Ancora minacce di morte a Placanica - Stampa 16 ago 2013
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Ancora minacce di morte a Placanica - Stampa 16 ago 2013
Via Farini, 62 - 00186 Roma - fax +39 06 62276535 - [email protected] / www.coisp.it / www.coispnewsportale.it C O I S P · CO OR D IN A M E NT O P E R L ’ I N D IP E ND E N Z A S IN D A C AL E DE L L E F OR Z E D I P O L IZ IA _____ _ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ ___ _ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ ___ _ _ __ _ __ _ __ _ __ _ __ _ COISP, ancora minacce di morte a Placanica Rassegna stampa 16 agosto 2013 Genova G8: corte diritti umani, Placanica uccise Giuliani per legittima difesa - Mario Placanica,il carabiniere che nel luglio del 2001 uccise Carlo Giuliani durante il G8 di Genova, agì per legittima difesa. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo. Secondo la sentenza il militare non fece ricorso a un uso eccessivo della forza, ma reagì a quello che aveva percepito come un pericolo imminente per la sua vita.... Roma. G8 Genova, ancora minacce di morte a Placanica che sporge l’ennesima denuncia - Scritto il 16/08/2013 da Coisp, Segreteria Nazionale - Il Coisp: “Dopo dodici anni nulla è cambiato per chi odia le Forze dell’Ordine, a cominciare da Giuliano Giuliani”. E intanto aumentano le firme della petizione lanciata dal Sindacato … - “Non ci stancheremo mai di ripeterlo, 12 anni dopo solo la Polizia di Stato ha saputo trarre le necessarie conseguenze dai drammi che l’hanno coinvolta, ma per il resto è tutto uguale. 12 anni dopo quel maledetto G8 di Genova non è mutato l’odio di alcuni verso le Forze dell’Ordine, a cominciare da Giuliano Giuliani che, con il suo atteggiamento persecutorio nei confronti di Mario Placanica, non fa che istigare ed incoraggiare la violenza verso uomini incolpevoli che sono il bersaglio costante di ignobili delinquenti di turno. 12 anni dopo Mario Placanica sta ancora a sporgere denunce su denunce, per le interminabili minacce che continua a ricevere e che, assieme a tutte le altre vigliaccate dei soliti codardi che sanno solo nascondersi la faccia e l’identità, gli hanno rovinato la vita”. E’ questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani dell’ennesima querela sporta da Mario Placanica, ex carabiniere coinvolto nella morte di Carlo Giuliani in occasione degli scontri avvenuti in piazza Alimonda, a Genova, durante il G8 del 2001. A Placanica sono state rivolte gravissime minacce di morte, questa volta su facebook, come accaduto già in innumerevoli altre occasioni. E proprio in queste stesse ore, intanto, aumenta sempre più il numero dei firmatari della petizione promossa dal Coisp per chiedere la rimozione del monumento in granito posizionato in piazza Alimonda in “onore di Carlo Giuliani” che si può firmare su: http://www.avaaz.org/it/petition/RIMUOVERE_il_monumento_dedicato_a_Genova_a_Carlo_Giuliani_Considerato_u n_eroe_per_aver_commesso_fatti_gravissimi/ il giovane manifestante rimase ucciso durante il G8 del 2001 da un colpo di pistola partito dall’arma dell’allora ancor più giovane Carabiniere Placanica, contro il quale il primo si stava scagliando imbracciando un estintore, nel pieno degli attacchi furiosi che riempivano ogni angolo della piazza in mezzo al fuoco dei mezzi dati alle fiamme dai black bloc che, impugnando ogni genere di arma impropria, circondavano il defender in cui Placanica era intrappolato. Lo stesso ex militare – che in seguito ha lasciato l’Arma dei Carabinieri – ha poi dovuto subire un interminabile iter giudiziario, in ogni grado e sede di giudizio, fino davanti alla Corte Europea, venendo sempre puntualmente ritenuto innocente, avendo agito per legittima difesa. Ma Giuliano Giuliani, padre di Carlo, non cessa di citarlo in giudizio e di recente ha promosso un ennesimo processo in sede civile, puntando ad ottenere il riconoscimento della responsabilità del Viminale, come lo stesso legale della famiglia ha spiegato. “Non possiamo cessare di ricordare quanto Giuliano Giuliani rappresenti al meglio l’ipocrisia che domina da sempre sovrana sul dramma di quel G8 - insiste Maccari -. Un uomo il cui rapporto con il figlio verrà ricordato per le parole che pronunciò all’indomani della sua morte definendolo un poco di buono e spiegando che lui non lo voleva più in casa, ma che adesso vuole che lo si onori come un eroe perché questo è funzionale alla sua intenzione di mettere in piedi processi farsa per i suoi fini personali. Non accettiamo che lui e altri continuino a infierire su una persona innocente come Mario Placanica Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto DORIA, Roberto CASU infischiandosene del valore della vita che tanto celebrano e che invece continuano a calpestare clamorosamente. Non accettiamo che vengano bollate come violenze ingiuste solo le cose che fanno comodo ad alcuni, e non le aggressioni perpetrate contro gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine le cui vite furono in pericolo come e quanto quelle di altri cittadini bersaglio della follia di delinquenti mescolati ai manifestanti che violarono le leggi senza alcun ritegno. Giuliani e gli altri si rassegnino - conclude Maccari -. Chi ha devastato Genova attentando alla vita altrui non è un eroe, non lo sarà mai e non sarà mai celebrato come tale. Non basterà uno, nè cento pezzi di marmo, non basteranno le parole di qualche analfabeta che abbaia insulti contro Placanica, non basteranno le minacce a qualcuno e la finta solidarietà a qualcun altro. Nulla potrà cambiare la realtà - conclude Maccari -, nulla trasformerà un violento incappucciato che attenta alla vita di un Appartenente alle Forze dell’Ordine in un povero giovane dall’anima candida che dovrebbe simboleggiare non si sa cosa e non si sa per chi”. Fonte: SardegnaReporter.it Coisp: “Da Genova nuove minacce a Mario Placanica” - 15 agosto 2013, 11:16 Calabria Attualità - “Non ci stancheremo mai di ripeterlo, 12 anni dopo solo la Polizia di Stato ha saputo trarre le necessarie conseguenze dai drammi che l’hanno coinvolta, ma per il resto è tutto uguale. 12 anni dopo quel maledetto G8 di Genova non è mutato l’odio di alcuni verso le Forze dell’Ordine, a cominciare da Giuliano Giuliani che, con il suo atteggiamento persecutorio nei confronti di Mario Placanica, non fa che istigare ed incoraggiare la violenza verso uomini incolpevoli che sono il bersaglio costante di ignobili delinquenti di turno. 12 anni dopo Mario Placanica sta ancora a sporgere denunce su denunce, per le interminabili minacce che continua a riceveree che, assieme a tutte le altre vigliaccate dei soliti codardi che sanno solo nascondersi la faccia e l’identità, gli hanno rovinato la vita”. E’ questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani dell’ennesima querela sporta da Mario Placanica, ex carabiniere coinvolto nella morte di Carlo Giuliani in occasione degli scontri avvenuti in piazza Alimonda, a Genova, durante il G8 del 2001. A Placanica sono state rivolte gravissime minacce di morte, questa volta su facebook, come accaduto già in innumerevoli altre occasioni. E proprio in queste stesse ore, intanto, aumenta sempre più il numero dei firmatari della petizione promossa dal Coisp per chiedere la rimozione del monumento in granito posizionato in piazza Alimonda in “onore di Carlo Giuliani”, il giovane manifestante rimase ucciso durante il G8 del 2001 da un colpo di pistola partito dall’arma dell’allora ancor più giovane Carabiniere Placanica, contro ilquale il primo si stava scagliando imbracciando un estintore, nel pieno degli attacchi furiosi che riempivano ogni angolo della piazza in mezzo al fuoco dei mezzi dati alle fiamme dai black bloc che, impugnando ogni genere di arma impropria, circondavano il defender in cui Placanica era intrappolato. Lo stesso ex militare – che in seguito ha lasciato l’Arma dei Carabinieri – ha poi dovuto subire un interminabile iter giudiziario, in ogni grado e sede di giudizio, fino davanti alla Corte Europea, venendo sempre puntualmente ritenuto innocente, avendo agito per legittima difesa. Ma Giuliano Giuliani, padre di Carlo, non cessa di citarlo in giudizio e di recente ha promosso un ennesimo processo in sede civile, puntando ad ottenere il riconoscimento della responsabilità del Viminale, come lo stesso legale della famiglia ha spiegato. “Non possiamo cessare di ricordare quanto Giuliano Giuliani rappresenti al meglio l’ipocrisia che domina da sempre sovrana sul dramma di quel G8 - insiste Maccari -. Un uomo il cui rapporto con il figlio verrà ricordato per le parole che pronunciò all’indomani della sua morte definendolo un poco di buono e spiegando che lui non lo voleva più in casa, ma che adesso vuole che lo si onori come un eroe perché questo è funzionale alla sua intenzione di mettere in piedi processi farsa per i suoi fini personali. Non accettiamo che lui e altri continuino a infierire su una persona innocente come Mario Placanica infischiandosene del valore della vita che tanto celebrano e che invece continuano a calpestare clamorosamente. Non accettiamo che vengano bollate come violenze ingiuste solo le cose che fanno comodo ad alcuni, e non le aggressioni perpetrate contro gli appartenenti alle Forze dell’Ordine le cui vite furono in pericolo come e quanto quelle di altri cittadini bersaglio della follia di delinquenti mescolati ai manifestanti che violarono le leggi senza alcun ritegno. Giuliani e gli altri si rassegnino - conclude Maccari-. Chi ha devastato Genova attentando alla vita altrui non è un eroe, non lo sarà mai e non sarà mai celebrato come tale. Non basterà uno, nè cento pezzi di marmo, non basteranno le parole di qualche analfabeta che abbaia insulti contro Placanica, non basteranno le minacce a qualcuno e la finta solidarietà a qualcun altro. Nulla potrà cambiare la realtà - conclude Maccari -, nulla trasformerà Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto DORIA, Roberto CASU -2- un violento incappucciato che attenta alla vita di un Appartenente alle Forze dell’Ordine in un povero giovane dall’anima candida che dovrebbe simboleggiare non si sa cosa e non si sa per chi”. CRONACA / Ancora minacce per Placanica, Coisp: troppo odio per le Forze dell'Ordine. Il sindacato rilancia la petizione per rimuovere il monumento dedicato a Carlo Giuliani Giovedì 15 Agosto 2013 - CatanzaroInforma.it: Ancora minacce per Placanica, Coisp: troppo odio per le Forze dell'OrdineCatanzaroInforma.it: Ancora minacce per Placanica, Coisp: troppo odio per le Forze dell'Ordine - “Non ci stancheremo mai di ripeterlo – si legge in una nota del sindacato di polizia Coisp - 12 anni dopo solo la Polizia di Stato ha saputo trarre le necessarie conseguenze dai drammi che l’hanno coinvolta, ma per il resto è tutto uguale. 12 anni dopo quel maledetto G8 di Genova non è mutato l’odio di alcuni verso le Forze dell’Ordine, a cominciare da Giuliano Giuliani che, con il suo atteggiamento persecutorio nei confronti di Mario Placanica (l’ex carabiniere catanzarese che gli sparò durante i tumulti liguri del 2001 ndr) non fa che istigare ed incoraggiare la violenza verso uomini incolpevoli che sono il bersaglio costante di ignobili delinquenti di turno. 12 anni dopo Mario Placanica sta ancora a sporgere denunce su denunce, per le interminabili minacce che continua a ricevere e che, assieme a tutte le altre vigliaccate dei soliti codardi che sanno solo nascondersi la faccia e l’identità, gli hanno rovinato la vita”. E’ questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani dell’ennesima querela sporta da Mario Placanica, ex carabiniere coinvolto nella morte di Carlo Giuliani in occasione degli scontri avvenuti in piazza Alimonda, a Genova, durante il G8 del 2001. A Placanica sono state rivolte gravissime minacce di morte, questa volta su facebook, come accaduto già in innumerevoli altre occasioni. E proprio in queste stesse ore, intanto, aumenta sempre più il numero dei firmatari della petizione promossa dal Coisp per chiedere la rimozione del monumento in granito posizionato in piazza Alimonda in “onore di Carlo Giuliani” che si può firmare su: http://www.avaaz.org/it/petition/RIMUOVERE_il_monumento_dedicato_a_Genova_a_Carlo_Giulia ni_Considerato_un_eroe_per_aver_commesso_fatti_gravissimi/ , il giovane manifestante rimase ucciso durante il G8 del 2001 da un colpo di pistola partito dall’arma dell’allora ancor più giovane Carabiniere Placanica, contro il quale il primo si stava scagliando imbracciando un estintore, nel pieno degli attacchi furiosi che riempivano ogni angolo della piazza in mezzo al fuoco dei mezzi dati alle fiamme dai black bloc che, impugnando ogni genere di arma impropria, circondavano il defender in cui Placanica era intrappolato. Lo stesso ex militare – che in seguito ha lasciato l’Arma dei Carabinieri – ha poi dovuto subire un interminabile iter giudiziario, in ogni grado e sede di giudizio, fino davanti alla Corte Europea, venendo sempre puntualmente ritenuto innocente, avendo agito per legittima difesa. Ma Giuliano Giuliani, padre di Carlo, non cessa di citarlo in giudizio e di recente ha promosso un ennesimo processo in sede civile, puntando ad ottenere il riconoscimento della responsabilità del Viminale, come lo stesso legale della famiglia ha spiegato. “Non possiamo cessare di ricordare quanto Giuliano Giuliani rappresenti al meglio l’ipocrisia che domina da sempre sovrana sul dramma di quel G8 - insiste Maccari -. Un uomo il cui rapporto con il figlio verrà ricordato per le parole che pronunciò all’indomani della sua morte definendolo un poco di buono e spiegando che lui non lo voleva più in casa, ma che adesso vuole che lo si onori come un eroe perché questo è funzionale alla sua intenzione di mettere in piedi processi farsa per i suoi fini personali. Non accettiamo che lui e altri continuino a infierire su una persona innocente come Mario Placanica infischiandosene del valore della vita che tanto celebrano e che invece continuano a calpestare clamorosamente. Non accettiamo che vengano bollate come violenze ingiuste solo le cose che fanno comodo ad alcuni, e non le aggressioni perpetrate contro gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine le cui vite furono in pericolo come e quanto quelle di altri cittadini bersaglio della follia di delinquenti mescolati ai manifestanti che violarono le leggi senza alcun ritegno. Giuliani e gli altri si rassegnino - conclude Maccari -. Chi ha devastato Genova attentando alla vita altrui non è un eroe, non lo sarà mai e non sarà mai celebrato come tale. Non basterà uno, nè cento pezzi di marmo, non basteranno le parole di qualche analfabeta che abbaia insulti contro Placanica, non basteranno le minacce a qualcuno e la finta solidarietà a qualcun altro. Nulla potrà Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto DORIA, Roberto CASU -3- cambiare la realtà - conclude Maccari -, nulla trasformerà un violento incappucciato che attenta alla vita di un Appartenente alle Forze dell’Ordine in un povero giovane dall’anima candida che dovrebbe simboleggiare non si sa cosa e non si sa per chi”. Anniversario G8 a Genova: il COISP difende Placanica - 19 lug 2013 - Da Nord a Sud non cambia l’indignazione per gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che, sia pur innocenti, vengono sempre e comunque criminalizzati ad ogni occasione che li vede coinvolti, loro malgrado, in vicende anche drammatiche legate all’adempimento del proprio dovere. Da Nord a Sud, oggi, non cambia il sentimento di solidarietà nei confronti di Mario Placanica, che per essersi difeso nel mezzo della guerriglia di persone che volevano fargli la pelle è assurto a simbolo delle menzogne e dell’odio che ci è stato riversato addosso all’epoca del G8 del 2001. E da Nord a Sud il Coisp si prepara a manifestare tutto questo, ricordando ai cittadini le devastazione che migliaia di eversivi contestatori senza scrupolo alcuno di mettere a repentaglio a vita altrui operarono in quel luglio di follia. A Genova, dove città e cittadini sono state vittime inermi di veri e propri criminali che con assurda prepotenza ne hanno sconvolto la vita per quattro lunghi giorni, e a Catanzaro, città di un giovanissimo Mario Placanica a cui ugualmente quei criminali hanno sconvolto la vita, irrimediabilmente. Noi ci saremo, e chiediamo ai cittadini di condividere anche solo per pochi attimi la nostra iniziativa fermandosi ad osservare, a ricordare, a riflettere”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, annuncia la portata dell’iniziativa che il Sindacato Indipendente di Polizia ha organizzato per sabato, 20 luglio, in occasione dell’anniversario degli scontri avvenuti nel 2001, durante il G8, che si svolgerà in contemporanea a Genova, città sede dell’incontro dei “Grandi”, ed a Catanzaro, città di Mario Placanica, il giovane ex Carabiniere il cui nome è ormai legato inesorabilmente a quel luglio di dodici anni fa dopo la morte di uno dei manifestanti, Carlo Giuliani. Il Coisp ricorderà con alcune immagini del G8, mostrate da un mezzo che girerà per le vie delle due città, quei quattro giorni di incidenti gravissimi, che impegnarono le Forze dell’Ordine a contenere aggressioni di migliaia di contestatori che misero a ferro e fuoco la città. L’apice di quelle violenze si raggiunse in piazza Alimonda, dove Carlo Giuliani rimase tragicamente ucciso da un colpo di pistola partito dall’arma dell’allora altrettanto giovane Carabiniere Mario Placanica, contro il quale il primo si stava scagliando imbracciando un estintore, nel pieno degli attacchi furiosi che riempivano ogni angolo della piazza in mezzo al fuoco dei mezzi dati alle fiamme dai manifestanti. Lo stesso ex militare – che in seguito ha lasciato l’Arma dei Carabinieri – ha poi dovuto subire un interminabile iter giudiziario, in ogni grado e sede di giudizio, fino davanti alla Corte Europea, venendo sempre puntualmente ritenuto innocente. “Placanica – insiste Maccari – è stata la vittima sacrificale di una ideologia pseudopolitica deviata, che ha semplicemente sfruttato l’occasione per sfogare la propria barbara violenza e la propria pericolosa insofferenza nei confronti delle regole e delle Istituzioni, che ha pensato di potersi imporre con la forza su tutto e tutti, e poi di potersi anche procurare coperture e giustificazioni sfruttando le solite menzogne e la solita ipocrisia imperante che gettano sempre ogni responsabilità, anche quelle inesistenti, sulle Forze dell’Ordine. Placanica, dopo dodici anni, è ancora il bersaglio di un’attività di tortura psicologica attuata da chi non fa che perseguire scopi non completamente dichiarati, come Giuliano Giuliani, che vuole spingerlo alla morte a colpi di processi che sa benissimo essere infondati. Ecco perché Placanica è il protagonista di questa nostra edizione delle iniziative in occasione dell’anniversario del G8, che ancora affrontiamo con animo cupo perché, mentre in dodici anni tante cose sono cambiate, la Polizia stessa è cambiata, è rimasto completamente immutato, invece, quell’atteggiamento di continua criminalizzazione delle Forze dell’Ordine, di immancabile critica del loro operato qualsiasi esso sia, di odio e violenza con i quali ci confrontiamo di continuo, dagli stadi alle piazze a molti altri contesti per noi ogni giorno più pericolosi”. “Sappiamo – spiega il Segretario del Coisp – che anche Giuliano Giuliani sarà a Genova, domani, per commemorare come un eroe un figlio che, a dirla tutta e a dirla con le sue stesse parole, lui considerava un problema al punto da non volerlo più in casa e di sperare di fargli presto il funerale. Abbiamo letto che lui ha parlato di una ‘serena giornata di memoria’, e vogliamo chiedergli come osa parlare di serenità una persona che vive nella continua ricerca di vendetta e di persecuzione nei confronti di un giovane innocente sapendo benissimo di stare andando oltre ogni decenza. Abbiamo letto che Giuliani, rispetto alla nostra manifestazione, ha detto ‘non credo che ci saranno provocazioni, e se ci saranno noi non risponderemo’, e vogliamo intimargli di rivolgere ad altri i suoi squallidi toni allusivi e bugiardi. Il Coisp si è sempre distinto fra tutti per correttezza, rispetto delle regole, coraggio, sincerità, onestà e coerenza, chi ci critica può dire altrettanto? E’ appena il caso di ricordare a Giuliani, che si azzarda a mettere nella stessa frase noi e la parola provocazione, che nessun appartenente al Coisp era in piazza Alimonda a dare alle fiamme i mezzi delle Forze dell’Ordine a luglio del 2001. Non erano Poliziotti del Coisp quelli che imbracciavano strumenti di morte per sfasciare tutto e per ammazzare un Carabiniere, era suo figlio… quello che lui non voleva più in casa”. Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto DORIA, Roberto CASU -4-