito agli usi legittimi qualora suolo e falda
risultino entro i limiti di contaminazione sanciti dal D. Lgs. 152/2006.
L’ACCORDO DI
PROGRAMMA
DEL 2007
STUDIO ISPRA
PER LA BONIFICA
DELLA FALDA
LO
L’ACCORDO DI
PROGRAMMA
DEL 2011
COSTO A CARICO
DEL BILANCIO
REGIONALE
ACCERTAMENTO
DELLO STATO DI
CONTAMINAZIONE
14
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Il tema della restituibilità agli usi legittimi delle aree diviene estremamente
complesso quando all’eventuale stato di inquinamento del suolo si
somma
l’inquinamento della falda acquifera, che si caratterizza per essere “diffuso” invece che
direttamente e chiaramente connesso all’inquinamento del suolo sovrastante. Ove
nell’area sia accertata una contaminazione è necessario procedere alla predisposizione e
realizzazione di un progetto di bonifica di suolo e falda. In tale caso la certificazione
finale di avvenuta bonifica viene rilasciata dalla Provincia. In sintesi: se il suolo e la
falda rientrano entro i limiti, il Ministero procede alla restituzione; se il suolo invece è
inquinato, ma non lo è la falda, allora si procede alla restituzione solo a seguito del
progetto di bonifica dei suoli (in caso di limitata contaminazione si può trattare di
interventi di messa in sicurezza d’emergenza – MISE - da realizzarsi senza
approvazione); se il suolo non è inquinato, ma la falda è inquinata, si procede alla
restituzione solo a seguito della presentazione di un progetto di bonifica della falda e
valutazione positiva di approvabilità dello stesso; se, infine, il suolo e la falda risultano
inquinati dovrà essere presentato un progetto di bonifica complessivo.
Ad oggi possiamo affermare che i procedimenti di caratterizzazione
(accertamento propedeutico dello stato di inquinamento) delle singole aree comprese nei
SIN, di “restituzione agli usi legittimi” e di bonifica (ove necessaria), procedono con un
certo rilento. Questa situazione è imputabile in parte alla complessità (tecnica e
giuridica) connessa agli interventi, in parte alla resistenza dei soggetti privati chiamati a
rispondere, ma anche all’eccessivo carico di lavoro in capo al Ministero che interessa i
57 SIN italiani. La difficoltà di giungere a valutazioni sugli obblighi di bonifica e danno
ambientale che siano condivise tra soggetti privati e Ministero contribuisce a
determinare un clima di stallo con ricorsi al TAR da parte dei privati sulle diverse
determinazioni ministeriali.
Nello specifico, l’Accordo per il SIN di Massa prevede che, ai soli fini della
transazione, la quantificazione degli oneri per gli investimenti necessari alla messa in
sicurezza e alla bonifica della falda dell’intero sito sia di 63 milioni di euro
(determinati sulla base dello studio di ISPRA) mentre la quantificazione del danno
ambientale, calcolato sulla base dei “costi evitati” che hanno determinato la
compromissione dei suoli, degli arenili e dell’area marina, è determinata in 86 milioni
di euro.
L’operatività quindi dell’Accordo sarà possibile, da parte dei singoli
operatori privati interessati (previsti all’articolo 11 del suddetto accordo) a partire
dall’approvazione dei criteri per la transazione, a cura del Comitato di Indirizzo e di
Controllo previsto all’interno dell’AdP.
In particolare i singoli imprenditori privati, come previsto nel suddetto AdP
potranno: “in quanto soggetti obbligati, insediati all’interno del Sito di Interesse
Nazionale ….usufruire dei benefici previsti dall’Accordo sulla base di una transazione,
su schema predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare ed in conformità al procedimento disciplinato dall’ art. 2 del Decreto Legge 30
dicembre 2008, n. 208, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2009, n.
13, con cui conciliano l’eventuale lite dal medesimo promossa per l’accertamento delle
proprie pretese, con esplicita esclusione di ogni altra pretesa vantata dai diversi soggetti
firmatari del presente Accordo, impegnandosi con la stessa a: a) concorrere, pro quota,
agli oneri progettuali, di investimento e di gestione degli interventi …., in ragione della
superficie delle aree di ciascun soggetto, rapportata alla superficie complessiva dell’area
a terra compresa nel perimetro del Sito; b) eseguire gli interventi di bonifica o di messa
in sicurezza operativa o permanente dei suoli; c) corrispondere le somme dovute per
danno ambientale ……. Tale importo verrà ripartito a carico dei singoli soggetti in
ragione della superficie delle aree a terra e dell’inquinamento presente nei suoli e nelle
RESTITUIBILITÀ
AGLI USI LEGITTIMI
PROGETTO DI
BONIFICA DI SUOLO
E FALDA
LENTEZZA DEI
PROCEDIMENTI
QUANTIFICAZIONE
DEGLI ONERI
OPERATIVITÀ
DELL’ACCORDO
15
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
acque di falda dell’area medesima. In caso di transazione, le somme dovute per danno
ambientale sono corrisposte in 10 anni senza interessi …….;”
Tali soggetti potranno quindi, con un'unica transazione, risolvere tutte le
proprie pendenze con il Ministero (MISE, Bonifica e Danno ambientale) e,
soprattutto, come previsto sempre all’art. 11, potranno riutilizzare le aree pur in
pendenza delle operazioni di bonifica; al Comma 5 e 6 del suddetto articolo si
evidenzia infatti che: ”Ai fini del riutilizzo dell’area, il soggetto obbligato che ha
sottoscritto il contratto di transazione ….. presenta al Comune competente per il
territorio: a) il Decreto Direttoriale contenente il provvedimento finale di adozione delle
determinazioni della Conferenza di Servizi Decisoria, che ha ritenuto approvabile il
progetto di bonifica dei suoli, ove contaminati; b) il Progetto preliminare di
utilizzazione dell’area; c) l’analisi di rischio sito specifica …. che consenta di valutare i
risultati previsti con le attività di bonifica; d) la stima del rischio sanitario ed ambientale
associato a tutte le vie di esposizione attivate e/o attivabili. Il Comune competente per il
territorio – sentiti i competenti uffici dell’ISPRA e attivata una conferenza dei servizi
alla presenza della Provincia, di ARPA Toscana, dell’ASL competente nonché di altri
soggetti ritenuti ulteriormente competenti di volta in volta – approva l’analisi di rischio
sito specifica di cui al comma 5 e, contestualmente, la stima del rischio sanitario e
ambientale e fissa le condizioni e le limitazioni al fine di garantire, in pendenza del
completamento degli interventi di bonifica, che non ci siano rischi per la salute dei
lavoratori, che non si creino ostacoli per la bonifica ed, in generale, non si creino
pericoli per la pubblica incolumità e per l’ambiente.”
TRANSAZIONE
UNICA
1.4 Gli accordi transattivi
Il 20 gennaio 2012 si è tenuta la prima seduta del Comitato di indirizzo e di
controllo. Sogesid (Società in house del MATTM) ha presentato una scheda, realizzata
sulla base dei dati territoriali già esistenti e conosciuti dal MATTM e di quelli forniti
dalla Provincia di Massa Carrara, con i criteri di ripartizione degli oneri previsti
dall’Accordo per la bonifica della falda e per il danno ambientale. L’area del SIN è stata
suddivisa in aree occupate da “Aziende ad alto impatto ” (attività industriali inquinanti,
discariche – in generale individuate nel DM del 16/05/1989), in aree occupate da
“Aziende a basso impatto” (attività non inquinanti) ed aree occupate da “Attività non
impattanti” (aree agricole, aree residenziali, aree già bonificate). Per la Messa in
sicurezza e la bonifica della falda si prevede un costo, imputato solo alle prime due
categorie (ad “alto impatto e “basso impatto”) pari a 5.58 €/mq; il danno ambientale
verrebbe imputato alle aziende ad alto impatto per 24,32 €/mq ed alle aziende a basso
impatto per 4,57 €/mq. Pertanto il costo totale per le aziende “ad alto impatto” si
attesterebbe a circa 29,90 € al mq, mentre per quelle a “basso impatto” a circa 10,
16 € al mq .
Non è stata presentato il dettaglio (con i nominativi) di quali aree (e quali
Aziende) rientrino nelle diverse categorie.
Sulla base dell’Accordo, la quota per la bonifica della falda è stata ridotta del
50%, e quindi la base di calcolo ammonta a 31 milioni di euro. Verranno scomputati, in
fase di Accordo transattivo, i costi per interventi di bonifica della falda già eseguiti e per
investimenti ambientali. Sarà possibile una riclassificazione della singola area sulla base
dei risultati delle indagini. Sulla base dei criteri il MATTM potrà quindi dare il via agli
Accordi Transattivi con i proprietari.
E’ emersa la possibilità di costituire in sede locale dei Consorzi fra proprietari
afferenti ad ex aree industriali (es. ex-Farmoplant, ex Italiana-Coke ex Dalmine) per
GLI ACCORDI
TRANSATTIVI
ONERI PER LA BONIFICA
DELLA FALDA E PER IL
DANNO AMBIENTALE
16
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
semplificare le operazioni e permettere di dilazionare gli oneri dovuti (sia per MISE che
per danno, che in caso di transazione globale sarebbero accorpati) in quanto per legge
non è possibile dilazionare importi inferiori ad 60.000 euro.
Detto documento potrà essere approvato successivamente dallo stesso Comitato
in una seduta da convocarsi a breve. A seguito, quindi, dell’operatività del suddetto
AdP, e dell’avvenuta sottoscrizione dei contratti di transazione, le singole aree
interessate da progetti di bonifica (dei terreni e della falda) potranno, finalmente, essere
rimesse a disposizione di nuovi investimenti produttivi, pur con tutte le salvaguardie del
caso per quanto attiene ai processi di bonifica da effettuarsi in pendenza dei singoli
riutilizzi.
Attualmente le istituzioni locali firmatarie dell’AdP e la Regione Toscana stanno
esplorando la possibilità di effettuare una controproposta per la ripartizione del
danno ambientale; proposta che tenga maggiormente conto dei soggetti
effettivamente responsabili delle contaminazioni rispetto ai semplici proprietari delle
aree che seppur contaminate sono assolutamente incolpevoli della contaminazione
storica a suo tempo verificatasi, come per altro prevede anche l’attuale giurisprudenza
relativa al danno ambientale.
CONTROPROPOSTA PER
LA RIPARTIZIONE DEL
DANNO ANBIENTALE
RIPARTIZIONE DEI COSTI MISE E DANNO AMBIENTALE RISULTANTE DALLA
RIUNIONE DEL COMITATO DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO DEL 20 GENNAIO 2012
€/mq
Danno
TOT.
DANNO
TOT €/mq
17.022.300
24,31995
74.141.787
29,90359084
91.164.087
5,58364484
14.478.224
4,573192
11.858.150
10,15683684
26.336.373
Tipologia
aziende
(ha)
Aziende
alto
impatto
304,860
5,58364484
Aziende
basso
impatto
259,297
€/mq MISE
TOT.
MISE
TOT. MISE +
DANNO
Aziende
sconosciute
Attività
non
impattanti
4,273
0
-
0
-
0
-
1079,576
0
-
0
-
0
-
Totale
1.648,006
0
31.500.523
0
85.999.937
0
117.500.460
Tale revisione consisterebbe nel modificare (in sede di Comitato di
Coordinamento tecnico dell’AdP a suo tempo stipulato) l’interpretazione della nozione
di “soggetti obbligati” alla bonifica.
Si ritiene, infatti necessario, sulla base di quanto previsto dall’art. 244 del D.Lgs.
152/2006 (Codice Ambientale), che alla Provincia sia affidato il compito (come previsto
dalla norma) di svolgere “le opportune indagini volte ad identificare il responsabile
dell'evento di superamento..”; tali indagini (che potrebbero essere realizzate unitamente a
ARPAT ed ad ISPRA sulla base dei dati di contaminazione storica ed attuali, dei modelli
matematici esistenti per la modellizzazione dei flussi di falda e della opportune ricerche
storiche e catastali) potrebbero portare all’identificazione dei soggetti storicamente
responsabili dell’inquinamento, soggetti a cui potrebbe essere addebitata una parte
consistente del danno ambientale, mentre un'altra parte del danno, minimale e per
“mancata custodia” potrebbe, comunque, essere addebitata ai soggetti attuali proprietari;
17
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Le aziende che volessero, quindi, accedere alle procedure transattive potrebbero
sostenere un costo in qualche modo accettabile.
Infine, in considerazione dell’impossibilità di procedere, seppure in una
prospettiva di transazione, a continuare a gestire i singoli procedimenti di approvazione
delle attività di bonifica ed analisi di rischio, soprattutto nel caso dei terreni, presso il
MATTM - giacché il MATTM gestisce 57 SIN in Italia, con migliaia di procedimenti
aperti, e non è in grado di dare risposte adeguate alle imprese locali in tempi certi - si
ritiene necessario che, al più presto e tramite un integrazione dell’AdP a suo tempo
sottoscritto, venga operata una sostanziale regionalizzazione di tali procedimenti (anche
con il concorso degli EE.LL.) come previsto del resto sia dalla Legge Regionale
Finanziaria 2012 all’art. 105, sia dai più recenti AdP stipulati rispetto ai SIN da parte del
MATTM, tra cui il già richiamato AdP per il SIN di Trieste.
Il recente art. 36-bis del D.L. n. 83 del 22 giugno 2012, convertito con Legge n.
134 del 7 agosto 2012, prevede, al Comma 3, quanto segue: “Su richiesta della regione
interessata, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,
sentiti gli enti locali interessati, può essere ridefinito il perimetro dei siti di interesse
nazionale, fermo restando che rimangono di competenza regionale le necessarie
operazioni di verifica ed eventuale bonifica della porzione di siti che, all'esito di tale
ridefinizione, esuli dal sito di interesse nazionale.”;
In tal senso è stato avviato un percorso condiviso con EE.LL. ed ARPAT per
definire una proposta regionale di deperimetrazione dei SIN di Massa Carrara, Livorno
e Piombino. Si sono tenuti incontri presso ARPAT e presso la Regione, nel corso dei
quali è stato riscontrato che il quadro delle conoscenze sullo stato di inquinamento di
suolo e falda è già sufficientemente sviluppato. Mentre per i SIN di Livorno e Piombino
gli Enti propongono di limitare l’estensione dei SIN alle aree ove vengono svolte attività
industriali soggette ad AIA nazionale, per Massa Carrara la situazione si presenta più
articolata, in quanto vi è la presenza di attività di minori dimensioni, subentrate nelle
aree ove erano insediate aziende della chimica nazionale dismesse. La proposta che si sta
prospettando anche per il SIN di Massa è comunque quella di restringere il perimetro del
SIN alle aree di aziende chimiche di maggiori dimensioni escludendo quindi le aree
residenziali e le aree interessate da aziende di minori dimensioni. Sarà necessario
approfondire la tematica della bonifica della falda che per le sue peculiarità dovrebbe
essere affrontata in modo unitario. E' importante anche definire un modello di
disciplinare e/o di Accordo di Programma Regioni - EE.LL. per la gestione del Sito di
bonifica di interesse regionale (SIR) - che andrebbe a sostituirsi al SIN - da presentare
poi al Ministero per identificare un percorso gestionale condiviso. Obiettivo è
ovviamente quello di creare un modello di gestione delle bonifiche per il SIR che risulti
più snello e vantaggioso per le istituzioni ed i privati.
RICHIESTA DI
REGIONALIZZAZIONE
DEI PROCEDIMENTI
RIDEFINIZIONE DEL
PERIMETRO DEI SIN
LA PROPOSTA
REGIONALE
IL SIN DI MASSA
DEFINIZIONE DI UN
MODELLO REGIONALE
DI SITO DI BONIIFICA
DI INTERESSE
REGIONALE (SIR)
18
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
2. Lo sviluppo, l’industrializzazione ed il consolidamento occupazionale
del polo industriale “Nuovo Pignone”
19
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
2.1 Il protocollo d’intesa propedeutico all'Accordo di Programma
All’interno del PIS “Progetti di riqualificazione dei grandi poli industriali”, il PRS
2011-2015 ha previsto la necessità, all’interno di azioni di sostegno alle strategie industriali
incentrate su produzioni specialistiche ed innovative, di sviluppare un “polo della
meccanica industriale” di alta qualità tecnologica fortemente orientato all’export e capace
di creare un indotto relativo alla richiesta di servizi di supporto altamente specializzati. E’
in tale contesto che il 5 aprile 2011 è stato firmato un protocollo di intesa (approvato con
delibera di Giunta regionale n. 220 del 4 maggio 2011) tra la Regione Toscana, la
Provincia di Massa Carrara, il Comune di Massa, il Comune di Carrara e la società Nuovo
Pignone S.p.A., finalizzato ad inquadrare i reciproci impegni propedeutici ad un successivo
Accordo di Programma e avente ad oggetto il progetto di sviluppo industriale presentato
dalla società Nuovo Pignone S.p.A., appartenente al Gruppo “G.E. OIL & Gas”.
Tale progetto, connesso al settore della meccanica, prevede il processo di
montaggio di manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale presso
l’area retro portuale di Marina di Carrara, successivamente testati e imbarcati nel Porto
di Marina di Carrara per la spedizione sui mercati internazionali. Lo sviluppo di tale
progetto contribuirà al rilancio dell’area industriale della provincia attraverso la creazione
di nuovi posti di lavoro e la stabilizzazione delle stesse attività presenti della Nuovo
Pignone, gettando inoltre le basi per la creazione di un indotto per le fasi di costruzione e
testing dei manufatti.
IL POLO DELLA
MECCANICA
INDUSTRIALE
IL PROTOCOLLO
D’INTESA
A tal fine, la Nuovo Pignone S.p.A. ha acquisito in data 5 agosto 2011 la
disponibilità dell’area retro portuale limitrofa alla cosiddetta “Yard” (già di proprietà
di Nuovo Pignone) mediante stipula di un contratto di locazione con la Porto di Carrara
S.p.A., società che gestisce l’area stessa.
Su tale area, che è adibita dal vigente Regolamento Urbanistico comunale a centro
intermodale, è stata avviata dal Comune di Carrara, con delibera di G.C. n. 514 del 3
novembre 2011, la procedura per la verifica di assoggettabilità a VAS (valutazione
ambientale strategica) propedeutica alla proposta di variante al Regolamento Urbanistico
di adeguamento al Piano Strutturale, per destinare l’area ad attività produttive, al fine di
consentire lo svolgimento di attività industriali e la determinazione di parametri urbanistici
finalizzati alla realizzazione di servizi ausiliari alle attività lavorative. A seguito della
delibera di G.C. n. 635 del 30 dicembre 2011, è stata esclusa dalla procedura di VAS la
“Variante al Regolamento Urbanistico -Integrazione normativa e modifica cartografica del
Regolamento Urbanistico in relazione all’Area Retroportuale”; sono state individuate
specifiche prescrizioni per il monitoraggio delle emissioni in atmosfera e per i
contenimento dell’inquinamento acustico. Il Comune di Carrara adotterà quanto prima la
Variante al Regolamento Urbanistico .
ESCLUSIONE
Le problematiche che derivano dalla perimetrazione dell’area interessata
all’interno del SIN di Massa Carrara possono essere adeguatamente affrontate - oltre che
con riferimento alle conferenze dei servizi recentemente tenutesi presso il Ministro
dell’Ambiente che hanno, di fatto, “liberato” alcune delle aree interessate dal punto di
vista della falda ed in parte dei suoli - grazie alla stipula dell’Accordo di Programma per la
Bonifica del SIN di Massa-Carrara, avvenuta il 14 marzo 2011, finalizzato alla MISE
(Messa In Sicurezza di Emergenza) e alla bonifica della falda (anche grazie alle possibilità
acceleratorie e di transazione che sono previste in tale Accordo). Considerato l’interesse
della Porto di Carrara S.p.A. nella realizzazione degli interventi di cui sopra, la società in
data 21 gennaio 2011 ha formalmente presentato al Comune di Carrara una proposta per
PERIMETRAZIONE
NEL SIN DI MASSA
CARRARA
DALLA
PROCEDURA DI
VAS DELL’AREA
RETRO PORTUALE
20
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
l’esecuzione dei lavori di adeguamento del Ponte sul torrente Carrione, opera urgente per
consentire il passaggio dei manufatti verso il Porto di Carrara.
2.2 L’Accordo di Programma
Facendo seguito al Protocollo d’Intesa firmato il 5 aprile 2011, in data 28
dicembre 2011 è stato siglato l’Accordo di Programma (approvato con il decreto del
Presidente della Giunta regionale n. 43 del 27 gennaio 2012) “Polo della meccanica
industriale di alta qualità tecnologica. Attività di sviluppo, montaggio e spedizione di
manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale presso l’area retro
portuale di Marina di Carrara” tra Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara,
Comuni di Massa e di Carrara, Nuovo Pignone S.p.A. e Porto di Carrara S.p.A.,
convenendo sugli obiettivi da raggiungere, le azioni da realizzare e gli impegni da
assumere, ai sensi dell’art. 34 del DLgs 267/2000, della LR 76/96 e della LR 35/2011.
L’ACCORDO DI
L’Accordo di programma prevede :
INTERVENTI
PROGRAMMA
PREVISTI
• la realizzazione di piazzali e attrezzature per l’assemblaggio, la movimentazione, lo
stoccaggio ed eventuale collaudo (qualora contrattualmente richiesto) dei manufatti
nell’area retroportuale del Porto di Marina di Carrara (limitrofe all’area Yard) attualmente
adibita a centro intermodale ed oggetto del procedimento di variante del RU di cui sopra.
Fonte di finanziamento: risorse private (Nuovo Pignone)
PIAZZALI E
ATTREZZATURE
• interventi relativi alla viabilità:
a) adeguamento delle Strade Provinciali nella Zona Industriale Apuana anche
finalizzato al trasporto dei manufatti verso il Porto di Marina di Carrara, come da
progetto definitivo approvato con D.G.P. n. 281 del 7 dicembre 2011 della Provincia di
Massa Carrara.
Totale investimento: 1.418.684,40 euro
Fonte di finanziamento: risorse della Provincia di Massa Carrara ed il
cofinanziamento della Regione Toscana (decreto 1296/2012) per un importo pari a
723.529,04 euro (su un investimento ammissibile di 1.205.881,74 euro)
STRADE
PROVINCIALI
NELLA ZONA
INDUSTRIALE
APUANA
b) adeguamento del ponte stradale sul torrente Carrione a Marina di Carrara per
sostenere i maggiori carichi derivanti dal trasporto dei manufatti finiti al Porto di
Marina di Carrara come da progetto definitivo approvato con D.G.C. n. 566 del 30
novembre 2011 del Comune di Carrara. Tale adeguamento risulta già realizzato da parte
di Porto S.p.A. mediante una specifica convenzione con il Comune di Carrara.
PONTE STRADALE
SUL TORRENTE
CARRIONE A
MARINA DI
CARRARA
Costo: 790.000 euro
Fonte di finanziamento: risorse private (Porto di Carrara S.p.A.)
c) adeguamenti su strada comunale dalla Yard dell’area retroportuale all’innesto con
il viale a mare, con la finalità di consentire il trasporto dei manufatti finiti. Tali
STRADA
COMUNALE
21
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
adeguamenti risultano già realizzati da Porto di Carrara S.p.A.
Fonte di finanziamento: Porto di Carrara S.p.A., Provincia di Massa Carrara
• creazione di opportunità per le imprese dell’indotto e della subfornitura della
Provincia di Massa-Carrara:
a) che hanno presentato istanze di ammissione a contributo, a valere sull’Avviso di cui al
decreto n. 5721/2010 della Regione Toscana - "Avviso Azione di Sistema Welfare to
Work per le politiche di reimpiego"; tale azione, promossa dalla Regione Toscana,
insieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha sostenuto i processi di
mobilità interaziendale e fronteggiato le condizioni di disagio dei lavoratori espulsi dai
processi produttivi o a rischio disoccupazione attraverso l’erogazione di contributi a
fondo perduto ai datori di lavoro per l’assunzione di donne, giovani ed altri soggetti
svantaggiati disoccupati o inoccupati. L’Avviso ha infatti previsto l’erogazione di un
contributo straordinario (una tantum) dell’importo massimo erogabile pari a 6.000 euro
(lordi) a fronte dell’assunzione a tempo indeterminato e di 2.000 euro (lordi) per le
assunzioni a tempo determinato non inferiore a 12 mesi, secondo le condizioni dettate
dal bando stesso, di giovani diplomati di età non superiore a 30 anni, di giovani laureati
di età non superiore a 35 anni, di soggetti con almeno 45 anni, o di soggetti a basso
reddito (ISE non superiore a 17.000 euro)
Fondi attivati al febbraio 2012: 225.150 euro (decreti di ammissione 2397/2011 e
seguenti)
Fonte di finanziamento: Regione Toscana
WELFARE TO
WORK
b) attraverso il progetto "Genesis" Massa Carrara presentato da Assoservizi Industria
S.r.l. e finanziato con il decreto della Regione Toscana n. 4243/2011 - “Legge 19 luglio
1993 n. 236 art. 9. Decreto Direttoriale MLPS n. 320/V/2009. Avviso pubblico
regionale per la formazione di soggetti destinati all'assunzione presso imprese in forza
di accordi sindacali”;
Costo: 725.400 euro, di cui la quota di contributo regionale è pari a 557.120 euro
Fonte di finanziamento: Regione Toscana
c) che effettueranno istanze di ammissione a contributo a valere sul POR CRO 2007/2013
a gestione provinciale, programma 2012, secondo le esigenze che saranno
rappresentate dalle imprese e compatibilmente con i vincoli quanti-qualitativi previsti
dalla normativa del Fondo Sociale Europeo
Costo: 400.000 euro
Fonte di finanziamento: Provincia di Massa Carrara
GENESIS
ALTRE INIZIATIVE
FORMATIVE
d) tramite verifica dell’ammissibilità a finanziamento di ulteriori iniziative formative, di
riqualificazione professionale e di re-impiego delle maestranze espulse dai processi
produttivi a valere sulla L. 263/93;
e) tramite verifica dell’ammissibilità a cofinanziamento per la costituzione di consorzi o
sviluppo di reti di imprese formalizzate in contratti di rete finalizzati ad attività
RETI DI IMPRESE
22
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
manifatturiere, servizi di supporto e specialistici connessi allo sviluppo del progetto
industriale della Nuovo Pignone S.p.A., a valere sul PRSE 2012-2015, approvato con
deliberazione del Consiglio Regionale n. 59 dell’11 luglio 2012.
Per effetto del programma di realizzazione dei manufatti di particolare complessità tecnica
e dimensionale, è stato registrato un incremento occupazionale, dal 1 gennaio 2011, di circa
340 occupati a tempo indeterminato e determinato; un incremento occupazionale nel
comprensorio Spezia, Pisa e Massa Carrara di circa 200 addetti (di cui l’80% appartenenti
all’area di Massa Carrara).
Nell’area Yard sono occupate circa 350 persone e questo valore resterà costante per
tutto il 2012; il dato occupazionale inoltre non ricomprende l’occupazione derivante da sub
appalti e da altre attività indotte (prefabbricazioni, alberghi, ristoranti).
In questi dati non sono compresi gli 50 addetti che saranno assunti a tempo indeterminato
al termine del progetto Genesis (che sostituiranno gli occupati non locali o eventuali altre
esigenze di incremento). 2.3 Il progetto Atene
La presenza di una realtà industriale quale la Nuovo Pignone, appartenente ad una
multinazionale, costituisce un elemento di forza per il territorio regionale e al tempo stesso
un’opportunità di cooperazione pubblico/privato, finalizzata al radicamento delle attività
dell’impresa in relazione al sistema della ricerca pubblica ma anche e soprattutto
rispetto al proprio indotto (o rete di subfornitura), attraverso azioni che favoriscano il
trasferimento tecnologico e il miglioramento qualitativo sul piano dell’innovazione.
Le società Nuovo Pignone S.p.A. e Nuovo Pignone srl, (d’ora innanzi Nuova
Pignone) appartenenti al Gruppo “G.E. OIL & Gas” hanno elaborato e sviluppato un
progetto di espansione e consolidamento della propria base produttiva nonché della rete
regionale di ricerca industriale e sperimentale denominato “Progetto Atene”. Nell’ambito
di tale progetto è emersa la necessità e al tempo stesso l’opportunità di potenziare gli attuali
laboratori universitari (Università di Firenze e Università di Pisa) che già operano su
commessa delle società e di potenziare un laboratorio misto pubblico/privato a
maggioranza pubblica, PontLab srl, la cui costituzione è stata promossa dalla Regione
Toscana nell’ambito del piano dei finanziamenti dell’Area 6 del Patto per lo Sviluppo del
2004; è stata avanzata congiuntamente dai soggetti interessati la proposta di potenziamento
dei tre centri di competenza, sotto forma di laboratori congiunti pubblico/ privati.
Con la delibera di Giunta regionale n. 290 del 10 aprile 2012, la Regione ha
approvato lo schema di protocollo d’intesa – siglato il 16 aprile 2012 - con Nuova Pignone
S.p.A., Nuovo Pignone srl, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Pisa,
Pontlab srl, con la finalità di produrre impatti diretti oltre che sulla Nuova Pignone anche
sul suo indotto, in una ottica di radicamento territoriale di una grande impresa
multinazionale.
La Nuova Pignone contribuirà alla sostenibilità di medio periodo dei laboratori (5
anni) cofinanziandone la realizzazione e garantendo un flusso di commesse ai laboratori
medesimi per un valore non inferiore al 60% dei ricavi previsti dallo studio di fattibilità
gestionale economico-finanziario per i primi 3 anni e di almeno il 40% nei restanti 2 anni.
Inoltre, la Nuova Pignone si adopererà al fine di procurare che, a seguito dell’attività di
ricerca commissionata ai laboratori o comunque ad essa correlata, le PMI del proprio
indotto, per un periodo non inferiore a 3 anni dalla data di entrata in funzione dei
laboratori, possano ricevere un flusso continuato di commesse.
UN PROGETTO PER IL
TRASFERIMENTO
TECNOLOGICO E IL
RADICAMENTO
TERRITORIALE
AMPLIAMENTO E
POTENZIAMENTO DI
LABORATORI
COMMESSE PER LE
PMI DELL’INDOTTO
23
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
A favore di tali PMI dell’indotto, la Regione Toscana, nel quadro degli strumenti di
incentivazione e delle procedure vigenti, attiverà strumenti di finanziamento di politica
industriale e di politica attiva del lavoro (incentivi all’occupazione e finanziamenti per
l’acquisto di servizi qualificati a favore delle PMI dell’indotto o che hanno accordi di
proprietà intellettuale e/o technology sourcing con la Nuova Pignone per sviluppare
investimenti correlati all’attività di ricerca dei laboratori).
A fronte di un costo totale degli investimenti di 2,7 milioni di euro, il contributo
regionale previsto è di 2,2 milioni di euro.
INCENTIVI PER
L’ACQUISTO DI
SERVIZI QUALIFICATI
E INTERVENTI DI
POLITICA ATTIVA DEL
LAVORO
COSTI
24
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
3. La reindustrializzazione dell’area Eaton
25
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
3.1 Premesse
La Eaton Srl, società operante nel settore metalmeccanico, a causa della crisi
economico-finanziaria che ha investito i mercati mondali, e nello specifico il settore
automobilistico, ha cessato l’attività produttiva nello stabilimento di Massa. In
particolare, con accordo sottoscritto presso gli uffici della Provincia, alla fine del 2008, è
stata prevista la cessazione dei rapporti di lavoro e la collocazione in mobilità dei
dipendenti, al termine del periodo di godimento della CIGS. Il trattamento straordinario di
integrazione salariale è stato concesso con decreto del Ministero del lavoro e politiche
sociali il 13 febbraio 2010 per 340 lavoratori e per un periodo di 12 mesi decorrenti dal 15
dicembre 2008. Tale misura è stata successivamente prorogata di ulteriori 12 mesi fino al
14 dicembre 2010.
Nel maggio 2010 è stato inoltre siglato tra il Ministero del lavoro e politiche
sociali e la Regione Toscana un accordo con il quale è stato previsto uno stanziamento, in
favore di tale ultima, di 100 milioni di euro da destinare alla concessione o proroga di
trattamenti straordinari e ordinari di integrazione salariale, di mobilità e di disoccupazione
speciale, in deroga alle vigenti normative.
La società, nell’ambito di diversi incontri tenutisi presso il Ministero dello sviluppo
economico alla presenza anche delle Organizzazioni sindacali, ha manifestato in ogni caso
l’intento di dar seguito all’accordo del dicembre 2008 non intendendo ricorrere alla Cassa
Integrazione in deroga. Nel dicembre 2010, i 294 lavoratori licenziati hanno presentato
richiesta di mobilità ordinaria al locale Centro per l’impiego; la corresponsione del relativo
trattamento è partita dal mese di marzo del 20116.
In tale contesto, il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Toscana e le
Istituzioni locali hanno siglato, il 22 marzo 2011, un protocollo d’intesa avente come
finalità comune l’analisi dei fattori di crisi e degli scenari per un possibile sviluppo
dell’area industriale di Massa Carrara ed, a tal fine, hanno deciso di intraprendere
opportune iniziative di reindustrializzazione, per le quali si richiede un’attività integrata e
coordinata, la confluenza di risorse finanziarie e l'armonizzazione dei procedimenti
amministrativi. Tali iniziative saranno successivamente definite in uno specifico Accordo
di Programma di reindustrializzazione dell’area, da siglare ai sensi dell’articolo 2 della
Legge 99/2009 e dell’art. 27 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. Gli interventi previsti risulteranno anche
finalizzati ad apposite attività d’innovazione del prodotto lapideo dal punto di vista della
loro valorizzazione e sviluppo, in coerenza con l’analisi riportata nelle premesse.
CESSAZIONE
DELL’ATTIVITÀ DI
EATON SRL
ACCORDO DEL 2010
PROTOCOLLO DI
INTESA DEL 2011
3.2 Il processo di reindustrializzazione
3.2.a Prima fase
Per dare impulso all’avvio di un processo di reindustrializzazione dell’area e
trovare concrete e responsabili risposte al problema del ricollocamento dei lavoratori ex
Eaton in mobilità, in una prima fase, le istituzioni locali, hanno manifestato la volontà
di acquistare direttamente il sito industriale. Lo scopo era quello di riproporlo, a
seguito di una sua ristrutturazione, a medio-grandi imprese interessate all’insediamento in
loco o, in subordine, a realtà imprenditoriali più piccole, previo frazionamento dello
6
ACQUISIZIONE
EATON
AREA
Da “Resoconto della X Commissione permanente dell’Attività produttive, commercio e turismo della Camera. Verbale del 17/2/2011”.
26
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
stesso, offrendo un pacchetto di facilitazioni pubbliche che rendesse sufficientemente
attrattivo per le imprese l’insediamento.
A tale scopo la Giunta regionale, con la decisione n. 25 del 9 maggio 2011, ha
affidato a Fidi Toscana un mandato esplorativo per verificare le condizioni di
fattibilità dell’operazione, sia in relazione all’acquisizione dell’immobile sia in relazione
ad un suo successivo ricollocamento sul mercato. Nell’ambito di tale mandato Fidi
Toscana ha:
•
avviato una trattativa con Eaton allo scopo di verificare le condizioni alle quali
l’immobile potrebbe essere ceduto;
•
effettuato verifiche della situazione dell’immobile sotto il profilo ambientale,
urbanistico e strutturale;
•
avviato uno scouting preliminare finalizzato a individuare imprese potenzialmente
interessate alla rilocalizzazione.
Nello stesso tempo il Consiglio regionale ha approvato una modifica della legge
regionale 65/2010 (Legge finanziaria per il 2011) introducendo l’art. 138 quater, per
consentire a Fidi Toscana di costituire società finalizzate alla gestione di processi di
reindustrializzazione in aree di crisi.
Con la delibera n. 1168 del 19 dicembre 2011, la Giunta regionale ha integrato il
precedente mandato esplorativo affidando a Fidi Toscana il compito di svolgere le
seguenti ulteriori attività:
a) terminare, con il supporto di una società specializzata in interventi di
reindustrializzazione, la fase di scouting e verificare la fattibilità economicofinanziaria e di mercato dell’iniziativa, sulla base di un business plan adeguatamente
predisposto, individuando nel contempo un pacchetto localizzativo di possibili
incentivi regionali e locali, da definire preliminarmente in collaborazione con gli
Uffici regionali ed il coinvolgimento delle Amministrazioni locali (Provincia,
Comune di Massa, CCIAA);
b) proseguire nelle trattative con Eaton sulla base delle condizioni risultanti
dall’indagine ambientale ed urbanistico-strutturale, finalizzate ad una acquisizione
dell’area previa liberazione delle stesse dai vincoli del SIN.
Il 1 marzo 2011 Fidi Toscana ha costituito una società, “Fidi Industria S.r.l. –
con socio unico”, alla quale avrebbe potuto partecipare anche la stessa Regione Toscana
nella misura massima del 60% del capitale, che aveva lo scopo, in esito alle verifiche di
fattibilità propedeutiche, di rilevare il sito industriale da Eaton ed avviare un programma
di interventi per l’attrazione di investimenti al fine di consentire il completo reimpiego
dell’area a fini produttivi.
A seguito delle indicazioni operative in sede ispettiva della Banca d’Italia su Fidi
Toscana, l’attività di quest’ultima è stata ricondotta alla esclusiva funzione di intermediario
finanziario. Con la L.R. 33/2012 la Regione Toscana ha ridefinito le funzioni di Fidi
Toscana S.p.A., al fine di potenziarne l’attività di rilascio di garanzie e di impegni di firma
ed il ruolo di supporto allo sviluppo del territorio regionale, con l’abbandono delle funzioni
relative alle partecipazioni societarie di natura non strumentale all’attività finanziaria e la
dismissione da parte di Fidi Toscana S.p.A. delle funzioni non inerenti all’esercizio del
credito.
La medesima legge regionale ha previsto che sia la Regione Toscana, nell’ambito
delle proprie politiche di rilancio dell’economia e degli strumenti di programmazione, a
promuovere azioni per la reindustrializzazione di aree che, in atti nazionali o negli
stessi strumenti di programmazione regionale, siano riconosciute in situazione di
PRIMO MANDATO
ESPLORATIVO A FIDI
SECONDO MANDATO
ESPLORATIVO
FIDI INDUSTRIA SRL
RIDEFINIZIONE DELLE
FUNZIONI DI FIDI
TOSCANA S.P.A.
RUOLO DELLA
REGIONE
27
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
grave crisi, tale da prospettare rilevanti problemi occupazionali e sociali, e che la Regione
Toscana, tramite la propria struttura operativa, realizzi interventi per la
reindustrializzazione delle aree di crisi, anche tramite l'acquisizione di immobili e/o
terreni industriali.
3.2.b Seconda fase
Il PRSE 2012/2015, relativamente alle attività da svolgere nell’ambito delle aree di
crisi, individuate dalla legislazione nazionale e dalla Regione, afferma che in tali aree “si
possono attivare un complesso integrato di attività e di strumenti afferenti al PRSE e
ad altri piani di settore. La Giunta regionale, con proprio provvedimento motivato,
potrà individuare specifiche aree di crisi su cui attivare specifici interventi a sostegno
di processi di reindustrializzazione”.
PROGETTI INTEGRATI
PER LE AREE DI CRISI
Con la Legge Regionale 50/2012, è stata stanziata la copertura finanziaria degli
oneri derivanti dall’eventuale acquisizione da parte della Regione Toscana di aree
riconosciute in situazione di grave crisi al fine della riconversione delle stesse e per
l’insediamento di nuove imprese. La somma quantificata quale primo finanziamento di tale
previsione è pari 5 milioni di euro per l’annualità 2013 del bilancio pluriennale vigente
2013/2015.
La Giunta ha dato un mandato agli uffici regionali – con la Decisione n. 20 del 17
settembre 2012 – dettando le disposizioni attuative, di carattere operativo ed organizzativo,
per realizzare un progetto integrato di reindustrializzazione delle aree produttive della
provincia di Massa Carrara, individuando le strutture organizzative responsabili dei singoli
procedimenti amministrativi necessari all’integrazione complessiva delle politiche di
reindustrializzazione.
Il percorso integrato prevede
1.
2.
3.
4.
il presente aggiornamento del Piano di reindustrializzazione di Massa Carrara; la
predisposizione di un pacchetto di incentivi ad hoc, che renda sufficientemente
attrattivo per le imprese l’insediamento (predisposto con la delibera della Giunta
regionale n. 16 del 14 gennaio 2013);
una ricognizione delle aree, disponibili per insediamenti imprenditoriali, esistenti
nel territorio interessato dalla crisi (il relativo avviso pubblico è stato approvato
con il decreto 5564/2012);
l’avvio (entro marzo 2013) delle necessarie azioni di scouting, finalizzate
all’individuazione di imprese potenzialmente interessate alla localizzazione nelle
aree medesime, anche attraverso l’offerta del pacchetto di incentivi (il relativo
avviso pubblico è stato approvato con il decreto 6131/2012);
l’approvazione, da parte della Giunta Regionale – entro il 30 giugno 2013 – di
uno schema di Accordo di Programma di reindustrializzazione delle aree
produttive della provincia di Massa Carrara. All’attivazione dello strumento
dell’acquisto di immobili e/o terreni industriali si può procedere solo qualora in
esito ai procedimenti di cui ai punti precedenti essa si sia dimostrata necessaria a
dare attuazione all’Accordo di Programma.
Lo schema di decreto attuativo dell’art. 27, comma 8, del decreto legge 22 giugno
2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134: Riordino
della disciplina in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di
DISPOSIZIONI
ATTUATIVE
PACCHETTO DI
INCENTIVI AD HOC
RICOGNIZIONE DELLE
AREE DISPONIBILI
RILEVAZIONE DELLE
MANIFESTAZIONI DI
INTERESSE DELLE
IMPRESE
EVOLUZIONE DELLA
NORMATIVA STATALE
28
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
crisi industriale complessa, disciplina le modalità di individuazione delle situazioni di
crisi industriale complessa e determina i criteri per la definizione e l’attuazione dei
Progetti di riconversione e riqualificazione industriale. La procedura prevista si
articola su tre fasi:
1. individuazione delle situazioni di crisi complessa e dei driver di sviluppo
alternativi rispetto alle produzioni in essere sui territori individuati;
2. valutazione e selezione dei progetti di riconversione e riqualificazione
industriale presentati dal sistema delle imprese;
3. stipula degli Accordi di programma e realizzazione dei progetti selezionati.
Lo schema di decreto è attualmente all’esame della conferenza Stato-Regioni.
PROGETTI DI
RICONVERSIONE E
RIQUALIFICAZIONE
INDUSTRIALE
3.3 I problemi legati all’area SIN
Il procedimento per la caratterizzazione dell’area Eaton a Massa risale al 2005. La
caratterizzazione fu realizzata nell'anno 2007. Gli esiti portarono all’individuazione di una
limitata contaminazione che è stata risolta con una rimozione del suolo per un lieve e
circoscritto superamento del limite per arsenico. Nella Conferenza dei Servizi presso il
Ministero del 10 febbraio 2009 fu deliberato che l’area fosse restituita agli usi legittimi a
condizione che fossero approfondite le analisi sullo stato di contaminazione della falda.
Risolto il problema del suolo, fu confermata dall’integrazione una contaminazione delle
acque da triclorometano (cloroformio) in due piezometri. La relazione della Regione
Toscana di validazione dei dati ARPAT è del 4 febbraio 2010. Il MATTM, con nota
dell’11 marzo 2010, ha chiesto ad Eaton di attuare una Messa in sicurezza della falda e di
presentare entro 60 giorni un progetto di bonifica. La Società Eaton non ha realizzato gli
interventi richiesti, ma ha presentato ricorso al TAR Toscana avverso la nota del
Ministero. Il TAR, con sentenza del 29 settembre 2011, ha accolto il ricorso.
L’area, come emerge dalla Conferenza del febbraio 2009, è restituibile agli usi
legittimi, in quanto il suolo non appare contaminato, ma resta l’incognita della bonifica
della falda, comunque da realizzare. Tale bonifica può essere realizzata tramite un
intervento autonomo, ma resterebbe l’onere del danno ambientale; in alternativa è possibile
trasferire, in tutto e per tutto, l’onere per la bonifica della falda al Ministero,
sottoscrivendo, appunto, gli accordi transattivi con il Ministero.
Nella Conferenza dei Servizi decisoria del 5 novembre 2011 è stato determinato di
richiedere alla Eaton di attivare gli idonei interventi di messa in sicurezza d’emergenza
delle acque di falda, consistenti nella realizzazione di una serie di pozzi di emungimento,
comprendenti quelli risultati contaminati, e nel successivo trattamento delle acque di falda
emunte, in grado di impedire la diffusione della contaminazione verso l’esterno dell’area in
esame, nonché di presentare il progetto di bonifica delle acque di falda contaminate. In
alternativa, l’azienda può aderire, mediante apposito atto transattivo, all’Accordo di
Programma già sottoscritto da Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare, Ministero dello Sviluppo Economico, Consorzio Zona Industriale Apuana e Camera
di Commercio di Massa Carrara, basando le attività di messa in sicurezza, nonché i progetti
di bonifica delle acque di falda contaminate delle aree di propria competenza, sugli
interventi che saranno realizzati dalla Parte Pubblica nell’ambito dell’Accordo di
Programma medesimo; nella medesima conferenza si è inoltre preso atto dell’intervento di
messa in sicurezza d’emergenza effettuato dall’azienda mediante rimozione della fonte
inquinante costituita dai terreni contaminati da arsenico e del loro invio a smaltimento.
Sulla base della normativa più recente, è stato avviato il percorso – condiviso con
gli enti locali e con ARPAT - per la ridefinizione del perimetro del SIN e per la definizione
di un modello regionale di gestione del Sito di bonifica di Interesse Regionale.
LO STATO DI
CONTAMINAZIONE
RICORSO AL TAR
RESTITUIBILITÀ AGLI
USI LEGITTIMI
LA CONFERENZA DEI
SERVIZI DECISORIA
PROPOSTA DI
RIDEFINIZIONE DEL
PERIMETRO DEL SIN
29
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
4. I Nuovi Cantieri Apuania (NCA)
30
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
4.1 Premesse
Il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso l’Unità Gestione vertenze, ha
trattato direttamente la crisi dei Nuovi Cantieri Apuania (NCA), data la sua peculiarità
dovuta alle procedure di privatizzazione avviate da Invitalia, proprietaria al 100 % del
capitale e alla situazione di difficoltà produttiva del settore navalmeccanico in Italia e nel
mondo.
Presso il MISE, il 17 marzo 2010 veniva sottoscritto un protocollo d’intesa con
le istituzioni locali e la Regione Toscana. Da allora, tuttavia, la situazione della
navalmeccanica si faceva sensibilmente più difficile, tanto che a novembre 2010 Invitalia
informava il ministero che, in assenza di elementi nuovi, avrebbe proceduto alla messa in
liquidazione dei NCA7.
Dal novembre 2010 quindi (con l’acutizzarsi della crisi cantieristica generale e
settoriale e l’avvicinarsi della scadenza della CIGS per i lavoratori della Eaton) la Regione,
le amministrazioni locali e il Ministero dello Sviluppo Economico avevano intrapreso un
percorso di analisi dei fattori di crisi e degli scenari di possibile re-industrializzazione
dell’area industriale di Massa Carrara aggravata dalla situazione di Eaton e di NCA. Tale
impegno congiunto portava alla condivisione di un altro protocollo d’intesa “per lo
sviluppo e la reindustrializzazione delle aree produttive della provincia di Massa Carrara”.
LA CRISI DEI NUOVI
CANTIERI APUANIA
4.2 Il protocollo d’intesa
Il protocollo d’intesa firmato il 22 marzo 2011 tra il Ministero dello Sviluppo IL PROTOCOLLO
Economico, la Regione Toscana e le Istituzioni locali, avente come finalità comune D’INTESA
l’analisi dei fattori di crisi e degli scenari per un possibile sviluppo dell’area industriale di
Massa-Carrara, fa specifico riferimento anche all’azienda Nuovi Cantieri Apuania (NCA).
In particolare il protocollo prevede che:
1.
2.
3.
4.
5.
7
“Le Amministrazioni Locali e la Regione Toscana ritengono prioritario il
perfezionamento della commessa da parte di RFI che consente di garantire la
continuità aziendale della Società; le medesime Amministrazioni invitano quindi il
Ministero e INVITALIA a concludere entro il 15.3.2011 l’iter di cui sopra a favore di
NCA (iter che si è nel frattempo regolarmente concluso);
Preso atto che le difficoltà del settore navalmeccanico nazionale si sono ulteriormente
aggravate nel corso di questi ultimi mesi - come emerso nel Tavolo Nazionale della
Cantieristica - e che questa situazione non potrà non incidere anche sullo stabilimento
NCA di Marina di Carrara;
Con riferimento al punto 4 del protocollo stipulato in data 17.3.2010, non sussistendo,
ad oggi, le condizioni per il coinvolgimento di un partner industriale pubblico, nonché
considerate le aspettative del territorio, Invitalia si impegna a ricercare un partner
industriale privato, garantendo la stabilità dell'assetto proprietario pubblico non oltre
il termine della commessa di cui al punto precedente, o di eventuali altre commesse;
Qualora, malgrado gli sforzi posti in essere ai sensi dell’Accordo di programma (ex
art. 2 L. 99/2009), non si addivenisse ad una soluzione sull’assetto azionario della
società, Invitalia provvederà ad avviarne la liquidazione;
Ritenuto opportuno, al fine di garantire prospettive occupazionali stabili, ricercare
Da “Resoconto della X Commissione permanente dell’Attività produttive, commercio e turismo della Camera. Verbale del 28.4.2011”.
31
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6.
7.
8.
soluzioni industriali private anche in settori diversi dalla navalmeccanica, comunque
coerenti con la vocazione produttiva dell’area;
L’autorità Portuale di Marina di Carrara s’impegna a rinnovare ad NCA apposita
concessione per gli attuali spazi produttivi del cantiere, per un periodo superiore agli
usuali quattro anni e per una durata che sia commisurata alle prospettive di sviluppo e
industrializzazione dell’area, dimostrabile attraverso la presentazione di un adeguato
Piano Industriale compatibile con la vocazione del territorio;
Si concorda sulla opportunità di avviare il suddetto percorso, dando mandato ad
Invitalia di individuare le soluzioni più idonee alla salvaguardia funzionale ed
occupazionale del sito;
Per il raggiungimento di tale obiettivo Invitalia potrà avvalersi della strumentazione
prevista dall’Accordo di programma che verrà sottoscritto, prevedendo altresì il
ricorso agli strumenti regionali di politica attiva del lavoro, nonché il ricorso agli
incentivi all’esodo anticipato.”
MANDATO AD
INVITALIA
Sempre sulla base del Protocollo le parti sottoscrittrici, ai fini della predisposizione
dell’Accordo di programma, inoltre stabilivano che: “... assieme alle risorse dell’allora
Fondo unico (con le modifiche introdotte dalla L. 134/2012 “Fondo per la crescita
sostenibile”), che risulteranno opportunamente adeguate rispetto alle attività da svolgersi,
in disponibilità del Ministero dello Sviluppo Economico e finalizzate alle iniziative di
reindustrializzazione previste nell’AdP, la Regione Toscana s’impegna, nel quadro di tale
processo di re-industrializzazione, a garantire il cofinanziamento degli interventi in esso
contenuti, nonché ad attivare strumenti di politica attiva del lavoro per favorire la
riqualificazione del personale, strumenti di sostegno alla creazione di impresa nel caso di
sviluppo di domanda locale di subfornitura, nonché strumenti di assistenza e supporto
finanziario per garantire la stabilità operativa di NCA nel periodo di vigenza
dell’Accordo”.
4.3 La cessione di NCA
Il Protocollo d’intesa era un passaggio necessario per arrivare alla stipula
dell’Accordo di Programma la cui elaborazione vedeva come protagonista proprio Invitalia, L’AVVIO DEL
PERCORSO VERSO
l’agenzia nazionale che si occupa dell’applicazione degli interventi riconducibili alla Legge
L’ACCORDO DI
181/89 e che possedeva la totalità delle quote di NCA. Il Protocollo conteneva alcuni PROGRAMMA
elementi che sono già stati soddisfatti e altri che sono stati superati; i più rilevanti erano:
1.
2.
3.
4.
5.
perfezionamento della commessa per produrre una nave per conto di RFI che
consentisse la continuità aziendale della Società per due anni; perfezionamento
avvenuto il 28 marzo 2011 con la firma da parte di Invitalia della necessaria
fidejussione;
presa d’atto della difficoltà del settore naval-meccanico che inevitabilmente incideva
anche sull’andamento dei Nuovi Cantieri Apuania;
non esistendo le condizioni per il coinvolgimento di un partner industriale pubblico,
Invitalia si impegnava a ricercare un partner privato, garantendo la stabilità
dell’assetto proprietario pubblico non oltre il termine della commessa o di eventuali
altre commesse;
qualora, malgrado gli sforzi posti in essere dall’Accordo di Programma in argomento,
non si arrivasse alla soluzione sull’assetto azionario NCA, Invitalia avrebbe
provveduto ad avviare il percorso di liquidazione;
ricerca di soluzioni industriali private anche in settori diversi dalla navalmeccanica,
32
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
ma coerenti con la vocazione produttiva dell’area.
Nell’aprile 2011 i Nuovi Cantieri Apuania acquisivano la commessa per la COMMESSA PER UNA
realizzazione di una nave vincendo una commessa di RFI, su finanziamento del Ministero PRIMA NAVE
delle Infrastrutture. A tale commessa, completata nel luglio 2012, era collegata un’opzione
per la realizzazione di una seconda nave, prevista, ma non finanziata, dal Contratto di
Programma tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e RFI per il periodo 2007-2011
(aggiornamento 2009, siglato in data 23 dicembre 2010). Il perfezionamento della
commessa per la seconda nave avrebbe consentito di garantire continuità produttiva
ai Cantieri riequilibrando lo sbilancio pregresso, ma il generico impegno del Ministero
delle Infrastrutture non ha trovato seguito nel perfezionamento della commessa, nonostante
l’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Toscana, che ne ha più
volte sollecitato il rispetto.
Irremovibile di fronte a ogni richiesta di proroga, il Sottosegretario allo Sviluppo
Economico ha ribadito la necessità della dismissione azionaria entro il 31 dicembre 2012, a
cui è seguita un’intensa attività, da parte di Invitalia, di ricerca del soggetto privato
interessato all’acquisizione di NCA, così come espressa ai punti 3 e 5 del Protocollo del
marzo 2011.
Invitalia ha attivato le procedure per l’acquisizione di qualificate
manifestazioni d’interesse a cui hanno risposto inizialmente tre soggetti, di cui solo due
sono rimasti in corsa: Ocean Independence, il cui piano riguardava refit-repair affiancato
da attività commerciali complementari, e Admiral-Tecnomar il cui programma
d’investimenti prevedeva di mantenere una parte di navalmeccanico per la manutenzione
alle piattaforme off-shore, una parte per la produzione di megayacht e una parte di refitting.
Dopo due mesi di approfondimenti, visite e chiarimenti, Invitalia ha ritenuto l’offerta di
TYG Sp.A. la più adeguata sia per il contenuto economico, sia per le prospettive
industriali, sia per gli aspetti sociali e occupazionali.
TYG ha accettato le condizioni irrinunciabili poste da Invitalia:
•
•
MANIFESTAZIONI DI
INTERESSE
ACCORDO TRA
INVITALIA E TYG
S.P.A.
passaggio di proprietà di NCA attraverso l’acquisizione dell’intero pacchetto
azionario con conseguente prosecuzione della gestione senza alcuna interruzione;
assunzione di tutti i 146 lavoratori rimasti in forze in NCA.
L’Accordo sindacale per la cessione di NCA a TYG S.p.A. (controllata da Moda
Design srl) è stato siglato il 17 dicembre 2012 presso il MISE e relativamente agli aspetti L’ACCORDO
SINDACALE
occupazionali prevede tra l’altro:
•
•
•
•
la presa in carico di tutti i 146 lavoratori di NCA (al netto dei 4 dirigenti) per i
quali la nuova proprietà richiede (a seguito di un successivo verbale presso il
Ministro del Lavoro) 24 mesi di CIGS a zero ore, a decorrere dal 1 gennaio 2013;
il graduale avviamento al lavoro all’interno del Cantiere (NCA) degli occupati
secondo la seguente scansione: 52 entro dicembre 2013 e 53 entro il 31 dicembre
2014;
il reinserimento lavorativo dei rimanenti 41 occupati entro il 31 dicembre 2014
presso fornitori di TYG che operano prevalentemente presso il sito di NCA o nelle
zone limitrofe secondo la seguente scansione: 20 lavoratori entro il 31 dicembre
2013 e 21 entro il 31 dicembre 2014;
a fronte di eventuali diminuzioni del perimetro dei 105 lavoratori avviati
direttamente in NCA, la sua integrazione avverrà facendo riferimento alla quota
33
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
•
•
•
parte dei 41 lavoratori, eventualmente non ancora ricollocata nell’indotto;
nell’utilizzo della CIGS saranno previsti periodi d’inserimento al lavoro secondo
criteri di rotazione;
qualora il processo di ristrutturazione risultasse particolarmente complesso Moda
Design e organizzazioni sindacali si impegnano a stipulare un nuovo accordo
finalizzato alla richiesta di prolungamento della CIGS sulla base di quanto previsto
dalla L. 223/91;
sarà previsto il ricorso alla mobilità unicamente su base volontaria e incentivata.
Il 21 dicembre 2012 si è perfezionata la cessione dell’intero pacchetto azionario
da INVITALIA spa a MODA DESIGN srl e il 27 dicembre 2012 ha avuto luogo, presso CESSIONE DEL
il Ministro del Lavoro, l’esame congiunto (ai sensi del DPR 218/2000) per il ricorso alla PACCHETTO
CIGS per ristrutturazione.
AZIONARIO ED
ESAME CONGIUNTO
PER LA CIGS
34
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
5. Gli interventi per il settore lapideo
35
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
5.1 Premesse
Il settore lapideo è, malgrado la crisi, un settore strategico dell’economia locale:
costituito da 618 attività produttive, attiva 12.500 occupati, tra diretti, indiretti e indotti, e
produce un fatturato totale di 1,3 miliardi di euro.
Nell’ultimo decennio, la distribuzione commerciale ha visto una grande crescita
delle esportazioni di grezzi (da 88,3 milioni di euro nel 2000 a 136,2 milioni di euro nel
2010, soprattutto verso la Cina), e una drastica diminuzione delle esportazioni dei
lavorati (da 402 milioni di euro nel 2000 a 244,7 milioni di euro nel 2010, con una perdita
di 160 milioni di euro in valori correnti, di cui la metà negli USA)8. Una simile crisi
strutturale della lavorazione lapidea implica, ovviamente, non solo una diminuzione dei
profitti, ma, ancor più pesantemente, una perdita di occupazione.
Un recupero di competitività delle imprese del settore ed un rafforzamento della
filiera dell’indotto possono aver luogo investendo nella ricerca e nel trasferimento
dell’innovazione.
IL SETTORE LAPIDEO
IN CRESCITA LE
ESPORTAZIONI DI
GREZZI
CRISI STRUTTURALE
DELLA LAVORAZIONE
LAPIDEA
5.2 Il Centro Tecnologico interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione e per
la caratterizzazione dei materiali lapidei
La Regione Toscana ha ammesso a cofinanziamento (decreto 2156/2006),
nell'ambito del “Nuovo Patto per lo sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in
Toscana – Area progettuale 6”, il Centro Tecnologico interprovinciale per il
trasferimento dell’innovazione e per la caratterizzazione dei materiali lapidei, che è
stato anche oggetto di uno specifico Accordo tra gli enti locali approvato dalla Provincia
di Massa9. Tale centro, da realizzarsi presso la sede della Soc. Internazionale Marmi e
Macchine S.p.A. (soggetto attuatore dell’intervento), rappresenterà un nuovo dipartimento
operativo della stessa IMM S.p.A., e sarà destinato ad ospitare sia uffici dedicati agli studi
e alla ricerca, sia i laboratori specificatamente dedicati all’esecuzione di testing su
materiali lapidei.
Il centro, che opererà per tutta l’area del Distretto Apuo Versiliese, fornirà servizi
alle imprese del settore lapideo attraverso interventi volti a promuovere l’innovazione di
prodotto e di processo lavorativo. Il centro potrà fornire consulenza e supporto tecnico
sul tema della sostenibilità ambientale del settore lapideo, con particolare riferimento alle
prospettive di riuso e recupero degli scarti prodotti durante l’estrazione e la lavorazione
delle pietre. Il centro sarà in tal senso un riferimento per l’esecuzione di test tecnologici
per lo sviluppo di nuovi materiali innovativi finalizzati a ridurre le pressioni ambientali sia
attraverso la riduzione del consumo di materia prima, sia attivando un ciclo virtuoso di
gestione degli scarti di lavorazione (a tale fine si veda anche il progetto di cui al
successivo punto 5.3). Il centro potrà quindi valorizzare il patrimonio – estrattivo, di
lavorazione e di valorizzazione del materiale scavato - presente sul territorio e
IL CENTRO
TECNOLOGICO
INTERPROVINCIALE
I SERVIZI ALLE
IMPRESE
8
Rapporto Economia – Massa Carrara – Anno 2011, a cura dell’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara,
pp. 199-223..
9
Delibera di Giunta Provinciale n. 140 del 28 aprile 2009; “Accordo d’intesa fra gli enti partecipanti finalizzato alla strutturazione di un centro
tecnologico interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione, per la caratterizzazione dei materiali lapidei, dei materiali dell’edilizia, della
meccanica e dei settori ad essi correlati” siglato l’8 giugno 2009 dalle due Province di Massa-Carrara e di Lucca e dai due Comuni di Massa e di
Carrara; “Verbale incontro per la strutturazione di un Centro Tecnologico Interprovinciale per il trasferimento dell’innovazione e per la
caratterizzazione dei materiali lapidei” tra la Provincia di Massa-Carrara, il Comune di Carrara, il Comune di Massa, la IMM S.p.A, la Provincia di
Lucca, e la Regione Toscana, in data 28 novembre 2011.
36
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
successivamente potrà indirizzare l’attività innovativa adattandola alle esigenze del
mercato, finalizzandola alla competitività delle imprese.
Il laboratorio, interno al centro, sarà inoltre dotato della strumentazione necessaria
per l’esecuzione di prove su campioni di roccia finalizzate alla determinazione del
comportamento fisico–meccanico degli ammassi rocciosi e dei prodotti lapidei. Tali prove
su rocce e materiali (prove triassiali, prove di taglio, permeabilità, ecc…) saranno eseguite
nell’ambito di consulenze che proverranno dalla partnership con università e centri di
ricerca attivi nell’ambito delle geotecnologie e nel settore delle pietre ornamentali. In
particolare, saranno attivate sinergie con il sistema universitario per lo studio ed
approfondimento dei materiali apuani sia dal punto di vista merceologico che per
l’approfondimento di specifiche problematiche legate alle applicazione di marmi e pietre
nel settore delle costruzioni (per attività, ad esempio, di “curtain wall”).
Il laboratorio sarà inoltre in grado di fornire un servizio di caratterizzazione e di
marcatura CE per i materiali aggregati (sistema 2 + sugli aggregati per calcestruzzi, UNI
EN 12620 / UNI 8520 1-2).
Il Laboratorio caratterizzazione materiali (Internazionale Marmo e Macchine) è
stato incluso dal DPEF 2013 - approvato con risoluzione del Consiglio regionale n. 161 del
19 dicembre 2012 - tra gli interventi di carattere innovativo e strategico, secondo quanto
previsto dalla L.R. 35/2000, dal PRSE 2012-2015 e dalla delibera 964/2012:
l’ammissibilità a finanziamento di tale intervento sarà verificata a valere sulle risorse del
“Fondo infrastrutture per la attività produttive”, nell’ambito delle procedure previste dalle
delibere 924/2009 e 964/2012.
Con la delibera 1073 del 3 dicembre 2012, la Giunta regionale ha incaricato il
Settore regionale titolare della gestione del Fondo per le Infrastrutture Produttive di
assumere gli atti necessari per fissare i tempi e le modalità di erogazione del contributo in
funzione dell’attuazione del progetto.
Investimenti previsti: 443.816,5 euro
Contributo regionale previsto: 336.268 euro
IL LABORATORIO
PARTNERSHIP CON
UNIVERSITÀ E
CENTRI DI RICERCA
COSTI
5.3 Progetto ricerca e valorizzazione sui materiali lapidei
Il progetto, che si realizzerà all’interno del costituendo centro di cui sopra, si pone
l’obiettivo di valorizzare la pietra lapidea dei bacini marmiferi del distretto lapideo,
attraverso opportune attività di ricerca e sviluppo industriale, sia per quanto attiene alle
tematiche del taglio e della lavorazione, sia con riferimento alla certificazione dei materiali,
sia, infine, con una particolare attenzione al riutilizzo dei cosiddetti “informi”.
PROGETTO DI
RICERCA E SVULUPPO
INDUSTRIALE
Importi previsti in attivazione: 2 milioni di euro
Soggetto realizzatore: soggetti istituzionali locali
IMPORTI
SOGGETTO
REALIZZATORE
37
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
5.4 Aree per insediamenti produttivi
E’ previsto il cofinanziamento, a valere sul Piano Regionale dello Sviluppo
Economico, della realizzazione, del recupero e della riqualificazione di aree da destinare
ad insediamenti produttivi, finalizzate alla localizzazione, anche nell’ambito di progetti
integrati di sviluppo urbano sostenibile, di imprese (industriali, artigiane di servizio), con
interventi in aree già esistenti o dismesse, finalizzati al miglioramento progressivo delle
dotazioni e le prestazioni ambientali o interventi in aree di nuova realizzazione, in
un’ottica di sviluppo sostenibile finalizzato a conseguire, unitamente alla competitività del
sistema produttivo, la salvaguardia dell’ambiente, della salute e della sicurezza.
DESCRIZIONE DELLA
Beneficiari: Comuni, province, enti pubblici, università e istituti di ricerca pubblici:
singoli e associati, anche in forma consortile; società miste pubblico/private
e fondazioni a maggioranza pubblica.
BENEFICIARI
La Regione ha assegnato un contributo di 1.448.357,78 euro (su un investimento
ammissibile di 2.394.056,51 euro) per lavori di realizzazione di un centro di controllo,
pesatura e lavaggio a Miseglia, richiesto da Progetto Carrara S.p.A. (decreto
2219/2011). I lavori sono terminati in data 18 maggio 2012 e sono attualmente in fase di
ultimazione le procedure per il collaudo dell’opera.
LINEA DI
INTERVENTO
CENTRO DI
CONTROLLO,
PESATURA E
LAVAGGIO
5.5 Il Polo Pietre Toscane
Gli aiuti ai poli di innovazione perseguono l’obiettivo di promuovere il
trasferimento tecnologico attraverso la creazione di una rete fra i Centri di competenza, il
sistema della ricerca pubblica (Tecnorete) e il sistema delle imprese, anche con la
presenza attiva del sistema delle rappresentanze di categoria. Sono previsti interventi per
il rafforzamento e consolidamento delle attività di incubazione di impresa e di
trasferimento tecnologico promosse dai soggetti gestori degli incubatori di impresa e dei
poli di innovazione, in particolare per rafforzare la domanda di servizi qualificati da parte
delle imprese.
Con il decreto 6377/2010 è stato approvato l'avviso di finanziamento delle
attività di funzionamento e animazione dei Poli di Innovazione per il triennio 2011-2014;
la valutazione tecnica del Polo Pietre Toscane (capofila Garfagnana Ambiente e
Sviluppo) è stata sospesa (decreto n. 2859/2011) e soggetta a negoziazione, per
permetterne una maggiore qualificazione territoriale; in seguito alla consegna del
progetto con gli adeguamenti richiesti dalla Regione Toscana (adesione della IMM al
polo di innovazione), il progetto è stato ammesso a cofinanziamento (decreto n.
6351/2011) per un investimento di 503.500 euro ed un contributo di 400.000 euro.
Soggetto gestore del Polo è un’ATS composta da Garfagnana Ambiente e
Sviluppo (capofila), il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, Lucca
Innovazione e Tecnologia srl, interamente partecipata dalla Camera di Commercio di
Lucca, Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.A..
I POLI DI
INNOVAZIONE
IL POLO PIETRE
TOSCANE
COSTI
SOGGETTO
GESTORE
38
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
I soggetti aderenti al Polo sono
SOGGETTI
ADERENTI
•
•
•
•
44 piccole e medie imprese
3 grandi imprese
3 Dipartimenti dell’Università di Pisa
2 enti di ricerca
Tra i servizi alle imprese si segnalano:
•
•
•
•
•
•
•
•
I SERVIZI ALLE
IMPRESE
Prove tecniche e test (UNI – EN – ASTM)
Supporto alla certificazione dell’impresa secondo le normative più recenti relative
ad ambiente, responsabilità sociale, e alla integrazione tra salute, sicurezza, qualità e
ambiente
Marcatura CE per i prodotti lapidei
Servizi qualificati specifici a domanda collettiva (tracciabilità, certificazione di
filiera, logistica e supply chain)
Supporto per la ricerca tecnologica
Rilevazione tridimensionali rapide con il metodo delle nuvole di punti da laboratorio
e da cantiere
Modellazione virtuale, prototipazione di modelli su materiale sintetico per verifica
delle superfici, reengineering e fresatura modelli fino a grandi dimensioni
Supporto all’innovazione organizzativa e all’introduzione di tecnologie
dell’informazione e della comunicazione.
5.6 La Strada dei Marmi
L’assetto infrastrutturale del territorio comunale di Carrara è caratterizzato dal
punto di vista della mobilità da una considerevole componente di traffico pesante
generato/attratto dalle attività estrattive e commerciali legate al settore del marmo.
Tale mobilità presenta evidenti lacune sia per quanto riguarda la sicurezza dei
trasporti, sia riguardo alla commistione con il traffico urbano, con evidenti ricadute sul
livello di inquinamento atmosferico ed acustico.
Da qui l’esigenza di realizzare una strada, denominata “Strada dei marmi”,
destinata esclusivamente al traffico pesante proveniente, a monte, dalle cave dai bacini di
marmo di Carrara e diretto, a valle, verso i depositi di stoccaggio, le aree industriali dove
avvengono le lavorazioni dei marmi, verso il Porto e l’Autostrada, per la
commercializzazione delle lavorazioni.
Il percorso è stato disegnato lontano dai centri abitati, con larghissimo uso di
gallerie e cercando inoltre di ridurre il più possibile i tempi di percorrenza. Tale
intervento presenta considerevoli effetti positivi sia per quanto riguarda la sicurezza dei
trasporti, sia a livello di riduzione del traffico urbano, con evidenti ricadute positive sul
livello di inquinamento atmosferico ed acustico.
In totale, tale infrastruttura viaria specialistica (80% in galleria) è lunga
complessivamente 5611 ml. di cui 4541 ml. di gallerie e 455 ml. di viadotti. L’intervento,
ad oggi completamente realizzato e collaudato, è consistito nella realizzazione di viabilità
e di tutta l’impiantistica necessaria al funzionamento dell’infrastruttura. Si tratta di una
strada di tipo F1 con 2 corsie, larghezza carrabile 900 ml. e 2 banchine.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di dirottare dalla città di
PREMESSE
IL PERCORSO
39
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Carrara oltre 1500 passaggi giornalieri di camion, eliminando definitivamente il
problema delle polveri (PM 10), il congestionamento del traffico urbano, l’inquinamento
acustico, il deterioramento continuo delle principali arterie viarie, i frequenti incidenti
stradali e connessi al passaggio dei camion carichi di blocchi di marmo e di scaglie.
E’ opportuno citare anche la “Via d’esodo sospesa”, che rappresenta
un’innovazione del tunneling a livello mondiale. Si tratta di un camminamento ancorato
alla calotta delle gallerie, in grado di assicurare la salvabilità degli utenti in caso di
incidente, soluzione che ha consentito di eliminare le gallerie di emergenza che molto
spesso presentano problematiche di elevato impatto ambientale e strutturale sulle strutture
adiacenti e sull’ambiente.
Tale soluzione è stata dapprima testata con apposite prove del fuoco effettuate dal
Politecnico di Torino, dopodiché è stata installata nella galleria Monte Greco e nella
galleria Macina ed è caratterizzata da una lunghezza complessiva di circa 2,6 Km., e da
uno sviluppo di circa 20 mila mq.
La Strada dei Marmi è una nuova arteria stradale finalizzata al trasporto a valle del
marmo proveniente dai bacini marmiferi di Carrara. Una strada moderna, funzionale e
sicura che collega direttamente i luoghi di estrazione con i luoghi di lavorazione, fino ad
affacciarsi sulle principali direttive di trasporto tra cui la zona portuale di Marina di
Carrara.
Il soggetto attuatore dell’intervento è la Società Progetto Carrara S.p.A., società
strumentale ed in house del Comune di Carrara, il quale detiene il 99% delle quote
societarie10. Una parte del progetto è stata cofinanziata nell’ambito del PIC URBAN 2 –
Città di Carrara approvato dalla Commissione europea con Decisione C(2001) n. 2880
del 23 novembre 2001.
LA VIA D’ESODO
SOSPESA
DESCRIZIONE
DELL’INTERVENTO
PIC URBAN 2
L’opera consta di due lotti:
I Lotto: il tracciato del Lotto 1 “Miseglia” si sviluppa dall’imbocco di valle della
galleria Santa Croce (in corrispondenza della Foce), fino all’ex pesa di Miseglia Bassa,
posta ad est del centro storico di Carrara, sviluppandosi per una lunghezza di circa 1.430
m. lungo l’asse principale. Il tracciato si sviluppa per tutta la sua lunghezza in due corsie
da 3,50 m. e da due banchine laterali da 1 m., percorrendo ben 1.018 m. in gallerie
sotterranee (galleria Santa Croce, galleria di emergenza). I 273 m. restanti sono costituiti
dal viadotto S. Giuseppe, dal ponte della galleria di emergenza e dal raccordo con la
viabilità esistente al di sotto della ex pesa di Miseglia. La pendenza del tracciato in questo
primo lotto è molto ridotta, ben inferiore all’1%, per la necessità di fuoriuscire in
corrispondenza della Foce ad una quota adeguata e di poter agevolmente proseguire nel
Lotto 2 con la galleria Macina. In una prima fase, la galleria di emergenza , che si estende
per circa 240 m., era utilizzata come pista di uscita verso Carrara Centro. Successivamente
si incontra il viadotto S. Giuseppe, che congiunge la galleria santa Croce al piazzale della
ex-pesa per chi viene da valle e con la strada esistente proveniente dalle cave per chi viene
da monte.
Tale primo Lotto è stato selezionato nell’ambito delle procedure della misura 2.4
del Docup ob. 2 (deliberazione GR n. 774/2002 come integrata dalle deliberazioni GR
168/2003 e 328/2003, decreto dirigenziale n. 7197/2003) ed è stato realizzato anche con il
10
IL PRIMO LOTTO
Le quote delle associazioni sono state cedute per garantire l’in-house providing da parte della società stessa.
40
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
contributo CIPE, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Competitività dei
territori e delle imprese” sottoscritto il 31 marzo 2004 dal Ministero dell’Economia e
Finanze, dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Regione Toscana.
Costo complessivo
Investimento ammesso a contributo
Quota Cipe 17/2003
Quota Docup
euro 24.001366,97 (IVA esclusa )
euro 21.932.804,64
euro 9.418.581.82
euro 7.580.582.20
COSTI
II Lotto: il tracciato del Lotto 2 “Aurelia” si sviluppa dallo svincolo con la S.S.
Aurelia, fino all’imbocco di valle della galleria Santa Croce in corrispondenza della Foce,
da dove inizia il Lotto 1 “Miseglia”, sviluppandosi per una lunghezza di circa 4.560 m.
lungo l’asse principale. Il progetto si sviluppa per tutta la sua lunghezza con due corsie da
3,50 m. e da due banchine laterali da 1 m. Il tracciato si sviluppa essenzialmente in
galleria: infatti ben 3.638,93 m. sono realizzati in sotterraneo, ripartiti nelle gallerie Monte
Greco, Corvenale e Macina. La parte restante è suddivisa tra viadotti e sede naturale, con
tratti all’aperto la cui estensione in continuità è comunque molto limitata. Una volta
lasciato lo svincolo Aurelia, costituito da una rotatoria realizzata nella SS N° 1 stessa, si
entra nella galleria più lunga della Strada dei Marmi, la Monte Greco, con i suoi 2.399,76
m. Vista la notevole lunghezza e la sezione abbastanza ristretta, che rendono più
complesso il funzionamento dell’impianto di ventilazione longitudinale, essa è stata dotata
di quattro cunicoli di emergenza che, ad interasse di circa 500 m., consentono, in caso di
necessità, di disporre di una rapida via di fuga, recependo così le nuove linee guida delle
normative europee. Successivamente si incontra la galleria più corta dell’asse principale,
la Corvenale, di 211,13 m., che seppur di lunghezza contenuta, risulta tuttavia alquanto
impegnativa per la presenza di basse coperture. Dopo la galleria Corvenale è presente il
tratto all’aperto più esteso che, vista la morfologia dell’area, risulta molto articolato;
innanzitutto vi è un primo tombino scatolare ad una luce ed un secondo a due luci, poi il
viadotto La Foce ad una campata e una lunghezza di 23,50 m., quindi il viadotto Gli Ossi
I, di lunghezza pari a 35 m., che deve consentire di attraversare un pendio con una
pendenza trasversale molto elevata ed infine il viadotto Gli Ossi II, ad una sola campata di
luce pari a 35 m. Proseguendo ulteriormente si entra nella galleria Macina, lunga 971,67
m. che è stata dotata, per motivi di sicurezza, di un cunicolo di emergenza posto nella sua
parte centrale e che corre parallelo all’asse principale, sboccando in fianco al portale lato
ovest. All’uscita della galleria, si raggiunge la valletta della Foce all’interno della quale è
posto il viadotto Carrara, a campata unica di luce pari a 35 m. Il lotto si conclude poi con
la realizzazione del portale di valle della galleria Santa Croce.
Il secondo lotto è terminato e risulta eseguito, oltre che tramite conferimenti da
parte del Comune di Carrara, anche con il contributo CIPE 20/2004, nell’ambito
dell’Accordo di Programma Quadro “Competitività dei territori e delle imprese”
sottoscritto dal Ministero dell’Economia e Finanze, dal Ministero delle Attività Produttive
e dalla Regione Toscana. L’inaugurazione è avvenuta il 21 aprile 2012.
IL SECONDO LOTTO
Costo complessivo
Investimento ammesso a contributo
Quota Cipe 20/2004:
COSTI
euro 94.836.982,11 ( IVA esclusa )
euro 66.521.870,72
euro 4.662.763,48
41
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
Il DPEF 2013 ha incluso la Strada dei Marmi tra gli interventi di carattere innovativo e
strategico, secondo quanto previsto dalla L.R. 35/2000, dal PRSE 2012-2015 e dalla
delibera 964/2012. Con la delibera 1132/2012, è stato riconosciuto alla Soc. Progetto
Carrara S.p.A. un finanziamento aggiuntivo di euro 5.000.000,00 a fronte di un maggiore
investimento complessivo ammissibile, pari a 78.204.626 milioni di euro.
FINANZIAMENTO
AGGIUNTIVO
5.7 Ingegneria finanziaria
Le garanzie per la liquidità e per gli investimenti delle imprese, previste
nell’ambito della linea di intervento “Ingegneria finanziaria” del Piano Regionale dello
Sviluppo Economico, sono completamente gratuite e coprono a prima richiesta fino al
60% del rischio bancario o fino al 80% del rischio bancario. Sono concesse da Fidi
Toscana a PMI su finanziamenti finalizzati a: processi di capitalizzazione aziendale;
sostegno all'occupazione; ripristino della liquidità delle imprese che vantano crediti verso
le imprese siderurgiche o imprese loro fornitrici o verso imprese dell’industria ferroviaria o
imprese loro fornitrici; ripristino della liquidità delle imprese che vantano crediti verso le
imprese edili insolventi o verso imprese fornitrici di imprese edili insolventi; sostegno ad
agricoltura e pesca; investimenti da effettuare esclusivamente in Toscana successivamente
alla data di presentazione di richiesta di garanzia; microcredito.
GARANZIE
PER LA LIQUIDITÀ
E
PER GLI
INVESTIMENTI
MISURA INVESTIMENTI: SETTORE LAPIDEO DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA
2009-30 giugno 2012
Importo garantito, finanziato e dell’investimento per settore Ateco
Settore Ateco
Fase pratica
Garanzie
concesse con
finanziamento
erogato
Attività di supporto per l'estrazione da cave e miniere di
altri minerali
Importo
garantito
Importo
finanziato
Importo
investimento
328.000
410.000
410.000
232.000
290.000
370.000
1.392.800
1.741.000
1.906.000
400.000
500.000
750.000
1.175.280
1.719.100
1.743.878
3.528.080
4.660.100
5.179.878
Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare,
pietra da gesso, creta e ardesia
978.208
1.184.667
1.353.333
Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
186.123
232.654
300.048
Garanzie deliberate Totale
1.164.331
1.417.321
1.653.381
Totale
4.692.411
6.077.421
6.833.259
Estrazione di pietra, sabbia e argilla
Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare,
pietra da gesso, creta e ardesia
Fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere
Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
Garanzie concesse Totale
Garanzie
deliberate
42
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
MISURA LIQUIDITÀ: SETTORE LAPIDEO DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA
2009-30 giugno 2012
Importo garantito e importo finanziato per settore Ateco
Importo
Importo
Fase pratica
Settore Ateco
garantito
finanziato
Garanzie concesse
con finanziamento
erogato
Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare,
pietra da gesso, creta e ardesia
812.000
1.270.000
Fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere
60.000
100.000
Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava
374.292
623.820
Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori
in mosaico
120.000
200.000
5.154.000
8.170.000
Garanzie concesse totale
Garanzie
deliberate
Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
6.520.292
10.363.820
40.000
50.000
Totale complessivo
6.560.292
10.413.820
Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
AIUTI RIMBORSABILI A TASSO ZERO PER IL SETTORE LAPIDEO DELLA PROVINCIA DI MASSA
CARRARA – Industria – 2011-2012
(Fondo rotativo linea 1.4.a2 del POR CReO FESR)
Settore Ateco
Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso,
creta e ardesia
Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava
Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
Totale complessivo
Investimento
ammesso
Contributo
concesso
1.952.200
642.000
1.171.320
385.200
304.600
182.760
2.898.800
1.739.280
43
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6. Interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti
produttivi
44
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6.1 PIUSS “Un territorio da rivivere” – Comuni di Massa e Carrara
I Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile rappresentano lo strumento
attraverso il quale la Regione Toscana ha dato attuazione alle politiche di sviluppo
economico e sociale in aree urbane delineate nell'Asse V del Programma Operativo
Regionale "Competitività regionale e occupazione" FESR 2007-2013 (POR CReO).
Finalità di ogni PIUSS è quella di progettare un insieme coordinato di interventi, pubblici e
privati, per la realizzazione, in un'ottica di sostenibilità, di obiettivi di sviluppo
socioeconomico, attraverso il miglioramento della qualità urbana ed ambientale.
Il PIUSS del Comune di Massa e del Comune di Carrara rappresenta la prima
elaborazione di una visione integrata di riqualificazione di una parte significativa del
territorio. In particolare, per l'area del PIUSS compresa all'interno del territorio del
Comune di Massa, saranno recuperate e riqualificate le risorse storico-culturali del
centro storico cittadino. Gli interventi di recupero e restauro saranno funzionali anche alla
visione di uno sviluppo sostenibile del centro città in quanto, grazie alla creazione di nuovi
parcheggi, al potenziamento di quelli esistenti ed alla realizzazione di un nuovo asse viario,
sarà razionalizzata la viabilità cittadina ed alleggerito il centro città dal problema del
traffico con ricadute positive sulla qualità della vita e le attività economiche.
Sarà recuperato e riqualificato anche il patrimonio immobiliare dismesso
nell'area di intervento al fine di dotare la città di spazi ad oggi insufficienti o del tutto
mancanti quali: uffici pubblici, centri di aggregazione giovanile e culturale, spazi espositivi
e museali, sale polifunzionali, ecc.
Funzionale a tutti questi obiettivi sarà la creazione di un nuovo sistema di mobilità
sostenibile definito PuK BuS.
Obiettivo della strategia per l’area PIUSS è la massima valorizzazione della
tradizione lapidea (“marmo” è associato spontaneamente, a livello planetario, alle cave di
Carrara) come uno degli attrattori di un polo territoriale che faccia tuttavia perno anche
sulla capacità attrattiva del tessuto urbano storico.
I PIUSS
IL PIUSS DEI
COMUNI DI MASSA
E CARRARA
Costi: il contributo concesso è di 13,7 milioni di euro, a fronte di un costo totale di 27,3 e
di un costo ammissibile di 23,3 milioni di euro.
COSTI
Fonti di finanziamento: FAS 2007-2013 e POR CReO FESR 2007-2013.
FONTI DI
FINANZIAMENTO
45
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6.2 Iniziative di marketing territoriale e di attrazione degli investimenti
L’attività ha il fine di attivare progetti integrati di valorizzazione delle aree
interessate dai PIUSS e delle loro risorse materiali e immateriali, mediante iniziative di
marketing territoriale e di attrazione di investimenti esogeni, prioritariamente di
provenienza privata.
Saranno cofinanziate azioni di valorizzazione e di promozione, sui mercati
nazionali ed internazionali, finalizzate ad incoraggiare oltre che la conoscenza degli
interventi medesimi anche i possibili interventi di investitori privati e/o istituzionali.
Un primo livello di concentrazione è di natura geografica: gli interventi si
localizzeranno nelle aree urbane e metropolitane e saranno rivolti a promuovere azioni di
accompagnamento degli interventi realizzati nel quadro dei PIUSS, e dunque nei Comuni
coinvolti, al fine di favorire il potenziamento e lo sviluppo delle risorse territoriali,
materiali ed immateriali, anche attraverso processi di internazionalizzazione passiva, per
migliorare la competitività e per incrementare l’afflusso di risorse esterne.
Un secondo livello di concentrazione è di natura tematica e territoriale: gli
interventi saranno orientati a favorire la localizzazione di imprese ed investimenti nei
settori avanzati ad alto contenuto tecnologico, in modo da promuovere l’insediamento di
attività economiche negli ambiti territoriali afferenti ai PIUSS.
Gli interventi per Massa e Carrara,rientreranno tra le attività di presentazione
dell’offerta, lead generation e scouting investitori, del Progetto di Marketing Unitario che
sarà predisposto da Toscana Promozione non avendo i Comuni di Massa e Carrara
presentato un proprio progetto di marketing a livello locale. Le attività saranno quindi
focalizzate su uno scouting mirato
Fonte di finanziamento: POR CReO FESR 2007-2013 – Misura 5.3 A
Beneficiari: Regione Toscana, Enti locali, Toscana Promozione.
Procedure amministrative per la realizzazione dell’attività: la Regione Toscana, sulla
base di linee di indirizzo approvate dalla Giunta regionale con la delibera n. 309 del 16
aprile 2012, ha definito gli interventi a scala regionale, le azioni e i servizi che potranno
essere inseriti nel Progetto di Marketing Unitario predisposto da Toscana Promozione per i
territori PIUSS e che sarà approvato, mediante procedura valutativa e negoziale, dalla
Regione Toscana, che individuerà le iniziative a scala regionale, attuate da Toscana
Promozione. Il progetto di marketing unitario includerà tra gli interventi, le attività
finalizzate alla predisposizione dell’offerta localizzativa e le necessarie azioni di targeting,
scouting e lead generation investitori negli ambiti sovra comunali interessati dai PIUSS,
anche per i Comuni PIUSS che non hanno presentato iniziative di marketing a livello
locale, come Massa e Carrara.
INIZIATIVE DI
MARKETING
TERRITORIALE E
ATTRAZIONE
INVESTIMENTI
CONCENTRAZIONE
GEOGRAFICA
CONCENTRAZIONE
TEMATICA E
TERRITORIALE
IL PMU
FONTE DI
FINANZIAMENTO
BENEFICIARI
PROCEDURE
46
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6.3 Rilevazione delle manifestazioni di interesse ad investire
Secondo quanto previsto dalla decisione della giunta regionale n. 20 del 17
settembre 2012, è stato approvato - con Decreto 6131/2012 - un avviso finalizzato a
rilevare manifestazioni di interesse da parte di imprese ad investire nel territorio della
interessate a localizzarsi nella provincia di Massa Carrara, al fine di:
•
•
•
•
RILEVAZIONE
MANIFESTAZIONI DI
INTERESSE AD
INVESTIRE
disporre di informazioni del mercato della domanda di investimento diretto
(manifatturiero, produttivo, logistico, commerciale e direzionale) e delle relative
caratteristiche in termini di dimensioni dell’investimento, relativa tempistica,
potenziale impatto occupazionale, tipologia di insediamento;
concorrere alla promozione di un’azione unitaria in grado di valorizzare
prioritariamente le specificità e le specializzazioni di cui il territorio della provincia
di Massa Carrara dispone;
promuovere il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori interessati da processi
di dismissione produttiva;
promuovere l’innesto nel territorio di imprese esogene operanti in settori innovativi
unitamente al potenziamento delle attività di operatori già presenti sul territorio ed
operanti sia in settori innovativi, sia in settori tradizionali.
L’avviso sarà oggetto di una specifica attività di comunicazione on line, sia sui siti
istituzionali che quotidiani per diffonderne la conoscenza. L’attività di comunicazione sarà
inoltre implementata attraverso la realizzazione del Progetto di Marketing Unitario
dell’attività 5.3 A del POR .
CAMPAGNA
INFORMATIVA
6.4 Le Aree Integrate di Sviluppo e la ricognizione delle aree disponibili per
insediamenti
Il DPEF 2012 indicava, tra le priorità regionali per il 2012, la volontà della Regione
di “individuare, insieme ai Comuni, aree per insediamenti produttivi di dimensioni
adeguate, con caratteristiche di aree produttive ecologicamente attrezzate, capaci di attrarre
non solo le piccole presenze ma anche le più grandi”.
La Regione Toscana ha attivato una rilevazione, tramite avviso pubblico (decreto
4147/2011), di opportunità di insediamento in Toscana per attività industriali, produttive e
direzionali. Le informazioni relative alla disponibilità di aree non occupate da imprese con
destinazione d’uso per insediamenti produttivi e/o direzionali, con una superficie minima di
5.000 mq., o relative a edifici esistenti liberi o in costruzione, con una superficie utile lorda
pari al meno a 2.000 mq., verranno inserite in una banca dati on-line in modo da facilitare i
contatti con i potenziali investitori.
Per quanto riguarda l’area della Provincia di Massa, ad oggi, non sono emerse
porzioni di territorio di dimensioni rilevanti in disponibilità pubblica fatta eccezione di
alcune aree di Novoleto a Pontremoli, Boceda a Mulazzo (due lotti liberi di 4.000 e 10.000
mq.), parte del comparto di Rometta a Fivizzano.
La Regione Toscana, al fine di effettuare una ricognizione mirata sul territorio della
provincia di Massa Carrara e in ottemperanza a quanto richiesto dalla Giunta con la
decisione n. 20 del 17 settembre 2012, ha attivato una specifica rilevazione. Con decreto
5564/2012 è stato approvato l’Avviso finalizzato a rilevare le opportunità di insediamento
disponibili per nuove attività produttive, direzionali, logistiche e commerciali nel territorio
della provincia di Massa Carrara.
COSTRUZIONE DELLA
BANCA DATI DELLE
AREE PRODUTTIVE
DISPONIBILI
RILEVAZIONE DELLE
OPPORTUNITÀ DI
INSEDIAMENTO
MIRATO
47
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
L’avviso di rilevazione delle aree per insediamenti è oggetto di una specifica
attività di comunicazione sui quotidiani locali e sua sui siti istituzionali che quotidiani per
diffonderne la conoscenza. L’attività di comunicazione sarà inoltre implementata attraverso
la realizzazione del Progetto di Marketing Unitario dell’attività 5.3 A del POR
CAMPAGNA
INFORMATIVA
A supporto e ad integrazione delle azioni di marketing, la Regione Toscana
procede ad una ricognizione delle opportunità localizzative (aree da destinare a
insediamenti produttivi) presenti nelle aree territoriali sovra comunali interessate ai Piuss,
con particolare riferimento ai territori coincidenti con le aree di crisi come individuate dalla
disciplina nazionale e/o regionale.
Fonte di finanziamento: POR CReO FESR 2007-2013 – Misura 5.3 B
FONTE DI
FINANZIAMENTO
Beneficiari: Regione Toscana, Enti locali, Toscana Promozione
BENEFICIARI
Procedure amministrative: la Regione attiva, per l’attrazione di investimenti, anche per il
tramite di proprie Agenzie e società in house, studi, indagini, consulenze e ricerche per
• l’ individuazione di aree di interesse strategico,
• la ricognizione di aree ed edifici per insediamenti produttivi,
• l’attivazione di azioni mirate di valorizzazione e di scouting,
tenendo conto della localizzazione dei Piuss, delle relative aree sovra-comunali con
particolare riferimento ai territori coincidenti con le aree di crisi come individuate dalla
disciplina nazionale/o regionale.
PROCEDURE
6.5 Incentivi per gli investimenti produttivi
A valere sulla Legge 181/1981, saranno gestiti da Invitalia e riguarderanno le PMI
che intenderanno effettuare investimenti per nuove unità aziendali (creazione di nuove
unità produttive) o per ristrutturazione (ampliamenti, ammodernamenti, de-localizzazioni,
ristrutturazioni o riattivazioni di impianti esistenti) di quelle esistenti nelle aree produttive
del territorio di Massa Carrara; le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto
che può arrivare fino al 15% per le PMI interessate, che potranno fruire anche di un
finanziamento agevolato per un importo fino al 30% degli investimenti ammissibili; la
durata massima è di 10 anni, compresi i primi 3 di ammortamento. I contributi a fondo
perduto e i finanziamenti agevolati verranno concessi a condizione che Invitalia acquisisca
una partecipazione temporanea di minoranza nel capitale sociale dell’azienda beneficiaria,
riscattabile nell’arco di cinque anni. In ogni caso è necessario che i soci dell’impresa
beneficiaria apportino mezzi propri (capitale sociale) pari ad almeno il 30%
dell’investimento.
Importi previsti in attivazione: 15 milioni di euro
Investimenti attivabili: 100 milioni di euro
Fonte di finanziamento: Ministero dello Sviluppo Economico
Soggetto Realizzatore: Invitalia S.p.A.
CONTRIBUTI A
FONDO PERDUTO E
FINANZIAMENTI
AGEVOLATI
IMPORTI
FONTE DI
FINANZIAMENTO
SOGGETTO
REALIZZATORE
48
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
6.6 Progetto unitario di risistemazione eco-efficiente e di infrastrutturazione a
banda larga della ZIA
Si prevedono interventi per le aree industriali da reindustrializzare ed in particolare
per l’area Eaton; gli interventi riguarderanno la realizzazione, il recupero e la
riqualificazione di aree da destinare ad insediamenti produttivi (aree a destinazione
industriale e/o artigianale o a destinazione mista), finalizzate alla localizzazione di PMI
(industriali, artigiane, di servizio).
La linea di azione sosterrà in particolare:
-
-
la strutturazione di un sistema di banda larga per tutta la Zona Industriale
Apuana;
il recupero di spazi fisici degradati e di aree dismesse per insediamenti produttivi;
un limitato livello di espansione dell’edificato;
la dotazione aggiuntiva, rispetto agli standard urbanistici, di attrezzature e servizi
collettivi, ivi compresi quelli che favoriscono l’adesione agli strumenti di
certificazione e ai sistemi di gestione ambientale sia a livello di area che a livello
di singola impresa (produzione e risparmio energetico, monitoraggio ambientale,
micro-logistica: sistemi di gestione integrata della movimentazione merci e
persone);
l’utilizzazione di tecniche di edificazione eco-compatibile (bioedilizia) e
realizzazione di edifici ad alto rendimento energetico.
Importi previsti in attivazione: 3 milioni di euro
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
IMPORTI
Soggetto Realizzatore: Provincia e Comuni ed altri soggetti pubblici locali
SOGGETTO
REALIZZATORE
49
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
7. Politiche per la competitività e il lavoro
50
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
7.1 Politiche per la competitività dei sistemi produttivi
Gli interventi regionali per la competitività delle imprese della provincia di Massa
Carrara sono stati impostati tenendo conto del rapporto tra innovazione e produttività,
puntando - nel promuovere l’efficienza del sistema produttivo - su tre fattori fondamentali:
1.
2.
innovazione
• aiuti alla ricerca e sviluppo: sono attive linee dedicate alle PMI che
presentano progetti in forma aggregata, sia nei settori c.d. tradizionali che nel
quadro di sviluppo di specifici dominii tecnologici. Nei sistemi di valutazione
sono stati inseriti dispositivi fortemente premiali che favoriscono la
collaborazione tra PMI e tra GI e PMI; dal 2009 al 2011 sono stati ammesse a
finanziamento - nell’ambito degli aiuti alla ricerca e all’innovazione per le
PMI dei settori manifatturieri - 14 imprese, per un costo totale dei progetti
di 2,9 milioni di euro e contributi ammessi per 1,3 milioni di euro;
nell’ambito del sostegno alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione
sono stati ammessi a finanziamento 5 progetti, per un costo totale di 2,5
milioni di euro e contributi ammessi per 1,7 milioni di euro; sul bando unico
R&S 2012 sono presenti 12 imprese della provincia di Massa Carrara nei
progetti ammessi a finanziamento nell’ambito della Linea A – che sostiene la
creazione di alleanze di filiera tra piccole e medie imprese – per investimenti
ammessi pari a 5,4 milioni di euro e contributi ammessi pari a 3,2 milioni di
euro e 3 imprese nell’ambito della Linea C - che incentiva gli investimenti
delle piccole e medie imprese che si presentano singolarmente nei settori
delle tecnologie innovative - per investimenti ammessi pari a 1,3 milioni di
euro e contributi ammessi pari a 600mila euro.
• aiuti all’acquisizione di servizi qualificati: dal 2009 al 2011 sono stati
ammesse a finanziamento - nell’ambito degli Aiuti alle PMI per
l’acquisizione di servizi qualificati - 89 imprese, per un costo totale dei
progetti di 3,4 milioni di euro e contributi ammessi per 1,7 milioni di euro, il
catalogo dei servizi avanzati e qualificati, pensato per incentivare le piccole
imprese alla prima fase dei processi di innovazione (tecnologica ma anche
organizzativa) è stato recentemente aggiornato.
• sostegno alla creazione di reti di impresa: questa linea afferisce alla
innovazione organizzativa; il prossimo bando sarà orientato più a sostenere i
programmi di rete che la costituzione delle medesime, quindi sarà valutata
non tanto la fase di riorganizzazione, quanto la qualità delle attività che le
imprese intendono realizzare attraverso la rete.
credito
• fondo di ingegneria per finanziamenti revolving: il fondo consente di
finanziare a tasso zero investimenti produttivi delle PMI. E’ in fase di
revisione, ed opererà in misura complementare con il FRI (fondo ricerca e
investimenti gestito dalla Cassa DDPP) e estenderà l’operatività anche agli
investimenti in R&S di minore dimensione. Al 30 giugno 2012, la sezione
artigianato registra l’ammissione ad aiuto di a 17 imprese, per un totale di 1,5
milioni di euro, a fronte di investimenti ammessi per 2,4 milioni di euro; nella
sezione industria risultano ammesse 16 imprese, per un totale di 5 milioni di
euro, a fronte di investimenti ammessi per 9,3 milioni di euro;
INNOVAZIONE
R&S
BANDO UNICO 2012
SERVIZI
QUALIFICATI
AGGREGAZIONE
ACCESSO AL
CREDITO
51
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
•
•
3.
fondo di garanzia per gli investimenti: al 30 giugno 2012 sono state
concesse garanzie a 78 imprese, per un importo totale garantito di 13,4
milioni di euro, un importo finanziato di 17,6 milioni di euro e un importo
dell’investimento di 21 milioni di euro;
fondo di garanzia per la liquidità: sono state concesse garanzie a 249
imprese, per un importo totale garantito di quasi 27 milioni di euro e un
importo finanziato di 41,4 milioni di euro;
accesso ai mercati
• azioni previste dal programma di attività di Toscana Promozione: oltre 200
iniziative (tra le quali partecipazioni a fiere e workshop, missioni di imprese
italiane all’estero e missioni di imprese estere in Italia) dal 2009 al 2012;
• sostegno diretto alle imprese per attività di internazionalizzazione
(ammesse a finanziamento 16 imprese, per un costo totale dei progetti di
486mila euro e contributi ammessi per 243mila di euro): su questo fronte,
è stata approvata una modernizzazione della strumentazione, ripercorrendo
l’esperienza del catalogo dei servizi avanzati e qualificati, il quale sarà
arricchito dai servizi alla internazionalizzazione. Il bando avrà una cadenza
almeno semestrale e sarà data priorità e premialità a progetti per imprese che
operano in cooperazione.
ACCESSO AI MERCATI
7.2 Politiche per la competitività e sostenibilità del sistema energetico
Con decreto 4640/2012, è stato approvato il Bando POR FESR 2007/2013 Competitività e sostenibilità del sistema energetico - Linea di intervento 3.1: sostegno per
la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Così come previsto dai criteri di priorità del Documento di Attuazione Regionale
DAR, approvati dal Comitato di Sorveglianza il 21 giugno 2012, il bando ha disposto
l'allocazione in via prioritaria di risorse pari a 3 milioni di euro, fino a esaurimento, a
favore di interventi localizzati nelle aree di crisi industriale complessa di Prato e
Massa Carrara.
SOSTEGNO PER LA
PRODUZIONE DI
ENERGIA DA FONTI
RINNOVABILI
7.3 Misure anti-crisi
Da ottobre 2010 a oggi, la Regione ha autorizzato 364 richieste di mobilità in
deroga, per un importo pari a 4.217.760 euro; dal 4 maggio 2009 al 10 dicembre 2012, la
Regione ha autorizzato 3.359.954 ore di CIG in deroga per 2.619 lavoratori.
Il contratto di solidarietà è un ammortizzatore sociale che permette alle imprese
di contenere eventuali esuberi attraverso una riduzione dell’orario di lavoro. Tale riduzione
comporta anche una riduzione della retribuzione, che viene integrata dal Ministero del
Lavoro in relazione alla tipologia di impresa che applica il contratto di solidarietà
La Regione Toscana ha stabilito di erogare un’integrazione al reddito per i lavoratori che
aderiscono ai contratti di solidarietà:
-
AMMORTIZZATORI
SOCIALI IN DEROGA
CONTRATTI DI
SOLIDARIETÀ
imprese in regime di CIGS (L. 863/84): il contributo della Regione consente il
raggiungimento del 90% del trattamento perso;
imprese non in regime di CIGS (L. 236/93) con esclusione delle imprese
artigiane: il contributo della Regione consente il raggiungimento del 70% del
52
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
-
trattamento perso;
imprese artigiane: il contributo della Regione corrisponde al 20% della
retribuzione persa.
Sono stati stanziati complessivamente 8,9 milioni di euro dall’inizio
dell’operatività del fondo. Per la provincia di Massa Carrara, ad oggi sono state lavorate e
liquidate n. 8 domande di contributo da parte di 4 imprese (non in regime di CIGS ), che
hanno riguardato 23 lavoratori per un totale erogato di 98mila euro.
7.4 Aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione
Con le modifiche introdotte dalla L.R. 28/2011, la Regione ha ampliato la sfera di
operatività della L.R. 21/2008, adeguandola alle nuove condizioni economiche e del
mercato del lavoro. Le novità riguardano:
a) i soggetti beneficiari, ossia per i giovani ha elevato il limite di età da 35 a 40
anni e ha incluso nuove tipologie di beneficiari, ossia donne e lavoratori
destinatari di ammortizzatori sociali (in entrambi i casi senza limite di età);
b) la tipologia di imprese, ossia non solo le imprese ad alto contenuto tecnologico
così come era previsto dalla precedente legge, ma tutti i settori di attività;
c) la tipologia di agevolazioni, ossia non contributi in conto capitale, ma lo
strumento della garanzia e il contributo per la riduzione del tasso di interesse.
SOSTEGNO
ALL’IMPRENDITORIA
GIOVANILE E
FEMMINILE
Le risorse messe a disposizione, per questa prima fase, sono destinate per il 50% a
finanziare le imprese di giovani fino a 40 anni, per il 30% le imprese a titolarità femminile,
per il 20% le imprese costituite da lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali.
Dal 15 dicembre 2011 è possibile presentare le domande di accesso alle
agevolazioni previste. Il termine ultimo per la presentazione è fissato al 30 aprile 2015. La
misura sarà comunque attiva fino all’esaurimento dei fondi previsti.
Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme:
-
-
prestazione di garanzia su finanziamenti e operazioni di leasing rilasciata alle
banche e agli intermediari finanziari, per un importo massimo non superiore
all’80% del finanziamento complessivo, e comunque per un importo garantito non
superiore a 250.000 euro e una durata massima del finanziamento di 15 anni;
contributo per la riduzione del tasso di interesse su finanziamenti e operazioni
di leasing, pari al 70% dell’importo degli interessi gravanti sul finanziamento;
assunzione di partecipazioni di minoranza nel capitale dell’impresa per un
importo massimo di 100.000 euro, solo nel caso di imprese giovani, costituite
come società di capitali e con un progetto di sviluppo a carattere innovativo. La
partecipazione al capitale dell’impresa è temporanea e deve essere smobilizzata
entro 7 anni.
Per la provincia di Massa Carrara, a novembre 2012 risultano pervenute a Fidi
Toscana 69 richieste, per un importo totale di 5.943.857 euro.
Le richieste deliberate da Fidi Toscana sono 52, per un importo totale del
finanziamento di 4.444.539 euro di cui 35 per finanziamenti inferiori a 50mila euro
(importo medio 35.734 euro) e 17 superiori a tale soglia (187.874 euro). Di queste, 13 sono
già state decretate dalla Regione, con la concessione di contributi in conto interessi per
53
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
un importo totale di 370mila euro.
A partire dal 2010, risorse regionali ed FSE sono state destinate ad incentivi alle
imprese per l’assunzione di:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
donne disoccupate/inoccupate, che abbiano compiuto il 30° anno di età, iscritte
ai centri per l’impiego della Toscana, assunte a tempo indeterminato (6.000 euro
per ogni assunzione a tempo indeterminato full time; 3.000 per il part-time);
giovani laureati di età non superiore ai 35 anni (40 anni per gli appartenenti alle
categorie di cui alla L. 68/99) assunti a tempo indeterminato/determinato di
almeno 12 mesi con livello di inquadramento contrattuale adeguato rispetto a
quanto stabilito dal relativo CCNL di riferimento (6.000 euro per ogni assunzione
a tempo indeterminato full time; 3.000 per il part-time; 3.000 per ogni assunzione
a tempo determinato full time, 3.000 per il tempo determinato part-time fino al
2011 – ridotti a 2.000 nel 2012). Dal 2012 ulteriori incentivi sono previsti nel caso
di stabilizzazione del contratto a tempo determinato a contratto a tempo
indeterminato.
dottori di ricerca di età non superiore ai 35 anni assunti a tempo
indeterminato/determinato di almeno 12 mesi con livello di inquadramento
contrattuale adeguato rispetto a quanto stabilito dal relativo CCNL di riferimento
(6.500 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato full time; 3.250 per il parttime; 3.250 per ogni assunzione a tempo determinato full time, 2.200 per il tempo
determinato part-time). Dal 2012 ulteriori incentivi sono previsti nel caso di
stabilizzazione del contratto a tempo determinato a contratto a tempo
indeterminato.
lavoratori provenienti dalle liste di mobilità assunti a tempo indeterminato
(6.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato full-time, 3.000 euro per il
tempo determinato part-time, con un incremento del 20% dell’incentivo per le
donne over 45 e per gli uomini over 50);
lavoratori a tempo determinato i cui contratti di lavoro siano trasformati in
contratti a tempo indeterminato almeno 4 mesi prima della scadenza del
contratto a termine (6.000 euro per ogni assunzione tempo indeterminato full time;
3.000 part-time, con un incremento del 20% dell’incentivo per le donne over 45 e
per gli uomini over 50);
soggetti prossimi alla pensione (3.000 euro annui per ogni assunzione di uomini,
e 3.600 annui per ogni assunzione di donne).
AIUTI
A FAVORE DI
IMPRESE
A SOSTEGNO
DELL'OCCUPAZIONE
Dal 2011, sono stati concessi aiuti per la stabilizzazione o l’assunzione di 50
lavoratori della Provincia di Massa Carrara, per un totale d 269mila euro .
54
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
7.5 Novità per il 2013
Con la delibera n. 16 del 14 gennaio 2013, la Giunta regionale ha definito un
pacchetto agevolativo di strumenti di ingegneria finanziaria a favore delle imprese che si
insediano nella provincia di Massa Carrara:
1.
2.
Fondo Rotativo – Linea 1.4.a2. del POR CReO FESR 2007-2013, che concede
finanziamenti a tasso zero a sostegno di programmi di investimento delle
imprese artigiane, industriali e cooperative: per l’anno 2013 un plafond di risorse
pari a 6 milioni di euro massimi è destinato a soddisfare le domande di
finanziamento presentate dalle piccole e medie imprese che si insediano nella
provincia di Massa Carrara;
Garanzie rilasciate da Fidi Toscana con la misura “Nuova Emergenza
Economia”: per l’anno 2013 un plafond di risorse pari a 3 milioni di euro
massimi è destinato a soddisfare le domande di garanzia presentate dalle
piccole e medie imprese che si insediano nella provincia di Massa Carrara.
Inoltre per le stesse imprese sarà attivata una procedura prioritaria di istruttoria,
così da accelerarne l’accesso al credito.
SEZIONE SPECIFICA
DEL FONDO
ROTATIVO
GARANZIE
I plafond dedicati potranno essere incrementati, con decisione della Giunta, in
considerazione della numerosità e dell’entità delle domande che perverranno su dette
misure
Nel 2013, nella nuova versione del bando per i servizi qualificati, è prevista una
premialità per progetti presentati da imprese aventi unità locali nelle aree
riconosciute da provvedimento statale o regionale in condizioni di “crisi complessa”.
L’incremento di premialità è connesso al fatto che il loro insediamento contribuisce ad
affrontare le criticità legate ad aree di particolare rilevanza ambientale.
Con la delibera n. 1170 del 17 dicembre 2012, la Giunta regionale ha approvato, per i
contributi concessi alle imprese per le assunzioni di lavoratori provenienti dalle liste di
mobilità, una modifica sia dei destinatari che degli importi nel modo seguente:
• l’intervento è stato esteso anche ai lavoratori licenziati a partire dal 01/01/2008
per giustificato motivo oggettivo, ai sensi della L. 604/66, e che alla data
dell’assunzione siano in stato di disoccupazione;
• è stato definito un pacchetto integrato di agevolazioni per favorire la loro
ricollocazione che comprenda:
o incentivo per l’assunzione a tempo indeterminato full time o part time
pari rispettivamente a 8.000 o 4.000 euro;
o voucher formativo aziendale per qualificare o riqualificare le persone
assunte, fino ad un massimo di 3.000 euro;
o la possibilità di usufruire della deduzione dalla base imponibile
dell'IRAP delle spese sostenute per il personale dipendente assunto
nell’anno 2013 a tempo indeterminato oppure a tempo determinato
con un contratto di durata non inferiore a due anni (tale intervento è
stato introdotto dalla L.R. 77/2012, Legge Finanziaria per l’anno 2013,
nell’ambito delle agevolazioni fiscali per le imprese previste dall’art. 5
quindecies della L.R. 35/2000).
PREMIALITÀ NEL
BANDO PER I SERVIZI
QUALIFICATI
LA DOTE PER I
LAVORATORI
INCENTIVI PER
L’ASSUNZIONE
VOUCHER
FORMATIVI
DEDUZIONE IRAP
55
PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
QUADRO DEGLI INTERVENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA
MISURA INVESTIMENTI, PROVINCIA DI MASSA CARRARA –- 2009-30 giugno 2012
Garanzie concesse con finanziamenti erogati
Macro settore Ateco 2007
Altre attività di servizi
Importo
garantito
Importo
finanziato
Numero
imprese
Importo
dell’investimento beneficiarie
108.000
135.000
183.091
4
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione
1.493.742
1.867.177
2.358.965
14
Attività manifatturiere
3.941.881
5.177.351
5.804.235
21
Attività professionali, scientifiche e tecniche
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e
motocicli
8.893
11.116
11.117
1
3.830.035
5.252.566
6.499.245
20
Costruzioni
1.624.000
2.030.000
2.676.501
10
Estrazione di minerali da cave e miniere
1.952.800
2.441.000
2.686.000
6
375.000
625.000
720.000
1
48.000
60.000
81.500
1
13.382.351
17.599.210
21.020.654
78
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
Servizi di informazione e comunicazione
Totale complessivo
MISURA LIQUIDITÀ: PROVINCIA DI MASSA CARRARA –- 2009- 30 giugno 2012
Garanzie concesse con finanziamenti erogati
Macro settore Ateco 2007
Importo
garantito
Importo
finanziato
Numero
imprese
beneficiarie
Agricoltura, silvicoltura e pesca
190.600
269.500
5
Altre attività di servizi
100.000
130.000
3
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento
204.600
311.000
5
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione
745.804
999.005
14
18.482
23.103
1
10.635.292
16.918.820
73
247.200
377.000
5
11.216.120
16.568.650
107
2.391.672
3.875.840
24
812.000
1.270.000
4
Attività immobiliari
Attività manifatturiere
Attività professionali, scientifiche e tecniche
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Costruzioni
Estrazione di minerali da cave e miniere
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
Servizi di informazione e comunicazione
Trasporto e magazzinaggio
Totale complessivo
18.000
30.000
1
280.700
414.500
6
120.000
200.000
1
26.980.470
41.387.418
249
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PIANO DI SVILUPPO E REINDUSTRIALIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE DI MASSA CARRARA
AIUTI RIMBORSABILI A TASSO ZERO - ANNI 2011-2012
(Fondo rotativo Industria - linea 1.4.a2 del POR CReO FESR 2007-2013)
Settore Ateco 2007
Investimento
ammesso
Commercio all'ingrosso di altri materiali da costruzione
Consulenza in materia di sicurezza
Costruzione di edifici residenziali e non residenziali
Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive
Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e
ardesia
Fabbricazione di macchine utensili per la formatura dei metalli (incluse parti e
accessori ed escluse le parti intercambiabili)
Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di
abbigliamento)
Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava
Installazione di impianti elettrici ed elettronici (inclusa manutenzione e riparazione)
Preparazione o miscelazione di derivati del petrolio (esclusa la petrolchimica)
Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
Tessitura
Totale
Finanziamento
concesso
Numero
imprese
beneficiarie
422.850
253.710
1
221.200
440.500
2.186.064
132.720
264.300
801.269
1
1
1
1.952.200
1.171.320
4
535.807
375.065
1
307.580
642.000
311.071
184.548
385.200
186.643
1
2
1
331.610
198.966
1
304.600
1.660.000
9.315.482
182.760
900.000
5.036.500
1
1
16
AIUTI RIMBORSABILI A TASSO ZERO - ANNI 2011-2012
(Fondo rotativo Artigianato - linea 1.4.a2 del POR CReO FESR 2007-2013)
Settore Ateco 2007
Demolizione
Fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria
Fabbricazione di saponi e detergenti, di prodotti per la pulizia
Fabbricazione di spago, corde, funi e reti
Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche
Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture
Investimento
ammesso
235.000
Finanziamento
concesso
141.000
Numero
imprese
beneficiarie
2
54.900
38.430
1
277.953
166.772
1
73.111
51.178
1
241.246
144.748
1
75.000
45.000
1
Lavorazione e conservazione di carne (escluso volatili)
107.645
64.587
1
Manutenzione e riparazione di autoveicoli
250.705
163.573
2
Preparazione del cantiere edile
51.000
35.700
1
Produzione di pane; prodotti di pasticceria freschi
98.143
68.700
1
Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei
426.421
289.342
2
Produzione di prodotti a base di carne
118.000
70.800
1
Produzione di prodotti abrasivi
210.000
126.000
1
Taglio, modellatura e finitura di pietre
200.000
120.000
1
2.419.124
1.525.829
17
Totale
57