2015.04.24 CdT Export, un colpo di freno

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2015.04.24 CdT Export, un colpo di freno
Corriere del Ticino
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VENERDÌ 24 APRILE 2015
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ECONOMIA
NOTIZIEFLASH
CANTON VAUD
Logitech, il risultato
a 135 milioni di dollari
❚❘❙ Logitech, la multinazionale vodese specializzata nelle periferiche
per computer, ha realizzato nell’esercizio 2014/2015 un utile netto
provvisorio di 135 milioni di dollari,
quasi il doppio rispetto all’anno
precedente. In leggero calo le vendite. L’utile netto dell’esercizio
2014/15, conclusosi alla fine marzo,
potrebbe tuttavia essere rivisto leggermente al ribasso a causa
dell’ampia riorganizzazione intrapresa dalla società. Nel periodo in
esame Logitech ha registrato vendite per 2,11 miliardi di dollari, in calo
dell’1% rispetto all’anno precedente. A tassi di cambio costanti il fatturato avrebbe registrato un incremento del 2%.
Amministrazione federale delle dogane
Svizzera Export, un colpo di freno
Nel primo trimestre vendite oltre confine in calo dell’1,4% - Il superfranco si fa sentire
Crescono gli Stati Uniti (+7,3%) e l'Asia (+5,6%) ma è in contrazione l'Eurozona (–7%)
❚❘❙ Il commercio estero della Svizzera
nel primo trimestre dell’anno si è indebolito: le esportazioni in termini
nominali rispetto ad un anno prima
sono calate dell’1,4%, a 50,6 miliardi di
franchi; le importazioni sono scese del
4,4%, a 42,4 miliardi. L’eccedenza
commerciale è quindi di 8,2 miliardi,
ha segnalato ieri l’Amministrazione
federale delle finanze (AFF). Il rafforzamento del franco (soprattutto
sull’euro) probabilmente ha contribuito al calo dell’export.
Nel solo mese di marzo, che aveva un
giorno lavorativo in più rispetto al
2014, le esportazioni sono salite del
3,2% a 17,9 miliardi di franchi e le importazioni dello 0,7%, a 15,4 miliardi.
Il quadro cambia a seconda dei comparti economici. La chimica e farmaceutica, prima in ordine di importanza, ha visto un calo delle esportazioni
tra gennaio e marzo del 3,5% a 21,4
miliardi, con un rimbalzo tuttavia in
marzo (+2,8% a 7,45 miliardi). In questo comparto, il segmento dei principi
attivi ha perso il 16% (–612 milioni di
franchi), mentre quello delle materie
prime e chimica di base si è rinforzato
del 17%. Le esportazioni dell’industria
delle materie plastiche sono diminuite dell’8,8% a 822 milioni di franchi e
l’industria delle macchine e dell’elettronica (secondo comparto di esportazione) del 6,5% (–527 milioni di franchi). L’industria tessile, abbigliamento
e calzature ha subìto un calo del 4,8%.
L’industria metallurgica del 3,3%. L’industria alimentare, bevande e tabacco
è evoluta poco al di sotto del livello
dello scorso anno (–1,1%). Il settore
del lusso e della gioielleria è stato tra i
migliori, con un progresso del 21,7% a
quasi 2,6 miliardi. In rialzo del 2,6% gli
strumenti di precisione, per un totale
di 3,65 miliardi. In perdita di velocità
invece l’industria della carta e delle
arti grafiche, che ha visto le esportazioni scendere del 13,1% a 455 milioni
di franchi.
Per aree geografiche, le esportazioni
verso gli Stati Uniti sono salite del 7,3%
a 6,6 miliardi di franchi e del 23,6%, a
2,4 miliardi, a marzo. L’Eurozona, che
con i suoi 19 Paesi rappresenta oltre la
metà dell’export elvetico, ha fatto segnare un calo del 7% a 22,2 miliardi di
franchi. In flessione anche il dato relativo alla sola Germania (–4,5% a 9,1
miliardi). L’Asia, pari a oltre un quinto
delle esportazioni totali, ha evidenziato una crescita trimestrale del 5,6% a
11,4 miliardi di franchi (+10,8% a 4,1
miliardi in marzo). La Cina ha fatto
segnare una diminuzione trimestrale
del 2% a 2,1 miliardi. L’Africa è una
delle aree più toccate dai cali, con una
discesa del 12%.
Per le importazioni, il calo del valore è
dovuto principalmente alla discesa
del prezzo del petrolio: i prodotti energetici hanno visto i prezzi scendere del
24,5% nel periodo in rassegna. In termini geografici le importazioni sono
calate del 7% dall’Europa (con una
contrazione tra il 10 e il 17% da Belgio,
Francia, Spagna, Italia e Germania).
Sono cresciute del 14% le importazioni dall’America del Nord e del 4%
dall’Asia. È crollata l’Africa (–42%) e
soprattutto la Libia (–42%). ATS/RED.
QUADRO POSITIVO
Rimbalzo a marzo
per il settore
dell’orologeria
❚❘❙ L’industria orologiera svizzera ha messo a
segno una crescita dell’export del 3,1% rispetto al trimestre precedente a complessivi 5,11 miliardi franchi, grazie a un eccellente mese di marzo (+6,3% a 1,75 miliardi).
È il più forte aumento mensile dal gennaio
2014, informa la Federazione orologiera. In
febbraio c’era stato un calo dell’export. Tutte le tipologie di orologi hanno registrato un
aumento in marzo. In buona crescita gli orologi in metallo prezioso (+13,2%). Per gli
orologi che costano meno di 200 franchi
c’è stata una crescita forte in marzo, superiore al 22%. La categoria 200-500 franchi
rallenta. Tra i Paesi di destinazione degli
orologi elvetici, Hong Kong continua a mostrarsi in difficoltà.
CANTON GRIGIONI
Carna Grischa, due mesi
di moratoria provvisoria
❚❘❙ Carna Grischa, l’azienda alimentare grigionese recentemente al
centro di uno scandalo di etichettature truccate, beneficia di una moratoria provvisoria di due mesi. È
quanto si apprende dal foglio ufficiale del Canton Grigioni. L’azienda,
interpellata dall’ATS, ha precisato
di essere sulla via del risanamento.
La moratoria provvisoria è stata accordata fino a metà giugno dal tribunale distrettuale di Landquart.
Scopo della misura è accordare una
tregua all’azienda grigionese che
sta riorientando il proprio operato
dopo lo scandalo dello scorso anno.
CANTON TURGOVIA
Su il fatturato di Thurella
ma si riduce la redditività
❚❘❙ Thurella, società con sede a
Egnach (TG) specializzata nella
produzione di succhi di frutta, ha
realizzato nel 2014 un fatturato in
crescita annua del 9% a 30,5 milioni
di franchi. L’utile netto è sceso nel
giro di 12 mesi da 3,4 a 2,8 milioni e
il risultato operativo Ebit da 4,2 a 3,6
milioni. L’aumento delle vendite in
Svizzera è stato solido e le esportazioni hanno contribuito al risultato,
in particolare in Asia, America del
Nord ed Europa settentrionale.
Conti Novartis: utile di 2,3 miliardi
Il profitto trimestrale scende del 6% a causa della risalita del dollaro
Telefonia Orange si rinnova
D’ora in poi si chiamerà Salt
❚❘❙ Novartis ha subito nel primo trimestre 2015 gli effetti negativi del rafforzamento della valuta americana: il colosso basilese della farmaceutica ha registrato, sulle attività mantenute, un utile
netto di 2,31 miliardi di dollari, in calo
del 6% su base annua, ma in rialzo del
9% a tassi di cambio costanti.
Il volume d’affari netto evidenzia una
flessione del 7% a 11,94 miliardi di dollari: a tassi di cambio costanti risulta invece una progressione del 3%. L’utile
operativo (Ebit) si attesta a 2,79 miliardi
di dollari, in contrazione dell’1%, ma in
aumento del 15% senza gli effetti di
cambio.
«Abbiamo realizzato una eccellente
performance operativa – ha fatto sapere
il CEO Joseph Jimenez, citato in un co-
❚❘❙ Orange Svizzera d’ora innanzi si chiamerà Salt, ossia sale in inglese. Dopo
l’acquisto della società da parte dell’imprenditore francese Xavier Niel, l’operatore telefonico con sede a Renens (VD)
ha presentato ieri sera a Zurigo la sua
nuova identità. I negozi di Orange in
Svizzera rimarranno chiusi fino a settimana prossima per permettere il cambiamento delle insegne. Da lunedì i
punti vendita apriranno le porte in concomitanza con il lancio commerciale
ufficiale.
Domenica scorsa, sulle colonne della
«NZZ am Sonntag», il direttore generale
di Orange Svizzera Johan Andsjö aveva
già dichiarato che non ci sarà «nessuna
guerra dei prezzi». «Lanceremo un marchio di alta gamma», aveva spiegato
municato –. Nella realizzazione dei nostri obiettivi per l’insieme dell’esercizio
siamo sulla buona via».
La Direzione di Novartis, attualmente
impegnata nella ristrutturazione del
portafoglio delle attività, prosegue intanto nella sua strategia di acquisizioni.
Lo scorso anno il gruppo basilese ha
avviato un processo di trasformazione,
riposizionando le attività sulle tre divisioni Pharmaceuticals, Alcon e Sandoz,
dopo aver concluso transazioni incrociate con la britannica GlaxoSmithKline
(GSK).
Nel dettaglio il settore farmaceutico, la
principale divisione del gruppo, ha realizzato un volume d’affari netto di 7,14
miliardi di dollari, in flessione del 9%
(+1% a tassi di cambio costanti). La cifra
comprende i nuovi attivi acquisiti in
marzo da GSK.
La filiale oftalmologica Alcon ha generato tra gennaio e marzo ricavi per 2,56
miliardi di dollari (–3%, ma +5% a cambio costante). Le vendite di Sandoz,
specializzata nei medicinali generici, si
sono contratte del 3% a 2,24 miliardi di
dollari (+9% a cambio costante).
Per l’insieme dell’esercizio Novartis
mantiene invariati i propri obiettivi. Il
colosso renano punta a un aumento del
fatturato «a una cifra», a tassi di cambio
invariati. Se i tassi di cambio medi registrati ad aprile dovessero perdurare per
l’intero anno, Novartis calcola che potrebbero ripercuotersi negativamente
sulle vendite nella misura del 10% e del
13% sul risultato operativo di base.
Andsjö. Il domenicale aveva poi già anticipato il nome Salt. Sul suo sito, Salt
promette che gli abbonamenti attuali
«rimarranno tali e quali».
L’operatore telefonico afferma anche
che offrirà una garanzia di restituzione
di sei settimane su abbonamenti e cellulari. In giugno dovrebbe poi essere
introdotto un nuovo rivoluzionario abbonamento con tassa annua anziché
mensile. Lo scorso dicembre, la holding
britannica Apax aveva annunciato la
vendita di Orange Svizzera a NJJ Capital,
una holding appartenente a Xavier Niel,
per 2,8 miliardi di franchi. Il francese era
già proprietario dell’operatore Free, entrato con successo sul mercato della telefonia mobile in Francia nel gennaio
2012.