progetto alternanza scuola - lavoro

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progetto alternanza scuola - lavoro
PROGETTO
ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
Dalla pratica alla teoria
Per una governance di sistema dell’Alternanza
scuola-lavoro in Friuli Venezia Giulia
Scheda sintetica sui principali risultati conseguiti
Gennaio 2007
Progetto Alternanza Scuola Lavoro
Indice
Introduzione ..........................................................................................................................3
1. Inquadramento generale e riferimenti legislativi.................................................................6
1.1. Alternanza scuola lavoro ............................................................................................6
1.2. Accordo Stato Regioni per la certificazione finale ed intermedia e il riconoscimento
dei crediti formativi (18.10.04)..........................................................................................6
2. Finalità del progetto...........................................................................................................7
3. Principali risultati conseguiti..............................................................................................7
3.1. Progettazione modulare per competenze con integrazione tra formazione formale e non
formale..............................................................................................................................9
3.2. Modellizzazione di piano formativo integrato tra aula e job ........................................9
3.3. Modello organizzativo integrato multilivello ............................................................10
3.4. Modellizzazione delle figure tutoriali........................................................................10
3.5. Formazione - azione dei formatori ............................................................................10
3.6. Erogazione della formazione ....................................................................................10
3.7. Valutazione degli apprendimenti ..............................................................................11
3.8. Riconoscimento e certificazione delle competenze....................................................11
3.9. Monitoraggio e valutazione del progetto. ..................................................................12
Credits.................................................................................................................................12
Officina Pittini per la formazione
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
Introduzione
L’integrazione dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro rappresenta da alcuni
anni per lo Stato e per le Regioni un significativo banco di prova della capacità di collegare
tra loro, all interno di un disegno organico ed unitario, le strategie e gli interventi tesi allo
sviluppo economico e sociale propri delle diverse realtà territoriali. Nel quadro di tale
processo, che ha determinato un rilevante effetto di rinnovamento in sede legislativa e nel
campo delle concrete prassi operative, si colloca in una posizione centrale il segmento
dell alternanza scuola-lavoro. In misura maggiore che per altri dispositivi formativi,
alternanza presuppone infatti uno stretto e sistematico rapporto di interdipendenza tra
scuola, azienda, parti sociali e attori territoriali pubblici e privati.
Il dispositivo dell alternanza scuola-lavoro, concepita dalla recente normativa come un
modello di apprendimento distinto e complementare rispetto al più tradizionale setting d aula,
per poter completare la fase di transizione dalla sperimentazione ad una completa e
sistematica applicazione a regime deve potersi basare su un chiaro modello formativo
utilizzabile dal mondo della scuola e su un efficace sistema di governance strutturato a
livello regionale. Circa il modello formativo, vanno specificati in forma maggiormente
analitica di quanto non sia avvenuto fino ad ora gli elementi centrali del modello pedagogico
cui si intenda fare riferimento, oltre alle metodologie da impiegare e alle concrete prassi
operative ed organizzative idonee a supportare l azione didattica.
Alla luce delle innovazioni normative introdotte dalla riforma del Titolo V della
Costituzione, un efficace sistema di governance dell alternanza scuola-lavoro richiede che
vengano definiti e caratterizzati una serie di livelli distinti e interrelati. Da un lato si pone il
livello regionale dove, in linea con i principi definiti dalla normativa nazionale, vengono
sviluppate le linee guida generali a cui gli istituti scolastici possano guardare nella fase di
impostazione e nella successiva programmazione operativa delle attività in alternanza. Il
livello regionale costituisce il luogo di elaborazione in cui il dettato legislativo viene tradotto
in concreti modelli di intervento. Oltre che di un livello regionale, Il sistema di governance
per l alternanza scuola-lavoro si compone inoltre di un livello territoriale, su cui operano i
diversi organismi locali che danno vita alla concreta offerta pedagogica: istituti scolastici,
imprese, parti sociali, associazioni e ulteriori soggetti attivi sul territorio. Su questo piano si
svolgono le attività di progettazione e programmazione integrata degli interventi e si
definiscono i meccanismi organizzativi per il governo dell azione formativa.
Dello sviluppo di un completo sistema di governance, strutturato sui due livelli testè
descritti, si è occupato il progetto Alternanza scuola-lavoro promosso dal Gruppo Pittini
Ferriere Nord, mediante il proprio ente di formazione, Officina Pittini per la formazione. Il
progetto, che ha preso avvio nel gennaio 2005, si è posto infatti l obiettivo di sviluppare in
forma sperimentale un modello di governance dell alternanza scuola lavoro in Friuli Venezia
Giulia, con attenzione al dibattito che su questi temi è da tempo in atto sia sul piano regionale,
sia su quello nazionale ed europeo.
Il Gruppo Pittini è rappresentato nel progetto da Marina Pittini, vice presidente di
Confindustria Friuli - Venezia Giulia e presidente regionale dei Giovani Imprenditori, mentre
Officina Pittini per la formazione è diretta da Ferruccio Sartori e si avvale della
collaborazione delle dottoresse Eva Commisso, Marina Pusiol e Lisa Guzzi.
Il progetto, che ha una durata biennale e si concluderà nel gennaio 2007, ha previsto
nella fase iniziale la costituzione di una rete territoriale stabile in cui figurano, oltre al Gruppo
Pittini Ferriere Nord e ad Officina Pittini per la formazione, quattro istituti scolastici
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superiori, ISIS D Aronco di Gemona, ITI Malignani e IPSIA Ceconi di Udine, ISIS Solari di
Tolmezzo, oltre a Confindustria regionale, alla CCIAA di Udine, e al CNOS Bearzi di Udine.
Il coordinamento dell intervento è stato curato dal preside Seravalli dell istituto D Aronco di
Gemona del Friuli, oggi presidente dell IRRE Friuli - Venezia Giulia, mentre la responsabilità
scientifica sui modelli teorico-metodologici sviluppati è di Luca Dordit, consulente del MIUR
e della Regione Friuli - Venezia Giulia, che lo scorso anno ha disegnato per conto
dell amministrazione regionale il nuovo assetto della formazione per l apprendistato
professionalizzante.
Il target dell intervento formativo è costituito da una sessantina di allievi frequentanti le
classi quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado, coinvolti per una durata
complessiva di 400 ore in un biennio, mediante l utilizzo della quota oraria relativa alla Terza
Area per gli istituti professionali e alla fascia dell autonomia per gli istituti tecnici industriali.
Il percorso formativo sviluppato ha riguardato la figura professionale di manutentore
meccatronico, di cui si segnala la forte richiesta a livello nazionale da parte delle aziende del
comparto della meccanica e siderurgia, causa l assenza di un profilo formativo completo di tal
genere all interno degli indirizzi scolastici. Il manutentore meccatronico, che associa
competenze integrate gravitanti nell area meccanica ed elettrica, insieme ad una serie di
conoscenze di processo e ad elevate abilità di diagnosi e di risoluzione di problemi, è oggetto
di un iter formativo specifico in altri Paesi quali la Germania, la Francia, l Austria e la
Svizzera. A queste esperienze si è pertanto guardato allo scopo di sviluppare anche nel nostro
Paese una professionalità dai fabbisogni professionali e formativi così diffusamente elevati.
Il progetto Alternanza scuola-lavoro curato dal Gruppo Pittini si è concentrato sullo
sviluppo di un modello completo di linee di indirizzo, di metodi e strumenti di
programmazione e gestione dell alternanza scuola-lavoro che potessero supportare gli
organismi regionali, le scuole e le aziende, nella difficile fase di sperimentazione di reali ed
efficaci forme di integrazione formativa e organizzativa, in collaborazione con gli ulteriori
attori del tessuto socio-economico. Le finalità principali del progetto Pittini, che è giunto
attualmente al termine del suo sviluppo biennale, hanno toccato due aspetti distinti. Da un lato
si è voluto realizzare una sperimentazione in chiave di sistema del Decreto Legislativo
24.03.05. Sotto questo profilo il progetto costituisce uno dei pochi esempi in campo nazionale
che riguardino lo sviluppo di un modello completo di implementazione dell alternanza
scuola-lavoro a cui abbiano partecipato attivamente e in pari grado scuola ed azienda. In
questo senso, l obiettivo perseguito è consistito nel predisporre un set sistematico di linee
guida e di strumenti applicativi che consentisse di sperimentare il nuovo dispositivo formativo
realizzando un percorso duale tra scuola e azienda potesse essere reciprocamente
riconosciuto e valorizzato da parte del mondo della scuola e del lavoro. L intervento va
quindi inteso nei termini di un esperienza pilota capace di segnalarsi, per i risultati cui è
giunta e per i riconoscimenti ricevuti, anche a livello nazionale ed internazionale. In proposito
va sottolineato che il modello sviluppato si adatta perfettamente al nuovo assetto che in
questi mesi ha assunto l’alternanza scuola lavoro nell’ordinamento del sistema
scolastico, dove viene indicata come modalità di apprendimento da utilizzarsi esclusivamente
dentro la cosiddetta area dell autonomia di cui dispongono gli istituti scolastici.
Parallelamente e in forma complementare alla messa a sistema dell alternanza, ci si è
proposti di approntare un modello per il riconoscimento e la certificazione delle
competenze acquisite nella formazione on the job che risultasse coerente sia con i principi
europei definiti al riguardo, sia con le direttive fin qui emanate dal Ministero della Pubblica
Istruzione e dal Ministero del Lavoro, oltre che con i diversi contributi sviluppati negli anni
recenti dall Isfol. Il tema del riconoscimento e della certificazione delle competenze acquisite
in contesti non formali infatti è ritenuto oggi cruciale per un efficace sviluppo delle capacità
formative del mondo aziendale e al contempo per la strutturazione di un sistema nazionale di
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
riconoscimento delle competenze, in qualunque contesto esse vengano sviluppate, secondo le
indicazioni europee espresse nel Memorandum sull istruzione e formazione permanente.
Il progetto Alternanza Scuola Lavoro di Officina Pittini per la formazione costituisce
uno dei pochi esempi in campo nazionale riguardanti lo sviluppo di un modello completo di
implementazione dell alternanza all interno del contesto scolastico a cui abbiano partecipato
in pari grado scuola ed azienda. In questo senso, l obiettivo perseguito è consistito nel
predisporre un set sistematico di linee guida e di strumenti applicativi che consentisse
sperimentare il nuovo dispositivo formativo realizzando un percorso formativo in azienda che
potesse essere riconosciuto dalle istituzioni scolastiche. Il lavoro va inteso quindi nei termini
di un esperienza pilota per l intero territorio regionale, capace di segnalarsi anche a livello
nazionale per i risultati cui è giunta. I risultati hanno trovato significativo riscontro sia da
parte del Ministero della Pubblica Istruzione, che da parte di Confindustria e di Unioncamere
nazionale, grazie alla qualità dei prodotti realizzati ed alla rete qualificata di attori, pubblici e
privati, tra i più significativi presenti nel Friuli - Venezia Giulia.
Il Progetto Alternanza scuola-lavoro nel dicembre del 2006 è stato selezionato
dall’ISFOL (struttura di assistenza del Ministero del Lavoro) quale best practice di
livello internazionale.
L’Università degli Studi di Udine ha stabilito di adottare il modello di certificazione
delle competenze acquisite in azienda elaborato nel quadro dell’attività progettuale.
I risultati del progetto sono stati presentati al Ministero della Pubblica Istruzione, e
a Confindustria nazionale.
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
1. Inquadramento generale e riferimenti legislativi
1.1. Alternanza scuola lavoro
Officina Pittini per la formazione, insieme al Gruppo Pittini e Ferriere Nord, ha avviato, a
partire dal gennaio 2005, un progetto che ha lo scopo di realizzare una forma di sperimentazione
del D.Lgs. 24.03.05, concernente la definizione delle norme generali relative all'alternanza scuolalavoro, ai sensi dell'art. 4 della L. 28.03.2003, n. 53, ponendosi come azione pilota in vista dello
sviluppo di un modello unitario di integrazione tra istruzione scolastica e formazione in ambiente
di lavoro, secondo la modalità in alternanza scuola lavoro, nella Regione Friuli Venezia Giulia.
Il dispositivo rappresenta una modalità di realizzazione della formazione del secondo
ciclo scolastico rivolta a soggetti tra i 15 e i 18 anni di età, attuata mediante la predisposizione
di periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscano rapporto individuale di lavoro, condotti al fine di far acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro.
Le finalità principali di tale strumento possono essere sintetizzate come di seguito:
attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo,
che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;
arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di
competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili
di apprendimento individuali;
realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del
lavoro e la società civile che consenta la partecipazione attiva delle imprese, delle loro
associazioni di rappresentanza, delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura,
degli gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, nei processi formativi;
correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Il Decreto Legislativo sopra richiamato stabilisce che fino all'emanazione dei decreti
legislativi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera g) della legge 28 marzo 2003, n. 53 (decreti
attuativi riguardanti il secondo ciclo), le Regioni e le Province autonome definiscano le
modalità per l'attuazione di eventuali sperimentazioni di percorsi in alternanza nell'ambito del
sistema di formazione professionale.
In tal senso, il progetto intende costituire una forma di sperimentazione del Decreto
Legislativo del 24.03.05, concernente la definizione delle norme generali relative all'alternanza
scuola-lavoro, ai sensi dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, ponendosi come azione pilota
anche in vista dello sviluppo di un modello unitario di integrazione tra istruzione scolastica e
formazione in ambiente di lavoro, secondo la modalità in alternanza scuola lavoro, nella Regione
Friuli Venezia Giulia.
1.2. Accordo Stato Regioni per la certificazione finale ed intermedia e il
riconoscimento dei crediti formativi (18.10.04).
Secondo quanto disposto dall Accordo Stato Regioni del 18.10.2004 per la certificazione
finale ed intermedia e il riconoscimento dei crediti formativi, le persone in età di obbligo formativo
o che abbiano compiuto i 18 anni possono accedere ai percorsi di formazione professionale, sulla base
degli apprendimenti e delle competenze acquisiti in contesti formali, non formali e informali, previo
riconoscimento del credito formativo secondo il modello predisposto, attraverso procedure trasparenti, individuate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano; in tali procedure va
previsto, ad un livello definito dalle stesse nel rispetto dell autonomia delle istituzioni scolastiche, il
coinvolgimento di operatori o rappresentanti dei diversi sistemi interessati: istruzione, formazione,
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
lavoro e l attribuzione di valore anche ai titoli, alle attestazioni rilasciate dai sistemi di provenienza o
alle autodichiarazioni.
A questo riguardo, il progetto intende pervenire alla definizione di un modello di riconoscimento
e certificazione delle competenze acquisite nella formazione in azienda (formazione non formale).
2. Finalità del progetto
Va sottolineato che il progetto Alternanza Scuola Lavoro di Officina Pittini per la
formazione costituisce uno dei pochi esempi in campo nazionale riguardanti lo sviluppo di un
modello completo di implementazione della specifica modalità formativa prevista dalla
recente legislazione ministeriale in materia di alternanza all interno del contesto scolastico. In
questo senso, l obiettivo perseguito è consistito nel predisporre un set sistematico di linee
guida e di strumenti applicativi che consentisse di procedere alla sperimentazione del nuovo
dispositivo formativo nel contesto della regione Friuli Venezia Giulia. Il lavoro che di
seguito viene presentato va inteso quindi nei termini di un’esperienza pilota per l’intero
territorio regionale, capace di segnalarsi anche a livello nazionale i risultati cui è giunta, in
termini di qualità dei prodotti, e per la rete qualificata di attori, pubblici e privati tra i più
significativi presenti nel Friuli - Venezia Giulia, che ha visto interagire in forma sistemica.
Le specifiche finalità del progetto possono essere riassunte nei termini seguenti:
2.1. Realizzare una forma di sperimentazione del Decreto Legislativo concernente la
definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, ai sensi
dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53. Tale sperimentazione viene attuata in
chiave di azione di sistema, volta a realizzare un intervento che individui, definisca,
realizzi e sottoponga a valutazione tutti i maggiori elementi che concorrono a
sviluppare un modello di alternanza scuola lavoro in ambito regionale.
2.2. Definire un modello di riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite
nella formazione in azienda (formazione non formale). In ordine agli aspetti
progettuali e didattici riguardanti la formazione in alternanza, nel panorama nazionale la
letteratura scientifica e le concrete esperienze condotte a vari livelli testimoniano di un
ricco dibattito e conseguentemente di un ampia scelta di opzioni adottabili da parte degli
organismi attuatori. Al contrario, in rapporto all’identificazione delle competenze
acquisite in contesti non formali, quali l’impresa, non si registrano fino ad ora
significativi contributi sul piano nazionale. Di qui l estrema importanza, anche sotto il
profilo dell innovazione teorico-metodologica, di un attività di analisi e sperimentazione
concreta che metta a punto un nuovo sistema di riconoscimento delle competenze
acquisite on the job, riducendo il gap tra le richieste avanzate dal dettato legislativo
e le prassi attualmente utilizzate nel campo dell’istruzione e della formazione.
3. Principali risultati conseguiti
Le finalità sopra richiamate hanno connotato il progetto in tutto il suo svolgersi,
orientandone lo sviluppo su una serie di direttrici distinte e interagenti. Ci si è proposti di
mettere a punto sistema formativo di alternanza scuola lavoro, articolato nei suoi assi principali:
A. Asse progettuale: mette in relazione il governo del sistema con i processi di
apprendimento. Riguarda la capacità di attivare progetti specifici e differenziati in base
ai bisogni formativi che emergono dagli utenti.
B. Asse didattico: mette in relazione l insegnamento con l apprendimento. Rappresenta la
comunicazione formativa primaria.
C. Asse gestionale: mette in relazione il governo del sistema con i processi di
insegnamento. Va inteso come l organizzazione degli insegnamenti e il coordinamento
degli interventi formativi.
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
A tale scopo si è operato su una serie di elementi del sistema che possono essere
enucleati sinteticamente come di seguito.
Seconda annualità
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3.1. Progettazione modulare per competenze con integrazione tra formazione
formale e non formale
In primo luogo si è curata la predisposizione di un modello innovativo di progettazione
modulare per competenze che si adattasse alle specificità dell alternanza in ambito scolastico
e riuscisse ad integrare in termini di reciproca valorizzazione il tradizionale setting d aula con
la formazione non formale on the job, coerentemente con le più significative riflessioni
presenti da tempo nel dibattito europeo in materia.
I processi posti in atto si distinguiìono in:
definizione degli standard di competenza in rapporto alla figura professionale (unità di
competenza);
definizione degli standard formativi finalizzati al conseguimento delle unità di
competenza ed erogabili in forma integrata sia in contesto formale che in contesto non
formale (unità formative).
A tale scopo si è messo a punto un sistema di standard minimi che muove dall analisi
dei processi produttivi propri della figura professionale in oggetto e che giunge, mediante una
serie di fasi progressive e sequenziali, ciascuna delle quali è stata attentamente
proceduralizzata, alla definizione della figura professionale ed al mapping delle competenze
di soglia da essa presidiate. Per ciascuna delle unità capitalizzabili vengono definiti gli
elementi minimi, in termini di componenti conoscitive e di capacità operative ad esse
correlate.
Partendo dai medesimi processi produttivi, identificati mediante un attività di analisi
svolta in comune e scomposti in unità progressivamente circoscritte, successivamente si è
giunti a ricavare per ciascun processo le competenze necessarie al suo presidio, e queste
ultime sono state poi ulteriormente articolate in elementi conoscitivi, formalizzati dai docenti,
e in capacità tecnico operative, codificate dai tecnici aziendali. E risultata particolarmente
importante in proposito la continua revisione incrociata fatta dalla scuola e dall azienda sui
rispettivi esiti del piano formativo cui di volta in volta si è giunti, fino a pervenire alla stesura
di una programmazione didattica mutuamente riconosciuta e condivisa, premessa per la
successiva fase di articolazione del processo formativo e di definizione degli strumenti di
riconoscimento e certificazione delle competenze
3.2. Modellizzazione di piano formativo integrato tra aula e job
A partire dalle unità di competenza individuate, si sono definite le unità formative
adeguate al percorso didattico in alternanza scuola lavoro.
Considerando il profilo formativo nei termini di un cluster di competenze distinte e
interdipendenti, si sono messe a fuoco le singole unità oggetto del percorso formativo. Si è
seguito a tale proposito un approccio combinatorio, nei termini definiti da Le Boterf,
particolarmente adeguato ai percorsi di alternanza formativa. Così come il profilo
professionale è concepito come un cluster di competenze interdipendenti, allo stesso modo
ciascuna competenza è intesa come un sistema di elementi di tipo conoscitivo e operazionale
(conoscenze e capacità), i quali possono essere acquisiti sia in contesti formativi formali che
non formali. Gli elementi della competenza possono quindi essere sviluppati sia in aula che
on the job, all interno di un sistema formativo che integri il ruolo della scuola con quello
dell azienda formativa, purché siano oggetto di valutazione secondo pratiche mutuamente
riconosciute tra scuola ed azienda. A tale riguardo va segnalato che la fase di analisi dei
processi produttivi e di predisposizione del piano formativo ha visto collaborare sia i tecnici
aziendali di processo che i docenti degli istituti scolastici.
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
Nel predisporre le unità formative, si è stabilito di calibrarle sul livello 4 dell European
Qualification Framework.
3.3. Modello organizzativo integrato multilivello
A latere dell attività volta alla predisposizione del piano formativo, si sono messi a
punto una serie di dispositivi e di interventi particolarmente utili alla costruzione del sistema
dell alternanza scuola lavoro. Ci si riferisce in proposito al modello organizzativo, alla
modellizzazione delle figure tutoriali e alla formazione dei formatori.
Il modello organizzativo articola le funzioni progettuali e gestionali all interno di una
rete di organismi tra cui figurano il comitato direttivo (organo di governo), il gruppo di
pilotaggio (organo di programmazione generale), il comitato tecnico scientifico (organismo di
validazione scientifica), gli enti formativi distinti in istituti scolastici e agenzie formative, la
componente aziendale, le parti sociali e le rappresentanze funzionali. Il modello si suddivide
in tre livelli, ciascuno dei quali è orientato da specifici obiettivi e pone in relazione organismi
distinti. Dell articolazione su tre livelli tiene conto il piano di valutazione del progetto.
3.4. Modellizzazione delle figure tutoriali
La modellizzazione delle figure tutoriali, distinte tra quella di tutor scolastico e di tutor
aziendale, ha tenuto conto delle specificità proprie del sistema di alternanza scuola lavoro ed è
il risultato anche di un analisi delle funzioni tutoriali sviluppatesi nel contesto europeo.
3.5. Formazione - azione dei formatori
La formazione dei formatori, ovvero di tutte le figure impegnate nel processo
progettuale e di erogazione della formazione, si basa sulla metodologia della formazione
azione, e quindi percorre il progetto dal suo inizio fino alla sua conclusione. Accanto a questa
forma continuativa di formazione, sono stati previsti una serie di interventi specifici e
puntuali, rivolti in forma integrata sia ai tutor scolastici che a quelli aziendali. In questo senso
la formazione dei formatori ha seguito le tappe principali del progetto, prevedendo
approfondimento di specifiche tematiche, in connessione con la formazione azione rivolta
all intera rete progettuale. Tale formazione ha seguito un approccio di tipo andragogico e
un impostazione costruzionista.
3.6. Erogazione della formazione
Successivamente alla definizione del modello formativo, si è dato l avvio alla fase
dell erogazione della formazione. Tale step ha previsto tre setting distinti:
formazione d aula presso la scuola
formazione d aula presso l azienda con modalità di didattica attiva
formazione on the job.
A. La formazione d’aula presso la scuola, basata sulle componenti conoscitive
(conoscenze) previste dal piano formativo integrato e di competenza del personale insegnante,
è stata supportata con l ausilio di metodologie e strategie didattiche attive. Si sono introdotti
nuovi strumenti quali la lezione induttiva e per problemi, lo studio di casi, le simulazioni, il
role play ecc.
B. La formazione d’aula presso l’azienda, erogata in misura ridotta e mirata secondo
le disposizioni definite nel piano formativo integrato, ha riguardato lo sviluppo di una serie di
conoscenze che il sistema scolastico non è in grado di fornire, per la mancanza di figure
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
specializzate in tal senso. Anche tale tipo di setting formativo si è avvalso del supporto di
metodologie e strategie didattiche attive, incluso il Problem Based Learning.
C. La formazione on the job, anch essa rispondente a quanto definito nel piano
formativo nei termini di sviluppo delle capacità operative, si è articolata in due momenti distinti
e interrelati:
affiancamento diretto in azienda sulla base di una programmazione curata dal tutor
aziendale e correlata allo sviluppo delle capacità indicate dal piano formativo generale;
project work in azienda sulla base di una programmazione curata in modo integrato da
tutor aziendale e tutor scolastico. Ciascun project work è curato da un gruppo di allievi,
sotto la supervisione del tutor aziendale e in contatto con il tutor scolastico;
azione di mentoring da parte del tutor aziendale.
3.7. Valutazione degli apprendimenti
La valutazione degli apprendimenti si è svolta su due livelli distinti. Da un lato si è operata
la verifica dell acquisizione delle conoscenze sia presso la scuola che presso l azienda, svolta al
termine della fase d aula, sulla base degli indicatori definiti nel piano formativo. Dall altra la
valutazione dello sviluppo delle capacità operative, ottenuta mediante l osservazione continuata
da parte dei tutor aziendali, sulla base di griglie di osservazione predisposte insieme ai tutor
scolastici e coerenti con gli obiettivi definiti nel piano formativo integrato.
3.8. Riconoscimento e la certificazione delle competenze
Il riconoscimento e la certificazione delle competenze, acquisite sia in contesto formale
che non formale, rappresentano due processi distinti. Per ciascuno si è definito un modello
operativo di intervento.
A. Nel caso del riconoscimento delle competenze, ci si riferisce all accertamento del
possesso di una competenza che integra elementi di conoscenza e di capacità operative. Tale
riconoscimento è la risultante delle valutazioni espresse sia dai docenti scolastici (o aziendali,
qualora previsti) che dal tutor aziendale, sulla base del piano formativo integrato. Quando un
allievo ottiene tutti i crediti previsti dalla competenza in oggetto, in termini di conoscenze e
capacità ad essa correlate, si vede riconosciuto il possesso di quella specifica competenza. Nel
caso non risulti possedere tutte le conoscenze e le capacità previste, consegue una serie di
crediti riconosciuti nel sistema della scuola e in quello delle imprese.
B. Relativamente alla certificazione delle competenze, si intende invece il processo
mediante il quale il riconoscimento di una competenza dà luogo alla sua spendibilità all interno
di un sistema formativo o allo scopo di un passaggio tra sistemi comunicanti.
In seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione, il livello regionale ha assunto
facoltà legislativa in una serie di materie diverse, tra cui la formazione professionale e la
predisposizione di un sistema regionale di riconoscimento delle competenze, in linea con i
principi generali stabiliti a livello nazionale. In questo quadro, il progetto intende promuovere
una serie di accordi tra mondo della scuola e mondo delle imprese. In questa fase si intende
giungere ad un accordo tra l Ufficio Scolastico Regionale, l Assessorato al Lavoro,
Formazione, Università e Ricerca della Regione Friuli - Venezia Giulia, l Assessorato
all Istruzione del Friuli - Venezia Giulia, Confindustria Friuli - Venezia Giulia e le associazioni
regionali di categoria, in modo da poter allargare la sfera di spendibilità delle competenze
acquisite nel progetto di alternanza scuola lavoro. Analoga attenzione è rivolta anche a
mantenere il modello qui presentato in linea con le disposizioni emanate dal Ministero della
Pubblica Istruzione e dal Ministero del Lavoro, anche in rapporto agli esiti dei tavoli nazionali
di coordinamento istituiti a tale scopo in questi anni. Infine simile attenzione è rivolta anche alle
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Progetto Alternanza Scuola Lavoro
risultanze del Progetto Interregionale Descrizione e certificazione delle competenze e famiglie
professionali cui partecipano tutte le amministrazioni regionali del Paese.
3.9. Monitoraggio e la valutazione del progetto.
Il monitoraggio e la valutazione sono parte integrante del progetto e ne costituiscono
aspetto di feed back in una logica di miglioramento continuo.
A tale proposito, l attività di analisi, svolta sulla base di un Piano di monitoraggio e di
valutazione, è rivolta a tutti gli attori del progetto ed è congegnata secondo un approccio
sistemico. La fase di monitoraggio è in corso e prevede l utilizzo di molteplici strumenti di
rilevazione al fine di sondare le aree di indagine seguenti:
Monitoraggio degli apprendimenti (in esito alle UF)
Monitoraggio sui punti sensibili del sistema
Monitoraggio del grado di efficacia percepita da parte degli utenti
Monitoraggio del grado di efficacia percepita da parte degli attori del sistema
Credits
Luca Dordit, responsabile scientifico del progetto, è ricercatore senior e consulente
della Direzione Centrale del Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, oltre che dell Agenzia
Regionale del Lavoro e della Formazione Professionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Tra i principali enti per i quali ha svolto attività professionale figurano il Ministero
dell Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), EVTA (European Vocational Training
Association), EUCIS (The European Civil Society), Università degli studi di Trieste e di
Udine, Provincia di Gorizia, Formez, IRES Friuli - Venezia Giulia , ENAIP nazionale, Acli
nazionale, Istituto Internazionale Maritain, Gruppo Acciaierie Pittini.
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Le attività primarie di Officina Pittini per la formazione, collegata al Gruppo Acciaierie
Pittini sono:
- Formazione in ingresso
- Formazione continua e ricorrente
- Riqualificazione del personale
Officina Pittini per la formazione ha stabilito una rete di relazioni con i territori di riferimento e con il contesto economico, in modo da incidere positivamente nell integrazione tra sistemi mondo del lavoro, formazione, istruzione, ricerca ed essere un acceleratore nel promuovere
occasioni atte a produrre valore.
Obiettivi strategici:
- Far crescere la qualità delle risorse umane e la loro professionalità;
- Sostenere la diffusione della cultura manageriale nei territori;
- Contribuire a migliorare l assetto organizzativo delle imprese;
- Accrescere la diffusione delle informazioni e della conoscenza;
- Valorizzare il ruolo dell innovazione e il trasferimento tecnologico.
Il Gruppo Pittini opera con i propri impianti nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto,
Basilicata.
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