Tatuaggi: per la medicina farli è male, toglierli è peggio

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Tatuaggi: per la medicina farli è male, toglierli è peggio
Tatuaggi: per la medicina farli è male, toglierli è
peggio
I tatuaggi moderni e professionali sono veri e propri disegni decorativi, figurati o
geometrici, impressi nella pelle. Rispetto al passato, quando si utilizzava praticamente
solo l’inchiostro di china e i tatuaggi erano neri, oggi sono policromi, con colori brillanti
anche fosforescenti o fluorescenti. Il risultato estetico e’ spesso di grande impatto
visivo. La tendenza attuale e’ di aumentare sia le dimensioni del disegno, sfruttando
una maggior superficie cutanea, sia la complessita’ della storia raccontata dal
tatuaggio stesso. Di fronte a veri e propri capolavori artistici e spinti dalle immagini di
personaggi in qualche modo famosi e tatuati, e’ difficile resistere alla tentazione di
regalarsi o farsi regalare un bel tatuaggio.
Ma siamo sicuri che la pelle sia la tavolozza ideale e che i colori
siano innocui?
Anche i medici e i dermatologi rimangono affascinati dai tatuaggi ma per molti motivi
devono sconsigliarli.
Fino a qualche anno fa ci si preoccupava sopratutto dell’igiene dell’ambiente dove
venivano eseguiti i tatuaggi e della professionalita’ del tatuatore, questo per la
prevenzione del passaggio di malattie infettive.
Oggi i tatuaggi, da questo punto di vista, grazie alla professionalita’ della categoria e di
alcune disposizioni di legge in materia, almeno in Italia, sono piu che sicuri.
Il vero problema sanitario, peraltro poco conosciuto dal pubblico e anche dalla
medicina, e’ la tossicita’ dei pigmenti utilizzati.
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Ecco alcuni dati su cui riflettere
Per ottenere un buon risultato estetico occorre “caricare” la pelle di una gran quantita’
di pigmento.
Del pigmento inniettato solo il 20/30 % rimane fissato dentro le cellule del derma, i
macrofagi, e va a formare il disegno. Il restante pigmento e’ riassorbito sopratitto dalla
circolazione linfatica e rimane imprigionato nel nostro corpo per tutta la vita.
Infatti l’uomo non dispone di enzimi in grado di metabolizzare i pigmenti dei tatuaggi
altrimenti gli stessi svanirebbero in breve tempo.
Ma cosa contengono i pigmenti moderni per preoccupare la
medicina?
Quello che preoccupa la medicina e’ l’assenza di regole sui pigmenti.
Il principio di un pigmento per tatuaggio e’ che sia composto da materiale non
metabolizzabile quindi permanente, il resto e’ affidato alla fantasia o alla speculazione.
Basta scorrere internet per vedere formule di colori inventate come ricette di cucina
dai tatuatori stessi. Basti pensare che per diluire i pigmenti in queste “ricette” spesso si
utilizza la Vodka.
Altri elementi di gran voga sono le fibre sintetiche come il Nilon e il Teflon, usati nelle
vernici micalizzate delle automobili e ben noti carcinogeni umani.
Il problema medico deriva dalle ditte che preparano i pigmenti per i tatuatori. Esse,
stranamente, non sono obbligate a dichiarare la composizione del colore da inettare.
Vengono cosi’ a mancare i presupposti per gli studi di tosicologia: composizione e
tracciabilita’ dei componenti.
Quello che il cittadino deve sapere, in assenza di regole che lo tutelino, e’ che
nessuno degli ingredienti iniettati per il tatuaggio e’ stato approvato per uso umano.
Molti pigmenti da tatuaggio vengono reclamizzati come pigmenti
vegetali o comunque sicuramente atossici
Questo e’ da smentire: il tatuatore in buona fede puo’ credere che il pigmento che
inietta sia vegetale e atossico ma questo riflette la mancanza di regole sui pigmenti
dove basta un’autocertificazione per dire che un pigmento è vegetale o atossico.
Per fortuna oggi con il LASER i tatuaggi possono essere
cancellati.
Questo e’ quanto la gente comunemente crede ed e’ anche il punto piu’ proccupante
della materia.
In realta’ il LASER non cancella niente ma fa sparire dalla nostra vista il tatuaggio.
E’ semplice: il raggio LASER, penetrando nella pelle colpisce le particelle di pigmento
rimaste intrappolate nelle cellule del derma e le frantuma in particelle molto piu’
piccole. Il tatuaggio scompare dalla vista perche’ le particelle cosi’ ottenute sono
troppo piccole per essere viste.
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Un rischio più serio
A questo punto si sono formate all’interno della pelle particelle molto simili ai
nanomateriali, oggi sotto accusa, assieme alle polveri sottili, per essere dei
carcinogeni.
Un recente studio tedesco ha dimostrato che, dopo la “polverizzazione” del tatuaggio
da parte del LASER, i linfonodi vicini al tatuaggio si riempiono di questa “polvere” di
pigmento ed ingrossano .
Successivamente questa polvere sarà in circolo e andrà a depositarsi chissà dove e
chissà con quale pericolo per l’organismo.
Ce ne e´abbastanza per pensare che i tatuaggi facciano male e che toglierli con il
LASER faccia ancor peggio.
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