Progetto Ambiente Raccolta di Proverbi

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Progetto Ambiente Raccolta di Proverbi
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Scuola Elementare
Statale di
San Mango d’Aquino
Anno Scolastico
1998 /99
Progetto Ambiente
“Io Amo il mio Paese”
Raccolta di
Proverbi
VOLUME II°
A cura degli alunni e degli insegnanti
della classe quinta delle Scuole
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elementari Statali di San Mango
d’Aquino
Direttrice Didattica
Dottoressa Maria Giovanna
Costanzo
RACCOLTA DI PROVERBI
VOLUME SECONDO
Introduzione
Ogni popolo è attaccato alla propria terra, alla casa, alla
famiglia e a queste sono legati molti proverbi. Il popolo
calabrese ed in particolare quello di San Mango d’Aquino,
risente dell’antica cultura tramandata oralmente attraverso i
proverbi. che rappresentano una saggezza antica, ma sempre
attuale.
Questo lavoro ha permesso ai bambini delle scuole elementari di
San Mango d’Aquino di riscoprire vecchi valori culturali e
soprattutto di instaurare con le vecchie generazioni, depositarie
di questi valori, un incontro costruttivo per entrambi.
Molti sono i temi che i proverbi affrontano e risolvono in modo
semplice e definitivo. Gran parte di essi rispecchiano l’ambiente
contadino, altri il modo di essere di ognuno, ma tutti cercano di
educare.
La saggezza popolare, intrisa di sentimenti religiosi, civili,
sociali, morali, si riassume, quindi, nei proverbi che non sono
mai volgari, anche se a volte, crudamente, usano sostantivi o
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verbi poco opportuni, al fine di rendere più efficaci i messaggi
che intendono trasmettere.
La volgarità, non è, pertanto, nel modo di dire le cose, ma solo
nel pensiero della gente povera di spirito che le riceve.
I proverbi sono stati sempre, nei secoli passati, i veri valori a cui
si sono ispirate molte generazioni. Oggi, purtroppo le nuove
generazioni si ispirano a nuovi modelli che provengono
soprattutto dai mass - media, e molti non sono certo educativi.
Gli insegnanti e gli alunni delle scuole elementari di San Mango
d’Aquino hanno ritenuto, quindi, opportuno rivisitare questi
“modus dicendi”, per rivalutare le tradizioni culturali di un
popolo, che purtroppo vanno via via scomparendo e cercare di
salvare alcuni fra i più noti proverbi.
Costruttivo è stato, infine, il rapporto che si è creato tra gli
alunni e le più vecchie generazioni, depositarie, nei loro ricordi,
delle antiche virtù e dell’antica saggezza del popolo di San
Mango d’Aquino. Per una volta ancora, gli anziani hanno dato
ai giovani un insegnamento di vita, un testamento dei loro
ricordi e dei loro valori.
Cerchiamo, quindi di ricordare, di imparare, ma soprattutto di
riflettere, su quanto ci viene dal passato, perchè è sul passato
che si regge il presente, ma soprattutto si crea il futuro di un
popolo.
Il lavoro svolto dagli alunni e dagli insegnanti delle scuole
elementari di San Mango d’Aquino semplice in apparenza, ma
complesso nelle sue varie articolazioni, vuole essere un
contributo che serva a far meditare le nuove generazioni.
Molti ritengono questo lavoro superfluo, altri, addirittura
inutile, ed è proprio a queste persone che intendiamo indirizzare
questo nuovo messaggio che è vecchio da secoli.
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BREVE STORIA DEI PROVERBI
Il termine proverbio deriva dal latino proverbium, da verbum,
parola e rappresenta una sentenza breve e concisa, di origine
popolare e di vasta diffusione, che contiene una norma, un
insegnamento tratti dall'esperienza. Molti proverbi hanno una
diffusione universale e si presentano spesso in forme
straordinariamente simili presso i popoli più diversi. Nelle
culture più evolute essi tendono a vedere ristretto il loro campo
di impiego al livello popolare. I tentativi più volte compiuti di
estrarre dal corpus proverbiale di una regione o di una nazione
un'ideologia coerente lasciano dubbiosi, perché spesso i
proverbi non rappresentano la codificazione di una “verità”, ma
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piuttosto formule di comodo, poste sotto l'autorità della
tradizione. Nel corso dei secoli essi inoltre possono anche
mutare di significato.
I proverbi contengono frequentemente parole arcaiche o create
per l'occasione, in particolare per la rima o costruzioni insolite.
Nella maggior parte dei casi hanno struttura metrica o almeno
ritmica e sono caratterizzati dalla rima o dall'assonanza , o da
varie forme di allitterazione o di bisticcio. Una categoria
particolare di proverbi è costituita dai cosiddetti wellerismi: si
tratta di detti sentenziosi, in genere di contenuto scherzoso, in
cui un'affermazione è attribuita a un personaggio più o meno
determinato; il nome deriva da quello di Sam Weller,
personaggio del Circolo Pickwick di Ch. Dickens al quale
l'autore mette in bocca molte frasi con tale struttura. Va anche
ricordato che in letteratura i proverbi hanno sempre avuto
grandissima fortuna: basterà citare autori sommi come Plauto,
Cervantes, Shakespeare. Sin dall'antichità classica i proverbi
hanno richiamato l'interesse di filosofi e studiosi. Lo stesso
Aristotele ne avrebbe curato una scelta, e accanto a lui si
possono ricordare Crisippo, Zenodoto, Plutarco, Diogeniano.
Nel Cinquecento e Seicento le raccolte si intensificarono e
l'esempio lo diede Erasmo con la sua Adagiorum collectanea e
grande sviluppo acquistarono con i grandi folcloristi
dell'Ottocento. In ogni parte del mondo ne è stata pubblicata
una documentazione enorme, che è oggetto di studio della
paremiologia (dal gr. paroimía, massima): tra le numerose
raccolte regionali italiane ha particolare rilievo quella di G.
Pitrè, che in quattro grossi volumi riunisce i proverbi siciliani,
con varianti di tutte le regioni italiane.
Nella Bibbia troviamo il Libro dei Proverbi, libro poetico
dell'Antico Testamento, appartenente al genere sapienziale.
L'intestazione lo presenta come opera del re Salomone, ma si
tratta in realtà di uno scritto composito, risultato
dall'accostamento di diverse raccolte di massime: le datazioni
delle varie sezioni del libro vanno dal sec. VIII al IV a. C.,
anche se è possibile risalire a epoca più antica, per certe parti,
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tenendo conto dei periodi di trasmissione orale del materiale
letterario. L'origine dei Proverbi è nell'insegnamento dei saggi
di Israele e s'incentra sulla formazione morale dell'individuo e la
direzione della sua vita quotidiana. In questo, i proverbi non si
differenziano dalla letteratura sapienziale di tutto l'antico Vicino
Oriente: parallelismi contenutistici e formali sono riscontrabili
con scritti sapienziali egizi (il libro della sapienza di
Amenemope) e con testi della città sira di Ugarit.
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PROVERBI
‘U vicinatu è mienzu parentatu.
Il vicinato è mezzo parentato.
I vicini sono quasi parenti.
‘A vucca è na’ ricchizza.
La bocca è una ricchezza.
Con la bocca si possono dire tante cose.
‘A mala cumpagnia porta a mala via.
La cattiva compagnia porta sulla cattiva strada.
E’ bene saper scegliere gli amici.
A liettu strittu, curcate mmienzu.
Nel letto stretto, coricati in mezzo.
Cerca di trovare sempre il posto migliore.
Na’ botta a ri circhj e n’atra a ra vutta.
Un colpo ai cerchi ed uno alla botte.
Dare ragione a due persone contemporaneamente.
I sordi di sudari s’’i mancia ‘u sciampagnune.
Il denaro dei lavoratori li spreca il vagabondo.
Il denaro accumulato con sudore non deve essere sprecato.
Statti sitazzu a pènnare sinca chi vena fharina a cernare.
Stai, setaccio appeso, fino a che non devi setacciare la farina.
Aspetta. Stai in ozio fin quando non arriva il momento di lavorare.
Pisci cuotti e carne cruda.
Pesci cotti e carne cruda.
I pesci devono essere cotti bene, la carne può essere mangiata anche cruda.
‘A rrobba ‘e l’atri se mancia ra tua.
La proprietà degli altri mangia la tua.
Ognuno cerca di sposare i confini del proprio terreno.
Oje metimu e domane pisamu.
Oggi mietiamo e domani mettiamo il grano nei sacchi.
Ogni cosa va fatta al tempo e a luogo.
Annu è muortu Pietru e aguannu ne vena ru fhietu.
L’anno scorso è morto Pietro e quest’anno ne sentiamo il cattivo odore.
Lamentarsi con ritardo.
I marturanisi su’ larghi ‘e vucca e stritti ‘e manu.
Gli abitanti di Martirano parlano troppo, ma sono molto tirchi.
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A cacareddha ‘un cce vo’ culu strinciare.
Quando si ha la diarrea non basta tenere stretto il culo.
Quando una cosa deve essere fatta, va fatta.
Puorci abbutti e cavuli sarvi.
Maiali sazi e cavoli salvi.
Pretendere cose impossibili.
Ciuotu sì,fhissa no.
Cretino si, fesso no.
Pocu trona e assai lampi e de l’acqua ‘un ti nne scampi.
Pochi tuoni e molti lampi e pioverà moltissimo.
Si è chjara ‘a muntagna, mancia, viva e va’ ‘ncampagna.
Se la montagna è libera da nubi, mangia, bevi e va in campagna.
Stai tranquillo che non pioverà.
Cose ‘e notte, vrigogne ‘e juornu.
Cose fatte di notte sono vergogne di giorno.
Le cose fatte in fretta non sono mai buone.
Quannu tieni fretta, curcate e aspetta.
Quando hai fretta, coricati e aspetta.
La fretta non è mai una buona cosa.
‘U menzugnaru ha d’avire bona memoria.
Il bugiardo deve avere una buona memoria
...per ricordare tutte le bugie che dice.
‘A donna quannu è bella de natura cchjù sciagurata va’, cchjù bella para.
La donna quando è bella, anche se va vestita male, è sempre bella.
Se una donna è bella, è bella in qualsiasi momento.
Puttane e cavaddhi ‘e carrozza, bona gioventù e mala vecchizza.
Le donne di facili costumi e i cavalli delle carrozze, fanno una buona gioventù ed una
cattiva vecchiaia.
Alcune persone fanno una buona gioventù ed una brutta vecchiaia.
‘A bon cavaddhu ‘un le manca sella e ‘a bon patrune mancu serviture.
Al buon cavallo non manca la sella e al buon padrone non mancano gli operai.
Chi merita ha sempre quello che gli serve.
A ru malu lavurature ogne zappune le porta dulure.
Al cattivo lavoratore qualsiasi zappa gli porta dolore.
Chi non ha voglia di lavorare soffre.
‘U d’è farina du saccu tue.
Non è farina del tuo sacco
Non sono cose che hai detto tu.
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‘A nottata e ra fhiglia fhimmina.
La nottata e la figlia femmina.
Fare un sacrificio e non ricevere la giusta ricompensa.
A gatti viecchj surici tennari.
A vecchi gatti topi piccoli.
I vecchi devono mangiare cose morbide.
‘A menzogna ha re gamme curte.
La bugia ha le gambe corte.
Le bugie vengono sempre scoperte.
A melefhimmine e a signure ‘nzo’ cchi le dici le fha unure.
Alle donne di facili costumi ed alle signore ciò che si dice fa onore.
Alle persone che hanno una brutta reputazione, un piccolo complimento è sempre un
onore.
Nente tiegnu, nente haju, cumu vinni mi nne vaju.
Niente avevo, niente ho, come sono venuto me ne vado.
Fare tanto per niente.
Na’ piecura rugnusa arrugna tutta ‘a mandra.
Una pecora rognosa infetta tutta la mandria.
Un cattiva persona guasta una intera compagnia.
Cchjù penna, cchjù renna.
Più pende, più rende.
Una cosa più è grande, più rende.
Chine va’, chine vena, chine scinna, chine ‘nchjana.
Chi va, chi viene, chi scende, chi sale.
Viavai generale.
Fha cumu t’e fattu ca’ ‘u d’è peccatu.
Fai come ti è fatto che non è peccato.
Con certa gente, comportati allo stesso modo.
A d’essere patre è facile, a fare ‘u patre è difficile.
Ad essere padre è facile, fare il padre è difficile.
Diventare padre è facile, saper fare il padre è difficile.
‘A fhatica se chjama fata ppe’ chine ‘un le fheta.
La fatica si chiama fata a chi non puzza.
Ogni lavoro è buono per il bravo lavoratore.
Dinari e mala cuscienza nn’ha chine menu te pienzi.
Soldi e cattiva coscienza, ne hanno chi meno pensi.
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Le apparenze ingannano.
Dio fha ri guali e pue li juncia.
Dio crea le persone simili e poi le unisce.
Le persone che hanno delle affinità, sono unite.
De dire a fare cc’è de mmienzu ‘u mare.
Dal dire al fare c’è di mezzo il mare.
Dire una cosa è facile, farla è difficile.
Dio mu te scanza de acqua currente, de fhuocu ardente e de lingua de mala gente.
Dio ni tenga lontano da: acqua corrente, fuoco ardente e dalle cattive lingue.
Le cattive lingue sono pericolose come le inondazioni e gli incendi.
Quannu se mancia ‘un se serva patrune.
Quando si mangia non si serve il padrone.
Mangiare è importante ed è un momento di libertà.
Stare cumu ‘u diavulu supra i dinari.
Stare come il diavolo sui soldi.
Paura di essere fregato.
Se crida ca’ i ciucci se ‘mpasturanu ccu’ sazizze.
Crede che gli asini si legano con salsicce.
Credere cose non vere
Simminare all’acqua e a ru vientu.
Seminare all’acqua e al vento
Fare lavori inutili.
Sturate sauru!
Caca cavallo!
Si dice a quelle persone che pensano che i soldi si guadagnano facilmente.
Surcu cuvera surcu.
Solco copre solco.
Il tempo allevia tutte le sofferenze.
L’acqua chi ‘un curra fha pantanu e feta.
L’acqua che non scorre, ristagna e puzza.
Le persone che non lavorano non sono ben viste.
Chiddhu chi tieni a ra mente nu’ ru mintare a ru dente.
Quello che hai nella mente non lo mettere al dente.
A volte quello che si pensa non può essere detto.
I panni luordi se lavanu ‘ncasa.
I panni sporchi si lavano in casa.
Le controversie si risolvono in famiglia.
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‘U ciucciu chi ‘un ‘mpinna ‘a cuda a ri tri anni, ‘u ra ‘mpinna cchjù.
L’asino che non ha fatto la coda a tre anni, non lo fa più.
Chi non capisce una cosa, dopo molte spiegazioni, non la capirà mai.
‘I ciucci viecchj moranu ‘mmanu a ri ciuti.
Gli asini vecchi muoiono nelle mani degli sciocchi.
Le vecchie cose perdono valore.
A ra fharmacia ‘un liccare e a ru fhuocu nun toccare.
In farmacia non leccare e al fuoco non toccare.
Alcune cose possono essere pericolose.
Purmintare e gabbare è na’ cosa chi ‘un sa dde fhare.
Promettere e non mantenere, è una cosa che non si deve fare.
Chi promette deve mantenere la promessa fatta.
Chine assai te purminta pocu te duna.
Chi molto promette, poco da’.
Chi promette molto, spesso da’ poco o niente.
‘Un ‘nquetare ‘u cane chi dorma.
Non disturbare il cane che dorme.
Non molestare le persone che si fanno gli affari propri.
‘U miegliu malandrinu è chiddhu chi se curca ‘mmienzu ‘a via e ‘u ru ‘nqueta nessunu.
Il miglior malandrino è quello che si corica in mezzo ad una via e non lo disturba
nessuno.
Il peggiore mafioso è quello che incute più paura.
Damme tiempu ca’ te cupu, dissa ‘u surice a ra nuce.
Dammi tempo che ti buco, disse il topo alla noce.
Col tempo si fa ogni cosa.
‘U pisci puzza sempre da’ capu e no’ da’ cuda.
Il pesce puzza sempre dalla testa e non dalla coda.
L’errore è sempre di chi comanda.
Tale patre, tale fhigliu.
Tale padre, tale figlio.
Si dice quando il figlio somiglia al padre.
‘U d’addhevare cagnuoli e cani ciuoti.
Non allevare cagnolini e cani stupidi.
Dai una buona educazione ai tuoi figli.
‘E menzogne hanu ‘e gamme longhe.
Le bugie hanno le gambe lunghe.
Le bugie si diffondono con rapidità.
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A ru mulinu vacce, a frasche mannacce.
Al mulino vai, a frasche manda.
Avere paura di essere fregato.
‘U mulinaru ‘un sa cchi vo’ dire cameddha sina a quannu nu’ ra perda.
Il mugnaio non sa che cosa vuol dire cameddha, fino a quando non la perde.
Una cosa non si apprezza fin quando non si perde.
‘I guai da’ pignata ‘i sa ra cucchjara chi cce rota.
I guai della pentola li sa il cucchiaio che ci gira dentro.
I guai di una famiglia li conoscono i familiari.
Dopu Natale, friddu e fame.
Dopo Natale, freddo e fame.
Dopo Natale, fa molto freddo e la terra non produce più.
Prima caritas e ppue caritatis.
Prima viene caritas e dopo viene caritatis (nella declinazione).
Devo fare prima le mie cose e poi quelle degli altri.
I mali cuvernati,’i cuverna Dio.
I cattivi assistiti, li assiste Dio.
I poveri sono assistiti da Dio.
Chine vodi ‘u male ‘e l’autri, ‘u sue è vicinu.
Chi vuole il male degli altri, il suo è vicino.
Le persone cattive sono punite.
A tavula misa chine ‘un mancia perda ‘a spisa.
A tavola preparata chi non mangia perde il pranzo.
Quello che si lascia è perduto.
‘I ciucci se ‘mbriganu e ri varrili se scascianu.
Gli asini litigano e i barili si rompono.
Due persone litigano e altri subiscono le conseguenze.
Chine beddha vo’ parire, gran dulure ha dde’ sentire.
Chi bella vuol sembrare, gran dolore deve provare.
La cura della bellezza, a volte, è molto dolorosa.
Nne’ vo’ cantare, nne’ vo’ portare ‘a cruce.
Né vuoi cantare, né vuoi portare la croce.
Si dice ad una persona che non vuole fare niente.
‘A gaddhina chi camina, se ricoglia ccu’ ra vozza chjna.
La gallina che va in giro, torna sempre con la pancia piena.
Chi cerca trova.
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‘Mmiscate ccu’ ri miegli ‘e tie e fhacce ‘e spise.
Stai insieme con le persone migliori di te e invitali a pranzo.
Scegliti gli amici!
‘U tuortu è sempre du muortu.
Il torto è sempre del morto.
Il torto è sempre delle persone che non si sanno o non si possono difendere.
L’arvulu pecca e ru ramu riciva.
L’albero pecca ed il ramo riceve.
Le colpe dei padri spesso ricadono sui figli.
Chine disprezza cumpra.
Chi disprezza compra.
Si disprezzano spesso le cose che non si possono avere.
Quannu cc’è ru gattu ‘u surice sta mattu.
Quando c’è il gatto il topo sta quieto.
Quando c’è un superiore tutti lavorano.
‘U cane chi tena cientu patruni mora de fhame.
Il cane che ha cento padroni, muore di fame.
Scaricare sugli altri le proprie responsabilità.
Si si’ martieddhu vatta, si si’ ‘ncudine statte.
Se sei martello batti e se sei incudine stai.
Se hai ragione ribellati, se hai torto subisci.
‘U povarieddhu pisa ra fhame ccu’ ra vilanza.
Il povero pesa la fame con la bilancia.
Il povero non ha niente.
Dinaru ‘mprestatu, nimicu accattatu.
Soldi prestati, nemici comprati.
Non si devono prestare soldi agli amici per non perdere l’amicizia.
Purmintare e ‘un dunare, restanu ‘e fhiglie ‘e maritare.
Promettere e non dare e le figlie restano da maritare.
Bisogna essere affidabili.
L’acqua e ra morte su’ arriedi ‘a porta.
L’acqua e la morte sono dietro la porta.
Un temporale e la morte possono arrivare in qualsiasi momento.
A cavulu jurutu, chiru chi cce fhai fhai è perdutu.
Al cavolo fiorito quello che gli fai è perduto.
Fare un lavoro e non essere ricompensato.
‘A ragiune è di’ fhissa.
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La ragione è degli sciocchi.
Solo il cretino ha sempre ragione.
‘U pattu vincia ra legge.
Il patto vince la legge.
La parola vale più della legge.
Ogne lignu tena ‘a fhuma sua.
Ogni legno ha il suo fumo.
Ognuno ha determinate abilità.
Quannu vidi ‘a mala vigilia, ‘u d’aspettare ‘a fhesta.
Quando vedi la cattiva vigilia, non aspettare la festa.
Se le cose cominciano male, non possono finire bene.
Ogne jure tena ‘u sue urdure.
Ogni fiore ha il suo profumo.
Ognuno ha delle doti.
Ppe’ quantu tiegnu tila fhazzu cammise.
Per quanto ho tela faccio camicie.
Posso fare seconde le mie possibilità.
Chine vo’ tornare ha dde’ partire.
Chi vuole tornare deve partire.
Se non si parte non si può ritornare.
Chine arriva prima a ru mulinu macina.
Chi arriva prima al mulino macina.
Avere la precedenza.
Chicchirichì, cuccurucù, m’hanu arrubbatu e ‘un sacciu chi fhu.
Chicchirichì, cuccurucù, mi hanno derubato e non so chi fu.
Essere derubato e pigliarla con filosofia.
Chine mancia sulu s’affuca.
Chi mangia da solo si strozza.
Ciò che si ha bisogna dividerlo con gli amici.
Maritu gelusu mora curnutu.
Il marito geloso muore cornuto.
La gelosia porta a brutte conseguenze.
Parienti: serpienti.
Parenti: serpenti.
I parenti ti ingannano.
‘Mpizzu ‘mpizzu ca’ largu mi nne fhazzu.
Mi basta entrare con un solo piede che poi largo me ne faccio
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Basta avere un piccolo posto per poi farsi largo nella vita.
Marzu fha ri juri e Aprile nn’ha l’unure.
Marzo fa i fiori e Aprile ne ha l’onore.
Si dice quando uno fa un lavoro ed un altro ne riceve i meriti.
Si vo’ cadire malatu, mancia nuci, pierzica e granati.
Se vuoi ammalarti, mangia noci, pesche e melograni.
Alcuni tipi di fritta fanno male.
Cielu sirenu ‘un tema timpesta.
Cielo sereno non teme tempesta.
Gli onesti non hanno paura.
‘U riccu strazza e ru povaru arripezza.
Il ricco strappa ed il povero rammenda.
Il ricco strafà ed il povero deve stringere la cinghia e soffrire.
‘A vucca chi ‘un mancia ccu’ ru vue o mancia prima o mancia pue.
La bocca che non mangia con il bue o mangia prima o mangia poi.
Chi non mangia in compagnia o ha già mangiato o mangerà dopo.
‘U liettu alletta.
Il letto alletta.
E’ piacevole stare a letto.
A ra fhine di’ simienti, vucca asciutta e voi lienti.
Dopo la semina, bocca asciutta e buoi magri.
Dopo la semina c’è poco lavoro.
A maju ‘un mutare saju; a giugnu, cumu va ru munnu.
A maggio non cambiare saio, a giugno, come va il mondo.
A maggio non cambiare gli abiti, a giugno forse è possibile.
A Pasqua e a Natale ‘unte ‘nzurare, ca’ ogne brutta bella te para.
A Pasqua e a Natale non ti sposare, perché anche una brutta ti sembra bella.
Durante la Pasqua e il Natale si diventa più buoni e si vedono le cose in modo diverso.
Cchjù camini, pieju truovi.
Più cammini, peggio trovi.
Non ci lamentiamo perché c’è chi sta peggio di noi.
A r’arrizzicu sta ru guadagnu.
Nel rischio sta il guadagno.
Chi non rischia non guadagna.
Chine ala pocu vala.
Chi sbadiglia poco vale.
Il lavoratore che sbadiglia non ama il lavoro e non rende.
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Chine fhatiga mancia e chine ‘un fatiga, mancia e viva.
Chi lavora mangia e chi non lavora mangia e beve.
C’è chi lavora per guadagnarsi da vivere e chi invece fa il parassita.
‘Un te ‘mbrigare, ‘un te ‘ntricare, ‘un fare bene ca’ ricivi male.
Non litigare, non t’immischiare , non fare bene perché ricevi male.
Fatti gli affari tuoi perché il mondo è pieno di irriconoscenza.
Dire bene e nnu’ ru fhare,fhare male e nnu’ ru dire.
Dire bene e non lo fare, fare male u non lo dire.
Essere ipocriti e malvagi.
Se spagna ca’ ‘u culu cci’arrubba ra cammisa.
Ha paura che il culo gli possa rubare la camicia.
Essere molto tirchio e avere paura che gli altri possano derubarlo.
Aria sirena ‘u d’ha paura ‘e trona.
Aria serena non ha paura dei tuoni.
Chi è innocente non ha paura delle accuse.
Morte desiderata, vita longa.
Morte desiderata, vita lunga.
Chi vorrebbe morire, avrà una lunga vita.
‘U piru quannu è maturu cada sulu.
La pera quando è matura cade da sola.
Ogni cosa a suo tempo.
Pane e mantu gravanu ma non tantu.
Pane e mantello pesano, ma non tanto.
Si deve avere cibo e fuoco.
L’erva chi ‘un vue all’uortu te nascia.
L’erba che non vuoi all’orto ti nasce.
Ciò che non vuoi spesso ti succede.
Dio chjuda na’ porta e rapa na’ fhinestra.
Dio chiude una porta e apre una finestra.
Non ci si deve rassegnare, ma sperare.
Ppe’ canusciare n’amicu ti cce manciare nu’ quintale ‘e sale a ova fritti.
Per conoscere un amici devi mangiare insieme a lui un quintale di sale sulle uova fritte.
Per conoscere un amico ci vuole molto tempo.
Chine dicia ca’ te vo’ bene cchjù de patre o de mamma, o te trada o te ‘nganna.
Chi dice di volerti più bene del padre e della madre, o ti tradisce o ti inganna.
Chi ti dice cose impossibili, ti tradisce e ti inganna.
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‘A mmidia è nimica d’’a fhurtuna.
L’invidia è nemica della fortuna.
Gli invidiosi portano sfortuna.
Chine tena zucchi fha d’asche.
Chi ha ciocchi fa legna più piccola.
Chi ha molto può fare tante cose.
‘U lignu stuortu ‘u fhuocu l’addirizza.
Il legno storto il fuoco lo raddrizza.
Il prepotente trova sempre chi è più forte di lui.
A cianciare nu’ muortu su’ lacrime perze.
A piangere il morto sono lacrime perse.
Fare cose inutili.
L’uominu d’’a parola e ri vue de’ corne.
L’uomo dalla parola ed il bue dalle corna.
L’uomo si prende dalla parola ed il bue dalle corna.
Matinata fha jornata.
Mattinata fa giornata.
Chi si alza e lavora di buon mattino, fa molto lavoro.
‘Un cci’ha ziti senza chjantu e lutti senza rise.
Non ci sono matrimoni senza pianti e funerali senza riso.
Non esistono cose assolute.
Tira cchjù nu’ pilu all’ietru ca’ nu’ sciartu a ru penninu.
Tira più un filo in salita che una matassa in discesa.
Il vero lavoro di uno, vale più del falso lavoro di tanti.
Minta ‘nterra ca’ Dio cuverna.
Metti in terra che Dio governa.
Pianta tutto ciò che vuoi, perché crescerà.
‘A vucca chi ‘un parra è chjamata cucuzza.
La bocca che non parla è chiamata zucca.
Una bocca fatta ad una zucca non può parlare.
Dio manna viscotta a chine ‘un tena dienti.
Dio manda biscotti a chi non ha denti.
Dare qualcosa a qualcuno che non la sa apprezzare.
Amicu ccu’ tutti fidele ccu’ nessunu.
Amico con tutti e fedele con nessuno.
Non essere un buon amico.
Chine cada e se leva ‘un va ppe’ caduta.
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Chi cade e si alza, non va per caduta.
Se uno cade e non si fa maleè come se non fosse caduto.
Se fhunna l’uogliu e va a ra minestra.
Cade l’olio e va nella minestra.
Non perdere niente.
‘U vinu buonu se vinna senza fhiaschi.
Il vino buono si vende senza fiaschi.
Il vino buono si vende e si beve subito.
Mancia carne dei pinna, puru si è curnocchja.
Mangia carne di penne, anche se è cornacchia.
La carne dei volatili è molto buona.
Si ‘u maritu porta ccu ru carru e ra mugliere caccia ccu’ ru sinu, ‘a casa va a ra ruina.
Se il marito porta con il carro e la moglie caccia con il grembiule, la casa va in rovina.
Non bisogna essere spreconi.
A parrare a chine ‘un senta se spreca ru jatu.
A parlare a chi non sente si spreca il fiato.
Parlare con chi non ti ascolta è tempo perso.
Chine se fha l’affari sue, campa cent’anni.
Chi si fa gli affari suoi, campa cento anni.
L’erva maligna ‘un se struda mai.
L’erba cattiva non si distrugge mai
La cattiveria non si distrugge mai
‘U marinaru ‘e Belmonte pisca e jestima.
Il marinaio di Belmonte pesca e bestemmia.
Si riferisce a quelle persone che sono fortunate, ma non sono mai contente.
Parrare chjaru è na’ gran bella cosa.
Parlare chiaro è una gran bella cosa.
La chiarezza è la cosa più bella.
Zappa all’acqua e simmina a ru vientu.
Zappa all’acqua e semina al vento.
Essere sfortunato.
‘A gamma cuverna ra ganga.
La gamba governa i denti.
Lavorare ci permette di mangiare.
‘U rigalatu è caru pagatu.
Il regalato è caro pagato.
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Le cose avute in regalo sono quelle più pagate,
Fhiglie fhimmine: chine nn’ha una, ha mala fhurtuna, chine nn’ha sette le jura ru vette.
Figlie femmine: chi ne ha una ca cattiva fortuna, chi ne ha sette è molto fortunato.
Si vo’ ‘ncrepare ‘u tue nimicu, iddhu grida e tu sta citu.
Se vuoi fare innervosire il tuo nemico, lui parla e tu stai zitto.
Il silenzio fa andare in bestia più delle parole.
Si chjova d’’a marina, ‘un te movare d’’a cucina,si chjova d’’a muntagna, pigli ‘a
zappa e va ‘ncampagna.
Se piove dalla marina non ti muovere dalla cucina, se piove dalla montagna, pigli la
zappa e va in campagna.
Me fha calare ‘u latte.
Mi fa scendere il latte.
Mi fa annoiare.
‘A Curte se chjama curta, ma è longa.
La Corte si chiama corta, ma è lunga.
Una causa si sa quando comincia, ma non si sa quando finisce.
Renna pane a chine pitta t’ha datu.
Rendi un pane a chi ti ha dato una pitta.
Dai di più a chi ti ha dato poco.
L’acqua currente ‘un fa male a ru ventre.
L’acqua corrente no fa male al ventre.
L’acqua fresca è sempre buona.
Passa oje e vena domane.
Passa oggi e viene domani.
Vivere alla giornata.
Te fhumi ‘a paglia du mmastu.
Fumi la paglia del basto.
Fumatore incallito.
A ra vigna e all’uortu cce vo’ l’uominu muortu.
Alla vigna e all’orto ci vuole l’uomo morto.
Nella vigna e nell’orto il contadino deve lavorare dalla mattina alla sera.
Chine tena facce trova mugliere, chine no’, perda ra sua.
Chi ha coraggio trova moglie, chi non ne ha perde la propria.
Bisogna avere coraggio per non perdere quello che si ha.
I cunti se fhanu a tavulinu.
I conti si fanno a tavolino.
Le cose si fanno con calma e con attenzione.
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T’ha fhattu ‘i cunti senza ‘u tavernaru.
Hai fatto i conti senza l’oste.
Fare le cose a modo proprio.
A tavula misa chine ‘un mancia perda re spise.
A tavola apparecchiata chi non mangia salta il pranzo.
Quando c’è da mangiare, si deve mangiare.
Si te vo’ ‘mparare a jestimare, tri pali ‘e ligare ha de portare.
Se vuoi imparare a bestemmiare tre pali slegati devi portare.
Le cose fastidiose ci portano a bestemmiare.
Si ‘u cuculu ‘un canta o i sette o i uottu, o è carciratu o è muortu.
Se il cuculu non canta o il sette o l’otto, o è carcerato o è morto.
Se non si vede una persona per molto tempo si pensa che è carcerato o è morto.
A parrare a chine ‘un senta e a futtare a chine ‘un sta, è tiempu pierzu.
A parlare a chi non sente e a fare la corte a chi non l’accetta è tempo perso.
Fare alcune cose è perdere tempo.
Gesù Cristu manna pane tuostu a chine ‘un tena dienti.
Gesù Cristo manda pane duro a chi non ha denti.
Dare qualcosa a qualcuno che non la può usare.
Chine manca de testa, paga de tasca.
Chi manca di testa, paga di tasca.
Bisogna riflettere per non sbagliare e pagare di tasca propria.
‘U piacire du ciucciu e a ra gramigna.
Il gusto dell’asino è alla gramigna.
Si dice a persone che fanno cose che provocano loro piacere, anche se non sono
giuste.
Circhi mu te fhai ‘a cruce e te cacci l’uocchj.
Cerchi di farti il segno della croce e ti accechi.
Cerchi di fare una cosa buona e ne fai una cattiva.
Chine appoggia a l’autri e ‘un cucina, lamentannuse se levadi ra matina.
Chi fa affidamento sugli altri e non cucina, lamentandosi si alza la mattina.
Fare affidamento sulle propeie forze.
De sale mintaccinne na’ visazza, conzala cumu vue, è sempre cucuzza.
Di sale mettine una bisaccia, aggiustala come vuoi, è sempre zucca.
Quando un alimento non piace.
Si chjova a d’Agustu, uogliu, mele e mustu.
Se piove in agosto, olio, miele e mosto.
L’acqua di agosto è importante per gli uliveti, le api e i vigneti.
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Quannu ‘u gattu ‘un cc’è i surici abbaddhanu.
Quando il gatto non c’è i topi ballano.
Quando non c’è chi comanda gli altri fanno ciò che vogliono.
‘U buonu dire e ru malu dire, tri juorni dura.
Il dire bene e il dire male, dura tre giorni.
Del bene e del male si parla per poco tempo.
Intra ‘a casa piglia e vasa.
Dentro la casa piglia e bacia.
Il lavoro vicino alla propria casa è migliore di quello lontano.
Tantu è l’iertu ‘e Maiune, quantu è ru penninu d’ Atilia.
Tanta è la salita di Maione, quanta è la discesa di Altilia.
La stessa distanza.
Se spagna ca’ ‘u culu cci’arrubba ra cammisa.
Ha paura che il culo possa rubargli la camicia.
Essere molto tirchi e non fidarsi nemmeno di se stessi.
‘E donne cumu su’ fhanu ‘e cose; i ligna cumu su’ fhanu ‘e vrashe.
Le donne come sono fanno le cose; la legna com’è fa la brace.
Ognuno fa le cose come le sa fare.
Ha ‘ncignatu ‘u vesparu sicialianu.
Ha cominciato il vespro siciliano.
Ha cominciato a litigare.
Tu si’ nu’ stipu viecchju.
Tu sei uno stipo vecchio.
Essere economici e conservare tutto.
Si’ beddha ma u d’abbaddhi.
Sei bella ma non balli.
Hai delle qualità ma non bastano.
Chine se scusa senza essere accusatu, cumpessa ru peccatu.
Chi si scusa senza essere accusato confessa il peccato.
Chi si giustifica senza accuse è colpevole.
Parola ditta, cuorpu sparatu.
Parola detta, colpo sparato.
Detta una parola non si può poi tornare indietro.
No’ tutti ‘i pazzi su’ a ru manicomiu.
Non tutti i pazzi sono al manicomio.
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Riferito a persone che si comportano da pazzi.
Pane de jornata dura na’ manciata.
Pane di giornata dura una mangiata.
Il pane fresco dura poco, si mangia subito.
Chine cusa e scusa ‘un perda tiempu mai.
Chi cuce e scuce non perde mai tempo.
Chi fa un lavoro e poi lo disfa è sempre impegnato.
Disgrazzia e osteria, fhanu ‘a stessa via.
Disgrazia e osteria fanno la stessa via.
Il vizio del bere è una disgrazia.
Ppe’ ru purcieddhu cce vo’ ru curtieddhu.
Per il maiale ci vuole il coltello.
Per ogni cosa ci vuole la giusta soluzione.
Me ricuogliu du mètare e me rifriscu a ru manganu.
Torno dalla mietitura e mi metto a lavorare al mangano.
Dopo una giornata di lavoro, fare lo straordinario.
Quannu ‘u sule puna russu, ‘u patrune cala ru mussu.
Quando il sole tramonta il padrone è scontento.
.....perché è finita la giornata.
Quannu ‘u sucu nescia russu ‘a patruna se unta ru mussu.
Quando il sugo esce rosso la padrona si macchia il muso.
Quando il sugo è buono la padrona lo assaggia spesso.
Chine vo’ gabbare ‘u vicinu, se curca priestu e se leva ‘a matina.
Chi vuole fregare il proprio vicino, si corica presto la sera e si alza presto la mattina.
Chi vuole rubare nel terreno del vicino deve essere sul luogo prima di lui.
Dduve un cce trasa ru sule, cce trasa ‘u miedicu e ru cumpessure.
Dove non entra il sole, entra il medico e il confessore.
Il sole è vita.
‘A zirra d’’a sira stipatila ppe’ ra matina.
La rabbia della sera conservala per la mattina.
Riflettere bene sulle cose.
Fha bene e scordalu, fha male e penzacce.
Fai bene e scordalo, fai male e pensaci.
Il bene che si fa si deve scordare, se invece si fa del male bisogna riflettere.
‘A varca chi dimmura se pripara.
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La barca che ritarda si prepara.
Chi ritarda ha le sue ragioni.
‘Un lavurare ca’ te scinna ‘a manna du cielu.
Non lavorare che ti scende la manna dal cielo.
Ironico. Detto a qualcuno che non ha voglia di lavorare.
Quannu ‘u d’hai ‘ncasa tua, ‘un manci a d’ura tua.
Quando non hai in casa tua, non mangi ad ora tua.
Quando non hai di tuo non puoi decidere.
Chine ‘un suda ‘u d’apprezza.
Chi non suda non apprezza.
Le cose guadagnate con sudore sono più aprrezzate.
Prieghi ‘u tamarru e se aza, prieghi ‘u civile e se vascia.
Preghi lo zoticone e si alza, preghi il civile e si abbassa.
A Santu Martinu ogne mustu se fha vinu.
A San Martino ogni mosto è vino.
A Santu Martinu se ‘ncascianu ‘e fhicu e se trividdha ru vinu.
A San Martino si conservano i fichi e si prova il vino nuovo.
A San Martino è tempo di conservare i fichi e di spillare il vino nuovo.
Du malu pagature, scippa chiru chi pue.
Dal cattivo pagatore prendi ciò che puoi.
Simmina quannu vue ca’ giugnu mieti.
Semina quando vuoi che a giugno mieterai.
Lavora e sarai ricompensato.
‘A terra dicia: zappame fhunnu e chjantame ‘mpannu.
La terra dice: zappami profonda e piantami non profondo.
Rrobba quantu vivi e casa quantu trasi.
Terra quanto vedi e casa quanto entri.
La proprietà deve essere vasta, la casa sufficiente alla famiglia.
I sordi fhanu venire ‘a vista a ri cecati.
Il denaro fa venire la vista ai ciechi.
Essere molto attaccati al denaro.
‘U bisognusu è presuntusu.
Il bisognoso è presuntuoso.
Essere arroganti.
‘U manciare e ru vivere me sona, ‘u troppu lavurare me cunzuma.
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Mangiare e bere mi piace, il troppo lavoro mi consuma.
Mi piace mangiare e bere, ma non lavorare.
Tieni na’ manu curta e n’atra longa: una ppe’ dare e l’atra ppe’ d’avire.
Hai una mano corta ed una lunga: una per dare e l’altra per ricevere.
Si dice a persona che pretende molto dando poco.
Malu signu quannu vidi zingari mètare!
Cattivo segno quando vedi zingari mietere!
Si dice quando si vede lavorare una persona che non mai lavorato.
‘A gatta ch’è ‘mparata a ru rucinu, pocu se cura ca’ s’abbritta l’ugne.
La gatta che è abituata a stare accanto al fuoco, si cura poco che si può bruciare.
Le comodità
‘A gaddhina se spinna doppu morta.
La gallina si spenna dopo morta.
L’eredità si lascia.
‘U ciucciu ‘a notte se sonna ca’ ‘u juornu ha dde ammazzare a cauci ‘u patrune.
L’asino la notte sogna che il giorno dopo deve uccidere a calci il padrone.
Avere un cattivo padrone.
Nu sordu se liga ccu’ cientu nuodica.
Una moneta deve essere legata con cento nodi.
Si deve aver cura del proprio denaro.
Abbivera ‘e gaddhine quannu chjova.
Dà da bere alle galline quando piove.
Fare un lavoro quando non va fatto.
L’arvulu s’addirizza quannu è chjantune.
L’albero si raddrizza quando è ancora piccolo.
Ogni cosa va fatta al tempo giusto.
Tieni ‘a cuda ‘mpagliata.
Hai la coda di paglia.
Avere sensi di colpa.
Cchjù ranne è ru purtune, cchjù ranne cce vo’ ru manigliune.
Più grande è il portone, più grande ci vuole la maniglia.
Ci vuole la giusta misura in tutte le cose.
Fhuntaneddhe ‘e viernu.
Fontanelle di inverno.
Cose provvisorie.
Cane ‘e caccia e cavaddhi ‘e carrozza, bona gioventù e mala vecchjzza.
Cani da caccia e cavalli di carrozza, buona gioventù e cattiva vecchiaia.
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Chi durante la giovinezza non pensa alla vecchiaia, poi se ne pentirà.
Ammucciare l’uocchj ccu’ ru crivu.
Nascondere gli occhi con il setaccio.
Prendere in giro.
Fhacimu a scarrica varrili.
Fare a scarica barile.
Scaricare su altri le proprie responsabilità.
Vicinu mio, specchjale mio.
Vicino mio, specchio mio.
Il vicino considerato come specchio, cioè come immagine di se stesso.
Chine prima ‘un penza doppu suspira.
Chi prima non pensa dopo sospira.
Chi prima non riflette, dopo paga.
Quannu tieni i voi e l’atri, puncia ‘i tue.
Quando hai i buoi degli altri, devi pungere i tuoi.
Se qualcuno ti aiuta in un lavoro tu devi essere sempre quello che lavora di più.
Munti ccu’ munti ‘un se juncianu mai, ma ‘i cristiani se juncianu sempre.
Montagne con montagne non si incontrano mai, ma le persone si incontrano sempre.
Chi si muove incontra altre persone.
‘U pane prima de jire a ra vucca vo’ sudatu.
Il pane prima di andare alla bocca deve essere sudato.
Per mangiare si deve lavorare.
Na’ guccia de acqua ccu’ ru tiempu grubba ra petra.
Una goccia di acqua col tempo buca la pietra.
‘U tiempu è ru mastru de’ cose.
Il tempo è il maestro di tutte le cose.
Il tempo allevia tutte le sofferenze.
‘Un te penzare ca tuttu ‘u munnu è chjanu,’e satare sette piatti vacanti ppe’ nne
trovare unu chjnu.
Non pensa che tutto il mondo è piano, devi saltare sette piatti vuoti per trovarne uno
pieno.
‘U munnu è triste a passare, cumu ‘u fierru a muzicare.
La vita è dura come mordere il ferro.
Te mini ‘e musche ccu’ ra cuda ‘e l’autri.
Allontani le mosche con la coda degli altri.
Chine ha sordi e ‘un nn’ha cchi fare, piglia piecure e re minta a guardare.
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Chi ha soldi e non sa cosa farne, compra pecore e le affida ad un altro.
Sprecare il proprio denaro, spenderlo inutilmante.
Parra quannu piscia ra gaddhina.
Parla quando fa la pipì la gallina.
Non parlare mai.
Ccu’ ru culu ruttu e senza cerasa.
Con il sedere rotto e senza ciliegie.
Avere la peggio e perdere tutto
Chine va a Roma perda ‘a poltrona.
Chi va a Roma perde la poltrona.
Chi si allontana perde il posto.
Jamu a Roma e ‘un vidimu ‘u Papa.
Andiamo a Roma e non vediamo il Papa.
Andiamo da qualche parte e non andiamo a trovare la persona più importante.
‘U pue è parente du mai.
Il poi è parente del mai.
Le cose che si rimandano non si fanno più.
A ru paise di’ cecati viatu chine tena ‘n’uocchju.
Nel paese dei ciechi, fortunato è chi ha un occhio.
Una persona che ha poco, ha tanto in confronto ad altri che non hanno niente.
‘U tiempu de’ quaglie è finita ‘a purvara.
Il tempo delle quaglie è finita la polvere da sparo.
Finire qualcosa indispensabile
‘U fhierru vo’ vattutu quannu è caudu.
Il ferro va battuto quando è caldo.
Le cose vanno fatte al momento opportuno.
Fhurtuna disiata, quannu avuta già tediata.
Fortuna desiderata, quando è avuta è già tediata.
Non sapere apprezzare la propria fortuna.
Chine vo’ bene ‘e Dio ‘u d’ha d’avire prescia.
Chi vuole ben di Dio non deve avere fretta.
Chi desidera buone cose non deve avere fretta.
Chin’ha pocu dinari sempre cunta; chin’ha na’ bella mugliere sempre canta.
Chi ha pochi soldi li conta sempre, chi ha una bella moglie sempre canta.
Chi ha poco denaro fa sempre i calcoli, chi ha una bella moglie è sempre felice.
Amaru ‘u bisognusu!
Povero chi ha bisogno!
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Il povero è sempre quello cha bisogno perché non ha nulla.
‘U poveru ‘u d’avia e ra limuosina fhacia.
Il povero non aveva e l’elemosina faceva.
Chi ha poco spesso dà più di quelli che hanno molto.
‘U suvierchju è cumu ‘u mancante.
Il superfluo è come l’insufficiente.
Il troppo è come il niente.
Pigliu de me ‘nzurare e stare ‘mpace e truovu ‘a guerra de la casa mia.
Cerco di sposarmi per stare in pace e trovo la guerra della mia casa.
Cerco di fare una cosa buona e mi va male.
Si sapissa ra schetta quantu sa ra maritata, se minterra a ru liettu e facerra ‘a malata.
Se la signorina sapesse quanto sa la maritata, si metterebbe a letto e farebbe
l’ammalata.
Le cose si imparano con l’esperienza.
‘Mmienzu mare senza varca.
In mezzo al mare senza barca.
Essere nei guai e non avere nessun aiuto.
‘U viecchju marinaru ha dde pigliare pisci dduve ‘un cci nn’ha.
Il vecchio marinaio deve prendere pesci dove non ce ne sono.
Il vecchio ha molta esperienza.
A ru macellu macellanu cchjù agnieddhi ca’ muntuni.
Al mattatoio si macellano più agnelli che montoni.
I giovani soffrono più dei vecchi.
Uocchju chi ‘un vida, core chi ‘un dola.
Occhio che non vede, cuore che non duole.
Quello che non si vede non porta dolore.
Nu’ saccu vacante ‘un sta ‘mpiedi.
Un sacco vuoto non sta in piedi.
Persona ignorante.
‘U dittu anticu ‘un vena menu mai.
Il detto antico non viene mai meno.
I proverbi sono sempre validi.
‘U dittu anticu ‘u d’è sbagliatu: ‘u cane muzica a ru sciancatu.
Il detto antico non è sbagliato: il cane morde lo sciancato.
Il proverbio non è sbagliato: il cane morde sempre il povero.
‘Un se po’ fare ‘u piritu ‘e fhierru ccu’ ru culu ‘e paglia.
Non si può fare la scurreggia di ferro con il culo di paglia.
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Non si può fare una cosa quando non se ne ha la possibilità.
Chine va avanti te ‘mpara ra via.
Chi va avanti ti insegna la via.
Colui che va avanti conosce già la strada.
Na’ cosa chi troppu s’affina, priestu se spezza.
Una cosa che si affina troppo, presto si spezza.
Il troppo rischia di rovinare tutto.
Passau ru tiempu mio, passau ra fhuddha.
Passò il mio tempo, passò la folla.
Il mio tempo è passato e con esso è passata anche la folla di corteggiatori.
Se rispetta ru cane ppe’ ru patrune.
Si rispetta il cane per il padrone.
Rispettare qualcuno, non per i suoi meriti, ma per quelli del padre.
Dulure ‘e guvitu e de mugliere, assai dola e pocu tena.
Dolore di gomito e di moglie, fa molto male, ma dura poco.
Il dolore, anche se forte, dura poco.
Puorci e figli cumu ti ‘mpari t’’i pigli.
Maiali e figli come li educhi li trovi.
Una buona educazione è alla base di tutto.
Chjama patre a cchine te duna pane.
Chiama padre a chi ti dà pane
Ama chi ti dà da mangiare.
Agustu porta littare, Settembre si le lejia, priparate li strazzi ca’ viernu si nne vena.
Agosto porta le lettere, Settembre se le legge, prepara i vestiti pesanti che sta per
arrivare l’inverno.
‘A carne supra l’uossu beddha para.
La carne sull’osso è bella.
Si dice alle ragazze che fanno la dieta per far capire loro che in tutte le cose ci vuole
una giusta misura.
Aprile duce durmire, l’aggieddhi a cantare e l’arvuli a jurire.
Aprile dolce dormire, gli uccelli cantano e gli alberi fioriscono.
Chjanu chjanu ‘u malatu porta ru sanu.
Piano piano il malato porta il sano.
Spesso chi ha gravi problemi deve risolvere anche quelli degli altri.
Chine ha pietà d’’a carne ‘e l’atri, ‘a sua s’’a mancianu ‘i cani.
Chi ha pietà della carne degli altri, la sua se la mangiano i cani
Chi ha pietà degli altri, riceverà ingratitudine.
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‘A rrobba ‘ncumune, pigliala e jettala a ru jume.
La roba in comune, pigliala e buttala al fiume.
Le cose in comune non sono mai buone.
Chine ‘u d’ha ricuotu ‘e piecure a punuta ‘e sule,’u ricoglia nne’ piecure, nne’ lana.
Chi non ha portato dentro le pecore al tramonto del sole, non raccoglie né pecore nè
lana.
Chi non ha raccolto entro un determinato tempo, non raccoglie più niente.
Chine ‘un senta ru patre e ra mamma, senta ru diavulu ‘e intra ‘u ‘mpiernu.
Chi non ascolta il padre e la madre, ascolta il diavolo dell’inferno.
Chi non ascolta i buoni consigli della madre e del padre, ascolta i cattivi consigli degli
altri.
Damme fhurtuna e jettame a mare, ca’ l’unna ‘mpuppa me torna a portare.
Dammi fortuna e buttami a mare che l’onda a galla mi porta di nuovo.
La fortuna è una delle cose importanti della vita.
Mustrate ‘ngratu ppe’ d’essere amatu.
Dimostrati ingrato se vuoi essere amato.
Spesso le persone ingrate sono più amate di altre che magari si sacrificano.
‘I parienti su’ cumu ‘i stivali: cchjù su’ stritti, cchjù fhanu male.
I parenti sono come gli stivali: più sono stretti più fanno male.
Conflitti di interessi.
N’ammucciamu l’uocchj ccu’ ru crivu.
Ci copriamo gli occhi con un setaccio.
Diciamo di non sapere, ma sappiamo.
Sputa ca’ ‘nduvini.
Sputa che indovini.
Indovinare subito.
A ra morte ‘un cc’è riparu.
Alla morte non c’è riparo.
A tutto si rimedia tranne che alla morte.
Anima tua cuscienza tua.
Anima tua coscienza tua.
Fai secondo la tua coscienza e la tua anima.
Cancia l’uocchj pp’ ra cuda.
Cambiare gli occhi per la coda.
Cambiare una cosa di valore per una che vale meno.
‘U miercuri ‘mmienzu ‘a simana.
Il mercoledì al centro della settimana.
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Si dice ad una persona che vuole essere sempre al centro dell’attenzione.
Chine se guardau se sarvau.
Chi si guardò si salvò.
La prudenza no è mai troppa.
L’arvulu pecca e ru ramu riciva.
L’albero pecca ed il ramo riceve.
Pagare per le colpe dei padri.
Chine mora se frica.
Chi muore è fregato.
Il peggio è di chi muore
Uogliu fhusu ‘u jume ‘e penninu
Olio versato nel fiume
Fare una cosa inutilmente.
Troppa grazzia Sant’Antoni
Troppa grazia Sant’Antonio
Pretendere troppo.
De l’uogliu fhusu nne ricuogli ‘u mienzu.
Dell’olio versato ne raccogli la metà
Non tutto è perduto.
Se sa dduve se nascia, ‘un se sa dduve se mora.
Si sa dove si nasce, non si sa dove si muore.
Fhare bene a stu munnu è delittu.
Fare bene a questo mondo è un delitto.
Fare bene è peccato.
‘U latru forgiaru fha re tinaglie ppe’ quannu le servanu.
Il ladro fabbro fa le tenaglie per quando gli servono.
Essere previdenti. Prepararsi per essere pronti al momento opportuno.
‘A trippa fha vrigogna a ra mugliere.
La trippa fa vergogna alla moglie
Un lavoro fatto male ha le sue conseguenze.
Chine ‘a dura ‘a vincia.
Chi la dura la vince.
Chi insiste sarà premiato.
Aspetta e spera ca’ pue s’avvera.
Aspetta e spera che poi si avvera.
La speranza e la pazienza rendono possibili molte cose.
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Guarda prima ‘u gabbu tue e pue chiru ‘e l’autri.
Guarda prima i tuoi difetti e poi quelli degli altri.
Ognuno di noi ha molti difetti, ma vede solo quelli degli altri.
Acqua avanti e vientu appriessu.
Acqua avanti e vento dietro.
Ti preceda la pioggia e ti segua il vento.
De na’ ricchja te trasa e de n’atra te nescia.
Da un orecchio ti entra e dall’altro ti esce.
Non ascoltare.
‘A carriera de Santu Martinu.
La carriera di San Martino.
Fare un passa indietro nella vita.
‘U buonu pata e ru malignu ‘ntaddha.
Il buono soffre e il maligno gode.
Te vìa dde’ Marturanu.
Che tu possa essere di Martirano.
‘A notte cchi fai? Pignate?
La notte che cosa fai? Pignate?
Passa l’ancilu e dicia ammenne.
Passa l’Angelo e dice Amen.
Si ‘un vue agli, piglite cipuddhe.
Se non vuoi agli, prenditi cipolle.
Essere rimproverato.
Attacca ‘u ciucciu dde’ dicia ru patrune e puru mu se rumpanu ‘i varrili.
Attacca l’asino dove dice il padrone anche se si rompono i barili.
Fai come ti è detto e non curarti delle conseguenze.
Uogliu a ra guaddhara.
Olio all’ernia.
Illudersi inutilmente.
‘Un vidire luce ‘e paradisu.
Non vedere luce di paradiso.
Si dice quando una persona è sfortunata. Può essere anche una bestemmia.
“Nne vue” si cce dicia a ri malati.
“Ne vuoi” si dice agli ammalati.
Se vuoi dare una cosa dalla!
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Tuttu ‘u munnu è paise.
Tutto il mondo è paese.
Ovunque succedono le stesse cose.
Bona lavata ssa’ trippa.
Questa trippa è lavata bene.
Si dice a chi, dopo aver fatto un lungo e paziente lavoro, si dimostra ingrato.
Ogne risparmiu è guadagnu.
Ogni risparmio è guadagno.
Risparmiare è un unvestimento.
‘U scherzu è bellu quannu dura pocu.
Lo scherzo è bello quando dura poco.
Ogni scherzo deve durare poco.
Di’ ligna ‘e castagna ‘u fhuocu si nne spagna.
Della legna di castagna il fuoco ha paura.
La legna di castagno scoppietta e fa spegnere il fuoco.
Muncia na’ petra e vida cchi nne nescia.
Spremi una pietra e vedi cosa esce.
Si dice a persona che manca di sensibilità.
‘Un sulu ‘un t’aiutanu, quantu te perrupanu.
Non solo non ti aiutano, quanto ti danneggiano.
Si dice quando uno, non solo non vuole fare una cosa, ma impedisce ad un altro di
farla.
Cce vo’ na’ mastrìa ‘e sita.
Ci vuole abilità .(come quella di lavorare la seta).
Si dice quando uno non riesce a fare una cosa perché manca di abilità.
A ra casa tua fha chiddhu chi vue, a ra casa ‘e l’atri fha chiddu chi pue.
A casa tua fai quello che vuoi, a casa di altri fai quello che puoi fare.
In casa propria si può fare quello che si vuole, ma in casa di altri bisogna comportarsi
bene.
Quannu ‘u gaddhu canta è juornu.
Quando il gallo canta è giorno.
Bisogna alzarsi presto.
Quannu ‘a gaddhina canta ‘a casa è chjna.
Quando la gallina canta la casa è piena.
Quando la gallina canta ha fatto l’uovo e quindi c’è da mangiare.
Nu’ povaru arricchisciutu: o trovature o ‘ncornature.
Un povero arricchito: o ha trovato un tesoro o è diventato cornuto.
Quando uno si arricchisce con facilità.
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‘Un cc’è sabatu senza sule e ‘un cc’è fimmina senza amure.
Non c’è sabato senza sole e non c’è donna senza amore.
Ogni donna ha il suo “principe azzurro” nel proprio cuore.
Si te muzica nu’ curzune, curri curri a ru fuddhune.
Se ti morde un serpente vai subito a letto.
Se ti morde un serpente vai subito in ospedale.
Si te muzica nu’ sasamile, curri curri a re cannile.
Se ti morde un geco corri subito alle candele.
Se ti morde un geco muori.
Si te muzica nu’ fhaitanu, curri curri a re campane.
Se ti morde in ramarro corri subito alle campane.
Se ti morde un ramarro muori.
Aggiuddhu da’ muntagna ‘un po’ jire a cantare a ra marina.
L’uccello di montagna non può andare a cantare in marina.
Ognuno, per stare bene, deve stare nel proprio ambiente.
Cacciare ‘e castagne du fhuocu ccu’ ra zampa du gattu.
Togliere le castagne dal fuoco con la zampa del gatto.
Servirsi di altri per fare cose pericolose.
‘A carne supra l’uossu beddha para.
La carne sull’osso è bella
Non bisogna essere né troppo grassi, né troppo magri.
L’arvulu chu ‘u fa fruttu va tagliatu.
L’albero che non fa frutto deve essere tagliato.
Le cose inutili vanno eliminate.
‘E cose rigalate sunu sempre ‘ncatinate.
Le cose regalate sono sempre incatenate.
Il regalo appartiene a chi lo riceve.
Cce vo’ zingara ppe’ ‘nduvinare ‘a ventura?
Chi vuole la zingara per indovinare il destino?
Quando una cosa è evidente e non ha bisogno di altri chiarimenti.
Fhuocularicchju mio, piritaricchju mio.
Focolare mio, ......................................
Luogo caro dove ognuno è libero di fare ciò che vuole.
Ha fhattu trenta, fha trentunu.
Hai fatto trenta, fai trentuno.
Hai fatto tanto, completa l’opera.
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Trenta juorni ‘u mise e l’acqua franca.
Trenta giorni al mese e l’acqua gratis.
Lavorare senza alcuna ricompensa.
Chine vo’ male a chista casa ha dde’ crepare prima ca’ trasa.
Chi vuol male a questa casa deve crepare prima che entra.
Chi vuole il male di un altro deve morire.
L’amure è cumu ‘a luna, si ‘un criscia, cala.
L’amore è come la luna se non cresce, cala.
L’amore.........
Pue ti nne accuorgi cchi nn’è d’’a morte ‘u patre.
Poi te ne accorgi che cosa ne è della morte del padre.
Quando muore un padre è sempre una grave perdita e si sentirà la sua mancanza.
Chine dumanna ‘u fa urrure.
Chi domanda non fa errore.
Chi chiede non sbaglia.
Quannu ‘u ciucciu ‘u carrichi troppu, crepa.
Quando l’asino lo carichi troppo, crepa.
Non bisogna dare incarichi più pesanti di quello che ognuno può svolgere.
Chissa ccu’ l’atre.
Questa con le altre.
Rassegnazione.
‘U cridare è cortesia.
Il credere è cortesia.
Essere scettici con una persona che dice il vero.
Nessunu nascia ‘mparatu.
Nessuno nasce sapiente.
Si impara piano piano.
‘U povaru ‘u d’avìa e ra limuosina facìa.
Il povero non aveva e l’elemosina faceva.
Chi ha poco è spesso più generoso di quelli che hanno molto.
Visite ‘e carità, su’ tutte farzità.
Visite di carità sono tutte falsità.
A volte, molte cose si fanno solo per apparenza.
‘A cera è ru specchju de l’anima
Il viso è lo specchio dell’anima.
L’espressione del viso è spesso l’immagine dell’anima.
‘A musca zanzanìa a chine è duce e a chine è puzzulente.
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La mosca infastidisce chi è dolce e chi è puzzolente.
Si dice quando una persona dà fastidio. Per ragioni diverse.
A ru povaru le mancanu assai cose, all’avaru le mancanu tutte.
Al povero mancano molte cose, all’avaro gli mancano tutte.
Chi non ha niente è più giustificato di chi ha molto e non lo usa.
‘A cuda è ra cchjù brutta a ra scurciare.
La coda è la più brutta da pelare.
Quando si è stanchi, anche un lavoro leggero può sembrare faticoso.
Fhidare è buonu, diffidare è miegliu.
Fidarsi è bene, diffidare è meglio.
Essere diffidenti.
I parienti su’ ri dienti.
I parenti sono i denti.
Avere scarso senso della parentela.
Cumu ‘u ciuotu a re campane.
Come il cretino alle campane.
Fare una cosa senza una giusta misura.
Assai gaddhine e pocu ova.
Molte galline e poche uova.
Molte persone e poco lavoro.
‘U viecchju povaru e malatu è de tutti schifhiatu.
Il vecchio povero e malato è da tutti abbandonato.
Chi non ha niente è emarginato.
‘A vurpa: quannu griddhi, quannu gaddhi, quannu paddhe intra le spaddhe.
La volpe: quando grilli, quando galli, quando pallottole nelle spalle.
La volpe: alcune volte si deve accontentare di grilli, quando va bene mangia galli,
quando va male rischia di essere uccisa.
A ttie lu dicu, figliuma, ricivatilu, noramma.
A te lo dico, figlio, ricevilo , nuora.
Dire qualcosa a qualcuno, ma destinata ad altri.
‘A carta è amante du papalinu.
La carta è amante delle scemo.
Avere fortuna al gioco.
I vue se mancianu l’erva e re vacche ‘i saccuni.
I buoi mangiano l’erba e le mucche ......
C’è chi mangia bene e chi mangia male.
E’ miegliu stare vicinu ad’unu chi caca, ca’ ad’unu chi spacca ligna.
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E’ meglio stare vicino ad uno che fa la cacca, che ad uno che spacca legna.
A volte stare vicino ad una persona può essere fastidioso, a volte pericoloso.
‘A scusa du malu pagature.
La scusa del cattivo pagatore.
I debitori spesso trovano scuse per non pagare i debiti.
Avire ‘u stiddhune de l’antipatia.
Avere la stella dell’antipatia.
Essere antipatico a molti.
Amaru chine puorcu nun s’ammazza, ca’ vida re sazizze e nnu’ re tocca.
Guai a chi non si uccide il maiale, perché vede le salsicce e non le tocca.
Chi non ha desidera sempre qualcosa.
Mancia a gustu tuo e vestate a gustu ‘e l’atri.
Mangia a gusto tuo e vestiti a gusto degli altri.
Mangia per far piacere a te stesso e vestiti per piacere agli altri
Quannu cianci, ciaci sulu, quannu ridi, ridanu tutti.
Quando piangi piangi solo, quando ridi, ridono tutti.
Nelle difficoltà si è sempre soli, nei momenti lieti sei sempre in comopagnia.
Chine bella vo’ parire, guai e pene ha de patire.
Chi bella vuole apparire, deve sopportare guai e pene.
Essere belle comporta dei sacrifici.
Chine appa fhuocu campau, chine appa pane moriu.
Chi ebbe fuoco visse, chi ebbe pane morì.
Il fuoco è molto più importante del pane.
‘U tristu ‘un vincia mai.
Il capriccioso non vince mai
Le persone capricciose non sono persone vincenti.
Chine tanta tila, chine senza cammisa.
Chi tanta tela, chi senza camicia.
Chi ha tanto e chi non ha niente.
Tieni ‘u mele a ri jirita e nun ti lu sai liccare.
Hai il miele sulle dita e non lo sai leccare.
Hai molte possibilità e non le sai sfruttare.
Si te luodi te ‘mbruodi.
Se ti lodi, ti illudi.
Chi si loda illude se stesso
‘U mare cchjù ha cchjù vo’.
Il mare più ha più vuole.
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Chi ha molto non si accontenta mai.
‘U buonu dire a d’ogne luocu serva.
Il saper parlare serve in tutti i luoghi
Parlare bene è utile in tutti i luoghi.
‘U veru gaddhu canta a tutti i masunari.
Il vero gallo canta a tutti i pollai.
Il vero uomo sa essere tale ovunque.
Brinnisi senza vinu nne’ fhanu sulu i cretini.
Brindisi senza vino ne fanno solo gli sciocchi.
Fare alcune cose quando mancano i presupposti è da stupidi.
Chine mina prima, mina timiennu, chine mina dopu, mina doliennu.
Chi picchia per primo, picchia con timore, chi picchia dopo, picchia con dolore.
Chi colpisce per primo ha il timore di fare male, chi reagisce non riflette affatto.
Puru ‘u silenziu è na’ vuce.
Anche il silenzio è una voce.
Il silenzio ha una sua voce.
Quannu ‘u mare se lagna, ‘a terra s’abbagna.
Quando il mare si lagna la terra si bagna.
Si dice quando una persona è nervosa e altri subiscono le conseguenze.
Rrobba circata, manza pagata.
La roba chiesta è pagata a metà.
Quando uno chiede resta in obbligo.
Rispettu ‘e cchjù e cumpidenza ‘e menu.
Più rispetto e meno confidenza.
Si dice a persone che abusano della bontà degli altri.
Sulità, santità.
Solitudine, santità.
Quando uno è solo è buono.
Marzu pazzu de fhiducia scarzu.
Marzo pazzo di fiducia scarso.
Marzo è un mese poco affidabile.
Maju. Manciu sette vote e ancora caju.
Maggio, mangio sette volte e ancora cado.
Le giornate sono lunghe, si lavora di più e si mangia di più.
‘Un tiegnu pane e mintu piparieddhi.
Non ho pane e metto peperoncini.
Fare una cosa insensata.
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Tutti i cunsigli piglia, ma i tue ‘u ri lassare.
Tutti i consigli accetta, ma non lasciare i tuoi.
Ascolta i consigli degli altri, ma serviti della tua testa.
Fhatte cumprare ‘e chine ‘un te canuscia.
Fatti comprare da chi non ti conosce.
Si dice a persona poco affidabile.
Muortu ‘u cane, morta ‘a raggia.
Morto il cane, morta la rabbia.
Con la morte finisce tutto.
Salute e frasca dissa ra crapa.
Salute e frasca disse la capra.
Salute e cibo disse la capra.
Razza porta cavaddhu.
La razza fa il cavallo
Avere buone qualità ereditate.
Nu pede ‘e nispulu nne’ po fare cerasa?
Una pinta di nespolo ne può fare ciliegie?
Si dice a chi vuol fare una cosa senza averne le capacità.
Quannu ‘u chjuppu e Sanciuseppe fha fhicunniane.
Quando il pioppo di San Giuseppe fa fichi d’india.
Si dice di una cosa che non potrà mai avvenire.
Chin’è diligente pigli l’ape a ru vuolu.
Chi è intelligente pigli l’ape quando vola.
Chi è intelligente apprende subito.
Cane ‘un mancia cane.
Cane non mangia cane.
Non andare contro le persone che appartengono ad uno stesso ceto.
Fhujire è virtà, ma è sarvazione ‘e vita.
Fuggire è viltà, ma salva la vita.
Si dice a persona poco coraggiosa, ma previdente.
Dde’ minti i piedi tu, juranu i cuti.
Dove metti i piedi tu, fioriscono i sassi.
Dove passi tu succedono cose incredibili.
Cuntra sette nu’ d’azare vette.
Contro sette non alzare il bastone.
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Non conviene litigare contro molti.
Dopu ‘a cinquantina nu’ guai ‘a matina.
Dopo la cinquantina un guaio ogni mattina.
Dopo i cinquanta anni si avvertono i malanni.
Na’ sula vuce ‘u nne fha sinnicu.
Una sola voce non fa il sindaco.
Una sola persona non può fare quello che invece fanno in molti.
Si vo’ avire assai, sii soddisfattu ‘e chiru chi hai.
Se vuoi avere molto, sii soddisfatto di quello che hai.
Chi si accontenta gode.
Posa l’uossu, ca’ è du cane.
Posa l’osso che è del cane.
Si dice a chi vuole impadronirsi delle cose degli altri.
Quannu ‘u povaru ‘u d’avìa, ‘u riccu si nne ridìa.
Quando il povero non aveva, il ricco rideva.
Si dice a quelle persone che dgodono delle miserie altrui.
Si Riggiu ciancia, Messina ‘un rida.
Se Reggio piange, Messina non ride.
Se uno piange un altro non può ridere, potrebbero avere lo stesso destino.
Vascia ca’ vinni.
Abbassa i prezzi e venderai.
Chi si accontenta vende di più
Suoru e frati, nimici pagati.
Sorelle e fratelli, nemici pagati.
Spesso le sorelle e i fratelli, per motivi di interesse, sono nemici e ripagano l’amore
con l’ingratitudine.
A ru catarru, vinu ccu’ ru carru.
Al catarro vino con il carro.
Per fare passare il catarro si deve bere molto vino.
‘A ragiune ‘un vo’ tuortu.
La ragione non vuole torto.
Quando si ha ragione non si può avere torto.
Chine viva e tena i baffi, viva due vote.
Chi beve e ha i baffi, beve due volte.
Chi ha i baffi assapora meglio il vino.
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Ogne murfusieddhu a ra mamma le para bieddhu.
Ogni bambino alla mamma sembra il più bello.
L’amore di una mamma è molto soggettivo.
Ogne gaddhu canta miegliu a ru masunaru sue.
Ogni gallo canta meglio al suo pollaio.
Ognuno in casa sua è padrone.
Ogne principiu è duru.
Ogni principio è duro.
Le cose all’inizio sembrano sempre difficili.
Ognunu a ru sue mestieri è nu’ pocu contrabbannieri.
Ognuno nel suo mestiere è un po’ contrabbandiere.
Ognuno, nel suo mestiere, è un po’ imbroglione.
Ppe’ ogne povaru chi ‘ngialiniscia da’ fhame, cc’è nu’ riccu chi ‘ngialiniscia da’ paura.
Per ogni povero che ingialinisce a causa della fame, c’è un ricco che ingialinisce dalla
paura.
La fame dei poveri è spempre paura per i ricchi.
Quannu mai l’acqua ha fhattu stercu?
Quando mai l’acqua ha fatto sporcizia?
L’acqua serve per lavare e non per sporcare.
Dduve ‘un fhuci l’acu, fhuci ‘a capu.
Dove non metti l’ago, metti la testa.
Una cosa fatta in tempo risparmia spiacevoli conseguenze.
Quattru aprilante, juorni quaranta.
Se piove nei primi quattro giorni di aprile, pioverà per quaranta giorni.
Proverbio metereologico
Chiru chi ‘un pati a n’annu,, ‘u pati a n’ura.
Quello che non succede in un anno può succedere in un’ora.
La vita è imprevedibile.
Chine joca ccu’ guagliuni s’azzanca de cacca.
Chi gioca con i ragazzi si sporca di cacca.
Bisogna giocare con i coetanei.
Arma ‘a menzogna dde’ cci’abbisogna.
Inventa la bugia quando serve.
A volte una bugia può essere utile.
‘U troppu è trippa.
Il troppo è trippa
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Mangiare troppa fa ingrassare.
A voglia chi t’accicci, scrima liscia, ‘u cuntu chi t’ha fhattu nun te nescia.
E’ inutile che ti vesti bene, o giovane dalla chioma liscia, il calcolo che ti sei fatto, non
ti esce.
Sono le parole di una ragazza che rifiuta la corte di un giovane a lei non gradito.
Ccu’ ra casa e ra vigna se marita ra signa.
Con la casa e con la vigna si marita la zitellona.
Con una buona dote si sposa anche una zitella acida.
Scinna ca’ ‘u scatrieji
Scendi che si rompe
Usare con delicatezza una cosa. Si dice a chi la spara grossa.
Acqua ‘e sira e bontiempu ‘e matina.
Acqua di sera e buon tempo di mattina.
Generalmente se piove la sera, il giorno dopo sarà una bella giornata.
‘Un te ‘mpassare ‘a capu prima de ta rumpare.
Non ti fasciare la testa prima di rompertela.
Non fare una cosa prima che sia necessaria.
L’amicu fhintu è nu’ malu vicinu.
L’amico finto è un cattivo vicino.
Conviene tenere alla larga i falsi amici.
Sulu ‘u vinu buonu fha ru pannu.
Solo il vino buono fa il fiore.
Il vino buono spesso fa il fiore.
Ammuccia, ammuccia ca’ para tuttu.
Nascondi, nascondi e si vede tutto.
Cercare di nascondere una cosa e renderla ancora più visibile.
T’ha fhattu ‘a lavata du gattu.
Ti sei fatto la lavata del gatto.
Lavarsi poco e male.
‘A vutta se risparmia quannu è chjna, quannu è arrivata a ru timpagnu è finitu ‘u
speragnu.
La botte si risparmia quando è piena, quando è arrivata sul fondo è finito il risparmio.
Una cosa si risparmia quando si ha.
Parra quannu piscia ra gaddhina.
Parla quando la gallina fa pipì.
Non parlare mai.
L’acqua vuddha e ru puorcu è a ra muntagna.
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L’acqua bolle e il maiale è ancora in montagna.
Essere pronti per fare una cosa e non poterla fare per tante ragioni.
Mancia chiru chi vue, ma lassa ‘a vucca a ru casu.
Mangia quello che vuoi, ma lascia la bocca al formaggio.
E’ consigliabile terminare un buon pranzo con il formaggio.
I fhigli se ‘mparanu a ru fhuocularu.
I figli si educano al focolare.
La prima educazione la impartisce la famiglia.
A chin’è ‘ncavaddhu si cce dicia due vote, a chin’è a ppede si cce dicia na’ vota.
A chi è a cavallo si dice due volte, a chi è a piedi si dice una volta.
Un invito a chi è a cavallo si fa due volte (per dargli la possibilità di scendere) a chi è a
piedi si fa una volta.
Grattacasu e grattacasu ‘un fa muddhica.
Grattugia e grattugia non fanno molliche.
Due persone con lo stesso carattere.
Vala cchjù na’ cerza morta ca’ trimila canne vive.
Vale più una quercia morta che tremila canne vive.
La quercia fa molta legna e quindi molto fuoco, al contrario delle canne.
‘U malu fhierru si nne va ccu’ la mola.
Il cattivo ferro se ne va con la mola.
La ruggine viene tolta con la mola. Si dice a persona cattiva che troverà prima o poi la
giusta punizione.
‘U lupu ha misu cuscienza.
Il lupo ha messo coscienza.
Si dice a persona cattiva che vuol insegnare ad altri il bene.
Dopu ‘a timpesta vena ra carma.
Dopo la tempesta viene la calma.
Dopo un brutto momento seguirà un periodo migliore.
Ddè cacci e ‘un minti cce’ resta vacante.
Dove togli e non metti ci resta vuoto.
Il risparmio è utile.
Lassa ‘u saputu e va ddu patutu.
Lascia il sapiente e vai da che ha sofferto.
Ascolta chi ha vissuto una determinata situazione e non chi, in teoria, pensa di risolvere
ogni problema.
Ccu’ ru malu pagature t’aggiusti subito.
Con il cattivo pagatore ti accordi subito.
Chi ha intenzione di non pagare è sempre pronto ad ogni compromesso.
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Frevaru ervaru.
Febbraio, erbaiolo.
Durante il mese di febbraio cresce molto l’erba.
A d’aprile ogne guccia nu’ varrile.
Ad aprile ogni goccia un barile.
Se piove durante il mese di aprile si farà molto vino.
Si ‘u viernu ‘un vernizza, l’estate ‘un garbizza.
Se l’inverno non fa freddo, l’estate no sarà buona.
Maju luongu.
Maggio lungo.
Le giornate durante il mese di maggio sono lunghe.
Superbia e malu tiempu pocu dura.
La superbia ed il cattivo tempo durano poco.
La superbia è come il cattivo tempo e dura poco.
‘Un se loda ru migliure si ‘un se vida lu pejure.
Non si loda il migliore se non si vede il peggiore.
Non si apprezza una persona buona fino a quando non si conosce una persona cattiva.
Fhimmine ciote e stipi apierti.
Donne cretine e stipetti aperti.
.................
Surcu cuvera surcu e l’urtimu resta vacante.
Solco copre solco e l’ultimo resta vuoto.
Il tempo allevia le sofferenze, ma quelle più recenti sono sempre visibili.
E’ miegliu nu’ cane amicu e no’ n’amicu cane.
E’ meglio un cane amico e non un amico cane.
L’amicizia è un bene prezioso.
Aiutate ca’ Dio t’aiuta.
Aiutati che Dio ti aiuta.
Fai tutto ciò che è nelle tue possibilità e troverai sicuramente qualcuno che ti aiuterà.
Ieri grannizza, oje munnizza.
Ieri grandezza, oggi spazzatura.
Spesso i Grandi cadono dal loro pidistallo.
Uocchju chi ‘un vida, core chi ‘un dola.
Occhio non vede, cuore non duole.
Minate ‘e musche ccu’ ra cuda tua.
Allontana le mosche con la tua coda.
Lavora. Non aspettare che altri lo facciano al posto tuo.
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Damme prima e damme n’uossu.
Dammi prima e dammi un osso.
Dammi subito e dammi poco.
Sulu i mieruli ‘un fanu i capiddhi janchi.
Solo i merli non fanno i capelli bianchi.
Tutti invecchiano.
Quannu i mulinari se liticanu, guardate ‘a fharina.
Quando i mugnai litigato, stai attento alla farina.
Stai lontano da due persone che litigano per non essere coinvolto.
Ccu ru tiempu e ra paglia se maturanu i nispuli.
Col tempo e con la paglia maturano le nespole.
Il tempo e la cura portano tutto a buon fine
Vascia ‘a crista.
Abbassa la cresta.
Cerca di essere più umile.
‘E fattu du quagliu.
E’ fatto come il caglio.
E’ cambiato in peggio.
Si ‘a ‘mmidia fossa guaddhara tutti l’averranu.
Se l’invia fosse ernia, tutti l’avrebbero.
Tutti sono invidiosi.
Chine vo’ acquistare nimicizie, ‘mpresta sordi e riprinna vizzi.
Chi vuole acquistare inimicizie, presta soldi e richiama una persona per i suoi vizi.
Non prestare soldi e non richiamare per i suoi vizi un amico se non vuoi inimicartelo.
A ru catarru vinu ccu’ ru carru.
Al catarro vino con il carro.
Quando si ha il raffreddore bisogna bere molto vino.
Quannu ‘a petra suda cuvera ‘a criatura.
Quando la pietra suda copri la creatura.
Anche se fa caldo copri il neonato.
E’ ciuotu ma i sordi i canuscia.
E’ cretino ma i soldi li conosce.
E’ cretino ma qualche cosa la capisce.
Restare a chjancula caduta.
Restare a trappola caduta.
Non poter fare niente.
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Santu Livrieri: ‘u d’è cchjù festa cumu ieri.
Santo Livrieri: non è più festa come ieri.
Dulure ‘e atri trasame ‘ncore; cumu cce trasi si ‘un mi cce dola?
Dolore di altri entrami nel cuore; come puoi entrare se non mi duole?
Chine ‘a gioventù ‘a mina pazza pue ciancia n’amara vecchjzza.
Chi in gioventù non riflette, piangerà amaramente durante la vecchiaia.
Na’ vota se salutava ccu’ ra manu e se manciava tri vote ‘a simana;
oje sa saluta ccu’ “bongiornu” e se mancia tri vote ‘u juornu.
Una volta si salutava con la mano e si mangiava tre volte la settimana;
oggi si saluta dicendo “buongiorno” e si mangia tre volte al giorno.
Ogne santu tena i devoti sue.
Ogni santo ha i suoi devoti.
‘U parente si t’arrusta ‘un te mancia.
Il parente se ti arrostisce non ti mangia.
Ogni parente non è mai completamente malvagio.
‘E cose longhe se fhanu serpienti.
Le cose lunghe si fanno serpenti.
Le cose che durano troppo non sono mai buone.
Ppe’ nu’ misaru gustu, eterni guai.
Per un misero gusto, eterni guai.
‘U troppu duce stomaca.
Il troppo dolce disgusta.
Tutto deve avere una giusta misura.
‘A fhiglia a quinnicianni, o ‘a mariti o ‘a scanni.
La figlia a quindici anni o la mariti o la scanni.
‘E meglia acqua rutta ca’ acqua tutta.
E’ meglio acqua rotta che acqua tutta.
E’ meglio bagnarsi a tratti che bagnarsi continuamente.
Miegliu nu’ ciucciu vivu ca’ nu miedicu muortu.
Meglio un asino vivo che un medico morto.
Intra ‘a casa ‘un cc’è pace si ‘a gaddhina canta e ‘u gaddhu tacia.
In casa non c’è pace se la gallina canta e il gallo tace.
In casa non c’è pace quando comanda la moglie e il marito subisce.
Frevaru curtu e amaru ‘nchjova ri viecchj a ru fhuocularu.
Febbraio corto e amaro inchioda i vecchi al focolare.
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Marzu asciuttu, aprile bagnatu, campagnuolu fhurtunatu.
Marzo asciutto, aprile bagnato, contadino fortunato.
‘U nipute te puta e si averra de spuntare, te torna a putare.
Il nipote ti pota e se per caso dovessi rispuntare, ti torna a potare.
Se stavìa miegliu quannu se stavìa pieju.
Si stava meglio quando si stava peggio.
‘A cicuta ogne male astuta.
La cicuta spegne ogni male
Via chjana e pane muoddhu.
Via piana e pane morbido
Tale parola sienti, tale core fhai.
Ad ogni parola che senti adegua la tua espressione.
Tri vote buonu significa ciuotu.
Tre volte buono significa cretino.
L’acqua ‘e giugnu ruina ru munnu
L’acqua di giugno rovina il mondo
Se piove a giugno rovina tutte le coltivazioni
Marzu, marzicchju, nu’ pocu chjova, nu’ pocu m’assulicchju.
Durante il mese di marzo un po’ piove e un po’ esce il sole.
Quannu lampa scampa, quannu trona chjova
Quando ci sono i lampi smetterà di piovere, quando ci sono i tuoni, pioverà.
Chine ha salute ha dinari.
Chi ha salute ha soldi.
La salute vale più del denaro.
‘U mintare è salute.
Fare l’amore fa bene.
‘A prima è di’ guagliuni.
La prima è dei ragazzi.
Si dice nel gioco delle carte.
De ogne aggieddhu nne vo’ ‘na pinna.
Di ogni uccello ne vuole una penna.
Pretendere un po’ di ogni cosa.
Ccu’ ‘na fhiglia se vo’ fare cientu jennari.
Con una figlia si vuole fare cento generi.
Pretendere più di quello che si può avere.
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INDOVINELLI
1. Rummulu e cutrummulu, ppe’ supra mare jia e forte muzicava e dienti ‘unn’avia.
2. E’ auta quantu nu’ castieddhu e fa ra pedata d’anieddhu.
3. Ahi, ahi! Vrushiu, vrushiu! Aiutatimme a spogliare ca’ ve fhazzu ricriare.
4. Si ‘nduvini cchi cc’è intra stu’ saccu ti nne dugnu na’ pezza.
5. Tiegnu na’ mandra de piecure russe, quannu piscianu, piscianu tutte.
6. Tena nu’ dente e chiama tutta ‘a gente.
7. Nescia du scuru e vatta a ru culu.
8. Penza e ripenza e penzatila bene: a socera da’ mugliere ‘e frattita, cchi tte vena?
9. ‘U tamarru ‘u jetta ‘nterra e ru signure s’’u stipa intra ‘a sacca.
10.Gira girannu, rota, rotannu, fha chira cosa e ppue se riposa.
11.Supra nu’ murottu cce sta nu’ vecchiottu, se sbraca i cazotti e cadanu ‘e paddhotte.
12.Qual è chira cosa chi sulu quannu è capusutta sta a r’addhirta?
13.Qual è chira cosa chi se porta a ra tavula, se taglia, se duna e ‘un se mancia?
14.Intra l’uortu de Babarabbà cc’è na’ fhimmina ca intru cce sta, è vestuta de
villutinu,fhigliu ‘e rre chi cce ‘ndivina.
15.E’ senza vucca e parra, è senza piedi e camina.
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16.Povera mamma sbenturata fha ri figli intra le spine, ccu’ cuverte rigamate, povera
mamma sbenturata.
17.E’ tunnu e nu’ d’è munnu, è russu e nu’ d’è fuocu........
18.E’ bellu a vidire, è caru a cumprare, ‘u inchj de carne e vidi cchi para.
19.E’ auta quantu nu’ gaddhu e fa ra pedata du cavaddhu.
20.Dui lucienti, dui puncienti, quattru mazze e nu’ scupazzu.
21.Sugnu amara cumu ‘u fhele e divientu duce cumu ‘u mele.
22.Quannu cc’è ‘un se vida.
23.E’ viecchju, viecchju, anticu,è luongu de caminu,e chiru c’ha ra pica, s’’u mancia a
vucca chjna.
24.‘U patre è ‘n’anchistuortu, ‘a mamma è na’ zagaria, ‘a fhiglia è tantu bella e ognunu
la volia.
25.Tiegnu nu’ cannistrieddhu chjnu ‘e ova, ‘u vuotu abbucchisutta e nun se fhunna.
26.‘U juornu mancia carne e ra notte dorma arriedi ‘a porta.
27.Chine ‘u fha ‘ vinna, chine ‘u cumpra ‘un le serva, a chine le serva ‘u ru vida.
28.Sta supra ‘a capu e ‘u d’è nu’ cappieddhu, ha puru ‘u manicu e ‘u d’è nu’
cistieddhu, cumu ‘ partugaddhu è fattu a spicchj e ru usanu tutti, i povari e ri richhi.
29.Tiegnu nu’ panarieddhu chjnu d’ova, lu vuotu abbocchisutta e nun se fhunna.
30.In cielu cc’è, ‘a fanciulla nn’ha due, ‘e ragazze ‘u nn’hanu ‘e nente.
31.Lucìa, mia Lucia, chi ‘ncammara stavìa, nne manciava e nne vivìa e de peddha se
vestìa.
32.‘Un penzare vizzarie, ca’ è cumu ‘a Vergine Maria, ca’ ‘u mio ‘u d’è cumu ‘u tue e
ru tue ‘u d’è cumu ‘u mio.
33.‘U d’e mare e fa l’unne,’u d’è pisci e tena re resche.
34.Storta o diritta, ma tuttu ‘u munnu gira.
35.E’ auta quantu nu’ palazzu, cada ‘nterra e nun s’ammazza, è amara cumu ‘u fhele e
se fha duce cumu ‘u mele.
36.Ccu’ nnu’ cuocciu de favata nne inchj na’ casata
37.De supra è pilusu, de sutta è pilusu e intra cce sta ru cianciarusu.
38.Su’ tri frati ‘ncurunati e fhanu ‘a vita di dannati.
BRINNISI
Ssu’ vinu è bellu e finu
e vena da’ vutta ranne,
brinnisi fhazzu
a nannu Giuanni.
Ssu’ vinu è bellu e finu
e quannu m’’u vivu intra ‘a capu me ‘ntona,
brinnisi fhazzu
a ru cumpari ‘Ntoni.
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Ssu’ vinu è bellu e finu
e tena n’urduru ‘e crucette,
brinnisi fhazzu
a cummari Cuncetta.
Ssu’ vinu è bellu e finu
ed è duce cumu ‘u mele,
brinnisi fhazzu
a nanna Carmela.
Ssu’ vinu è bellu e finu
ed è profhumatu cumu ‘e rose,
brinnisi fhazzu
a ri promessi sposi.
Ssu’ vinu è bellu e finu
e vena da’ Cantina sociale,
brinnisi fhazzu
a fratimma Pasquale.
Me vivu stu vinu
e me appuaggiu a ru muru,
ppe’ fare nu’ brinnisi
a ru maestru Arturu.
Stu vinu me vivu
chi mancu cce’ pienzu
e fazzu nu’ brinnisi
a ru maestru Vicienzu.
Me vivu stu vinu
e tiru ‘a carretta
ppe’ fare nu brinnisi
a ra maestra Rosetta.
Stu vinu
vena d’’a zona d’’areddha
e fazzu nu’ brinnisi
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a za’ Sabeddha.
Stu vinu è bellu e finu,
fhazzu nu’ brinnisi a Luiginu.
Stu vinu è bellu e finu
e vena de Santu Nicola,
e fazzu nu’ brinnisi
a cumpari Nicola.
E ccu’ stu vinu
che ogni duol cancella,
fhazzu nu’ brinnisi
a ra maestra Gabriella.
FAVOLETTE
Cc’era na’ vota nu’ vecchjareddhu
chi cusìa sacchi viecchj,
ogne tantu minava nu’ puntu,
....aspettati ca’ mo’ v’’a cuntu
Dio buonu.............
a re fhimmine schette nu’ truonu,
a re maritate na’ cannunata,
a ri masculi ‘nzurati
na’ buttiglia ‘e vinu e na’ supressata.
Me vulissi maritare
e vulissi truvare nu’ maritu senza mamma,
ma si ‘ncasu ‘a mamma averra,
mu io me spusu e iddha creperra.
‘A vacabbunna
Luni, luniai,
marti e miercuri nun filai,
‘u juovi pierzi ‘a rocca
e ru vennari ‘a trovai,
‘u sabatu m’allisciai
ppe’ ra duminica ca’ era festa.
‘A duminica
Oje è duminica
e tagliamu ‘a capu a Minica
e si Minica nun cc’è
‘a tagliamu a ru Rre
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e ru Rre è cadutu malatu,
‘a tagliamu a ri surdati
e i surdati su’ juti ‘nguerra
e vattimu ‘u culu ‘nterra.
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