2015.04.24 CdT Export, un colpo di freno
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2015.04.24 CdT Export, un colpo di freno
Corriere del Ticino 29 VENERDÌ 24 APRILE 2015 BORSA SVIZZERA SMI (–0,21%) 9.299 9.338 ME 1,0327 EURO/USD (ore 18.00) 1,0812 1,0812 1,0777 0,9527 MA EURO/CHF (ore 18.00) 1,0367 0,9539 9.338 9.243 LU 0,9553 0,9661 9.358 9.245 VE USD/CHF (ore 18.00) GIO VE 0,9519 LU MA 1,0753 1,0327 1,0270 0,9553 ME GIO VE 1,0751 1,0260 1,0239 LU MA 1,0727 ME GIO VE LU MA ME GIO ECONOMIA NOTIZIEFLASH CANTON VAUD Logitech, il risultato a 135 milioni di dollari ❚❘❙ Logitech, la multinazionale vodese specializzata nelle periferiche per computer, ha realizzato nell’esercizio 2014/2015 un utile netto provvisorio di 135 milioni di dollari, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. In leggero calo le vendite. L’utile netto dell’esercizio 2014/15, conclusosi alla fine marzo, potrebbe tuttavia essere rivisto leggermente al ribasso a causa dell’ampia riorganizzazione intrapresa dalla società. Nel periodo in esame Logitech ha registrato vendite per 2,11 miliardi di dollari, in calo dell’1% rispetto all’anno precedente. A tassi di cambio costanti il fatturato avrebbe registrato un incremento del 2%. Amministrazione federale delle dogane Svizzera Export, un colpo di freno Nel primo trimestre vendite oltre confine in calo dell’1,4% - Il superfranco si fa sentire Crescono gli Stati Uniti (+7,3%) e l'Asia (+5,6%) ma è in contrazione l'Eurozona (–7%) ❚❘❙ Il commercio estero della Svizzera nel primo trimestre dell’anno si è indebolito: le esportazioni in termini nominali rispetto ad un anno prima sono calate dell’1,4%, a 50,6 miliardi di franchi; le importazioni sono scese del 4,4%, a 42,4 miliardi. L’eccedenza commerciale è quindi di 8,2 miliardi, ha segnalato ieri l’Amministrazione federale delle finanze (AFF). Il rafforzamento del franco (soprattutto sull’euro) probabilmente ha contribuito al calo dell’export. Nel solo mese di marzo, che aveva un giorno lavorativo in più rispetto al 2014, le esportazioni sono salite del 3,2% a 17,9 miliardi di franchi e le importazioni dello 0,7%, a 15,4 miliardi. Il quadro cambia a seconda dei comparti economici. La chimica e farmaceutica, prima in ordine di importanza, ha visto un calo delle esportazioni tra gennaio e marzo del 3,5% a 21,4 miliardi, con un rimbalzo tuttavia in marzo (+2,8% a 7,45 miliardi). In questo comparto, il segmento dei principi attivi ha perso il 16% (–612 milioni di franchi), mentre quello delle materie prime e chimica di base si è rinforzato del 17%. Le esportazioni dell’industria delle materie plastiche sono diminuite dell’8,8% a 822 milioni di franchi e l’industria delle macchine e dell’elettronica (secondo comparto di esportazione) del 6,5% (–527 milioni di franchi). L’industria tessile, abbigliamento e calzature ha subìto un calo del 4,8%. L’industria metallurgica del 3,3%. L’industria alimentare, bevande e tabacco è evoluta poco al di sotto del livello dello scorso anno (–1,1%). Il settore del lusso e della gioielleria è stato tra i migliori, con un progresso del 21,7% a quasi 2,6 miliardi. In rialzo del 2,6% gli strumenti di precisione, per un totale di 3,65 miliardi. In perdita di velocità invece l’industria della carta e delle arti grafiche, che ha visto le esportazioni scendere del 13,1% a 455 milioni di franchi. Per aree geografiche, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono salite del 7,3% a 6,6 miliardi di franchi e del 23,6%, a 2,4 miliardi, a marzo. L’Eurozona, che con i suoi 19 Paesi rappresenta oltre la metà dell’export elvetico, ha fatto segnare un calo del 7% a 22,2 miliardi di franchi. In flessione anche il dato relativo alla sola Germania (–4,5% a 9,1 miliardi). L’Asia, pari a oltre un quinto delle esportazioni totali, ha evidenziato una crescita trimestrale del 5,6% a 11,4 miliardi di franchi (+10,8% a 4,1 miliardi in marzo). La Cina ha fatto segnare una diminuzione trimestrale del 2% a 2,1 miliardi. L’Africa è una delle aree più toccate dai cali, con una discesa del 12%. Per le importazioni, il calo del valore è dovuto principalmente alla discesa del prezzo del petrolio: i prodotti energetici hanno visto i prezzi scendere del 24,5% nel periodo in rassegna. In termini geografici le importazioni sono calate del 7% dall’Europa (con una contrazione tra il 10 e il 17% da Belgio, Francia, Spagna, Italia e Germania). Sono cresciute del 14% le importazioni dall’America del Nord e del 4% dall’Asia. È crollata l’Africa (–42%) e soprattutto la Libia (–42%). ATS/RED. QUADRO POSITIVO Rimbalzo a marzo per il settore dell’orologeria ❚❘❙ L’industria orologiera svizzera ha messo a segno una crescita dell’export del 3,1% rispetto al trimestre precedente a complessivi 5,11 miliardi franchi, grazie a un eccellente mese di marzo (+6,3% a 1,75 miliardi). È il più forte aumento mensile dal gennaio 2014, informa la Federazione orologiera. In febbraio c’era stato un calo dell’export. Tutte le tipologie di orologi hanno registrato un aumento in marzo. In buona crescita gli orologi in metallo prezioso (+13,2%). Per gli orologi che costano meno di 200 franchi c’è stata una crescita forte in marzo, superiore al 22%. La categoria 200-500 franchi rallenta. Tra i Paesi di destinazione degli orologi elvetici, Hong Kong continua a mostrarsi in difficoltà. CANTON GRIGIONI Carna Grischa, due mesi di moratoria provvisoria ❚❘❙ Carna Grischa, l’azienda alimentare grigionese recentemente al centro di uno scandalo di etichettature truccate, beneficia di una moratoria provvisoria di due mesi. È quanto si apprende dal foglio ufficiale del Canton Grigioni. L’azienda, interpellata dall’ATS, ha precisato di essere sulla via del risanamento. La moratoria provvisoria è stata accordata fino a metà giugno dal tribunale distrettuale di Landquart. Scopo della misura è accordare una tregua all’azienda grigionese che sta riorientando il proprio operato dopo lo scandalo dello scorso anno. CANTON TURGOVIA Su il fatturato di Thurella ma si riduce la redditività ❚❘❙ Thurella, società con sede a Egnach (TG) specializzata nella produzione di succhi di frutta, ha realizzato nel 2014 un fatturato in crescita annua del 9% a 30,5 milioni di franchi. L’utile netto è sceso nel giro di 12 mesi da 3,4 a 2,8 milioni e il risultato operativo Ebit da 4,2 a 3,6 milioni. L’aumento delle vendite in Svizzera è stato solido e le esportazioni hanno contribuito al risultato, in particolare in Asia, America del Nord ed Europa settentrionale. Conti Novartis: utile di 2,3 miliardi Il profitto trimestrale scende del 6% a causa della risalita del dollaro Telefonia Orange si rinnova D’ora in poi si chiamerà Salt ❚❘❙ Novartis ha subito nel primo trimestre 2015 gli effetti negativi del rafforzamento della valuta americana: il colosso basilese della farmaceutica ha registrato, sulle attività mantenute, un utile netto di 2,31 miliardi di dollari, in calo del 6% su base annua, ma in rialzo del 9% a tassi di cambio costanti. Il volume d’affari netto evidenzia una flessione del 7% a 11,94 miliardi di dollari: a tassi di cambio costanti risulta invece una progressione del 3%. L’utile operativo (Ebit) si attesta a 2,79 miliardi di dollari, in contrazione dell’1%, ma in aumento del 15% senza gli effetti di cambio. «Abbiamo realizzato una eccellente performance operativa – ha fatto sapere il CEO Joseph Jimenez, citato in un co- ❚❘❙ Orange Svizzera d’ora innanzi si chiamerà Salt, ossia sale in inglese. Dopo l’acquisto della società da parte dell’imprenditore francese Xavier Niel, l’operatore telefonico con sede a Renens (VD) ha presentato ieri sera a Zurigo la sua nuova identità. I negozi di Orange in Svizzera rimarranno chiusi fino a settimana prossima per permettere il cambiamento delle insegne. Da lunedì i punti vendita apriranno le porte in concomitanza con il lancio commerciale ufficiale. Domenica scorsa, sulle colonne della «NZZ am Sonntag», il direttore generale di Orange Svizzera Johan Andsjö aveva già dichiarato che non ci sarà «nessuna guerra dei prezzi». «Lanceremo un marchio di alta gamma», aveva spiegato municato –. Nella realizzazione dei nostri obiettivi per l’insieme dell’esercizio siamo sulla buona via». La Direzione di Novartis, attualmente impegnata nella ristrutturazione del portafoglio delle attività, prosegue intanto nella sua strategia di acquisizioni. Lo scorso anno il gruppo basilese ha avviato un processo di trasformazione, riposizionando le attività sulle tre divisioni Pharmaceuticals, Alcon e Sandoz, dopo aver concluso transazioni incrociate con la britannica GlaxoSmithKline (GSK). Nel dettaglio il settore farmaceutico, la principale divisione del gruppo, ha realizzato un volume d’affari netto di 7,14 miliardi di dollari, in flessione del 9% (+1% a tassi di cambio costanti). La cifra comprende i nuovi attivi acquisiti in marzo da GSK. La filiale oftalmologica Alcon ha generato tra gennaio e marzo ricavi per 2,56 miliardi di dollari (–3%, ma +5% a cambio costante). Le vendite di Sandoz, specializzata nei medicinali generici, si sono contratte del 3% a 2,24 miliardi di dollari (+9% a cambio costante). Per l’insieme dell’esercizio Novartis mantiene invariati i propri obiettivi. Il colosso renano punta a un aumento del fatturato «a una cifra», a tassi di cambio invariati. Se i tassi di cambio medi registrati ad aprile dovessero perdurare per l’intero anno, Novartis calcola che potrebbero ripercuotersi negativamente sulle vendite nella misura del 10% e del 13% sul risultato operativo di base. Andsjö. Il domenicale aveva poi già anticipato il nome Salt. Sul suo sito, Salt promette che gli abbonamenti attuali «rimarranno tali e quali». L’operatore telefonico afferma anche che offrirà una garanzia di restituzione di sei settimane su abbonamenti e cellulari. In giugno dovrebbe poi essere introdotto un nuovo rivoluzionario abbonamento con tassa annua anziché mensile. Lo scorso dicembre, la holding britannica Apax aveva annunciato la vendita di Orange Svizzera a NJJ Capital, una holding appartenente a Xavier Niel, per 2,8 miliardi di franchi. Il francese era già proprietario dell’operatore Free, entrato con successo sul mercato della telefonia mobile in Francia nel gennaio 2012.