c-bo - 23 - Body Worlds
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BOLOGNA SPETTACOLI 23 VENERDÌ 17 GENNAIO 2014 «Musica, l’emozione nasce nell’intervallo» Franco Mussida domenica in dialogo con Battiato su note e dintorni •• Benny Benassi, maratona dance a febbraio in Fiera di STEFANO MARCHETTI «LA MUSICA? E’ la mia stella cometa, fin da quando ero piccolo. La osservo, la guardo, cerco di comprenderla, ma più mi avvicino e più lei non si fa prendere e si allontana». Quando parla di musica, Franco Mussida ti accompagna in un universo straordinario, dove più che le note o la tecnica contano le emozioni e le vibrazioni. Per lui, eccellente chitarrista, fondatore della Pfm e autore di perle come Impressioni di settembre, la musica è una filosofia di vita: ne ha ideato progetti di sostegno sociale, per esempio nelle carceri, le ha dato forma visiva in alcune sorprendenti sculture (che la scorsa estate ha esposto anche al Museo d’arte contemporanea di San Marino), ha cercato di farne emergere il lato nascosto, ne La musica ignorata, come il titolo del saggio, edito da Skira, che presenterà domenica alle 16.30 alla libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana, in compagnia di Franco Battiato e Demetrio Paparoni. Mussida, cosa ‘ignoriamo’ della musica? «Spesso la musica è vissuta soltanto come intrattenimento ed esibizione. Invece è come una grande burattinaia, e già gli antichi la ritenevano un elemento educatore: oggi viene utilizzata solo una minima parte del suo potere, la si considera un prodotto solo per un piacere cieco». Quali poteri ha la musica? «E’ un complesso di forze incredibili, l’armonia, il ritmo, il timbro, la melodia. Ma io mi sono concentrato sul mattone ‘invisibile’, il primo elemento su cui si costrui- BENNY BENASSI and Friends. L’anno scorso il grande evento di dance internazionale si era tenuto a casa del dj, cioé a Reggio Emilia. Stavolta, il 22 febbraio, tocca a Bologna. Il festival sarà ospitato in Fiera e con lui, in consolle, saliranno la rivelazione olandese Martin Garrix (sua l’hit Animals), i produttori e nuova promessa dell’Edm italiana nel mondo Merk & Kremont, e Rivaz che torna con il suo graffiante dj set. Franco Mussida presenta domenica alla Feltrinelli il suo saggio ‘La musica ignorata’ ALLA FELTRINELLI L’incontro nasce dal libro del fondatore Pfm: «E’ la grande burattinaia della mia vita» sce tutto, l’intervallo musicale, la distanza minima fra un suono e l’altro. E’ proprio l’intervallo che genera le emozioni nell’ascoltatore». E come fa? «Come il colore in un dipinto: non ha forma, eppure svolge una funzione emozionale. Tutti i musicisti usano gli intervalli (per esempio, un intervallo di seconda suscita inquietudine o paura), ma a volte se ne parla solo in termini matematici o strutturali. Invece bisogna osservare la musica come rappresentazione di un mondo vibrante, vitale, che ci compenetra. La musica ignorata è appunto la ‘pellicola vergine’ su cui si imprimono le forme che i musicisti vogliono darle». ra, la malinconia, la flemmaticità o l’entusiasmo. La musica, in termini oggettivi, si innesta su questo elemento di soggettività: ognuno la elabora, per simpatia o antipatia, in un’area totalmente misteriosa. Se fai sentire Brazil a un malinconico e gli chiedi di fare il trenino, probabilmente ti manderà a quel paese». Se la musica ha questo ‘potere’, allora perché uno stesso brano può piacere a una persona ed essere respinto da un’altra? E perché qualcuno si appassiona a Mozart e qualcun altro all’heavy metal? Qual è il brano che a lei dà più emozione? «Perché, come ci sono le razze e le etnie, ci sono anche le identità emotive, i temperamenti che ciascuno porta dentro di sé, la colle- «Ho l’attitudine a scrivere musica per me. Come tutti, sento la pressione della quotidianità, perché oggi viviamo in una sorta di bulimia del sentire. Allora, per me stesso io creo delle musiche consolatorie. Ho bisogno di affrontare la giornata non solo con la calma, ma anche con la consolazione che solo la musica mi può dare». Manara, copertina da Accademia LA GIOVANE promessa del jazz e del blues italiano, Lisa Manara (nella foto) incontra stamattina alle 11 gli studenti dell’Accademia di Belle Arti insieme al suo chitarrista Michele Cacciari. L’incontro rientra nel progetto di elaborazione della copertina del primo Cd della cantante imolese, in uscita in primavera. L’EVENTO STUDENTI DELL’ACCADEMIA PRODURRANNO IN DIRETTA OPERE CHE UNA GIURIA PREMIERA’. SEGUIRA’ DJ SET Una notte d’arte e di gara tra i corpi di von Hagens E’ UN PO’ la sua specialità. Fabio di Gioia organizza mostre con eventi collaterali. Come quello che animerà stasera l’ex Gam di piazza Costituzione nell’ambito di Body Worlds. E come sta accadendo a Milano, dov’è in corso Van Gogh Alive, esposizione immersiva in arrivo dall’Australia che potrebbe sbarcare anche da noi. La trattativa è avviata e lui fiducioso. Nel frattempo è elettrizzato dall’andamento della mostra di Gunther von Hagens, che durerà fino al 16 febbraio ma proprio stasera dalle 19 vivrà la sua Artist’s Night, un atelier per gli studenti dell’Accademia e del Liceo Artistico, che, scegliendo la tecnica preferita, realizzeranno opere on site, ispirandosi ai temi dell’anatomia, delle forme del corpo e del suo dinamismo. Poi una giuria composta dall’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, dall’attrice Isabelle Adriani, dal conduttore televisivo Red Ronnie, dalla showgirl Lorena Bianchetti, dal cantante Matteo Macchioni e il giornalista del Resto del Carlino Pierfrancesco Pacoda, valuterà i lavori, assegnando quattro premi. Alle 23, infine, musica con un dj set e apertura straordinaria fino all’una di notte. Come hanno risposto gli studenti? «C’era già stato un precedente a Roma dove accorsero in sessanta, alcuni addirittura dalla Sicilia. Anche a Bologna grande risposta e voglia di partecipare. Tra l’altro, il pubblico che verrà per vedere la mostra potrà vivere così un doppio ‘spettacolo’». Come funziona? «Contattiamo le Accademie e diamo la possibilità agli studenti di iscriversi. Ognuno sceglie l’angolo visuale che più desidera per esprimersi e alla fine IN ARRIVO VAN GOGH? Sono in corso trattative per portare in città un’altra grande mostra ogni giurato adotta un’opera che l’ha colpito e che viene premiata. I prescelti andranno a Milano, a spese dell’organizzazione, per vedere Van Gogh Alive». Si vedrà anche a Bologna? «Ci piacerebbe... Al momento ci sono trattative in corso, ma è ancora tutto top secret». Manca poco meno di un mese alla fine di ‘Body Worlds’, quanti visitatori avete avuto? «Oltre 40.000. E’ un buon bilancio se pensiamo che la mostra, partita all’inizio di novembre, si è scontrata con il mese di dicembre che è sempre un po’ difficile per gli eventi culturali. Ma dopo le feste c’è stata un’impennata, 2000 persone a weekend, tante famiglie che hanno scelto di venire a scoprire i segreti del corpo umano e tante classi anche da altre città d’Italia. Poi si avvicina Arte Fiera e anche quello sarà un momento forte, per entrambi gli eventi. Credo che ci sarà un bello scambio». Qual è stata l’opera più amata dal pubblico? «Ne siamo certi per i feedback ricevuti, quella dedicata alla maternità e le fasi di sviluppo dell’embrione. Molte donne ci hanno ringraziato, si sono sentite rappresentate». Come chiuderete il 16 febbraio? «Pensiamo a un’altra notte bianca che prolungherà l’apertura fino alle 8 di mattina del 17 febbraio, quindi un’occasione ancor più particolare per godersi l’esposizione». Benedetta Cucci